Catanzaro vs Paganese

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Periodico Indipendente - Anno I° - num. 10 - Domenica 03-02-2013 - CATANZARO - PAGANESE


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Una rivoluzione davvero necessaria?

di Claudio Pileggi

i eravamo lasciati, prima della gara interna con- Giampà, soprattutto, e in parte anche D’Anna, avetro il Latina, con l’illusione di un Catanzaro che vano offerto un contributo determinante per la congirava a mille e che, con cinque vittorie in sette quista della promozione. E questo si chiedeva anche gare, era passato dal penultimo posto in classifica a quest’anno: due-tre innesti al posto giusto: un difensoli tre punti dalla zona play off. Poi il brusco risve- sore, bravo soprattutto nel gioco aereo, ed un paio di glio: due sconfitte senza attenuanti contro Latina, ap- centrocampisti. Il rischio maggiore quando si effetpunto, e Benevento, con la conseguenza di essere tua una rivoluzione di questo tipo, è che l’armonia alnuovamente invischiati nella l’interno dello spogliatoio ne zona play out. Un Catanzaro dai risenta, con tanti della vecchia tanti volti quello di quest’anno, e guardia non certamente soddinon soltanto riferito a quelli dei sfatti di dover cedere il posto tantissimi calciatori che sono agli ultimi arrivati. Al momento scesi in campo nelle prime 18 in cui scriviamo, non sappiamo giornate, ma anche alle altalese il DS Ortoli sarà riuscito, nanti prestazioni che gli stessi nelle ultime battute del mercato hanno offerto. Un Catanzaro di riparazione, a piazzare i calche, nonostante i nuovi innesti, ciatori in sovrannumero, natunon riesce a far quadrare i conti, ralmente lo speriamo, sia per soprattutto in difesa. Ben trentaalleggerire il monte stipendi, sia tre, infatti, le reti incassate dalla perché gestire una rosa di calretroguardia giallorossa, addiritciatori troppo ampia risulta semtura due in più del fanalino di pre problematico per qualsiasi coda Carrarese, e cinque nelle allenatore, anche il più esperto ultime due gare. Di contro, un e navigato. Il campionato è coattacco che con 25 reti realizmunque ancora apertissimo. A zate, ha fatto finora dignitosanostra memoria, non ricormente la sua parte. Ma la diamo una classifica così equilidomanda ricorrente è: era davbrata quando sono trascorsi Francesco Cozza vero necessario rivoluzionare quasi due terzi del torneo. Solo una formazione che, dopo un sei punti distanziano infatti la avvio deludente, e grazie soprattutto all’innesto di zona play off da quella play out, e bastano quindi dueRussotto, si era ritrovata e aveva inanellato una stri- tre vittorie per andare dalla cenere all’altare o vicescia di risultati positivi che l’avevano portata, come versa in caso di sconfitte. detto, ai margini della zona play off? Conti, Sabatino, Ma ormai quel che è fatto è fatto: lasciamo quindi laBacchetti, Ronaldo, Castiglia, Catecchini, Di Risio… vorare con la massima tranquillità mister Cozza e inun vero sconvolgimento dell’organico se è vero che, citiamo tutti insieme i suoi ragazzi, vecchi e nuovi. come affermato da mister Cozza al termine della Oggi capita la Paganese, una delle formazioni più in gara contro il Latina, gli stessi sono stati presi per forma del momento: batterla vorrebbe significare giocare. Lo scorso anno, tre soli innesti nel mercato dare nuova linfa al morale e soprattutto alla classifica. di gennaio avevano dato la svolta positiva. Quadri e Forza ragazzi: 1 fisso, e poi si vedrà.

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Paganese, avversario ostico e in forma i ricomincia dopo una sosta che solo il campo potrà dirci se è stata salutare o meno. Il Catanzaro sembra aver iniziato questa seconda parte di campionato in modo identico alla prima. Dopo aver avuto la meglio sul Barletta, ha rimediato due sconfitte da Latina e Benevento. Il copione di inizio torneo si è quindi ripetuto anche se su campi invertiti e con risultati diversi. Quello che però ha un po’ lasciato perplessi tifosi e addetti ai lavori è stata la svogliatezza (infarcita dai soliti errori tattici e da qualche svista arbitrale) con cui la squadra è scesa in campo. Nonostante il Catanzaro di oggi, sulla carta, si è rafforzato con gli arrivi dei vari: Ronaldo, Castiglia, Catacchini, Conti, Sabatino, De Risio e Bacchetti, alla luce dei risultati conseguiti nelle ultime due partite è, invece, sembrata una compagine priva di sostanza. Forse è stato un azzardo buttare nella mischia tutti i nuovi arrivati sin dal primo minuto. Era necessario amalgamare meglio vecchi e nuovi calciatori. Tuttavia la prova del 9 ce la potrà dare solo il campo. Ed oggi non ci saranno scusanti. Contro una Paganese in forma il Catanzaro, nonostante le assenze di Ulloa, Russotto, Papasidero e Borghetti, sarà chiamato ad una prova gagliarda e senza sbavature. I campani vengono dal roboante successo contro la vice capolista Avellino. Al “Marcello Torre” è finita 4 a 1 per i padroni di casa, sebbene gli irpini erano passati in vantaggio sul finire del primo tempo salvo essere travolti nella ripresa. La

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di Luigi Conforto

squadra di mister Grassadonia ha mantenuto parte dell’organico dello scorso anno irrobustendolo con calciatori di sicuro valore. Gli azzurro-stellati, finora, hanno conquistato 25 punti in classifica grazie a 6 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte (di cui una a tavolino con il Latina a causa dell’interruzione, colpa l’apertura di una voragine in campo, del match casalingo del 16 dicembre scorso). Grassadonia schiera la sua squadra con un classico 4-4-2. In porta Robertiello è una sicurezza. Il muro difensivo è, invece, formato da Puglisi, Fernandez, Fusco e Nunzella. Mentre nella parte nevralgica del campo giostrano Tortori, Soligo, Romondini, e Scarpa. Ma la vera svolta nel campionato della Paganese si è avuta nel momento in cui Grassadonia ha rivoluzionato il reparto offensivo passando dal duo Fava – Orldano ad un inedita coppia formata da Caturano e Girardi. Inutile dire che non sarà una partita facile, visto il buon momento che sta attraversando la Paganese, ma il Catanzaro non può più sbagliare altrimenti si rischia di venire nuovamente risucchiati nei bassifondi, anche perché, domenica prossima il campionato prevede un altro scontro diretto, questa volta sul campo dell’Andria. I giallorossi devono pensare a tirarsi prima possibile fuori da questa posizione, anche perché, con una vittoria e in virtù di una classifica comunque corta, si potrebbero scavalcare diverse squadre e affrontare il match in terra pugliese in modo ottimale.


