Come la lobby LGBT ha infiltrato la Chiesa

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José Antonio Ureta e Julio Loredo

La Diga Rotta

La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale

T radizione F amiglia P roprietà, anno 30, numero speciale, luglio 2024. Sped. in Abb.Post. Art.2, Comma 20/C, Legge 662/96 Filiale di Padova

La Diga Rotta

La resa di Fiducia Supplicans

alla

lobby omosessuale

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Tradizione Famiglia Proprietà

Anno 30, Numero speciale, luglio 2024

Dir. Resp.: Julio Loredo Creatività: Paola Molteni

Offerta annua suggerita: e 15,00

© 2024 ASSOCIAZIONE TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ

Via Nizza, 110 · 00198 Roma · www.atfp.it

Aut. Trib. Roma n.90 del 22-02-95

Sped. in Abb.Post. Art.2, Comma 20/C, Legge 662/96 Filiale di Padova

Edizioni anche in: inglese, portoghese, francese, spagnolo, olandese, tedesco e polacco.

Gli autori del presente volume ringraziano per l’aiuto ricevuto da Juan Miguel Montes, Raymond Drake, Robert Ritchie, Benjamin Hiegert e Samuele Maniscalco

José Antonio Ureta e Julio Loredo

La Diga Rotta

La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ

A Nostra Signora di La Salette in riparazione delle gravi offese a Dio e alla virtù angelica della purezza che l’hanno fatta piangere.

Prefazione

La dichiarazione Fiducia supplicans (FS) ha suscitato scalpore in tutto il mondo, non da ultimo per la confusione che crea. La FS prevede la possibilità di benedire coppie dello stesso sesso mentre, due anni prima (Responsum 2021), lo stesso Vaticano si era chiaramente espresso contro questa possibilità. L’opinione che la FS sia coerente con questo Responsum e con la dottrina e la tradizione in materia è insostenibile. La FS presenta evidenti contraddizioni. La Bibbia e la Tradizione sono perfettamente coerenti quando si tratta delle implicazioni morali dell’omosessualità. La FS rompe con questo offrendo la possibilità di benedire una relazione peccaminosa in nome di Dio. Naturalmente, il fatto che questa benedizione duri solo pochi istanti e non venga impartita vicino a un altare non cambia tale verità. Non c’è alcuna base nella Scrittura o nella Tradizione per una simile benedizione.

Il cardinale Fernández ha detto che la dottrina del matrimonio rimane invariata. Ma non è questo il punto. Il punto è: può un sacerdote dare la sua benedizione a un’unione che la Bibbia considera

peccaminosa? È una domanda retorica. Sicuramente state chiedendo la benedizione di Dio per sanare la rottura nella vostra situazione di vita, non per perpetuare la vostra situazione disordinata. Non si possono rifiutare il giudizio e le esigenze morali di Dio e continuare ad appellarsi alla sua misericordia.

Il problema risiede principalmente nel fatto che la FS non affronta la dimensione morale della relazione. La FS si rifiuta di nominare il male. In questo senso, è in sintonia con lo zeitgeist attuale: la negazione del peccato, che è una conseguenza del soggettivismo e del relativismo oggi dominanti, e la negazione della verità, che, per definizione, vale per tutti in ogni momento.

Un altro problema è che la misericordia viene proclamata senza pentimento. Tutti sono i benvenuti. Todos, todos, todos*, tutti, grida incessantemente Papa Francesco. Tutti sono benvenuti? Certamente. Ma non incondizionatamente. Dio fa delle richieste. L’intera Bibbia potrebbe essere riassunta come una chiamata al pentimento e una promessa di perdono. L’una non può essere separata dall’altra. Tutti sono i benvenuti, ma non tutti accettano l’invito. Conosciamo certamente la parabola del re che invita tutti al banchetto di nozze del figlio. Arriva un momento in cui la porta viene chiusa. All’inferno prevale uno scenario diverso. Lì tutti sono accolti incondizionatamente. Lo slogan del diavolo è: “Vieni come sei”. Non devi cambiare. Non devi chiedere perdono. Non devi alzare un dito per aiutare gli altri nelle loro necessità. Tutti sono i benvenuti all’inferno. Todos, todos, todos.

La misericordia esiste perché esiste il peccato. La misericordia esiste perché esiste il giudizio. La misericordia esiste perché esiste l’inferno. Dove si nasconde il peccato, si nasconde anche l’essenza della misericordia. Lo scopo della misericordia non è dire agli altri quanto sono cattivi, ma parlare loro del perdono dei peccati.

8 Prefazione

Tutto ciò che si deve fare è chiedere con sincerità. Non ci sono vincoli. Ringrazio Dio ogni giorno per la sua infinita misericordia. Vedo ai nostri tempi tanta rabbia e aggressività. Le persone non sarebbero così aggressive e arrabbiate se conoscessero il perdono di Dio. Tuttavia, chiedere perdono significa riconoscere il peccato. Questa è la chiave per la pace della mente e del cuore. Niente è più disastroso del negare il male: di solito fa sì che le cose vadano di male in peggio.

Sembra che la FS voglia fare pace con la società secolare, ma la pace a spese della moralità e della verità è la “pace” più spietata che si possa immaginare. Dio ama tutti. Ama tutti i peccatori, ma odia i loro peccati. Spera ardentemente che ritornino a Lui, proprio come sperava nel ritorno del Figliol Prodigo. Non desidera altro che condividiamo il suo amore.

Per questi motivi, accolgo con favore il chiarimento fornito dal puntuale libro La Diga Rotta di José Antonio Ureta e Julio Loredo. Esso dimostra pienamente come la Fiducia supplicans sia il risultato di un processo preparato da un gruppo di pressione molto ben organizzato all’interno della Chiesa Cattolica.

+ Rob Mutsaerts

[S.E. Rev. Rob Mutsaerts è il vescovo ausiliare di ‘s-Hertogenbosch, nei Paesi Bassi].

* [Trans.: in spagnolo nell’originale olandese del vescovo Mutsaerts.]

9 Prefazione

Introduzione

Le rivoluzioni sono come la rottura di una diga. Più che un aumento imprevisto del volume dell’acqua contenuta, è l’indebolimento della sua struttura di contenimento, dovuto a un deterioramento non rilevato, a provocare l’apertura improvvisa di brecce, attraverso le quali il flusso tumultuoso della massa liquida trascina via porzioni sempre più grandi della vasta opera ingegneristica progettata per contenerla.

Allo stesso modo, il graduale avanzamento delle tendenze e delle idee rivoluzionarie, alimentate da passioni umane sregolate, alimenta un serbatoio di malcontento e desideri di cambiamento. Ma il suo volume è contenuto da convinzioni, costumi e istituzioni tradizionali che fungono da argine. Tuttavia, sotto la pressione corrosiva delle nuove tendenze, nella barriera di resistenza cominciano ad apparire delle crepe, che indeboliscono la sua base di sostegno culturale, fino a quando una tempesta spirituale alimentata da fattori psicologici e ideologici (a volte accompagnata da una potente influenza preternaturale) colpisce la società, causando uno scoppio, devastanti inondazioni e una conseguente riconfigurazione del paesaggio religioso, culturale e politico.

Osservazioni preliminari

Gli autori di questo libro non hanno alcuna intenzione di diffamare o denigrare nessuno e non sono mossi da odio personale nei confronti di alcun individuo. Nel contrastare intellettualmente individui o organizzazioni che promuovono l’agenda omosessuale all’interno della Chiesa, il loro unico intento è la difesa della dottrina cattolica sulla castità e sul matrimonio.

Come cattolici praticanti, sono pieni di rispetto per quanti lottano con l’attrazione verso lo stesso sesso e pregano per coloro che cadono nel peccato omosessuale per debolezza umana. Sono consapevoli dell’enorme differenza tra essi e quanti invece presentano il loro stile di vita omosessuale come un motivo di orgoglio, cercando di imporre la sua accettazione alla Chiesa Cattolica.

Mentre fanno tutto ciò che è consentito dalla morale cattolica e dalla legge civile per bloccare i loro sforzi, gli autori pregano per gli attivisti radicali che spingono l’agenda omosessuale all’interno della Chiesa e per le autorità ecclesiastiche che a loro si arrendono.

* * *

L’uso indiscriminato della parola omosessuale e dei suoi sinonimi ha generato molta confusione nel pubblico. Molte volte non è chiaro se si riferisca solo a una persona con attrazione per lo stesso sesso o se invece a qualcuno che pratica atti omosessuali. Questa confusione favorisce l’agenda omosessualista. Non possiamo equiparare le persone con attrazione per lo stesso sesso che resistono e sono caste con quelle che praticano comportamenti omosessuali. Si tratta di due realtà morali distinte ed essenzialmente diverse. Pertanto, useremo il termine omosessuale per riferirci solo a coloro che praticano atti omosessuali e quindi meritano la riprovazione morale.

* * *

A scopo di documentazione, facciamo riferimento ad alcuni siti web e pubblicazioni con contenuti discutibili e, pertanto, ci sentiamo in dovere di avvertire il lettore.

12 Introduzione

Nella società occidentale, la Chiesa cattolica è la grande diga che protegge le roccaforti non ancora conquistate dalla rivoluzione neopagana. Basati sui precetti immutabili del Vangelo e della Legge naturale, i suoi insegnamenti morali impediscono che il parossismo delle passioni sregolate conduca alla rovina cui invece mirano le correnti ideologiche di estrema sinistra. Questo vale in particolare per il movimento omosessuale e l’ideologia gender, le cui richieste, se avranno successo, porteranno alla dissoluzione della famiglia e alla cancellazione dei principi morali fondamentali su cui poggia qualsiasi civiltà degna di questo nome.

Purtroppo, però, la corruzione intellettuale e la rivoluzione sessuale hanno aperto delle crepe nella diga dottrinale - un tempo solida e compatta - della teologia morale cattolica. E ora queste crepe stanno per diventare grandi brecce. Bastano una tempesta e il conseguente accumulo di malcontento perché il torrente delle passioni disordinate abbatta le strutture umane dell’edificio sacro, che è ancora il baluardo di quel poco che resta della civiltà cristiana occidentale.

La grande tragedia è che all’interno della Chiesa cattolica - il cui dovere è quello di preservare l’integrità della Fede e della morale - molti si stanno adoperando per trasformare le crepe della diga in brecce. Stanno facendo il contrario dei predecessori, che hanno avvertito del pericolo di infiltrazioni e hanno cercato di rafforzare e impermeabilizzare le pareti della diga con documenti tempestivi che ribadivano l’insegnamento tradizionale della Chiesa.

Tra questi, spicca la Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla Cura Pastorale delle Persone Omosessuali, pubblicata nell’ottobre 1986 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF), con la firma del suo prefetto, l’allora cardinale Joseph Ratzinger.

13 Introduzione

Nel documento si lamentava che negli ambienti cattolici che discutevano la questione dell’omosessualità “furono proposte delle interpretazioni eccessivamente benevole della condizione omosessuale stessa, tanto che qualcuno si spinse fino a definirla indifferente o addirittura buona” (n. 3)1. È stata proposta una nuova esegesi “secondo cui la Bibbia o non avrebbe niente da dire sul problema dell’omosessualità, o addirittura ne darebbe in qualche modo una tacita approvazione, oppure infine offrirebbe prescrizioni morali così culturalmente e storicamente condizionate che non potrebbero più essere applicate alla vita contemporanea” (n. 4).

Il documento deplorava inoltre che “anche all’interno della Chiesa si è formata una tendenza, costituita da gruppi di pressione con diversi nomi e diversa ampiezza, che tenta di accreditarsi quale rappresentante di tutte le persone omosessuali che sono cattoliche” (n. 9). In realtà, però, essa “tenta di raccogliere sotto l’egida del Cattolicesimo persone omosessuali che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il loro comportamento omosessuale” (n. 9), e “che o ignorano l’insegnamento della Chiesa o cercano in qualche modo di sovvertirlo” (n. 9).

La Lettera della CDF firmata dal cardinale Ratzinger descrive con grande chiarezza il modus operandi di questa sovversione dottrinale: “Una delle tattiche usate è quella di affermare, con toni di protesta, che qualsiasi critica o riserva nei confronti delle persone omosessuali, delle loro attività e del loro stile di vita, è semplicemente una forma di ingiusta discriminazione” (n. 9). L’istruzione finale ai vescovi era che “dovrà essere ritirato ogni appoggio a qualunque organizzazione che cerchi di sovvertire l’insegnamento della Chiesa, che sia ambigua nei suoi confronti, o che lo trascuri

1 Congregazione per la Dottrina della Fede, “Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla Cura Pastorale delle Persone Omosessuali”, Vatican.va, 1 ottobre 1986, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_ homosexual-persons_it.html.

14 Introduzione

completamente. [Perché] un tale appoggio, o anche l’apparenza di esso, può dare origine a gravi fraintendimenti” (n. 17).

Purtroppo, la stragrande maggioranza dei vescovi in Europa, nelle Americhe e in Australia, regioni in cui l’omosessualità si è diffusa sulla scia della rivoluzione sessuale degli anni Sessanta, non si è conformata a queste prudenti istruzioni del 1986 della Santa Sede.

In molti Paesi di questa grande parte del mondo, insieme al riconoscimento legale delle unioni civili e del “matrimonio” omosessuale, sono sorti gruppi di pressione all’esterno e all’interno della Chiesa che chiedono la piena integrazione nella vita ecclesiale di quei cattolici che vivono pubblicamente relazioni stabili con partner dello stesso sesso.

Il primo passo per ottenere il pieno riconoscimento di queste unioni gravemente immorali è stato quello di trovare sacerdoti che benedicessero le coppie omosessuali in occasioni speciali come nella festa di San Valentino, per poi farlo in cerimonie pseudo-liturgiche dopo la registrazione di un’unione civile o di un “matrimonio” al comune.

Lo scorso 18 dicembre, il nuovo Dicastero per la Dottrina della Fede ha compiuto un mezzo passo altamente simbolico in questo lungo cammino verso il pieno riconoscimento, pubblicando la dichiarazione Fiducia supplicans che porta la firma del suo prefetto, il cardinale Víctor Manuel Fernández. Questa dichiarazione autorizza i sacerdoti a benedire coppie conviventi, adultere e dello stesso sesso che ne facciano richiesta, purché ciò avvenga “in modo non rituale”.

Sebbene il Vaticano abbia insistito sul fatto che ciò non rappresenta un cambiamento nella dottrina relativa al matrimonio e alla morale sessuale, i grandi media e l’opinione pubblica hanno

15 Introduzione

interpretato questo permesso come la prima apertura della Chiesa al riconoscimento delle unioni omosessuali. Così, le benedizioni “non rituali” autorizzate dalla Fiducia supplicans hanno aperto una grande breccia nella diga della morale cattolica e hanno rappresentato una vittoria per il movimento omosessuale, nella misura in cui questa impressione ha preso piede nella mente dell’opinione pubblica, soprattutto dei cattolici.

Come afferma l’arcivescovo di Kansas City, mons. Joseph Naumann, in The Leaven, pubblicazione diocesana, “gli attivisti per i diritti degli omosessuali hanno chiesto con forza alla società secolare di concedere loro lo stato civile. Questi stessi attivisti hanno anche chiesto alla Chiesa la benedizione delle unioni omosessuali come affermazione della correttezza della loro attività sessuale e come passo finale per concedere il riconoscimento matrimoniale alle loro relazioni”. E ha aggiunto: “Perché c’è stata una reazione così forte a un cambiamento che alcuni potrebbero considerare semplicemente semantico? La confusione riguardo alla Fiducia supplicans era prevedibile. Gli attivisti per i diritti degli omosessuali, sia all’interno che all’esterno della Chiesa, hanno richiesto la benedizione delle unioni omosessuali come un passo necessario per far sì che la Chiesa si conformi alla cultura e abbracci i matrimoni tra persone dello stesso sesso”2.

Alcuni potrebbero trovare esagerato collegare la dichiarazione Fiducia supplicans al movimento omosessualista, sia perché erano giovani quando la Lettera ai vescovi del cardinale Joseph Ratzinger scatenò una notevole discussione nei media, sia perché non seguivano da vicino le questioni della Chiesa in quel periodo.

2 Joseph F. Naumann, “La Fiducia Supplicans non cambia l’insegnamento perenne della Chiesa”, The Leaven, 12 gennaio 2024, https://theleaven.org/fiducia-supplicans-does-not-change-perennialchurch-teaching/.

16 Introduzione

Questo libro vuole aiutare tutti coloro che non hanno questa prospettiva storica, a comprendere in modo sintetico e panoramico quanto la Fiducia supplicans del cardinale Víctor Manuel Fernández costituisca un’insolita resa vaticana alle pressioni del movimento omosessuale dentro e fuori la Chiesa.

I cattolici che si attengono seriamente agli insegnamenti della Rivelazione divina e della morale tradizionale devono essere consapevoli della portata dello scontro e da quanto tempo è in atto, per poter reagire con convinzione ed energia.

Prima, però, dobbiamo scoprire, seppur brevemente, la vera ampiezza di questo mezzo passo della Fiducia supplicans verso il pieno riconoscimento dell’omosessualità.

17 Introduzione

CAPITOLO 1

La benedizione di coppie omosessuali

è contraria alla Rivelazione e alla Tradizione

La Fiducia supplicans ammette “la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali, allo scopo di non produrre una confusione con la benedizione propria del sacramento del matrimonio” (n. 31)3.

Come presunto indicatore di questa differenza, il testo spiega che “questa benedizione mai verrà svolta contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi. Neanche con degli abiti, gesti o parole propri di un matrimonio” (n. 39). Deve essere richiesta spontaneamente “nei pellegrinaggi, nei santuari o anche per strada quando incontrano un sacerdote” (n. 28).

“Unioni irregolari” e “Coppie irregolari”

Prima Amoris laetitia e ora Fiducia supplicans hanno usato l’aggettivo “irregolare” per qualificare l’unione di due individui che vivono insieme in uno stato di peccato abituale, grave e pubblico:

3 Dicastero per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni, Vatican.va, 18 dicembre 2023, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_ddf_doc_20231218_fi ducia-supplicans_it.html.

adulteri; conviventi; concubini; divorziati e “risposati” civilmente; omosessuali; e così via.

Nel magistero e nel diritto tradizionale della Chiesa, essi erano definiti “pubblici peccatori”. Tuttavia, nel nuovo approccio pastorale, tale qualificazione è considerata una condanna morale spietata che rischia di allontanarli ulteriormente. Definendo eufemisticamente la loro relazione come semplicemente “irregolare”, si evita una condanna morale preventiva e si usano termini adatti a suscitare compassione: sono solo vittime ferite, forse innocenti...

L’uso di parole talismaniche (come “irregolare” e “ferito”) sfrutta un comprensibile sentimento di compassione per chi vive ai margini della società e della Chiesa. Per non aggravare la sofferenza psicologica della “coppia irregolare”, si scoraggia qualsiasi giudizio morale, considerato offensivo e dannoso. Al contrario, si raccomandano gli atteggiamenti misericordiosi dell’“inclusione” e dell’“accompagnamento”, gli unici in grado di rendere efficace la cura pastorale.

In una seconda fase, il sentimento compassionevole suscita una progressiva identificazione e simpatia per la “coppia irregolare”, che fa dimenticare ogni responsabilità morale. La sospensione iniziale del giudizio morale viene quindi invertita. Ora la situazione viene scusata o addirittura giustificata come se fosse insormontabile, mentre chi si ostina a rimproverare la loro unione peccaminosa viene accusato di mancanza di misericordia.

Un esempio paradigmatico di questa inversione sono state le parole del cardinale Christoph Schönborn durante la presentazione ufficiale di Amoris laetitia alla stampa, in Vaticano, nell’aprile 2016. Secondo lui, la distinzione che è sempre stata fatta tra

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unioni moralmente lecite e illecite derivava da una focalizzazione ‘artificiale’: “C’è spesso una tendenza, forse inconscia, a discutere queste realtà di vita sulla base di due binari separati. Da una parte ci sono i matrimoni e le famiglie ‘regolari’, che corrispondono alle regole, dove tutto è ‘a posto’ e ‘in ordine’, e poi ci sono le situazioni ‘irregolari’ che rappresentano un problema”. E conclude: “La mia grande gioia come risultato di questo documento [Amoris laetitia] risiede nel fatto che supera coerentemente quella divisione artificiale, superficiale e netta tra ‘regolari’ e ‘irregolari’”4 .

A sua volta, rivolgendosi alla Segreteria del Sinodo, il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, ha proposto un rivoluzionario “passaggio da una pastorale della famiglia a una pastorale dell’amore”, che “accompagna le persone nel loro progetto d’amore” . Non importa se il “progetto d’amore”5 sia virtuoso o peccaminoso, o se porti al Paradiso o all’Inferno...

Tuttavia, nel marzo 2021 la Congregazione per la Dottrina della Fede, allora guidata dal cardinale spagnolo Luis Ladaria, aveva condannato perentoriamente tali benedizioni rispondendo al seguente dubium di un vescovo: “La Chiesa ha il potere di dare la benedizione alle unioni di persone dello stesso sesso?”. Il Responsum affermava: “Negativamente”. “Quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre - oltre alla retta intenzione di coloro che ne partecipano - che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore”6 .

“Per tale motivo - concludeva il Responsum - non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale

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a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso”. Vale la pena notare che il comunicato stampa ufficiale contiene questo paragrafo finale: “Il Sommo Pontefice Francesco, nel corso di un’Udienza concessa al sottoscritto Segretario di questa Congregazione, è stato informato e ha dato il suo assenso alla pubblicazione del suddetto Responsum ad dubium, con annessa Nota esplicativa”.

Com’è possibile che, solo due anni e mezzo dopo, il nuovo prefetto di quello stesso dicastero dica esattamente il contrario, con la firma di Papa Francesco?

Quattro fallacie per ‘giustificare’ la benedizione

di una relazione peccaminosa

Pur riconoscendo esplicitamente che l’insegnamento tradizionale consente la benedizione solo di “cose, luoghi o contingenze che non siano in contrasto con la legge o lo spirito del Vangelo” (n. 10, citando il Rituale Romanum), in Fiducia supplicans il cardinale Fernández utilizza quattro fallaci sotterfugi per aggirare il precedente Responsum.

In primo luogo, sostiene che Papa Francesco ha ampliato il concetto teologico-pastorale di benedizione, creando una nuova categoria chiamata “benedizione pastorale” che, come le “bene-

4 Zenit staff, “Intervento del cardinale Schonborn alla presentazione di Amoris Laetitia”, Zenit.org, 8 aprile 2016, https://zenit.org/articles/cardinal-schonborns-intervention-at-presentation-of-amoris-laetitia.

5 “Lussemburgo, per la famiglia serve una nuova ‘pastorale dell’amore’”, DifesaPopolo.it, 13 maggio 2015, https://www.difesapopolo.it/Archivio/Speciali/Il-Sinodo-sulla-famiglia/Lussemburgo-per-la-famigliaserve-una-nuova-pastorale-dell-amore.

6 Congregazione per la Dottrina della Fede, “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” Vatican.va 15 marzo, 2021, https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/ 0157/00330.html#ita.

21 CAPITOLO 1

dizioni liturgiche”, non richiederebbe una “previa perfezione morale” della persona che la richiede. L’errore sta nell’insinuare che le “benedizioni liturgiche” tradizionali richiederebbero tale perfezione quando, in realtà, la Chiesa non l’ha mai richiesta, così come non ha mai richiesto lo stato di grazia. Per esempio, alla fine della Messa, il sacerdote benedice tutti i presenti, alcuni dei quali possono essere in peccato mortale. Inoltre, la benedizione rientra nella categoria teologica dei sacramentali. Tutti i trattati di teologia morale insegnano che i sacramentali, come le ceneri o l’acqua santa, possono essere dati anche ai non cattolici, se li chiedono con buona disposizione d’animo.

Secondo errore: Fiducia supplicans sostiene che benedire coppie conviventi, adultere e omosessuali non significherebbe benedire unioni peccaminose perché “non s’intende di legittimare nulla” (n. 40). L’errore sta nel cercare di distinguere la coppia dall’unione, quando ciò che rende coppia è ciò che unisce, in questo caso la comunità di vita. Questo è ancora più chiaro nella terza fallacia, dove si parla esplicitamente di “relazione”.

Terza fallacia: il documento insinua che la coppia convivente, adultera o omosessuale chiede solo la benedizione degli aspetti “positivi” dell’unione. Si parla di individui che “non rivendicano la legittimazione di un proprio status, ma mendicano che tutto ciò che di vero, di buono e di umanamente valido è presente nella loro vita e relazioni, sia investito, sanato ed elevato dalla presenza dello Spirito Santo” (n. 31). Qui l’errore sta nel pretendere che, in una relazione che si dichiara coniugale, i diversi aspetti della comunità di vita possano essere separati in compartimenti stagni, alcuni positivi e altri negativi. In realtà, anche quelli che alcuni potrebbero considerare aspetti positivi (ad esempio, l’affetto, la fedeltà e il sostegno reciproco) contribuiscono a mantenere la re-

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La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale
Diga Rotta ·

lazione peccaminosa, a ostacolare la conversione e la dissoluzione dell’unione peccaminosa. Quanto più tali aspetti appaiono “positivi”, tanto più costituiscono occasioni prossime di peccato, se non addirittura il fondamento stesso della struttura di peccato che avvolge i due individui.

Il quarto errore consiste nel cercare di separare l’azione pastorale della Chiesa dalla sua dottrina, come se obbedissero a due logiche indipendenti e contraddittorie: “La Chiesa, inoltre, deve rifuggire dal poggiare la sua prassi pastorale alla fissità di certi schemi dottrinali o disciplinari” (n. 25). “L’abbraccio misericordioso di Dio e la maternità della Chiesa” (n. 19) devono tenere conto del fatto che “per Dio siamo più importanti di tutti i peccati che noi possiamo commettere” (n. 27). Questo disprezzo per il male rappresentato dal peccato e per le sue conseguenze - che possono essere le fiamme eterne dell’inferno! - pone la questione: Perché Gesù è morto sulla croce per redimerci? Perché ha detto alla donna adultera: “Va’ e non peccare più” (Gv 8,11)?

L’ultimo sotterfugio è quello di pretendere che i sacerdoti a cui vengono richieste queste “benedizioni pastorali” rispettino le restrizioni imposte dalle loro applicazioni concrete. Il caso più flagrante di mancanza di rispetto si è verificato nella diocesi di Maldonado, in Uruguay, dove due noti personaggi televisivi hanno ricevuto la benedizione del vicario generale della diocesi durante una festa con quattrocento invitati dopo aver celebrato il loro “matrimonio” civile. L’applicazione di questo documento vaticano è stata tanto più scandalosa in quanto i dettagli sono stati concordati tra i beneficiari e il vescovo locale dopo che quest’ultimo ha ottenuto il consenso del nunzio apostolico7.

7 Cfr. Julieta Villar, “Obispo aclara cómo se realizó la bendición a dos personas homosexuales en Uruguay”, ACI Prensa, 22 febbraio 2024, https://www.aciprensa.com/noticias/103286/uruguayobispo-aclara-como-se-realizo-la-bendicion-de-carlos-perciavalle-y-su-pareja-gay.

23 CAPITOLO 1

Per tutte queste ragioni, la Fiducia supplicans rappresenta una rottura con l’insegnamento tradizionale della Chiesa sul Sesto Comandamento, sulla natura intrinsecamente peccaminosa di qualsiasi uso delle facoltà sessuali al di fuori del matrimonio e sullo scandalo che le relazioni e le unioni more uxorio, adulterine e omosessuali rappresentano per i fedeli e per la società.

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alla lobby
La Diga Rotta La resa di Fiducia Supplicans
omosessuale

CAPITOLO 2

La Fiducia Supplicans sciocca il Sensus Fidei di cardinali, vescovi, sacerdoti e laici, mentre viene applaudita dal movimento omosessuale

Il prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Müller, si è premurato a pubblicare una nota in cui afferma che la Fiducia supplicans rappresenta un “salto dottrinale”, in quanto “non ci sono testi biblici o testi dei Padri e dei Dottori della Chiesa o precedenti documenti del magistero a sostegno delle conclusioni della [Fiducia supplicans]”.

Se la Chiesa può aggiungere nuovi sacramentali a quelli esistenti, non può “cambiare il loro significato in modo tale da banalizzare il peccato”. “Una benedizione”, afferma il cardinale, “ha una realtà oggettiva propria e quindi non può essere ridefinita a piacimento per adattarsi a un’intenzione soggettiva che è contraria alla natura di una benedizione”, diventando una creazione ad hoc “per benedire situazioni che sono contrarie alla legge o allo spirito del Vangelo”.

E conclude enfaticamente: “Benedire una realtà che è contraria alla creazione di Dio non solo è impossibile, è una bestemmia”8. Infatti, “dire qualcosa di buono” (benedicere) su una relazione peccaminosa nel nome di Dio è rendere vano il suo Santo Nome.

