Intervista a Francesco Vacondio, nuovamente alla guida dell’EFM
Interview with Francesco Vacondio, back at the helm of EFM Ricerca e industria pastaria s’incontrano al FSTPV Pasta research and industry come together at the FSTPV
L’impatto dei dazi Usa su industria alimentare e molitorio
The impact of U.S.
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Raccolta Catena di approvvigionamento delle materie agricole
Gestione delle materie prime Lavorazione delle materie prime
Kill step
Processi di lavorazione ed imballaggio
Trasporto e stoccaggio
Distribuzione Consumatore
Molinid’Italia
RIVISTA ITALIANA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA dal 1950
PROPRIETARIO
Associazione Industriali Mugnai d’Italia Via Lovanio, 6 - 00198 Roma
DIRETTORE EDITORIALE
Vincenzo Martinelli
Presidente Italmopa
DIRETTORE RESPONSABILE
Claudio Vercellone
DIRETTORE TECNICO
Lorenzo Cavalli
Presidente Antim
COMITATO TECNICO EDITORIALE
Carlo Brera Esperto in sicurezza alimentare
Marina Carcea
già Dirigente Tecnologo, Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione del CREA, Roma
Giuseppe Maria Durazzo Avvocato, esperto in diritto dell’alimentazione
Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare
Giovanni Battista Quaglia Tecnologie alimentari
COMITATO DI REDAZIONE
Piero Luigi Pianu
Laura Pierandrei
RELAZIONI INTERNAZIONALI
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COORDINAMENTO REDAZIONALE
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RIVISTA FONDATA NEL 1950
Registrazione Tribunale di Bologna del 31 luglio 1992 n. 6129
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Editorial EDITORIALE
Strengthening the Association’s Representation and Visibility di V. Martinelli
Green transition and sector resilience: these are the key challenges for the European milling industry di L. Bellei Mussini Departements RUBRICHE
Il presente numero di Molini d’Italia sarà disponibile all’evento “From Seed to Pasta V” (Bari) e alla Giornata tecnica Antim (Altamura) del 27/09
Associazione Industriali Mugnai d’Italia
Rafforzare rappresentatività e visibilità dell’Associazione
Strengthening the Association’s representation and visibility
In the coming months, Italmopa will launch several key initiatives focusing on enhancing the Association’s representation, communication strategy, and training services for its members. These actions aim to consolidate the Association’s internal operations while increasing its visibility and influence on both national and European levels. The sustained growth in membership, including six new
milling companies joining in the first half of 2025, highlights the ongoing trust in Italmopa’s mission during a time when trade associations face significant challenges. With confirmed leadership roles in European soft and durum wheat millers’ associations, Italmopa is committed to addressing the evolving needs of its members through dynamic planning and a proactive approach.
NEI PROSSIMI
MESI ITALMOPA PROPORRÀ NUOVE INIZIATIVE E OBIETTIVI STRATEGICI
IN THE COMING MONTHS, ITALMOPA
WILL INTRODUCE NEW INITIATIVES AND STRATEGIC OBJECTIVES
Pdi Vincenzo Martinelli Presidente Italmopa
er Italmopa, i prossimi mesi saranno caratterizzati da alcuni impegni e iniziative particolarmente rilevanti che investiranno, in particolare ma non esclusivamente, tematiche legate alla rappresentanza dell’Associazione, alla sua politica di comunicazione e ai servizi di formazione offerti alle Aziende associate.
Senza anticipare le numerose novità programmate - alcune già in fase di avanzata preparazione - sulle quali avremmo modo di fornire più in là ogni opportuna informazione, consentitemi tuttavia di evidenziare fin da ora che esse sono orientate sia a consolidare ulteriormente l’attività dell’Associazione, sia a rafforzare la sua rappresentatività e la sua visibilità esterne.
ANALISI E STRUMENTAZIONE
PER IL SETTORE
ALIMENTARE
Brabender, ora parte del portfolio Anton Paar, offre una gamma completa di soluzioni all’avanguardia per l'analisi di farine, cereali e derivati, contribuendo significativamente allo sviluppo di nuovi prodotti e formulazioni per l’intero settore alimentare.
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Che si tratti di analizzare la consistenza della farina o valutare le proprietà meccaniche di cereali e altri materiali, le soluzioni Anton Paar rappresentano un investimento essenziale per innovazione e qualità nell’'intera filiera agroalimentare.
L’ASSOCIAZIONISMO
STA VIVENDO
UNA FASE
DI DIFFUSA E OGGETTIVA DIFFICOLTÀ
Si tratta, ovviamente, di una sfida importante che potrà essere coronata da successo con il fattivo sostegno non solo del Consiglio di Presidenza ma dell’intera base associativa da sempre considerata come l’unico e insostituibile patrimonio dell’Associazione. A questo riguardo, consentitemi ancora una volta di ringraziare le 6 Aziende molitorie che hanno aderito a Italmopa nel corso del primo semestre 2025,
consolidando un incredibile trend di sviluppo dell’Associazione che si protrae ormai da diversi anni. Esso costituisce una testimonianza dell’apprezzamento generale nei riguardi dell’operato di Italmopa, tanto più significativo tenuto conto che l’Associazionismo sta attraversando una fase di diffusa e oggettiva difficoltà. Un apprezzamento che va, peraltro, al di là dei confini nazionali con la recente conferma della Presidenza italiana dell’Associazione dei Mugnai a frumento tenero europei e l’imminente elezione di un rappresentante italiano alla Presidenza dell’Associazione dei Mugnai a frumento duro europei.
