A spasso tra i Miti

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Le dodici fatiche di Ercole Era, la moglie di Zeus, era molto adirata con Ercole. Non

era riuscita a ucciderlo, però gli aveva tolto la ragione. Lo aveva fatto impazzire perché lo odiava. Senza senno, Ercole iniziò a commettere pazzie di ogni genere. La più terribile fu l’uccisione della moglie e dei figli. Quando prese consapevolezza dell’accaduto, il grande eroe volle in qualche modo porre rimedio all’orrendo delitto. Ma non sapeva come. Allora, si recò dall’oracolo di Delfi che lo spedì a sua volta da Eurìsteo, re di Tirinto. In questa città greca Ercole raccontò le sue sciagure a Eurìsteo. Gli disse il re: – Vedi, Ercole, ciò che hai commesso non può essere facilmente perdonato. Ercole lo interruppe: – Ci sarà pure un modo per espiare la mia colpa? – e si strappava i capelli per la disperazione. – Mille e mille anni potresti piangere e disperarti, ma non basterebbe – osservò il saggio re. Accorsero i servi, le donne, la regina, le guardie; la gente

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