8 Gerhard Ludwig Müller, “L’unica benedizione della Madre Chiesa è la verità che ci rende liberi - nota sulla dichiarazione Fiducia supplicans”, in “Müller – ‘Fiducia Supplicans’ è ‘auto-contraddittoria’”, The Pillar, 21 dicembre 2023, https://www.pillarcatholic.com/p/muller-fiducia-supplicans-is-self.

Suggerimenti che “causerebbero scandalo e malintesi”

Parlando al più importante quotidiano uruguaiano, il cardinale Daniel Sturla, arcivescovo di Montevideo, ha dichiarato: “È una questione controversa e sta dividendo le acque all’interno della Chiesa”. “È chiaro che un sacerdote benedice tutte le persone”, ma “benedire una coppia omosessuale è un’altra cosa. In questo caso, non si tratta più di benedire delle persone ma una coppia, e tutta la tradizione della Chiesa, compreso un documento di due anni fa, dice che non è possibile farlo”. E aggiunge: “Anche una coppia non sposata non è benedetta. Non si possono benedire unioni che la Chiesa stessa dice non essere conformi al piano di Dio”9.

Da parte sua, in un messaggio natalizio, il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino, ha invitato le conferenze episcopali e ogni vescovo ad opporsi alla Fiducia supplicans. “Facendo così, non ci opponiamo a Papa Francesco, ma ci opponiamo fermamente e radicalmente a un’eresia che mina gravemente la Chiesa, Corpo di Cristo, perché contraria alla fede cattolica e alla Tradizione”10.

Il suo messaggio fa eco alla dichiarazione congiunta di Mons. Tomasz Peta, arcivescovo di Astana (Kazakistan) e del suo vescovo ausiliare, Mons. Athanasius Schneider, in cui si afferma che il documento del cardinale Fernández è un “grande inganno” e che la proposta di benedire le coppie omosessuali “direttamente e seriamente contraddice la Divina Rivelazione e una ininterrotta dottrina e prassi bimillenaria della Chiesa cattolica”11 .

9 Walter Sánchez Silva, “Fiducia supplicans ‘no era un tema’ para Navidad, asegura Cardenal”, ACI Prensa, 25 dicembre 2023, https://www.aciprensa.com/noticias/102489/cardenal-sturla-declaracionsobre-bendicion-de-parejas-homosexuales-no-era-tema-de-navidad.

10 Sandro Magister, “‘Fiducia supplicans’. Il cardinale Sarah: ‘Ci opponiamo a un’eresia che mina gravemente la Chiesa’”, Diakonos.be, 8 gennaio 2024, https://www.diakonos.be/fiducia-supplicansil-cardinale-sarah-ci-opponiamo-a-uneresia-che-mina-gravemente-la-chiesa/.

11 Diane Montagna, “L’arcivescovo proibisce ai sacerdoti di ‘eseguire qualsiasi forma di benedizione’ di coppie dello stesso sesso in risposta alla nuova dichiarazione del Vaticano”, Catholic Herald, 19 dicembre 2023, https://catholicherald.co.uk/archbishop-prohibits-priests-from-performing-any-form-of-blessingof-same-sex-couples-in-response-to-new-vatican-declaration/.

26 La Diga Rotta · La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale

Da parte sua, il vescovo ausiliare di ‘s-Hertogenbosch (Paesi Bassi), Mons. Rob Mutsaerts, ha scritto sul suo blog una nota che ha avuto una ripercussione mondiale: “Dio può benedire il peccato? Certo che no! Amiamo il peccatore, ma odiamo il peccato. Lo stesso principio si applica a tutte e tre le forme di benedizione (sacramentale, formale, informale). Ed è qui che le cose vanno male in Fiducia Supplicans: il peccato e il peccatore sono identificati”12.

Pochi giorni dopo, sono seguite quindici dichiarazioni di conferenze episcopali africane e una lettera del presidente del Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar, il cardinale congolese Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, che ha rifiutato di applicare la dichiarazione nel continente africano. Le conferenze episcopali di Ucraina (latina e greco-cattolica), Polonia, Ungheria, Haiti, Antille e molti vescovi diocesani hanno preso posizioni simili.

In Brasile, poco dopo la pubblicazione del documento, il vescovo Adair José Guimarães ha annunciato: “Nella diocesi di Formosa queste richieste e suggerimenti della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede non saranno osservate” perché, dopo una consultazione, i suoi sacerdoti e leader laici hanno ritenuto che “causerebbero scandalo e malintesi”13.

Al momento in cui scriviamo, la maggior parte dei vescovi e delle conferenze episcopali non si sono pronunciati. Solo i vescovi di Germania, Fiandre e Portogallo hanno espresso il loro sostegno, ovvero una minoranza dell’episcopato di tutto il mondo.14 Alcuni

12 Rob Mutsaerts, “Alweer die duivelse ambiguïteit,” Paarse Pepers, 21 dicembre 2023, https://vitaminexp.blogspot.com/2023/12/alweer-die-duivelse-ambiguiteit.html.

13 Natalia Zimbrão, “Dioceses do Brasil divergem sobre autorização da Santa Sé a bênção a uniões do mesmo sexo”, ACIDigital, 26 dicembre 2023, https://www.acidigital.com/noticia/57001/diocesesdo-brasil-divergem-sobre-autorizacao-da-santa-se-a-bencao-a-unioes-do-mesmo-sexo.

14 Cfr. Robert Shine, “I vescovi tedeschi e fiamminghi accolgono calorosamente la dichiarazione del Vaticano sulle benedizioni”, New Ways Ministry, 9 gennaio 2024, https://www.newwaysministry. org/2024/01/09/german-and-flemish-bishops-warmly-welcome-vaticans-declaration-on-blessings/.

27 CAPITOLO 2

hanno deplorato le restrizioni imposte dal documento vaticano e hanno chiesto un cambiamento nella dottrina della Chiesa per riconoscere le unioni omosessuali come buone e di benedirle ufficialmente.15

La dichiarazione del Vaticano favorisce il movimento omosessuale

In modo prevedibile, le principali organizzazioni omosessuali e i loro portavoce più importanti hanno applaudito la dichiarazione del cardinale Fernández.

Matuba Mahlatjie, responsabile delle comunicazioni e delle relazioni con i media di Outright International, un’organizzazione non governativa (ONG) con status consultivo presso le Nazioni Unite, ha sottolineato che questa è la direzione giusta per il pieno riconoscimento dei diritti degli omosessuali. Ha sottolineato che “come osservatore delle Nazioni Unite”, il Vaticano “dovrebbe usare [la sua dichiarazione] per promuovere i diritti delle persone LGBTIQ” nella sfera internazionale, per contrastare una narrazione che, a suo dire, “usa la religione per criminalizzare e discriminare le persone omosessuali”.16

A livello latinoamericano, il presidente dell’organizzazione cilena MOVILH - il principale gruppo di pressione dietro l’approvazione nel 2021 del cosiddetto “matrimonio egualitario” - ha dichiarato che, nonostante i suoi limiti, l’autorizzazione a benedire coppie conviventi, adultere e omosessuali “potrebbe essere un contributo per la realtà LGBTIQ+ in quei paesi a maggioranza cattolica dove non esiste l’unione civile per le coppie dello stesso sesso e/o leggi che proteggono l’orientamento sessuale o la identità di genere”.17

15 Cfr. Carlos Esteban, “Obispo alemán espera que Roma deje de considerar la sodomía como pecado grave”, Infovaticana.com, 10 gennaio 2024, https://infovaticana.com/2024/01/10/obispoaleman-espera-que-roma-deje-de-considerar-la-sodomia-como-pecado-grave/.

16 Outright, “Matuba Mahlatjie parla con Newsroom Afrika della nuova posizione del Vaticano sulle coppie dello stesso sesso”, Outright International, 19 dicembre 2023, https://outrightinternational.org/ news-article/matuba-mahlatjie-talks-newsroom-afrika-about-vaticans-new-stance-same-sex-couples.

17 Arak Herrera, “Movilh cuestiona ‘bendiciones’ a parejas homosexuales: ‘Es una nueva e intolerable forma de exclusión,’” T13.ch, 19 dicembre 2023, https://www.t13.cl/noticia/nacional/movilh-cuestionabendiciones-parejas-homosexuales-19-12-2023.

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Rotta · La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale
Diga

CAPITOLO 3

L’obiettivo del movimento omosessuale: sovvertire la Chiesa con l’omoeresia

Più di vent’anni fa, Paul Varnell, un pioniere del giornalismo pro-omosessuali, scriveva sul Chicago Free Press che la controversia fondamentale “non è la discriminazione, i crimini d’odio o le unioni domestiche”, ma “la condanna morale di fondo”, perché “se convinciamo le persone che l’omosessualità è pienamente morale, allora tutta la loro tendenza a discriminare, impegnarsi nel gay-bashing o opporsi al matrimonio gay scomparirà”. E concludeva: “Quindi il movimento gay, che lo si riconosca o meno, non è un movimento per i diritti civili, e nemmeno un movimento di liberazione sessuale, ma una rivoluzione morale volta a cambiare il punto di vista delle persone sull’omosessualità”.18

Così, il movimento omosessuale si è inizialmente battuto per eliminare il reato di sodomia dai codici penali e perché l’Associazione Psichiatrica Americana rimuovesse l’omosessualità dall’elenco dei disturbi psichiatrici dal suo Manuale Diagnostico e Statistico (DSM-III), cosa che avvenne nel 1973.

Come la lobby omosessuale ha indotto l’Associazione

Psichiatrica Americana a prendere una decisione politica

In un’intervista rilasciata al Journal of Gay & Lesbian Psychotherapy, nel numero di febbraio 2003, il dottor Robert L. Spitzer, il

18 Paul Varnell, “Defending Our Morality” (pubblicato originariamente su Chicago Free Press, 16 agosto 2000), IGFCultureWatch.com, consultato il 18 aprile 2024, https://igfculturewatch.com/ 2000/08/16/defending-our-morality.

principale sostenitore della rimozione dell’omosessualità dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-III) dell’Associazione Psichiatrica Americana, fornì dettagli molto eloquenti sulla natura non scientifica e politica della decisione e sul ruolo svolto dal movimento omosessuale.

Tutto iniziò durante un simposio sul trattamento dell’omosessualità promosso dall’Association for the Advancement of Behavior Therapy. La sessione inaugurale fu interrotta dieci minuti dopo l’inizio da un gruppo di attivisti omosessuali che accusarono gli organizzatori di “patologizzarli”19. Il dottor Spitzer parlò con uno di loro, Ron Gold, e gli disse che era un membro della task force dell’APA sulla nomenclatura e le statistiche, responsabile dell’edizione del Manuale diagnostico. Gold chiese di essere ascoltato da quella commissione.

Nella loro presentazione, gli attivisti si lamentarono di aver subito discriminazioni e attacchi perché il Manuale includeva l’omosessualità. Il dottor Spitzer non ricorda se gli attivisti lo abbiano detto chiaramente, “ma era implicita l’idea che l’unico modo in cui i gay avrebbero potuto superare la discriminazione dei diritti civili era che la psichiatria riconoscesse che l’omosessualità non era una malattia mentale”.20

Dopo l’incontro, il dottor Spitzer propose all’APA di organizzare un simposio sull’argomento, che ebbe luogo durante la riunione annuale del 1973, alle Hawaii. Durante questo evento, ebbe numerosi contatti con Ron Gold e i suoi colleghi, dopodiché, mosso da un sentimento di compassione, iniziò a pensare a una formula che desse un fondamento scientifico al loro desiderio di aiutarli. Tuttavia, si rese conto che la formula che proponeva era più un risultato di considerazioni soggettive e politiche che non propriamente cliniche: “Quanto

19 Cfr. Jack Drescher, “An Interview with Robert L. Spitzer, MD”, Journal of Gay & Lesbian Psychotherapy 7, no. 3 (febbraio 2003): 101, consultato il 18 aprile 2024, https://www.researchgate.net/ profile/Jack-Drescher/publication/244889348_An_interview_with_Robert_L_Spitzer_MD/links/ 5413bc2f0cf2bb7347db270f/An-interview-with-Robert-L-Spitzer-MD.pdf.

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di quella formula era il risultato di una vera logica scientifica? Mi piacerebbe pensare che in parte lo fosse. Ma di certo una buona parte era data dalla sensazione di essere nel giusto! Che, se volevano avere successo nel superare la discriminazione, questo era chiaramente qualcosa che doveva cambiare”.21

Per evitare lo scontro tra la visione tradizionale secondo cui l’omosessualità sarebbe una malattia da curare e l’argomentazione secondo cui si tratterebbe solo di una normale variante, il dottor Spitzer partì dal presupposto che la psichiatria non aveva mai definito cosa fosse un disturbo mentale. Intuitivamente, si potrebbe dire che il denominatore comune di tutti i disturbi mentali è che chi soffre di una o più di queste patologie è solitamente infelice. Ora, se si fosse accettato quanto affermato dagli attivisti, ovvero che esistono omosessuali che non sono angosciati dal fatto di essere omosessuali, si sarebbe potuto sostenere che questa è “una definizione di disturbo mentale con un certo senso; e, sulla base di questa, l’omosessualità non dovrebbe essere presente nel DSM-II”.22

Nell’intervista, il dottor Spitzer riconobbe apertamente che “una parte di questo è stata politica”. Sapeva che c’erano poche possibilità che la maggior parte dei membri dell’APA fosse favorevole all’eliminazione totale dell’omosessualità dal manuale, ma molti avrebbero accettato una sostituzione con un nuovo concetto di “disturbo dell’orientamento sessuale”, solo “per l’omosessuale insoddisfatto” e, quindi, bisognoso di trattamento.23

È così che il piccolo gruppo del Comitato per la Nomenclatura, poi il Consiglio per la Ricerca e lo Sviluppo, l’Assemblea dei distretti dell’APA, il Comitato di Riferimento e, infine, il Consiglio di Amministrazione approvarono la cancellazione dell’omosessualità dal Manuale dei Disturbi Mentali.

20 Drescher, “An Interview,” 101.

21 Drescher, 101–102.

22 Drescher, 102.

23 Drescher, 103.

31 CAPITOLO 3

Tuttavia, questo non sembrava sufficiente. L’omosessualità doveva essere accettata dalle varie religioni, in particolare dal cristianesimo. A partire dagli anni ‘70, il movimento omosessuale creò diverse associazioni appositamente per questo scopo. Una, attiva ancora oggi, Soulforce, descriveva così, vent’anni fa, la sua missione:

Riteniamo che la religione sia diventata la principale fonte della falsa e incendiaria disinformazione sulle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. I cristiani fondamentalisti insegnano che siamo “malati” e “peccatori”... La maggior parte delle denominazioni conservatrici e liberali rifiutano di sposarci o di ordinarci per il ministero. La Chiesa cattolica romana insegna che il nostro orientamento è “oggettivamente disordinato” e che i nostri atti di intimità sono “intrinsecamente malvagi”... Crediamo che questi insegnamenti portino alla discriminazione, alla sofferenza e alla morte. Il nostro obiettivo è quello di affrontare e infine sostituire queste tragiche falsità con la verità che anche noi siamo figli di Dio, creati, amati e accettati da Dio esattamente come siamo.24

È proprio questa sostituzione che sta iniziando a diventare realtà nella Chiesa cattolica, con l’autorizzazione - senza precedenti - ai sacerdoti di benedire coppie conviventi, adultere e omosessuali.

Un processo di decomposizione graduale della formazione nei seminari

Tuttavia, un cambiamento così gigantesco nella dottrina e nella pastorale della Chiesa cattolica non può essere avvenuto da un giorno all’altro. Da un lato, è stato preparato da un’invasione furtiva

24 Soulforce, “Qual è l’obiettivo primario della Soulforce?”. Soulforce.org, accesso dicembre 2003, www.soulforce.org/main/faq.shtml. (Documentazione stampata del sito web del 2003 negli archivi della TFP).

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dell’omosessualità in numerosi seminari e noviziati e, dall’altro, negli anni Sessanta, dall’infiltrazione negli ambienti cattolici del relativismo morale e dell’ideologia omosessuale, che ha dato origine a quella che è stata poi definita “omoeresia”.25

Un osservatore diretto e autorevole - l’allora sacerdote, poi cardinale Joseph Ratzinger e papa Benedetto XVI - ha riferito di questa infiltrazione. Dopo la sua rinuncia papale, quando emerse lo scandalo degli abusi sessuali e il coinvolgimento del Vaticano nel caso dell’ex cardinale Theodore McCarrick, pubblicò un lungo studio sul mensile bavarese Klerusblatt, attribuendo la responsabilità della crisi degli abusi nella Chiesa principalmente alla Rivoluzione Sessuale, descrivendo come il crollo della formazione

25 Omoeresia - questa espressione è stata coniata da P. Dariusz Oko, Ph.D., nel suo saggio “Con il Papa contro l’omoeresia”, pubblicato originariamente da Theologisches no. 9/10 (2012): 403-426, dove scrive:

Ho iniziato il mio lavoro come una lotta contro una mortale minaccia esterna al cristianesimo, ma, a poco a poco, ho scoperto che la divisione fra esterno ed interno non è così facile. L’avversario non è soltanto all’esterno della Chiesa, ma è anche già ben radicato al suo interno, pur se spesso dissimulato come un “cavallo di Troia”. Il problema dell’omoideologia e dell’omolobby non esiste soltanto all’esterno della Chiesa, ma è ben presente anche al suo interno, dove l’omoideologia diventa omoeresia. ...

...Perciò, visto che “li riconoscerete dai loro frutti” (Mt 7,16) e visti i fatti degli ultimi 25 anni noti pubblicamente, e vista infine la reazione della Santa Sede e i documenti da essa emanati, bisogna dirlo con decisione, chiaro e tondo: sì, nella Chiesa cattolica esiste (così come in molti altri posti) l’omosessualità clandestina, che a seconda del grado di impegno dei suoi membri, delle loro parole ed azioni, si può descrivere con le definizioni: omoeresia, omolobby, omocongrega e perfino omomafia. (Dariusz Oko, “Con il Papa contro l’omoeresia,” corrispondenzaromana.it, 30 dicembre 2012, https://www. corrispondenzaromana.it/con-il-papa-contro-lomoeresia-di-don-dariusz-oko/

P. Oko e il caporedattore della rivista teologica polacca sono stati condannati da un tribunale tedesco per aver presumibilmente “incitato all’odio” contro gli omosessuali in un altro articolo che denunciava la “mafia della lavanda” all’interno della Chiesa. Il cardinale Gerhard Müller ha reagito alla sentenza del tribunale facendo un parallelo con la persecuzione degli intellettuali polacchi durante l’occupazione della Polonia da parte della Germania nazista e lodando il lavoro di p. Oko come “un atto coraggioso che merita il rispetto di tutte le persone oneste”. (LifeSiteNews Europe, “Mons. Müller interviene in difesa di un sacerdote polacco citato in giudizio dalla Germania per “parole d’odio”, LifeSiteNews.com, 19 agosto 2021, https://www.lifesitenews.com/news/cdl-muller-speaksout-in-defense-of-polish-priest-sued-by-germany-for-hate-speech/)

33 CAPITOLO 3

sacerdotale avesse raggiunto l’assurdo punto in cui un vescovo, che era stato rettore di seminario, faceva guardare ai seminaristi film pornografici per renderli resistenti a comportamenti contrari alla fede!

Peggio ancora, “in vari seminari si crearono cricche omosessuali che agivano più o meno apertamente”. Questo relativismo morale si è sviluppato - affermava Ratzinger - perché fino ad allora la teologia morale era basata principalmente sulla legge naturale. Tuttavia, “nella lotta del Concilio per una nuova comprensione della Rivelazione, l’opzione della legge naturale fu ampiamente abbandonata e fu richiesta una teologia morale basata interamente sulla Bibbia”. “Di conseguenza, non poteva più esistere nulla che costituisse un bene assoluto, così come non poteva esistere nulla di fondamentalmente malvagio”.26

Senza citarlo direttamente, il “papa emerito” Benedetto XVI puntava il dito contro il suo connazionale e collega all’Università di Tubinga, il redentorista padre Bernard Häring, che con il suo manuale intitolato La legge di Cristo aveva rivoluzionato la teologia morale in senso personalista negli anni precedenti il Concilio Vaticano II.

26 Joseph Ratzinger, “Testo integrale del saggio di Benedetto XVI: La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali”, Agenzia di stampa cattolica, 10 aprile 2019, https://www.catholicnewsagency.com/ news/41013/full-text-of-benedict-xvi-essay-the-church-and-the-scandal-of-sexual-abuse.

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CAPITOLO 4

Una “quinta colonna” teologica apre le ostilità contro l’insegnamento tradizionale

Influenzati da questa nuova prospettiva, in breve tempo importanti teologi morali passarono dal contestare l’enciclica Humanae vitae, che vietava i metodi contraccettivi artificiali, all’approvare apertamente le relazioni extraconiugali e omosessuali.

Il primo attacco del gesuita p. John J. McNeill

Negli Stati Uniti, il padre gesuita John J. McNeill aprì le ostilità contro l’insegnamento tradizionale sulle relazioni omosessuali nel 1970, con tre articoli sulla Homiletic and Pastoral Review. Quattro anni dopo, scrisse il libro The Church and the Homosexual (“La Chiesa e l’Omosessuale”) e lottò per due anni con i suoi superiori a Roma e negli Stati Uniti, finché non ottenne dal superiore provinciale l’imprimatur per la pubblicazione nel 1976.27 Nella sua opera, padre McNeill sviluppa tre tesi fondamentali contrarie all’insegnamento tradizionale:

1. “La condizione omosessuale è secondo la volontà di Dio. Dio ha creato gli esseri umani in modo tale che la loro sessualità non è determinata dalla loro biologia”.

2. “Dio ha avuto uno scopo divino nel creare la natura umana di modo che una certa percentuale di esseri umani sia omosessuale... in possesso di doni speciali e di un compito divinamente assegnato per la costruzione di una società veramente umana”.

27 Cfr. Manuel Rozados Taboada, “La Iglesia y la homosexualidad,” Revista Española de Derecho Canonico 35, no. 102 (1979): 531–83, https://summa.upsa.es/high.raw?id=0000005260&name= 00000001.original.pdf.

3. “Esiste la possibilità di relazioni omosessuali moralmente buone e l’amore che unisce i partner in una tale relazione, invece di allontanarli da Dio, può essere giudicato come capace di unirli più strettamente a Dio e di mediare la presenza di Dio nel nostro mondo”.28

Dio crea gli omosessuali?

Tutti gli autori citati in questo capitolo assumono o accettano come argomento implicito l’idea che sia Dio a dare a una minoranza di persone il loro orientamento omosessuale, che nel loro caso non sarebbe “oggettivamente disordinato” come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2358).

Questo argomento è falso nella misura in cui presuppone, almeno nel caso dell’omosessualità, che non vi sia distinzione tra Dio - Causa Prima di tutte le cose - e le cause seconde che agiscono nell’universo creato. Tale impostazione, peraltro, distorce il concetto cattolico di Provvidenza, secondo il quale Dio non è l’Autore diretto di tutti i mali fisici e morali del mondo, ma li permette solo in virtù della sua Sapienza divina, per noi misteriosa. Pertanto, il rapporto di Dio con i mali che colpiscono l’umanità non è in alcun modo diretto, ma solo secondario. Questo vale sia per le azioni libere sia per quelle non libere delle creature:

“Il male stesso, il peccato, ricade effettivamente e propriamente sotto la Provvidenza di Dio, poiché non si sarebbe verificato senza il suo permesso e la sua assistenza concreta.

"Per quanto riguarda le azioni non libere delle creature, dobbiamo parlare della Provvidenza divina in modo analogo. Anche in questo caso, sebbene Dio le determini e le indirizzi tutte verso

28 John J. McNeill, The Church and the Homosexual, 3rd ed. (Boston: Beacon Press, 1988), 196-98, consultato il 18 aprile 2024, https://archive.org/details/churchhomosexual00mcne/page/200/mode/2up.

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un’unità armonica finale, lascia che le cause seconde sussistano nelle loro imperfezioni essenziali e accidentali; Egli non impedisce che siano paralizzate e, in molti casi, che non riescano a raggiungere il loro obiettivo ideale. Questo accade non solo negli ordini animale e vegetale, ma anche in quello umano, e in quest’ultimo non solo nel dominio corporeo ma anche in quello psichico. ... Anche in questo caso, possiamo intuirne le ragioni. Come Dio non vuole interferire con la libertà, così non vuole privare le cause seconde della propria azione ma, al contrario, elevarle alla dignità di cooperatrici (Summa theologiae, I, 22, 3). Le limitazioni che possono verificarsi nell’essere umano non sono tali da impedire all’uomo di raggiungere il suo fine ultimo”.29

Anche gli strateghi pro-omosessuali Marshall Kirk e Hunter Madsen, in After the Ball (“Dopo il Ballo”), il loro “manifesto gay” del 1989, riconoscono l’influenza delle cause seconde nello sviluppo dell’attrazione per lo stesso sesso: “Sosteniamo che, a tutti i fini pratici, i gay dovrebbero essere considerati come se fossero nati gay, anche se l’orientamento sessuale, per la maggior parte degli esseri umani, sembra essere il prodotto di una complessa interazione tra predisposizioni innate e fattori ambientali durante l’infanzia e la prima adolescenza”.30

Pertanto, sostiene padre McNeill, si deve concludere che le stesse regole morali si applicano agli atteggiamenti e ai comportamenti omosessuali ed eterosessuali, vale a dire, “qualsiasi relazione sessuale che comporti lo sfruttamento di un’altra persona è immorale”. Al contrario “un’autentica relazione d’amore interpersonale” esprime “mutualità, fedeltà, altruismo, etc.”. Inoltre, stabilire qua-

29 Bernhardt Bartmann, Précis de théologie dogmatique (Mulhouse: Ed. Salvator, 1941), 1:287.

30 Marshall Kirk and Hunter Madsen, Ater the Ball: How America Will Conquer Its Fear & Hatred of Gays in the ‘90s (New York: Doubleday, 1989), 184, consultato il 24 aprile 2024, https://archive.org/ details/marshall-kirk-hunter-madsen-after-the-ball-how-america-will-conquer-its-fear-hat.

37 CAPITOLO 4

le sia la natura di una “‘relazione omosessuale eticamente responsabile’... è un compito che deve necessariamente essere riservato alla comunità omosessuale cristiana e ad un discernimento comunitario della loro esperienza” 31 .

Lo scandalo causato dalle idee di padre McNeill portò la Compagnia di Gesù a vietargli di parlare pubblicamente di omosessualità.

Padre Charles Curran entra in scena

Padre Charles Curran, professore di teologia presso la Catholic University of America (Washington), pubblicò nel 1971 un articolo su The Thomist: A Speculative Quarterly Review intitolato “Homosexuality and Moral Theology: Methodological and Substantive Considerations” (“Omosessualità e Teologia Morale: Considerazioni Metodologiche e Sostanziali”). In esso proponeva una risposta intermedia alla questione sulla moralità dell’attività omosessuale, cioè tra quella che la considera immorale (l’approccio tradizionale) e quella di alcuni moralisti moderni secondo i quali “non si deve deplorare l’omosessualità più di quanto si deplori l’essere mancini” (l’approccio neutrale)32. Questo terzo approccio di compromesso “riconosce che gli atti omosessuali sono sbagliati, ma anche che il comportamento omosessuale per alcune persone potrebbe non ricadere nella condanna totale proposta nel primo parere”.33 Ammette che “l’omosessualità, in ogni caso, non è in accordo con l’ordine della creazione”, ma allo stesso tempo riconosce che spesso è impossibile cambiare la condizione omosessuale

34 . Perciò, padre Curran si diceva “quasi totalmente d’accordo con la conclusione proposta da [H. Kimball] Jones” 35. Ministro me-

31 McNeill, The Church and the Homosexual, 199.

32 Charles E. Curran, “Homosexuality and Moral Theology: Methodological and Substantive Considerations,” The Thomist: A Speculative Quarterly Review 35, no. 3 (Jul. 1971): 463.

33 Curran, “Homosexuality and Moral Theology,” 472.

34 Curran, 472.

35 Curran, 475.

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todista specializzato in psicoterapia pastorale, Jones riconosceva esplicitamente “che il comportamento omosessuale, in determinate circostanze, può essere moralmente accettabile, dal momento che la persona non può fare nient’altro”36. Di conseguenza - diceva - la morale cristiana dovrebbe “riconoscere la validità delle relazioni omosessuali mature, incoraggiando l’invertito assoluto a mantenere la fedeltà a un partner quando la sua unica scelta sarebbe quella di condurre una vita promiscua piena di sensi di colpa e di paura”37. Padre Curran concordava pienamente con la valutazione di Jones: “La terapia, come tentativo di trasformare l’omosessuale in eterosessuale, non offre grandi promesse per la maggior parte degli omosessuali. Il celibato e la sublimazione non sono sempre possibili o desiderabili per gli omosessuali. Ci sono molte unioni omosessuali piuttosto stabili che permettono ai loro partner di essere soddisfatti e appagati. Ovviamente, tali unioni sono migliori della promiscuità omosessuale”38.

