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RAZZI MODELLISMO
RAZZI MODELLISMO
DI PIERO STROPPA
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RAGAZZE VERSO LE STELLE
A COLLOQUIO CON LA TUTOR DELLA SQUADRA ITALIANA PREMIATA AL CANSAT EUROPE 2022
Nel numero 31 di Cosmo (agosto-settembre) abbiamo presentato la competizione CanSat Europe 2022, promossa dall’Agenzia spaziale europea (Esa) tra squadre di studenti di tutta Europa per la realizzazione e il lancio di minisatelliti. Abbiamo incontrato e intervistato Anna Maria Prandini, tutor della squadra CanSat italiana, che ha ricevuto il premio relativo all’Outreach.
È LA PRIMA VOLTA
CHE VI IMPEGNATE IN
QUESTA COMPETIZIONE?
La città di Modena è stata molto attiva nel progetto CanSat fin dal 2012. In particolare, il Liceo scientifico Tassoni, grazie al prof. Marco Nicolini, ha organizzato per sei volte la sessione italiana della competizione, fino al 2019, poi l’organizzazione è passata nelle mani di Esero Italia. Nel 2018 un gruppo di studenti all’ITI “E. Fermi” venne a propormi di organizzare una squadra nella nostra scuola. Così ho iniziato questa avventura, e quest’anno è stata la nostra terza competizione. La prima volta, al CanSat 2019, è stato un insuccesso: siamo riusciti a lanciare il nostro CanSat, ma non abbiamo ricevuto alcun dato alla stazione di terra: avevamo sbagliato la progettazione del modulo di trasmissione! Da quell’esperienza ho capito che l’entusiasmo dei ragazzi non basta. L’anno successivo, per sviluppare le idee degli alunni, ho cercato esperti che facessero loro comprendere il funzionamento di tutti gli apparati, pretendendo una continua verifica della realizzazione. Non basta avere un dato: occorre capirlo. Questo è il messaggio che trasmetto normalmente ai ragazzi nel laboratorio di elettronica; un concetto che ho esteso a ogni aspetto del CanSat. Ho coinvolto colleghi che insegnano telecomunicazioni e membri dell’associazione Ari di Modena per affrontare le problematiche legate alla comunicazione dei dati. Così abbiamo fatto una scelta consapevole dell’antenna e dei moduli di trasmissione e di ricezione dei dati. Purtroppo, a causa del Covid-19, la competizione è stata sospesa. L’anno successivo sono ripartita con una squadra quasi nuova e abbiamo avuto ancora incontri con esperti, anche in ambito biologico, perché la missione secondaria scelta riguardava l’analisi batteriologica dell’aria. L’approfondimento in ogni campo ha pagato lo sforzo, perché i ragazzi sono risultati competenti in ogni aspetto affrontato. Arrivati primi alla competizione nazionale, abbiamo partecipato alla competizione europea
» Lezioni preparatorie all’ITI “E. Fermi” di Modena.
Inquadra il QR per un video di presentazione di Go Act Girls.
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DI PIERO STROPPA
del 2021, vincendo il premio Best Technical Achievement.
“GO ACT GIRLS”: COME
NASCE QUESTO GRUPPO
TUTTO AL FEMMINILE?
Al Cansat Europe 2021 avevo notato che la componente femminile era veramente esigua. Ho maturato così il desiderio di preparare una squadra tutta femminile, per dimostrare che saremmo riuscite a completare il nostro progetto. Ho presentato l’iniziativa in tutto il triennio di specializzazione e sono riuscita a raccogliere, tra le poche studentesse che frequentano l’istituto, l’adesione di ben nove ragazze: Asia Casolari,
Giulia Tonelli, Alice Nardini, Greta Gentile, Gaia Campagnoli, Anna Semeraro, Silvia Casolari,
Ester Vecchio, Arianna Grandi. La squadra ufficiale Go Act Girls era composta da due ragazze per ognuna delle nostre specializzazioni (Automazione, Chimica, Telecomunicazioni, da cui l’acronimo Act), con il massimo ventaglio di competenze, per dimostrare ancora una volta che le donne non sono meno capaci nelle materie tecnicoscientifiche. Ho approfittato del gruppo femminile per portare avanti anche la campagna Women in Stem, diffondendo l’iniziativa presso giornali e TV locali e portando il CanSat in scuole di ordine inferiore, con l’idea che le decisioni sul proprio futuro maturino molto presto. E questo nostro sforzo divulgativo è stato premiato con The best outreach prize al CanSat Europe 2022.
COME VI SIETE
ORGANIZZATE PER
LA PREPARAZIONE ALL’IMPRESA?