La fiducia generalizzata che è stata riposta nei riguardi della nostra Associazione merita pertanto di essere ripagata, così come dai nostri intenti, con lo sviluppo di una forte progettualità e di ragionamenti flessibili e dinamici in grado di incidere positivamente nei riguardi delle aspettative e esigenze delle Aziende associate chiamate, come noto, a muoversi in un contesto economico e normativo sempre più complesso e articolato. È una sfida indubbiamente gravosa e impegnativa alla quale, forti della nostra storia, delle nostre convinzioni e della nostra dedizione, non intendiamo certamente sottrarci.
Vincenzo Martinelli
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MOLINO DALLAGIOVANNA GUARDA AL FUTURO CON CRÉDIT AGRICOLE ITALIA E UNICREDIT
IL PANE CON “FIRMA MOLECOLARE”
Ilpane fatto con lievito madre ha una “firma molecolare” che lo contraddistingue, diversa da quella dei prodotti da forno fatti con altri procedimenti. Questa traccia peculiare è stata ora individuata e decifrata grazie allo studio italiano guidato dall’Università Sapienza di Roma, in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari, e pubblicato sulla rivista Food Chemistry. Il risultato, ottenuto nell’ambito dell’infrastruttura di ricerca MetrofoodIT coordinata dall’Enea e dedicata ad assicurare sicurezza e qualità delle filiere agroalimentari, apre la strada a “passaporti del cibo” che tutelino le eccellenze enogastronomiche e assicurino al consumatore la loro autenticità.
Molino Dallagiovanna guarda al futuro con un ambizioso piano di investimenti per il periodo 2025/2027 che pone l’accento sull’innovazione e la sostenibilità. Questo piano prevede un incremento significativo della capacità produttiva e l’implementazione di investimenti cruciali a favore dell’efficientamento energetico e dell’automazione industriale. Per supportare questi strategici investimenti, Molino Dallagiovanna ha ottenuto un finanziamento di 12 milioni di euro da parte di Crédit Agricole Italia (Banca agente) e UniCredit. Questa operazione sottolinea l’importanza di sostenere concretamente le aziende del territorio per rafforzare il comparto agroalimentare italiano Made in Italy.
EVOLUZIONE DI MERCATO PER LA PINSA
Unarecente ricerca di mercato condotta da Pinsami su un campione di più di 2.000 persone rivela una penetrazione sempre più profonda della pinsa nelle case degli italiani. II 45% degli intervistati ha dichiarato di aver consumato pinsa a casa negli ultimi tre mesi, con un gradimento in crescita del 7% rispetto al 2023. Un dato significativo è l’aumento della consapevolezza delle sue qualità distintive: il 40% dei consumatori non la considera più un’alternativa alla pizza, ma una categoria a sé. Il consumo domestico domina, con una media di tre volte al mese. Le occasioni principali sono la cena (70%), seguita dal pranzo (41%) e dagli aperitivi (33%). II prodotto è apprezzato anche per la sua versatilità in feste e occasioni speciali (30%) e come sostituto del pane (30%).
Integrated Automation
Sviluppiamo soluzioni che permettano di ottimizzare i processi produttivi, integrando ogni componente dell’impianto all’interno di un sistema di automazione efficiente e performante. Applichiamo i principi dell’ Industria 5.0 a tutti i livelli aziendali per rendere il tuo impianto sempre più sostenibile ed innovativo.
GIORNATA
TECNICA ANTIM
Si terrà ad Altamura (Bari), presso l’Hotel Fuori Le Mura - Via Maestri del Lavoro, 5 - la giornata tecnica Antim dal titolo: “Semole nobili e pasta d’eccellenza: la filiera che nutre il mondo”. L’inizio dei lavori è previsto per le ore 9.30 con i saluti del presidente Lorenzo Cavalli, cui seguiranno importanti interventi sul processo di pastificazione, sulla produzione di semola in un mercato dinamico, sulla sostenibilità e lo sviluppo tecnologico del processo. Ad arricchire la mattinata vi saranno, come di consueto, anche speech da parte delle aziende sponsor. La seconda parte della giornata vedrà infine la visita al molino Barilla di Altamura (via Gravina, 5).
PANETTONE ITALIANO: I NUOVI CORSI
SONO PRONTI A PARTIRE!
Dopo il successo degli Incontri Ispirazionali, il progetto “Panettone Italiano - Metodi a confronto” entra nel vivo con tre moduli formativi avanzati, in programma da settembre a novembre 2025. Ideato da Agugiaro & Figna Molini, insieme ai maestri pasticceri e lievitisti che ne sono protagonisti, il percorso propone un approccio tecnico e comparativo alla produzione del panettone artigianale a lievito madre. Ogni modulo integra teoria, pratica e analisi sensoriale, con l’obiettivo di aiutare i professionisti a costruire un metodo personale, stabile e sostenibile, adatto al proprio laboratorio. I corsi si terranno presso due sedi d’eccellenza della formazione: la Scuola Dolce & Salato a Maddaloni (Ce) e la Scuola Internazionale AMLM in Bologna.