Come se intravedesse profeticamente il controverso capitolo 8 di Amoris laetitia, padre Curran scriveva: “In questa situazione, che riflette la peccaminosità umana a cui tutti partecipano in modo diverso, il singolo omosessuale può giungere moralmente alla conclusione che un’unione omosessuale in qualche modo permanente è il modo migliore, e a volte l’unico, per raggiungere una certa umanità”39.

Nel suo successivo libro del 1972, Catholic Moral Theology in Dialogue (“Teologia Morale Cattolica in Dialogo”), Curran ribadiva che “l’omosessualità non può mai diventare un ideale. Si dovrebbe tentare di superare questa condizione, se possibile; tuttavia, a volte, si possono accettare a malincuore le unioni omosessuali come l’unico modo in cui alcune persone possono trovare un grado soddisfacente di umanità nella loro vita”40.

36 Curran, 472.

37 Curran, 475.

38 Curran, 479.

39 Curran, 479.

40 Charles E. Curran, Catholic Moral Theology in Dialogue (Notre Dame, Ind.: Fides Publishers, Inc.,1972), 217, consultato il 24 aprile 2024, https://archive.org/details/catholicmoralthe0000curr_c4f9/mode/2up.

39 CAPITOLO 4

Anche padre André Guindon promuove le unioni omosessuali stabili

Padre André Guindon, professore di etica e poi decano della Facoltà di Teologia dell’Università Saint Paul (Ottawa, 1978-1984), aprì un ulteriore varco con The Sexual Language: An Essay in Moral Theology del 1976 (“Il Linguaggio Sessuale: Saggio di Teologia Morale”) e successivamente con The Sexual Creators: An Ethical Proposal for Concerned Christians del 1986 (“I Creatori del Sesso: Una proposta etica per i cristiani preoccupati”).

In queste opere, padre Guindon sviluppa l’idea che l’attività sessuale debba essere intesa come un linguaggio, giacché “per trasmettere l’affetto, il corpo aggiunge una mediazione sensuale in un modo che le sole parole orali non riescono a fare”41. Tuttavia, tale linguaggio non dovrebbe seguire standard morali prestabiliti, poiché “il senso della sessualità è una conquista umana originale che deve essere reinventata, riformulata e rivissuta da ogni generazione e, in qualche misura, da ogni persona umana”42. Tale linguaggio ha una fecondità sessuale che non si limita alla procreazione, perché “l’essenza dell’intenzione sessuale... cerca la comunione di due esseri in amore”43 e, quindi, “in alcuni casi, il rapporto sessuale prematrimoniale è probabilmente la soluzione migliore”44.

Nelle relazioni omosessuali, “c’è sicuramente una ricerca di fraternità. Questo è un aspetto positivo che gli omosessuali devono sviluppare nella loro vita”45. Ecco perché la continenza “rimarrà sempre un evento eccezionale, difficilmente concepibile al di fuori di una vocazione di tipo yogico molto particolare”46. Al contrario,

41 André Guindon, The Sexual Language: An Essay in Moral Theology(Ottawa: The University of Ottawa Press, 1977), 438, consultato il 24 aprile 2024, https://archive.org/details/sexuallanguagees 0000guin/mode/2up.

42 Guindon, The Sexual Language, 36.

43 Guindon, 177.

44 Guindon, 438.

45 Guindon, 340.

46 Guindon, 366.

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padre Guindon ritiene che “la maggior parte degli omosessuali mette in atto ciò che per loro è la cosa più responsabile e più morale da fare, stabilizzandosi con un partner omosessuale e trovando così un adattamento praticabile alla vita”. Perché “molti troveranno nell’amicizia omosessuale la soddisfazione fisica, emotiva e spirituale necessaria per vivere felicemente e per adattarsi alla vita sociale, sviluppando così tutte le potenzialità della propria personalità”47.

L’accoglienza della pederastia da parte di padre Guindon

Padre Guindon si spinge così lontano nel suo rifiuto della continenza per le persone attratte dallo stesso sesso da approvare l’efebofilia e persino la pedofilia. Egli prende le difese di un pederasta immaginario che è “solo e affamato di affetto, [e] se osa mettere le braccia intorno a un bambino che gioca nelle vicinanze o accarezzargli i capelli, è destinato a essere accusato di molestie e stupro da una madre o un padre isterici”. Secondo padre Guindon, la reazione dei genitori porta “il segno di atteggiamenti possessivi e di una posizione acritica nei confronti dei miti sociali”.

“Perché, allora, le persone sono generalmente così brutali nel condannare i pedofili?”, si chiede candidamente padre Guindon. Perché “le persone sono generalmente spaventate sia dal possibile disturbo psicologico che potrebbe derivare [per il bambino] dall’esperienza ansiogena, sia dalla possibile, successiva determinazione omosessuale dell’ambivalenza sessuale del bambino”. Ma, a suo avviso, questo accade solo “se hanno qualche disturbo emotivo antecedente”, o quando c’è “una serie prolungata di contatti pedofili”. Inoltre, “il coito anale è piuttosto raro - 4%”. In confronto, “la tecnica più comunemente usata dai pedofili che vanno oltre la semplice espressione affettiva è la masturbazione (45%). La seconda più comune è la fellatio (38%)”. Ma, secondo padre Guindon,

47 Guindon, 367.

41 CAPITOLO 4

“queste tecniche sono meno suscettibili di avere effetti psicologici dannosi rispetto alle elaborate stimolazioni genitali reciproche” e “la maggior parte degli studi recenti tende a smentire che un danno duraturo derivi dal contatto pedofilo stesso”.

Dunque, chi è responsabile del trauma psicologico di un bambino? “Il panico familiare che è la risposta abituale all’incidente”.

La soluzione logica di padre Guindon è quindi quella di insabbiare il caso: “il ruolo del consulente morale in tutto questo è quello di aiutare la famiglia interessata a reagire umanamente e non istintivamente alla presunta ‘molestia’ del figlio”48.

Questo testo nauseante non proviene da un mentore o attivista della liberazione sessuale come Herbert Marcuse, Wilhelm Reich o Daniel Cohn-Bendit. Viene dalla penna di un osceno professore di etica in una prestigiosa università cattolica, che due anni dopo venne premiato con la nomina a decano della Facoltà di Teologia! Ciò conferma l’accusa dell’ex Papa Benedetto XVI, nell’articolo citato nel capitolo precedente, secondo cui si dovrebbe cercare la causa della crisi degli abusi sessuali del clero in questo tipo di scritti. Solo qualcuno in malafede può affermare che la radice degli abusi sessuali dei chierici risiede nel celibato o nel fantasma del “clericalismo”.

Un’opera collettiva promossa dalla CatholicTheological Society dell’America

Nel 1977, un anno dopo la pubblicazione del mostruoso testo di padre Guindon, la Catholic Theological Society of America incaricò padre Anthony Kosnik di dirigere un lavoro collettivo su Human Sexuality: New Directions in American Catholic Thought (“Sessualità Umana: Nuove Direzioni nel Pensiero Cattolico Americano”).

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48 Guindon, 373–74

Gli autori partono dal presupposto che “la Bibbia non ci fornisce un codice di etica sessuale di tipo semplice, sì o no”, e che le sue affermazioni devono essere contestualizzate poiché sono “storicamente occasionate e condizionate” dalla cultura e non sono esenti dall’ “influenza dei tabù”49. Essi criticano anche la tradizione cattolica per aver posto una forte enfasi “sulla natura morale oggettiva dell’atto in sé”, attribuendogli “un significato assolutamente immutabile”. “Così, la masturbazione, qualsiasi piacere sessuale prematrimoniale, l’adulterio, la fornicazione, l’omosessualità, la sodomia e la bestialità erano considerati atti intrinsecamente malvagi, gravemente immorali e in nessun caso giustificabili”. Tuttavia, proseguono gli autori, gli studi attuali hanno rivelato “una differenza significativa nella valutazione umana dell’attività sessuale che si svolge in un contesto di impegno e cura e quella stessa attività che si svolge in un contesto casuale o senza amore”50.

Sulla base di queste premesse, tale lavoro collettivo dissente dalla morale tradizionale e propone, invece, “con un certo grado di certezza morale”51, una guida pastorale basata sull’idea che “gli omosessuali hanno gli stessi diritti all’amore, all’intimità e alle relazioni degli eterosessuali”. Quindi, “le norme che regolano la moralità dell’attività omosessuale sono quelle che regolano tutta l’attività sessuale, e le norme che regolano l’attività sessuale sono quelle che regolano tutta l’attività etica umana”. La conclusione è che “la morale sessuale cristiana non richiede un doppio standard. ...Gli omosessuali, come la maggioranza eterosessuale, devono esaminare e valutare il loro comportamento alla luce degli stessi valori e secondo le stesse norme morali per determinare se le loro azioni sono indicative o meno delle stesse caratteristiche della sana sessualità umana”.

49 Anthony Kosnik et al., Human Sexuality: New Directions in American Catholic Thought (New York: Paulist Press, 1977), 29–30, consultato il 24 aprile 2024, https://archive.org/details/humansexualityne00kosn.

50 Kosnik et al., Human Sexuality, 88.

51 Kosnik, 211.

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Quali dovrebbero essere i criteri di valutazione di questi atti? Occorre vedere “se sono o meno auto-liberatori, arricchenti per gli altri, onesti, fedeli, utili alla vita e gioiosi”, evitando “la spersonalizzazione, l’egoismo, la disonestà, la promiscuità, il danno alla società e la demoralizzazione”. In questo senso, la pratica pastorale tradizionale è stata controproducente “consigliando [agli omosessuali] di non formare amicizie intime o esclusive. Gli omosessuali che convivono sono stati considerati come se vivessero in occasione prossima di peccato; è stato consigliato loro di desistere o di non ricevere l’assoluzione nel sacramento della penitenza. Dissuasi da relazioni profonde e durature, gli omosessuali che non erano in grado di praticare una continenza completa erano spinti a moltiplicare le relazioni superficiali”. Al contrario, “un pastore o un consulente può raccomandare amicizie strette e stabili tra omosessuali, non semplicemente come un male minore, ma come un bene positivo”52.

Poiché ritengono buone queste relazioni stabili innaturali, padre Kosnik e la sua équipe promuovono una benedizione distinta da quella nuziale, con una formulazione molto simile alla dichiarazione Fiducia supplicans: “Poiché storicamente il matrimonio è stato inteso in termini di unione eterosessuale, ci sembra inappropriato e fuorviante descrivere una relazione stabile tra due omosessuali come un ‘matrimonio’. Qualsiasi cosa che suggerisca una celebrazione sacramentale del matrimonio, quindi, sarebbe anch’essa inappropriata e fuorviante. Allo stesso tempo, la preghiera, anche comunitaria, per due persone che si sforzano di vivere cristianamente, incarnando i valori della fedeltà, della verità e dell’amore, non è al di fuori delle possibilità pastorali di una Chiesa la cui tradizione rituale include una ricca varietà di benedizioni”.

Human Sexuality conclude che gli omosessuali conviventi pos-

52 Kosnik, 214–15.

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sono ricevere l’assoluzione e l’Eucaristia: “Gli omosessuali cristiani hanno le stesse esigenze e gli stessi diritti ai sacramenti degli eterosessuali. ....Un dubbio invincibile, sia di diritto sia di fatto, permette di seguire un’opinione vera e solidamente probabile a favore della libertà. ...Alla luce di tutte queste considerazioni, si può invocare un’opinione solidamente probabile a favore della libertà di coscienza di un omosessuale e del suo libero accesso ai sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia”53.

Padre Robert Nugent e suor Jeannine Gramick: un duo problematico

Con il loro opuscolo del 1975 intitolato Homosexual Catholics: A Primer for Discussion (“Cattolici omosessuali: Un primo passo per la discussione”), i padri Robert Nugent e Thomas Oddo e suor Jeannine Gramick seguirono la strada tracciata dai padri McNeill e Curran. Il loro opuscolo fu soprannominato il “catechismo gay”, poiché imitava il formato “domande e risposte” del famoso Catechismo di Baltimora. Nel 1980 ne fu pubblicata una versione riveduta e ampliata e il sottotitolo dell’opuscolo cambiò in The New Primer (“Il Nuovo Manuale”). Lo scopo del libretto era quello di servire come prontuario per la discussione e la formazione o piuttosto deformazione, perché le risposte ivi contenute sono notevoli per la loro ambiguità, se non addirittura per la negazione dell’insegnamento tradizionale in favore di una teologia più aggiornata, che “ha sperimentato uno spostamento da una morale ‘centrata sull’atto’ a una morale più ‘personalista’ che dà maggiore enfasi, nel processo decisionale morale, alla posizione morale complessiva di una persona, alle circostanze che circondano l’azione e agli effetti delle azioni sugli altri”54.

53 Kosnik, 215–16.

54 Robert Nugent, Jeannine Gramick, and Thomas Oddo, Homosexual Catholics: A New Primer for Discussion (Washington, D.C.: Dignity, Inc., 1980), 4.

45 CAPITOLO 4

L’opuscolo chiede: “Può la Chiesa cambiare il suo insegnamento ufficiale sull’omosessualità?”. In risposta, gli autori affermano che lo sviluppo dottrinale della Chiesa “include la definizione di un’opinione solidamente probabile che va contro l’insegnamento tradizionale in questioni non definite”, come sarebbe accaduto nell’approccio all’usura, alla schiavitù e alla guerra giusta. Allo stesso modo, le esperienze vissute dalle persone omosessuali cattoliche possono rivelarsi “un contributo prezioso per stabilire un’opinione solidamente probabile in grado di determinare cambiamenti nella posizione della Chiesa sull’omosessualità”, anche “prima che vengano apportati cambiamenti negli insegnamenti ufficiali della Chiesa”55.

Altrettanto fuorvianti sono le risposte riguardanti l’approccio agli atti omosessuali nelle Sacre Scritture. Sodoma sarebbe stata punita per “la violazione delle regole dell’ospitalità”. La condanna a morte per gli atti omosessuali nel Levitico (cfr. 18, 22 - 29) era il risultato del “bisogno procreativo del popolo ebraico” o un tentativo di separare Israele dalle pratiche pagane che comportavano riti di fertilità56.

Nelle sue epistole, San Paolo “parla di eterosessuali che si abbandonano a pratiche omosessuali piuttosto che di veri omosessuali”. Per loro, tali pratiche sarebbero innaturali come “per un omosessuale impegnarsi in un comportamento eterosessuale”57.

Alla domanda: “Le persone omosessuali cattoliche dovrebbero ancora confessarsi?”, gli autori rispondono che questo obbligo si applica solo a quanti “si attengono strettamente all’attuale insegnamento della Chiesa”, ma non a coloro che “stanno cercando di integrare il proprio orientamento sessuale nella loro vita cristiana complessiva”. Dovrebbero confessarsi solo “per aver violato liberamente e in modo grave il proprio impegno di base o ‘opzione fondamentale’ di vivere una vita di amore oblativo alla maniera di Gesù Cristo”58.

55 Nugent, et al., Homosexual Catholics, 7-8.

56 Nugent, 11.

57 Nugent, 12.

58 Nugent, 14.

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Per quanto riguarda la celebrazione liturgica delle unioni omosessuali, i padri Nugent e Oddo e suor Gramick adottano la posizione radicale del National Center for Gay Ministry che, nel suo opuscolo Ministry USA (1971), suggerisce: “Alla fine i matrimoni gay potrebbero essere celebrati all’interno delle celebrazioni liturgiche della comunità gay ed eventualmente anche all’interno della tradizionale comunità parrocchiale”59.

Nel 1983, padre Robert Nugent diresse la pubblicazione di un’opera collettiva intitolata A Challenge to Love: Gay and Lesbian Catholics in the Church (“La sfida dell’amore: Cattolici gay e lesbiche nella Chiesa”). L’opera comprendeva un’introduzione di Mons. Walter F. Sullivan, vescovo di Richmond, Virginia, e contributi di padre John McNeill, suor Jeannine Gramick, Matthew Fox (un ex domenicano espulso dalla Chiesa), e altri tredici autori. Il contributo di padre Daniel Maguire era significativamente intitolato “La Moralità del Matrimonio Omosessuale”.

Definendola correttamente “un’opera di sensibilizzazione”, nella sua recensione James Hanigan osservò che “l’omofobia, il capitalismo e il patriarcato sono i nemici... l’orientamento omosessuale non è più una questione problematica, ma un dono di Dio per guarire le ferite del mondo... la norma per giudicare gli atti e le relazioni sessuali non è più il loro scopo unitivo-procreativo, ma la qualità personale della relazione... gli omosessuali praticanti possono essere ammessi all’Eucaristia”60.

L’offensiva degli studiosi sfociò nel New Dictionary of Theology (“Nuovo Dizionario di Teologia”), pubblicato negli Stati Uniti nel 1987, in cui si affermava che la Bibbia non condanna l’attività omosessuale se non quando comporta uno stupro, ha connotazioni idolatriche o viola i requisiti dell’ospitalità.

59 Nugent, 17.

60 James P. Hanigan, Review of A Challenge to Love: Gay and Lesbian Catholics in the Church, ed. Robert Nugent, Horizons 11, no. 1 (1984): 203, https://doi.org/10.1017/S0360966900033508203-204.

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Nel 1992, padre Nugent e suor Gramick ribadirono il loro dissenso dalla dottrina cattolica tradizionale nel libro Building Bridges: Gay & Lesbian Reality and the Catholic Church (“Costruire ponti: La realtà gay e lesbica e la Chiesa cattolica”), con una prefazione di padre Charles Curran. Venticinque anni dopo, il titolo del loro libro ha ispirato quello di padre James Martin, che ha usato la metafora al singolare, cosa che non richiede molta immaginazione: Building a Bridge: How the Catholic Church and the LGBT Community Can Enter Into a Relationship of Respect, Compassion, and Sensitivity (“Un ponte da costruire. Una relazione nuova tra Chiesa e persone LGBT”, Marcianum Press, 2018).

In Europa, l’agenda omosessuale si propaga dai Paesi Bassi

In Europa, i Paesi Bassi sono stati pionieri nel promuovere l’agenda pro-omosessuale nella società e nella Chiesa cattolica. Dal 1946 era attiva l’Associazione Olandese per gli Omofili, che comprendeva anche le lesbiche. In precedenza, aveva operato con il nome mascherato di Cultuur en Ontspanningscentrum - COC (“Centro per la cultura e il tempo libero”). Nel 1958, sacerdoti e psichiatri cattolici aprirono un centro di assistenza per omosessuali ad Amsterdam, all’epoca il luogo più libertino d’Europa. Nel 1961 pubblicarono un opuscolo (A. F. C. Overing et al., Homosexualiteit, Pastorale Cahiers, 1961, vol. 3) che invitava cautamente all’accettazione dell’omosessualità. In seguito, il francescano J. Gottschalk, uno degli animatori del centro, contribuì come teologo a un lavoro ecumenico collettivo, The Church and Homosexuality (“La Chiesa e l’omosessualità”), pubblicato nel 1973.

In precedenza, nel 1968, il padre cappuccino Herman van de Spijker aveva pubblicato il libro intitolato Die gleichgeschlechtliche Zuneigung. Homotropie: Homosexualität, Homoerotik, Homophilie, und die katholische Moraltheologie (“Attrazione per lo stesso sesso: Homotropia-Omosessualità, Omoerotismo, Omofilia e Teologia Morale Cattolica”), un adattamento della sua tesi di dottorato all’Università

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di Würzburg, seguito quattro anni dopo da Homotropie: Menschlichkeit als Rechtfertigung. Überlegungen zur gleichgeschlechtlichen Zuneigung (“Omotropia: Umanità come Giustificazione - Considerazioni sull’attrazione per lo stesso sesso”), che aveva una versione spagnola intitolata Homotropía: Inclinación hacia el mismo sexo (“Omotropia: inclinazione allo stesso sesso”), da cui estraiamo le idee principali.

All’interno di un quadro concettuale freudiano (“io”, “super-io”, “personalizzazione” e “sublimazione” dell’istinto sessuale), padre van de Spijker utilizza un passo della Summa Theologiae in cui San Tommaso afferma che il piacere del commercio sessuale tra uomini può essere naturale per loro a causa di una certa corruzione della natura, come nel caso di una persona con la febbre che trova dolce il cibo amaro. Da ciò, padre van de Spijker deduce che, sebbene gli atti omosessuali non corrispondano all’ordine della Creazione, essi corrispondono, tuttavia, alla “natura concreta e fattuale dell’uomo omotropo, e sono, quindi, in qualche modo naturali [per lui]”61. Padre van de Spijker va anche oltre i teologi e i consulenti pastorali americani che favoriscono le unioni monogame stabili per evitare la promiscuità, poiché trova aspetti positivi anche nel “fugace incontro serale tra due uomini omotropi (attratti dal proprio sesso) in un parco cittadino, in cui i due si soddisfano sessualmente. ...C’è sempre, anche se debolmente, una comunicazione, un momento di simpatia” che serve “come mezzo per calmare e dare riposo alle tensioni personali” e “come sfogo di vitalità per raggiungere un’esistenza più rilassata”. Possono persino “contribuire molto alla maturazione di una persona”. In ogni caso, “molto spesso solo la persona in questione può valutare la sua situazione totale, la sua natura concreta e il suo carattere unico e irripetibile”62.

Contrariamente a San Tommaso, per il quale l’attrazione omosessuale

61 Herman van de Spijker, Homotropía: Inclinación hacia el mismo sexo (Madrid: Sociedad de Educación Atenas, 1976), 36.

62 Van de Spijker, Homotropía, 44–45.

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è una corruzione della natura, per padre van de Spijker l’omosessualità è una vocazione divina dotata di carismi propri: “è questo il luogo per chiedersi se l’omotropia possa e non debba avere un proprio significato e un contenuto speciale. In che misura questa peculiarità antropologica è determinata da Dio e diretta dalla natura a un compito vitale concreto e specifico? Una teologia della vocazione e dei carismi ha molto da svelare in questo ambito”63.

Queste domande sono state probabilmente affrontate nelle discussioni tenute nelle parrocchie e nei gruppi cattolici a partire dal 1979 dal Catholic Council for Church and Society, un dipartimento della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi, che pubblicò il documento intitolato Homosexual Persons in Society (“La Persona Omosessuale nella Società”).

Quando il cardinale Daneels rimase in silenzio mentre la più grande rivista cattolica fiamminga si mostrava compiacente verso la pedofilia

Kerken Leven è stato per lungo tempo il settimanale a maggiore diffusione nelle Fiandre (oltre mezzo milione di copie), sotto la supervisione dell’episcopato fiammingo. Nell’edizione del 9 agosto 1984 pubblicò un annuncio che presentava le attività del “Gruppo di lavoro ecumenico sulla pedofilia”, già esistente da diversi anni e composto da cattolici e protestanti. Gli obiettivi del Gruppo di lavoro indicati nell’annuncio erano i seguenti:

“Questo Gruppo di lavoro desidera sensibilizzare le chiese sul fenomeno della pedofilia, trasmettere informazioni e combattere i pregiudizi”.

“Allo stesso tempo, il gruppo di lavoro intende informarsi su tutto ciò che accade nel campo della pedofilia”.

63 Van de Spijker, 51.

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“Infine, il gruppo di lavoro vuole creare un luogo di incontro per i pedofili per favorire lo scambio di idee e incoraggiarsi a vicenda”.

L’atteggiamento compiacente del gruppo nei confronti della pedofilia è molto chiaro nella frase che segue subito dopo: “Tutti coloro che desiderano saperne di più sulla pedofilia e sui pedofili sono i benvenuti, purché lo facciano con apertura, rispetto e fiducia”.

Venne annunciato che, con l’inizio della nuova stagione, don Jozef Barzin, un noto parroco di Anversa, avrebbe partecipato alle attività del gruppo.

Nell’ottobre dello stesso anno una madre preoccupata inviò una lettera al cardinale Godfried Daneels, arcivescovo di Malines-Bruxelles, lamentandosi del materiale offerto nell’annuncio, ricevuto dal Gruppo di lavoro ecumenico sulla pedofilia. Di seguito alcune citazioni che avevano particolarmente scandalizzato la donna, ma non il prelato, che non rispose alla lettera:

- “Se vostro figlio o vostra figlia sente che il legame con il pedofilo è buono, non distruggete questo legame”.

- “La reazione dell’ambiente è spesso più dannosa degli eventi stessi”.

- “Molti cristiani convinti possono imparare qualcosa dai pedofili”.

- “È preferibile che tra il pedofilo e i genitori si instauri un rapporto di fiducia”. [*]

[*] https://re-act.be/2014/01/21/de-allesbehalve-katholieke-kerk-invlaanderen/

A quanto pare, il cardinale Daneels non trovò nulla da obiettare e non intervenne. Ventisei anni dopo, scoprì che, all’epoca dell’annuncio di Kerken Leven, il suo migliore amico, il vescovo di Bruges Roger Vangheluwe, aveva aggredito per 13 anni suo nipote, a partire da quando il bambino aveva solo 5 anni. Forse ispirato dalla seconda istruzione del gruppo di cui sopra, durante un incontro

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con il predatore, la vittima e la sua famiglia, il cardinale Daneels cercò di convincere il giovane a rimanere in silenzio.

Sebbene lo scandalo sia scoppiato nel 2010, solo nel marzo 2024 Roger Vangheluwe è stato finalmente dimesso dallo stato clericale, soprattutto a causa delle pressioni delle autorità civili.

Lo stesso terremoto intellettuale si verificò nel resto dell’Europa occidentale negli anni Settanta. Ad esempio, nel 1975, lo psicoanalista francese padre Marc Oraison, due delle cui opere erano state messe all’Indice dei libri proibiti, pubblicò la sua opera The Homosexual Question (“La Questione Omosessuale”). In Irlanda, nel 1979, il redentorista P. Ralph Gallagher scrisse un articolo per la rivista The Furrow intitolato “Understanding the Homosexual” (“Capire l’Omosessuale”). Nel 1981, padre Marciano Vidal, redentorista spagnolo, diresse la pubblicazione di un’opera collettiva intitolata Homosexuality: Science and Conscience (“Omosessualità: Scienza e Coscienza”).

Il contributo della Teologia della Liberazione Queer

Nel loro “catechismo gay”, i padri Nugent e Oddo e suor Gramick affrontano la questione su quale sia il giusto atteggiamento pastorale verso le persone con un orientamento omosessuale e rispondono che dovrebbe avere i seguenti obiettivi: “una sana accettazione e amore di sé e una vita di espressione sessuale cristiana responsabile, nel contesto dell’orientamento omosessuale e delle responsabilità e sfide che derivano da questa particolare realtà umana”. E aggiungono: “Il paradigma di questa posizione è il movimento della ‘teologia della liberazione’ nella Chiesa, dove i gruppi iniziano a riflettere sulle proprie esperienze, ad articolare le proprie autodefinizioni e a suscitare un senso di orgoglio come individui e come gruppo, responsabili della propria vita e dei propri contributi alla società e alla comunità ecclesiale”64.

64 Nugent, Homosexual Catholics, 7.

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Infatti, oltre alle analisi economiche, sociali, razziali e culturali, le nuove teologie della liberazione sfruttano anche fattori morali e psicologici, assumendo le nuove tendenze omosessuali, femministe e di genere. La causa omosessuale è infatti un elemento importante della Rivoluzione globale.

Mario Mieli (1952-1983), fondatore del F.U.O.R.I. (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) spiega: “La progressiva liberazione delle tendenze represse dell’eros rafforzerà ulteriormente il movimento rivoluzionario. ...Non possiamo raffigurarci l’importanza del contributo fornito alla rivoluzione e all’emancipazione umana dalla liberazione progressiva del sadismo, del masochismo, della pederastia propriamente detta, della gerontofilia, della zooerastia, dell’autoerotismo, del feticismo, della scatologia, dell’urofilia, dell’esibizionismo, del voyeurismo, ecc.”65.