Fabio Catacchini: “A Catanzaro per tornare in alto” ON ha avuto neanche il tempo di disfare la valigia che ha dovuto subito preparare il borsone per la trasferta di Benevento. Fabio Catacchini uno dei sei acquisti del mercato di gennaio del presidente Cosentino, si è presentato alla tifoseria giallorossa con un curriculum di tutto rispetto per un calciatore che ha deciso, a campionato iniziato, di giocarsi una scommessa dalla posta alta in una città calcisticamente esigente com’è Catanzaro. Ventinove anni lo scorso 19 gennaio, Catacchini, nativo di Città di Castello, in provincia di Perugia, ha alle spalle una discreta esperienza in serie cadetta. Un centinaio le partite giocate in serie B con la maglia del Rimini prima, quindi del Frosinone. E proprio dalla città ciociara, Catacchini è voluto venire via per iniziare una nuova avventura con la maglia del Catanzaro. Peccato però che il suo esordio nella trasferta di Benevento, non è coinciso con un risultato utile. La sconfitta al Santa Colomba, infatti, che ha seguito quella interna contro il Latina della settimana prima, ha innescato malumori ed inquietudini per una situazione di classifica che potrebbe iniziare ad essere preoccupante. Fabio Catacchini, però, è arrivato a Catanzaro per rimanerci, una sorta di riconquista di quella che è stata ed è una carriera in crescendo. Qual è il tuo miglior ricordo calcistico? Dopo tanti anni di attività ed avendo giocato diversi campionati, di ricordi ce ne sono diversi ma forse, da juventino, il più bello potrebbe essere quello che mi riporta indietro di due anni quando a Torino, contro il Toro, abbiamo vinto una partita per noi importante. La tua migliore partita disputata? Ne ho giocate tante ma, per le emozioni provate al comunale di Torino, devo dire che la migliore partita disputata sia stata sempre quella contro il Toro. Quale, invece, la tua peggiore partita disputata? Senza dubbio quella contro il Verona a Frosinone. Era la penultima del campionato di due anni fa. Abbiamo perso

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di Francesco Iuliano

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a passione per questo sport e la famiglia, alla base della mia scelta di fare il calciatore

Fabio Catacchini, quando giocava col Frosinone nella gara d’andata

2-3. Un risultato che è stato difficile accettare. Una vera giornataccia per la squadra ma soprattutto per me. Qual è stato il percorso che ti ha portato ad essere un calciatore e chi ha creduto maggiormente in te? Sicuramente la mia famiglia che mi ha sempre incoraggiato ad andare avanti ed a dare il massimo. Poi, però, c’è stata la passione per questo sport. Negli anni, poi, ho incontrato sulla mia strada bravissime persone e tecnici preparati che hanno contribuito a migliorarmi tecnicamente. Qual è stata, se c’è stata, la rinuncia più grande che la carriera ti ha imposto? Credo nessuna. Non ricordo, in tanti anni, di aver rinunciato mai a qualcosa. E poi, la nostra carriera è così bella che pensare a rinunce, potrebbe far sorridere qualcuno. La critica che ti ha più infastidito nella tua carriera? Non ce n’è una in particolare. Credo, 6

comunque, che la critica che più di altre infastidisce sia quella che quando la squadra va male si debba puntare il dito su qualcuno in particolare. Non mi va, per esempio, di essere considerato un mercenario e che uno di noi pensi solo ed esclusivamente alla propria carriera. Cosa hai imparato dallo sport? Tanto, ma soprattutto ad interagire con gli altri ed a rispettare sempre gli avversari e chiunque. Qual è stata la chiave del tuo successo: la determinazione, l'umiltà, la fortuna o … cos’altro? Credo che sia la determinazione, l’umiltà e la fortuna abbiano inciso, in maniera eguale, a farmi arrivare dove sono arrivato. A queste, però, vorrei aggiungere anche i sacrifici e la dedizione.. C’è una squadra con cui ti piacerebbe giocare? Sicuramente la Juventus. Da tifoso e da calciatore credo sia il sogno nel cassetto.


Curiosità Si, a volte. Città italiana preferita? Napoli Vacanza ideale? Sicuramente a New York, la Grande Mela. Un pregio di Fabio Catacchini? Credo di essere disponibile. Un difetto? Irascibile. Aggettivo per definirti Solare Qualità che apprezzi di più in un uomo. La sincerità prima di ogni cosa. Qualità che apprezzi di più in una donna Soprattutto la spontaneità Sei vanitoso? No. Quanto tempo passi davanti allo specchio? Pochissimo, al massimo un paio di minuti. Cosa hai imparato dalla tua famiglia ? Tanto. Ti ricordi come hai conosciuto tua moglie? Si. E’ stato amore a prima vista? Si, Se la dovessi definire in una parola? Bellissima. Cosa ti piace di più di lei Gli occhi. Cosa non sopporti di lei Quando si arrabbia. Da 1 a 10 quanto conta nella vita il denaro 8 l’amicizia 9 l’amore 10 la salute 10 la famiglia 10 l’onestà 5 la bellezza 5 il sesso 7

Ora, però, cambiamo argomenti. Lasciamo lo sport per passare a conoscere il Fabio Catacchini di tutti i giorni. Nome Fabio cognome Catacchini data di nascita 19 gennaio 1984 città di nascita Città di Castello (PG) altezza 1,85 peso kg 80 ruolo difensore segno zodiacale capricorno. C’è un oggetto che porti sempre con te? La foto di mio padre. Qual è il più bel regalo che ti si potrebbe fare? Vincere finalmente un campionato Cosa ti fa perdere la pazienza nel modo più assoluto? Sicuramente l’arroganza e la maleducazione in generale. Chi inviteresti a cena? Charlize Theron Il tuo incubo ricorrente? Nessuno. Hai un sogno ricorrente? Visto che mi sono sposato da poco, più che un sogno ho un desiderio: quello di avere un figlio al più presto. Qual è stato il momento più emozionante della sua vita? Il giorno del mio matrimonio. Hai altri interessi? Si, mi piace molto il basket NBA ed aggiornarmi nella vita privata seguendo corsi anche online come, ad esempio, quello di Ecdl che ho concluso qualche tempo fa. Piccoli accorgimenti che alimento per integrare un “umile” diploma da ragioniere. Attrice preferita? Susan Sarandon Ultimo cd comperato? Quello di Robbie Williams Genere musicale preferito? Pop Canti mai sotto la doccia?

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Catanzaro: Piazzetta Osservanza Tel.0961.532870 Soverato: Via Risorgimento, 26 Tel. 0967.23933

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Periodico sportivo indipendente Anno I° - n. 10 del 03.02.2013 - Tiratura: 5.000 copie Reg. Tribunale di Catanzaro n. 15 del 25.10.2012

FOTO: Cosimo Simonetta - Marco Nisticò PROGETTO G RAFICO E R EALIZZAZIONE Studiograficomaio - Via Indipendenza, 4 - 88069 Stalettì (CZ)

DIRETTORE R ESPONSABILE E COORDINAMENTO G IORNALISTICO Claudio Pileggi

info: 0961.918427 - 339.2215585

E DITORE Luigi Conforto - info: 333.8247197 - 331.7928935

STAMPA: Graficherre di Francesco Raffaele Via P. F. Fiorentino, 6 - Catanzaro - Tel. 0961.792692 8


Classifica ancora cortissima iciottesima giornata appena trascorsa con notevoli sviluppi soprattutto in chiave playoff. Per il Catanzaro, invece, rispetto al girone d'andata si sono invertiti i campi, ma il risultato è sempre lo stesso. Come all’andata infatti, dopo la vittoria col Barletta , ha avuto inizio una ulteriore serie negativa , non solo in termini di risultati, ma soprattuto di gioco ed organizzazione tattica. Resuscita il Benevento, che torna al successo dopo tre turni d’astinenza e fa ripiombare i giallorossi in zona playout. Il dato allarmante arriva dalla totale abulia della squadra, fatta eccezione per Pisseri(una volta ancora il migliore in campo per i giallorossi e questo non è un dato positivo). Il Catanzaro attualmente sembra una nave che affonda, con il suo timoniere che sembra non saper più quale decisione intraprendere per riuscire ad invertire la rotta. Buttare subito in campo i nuovi acquisti per poi sostituirli dopo mezzora facendogli fare una magrissima figura non sembra essere stata una mossa azzeccata. A noi tifosi non ci resta che augurarci una repentina e auspicabile inversione di tendenza. Sugli altri campi si registra la vittoria per 1-0 dell’Andria BAT, contro uno spento Frosinone, evidentemente immaturo e discontinuo per insediare il primo posto. I Pugliesi salgono a 20 punti, mentre resta terzo a 30 il Frosinone, che perde ulteriore terreno nei confronti della capolista Latina, che comunque non va oltre l’1-1 nell’anticipo contro laNocerina, in netta ripresa. La classifica pertanto dice 37 punti per il Latina e 30 per i Molossi, che domenica scorsa approfittando del turno di sosta per le altre squadre, hanno superato nel recupero i toscani del Prato. Continui avvicendamenti nei bassi fondi , ma con sempre meno giornate al termine, appaiono sempre più spacciate le tre squadre ultime in classifica.