DEL 27 SETTEMBRE 2025
MOLINI D’ITALIA RICORDA SEBASTIANO LA VECCHIA (MOLINI CERTOSA)
Tutti lo conoscevano come “Il Direttore”, e ha reso grande la Società di Macinazione Molini Certosa. È morto lunedì 18 agosto a 84 anni Sebastiano La Vecchia (foto), ex amministratore delegato e ora presidente di Molini Certosa, azienda iconica di Certosa e che fa parte del gruppo Euricom di Valle Lomellina. Originario di Sperlinga, in provincia di Enna, e residente a Borgarello, il signor La Vecchia per quarant’anni ha guidato Molini Certosa con visione e instancabile dedizione, lasciando un’impronta profonda non solo nella sua azienda, ma in tutto il settore molitorio. La Vecchia è stato anche per anni consigliere Italmopa, l’Associazione dei mugnai italiani e nel 2001 aveva ricevuto il Premio Civiltà del Lavoro della Regione Lombardia.
Soluzioni innovative per ogni settore produttivo
Progettazione su misura impianti per molini, mangimifici, pastifici ed energie rinnovabili
Dal ricevimento allo stoccaggio, Defino & Giancaspro sviluppa impianti modulari e scalabili per diversi settori agroindustriali. Ogni soluzione nasce da un’analisi tecnica approfondita e da esigenze specifiche, ogni fase comprende la progettazione 3D, selezione attenta dei materiali, l’automazione ed il collaudo. Modularità, precisione ingegneristica e tecnologie avanzate garantiscono continuità produttiva e massima resa operativa.
ALLARME FAO, ENTRO IL 2100 SI RISCHIA DI PERDERE METÀ DEI TERRENI
Unnuovo e preoccupante studio pubblicato dalla Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) rivela scenari climatici allarmanti per l’agricoltura globale; grazie a un significativo aggiornamento della sua innovativa applicazione geospaziale, ABCMap, l’organizzazione ha integrato un indicatore inedito che proietta una drastica riduzione dei terreni ottimali per alcune delle principali colture alimentari mondiali. Secondo le nuove proiezioni, citate dalla stessa FAO in una nota ufficiale, entro il 2100, colture fondamentali come frumento, caffè, fagioli, manioca e platano potrebbero perdere fino alla metà dei loro terreni più idonei alla coltivazione.
A ISTANBUL IL WORLD PASTA DAY 2025
Siterrà a Istanbul, dal 24 al 26 ottobre 2025, la ventisettesima edizione del World Pasta Day, l’evento internazionale che ogni anno celebra la pasta in tute le sue declinazioni. Questa edizione, dedicata al tema “From Tradition to Future” sarà l’occasione per esplorare l’eredità culturale della pasta e la sua evoluzione verso il futuro, tra innovazione, sostenibilità e nuovi scenari di consumo. Organizzato dall’Associazione dei produttori Turchi di Pasta (TMSD) e dall’Associazione dei Produttori e Industriali della Pasta (MÜSAD), in collaborazione con l’International Pasta Organization, il World Pasta Day riunirà produttori, professionisti e leader dell’industria pastaria provenienti da tutto il mondo. Curve e accessori per il trasporto pneumatico
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PROFESSIONALE
World News è la rassegna delle notizie dall’Europa e dal mondo sull’agroalimentare. Un punto di vista aggiornato e puntuale su quanto accade in sede comunitaria ed extra-comunitaria, per essere sempre informati sulle dinamiche internazionali in ambito politico, economico e scientifico. Brevi flash che possono risultare di interesse per la filiera - italiana ma non solo - della trasformazione dei cereali.
LE IMPORTAZIONI DI GRANO RIMANGONO FONDAMENTALI IN MEDIO ORIENTE
Sebbene
IlMedio Oriente, che si estende su parte dell’Asia occidentale e dell’Egitto nel Nord Africa, ha una popolazione di poco inferiore ai 411 milioni di persone. La crescita demografica e la limitata capacità di produzione di cereali fanno sì che la regione debba importare grano, gran parte del quale proviene dai vicini produttori del Mar Nero. I principali paesi produttori e importatori di grano in questa regione sono Egitto, Iran, Turchia, Iraq e Arabia Saudita.
TERMINAL CEREALICOLO IN PROGRAMMA NEL PORTO UCRAINO
sia ancora in fase di progettazione, il terminal cerealicolo nel porto di Pivdennyi sul Mar Nero sarà dotato di 50 silos con una capacità di stoccaggio di 250.000 tonnellate situati su un sito di 10 ettari. Sarà inoltre dotato di una stazione ferroviaria con una capacità di 3 milioni di tonnellate, in grado di gestire fino a cinque treni merci da 50 a 70 vagoni al giorno. Il sito sarà dotato di una stazione di scarico dei vagoni ferroviari con una capacità di 2.000 tonnellate all’ora e di una stazione di scarico dei camion con una capacità di 1.000 tonnellate all’ora. I piani prevedono la costruzione di un attracco lungo fino a 350 metri con una profondità di 16 metri. I prodotti agricoli saranno caricati utilizzando due gru a torre con una capacità di movimentazione combinata di 1.500 t/h. L’avvio del terminal è previsto per il 2026.