L’orizzonte omosessuale non è nuovo nella Teologia della Liberazione. Il canadese Guy Ménard, professore di studi religiosi all’Università del Québec, ne è stato indubbiamente un pioniere. Nel 1980 scrisse De Sodome à l’Exode: Jalons pour une théologie de la libération gaie (“Da Sodoma all’Esodo: pietre miliari per una teologia della liberazione gay”). Alcuni gruppi di “omosessuali cattolici”, tra cui il Forum europeo dei cristiani omosessuali, parteciparono alla conferenza internazionale dei teologi della liberazione tenutasi a Madrid nel settembre 1989. Una tavola rotonda fu dedicata ai “gruppi e settori emarginati nella Chiesa”. L’idea era quella di trovare nuovi “gruppi emarginati” per sostituire il ruolo dei poveri nella vecchia Teologia della Liberazione, e comprendeva gli omosessuali, ora visti come “proletari morali”. La conferenza principale venne tenuta da padre Emili Boils, che dichiarò: “Sono omosessuale per natura e per grazia di Dio. ...Sono un prete perché sono omosessuale”. Il sacer-

65 Claudia Pilato, “Dall’omosessualità alla pedofilia: sullo scivolo della rivoluzione sessuale”, Tradizione Famiglia Proprietà (Ottobre 2013), n. 58, consultato il 24 aprile 2024, https://issuu.com/tradizionefamigliaproprieta/docs/tfpottobre2013.

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dote poi continuò denunciando “i venti secoli di emarginazione sociale e religiosa, di oppressione di ogni tipo che il mio popolo ha subito”. Chiudendo con una minaccia: “Dobbiamo prepararci alla guerra, alla nostra intifada”66.

Negli anni successivi, applicando le categorie della Teologia della Liberazione agli omosessuali e alle lesbiche - considerati “oppressi” e bisognosi di “liberazione” - teologi cattolici e protestanti hanno sviluppato una teologia della liberazione gay, lesbica e queer. L’espressione teologia queer è stata coniata nel 1994 da Robert Goss nel suo libro Jesus Acted Up: A Gay and Lesbian Manifesto (“Gesù ha agito: un manifesto gay e lesbico”). La teologia queer si basa sul presupposto che la non conformità di genere e la condotta omosessuale sono una costante della storia. È necessario scoprire le “strutture di oppressione” che storicamente hanno pesato su queste categorie e proclamarne la “liberazione”67.

L’America Latina non è esclusa dall’offensiva pro-omosessuale

Nel 1967 la rivista Vozes, edita dai francescani di Petrópolis, nello Stato di Rio de Janeiro, pubblicò un articolo del redentorista olandese Jaime Snoek, che viveva in Brasile, intitolato Eles também são da nossa estirpe: Considerações sobre a homofilia (“Anche loro sono della nostra stirpe: considerazioni sull’omofilia”). In questo

66 Julio Loredo, “Homosexualidad y teología de la liberación,” Covadonga Informa (Madrid, May 1990), 8-9, consultato il 24 aprile 2024, https://issuu.com/nestor87/docs/covadonga_informa_1986_1990. Per gli atti scritti della conferenza, vedi Joaquín Ruiz-Giménez, ed., Iglesia y derechos humanos: IX Congreso de teología (Madrid: Evangelio y Liberación, 1989).

67 Cfr. John J. McNeill, Scommettere su Dio, teologia della liberazione omosessuale (Casale Monferrato: Edizioni Sonda, 1994); Patrick S. Cheng, Radical Love: An Introduction to Queer Theology (New York: Church Publishing, 2011); Robert E. Goss, Take Back the Word: A Queer Reading of the Bible (Boston: The Pilgrim Press, 2000); Gary David Comstock, Gay Theology Without Apology (Cleveland, Oh.:The Pilgrim Press, 1993); J. Michael Clark, A Place to Start: Toward an Unapologetic Gay Liberation Theology (Monument, Colo.: Monument Publishing, 1989).

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articolo sulla pratica omosessuale, egli affermava che, nella misura in cui promuoveva un amore oblativo nelle persone coinvolte, non poteva a priori essere qualificata come immorale e contro natura.

Nel 1985, per le Edizioni Loyola dei gesuiti, fu pubblicata una traduzione del libro curato da padre Marciano Vidal, mentre Vozes pubblicò Sexualidade, libertação e fé: Por uma erótica cristã (“Sessualità, liberazione e fede: per un’erotica cristiana”), della teologa femminista della liberazione Rose Marie Muraro, discepola del vescovo Helder Câmara e dell’ex frate francescano Leonardo Boff. Nel 2005, il Congresso brasiliano assegnò alla Muraro il titolo di “Matrona del femminismo brasiliano”. Nel 1988, Perspectiva Teológica, un’altra rivista legata ai gesuiti, pubblicò “Omosessuali ed etica della liberazione” di padre Bernardino Leers, un francescano olandese che viveva in Brasile. Due anni dopo, la casa editrice legata al Santuario di Nostra Signora di Aparecida pubblicò l’articolo “Capire l’Omosessualità” del già citato padre Raphael Gallagher, redentorista irlandese, in formato di libretto.

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Gli omosessuali cattolici escono allo scoperto e influenzano il dibattito

Questa quinta colonna teologica all’interno dei ranghi cattolici è servita come giustificazione per creare gruppi guidati principalmente da preti e suore al fine di promuovere la causa omosessuale all’interno della Chiesa con il pretesto della cura pastorale per le coppie dello stesso sesso.

L’11 febbraio 1971, p. Patrick Nidorf, sacerdote agostiniano e psicologo, di San Diego, diede vita a incontri mensili di auto-aiuto per omosessuali e lesbiche nel seminterrato della chiesa di St. Brendan a Los Angeles e chiamò il gruppo Dignity. Il suo primo statuto, “scritto nel maggio 1970, sosteneva che “l’omosessualità è una variazione naturale dell’uso del ‘sesso’ e che gay e lesbiche potevano essere orgogliosi delle loro esperienze ‘responsabili e appaganti’ di intimità sessuale”68. L’arcivescovo locale censurò l’iniziativa perché il gruppo affermava la bontà delle relazioni omosessuali e celebrava le identità gay e lesbiche. Padre Nidorf ha quindi affidato la leadership ai laici. È stato il primo gruppo di questo tipo nella Chiesa cattolica degli Stati Uniti.

Nel 1974, p. Robert Nugent e suor Jeannine Gramick assunsero il ruolo di cappellani di Dignity. Tre anni dopo, senza lasciare quel posto, i due fondarono un gruppo simile chiamato New Ways Ministry. Il nome è stato ispirato da una frase della lettera pastorale del vescovo Francis J. Mugavero ai suoi fedeli della diocesi di Brooklyn, New York, intitolata Sessualità - Un dono di Dio. Nella lettera pastorale, il vescovo Mugavero assicurava la volontà della

gerarchia di trovare “nuovi modi” di evangelizzare che avrebbero liberato gli omosessuali dalla discriminazione.

Gruppi simili, alcuni dei quali proclamatisi cattolici e altri ecumenici, spuntarono come funghi in molti Paesi. Tra questi ricordiamo David et Jonathan (Francia, 1972), Acceptance (Australia, 1972), Quest (Regno Unito, 1973), Communauté du Christ libérateur (Belgio, 1974) e Homosexuelle und Kirche (Germania, 1977).

Nel 2003 venne costituito il Coordinamento dei Gruppi Omosessuali Cristiani in Italia (C.O.C.I.), per mettere in rete i vari gruppi di omosessuali cristiani attivi nel Paese. Alcuni gruppi omosessuali cattolici, come Ali d’Aquila e L.G.B.T. Christians, sono usciti allo scoperto e hanno partecipato alle sfilate del “Gay Pride”. “Se non si superano le barriere della mente, quelle del cuore avranno difficoltà. Ecco perché per molti secoli la nostra Chiesa ha fatto fatica ad accettare l’amore omosessuale”, ha dichiarato il teologo Vito Mancuso al Forum dei cristiani omosessuali tenutosi nel maggio 2012 presso la casa dei Padri Somaschi ad Albano (Roma), su richiesta dei volontari del Progetto Gionata69. In Brasile, il primo gruppo organizzato di persone che si identificano come “cattolici L.G.B.T.” è sorto nel 2007 a Rio de Janeiro e ha adottato il nome di Diversità Cattolica. Ha ispirato la fondazione di molti gruppi simili in tutto il Paese. Nel 2014 è stata creata la Rete nazionale dei gruppi cattolici LGBT. Attualmente è composta da più di venti gruppi e fa parte della Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno (G.N.R.C.) di tutto il mondo, creata a Roma durante la settimana di apertura del Sinodo sulla Famiglia nell’ottobre 2015.

68 Jason Steidl Jack, “Remembering Revolutionary Pax Nidorf, Who Founded LGBT Ministry Dignity USA”, National Catholic Reporter, 11 aprile 2023, https://www.ncronline.org/opinion/guest-voices/ remembering-revolutionary-pax-nidorf-who-founded-lgbt-ministry-dignityusa.

69 Pasquale Quaranta, “Chiesa e omosessualità, intervista a Vito Mancuso”, Liberstef.myblog.it, 8 maggio 2012. Per il testo completo dell’intervento di Mancuso, si veda Progetto Gionata, “Il teologo Mancuso e le prospettive teologiche sull’amore omosessuale e il suo esercizio mediante l’affettività”, Progetto Gionata, 27 aprile 2012.

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Questi gruppi pro-omosessuali che si definiscono cattolici o cristiani sono i compagni di viaggio del movimento omosessuale. Partecipano alle loro campagne e ai loro eventi, soprattutto alle parate del “Gay Pride” e accolgono tutte le loro richieste, in particolare il riconoscimento legale delle unioni innaturali. Ma il loro principale obiettivo tattico è abbattere le barriere di orrore e ripudio che il sensus fidei dei cattolici innalza come difesa psicologica contro le relazioni innaturali disordinate. Abbattendo queste barriere, questi gruppi favoriscono la “rivoluzione morale volta a cambiare la visione dell’omosessualità”, come ha detto John Varnell.

Una delle principali strategie della propaganda omosessuale è quella di incoraggiare il “coming out” di coloro che vivono in unioni innaturali o conducono una vita sessuale sfrenata. Nel libro After the Ball (1989), Marshall Kirk e Hunter Madsen invocano “un programma di propaganda senza mezzi termini, saldamente fondato su principi consolidati di psicologia e pubblicità”70.

Uno degli aspetti principali del programma è quello di “desensibilizzare, inceppare e/o convertire”71 il settore centrista della popolazione e, allo stesso tempo, “incoraggiare il maggior numero possibile di omosessuali e lesbiche di tutti i ceti sociali e professionali, in particolare le celebrità, a fare ‘coming out’. Questo crea insicurezza nel rifiuto dell’omosessualità da parte del pubblico”72.

Uno studio pubblicato in Brasile conferma questa strategia. La ricercatrice Cristiana de Assis Serra, nella sua tesi intitolata “Viemos pra comungar. Estratégias de permanência na Igreja desenvolvidas por grupos de ‘católicos LGBT’ brasileiros e suas implicações” (Siamo venuti per ricevere la comunione. Strategie per rimanere nella Chiesa

70 Kirk and Madsen, Dopo il Ballo, xxvi.

71 Kirk and Madsen, 173.

72 TFP Committee on American Issues, Defending a Higher Law: Why We Must Resist Same-sex “Marriage” and the Homosexual Movement (Spring Grove, Penn.: The American Society for the Defense of Tradition, Family, and Property-TFP, 2004), 34, consultato il 24 aprile 2024, https:// www.tfp.org/images/books/Defending_A_Higher_Law.pdf.

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sviluppate dai gruppi brasiliani “cattolici LGBT” e loro implicazioni) dedica un’intera sezione al tema: “Il (doppio) coming out come appropriazione dello spazio e sovversione dell’ordine”. In esso l’autrice spiega che, al momento di scegliere il nome del gruppo e del suo sito web, i fondatori di Diversità Cattolica nella città di Rio de Janeiro hanno optato per un “aumento graduale della visibilità”: “Se il nome da solo costituiva già un ‘uscire dall’armadio’, anche se lentamente, lo slogan in cima alla homepage del sito web lo rendeva chiaro: ‘Perché i gay vivano la loro vocazione e dignità di figli di Dio nella Chiesa e nella società’”.

Secondo il ricercatore, il risultato è che “auto-identificandosi come ‘diversi’, quelli finora considerati ‘esclusi’ sono resi visibili nella loro materialità all’interno e non all’esterno del campo religioso”, smentendo così “la presunta uniformità del campo cattolico romano”.

In contrasto con il precedente “timoroso occultamento e la paura di un’esposizione involontaria”, Diversità Cattolica “si rende visibile e si definisce deliberatamente come un ‘movimento di cattolici gay praticanti’”, sovvertendo “l’ordine gerarchico e verticalizzato che aveva prevalso fino ad allora e che legittimava coloro che detenevano il potere di definire il ‘bene’ e il ‘male’, la ‘norma’ e la sua ‘deviazione’, l’‘inclusione’ e l’‘esclusione’”73.

Un esempio paradigmatico di questa strategia sovversiva fu il coming out del primo personaggio pubblico olandese, il romanziere e poeta Gerard Kornelis van het Reve (alias Gerard), che in un’intervista del 1963 alla televisione nazionale parlò del suo orientamento sessuale. Contemporaneamente, si convertì dall’ateismo al cattolicesimo e fu battezzato nel 1966, anche se l’anno precedente era stato accusato di blasfemia per aver scritto che la prossima incarnazione di

73 Cristiana de Assis Serra, “‘Viemos pra comungar’: Estratégias de permanência na Igreja desenvolvidas por grupos de ‘católicos LGBT’ brasileiros e suas implicações” (tesi di master, Universidade do Estado do Rio de Janeiro, 2017), 107-111, consultato il 21 aprile 2024, https://www.diversidadesexual. com.br/wp-content/uploads/2013/04/Cat%C3%B3licos-LGBT-Cristiana-Serra.pdf.

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Dio sarebbe stata in un asino, con il quale lui, Gerard, avrebbe avuto rapporti anali. Nel 1968 la Corte Suprema lo assolse e l’anno successivo gli fu assegnato il Premio di Stato per la letteratura olandese.

Tre mesi dopo, la prestigiosa Società di Letteratura Olandese gli organizzò un tributo pubblico, trasmesso in diretta dalla televisione nazionale, che ebbe luogo in una chiesa cattolica di Amsterdam. Lo spettacolo si è concluso con l’autore che camminava lungo la navata della chiesa mano nella mano con il suo fidanzato di allora. “Due settimane dopo ‘il più grande spettacolo della chiesa’, van het Reve partecipò a una tavola rotonda sulle ‘emozioni dell’omofilia’, ospitata dal Collegio cattolico di teologia e pastorale. In questa occasione espresse il suo pessimismo sull’accettazione sociale dell’omosessualità, ma si dimostrò piuttosto ottimista sugli sviluppi del cattolicesimo olandese: ‘Sembra che la Chiesa riconoscerà le relazioni omofile monogame’. Il professore di etica del collegio era d’accordo ed esortò i pastori ad adeguarsi nel caso in cui una coppia omofila avesse richiesto la ‘santificazione’ della loro relazione, un appello che non passò inosservato alla stampa”74.

74 David J. Bos, “‘Equal Rites Before the Law’: Religious Celebrations of Same-Sex Relationships in the Netherlands, 1960s–1990s,” Theology & Sexuality 23, no. 3 (2017): 197, https://www. tandfonline.com/doi/full/10.1080/13558358.2017.1351123.

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CAPITOLO 6

La Chiesa stretta nella brutale tenaglia della provocazione e del ricatto

La pressione combinata del movimento omosessuale all’interno e all’esterno della Chiesa viene esercitata principalmente attraverso la provocazione e il ricatto.

La provocazione consiste nel denunciare la dottrina e le autorità della Chiesa cattolica attraverso casi che attirano l’attenzione, diffusi dai media tradizionali, in cui gli attivisti omosessuali appaiono come vittime. In questo modo si crea nel pubblico l’idea che la dottrina e le autorità della Chiesa sono discriminatorie e offensive nei confronti di brave persone il cui unico handicap è l’attrazione per lo stesso sesso.

I Paesi Bassi sono stati il primo Paese in cui i membri della gerarchia cattolica hanno subito un attacco sistematico con questa tecnica di confronto. Nel 1979, il vescovo di Roermond Joannes Gijsen dichiarò che chi viveva uno stile di vita omosessuale non doveva venire in chiesa e presentarsi ai sacramenti. Migliaia di attivisti [omosessuali] e lesbiche marciarono contro il vescovo il sabato prima di Pasqua, soprannominato “Sabato rosa”75.

Il primo esempio internazionale di questa strategia fu il Rainbow Sash Movement (Movimento della fascia arcobaleno)76, iniziato in Inghilterra, dove Nick Holloway fu il primo cattolico omosessuale a indossare una fascia arcobaleno durante la Messa. Dal Regno Unito si diffuse in Australia, dove, nel 1997, l’arcivescovo di Melbourne, Mons. George Pell, si rifiutò di dare la Santa Comunione durante la Messa a due uomini cattolici apertamente gay, uno dei quali era un sacerdote.

In risposta, alla Messa della Domenica di Pentecoste dell’an-

no successivo, un gruppo di settanta persone con indosso le fasce arcobaleno si presentò ostentatamente per la Comunione, che l’arcivescovo Pell negò, cosa che ripeté coraggiosamente in quella città in altre dieci occasioni. Dopo il suo trasferimento all’arcidiocesi di Sidney, un gruppo di circa venti omosessuali si presentò alla Messa di Pentecoste per ricevere la Comunione, dando vita a un incidente ampiamente riportato dai media. Subito dopo la Messa, Michael Kelly, portavoce della Rainbow Sash ed ex seminarista francescano, rivelò alla folla l’obiettivo tattico di quella sfida: “Siamo qui per rompere il codice del silenzio e dell’invisibilità che la Chiesa ha imposto a gay e lesbiche come prezzo per il loro coinvolgimento nella Chiesa per così tanti secoli”77.

Il movimento si diffuse poi dall’Australia agli Stati Uniti. I leader del movimento giustificarono la scelta della festa di Pentecoste per le loro azioni e i loro scontri in quanto, in quell’occasione, lo Spirito Santo distribuì una grande varietà di doni, tra cui l’omosessualità. Se fosse stata loro negata la Comunione, sarebbero tornati ai loro banchi e restando in piedi in segno di protesta.

Nel 2005, di fronte al moltiplicarsi degli scontri organizzati dal Movimento delle fasce arcobaleno, il segretario del cardinale Francis Arinze, allora prefetto della Congregazione per il Culto divino, scrisse a nome del porporato che “i portatori di fasce arcobaleno ... stanno mostrando la loro opposizione all’insegnamento della Chiesa su una questione importante della legge naturale, e quindi si squalificano per ricevere la Santa Comunione”78. L’anno successivo, lo stesso cardinale ribadì la sua posizione in un’intervista a EWTN.:

75 Bos, Equal Rites, 193.

76 Cfr. Wikipedia contributors, “Rainbow Sash Movement”, Wikipedia, The Free Encyclopedia, consultato il 21 aprile 2024, https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Rainbow_Sash_Movement&oldid= 1160411803.

77 “Pell si sfoga dopo che ai gay ha rifiutato la Comunione”, The Sydney Morning Herald, 20 maggio 2002, https://www.smh.com.au/national/pell-lashes-out-after-gays-refused-communion-20020520-gdfakf.html.

78 Matt Abbott, “The ‘Rainbow Sash Movement’ Controversy”, Catholic Online, consultato il 21 aprile 2024, https://www.catholic.org/featured/headline.php?ID=2121&page=2.

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Queste persone con la fascia arcobaleno stanno davvero dicendo: “Siamo omosessuali, intendiamo rimanere tali e vogliamo ricevere la Santa Comunione”.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ...dice che non si condanna una persona per le sue tendenze omosessuali. Non condanniamo nessuno per questo. Ma una persona viene condannata per aver agito di conseguenza.79

Purtroppo, sul campo, molti sacerdoti e ministri eucaristici non hanno avuto lo stesso coraggio dei cardinali Pell e Arinze. Peggio ancora, alcuni vescovi hanno invitato i membri di tale movimento a venire con i loro striscioni alle Messe nelle cattedrali. Ad esempio, poco prima della Pentecoste del 2005, l’animatore del Movimento delle fasce arcobaleno negli Stati Uniti è stato contattato dal direttore delle relazioni con i media dell’arcidiocesi di Los Angeles per essere informato, a nome del cardinale Roger Mahony, che “i membri del Movimento delle Fasce Arcobaleno che verranno alla Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli questa domenica saranno i benvenuti a partecipare a tutte le nostre Messe”80.

Un altro esempio di questa tattica di sfida, con enormi ripercussioni mediatiche, fu l’incidente causato da Barbara Johnson, una lesbica americana che vive nel Maryland. Sua madre, parrocchiana della chiesa di San Giovanni Neumann, morì nel 2012, una settimana dopo l’approvazione del “matrimonio” omosessuale in quello Stato. La Johnson entrò in sacrestia con la sua compagna lesbica subito prima della Messa funebre, dicendo al giovane celebrante che le due vivevano insieme da diciannove anni. La sua dichiarazione spontanea di vivere in pubblico peccato costrinse il giovane vicario parrocchiale a rifiutarle discretamente la Comunione du-

79 “I membri della fascia arcobaleno interrompono di nuovo le messe in tutti gli Stati Uniti”, Catholic Exchange, 26 maggio 2007, https://catholicexchange.com/rainbow-sash-members-to-disrupt-massesacross-us-again.

80 Terence Weldon, “Rainbow Sash Movement”, QueeringtheChurch.wordpress.com, 6 marzo 2010, https://queeringthechurch.wordpress.com/2010/03/06/rainbow-sash-movement/.

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rante la Messa. Lei fece uno scandalo e ricevette la Comunione da un ministro laico. Di fronte a quell’insulto, il giovane sacerdote si rifiutò di accompagnare il corteo funebre al cimitero81.

L’incidente creò un caso mediatico nazionale in cui il sacerdote venne dipinto come il cattivo. Al contrario, il ministro eucaristico laico e gli altri partecipanti cattolici immediatamente solidarizzarono con la figlia lesbica e furono presentati come eroi. Anche il parroco solidarizzò e, una volta saputo dell’incidente, chiamò la Johnson per scusarsi. Tuttavia, il principale “eroe” dei media fu l’arcidiocesi di Washington, dove si trova la parrocchia. Essa rilasciò una dichiarazione in cui ripudiava l’atteggiamento del giovane sacerdote, sebbene egli non avesse fatto altro che applicare ciò che il Codice di Diritto Canonico dice di fare quando i peccatori pubblici cercano di ricevere la Santa Comunione (can. 915). Peggio ancora, l’arcidiocesi sospese il sacerdote dal ministero due settimane dopo, presumibilmente per motivi non correlati! 82

In questo modo, la strada era praticamente aperta per gli attivisti pro-omosessuali che si presentavano a ricevere la Comunione in situazioni simili, mettendo i sacerdoti e i ministri dell’Eucaristia in una situazione così imbarazzante che molti hanno finito per cedere per paura dei media ...e del vescovo.

Oltre agli scandali mediatici, la tecnica della sfida ha fatto un altro passo avanti quando, approfittando della nuova legislazione che equipara i cosiddetti crimini d’odio al razzismo e che include le

81 Cfr. Michelle Boorstein, “Arcidiocesi di Washington: Denying Communion to Lesbian at Funeral Was Against ‘Policy’”, Washington Post, 29 febbraio 2012, https://www.washingtonpost.com/local/ dc-archdiocese-denying-communion-to-lesbian-at-funeral-was-against-policy/2012/02/28/gIQA lIxVgR_story.html.

82 Cfr. Jerry Filteau, “Priest Who Denied Lesbian Woman Communion Suspended for Other Reasons”, National Catholic Reporter, 13 marzo 2012, https://www.ncronline.org/news/people/priest-who-deniedlesbian-woman-communion-suspended-other-reasons; Luiz Sérgio Solimeo, “The Homosexual Movement Scores a Win in the Fr. Guarnizo Affair-Who Caused the Scandal and Why?”. TFP.org, 17 marzo 2012, https://www.tfp.org/the-homosexual-movement-scores-a-win-in-the-fr-guarnizo-affair-who-causedthe-scandal-and-why/.

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“minoranze sessuali” tra le classi di persone particolarmente protette dalla discriminazione, il movimento omosessuale è passato all’accusa di “omofobia” nei tribunali.

In campo cattolico, il caso di Mons. Juan Antonio Reig Plá, vescovo di Alcalá de Henares in Spagna, è stato un esempio paradigmatico di questa offensiva giudiziaria. In un sermone del Venerdì Santo del 2012, trasmesso da un canale televisivo pubblico spagnolo, dichiarò che i giovani uomini che sono disorientati dall’ideologia di genere, che pensano di essere attratti da persone dello stesso sesso e che vanno in discoteche per uomini per sperimentarlo, “trovano l’inferno”83.

Immediatamente, la Federazione statale delle Lesbiche, dei Gay, dei Tansessuali e dei Bisessuali (F.E.L.G.T.B.) presentò presso il procuratore distrettuale di Madrid una denuncia contro il vescovo, per istigazione all’odio. Il giudice del processo respinse la denuncia dopo che il vescovo Reig Plá ricevette centinaia di lettere di sostegno alle sue dichiarazioni da parte di persone che confessavano di aver vissuto l’“inferno” descritto nel suo sermone84. Un piccolo partito politico presentò ricorso, che il Tribunale di Madrid response.85 Tuttavia, l’intera vicenda giudiziaria sconvolse la vita e il ministero del vescovo per due anni e aizzò una parte della società spagnola contro di lui, fatto che indusse al silenzio altri prelati.

Un’altra manifestazione di sfida di portata globale fu l’organizzazione della prima marcia del World Pride a Roma da parte di Interpride. Questa associazione riunisce gli organizzatori delle mar-

83 “El obispo de Alcalá de Henares carga contra los homosexuales y el aborto en la misa de TVE,” CadenaSer.com, 7 aprile 2012, https://cadenaser.com/ser/2012/04/07/espana/1333756218_850215.html.

84 Cfr. “La Fiscalía archiva la denuncia de la FELGTB contra el obispo de Alcalá,” La Información, 9 maggio 2012, https://www.lainformacion.com/asuntos-sociales/la-fiscalia-archiva-la-denuncia-de-la-felgtbcontra-el-obispo-de-alcala_s6bwExtK8dogjgEwaDQGa2/.

85 Cfr. “El obispo de Alcalá ejerció su libertad de expresión al criticar a gays durante una homilía en 2012,” El Mundo, 16 maggio 2014, https://www.elmundo.es/madrid/2014/05/16/5375b18fca47 417b188b456c.html.

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ce nazionali del “Gay Pride”. La marcia di Roma si svolse durante il Giubileo dell’Anno Santo del 2000. Il corteo riunì migliaia di persone che gridavano slogan per le strade della Città Eterna. Lo stesso giorno, Papa Giovanni Paolo II si sentì in dovere di rivolgersi alla folla in Piazza San Pietro: “A nome della Chiesa di Roma, non posso non esprimere amarezza per l’affronto al Grande Giubileo del 2000 e per l’offesa ai valori cristiani di una città che è così cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo”86.

Lo scontro non è però l’unico modo per spezzare la resistenza cattolica. Un altro è il ricatto. Storicamente, questo ha assunto due forme. Da un lato, la denuncia della presunta ipocrisia della Chiesa cattolica perché predica contro l’omosessualità mentre molti prelati frequentano bar e saune che fungono da bordelli per omosessuali. Il caso più noto è il libro Sodoma di Frédéric Martel, che sostiene: “Il Vaticano ha una delle più grandi comunità gay al mondo, e dubito che ci siano tanti omosessuali anche nel quartiere Castro di San Francisco, il quartiere gay per eccellenza, che ora è più misto!”87.

Tali accuse a volte portano alle dimissioni di quanti sono stati costretti a “uscire dall’armadio” (come out) contro la loro volontà, come è accaduto nel 2002 al Rev. Rembert Weakland, arcivescovo di Milwaukee, Wisconsin, quando fu rivelato che aveva usato 450.000 dollari di fondi dell’arcidiocesi per risarcire una denuncia di violenza sessuale88.

Lo stesso è accaduto al cardinale Hans Hermann Groer, arci-

86 Alessandra Stanley, “Pope Declares His ‘Bitterness’ Over Gay Event, The New York Times, 10 luglio 2000, https://www.nytimes.com/2000/07/10/world/pope-declares-his-bitterness-over-gay-event.html.

87 Thomas Mahler, “Exclusif: ‘Sodoma’, le livre-choc sur l’homosexualité au Vatican, Lepoint.fr, 13 febbraio 2019,https://www.lepoint.fr/societe/exclusif-sodoma-le-livre-choc-sur-l-homosexualite-au-vatican13-02-2019-2293213_23.php.

88 Cfr. Associated Press, “Ex-Archbishop Apologizes for Payment Scandal,” Washington Post, 31 maggio 2002, https://www.washingtonpost.com/archive/politics/2002/06/01/ex-archbishop-apologizesfor-payment-scandal/3f91ad2b-baee-4c0c-a659-4c4560a50a54/.

