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VIA A. GRECO, 12 CATANZARO

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Periodico Indipendente - Anno I째 - num. 17 - Luglio 2013 -

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Sarà un bel Catanzaro

di Claudio Pileggi

’eravamo lasciati commentando l’esaltante cam- Ottime anche le sue prime esperienze da allenatore mino delle formazioni giovanili giallorosse, Ber- sulle panchine di Como e Cremonese. Benvenuto ad retti ed Allievi. Le stesse sono poi arrivate ad un Oscar Brevi, quindi, con l’augurio che possa fare prepasso dal traguardo, entrambe in semifinale. Un risul- sto innamorare i suoi nuovi tifosi, capaci di incredibile tato eccezionale per un settore giovanile con appena passione come poche altre piazze in Italia. Il suo moun anno di vita, e che assume ancora maggiore rile- dulo di gioco, con la difesa a quattro e due punte, dovanza se si considera che quella giallorossa, è stata vrebbe garantire meno sofferenze di quelle patite l’unica società, tra nell’ultima stale circa settanta di gione, anche se Lega Pro, ad aver non ci piace certo piazzato ambedue rinnegare il pasle rappresentative sato, e ringratra le prime quatziamo perciò tro d’Italia. Bene ancora una volta così quindi, anzi mister Ciccio benissimo. ConCozza per la splencentriamoci allora dida promozione sulla formazione di due anni fa maggiore, che nel (propiziata anche frattempo ha dal suo spregiudiscelto il nuovo alcato modulo) perlenatore ed effetdonandolo ancora tuato importanti una volta per gli operazioni di mererrori di “giocato, prima tra ventù” che ne tutte il riscatto di hanno condizioPecora, il Presidente Cosentino, il nuovo mister Oscar Brevi e Ortoli colui che è stato il nato la scorsa stamigliore elemento gione. Ci della scorsa stagione: Andrea Russotto. Proprio da accingiamo, quindi, a vivere un campionato di altisquesti, il nuovo mister può partire per allestire, in- simo livello, con alla partenza, suddivise tra i due gisieme al DS Ortoli ed al presidente Cosentino, una roni, piazze ambiziose o in cerca di immediato riscatto formazione che sia un mix di giovani (importante a (Vicenza, Lecce, Perugia, Pisa, Ascoli e Grosseto su questo proposito la conferma di Orchi, alla quale si tutte). Un torneo che si prefigura di conseguenza difspera possa aggiungersi anche quella di Bacchetti) ficilissimo, ma allo stesso esaltante e stimolante, dued elementi di provata esperienza come Sirignano, rante il quale occorre approfittare del fatto che su Catacchini, Fiore e altri. Ma veniamo al nuovo allena- sedici formazioni, ben nove potranno giocarsi la protore: ci è piaciuta la scelta della società, che ha deciso mozione, sia essa diretta o attraverso i play off. Tra di puntare su un tecnico emergente con la passione queste ci sarà, ne siamo certi, anche il nostro Catandel calcio nel sangue, come testimoniato dal fatto che zaro… vogliamo scommettere? Arrivederci a fine luha giocato, a buoni livelli, fino ad oltre 40 anni di età. glio!

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Ancora pochi sussulti al calciomercato on il consueto primo appuntamento stagionale, all’Ata Hotel di Milano, relativo alla risoluzione delle comproprietà, è ormai definitivamente partito il calciomercato 2013/14. A dire il vero, un mercato avviatosi in sordina, che forse prenderà piede solo con la definitiva ufficializzazione delle regole stagionali relative al minutaggio dei giovani. Proprio con riferimento alla definizione delle compartecipazioni, v’è da dire che il Catanzaro, rientra da Milano con due importanti rinnovi ottenuti, come quelli dei calciatori Orchi e Russotto (inseguito strenuamente dal Gubbio) rispettivamente con Roma e Parma, mentre D’ Agostino, reduce da una stagione non esaltante sui tre colli, ha fatto ritorno alla Samp già pronta a rimandarlo verso altri lidi (Pontedera). In generale comunque, finora, nessun botto di rilievo, con tutte le società, chi più chi meno, a fare i conti con i bilanci e molte ancora impegnate a definire il discorso allenatore. Anche da questo punto di vista, non sono mancate le sorprese, specie tra le due grandi deluse Perugia e Lecce. I grifoni umbri, reduci dalla delusione patita nei playoff in un "Curi" stracolmo, ripar tiranno da mister Cristiano Lucarelli, che verrà af fiancato in panca da Conticchio, e cercherà di bissare il suo primo ed esaltante anno da trainer, appena conclusosi con la "doble" scudetto e supercoppa, centrato con gli Allievi del Parma. Un Perugia, che però perde il miglior giovane dello scorso campionato di Lega Pro, e, cioè quel Politano, di proprietà della Roma, adesso prestato dai capitolini al Pescara. Ancora più cocente la delusione da smaltire per i salentini, che quasi certamente ritroveremo inseriti nel girone B insieme al Catanzaro, e che al momento non hanno sciolto le riser ve sul nuovo tecnico il quale presumibilmente sarà scelto in volata tra Gautieri (favorito, anche se ha richiesto un trien-

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di Sebastiano La Ferla*

nale) e l’indigeno Checco Moriero, in precedenza accostato anche all’Uesse. Ribaltone dell’ ultima ora in panca anche a Gubbio, dove Sottil è stato esonerato e dove v’è ancora indecisione sul nome dell’erede (Vivarini, Dal Canto o un outsider). Nulla di deciso anche a L’Aquila dove ad inizio settimana si opterà se continuare con il mister Giovanni Pagliari fresco di promozione o cambiare rotta. Sempre in tema di panchine, ha del clamoroso il ritorno di Pergolizzi ad Ascoli; Barletta conferma l’ex reggino Nevio Orlandi autore di una salvezza miracolosa; Maurizi ha firmato un biennale con la Paganese, mentre regna il mutismo nella confinante Nocera, sia sul successore di Auteri così come sui programmi immediati del patron Citarella. Poco o nulla invece i movimenti di rilievo riguardanti i calciatori. al momento prevalgono solo tanti rumors. I più attendibili danno bomber Evacuo sulla strada per Benevento, due promettenti giovani del Palermo come Bollino e Peterman vicini al Perugia, e, poi sopratutto parlano di numerosi calciatori, importanti per la categoria, in partenza da Lecce e Nocera. Per quel che concerne il Catanzaro, il ds Ortoli unitamente ai massimi dirigenti sta lavorando alacremente per poter mettere a disposizione del nuovo tecnico Oscar Brevi una rosa competitiva, e spera di accendere ulteriormente l’entusiasmo dei tifosi con qualche acquisto importante, specie di portiere e attaccante. Ci vorrà pazienza ancora per qualche giorno, così come per l’arrivo dell’estate piena, e poi come da consuetudine, oltre agli addetti ai lavori, anche per tifosi ed appassionati, nei bar come sulle spiagge della costa jonica, il calciomercato sarà l’argomento predominante, in attesa di una firma, e sognando un campionato da vertice. *Procuratore Sportivo


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Periodico sportivo indipendente

S EGRETARIA DI R EDAZIONE: Rossella Brasile

Anno I° - n. 17 - Luglio 2013 Tiratura: 5.000 copie Reg. Tribunale di Catanzaro n. 15 del 25.10.2012

FOTO: Cosimo Simonetta PROGETTO G RAFICO E R EALIZZAZIONE Studiograficomaio

DIRETTORE R ESPONSABILE COORDINAMENTO G IORNALISTICO Claudio Pileggi

Via Indipendenza, 4 - 88069 Stalettì (CZ) info: 0961.918427 - 339.2215585

STAMPA: Graficherre di Francesco Raffaele

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er quei pochi che ancora non lo sapessero, sia la Berretti che gli Allievi giallorossi, sono arrivati a disputare le semifinali nazionali. I primi a Cremona, per il Final Four, in un turno secco che li ha visti uscire pesantemente sconfitti dal Latina, i più giovani in terra toscana, dove hanno disputato il Final Eight, e dopo essere passati da secondi del proprio girone, sono stati sconfitti dall’Albinoleffe con una sola rete a tre minuti dal termine. A mente fredda, ma con gli occhi e il cuore ancora carichi di emozioni, azzardiamo un incontro parallelo con i tecnici delle due rappresentative giovanili, Giulio Spader per la Berretti e Gianluca Procopio per gli Allievi, sulla fantastica avventura appena vissuta e che ci auguriamo sia servita anche alla società per dare sempre maggiore fiducia a questi giovani che rappresentano certamente il futuro calcistico della città. Cosa ti ha lasciato questa esperienza? Spader: “Un momento di gioia comune, un traguardo che abbiamo raggiunto anche con fortuna, perché bisogna riconoscere che noi non eravamo i più forti, ma abbiamo avuto l’umiltà e la caparbietà di volerci sempre migliorare e questo connubio, alla fine, è diventato quel valore aggiunto che ci ha consentito di arrivare a Cremona”. Procopio: “Ci ha arricchito sia sotto l’aspetto morale che professionale; dieci giorni vissuti intensamente, confrontandosi con società quali il Milan, l’Inter, il Parma, la Lazio, dimostrano che è stato fatto qualcosa di veramente importante con questi ragazzi. Hanno vissuto il calcio come deve essere vissuto, con quei valori che abbiamo cercato di inculcargli e sicuramente resterà un ricordo indelebile. Mi auguro che sia un punto di partenza e non di arrivo. Abbiamo dei giovani forti, ma in Toscana siamo stati letteralmente immersi nel verde dei campi di gioco, abbiamo goduto di strutture veramente professionali, ed io sono sicuro che sia scattata una molla importante che ha reso fattivamente il valore di ciò che si è costruito”. Hai mai pensato che non saresti riuscito nei tuoi propositi? Spader: “Durante il girone di andata abbiamo inanellato dieci vittorie consecutive e con assoluto merito; anche dopo la battuta d’arresto con il Milazzo, ci siamo detti che avremmo dovuto solo ripartire con la personalità che ci aveva contraddistinti fino ad allora, e siamo andati a prenderci quello per cui avevamo combattuto per tutto il campionato”. Procopio: “Il sogno del buon piazzamento mi ha sfiorato sin dall’inizio; quando vedevo che le giornate passavano, noi giocavano bene, ma la classifica diventava dura, ho cominciato a perdere le speranze”.

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massimo di ciò che si sarebbe potuto dare, ed è stata la prima cosa che ho detto ai ragazzi: siamo usciti, è vero, ma a testa alta”. Una testa alta che vorremmo fosse mantenuta quanto più possibile, fornendo a questi ragazzi quelle possibilità oggettive che, consentitecelo almeno ora, sono venute meno in molti ambiti. Il Ceravolo ha accolto questi ragazzi con gioia ed entusiasmo, ma al momento non si ha notizia di una struttura certa in grado di garantire regolarità agli allenamenti degli Aquilotti. Ci permettiamo di ricordare agli addetti ai lavori, che è dovere precipuo di ognuno assicurare certezze a quei giovani che si guadagnano tale diritto sul campo, per cui, se vogliamo che la meritocrazia sia coltivata come valore primario, nel campo dello sport come in qualunque altro, sarebbe il caso di scendere dal carro del vincitore e lavorare concretamente per preparare in tempo un terreno che produca frutti duraturi ed eccellenti nel tempo. Ad ognuno il suo compito, loro quello di farci divertire, noi, le istituzioni che ci rappresentano, assicurare il godimento di quei presupposti perché ciò avvenga.

Qual’è stato il momento in cui hai pensato, invece, che si potesse realmente sperare di arrivare fino in fondo? Spader: “Abbiamo affrontato il girone di ritorno con il nostro spirito, quella combattività e concretezza che ci ha sempre contraddistinti, così il rush finale é stato il migliore fra le pretendenti. Abbiamo avuto come obiettivo arrivare secondi perché era quello il posto che meritavamo, e il fiato della Nocerina a ridosso non ci ha minimamente fatto desistere da questo proposito”. Procopio: “Dopo Salerno, dove abbiamo subito una sconfitta pesante, nel discorso del martedì è scattato qualcosa anche sotto il profilo caratteriale. Evidentemente i ragazzi non avevano capito bene alcuni dettagli riguardanti concentrazione, umiltà, intensità, determinazione. Poi abbiamo realizzato un filotto di risultati positivi, che ci hanno permesso di entrare nella griglia dei play off e lì mi son detto che ce l’avremmo potuta fare”. Del resto tutte le rappresentative giovanili giallorosse hanno raggiunto quei risultati eccezionali che si attendevano da anni, a dimostrazione di una ormai conclamata competenza e professionalità. E così, chiediamo ancora: Pensi che ci siano i presupposti per fare ancora meglio? Spader: “Lo scorso anno, di questo periodo, l’organizzazione del campionato era più avanti, avevamo già individuato una rosa abbastanza definita. Quest’anno c’è sì una base costituita sia da Berretti che Allievi, ma ci mancano ancora troppe indicazioni certe, per cui è alquanto prematuro fare dei programmi e non é scontato che si possa rivivere la stagione appena conclusa”. Procopio “Non è facile ripetersi, ma la nostra intenzione è quella di portare i ragazzi alla soglia della prima squadra. Quando arrivi in queste vetrine importanti, il lavoro di un anno ottiene importanti gratificazioni. La base c’è, non partiamo da zero, ma quest’anno tutti si aspettano risultati importanti”. Hai qualche rammarico? Spader: “Solo quello che riguarda la nostra uscita a Cremona; un risultato assolutamente poco veritiero e quella reazione un pò sottotono che non ci attiene. I ragazzi hanno mollato un pò troppo ma non meritavamo quel finale di partita. Quei quattro goal di scarto hanno parlato di una differenza che di fatto non c’era. Certamente loro erano più maturi ed esperti, noi con una squadra unita, compatta, quella con cui siamo partiti e abbiamo fatto tutto il campionato, siamo arrivati mantenendo il nostro gruppo, mentre gli altri hanno goduto anche di qualche rientro eccellente che ha fatto certamente la differenza”. Procopio: “L’unico rammarico è quello di essere usciti a tre minuti dalla fine, ma per il resto sono sicuro che è stato dato il

Gea Brescia

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Street Soccer. Il ritorno del Football Four! Cosa possiamo inventare, di innovativo, di diverso?”: forse fu questo l’interrogativo di due ragazzi che, undici anni fa, avevano intenzione di organizzare un torneo di quartiere come tanti, senza sapere che, da lì a poco, avrebbero dato vita ad un vero fenomeno aggregativo di massa. Si tratta di Francesco Scarpino e Francesco Truglia, gli storici organizzatori del Football Four, il primo torneo di Street Soccer del Capoluogo, dal 2002, ritornato quest’anno, dopo due stagioni di pausa. “Senza presunzione, ci permettiamo di ritenerci i fautori del ‘Calcio a 4’ a Catanzaro e, sul nostro modello, tanti altri hanno preso spunto nell’organizzare iniziative identiche: ciò, però, ha contraddistinto ancor di più il nostro stile, costituendo uno stimolo ulteriore per noi – affermano gli organizzatori-. Le difficoltà oggettive che incontra la società di cui facciamo parte, non precludono l’entusiasmo di chi abbia il desiderio di partecipare. Il Football Four a Catanzaro rappresenta il torneo per eccellenza”. Già, un inconfutabile dato di fatto, alla luce dei risultati raccolti nel corso delle nove edizioni sulle spalle, partendo dal campetto della Scuola Media Manzoni del quartiere Pontegrande (oggi Campetto “Vitaliano Serò”), per poi spostarsi, negli anni, alla “gabbia” della scuola “Aldisio”, teatro di emozioni palpitanti, con protagonisti di tutto rispetto, del rettangolo verde e del ‘parquet’ di casa nostra: Cacia, Corapi, Iemmello, Rocha, Sodano,

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Pastori, A. Voci, Ricca, A. Canino, D. Masciari, Zurlo, A. Capicotto, Celia, G. Rotundo, C. Iozzino, Carrozza (giusto per citarne alcuni), passando dai portieri Patruno, Mirabelli e Scerbo, che hanno spadroneggiato nelle diverse edizioni. Un albo d’oro ricchissimo, che ha visto trionfare Impianti Elettrici Santise, Anlc, Impresa Edile Trapasso (per due anni consecutivi), San Leonardo, Corredi Fera, Punto Blu, I Fulminati e Catanzaro Lido. Attualmente è in corso la decima edizione, che ha avuto il via scorso 19 giugno, con dieci squadre ai nastri di partenza: dieci fuoriserie, molte delle quali candidate alla vittoria finale visto l’evidente potenziale tecnico. Il Football Four rappresenta una importante vetrina di bel gioco, agonismo e colpi da maestro ma, l’obiettivo unico ed essenziale dello staff condotto da Truglia e Scaprino, resta sempre quello di divertirsi e divertire, portando famiglie e ragazzi all’Aldisio, in uno spirito di unione, sport e rispetto per l’avversario. Le gare sono previste dal lunedì al venerdì, con due partite al giorno (ore 19.30 e ore 20.30). Verranno premiati 1^, 2^, 3^ e 4^ classificata; Miglior Portiere; Miglior Giocatore; Capocannoniere; Goal più bello; Coppa Disciplina. Signori, indossate casacca e scarpette: il Football Four è tornato.

Cosimo Simonetta


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Géza Kertész, l’eroe dimenticato uella di Géza Kertész è una storia simi tifosi e fu omaggiato da numerosi d’altri tempi. Una storia quasi didoni. menticata e sconosciuta ai più, noCon gli etnei conquistò la prima promonostante Géza Kertész fu il primo zione in B e sfiorò la promozione in serie allenatore che ottanta anni fa portò il CaA. Géza Kertész era talmente bravo, che tanzaro e la Calabria in serie B. Una stodivenne molto famoso negli ambienti ria che andrebbe ricordata anche per il calcistici italiani. Dopo aver allenato in triste epilogo che ebbe; culminata con la Sicilia, si trasferì a Taranto e conquistò fucilazione di Kertész. nuovamente la promozione in Serie B. Nato a Bucarest nel 1894, Géza Kertész Nella stagione 1938-1939 andò a Berfu un calciatore – di ruolo interno – gamo per allenare l’Atalanta, con cui Gésa Kertész prima di intraprendere la carriera di almancò la promozione nel massimo camlenatore. Vestì la maglia della Nazionale magiara, pionato in modo rocambolesco: a cinque giornate anche se in una sola occasione, e conquistò una dalla fine i bergamaschi vantavano, infatti, un vancoppa d’Ungheria con il Ferencváros. Nel 1925-1926 taggio di 6 punti sulla seconda, ma la squadra subì il arrivò in Italia, diventando giocatore-allenatore dello recupero del Venezia che vinse il campionato. KerSpezia, dove rimase per una stagione prima di tra- tész lasciò l’Atalanta ed esordì in Serie A con la sferirsi alla Carrarese (anche qui nella doppia veste Lazio: nel primo campionato conquistò il quarto di tecnico e calciatore), giocando la sua ultima sta- posto finale, ma venne esonerato nel corso della stagione nel 1926-1927 prima di ritirarsi dal calcio gio- gione seguente dopo sole sei gare. Tornò alla Salercato e iniziare la carriera da allenatore. Dopo aver nitana al termine della stagione 1940-1941, andando lasciato Carrara, da tecnico sportivo, ebbe altre due poi di nuovo al Catania nella stagione 1941-1942, in esperienze a Viareggio e a Salerno, prima di arrivare Serie C. Nel giugno del 1942 venne chiamato alla nel 1931 a Catanzaro. Alla guida della Catanzarese guida della Roma, vincitrice dello scudetto nella sta(così si chiamava la squadra giallorossa che poi as- gione precedente, subnentrando al connazionale Alsunse la denominazione di Unione Sportiva Catan- fréd Schaffer. Gli eventi della seconda guerra zaro) lo volle il presidente Talamo. Il massimo mondiale portarono all'interruzione del campionato dirigente delle aquile venne casualmente a cono- italiano: Kertész decise quindi di tornare in Unghescere le sue esperienze professionali e lo pregò ri- ria dove nel 1943-1944 guidò l’Újpest nella sua ultima petutamente di guidare la squadra. La “corte” del stagione da tecnico sportivo. presidente Talamo fu talmente assillante che Géza Svestiti i panni di allenatore costituì, insieme all'exKertész cedette e guidò i giallorossi per due stagioni compagno di squadra Toth (che, negli anni prececonquistando la prima storica promozione in Serie denti, aveva allenato anch’egli in Italia), B. Nel maggio del 1933, dopo gli spareggi con il Si- un’organizzazione resistenziale che salvò un centiracusa a Napoli, e con il Perugia, vincitore dell’altro naio tra ungheresi ed ebrei dai campi di sterminio girone, la Catanzarese, vinse il campionato di prima nazisti. Kertész fu però arrestato nel 1945, dopo che divisione ottenendo per la prima volta nella sua sto- un delatore riferì alla Gestapo che nascondeva un ria la promozione in Serie B, prima squadra della Ca- ebreo in casa, e morì fucilato insieme allo stesso labria a raggiungere questo ambito traguardo. Toth qualche giorno prima della liberazione della caKertész fu talmente amato dalla tifoseria giallorossa pitale ungherese. È sepolto al cimitero degli eroi di che quando lasciò Catanzaro per andare ad allenare Budapest. il Catania, fu accompagnato alla stazione da tantisAntonio Gagliardi

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