PREVISIONI DI PRODUZIONE DEL GRANO RUSSO
SovEcon, una delle principali società di consulenza nel settore cerealicolo del Mar Nero, ha rivisto al rialzo le previsioni sul raccolto di grano russo di 0,2 milioni di tonnellate (mmt) a 85,4 mmt grazie al miglioramento delle prospettive in Siberia e negli Urali. Nello specifico, le previsioni sul grano sono state riviste al rialzo poiché si prevede che le rese in Siberia e negli Urali raggiungeranno livelli record grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli. Per converso, le previsioni relative al mais sono state riviste al ribasso a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli nel sud, anche se le prospettive nella regione centrale rimangono positive.
L’ultimo
L’USDA PREVEDE UNA RIDUZIONE DELLE SCORTE GLOBALI DI GRANO
rapporto WASDE (World Agricultural Supply and Demand Estimates) dell’Usda per agosto 2025 prevede un bilancio globale del grano leggermente più stretto per la stagione 2025/26, con scorte inferiori, consumi ridotti, commercio più elevato e scorte finali più contenute. Si prevede che le forniture diminuiranno di 2,5 milioni di tonnellate, attestandosi a 1.069,6 milioni, principalmente a causa delle previsioni di produzione inferiori per Cina, Brasile e Argentina, solo parzialmente compensate da prospettive più favorevoli per l’Unione europea. Si prevedono inoltre scorte iniziali inferiori per diversi paesi, tra cui Ucraina, Arabia Saudita e Filippine. Il cambiamento nella produzione di Cina/Ue è la caratteristica distintiva dell’aggiornamento, mentre l’aumento delle esportazioni statunitensi fornisce un leggero impulso ai flussi globali. Le scorte mondiali di grano sono ora ai minimi degli ultimi dieci anni, il che significa che eventuali shock dell’offerta, siano essi di natura meteorologica, logistica o geopolitica, potrebbero avere un impatto sproporzionato sui prezzi.
PAKISTAN: I PREZZI DEL GRANO E DELLA FARINA
REGISTRANO UN FORTE AUMENTO
Dopo lo zucchero, anche i prezzi del grano e della farina sono improvvisamente aumentati, ponendo un nuovo peso sull’inflazione per la popolazione. Secondo il rapporto di Karachi, il prezzo del grano è salito da 55 a 72 rupie al chilogrammo, mentre anche i prezzi della farina hanno registrato un forte aumento. Nel mercato all’ingrosso, il prezzo della farina Dahai Number è aumentato di 15 rupie al chilo, mentre quello della farina fine è aumentato di 9 rupie al chilo. Di conseguenza, la farina Dahai Number viene ora venduta a 81 rupie al chilo e la farina fine a 87 rupie al chilo all’ingrosso. Il presidente dell’Associazione dei grossisti alimentari ha esortato il governo a prendere immediatamente atto di questo aumento dei prezzi del grano e della farina.
L’impatto dei dazi Usa sull’industria alimentare
e il molitorio
The impact of U.S. tariffs on the food and milling industries
The article analyzes the implications of the newly introduced 15% U.S. tariffs on EU food exports, set to take effect on August 1, 2025, within the broader context of international trade tensions. Drawing parallels with the 20192020 Airbus dispute and its 25% tariffs on Italian agrifood products, the author explores the potential repercussions for Italian exports, especially in the
dairy and spirits sectors.
Based on recent trade data, the article offers a reasoned forecast for 2025 and 2026, predicting a slowdown in export growth and a return to 2024 levels. While the overall outlook is cautious but not catastrophic, the milling industry, although less exposed in volume, appears more vulnerable due to its lower added value and limited pricing flexibility.
PRECEDENTI E PREVISIONI PER IL FUTURO
PROSSIMO PAST CASES AND NEARFUTURE FORECASTS
Ldi Luigi Pelliccia
Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare
a scena economica internazionale è stata ossessivamente dominata dalla tematica dei dazi. Dopo la lettera inviata il 12 luglio scorso dall’Amministrazione Trump alla Commissione Ue, recante l’intenzione di stabilire nei confronti della Comunità dal 1° agosto 2025 dazi al 30% universali, il punto di caduta della trattativa è stato raggiunto il 27 luglio con dazi al 15%. Il cambiamento di scenario è radicale. E ha suggerito di guardare ai precedenti, a quanto avvenne nello specifico per il settore alimentare nel biennio 2019/20. E cioè nel periodo in cui esso fece in qualche modo da cavia e apripista allorché, a seguito della “querelle” Airbus, furono introdotti per l’Italia dazi pari al 25%, che coinvolsero alcuni prodotti importanti nel segmento dei formaggi duri, dei liquori e marginalmente di alcune lavorazioni del suino cotto. C’è da
DAZI
USA AL 15%, PENALIZZAZIONE OLTRE IL 30%
aggiungere che il 25% dell’epoca “combina” abbastanza col dazio “effettivo” attualmente previsto, pari al 32% circa, come sommatoria del 15% ufficiale, sancito dagli accordi Usa-Ue, e del vigente 17%
di svalutazione del dollaro sull’euro. Ebbene, prendendo a riferimento le quote corrispondenti esportate negli Usa nel 2018, l’impatto aveva riguardato un valore complessivo del nostro export alimentare, calcolato per comparti di base, pari a circa 422 milioni di euro.