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vescovo di Vienna. Nel marzo 1995 fu accusato di aver abusato sessualmente di seminaristi. Sei mesi dopo, Papa Giovanni Paolo II accettò le sue dimissioni89. Nel febbraio 2013, il cardinale Keith O’Brien, leader della Chiesa cattolica in Scozia, è stato costretto a dimettersi tre mesi prima del limite di età a causa di accuse di atti inappropriati con quattro sacerdoti negli anni ‘80 e successivamente90.

In un’altra forma di ricatto, alcuni gruppi e leader pro-omosessuali iniziarono a fare pressione sui prelati affinché dissentissero pubblicamente dai documenti e dalle sanzioni vaticane. Il caso forse più paradigmatico fu quello del cardinale Basil Hume. Nell’aprile 1995, Peter Tatchell, leader di OutRage!, un’associazione che ha costretto diversi anglicani di alto rango al “coming out”, gli fece pressioni pubbliche. P. Richard John Neuhaus, fondatore della nota rivista First Things, racconta ciò che accadde al cardinale inglese quasi trent’anni fa.

Tatchell aveva chiesto al cardinale Hume di fare marcia indietro rispetto alla definizione degli atti omosessuali come “oggettivamente disordinati”, data da Roma. Le richieste divennero talvolta violente, ad esempio con l’interruzione della processione della Domenica delle Palme nella Cattedrale di Westminster. In quella che venne percepita come una risposta alle pressioni, il cardinale pubblicò una lettera in cui affermava che l’amicizia omosessuale può essere “un modo di amare” e dichiarava che “l’omofobia non dovrebbe avere posto tra i cattolici”. Come c’era da aspettarsi, i titoli dei giornali parlarono di “capitolazione” del Cardinale nei confronti dei gruppi di pressione gay. Persino il conservatore Tele-

89 Alessandra Stanley, “Pope Declares His ‘Bitterness’ Over Gay Event, The New York Times, 10 luglio 2000, https://www.nytimes.com/2000/07/10/world/pope-declares-his-bitterness-over-gay-event.html.

90 Thomas Mahler, “Exclusif: ‘Sodoma’, le livre-choc sur l’homosexualité au Vatican, Lepoint.fr, 13 febbraio 2019,https://www.lepoint.fr/societe/exclusif-sodoma-le-livre-choc-sur-l-homosexualite-au-vatican13-02-2019-2293213_23.php.

67 CAPITOLO 6

graph scrisse in prima pagina: “Il cardinale Hume dà la benedizione della Chiesa all’amore omosessuale’”91.

OutRage! poté affermare che la sua campagna era riuscita a determinare non solo la politica della Chiesa d’Inghilterra sull’omosessualità, ma anche quella della Chiesa cattolica. Ahinoi, il signor Tatchell aveva ragione nel vantarsi con il New York Times: “Stiamo definendo l’agenda”92.

Infatti, in un comunicato stampa, l’allora arcivescovo di Westminster, ampliando una precedente dichiarazione del 1993, dichiarò: “In qualsiasi contesto si manifesti, e sempre rispettando il modo appropriato della sua espressione, l’amore tra due persone, sia dello stesso sesso sia di sesso diverso, deve essere custodito e rispettato”, poiché “amare un altro ... è essere entrati nell’area della più ricca esperienza umana, che questo amore sia tra persone dello stesso sesso o di sesso diverso”. E concludeva: “Sebbene gli atti genitali omosessuali siano oggettivamente sbagliati, tuttavia la Chiesa mette in guardia dalle generalizzazioni nell’attribuire la colpevolezza nei singoli casi”93.

91 Richard John Neuhaus, “Primrose Paths,” in “A Sense of Change Both Ominous and Promising,” First Things, Agosto 1995, https://www.firstthings.com/article/1995/08/a-sense-of-change-bothominous-and-promising.

92 John Darnton, “Gay Issue Roils the Church of England,” The New York Times, 19 marzo 1995, https:// www.nytimes.com/1995/03/19/world/gay-issue-roils-church-of-england.html.

93 Basil Hume, “A Note on the Teaching of the Catholic Church Concerning Homosexuality” (Apr. 1997), nos. 9, 10, and 16, New Ways Ministry, consultato il 22 aprile 2024, https://www.newwaysministry. org/wp-content/uploads/2018/12/Hume1997.pdf

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CAPITOLO 7

La Santa Sede ribadisce che gli atti omosessuali sono “gravi depravazioni”

I dicasteri della Santa Sede hanno mantenuto inalterata la linea dottrinale, anche se molti vescovi in vari Paesi hanno ceduto alle pressioni delle lobby omosessuali rilasciando dichiarazioni deboli o ambigue sulla cura pastorale delle persone omosessuali.

Nel 1975, le autorità vaticane vennero a sapere, tramite la direzione della Compagnia di Gesù, che p. John McNeill aveva chiesto l’imprimatur per il suo libro. Ciò spinse la Congregazione per la Dottrina della Fede a pubblicare la dichiarazione Persona humana “su alcune questioni di etica sessuale”, firmata dal suo prefetto, il cardinale Franjo Seper. Dopo aver ricordato che “l’uso della funzione sessuale ha il suo vero significato e la sua attitudine morale solo nel vero matrimonio”, la dichiarazione respinge l’affermazione che in quanti hanno un’attrazione omosessuale radicata, la tendenza sia così naturale da giustificare i rapporti sessuali praticati all’interno di una comunità di vita. Ribadisce piuttosto che “secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella Sacra Scrittura come gravi depravazioni” e “in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione”94.

Seguì, nel 1986, la Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, firmata dal nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger. Il documento, già citato nell’Introduzione, riconosce che “un numero sempre più vasto di persone, anche all’interno della Chiesa, esercitano una fortissima pressione per portarla ad accettare la condi-

zione omosessuale, come se non fosse disordinata, e a legittimare gli atti omosessuali”95. In particolare, denuncia il fatto che “anche all’interno della Chiesa si è formata una tendenza, costituita da gruppi di pressione con diversi nomi e diversa ampiezza, che tenta di accreditarsi quale rappresentante di tutte le persone omosessuali che sono cattoliche”, ma che raccoglie “persone omosessuali che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il loro comportamento omosessuale” (n. 9).

Di fronte all’offensiva concertata di questo movimento, il documento ribadisce che, sebbene l’attrazione per lo stesso sesso non sia di per sé un peccato, si tratta di una tendenza a un comportamento intrinsecamente malvagio da un punto di vista morale, e quindi “l’inclinazione stessa deve essere vista come oggettivamente disordinata” (n. 3). Riguardo al comportamento omosessuale, il cardinale Ratzinger osserva che la dottrina della Chiesa si basa “non su frasi isolate” della Bibbia, “ma piuttosto sul solido fondamento di una costante testimonianza biblica”, che non può essere interpretata “in un modo che contraddice la Tradizione vivente della Chiesa” (n. 5). Pertanto, “la sua chiara posizione al riguardo, ...non può essere rivista dalla pressione della legislazione civile o dalla moda del momento” (n. 9) e ricorda alle persone attratte dallo stesso sesso che “sono chiamate come gli altri cristiani a vivere la castità” (n. 12).

Per questo motivo, la Congregazione per la Dottrina della Fede chiede a tutti i vescovi di “essere particolarmente vigilanti nei confronti di quei programmi che di fatto tentano di esercitare una pressione sulla Chiesa perché essa cambi la sua dottrina, anche se a parole talvolta si nega che sia così” (n. 14). E ordina che “dovrà essere ritirato ogni appoggio a qualunque organizzazione che cerchi di sovvertire

94 Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Persona humana (29 dicembre 1975), nn. 5 e 8, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_ 19751229_persona-humana_it.html.

95 Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, (1 ottobre 1986), n. 8, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html.

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l’insegnamento della Chiesa, che sia ambigua nei suoi confronti, o che lo trascuri completamente” (n. 17).

Nel 1992, Papa Giovanni Paolo II pubblicò il Catechismo della Chiesa Cattolica, nella cui sezione dedicata a “Castità e omosessualità” (nn. 2357-2359), afferma che “appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che ‘gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati’” (n. 2357)96. E, inoltre, che l’attrazione per lo stesso sesso “è ‘oggettivamente disordinata’” (n. 2358).

A questi pronunciamenti inoppugnabili, la Congregazione per la Dottrina della Fede aggiunge le condanne dei principali autori che negavano l’insegnamento tradizionale:

- Nel 1979, l’allora prefetto, il cardinale Seper, si congratulò con la Conferenza episcopale statunitense per aver denunciato gli errori contenuti nel libro Human Sexuality: New Directions in American Catholic Thought, curato da P. Anthony Kosnik, in particolare per quanto riguarda “l’inaccettabilità delle sue ‘linee guida pastorali’ come norme adeguate alla formazione delle coscienze cristiane in materia di morale sessuale”97.

- Nel 1986, dopo un’indagine durata tre anni, a p. Charles Curran fu vietato di insegnare teologia nelle istituzioni ecclesiastiche alla luce del suo “reiterato rifiuto di accettare ciò che la Chiesa insegna”, vale a dire “il diritto al dissenso pubblico verso il Magistero ordinario, l’indissolubilità del matrimonio sacramentale consumato, l’aborto, l’eutanasia, la masturbazione, la contraccezione artificiale, i rapporti prematrimoniali e gli atti omosessuali”98.

96 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357, https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm.

97 Congregazione per la Dottrina della Fede, “Lettera all'Arcivescovo John R. Quinn, Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici negli Stati Uniti” (13 luglio 1979), Vatican.va, https:// www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19790713_monsquinn_en.html.

98 Congregazione per la Dottrina della Fede, “Lettera a padre Charles Curran” (25 luglio 1986), Vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_ 19860725_carlo-curran_en.html.

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- Quattro anni dopo, la stessa Congregazione chiese a padre André Guindon di ritrattare il suo libro The Sexual Creators (“I Creatori di Sesso”), in cui inaugura un concetto di “fecondità sessuale” (n. 2.1) “indipendente dalla ‘fertilità biologica’” (n. 2.1) e costituita da “‘sensualità’ e ‘tenerezza’” (n. 2.1). Questo concetto diventa il “criterio di qualsiasi attuazione sessuale: non solo coniugale e neppure solo eterosessuale, ma addirittura anche omosessuale” (n. 2.1). Inoltre, “P. Guindon difende la ‘fecondità sessuale’ degli omosessuali pretendendo di far astrazione da qualsiasi giudizio sulla moralità oggettiva degli atti erotici o genitali che essi possano compiere” (n. 2.5).

“In alcuni aspetti una relazione omosessuale sembra essere addirittura superiore a quella eterosessuale” (n. 2.5), poiché gli omosessuali sono “una fonte di testimonianza per la società nella loro celebrazione dell’amore gratuito” (n. 2.5). Inoltre, “l’Autore ritiene che le norme morali presenti nella Sacra Scrittura vadano ricondotte a contesti storici del passato e quindi ritenute «inconclusive» quanto al giudizio morale da dare oggi” (n. 2.4)99.

- Nel 1999, la Congregazione pubblicò una “Notificazione sugli scritti e le attività di Sr. Jeannine Gramick, S.S.N.D., e di p. Robert Nugent, S.D.S.”, riferendo che nessuno dei due aveva rispettato il divieto, comunicato quindici anni prima, “di separarsi totalmente e completamente da New Ways Ministry”, e aggiungendo che non avrebbero potuto “esercitare alcun apostolato senza presentare fedelmente la dottrina della Chiesa circa la malizia intrinseca degli atti omosessuali”. “Nonostante questo intervento della Santa Sede, Padre Nugent e Suor Gramick continuarono ad essere implicati in attività organizzate da New Ways Ministry, pur dimettendosi da posizioni di responsabilità. Essi continuarono anche a mantenere e a diffondere posizioni ambigue circa l’omosessualità e criticarono esplicitamente documenti del Magistero della Chiesa su questo problema”. Invitati a “rispondere in modo chiaro ad alcune domande

99 Congregazione per Dottrina della Fede, “Nota riguardante il libro ‘The Sexual Creators, An Ethical proposal for Concerned Christians’” (31 gennaio 1992), Vatican.va, https://www.vatican.va/roman_ curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920131_book-guindon_it.html.

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riguardanti la loro posizione sulla moralità degli atti omosessuali e sull’inclinazione omosessuale”, Suor Gramick e Padre Nugent mostravano “una comprensione concettuale chiara dell’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, ma si astenevano dal professare ogni adesione a questo insegnamento.” Inoltre, entrambi “avevano cercato di giustificare la pubblicazione dei loro libri e nessuno dei due aveva espresso una adesione personale alla dottrina della Chiesa sull’omosessualità in termini sufficientemente chiari”. Pertanto, “si chiedeva loro di esprimere un assenso interiore all’insegnamento della Chiesa Cattolica sull’omosessualità e di riconoscere che i due summenzionati libri contenevano errori”. Suor Gramick rifiutò di esprimere ogni qualsivoglia assenso all’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, e padre Nugent non fu inequivocabile nella sua dichiarazione, e in seguito non firmò una dichiarazione di assenso preparata per lui. La dichiarazione conclude: “Essendo quindi falliti i ripetuti tentativi delle legittime autorità della Chiesa di risolvere i problemi posti dagli scritti e dalle attività pastorali dei due autori, la Congregazione per la Dottrina della Fede è obbligata a dichiarare per il bene dei fedeli cattolici che le posizioni espresse da Suor Jeannine Gramick e da Padre Robert Nugent in merito alla malizia intrinseca degli atti omosessuali ed al disordine oggettivo dell’inclinazione omosessuale sono dottrinalmente inaccettabili”100.

- Nel 2001, con la firma del Cardinale Ratzinger, la Congregazione pubblicò una “Notificazione riguardante alcuni scritti di P. Marciano Vidal, C.SS.R.”, ovvero i suoi libri Diccionario de ética teológica: La propuesta moral de Juan Pablo II e i volumi di Moral de actitudes. La notifica afferma che queste opere non possono essere utilizzate per la formazione teologica. Riporta poi le fasi dell’indagine e l’impegno dell’autore a correggere gli errori contenuti nelle sue opere, tra cui che nella valutazione morale dell’omosessualità bisogna

100 Congregazione per la Dottrina della Fede, “Lettera all'Arcivescovo John R. Quinn, Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici negli Stati Uniti” (13 luglio 1979), Vatican.va, https:// www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19790713_monsquinn_en.html.

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“adottare un atteggiamento di provvisorietà”, formulato “nella prospettiva dell’indagine e dell’apertura”, e che “per l’omosessuale irreversibile un giudizio cristiano coerente ‘non passa necessariamente attraverso l’unica via di uscita di una morale rigida: passaggio all’eterosessualità o astinenza totale’”101.

Un altro documento che fece particolarmente infuriare i nemici della Chiesa fu la lettera del 2002 della Congregazione per il Culto Divino, firmata dal cardinale Jorge Medina Estévez, in cui si afferma che “l’ordinazione al diaconato e al sacerdozio di uomini omosessuali o con tendenza omosessuale è assolutamente sconsigliabile e imprudente e molto rischiosa dal punto di vista pastorale. Pertanto, un omosessuale o una persona con tendenze omosessuali non è adatto a ricevere il sacramento dell’Ordine”102. Questo divieto venne poi confermato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, responsabile dei seminari, in un’Istruzione firmata dal cardinale Zenon Grocholewski e pubblicata nel novembre 2005103.

Allo stesso tempo, la Santa Sede ha fondato o potenziato istituzioni volte esplicitamente a difendere e diffondere la castità, il matrimonio indissolubile e la famiglia, come il Pontificio Consiglio per la Famiglia. Tra il 1983 e il 2008 è stato presieduto da due cardinali conservatori, Édouard Gagnon e Alfonso López Trujillo. Tra le pubblicazioni del Pontificio Consiglio per la Famiglia, si segnala, nel 1995, “Sessualità Umana: Verità e Significato - Orientamenti Educativi in Famiglia”104

101 Congregazione per la Dottrina della Fede, “Notificazione riguardante alcuni scritti del R.P. Marciano Vidal, C.Ss.R.” (22 febbraio 2001), n. 2, Vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20010515_vidal_it.html.

102 Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, “Negativa a la ordenación de homosexuales al sacerdocio” (16 maggio 2002), Corazones.org, visitato il 22 aprile 2024, https:// www.corazones.org/sacramentos/orden_sac/homosexualidad_ordenacion_2005.htm.

103 Cfr. Congregazione per l'Educazione Cattolica, “Istruzione circa i criteri per il discernimento delle vocazioni con riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri” (4 novembre 2005), Vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_20051104_istruzione_en.html.

104 Pontificio Consiglio per la Famiglia, “Sessualità Umana: Verità e Significato - Orientamenti Educativi in Famiglia” (8 dicembre 1995), Vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/ family/documents/rc_pc_family_doc_08121995_human-sexuality_it.html.

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Nel 1981, la Santa Sede ha creato il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. Altri organi vaticani, tuttavia, incapaci di sanzionare i dissidenti con la stessa energia, hanno adottato un atteggiamento di compiacenza verso questi e altri autori, favorendo così il diffondersi dell’ambiguità dottrinale e del disagio nei confronti del papato negli ambienti cattolici, che potrebbe aver giocato un ruolo nelle inaspettate dimissioni di Benedetto XVI.

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CAPITOLO 8

Le pareti della diga iniziano a rompersi...

Le cose sono cambiate con l’ascesa al soglio pontificio del cardinale

Jorge Mario Bergoglio, nel marzo 2013. Nel luglio di quell’anno, la famosa risposta di Papa Francesco sul volo di ritorno dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro ha scatenato una vera e propria ressa.

Ilze Scamparini, corrispondente da Roma di TV Globo, ha fatto riferimento alle notizie sugli scandali omosessuali di mons. Battista Ricca a Montevideo (poi nominato amministratore della nuova residenza papale, Casa Santa Marta). Ha chiesto a Papa Francesco come avrebbe affrontato “l’intera questione della lobby gay”. La risposta a quest’ultima domanda, stampata a grandi titoli sui principali giornali del mondo, ha stupito i semplici fedeli:

Io vedo che tante volte nella Chiesa, al di fuori di questo caso ed anche in questo caso, si vanno a cercare i “peccati di gioventù”, per esempio, e questo si pubblica. ...Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che, quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte, non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? 105 .

Spostandosi dalla questione delle relazioni omosessuali peccaminose, che era al centro della domanda, all’attrazione per lo stesso sesso, che può essere involontaria, il Papa sembrava implicare, con il suo linguaggio impreciso, che egli non giudica né le persone attratte dallo stesso sesso né coloro che compiono atti omosessua-

li. I media hanno interpretato così la frase “chi sono io per giudicare?” e l’hanno sbandierata in tutto il mondo. E non c’è stato alcun chiarimento papale successivo.

Questo atteggiamento sorprendente ha portato il più importante mensile pro-omosessuali, The Advocate, a nominare Papa Francesco “Persona dell’anno”. La pubblicazione ha giustificato la sua scelta dicendo: “Il netto cambiamento di retorica di Papa Francesco rispetto ai suoi due predecessori - entrambi sono stati in un momento o nell’altro tra i Phobie Awards (Premi alla Fobia) annuali di The Advocate - rende ancora più audace ciò che ha fatto nel 2013”106.

Poi sono arrivati gli incontri amichevoli di Papa Francesco con coppie omosessuali e transessuali, che hanno scandalizzato i fedeli. Il più scioccante, per gli atteggiamenti contrastanti, è avvenuto durante la sua visita del 2015 negli Stati Uniti. Nella Nunziatura Apostolica, fu presentato alla signora Kim Davis, una impiegata della contea di Rowan, nel Kentucky. La donna aveva trascorso sei giorni in carcere per essersi rifiutata di registrare un “matrimonio” omosessuale, adducendo l’obiezione di coscienza e la sua condizione di cristiana. Il giorno prima, il Papa aveva accolto un ex studente di nome Yayo Grassi, venuto con il suo compagno omosessuale, Iwan Bagus. Il pontefice aveva abbracciato calorosamente entrambi i partner davanti alle telecamere. I due incontri hanno fatto notizia per motivi opposti.

P. Federico Lombardi, allora direttore della Sala Stampa della Santa Sede, pubblicò una dichiarazione per chiarire che l’incontro con la signora Davis era stato rapido, tra un gruppo di persone invitate non dal Papa ma dalla Nunziatura e, pertanto, “il suo incontro con lei non deve essere considerato una forma di sostegno alla sua posi-

105 Congregazione per la Dottrina della Fede, “Notificazione riguardante alcuni scritti del R.P. Marciano Vidal, C.Ss.R.” (22 febbraio 2001), n. 2, Vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20010515_vidal_it.html.

106 Lucas Grindley, “The Advocate’s Person of the Year: Pope Francis,” The Advocate, 16 dicembre 2013, https://www.advocate.com/year-review/2013/12/16/advocates-person-year-pope-francis.

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zione in tutti i suoi particolari e complessi aspetti”. Invece, sottolineava la dichiarazione, “l’unica vera udienza concessa dal Papa alla Nunziatura è stata con uno dei suoi ex studenti e la sua famiglia”.107 Che eloquente dimostrazione di due pesi e due misure!

Già nel gennaio 2015, Papa Francesco aveva ricevuto in udienza nella sua residenza di Santa Marta una donna transgender spagnola di Plasencia di nome Neria Lejárraga. In una lettera al Papa, la donna si lamentava del fatto che nella sua città i cattolici la rifiutavano dopo essersi sottoposta a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso e aver “sposato” un’altra donna. Il Papa la chiamò al telefono, la invitò in Vaticano con tutte le spese pagate dalla Nunziatura di Madrid e la ricevette in compagnia della sua “fidanzata”108. L’anno successivo, durante l’intervista in aereo di ritorno dalla Georgia e dall’Azerbaigian, il pontefice raccontò dettagliatamente le circostanze di quell’incontro, riferendosi a Neria al maschile (“lui, che era stata lei, ma è lui”) senza alcun rimprovero per l’intervento di cambio di sesso e il successivo “matrimonio” con un’altra donna109.

Ancora più degno di nota fu il ricevimento ufficiale a Palazzo Apostolico di Xavier Bettel, primo ministro del Lussemburgo, accompagnato dal suo compagno omosessuale, l’architetto Gauthier Destenay, con cui aveva stretto un’unione civile nel 2010 e poi “sposato” nel 2015, quando il Granducato legalizzò il “matrimonio” omosessuale. Il pretesto è stato l’incontro dei leader europei nella Città Eterna per celebrare il 60° anniversario del Trattato di Roma, che diede il via a quella che oggi è l’Unione Europea110. Pablo Igle-

107 Sala Stampa della Santa Sede, “Dichiarazione sull'incontro tra Papa Francesco e la signora Kim Davis presso la Nunziatura di Washington, D.C. (P. F. Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede)”, 2 ottobre 2015, Vatican.va, https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/ 2015/10/02/0749/01616.html.

108 Cfr. “El papa recibe en audiencia privada a un transexual español,” El País, 27 gennaio 2015, http:// politica.elpais.com/politica/2015/01/27/actualidad/1422355975_624238.html.

109 “Viaggio Apostolico di Sua Santità Papa Francesco in Georgia e Azerbaigian (30 settembre - 2 ottobre 2016)- Conferenza stampa in volo di Sua Santità Papa Francesco dall’Azerbaigian a Roma-Volo Papale, domenica 2 ottobre 2016”, Vatican.va, http://w2.vatican.va/content/francesco/pt/speeches/2016/ october/documents/papa-francesco_20161002_georgia-azerbaijan-conferenza-stampa.html.

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sias, leader del partito spagnolo di estrema sinistra Podemos, postò immediatamente sul suo account Twitter una foto del ricevimento papale con la didascalia: “Xavier Bettel, primo ministro del Lussemburgo, ricevuto in Vaticano con il marito. E qui il [cardinale] Cañizares dice che i gay vanno all’inferno”. Bettel ha risposto poco dopo con un altro tweet: “È stato un grande piacere e un onore per me e Gauthier essere accolti dal capo della Chiesa cattolica”111.

Papa Francesco ha spesso riservato un trattamento speciale ai gruppi che pubblicizzano l’agenda LGBT nella Chiesa con il pretesto della cura pastorale per gli omosessuali e i loro parenti. Ad esempio, quando questi gruppi organizzano pellegrinaggi a Roma e chiedono i biglietti per assistere alle udienze generali del mercoledì. In questi casi, ricevono un’accoglienza molto più calorosa di quanto loro si aspettano.

Nel 2015, un gruppo di pellegrini omosessuali cattolici e sostenitori guidati da suor Jeannine Gramick hanno ricevuto un posto da VIP all’udienza papale in Piazza San Pietro il Mercoledì delle Ceneri. La suora aveva scritto al Papa in anticipo, chiedendogli di incontrare personalmente il gruppo. Due settimane prima della partenza, aveva ricevuto una lettera in cui le veniva comunicato che i biglietti erano stati riservati per l’udienza, e ha pensato che si trattasse di biglietti generali. Il giorno dell’udienza, gli uscieri papali li hanno condotti al livello della Piazza dove siede il Papa. Sono rimasti a bocca aperta! 112

Quattro anni dopo, sempre il Mercoledì delle Ceneri, il gruppo inglese chiamato “LGBT+ Catholics Westminster Pastoral Council” dell’arcidiocesi di Westminster (Londra) ha avuto il privilegio

110 Cfr. Cecilia Rodriguez, “Pope Francis’ Welcome to World’s Only Openly Gay Prime Minister Rekindles Vatican Controversy,” Forbes, 19 aprile 2017, https://www.forbes.com/sites/ceciliarodriguez/ 2017/04/09/pope-franciss-welcome-to-worlds-only-openly-gay-prime-minister-rekindles-vaticancontroversy/#6cb67112a607.

111 “Pablo Iglesias cree que los obispos españoles no entenderían esta foto,” Huffingtonpost.es, 25 marzo 2017, http://www.huffingtonpost.es/2017/03/25/pablo-iglesias-obispos-foto_a_22011379/.

112 Cfr. Francis DeBernardo, “New Ways Ministry’s LGBT Catholic Pilgrims Get VIP Seats at Papal Audience,” New Ways Ministry, 19 febbraio 2015, https://www.newwaysministry.org/2015/02/19/ new-ways-ministrys-lgbt-catholic-pilgrims-get-vip-seats-at-papal-audience/

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di farsi fotografare con il Papa, che ha regalato a ciascuno di loro un rosario. L’organizzatore del pellegrinaggio ha commentato: “Siamo stati colti completamente di sorpresa quando ci è stato detto che avremmo fatto la nostra foto con Papa Francesco. Sebbene avessimo chiesto all’ufficio del cardinale Vincent Nichols di procurarci i biglietti per l’udienza papale, di certo non avevamo richiesto questo, non ci avevamo nemmeno pensato!”. Un altro pellegrino, che aveva partecipato a precedenti pellegrinaggi con il gruppo, ha detto: “Va sempre meglio!”113

Durante il Covid-19, un parroco del quartiere di Torvaianica, alla periferia di Roma, ha aiutato un gruppo di transessuali latinoamericani che vivevano della prostituzione con il denaro ricevuto dall’elemosineria della Santa Sede e su raccomandazione del Papa. A causa del lockdown, si trovavano in una situazione precaria per la mancanza di “clienti”. Quando le restrizioni sanitarie sono state revocate, Papa Francesco ha incontrato il gruppo, il parroco e una suora in almeno quattro occasioni tra aprile e agosto 2022, dopo le udienze papali del mercoledì. L’Osservatore Romano ha riportato la sequenza degli incontri114.

In occasione della Giornata mondiale dei poveri celebrate dalla Chiesa cattolica nel novembre 2023, il gruppo “trans” di Torvaianica è stato invitato a unirsi a più di mille altri poveri e senzatetto nell’auditorium del Vaticano per pranzare come ospiti di Papa Francesco. Alcuni membri del gruppo trans sono stati messi a tavola accanto al sovrano pontefice115.

113 Robert Shine, “Pope Francis Meets With LGBT Pilgrims as Sixth Anniversary of His Election Approaches,” New Ways Ministry, 12 marzo 2019, https://www.newwaysministry.org/2019/03/12/popefrancis-meets-with-lgbt-pilgrims-as-sixth-anniversary-of-his-election-approaches/.

114 Cfr. Iacopo Scaramuzzi, “Pope Francis Has Met Regularly With Transgender Catholics at General Audiences,” (trans. Massimo and Sarah Faggioli and Griffin Leynick), Outreach.faith, 13 gennaio 2023,https://outreach.faith/2023/01/pope-francis-meets-regularly-with-transgender-catholicsat-general-audience/.

115 Cfr. Nicole Winfield and Trisha Thomas, “For This Group of Trans Women, the Pope and His Message of Inclusivity Are a Welcome Change,” Associated Press, 19 novembre 2023, https://apnews.com/ article/vatican-transgender-lgbtq-b3d67868504ba701cce09da9ecc94de0.

