AngelicA 19 - Festival Internazionale di Musica - 2009

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BOLOGNA LUGOยบ MODENAยบ

Festival Internazionale di Musica

diciannovesimo anno momento maggio

6 >9 + Maggio 2009 1 4 >1 6 + + 19 21 > 23 + 30ยบ> 31ยบ

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AngelicA Direzione artistica e organizzativa: Massimo Simonini Amministrazione e organizzazione: Sandra Murer Segreteria organizzattiva: Eleonore Grassi Ufficio stampa: Andrea Ravagnan, Francesca Ceccolini Distribuzione “i dischi di angelica”: Andrea Martinelli Immagine e progettazione grafica: Massimo Golfieri Produzione: Davide Rossi Assistente alla produzione: Alessandro Bocci Documentazione sonora: Massimo Carli, Roberto Monari Tecnici del suono: Dino Carli, Massimo Carli, Enrico Dall’Oca, Roberto Monari Luci: Francesco Carta Documentazione fotografica: Massimo Golfieri, Gianni Gosdan Corrispondente estero: Tanos Papanikolaou Traduzioni: Daniela Furini Speciali ringraziamenti a Francesca Bruni e Ivana Calvi Progetto grafico e impaginazione catalogo: Concetta Nasone, Massimo Golfieri Stampa: Grafiche Morandi - Fusignano (RA)

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Luoghi • Teatro San Leonardo via San Vitale, 63 - Bologna • Museo della Musica Palazzo Sanguinetti, Strada Maggiore 34, Bologna • Teatro Rossini Piazzale Cavour 17, Lugo (Ra) • Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena Corso Canalgrande 85, Modena

Info • AngelicA via Gandusio 10 - Bologna t+f 051.240310 info@aaa-angelica.com

www.aaa-angelica.com

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INTRO

Massimo Simonini CONGIUNZIONI

pg 22

Ab Baars RITRATTI

pg 24

Alfonso Alberti CANGIANTI

CONCERTI BOLOGNA

giovedì 14 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo

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venerdì 8 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo

pg 42

Silvia Mandolini SOLO

pg 46

Bologna Improvisers Orchestra

CONCERTI

pg 28

Bérangère Maximin TANT QUE LES HEURES PASSENT

pg 30

Manuel Zurria MURODISUONO 3b

CONCERTI

venerdì 15 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo pg 48

Giuseppe Ielasi SOLO

pg 50

Id M Theft Able SOLO

sabato 9 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo

BOLOGNA

Maryanne Amacher ANIMATION OF SOUND CHARACTERS IN ST. LEONARDO

CONCERTI

pg 34

Andrea Rebaudengo PENULTIMO PIANO

pg 38

Sven Åke Johansson BARCELONA SERIES

CONCERTI

sabato 16 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo

BOLOGNA

BOLOGNA

pg 20

giovedì 7 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo

BOLOGNA

CONCERTI

mercoledì 6 maggio ore 18 + ore 22 Teatro San Leonardo

BOLOGNA

CONCERTI

BOLOGNA

pg 6

pg 52

Ensemble Phoenix Basel PHANTOM BROADCAST


CONCERTI

Pamela Kurstin THEREMIN SOLO

pg 62

Vincenzo Vasi Giorgio Pacorig PERFAVORE SING

pg 58

Festival Iceberg Musica Giovani Artisti a Bologna 2009

pg 66

The Ex + Getatchew Mekuria + Ospiti MOA ANBESSA

INCONTRI&ASCOLTI

sabato 8 maggio ore 17 Museo della Musica

Maryanne Amacher pg 76

sabato 16 maggio ore 12 Museo della Musica

John Duncan

pg 77

conduce: Walter Rovere

sabato 23 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo pg 70

Claus van Bebber + Jaap Blonk + Carl Ludwig HÜBEBLO

pg 74

Rudiger Carl + Oliver Augst + Christoph Korn BLANK plays DUDEN

sabato 30 maggio ore 21 Teatro Rossini

MODENA LUGO

martedì 19 maggio ore 20 Teatro San Leonardo

BOLOGNA

FUORI PROGRAMMA

CONCERTI

+

BOLOGNA

pg 60

CONCERTI

venerdì 22 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo

BOLOGNA

BOLOGNA

giovedì 21 maggio ore 21.30 Teatro San Leonardo

BOLOGNA

CONCERTI

CONCERTO pg 78 Lawrence D. “Butch” Morris

domenica 31 maggio ore 21 Teatro Comunale Luciano Pavarotti

FOLDING SPACE: Modette & Other Songs

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CONGIUNZIONI 6

di MASSIMO SIMONINI

Il momento maggio di AngELICA, nel suo diciannovesimo anno, si espande nell’arco di un mese, e tutto all’intermo del suo spazio più consono, per la musica proposta, il Teatro San Leonardo. Un programma aperto che prende la forma di una programmazione, e che accoglie al suo interno (quasi) tutte le forme musicali che contengono ricerca. 4+3+(1)+3+(2) giorni diventano come attimi figli di un momento, nei quali scorre sempre musica diversa, quasi a mostrare una possibile idea di programmazione per uno spazio per la musica e per i musicisti sognato da troppo tempo. AngelicA 19 possiede molti degli elementi che ne hanno caratterizzato la sua storia, come a far

confluire nello stesso quadro anche tutte quelle forme che malgrado la necessità di unità tendono alla separazione. Atmosfera da camera, rock speziato e ricercato, trasfigurazione e studio del suono, elementi concettuali, canzone ritrovata e rivista, elettronica di varia natura, soli e insiemi, ... Giornate nelle quali si alternano progetti che riguardano l’improvvisazione radicale insieme a musica contemporanea, scelta e pensata con gli interpreti per AngelicA, secondo un’idea di composizione di composizioni che non cerca necessariamente il contrasto, o semmai se ci fosse è ricercato, e attraverso di questo offre una ulteriore possibilità di lettura. Un sax free può essere un ottimo preludio a un


recital di composizioni per pianoforte solo: entrambi acquistano altro senso. Nel 2009 l’attività di AngelicA coinvolgerà anche quella del festival Aterforum, importante realtà che da Ferrara, dove si sono svolte le ultime edizioni, si trasferisce a Bologna (festival migratore Aterforum è transitato da Ferrara a Rimini a Bologna a Ferrara...). Una collaborazione che nasce dalla proposta del presidente di Ater Maurizio Roi (valutata l’impossibilità di realizzare la manifestazione nuovamente a Ferrara), che ha pensato ad AngelicA come realtà affine ad Aterforum. A ciò si aggiunge l’invito di Alberto Ronchi, Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, di puntare a una armonizzazione delle risorse, 7


cercando di trovare un “centro” per la musica di ricerca (l’idea potrebbe essere infatti quella che Bologna possa avere un teatro dedito alla musica d’oggi). A questo proposito AngelicA non ha ricevuto contributi straordinari e ulteriori da parte delle istituzioni, essendo l’obiettivo invece quello di non “disperdere” il contributo ministeriale già affidato ad Aterforum, e – al contempo – di mantenere il festival in vita. Questa soluzione transitoria riguarda il 2009, nel frattempo tante cose succederanno, elezioni comprese, e certo molto dipenderà dalla sensibilità delle istituzioni che vorrebbero sostenere il contemporaneo ma, in sostanza, la musica che si fa oggi resta qualcosa 8


di ancora marginale e non sostenuto a sufficienza. Ma sappiamo che questo implica un ripensamento di tutto il sistema artistico musicale. Importante notizia che riguarda AngelicA è che Santarcangelo 2009, festival internazionale della ricerca teatrale, trentanovesima edizione, nasce dalla direzione artistica di Chiara Guidi / Societas Raffaello Sanzio con la collaborazione di Massimo Simonini. Succede che spiegare è un pò spegnere, ma ecco alcune immagini sul programma. Maryanne Amacher ha fatto della ricerca sul suono una missione e la sua performance riflette su questo; in questo progetto pensato per uno spazio specifico - Animation of Sound Characters in St. Leonardo – Maryanne lascia parlare il suono e fa risuonare il teatro: se un suono si trova da solo in una stanza e 9


chi ascolta si trova in un altro ambiente, come si trasforma il suono originale attraverso lo spazio e la percezione del pubblico? Abituati ai concerti con la fonte di fronte, in questa diversa dimensione si accendono altri aspetti dell’ascolto. Nel processo di installazione della fonica, Maryanne medita lo spazio per offrire al suono un luogo nel quale si possa esprimere, sceglie i suoni da proiettare che assumeranno altre forme a seconda del viaggio che faranno per arrivare al pubblico e in concerto, in un certo senso, si limita a rispondere al suono che parla. Ab Baars è una voce unica; al tenore può far rimuovere blocchi di emozioni, come si spostassero all’interno del corpo di chi ascolta; è il potere della musica, di chi la suona, che ci fa sentire dove sono le soluzioni, ci fa vedere dove abitano. RITRATTI parla Sydney Bechet, Misha Mengelberg, il Mare di Anzio, Toru Takemitsu; Ab Baars è un Clark Kent delle ance. Alfonso Alberti presenta con CANGIANTI l’integrale per pianoforte di Nicolò Castiglioni (1932 – 1996); è sorprendente come un giovane musicista, e in questo tempo dove si parla di contemporaneo e ancora poco si fa in questa direzione, si dedichi con tale cura e possa far scoprire aspetti di quel compositore o del suo pianismo che prima non erano così in luce; ha scritto una tesi, un libro, su Nicolò Castiglioni, che pare anacronistica, ma che in realtà possiede quella forza necessaria per spingere certa musica fuori dai 10


classici circoli; una sorpresa. Bérangère Maximin rivela una certa trasparenza; la sua musica crea un’architettura dove i suoni ci ricordano che la coerenza non è sempre necessaria, in quanto può far perdere di vista l’arte, la poesia; si potrebbe parlare di trasfigurazioni del suono; un fiammifero si accende nell’acqua e ci regala una terza immagine; il suono può. Manuel Zurria è un flauto noto, ha una lunga storia di collaborazioni con importanti compositori che gli hanno affidato la loro musica, è uno di quei musicisti che possono tradurre in musica una pagina scritta, con questo programma per AngelicA si spinge oltre: esegue in sequenza tutte le pagine come per cercare, o far trovare a chi ascolta, un nuovo risultato; non ci si ferma per l’applauso; con MURODISUONO 3 b esegue composizioni di Stefano Scodanibbio, Philip Corner (in prima assoluta), Alvin Lucier, Giacinto Scelsi, Jacob TV, Arvo Pärt in versioni originali collaudate, approvate, e anche realizzate con gli autori. Andrea Rebaudengo prepara un altro repertorio per AngelicA; tra meccanicità in movimento, efficaci giochi di suono e forza compositiva, PENULTIMO PIANO è evocativo, riguarda il contemporaneo e insieme qualcosa di ieri - Mauricio Kagel, Julia Wolfe, György Ligeti, Galina Ustvolskaya -, che in molti non hanno mai ascoltato. 11


BARCELONA SERIES è un insieme di strategia improvvisativa e miscelazione, combinazione, del suono; Sven Åke Johansson, Andrea Neumann e Axel Dörner sono gli interpreti, e compositori in tempo reale di questo processo, tre personalità che possono far suonare i propri strumenti come fossero altri oggetti. Silvia Mandolini ci presenta un altro repertorio studiato per AngelicA: un viaggio di violino dal 1971 al 2009 con Bruno Maderna, Giorgio Magnanensi, Luca Francesconi, Serena Teatini, Franco Donatoni; tra virtuosismo, sistemi di suono e aleatorietà, il violino è solo. Anacronistica è la Bologna Improvisers Orchestra, il cui nome fa eco alla London Improvisers Orchestra (formazione ormai storica); la B.I.O. è stata fondata da un gruppo di musicisti di ultima generazione che suonano insieme ad altri che da molti anni vivono l’improvvisazione; la musica si proclama libera; si percepisce quell’aria giovane che possiede la forza di essere ingenua e di spingersi a cercare, a conoscere, senza farsi troppi problemi; il risultato forse poco importa, serve spinta; e Bologna riacquista forza senza saperlo. Giuseppe Ielasi fa della ripetizione e stratificazione un processo musicale nel quale molti elementi confluiscono; abile nel sostenere il flusso, il fiume sonoro è orizzontale, qualche suono vorrebbe essere verticale; Giuseppe Ielasi è un compositore nascosto. 12