I precedenti in numeri
I segmenti presi a riferimento per il confronto sono quindi quelli dei “formaggi
duri”, che nel 2018 coinvolse un export di 220 milioni di euro, e quello delle “acquaviti e liquori” che nello stesso anno raggiunse quota 179 milioni. Ne esce un totale di 399 milioni, molto vicino al “plafond” prima citato, a conferma altresì della marginalità del segmento residuo delle carni.
I dati sono abbastanza sorprendenti. I formaggi duri nel 2019 segnarono aumenti consistenti dell’export sia in valore (+28,8%), che in volume (+23,2%).
20 PAESI DI SBOCCO
Fonte: elaborazione su dati Istat
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Mentre accusarono il colpo nel 2020, con cali a due cifre, sia in valore (-17,8%), che in volume (-14,8%).
Le acquaviti e liquori non accusarono flessioni. Esse segnarono infatti nel 2019 aumenti del +23,5% e del +16,2%, rispettivamente in valore e volume. Mentre nel 2020 raggiunsero aumenti del +27,9% in valore e addirittura del +110,6% in volume. Quest’ultimo comportò evidentemente una caduta verticale del valore unitario esportato. Va detto pure che il quadro dell’epoca era diverso e forse lasciava spazio a qualche elasticità non configurabile con la stretta generale attuale.
Lo scenario attuale
Ciò premesso, per venire all’attualità, nel 2024 gli Usa hanno raggiunto 7.854 milioni di euro di export agroalimentare (+17,3%), di cui 7.730 milioni (+17,5%) appannaggio dell’industria alimentare. Mentre l’export complessivo oltre Atlantico ha toccato in tale anno quota 63.500 milioni (-3,9%). Per l’industria alimentare gli Usa rappresentano il 13,6% dell’export, mentre a livello globale raggiungono una incidenza del 10,3%. L’alimentare perciò è decisamente più esposto. Il molitorio comunque, su 677,6 milioni esportati nel 2024, ne ha diretto 61,0 oltre Atlantico, con una incidenza del 9.0%. È chiaro comunque, a seguito dei compromessi appena raggiunti, che le previsioni del PIL diffuse a inizio luglio dalla Banca d’Italia (già deboli peraltro, pari al +0,6% quest’anno e al +0,8% nel biennio successivo) saranno
con ogni probabilità disattese. In altre parole, sarà ancora più difficile, per il nostro prodotto lordo, riuscire a difendere una crescita simbolica e galleggiare sopra lo zero.
Una previsione sull’export nazionale negli Usa
A questo punto, sulla base dell’accordo sui dazi al 15% dal 1° agosto, si è voluto tentare un esercizio di previsione dell’export
NEL 2019 EXPORT IN CRESCITA NONOSTANTE
I DAZI
alimentare nazionale negli Usa. Per farlo ci si è appoggiati intanto a questi numeri di base. L’export dell’industria alimentare 2024 negli Usa fu pari a 7.730,2 milioni di euro (+17,5%). Mentre quello specifico dei primi sette mesi 2024 è stato pari a 4.429,7 milioni (+8,7%).
Ciò premesso, si è ipotizzato un aumento della quota esportata nei primi sette mesi 2025 (l’arco di tempo non toccato dagli attesi aumenti daziari) pari al +6,5% sullo stesso periodo 2024. Esso porta a una quota esportata dal settore stimata nel periodo pari a 4.717,6 milioni (rispetto ai 4.429,7 milioni dei primi sette mesi 2024). La valutazione di tale spinta espansiva è prudenziale e in rientro. Essa si basa infatti sugli aumenti dei progressivi dell’export di settore nei primi quattro mesi 2025 (ultimo periodo disponibile): gennaio (+8,6%); 1° bimestre (+11,0%);
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1° trimestre (+11,2%); 1o quadrimestre (+8,7%).
Per gli ultimi cinque mesi 2025 si è ipotizzata invece una crescita sostanzialmente piatta, e cioè una quota export uguale a quella degli ultimi cinque mesi 2024, pari a 3.300,5 milioni di euro. A questo proposito, si ricorda che i prezzi dell’alimentare importato sul mercato Usa potrebbero non aumentare immediatamente e in modo diffuso. Ciò in quanto, nei primi
IL MOLITORIO PIÙ FRAGILE PER BASSO VALORE AGGIUNTO
mesi di valenza dei nuovi dazi, le vendite al dettaglio dovrebbero esitare sul mercato le scorte accumulate precedentemente, esenti da maggiorazioni. Per cui, si ha
fiducia che tale stima non sia ottimistica, ma abbastanza centrata e realistica. Essa non comprende le eventuali eccezioni sul fronte alcolico di cui si parla al momento in cui si scrive. E, in ogni caso, essa si confronta e compensa con quella abbastanza prudenziale utilizzata con riferimento ai primi sette mesi dell’anno. Su questa base, la quota complessiva dell’export alimentare nazionale sul mercato Usa potrebbe raggiungere, a consuntivo 2025, come sommatoria delle quote prima indicate, 8.018,1 milioni di euro, con un +3,7% sui 7.730,2 milioni esportati nel 2024.