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Tuttavia, la cosa più sconcertante per i difensori cattolici del matrimonio tradizionale e della famiglia sono state le lettere che Papa Francesco ha inviato a personalità della Chiesa con posizioni eterodosse e gli incontri amichevoli che ha avuto con alcuni di essi a Casa Santa Marta.

Nell’agosto 2015, la scrittrice lesbica Francesca Pardi, autrice di Piccolo uovo - un libro per bambini i cui protagonisti sono pinguini attratti dallo stesso sesso, coniglie lesbiche, una coppia di cani meticci e canguri che adottano orsi polari - ha scritto al Vaticano dopo che il sindaco di Venezia aveva vietato il suo libro. Lo ha inviato al Papa, lamentando il comportamento “oscurantista” di alcune associazioni cattoliche e chiedendo il sostegno della Chiesa. Un funzionario della Santa Sede le ha risposto che “Sua Santità le è grato per il suo delicato gesto e per i sentimenti che lo hanno suscitato” e “auspica una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani”, impartendole la benedizione apostolica. Di fronte allo scandalo, il vicedirettore della Sala Stampa vaticana si è sentito in dovere di spiegare che “si trattava di una risposta privata e quindi non destinata alla pubblicazione (cosa che purtroppo è avvenuta)” e che “la benedizione del Papa nella chiusa della lettera è alla persona e non a eventuali insegnamenti non in linea con la dottrina della Chiesa sulla teoria del gender”116.

Mentre questo episodio è rimasto circoscritto all’Italia, gli omaggi di Papa Francesco a p. James Martin e a suor Jeannine Gramick per il loro lavoro con la comunità omosessuale hanno avuto ripercussioni a livello mondiale. Sono stati inviati nonostante entrambi dissentano apertamente dall’insegnamento tradizionale della Chiesa. Il caso della suora è grave perché, sotto Papa Giovanni Paolo II, la

116 “L’autrice dei libri gender scrive a Papa Francesco e lui risponde con una lettera,” Il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2015, https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/28/il-papa-benedice-lautricedei-libri-gender-messi-al-bando-dal-sindaco-di-venezia/1989845/.

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Santa Sede le aveva proibito di continuare questo apostolato.

Nell’aprile 2017, Papa Francesco ha nominato P. James Martin consulente della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede117. Negli anni successivi, il Papa ha risposto a una sua intervista e gli ha inviato tre lettere scritte a mano in spagnolo per sostenere la sua iniziativa Outreach, un sito web ospitato sui server della rivista America (la pubblicazione ufficiale della Compagnia di Gesù negli Stati Uniti), per fornire materiale ai cattolici omosessuali.

Alla vigilia di una conferenza online di Outreach nel giugno 2021, Papa Francesco ha ringraziato padre Martin per il suo “zelo pastorale”, per aver imitato lo “stile di Dio”, e ha offerto preghiere “per i tuoi fedeli, i tuoi ‘parrocchiani’”118. Nel 2022, dopo aver ricevuto una copia del programma della seconda conferenza, gli ha scritto di nuovo, chiedendogli di continuare a lavorare “nella cultura dell’incontro, che accorcia le distanze e ci arricchisce di differenze”119. Nel maggio 2023, ha inviato nuovamente i suoi saluti ai partecipanti alla conferenza che si sarebbe tenuta alla Fordham Jesuit University il mese successivo:

Grazie per tutto il bene che fai. Grazie!

Prego per te, per favore fallo anche tu per me.

Mando i miei saluti ai membri dell’incontro alla Fordham University. Grazie per averli trasmessi loro. Nelle mie preghiere e nei miei auguri ci siete voi e tutti coloro che stanno lavorando alla Outreach Conference.

117 Cfr. Carol Glatz, “Pope Names 13 Consultors to Vatican Secretariat for Communications,” Catholic News Service, 12 aprile 2017, https://www.ncronline.org/pope-names-13-consultors-vatican-secretariat-communications.

118 Gerard O’Connell, “Pope Francis Encourages Jesuit Father James Martin in his L.G.B.T. Ministry,” America, 27 giugno 2021, https://www.americamagazine.org/faith/2021/06/27/james-martin-lgbtministry-pope-francis-240938.

119 Lisa Zengarini, “Pope to Jesuit Fr. Martin: ‘Jesus Is Close to Everyone,’” Vatican News, 3 agosto 2022, https://www.vaticannews.va/en/pope/news/2022-08/pope-to-father-martin-jesus-is-close-toeveryone.html.

120 Outreach.faith, “Pope Francis Sends Greetings to This Year’s Outreach Conference for LGBT Catholics,” Outreach.faith, 14 giugno 2023, https://outreach.faith/2023/06/pope-francis-sendsgreetings-to-this-years-outreach-conference-for-lgbtq-catholics/.

82 La
Rotta · La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale
Diga

Ancora una volta, grazie, grazie per la tua testimonianza120 .

Nella breve intervista che precede la seconda conferenza, il Papa ha risposto per iscritto alle domande di padre Martin l’8 maggio 2022. La domanda di Outreach è stata: “Qual è, secondo lei, la cosa più importante che le persone LGBT devono sapere di Dio?”. Il papa ha risposto: “Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E ‘lo stile’ di Dio è ‘vicinanza, misericordia e tenerezza’. Su questa strada troverete Dio”121.

Incoraggiato da questo sostegno, padre Martin non ha esitato a correggere il Papa. Il 24 gennaio 2023, prima del suo viaggio in Africa, dove le relazioni omosessuali sono vietate, papa Francesco è stato intervistato da Nicole Winfield dell’Associated Press. Riguardo all’omosessualità, ha dichiarato:

Non è un crimine. Sì, ma è un peccato. Bene, ma prima distinguiamo tra un peccato e un crimine.

È un peccato anche la mancanza di carità verso il prossimo122 .

Padre Martin ha espresso sconcerto e ha chiesto chiarimenti. In una lunga nota scritta a mano, che il gesuita si è affrettato a pubblicare sul suo sito web, Papa Francesco ha scritto:

Non è la prima volta che parlo di omosessualità e di persone omosessuali.

E ho voluto chiarire che non è un crimine, per sottolineare che la criminalizzazione non è né buona né giusta.

Quando ho detto che è un peccato, mi riferivo semplicemente all’in-

121 James Martin, “A Mini-Interview With the Holy Father,” Outreach.faith, 9 maggio 2022, https:// outreach.faith/2022/05/pope-francis-speaks-to-lgbtq-catholics/.

122 Nicole Winfield, “The AP Interview: Pope Says Homosexuality Not a Crime,” Associated Press, 25 gennaio 2023, https://apnews.com/article/pope-francis-gay-rights-ap-interview-1359756ae22f 27f87c1d4d6b9c8ce212.

123 Outreach.faith, “Pope Francis Clarifies Comments on Homosexuality: ‘One Must Consider the Circumstances,’” Outreach.faith, 27 gennaio 2023, https://outreach.faith/2023/01/pope-francisclarifies-comments-on-homosexuality-one-must-consider-the-circumstances/.

83 CAPITOLO 8

segnamento morale cattolico, che dice che ogni atto sessuale al di fuori del matrimonio è un peccato123.

Per esprimere ulteriormente il suo sostegno a padre Martin, Papa Francesco gli ha concesso due udienze private nella sua biblioteca a Santa Marta. La prima è stata un incontro di trenta minuti il 30 settembre 2019. In quell’occasione, padre Martin ha detto: “Ho condiviso con papa Francesco le esperienze dei cattolici L.G.B.T. di tutto il mondo, le loro gioie e le loro speranze, i loro dolori e le loro preoccupazioni. Ho anche parlato del mio ministero nei loro confronti e di come si sentono esclusi”. E concludeva: “Ho visto questa udienza come un segno dell’attenzione del Santo Padre per le persone L.G.B.T.”. La seconda udienza si è svolta l’11 novembre 2022 e ha avuto una durata di quarantacinque minuti. Secondo padre Martin è stata “costellata da molte risate. È stata molto calorosa, molto stimolante e molto incoraggiante”. Il Papa “mi ha sostenuto in modo incredibile”, ha detto padre Martin al corrispondente della Rivista America a Roma124.

Papa Francesco ha adottato lo stesso atteggiamento incoraggiante nei confronti di suor Jeannine Gramick e di New Ways Ministry. Vale la pena ricordare che nel maggio 1999 il cardinale Joseph Ratzinger notificò tramite la Congregazione per la Dottrina della Fede che ai fondatori di New Ways Ministry, p. Robert Nugent e suor Jeannine Gramick, era proibito di svolgere attività pastorale con gli omosessuali a causa delle “ambiguità e degli errori” del loro approccio. L’organizzazione è stata anche criticata ufficialmente nel 2010 dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti per il suo sostegno pubblico al “matrimonio” civile per i partner dello stesso sesso.

Papa Francesco ha ignorato queste condanne e ha accolto pie-

124 Gerard O’Connell, “Pope Francis Received Father James Martin in Private Audience for the Second Time,” America, 11 novembre 2022, https://www.americamagazine.org/faith/2022/11/11/jamesmartin-pope-francis-244131.

84 La Diga Rotta · La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale

namente entrambi gli attivisti. Abbiamo già riferito del suo ricevimento VIP nel 2015 con il gruppo di pellegrini dell’organizzazione. Peggio ancora, in prossimità del cinquantesimo anniversario della fondazione di New Ways Ministry, il 21 aprile 2021, Francis DeBernardo, il suo direttore esecutivo, ha scritto a Papa Francesco con un resoconto del passato dell’organizzazione. Il Papa ha risposto il 3 maggio, riconoscendo che la “storia di New Ways Ministry non è stata facile”, ma che “la sua lettera, poiché narra con obiettività la sua storia, mi dà luce per comprendere meglio certe situazioni”, forse un’allusione alle condanne. In una seconda lettera, scritta a mano e datata 17 giugno, Papa Francesco ha ringraziato DeBernardo per il suo “cuore aperto al prossimo”. Ha anche inviato i suoi cordiali saluti a suor Jeannine Gramick, aggiungendo: “So quanto ha sofferto. È una donna coraggiosa che prende le sue decisioni nella preghiera”125.

“La calorosa lettera del Santo Padre a New Ways Ministry non è solo un altro passo nel suo avvicinamento alle persone LGBTQ, ma l’inizio di una sorta di riabilitazione per New Ways, e anche per [la cofondatrice di New Ways] suor Jeannine [Gramick], in riconoscimento del loro importante ministero nella nostra Chiesa”, ha commentato esultante padre James Martin126.

Il 10 dicembre 2021, Papa Francesco ha scritto una lettera a mano direttamente a suor Jeannine Gramick per il cinquantesimo anniversario di New Ways Ministry. Il Papa ha scritto:

“Non hai avuto paura della ‘vicinanza’ [con gli omosessuali] e nell’avvicinarti lo hai fatto ‘sentendo il dolore’ e senza condannare nessuno,

125 Brian Fraga, “Pope Francis Thanks New Ways Ministry in Recent Correspondence,” National Catholic Reporter, 8 dicembre 2021, https://www.ncronline.org/news/people/pope-francis-thanksnew-ways-ministry-recent-correspondence.

126 Robert Shine, “Pope Francis Writes to New Ways Ministry: ‘Thank You for Your Neighborly Work,’” New Ways Ministry, 9 dicembre 2021, https://www.newwaysministry.org/2021/12/09/popefrancis-writes-to-new-ways-ministry-thank-you-for-your-neighborly-work/.

127 Jim McDermott, “Pope Francis Praises Sister Jeannine Gramick’s 50 Years of L.G.B.T. Ministry in Handwritten Letter,” America, 7 gennaio 2022, https://www.americamagazine.org/faith/2022/01/07/ sister-jeanine-gramick-letter-pope-francis-242157.

85 CAPITOLO 8

ma con la ‘tenerezza’ di una sorella e di una madre”.

“Grazie, suor Jeannine”, concludeva la lettera, “per tutta la tua vicinanza, compassione e tenerezza”127 .

Suor Gramick ha dichiarato alla rivista America, il primo organo di stampa a riferire della lettera, che molti cattolici leggeranno l’arrivo di queste lettere al New Ways Ministry come un’affermazione istituzionale del loro lavoro. Rinvigorita da questo sostegno, vuole che la Chiesa compia progressi ancora più significativi nel raggiungimento degli obiettivi dell’agenda omosessuale. In un’intervista pubblicata da America lo stesso giorno della pubblicazione della lettera del Papa, suor Gramick ha dichiarato:

I gay mi dicono: ‘Papa Francesco è meraviglioso, ma non ha cambiato l’insegnamento della Chiesa’. Beh, in questo momento non è questo il suo compito. Prima o poi, lo sarà, ma in questo momento tocca a noi, alla gente, articolare la fede. ...

Dobbiamo difendere ciò in cui crediamo. ...Dobbiamo seguire la nostra coscienza. Abbiamo bisogno che le persone nei banchi comincino a scrivere lettere ai loro vescovi dicendo che ritireranno le donazioni finché non cominceranno a trattare le persone L.G.B.T. come esseri umani e smetteranno di ostracizzarle, perché stanno danneggiando non solo loro ma l’intero corpo di Cristo. A volte dobbiamo andare contro ciò che dicono i leader della nostra chiesa128 .

Come se questo sostegno epistolare non fosse sufficiente, Papa Francesco ha voluto andare oltre. Il 17 ottobre 2023, mentre l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla Sinodalità si riuniva nell’Aula Paolo VI e piccoli gruppi discutevano la questione della piena accettazione di partner omosessuali nella Chiesa, Papa Francesco ha ricevuto una delegazione di New Ways Ministry guidata da suor

128 Jim McDermott, “Interview: Sister Jeannine Gramick on Being Censured by the Vatican, 50 Years of Ministry and Her Hopes for LGBT Catholics,” America, 7 gennaio 2022, https://www.americamagazine.org/faith/2022/01/07/sister-jeanine-gramick-new-ways-ministry-242155.

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Jeannine Gramick. Ha concesso loro un’udienza di 50 minuti nella sua residenza di Santa Marta. Dopo l’incontro, l’associazione ha dichiarato che “è notevole perché riflette la costante accettazione da parte di ufficiali cattolici delle questioni e del ministero LGBTQ+. I papi e i leader della Chiesa precedenti si sono opposti a suor Jeannine e al New Ways Ministry. Questo incontro rappresenta ora una nuova apertura all’approccio pastoralmente motivato e alla ricerca della giustizia che suor Jeannine e la sua organizzazione praticano da tempo”129.

In un’intervista al portale italiano Open, rivelando una concezione modernista dell’evoluzione del dogma, suor Jeannine Gramick ha previsto che la Chiesa riconoscerà il “matrimonio” omosessuale: “‘Non è compito di un Papa mutare l’insegnamento della Chiesa. Il Pontefice deve proclamare la fede del popolo. Solo quando saprà in che cosa crede la gente, potrà pronunciarsi ufficialmente. Come nella Chiesa primitiva, le persone devono riunirsi, parlare in base alle proprie esperienze e ascoltarli’. Così la Chiesa arriverà ad approvare i matrimoni gay: ‘Un giorno lo farà, ma questa è solo la mia opinione. È necessario che il popolo di Dio si confronti su questo tema nei futuri sinodi’”130.

129 Robert Shine, “Pope Francis Receives Sr. Jeannine Gramick at Vatican,” New Ways Ministry, 17 ottobre 2023, https://www.newwaysministry.org/2023/10/17/pope-francis-receives-sr-jeanninegramick-at-vatican/.

130 “La suora ribelle riabilitata da Papa Francesco: ‘Nella Chiesa del futuro matrimoni gay e donne cardinale,’” Open.Online, 23 ottobre 2023, https://www.open.online/2023/10/23/jeannine-gramick-suorapapa-francesco-matrimoni-gay/.

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CAPITOLO 9

Tentativo di cambiare la dottrina della Chiesa al Sinodo con il pretesto dell’“inclusione radicale”

La corrente progressista dominante nella gerarchia tedesca ha immediatamente attraversato la porta sfondata dalla presa di posizione di papa Francesco. Con il pretesto di eliminare le cause degli abusi sessuali dei sacerdoti sui minori, i vescovi tedeschi, complici della più grande organizzazione di laici cattolici del Paese - il Comitato centrale dei Cattolici Tedeschi (ZdK) -, hanno intrapreso un disastroso “Cammino Sinodale” per cambiare la struttura gerarchica e gli insegnamenti morali della Chiesa cattolica.

In uno dei documenti ufficiali del Cammino Sinodale tedesco si legge che:

La sessualità tra persone dello stesso sesso - che si concretizza anche in atti sessuali - non è quindi un peccato che separa da Dio e non deve essere giudicata come intrinsecamente malvagia. ...

1. ...I passi 2357-2359 e 2396 (omosessualità e castità) del Catechismo [della Chiesa cattolica] dovrebbero essere rivisti come parte di una necessaria rivalutazione dell’omosessualità. ...

“Gli atti omosessuali” dovrebbero essere rimossi dall’elenco dei “peccati gravi contro la castità” nel Catechismo.131

Le proposte eretiche del Cammino sinodale tedesco sulla morale sessuale, sul sacerdozio femminile e sulla struttura gerarchica della Chiesa hanno suscitato molta opposizione in diversi episcopati. Nonostante questo clima controverso, Papa Francesco ha deciso di convocare un sinodo biennale sulla sinodalità, la cui preparazione è servita anche come piattaforma per far avanzare le richieste del movimento omosessuale nella Chiesa.

La fallacia usata è che una Chiesa sinodale dovrebbe ascoltare il popolo di Dio per scoprire ciò che lo Spirito Santo sta dicendo attraverso i segni dei tempi. Se la base cattolica si mostrasse aperta all’agenda omosessuale, si potrebbe concludere che gli insegnamenti tradizionali della Chiesa non sono più validi in quanto non più accettati e praticati dai laici, fedeli interpreti dello Spirito Santo.

Per questo esercizio di ascolto, sono state organizzate sessioni di discussione intorno ai questionari inviati dalla Segreteria del Sinodo dei Vescovi. Questi documenti preparatori hanno sollevato le stesse questioni messe in discussione nel Cammino Sinodale tedesco. Esortavano le parrocchie a includere nel confronto le persone emarginate, compresi gli individui in unione more uxorio o adulterina e gli omosessuali. Naturalmente, i gruppi di omosessuali cattolici si sono affrettati ad inviare rappresentanti nel maggior numero possibile di parrocchie per influenzare le discussioni.

La Segretaria del Sinodo dei Vescovi ha anche aperto un sito web per ricevere contributi da parte di gruppi cattolici, che il movimento omosessuale ha utilizzato per pubblicizzare le proprie idee. Il caso più significativo è stato quello in cui il sito ufficiale ha pubblicato un disegno di un gruppo di giovani che si tengono per mano e alzano le braccia, in un atteggiamento di festa un po’ rivendicativo, intorno a un attivista del Pride omosessuale affiancato da una ragazza in paramenti sacerdotali.

Nella sezione documentari dello stesso sito web, il New Ways Ministries ha pubblicato un link a un video che incoraggia i suoi membri a partecipare al Sinodo. Tuttavia, un funzionario consapevole delle passate condanne dell’associazione da parte del Vaticano e della Conferenza episcopale degli Stati Uniti ha rimosso il link. Dopo le proteste dell’associazione, il direttore delle comunicazioni

131 Der Synodale Weg, Handlungstext: Lehramtliche Neubewertung von Homosexualität, p. 5, consultato il 21 aprile 2024, https://www.synodalerweg.de/fileadmin/Synodalerweg/Dokumente_Reden_Bei traege/beschluesse-broschueren/SW8-Handlungstext_LehramtlicheNeubewertungvonHomosexualitaet_2022.pdf.

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del Sinodo ha ripristinato il video e ha inviato le sue scuse “a tutte le persone LGBT e ai membri di New Ways Ministries per il dolore causato”. L’associazione ha accettato calorosamente quella che ha definito la “storica” ammissione della Chiesa del “danno che un tale affronto avrebbe causato alle persone LGBTQ e all’intera Chiesa”132. Non sorprende che, data questa partecipazione e le pressioni dall’alto, molte relazioni parrocchiali e sintesi nazionali abbiano menzionato la necessità di accogliere pienamente gli omosessuali. In molti casi, sono state avanzate richieste formali affinché la Chiesa cambi la sua dottrina accettando tutti coloro che “si amano” e vivono insieme coniugalmente senza essere sposati: conviventi; divorziati e “risposati” civilmente; omosessuali.

I titoli dei media riportano che queste richieste sono state riprese nelle relazioni nazionali: “Il Sinodo lussemburghese chiede il ‘matrimonio gay’”133; “I cattolici italiani chiedono maggiore attenzione per le persone LGBTQ”134; “Nelle relazioni del Sinodo, i cattolici statunitensi chiedono la leadership femminile e l’accoglienza delle persone LGBTQ”135 ; “Le arcidiocesi spagnole vogliono la fine del celibato, l’ordinazione delle donne e l’accettazione delle unioni omosessuali”136. Un sito web di Cristianos Gay, esultante, ha ripubblicato un titolo della rivista online dell’Università gesuita Vale dos Sinos: “Man mano che il Sinodo globale avanza, l’inclusione LGBTQ+ è un tema importante nelle relazioni nazionali”137.

132 Nicole Winfield, “Vatican Apologizes for Removing Catholic LGBT Advocacy Group From Synod Website,” America, 13 dicembre 2021, https://www.americamagazine.org/politics-society/2021/12/13/ vatican-new-ways-ministry-synod-242024.

133 Luke Coppen, “Luxembourg Synod Calls for ‘Gay Marriage,’” The Catholic Thing, 28 luglio 2022, https://www.thecatholicthing.org/2022/07/28/luxembourg-synod-calls-for-gay-marriage/.

134 “I cattolici italiani chiedono più attenzione per le persone Lgbtq,” Open.Online, 18 agosto 2022, https:// www.open.online/2022/08/18/cattolici-italiani-accoglienza-persone-lgbtq/.

135 Brian Fraga, “In Synod Reports, US Catholics Call for Women’s Leadership, LGBTQ Welcoming,” National Catholic Reporter, 16 agosto 2022, https://www.ncronline.org/news/synod-reports-uscatholics-call-womens-leadership-lgbtq-welcoming.

136 “Arquidioceses espanholas querem fim do celibato, ordenação de mulheres e aceitação de uniões do mesmo sexo,” ACIDigital, 7 giugno 2022, https://www.acidigital.com/noticia/52312/arquidioceses-espanholasquerem-fim-do-celibato-ordenacao-de-mulheres-e-aceitacao-de-unioes-do-mesmo-sexo.

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In vista della tappa continentale del Sinodo, la Segretaria ha presentato un documento di lavoro destinato a sintetizzare le relazioni nazionali, dal suggestivo titolo “Allarga lo spazio della tua tenda”. Una sezione intitolata “Un ascolto che si fa accoglienza” si riferiva a coloro che, nella tappa precedente, avevano avvertito “una tensione tra l’appartenenza alla Chiesa e le proprie relazioni affettive, come ad esempio: i divorziati risposati, i genitori single, le persone che vivono in un matrimonio poligamico, le persone LGBTQ, ecc”138.

Lo stesso documento suggeriva una “inclusione radicale” di tutti coloro che si sentivano emarginati. In un articolo per la rivista gesuita America, il cardinale Robert McElroy, vescovo di San Diego, si è preoccupato di spiegare questa frase e di sottolinearne le conseguenze sacramentali. In opposizione a San Paolo (cfr. 1Cor 11, 27-29), ha proposto che i cattolici divorziati e risposati o gli omosessuali che cercano la grazia di Dio nella loro vita non dovrebbero essere categoricamente esclusi dal ricevere la Santa Comunione durante la Messa139. È stato subito rimproverato da Mons. Thomas Paprocki, vescovo di Springfield, Illinois, ex presidente del Comitato di Diritto Canonico della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, che, senza citarlo per nome, ha scritto un articolo su First Things intitolato: “Immaginare un cardinale eretico”140.

Cercando di portare avanti questo programma di accoglienza radicale, il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, relatore generale del Sinodo sulla sinodalità, ha dichiarato in un’intervista per il sito web del Vaticano: “Tutti sono chiamati.

137 “A medida que avanza el Sínodo Global, la inclusión LGBTQ+ es un tema destacado en los informes nacionales,” CristianosGays.com, 27 agosto 2022, https://www.cristianosgays.com/2022/08/27/a-medida-que-avanza-el-sinodo-global-la-inclusion-lgbtq-es-un-tema-destacado-en-los-informes-nacionales/.

138 Secretaria Generalis Synodi, “Allarga lo spazio della tua tenda” - Documento di lavoro per la fase continentale (24 ottobre 2022), Synod.va, n. 39, p. 18, https://www.synod.va/content/dam/synod/common/phases/continental-stage/dcs/20221025-ENG-DTC-FINAL-OK.pdf.

139 Cfr. Robert W. McElroy, “Cardinal McElroy on ‘Radical Inclusion’ for L.G.B.T. People, Women and Others in the Catholic Church,” America, 24 gennaio 2023, https://www.americamagazine.org/faith/ 2023/01/24/mcelroy-synodality-inclusion-244587.

140 Thomas J. Paprocki, “Imagining a Heretical Cardinal,” First Things, 28 febbraio 2023, https:/www. firstthings.com/web-exclusives/2023/02/imagining-a-heretical-cardinal.

91 CAPITOLO 9

Nessuno è escluso: anche i divorziati risposati, anche gli omosessuali, tutti. Il Regno di Dio non è un club esclusivo. Apre le sue porte a tutti, senza discriminazioni”141.

Dopo aver ricevuto le relazioni delle sessioni della Fase Continentale, la Segreteria del Sinodo ha preparato un Instrumentum Laboris con una serie di dichiarazioni e domande da discutere durante la Sessione Plenaria in Vaticano. Questo documento di lavoro ha ulteriormente contribuito alla macchinazione. “I Documenti finali delle Assemblee continentali menzionano spesso coloro che non si sentono accettati nella Chiesa, come i divorziati e risposati, le persone in matrimoni poligamico o le persone LGBTQ+”.

Questo ha portato alla domanda: “Come possiamo creare spazi in cui coloro che si sentono feriti dalla Chiesa e sgraditi dalla comunità possano sentirsi riconosciuti, accolti, non giudicati e liberi di fare domande? Alla luce dell’Esortazione Apostolica Post-Sinodale Amoris laetitia, quali passi concreti sono necessari per andare incontro alle persone che si sentono escluse dalla Chiesa in ragione della loro affettività e sessualità (ad esempio divorziati risposati, persone in matrimonio poligamico, persone LGBTQ+, ecc.)?”142

Per guidare i dibattiti verso questa apertura, papa Francesco ha invitato il frate domenicano Timothy Radcliffe a predicare un ritiro all’Assemblea Plenaria dei partecipanti al Sinodo, alla vigilia della sua inaugurazione. Durante il periodo in cui era Maestro Generale del suo Ordine, Padre Radcliffe si era fatto una certa fama per aver accettato novizi con una radicata tendenza omosessuale, contrariamente alle istruzioni della Santa Sede. Inoltre, ha scandalizzato gli anglicani conservatori con il suo contributo al cosiddetto Rapporto Pilling (sulla sessualità umana) di un gruppo di lavoro di vescovi

141 “Relator do Sínodo da Sinodalidade defende uniões homossexuais e de divorciados em entrevista a site da Santa Sé,” ACIDigital, 26 ottobre 2022, https://www.acidigital.com/noticia/53606/relator-do-sinododa-sinodalidade-defende-unioes-homossexuais-e-de-divorciados-em-entrevista-a-site-da-santa-se.

142 “XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi per una Chiesa Sinodale: Comunione, Partecipazione, Missione - Instrumentum Laboris - per la Prima Sessione - (Ottobre 2023)”, 20 giugno 2023, Vati can.va, https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2023/06/20/0456/01015.html#it.

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anglicani, usato come base per la parziale approvazione del “matrimonio” religioso omosessuale nella Chiesa d’Inghilterra.

Nella seconda sezione di questo Rapporto, che tratta le questioni etiche delle pratiche omosessuali, padre Radcliffe non ha esitato a bestemmiare, scrivendo che, quando si considera la relazione tra persone dello stesso sesso, “non possiamo iniziare con la domanda se sia permesso o proibito! Dobbiamo chiederci cosa significhi e fino a che punto sia eucaristica. Certamente può essere generosa, vulnerabile, tenera, reciproca e non violenta. Quindi, in molti modi, penso che possa essere espressiva del dono di sé di Cristo”143.

Oltre a predicare il ritiro, padre Radcliffe ha tenuto riflessioni spirituali all’inizio di ogni sessione settimanale. Nell’ultima, ricordando che una ragazza canadese ha suscitato compassione nel raccontare il suicidio della sorella, il domenicano ha sottolineato: “Molti di noi hanno pianto quando hanno saputo di quella giovane donna che si è suicidata perché era bisessuale e non si sentiva accolta nella Chiesa. Spero che questo ci abbia cambiato. Il Santo Padre ci ha ricordato che tutti sono benvenuti”144.