ID M Theft Able è una rivelazione: il suo teatro di oggetti amplificati che il musicista agita su un tavolo interagisce con la propria voce, o forse sono gli oggetti che interagiscono con la voce, si mangiano a vicenda; anche gli oggetti parlano e cantano come fossero animati, tra il teatro e il cartone animato; il pubblico partecipa alla storia che viene a crearsi. L’Ensemble Phoenix Basel è uno di quegli ensemble specializzati in musica contemporanea, sostenuti dalle istituzioni svizzere, che riempie quasi un vuoto in Italia, quello della difficoltà di esistere se la musica che fai riguarda l’oggi e il domani; un programma con musiche di Giacinto Scelsi, Alex Buess, John Duncan; PHANTOM BROADCAST è il titolo della composizione di John Duncan: qui lo troviamo nella veste inedita di direttore d’orchestra che traduce una composizione elettronica in un vocabolario di suoni acustici; è attraverso la traduzione che si vuole creare qualcosa, tra l’origine e il significato finale; una cosa nasce in un modo e tradotta in un altro mette in luce aspetti che non erano previsti. Pamelia Kurstin è una musicista virtuosa di theremin (strumento inventato da Leon Theremin negli anni ‘20) capace di riprodurre con il suo strumento un tema di Debussy o farlo diventare un violino, se occorre, oppure trovarsi a fare pizzicati di contrabbasso in una sezione ritmica jazz; il tutto muovendosi nell’aria all’interno di campi magnetici; ma la sua ricerca va oltre e si arricchisce di suoni sintetizzati che portano 13


il theremin in altri luoghi, meno conosciuti; vedendola suonare nell’aria si ha l’impressione che il mondo invisibile sia più reale di quanto si pensi. Vincenzo Vasi è un musicista raro, esistono poche voci così versatili e con quella esperienza, spesso ospite o collaboratore in progetti anche di altri (ELLA GURU, N.O.R.M.A., Mike Patton MONDO CANE, Vinicio Caposella, ...), è un musicista al quale puoi affidare un’idea: è soddisfatto quando l’autore è soddisfatto; AngelicA gli ha commissionato questo lavoro che condivide con Giorgio Pacorig; era da tempo che si pensava a questo progetto nel quale, dopo tanto sano servizio offerto ad altri, il tema centrale diventi tu; la voce di Vincenzo fa rivivere musiche e canzoni mai ascoltate insieme in questa selezione. Gli Ex festeggiano 30 anni di storia nel 2009, con la big band e Getatchew Mekuria è la prima volta che vengono in Italia; è ormai tradizione per gli Ex caratterizzare, organizzare il loro lavoro con la presenza di ospiti speciali che sono distanti dalla loro poetica (Tom Cora, Han Bennink e molti altri); con Getatchew Mekuria (raccomandiamo di ascoltare i suoi dischi originali) incontrano la musica etiope, o per essere più precisi una certa ricerca fatta anche con strumenti elettronici da parte di un musicista che unisce tradizione a nuovi linguaggi, creando una miscela di musica originale; oltre alle valenze umane e sociali che risultano da questi incontri (ci si cambia a vicenda), il loro rock di ricerca si apre. 14


HÜBEBLO è il trio formato da Claus van Bebber, Jaap Blonk, Carl Ludwig Hübsch; l’accostamento fra gli strumenti (tuba, giradischi, voce) e le specifiche personalità crea una naturale esplorazione del suono: acustico e trasparente ma con tutte quelle tensioni necessarie per spostarsi in luoghi nei quali nessuno dei 3 andrebbe. BLANK plays DUDEN sono 3 giradischi, esseri roteanti, messi in movimento da Rudiger Carl (già ad AngelicA ma con clarinetto, sax tenore e fisarmonica), Oliver Augst e Christoph Korn; ricorda qualcosa dell’arte concettuale ma in realtà sembra si basi sul senso del nulla; asciuga la musica da tutte quelle pesantezze che ricordano forme musicali consumate; con strumenti inusuali e domestici costruiscono composizioni ai confini tra musica e suono, tra pieno e vuoto; sono anni che BLANK, anche con soggetti e strumenti diversi, lavora sul suono ricercando e trovando quell’ibrido che poi col tempo parla. Lawrence D. “Butch” Morris con FOLDING SPACE presenta un progetto inedito e difficile da realizzare in Italia e all’estero, che arriva dopo il popolarissimo MONDO CANE di Mike Patton che ha unito generazioni altrimenti distanti per gusti e storia (il tema era la canzone italiana degli anni ‘50 e ‘60 rivista in chiave pop-sperimentale) nelle città di Lugo, Modena e Salsomaggiore; si riprende l’operazione con un 15


progetto completamente diverso: insieme alla Filarmonica Arturo Toscanini e ad alcuni ospiti scelti della scena creativa di New York con una cantante solista d’eccezione: Shelley Hirsch. Un lavoro originale, nuovo anche per i musicisti che ne fanno parte: si incontra la tradizione e le si mostra qualcosa che riguarda l’improvvisazione per un equilibrio sottile tra diversi linguaggi che hanno segnato il tempo, come se la sintesi che si sta cercando non sia veramente dentro queste “scuole di espressione” ma all’interno di ognuno di noi. Sono canzoni e musiche iper-romantiche, struggenti e recitative nell’interpretazione di Shelley Hirsch che si dimostra fra le cantanti di confine più importanti. FOLDING SPACE fa parte di una residenza di Lawrence D. “Butch” Morris in Emilia Romagna, all’interno di un progetto dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna curato da AngelicA che prevede 4 produzioni originali e 5 concerti e che proseguirà fino al 10 Luglio nelle città di Lugo, Modena, Vignola, Santarcangelo, Parma. Nel ‘fuori programma’ di AngelicA appare Iceberg (selezioni finali Giovani Artisti a Bologna 2009): un tentativo di dare maggiore visibilità ai giovani musicisti. AngelicA è parte della giuria.

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Walter Rovere conduce gli incontri & ascolti: incontra i musicisti per noi che ascoltiamo: dimensione domestica, approfondimenti degli autori, ascolti inediti.


In questo fiume di musica speriamo troviate il vostro sapore.

asce dine si crea. N Un suono ti sfugge ed ecco che nasce. Un nuovo or

dove non

si muore.

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BOLOGNA LUGO MODENA

CONCERTI

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Stati Uniti

# prima assoluta

mercoledì ore 18 + ore 22 Teatro San Leonardo

CONCERTO

6 maggio

Maryanne Amacher ANIMATION OF SOUND CHARACTERS IN ST. LEONARDO 20

una installazione/ performance multicanale di e con Maryanne Amacher

Prendendo le distanze da concerti e produzioni teatrali ad impianto frontale, un intero edificio o una serie di stanze diventano palcoscenico per i set sonori e visivi delle mie installazioni. In Music for Sound-Joined Rooms (1980-) e Mini-Sound Series (1985-), ad esempio, sfrutto le caratteristiche architettoniche di un edificio per modificare elementi sonori, visivi e spaziali, creando esperienze multidimensionali in sintonia con l’ambiente circostante, e preannunciando una totale immersione nell’ambiente stesso. Mentre attraversa le nuove scene create dai Sound Characters (“personaggi sonori”), il pubblico esplora le dimensioni dilatate di un mondo sonoro messo in scena nel


nora. In alcuni casi il suono scorre attraverso la stanza; in altri, colori tonali convergenti interagiscono come presenze spaziali, creando intricate unioni tra stanze adiacenti; in altri ancora, una forma sonora particolare viene enfatizzata per animare l’immagine sonora di una stanza lontana. Le stesse stanze si trasformano in altoparlanti che producono suoni che si possono non solo sentire, ma avvertire attraverso il proprio corpo. Per il lavoro multicanale Animation of Sound Characters in St. Leonardo, verrà creata un’avvolgente architettura sonora basata su animazioni spaziali di alcuni Sound Characters tratti dalle recenti installazioni sonore Gravity e TEO !. Maryanne Amacher

Maryanne Amacher

sito architettonico, un intero edificio o alcune stanze. Lo scopo è quello di creare un’atmosfera che comunichi l’emozione di trovarsi all’interno di un primo piano cinematografico, una forma di “teatro sonoro” nel quale l’architettura amplifica la presenza sensoriale dell’esperienza. Stanze, muri e corridoi che cantano. Produco queste opere in installazioni/performance che sono costruite tramite suoni “strutturali” (suoni che si propagano attraverso i muri, i pavimenti, le stanze, i corridoi), che gli esperti di acustica distinguono dai suoni “aerei” emessi unicamente tramite altoparlanti. Creare un design sonoro dettagliato è proprio come creare la sceneggiatura di una coreografia so-

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22 con il sostegno di Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, Netherlands Fund for Performing Arts e in collaborazione con The Dutch Theatre Institute

Olanda

giovedĂŹ ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO 7 maggio

Ab Baars RITRATTI Ab Baars sax tenore, clarinetto, shakuhachi musiche di Ab Baars


Per il mio ultimo progetto solista ho scritto una serie di ritratti: piccoli temi e schizzi dedicati a spiriti affini, musicisti, pittori e poeti, luoghi e aspetti naturali amati. Questi ritratti rappresentano un invito all’esplorazione poetica per sassofono tenore, clarinetto e shakuhachi (flauto tradizionale giapponese costruito in bambù). Tra i ritratti, vi saranno quelli di Sydney Bechet, Misha Mengelberg, Il Mare di Anzio, Toru Takemitsu e molti altri. foto di Massimo Gofieri

Ab Baars

Ab Baars

Colonna portante dell’Instant Composers Pool Orchestra di Misha Mengelberg – ne abbiamo avuto prova proprio sul palcoscenico di Angelica nel 2007 – Ab Baars si presenta oggi in totale solitudine, quasi a fare da contraltare alle performance collettive in seno all’ICP. “Un approccio astratto, puntillistico, che si spinge oltre i limiti dell’intonazione”, così ha scritto il critico Jeff Economy a proposito di questo suo progetto solista. “Ab Baars ha uno stile che va dalle propulsive esplorazioni di Albert Ayler ed Eric Dolphy alle sonorità aspre di Von Freeman e Roscoe Mithcell”. 23


Nicolò Castiglioni (1932 – 1996) Inizio di movimento (1958) Cangianti (1959) Tre pezzi (1978): Sweet; Kinderlied ohne Worte; Fregi Sonatina (1984): Andantino mosso assai dolcino; Laendler; Fughetta

Italia

giovedì ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

7 maggio

Alfonso Alberti CANGIANTI 24

Dulce refrigerium Sechs geistliche Lieder für Klavier (1984): Humilitas; Humus; Urquelle; Lied; Liebeslied; Choral Come io passo l’estate (1983): Arrivo a Tires; La Fossa del Lupo; Andiamo al rifugio Bergamo; La Valle del Ciamin; Il Buco dell’Orso;


La fontanella di Ganna; Ghiaccio sul Rosengarten; Antonio Ballista dorme in casa dei carabinieri; Il fantasma del castello di Presule; Canzone per il mio compleanno Das Reh im Wald (1988) In principio era la danza (1989) He (1990) Preludio, corale e fuga (1994) Alfonso Alberti pianoforte musiche di Nicolò Castiglioni (1932 – 1996)

IL PAESE DEL FREDDO Ascoltando questa musica, vi sono alcune cose che è bene tener presenti. La prima è che Nicolò Castiglioni era pianista. E che il pianoforte è stato il destinatario delle sue confidenze più assidue. La seconda cosa da tener presente accingendosi ad ascoltare Castiglioni è che si verrà a contatto con una delle poetiche musicali più particolari del secondo Novecento. Il quadro di questa poetica è composto da diversi elementi ricorrenti, fra loro in armonia. Uno è la predilezione per il registro acuto e sovracuto. Per associazione di idee, il registro acuto richiama alla mente freddo, ghiaccio, neve. Tutti

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elementi dell’immaginario poetico di Castiglioni, in cui vale la pena di sottolineare che il freddo non ha nulla di ostile, essendo invece salubre e benefico, e portando con sé il fascino del paesaggio invernale e la bellezza di ciò che è puro. Altro elemento che va a comporre il quadro della poetica di Castiglioni è quello del gioco e della danza. In He proprio da una danza si parte, una danza stilizzata ma inequivocabile, in cui fra l’altro la giocosità del movimento si armonizza con l’uso esclusivo del registro sovracuto. E ancora movenze danzate troviamo nel Laendler, secondo tempo della Sonatina (1985), e in Canzone per il mio compleanno da Come io pas-

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Alfonso Alberti


so l’estate. In questi due ultimi casi un altro tratto poetico fa irruzione, evidentissimo: il tono naïf. Che dire di questo insieme di caratteri stilistici? La maniera più semplice di riassumerla è usando le immagini: ascoltando la musica di Castiglioni a partire dagli anni Sessanta, si viene condotti per mano in un luogo in cui agisce un potente incantesimo. I colori che dominano sono un bianco purissimo, associato talvolta a tinte pastello, altre volte a filigrane dorate o argentate. Tutto ciò che ci circonda ha l’apparenza del cristallo e della porcellana, tutto è liscio e lucente. Castiglioni, che adorava la neve, si racconta andasse per strada con

degli occhiali suoi particolari, in cui i cristalli di neve erano stati disegnati sulle lenti e perciò si sovrapponevano all’immagine reale. In ogni stagione, con qualunque tempo, l’inverno benefico dell’anima diventava possibile. Ma allo stesso tempo, la soluzione artificiale smaschera l’impossibilità reale. Il paese incantato va in frantumi in molti brani, uno per tutti, He. Come si è detto, il pezzo prende le mosse da una danza che riunisce in sé tutti i tratti distintivi dello stile di Castiglioni. Con fantasia e leggerezza la danza si trasforma, cambiando continuamente aspetto. Finché una di queste trasformazioni non diventa definitiva e non rovescia

l’immagine nel suo esatto opposto: il dinamismo diventa staticità completa, il tranquillo riferimento a luoghi ricorrenti della memoria musicale lascia il posto all’astrazione assoluta, il gioco cede all’allucinazione. Un’unica figura, un accordo arpeggiato sempre con dinamica più che fortissimo, viene ripetuta lentamente e scandita per centoundici volte. La maschera si rompe e quello che viene visto, qualunque cosa sia, non è ciò che si vedeva prima. Finita l’allucinazione, pochi accordi concludono il pezzo. Alfonso Alberti