L’anno a venire
Per quanto riguarda il 2026, è auspicabile che la piattezza ipotizzata negli ultimi mesi 2025 si stabilizzi, grazie a uno sforzo di assorbimento dei dazi da parte della distribuzione americana, nota per i suoi ampi ricarichi. E ciò, sulla base di quanto avvenuto nel 2019/20 con riferimento ai dazi al 25% sui comparti principali del lattiero-caseario e delle acquaviti e liquori. Si ribadisce che il quadro attuale
infatti, tra i 15 punti di dazio e i 17 punti di svalutazione del dollaro, vede una penalizzazione attorno al 30% che si avvicina a quella del citato biennio. Essa quindi potrebbe portare sostanzialmente nel 2026 a una replica dell’export complessivo 2024 di settore, pari come detto a 7,7 miliardi circa, generando un calo cumulato attorno a 3,6 punti sulla quota raggiunta dall’export 2025. Si tratta ovviamente di valutazioni orientative, basate comunque su presupposti verosimili. In sintesi, la previsione appena formulata “vede” in grande media, con l’avvio dei nuovi dazi, un esaurimento della spinta espansiva del mercato Usa e un rientro sui livelli di export dell’anno scorso. Che è comunque un grosso danno strategico, ma non innesca uno scenario da lacrime e sangue.
Conclusioni
Da ultimo, va sottolineato che il molitorio è meno coinvolto da questo esercizio previsionale. L’anno scorso l’export di settore negli Usa, come prima citato, raggiunse i 61,0 milioni di euro (+21,0%), con
una incidenza del 9,0% sull’export complessivo di settore, pari a 677,6 milioni di euro. Mentre nei primi quattro mesi 2025 ha toccato i 22,7 milioni (+8,7%), con una incidenza del 9,8% sui 231,9 milioni complessivamente esportati nel periodo. La sua esposizione al mercato Usa è perciò meno marcata rispetto all’universo della trasformazione alimentare. In compenso, il comparto è più vulnerabile in quanto, appartenendo all’area di prima
trasformazione, è caratterizzato da minore valore aggiunto. Per cui, può contare su minori spazi di manovra sul fronte dei prezzi e ammortizzatori ridotti in questo campo: sia alla fonte, da parte dei produttori nazionali, sia da parte degli importatori locali, che pure sono generalmente abituati a ricarichi elevati sul “food and beverage” nazionale.
Luigi Pelliccia
Transizione verde e resilienza del settore: queste le sfide per il settore molitorio europeo
Green transition and sector resilience: these are the key challenges for the European milling industry
Francesco Vacondio, re-elected as President of the European Flour Millers, outlines the future priorities for the milling sector in Europe. During his first term, the industry faced energy crises and inflation, demanding efficient cost management and technological innovation. In this new mandate, the focus shifts toward green transition and sector resilience. Vacondio emphasizes the importance of practical sustainability, international cooperation over protectionism, and a balanced reform of the post-2027 Common Agricultural Policy. Investments in renewable energy, process automation, and circular economy practices highlight the sector’s commitment to environmental goals. Strategic communication with EU institutions remains central to the EFM’s mission.
AL SUO SECONDO
MANDATO COME
PRESIDENTE DELL’EFM, FRANCESCO VACONDIO
DELINEA GLI ASSI
PORTANTI PER IL FUTURO DEL COMPARTO
IN HIS SECOND TERM
AS PRESIDENT OF THE EFM, FRANCESCO VACONDIO
OUTLINES THE STRATEGIC PRIORITIES FOR THE FUTURE OF THE SECTOR
di Lorenzo Bellei
Mussini, PhD
Coordinatore editoriale
Molini d’Italia
Riconfermato alla guida dell’European Flour Millers, Francesco Vacondio affronta un secondo mandato segnato da sfide strategiche per il futuro del settore molitorio europeo.Dopo un primo periodo dominato da crisi energetica, inflazione e richieste crescenti in termini di sostenibilità e tracciabilità, oggi l’attenzione si concentra sulla transizione verde e sulla resilienza industriale. Garantire una sostenibilità concreta e accessibile per le imprese, rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti in un contesto geopolitico instabile e contribuire alla riforma della PAC post-2027 sono alcuni degli obiettivi prioritari. Il settore, già fortemente impegnato su efficienza energetica e innovazione tecnologica, punta a rafforzare il dialogo con le istituzioni europee per continuare a essere un attore chiave della filiera agroalimentare.
La redazione
Quali sono state le principali sfide che ha dovuto affrontare durante il suo primo mandato e quali sono quelle che l’attendono per questo suo secondo?
«Durante il mio primo mandato il settore ha affrontato una serie di sfide complesse e senza precedenti. La crisi energetica e l’inflazione hanno messo a dura prova la filiera, rendendo necessaria una gestione oculata dei costi e un forte impegno per garantire la continuità produttiva. Allo stesso tempo, le crescenti aspettative dei consumatori in termini di sostenibilità e tracciabilità richiedono una costante accelerazione nell’innovazione tecnologica. Per il mio secondo mandato, le sfide si concentreranno principalmente sulla transizione verde e sulla resilienza del settore.
Dobbiamo assicurarci che le politiche di sostenibilità siano pratiche ed economicamente sostenibili per le nostre imprese. Al contempo, la volatilità dei mercati globali e le tensioni geopolitiche ci impongono di rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e di lavorare per un’industria sempre più solida e preparata».