Nonostante questa pressione emotiva, per il disappunto di p. James Martin e di altri fautori del “costruire ponti” con il movimento omosessuale, il Documento Finale della prima sessione non ha affrontato il tema dell’accoglienza degli omosessuali, né ha utilizzato l’acronimo L.G.B.T., grazie all’opposizione di molti Padri sinodali e in particolare delle delegazioni dei vescovi africani.

Questa resistenza interna all’Assemblea plenaria del Sinodo all’avanzamento dell’agenda omosessuale non ha impedito a papa Francesco e al cardinale Fernández, un mese e mezzo dopo, di pubblicare la dichiarazione Fiducia supplicans in modo molto poco sinodale, e senza nemmeno consultare gli altri membri del Dicastero per la Dottrina della Fede.

143 Joan Frawley Desmond, “Father Timothy Radcliffe’s Designation as Synod on Synodality’s Retreat Master Stirs Anxiety,” National Catholic Register, 27 gennaio 2023, https://www.ncregister.com/news/fathertimothy-radcliffe-s-designation-as-synod-on-synodality-s-retreat-master-stirs-anxiety.

144 Colm Flynn, “Synod on Synodality Report,” EWTN News Nightly, 19 ottobre 2023, https://www. ewtnvatican.com/articles/synod-on-synodality-report-1711.

93 CAPITOLO 9

CAPITOLO 10

Benedire le unioni omosessuali, un primo passo verso la “inclusione radicale”

Nella guerra culturale per la normalizzazione dell’omosessualità, i fatti simbolici sono importanti quanto la diffusione delle idee, forse anche di più, perché mobilitano le emozioni e i sentimenti delle persone, che oggi, per gran parte dell’opinione pubblica, contano più dei principi.

Uno dei primi gesti di concessione che il movimento omosessuale ha dovuto ottenere dalla Chiesa cattolica è stato quello di far benedire dai sacerdoti - suoi rappresentanti - le coppie omosessuali che si sono presentate davanti a loro. Ad esempio, dalla sua fondazione nel 1991, l’Associazione cristiana di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali della Catalogna (A.C.G.I.L.) ha messo in contatto diverse coppie omosessuali all’anno con “5 o 6 sacerdoti di fiducia” pronti a benedire la loro unione in una cerimonia che si svolge sempre “nella massima discrezione”, “senza foto e senza alcun tipo di pubblico”, a casa dei partner o nella chiesa del sacerdote stesso145.

In Germania, il portavoce della “Comunità degli Omosessuali e la Chiesa” ha dichiarato alla rivista Der Spiegel che esistono cerimonie in cui le coppie omosessuali si presentano segretamente, solo con amici, fratelli o genitori, per ricevere una benedizione e occasionalmente scambiarsi gli anelli in modo tradizionale. Descrivendo una di queste cerimonie, svoltasi a Colonia, ha detto: “Era come una messa nuziale, con una trentina di persone, la benedizione degli anelli e le classiche formule nuziali mentre l’organo suonava ‘Grande Dio, noi ti lodiamo”146.

La stessa cosa accade da decenni praticamente in tutti i Paesi con

associazioni di omosessuali che si dichiarano cattolici e sacerdoti che fungono da cappellani. A volte non si tiene una cerimonia formale, anche se privata, ma una benedizione informale della coppia durante una visita a domicilio, come ha rivelato in un’intervista alla televisione austriaca Gery Kezler, l’organizzatore del Life Ball di Vienna, il più grande evento europeo di raccolta fondi per l’AIDS. Il 15 agosto, festa dell’Assunzione, nel 2018, ha invitato un gruppo di amici a pranzare nella sua casa di campagna e in questa occasione il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha benedetto lui e il suo compagno dopo il pasto. Poi hanno aperto una bottiglia di champagne e il tappo ha rotto un prezioso piatto di porcellana di Meissen147. La complicità del cardinale Schönborn con la coppia omosessuale era iniziata nove mesi prima, quando avevano organizzato insieme un’esibizione della drag queen Thomas Neuwirth (che ha come nome d’arte Conchita Wurst) nella Cattedrale di Santo Stefano, un evento in memoria delle vittime dell’AIDS148.

Tuttavia, il movimento omosessuale non si accontenta di cerimonie private. Doveva iniziare a organizzare rituali pubblici di benedizione. L’occasione migliore è la festa di San Valentino, quando molte parrocchie organizzano Messe seguite dalla benedizione di coppie di fidanzati e di sposi. Le coppie omosessuali possono facilmente presentarsi alla Messa e mettersi in fila con gli altri per ricevere la benedizione. Inoltre, la cattedrale di Vienna è servita da incentivo, poiché un programma della televisione pubblica austriaca ha filma-

145 “Bendición clandestina de parejas LGTBI: una organización une a sacerdotes y parejas,” El Confidencial, 1 luglio 2021, https://www.elconfidencial.com/espana/2021-07-01/sacerdotes-catalanes-bendicenclandestino-parejas-homosexuales_3161276/.

146 “Riskanter Segen für gleichgeschlechtliche Paare,” Spiegel, 9 agosto 2003, https://www.spiegel.de/ spiegel/vorab/a-260660.html.

147 Cfr. Novus Ordo Watch, “Austrian Homo Activist Says ‘Cardinal’ Schonborn Blessed His Relationship, ” YouTube.com, Novus Ordo Watch channel, Sept. 19, 2018, consultato il 18 aprile 2024, https://www. youtube.com/watch?v=oV-g8aR01Sg.

148 Cfr. Christa Pongratz-Lippitt, “Cardinal Leads First-Ever AIDS Day Requiem in Vienna Cathedral,” La Croix, 4 dicembre 2017, https://international.la-croix.com/news/culture/cardinal-leads-first-ever-aids-dayrequiem-in-vienna-cathedral/6492. Vedi anche, Wikipedia contributors, “Conchita Wurst,” Wikipedia, The Free Encyclopedia, consultato il 26 aprile 2024, https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Conchita_ Wurst&oldid=1219830117.

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to uno di questi eventi e il rettore della cattedrale si è guadagnato il ringraziamento pubblico di una coppia omosessuale149.

A poco a poco, i sacerdoti che promuovevano tali cerimonie di benedizione ne hanno fatto una maggiore pubblicità, soprattutto in Germania, Austria e Svizzera. Uno dei casi più scandalosi è stato quello di p. Christoph Simonsen. Nel 2003, nella sua chiesa di Maria Hilf (Maria Ausiliatrice) a Mönchengladbach, nella diocesi di Aquisgrana, organizzò cinque cerimonie di benedizione di coppie omosessuali davanti a trecento persone, durante una liturgia della Parola con preghiere e letture bibliche in cui la coppia omosessuale sedeva in prima fila. Spiegando le sue attività al consiglio presbiterale diocesano, padre Simonson ha detto che “rafforzare le unioni tra persone dello stesso sesso” ha un “potere liberatorio”150.

Il caso forse più eclatante si è verificato nel febbraio 2021 nell’Argentina di Papa Francesco. Nella città patagonica di Ushuaia, un parroco salesiano ha celebrato, “durante una cerimonia religiosa che includeva tutte le componenti tradizionali del culto cattolico”, l’unione tra il Segretario all’Educazione e il Sottosegretario alle Diversità della provincia della Terra del Fuoco. Quest’ultimo funzionario governativo è un transessuale che si presenta come donna. Erano presenti il governatore della provincia e alcuni membri del suo gabinetto, nonché l’ex governatore, durante il cui mandato è stato celebrato nel 2009 il primo “matrimonio” civile omosessuale in America Latina. Durante la cerimonia “è stato letto il Vangelo, gli sposi hanno promesso fedeltà, hanno recitato il Padre Nostro e l’Ave Maria, e hanno ricevuto la Comunione”151. Il transessuale nel ruolo della sposa ha dichiarato: “Abbiamo parlato con padre Fabian dell’idea di fare questa cerimonia e lui ha accettato. Ci ha detto che

149 Cfr. Josef Wallner, “Mehr als ein normaler Segen,” Kirchenzeitung.at, 28 aprile 2020, https://www.kirchenzeitung.at/site/themen/gesellschaftsoziales/mehr-als-ein-normaler-segen.

150 “Riskanter Segen für gleichgeschlechtliche Paare.”

151 “Un hombre y una mujer trans se casaron por iglesia en Ushuaia con todos los ritos del catolicismo,” La Voz,, 6 febbraio 2021, https://www.lavoz.com.ar/ciudadanos/un-hombre-y-una-mujer-trans-secasaron-por-iglesia-en-ushuaia-con-todos-ritos-del-catolic/.

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Diga Rotta

lui valuta solo la capacità di amare delle persone. Naturalmente si è consultato con la diocesi”152.

In una dichiarazione successiva, il vescovo si è limitato a dire che “questa diocesi non ha autorizzato questa celebrazione” e che “il sacerdote in questione è già stato debitamente ammonito”. E ha aggiunto: “Pur accompagnando tutte le persone, senza eccezioni, nel loro legittimo desiderio di ricevere la benedizione di Dio, desideriamo sottolineare che, in questo caso, non si tratta del sacramento del matrimonio, come crede e sostiene la Chiesa”153. Chi era questo vescovo?

Era il Rev.mo Jorge Ignacio García Cuerva, che papa Francesco ha poi promosso ad arcivescovo di Buenos Aires e primate dell’Argentina.

I sacerdoti che hanno apertamente violato le disposizioni canoniche e le regole stabilite nei documenti della Santa Sede raramente sono stati puniti. Il caso più eloquente è stato quello del domenicano maltese p. Mark Montebello che, nel 2015, ha benedetto gli anelli durante una cerimonia di fidanzamento privata per due noti omosessuali. Una foto dell’episodio è stata postata su Facebook, suscitando un reportage sul principale quotidiano maltese e molte polemiche. Immediatamente, però, si è formato un gruppo su Facebook a sostegno del sacerdote. L’arcivescovo, Mons. Charles Scicluna, e il superiore dei frati domenicani dell’isola hanno convocato il colpevole per un incontro, al termine del quale non ha ricevuto alcuna sanzione. In una dichiarazione, l’arcidiocesi ha affermato che:

Durante il cordiale incontro, l’Arcivescovo ha incoraggiato padre Mark a continuare la sua opera di accoglienza nei confronti delle persone gay e gli ha chiesto di continuare a seguire la pratica e la disciplina della Chiesa nel suo ministero, specialmente nella celebrazione dei riti sacri e dei rituali della Chiesa.

152 “‘Ni perder la fe ni dejar de ser hija de Dios,’” Rueda de Prensa, 8 febbraio 2021 https://ruedadeprensa. com.ar/2021/02/08/ni-perder-la-fe-ni-dejar-de-ser-hija-de-dios/.

153 “El obispo de Río Gallegos dice que no autorizó la ceremonia ni hubo matrimonio en la profanación oficiada por un salesiano,” InfoCatólica, 9 febbraio 2021, https://www.infocatolica.com/?t=noticia &cod=39795.

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Padre Mark ha ringraziato l’Arcivescovo e il Vicario Generale per il loro sostegno e ha concordato che nel suo ministero pastorale verso le persone gay continuerà a seguire le pratiche e la disciplina della Chiesa154 .

Questa impunità ha incoraggiato il settore progressista della Chiesa a difendere la necessità di accettare ufficialmente queste cerimonie di benedizione e di preparare un rituale specifico per le unioni omosessuali. Questa pressione è stata particolarmente intensa in Austria e Germania.

Nel 2015, durante il Sinodo sulla famiglia, il Comitato Centrale dei Cattolici tedeschi (ZdK) ha proposto “un ulteriore sviluppo delle forme liturgiche, in particolare delle benedizioni delle unioni tra persone dello stesso sesso, delle nuove unioni dei divorziati e per le decisioni importanti nella vita familiare”155. Diversi vescovi tedeschi hanno poi ribadito questa proposta. Nel gennaio 2018, il vescovo di Osnabrück, Mons. Franz-Josef Bode, ha dichiarato in un’intervista ai giornalisti tedeschi che la benedizione delle unioni omosessuali è possibile nelle chiese cattoliche tedesche156. Il mese successivo, il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, allora presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha accennato in un’intervista alla possibilità di tali benedizioni157.

L’anno successivo, la prestigiosa casa editrice Herder ha pubblicato il libro Mit Dem Segen Der Kirche?: Gleichgeschlechtliche Partnerschaft Im Fokus Der Pastoral (“Con la benedizione della Chiesa? Le unioni tra persone dello stesso sesso al centro dell’attenzione pastorale”) sotto la direzione di Stephan Loos, Michael Reitemeyer e Georg

154 Robert Shine, “Priest Blesses Same-Gender Couple’s Engagement in Malta; Archbishop Remains Calm,” New Ways Ministry, 15 aprile 2015, https://www.newwaysministry.org/2015/04/15/priest-blesses-samegender-couples-engagement-in-malta-archbishop-remains-calm/.

155 ZdK, “Zwischen Lehre und Lebenswelt Brücken bauen—Familie und Kirche in der Welt von heute,” ZdK.de, consultato il 19 aprile 2024, https://www.zdk.de/veroeffentlichungen/erklaerungen/detail/Zwischen-Lehre-und-Lebenswelt-Bruecken-bauen-Familie-und-Kirche-in-der-Welt-von-heute-225w/.

156 Cfr. “Bischof Bode für Segnung von Homo-Paaren,” NDR.de, 10 gennaio 2018, https://web.archive.org/ web/20180110181002/https://www.ndr.de/nachrichten/niedersachsen/Bischof-Bode-fuer-Segnungvon-Homo-Paaren,segnung100.html.

157 Cfr. “Kardinal Marx und die Segnung von Homo-Paaren,” Katholisches.info, 5 febbraio 2018, https:// katholisches.info/2018/02/05/kardinal-marx-und-die-segnung-von-homo-paaren/.

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Trettin, con una prefazione di Mons. Franz-Josef Bode, vescovo di Osnabrück, e di Mons. Stefan Hesse, arcivescovo di Amburgo. Il libro comprende anche un’antologia di conferenze tenute in occasione di un simposio dell’Accademia della diocesi di Osnabrück sulla possibilità di benedire le unioni omosessuali. Secondo Loos, esistono già delle opzioni all’interno del diritto canonico: “A certe condizioni, un vescovo locale può emanare norme in ambito liturgico, che possono includere anche la celebrazione di benedizioni”158.

Nel 2020, la Commissione liturgica della Conferenza episcopale austriaca, presieduta dall’arcivescovo di Salisburgo, Mons. Franz Lackner, ha chiesto ai liturgisti p. Ewald Volgger e Florian Wegscheider di redigere uno studio con contributi di varie specialità sulla possibilità di dare alle unioni omosessuali una benedizione ufficiale. Il risultato è stato l’opera Benediktion von gleichgeschlechtlichen Partnerschaften (“Benedizione delle unioni tra persone dello stesso sesso”), pubblicata dall’Università Cattolica di Linz. La prima metà del libro tratta dei “matrimoni” tra persone dello stesso sesso in Austria da un punto di vista etico e biblico. La seconda parte tratta gli aspetti liturgici e offre suggerimenti per i rituali di benedizione159.

Vista la diffusione di cerimonie pubbliche di benedizione di partner omosessuali, nonché di studi e dichiarazioni a favore, un vescovo ha inviato alla Congregazione per la Dottrina della Fede un quesito, sotto forma di dubium, circa la liceità di tali benedizioni. Dopo aver studiato a fondo la questione, il 15 marzo 2021 la Congregazione ha pubblicato il Responsum citato nel primo capitolo, secondo il quale la Chiesa non ha il potere di benedire le unioni omosessuali, poiché ciò che viene benedetto deve essere oggettivamente e positivamente conforme ai disegni di Dio160. Sia il prefetto della Congregazione, il

158 Christoph Paul Hartmann, “Ist ein Segen für homosexuelle Paare möglich?” Katholisch.de, 29 agosto 2019, https://www.katholisch.de/artikel/22758-ist-ein-segen-fuer-homosexuelle-paare-moeglich.

159 Cfr. Christa Pongratz-Lippitt, “New Book Charts Path to Same-Sex Benedictions,” The Tablet, 6 maggio 2020, https://www.thetablet.co.uk/news/12869/new-book-charts-path-to-same-sex-benedictions.

160 Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, “Responsum”, https://www.vatican.va/roman_curia/ congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20210222_responsum-dubium-unioni_it.html

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cardinale Luis Ladaria, che il segretario, l’arcivescovo Giacomo Morandi, hanno firmato il Responsum.

All’Angelus della domenica successiva, Papa Francesco ha parlato per due volte dello stile di Dio che è uno stile di “vicinanza, compassione e tenerezza”, che vanno seminate “non con condanne teoriche ma con gesti d’amore”, superando “incomprensioni, difficoltà o persecuzioni, o pretese di legalismo o moralismo clericale”161. Secondo il corrispondente di America a Roma, fonti vaticane ben informate hanno interpretato queste parole del Papa come un’allusione alla dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede e una sua presa di distanza.

In ogni caso, una settimana dopo, circa 120 sacerdoti tedeschi hanno indetto l’iniziativa Liebe Gewinn (“L’amore vince”), invitando i partner che vivono insieme in unioni non matrimoniali, compresi gli omosessuali, a ricevere una benedizione nelle loro parrocchie o cappelle. Durante le cerimonie, le donne hanno predicato dai pulpiti, cosa vietata dalla disciplina della Chiesa Cattolica.

Allo stesso tempo, 230 teologi di lingua tedesca hanno firmato una protesta scritta da un gruppo di lavoro dell’Università di Münster contro il Responsum della Congregazione, affermando: “Crediamo che la vita e l’amore delle coppie omosessuali non valgano meno davanti a Dio della vita e dell’amore di qualsiasi altra coppia”162. Due sacerdoti di Würzbug hanno raccolto più di 2.000 firme di sostegno dai loro parrocchiani.

Molte chiese tedesche hanno sventolato bandiere arcobaleno dai loro campanili o portici per protestare contro la posizione della Santa Sede. L’anno successivo, l’iniziativa Liebe Gewinn si è ripetuta a maggio in più di cento chiese cattoliche in Germania, tra cui la

161 Gerard O’Connell, “Vatican Sources Suspect Pope Francis Was Distancing Himself From CDF Statement on Same-Sex Unions in Address,” America, 21 marzo 2021, https://www.americamagazine.org/faith/ 2021/03/21/pope-francis-same-sex-unions-statement-240291.

162 “More Than 230 German Theologians Protest Vatican Statement Against Blessings for Same-Sex Unions,” America, 22 marzo 2021, https://www.americamagazine.org/faith/2021/03/22/germany-theologianssame-sex-unions-blessing-vatican-240293.

alla lobby omosessuale

cattedrale di Magdeburgo. A Essen, il vescovo ausiliare Ludger Schepers ha partecipato all’evento nel mercatino della chiesa, la prima volta che un vescovo cattolico ha benedetto pubblicamente partner omosessuali163.

In barba a questo Responsum ufficiale, che papa Francesco ha approvato a malincuore all’inizio del 2022, la diocesi di Liegi, nel Belgio francofono, ha pubblicato un opuscolo intitolato “Accogliere, accompagnare, portare nella preghiera il progetto di vita condiviso dalle persone omosessuali”. È stato presentato a papa Francesco nel luglio dello stesso anno. Due mesi dopo, i vescovi di lingua fiamminga, guidati dal cardinale Jozef De Kesel, allora presidente della Conferenza episcopale belga, hanno pubblicato un documento di tre pagine intitolato “Essere pastoralmente vicini agli omosessuali. Per una Chiesa accogliente che non esclude nessuno”. Il documento affermava: “Questa relazione, sebbene non sia un matrimonio ecclesiale, può anche essere una fonte di pace e di felicità condivisa per le persone coinvolte”. Il testo si conclude con una “Preghiera per l’amore e la fedeltà”, ampiamente accolta come una liturgia per la benedizione delle coppie omosessuali164.

Il cardinale Hollerich ha sostenuto i vescovi fiamminghi. Alla domanda di Vatican Media, portale ufficiale della Santa Sede, se la liturgia proposta potesse andare avanti anche dopo il divieto della Santa Sede, ha risposto: “Francamente, la questione non mi sembra risolta”165.

Nel marzo 2023, il Cammino Sinodale tedesco ha approvato a grande maggioranza un documento intitolato “Cerimonie di benedizione per le coppie che si amano”. In segno di sfida nei confronti del Vaticano, trentotto vescovi hanno votato a favore, solo nove hanno

163 Cfr. “Erster Bischof bei Segnung queerer Paare dabei,” Die Tagespost, 10 maggio 2022, https://www.dietagespost.de/kirche/aktuell/erster-bischof-bei-segnung-queerer-paare-dabei-art-228419.

164 “Belgian Bishops Publish Text for Same-Sex Blessings,” The Pillar, 20 settembre 2022, https://www. pillarcatholic.com/p/belgian-bishops-signal-approval-of-same-sex-blessings.

165 “Relator do Sínodo da Sinodalidade defende uniões homossexuais e de divorciados em entrevista a site da Santa Sé,” ACIDigital, 26 ottobre 2022, https://www.acidigital.com/noticia/53606/relator-do-sinododa-sinodalidade-defende-unioes-homossexuais-e-de-divorciados-em-entrevista-a-site-da-santa-se.

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votato contro e undici si sono pusillanimemente astenuti166.

La cosa più scandalosa è che il contributo principale a questo voto favorevole è venuto da un discorso del vescovo Johan Bonny. In esso ha riferito che durante l’ultima visita ad limina, i vescovi fiamminghi hanno presentato a papa Francesco un testo per una cerimonia liturgica per benedire i partner delle unioni extraconiugali, comprese quelle omosessuali. Il prelato ha detto: “Il Papa ha risposto: ‘È una vostra decisione, capisco’. Per due volte ha chiesto: ‘Siete tutti d’accordo, siete tutti d’accordo su questo?’. Abbiamo risposto affermativamente”167.

Preoccupati da questo vero e proprio tsunami, che indica una possibile apertura della Chiesa a tali cerimonie, e dalle proposte avanzate nei dibattiti preparatori del Sinodo sulla sinodalità, cinque cardinali, tra i dubia presentati a papa Francesco riguardo al Sinodo sulla sinodalità, ne hanno incluso uno che chiedeva: “È possibile che in alcune circostanze un pastore possa benedire unioni tra persone omosessuali, lasciando così intendere che il comportamento omosessuale in quanto tale non sarebbe contrario alla legge di Dio e al cammino della persona verso Dio?”168.

Il papa ha risposto,

La difesa della verità oggettiva non è l’unica espressione di questa carità. ...

Pertanto, la prudenza pastorale deve discernere adeguatamente se ci sono forme di benedizione, richieste da una o più persone, che non trasmettano una concezione errata del matrimonio169 .

166 Cfr. Jonathan Liedl, “German Synodal Way Approves Same-Sex Blessings, Lay Preaching, and Reexamination of Priestly Celibacy,” Catholic News Agency, 10 marzo 2023, https://www.catholicnewsagency. com/news/253842/german-synodal-way-approves-same-sex-blessings-lay-preaching-and-reexaminationof-priestly-celibacy.

167 “Belgique: le pape a accepté la bénédiction des couples de même sexes [MAJ],” LaPorteLatine.org, 23 marzo 2023, https://laportelatine.org/actualite/belgique-le-pape-a-accepte-la-benediction-des-couples-de-meme-sexes.

168 Luke Coppen, “Cardinals Ask Pope Francis to Answer Synod ‘Dubia,’” The Pillar, 2 ottobre 2023, https:// www.pillarcatholic.com/p/cardinals-ask-pope-francis-to-answer

169 “Pope Francis Responds to Dubia Submitted by Five Cardinals, Vatican News, 2 ottobre 2023, https:// www.vaticannews.va/en/pope/news/2023-10/pope-francis-responds-to-dubia-of-five-cardinals.html

Con queste dichiarazioni, il pontefice ha tolto un velo a quella che, pochi mesi dopo, è diventata la disposizione principale della Fiducia supplicans. Senza accettare pienamente le proposte di cerimonie liturgiche formali - il che significherebbe cambiare la dottrina sulla morale sessuale e sul matrimonio - il documento del cardinale Fernández inventa un’estensione pastorale del concetto di benedizione che, contraddittoriamente, non implicherebbe l’approvazione della realtà peccaminosa della relazione benedetta.

A causa della sua ambiguità, questa soluzione intermedia tra la negazione formale del Responsum del cardinale Ladaria e l’approvazione formale delle relazioni omosessuali voluta dai vescovi di lingua tedesca e dal Cammino sinodale tedesco è necessariamente precaria. Tuttavia, apre la strada a un cambiamento della dottrina, come auspicato dal movimento omosessuale.

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CAPITOLO 11

L’obiettivo finale: cambiare il Catechismo

Già negli anni ‘70, per i teologi, i moralisti e gli operatori pastorali coinvolti nella promozione del movimento omosessuale c’era un solo modo per eliminare la presunta discriminazione di cui gli omosessuali erano vittime nella Chiesa Cattolica. Si trattava di far accettare al suo magistero la “scoperta” della scienza moderna, secondo la quale, soprattutto dopo Sigmund Freud, l’attrazione per lo stesso sesso e gli atti omosessuali non sono un’anormalità ma solo una variante della sessualità umana. La conseguenza di questo necessario aggiornamento della dottrina cattolica sarebbe quella di eliminare gli atti omosessuali consensuali tra adulti dall’elenco dei peccati contro il Sesto Comandamento, se compiuti nel contesto di un’unione stabile.

Dopo le condanne della Congregazione per la Dottrina della Fede contro i sostenitori di questa evoluzione dottrinale - la quale naturalmente includeva una “rilettura” dei passi biblici che condannano tali relazioni come depravate - i promotori dell’agenda omosessuale nella Chiesa hanno abbassato il loro profilo durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Con l’arrivo di papa Francesco e del suo insegnamento “chi sono io per giudicare?”, queste richieste sono state nuovamente proclamate, prima a bassa voce e poi dai tetti.

Un ostacolo immediato è l’insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica, secondo cui l’attrazione per lo stesso sesso è “oggettivamente disordinata” e “gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati” e sono qualificati nelle Scritture come “di grave depravazione”170.

P. James Martin è forse il più esplicito sostenitore della modifica del Catechismo. Egli presenta i suoi insegnamenti come avvilenti per le persone che soffrono di attrazione per lo stesso sesso. Nel suo libro Building a Bridge (ndt. Costruire un Ponte), padre Martin analizza e critica l’atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronti dei cattolici omosessuali. Per quanto riguarda la definizione di attrazione per lo stesso sesso come disordinata, scrive: “La frase si riferisce all’orientamento, non alla persona, ma è comunque inutilmente offensiva. ... Definire la sessualità di una persona ‘oggettivamente disordinata’ significa dire a quella persona che tutto il suo amore... è disordinato. Mi sembra inutilmente crudele”171.

Il gesuita americano, animatore di Outreach, suggerisce di cambiare l’espressione in “diversamente ordinati”, che implicherebbecome ha giustamente sottolineato il canonista don Gerald Murray “che Dio ha creato due diversi ordini di comportamento sessuale entrambi buoni e giusti secondo la sua volontà: alcune persone sono omosessuali per espresso disegno di Dio e altre sono eterosessuali per espresso disegno di Dio”172. Se l’inclinazione è semplicemente diversa, e non disordinata, allora agire in base a tale inclinazione è semplicemente diverso, e non disordinato. L’attività omosessuale sarebbe un comportamento naturale per le persone “diversamente ordinate”. Sottilmente, insinua che Dio abbia creato intenzionalmente alcune persone per essere omosessuali. Dice ai cattolici omosessuali di riflettere su questa domanda: “Dio, che crea solo cose buone, ha creato le vostre ‘parti intime’. Come ti fa sentire questo con te stesso?”173. E in una preghiera finale a Dio, l’omosessuale gli dice: “Gesù capiscimi e amami con un amore speciale, per il modo come tu mi hai fatto”174.

170 Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2357-2358.

171 James Martin, S.J., Building a Bridge: How the Catholic Church and the LGBT Community Can Enter Into a Relationship of Respect, Compassion and Sensitivity (San Francisco: HarperOne, 2017), 46-47.

172 Gerald E. Murray, “Father James Martin Proposes an Alternate Catechism,” National Catholic Register, 10 luglio 2017, https://www.ncregister.com/features/father-james-martin-proposes-an-alternate-catechism.

173 Martin, Building a Bridge, 113–14.

174 Martin, 146.

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Pertanto, qualsiasi disapprovazione dell’attrazione per lo stesso sesso e persino dell’attività omosessuale sarebbe un attacco al piano di Dio.