La prima difficoltà da superare è la gestione dei tempi. Gli studenti hanno una percezione falsata del tempo: pensano che un anno sia un’eternità e pretendono di svolgere le attività con ritmi tranquilli, oppure di poterne aggiungere sempre di nuove. Il mio ruolo è stato quello di incalzare continuamente la squadra, imponendo scadenze periodiche. Il momento più complicato è stato l’inizio: la raccolta delle idee e la scelta di quello che si voleva fare. Li ho lasciati liberi di dare sfogo alla fantasia, poi però questa fantasia doveva essere supportata dalla realizzabilità e quindi li ho sollecitati a fare ricerche su quanto si trovava già pronto o su chi avremmo potuto coinvolgere e consultare per avere un aiuto. I mesi successivi sono serviti per scremare le idee iniziali e agli incontri settimanali hanno partecipato anche i ragazzi delle edizioni precedenti, trasmettendo così le esperienze acquisite e facendo vere e proprie lezioni sulla trasmissione dati e sull’uso di programmi per la stampa 3D, competenze non legate al percorso scolastico per nessuno di loro. Un aspetto importante è stata la richiesta di aiuto economico fatta ad aziende del territorio, alcune delle quali hanno risposto con finanziamenti per la scuola per gli acquisti o con la realizzazione di parti, come la stampa delle schede elettroniche e la stampa 3D della lattina-satellite (da cui il nome CanSat). Ringraziamo, in
PER INFORMAZIONI
Per informazioni sul CanSat e per le modalità di partecipazione alle prossime edizioni della competizione, vedi il link www.esa.int/Education/CanSat/ E-mail cansat@esa.int Pagina Facebook “CanSats in Europe” Pagina dedicata al CanSat 2022 sul sito dell’ITI Fermi di Modena: bit.ly/3poBpae » Test di funzionamento degli apparati del CanSat.

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» Due frame del video del lancio del CanSat alla gara italiana. La fase ascensionale del volo dura meno di 5 secondi.
particolare, Motor Power Company e Graf Industries. Anche una nota azienda di sensori (Senseair) ha voluto contribuire, fornendoci gratuitamente i componenti richiesti.
COME AVETE SVOLTO
IL LAVORO SCIENTIFICO PER PREPARARE
LA COMPETIZIONE?
Dopo aver scelto la missione secondaria (quest’anno era l’analisi dell’aria con rilevamento di anidride carbonica e ozono), abbiamo fatto un’indagine in internet, per avere un’idea dello stato dell’arte. Poi abbiamo chiesto aiuto a docenti di Ingegneria ambientale-sanitaria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, i quali ci hanno dato dei consigli sui sensori, oltre a suggerirci di adottare una telecamera a infrarossi. Per questo abbiamo contattato una società che utilizza servizi di telerilevamento mediante droni e metodi per la ricerca archeologica, arrivando a nuove conclusioni sull’analisi delle immagini. Insomma, una ricerca continua su ciò che avremmo dovuto ottenere come risultati, anche se il tempo non è stato sufficiente per completare tutte le prove che avevamo progettato.
CHE COSA AVETE GUADAGNATO IN TERMINI
DI NUOVE COMPETENZE?
A questa domanda risponde una delle Go Act Girls, la studentessa del corso di Telecomunicazioni Asia Casolari: La competizione CanSat offre la possibilità di mettere in pratica le competenze apprese durante il percorso di studi, approfondendo diversi aspetti delle materie, andando così ad arricchire la propria formazione. L’impegno richiesto è di varia natura: il progetto richiede l’impiego di tempo, energie, conoscenze e competenze trasversali. Ogni membro del team dovrebbe fornire alla squadra il proprio sapere - non solo scolastico - e dovrebbe avere sete di imparare, di apprendere nuove nozioni e competenze. Un fattore fondamentale per la riuscita del progetto è saper riconoscere i propri limiti e chiedere supporto qualora si incontrino difficoltà, così da fronteggiarle senza perdere tempo ed energie. La competizione mi ha consentito di approfondire l’architettura software di un applicativo real-time per un progetto di ampie dimensioni e che comportava numerose casistiche. Mi ha inoltre fornito l’occasione per trattare le antenne da un punto di vista pratico, applicando la teoria appresa a scuola. Ai prossimi team consiglierei di focalizzarsi sulla telemetria, così da avere una raccolta dati affidabile, e di implementare un buon sistema per il recupero del minisatellite. Per quanto riguarda la missione secondaria, suggerirei un’unica analisi supportata da un forte studio teorico.
CONSIGLIERESTE
QUESTA ESPERIENZA
AD ALTRE SCUOLE?
L’emozione di vedere il razzo partire e di vedere arrivare in diretta i dati raccolti sul proprio PC durante la discesa del CanSat è impagabile: per tutti, studenti e docenti, è un’esperienza unica. La possibilità poi di partecipare alla competizione europea dà qualcosa in più, perché si vive in un clima internazionale molto intenso, con opportunità di allacciare amicizie e rapporti di lavoro veramente interessanti. Al docente tutor è richiesto un notevole impegno durante tutto l’anno scolastico; non solo per la trasmissione delle competenze necessarie, ma anche per la creazione di un gruppo motivato, affiatato e coeso. E va messo in conto che le prove finali del CanSat si svolgono in giugno, quando gli studenti dell’ultimo anno (e magari anche i loro tutor…) sono impegnati nelle prove dell’Esame di Stato.