Alcuni paesi extra Ue stanno puntando all’autosufficienza di materie prime (cereali). Senza entrare troppo nel dettaglio, qual è il suo punto di vista? «Il desiderio di autosufficienza in materie prime da parte di alcuni Paesi extra-Ue è un fenomeno che osserviamo con grande attenzione. È una risposta comprensibile alla crescente incertezza geopolitica, ma a nostro avviso, qualsiasi approccio basato
SOSTENIBILITÀ APPLICATA
AGLI IMPIANTI MOLITORI EUROPEI
sul protezionismo e sull’isolamento rischia di minacciare l’efficienza del commercio globale.
Siamo convinti che la cooperazione internazionale e la diversificazione dei mercati siano le strategie più efficaci per garantire la sicurezza alimentare su scala globale. Il nostro ruolo è anche quello di promuovere un sistema commerciale aperto e basato su regole chiare, che favorisca la stabilità sia per i produttori sia per i consumatori».
Come si pone l’associazione di fronte alle proposte di modifica alla PAC post 2027?
«La Politica Agricola Comune (PAC) è un pilastro fondamentale per il settore agricolo e, di conseguenza, per la nostra industria. L’European Flour Millers accoglie con favore un dibattito costruttivo sulle proposte di modifica per il periodo post-2027. La nostra posizione è chiara: la futura PAC deve coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica.
Le proposte dovrebbero incentivare l’agricoltura a produrre cereali di alta qualità, con un’attenzione particolare alle
Francesco Vacondio, riconfermato alla guida dell’EFM
STRATEGIE EFM PER LA SICUREZZA DELL’APPROVVIGIONAMENTO
varietà adatte alla molitura, garantendo al tempo stesso la competitività degli agricoltori europei. Crediamo fermamente che una politica agricola lungimirante debba sostenere la filiera nel suo complesso, dall’agricoltore fino all’industria di trasformazione».
A che punto è il percorso verso la sostenibilità degli impianti molitori in Europa?
«Il percorso verso la sostenibilità ambientale dei nostri impianti è già a un livello molto avanzato, e rappresenta una priorità strategica per l’intera associazione. I
nostri associati sono impegnati da tempo in investimenti significativi per migliorare l’efficienza energetica e, di conseguenza, ridurre le emissioni di CO2. Stiamo implementando tecnologie all’avanguardia per l’automazione dei processi, e molti associati stanno esplorando attivamente l’uso di energie rinnovabili. Il nostro obiettivo è ridurre l’impatto ambientale senza compromettere la qualità del prodotto e l’efficienza della produzione. Il settore molitorio è storicamente un esempio di economia circolare con una attenzione particolare all’efficienza energetica e stiamo rafforzando questa nostra vocazione».
Dal punto di vista della comunicazione e della promozione dell’EFM, quali sono le attività previste per questo suo secondo mandato?
«Nel mio secondo mandato, la comunicazione e la promozione dell’European Flour Millers si concentreranno sul dialogo con le istituzioni e gli stakeholders. Continueremo a intensificare la nostra rilevanza a Bruxelles e sperabilmente anche presso le associazioni nazionali per rappresentare al meglio gli interessi del settore e contribuire attivamente alla definizione delle politiche. L’obiettivo è rafforzare il nostro ruolo di partner affidabile e competente per i decisori politici».
Lorenzo Bellei Mussini
“From Seed to Pasta V”: genetica e sostenibilità al servizio del molitorio
La conferenza internazionale “From Seed to Pasta”, giunta alla sua quinta edizione, si conferma un punto di riferimento per il comparto cerealicolo, con particolare attenzione alla filiera del grano duro e alla trasformazione industriale.
L’evento, in programma a Bari dal 24 al 27 settembre 2025, riunirà agronomi, genetisti, breeder, mugnai, imprese sementiere, pastifici e rappresentanti delle principali istituzioni scientifiche e internazionali per discutere le nuove frontiere della genetica applicata, della sostenibilità agronomica e delle esigenze dell’industria della trasformazione.
Miglioramento genetico e selezione varietale 5.0
La giornata inaugurale si aprirà con una sessione dedicata al breeding avanzato del frumento duro, con interventi che illustreranno le potenzialità delle nuove tecnologie per ottimizzare l’efficienza selettiva e aumentare la resilienza della pianta in risposta agli stress biotici e abiotici soprattutto in funzione dei cambiamenti climatici.
Tra i relatori, Maurizio Martina (FAO), Augusto Becerra (ICARDA) e Ali Rhouma (PRIMA Foundation) offriranno una panoramica strategica sulla rilevanza della
ricerca genetica per la sicurezza alimentare. Le relazioni scientifiche di Marco Maccaferri e Luigi Cattivelli presenteranno quindi i progressi ottenuti grazie al sequenziamento del genoma Svevo e alle risorse tetraploidi, mentre Curtis Pozniak (Canada) e José Crossa (CIMMYT) e altri importanti relatori e relatrici esploreranno le tecnologie multi-omiche e l’intelligenza artificiale applicata al miglioramento varietale. Nel pomeriggio, la sessione agronomica offrirà spunti concreti per gli operatori della produzione primaria e della trasformazione, con focus sul “conservation tillage”, sulla gestione delle risorse genetiche in funzione della a cura della Redazione
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resa e sulle interazioni GxExM (genotipo x ambiente x gestione) nella definizione di cultivar ad alta performance su scala globale.