Alla domanda del giornale diocesano di Linz se l’introduzione di una benedizione ufficiale richieda una modifica del Catechismo, don Erwald Volgger, redattore dello studio sulle benedizioni commissionato dai vescovi austriaci, ha risposto: “Certo, perché una liturgia ufficiale della Chiesa deve avere il suo fondamento nella dottrina della Chiesa. Non c’è altro modo”. E aggiunge: “L’insegnamento della Chiesa incontra sempre meno risonanza nella società e all’interno della Chiesa; la teologia morale in particolare, sta sostenendo nuovi approcci alla valutazione delle relazioni tra persone dello stesso sesso”175.

Il cardinale Jean-Claude Hollerich è un altro leader della Chiesa che ha chiesto una nuova valutazione dell’omosessualità. Un giornalista dell’agenzia di stampa cattolica tedesca KNA gli ha chiesto: “Come si fa ad aggirare l’insegnamento della Chiesa che l’omosessualità è un peccato?”. Lui ha risposto:

Credo che questo sia falso. ...

Quindi, credo che il fondamento sociologico-scientifico di questo insegnamento non sia più corretto, quello che prima si condannava era la sodomia176 .

In un’altra intervista rilasciata a Glas Koncila, un media cattolico croato, il cardinale si è giustificato, dicendo: “Quando è stato elaborato l’insegnamento della Chiesa, il termine omosessualità non esisteva nemmeno. Omosessualità è una parola nuova; anche ai tempi di San Paolo non si aveva idea che potessero esistere uomini e donne attratti dallo stesso sesso”.

Il giornalista allora gli domanda: “E i numerosi rimproveri di Pao-

175 Wallner, “Mehr als ein normaler Segen.”

176 Simon Caldwell, “Cardinal Hollerich: Church Teaching on Gay Sex Is ‘False’ and Can Be Changed,” The Catholic Herald, 3 febbraio 2022, https://catholicherald.co.uk/cardinal-hollerich-church-teaching-ongay-sex-is-false-and-can-be-changed/.

lo alla sodomia?”. Senza battere ciglio il cardinale ribadisce: “All’epoca la sodomia era vista come qualcosa di puramente orgiastico, tipico di persone sposate che si intrattenevano con gli schiavi per lussuria personale. Ma come si possono condannare persone che non possono amare se non lo stesso sesso? Per alcuni di loro è possibile essere casti, ma richiamare gli altri alla castità sembra come parlare loro in egiziano”.

Dal punto di vista storico, le affermazioni del cardinale Hollerich sull’omosessualità nel mondo antico sono prive di fondamento, in particolare per quanto riguarda la Grecia, dove la pederastia era un’istituzione sociale e la cui mitologia pagana includeva alcune relazioni omoerotiche. Indipendentemente dai dati storici, scrivendo ai Corinzi (cfr. 1 Cor 6,9 nella traslitterazione della Septuaginta), San Paolo condanna gli arsenokoiti (uomini che vanno a letto con uomini) e i malakoi (letteralmente: “morbidi, setosi, delicati”), cioè sia i partner attivi che quelli passivi di una relazione omosessuale maschile. Non si riferisce a uno schiavo, ma a un partner consenziente. Ancora più grave è l’affermazione del cardinale secondo cui la castità è possibile solo per alcuni. Non crede forse nel potere della grazia di Dio? Da questa intervista sembrerebbe di no.

“Questo annulla la loro vocazione alla castità?”, insiste l’interlocutore. Il cardinale ha risposto: “Possiamo solo caricare le persone di una condotta morale che possono sopportare nel loro mondo. Se chiediamo loro cose impossibili, le allontaneremo. Se diciamo che tutto ciò che fanno è intrinsecamente sbagliato, è come dire che la loro vita non ha valore”.

Il giornalista insiste: “Mi perdoni l’analogia, ma non è sbagliato dire a qualcuno che tende a rubare di non rubare troppo? Non dovremmo dire semplicemente: ‘Non devi rubare’?”. Risposta del cardinale Hollerich: “Sì, certo, dovremmo. Ma una persona con la tendenza a rubare può fare a meno di rubare. Una persona omosessuale amerà sempre persone dello stesso sesso. Non dobbiamo ridurre l’omosessualità a relazioni sessuali smodate. È un modo molto grossolano di

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intendere la persona umana”177.

Ancora una volta, viene da chiedersi se l’arcivescovo gesuita di Lussemburgo crede o no nella grazia di Dio. Se, con l’aiuto soprannaturale, un cleptomane “può farcela senza rubare”, perché una persona attratta dallo stesso sesso non può vivere castamente?

Altre conferenze episcopali hanno condiviso l’idea che l’insegnamento cattolico sulla sessualità umana debba essere aggiornato. Ad esempio, alcuni vescovi francesi hanno recentemente chiesto al Papa di modificare il Catechismo della Chiesa Cattolica per non condannare più gli atti omosessuali come “intrinsecamente disordinati” e “contrari alla Legge Naturale”. La Conferenza episcopale francese ha persino nominato una commissione di teologi per studiare la riformulazione della dottrina su questo tema178.

Una volta che l’attrazione per lo stesso sesso è considerata congenita e imposta da Dio a una persona, e che le relazioni omosessuali in un’unione stabile sono considerate non peccaminose, si apre la strada al riconoscimento del gruppo umano formato dai partner omosessuali e da eventuali figli precedentemente nati o legalmente adottati come una famiglia. Perciò, papa Francesco insiste affinché le unioni civili di coppie omosessuali siano legalmente riconosciute 179 . Tuttavia, questo non basta perché per beneficiare di una “inclusione radicale” nella vita della Chiesa, i cattolici progressisti vogliono dare alle coppie omosessuali uno status teologico, anche se non quello del matrimonio vero e proprio.

Un tentativo di riconoscere dottrinalmente tali coppie omosessuali come vere e proprie famiglie si è verificato durante il primo Sino-

177 Luka Tripalo, “Cardinal Jean-Claude Hollerich on Synodal Challenges, the ‘Woman’ Question, and the Disputes With Church’s Teaching,” Glas-Koncila.hr, 27 ottobre 2023, https://www.glas-koncila.hr/cardinaljean-claude-hollerich-on-synodal-challenges-the-woman-question-and-the-disputes-with-churchs-teaching/.

178 Cfr. Marguerite de Lasa and Malo Tresca, “Homosexualité: Dans l’Église de France, des initiatives pour faire bouger le discours,” La Croix, 3 marzo 2023, https://www.la-croix.com/Religion/HomosexualitelEglise-France-initiatives-faire-bouger-discours-2023-03-03-1201257664.

179 Cfr. Dominique Wolton, Politique et société: Pape François, rencontres avec Dominique Wolton (Paris: Ed. L’Observatoire, 2017), 321–22.

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do sulla famiglia dell’ottobre 2014. Con sorpresa dei Padri sinodali, nella Relatio post disceptationem, cioè la relazione dopo i dibattiti, è apparsa una sezione sull’accoglienza degli omosessuali. È stata introdotta dal segretario speciale del Sinodo, l’arcivescovo Bruno Forte, senza che il tema fosse stato ampiamente discusso nei gruppi linguistici minori180.

Il documento affermava: “Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana”, poiché “vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners”. E si chiedeva se le comunità sarebbero state in grado di offrire loro una buona accoglienza “accettando e valutando il loro orientamento sessuale”. Precedendo, ovviamente, con questa pia frase: “senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e su matrimonio”181. Questi paragrafi sono stati esclusi dal rapporto finale e non sono apparsi nella controversa esortazione post-sinodale Amoris laetitia.

Tuttavia, due dichiarazioni hanno avuto un impatto significativo in quei mesi. La prima è l’intervista che Mons. Johan Bonny, vescovo di Anversa, ha rilasciato al quotidiano fiammingo De Morgen, in cui ha dichiarato: “I valori sostanziali sono più importanti per me della questione istituzionale. L’etica cristiana presuppone relazioni durature in cui l’esclusività, la fedeltà e la cura reciproca sono centrali”. E ancora: “All’interno della Chiesa, dobbiamo cercare un riconoscimento formale della relazione che è presente anche in molte coppie omosessuali. Proprio come nella società c’è una diversità di quadri legali per i partner, ci devono essere diverse forme di riconoscimento [nella Chiesa]”182.

La seconda presa di posizione che ha suscitato ripercussioni è stata un’intervista del cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e uno dei relatori dei Sinodi sulla famiglia, alla rivista dei

180 Cfr. “Controversy Prompts Vatican to Clarify Synod Midterm,” Catholic News Agency, 14 ottobre 2014, https://www.catholicnewsagency.com/news/30714/controversy-prompts-vatican-to-clarify-synod-midterm.

181 “‘Relatio post disceptationem’ del Relatore generale, Card. Péter Erdő” (13 ottobre, 2014), n. 50, Vatican.va, https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/10/13/0751/03037.html.

182 Remy Amkreutz and Koen Vidal, “Bonny wil kerkelijke erkenning holebi's,” DeMorgen.be, 27 dicembre 2014, https://www.demorgen.be/nieuws/bonny-wil-kerkelijke-erkenning-holebi-s~b6075518/.

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gesuiti Civiltà Cattolica. In essa riferiva che durante il Sinodo ha insistito sull’analogia che si potrebbe tracciare tra i conviventi non sposati e le Chiese cristiane separate da Roma. Così come queste ultime hanno (secondo il Concilio Vaticano II) elementi di verità e santità e tendono all’unità cattolica, anche le unioni civili contengono aspetti positivi di impegno più significativi della semplice convivenza, che le avvicinano al matrimonio sacramentale. Pertanto, concludeva il cardinale, “dovremmo guardare le numerose situazioni di convivenza non solo dal punto di vista di ciò che manca, ma anche dal punto di vista di ciò che è già promessa, che è già presente”183.

Tali tentativi sono culminati nella partecipazione ufficiale di queste coppie dello stesso sesso all’Incontro Mondiale delle Famiglie organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita in Irlanda nel 2018, poco dopo che il Paese aveva approvato con un referendum il cosiddetto matrimonio egualitario. “Mentre la Chiesa sostiene l’ideale del matrimonio come impegno permanente tra un uomo e una donna, esistono altre unioni che forniscono un sostegno reciproco alle [coppie]”, si leggeva in un opuscolo ufficiale intitolato “La visione cristiana della famiglia”. “Papa Francesco ci incoraggia a non escludere mai, ma ad accompagnare anche queste coppie con amore, cura e sostegno”184. Nella versione originale, questo testo era stampato sopra un’immagine di due persone abbracciate, una delle quali con un arcobaleno stampato sulla mano.

Qualunque sia il nome di queste unioni omosessuali riconosciute dalla Chiesa e qualunque sia il tipo di benedizione utilizzata per istituirle, alla fine saranno perfettamente paragonabili al matrimonio tra un uomo e una donna uniti dal sacramento.

183 Antonio Spadaro, “Matrimonio e conversion pastorale: Intervista al cardinale Christoph Schönborn,” La Civiltà Cattolica, 26 settembre 2015, https://www.laciviltacattolica.it/articolo/matrimonio-e-conversionepastorale-intervista-al-cardinale-christoph-schonborn/.

184 Michael J. O’Loughlin, “Global Meeting of Catholic Families in Dublin to Include Outreach to L.G.B.T. People,” America, 20 ottobre 2017, https://www.americamagazine.org/faith/2017/10/20/global-meetingcatholic-families-dublin-include-outreach-lgbt-people.

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Secondo p. Erwald Volgger, redattore dello studio sulle benedizioni commissionato dalla gerarchia austriaca, la benedizione che li lega non sarà un sacramento ma paragonabile alla professione religiosa o all’insediamento di un abate. Ecco un passaggio dell’intervista rilasciata all’ufficio stampa della diocesi di Linz:

D: “Cosa significa la benedizione delle coppie omosessuali?”

R: “Volgger: La benedizione non è un sacramento, non è allo stesso livello del sacramento del matrimonio, ma è un atto ufficiale della Chiesa. È un atto proprio come la professione religiosa, l’insediamento di un abate, la cerimonia di fidanzamento e simili. Concretamente, ciò significa che così come il matrimonio tra un uomo e una donna è un’immagine dell’amore creativo di Dio, anche una relazione tra persone dello stesso sesso è un’immagine dell’amore di Dio verso le gli uomini”.

Inoltre, egli insiste sul fatto che, se i partner omosessuali sono fedeli l’uno all’altro, si aiutano a vicenda con gentilezza e pazienza e mostrano benevolenza, la loro relazione è un’immagine della bontà di Dio. Da un punto di vista teologico, aggiunge che una benedizione avrebbe un carattere ufficiale che “esprime l’impegno della Chiesa per la fedeltà e l’esclusività della relazione”185.

L’errore centrale dell’argomentazione di padre Volgger è che anche nei peggiori peccati che un uomo possa commettere, c’è sempre un bene relativo come motivazione dell’azione malvagia. Nella logica della sua falsa premessa, si potrebbe perdonare il furto, poiché l’appropriazione di beni altrui da parte di un ladro è spesso finalizzata a garantire il suo futuro e quello della sua famiglia, che è un riflesso della Divina Provvidenza.

Quindi, l’etichetta data a queste benedizioni è secondaria perché, secondo lo stesso teologo austriaco, la grazia di Dio è presente sia nella benedizione nuziale che in quella di un’unione omosessuale.

185 Wallner, “Mehr als ein normaler Segen.”

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È quanto afferma in un’altra intervista al portale tedesco Katolisch.de, che gli chiede se l’obiettivo finale sia quello di equiparare le due cose: “Quando il magistero della Chiesa riconosce una relazione tra persone dello stesso sesso come uno sviluppo condiviso della vocazione battesimale, esprime che Dio è presente e opera in Gesù Cristo. Questo è ciò che rende la relazione sacramentale. La denominazione non è l’obiettivo primario; ciò che è essenziale è il riconoscimento dello stile di vita condiviso da due partner dello stesso sesso che Dio fa incontrare. Questa dimensione teologica della grazia non è abbastanza presa in considerazione nella discussione”186.

Il teologo svizzero Daniel Bogner si spinge oltre il collega austriaco. In un articolo per il portale Katolisches.de, chiede una nuova comprensione del significato del sacramento del matrimonio, liberandolo dal suo “guscio di perfezione”, in modo che le unioni more uxorio, adulterine e omosessuali non siano discriminate con un’offerta di benedizione a buon mercato. A suo parere, coloro che chiedono alla Chiesa di riconoscere la loro unione non distinguono tra una benedizione e un sacramento. La Chiesa fa una distinzione perché il matrimonio è un’immagine dell’unione di Cristo con la Chiesa e dell’alleanza di Dio con l’umanità, entrambe feconde. Di conseguenza, “solo l’unione eterosessuale è considerata ‘sposabile’”. Coloro che si presentano davanti alla Chiesa con un “amore ‘irregolare’” si trovano quindi di fronte all’affermazione che “la loro unione non è in alcun modo degna di un sacramento, ma che può essere concessa una benedizione”. Per Bogner ciò è discriminatorio. Per uscire da questo dilemma, propone “di riconsiderare il significato stesso del sacramento, invece di usare una sottile distinzione tra benedizione e sacramento per restringere l’accesso al sacramento in modo elitario e introdurre un sistema di teologia della grazia a due livelli per le situazioni di vita che non possono essere affrontate dal sacramento, secondo il motto: sacramento per pochi, benedizione per un gruppo più ampio”.

186 Christoph Paul Hartmann, “Volgger: Nicht nur Segen für homosexuelle Paare, sondern Anerkennung,” Katholisch.de, 28 aprile 2020, https://www.katholisch.de/artikel/25706-volgger-nicht-nur-segenfuer-homosexuelle-paare-sondern-anerkennung.

Supplicans alla lobby
112 La Diga Rotta · La resa di Fiducia
omosessuale

Secondo Bogner, è urgente considerare la pressante realtà delle convivenze perché sono “segno di una realtà sopramondana”, che è l’essenza dei sacramenti. “Il problema è che le realtà mondane sono sempre fallaci, finite e imperfette!”. È proprio questo il caso dell’istituzione del matrimonio sacramentale. Il suo carattere formale richiede la forma legalmente sigillata e indissolubile, ma il modo in cui questo matrimonio viene effettivamente vissuto “non è di alcun interesse per la dottrina della Chiesa”. Per Bogner, le imperfezioni dell’uomo dovrebbero essere incorporate nella comprensione del sacramento del matrimonio, “rendendo la vita reale della relazione molto più un criterio per la sacramentalità dell’unione coniugale di quanto non sia stato fatto finora”.

Una rinnovata comprensione del sacramento del matrimonio dovrebbe quindi, secondo Bogner, includere il fatto che i matrimoni possono rompersi. Potrebbe anche “risolvere la rigida fissazione sul sesso biologico e sulla necessaria eterosessualità dei coniugi”, poiché “la fertilità non deve essere intesa esclusivamente in termini di riproduzione biologica”.

Alla luce di quanto detto, e tenendo conto che la Chiesa è un “ospedale da campo”, Bogner sostiene che “è necessario ripensare il sacramento del matrimonio e liberarlo dal suo guscio di perfezione”, basandosi sui “modi molto reali di amare tra le persone”, liberandolo da “una logica a livelli che distingue tra un sacramento ‘in piena forma’ e un’offerta di benedizione a buon mercato per forme di amore ‘inferiori’”187.

In altre parole, secondo Bogner - che sembra essere un buon viatico per comprendere ciò che il movimento omosessuale spera di ottenere nella Chiesa - in nome della “durezza di cuore” dell’uomo, bisogna invertire la restaurazione del matrimonio operata dalla Redenzione di Nostro Signore Gesù Cristo, come dal racconto di San Matteo (19, 3-11), e degradarlo a un livello inferiore a quello che prevaleva nella società pagana all’inizio dell’era cristiana.

187 Daniel Bogner, “Theologian: We Need a Marriage Sacrament for the ‘Field Hospital,’” English.Katholisch. de, 12 febbraio 2024, https://english.katholisch.de/artikel/51022-theologian-we-need-a-marriagesacrament-for-the-field-hospital.

113 CAPITOLO 11

Conclusione

In un’intervista al quotidiano italiano La Stampa, pubblicata il 29 gennaio 2024, Papa Francesco ha minimizzato l’ampia portata della resistenza alla Fiducia supplicans dicendo: “Quelli che protestano con veemenza appartengono a piccoli gruppi ideologici”.

Non potendo far rientrare in questa categoria la maggioranza delle conferenze episcopali dell’Africa subsahariana, che rappresentano quasi un quarto dell’episcopato mondiale, il sovrano pontefice ha relativizzato con queste parole le loro schiette risoluzioni che vietano le benedizioni dei partner omosessuali: “Un caso particolare sono gli africani: per loro l’omosessualità è qualcosa di ‘cattivo’ dal punto di vista culturale, non la tollerano”.

Ha concluso dicendo di non essere preoccupato per il rischio che i conservatori si stacchino dalla Chiesa cattolica a causa delle sue riforme, affermando che i discorsi su uno scisma sono sempre guidati da “piccoli gruppi”. “Dobbiamo lasciarli fare e andare avanti... e guardare avanti”, ha detto. “Confido che gradualmente tutti saranno rassicurati dallo spirito della dichiarazione Fiducia supplicans”188 .

Dopo aver letto questo libro, il lettore capirà che, se esiste un piccolo gruppo ideologico con tendenze scismatiche, questo non si trova tra i prelati, gli studiosi e i fedeli che difendono la verità, la bontà e la bellezza dell’insegnamento tradizionale della Chiesa. È piuttosto in quel piccolo gruppo di dissidenti progressisti che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha condannato negli anni Novanta. Incoraggiati dalle aperture di Papa Francesco, hanno rialzato la testa e conquistato spazio negli undici anni del suo pontificato. Eppure, questa corrente omoeretica manca di sostegno popolare persino in Germania, dove controlla gli organismi che dirigono il Cammino Sinodale con l’appoggio di una massiccia maggioranza della gerarchia.

Il lettore capirà anche che l’opposizione al movimento omosessuale (il cui programma non si accontenterà di una mezza benedizione “pastorale” e non si fermerà finché non otterrà il pieno riconoscimento del “matrimonio sacramentale egualitario”) non è motivata dall’“omofobia” (un’arma semantica che il movimento omosessuale ha utilizzato per denigrare e paralizzare i suoi avversari), né da alcuna preferenza estetico-culturale. Non si tratta di stabilire se l’omosessualità sia “brutta” dal punto di vista culturale. Si tratta piuttosto del fatto che l’omosessualità è contraria ai disegni di Dio e costituisce una grave offesa al sesto comandamento della sua legge. San Paolo è molto chiaro al riguardo nella sua Lettera ai Romani, quando si riferisce agli idolatri, a coloro che adoravano la creatura piuttosto che il Creatore

Poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna …Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno. (Rm 1, 25-28).

Il Catechismo della Chiesa Cattolica sancisce questo insegnamento, che è stato ripreso per venti secoli da Padri e Dottori della Chiesa, papi, vescovi, grandi santi e teologi morali.

Pertanto, la dottrina che condanna l’omosessualità fa parte del magistero ordinario universale della Chiesa e, come tale, è irriformabile. Di conseguenza, l’idea che le unioni omosessuali possano avere qualcosa che meriti di essere santificato da una benedizione - come Fidu-

188 “Pope Says Africans Are ‘Special Case’ When It Comes to LGBT Blessings,” Reuters, 29 gennaio 2024, https://www.reuters.com/world/pope-says-africans-are-special-case-when-it-comes-lgbtblessings-2024-01-29.

115 CONCLUSIONE

cia supplicans cerca di imporre alla disciplina pastorale della Chiesa - è inaccettabile.

Tanto più che il racconto di questo libro lascia chiaro che le pressioni del movimento omosessuale non si fermeranno a metà strada, ma chiederanno, come già fanno, benedizioni liturgiche con rituali simili a quelli del matrimonio sacramentale.

Perciò i cattolici devono rimanere fermi in un inflessibile non possumus, perché “dobbiamo obbedire a Dio, piuttosto che agli uomini” (At 5, 29). Se questa resistenza rispettosa ma incrollabile all’autorità porterà a una spaccatura nella Chiesa, non sarà colpa di chi difende il deposito della fede, sforzandosi di mantenerlo intatto, ma piuttosto di chi cerca di reinterpretarlo sulla base dei presunti sviluppi della scienza moderna e della presunta evoluzione dell’umanità.

Come ha affermato Plinio Corrêa de Oliveira trent’anni fa, “allora ci sarà uno scontro interno alla Chiesa, e questo shock interno produrrà uno dei più grandi sconvolgimenti della storia”189.

Quanto più alto è il rango dei dignitari della Chiesa, tanto maggiore è la loro responsabilità nel permettere qualsiasi rottura della diga.

La prospettiva di questo sconvolgimento può sembrare scoraggiante per i deboli e per coloro che hanno poca fede. Ma nelle anime di coloro che sono ancorati nella fede - per quanto l’orizzonte possa apparire confuso e doloroso - una voce dal Cielo risveglia una fiducia davvero incoraggiante: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà!”.

Preghiamo, dunque, confidando nell’aiuto della Provvidenza e perseveriamo nella lotta. “Resistete, forti nella fede” (1Pt 5, 9).

189 Roberto de Mattei, Plinio Corrêa de Oliveira: Prophet of the Reign of Mary (Boonville, N.Y.: Preserving Christian Publications, 2019), 224.

116
resa
Supplicans alla lobby
La Diga Rotta · La
di Fiducia
omosessuale

Prefazione

Introduzione

CAPITOLO 1

· La benedizione di coppie omosessuali è contraria alla Rivelazione e alla Tradizione

· Quattro fallacie per 'giustificare' la benedizione di una relazione peccaminosa

CAPITOLO 2

· La Fiducia Supplicans sciocca il Sensus Fidei di cardinali, vescovi, sacerdoti e laici, mentre viene applaudita dal movimento omosessuale

· Suggerimenti che “causerebbero scandalo e malintesi”

· La dichiarazione del Vaticano favorisce il movimento omosessuale

CAPITOLO 3

L’obiettivo del movimento omosessuale: sovvertire la Chiesa con l’omoeresia

· Un processo di decomposizione graduale della formazione nei seminari

CAPITOLO 4

· Una “quinta colonna” teologica apre le ostilità contro l'insegnamento tradizionale

· Il primo attacco del gesuita p. John J. McNeill

· Padre Charles Curran entra in scena

· Anche padre André Guindon promuove le unioni omosessuali stabili

· L’accoglienza della pederastia da parte di padre Guindon

· Un’opera collettiva promossa dalla Catholic Theological Society dell’America

Padre Robert Nugent e suor Jeannine Gramick: un duo problematico

· In Europa, l’agenda omosessuale si propaga dai Paesi Bassi

· Il contributo della Teologia della Liberazione Queer

L’America Latina non è esclusa dall’offensiva pro-omosessuale

pag. 7 pag. 11 pag. 18 pag. 21 pag. 25 pag. 26 pag. 28 pag. 29 pag. 32 pag. 35 pag. 35 pag. 38 pag. 40 pag. 41 pag. 42 pag. 45 pag. 48 pag. 52 pag. 54

INDICE

CAPITOLO 5

· Gli omosessuali cattolici escono allo scoperto e influenzano il dibattito

CAPITOLO 6

· La Chiesa stretta nella brutale tenaglia della provocazione e del ricatto

CAPITOLO 7

· La Santa Sede ribadisce che gli atti omosessuali sono “gravi depravazioni”

CAPITOLO 8

· Le pareti della diga iniziano a rompersi...

CAPITOLO 9

· Tentativo di cambiare la dottrina della Chiesa al Sinodo con il pretesto dell’“inclusione radicale”

CAPITOLO 10

· Benedire le unioni omosessuali, un primo passo verso la "inclusione radicale"

CAPITOLO 11

· L’obiettivo finale: cambiare il Catechismo della Chiesa Cattolica

Conclusione

Riquadri

· Osservazioni preliminari "Unioni irregolari" e "Coppie irregolari"

· Come la lobby omosessuale ha indotto l’Associazione Psichiatrica Americana a prendere una decisione politica Dio crea gli omosessuali?

· Quando il cardinale Daneels rimase in silenzio mentre la più grande rivista cattolica fiamminga si mostrava compiacente verso la pedofilia pag. 56 pag. 61 pag. 69 pag. 76 pag. 88 pag. 94 pag. 102 pag. 114 pag. 13 pag. 18 pag. 29 pag. 36 pag. 63

Nel 1994, il fondatore della TFP Plinio Corrêa de Oliveira denunciò il tentativo, portato avanti da alcuni esponenti della Chiesa cattolica e della società civile, di imporre il “matrimonio” omosessuale. Dati la chiarezza e il carattere irriformabile dell'insegnamento morale cattolico sull'omosessualità, egli prevedeva che tale pressione autoritaria avrebbe potuto provocare uno scisma: "Ciò produrrà all’interno della Chiesa uno scontro e questo scontro porterà a uno dei più grandi sconvolgimenti della storia". La Diga Rotta di José A. Ureta e Julio Loredo mostra come e perché la recente dichiarazione vaticana Fiducia Supplicans ha accelerato la contrapposizione.

"Gli attivisti per i diritti degli omosessuali hanno chiesto con forza che la società laica conceda loro lo stato civile coniugale. Questi stessi attivisti hanno anche chiesto alla Chiesa la benedizione di unioni tra persone dello stesso sesso come un'affermazione della correttezza della loro attività sessuale e come un passo successivo alla concessione del riconoscimento coniugale delle loro relazioni"

+ Joseph F. Naumann, arcivescovo di Kansas City, Kan.

"Benedire una realtà [la coppia omosessuale] che è contraria alla creazione non è solo impossibile, è una bestemmia"

+ Cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

José Antonio Ureta è nato a Santiago del Cile nel 1951. È uno dei membri fondatori della Fundación Roma, una delle più importanti organizzazioni pro-vita e pro-famiglia del Cile, consigliere e ricercatore della Società Francese per la difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP); membro dirigente dell’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira di San Paolo, Brasile; membro dell'Accademia della Vita Umana e della Famiglia Giovanni Paolo II. Ha scritto "Il Cambio di Paradigma di Papa Francesco: Continuità o Rottura nella Missione della Chiesa?” ed è co-autore con Julio Loredo di “Processo Sinodale - Un Vaso di Pandora”.

Julio Loredo è nato a Lima, in Perù, nel 1955 ed è uno dei membri fondatori di Tradición y Acción por un Perú Mayor. Nel 1974, a soli 19 anni, dopo minacce del governo filo-marxista nel suo Paese, andò in esilio, dedicando la sua vita a diffondere all’estero gli ideali di tradizione e famiglia e proprietà come giornalista, scrittore, conferenziere e formatore di giovani. Dal 1994 vive in Italia dove è presidente dell’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà. È autore di “Teologia della Liberazione - Un salvagente di piombo per i poveri” e, insieme a José A. Ureta, di “Processo Sinodale - Un Vaso di Pandora”.

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