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Francia

venerdì ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

8 maggio

Bérangère Maximin TANT QUE LES HEURES PASSENT 28

Bérangère Maximin elettronica, oggetti, voce musiche di Bérangère Maximin


Non sorprende che il percorso musicale della compositrice elettroacustica francese Bérangère Maximin comprenda sia studi accademici, sia periodi di attività in gruppi rock e di world music. Il suo debutto da solista (Tant que Les Heures Passent, pubblicato da Tzadik nel 2008) consiste in sei brani basati su una rielaborazione degli esperimenti di Pierre Schaeffer con il nastro magnetico, caratterizzati tuttavia da una teatralità che le permette di rimanere in contatto con le forme di musica popolare che sono parte integrante della sua esperienza artistica. Henry Smith «Brainwashed», febbraio 2009

Bérangère Maximin

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8 maggio

Philip Corner (1933) Joy Flashings (2008) # per ottavino, coro di bambini e palloncini su nastro, strumenti giocattolo

Italia

# prima assoluta

venerdĂŹ ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

Stefano Scodanibbio (1956) Ritorno a Cartagena (2001) per flauto basso amplificato

Manuel Zurria MURODISUONO 3 b 30

Alvin Lucier (1931) 947 (2001) per flauto ed onde sinusoidali Giacinto Scelsi (1905-1988) CASADISCELSI: versione combinata di Maknongan (1976) nella versione per flauto basso e Pwyll (1954) per flauto con i suoni registrati nella casa di Giacinto Scelsi


Jacob TV (1951) Lipstick (1998) per flauto/flauto contralto amplificati e boombox Arvo Pärt (1935) Spiegel im Spiegel (1978) versione autorizzata per flauto basso e clavicembalo (su nastro) con suoni di bottiglie e bicchieri Manuel Zurria flauti, elettronica, strumenti giocattolo musiche di Stefano Scodanibbio, Philip Corner, Alvin Lucier, Giacinto Scelsi, Jacob TV, Arvo Pärt

UN VIAGGIO LUNGO UN’ORA Murodisuono è l’ultima frontiera di una ricerca che conduco da alcuni anni, con cui intendo approfondire alcuni meccanismi della ripetizione. In questo contesto ho ritenuto importante operare una forzatura all’interno di alcune opere, per provocare una sorta di “collasso filologico” e recuperare un approccio più libero alla musica del nostro tempo. L’intervento sui brani di Giacinto Scelsi ne è un esempio evidente. Registrare nella casa di Scelsi i suoni degli oggetti di sua appartenenza mi ha permesso di entrare in contatto con la sua musica a un livello più profondo. Parallelamente, la collaborazione con 31


Manuel Zurria

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Philip Corner mi ha forzato a liberarmi dallo stereotipo dell’esecutore e a intervenire in modo attivo e creativo sulla partitura. In maniera più sottile, l’intervento che ho concordato con Arvo Pärt su Spiegel im Spiegel, suo manifesto dell’estetica dei Tintinnabuli, risulta velato di suoni che mi sono particolarmente cari, quelli dei vetri e delle bottiglie. Curiosa è poi l’analogia tra due autori come Stefano Scodanibbio e Alvin Lucier. Nel brano di Scodanibbio, Ritorno a Cartagena, la partitura appare come un’intavolatura di suoni, un reticolo di ritmi in contrasto fra loro (si arriva a una complessità di cinque linee ritmiche autonome), ma è l’interprete a

risolvere il rebus della praticabilità dell’opera. Nei primi anni Settanta, Alvin Lucier scriveva dei brani per pianoforte che, indipendentemente dal risultato sonoro, costringevano l’interprete a misurarsi esclusivamente con le diteggiature. L’opera di Lucier in programma, cripticamente intitolata 947 (in realtà è la descrizione degli intervalli utilizzati, cioè di nona, quarta e settima), appartiene al suo più recente percorso dove l’autore accosta quasi sempre uno o più strumenti acustici a suoni sinusoidali su nastro. La frequenza di contrasto tra i due produce un fenomeno fisico chiamato battimento, che costituisce la cifra di interesse principale


del lavoro di Lucier. Un’estetica dove il suono è al primo posto, in cui il fenomeno fisico è nobilitato al rango di cifra estetica. Infine, la presenza di Jacob TV (al secolo Jacob Ter Veldhuis) risulta desta-

Philip Corner

Arvo Pärt

bilizzante. Lipstick, infatti, accosta due registrazioni – una ricavata da trasmissioni televisive americane che parlano di rapporti umani disperati, l’altra da un’intervista in cui Billie Holiday recita il testo di

Stefano Scodanibbio

Jacob TV

Don’t Explain – a una mobilissima tessitura del flauto che costruisce un blocco sonoro unico con la base registrata. Una sfida di sincronizzazione e di velocità. Manuel Zurria

Alvin Lucier

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9 maggio

Julia Wolfe (1958) My lips from speaking (1993) per pianoforte e nastro György Ligeti (1923-2006) Etudes, troisième livre (1995 - 2001): White on white; Pour Irina; A bout de souffle; Canon Italia

sabato ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

Mauricio Kagel (1931-2008) MM51 Ein Stuck Filmmusik fur Klavier (1976) per pianoforte e metronomo

Andrea Rebaudengo PENULTIMO PIANO 34

Galina Ustvolskaya (1919-2006) Sonata n.6 (1988) Andrea Rebaudengo pianoforte musiche di Mauricio Kagel, Julia Wolfe, György Ligeti, Galina Ustvolskaya


Il pianoforte trova sempre nuove strade. Appena lo si dichiara schiavo di un periodo storico, lui velocemente apre impreviste prospettive e le segue finché non si stuferà anche di quelle e ne cercherà di nuove ancora. Nonostante sia per molti il simbolo dell’Ottocento, gli ultimi decenni del secolo scorso hanno visto numerose novità venirgli in soccorso, così da non rischiare di impolverarsi e di finire ammirato in qualche museo. Sono venute in suo soccorso le nuove tecnologie, la genialità di autori poco propensi al conformismo e anche (ahinoi, pianisti) l’ulteriore evoluzione della tecnica strumentistica e di un nuovo modo di intendere il virtuosismo.

In questo concerto vi sono quattro possibilità, tutte assai convincenti, di riconsiderare la questione. Mauricio Kagel in sette minuti compendia molte cose: il rapporto tra musica e immagine (MM51 è scritto per il Nosferatu di Murnau), l’uso di un elemento alieno (il metronomo) e l’elemento grottesco che caratterizza molta della musica di questo autore. Julia Wolfe moltiplica i pianoforti: cinque sono nel nastro e uno è dal vivo. L’elemento che funge da scintilla è l’incipit di Think, nella versione storica di Aretha Franklin, ovvero uno dei brani più funky che esistano. György Ligeti ha sviluppato nei

suoi studi l’aspetto ritmico riguardante l’estrema indipendenza delle mani e il gioco delle illusioni: l’ascoltatore percepisce più pianisti, più mani. Invece è solo un gioco di virtuosismi e di diversi livelli ritmici o di accentazione. Il risultato è frenetico e poetico al contempo. Infine, Galina Ustvolskaya. È stata soprannominata “the lady with the hammer” (“la signora col martello”) per l’estrema violenza di alcuni suoi lavori. La Sonata n. 6 è uno di questi: il pianoforte è più di una percussione, da lui deve uscire l’urlo ancestrale dell’uomo. Un’esplosione di energia tellurica e di mistero. Andrea Rebaudengo

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foto di Daniele Savi

Julia Wolfe

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Andrea Rebaudengo


Mauricio Kagel

Gyรถrgy Ligeti

Galina Ustvolskaya

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di Germania di Milano

la collaborazione del Consolato ^ con Generale della Repubblica Federale

* prima italiana

Svezia, Germania

sabato ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

9 maggio

Sven Åke Johansson BARCELONA SERIES 38

Axel Dörner tromba; Andrea Neumann inside piano; Sven Åke Johansson batteria, percussioni musiche di Axel Dörner, Andrea Neumann, Sven Åke Johansson


“Un’attitudine alla performance meccanica, quasi non-espressiva, e un’estetica di rinuncia o di esclusione invece che di riempimento”. Così Sven Åke Johansson parla del suo trio con Andrea Neumann e Axel Dörner. Improvvisazione nonespressiva? Estetica di riduzione? Eppure, le undici miniature delle Barcelona Series non sono assolutamente caratterizzate da un pathos “sull’orlo del nulla”, o da trame in stile “un solo suono pianissimo in un mare di silenzio”, così in auge al momento in tanti circoli di improvvisatori. D’altro canto, non vi è quasi traccia dell’inquietudine, della volubile agilità di alcuni gruppi inglesi (o

di stile inglese, post-Spontaneous Music Ensemble). E sicuramente non vi è traccia alcuna del rovente espressionismo che caratterizza il free jazz più elettrico. Né questo, né quello, né altro ancora: la quantità di definizioni negative accumulate può rendere l’idea dell’originalità di questa musica, una musica difficile da inquadrare e che tuttavia occupa una nicchia sonora tutta sua. La tromba di Axel Dörner si trasforma in un generatore di rumori aerei dalle complesse sfumature: uno strumento ridefinito, proprio come il pianoforte, che è letteralmente sventrato da Andrea Neumann, ridotto a una mera struttura senza

tasti o pedali. Sì, questa è musique mécanique. Una musica che appare inoltre insolitamente rilassata, se si considera che ci troviamo di fronte a un’improvvisazione: i tre musicisti coesistono nello stesso spazio musicale, entrano ed escono dal flusso sonoro senza impiegare il semplice schema azionereazione che rende buona parte dell’improvvisazione musicale così prevedibile. Questa è noise music del tipo meno spettacolare che si possa immaginare, senza gesti grandiosi o estremismi dinamici, una musica “povera”, delicata e autosufficiente. E questa particolare qualità basta già a separarla dal resto del mondo

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dell’improvvisazione. La maggior parte di questi dettagli è affidata alle capacità percettive dell’ascoltatore. Il gruppo non solo decostruisce inavvertitamente svariate forme artistiche, ma più crucialmente imita quei suoni della vita di tutti i giorni spesso irrilevanti, a cui non viene prestata attenzione. Bizzarro, introverso e inimmaginabile, le Barcelona Series sono del tutto inclassificabili, ma innegabilmente accattivanti. Glenn Astarita

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foto di Teresa Iten

Sven ร ke Johansson, Andrea Neumann, Axel Dรถrner

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Bruno Maderna (1920 - 1973) Pièce pour Ivry (1971) Giorgio Magnanensi (1960) Sil (2009) # Luca Francesconi (1956) Cadenza (1998)

Canada

# prima assoluta

giovedĂŹ ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

14 maggio

Silvia Mandolini SOLO 42

Serena Teatini (1958) Solo (2005) Franco Donatoni (1927 - 2000) Argot (1979) Silvia Mandolini violino musiche di Bruno Maderna, Giorgio Magnanensi, Luca Francesconi, Serena Teatini, Franco Donatoni


Essenziale, sognante, austero, melodico, rarefatto, aleatorio: così Maderna esplora la purezza del gesto in Pièce pour Ivry. Similmente, dalla capacità del gesto di creare emozioni, Giorgio Magnanensi dà vita al suo discorso creativo, basato anche sulla complicità fra gli esecutori. Sil, in prima esecuzione assoluta, rielabora alcune cadenze tratte dal precedente duo per pianoforte preparato e violino, ...per essere fresco... In filigrana fra virtuosismo e tonalità vivacissime, il pezzo evoca ricordi antichi di città bellissime e il vento che accarezza, fra le vie, la memoria, tra inni festosi e silenzi. Con Cadenza il programma lascia

spazio alla scrittura rinascimentale, virtuosa, di Luca Francesconi: a partire dal materiale di Piccoli Voli, per violino e pianoforte, ci si abbandona alla tradizione nobile della cadenza per violino, richiamandone idiomi e caratteristiche: le quinte, gli acuti, i sovracuti, le doppie corde e il virtuosismo ritmico del violinismo zingaro. Solo, di Maria Serena Teatini, è un canto che sembra nascere dal cuore stesso del violino, alla ricerca di sonorità acute, insistenti ed esasperate. Solo è una voce, un soliloquio, un canto interiore. A un certo punto pare anche di udire, in lontananza, il canto lontano proveniente da un minareto, al tramonto. Rarefatto il

finale, come un Casanova che cammina, stanco, fra i canali. Argot, di Franco Donatoni, è una pagina di purezza astratta, che esplora il discorso espressivo, intimo, fra strumento e interprete. Silvia Mandolini