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di Emanuele Vartolo

In alto, delle prime cinque in classifica, nessuna ha vinto. Latina e Nocerina (che hanno giocato l'una contro l'altra) hanno ottenuto comunque almeno un punto, mentre per Avellino, Frosinone e Pisa è arrivata una cocente sconfitta. Così, alla fine, gioisce comunque il Latina, che guadagna un punto sull'Avellino, ma non si rammaricano nemmeno gli irpini, che nonostante la sconfitta conservano un +5 sul Frosinone e non vedono i nerazzurri allontanarsi troppo. Soprattutto, c'è da evidenziare che si è trattato di un turno positivo per tutte quelle squadre che si attestano a metà classifica e che vedono avvicinarsi notevolmente la zona playoff. Nocerina e Pisa occupano il quarto posto in coabitazione a quota 27, che è anche la quota che in questo momento varrebbe gli spareggi per la promozione in Serie B. Sono state raggiunte dal Perugia, squadra di valore che si ritrova lassù nonostante gli innumerevoli passi falsi commessi. Il Prato(partita per la salvezza) e la Paganese (neopromossa) sono distanti solo due punti dalla magica quota 27. Lo stesso Benevento, può permettersi di dimenticare l'inizio di stagione oltremodo deludente pensando che la zona playoff è solo quattro lunghezze più su. Stesso discorso e stessi punti per il Viareggio, che a inizio stagione avrebbe firmato per salvarsi. La crisi del Gubbio è evidente, ma nonostante le quattro sconfitte consecutive gli umbri sono ancora a -5 dal fatidico quinto posto. Dieci squadre in sette punti, in un campionato che, dietro alla coppia Latina-Avellino, si conferma quindi incredibilmente equilibrato, forse livellato verso il basso. Il turno odierno potrà darci ulteriori spunti dal momento che si disputeranno alcuni incontri interessanti a cominciare da Avellino – Benevento, per proseguire con Frosinone Prato, Perugia Andria e, naturalmente, Catanzaro – Paganese. Forza Aquile, invertiamo la rotta !!


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gni settimana saranno proposte tre partite del campionato di prima divisione, delle quali occorrerà tentare di indovinare il pronostico (1-X-2) ed il risultato esatto. Se si indovina solo il pronostico sarà assegnato 1 punto, se si indovina il risultato esatto saranno assegnati 3 punti. Nel caso si indovinino entrambi, i punti non si sommano, per cui il punteggio massimo attribuibile per ogni partita è di tre punti. Può anche essere possibile effettuare un pronostico in contraddizione con il risultato esatto (es: X, 1-0). Si procederà quindi alla stesura di una classifica ed al vincitore finale sarà assegnato un abbonamento del settore “Tribuna Centrale” per il campionato 2013-2014. Sono previsti premi anche per il secondo classificato (“Abbonamento Settore Curva”) ed il terzo (Divisa ufficiale completa US Catanzaro). Premio settimanale: al primo classificato un accessorio tecnico offerto dalla Givova, sponsor ufficiale US Catanzaro; al secondo classificato un biglietto di tribuna laterale. Per concorrere occorre collegarsi al sito “www.ilgiallorossonline.it” nella sezione “il concorso” specificando nome e cognome del concorrente, con i dati anagrafici (data e luogo di nascita). Si precisa che può essere inviato un solo pronostico per ogni concorrente e che in caso di parità sarà considerato vincitore chi lo avrà inviato per primo. NB. Si raccomanda di utilizzare sempre lo stesso indirizzo mail.

- Sig. De Siena marCO con punti 4, si aggiudica il primo premio consistente in un accessorio tecnico GIVOVA. - Sig. CiambrOne virginia con punti 4, si aggiudica il secondo premio consistente in un biglietto di tribuna laterale.

Sig. Luigi bitOnti, ritira il secondo premio consistente in un tagliando di Tribuna laterale.

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I pronostici da indovinare questa settimana sono i seguenti: Gare del 10-02-2013

PRONOSTICO

RISULTATO ESATTO

anDria bat - CatanzarO nOCerina - FrOSinOne piSa - perugia

Classifica parziale per le prime dieci posizioni: CONCORRENTE 1 - Ciambrone vincenzo

PUNTI 20

2 - Ciambrone virginia

19

3 - nosdeo Leonardo

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4 - Castagna arnaldo

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5 - varone angelo; gaccetta Fortunato

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7 - Opipari paolo; nosdeo Luca; Corigliano alessandro

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10 - gallo Stefano; Fasano giuseppe; De Siena Federico

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De Fazio rocco; Castagna alberto; bitonti Luigi

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SI LAB, composta da un team di Tecnici Qualificati, nasce con l’obiettivo di fornire servizi su tutti i problemi che le aziende devono affrontare nel settore ambientale ed agroalimentare. Il laboratorio è iscritto nel Registro Regionale dei Laboratori di Analisi non annessi alle industrie alimentari ai fini dell’autocontrollo fin dal 2006. Il laboratorio è accreditato ACCREdIA in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC17025 ed opera con sistema di Gestione per la Qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008. Strumentazione all’avanguardia e costante addestramento del personale garantiscono al cliente rapidità, affidabilità del dato analitico e consulenza sempre aggiornata. ESI LAB S.r.l. - Gruppo ESISUd Via Lucrezia della Valle, 84 88100 Catanzaro Tel. 0961/753902 - Fax 0961/752340

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di Carlo Talarico

CATANZARO Gianni IMPROTA Direttore Generale Lettera del 25 giugno 2009

Vedo che i giornalisti qui fanno le domande giuste mentre a Catanzaro andiamo a cercare sempre di creare casini, qua lavorano per l’Avellino e cercano di portare avanti l’Avellino

In questi 34 anni ho vissuto l'esperienza con le Aquile sotto molteplici vesti nelle quali, con passione ed attaccamento alla città e alla maglia, ho sempre profuso le mie energie a favore della causa giallorossa

Antonio AIELLO Presidente - Conferenza stampa del 10 novembre 2010

RESTO DEL MONDO

Il problema del Milan? Troppi pensano solo ai cassi loro

Carlo MAZZONE - Allenatore

Quando c’è di mezzo la salvezza, se devo picchiare mia moglie lo faccio

George WEAH - Calciatore

Come diceva mio padre, me devono solo imparà a morì

Rigore c'è quando arbitro dà

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Eugenio FASCETTI - Allenatore


