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Digitalizzazione in banca

OPINION

Cambio di prospettiva

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La digitalizzazione non è solo un processo che riguarda le infrastrutture Le private bank sono chiamate a ripensare profondamente l’organizzazione

DI ANGELO DEIANA

Ormai ne siamo consapevoli. Le banche native digitali o le challenger banks (le banche ibride) stanno evolvendo verso il miglioramento dell’automazione end-to-end, verso l’ampliamento della gamma di prodotti/servizi e verso un approccio omnicanale. E questo vale anche per le banche private, volenti o nolenti.

Step evolutivi

Quando parliamo di omnicanale rispetto al multicanale, infatti, la particolarità sta nel vero e proprio cambio di prospettiva. Si tratta di un cambiamento che ha visto il passaggio negli anni dalla strategia “single-channel”, tipica del sistema di vendita classico a quella “multichannel” che prevede almeno 2 canali ( sico e online). Il passaggio successivo è quello del cross-channel, che prevede più canali (ad esempio, con l’acquisto online ed il ritiro presso il punto di vendita sico). Per giungere, in ne, all’omni-channel, che dà la possibilità di utilizzare canali sici e digitali a 360 gradi. Se alla s da posta alle banche tradizionali dai nuovi attori digitali, allora le banche tradizionali si trovano davvero messe con le spalle al muro e costrette a reagire a tali straordinarie pressioni. Per questo, siamo convinti che la reazione sarà certamente diversa tra banca e banca, e ciò dipenderà dalle diverse caratteristiche delle stesse in termini di: •dimensioni; •capitali disponibili per investimenti in nuove tecnologie; •ruolo rivestito nella società; •prontezza dei manager; •capacità di cogliere le opportunità derivanti dai nuovi trend in atto; •attenzione che la stessa banca ripone nei confronti dell’utenza e della sua soddisfazione.

Anche in una fase di crescente rilevanza per la tecnologia il fattore chiave è il cliente che rappresenta ormai una parte attiva del processo di erogazione del servizio/prodotto e che ne determina il successo

Il ruolo della piattaforma

D’altra parte, anche tra le banche più tradizionali e più piccole si inizia a parlare di banca/piattaforma, ovvero di quella trasformazione dove bisogna o rire un modello di servizio ai clienti rispetto al quale ha poca importanza da chi proviene l’o erta. Il tratto fondamentale è che sia attrattivo e in linea con le richieste della clientela. Finalmente, dopo l’architettura aperta dei prodotti dei primi anni del XXI secolo, nel sistema bancario arriva l’architettura aperta dei servizi. Per questo è importante comprendere e adattarsi al nuovo battleground digitale e ibrido del sistema bancario. In ogni caso, le esperienze nazionali e internazionali consentono di identi care 2 grandi tipologie di percorsi di digital transformation: •procedere con la creazione di banche digitali parallele alle banche tradizionali;

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•oppure optare per la digitalizzazione della banca stessa, retail o private che sia.

Nuovi equilibri

Una scelta non semplice perché, anche se il tessuto connettivo sembra essere a oggi il digitale, il fattore chiave è il cliente che rappresenta ormai una parte

attiva del processo di erogazione

del servizio/prodotto e che ne determina il successo. In sintesi, il lavoro della banca si è complicato col passaggio da un’era a un’altra, ma questa è una s da che è in grado di apportare non solo miglioramenti e una crescita di indiscutibile valore per il sistema bancario, ma anche per l’intera società produttiva in cui si colloca. E questa ri essione vale in maniera ancora più strategica per il segmento del private banking.

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