Visita Pastorale al I Vicariato

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Incontro con l’Arcivescovo 31 ottobre 2010

Come evitare questo deterioramento, questo sfiguramento, o persino - Dio ci liberi - questo tradimento? “Uno solo è il vostro maestro e voi tutti siete fratelli, uno solo è il vostro Padre, quello del cielo, una sola è la vostra guida, il Cristo”. Il Signore ci indica con chiarezza la via per evitare questi tradimenti, queste deturpazioni. 4. Nel brano ascoltato Gesù enuncia un principio che altrove sviluppa di più. Per esempio, nel Vangelo di Luca, Gesù sottolinea la radicale diversità tra i re delle nazioni e i responsabili di una comunità di fratelli. Durante l’ultima cena e in presenza dell’ennesima contesa tra i discepoli per chi più fosse più importante, Gesù dice: “Chi tra voi è più grande diventi il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola?”. È questo il criterio normale. Eppure - ecco la radicale novità che Gesù porta, vive ed indica alla sua Chiesa - io sto in mezzo a voi come colui che serve. E nella stessa circostanza Gesù lava i piedi ai suoi discepoli e spiega il significato del gesto in maniera inequivocabile: “Voi mi chiamate Maestro e Signore e lo sono; se io, il Maestro e Signore, ho lavato i piedi a voi è per darvi un esempio, una regola, affinché anche voi facciate come ho fatto io”. Gesù vuole una comunità, una Chiesa di figli, di fratelli, di discepoli guidati da responsabili che stanno in mezzo a loro come servitori. Questo è il Suo progetto. Solo una Chiesa di fratelli, di figli e discepoli guidati da pastori che seguono questo insegnamento, risponde al progetto di Gesù. Dalla fedeltà al progetto di Gesù deriverà la forza, la credibilità per la missione che siamo chiamati a svolgere, per la testimonianza che siamo invitati a dare. 5. Dobbiamo sottolineare questo nesso profondo che c’è tra la comunità e coloro che in essa esercitano il servizio della cattedra. È molto importante: noi tutti dobbiamo pregare, secondo l’ordine di Gesù, perché mandi operai nella sua messe, perché ci siano delle persone che si dedicano al suo servizio nel santo ministero: il diaconato, il presbiterato, l’episcopato. È necessario che ci siano questi fratelli che svolgano tale compito. Ma noi vescovi, presbiteri e diaconi proveniamo dalle singole comunità ed apparteniamo alla comunità. Se è una comunità di figli, di fratelli, di discepoli, da essa verranno dei presbiteri che vivono il ministero come

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