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RECENSIONI
SULLE ORIGINI DELLA VITA, DEL SIGNIFICATO E DELL’UNIVERSO
SEAN CARROLL
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TORINO, EINAUDI, 2021 PAGINE 520 + XV - FORMATO 16 X 24 CM PREZZO € 36,00
L’astronomia ci pone da sempre di fronte a grandi domande; non solo quelle relative ai corpi celesti, ma anche alla nostra stessa esistenza. Qual è il nostro posto nell’Universo? Esistono altre forme di vita oltre a quella terrestre? Dove stiamo andando? Per rispondere a queste e ad altre domande, oggi la scienza ha a disposizione molti strumenti di primo livello, che comprendono telescopi e altri strumenti di osservazione e misura estremamente raffinati, ai quali si affianca un complesso apparato teorico per analizzare e interpretare i risultati delle osservazioni e dei dati raccolti. Affrontare la complessità dell’Universo, dal mondo subatomico fino alla dimensione cosmologica, è una sfida che si colloca in un contesto molto complesso e articolato, come ci racconta questo nuovo saggio di Sean Carroll, dal titolo e dal contenuto senza dubbio ambiziosi e affascinanti. Gli attori in questo percorso di scoperta sono moltissimi, a partire dall’umanità stessa, che ha sviluppato il pensiero e il metodo scientifico, capaci di affrontare la complessità del mondo che ci circonda e di creare teorie come la meccanica quantistica, alla base della nostra moderna conoscenza della fisica fondamentale. Con il suo ampio respiro, il saggio mette bene in luce l’esperienza pluriennale dell’autore sia come ricercatore che come divulgatore. Sean Carroll lavora al California Institute of Technology di Pasadena. Fisico teorico, è autore di libri di testo universitari ed è un apprezzato divulgatore scientifico, con testi tradotti in tutto il mondo. In questo saggio ponderoso, i temi scientifici sono accompagnati dalle sue riflessioni personali, che ci aiutano a comprendere anche il punto di vista dello scienziato moderno di fronte alle grandi domande sulla scienza e sul significato della vita. Un obiettivo indubbiamente ambizioso, che l’autore affronta in modo molto interessante, fornendoci così molti spunti di riflessione per capire il nostro ruolo e la nostra importanza nel grande panorama del cosmo.
Massimiliano Razzano
EROI INTERSTELLARI
PAOLO FIZZAROTTI E GIOVANNI MUCCI
PASIAN DI PRATO (UD), L’ORTO DELLA CULTURA, 2022 PAG. 125 CON DISEGNI E VIGNETTE A COLORI) FORMATO 25 X 18 CM - PREZZO € 23,00
Dal primo volo orbitale di Gagarin, nel 1961, tante realtà sono cambiate, non solo in ambito tecnologico, ma anche nella stessa figura dell’astronauta. I pionieri dello spazio erano tutti piloti militari collaudatori; poi il mestiere si è evoluto, arrivando all’astronauta scienziato: “Quando fui selezionato la prima volta, un giornalista mi presentò come l’astronauta della porta accanto. Appassionato di scienza, questa citazione demitizzante del mio futuro ruolo di esploratore globale la trovai geniale”. Lo racconta il primo astronauta italiano, Franco Malerba, nella prefazione di questo libro scritto dal giornalista Paolo Fizzarotti e illustrato da Giovanni Mucci, con l’introduzione di Roberto Marcialis, dell’Area Ricerca del Cnr di Genova, e Linda Raimondo. Il loro lavoro può essere considerato un’ottima integrazione ai testi scolastici. Lo stile, i contenuti e le immagini, a cui si aggiungono le simpatiche vignette di Mucci, ne fanno un prezioso libro per ragazzi che ripercorre in 125 pagine tutta la storia dell’astronautica e quella personale degli eroi dello spazio, compresi i sette italiani che finora sono stati in orbita. E hanno accumulato complessivamente 14 missioni dal 1992, fino a quella recentissima di Samantha Cristoforetti. Eroi interstellari passa anche in rassegna curiosità, scaramanzie e aneddoti delle imprese spaziali, pur mantenendo il rigore del racconto e l’impeccabilità nelle biografie degli astronauti. Una vera chicca è la parte dedicata alla missione di Aleksej Leonov, il primo “passeggiatore spaziale”, e alle sue disavventure spaziali. Tutti eroi che a rigore non sono “interstellari”, poiché non hanno superato i confini del Sistema solare (e solo quelli che hanno raggiunto la Luna possono essere definiti “interplanetari”), ma che ci piace definire così, perché sogniamo che il destino dei futuri esploratori del cosmo sia proprio quello, in stile Star Trek (se non saranno sostituiti dai robot…), di apripista per un’espansione dell’umanità nello spazio.
Antonio Lo Campo



