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IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA E DELL’ALIMENTAZIONE
The future of agriculture and food
AL FOOD SYSTEM SUMMIT LE PROPOSTE PER TRASFORMARE I SISTEMI ALIMENTARI E RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE ENTRO IL 2030 AT THE FOOD SYSTEM SUMMIT, PROPOSALS TO TRANSFORM FOOD SYSTEMS AND ACHIEVE SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS BY 2030
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This short paper focuses on the main topics of the Food Systems Summit to be held at the United Nations headquarters in New York on 23 September 2021. What are the ways to achieve a sustainable food system? What are the urgent needs according to the FAO? These issues were anticipated during the PreSummit, held in Rome last July. During the Pre-Summit, a strong link emerged between sustainable food systems and healthy diets - their points of contact were carefully presented by the Minister of Agriculture, Environment and Forestry, Stefano Patuanelli.

Dida? a cura della Redazione

Da oltre un anno il Covid-19 ha dato inizio a una nuova tipologia di caos, facendo emergere le vulnerabilità e le disuguaglianze di un sistema alimentare globale già da tempo in difficoltà, poiché incapace di assicurare l’accesso a diete sane e a un’alimentazione adeguata a miliardi di persone. Debolezze sistemiche già esistenti, aggravate dalla pandemia. Al tempo stesso, va detto che queste “lacune” si sono dimostrate prevedibili e oggi forniscono spunti fondamentali per prevenire il peggioramento delle crisi alimentari in caso di future pandemie. Del resto, sono tuttora vive in molti le immagini di mercati chiusi, scaffali dei supermercati vuoti, catene di approvvigionamento interrotte e prodotti agricoli in decomposizione; elementi che hanno indotto le persone di tutto il mondo a riconsiderare il proprio rapporto con il cibo e ad apprezzarne il ruolo vitale nella salute umana e nel benessere sociale.
I motivi del vertice mondiale
Il 23 settembre si è tenuto a New York il Food System Summit, il primo vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite. In tale occasione, gli addetti ai lavori hanno proposto cambiamenti radicali all’attuale sistema, con l’obiettivo di correggere le debolezze esistenti e implementare la sua

resistenza alle future pandemie. Gli interventi presentati saranno essenziali per ricondurre il mondo su un percorso adeguato che consenta di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. Ogni trasformazione, nondimeno, comporta delle rinunce rispetto alle abitudini precedenti: queste, ancorché radicate e funzionanti, rischiano però di minacciare ulteriormente la sicurezza alimentare e la nutrizione, dal momento che hanno un forte impatto sulla salute umana e sull’ambiente. Così, per informare ed esortare i vertici politici mondiali, insieme alla Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, la Fao ha recentemente pubblicato un rapporto dal titolo “Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2021” (Sofi 2021), che illustra la prima valutazione completa dell’insicurezza alimentare a livello globale nell’anno successivo lo scoppio della pandemia Covid-19. Secondo tale rapporto, infatti, a seguito del virus il numero di persone che soffrono di fame cronica nel mondo è aumentato di ben 161 milioni nel 2020: il maggior incremento in un anno d adiversi decenni. Inoltre, dopo essere rimasta praticamente invariata per cinque anni, la prevalenza della denutrizione è salita di 1,5 punti percentuali in un solo anno, raggiungendo un livello di circa il 9,9%, il che significa che tra 720 e 811 milioni di persone hanno affrontato la fame nel 2020. E prima dell’avvento della pandemia, circa 3 miliardi di persone non potevano permettersi o accedere a una dieta sana, che comprendesse alimenti di varie tipologie e garantisse un’ampia varietà all’interno dei gruppi alimentari. Conseguentemente, nel 2020 molti bambini hanno avuto problemi di crescita, mentre altri hanno sofferto di deperimento o sovrappeso.

Le proposte
Per affrontare le costanti carenze del sistema alimentare globale, ulteriormente aggravate dalla pandemia, la Fao indica alcuni iter virtuosi a cominciare dall’integrazione delle politiche umanitarie, di svilup-


po e di costruzione della pace nelle aree colpite da conflitti. Quindi, l’Organizzazione si concentra su come mitigare il rischio di collasso dei sistemi alimentari dei Paesi e sostenere la disponibilità e l’accessibilità economica di cibo nutriente. Molto importante è poi la volontà di aumentare la consapevolezza della centralità dei sistemi alimentari nell’intera agenda per lo sviluppo sostenibile, nonché dell’urgenza di trasformare tali sistemi, in particolare a seguito di una pandemia mondiale. Tra gli altri percorsi suggeriti c’è poi quello di allineare le parti interessate attorno a una comprensione e una narrazione comuni di un quadro del sistema alimentare come base per un’azione che coinvolga tutti gli attori. Nel farlo, è comunque necessario motivare e responsabilizzare le parti che supportano la trasformazione dei sistemi alimentari attraverso lo sviluppo di strumenti, misurazioni e analisi, per aumentarne la resistenza climatica e rafforzare quella dei più vulnerabili alle avversità economiche. Tutti - nazioni, città, aziende, società civile, cittadini e produttori di cibo - devono prendere parte a questa azione, accelerandola e ampliandola. Grazie a una revisione delle scelte sin qui adottate e alla realizzazione dei sopracitati obiettivi, il prossimo vertice delle Nazioni Unite potrà lasciare in eredità una traiettoria definita e utilizzabile, così da permettere, nel giro di un decennio, la creazione di un sistema alimentare democratico e sostenibile.

Durante il Pre-Summit tenutosi a Roma lo scorso luglio, si è posto l’accento sulle cause delle diete malsane, sulle possibili soluzioni e sul rapporto tra “dieta salutare” e “sistema alimentare sostenibile”. Proprio su quest’ultimo tema, le parole del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, aiutano a individuare i legami tra i due obiettivi

proposti dalla Fao. Infatti, secondo il Ministro, per raggiungere tali obiettivi occorrono quattro condizioni: l’eradicazione della povertà, affinché tutti possano avere accesso al cibo; la promozione di un’agricoltura e di processi di trasformazione sostenibili (il cibo e la sua salubrità sono il frutto del lavoro di milioni di agricoltori che ogni giorno si prendono cura dei prodotti agricoli che entrano a far parte della nostra dieta); consumatori informati, quindi consapevoli; la tutela e la promozione di modelli alimentari legati al territorio. Senza dimenticare che, nel cammino verso la trasformazione dei sistemi alimentari, la lotta agli sprechi appare di fondamentale importanza in quanto riguarda tutti i passaggi che portano gli alimenti dal campo alla tavola e interessa indistintamente tutti i Paesi. Politiche efficaci per la riduzione degli sprechi alimentari devono prevedere informazioni complete su quanto e dove i vari alimenti vengono persi o sprecati. In tal senso, l’Italia ha compiuto un deciso passo in avanti con l’entrata in vigore della legge sulla donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e di limitazione degli sprechi.
La Redazione