Ambizioni ridimensionate idimensionato e, forse, definitivamente! La sconfitta di Benevento importa per il Catanzaro il rientro nella zona play – out ed un probabile addio alle aspettative, invero velleitarie, legate alla zona promozione. L’esito dei novanta minuti campani è soltanto il logico corollario di un anno indecifrabile, per nulla definibile, probabilmente nato male! Scevri da sterili elucubrazioni analizziamo i fatti nella loro asettica e cronologica evoluzione. A partire dalla scorsa estate, allorquando il Catanzaro, che è bene rammentare non vinse il torneo di Seconda Divisione, decise, in sede strategica–operativa, di procedere all’allestimento di una rosa composta da una rappresentativa di Seconda Divisione: Fiore, Cruz, D’Alessandro, per poi proseguire con giovani e non mantenute promesse come i portieri Faraon e Pisseri, cui aggiungere i riconfermati ma involuti rispetto alla passata stagione Papasidero, Sirignano, Ulloa, Quadri, Masini e Squillace. La ricerca della paternità di certe scelte azzardate porta ad un Cozza, intrigante quanto poco convincente, accentratore di ruoli in una disciplina che impone pluralità di figure espressione di diversità di competenze e specificità di abilità. E’ incontestabile che le cifre inchiodino alle responsabilità, evidenzino errori, lacune ove non sviste confusionali. Niente più dell’ insicurezza di una squadra rivela il corrispondente sentimento del suo allenatore: un tecnico che affronta la stagione con un modulo tattico che elegge ad immutabile ed invariabile… a costo di risultare primi degli ultimi! Un tecnico che presume di fare strame delle gerarchie che necessariamente contraddistinguono i gruppi prima che le squadre di calcio. Tanto da affermare con sicurezza che tutti i giocatori sono papabili titolari; una idea bella a patto che la qualità sia costantemente ed equilibratamente diffusa tra i componenti del gruppo, il che non è. Non così all’interno del Catanzaro, ove, fra l’ altro, regna incertezza e smarrimento tecnico e tattico. Ogni domenica riserva una formazione inedita, nuova, legata soltanto dal minimo comune denominatore rappresentato dal modulo, questo sì intoccabile. Ogni settimana un undici diverso e scoordinato; un giorno Faraon, l’altro Pisseri (ed intanto Mengoni fa miracoli con l’Hinterreggio), un giorno Papasidero, poi Orchi, poi ancora Sirignano (re degli espulsi), Conti e Catacchini. Una girandola che fa girare ma la testa. Intanto il Catanzaro sprofonda sempre più giù fin quando viene ingaggiato un calciatore di categoria superiore: Russotto. E sì, perché ci era sfuggita anche l’altra stranezza distintiva del Catanzaro rispetto alle colleghe rivali. Le quali, benchè ultime come Sorrento Barletta e Carrarese, risultano costituite per sette undicesimi da calciatori di categoria e spesso anche di serie B. E’ necessario, a Catanzaro infatti, assaporare da vicino l’infamante e poco dignitoso ultimo posto in classifica per correre ai ripari ed inserire all’interno della rosa maggiore inventività, creatività, fantasia, talento offensivo. E soprattutto attenuare gli effetti fideistici della ostentata difesa a tre: come il tecnico non aveva mancato di fare quel 4 marzo 2012, Catanzaro – Perugia 1 – 0 allorchè, in vantaggio, varia clamorosamente ed utilmente il modulo e propone una maggiormente prudente difesa a quattro. Un credo calcistico in un anno,

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di Nicola Galloro *

poi, che non è più quello trionfale della passata stagione: perchè le ali di centrocampo, nonostante gli interpreti variati, non contribuiscono ai necessari raddoppi di marcatura, non creano la diga sperata ed attesa, lacerano la cerniera che avrebbero dovuto costruire. Che si torni ai vecchi (nel nome, non nell’efficienza), terzini! Il resto è storia recente e contraddittoria: cinque vittorie in sette partite, frutto e merito di uno scatenato Fioretti, unico a rendimento ed utilità costante, e di un gioco di squadra corale e partecipato; infondate ed illusorie speranze play –off; nuovo abisso determinato dalle due sconfitte consecutive che, complici i concorrenti risultati, hanno riportato il Catanzaro giù in quintultima posizione. Un tempo recente che conferma il grado di disorientamento tecnico: i nove acquisiti del mercato di riparazione quasi tutti proiettati in campo in maniera prematura e senza alcuna preventiva fase di rodaggio ed adattamento. L’ incertezza dell’ insicuro Cozza traspare ancora allorquando per due consecutive settimane elabora una determinata formazione da schierare dal primo minuto, salvo poi rivedere e rimeditare le proprie convinzioni di base dopo appena mezzora dai rispettivi fischi d’avvio. Una difesa colabrodo, sempre più preda degli avversari, una squadra non all’altezza per qualità e tasso tecnico. Il tutto mentre le rivali hanno in dotazione atleti di carriera, uomini navigati ed atleti consumati in categoria. Un deficit costituzionale cui aggiungere la carenza di rendimento di alcuni suoi elementi: Quadri non è più il pregevole e massiccio metronomo di centrocampo, Squillace non sfonda più sulle corsie di sinistra (tatticamente ormai è stato brillantemente studiato dalle avversarie), Masini, quando gioca, non rende come nella passata stagione (con gli oltre venti gol segnati). Serietà di sintesi impone di affermare che il Catanzaro oggi, per numeri e per gioco espresso, non possiede la permanenza diretta in categoria. Rigidità di conclusioni individuare come unico ed esclusivo obiettivo quello di rimanerci. Ed ora riannodiamo. Il calcio è sentimento ed il cuore che lo genera pulsa oltre le aride cifre ed i saldi di bilanci. E’ in questo corso temporale che rivediamo, al di là ed al di sopra delle censure fieramente manifestate, l’ iter calcistico dl trainer Cozza, indiscusso artefice delle più recenti glorie. Un tecnico da cui ripartire complice anche il collaudato e vincente sodalizio con il demiurgo della resurrezione catanzarese, per tutti il supertifoso Presidente Cosentino. Registrare i ruoli si impone, per come l’arrivo dell’intraprendente direttore sportivo Ortoli sembra rivelare, equilibrare definitivamente l’andamento tattico della sua squadra si deve. Magari con maggiore flessibilità di vedute, minori pregiudizi e convinta modestia. Meglio di noi, forse, lo stesso tecnico di Cariati che al cospetto degli eloquenti numeri non ha avuto difficoltà a rivedere gli obiettivi stagionali con una conversione degna dei migliori circuiti automobilistici. In bocca al lupo Catanzaro, in bocca al lupo mister Cozza. Ti vogliamo sempre bene, lo stesso che vogliamo al Catanzaro. * Conduttore radiofonico e radiocronista radio Onda verde vibo valentia


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Il tifoso poeta

di Dora Dardano

el 1929 insieme all’US nasceva uno tra quelli che oggi sono i veterani della tifoseria: Francesco Capano. Pensionato dai Consorzi di Bonifica ha costruito una famiglia tifosissima con la moglie Teresa e i tre figli Salvatore, Rosamaria e Rita i due amati generi e le tre nipotine. “Mio padre mi portò allo Stadio quando avevo solo 7 anni”, e la domenica era una meta di rito nel tragitto di discesa dal cimitero dove andavano porre un fiore sulla tomba della mamma Rosa, scomparsa prematuramente. Coltiva la passione per il pallone formando con gli amici la squadra “La Vespa” con la quale poi si iscrisse ai campionati provinciali giovanili cambiando il nome in “Le frecce nere”. Continua poi nel dopoguerra a giocare con i colleghi battezzando la squadra come Cobra (per Consorzi di Bonifica Raggruppati) sfidandosi tra uffici nel vecchio campo sul torrente di Gagliano, “Il Bersaglio”. E le partite tra colleghi continuano colorandosi di serena rivalità (tra i “succhia inchiostru” che erano gli amministrativi e gli “impasta cacia” che erano i geometri) e di scommesse simpatiche e memorabili come il pizzetto tinto di giallorosso del Ragionier Iannelli. Collezionista da sempre di articoli e foto del Catanzaro ha creato una preziosa raccolta di documenti ormai storici, ingialliti dal tempo e per questo particolarmente interessanti e di valore affettivo e non solo, arricchite da poesie, filastrocche e ritagli simpatici dei personaggi di Walt Disney. Riportiamo ora una filastrocca della partita contro la Roma che ha visto come protagonista Massimo Palanca:

simpatico componimento a tre personaggi che lavorano dietro le quinte per la compagine giallorossa:

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“Oggi la Roma anche con Rocca Vuol difendere la porta. Ma Palanca furbacchione Gli ha infilato un bel pallone”. Grande stima poi per il nostro Presidente da parte del signor Capano, che a parer suo, a risvegliato gli animi dei tifosi e poi non manca di dedicare un suo

“Mi piace oggi parlare a più non posso Di alcuni simpatici personaggi giallorossi Ed ho quindi scomodato con piacere D’Artagnan con i suoi tre Moschettieri; paragonando ad essi quattro dipendenti dell’U.S. Catanzaro sempre attivi e presenti. E vado il tutto ad elencare: A D’Artagnan ho affiancato l’amico Nazario, che dell’U.S: Catanzaro è il diligente segretario, si difende con garbo d’assalto opprimente e, con un largo sorriso contenta la gente. Ora vi elencoi nomi dei tre moschettieri, che sono in prima linea giornate intere, per staccare biglietti a più non posso e quindi farci godere i giallorossi: La Signora Caterina che ho affiancato ad Aramis Ma lei è molto più bella, superiore alle Miss Ed è sempre cortese gentile e sorridente, fa tutto con gioia sempre presente. A Portos Rosario ho invece affiancato, considerato che fisicamente è ben piantato, e con la sua forza e la sua costanza con nessuno perde mai la sua pazienza. Ad Athos Enzo ho poi accoppiato Perché simpaticone, snello e delicato, ma il suo lavoro svolge preciso e garbato e la stima di tutti si è guadagnato. Potrei scrivere ancora, ma mi voglio fermare, per consentire ai nostri moschettieri tanti biglietti staccare. E così il nostro caro Presidente Possa ogni partita osservare Con tutti i posti occupati e tutti quanti a tifare Forza giallorossi!!”.

Di seguito un’altra poesia dedicata al Presidente Giuseppe Cosentino: “A noi tutti giallorossi di Catanzaro È arrivato a giugno un bel regalo, un regalo da molti anni tanto atteso che ci ha levato dal cuore un grosso peso. E’ entrato in città con modestia e pian pianino, un grosso personaggio Giuseppe Cosentino, che, anche se fisicamente è un po’ bassino ha mostrato una possente forza leonina. Si è sulle spalle l’U.S. Catanzaro caricato, e, pian piano, a farlo alzare cominciato. L’inizio è stato duro: si è penato un poco, ma con la voglia di Baffetto si è raggiunto lo scopo. Ed oggi le nostre Aquile nell’azzurro cielo Son tornate a garrire festanti e pien di zelo. E noi, ringraziando il nostro magistrale presidente, gridiamo con gioia: SI GIOCA DI NUOVO A CALCIO FINALMENTE!!” 15

i coniugi Capano


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Pagani, la patria adottiva di Angelo Mammì La città di Pagani rappresenta la patria adottiva di Angelo Mammì, ed è per questo che, più che dei precedenti fra Catanzaro e Paganese stavolta è d’obbligo parlare di un Mito. Insieme a Palanca è il calciatore ancora oggi più amato dai tifosi giallorossi e non sono pochi gli appassionati di calcio che – anche fuori da Catanzaro e dalla Calabria – ancora lo ricordano con affetto e nostalgia. La sua esultanza in un piovoso pomeriggio d’inverno del 30 gennaio 1972, rivista ancora oggi, trasmette la pelle d’oca un pò a tutti. A chi c’era e anche a chi – per motivi di gioventù, come chi scrive – non poteva essere presente allo stadio. Ma quella corsa con le braccia alzate, vista oggi, assume quasi i contorni della leggenda. E lo stesso accade rivedendo il gol di un pomeriggio napoletano del 27 giugno 1971, un pò col braccio – ma le immagini non chiariranno mai un dubbio da sempre ininfluente ai fini del trionfo – e molto con la testa, per portare i giallorossi a un traguardo che in quegli anni per la Calabria sembrava scritto solo nel libro dei sogni e dei sortilegi e che invece quel giorno divenne realtà. Disputò pochi campionati – appena due – e segnò molti meno gol – solo tredici – rispetto a Palanca, ma Angelo Mammì, nato a Reggio Calabria il 17 marzo 1943, fu il primo calciatore-simbolo che fece conoscere il Catanzaro in ogni parte d’Italia dove si parlasse di calcio. Era alto appena un metro e settanta, ma di testa le prendeva tutte lui. E quando aveva l’occasione propizia davanti alla porta, sgomitava letteralmente per non mancare l’appuntamento con il gol. Generoso e indomito, campione di umiltà, fece la classica gavetta dei calciatori venuti su dal nulla, mangiando polvere sui campi in terra battuta della Serie C negli anni Sessanta. Dopo gli inizi nel Locri, Mammì passò poi alla Nocerina, all’Internapoli – squadra dove in quegli anni si mise in luce un certo Giorgio Chinaglia – e poi al Lecce. Nelle file dei giallorossi salentini giocò ben quattro campionati, dal 1966 al 1970, avendo come compagni di squadra Eugenio Bersellini – poi anche suo allenatore e nel 1980 “mister” scudettato con l’Inter – e Beppe Materazzi, padre di Marco, il “Matrix” interista e Campione del Mondo 2006 con la Nazionale (testata a Zidane permettendo). Una squadra tosta, quella leccese, come tutte quelle del girone C di terza serie in quegli anni. Erano tempi quasi da pionieri. Ed anche piuttosto rissosi. Basti pensare che fra il 1963 e il 1970, nel girone meridionale di Serie C furono sospese e assegnate a tavolino ben 18 partite. E tutte per incidenti, tafferugli, sassaiole e invasioni di campo ed aggressioni ad arbitri e guardalinee. Le squalifiche fioccavano e il Crotone, per dirne una, dopo la sospensione della partita casalinga del 4 febbraio 1968 (ventesima giornata) contro la Massiminiana di Catania, gara interrotta al 79’ per “invasione di campo, lancio di pietre a pestaggio 19

di Aurelio Fulciniti

dell’arbitro” sul risultato di 1-2, fu costretto a giocare tutte le altre partite casalinghe del campionato in campo neutro, per squalifica. Insomma, più che campionati erano bollettini di guerra. Ma il buon Angelo non mostrava paura e lottava per mettersi in luce. Aspettava una “chiamata” in Serie B e nell’estate del 1970 si presentò il Catanzaro. La campagna acquisti fu “al risparmio” e l’arrivo di Mammì fu accolto con il consueto scetticismo. Anzi, diciamo quasi con ostilità. Tutti immaginavano un Catanzaro stabile in zona salvezza, se non addirittura retrocessione. E invece i giallorossi iniziarono a fare risultati con continuità, concludendo il girone di ritorno con una sola sconfitta e in piena lotta per gli spareggi promozione con Atalanta e Bari. Nel frattempo Angelo Mammì si era specializzato nel segnare gol decisivi, e le partite in casa contro gli orobici e i biancorossi pugliesi le aveva rese vincenti proprio lui, con due gol all’arma bianca. Ma era destino che non dovesse fermarsi lì. E il 27 giugno 1971, al San Paolo di Napoli contro il Bari, seconda e decisiva gara di spareggio, Gori crossa in area, a nove minuti dalla fine, la palla supera il portiere Spalazzi in uscita e va sulla testa di Mammì, che stacca con le braccia protese e mette in rete. È Serie A. In una Calabria messa a ferro e fuoco dai moti di Reggio, è proprio un reggino a unire tutti, almeno nel calcio. Il Catanzaro si appresta a fare una Serie A non certo da favorito, ma gioca e si batte senza risparmiarsi. Mammì segna a Marassi con la Samp e in casa contro la Roma. Sono due gol pesanti e decisivi, che fruttano due pareggi. E il 30 gennaio, prima giornata di ritorno, arriva a Catanzaro la grande Juventus. Un big del giornalismo sportivo come Giovanni Arpino su “La Stampa” di Torino avverte i bianconeri: “Dovranno fare i conti con una squadra che il suo pubblico rende di brace”. E a sei minuti della fine Mammì si lancia in tuffo di testa fra i marcantoni della difesa juventina per mettere in rete la palla decisiva. Ed è il gol che vale una vita. L’esultanza, il tifoso che entra in tribuna stampa per “soffiare” il microfono ad Ameri per urlare tutta la sua gioia, le feste del dopopartita, son tutte cose che hanno imboccato ormai la strada del mito. Il Catanzaro, pur indomito, retrocederà, e Angelo Mammì, dopo due esperienze poco felici ad Alessandria e Messina, ritroverà a Pagani la sua seconda giovinezza calcistica. Tre campionati, 89 presenze, 41 gol. Un tifoso degli azzurrostellati lo ricorda così: “Eccolo allora pronto e pimpante a dare il suo contributo di classe, di astuzia e di esperienza. I suoi gol non erano mai banali: erano pennellate di artista. La sua testolina magica svettava su palloni giudicati altissimi fra autentici giganti dell’area di rigore – lui piccolino di statura – e segnava come ai bei tempi”. E fu davvero l’Angelo di tutti.


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La baracca delle Aquile

Piccole storie, che fanno grande la storia”, dice Gep- fazione tra l’altro, che si dice “onorato di sedere affianco ai pino Martino. Più semplicemente, potremmo para- ‘colossi’ della storia giallorossa”; il Presidente dell’Amminifrasare noi “piccole storie, di grandi uomini”. Uomini strazione Provinciale di Catanzaro Wanda Ferro e l’Arcivecomuni, uomini umili, uomini abituati a muoversi in silen- scovo di Catanzaro, S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, i quali zio, in punta di piedi, sacrificandosi e dedicando la propria non hanno fatto mancare i rispettivi interventi, omaggiando vita ad un mestiere, anzi, ad una “missione”, con passione Geppino della loro gratitudine e riconoscenza, oltre a volti e abnegazione. Una vita dedicata ad un simbolo: il giallo ed storici e “più o meno recenti” (in rappresentanza anche il rosso della casacca dell’US Catanzaro. Ora il tutto è spre- delle vecchie amministrazioni dell’US) che hanno contrimuto e racchiuso nelle pagine di un libro; ma non si tratta buito a scrivere pagine di storia. il tutto però, non si sarebbe del “solito” libro sul Catanzaro Calrealizzato se non grazie all’Associacio (ci scuseranno per la definizione Catanzaro nel Pallone, che zione di “solito”, aperta a ne ha curato l’organizzazione. Sul molteplici pareri e considerazioni): finire dell’incontro, è invitata a emergono aspetti di un quotiprendere la parola proprio la sidiano, sconosciuti a chi non ha gnora Mariella Ceravolo (la figlia avuto il privilegio di viverli. Sensadell’amato “Don Nicola, il Presizioni che non potranno mai andar dentissimo”, per chi non lo savia e che ritrovano nuova linfa pesse, alla cui memoria sono state nelle parole scritte da Geppino dedicate le parole di Geppino MarMartino, assoluto protagonista di tino, oltre alle pagine scritte), la un’iniziativa che, all’età di 80 anni, quale ha affermato: “Geppino ha dopo un’esistenza “trascorsa al scritto dello sport, idealizzandolo, geppino martino servizio di un’Aquila”, diviene auma non emerge solo il suo amore tore di un volume, edito da Aldo per la maglia, bensì, traspare Primerano (editore storico di Alè Catanzaro) dal titolo “La l’amore per la città!”. Geppino Martino, “l’amico di tutti”, Baracca delle Aquile – Twitter da un nido”: un libro uomo perbene, di poche parole, legato al Catanzaro da calsuddiviso in 21 capitoli, da leggere con piacere, anzi, da “di- ciatore e da medico sociale in seguito, che offre alla comuvorare con avidità” e fame di cultura, che concede di ritor- nità questa raccolta sui personaggi, sulle microstorie, nare con la mente nei pressi di quella “baracca” (antico proprio come si farebbe adesso, secondo lo “stile Twitter”, spogliatoio posto tra l’attuale curva ovest e l’adiacente tri- lui che si definisce “catanzarese al 98%, essendo arrivato nel buna scoperta) e di scoprire nuovi aneddoti, racconti inediti Capoluogo all’età di 2 anni”; lui che ha dovuto trascurare la di situazioni che trovano oggi la luce; altresì, chi non ha famiglia, vedendosi comunque sostenuto sempre; lui che avuto la fortuna di far parte di quel periodo storico, può solo ha sempre avuto una parola d’amore per tutti, dipingendo immaginare e lasciarsi cullare dalla dolcezza della fantasia. in maniera lineare tutti i personaggi descritti, come la stessa Il libro è stato presentato venerdì 25 gennaio, presso l’Aula signora Mariella afferma, aggiungendo: “La sua stella è Magna dell’ITIS “Scalfaro” di Piazza Matteotti, in Catan- stata la bandiera che ha guidato il suo cammino”. zaro, alla presenza, oltre a quella dell’autore e dell’editore, Infine, ringraziando i suoi affetti, Geppino Martino ha vodi Gianni Bruni (tra le principali figure orbitanti al “cosmo luto lanciare un messaggio: “La città era dotata di un sano Catanzaro” del passato) che ha moderato l’incontro, in- provincialismo, legato allo sport. Mi auguro che Catanzaro sieme al collega Bruno Gemelli, il quale si è soffermato risorga, grazie ad una nuova favola sportiva”. nella lettura di alcuni tra i passi più significanti del volume, GRAZIE A TE, GEPPINO. coinvolgendo il pubblico accorso. Una conferenza alla quale Cosimo Simonetta ha preso parte il giornalista Carlo Talarico, autore della pre-

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ANDRIA BAT - PRATO BARLETTA - BENEvENTO CATANzARO - GUBBIO FROSINONE - vIAREGGIO LATINA - CARRARESE NOCERINA - SORRENTO PERUGIA - PAGANESE PISA - AvELLINO

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ANDRIA BAT - CARRARESE AvELLINO - GUBBIO BARLETTA - PAGANESE CATANzARO - PRATO LATINA - BENEvENTO NOCERINA - vIAREGGIO PERUGIA - FROSINONE PISA - SORRENTO

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top 11 della 18ª giornata Statistiche a cura di Antonio Costantino

RUOLO

CALCIATORE

CLUB

vOTO

M/v

GOAL STAG.

Port. dif. dif. dif. Centr. Centr. Centr. Centr. Att. Att. Att. All.

Rossi Anzalone Bedusci Fernandez Mancosu de Liguori Scarpa Allegretti Belcastro Makinwa Caturano Grassadonia

Andria Carrarese Prato Paganese Benevento Nocerina Paganese Balrletta Carrarese Carrarese Paganese Paganese

7 7,5 6,5 7 7,5 7 7,5 7 8 8 7,5 7,5

6,25 6,75 6,5 6,5 6,75 6,75 7 6,5 7 7 6,75 6,75

17 0 0 3 7 0 8 0 5 5 3

MIGLIORE STAGIONE 2007/2008 Serie B – Ravenna 5 presenze 3 2007/2008 Serie B – Ravenna 27 presenze 1 goal 2011-2012 1ª divisione – Prato 18 presenze 2003-2004 Serie B – Torino 28 presenze 2 goal 2007/2008 serie A Cagliari 10 presenze 2011/ 2012 serie B Nocerina 21 presenze 1 goal 2008/2009 Serie B Salernitana 37 presenze 6 goal 2002/2003 serie A Como 26 presenze 2012-2013 1ª divisione Carrarese 15 presenze 5 goal 2006/2007 serie A – Lazio 25 presenze 3 goal 2008/2009 1ª divisione - Taranto 17 presenze 5 goal 2011/2012 - Paganese, promozione in 1ª divisione attraverso i Play Off

marCatOri 10 reti: Ciofani D. (Perugia). 9 reti: Evacuo F. (Nocerina). 8 reti: Biancolino R. (Avellino), Castaldo L. (Avellino), Favasuli F. (Pisa), Fioretti G. (Catanzaro), Scarpa F. (Paganese). 7 reti: Barraco D. (Latina), Galabinov A. (Gubbio), Magnaghi S. (Viareggio), Mancosu M. (Benevento), Mancuso L. (Carrarese), Napoli A. (Prato. 6 reti: Altinier C. (Benevento), Innocenti R. (Andria), Politano M. (Perugia). 5 reti: Belcastro L. (Carrarese), Frara A. (Frosinone), Girardi D. (Paganese), Makinwa A. (Carrarese), Mazzeo F. (Nocerina), Perez L. (Pisa), Tulli G. (Pisa).

LA CLASSIFICA SquAdRE Latina Avellino Frosinone Nocerina Perugia Pisa Paganese Prato Benevento viareggio Gubbio Catanzaro Andria Barletta Carrarese Sorrento

FuORi CASA

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9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9

6 5 5 6 5 5 4 5 4 4 5 4 3 1 3 1

3 4 3 1 1 3 4 1 1 5 2 1 3 3 2 6

0 0 1 2 3 1 1 3 4 0 2 4 3 5 4 2

9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9

5 5 3 2 3 2 2 2 2 1 1 2 2 2 0 1

2 1 4 5 3 3 3 3 4 3 2 2 4 2 2 0

2 3 2 2 3 4 4 4 3 5 6 5 3 5 7 8

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11 10 8 8 8 7 6 7 6 5 6 6 5 3 3 2

5 5 7 6 4 6 7 4 5 8 4 3 7 5 4 6

2 3 3 4 6 5 5 7 7 5 8 9 6 10 11 10

12 14 16 18 19 17 12 12 10 16 12 16 8 6 13 7

4 5 10 13 11 10 4 6 7 9 9 17 8 11 13 8

11 14 9 10 8 9 10 10 15 9 5 9 8 9 6 3

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15 0 14 10 16 4 23 3 22 1 21 7 17 1 19 5 21 6 26 0 25 2 33 3 17 3 26 2 31 2 27 1

Casa

Legenda: C=In casa T=Totale R=Gol fatti S=Golsubiti RF=Rigori a favore RC=Rigori contro

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Fuori

tot.

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0 9 4 2 1 7 1 5 5 0 2 3 2 1 2 1

1 0 7 1 2 3 0 3 3 8 3 5 4 6 0 3

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S ERVIZIO TREBIAN di I. Trebian Viale V. De Filippis, 6 - Catanzaro Tel. 0961.773173

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di Enzo Minicelli

Catanzaro e Cosenza... derby storico dal 1912 l gioco del calcio a Catanzaro, inteso come forma sociale, svago e impegno fisico, fonda le sue profonde radici nei gruppi o Circoli privati che dal 1908 in avanti si formavano per giocare “a pallone” (il termine calcio, come nel linguaggio corrente, arriverà più tardi). Nascono sodalizi come la Braccini, la Minerva di Libero ed Eugenio Greco, l’Italia dei Costa e Miniaci ecc. Insomma, il nuovo fenomeno sportivo incomincia ad interessare Catanzaro, anche se inizialmente sono pochi privilegiati a praticarlo, in ristretti ambienti o nei sodalizi sopra citati con sfide e partite saltuarie e senza nessuna attività organizzata. Nascono ancora Società Spotive come la Juventus, l’Audace, la Scalfaro, la Catanzarese e altre. Molte di loro nascono e muoiono nel giro di pochissimo, giusto il tempo di dar luogo a qualche torneo o magari soltanto a una delle solite “sfide” cittadine. Organizzare e dare quindi un punto di riferimento al fenomeno calcio, era necessario, lo ha capito per primo uno dei personaggi più importanti della nostra storia calcistica, il Marchese Antonio Susanna che, con l’aiuto di giovani “bene” come Proto, Cilento, Zappia, Parisi, Piacenza e Paoletti, forma la prima vera Società di Calcio, la “S.S. Juventus Catanzaro”, con elementi di spiccate attitudini calcistiche come i fratelli Sanguinetti, Cilento, Sabbia e Ventura. Da lì tutto diventa più facile, nuove squadre nascono e si organizzano a disputare tornei locali fino al fatidico 1912, quando la S.S. Juventus del Presidente Antonio Susanna organizza il Primo Derby Calabrese della storia contro la Squadra destinata a rimanere la rivale di sempre: il “Cosenza”. Teatro del memorabile incontro-scontro: lo

spiazzo antistante la Caserma “Bettoia” alle spalle della più nota Caserma “Pepe”. Fu la prima vittoria storica sui “Cugini” casentini. La Juventus Catanzaro vinse per 2 a 1, grazie anche alle fantastiche parate del nostro portiere Cangiullo che diventa ben presto leggenda. Un evento preistorico di tale imporil marchese Susanna, pioniere del calcio catanzarese tanza per il nostro calcio che diventa presto oggetto di narrazioni affidate a scrittori e poeti, ultima a distanza di molti anni ad opera del grande poeta in vernacolo Benito Castagna: Fu nt' o novecentudecia, anzi dudici... mi para, cchi na squatra a Catanzaru ficia 'a prima vera gara. Fu 'na cosa propriu nova, si 'a memoria non m'inganna, 'e sa squtra d'e pallona, presidenta era Susanna. Ni 'incontrammu cch'i cugini, e t'u dicu ccu cuscienza ca jocammi 'a prima vota cuntr' 'a squatra d'o Cusenza. Ficia storia 'sa partita, e si vo' m'o sapa ncunu cuminciammi chiddra vota e vinncimmi ppe dui a unu...

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Lo spiazzo della caserma bettoia, teatro della prima vera partita di calcio a Catanzaro 27