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foto di Luciano Perbellini

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Silvia Mandolini

Luca Francesconi

Serena Teatini


Franco Donatoni

foto di Suvini Zerboni

foto di Suvini Zerboni

Giorgio Magnanensi

Bruno Maderna

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Italia, Stati uniti

giovedì ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

14 maggio

Bologna Improvisers Orchestra 46

Dario Fariello sax alto, elettronica Patrizia Oliva voce, elettronica Daniele Giannotta sax, laptop, elettronica, voce Filippo Giuffrè chitarra baritono, devices, effetti Giorgio Simbola trombone, violino, bombardino Nicola Guazzaloca fisarmonica, microfoni a contatto, percussioni Tristan Honsinger violoncello Antonio d’Intino basso elettrico, elettronica autocostruita, circuit bending, effetti


La Bologna Improvisers Orchestra è formata da un pool di giovani musicisti operante a Bologna che dal 2007 ha deciso di far confluire i propri sforzi verso una nuova entità

collettiva e sovra-personale. Comprensiva in tutto di sedici elementi, l’Orchestra si esibisce in varie formazioni, delineando con sempre maggior entusiasmo il proprio ca-

Bologna Improvisers Orchestra

rattere magmatico e multiforme. L’ottetto scelto per AngelicA incarna una prassi artistica di ricerca sonora autoctona, nuova, che rigetta il concetto del leader, della direzione individualistica ed idiomatica in musica. Il metodo compositivo è istantaneo, libero, egalitario. Non deve stupire quindi che le individualità dell’Orchestra siano pressoché irriconoscibili. Il risultato sonoro di tanta passione è una musica imprevedibile e carica di tensioni verso l’inimmaginabile. Arginabile entro gli smisurati confini della musica cameristica ed elettroacustica, la BIO è qui per ricordare che un nuovo modo di intendere la musica è qui ed ora. 47


Italia

venerdĂŹ ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

15 maggio

Giuseppe Ielasi SOLO 48

Giuseppe Ielasi elettronica musiche di Giuseppe Ielasi


ve composizioni e nuovi arrangiamenti vengono riorganizzati in un unico flusso sonoro. Proprio la performance solista rappresenta da un paio d’anni a questa parte la dimensione più consona al lavoro di Giuseppe Ielasi: guardando tuttavia – sempre a partire dalla chitarra come strumento generatore del suono di partenza – alla creazione di un complesso e stratificato spazio sonoro, sviluppato attraverso un sistema di microfoni e speaker multi-canale. foto di Fatima Bianchi

Cresciuto in quell’universo artistico definito (forse con un po’ di semplicismo) improvised music, Giuseppe Ielasi ha concentrato la sua attenzione, negli ultimi lavori, sull’esplorazione di pulsazioni, ripetizioni (e infinite variazioni all’interno di esse), stratificazioni di suoni in funzione ritmica. Formalmente simile a una diffusione di musica concreta, le sue performance presentano in realtà molti aspetti imprevisti e improvvisati. A partire da frammenti, loop, field recording, strati di suoni di varia provenienza (appartenenti a composizioni finite o ancora in lavorazione, oppure creati appositamente per un utilizzo live), nuo-

Giuseppe Ielasi

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Stati Uniti

venerdì ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

15 maggio

Id M Theft Able SOLO 50

Id M Theft Able voce, oggetti, elettronica musiche di Id M Theft Able

Id M Theft Able è un improvvisatore e sound artist di Windham (Maine, USA). Gli strumenti da lui usati includono la sua bocca (con o senza l’uso delle corde vocali), una collezione di oggetti/giocattoli/cianfrusaglie occasionalmente amplificati attraverso una “superficie amplificata” (vetro, metallo, legno), vari effetti elettronici e, talvolta, alcuni “strumenti musicali convenzionali”. Id M Theft Able ha suonato in gallerie d’arte, negozi di libri, cantine, foreste, edifici occupati, studi di tatuatori, caffetterie, biblioteche, parchi pubblici, bar, negozi di dischi, case, mulini, scuole, strade, eccetera, nell’est degli Stati Uniti,


in Canada e in Europa. Ha pubblicato una considerevole quantità di registrazioni e ha suonato con improvvisatori, noise artist, buffoni, clown, poeti e amici (più o meno rispettabili). if BEEN when i DID i went toward and DID the that of THAT DID when i been doing SINCE and did hi SINCE that when i did id do and does that at it i DID in time that went toward and i DID and still do and will do am doing that DID in this BIO that does it did what it DID that i do that bio that DID when i did the DOINGS OT PAST that LONG LIST OF DEEDS of DID that i’m doing and then i went toward

the DOING of some DEEDS these DEEDS worth doing that i did AND WENT TOWARD that doing need that i did toward THE DOING of DEEDS that i DID and so on toward the VALID DOINGS and OCCURENCES that are DONE and to be DID

Id M Theft Able

i went toward VALIDS that DEEDS that LONG LIST of DOES and could possibly DO toward the valley of lists that DO THEM and i did and so am i DOING that DEEDS since that time and on into time until DONE. Id M Theft Able

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16 maggio con il sostegno di Pro Helvetia - Fondazione svizzera per la cultura e dell’Istituto Svizzero di Roma

Ø

*

Svizzera

prima italiana

sabato ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

Giacinto Scelsi (1905-1988) Okanagon (1968) per arpa, contrabbasso e tam tam

Ensemble Phoenix Basel PHANTOM BROADCAST 52

Consuelo Giulianelli arpa Aleksander Gabrys contrabbasso Daniel Buess tam tam Alex Buess (1954) Khat (2003) per flauto basso, percussioni e live electronics * Christoph Bösch flauto; Daniel Buess percussioni, elettronica Alex Buess (1954) Metatron (2004) versione per clarinetto, pianoforte, contrabbasso e batteria * Toshiko Sakakibara clarinetto; Jürg Henneberger pianoforte; Aleksander Gabrys contrabbasso; Daniel Buess batteria


John Duncan (1953) Phantom Broadcast

*

Christoph Bösch flauto Toshiko Sakakibara clarinetto contrabbasso Beat Schneider violoncello Maurizio Grandinetti chitarra elettrica Aleksander Gabrys contrabbasso Jürg Henneberger pianoforte preparato Samuel Wettstein organo Hammond Daniel Buess percussioni Thomas Peter elettronica John Duncan direzione, elettronica, mix Ensemble Phoenix Basel musiche di Giacinto Scelsi, Alex Buess, John Duncan

Mi sembra di aver parlato all’inizio del concetto di confusione e del suono giusto; in questo mio Okanagon è assolutamente necessario che il suono sia giusto, e non parlo ovviamente della nota dei tre strumenti ma della loro risonanza. In Oriente ogni colpo di gong è una sorta di cerimonia gestuale; dev’essere colpito in un dato modo, deve avere intorno a sé il suo spazio vibrante. E non solo il gong, ma ogni altro strumento deve essere trattato in modo molto speciale, essenziale onde aversi questo risultato, il solo risultato valido per il suono giusto. Questa è una scienza sconosciuta in Occidente dove per esempio le nostre campane, in se stesse non

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inferiori al gong, sono tirate dalla corda di un povero sacrestano e si urtano scompostamente in una confusione controproducente ed assurda, quando non sono operate da un congegno meccanico del tutto estraneo al suono e al suo ordine

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interiore. Devo anche dire che i nostri compositori, anche i maggiori, e i nostri strumentisti piĂš celebri, per la maggior parte hanno ignorato l’essenza del suono, preoccupati soltanto dei rapporti tra le note. In Okanagon è essenziale che i tre

esecutori eseguano sugli strumenti quei gesti che soli consentono al suono di manifestarsi nella sua essenza. Okanagon deve essere considerato come un rito e, se si vuole, come il battito del cuore della terra. Giacinto Scelsi


Ho voluto creare un’iperstruttura estremamente attiva per Khat. L’impressione che doveva derivarne è quella di un metalinguaggio: un linguaggio la cui struttura non si esaurisca nell’interazione, ma la cui intensità risulti in attività mo-

toria: una maggior efficienza spirituale/intellettuale, un aumento dell’attenzione e una certa instabilità nei movimenti. Il pezzo è costituito formalmente di tre parti dai nomi allusivi: Ataxia, Tron e Metatron. Alcuni degli stru-

Ensemble Phoenix Basel

menti a percussione usati sono di origine etnica, altri hanno un carattere “meticcio”. Gli effetti elettronici impiegati non devono essere intesi come un’estensione del suono degli strumenti ma come una loro indispensabile seconda manifestazione. Come spesso già accaduto, ciò che mi interessava era la volubilità del materiale, l’esuberanza acustica, gli equilibri organici interiori e la sua persistente inflessibilità e resistenza, piuttosto che la possibilità di calcolarne i dettagli con assoluta precisione. Khat, scritto per Christop Bösch e Daniel Buess, è il nome di una pianta che contiene ingredienti psicoattivi utilizzata nell’antichità

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per indurre in uno stato di trance. Ho scelto questa parola perché conferisce le giuste connotazioni al mio pezzo. Metatron è composto da ventotto brevissimi tasselli “ready-made”: brani estratti da alcune registrazioni storiche di Cecil Taylor e altri artisti. I musicisti devono riprodurre tali brani e “ammassarli” uno sull’altro, come loop di frammenti sonori dal ritmo e velocità mutevoli. Il tipico organico jazz composto da sassofono, pianoforte, contrabbasso e percussioni ha influenzato la composizione di questo pezzo. Alex Buess 56

Un pomeriggio di aprile a Stoccolma, John Duncan si stava cimentando in un semplice esperimento di manipolazione di un file audio: una breve registrazione a onde corte apparentemente inutilizzabile. Entro la fine della giornata, aveva completato il master del suo lavoro solista Phantom Broadcast, sia in versione stereo, sia multicanale: un minuzioso processo che normalmente richiede settimane o addirittura mesi per essere portato a termine. Alla fine di quella estate, durante un concerto multicanale a Fylkingen, si tenne la prima performance pubblica di Phantom Broadcast, il risultato finale di sei burrascosi mesi di lavoro allo IASPIS.

Phantom Broadcast fu presto individuato come una pietra miliare nella lunga e variegata carriera di Duncan come artista sonoro. È stato proclamato dalla rivista musicale inglese «The Wire» miglior album del 2002, e recensito così da Graeme Thompson su «Cluster»: “Durante i quarantasette minuti di durata del disco, una sola nota brillante ed estatica sembra essere ‘tenuta’ sospesa nel – e sospendendo il – tempo, producendo una tensione irrisolta tra flusso e stasi, identità e molteplicità. Sorprendentemente, sia riproducendolo a basso che ad alto volume, Phantom Broadcast sembra sfuggire all’ascolto, come un’al-


lucinazione auditiva, una nube dai margini sfumati che si abbandona a una deriva provocante, persa nelle sue distanze interiori. L’Ensemble Phoenix Basel ese-

Alex Buess

guirà una versione acustica di Phantom Broadcast, annotata e arrangiata da Duncan, che dirigerà l’ensemble in occasione della prima italiana ad Angelica.