Biodiversità e genomica funzionale: nuove basi per la selezione varietale
Il secondo giorno sarà dedicato alla valorizzazione della diversità genetica del
grano tetraploide e all’identificazione di loci di interesse agronomico. Verranno presentati progetti di introgressione da progenitori selvatici, screening genomici su accessioni di Aegilops e linee antiche del Medio Oriente, con contributi di Julie King, Assaf Distelfeld, István Molnár ed Elisabetta Mazzucotelli. Temi centrali saranno la mappatura di geni per la resistenza a patogeni (Fusario, Septoria, ruggini), la tolleranza alla siccità e le
performance delle varietà “soft spring” per applicazioni alternative alla pastificazione, con particolare attenzione alla molitura.
La sessione pomeridiana sarà focalizzata sull’individuazione e il clonaggio di QTL (Quantitative Trait Loci) e sulle tecniche di editing del genoma già in uso in altri paesi ma non ancora in Italia per quanto concerne il rilascio di nuove varietà. Il contributo di ricercatori italiani e internazionali offrirà spunti operativi anche per i programmi di pre-breeding e selezione varietale destinati all’industria molitoria.
Clima, qualità e industria: sinergie pubbliche-private
La terza giornata si aprirà con una sessione in memoria del genetista Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, che introdurrà il tema dell’adattamento climatico. Verranno presentati dati sperimentali sul miglioramento della tolleranza al calore, sull’adattamento fenologico e sulla selezione genomica assistita, con focus su coltivazioni mediterranee e aree semi-aride.
Roberto Tuberosa, Co-Chair di FSTPV
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Ampio spazio sarà dedicato alle strategie industriali per una filiera integrata, con due tavole rotonde ad alto livello: la prima, moderata da Roberto Ranieri (Open Fields), metterà a confronto attori della ricerca e stakeholder industriali su tracciabilità, sostenibilità e requisiti delle nuove varietà in relazione al mercato. La seconda coinvolgerà sementieri, mugnai e pastifici da Italia, Francia,
Canada e Usa, con un confronto diretto su domanda di qualità, innovazione genetica e coerenza tra ricerca varietale e standard industriali. Nella sessione “Innovative Approaches from the Industry” interverranno aziende come Molino Casillo, Pastificio Garofalo e Fava-Storci, presentando progetti su innovazione di processo, tracciabilità varietale e soluzioni tecnologiche applicate alla produzione
di semole e formati pasta. La parte finale della giornata includerà approfondimenti su qualità della semola, pigmentazione, presenza di beta-glucani e alimenti funzionali, con contributi di Ilaria Marcotuli, Carlos Guzman, Francesco Sestili e Francesco Camerlengo.
Scenari futuri per la filiera del grano duro
L’ultima sessione sarà dedicata alla dimensione internazionale e alla cooperazione scientifica nell’ambito dei gruppi di lavoro della Wheat Initiative, i cui dettagli operativi sono reperibili al sito web della stessa. Si parlerà di pangenoma e variabilità genetica con interventi di Eduard Akhunov, Simon Krattinger, Thorsten Schnurbusch, Cristian Forestan e Jorge Dubcovsky, mettendo in luce le implicazioni concrete di queste scoperte sulla produttività e sulla qualità tecnologica delle semole.
L’evento si concluderà riaffermando l’importanza strategica delle sinergie tra agronomi, genetisti, selezionatori per meglio definire una trasformazione industriale che risponda alle sfide future: genetica, sostenibilità e trasformazione industriale per rispondere alle sfide future: cambiamenti climatici,
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Un evento strategico per il settore molitorio
From Seed to Pasta 5 si presenta e si conferma come fulcro scientifico e industriale, con uno sguardo rivolto alla produzione primaria, alla trasformazione
molitoria e alla pasta come prodotto simbolo del Made in Italy. L’innovazione nell’agronomia e nella genetica e il dialogo tra selezionatori, mugnai e trasformatori rappresentano oggi la leva principale per garantire qualità, sostenibilità e competitività lungo tutta la filiera del grano duro, oltre a un prezzo adeguato per il consumatore. E proprio in tal senso, spiccano le parole di Margherita Mastromauro, Presidente dei pastai di Unione
Italiana Food: “Le sfide future richiederanno sempre più coesione, visione e capacità di fare sistema, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità. Per questo è importante rafforzare la competitività del comparto, valorizzare l’autenticità del Made in Italy, condividere un impegno comune per preservare e promuovere l’eccellenza produttiva della nostra filiera”.
La redazione
L’OBIETTIVO
La ditta High Tec srl produce e commercializza con il marchio Steroxy ® il generatore di aerosol termico denominato Microsol Gamma® Microsol Gamma®consente la dispersione delle speci che preparazioni disinfestanti e disinfettanti in microparticelle da 0,5/1 micron, assicurando la totale disinfestazione e disinfezione di locali di grandi dimensioni.
Le microparticelle, “Nebbia Secca”, sono completamente asciutte, quindi non bagnano e non danneggiano i materiali con cui vengono a contatto.