Runci, la casa della Kennedy ntrare a Runci, rende immediatamente l’idea di come sia possibile gestire una scuola calcio ad “alti livelli”, come si dice dalle nostre parti. Non è un tempio, Runci, ma un impianto sportivo come tanti, senza pretese, sicuramente attento a fornire ai suoi ragazzi tutto ciò che serve a farli divertire giocando a pallone. Affermare di essere poco attenta ai particolari non mi si confà, eppure al mio ingresso nella sede della Scuola Calcio Kennedy, la più antica ed anche la più prolifica della provincia, non sono riuscita a cogliere immediatamente la quantità e il valore dei trofei raccolti sulle mensole che occupano praticamente i due terzi delle pareti della stanza... Che forse può sembrare poca cosa, ma se si considera che il rimanente spazio è coperto dalle foto dei tanti ragazzi che sono usciti dalla scuola, per diventare campioni, si comprende quanto prestigiosa sia la società..... Campioni....probabilmente mi attirerò gli strali funesti del Pres. Nisticò, che da subito mi puntualizza come il loro primario scopo, nei tanti anni di gloriosa attività, sia stato quello di spiegare ai ragazzi cosa fosse “il pallone”. Ha una storia antica la Kennedy, nata dal connubio tra l’Olimpia Sala e la Amaroso, che a sua volta discendeva dalla A. S. Boniperti- Gabetto, in cui militava un folto gruppo di ragazzi tutti juventini, nei vari campionati giovanili. Con l’aiuto del barone Talamo, fu creato la Amaroso anche se poi .... “a Fondachello ci proposero il cambiamento del nome in Romita, i cui colori erano quelli granata, in onore del Grande Torino, decimato dalla tragedia di Superga. In tre anni abbiamo vinto tutto ciò che si poteva; si partiva con i nostri mezzi, a volte anche qualcuno di fortuna, ma si tornava sempre contenti e realizzati per il bel gioco espresso. Con l’aiuto del dott. Grani abbiamo cominciato a vedere qualche soldino, ci credeva nella squadra , aveva acquistato alcuni giocatori dagli Iiritano, allenati da Palmieri e poi dal prof. Greco, e nel 1963/1964 abbiamo iniziato il campionato spesati di tutto, ristorante compreso.....chi lo aveva mai visto un ristorante!!!!” Il presidente Nisticò, non avrebbe disdegnato quei vantaggi economici, ma la sua etica contrastava con un sistema poco consono alle sue idee. Se ne andò a L’Aquila, poi tornò, si sposò e fece famiglia. In quegli anni la squadra era gestita da Totò Arabia, Franco Teti e Paparazzo . Nel 1965 sarebbe stata rifondata con il nome di Kennedy, in onore del Presidente americano prematuramente scomparso. Furono gli anni in cui Mister Loprete ebbe tra i suoi allievi Massimo e Gregorio Mauro, Pino Lorenzo e Gaetano Fontana, anni importanti, anni nei quali la Kennedy, rappresentava un vivaio importante per il Catanzaro in serie A. Del resto basta guardarsi intorno......le foto con la maglia della società e poi della Nazionale Under 21 di Massimo - e non c’è bisogno di aggiu-

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gere altro - di Pino, Gaetano e molti altri si commentano da sole, come si esibiscono fieri i tanti gagliardetti alle mie spalle e le coppe che incutono anche un certo timore reverenziale... Mi brillano gli occhi, mi dicono , e vorrei vedere!!!! Questo è il calcio che emoziona, che fa salire il sangue alla testa e fa battere i polsi, questa è gente che ha speso una vita dietro ad un gioco che forse ora gioco più non è. “Restai fuori ma sempre in contatto stretto fino a quando non mi convinsero a tornare, nel 1989, grazie a Bobo Davoli, e divenni presidente. Quando Franco Teti perse il figlio, ci mettemmo a lavorare, rifondammo la squadra ex novo, andammo a scegliere i ragazzi uno per uno, visto che Franco aveva già piazzato i migliori e ripartimmo dalla terza categoria. Nel 2000 abbiamo fatto la scuola calcio con il contributo del sign. Fera, che ci da tuttora la possibilità di lavorare con i bambini, anche perchè io ero rientrato a pieno titolo nel 1996; sono ancora qua, loro non mi fanno andare via!!! Per quanto le esigenze familiari richiedano la mia presenza, l’amore per i ragazzi mi lascia ancorato a questa scrivania... Certo non sono più i ragazzi di una volta, hanno tutto, i più grandi mi fanno dannare, devo stargli dietro per farli giocare... eppure durante il periodo di festa appena trascorso, sono accorsi in molti a riscontrarsi tra quelli che ormai studiano fuori!!!! “Nessuna rimostranza se non quella verso i procuratori: “li odio!! perchè il ragazzo quando si sente osservato, smette di giocare......Spesso è una lotta anche con i genitori, qualcuno spinge eccessivamente quando pensa di avere un campione in erba, e poi lo ricatta sulla scuola. Certo ne abbiamo ceduti tanti, ma chi esce dalla Kennedy, sa che deve mantenersi umile e modesto. Quando Massimo-sempre quello, e lo affermo con la più alta defezione, anche se gli occhi di Loprete si illuminano quando parla di lui - era pres. del Genoa, ci chiese di potere visionare un ragazzo. Aveva qualità, ma non riuscì a restare all’ombra della Lanterna..... ci avrebbero fatto comodo i soldi, ma il ragazzo tornò e non se ne fece nulla.” 140 ragazzi sono tanti, tutti schedati, qualcuno viene aiutato, ma tutti devono dare il loro apporto nel rispetto delle regole, di se stessi e del loro corpo,non si esce da Runci se non si fa la doccia, calda!!!! E non si può uscire da Runci se prima non si legge la Lettera di un Bimbo al suo papà: toccante, vibrante, vera, come solo i bambini sanno essere. Meriterebbe un’altra pagina, l’invito è di andarla a leggere e a deliziarvi di ciò che i miei occhi han visto e che sicuramente non ho potuto raccontare per come avrei voluto. gea brescia


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Avanti tutta, ragazzi!

di Gea Brescia

entre la Scuola Cali padroni di casa, ha certacio del Catanzaro si mente punito un pò troppo è assicurata una un Catanzaro che è pur collocazione “intra moesempre secondo in classinia”, per difendere i piccoli fica, a pieno merito. Indubamici dai rigori invernali, biamente qualcuno aveva tutto il settore giovanile si sperato nel colpaccio, ma è trovato impegnato sui un elogio a Giulio Spader vari campi dei rispettivi per quanto fatto fino ad ora, campionati, all’insegna di deve comunque essere atun week-end intenso ed tribuito. emozionante. Del resto, Pareggio interno, ha invece Carmelo moro con i ragazzi del settore giovanile già da qualche settimana il conseguito mister Teti con giro di boa effettuato, ha i suoi Giovanissimi, che si reso le classifiche oggetto di attenzione costante sono resi protagonisti di un match vibrante ed entuquando non addirittura pressante e, sebbene non tutte siasmante, terminato con il punteggio di 3-3, contro il le compagini abbiano prodotto risultati positivi, Martina Franca. Con immenso piacere, ci si consenta ognuna ha garantito serietà e responsabilità, dimo- di definire eccezionale la vittoria degli Allievi di Gianstrando quanto la fiducia più volte espressa dal presi- luca Procopio, che a Castellammare, contro la Juve dente Cosentino, si riveli ben riposta. La Berretti ha Stabia, ha conquistato un bel 4-3, a conferma di un affrontato la difficile trasferta di Lecce, prima in clas- squadra sicuramente in crescita ed in grado di evidensifica, costruita per raggiungere traguardi così elevati, ziare finalmente quel carattere che le aveva impedito che proprio nella settimana che aveva preceduto di fornire prove più convincenti. “In effetti è il quinto quella dello scontro con gli Aquilotti, il proprio mister risultato utile consecutivo e, questa volta, i ragazzi era stato chiamato in prima squadra, con tutto il suo sono stati veramente bravi.” Sotto di due goal nel staff. I ragazzi di Spader hanno vissuto l'incontro forse primo tempo, i ragazzi in giallorosso dopo sei minuti con eccessivo nervosismo ed il risultato finale, 5-1 per dal rientro dagli spogliatoi erano già in pari. “Non posso dire cosa ho detto nell'intervallo, ma la squadra è ritornata in campo con un'altra marcia, al punto che uno dei guardalinee ha chiesto cosa fosse successo durante la pausa”, mi confessa Gianluca Procopio. A segno Cinquegrana per due volte, Schiavello e Petrone; anche questo incontro ha visto assegnare contro il Catanzaro un rigore un pò dubbio, ma a casa sono stati portati tre punti utilissimi in vista dell'appuntamento infrasettimanale per il recupero con la Nocerina. “Gli infortuni continuano a perseguitarci, ma i miei Allievi hanno dato prova di maturità e si presentano decisamente più motivati e galvanizzati.” Cos’altro aggiungere? Finalmente ci stanno mettendo l'anima, e si vede, a voglia se si vede!! gli allievi del Catanzaro contro la Juve Stabia

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