John Duncan

Giacinto Scelsi

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selezioni finali

FUORI PROGRAMMA

progetto e produzione di Festival Iceberg – Musica: Giovani Artisti a Bologna 2009 selezioni finali del Settore Cultura e rapporti con l’Università del Comune di Bologna

in concorso:

ÍÍÍ

martedi ore 20 Teatro San Leonardo

CONCERTO

19 maggio

Festival Iceberg – Musica Giovani Artisti a Bologna 2009 58

Filippo Giuffrè chitarra elettrica, chitarra baritono, elettronica, oggetti Dadduo Giulia Barba sax Serena Pecoraro voce, elettronica Diego Cofone voce, ance, oggetti, elettronica, regia del suono Lorenzo Senni laptop, real time DSP


Luther Blisset Dario Fariello sax Carlo D’Alessandro chitarra elettrica Antonio d’Intino basso elettrico Lucio Corenzi contrabbasso Andrea Grillini batteria Cesare Livrizzi cantautore; per l’occasione accompagnato da: Vladimiro Cantaluppi violino Lucio Corenzi contrabbasso Gaetano Di Giacinto batteria

Il Festival Iceberg, promosso e organizzato dal Settore Cultura e rapporti con l’Università del Comune di Bologna, è il momento culminante dell’omonimo concorso biennale, che attraverso dodici sezioni corrispondenti a dodici discipline, si pone l’obiettivo principale di favorire e sviluppare la creatività giovanile, coltivandola a livello locale e promuovendola in ambito nazionale e internazionale. La commissione della sezione Musica decreterà il vincitore che parteciperà alla XIV Edizione della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo che si terrà a Skopje il prossimo settembre. 59


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*

Stati Uniti

prima italiana

giovedi ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

21 maggio

Pamelia Kurstin THEREMIN SOLO

Pamelia Kurstin theremin musiche di Pamelia Kurstin


Pamelia Kurstin

Il pioniere dell’elettronica Bob Moog ha parlato di Pamelia Kurstin come di “una delle figure più innovatrici nell’arte del theremin”. E il suo talento è testimoniato da registrazioni e performance con nomi come David Byrne o John Zorn, che le ha pubblicato (per

l’etichetta Tzadik) l’album d’esordio solista, Thinking Out Loud. Prima di dedicarsi al theremin (strumento di cui si innamorò dopo aver visto il documentario Theremin: An Electronic Odissey di Steven Martin), Pamelia Kurstin si è dedicata al contrabbasso con il

gruppo avant-punk Geggy Tah, cimentandosi successivamente nella scena jazz di Los Angeles, la cui influenza si ritrova poi in alcune importanti innovazioni che la Kurstin ha apportato alla tecnica del theremin, come l’uso del walking bass o uno stile d’improvvisazione di sapore jazzistico. Theremin Orchestra è, non a caso, il nome che Pamelia Kurstin dà alle sue performance soliste, complesse sessioni d’improvvisazione, basate su loop creati dal vivo, grazie ai quali la musicista costruisce e trasforma gradualmente molteplici strati: frammenti che variano velocemente da linee melodiche quasi barocche a blocchi di rumore. 61


21 maggio

prima assoluta

Progetto commissionato da AngelicA

Italia

#

giovedi ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

Vincenzo Vasi voce, theremin; Giorgio Pacorig pianoforte, pianoforte elettrico, sintetizzatore

Vincenzo Vasi + Giorgio Pacorig PERFAVORE SING 62

musiche di Bruno Lauzi, The Residents, Mina, Franco Battiato, Stormy Six, Peter Ivers/David Lynch, Isabelle Powaga/Sylvain Fasy, Violeta Parra, Ian Carr, Vincenzo Vasi, ... arrangiamenti di Vincenzo Vasi, Giorgio Pacorig


Vincenzo Vasi

PERFAVORE SING ... perché un giorno AngelicA Festival mi ha proposto quello che probabilmente, a detta di molti, unicamente dovrei fare. Cantare! ... ah, ecco cosa dovrei fare! ... invece... per tanti motivi, tra i quali il mio essere polistrumentista, divento a volte prigioniero dei miei tanti strumenti e delle mie tante, forse troppe, collaborazioni: così saltano progetti e possibilità di esprimere la mia vocalità. Beh, forse ora, così, non potrò nascondermi né dietro a uno strumento né dietro a un leader. Ci sarò io, la mia voce e Giorgio Pacorig (pianoforte, piano elet-

trico, synth), a dividere con me l’esperienza di incontro/scontro con la canzone. Quindi cantare e soprattutto cantare me stesso, semplicemente cantare, senza pregiudizi, qualsiasi genere, qualsiasi repertorio (molto vario da Bruno Lauzi a Ian Carr). Qualsiasi canzone, in una sorta di piano bar postatomico, tenendo assolutamente conto del mio bagaglio culturale e professionale, anche e soprattutto nel metodo di esecuzione scelto, cioè nella reinterpretazione, dissacrazione, rispetto, disincanto, leggerezza e improvvisazione. Prendendo esempio da un collaudato duo inglese che ha fatto sto-

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ria – Phil Minton & Verian Weston – ma, diversamente da loro che sono reduci da anni di collaborazioni assieme, ho deciso di scegliere come compagno d’avventura Giorgio Pacorig, con il quale non ho mai suonato. È la prima volta che collaboriamo insieme. Scelgo l’incognita soprattutto perché sono sicuro sarà per noi due uno stimolo in più per abbattere il muro di convenzioni che spesso circonda la forma canzone. Vincenzo Vasi

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Giorgio Pacorig


VASI COMUNICANTE Vi sono musicisti il cui talento consente di esprimersi in molti modi, vi sono musicisti il cui talento consente di fare qualunque cosa. Vincenzo Vasi non ha limiti, può fare tutto, può prendere qualsiasi strumento in mano e farlo suonare in maniera sublime: basso, theremin, vibrafono, chitarra, ukulele, giocattoli, tastiere, flauto a tiro, kazoo, fischio da naso e chissà cos’altro. Ogni strumento di cui Vincenzo si appropria diventa un’estensione della sua intrinseca musicalità, e chi lo conosce sa bene come riesca a trasformare in musica qualunque cosa. Questa sua attitudine naturale che

porta inevitabilmente ad esaltare le sue doti di poliedrico strumentista, geniale ed eclettico, rischia di non mettere sufficientemente in luce l’incredibile talento vocale di cui Vincenzo Vasi è dotato. Un talento naturale e tecnicamente solidissimo, con una precisione e un’intonazione sempre perfetta. Ma oltre a questo, ancora più importante e sorprendente, è la capacità interpretativa di Vincenzo, sempre squisitamente originale, irripetibile, fondata su un’enorme consapevolezza storica e culturale, in grado di poter affrontare qualsiasi repertorio, qualsiasi canzone, qualsiasi genere. Ogni appassionato di musica ritrova nel

canto di Vincenzo Vasi qualcosa che gli è famigliare, eppure non può non riscontrarne l’assoluta singolarità, l’unicità che ha reso grandi cantanti come Josè Feliciano, Mina, Yma Sumac, Johnny Hartman, Maria Callas, Demetrio Stratos, Joe Henderson, Tom Waits, Scott Walker... Eppure non basta, perché c’è qualcosa di più, visto che Vincenzo contempla tra le sue qualità il coraggio verso l’ignoto, il gusto per la dissacrazione e il rispetto per la tradizione, la capacità di portare il suono della leggerezza e il suono della paura, il canto della semplicità e l’urlo primordiale. Giorgio Casadei

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con il sostegno di Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, Netherlands Fund for Performing Arts e in collaborazione con The Dutch Theatre Institute

*

Olanda, Etiopia, Inghilterra, Francia, Canada

prima italiana

venerdi ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

22 maggio

The Ex + Getatchew Mekuria + Ospiti MOA ANBESSA 66

Getatchew Mekuria sax tenore Katherina batteria Terrie chitarra elettrica Andy chitarra elettrica Arnold de Boer voce Ospiti: Colin McLean basso elettrico Xavier Charles clarinetto Brodie West sax alto Joost Buis trombone Melaku Belay danza musiche di The Ex, Getatchew Mekuria


La collaborazione tra il veterano del sassofono etiope Getatchew Mekuria e The Ex è iniziata cinque anni fa e continua tuttora. Insieme si sono esibiti in circa cinquanta concerti tra club e festival in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Etiopia. Getatchew Mekuria è il più celebrato veterano del sassofono etiope. A più di settant’anni, è ancora nel pieno della sua forma, con uno stile di esecuzione poderoso e del tutto individuale. Il suo impressionante vibrato, al tempo stesso potente e fragile, gioca attorno alle linee vocali utilizzando ornamenti tipici della musica etiope. Ha inventato lo stile musicale chiamato

“shellele”, ispirato al canto eroico di guerra e adattato al sassofono. The Ex, gruppo olandese spesso descritto come avant-ethno-improv-punk, sono stati in tournée in Etiopia due volte, e si sono innamorati della musica di questo paese. Nel 2004 hanno festeggiato il loro venticinquesimo anno di attività, e in quella occasione hanno invitato Getatchew a suonare unendosi all’Instant Composers Pool di Misha Mengelberg e Han Bennink. Era la prima volta che Getatchew viaggiava fuori dall’Etiopia. Quell’esperienza lo ispirò a tal punto, che chiese a The Ex di registrare assieme un disco. Fece avere loro dieci versioni per sassofono solo

di canzoni tradizionali etiopi, che i membri del gruppo arrangiarono e provarono. Nell’aprile del 2006 Getatchew si recò in Olanda per alcuni concerti e sessioni di registrazione, che diedero vita all’album Moa Annessa, in cui le melodie e gli assoli di Getatchew si fondono con i ritmi, i rumori e le voci di The Ex.

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foto di Nick Helderman

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Getatchew Mekuria + The Ex

Melaku Belay


foto di Emma Fischer

Getatchew Mekuria + The Ex

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di Germania di Milano

la collaborazione del Consolato ^ con Generale della Repubblica Federale

*

Germania, Olanda

prima italiana

sabato ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

23 maggio

Claus van Bebber + Jaap Blonk + Carl Ludwig Hübsch HÜBEBLO

Claus van Bebber giradischi; Jaap Blonk voce; Carl Ludwig Hübsch tuba musiche di Claus van Bebber, Jaap Blonk, Carl Ludwig Hübsch


Jaap Blonk, musicista e “poeta sonoro” autodidatta, è fondatore e leader di diversi ensemble, come i Braaxtaal e gli Splinks, gruppi che presentano accostamenti tra musica rock e jazz sperimentale. Collabora regolarmente con formazioni e orchestre contemporanee oltre ad aver collaborato in sessioni d’improvvisazione con musicisti come Mats Gustafsson, Michael Zerang, Fred Lonberg-Holm, Phil Minton, John Butcher. Attualmente lavora con il trio composto assieme a Ivar Grydeland e Ingar Zach, e con il duo vocale creato con Maja Ratkje, oltre a vari progetti che combinano live electronics e installazioni visive. Claus van Bebber è un artista sceni-

co e visivo autodidatta. I punti cardinali del suo lavoro interdisciplinare spaziano dalla musica accademica contemporanea ai territori sperimentali, fino all’improvvisazione. Ha esposto in collettive e personali, così come si è esibito in performance soliste e di gruppo in Germania e all’estero. Dal 1990 si è dedicato al progetto Schallplattenkonzert (Concerto per giradischi). Carl Ludwig Hübsch, suonatore di tuba autodidatta, ha studiato percussioni, canto, musica elettronica, composizione e improvvisazione a Friburgo e Colonia. Tra i suoi lavori, ricordiamo anche molte musiche per produzioni teatrali. Al momento è impegnato con il trio Hübsch/ 71


Schubert/Wierbos, e in quartetto con Gratkowsky, Dörner e Griener. Co-dirige la Multiple Joy[ce] Orchestra di Colonia. Nel progetto Hüeblo, Carl Ludwig Hübsch esplora le capacità espressive della creazione di suoni amplificati, usando la campana della tuba e una microfonatura sensibile agli effetti prodotti dal bocchino e dai tasti. Claus van Bebber mixa suoni tratti da vinili selezionati e parzialmente preparati su vari giradischi d’epoca. Jaap Blonk utilizza due microfoni con una gamma di possibilità stereo per combinare i molteplici suoni che si possono produrre tramite la voce, la gola, le labbra e le guance.

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Carl Ludwig Hübsch


Jaap Blonk

Claus van Bebber

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di Germania di Milano

la collaborazione del Consolato ^ con Generale della Repubblica Federale

*

Germania

prima italiana

sabato ore 21.30 Teatro San Leonardo

CONCERTO

23 maggio

Rudiger Carl + Oliver Augst + Christoph Korn BLANK plays DUDEN

Rudiger Carl giradischi Oliver Augst giradischi Christoph Korn giradischi musiche di Rudiger Carl, Oliver Augst, Christoph Korn

Ruediger Carl è una delle più importanti figure emerse dal free jazz europeo. I musicisti Oliver Augst e Christoph Korn, più giovani di una generazione, situano il loro lavoro tra improvvisazione, installazione, elettronica e teoria. La teoria e il suono sono plasmati sul pezzo “come un vestito fatto su misura”, scrive la rivista musicale «Spex». Ruediger Carl, Oliver Augst e Christoph Korn -riuniti sotto il nome Blank- hanno realizzato svariati progetti, alcuni dei quali pubblicati da importanti etichette come FMP e GROB International. Tra gli ultimi lavori, un mix selvaggio di post-punk e rock’n’roll in collaborazione con l’artista americano Raymond Pettibon. Il loro


foto di Ines Turian

progetto più recente ha come punto di partenza il tema della “raccolta”. Carl, Augst e Korn hanno passato al setaccio le loro registrazioni e pubblicazioni degli ultimi anni, e le hanno scomposte in parti microscopiche, creando innumerevoli frammenti bizzarri e coloriti, poi incisi su vinile, secondo la tecnica dei “solchi chiusi”. In un disco a “solchi chiusi”, i solchi formano cerchi concentrici, in modo tale che la puntina rimanga sempre nello stesso punto mentre il disco gira, creando un loop di esattamente 1,8 secondi. Più di 200 loop di questo tipo formano il materiale musicale per la performance Duden, che comprende brevi canzoni, suoni e storie.

