4 minute read

PLANETARI

Next Article
CITIZEN SCIENCE

CITIZEN SCIENCE

PLANETARI

DI LAURA BERTOLLO*

Advertisement

ANCHE I PLANETARI DICONO NO ALL’ INQUINAMENTO LUMINOSO

IL 29 OTTOBRE LA GIORNATA NAZIONALE DI SENSIBILIZZAZIONE AL RISPETTO DEL CIELO

Il 29 ottobre si svolgerà la XXX edizione della Giornata

Nazionale sull’Inquinamento

luminoso, per sensibilizzare il grande pubblico sulle conseguenze dell’eccessivo utilizzo di luce artificiale. La Giornata nacque su iniziativa dell’Unione astrofili bresciani, con il patrocinio di molte associazioni legate all’osservazione del cielo, tra cui l’associazione Amici dei Planetari, che oggi, divenuta PLANit, continua a sostenere l’iniziativa. I planetari possono giocare un duplice ruolo per questa Giornata. Innanzitutto, sono i luoghi in cui anche chi abita in una grande città può vedere un cielo perfetto, sia pure artificiale, privo di inquinamento luminoso. La tecnologia di un planetario ci restituisce così, in modo paradossale, ciò che la tecnologia stessa ci ha tolto, cioè il cielo stellato, ripristinando un legame tra l’uomo e il cielo. In più, i planetari possono agire da centri di sensibilizzazione nei confronti di questo problema, che non è affatto trascurabile: già nel 2016, il 99% degli europei viveva sotto un cielo inquinato dalle luci artificiali, e per il 60% di essi il grado di inquinamento era tale da impedire di scorgere la Via Lattea. Per molti di noi, il cielo è purtroppo qualcosa che non fa parte della nostra vita. Invece, l’uomo del passato utilizzava il cielo come uno strumento per orientarsi: alzando lo sguardo, sapeva dove si trovava, che periodo dell’anno fosse e a quale ora della notte fosse giunto. Il cielo era una mappa geografica, un calendario, un orologio. Ma oggi, con le moderne tecnologie, non ha più rilevanza per queste informazioni.

NON SOLO PRIVAZIONE DI UN PIACERE

Il problema delle luci artificiali di notte non riguarda solo il piacere di vedere il cielo stellato: la troppa luce artificiale notturna porta con sé danni di diversa natura. Stiamo modificando l’alternanza luce-buio, quasi volessimo allungare le ore di luce per conquistare la notte, ma noi e gli animali abbiamo biologicamente bisogno del buio, per rispettare i ritmi circadiani intrinseci della natura. Stiamo perdendo la bellezza del cielo

PLANETARI

PER APPROFONDIRE

• La pagina di PLANit sull’inquinamento luminoso:

bit.ly/3wz7RKZ

• Il sito di Cielo Buio, l’associazione di coordinamento per la protezione del cielo notturno: bit.ly/3AnZgMf • Il tema dell’Inquinamento luminoso sul sito dell’Unione

Astrofili Italiani: bit.ly/3dZ3AKh • Il sito dell’International Dark-Sky

Association: www.darksky.org

stellato, ma ne abbiamo bisogno per sentirci parte dell’Universo. Altro fattore importante: stiamo sprecando energia non rinnovabile per illuminare inutilmente. L’Italia produce un flusso di luce da illuminazione esterna pubblica che è il triplo pro-capite della Germania; se illuminassimo seguendo il modello tedesco, risparmieremmo due terzi di quanto consumiamo ora. La Giornata sull’inquinamento luminoso è l’occasione per riflettere, responsabilizzare e coinvolgere tutti su una tematica sempre più pregnante di significati. Non solo per gli addetti ai lavori, appassionati astronomi e astrofili che scrutano i pochi lembi di cielo buio ancora visibili: la questione sta toccando sempre più ambiti, dalla salute all’economia. E proprio su questo lavoro che possono intervenire i planetari, insieme agli osservatori astronomici, offrendo possibilità di riflessione al mondo dell’educazione e a tutti i cittadini, sempre più chiamati a essere responsabili e attori protagonisti per uno stile di vita sostenibile. Per limitare l’inquinamento luminoso occorre intervenire sui sistemi di illuminazione pubblica, ma è utile informare anche i privati, perché evitino all’esterno delle abitazioni l’uso di fonti di luce abbaglianti o disperdenti. Le leggi che in Italia cercano di tutelare il cielo oggi sono ancora limitate al livello regionale, con differenti validità. Attualmente

sono attive leggi specifiche in

15 regioni, con capofila il Veneto (legge 17/2009), e negli anni sono state approvate tre norme tecniche in riferimento all’inquinamento luminoso (UNI 10819, UNI 10439, UNI 9316). Da marzo 2021 è entrata in vigore la norma UNI 10819 che si occupa, oltre che di impianti di illuminazione stradale e di posti di lavoro in esterno, anche di illuminazione di aree sportive, monumenti e edifici di pregio architettonico, aree residenziali, parchi e giardini. Inoltre, stabilisce i parametri tecnici di controllo per le insegne luminose e i sistemi pubblicitari illuminati.

TANTE INIZIATIVE

PER LA XXX EDIZIONE

Oltre alle diverse iniziative che saranno lanciate localmente per diffondere la cultura del rispetto del cielo, quest’anno PLANit fornisce ai suoi soci una presentazione che potrà essere utilizzata nel corso delle attività del 29 e 30 ottobre. Al suo interno vi sono dati scientifici, suggerimenti e spunti divulgativi su questo tema. Il poeta Ovidio nel libro primo delle sue Metamorfosi (8 d.C.), raccontava del dono dato dagli dèi all’uomo: “… e mentre gli altri animali curvi guardano il suolo, all’uomo diede viso al vento e ordinò che vedesse il cielo, che fissasse, eretto, il firmamento”. Non dimentichiamolo.

» Vista da Cima Grappa verso Venezia: la lucina sopra l’orizzonte è una piattaforma del gas in mare (foto Valter Binotto).

*LAURA BERTOLLO

LAUREATA IN BIOLOGIA SI OCCUPA DI DIDATTICA/DIVULGAZIONE DELL’ASTRONOMIA DA DECENNI, È MEMBRO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI PLANIT, L’ASSOCIAZIONE DEI PLANETARI ITALIANI.

This article is from: