Catanzaro vs Avellino

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Periodico Indipendente - Anno I° - num. 15 - Domenica 05-05-2013 - CATANZARO - AVELLINO


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Un ultimo sforzo e... arrivederci a presto

di Claudio Pileggi

Un gol, quello di Fioretti al 94° minuto di Sorrento- nella formula e nei premi. Seguitissima anche la paCatanzaro, che rappresenta certamente la più im- gina le foto dei lettori di Marco Nisticò e tutte le ruportante realizzazione della stagione intera. Un gol briche fisse: gli emozionanti amarcord dei romantici che permette di far tirare un sospiro di sollievo ai Enzo Minicelli e Aurelio Fulciniti; la parola ai tifosi tifosi giallorossi e che vuol dire salvezza quasi certa. della bravissima Dora Dardano, che ci ha portati Per togliere quel “quasi” basta ora non dannarsi alla scoperta di personaggi dal sangue giallorosso; troppo l’anima contro Avellino e Gubbio, acconten- il punto sul campionato del competente Emanuele Vartolo; l’avversario di tarsi, reciprocamente, di un turno del nostro infaticabile punticino a partita (basteeditore Luigi Conforto, i rebbe anche agli avversari) simpaticissimi ipsi dixerunt e guardare con fiducia al del sagace Carlo Talarico; prossimo anno. Benvenuto l’intervista del professionale allora a mister D’Adderio, Francesco Iuliano, attrasubito vincente e bravo a saverso la quale i calciatori persi integrare a far accetgiallorossi hanno svelato ai tare in uno spogliatoio non lettori il proprio animo, la certo sereno, e un caro e afpropria vita privata. E che fettuoso saluto a mister dire dell’ambiziosa ed affiCozza, al quale saremo semdabile Gea Brescia e dell’orpre grati per la splendida mai “suo” settore giovanile. promozione della scorsa Mister D'Adderio Abbiamo dato notevole spastagione e soprattutto per l’impegno e la dedizione, a trecentosessanta gradi, zio anche agli sport minori, con la stessa Gea Breche ha profuso in questi due anni sui tre colli. Errori scia ed in qualche occasione anche con Cosimo di inesperienza e limiti caratteriali hanno certa- Simonetta, quest’ultimo nostro bravissimo fotografo mente condizionato la sua seconda annata in giallo- ufficiale. Naturalmente un sentito grazie agli ospiti rosso, ma la mano sul cuore, rivolta ai tifosi che si sono succeduti nella rubrica l’opinione, davgiallorossi e che pubblichiamo nel paginone cen- vero qualificati e che hanno aggiunto un tocco di ectrale, è significativa ed apprezzabile più di ogni altra cellenza al giornale e anche al nostro bravissimo e parola e di ogni altro gesto, e ne sintetizza al meglio paziente grafico, Giuseppe Maio, al curatore delle statistiche, Antonio Costantino, nonchè ai distribuil personaggio. E intanto siamo anche giunti all’ultimo numero de tori, alla segreteria ed ai collaboratori tutti. Un gior“Il Giallorosso” edizione 2012/2013. Un’avventura nale che non sarebbe esistito, però, senza il per noi entusiasmante ed andata aldilà di ogni più determinante contributo degli sponsor: a loro un rosea aspettativa. Per chi scrive si trattava della ringraziamento di cuore, insieme a quello dell’ediprima esperienza da direttore e coordinatore gior- tore e amico Luigi Conforto, col quale abbiamo da nalistico di una testata, e non posso che ritenermi subito creduto in questo progetto e con cui si è riupiù che soddisfatto. Siamo riusciti a “fidelizzare” sciti a costruire una “squadra” davvero affiatata e fitantissimi lettori, soprattutto con il concorso vinci nora (speriamo a lungo) vincente. Infine grazie a voi il prossimo campionato, partecipatissimo, azzeccato amici lettori, arrivederci a presto!

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Avellino, capolista con merito enultimo atto, ultimo in casa che corrisponde al debutto casalingo di mister Fulvio D’Adderio. Una serie d’intrecci renderà questa domenica avvincente ed emozionante come poche in questo strano campionato del Catanzaro. Al “Ceravolo” arriverà la capolista Avellino che chiede ai giallorossi il lasciapassare per la serie B. Un occhio al campo e l’orecchio alla radiolina per sentire quello che succede in Perugia – Prato. E’ la domenica delle verità e dei possibili verdetti definitivi sia ai piani alti che in quelli bassi della classifica. I giallorossi con la vittoria thriller di Sorrento hanno fatto un passo importantissimo per evitare i play out. Viaggio all’inferno e ritorno, questo potrebbe essere il titolo della scorsa domenica. Un lampo di “terminator” Fioretti ha permesso alle aquile di riprendere quota e di rivedere la luce nonostante l’inaspettata vittoria del Viareggio contro i grifoni. E oggi bisogna completare l’opera non lasciando tutta la posta in palio agli irpini. Potrebbe, infatti, bastare un punto, anche se, qualora il Perugia dovesse battere il Prato, il Catanzaro, forte degli scontri diretti e di tre punti in più rispetto ai toscani, si potrebbe prendere il “lusso” anche di perdere. Ma diciamoci la verità: a nessuno piace perdere. Pertanto le aquile non concederanno alcuno sconto ai lupi bianco verdi. La squadra di mister Rastelli – che è anche un ex, avendo

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di Luigi Conforto

giocato con i giallorossi nella stagione 1988-89 facendo da riserva ad O’Rey e a Stefano Rebonato – ha fin qui disputato un campionato fantastico. Una vera e propria cavalcata che ha lasciato alle spalle tutti. Anche quando tutto sembrava compromesso, gli irpini non hanno mollato ed oggi sono con un piede e mezzo in serie B. Un primato ampiamente meritato. L’Avellino è la squadra che ha ottenuto il maggior numero di vittorie, ben 17 ed il minor numero di sconfitte, soltanto 5, in mezzo solo 6 pareggi. Ma i record degli irpini non finiscono qui. Miglior attacco del campionato con 47 centri e migliore difesa con 24 gol incassati. Un organico di grande qualità, ben miscelato, che ha permesso ai ragazzi di Massimo Rastelli di lasciarsi tutti alle spalle. I bianco verdi giocano a memoria ed adottano un 4-3-1-2 con Di Masi in porta; Zappacosta, Izzo, Fabbro e Bianco in difesa; mentre nel terzetto di centrocampo giostrano D’Angelo, Arini e Millesi; completano l’undici; De Angelis dietro le punte ed il duetto Castaldo - Biancolino in avanti con licenza di pungere. Inutile dire che oggi al “Ceravolo” ci sarà il pubblico delle grandi occasioni con una buona rappresentanza ospite e non è detto che, alla triplice fischio finale, la festa non possa essere doppia. Quindi, rispetto per tutti e timore per nessuno, in alto i cuori e fuori la voce: Noi siamo il Catanzaro!


Simone Masini, il bomber

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di Francesco Iuliano

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alla vita ho imparato che non sempre si può vincere e che le sconfitte fanno parte del gioco. Purtroppo quando sei giovane fai fatica a comprendere questo. Poi, crescendo, ti accorgi che le sconfitte sono sempre superiori alle vittorie.

N BOMBER con la passione delle bollicine. Simone Masini, da buon toscano, non poteva non essere un eno-appassionato. Quello di dedicarsi, un giorno, all’emozionante mondo di Bacco è, infatti, una delle aspirazioni dell’attaccante giallorosso. Arrivato alla corte di Cozza nel luglio del 2011, con i suoi 21 gol realizzati lo scorso campionato, ha contribuito a far ritornare il Catanzaro in Prima Divisione dopo nove anni di assenza. Quest’anno, però, con l’arrivo di Fioretti, anche Masini ha dovuto mettersi a mezzo servizio. Una circostanza, questa, che non ha affatto attenuato la voglia di fare la sua parte in una squadra diventata, con il passare dei mesi, troppo frequentata. Da professionista serio qual è, Masini però, ha saputo mantenersi la stima della tifoseria. Qual è il tuo miglior ricordo calcistico? Credo che siano due, su tutti gli altri, i ricordi professionali a cui tengo di più. Il primo è quello legato alla Nazionale in occasione dei Giochi del Mediterraneo. Un’esperienza bellissima sia sotto l’aspetto calcistico che extra calcistico. L’altro ricordo, senza dubbio, è quello che mi riporta alla partita pareggiata 33 al Marassi contro il Genova. In quella partita ho segnato due gol. Un risultato che ci consentì di salvarci con quattro giornate di anticipo. La tua migliore partita disputata? Forse una partita giocata con la maglia della Cremonese. Ricordo che nel primo tempo segnai tre gol. Dopo cinque minuti della ripresa, però, il mister mi sostituì. Non la presi bene perché avrei voluto rimanere in campo. Sarebbe potuta essere una giornata ancora più indimenticabile. Quale, invece, la tua peggiore partita disputata? Di peggiori ce ne sono tante, ma sono anche quelle che dimentichi più velocemente. Comunque non parlerei di peggiori partite disputate. A volte capita di fare qualche errore ma questo nel calcio ci può stare. Qual è stato il percorso che ti ha portato ad essere un calciatore e chi ha creduto maggiormente in te?

Ho fatto le giovanili con la Lucchese e poi tutta la trafila. Ho saltato la categoria Allievi perché andai per un periodo con la Juventus. Al mio rientro a Lucca sono stato portato in prima squadra ed a diciassette anni ho esordito in C1. Per tutto questo devo dire grazie al mister D’Arrigo che appena mi ha visto mi ha portato in prima squadra. Da lì è iniziata la mia carriera calcistica. Di allenatori, poi, ne ho avuti tanti ma D’Arrigo ritengo sia quello che ha subito creduto in me. Qual è la rinuncia più grande che la carriera ti abbia imposto? Credo nessuna. Questa è una professione che ho sempre fatto con voglia e con piacere. E’ stata la mia passione. Ecco perché non credo abbia mai rinun-

ciato a qualcosa. La critica che ti ha più infastidito nella tua carriera? Nessuna in generale. Quando qualcuno mi critica, giornalisti compresi, cerco sempre di cogliere l’aspetto positivo e di trovare, nelle critiche, le motivazioni per reagire. E poi anche le critiche, come gli elogi, fanno parte di questa professione. Cosa hai imparato dallo sport? Ho imparato che non sempre si può vincere e che le sconfitte fanno parte del gioco. Purtroppo quando sei gio6

vane fai fatica a comprendere questo. Poi, crescendo, ti accorgi che le sconfitte sono sempre superiori alle vittorie. Qual è stata la chiave del tuo successo: la determinazione, l'umiltà, la fortuna o … cos’altro? Sono tutte doti importanti e che fanno inevitabilmente parte delle dotazioni di un calciatore. Soprattutto se devono sopperire alla mancanza di qualità personali eccellenti. C’è una squadra con cui ti piacerebbe giocare? Sicuramente la Juventus, visto che sono un tifoso bianconero. Ora cambiamo argomento, lasciamo lo sport per passare un pò al Masini di tutti i giorni.


Curiosità Nome Simone cognome Masini data e luogo di nascita Pisa, 23 ottobre 1984 altezza 1,82 peso kg 71 segno zodiacale scorpione Squadre precedenti Lucchese, Cesena, Ascoli, Virtus Lanciano e Monza. Qual è stato il momento più emozionante della sua vita? Sicuramente due: il matrimonio con mia moglie Antonella e la nascita di mia figlia Virginia. E della tua vita sportiva? Sicuramente l’esordio tra i professionisti a diciassette anni. E poi le emozioni più belle sono quelle che provo quando segno un gol. Hai altri interessi? Si, sono un appassionato di vini. Ho uno zio che lo fa per professione. Io, per il momento, sto studiando per diventare sommelier. Ultimo libro letto? A dire il vero, con mia figlia piccola non ho il tempo per dedicarmi alla lettura. Comunque i miei autori preferiti sono Fabio Volo e Paulo Coelho. Ultimo film visto? Il cavaliere oscuro – il ritorno di Christopher Nolan Attrice preferita? Sharon Stone Ultimo cd comperato? Quello dei Negramaro Genere musicale preferito? Mi piace ascoltare tutta la musica ma quella rock non mi fa impazzire. Canti mai sotto la doccia? Nello spogliatoio no. A casa mia si. Canzone preferita? Difficile trovarne una, ma Solo tre minuti dei Negramaro è una di quelle che preferisco. Programmi tv preferiti. Mi piace soprattutto guardare lo sport. Poi sono un

appassionato dell’NBA Città italiana preferita? Pisa Vacanza ideale? In Francia tra i vigneti dello Champagne Un pregio di Masini Credo di essere una persona molto leale, sincero e spontaneo. Un difetto? Forse sono un pò permaloso Aggettivo per definirti Leale Qualità che apprezzi di più in un uomo La sincerità. Mi piacciono le persone che sono sincere con me visto che io lo sono con gli altri. Qualità che apprezzi di più in una donna Mi piace una donna che mi faccia ridere. Hai un sogno nel cassetto? In particolare no. Quelli che ho nel cassetto sono tutti per mia figlia Ti ricordi come hai conosciuto tua moglie? Si, eravamo in Versilia con amici comuni. E’ stato amore a prima vista? Colpo di fulmine, direi proprio di si. Se la dovessi definire in una parola? Per me è tutto Cosa ti piace di più di lei La sua intelligenza. Cosa non sopporti di lei E’ un pò permalosa anche lei. Da 1 a 10 quanto conta nella vita: il denaro 6 l’amicizia 8 l’amore 9 la salute 10 la famiglia 10 l’onestà 10 la bellezza 7 il sesso 8

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Periodico sportivo indipendente Anno I° - n. 15 del 05.05.2013 - Tiratura: 5.000 copie Reg. Tribunale di Catanzaro n. 15 del 25.10.2012

FOTO: Cosimo Simonetta PROGETTO G RAFICO E R EALIZZAZIONE Studiograficomaio - Via Indipendenza, 4 - 88069 Stalettì (CZ)

DIRETTORE R ESPONSABILE E COORDINAMENTO G IORNALISTICO Claudio Pileggi

info: 0961.918427 - 339.2215585

E DITORE Luigi Conforto - info: 333.8247197 - 331.7928935

STAMPA: Graficherre di Francesco Raffaele Via P. F. Fiorentino, 6 - Catanzaro - Tel. 0961.792692 8


Viaggio all’inferno e ritorno ella terz’ultima gara del girone B della Lega Pro, si registra un fatto importante, ormai quasi decisivo in chiave promozione: all’inseguitrice Perugia non riesce l’aggancio, anzi si allunga il distacco e la capolista Avellino, che batte l’Andria per 4-0, fugge ormai a vele spiegate verso la promozione diretta. Eppure il turno sulla carta non poteva di certo dirsi favorevole per gli irpini, in quanto il grado di difficoltà era pressoché identico, visto che Andria e Viareggio si giocavano le ultime carte per evitare i playout. Invece è accaduto quello che non ti aspetti, e cioè che la squadra forse più in forma del girone, il Perugia, cade sul campo del Viareggio, regalando un clamoroso doppio match point alla squadra di mister Rastelli che consolida il primato, evidenziando tutti i propri meriti: squadra con il numero maggiore di vittorie, il numero inferiore di sconfitte, l’attacco più prolifico, la difesa meno battuta. Se la promozione dell’Avellino è ormai un dato quasi acquisito, a mantenere ancora interessante questo girone è la lotta nelle zone playoff e playout. Partendo dalla parte alta della classifica, nel turno odierno spicca lo scontro, decisivo per la conquista della quinta piazza, tra Pisa e Benevento, decisamente l’ultima occasione per la squadra di mister Carboni di provare a raggiungere gli spareggi promozione: un premio assoluto per un’ottimo girone di ritorno, ma anche, molto più realisticamente, molto rammarico per quanto poco è stato fatto in quello di andata. Il posto ambito dalla squadra del presidente Vigorito è appunto occupato dal Pisa che ha vinto per 3-1 con il Prato, una trasferta dalle tante insidie che ha confermato la validità della squadra di mister Pagliari sia come gioco che come “bontà” di organico. Ed ora è il momento del nostro amato Catanzaro. Veramente ottimo l’esordio del tecnico D’Adderio

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di Emanuele Vartolo

chiamato dal Presidente Cosentino per l’ultimissimo scorcio di campionato, solo tre partite per conquistare i punti necessari per la salvezza. Un Catanzaro che con grande cuore, attenzione e concentrazione, tutte qualità che sembravano smarrite durante l’ultima fase della stagione, conquista la sua terza vittoria esterna di questo campionato. I tifosi giallorossi sono stati ancora una volta grandi protagonisti, colorando gli spalti di Sorrento e trascinando gli undici verso questa importantissima vittoria. Questi tre punti sono vitali per la classifica e per l’obiettivo della salvezza che adesso è veramente vicinissima. Oggi al Ceravolo di scena ci sarà l’Avellino cui manca un punto per la B, classica partita, quindi, in cui un punto potrebbe andar bene ad entrambe le squadre. Che voto dare, quindi all’annata del Catanzaro? Forse una sufficienza striminzita, dati i proclami, neanche tanto velati, di inizio stagione e di gennaio. Si è comprato molto, si è speso tanto, quasi mai si è azzeccata in chiave mercato la scelta giusta. Soprattutto è apparsa carente la gestione dello spogliatoio, con uomini mandati in naftalina troppo presto ed altri mantenuti in campo nonostante una condizione psicofisica scadente. In ogni caso, tutti errori che ci possono stare considerata la giovane età della società. Mantenere questa categoria, raggiunta da appena un anno e con grandi sacrifici dopo vent’anni di delusioni è fondamentale ed è il giusto premio per un presidente come Giuseppe Cosentino che, con tanti sacrifici ha dato la possibilità al Catanzaro ed ai Catanzaresi di tornare a parlare di calcio giocato dopo anni di amarezza ed oblio. Un sentito grazie di cuore dunque al Presidente con l’augurio di poter veleggiare, dal prossimo anno verso traguardi sempre più importanti. Forza Catanzaro!

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gni settimana saranno proposte tre partite del campionato di prima divisione, delle quali occorrerà tentare di indovinare il pronostico (1-X-2) ed il risultato esatto. Se si indovina solo il pronostico sarà assegnato 1 punto, se si indovina il risultato esatto saranno assegnati 3 punti. Nel caso si indovinino entrambi, i punti non si sommano, per cui il punteggio massimo attribuibile per ogni partita è di tre punti. Può anche essere possibile effettuare un pronostico in contraddizione con il risultato esatto (es: X, 1-0). Si procederà quindi alla stesura di una classifica ed al vincitore finale sarà assegnato un abbonamento del settore “Tribuna Centrale” per il campionato 2013-2014. Sono previsti premi anche per il secondo classificato (“Abbonamento Settore Curva”) ed il terzo (Divisa ufficiale completa US Catanzaro). Premio settimanale: al primo classificato un accessorio tecnico offerto dalla Givova, sponsor ufficiale US Catanzaro; al secondo classificato un biglietto di tribuna laterale. Per concorrere occorre collegarsi al sito “www.ilgiallorossonline.it” nella sezione “il concorso” specificando nome e cognome del concorrente, con i dati anagrafici (data e luogo di nascita). Si precisa che può essere inviato un solo pronostico per ogni concorrente e che in caso di parità sarà considerato vincitore chi lo avrà inviato per primo. NB. Si raccomanda di utilizzare sempre lo stesso indirizzo mail.

- Sig. PLAciDA DAniLo con punti 6, si aggiudica il primo premio consistente in un accessorio tecnico GiVOVa. - Sig.ra cArDAMone giADA con punti 6 si aggiudica il secondo premio consistente in un biglietto di tribuna laterale.

I VINCITORi DELLA SCORSA SETTIMANA Sig. frAnceSco ciAMbrone, ritira il primo premio consistente in un accessorio tecnico GiVOVa.

ATTENZIONE: I RISULTATI E LA CLASSIFICA FINALE SARANNO PUBBLICATI SUL SITO www.ilgiallorossonline.it E SUL PRIMO NUMERO DELLA NUOVA STAGIONE. PER L’ULTIMO CONCORSO NON SONO PREVISTI VINCITORI SETTIMANALI.

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I pronostici da indovinare questa settimana sono i seguenti: Gare del 12-05-2013

PRONOSTICO

RISULTATO ESATTO

AVeLLino - PiSA gubbio - cAtAnzAro PAgAneSe - PerugiA

Classifica parziale per le prime dieci posizioni: CONCORRENTE 1 - ciAMbrone Vincenzo

PUNTI 34

2 - VArone AngeLo

31

3 - noSDeo LeonArDo

30

4 - ciAMbrone frAnceSco; LAMAnnA fLAVio; fASAno rAffAeLe (1944)

29

7 - gALLo StefAno

28

8 - cAStAgnA ArnALDo; gAccettA fortunAto; De SienA feDerico;

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8 - cArDAMone DAViDe

27

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Si LaB, composta da un team di Tecnici Qualificati, nasce con l’obiettivo di fornire servizi su tutti i problemi che le aziende devono affrontare nel settore ambientale ed agroalimentare. il laboratorio è iscritto nel Registro Regionale dei Laboratori di analisi non annessi alle industrie alimentari ai fini dell’autocontrollo fin dal 2006. il laboratorio è accreditato aCCREdia in conformità alla norma UNi CEi EN iSO/iEC17025 ed opera con sistema di Gestione per la Qualità certificato UNi EN iSO 9001:2008. Strumentazione all’avanguardia e costante addestramento del personale garantiscono al cliente rapidità, affidabilità del dato analitico e consulenza sempre aggiornata. ESi LaB S.r.l. - Gruppo ESiSUd Via Lucrezia della Valle, 84 88100 Catanzaro Tel. 0961/753902 - Fax 0961/752340

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di Carlo Talarico

CATANZARO Fulvio D’Adderio Allenatore - Calabria Ora 20 aprile 2013

Francesco COZZA Allenatore - Il Quotidiano della Calabria del 19 aprile 2013

I numeri non dicono solo che siamo la peggior difesa ma anche come e quando prendiamo i gol, e la mia valutazione si orienta anche su questi aspetti

Il progetto Catanzaro ritengo di averlo portato a termine, considerato che in due anni ho centrato una promozione e lascio una squadra salva e con un vantaggio sulle inseguitrici

RESTO DEL MONDO

Accidenti, con i piedacci che mi ritrovo ho fatto un gol in serie A

Al Cagliari è mancata fortuna? Culo, in questi casi si dice culo

Gennaro GATTUSO - Calciatore

Sergio CAMPANA - Avvocato

La differenza tra il Milan e il Chelsea? Nessuna: entrambe giocano con tre italiani

Meglio perdere una volta 3 a 0 che tre volte 1 a 0 12

Renzo ULIVIERI - Allenatore


Ed ora urge ultimare lo stadio un certo punto ho pensato davvero che i play out fossero inevitabili. Che la dea bendata, al di là delle nostre pecche, ci avesse di nuovo voltato le spalle. Il Viareggio che vince con un Perugia lanciatissimo verso la serie B mi aveva già fatto fare mille calcoli sulle prossime due giornate. Meno male che ci ha messo la firma Fioretti sulla gara di Sorrento. Proprio sui titoli di coda. Proprio come all’andata. Altrimenti… Non che si possa pensare di essere già salvi. E’ la nostra stella: soffrire fino alla fine. Ma con i tre punti arrivati dalla Campania, la sconfitta casalinga del Prato (con cui siamo in vantaggio negli scontri diretti), ci permette di essere più tranquilli. Probabilmente si potrebbe festeggiare la permanenza già contro l’Avellino se il Perugia tornerà a fare il Perugia, battendo proprio il Prato in casa. Del resto, in Umbria si tiferà Catanzaro per tentare una rimonta (improbabile) sui campani; e al “Ceravolo” si farà molta attenzione sul risultato che arriverà dal “Curi”. O forse no, se si sarà capaci di battere la capolista: in tal caso non si dovrà aspettare l’esito di quella gara. L’impresa, oggettivamente, è difficile. Se dovessimo limitarci a considerare le ultime prestazioni casalinghe dei giallorossi, non potremmo che puntare tutto sul “2” fisso. Ma il calcio non è una scienza esatta. Così la speranza è quella che si possa regalare alla tifoseria una bella soddisfazione, alla fine di un campionato particolarmente travagliato. In cui sono stati commessi una serie di errori sui quali è inutile tornare, visto che sull’argomento si è tanto discusso. Piuttosto, una volta archiviata la salvezza (speriamo già da questa giornata), è necessario pianificare il futuro. Capire cioè se è possibile costruire un nuovo progetto in-

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di Davide Lamanna *

torno a D’Adderio. Un progetto che possa consentire al Catanzaro del presidente Cosentino di tagliare, nel giro di qualche anno, l’ambito traguardo della serie B. Un progetto che, tuttavia, non può prescindere dal restyling del “Ceravolo”. Se è vero che quelle di mister Cozza, a un certo momento della stagione, sono sembrate delle forzature (non si può giustificare una sconfitta tirando in ballo le deficienze dell’impiantistica sportiva catanzarese), è altrettanto vero che è impensabile far slittare ancora l’inizio della riqualificazione dello stadio, necessaria per dotare la città di una struttura funzionale. Che, da un lato, permetta al pubblico di godere di uno spettacolo, quello che dovrebbe essere una partita di calcio; dall’altro, ai calciatori di potersi allenare in una situazione confortevole. Non perdere tempo dovrebbe essere l’obiettivo di tutti. Staremo a vedere quando e come saranno spesi gli ormai noti cinque milioni di euro. Infine una notazione sul settore giovanile. Perché è soprattutto là che si costruisce il futuro di una squadra. Quello del Catanzaro ha centrato, quest’anno, obiettivi importanti. Allievi e Beretti sono ai play off. Un plauso va a tutto lo staff tecnico che ha lavorato sodo nonostante tutte le difficoltà. Insistere su questa strada è indispensabile.

* giornalista professionista dal 2000, ha per anni condotto su telespazio calabria diverse trasmissioni sportive. Ha collaborato con il “Sole 24 ore” e “radio 24”, ha fondato catanzaroinforma.it insieme con altri due colleghi. Dal novembre 2012 dirige “calabriaeconomia” e conduce su canale 71 “A tutto campo”, trasmissione che si occupa delle squadre calabresi.


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Eman: il musicista giallorosso

di Dora Dardano

’ultimo intervistato per questa stagione lo definirei morbido di commenti su noi Catanzaresi, accogliamo la mia ciliegina sulla torta. Chiudiamo in bellezza il commento dell’intervistato: “Mourinho ha creato un con un giovane ma maturo artista che si muove filone nuovo in cui tutti tendono ad imitarlo nell’essere nella musica da tanto tempo, ma soprattutto è da sot- un po’ cattivi. L’underground esiste anche nel calcio, e tolineare che lo fa nella sua e nostra città: Emanuele chi non vince ha sempre qualche critica. Mourinho è un vincente e parla da vincente. Il problema del CatanAceto. “Ho Iniziato in cameretta a cantare sopra le basi delle zaro a volte è Catanzaro stessa. Non si può pretendere canzoni reggae jamaicane” nasce così Eman, un ra- di salire in serie A nel giro di un anno. Il problema che gazzo come tutti, ma con una passione e un talento in- il mondo intero va troppo veloce, ma è necessaria la programmazione. Contranato. Seguendo l’esempio riamente nel mondo della del nonno Saverio, Eman musica siamo poveri, non segue assiduamente la squaabbiamo le grandi somme dra fino ad assistere a tutte le ma investiamo per la nostra varie magagne societarie passione. Per quanto riche l’hanno un pò allontaguarda il calcio che si tratti nato dal Ceravolo. Continua di Cozza o qualcun altro però sempre a giocare a bal’importante è non illudere sket e a seguire suo fratello mai la piazza. Io amo la Andrea che ne è anche lui mia città, ma riconosco che giocatore. Dunque un cana Catanzaro è difficile lavotante, Eman, a cui mi viene rare. Esistono altre realtà spontaneo porre la doeman in concerto musicali qui, ma per noi camanda: “Come mai ancora a labresi associazionismo e cooCatanzaro? Non sarebbe più facile sfondare altrove?”. E lui mi risponde così: “Sa- perativismo sono assenti, non ci fidiamo mai dell’altro, rebbe stato troppo facile. Quando ho scelto di andare a stessa cosa nei confronti di chi ha fortuna in qualsiasi studiare a Cosenza non ho seguito il consiglio di mio campo, si tende ad essere più duri, più aspri. A Catanpadre che mi suggeriva Bologna. Rimanendo in Cala- zaro si è troppo allenatori e Cozza è un derivato dell’ambria sono successe tante cose che hanno contribuito alla biente, non la causa”. creazione di Eman. Se fossi stato a Bologna non so se Ultima riflessione per quest’anno è sulla rivalità tra le Eman sarebbe nato. Questo posto mi tiene attento e ho squadre calabresi. Vedere i calabresi che si odiano per sempre fame e voglia di fare. L’unica cosa che mi problemi calcistici è all’ordine del giorno: “Il calcio è manca è il confronto artistico e costruttivo con altra diventato troppo una forma distorta di quello che è la gente che fa musica. In ogni caso sono sempre obbligato società. Non sopporto il campanilismo e penso che in a fare dei viaggi anche fuori l’Italia per incontrare pro- Calabria sia amplificato, non ci si da una mano. Conduttori discografici”. Caro Eman non potevi darci mi- trariamente, io devo ringraziare la mia crew per il loro glior risposta, credo di parlare a nome di molti costante appoggio, e mi riferisco a Kuanito, Maddawg, affermando che il coraggio è di chi rimane, non di chi Skeggia(SKG), Gionny C, Tano e Will” E arriva anche il pronostico tanto atteso. Finora non ci ha mai azzecva via, e tu puoi esserne un esempio. “Penso che ogni passione si coltiva. Se tu scegli il buon cato nessuno, sarà Emanuele a spuntarla scommetseme e lavori duro il raccolto sarà buono. Ma il più bel tendo su un 2 a 1 per Catanzaro- Avellino? Qualunque sia il risultato, speriamo di concludere con una nota raccolto è quello di casa tua”. Mentre salutiamo Cozza che, si sa, non è mai stato positiva da cui poter ripartire la prossima stagione.

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Con l’Avellino si riassapora la Serie A atanzaro e Avellino? Una piccola, grande storia vissuta anche in Serie A. Una storia di calcio che inizia esattamente l’11 giugno 1978. Al “Luigi Ferraris”, il “Marassi” di Genova, l’Avellino, allenato da Paolo Carosi, batte in trasferta la Sampdoria, confinata a centro classifica, con un gol di Mario Piga al 53’. Al “Comunale”, invece, il Catanzaro, guidato da Giorgio Sereni, batte il Como – in lotta per una difficile salvezza e poi retrocesso a fine giornata, ma con un certo Pietro Vierchowod in difesa – con una rete di Massimo Palanca dopo soli tre minuti. Un gol mai dimenticato da chi era allo stadio quel giorno, e ancora oggi si diverte a raccontarlo. Con queste due vittorie, Catanzaro e Avellino salgono entrambe in Serie A. Mentre per il Catanzaro è la terza (e ultima, fino ad oggi) promozione, per l’Avellino del presidente Pietro Sibilia è un traguardo storico e raggiunto per la prima volta. Le due squadre, nel primo campionato di Serie A, danno molto filo da torcere a Milan, Inter e Juventus, per non parlare delle altre, e si incontrano il 5 novembre 1978, sesta di andata. Finisce 0-0. Stesso risultato anche al ritorno, davanti al pubblico di fede giallorossa, l’11 marzo 1979. A fine campionato, Catanzaro nono con 28 punti e Avellino undicesimo con 26. Nel torneo successivo, alla quarta di andata, il 7 ottobre 1979, finisce ancora una volta a reti inviolate. Il 3 febbraio 1980, l’Avellino vince per 2-0. Vanno a segnò Claudio Pellegrini III, che nell’annata successiva passerà al Napoli, e Giuseppe Massa, attaccante ex Lazio e Napoli che in Irpinia gioca gli ultimi scampoli di carriera. Nella stagione 1980/81, dopo quasi quindici anni di ostracismo, la Figc riapre le frontiere e tornano i calciatori stranieri in Italia. La Roma acquista Paulo Roberto Falcao, la Juventus si “lancia” sul regista di centrocampo irlandese Liam Brady e l’Avellino, più modestamente, se vogliamo, ingaggia Juary Jorge dos Santos Filho, più semplicemente Juary. Appena ventunenne, seppure accolto con il consueto scetticismo, non ci mette molto a diventare il beniamino della tifoseria del “Partenio”, con i gol e le giocate, ma anche con il suo celebre “giro della bandierina”, esultanza che contraddistingueva ogni sua rete. E il 21 dicembre 1980, undicesima giornata, Juary “timbra il cartellino” anche contro il Catanzaro, dopo soli 12 minuti. Al ri-

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di Aurelio Fulciniti

torno, il 26 aprile 1981, è 1-1 con reti di Claudio Ranieri al 41’ e di Franco Ipsaro Passione – un cognome che metterebbe parecchio in difficoltà gli speaker “urlatori” di oggi – al 49’. La Serie A 1981/82 vede in campo il primo calciatore straniero del Catanzaro. Viorel Nastase. Nato a Bucarest il 7 ottobre 1953, viene dal Monaco 1860, in Bundesliga, dove nel campionato 1980/81 ha segnato 15 gol in 25 partite. A Catanzaro ci mette tutta la buona volontà, ma ben presto si scoprirà che, oltre al pallone, la sua compagna inseparabile è la bottiglia. E questo “vizietto” si ripercuoterà nel suo rendimento da calciatore. Ad Avellino è rimasto Juary – autore di un gol da antologia a San Siro contro il Milan, dove, lanciato in verticale, con un tocco di prima, al volo, brucia la difesa rossonera, portiere compreso e mette in rete – ma c’è anche un altro ex col dente avvelenato: Vito Chimenti. Nato a Bari il 9 dicembre 1953, inventore della “bicicletta”, “magia” più volte imitata – e spesso con scarsa fortuna – per alzarsi e portare avanti il pallone, arriva a Catanzaro dal Palermo nella stagione 1979/80. Di “biciclette” ne farà vedere poche e segnerà un solo gol, in casa contro il Pescara. Poi, passato alla neopromossa Pistoiese segnerà il primo “gol dell’ex” al Catanzaro, con conseguente astio polemico. Il 22 novembre 1981, nona giornata, a Catanzaro, è ancora 0-0. Ma al ritorno, il 28 marzo 1982, è proprio Vito Chimenti a fissare il risultato, a quattro minuti dalla fine. Con le solite, immancabili polemiche da parte sua. Oggi Chimenti risiede a Matera. I baffi pare siano gli stessi, ma con diversi chili in più, e un amico catanzarese e giallorosso, trapiantato nella Città dei Sassi, ci ha raccontato che non è raro trovarlo sul corso cittadino, a discutere di calcio. Campionato 1982/83, 2 gennaio, penultima di andata. A Catanzaro, dopo soli due minuti, l’Avellino passa in vantaggio con Beniamino Vignola. Al settimo della ripresa, azione convulsa in area, c’è un clamoroso assist di un difensore irpino per Viorel Nastase, che non ha difficoltà a battere Stefano Tacconi. Al ritorno, l’8 maggio, è un inequivocabile 4-0, con una acrobatica autorete di Alberto Cavasin dopo pochi secondi, seguita nella ripresa dai gol di Alberto Bergossi, Gian Pietro Tagliaferri e del peruviano Geronimo Barbadillo. E fu l’ultimo confronto in Serie A.


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21 Volte Donna: il messaggio di speranza di Ivana Di Martino ’amore per la vita e per lo sport è passato da Catanzaro. “21 Volte Donna” ha fatto tappa nel Capoluogo con Ivana Di Martino, “una donna normale, mamma di tre figli, con la passione della corsa fin da bambina” più che un’atleta, come usa autodefinirsi. Ma ad Ivana Di Martino effettivamente non corrisponde il profilo di una semplice maratoneta: Ivana Di Martino è portatrice di un messaggio, un messaggio d’amore, di speranza, macinando chilometri, per tutte quelle donne oggetto di soprusi, che devono lottare per realizzare i propri sogni. Non indossa una pettorina recante un numero seriale, bensì, a distinguere la sua marcia, è il ‘NO’ alla violenza sulle donne, senso di un gesto che scuote le coscienze. Così, l’iniziativa (avviata lo scorso 7 aprile a Milano, in occasione della “Milano City Marathon”) che toccherà complessivamente ventuno città, domenica 14 aprile alle 9.30, è partita dal Parco della Biodiversità Mediterranea per l’ottava delle ventuno mezze maratone in programma, con un percorso che si è diramato per le vie di Catanzaro fino a giungere nel quartiere marinaro, all’Hotel Perla del Porto. Un tiepido sole pri-

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ivana Di Martino con giampaolo Mungo

maverile accarezza la pelle ad impreziosire la splendida cornice composta dal Parco della Biodiversità che Ivana, poco prima della partenza, ha avuto modo di ‘assaggiare’, seppur in minima parte, esterrefatta dalla bellezza del posto, accompagnata dall’Assessore allo Sport Giampaolo Mungo, ‘Cicerone’ nel parco per l’occasione, inorgoglito per aver ospitato un’iniziativa che correla sport e solidarietà, contando sulla sensibilità dell’Assessore al Tu-

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rismo Rita Cavallaro e sul sostegno di associazioni ed enti privati. Un progetto sponsorizzato dall’Associazione “Doppia Difesa Onlus” fondata da Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, che ha visto la partecipazione simbolica di 21 ragazze alternatesi durante il tragitto al fianco di Ivana e 10 uomini. “Un’accoglienza meravigliosa che mi ha fatto commuovere! Siete delle persone eccezionali”, dichiara una Di Martino teneramente “balbettante” per l’emozione, colpita dalla partecipazione collettiva. “Ho deciso di percorrere tutta la Penisola passando da Catanzaro, perché ritengo che questa città meriti di essere conosciuta per tutto ciò che ha da offrire” continua l’atleta lombarda, sottoposta a due delicatissimi interventi al cuore, oltre ad essere stata vittima di aggressioni, in passato. In virtù di ciò che ha vissuto, Ivana Di Martino vuole lanciare un monito: “Le donne possono fare, se hanno un sogno: nella vita occorre la forza di rialzarsi, di reagire e affrontare il futuro con coraggio”. Tu hai vinto, Ivana Di Martino. Cosimo Simonetta


Politici Catanzaresi Vs Nazionale Attori: festa per tutti onostante la sosta, il “Nicola Ceravolo” apre le porte dell’amicizia e dello sport all’evento organizzato dalla Media Service di Maurizio Raffaele, con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Catanzaro e della Lega Nazionale Dilettanti: un’inedita ‘sfida’ tra la Nazionale Calcio Attori e una selezione di Politici e Amministratori del Capoluogo con il nobile obiettivo di raccogliere fondi a sostegno del reparto di Onco - ematologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” e dell’Associazione Animalista “Su la Zampa”. Lo scenario di questa gara giocata sabato 20 aprile alle 16.00 è stato il seguente: sole, caldo, ‘calore’ umano di fan alla caccia dell’autografo e della fotoricordo dei vari Raffello Balzo, Ludovico Fremont, Marcelo Fuentes e Andrès Gil, giusto per citarne alcuni; sponda locale: qualche ruga con capello brizzolato e pancetta in vista sotto la divisa, con lo scopo primario di arrivare a fine partita con ossa integre, senza contusioni e con il fiato necessario per potersi ab-

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bandonare sul divano, la sera! Battute a parte, una manifestazione contraddistinta dalla solidarietà, dal divertimento e dalla goliardia: ci piace auspicare in un simile sentimento di comunione di intenti e armonia tra scranni, microfoni e riunioni di giunta, così come avvenuto in campo, in un abbraccio tra rappresentanti delle istituzioni,

La formazione nazionale Attori

gente festante, assiepata in tribuna e volti noti della tv e del cinema. Uno splendido pomeriggio arricchito dalle esibizioni dei finalisti del talent

La formazione dei Politici catanzaresi 23

Eight Stars e degli artisti dell’Associazione Wonderland di Anna Costantino, che ha visto la presenza della nota Alma Manera, madrina della manifestazione, di ritorno a Catanzaro dopo il successo del “Maria di Nazareth” nel febbraio 2011 e con la conduzione e il ‘commento tecnico’ del conduttore Domenico Milani, anche se di ‘tecnico’ si è visto poco, se non qualche rara verticalizzazione o affondo sulla fascia da parte di alcuni temerari della squadra dei politici locali, più che altro pronti a contenere, a provare qualche ripartenza semplice, per finire poi con otto reti sul groppone, a beneficio dei più prestanti e preparati atleticamente Attori, ma poco importa: occorreva divertirsi, regalare alla città una giornata di festa e distrazione, lontano da ogni tipo di estrazione politica, dimenticando per qualche ora i disagi che attanagliano la nostra città. Cosimo Simonetta


top 11 della 28ª giornata Statistiche a cura di Antonio Costantino

RUOLO

CALCIATORE

CLUB

VOTO

M/V

GOAL STAG.

Port. dif. dif. dif. Cent. Cent. Cent. Cent. att. att. att. all.

Gazzoli Briganti Zappacosta Sirignano Montiel dezi de Liguori Benedetti Fava Fioretti Evacuo Cuoghi

Viareggio Gubbio avellino Catanzaro Benevento Barletta Nocerina Viareggio Paganese Catanzaro Nocerina Viareggio

7 7 7 7 6,5 7 7 7 7 7,5 7 7

6,25 6.25 6,75 6.25 6.5 6,25 6,5 7 6.5 6,50 6,5 6,75

41 1 1 0 2 6 1 2 1 12 15

MIGLIORE STAGIONE 2003-2004 Genoa serie B 23 presenze 2011/2012 Serie B 16 presenze 2011/2012 avellino 1ª divisione 27 presenze 2007/2008 avellino serie B 17 presenze 2006/2007 Udinese serie a 8 presenze 0 goal 2009/2010 Giulianova 1ª divisione – 19 presenze 2011/2012 Nocerina serie B 21 presenze 1 goal 2011/2012 Prato 1ª divisione 19 presenze 3 goal 2003/2004 Udinese Serie a 31 presenze 12 goal 2011/2012 Gavorrano 2ª div. 39 presenze 33 goal 2007/2008 Frosinone serie B 40 presenze 13 goal 1998/1999 Messina, Promozione in C1 Opinioni in rima di...

LA CLASSIFICA Avellino

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Gubbio

36

Perugia

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Catanzaro

36

Nocerina

50

Prato

33

Latina

49

Viareggio

33

Pisa

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Andria

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Benevento

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Barletta

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Frosinone

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di Enzo Minicelli

Umberto Sacco... una vita in Giallorosso mberto Sacco nasce nel 1919 e timido, in campo diventa un gigante e cresce nel mitico Rione della un punto di riferimento per i tutti i “Vallotta”, dove incomincia a ticompagni. Ma Umberto Sacco non rare i primi calci ad un pallone fatto di appende le scarpe al chiodo, continua stracci rattoppati. A 13 anni risponde a calzarle per insegnare ai giovani caalla chiamata della Catanzarese e nel tanzaresi le basi principali del gioco settembre del 1933 si presenta in del calcio, e dopo aver fatto especompagnia di altri suoi amici coetanei rienza allenando squadre cittadine, ridel rione (Costa, Miniaci, Giglio, Fultorna nella sua “Catanzarese”. A ciniti) al Mister Ungherese Koezegi, Catanzaro insegna calcio a generache dopo aver visto e tastato le capazioni di neofiti reclutati per le formacità balistiche del “Balilla” (così chiazioni minori giallorosse che guida nei mato dagli amici), gli consegna la vari campionati “Allievi”, “De Marmaglia numero 9 degli Allievi. Seguito tino”, “Cadetti” eccetera. Porta i raattentamente dal suo allenatore, gazzi della De Martino, a disputare Sacco affina le sue qualità e viene indiverse Finali Nazionali, e per alcuni serito nelle “riserve” della prima di loro si aprono le porte della Prima umberto Sacco squadra, diventando la punta di diaSquadra: Martino, Silipo, Giummulè, mante del gruppo di giovani speranze a cui toccò risolle- Barbuto, Rondinelli e Cittadino, tutti nati e cresciuti sotto vare le sorti di una società che finanziariamente era in la stessa scuola, quella di UMBERTO SACCO. Divenuto crisi e rischiava di scomparire. Dopo la pausa forzata del allenatore in seconda, collabora con Lupi, Ballacci, Seperiodo bellico, il “Balilla” riprende il suo posto in squa- ghedoni e Di Marzio, il quale ultimo lo volle in Serie A dra con rinnovato entusiasmo, confermandosi uomo goal con il Napoli e a Genova. L’associazione Catanzaro nel della squadra giallorossa fino a tutto il 1949, allorchè la Pallone, nel 2008, istituisce un Premio a suo nome, un rottura del menisco (all’epoca non esisteva l’artroscopia!) premio dedicato a lui alla sua carriera di calciatore ed allo costrinse dopo oltre 200 partite e un centinaio di reti a lenatore, ma in modo particolare alla sua dedizione ai chiudere una carriera strepitosa durata oltre sedici anni. giovani catanzaresi che hanno nel tempo inseguito i loro Chi ha visto giocare Umberto, non dubita che sia stato sogni. Un premio per chi ha dato e continua a dare luuno dei talenti più limpidi e cristallini del calcio catanza- stro e amore ai colori Giallorossi e a chi ha contribuito rese prodotto a cavallo tra le due guerre: uomo minuto e fattivamente a creare la nostra storia calcistica.

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Maviglia, cittadino, Mister Sacco, V. Lo giudice e P. barberio 27


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Inaugurato il nuovo stadio di Stalettì intitolato a “Gregorio Grillone e Gregorio Iiritano” rovare la forza di ripartire e concedere alla comunità una struttura idonea: un impianto che possa consentire di raccogliere soddisfazioni e raggiungere traguardi, ponendosi sempre nuovi obiettivi. Forse è questa una delle tante miliare (oltre ad essensazioni racchiuse sere riusciti ad acquinei cuori dei familiari stare un defibrillatore di Gregorio Grillone fornito in dotazione al e Gregorio Iiritano, L’Arcivescovo bertolone, il sindaco di Stalettì narciso e il prefetto reppucci nuovo stadio, con i due giovani scomparsi fondi raccolti durante tragicamente, ai quali è intitolato il nuovo stadio comu- il torneo estivo in memoria di Gregorio Iiritano), grazie nale di Stalettì (Cz), inaugurato giovedì 11 aprile alla anche al supporto morale delle famiglie dei compianti presenza del Sindaco Pantaleone Narciso, dell’As- ragazzi, che avranno un motivo d’orgoglio in più, se sessore allo sport Bocchino Salvatore e di tutta non altro. Ed è carico d’amore e sostegno l’abbraccio l’Amministrazione, del Prefetto di Catanzaro Anto- di una comunità intera accorsa a celebrare l’evento, al nio Reppucci e dell’Arcivescovo Metropolita di Ca- quale hanno presenziato anche amministratori ed tanzaro – Squillace Mons. Vincenzo Bertolone, con esponenti politici dell’intero comprensorio, oltre a Sauna delegazione di tesserati dell’US Catanzaro, lieti verio Mirarchi, Presidente Regionale FIGC; Domenico di presenziare (come lo stesso presidente Cosentino Praticò, Presidente Regionale CONI Calabria; Tony aveva preannunciato, dalla Cina), per poi fare ritorno Sgromo, Presidente Provinciale CONI; il Questore per una gara amichevole lo scorso 25 aprile. Guido Marino; frate Franco Lio e il parroco don RoUna giornata caratterizzata dalla commozione e dalla berto Corapi, attivi nel caldeggiare la realizzazione di partecipazione collettiva, in uno degli scorci più sug- un’opera, fiore all’occhiello del paese di Stalettì che, gestivi della nostra costa, tant’è che i giocatori, oltre ad d’ora in poi, avrà un posto dove poter coltivare i propri assistere alla benedizione di Mons. Bertolone e agli in- talenti. Solidarietà, aggregazione, sport, il tutto tradotto terventi dei presenti, si sono lasciati trasportare dalla nel sorriso lasciato in eredità da Gregorio Grillone e voglia di immortalare lo strepitoso scenario offerto dal- Gregorio Iiritano alla loro gente, in un pomeriggio conl’alto del Golfo di Squillace. Ampio parcheggio, vicino cluso con l’incontro amichevole tra la compagine locale alle strutture ricettive più gettonate, terreno in erbetta e il Soverato (che milita in Eccellenza). naturale, spalti, spogliatoio dotato di pannelli per energia solare: con tanti sacrifici, l’amministrazione comunale di Stalettì è riuscita a produrre questa pietra Cosimo Simonetta

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A sinistra l’Amministrazione comunale di Stalettì. in alto una delegazione dell’uS catanzaro calcio che ha partecipato alla manifestazione

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C’è ancora da sudare

di Gea Brescia

on è finita la stagione del Settore Giovanile del duti. Visi amici anche tra i dirigenti; ogni volta che Catanzaro, ma se si voleva avere conferma del- guardo verso la panchina, riconosco la testa lucida di l'importanza del progetto che vede i suoi ragazzi Franco Modestia, il “burbero benefico”, come lo parte in causa, basta considerare quanto fatto finora. chiamo io, e spero me lo consenta dall'alto della sua Giulio Spader con la sua Berretti è approdato alle fasi benevolenza, mai pago, ma nello stesso tempo orgonazionali, e lo stesso risultato è stato raggiunto da glioso di far parte di questo progetto esaltante. E poi Gianluca Procopio con gli Allievi. Non siamo adusi ai Carmelo Moro, sereno e onnipresente; molto spesso trionfalismi, ma è indubbio che questi ragazzi ab- ho avuto il dubbio che godesse di qualche dispensa biano compiuto un'impresa straordinaria, non per speciale per esercitare il dono dell'ubiquità. Fra i opera e virtù dello Spirito Santo, ma grazie all'impe“primi calci”, coi Giovanissimi, gno ed all'enorme lavoro svolto in questi gli Allievi e la Berretti, sempre otto mesi. Ripercorrendo sorridente, mai una parola indietro con la memoria, fuori posto, semmai la soluvedo scorrere davanti ai zione pronta nel risolvere quamiei occhi i primi incontri lunque problema. E paziente, avuti con le squadre ed i loro molto paziente, dote rara ma dirigenti; all'inizio semplici apprezzata, disposto ad ascolnomi, poi i volti degli “uomini tare, ad imparare, perché che fecero l’impresa”...ed come dice sempre “io non anche molto altro. Giulio, conto nulla, gli altri sono tutti calmo, pacato, apparentepiù importanti”. Bellissimo mente tranquillo, tecnico l'incontro con Don Mario acuto e concreto, poche paGuarnieri, suo omologo role fuori dal campo, punto di negli anni d'oro del Catanriferimento importante per zaro; il buon saggio a chiac” tti tutti i “Berretti”. In una mattina chierare e Carmelo ad re lla “ber e esultanze de una delle tant che qualcuno dei suoi si alleascoltare e a domandare nava con la prima squadra, era senza sosta....Don Mario a Calabricata, a vedere la lì, dietro la rete a riempirsi gli occhi di quei ragazzi Berretti insieme al Pres. Cosentino e a raccontarmi chiamati a dare il loro apporto, anche se poi tornati di come il Catanzaro perse lo spareggio a Terni, “pertra i compagni a spendersi come il mister si è sempre ché la panchina scelta non era fortunata”. Non è finita aspettato che facessero. Gianluca, quadrato, attento, ancora, da qui ogni incontro una finale, lo sanno i rapreparato, ha costruito i suoi allievi partita per par- gazzi e chi li segue; lo so io che non mi stancherò di tita, punto per punto, imparando soprattutto da quelli scrivere di loro, di raccontare quanto sia importante persi, che gli incontri finiscono ben oltre il novante- che ricevano dal pallone quella linfa vitale sana e cosimo. E poi loro, i ragazzi, come sempre nessun struttiva che solo lo sport, ma quello vero, può infonnome in particolare, squadra compatta, unita, vin- dere ed instillare. Non è finita, il bello inizia adesso, cente, ottime individualità, ma innanzitutto gruppo, poco da dimostrare, se non la voglia di mettersi alla finalmente lontani da quel campanilismo che proba- prova, di confrontarsi fra migliori, di continuare a giobilmente ha rappresentato il limite di chi li ha prece- care, ad osare e, perché nò, anche a sognare.

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Mens sana in corpore sano o staff medico del Catanzaro Calcio é rappre- sforzato oltre il consentito, visto che i recuperi avsentato dal medico sociale dott. Pino Gualtieri, vengono in modo graduale, e non bisogna mai didal medico sportivo dott. Francesco De Fran- menticare che prima viene l’uomo e poi l’atleta. cesca, pneumologo, dal dott. Enzo Macrì, ortope- L’anamnesi resta fondamentale ed anche se il radico, e dal dott. Roberto Ceravolo cardiologo; staff gazzo arriva già contrattualizzato, le visite sono costituito da eccellenze, ma con la prospettiva di es- scrupolose ed approfondite. Quest’anno è capitato che io abbia espresso un parere negativo su un sere ampliato ulteriormente. A questi si affiancano inoltre gli specialisti impie- atleta che è arrivato in ritiro senza contratto e poi è gati nel Settore Giovanile, e cioè il dott. Alaparone, tornato indietro”. il dott. Masciari, il dott. Citriniti, pediatra dell’Ospe- Del resto esistono dei parametri di riferimento a cui ogni medico deve attenersi dale Pugliese che si occupa coscientemente e comundei “primi calci” ed il dott. que, mi viene ribadito... “io Franco Caglioti, specialista la notte voglio dormire tranin pneumologia. quillo; quando è capitato che “Quello che ci lega è una ci siano state delle valutaprofonda amicizia ma princizioni dubbie gli accertapalmente l’amore per il Camenti sono stati effettuati tanzaro, verso il quale, anche fuori regione, dovesoprattutto la mia generavamo essere sicuri non solo zione, nutre un attaccaper noi, ma anche per la samento che ci rende lute stessa dell’atleta”. dimentichi di qualunque saSu questo il dott. Arena non crificio facciamo”, mi riferiha esitazioni: “il mio ruolo sce il dott. Gualtieri, che mi impone di tenere sotto sono certa non si risentirà se controllo gli sportivi anche definirò “datato” tifoso gialil dott. Saverio Arena in base alle valutazioni fatte lorosso. Insieme a lui il fisioterapista dott. Saverio Arena,” all’inizio della stagione. Quando programmiamo un il migliore nel suo campo”, affiancato dal mitico protocollo, lo facciamo in collaborazione con lo Masino ( Amato, ma la specifica è decisamente su- staff tecnico, e magari è l’atleta più anziano che riperflua), la cui esperienza è incommensurabile, chiede un’attenzione maggiore perchè ha tempi di una vera istituzione del Catanzaro, e che continua recupero più lunghi”, ma ciò non toglie che ognuno a seguire la squadra con una dedizione encomia- sia monitorato costantemente. “A fine settimana, poi, intervengono i massaggi perbile. “Oltre a loro però i molti colleghi che, presso l’ ché grazie all’uso delle mani, delle tecniche “da Ospedale Pugliese o Villa del Sole piuttosto che il spoglatoio”, siamo in grado di capire come operare. Policlinico, anche perché legati al Catanzaro, sia Masino ha le mani magiche, le conoscenze teoriche nella veste di tifosi oltre che in quella di medici, si sono importanti ma la competenza resta fondamenspendono in qualunque momento vengano interpel- tale, in questo lavoro. Con lui ho maturato la mia lati, in considerazione di rapporti d’amicizia ed af- esperienza pratica e soprattuto umana. Anche i ragazzi sono molto seri, riferiscono qualunfetto che ci legano da sempre”. Del resto il Catanzaro è come una malattia, “lo si que malessere e non nascondono nulla per non ha nel DNA, se sei medico o impiegato o svolgi qua- compromettere la squadra, sono professionisti e lunque altra attività, sei prima di ogni cosa tifoso sanno bene che una difficoltà non riferita può rapgiallorosso, e quando li chiami sono sempre dispo- presentare poi un problema serio. Magari possono nibili ed io non avrò mai modo di ringraziarli a suf- temere di essere tenuti fuori partita, se si lamenficienza”. Professionisti per i quali l’esperienza e la tano, ma con loro non è mai capitato nulla di tutto competenza fanno ancora la differenza e così, ag- questo. Logicamente anche Il rapporto con il tecgiunge il dott. Arena, “per un fisioterapista diventa nico è importante; il fisioterapista è un uomo di fifondamentale la manualità, perché solo il contatto ducia e la storia medica di un ragazzo può aiutare fisico ti consente di comprendere in che modo deve anche nelle scelte da operare. Noi siamo qua tutti essere trattato il paziente, ed ecco perché è impor- con un solo fine, fare il bene del Catanzaro, ed il tante creare sinergia con lo staff tecnico”. bene della squadra é appunto il bene di ogni sin“Le scelte spettano a quest’ultimo” continua ancora golo elemento”. Null’altro da aggiungere, han detto il dott. Gualtieri, “noi siamo lì per intervenire in tutto loro ed anche in modo chiaro e cristallino. caso di infortuni, ma le scelte spettano a loro, per quanto non è mai accaduto che nessuno sia stato Gea Brescia

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