Rudiger Carl, Oliver Augst, Christoph Korn

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()

76

con la partecipazione di museo della musica

8 maggio

venerdĂŹ ore 17 Museo della Musica

BOLOGNA

INCONTRI&ASCOLTI

Maryanne Amacher


16 maggio

sabato ore 12 Museo della Musica

John Duncan

conduce: Walter Rovere

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30 maggio

78 progetto commissionato da AngelicA

Stati Uniti, Giappone, Italia prima assoluta una coproduzione di Regione Emilia Romagna - Assessorato alla Cultura, AngelicA, Fondazione Teatro Rossini, Fondazione Teatro Comunale di Modena - Festival l’Altro Suono, Fondazione Arturo Toscanini; si ringrazia Pannonica Music

31 maggio

º

MODENA

#

domenica ore 21.30 Teatro Comunale Luciano Pavarotti

CONCERTO

sabato ore 21.30 Teatro Rossini

CONCERTO

LUGO

Lawrence D. “Butch” Morris FOLDING SPACE: Modette & Other Songs

canzoni e ambienti per voce, ospiti e orchestra


Lawrence D. “Butch” Morris direttore Shelley Hirsch voce ospiti: Shelley Burgon arpa Eri Yamamoto pianoforte Mary Halvorson chitarra elettrica Kenny Wollesen vibrafono, percussioni J. A. Deane elettronica, campionamento dal vivo Filarmonica Arturo Toscanini musica e arrangiamenti di Lawrence D. “Butch” Morris testi di Allan Graubard, Mevlana Rumi, Gregory Tate, Helga Davis, Butch Morris

Fortemente caratterizzato sul piano progettuale e mirato ad aprire ed ampliare le possibilità espressive dei diversi soggetti coinvolti, FOLDING SPACE arriva dopo il popolarissimo MONDO CANE di Mike Patton che ha unito generazioni che sono distanti per gusti e storia (il tema era la canzone italiana degli anni ‘50 e ‘60 rivista in chiave pop-sperimentale) nelle città di Lugo, Modena e Salsomaggiore. Si riprende l’operazione con un progetto completamente diverso: FOLDING SPACE: Modette & Other Songs è il lavoro che Butch Morris presenterà insieme alla Filarmonica Arturo Toscanini e

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foto di Rossetti©Phocus

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Lawrence D. “Butch” Morris


ad alcuni ospiti scelti della scena creativa di New York con una cantante solista d’eccezione: Shelley Hirsch. Un progetto originale, nuovo anche per i musicisti che ne fanno parte, che cerca di dire quanto si può fare se si punta a un accordo creativo tra realtà molto differenti per pensare insieme una musica che possibilmente non sia il derivato di qualcosa di già esistente ma, per come si compone il progetto, possa raggiungere altro: un obiettivo vicino all’idea del musicista che vuole avventurarsi in qualcosa non ancora esplorato. E’ stato così con Mike Patton (era la prima volta che si confrontava con un orchestra sinfonica e con un repertorio diffi-

cile per un cantante americano) e con altri orientamenti sarà così con Butch Morris. Musicista e compositore dalla lunga storia, Butch Morris è molto conosciuto nell’ambiente del jazz e della musica di ricerca: molte sono le sue conduction e induction (direzioni orchestrali che conducono, o inducono, a organizzare improvvisazione o a ri-comporre qualcosa di già esistente; in entrambi i casi tutti, compreso il conduttore, sapranno alla fine del concerto cosa si è costruito, o composto). Il suo lavoro crea una dimensione di avventura, condiviso tra tutti i partecipanti: emozionante, ricco di imprevisti, regala momenti di grande

musica, quasi inaspettata. In FOLDING SPACE: Modette & Other Songs, Butch Morris si spinge oltre: incontra la tradizione e le mostra qualcosa che riguarda l’improvvisazione per un equilibrio sottile tra diversi linguaggi che hanno segnato il tempo, come che la sintesi che stia cercando non sia veramente dentro queste “scuole di espressione” ma all’interno di ognuno di noi. Sono canzoni e musiche iper romantiche, struggenti e recitative nell’interpretazione di Shelley Hirsch che si dimostra fra le cantanti di confine più importanti. Modette è scritto per il teatro e si traduce in concerto tra notazione e 81


narrazione, FOLDING SPACE è un ciclo di canzoni: entrambi riguardano l’interconnessione tra differenti discipline. Nell’arrangiamento per questo inedito e vasto organico, piegando spazio Butch Morris ha raccolto sue composizioni e canzoni mai registrate finora e altre che si ascolteranno per la prima volta. Come fu per MONDO CANE, il cui disco registrato dal vivo a Lugo, Modena e Salsomaggiore, uscirà nel 2009, faremo una registrazione e anche questa importante esperienza verrà documentata. Massimo Simonini

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MODETTE un’opera di teatro musicale iniziata nel 1981, è una collaborazione con Allan Graubard volta a scoprire un modo unico di coniugare la notazione con Conduction® e la narrativa per il teatro. FOLDING SPACE un Ciclo di Canzoni eseguito per la prima volta a Lisbona, in Portogallo, nel 2001, sviluppa questa idea di “interconnessione” nello spazio del palco da concerto, integrando le mie composizioni per voce. FOLDING SPACE: Modette & Other Songs” commissionato da ANGELICA - e

Shelley Hirsch


coprodotto dalla Regione Emilia Romagna - Assessorato alla Cultura, Fondazione Teatro Rossini - Lugo Opera Festival, Fondazione Teatro Comunale di Modena - Festival l’Altro Suono, approfondisce, adattandoli alle necessità attuali, gli orizzonti di esecuzione esplorati per la prima volta in FOLDING SPACE, in questa occasione rielaborando l’opera per orchestra, ospiti speciali e la straordinaria voce di Shelley Hirsch. Le attuali composizioni pensate per l’esecuzione, che ho scritto per progetti teatrali e cinematografici, mettono a fuoco questioni d’amore, di desiderio e di conflitto, rivelate in maniera toccante. Eppure non esprimono

una malinconia legata alla perdita o al dolore. Piuttosto, ogni canzone è un’entità a sé stante che rappresenta un’intenzione di chiarire e resistere. E insieme ad altre canzoni che potranno aggiungersi a questo repertorio, i brani possono essere eseguiti in sequenze diverse, alterando così i significati specifici di ciascuna canzone o dell’insieme. In qualità di direttore-compositore, ho cercato di infondere nell’opera la mia visione del mondo sia attraverso la musica che tramite la natura testuale dei versi e del libretto. In questo risiede sicuramente una sfida. Ma vi è anche piacere, e un dialogo critico con me stesso,

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l’esecuzione ed il contesto in cui essa avviene.

foto di Claudio Casanova

La Filarmonica Arturo Toscanini ricopre un ruolo fondamentale nella realizzazione del mio obiettivo di coniugare queste realtà che raramente riescono a coesistere nell’esecuzione.

Kenny Wollesen

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Mary Halvorson

La maggior parte di queste canzoni sono state scritte in collaborazione con Allan Graubard, la cui poesia è stata per me in molte occasioni fonte di ispirazione per articolare nuove aree di ricerca nell’ambito dell’evoluzione di un’esperienza musicale nuova e totale. Lawrence D. Butch Morris


Shelley Burgon

Eri Yamamoto

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testi/versi di Allan Graubard Ben: La luna è l’occhio di un Ciclope

Sulla luna

Ben & Dette: Lentamente giriamo Mulini a vento nell’oscurità

Dette: Hai sepolto una chiave dorata in un orizzonte intoccato

che si sperdono in brine

pale spezzate sussurrano a vuoti venti

Ben: Lentamente giro un mulino a vento nell’oscurità

Dette: Dormi così immobile il tuo bacio silenzioso aleggia, una distante e fragile promessa se potessi diventare quelle labbra che tu desideri saprei come curare questo strano e infinito desiderio

Canzone del desiderio

MODETTE Modette ritrae la ricca fatalità di una storia d’amore tra Ben, Dette, i loro alter ego dalle sembianze di manichini, e Mo, il loro figlio nato morto. È un mondo inquietante, dove amore conflittuale, unione poetica, umorismo inaspettato e allucinazioni momentanee sono suscitati dalla passione che muove i personaggi a comprendere se stessi e gli altri. Una grandiosa opera di teatro musicale ambientata in un mondo di intensità...


sanguinante nella notte luce nel cielo miccia del desiderio su letti che correvano come treni -Sono ora dimenticati ma le loro penetranti grida “torna, torna da me” “ritorna, ritorna per me” Te ne andasti. Lasciasti il tuo segno. Nulla rimane tranne la cenere perduta del ricordo ancor più dolce della morte Il tuo sudore freddo, che si asciuga Il tuo ultimo sospiro, che esala Strappando, strappando l’occhio bianco della luna, giacendo su petti ansiosi sognando altrove, altrove infiammando scintille di desiderio su letti che correvano come treni attraverso piogge folli di gambe aggrovigliate e braccia che sanguinavano invano le albe che i baci prosciugarono “Torna, torna per me” “Ritorna, ritorna per me”

Occhi affamati dal desiderio di tempeste di fianchi nudi -solo questo letto da afferrare questo arido dolore da soffocare queste mani che hai baciato dolcemente questo collo che sempre hai leccato --

Oh, dov’è quel volto di ali ferite fruste profumate lacrime pedalate te ne andasti prima che me ne rendessi conto

Dette: Dov’è quell’amore che dicevi esser mio? labbra doloranti amorosi convegni assassinati mi minacciavi per provocarmi

Romantico te

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Talco luccicante Di capelli scarmigliati Dove lingue trasformate Ingannevoli, ardono

Spettri vorticano Ebbri su pelle tesa graffiata nuda Cechi, caustici incubi scrutano, LĂ !

Lacci emostatici di miraggio si spandono troppo sottili --questa sete assente eclissata foschia!

perchĂŠ?

Ben: Crepuscoli Albe Accerchiano i nostri letti Teste di leone Con teste di leone

Sapendo dove correre Correre senza meta velocemente Attorno ai nostri letti Bruciano le nostre carni con i crepuscoli e le albe Che rubano maschere infrante Senza meta velocemente, Velocemente

Crepuscoli Albe Accerchiano i nostri letti Teste di leone Con teste di leone

Dette: Stelle Precipitano dai cuori Nel dolore Invano

Requiem

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Ben & Dette: L’amore è un tal dolore Questa ferita ci guarirà?

Dette: Mai più Dolcemente lei canta

Ben: Dette, eccola lì A prosciugare la nostra speranza Labbra sottili come la linea di una matita Corpo di fumo

L’amore è un tal dolore Questa ferita ci guarirà?

Mai più Dolcemente cantiamo

Duetto: Ah, eccolo lì A prosciugare la nostra speranza Labbra sottili come la linea di una matita Corpo di fumo

Ben: per affascinare le nostre paure Dette: per accattivare i nostri anni

Dette: Ora baciamo ogni gioco Dimenticato Negli anni Che emergono in lacrime illuminate dal sole

Ben: Qui tormentiamo il nostro sogno Egoisti fino alla fine Muri dispersi illuminati dal sole Dove il tempo divora il tempo per Incontrarci alla fine

Dette: Sapendo dove correre Correre senza meta velocemente Attorno ai nostri letti Bruciano le nostre carni con i crepuscoli e le albe Che rubano maschere infrante Senza meta velocemente, Velocemente


LE ANGELICHE

I DISCHI DI ANGELICA+

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92 Ain’t Nothin’ But A Polka Band, Audience, Banda Roncati, Band Is Woman, Mark Dresser, Ecoensemble, Fred Frith, Paolo Grandi Le Terre Silenziose, Gerry Hemingway, Guy Klucevsek, Phil Minton, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury e Franco Sebastiani, Bob Ostertag, John Oswald, Rohan De Saram, Claudio Scannavini, Stefano Scodanibbio, John Zorn, Audience

(CAICAI 006) \ Angelica ‘94 compil.

Directed and compositions by Domenico Caliri

(CAICAI 005) \ Specchio Ensemble Suite no. 1 per quintetto doppio

All Dax Band, Han Bennink, Steve Beresford, Lindsay Cooper, Tom Cora, Dietmar Diesner, ensemble Eva Kant, Fred Frith, Gianni Gebbia, Lars Hollmer, Catherine Jauniaux, Peter Kowald, Ikue Mori, Butch Morris, Hans Reichel, Riciclo delle Quinte, Wolter Wierbos, Audience

(CAICAI 004) \ Angelica ‘93 compil.

P.A.P.A. Quartet, Popoli Dalpane Ensemble, Looping Home Orchestra, Lindsay Cooper e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Franco Sebastiani, Stefano Scodanibbio, Gianni Gebbia, Gruppo Ocarinistico Budriese, Fred Frith, Lars Hollmer, Que d’la Gueule, Audience

(CAICAI 003) \ Angelica ‘92 compil.

Compositions by Tiziano Popoli, Roberto Monari, Massimo Simonini

(CAICAI 002) \ N.O.R.M.A.

Mary Iqaluk + Nellie Echaluk, Joseph Racaille + Daniel Laloux, Quartetto Vocale Giovanna Marini,Tom Cora, Catherine Jauniaux, Shelley Hirsch, David Weinstein, Lol Coxhill The Inimitable, Carles Santos, Ernst Reijseger, Laboratorio Musica & Immagine, Phil Minton + Veryan Weston, Fred Frith Keep the Dog (OUT OF STOCK)

(CAICAI 001) \ Angelica ‘91 compil.

I Dischi di Angelica


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Otomo Yoshihide, Trio Magneto, Ground-Zero, Diane Labrosse + Martin Tétreault, Stock, Hausen & Walkman, Bob Ostertag, Chris Cutler p53, Tenko + Ikue Mori, Dagmar Krause + Marie Goyette, House of Discipline, Jean Derome, Uchihashi Kazuhisa, René Lussier, Mirko Sabatini, Andrew Sharpley, Matt Wand, Mike Patton

(IDA 013) \ Angelica ‘97 compil.

(IDA 012) \ Vakki Plakkula ...una barca

Guus Janssen, Palinckx, Carlo Actis Dato, Henneman String Quartet, Guus Janssen Septet, Michel Waisvisz, Tristan Honsinger, This, That and the Other, Janssen + Glerum + Janssen, Misha Mengelberg Pollo di Mare

(AI 011) \ Angelica ‘96 compil.

Compositions by Misha Mengelberg Misha Mengelberg, Ed Boogaard, Ernst van Tiel, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

(AI 010) \ Misha Mengelberg

Compositions by Tristan Honsinger

(AIAI 009) \ Tristan Honsinger This, That and the Other Sketches of Probability

lazy afternoon among the crocodiles (second edition)

(AIAI 0082) \ Terry Riley+Stefano Scodanibbio

Lol Coxhill Before My Time; Jon Rose + Otomo Yoshihide Budget Shopping, Maarten Altena Ensemble Songs & Colours, Steve Beresford +Otomo Yoshihide + Jon Raskin, Phil Minton + Veryan Weston Ways Past, Steve Adams + Pat Thomas, Rova, Specchio Ensemble, Oban Sax Quartet; N.O.R.M.A. + Chris Cutler + Phil Minton, Heiner Goebbels Die Befreiung des Prometheus, Mike Cooper + Lol Coxhill + Chris Cutler + Edoardo Marraffa + Luigi Mosso + Larry Ochs + Jon Raskin + Pat Thomas

(AI 007) \ Angelica ‘95 compil.


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(IDA 022) \ Antonio Della Marina Fades

live at Angelica & l’Altro Suono

(IDA 021) \ Ilaiyaraaja’s Music Journey

a work made from selected samples of the recorded history of Angelica 1991 - 2001

(IDA 020) \ Alvin Curran Toto Angelica

(volume 1)

(IDA 019) \ Ilaiyaraaja Wings

(IDA 018) \ Phil Minton & Veryan Weston .....past

Directed and compositions by Domenico Caliri

(IDA 017) \ Specchio Ensemble Porcyville

with playground ensemble + Michael White, Mike Patton, Tim Young, Tucker Martine, Evan Schiller

(IDA 016) \ Eyvind Kang Virginal coordinates

with soloists, choir and orchestra

(IDA 015) \ Giovanna Marini Requiem

Stone, Brick, Glass,Wood, Wire Graphic Scores 1986-96 (double disc) & the International Occasional Ensemble...

(IDA 014) \ Fred Frith


(IDA 025) \ Tristan Honsinger + Massimo Simonini Call Me Us

with Heiner Goebbels, Chris Cutler, Sira Djebate, Boubacar Djebate, Johannes Bauer, Jocelyn B. Smith; Orchestra del Teatro Comunale di Bologna conducted by Franck Ollu, Ensemble Icarus conducted by Yoichi Sugiyama

(IDA 024) \ Heiner Goebbels The Italian Concerto

The happening Alla ricerca del silenzio perduto • Cage’s Train has lingered in the memory of all the people who took part in it, and the echoes left behind by the American composer’s “prepared train” have spread through time. This rare document, edited by Oderso Rubini and Massimo Simonini, pubblished by Baskerville artbooks, contains a sequence of photos of the event; critical contributions on the event in both Italian and English; 3 audio CDs featuring the elaboration of the train’s 3 excursions elaborated by Walter Marchetti and Patrizio Fariselli following Cage’s instructions, and 1 DVD with films of the event. They are all previously unpublished materials, collected here for the first time.

(IDA 3 cd 023 - IDA dvd 023V) (Book, 3 CDs, 1 DVD) \ Il Treno di John Cage Alla Ricerca del Silenzio Perduto

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SONICROCKET

next:

\ Ilaiyaraaja Wings (volume 2)

\ Angelica ‘98 compil.

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96 Jon Rose / Otomo Yoshihide Budget Shopping; N.O.R.M.A. ospiti Chris Cutler, Phil Minton; Oban Sax Quartet; Lol Coxhill Before My Time; Phil Minton / Veryan Weston Ways Past; Maarten Altena Ensemble Songs & Colours; Rova; Specchio Ensemble; Heiner Goebbels Die Befreiung des Prometheus; Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Peter Rundel esegue Suite für Sampler und grosses Orchester di Heiner Goebbels; Impro Notte con Bruce Ackley, Steve Adams, Steve Beresford, Domenico Caliri, Mike Cooper, Lon Coxhill, Chris Cutler, Giorgio Fabbri Casadei, Edoardo Marraffa, Luigi Mosso, Larry Ochs, Jon Raskin, Jon Rose, Pat Thomas, Roger Turner, Otomo Yoshihide, Vincenzo Vasi, Stefano Zorzanello

quinta edizione * 2-7 maggio 1995 tutto cangia

Ferdinand Richard Arminius, Paolo Grandi Le Terre Silenziose ospite Ouassini Jamal, Guy Klucevsek, Stefano Scodanibbio / Rohan de Saram, Bob Ostertag Say No More, Holly Small / Bill Coleman / Laurence Lemieux / John Oswald, Ain’t Nothin’ But A Polka Band Polka From The Fringe, Fred Frith / John Zorn / John Oswald / Bob Ostertag / Mark Dresser / Phil Minton / Gerry Hemingway, Stephen Drury esegue Carny di John Zorn, Ecoensemble diretto da Franco Sebastiani esegue Angelus Novus di John Zorn, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury e Franco Sebastiani esegue For Your Eyes Only di John Zorn, Camelot di Claudio Scannavini e Orchestral Tuning Arrangement di John Oswald e Linda Catlin Smith, Stefano Scodanibbio esegue Endurance di Fred Frith, Ensemble da “Band Is Woman” diretto da Franco Sebastiani esegue Acupuncture di John Oswald, Ensemble EVA KANT esegue Pacifica di e diretto da Fred Frith

quarta edizione * 24-29 maggio 1994 ...funghi...

Riciclo delle Quinte ospite Wolter Wierbos, All Dax(ophone) Band, Dietmar Diesner, Peter Kowald, Wolter Wierbos, Butch Morris, Steve Beresford, Hans Reichel, Tom Cora, Han Bennink, Butch Morris Conduction 31 (con Hans Reichel, Dietmar Diesner, Wolter Wierbos, Han Bennink, Steve Beresford, Peter Kowald, Tom Cora), The Goose, Vibraslaps, Butch Morris Conduction 32 con l’ensemble Eva Kant

terza edizione * 13-18 maggio 1993 vedo nudo

Popoli Dalpane Ensemble, Looping Home Orchestra, Lindsay Cooper e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Stefano Scodanibbio, Gianni Gebbia, Fred Frith, Lindsay Cooper, Lars Hollmer, Gruppo Ocarinistico Budriese, Que de la gueule, Workshop e Concerto condotto e diretto da Fred Frith.

seconda edizione * 27 maggio - 4 giugno1992 per ogni malattia c’è una melodia

Mary Iqaluk / Nellie Echaluk Giochi Vocali Inuit, Joseph Racaille / Daniel Laloux, Quartetto Vocale Giovanna Marini, Tom Cora, Caterine Jauniaux, Shelley Hirsch / David Weinstein, Lol Coxhill The Inimitable, Carles Santos, Phil Minton / Veryan Weston, Ernst Reijseger, Laboratorio Musica & Immagine, Mike Westbrook Orchestra Big Band Rossini.

prima edizione * 5-9 giugno 1991 la lingua mi cercava le parole

LE ANGELICHE


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John Tilbury (Michael Parsons, Dave Smith, Howard Skempton), Fred Frith Tense Serenity, Evan Parker Conic Sections, John Russell + Roger Turner duo improvisations, Phil Minton + Veryan Weston .....past (da una moltitudine di diversità di canzoni: Robert Schumann, Joe Zawinul, Sir Edward Elgar, Hubert Parry, Freddy Fender, Claudio Monteverdi, Hank Williams, Anton Carlos Jobim, Phil Minton + Veryan Weston...), Paolo Angeli linee di fuga, Lol Coxhill Standard Conversions, Steve Beresford Signals for Tea +, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury solisti: Fred Frith, Phil Minton, Maggie Nicols, ospiti: Chris Cutler, John Edwards, Lol Coxhill (Giorgio Casadei, Tiziano Popoli, Stefano Zorzanello, Giorgio Magnanensi, Fred Frith, Lindsay Cooper arrangiamenti di Veryan Weston), Mike Cooper + Pat Thomas Tri Stereo System, Kaffe Matthews to white, The Recedents, Fred Frith + Bill Laswell + Charles Hayward Massacre, Steve Noble + Pat Thomas, AMM, Cornelius Cardew The Great Learning Paragraph 7 for any number of trained or untrained singers

nona edizione * 18-23 maggio 1999 domestic flights

Coro delle mondine di Correggio, Stephen Drury (Frederic Rzewski), Lucia Bova + Luca Sanzò(Fernando Mencherini, Franco Donatoni, Lucio Garau), Aleks Kolkowski & Media Luz My Garden Makes Me Glad, acco land (Lucio Garau, Franco Donatoni, Mario Pagliarani), Gino Robair Singular Pleasures, Ossatura, Fausto Bongelli + Massimo Mazzoni (Giacinto Scelsi, Fernando Mencherini, Franco Donatoni), Edoardo Ricci + Eugenio Sanna graffi di gatto e urla di cani, Specchio Ensemble Ash-can School, Sonia Turchetta + Rocco Filippini + Oscar Pizzo (Salvatore Sciarrino Vanitas), Greetje Bijma, Louis Andriessen + Greetje Bijma Gran Duo, Rudiger Carl + Hans Reichel Buben plus, Quartetto Vocale Giovanna Marini Partenze - vent’anni dopo la morte di Pier Paolo Pasolini, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury solista Gary Gorczyca (Fernando Mencherini, Louis Andriessen, Franco Donatoni, Lucio Garau, Paolo Grandi, Olivia Bignardi). Impro: Rudiger Carl, Hans Reichel, Aleks Kolkowski, Elio Martusciello, Maurizio Martusciello, Edoardo Ricci, Eugenio Sanna, Fabrizio Spera, Gino Robair, Fabrizio Puglisi, Guglielmo Pagnozzi, Luca Venitucci, Matt Wand.

ottava edizione * 11-17 maggio 1998 mamma acustica

Otomo Yoshihide Memory Disorder, Trio Magneto, Tanaka Yumiko Gidayu Shamisen Solo, Ground-Zero Revolutionary Pekinese Opera+Play Standard, Diane Labrosse+Martin Tetrault Parasites’ Paradise, Stock, Hausen & Walkman Child Bearing Hits, Vakki Plakkula, Bob Ostertag, Tornando Menù, Chris Cutler p53, Tenko+Ikue Mori Death Praxis, Jean Derome+René Lussier Les Granules, Dagmar Krause+Marie Goyette, Zygmunt Krause The Last Recital, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Pedro Alcalde e Franco Sebastiani esegue Orchestral Tuning Arrangement di John Oswald / Linda Catlin Smith, Folk Music di Zygmunt Krause, Classic di John Oswald, Short Cut no.1 for orchestra+no.2+no.3 di Marie Goyette, Mike Patton+Bob Ostertag+Otomo Yoshihide House of Discipline; Impro con: Chris Cutler, Jean Derome, Marie Goyette, Uchihashi Kazuhisa, Diane Labrosse, René Lussier, Ikue Mori, Bob Ostertag, Mike Patton, MircoSabatini, Andrew Sharpley, Tenko, Martin Tetreault, Matt Wand, Otomo Yoshihide

settima edizione * 6-11 maggio 1997 al ladro

Guus Janssen, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Ernst van Tiel esegue Passevite e Keer di Guus Janssen, Concerto per sassofono e orchestra (solista Ed Boogaard) e Onderweg di Misha Mengelberg, Palinckx, Misha Mengelberg, Carlo Actis Dato, Henneman String Quartet, Guus JanssenSeptet, Michel Waisvisz Operation LiSa, Tristan Honsinger This, That and the Other, Tristan Honsinger, Janssen/Glerum/Janssen, Misha Mengelberg Pollo di Mare

sesta edizione * 7-11 maggio 1996 caos lirico


98 Opera Mobile: Tristan Honsinger + Ermanno Cavazzoni + Ensemble Opera (Cristina Zavalloni, Sabina Meyer, Cristina Vetron, Vincenzo Vasi, Carolina Talon Samperi, Kathleen Delaney, Marie Goyette, Enrico Sartori, Olivia Bignardi, Edoardo Marraffa, Riccardo Pittau, Lauro Rossi, Aleks Kolkowski, Erica Scherl, Tristan Honsinger, Pierangelo Galantino, Lullo Mosso, Franca Pampaloni, Fabrizio Puglisi, Christian Carcagnile, Mirko Sabatini, Fabrizio ‘Abi’ Rota, Jochem Hartz, Ilaria Honsinger, Gayla Freed, Lidija Kolovrat, Massimo Simonini), Dietmar Diesner Saxophon-actor, Aleks Kolkowski Portrait in Shellac, Olivia Block hi-lo eyehull, Margareth Kammerer Noch Einmal, an Orpheus, Hester Boverhuis+Cristin Wildbolz+Riccardo Massari Spiritini Speechwater, Sven Ake Johansson+Sten Sandell Bahn und Boot, Peter Brötzmann+Hamid Drake, Misha Mengelberg Solo Songs, Marie Goyette+Aleks Kolkowski Stone Flower, Hisako Horikawa, Ijnveïq de Ernestine Une porcelaine dans un magasin d’éléphants (Mauro Manzoni, Emiliano Rodriguez, Diego Frabetti, Raffaele Jaquinta, Giammaria Matteucci, Fabrizio Colonna, Maurizio Rolli, Alberto Corelli, Pierpaolo De Gregorio, Alfredo Impullitti)

dodicesima edizione *13>18 maggio 2002 galleria san francesco

Joan La Barbara Three Voices (Morton Feldman), Shelley Hirsch States, Dorothea Schurch + Ernst Thoma course in different directions, Massimo Simonini + Fabrizio ‘Abi’ Rota paesi piatti & pianeti possibili, Kaffe Matthews + Andy Moor matter, Peter Cusack Green Parrot, Broken Glass, Domenico Sciajno + Barbara Sansone Objectable, Pierre Bastien & Mecanium, Alvin Curran Toto Angelica, Shelley Hirsch + Anthony Coleman A Tribute to Tributes, Margaret Leng Tan The Art of The Toy Piano (John Cage, John Lennon/ Paul McCartney arr. Toby Twining, Stephen Montague, Jerome Kitzke,, Philip Glass, Alvin Lucier, Julia Wolfe, Guy Klucevsek), MIMEO Music In Mouvement Electronic Orchestra The Hands of Caravaggio + John Tilbury, Pierre Bastien Meccano Orchestra, Jean-Pierre Gauthier Commodity and Commotion, playground ensemble The Sonic Playground (Alvin Curran,, ensemble)

undicesima edizione *15>20 + 12>20 maggio 2001 antichi astronauti

John Zorn Bar Kokhba special edition for Angelica, Terry Riley, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Jurjen Hempel soprano Julie Liston (Domenico Caliri, Massimo Semprini, Diego Stocco, Guus Janssen, John Zorn: commssioni di Angelica; Morton Feldman), La Monte Young The Forever Bad Blues Band, Eyvind Kang Garland of Virginal Co-ordinates con playground ensemble ospiti Michael White, Eyvind Kang, Mike Patton, Timothy Young, Tucker Martine, Evan Schiller: commissione di Angelica, Cecil Taylor, Mirko Sabatini MK Orchestrin, Edoardo Marraffa, Guus Janssen Quartet, Tibor Szemzõ Tractatus, Invisible Story con The Gordian Knot Music Company, Mike Patton vs The X-ecutioners, Ensemble Modern diretto da Peter Eötvös solisti Omar Ebrahim, Hermann Kretzschmar, David Moss (Frank Zappa - Greggery Peccary & Other Persuasions), Ensemble Modern diretto da Sian Edwards (Conlon Nancarrow arr. Yvar Mikashoff, Heiner Goebbels, Helmut Lachenmann)

decima edizione * 5-13 maggio + 5-6 luglio 2000 zorro


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Charlemagne Palestine Schlingen Blângen for Organ Rinascimentale Non Temperato + Strumming, John Tilbury Well, well, Cornelius (Howard Skempton), Chico Mello & Fernanda Farah do lado da voz (Chico Buarque, Herivelto Martins, Noel Rosa, Lupicínio Rodrigues, Carlos Careqa, Kaper, Webster, Fernanda Farah, Chico Mello), Luigi Ceccarelli Tupac Amaru + Aracne + Exsultet, Steffen Schleiermacher The Mystic Modernists - Ruggles & Rudhyar, Phil Minton Feral Choir, Antonio Della Marina Fades – Dissolvenze , Fausto Bongelli Preludi ostinati (Tonino Tesei), Yoshida Tatsuya + Shibasaki Yukifumi + Takahashi Hideki Zubi Zuva, Tiziano Popoli SPIRITUS, The Reveries Blasé Kisses (Eric Chenaux + Ryan Driver + Doug Tielli), Dr. Ilaiyaraaja Ilaiyaraaja’s Music Journey (Ilaiyaraaja + Bhavatharini + Preeti uttam + Madhu + Chinmayi + Murari + Nepolean + Rajendra Singh + Murali + Prabhakar + Jayachander + Sekar + Bharanidharan + Shashank + Madhav + Purushothman + Uttam singh), Coro da camera di Bologna + Coro Euridice di Bologna + Pierpaolo Scattolin Convivium (Giacinto Scelsi, Krzysztof Penderecki, Olivier Messiaen), Cornelius Cardew di Philippe Reignez, Pandit Pran Nath: In Between the Notes di William Farley, LA VOCE MEDIATA Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio - G.B. Martini, Bologna (Lelio Camilleri, Sara Lenzi, Davide Falconi, Mara Vapori, Silvana Gaeta, Doria Cantatore, Luigi Vichi, Giovanni Maselli, Mario Barbuti, Sara Ramarro, Franco Venturini, Enrico Battisti, Nicola Baroni, Lucia Dimaso, Marco Mezzani, Alessandro Ratoci, Emanuela Turrini), construction sonor ( Steinbrüchel, Bernd Schurer, Günter Müller, Tomas Korber), FontanaMIX (Thuridur Jonsdottir + Giambattista Giocoli + Marco Bontempo + Stefano Malferrari + Franco Venturini + Nunzio Dicorato + Valentino Corvino + Antonella Guasti + Corrado Carnevali + Nicola Baroni + Emiliano Amadori) Antennae of a new mythology (Peter Hannan, Michael Oesterle, Rodney Sharman, Andre’ Ristic, Giorgio Magnanensi, Juliet Palmer, Jean Lesage, Peter Hatch, Doug Schmidt, Howard Bashaw), Iceberg Laboratori Suoni e Luoghi (Ijnveiq de Ernestine, Abril Padilla, Angelo Sturiale, Enrico Gabrielli & Mariposa, Davide Tidoni, Alfredo Impullitti): Ensemble Vocale della Cappella Musicale di San Petronio + Michele Vannelli + FontanaMIX (Thuridur Jonsdottir + Mario Gigliotti + Raffaele Jaquinta + Liuwe Tamminga + Nunzio Dicorato + Valentino Corvino + Antonella Guasti + Corrado Carnevali + Silvia Ricciardi + Nicola Baroni + Emiliano Amadori + Francesco La Licata)

quattordicesima edizione * 9>16 + 21>23 maggio ++ 3 giugno 2004 mosaico & miraggio

Karlheinz Stockhausen AVE (Suzanne Stephens, Kathinka Pasveer) + GESANG DER JÜNGLINGE + ORCHESTER - FINALISTEN (Asko Ensemble: Kathinka Pasveer, Marieke Schut, Hans Colbers, Alban Wesly, Jan Harshagen, Hendrik Jan Lindhout, Toon van Ulsen, Tjeerd Oostendorp, Jan Erik van Regteren Altena, Bernadette Verhagen, Doris Hochscheid, Pieter Smithuijsen) + OKTOPHONIE, Joëlle Léandre + Mat Maneri + Joel Ryan + Christian Marguet, Giancarlo Schiaffini + Walter Prati, Gail Brand + Phil Durrant + Pat Thomas + Mark Sanders, Stephan Wittwer, Frances-Marie Uitti, Irene Schweizer, Sylvie Courvoisier + Ikue Mori + Susie Ibarra, Pauline Oliveros, Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna (Lelio Camilleri, Nicola Baroni, Mario Barbuti, Enrico Battisti, Doria Cantatore, Davide Falconi, Chiara Farolfi, Lucia Di Maso, Silvana Gaeta, Giovanni Maselli, Marco Mezzini, Maria Chiara Prodi, Alessandro Ratoci, Antonio Salluce, Emanuela Turrini, Franco Venturini)

tredicesima edizione * 13>18 maggio 2003 abissale & aderente


100 Eyvind Kang Cantus Circæus (:Mike Patton, Jessika Kenney, Alberto Capelli, Walter Zanetti, Ensemble di Ottoni di Modena, Coro da Camera di Bologna, Aldo Sisillo direttore, Pier Paolo Scattolin, Giovanna Giovannini), Michel Doneda + Fabrizio Rota, Domenico Caliri CAMERA LIRICA, Anthony Braxton + Richard Teitelbaum, Olaf Rupp + Edoardo Marraffa, Peter Brötzmann + Marino Pliakas + Michael Wertmuller, Lawrence D. ‘Butch’ Morris INDUCTION n°2: EMYOUESEYESEE.IT (:Gianni Gebbia, Edoardo Marraffa, Stefano Zorzanello, Patrick Novara, Ramon Moro, Erica Scherl, Alessandro Urso, Francesco Guerri, Antonio Borghini, Elio Martuscello, Davide Tidoni, Alessandro Bocci, Fabrizio ‘Abi’ Rota, Paolo Sorge, Manuele Giannini, Luigi ‘Lullo’ Mosso, Pasquale Mirra, Cristiano Calcagnile, Fabrizio Spera)

sedicesimo anno * 8+11>14 maggio 2006 momento maggio

John Zorn Cobra (: Alvin Curran, Jamie Saft, Luca Venitucci, Fabrizio Puglisi, Ikue Mori, Eugenio Sanna, Alberto Capelli, Trevor Dunn, Vincenzo Vasi, Francesco Dillon, Stefano Scodanibbio, Cyro Baptista, Joey Baron, Lukas Ligeti, Mirko Sabatini) + Electric Masada, concerti per ACUSMONIUM - Cinéma pour l’oreille ( Jonathan Prager Ritratto Luc Ferrari, Luciano Berio, Bruno Maderna, Franco Degrassi, Doria Cantatore, Silvana Gaeta, Giuseppe Monopoli, Maurizio Martusciello), Gianni Gebbia+ Lukas Ligetti NON - EUCLIDEAN VARIATIONS I the music of Eric Zann, Alvin Curran+Domenico Sciajno RITRATTO INCROCIATO a Luc Ferrari, Tristan Honsinger + Eugenio Sanna Le Bon Ton, Barre Phillips Fete Foreign, Stefano Zorzanello Piccolo Solo, Charlotte Hug Neuland, Stefano Scodanibbio (Luciano Berio), Stefano Scodanibbio+FontanaMIX Ensemble, MESSA ACUSMATICA Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio - G.B. Martini (Sara Lenzi, Nicola Baroni, Emanuela Turrini, Roberto Napolitano, Lucia Di Maso, Alessandro Ratoci, Chiara Farolfi, Enrico Battisti, Marco Mezzini, Franco Venturini), Luigi Archetti+Bo Wiget LOW TIDE DIGITALS, Mirko Sabatini L’invisibile Corpo dell’Oggetto, FontanaMIX Ensemble ANTENNAE, (Sachiyo Tsurumi, Yoichi Sugiyama, Yoshifumi Tanaka, Toshio Hosokawa, Fumio Tamura), Aleksander Caric & Luca Venitucci, Archie Shepp + Barre Phillips

quindicesima edizione * 8>15 maggio 2005 arresto & domicilio


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Alessandra Celletti + Hans-Joachim Roedelius SUSTANZA DI COSE SPERATA, The Magic ID (: Kai Fagaschinski, Margareth Kammerer, Christof Kurzmann, Michael Thieke), Phill Niblock + Thomas Ankersmit, La Monte Young & Marian Zazeela Just Charles & Cello in The Romantic Chord (: Charles Curtis), Perlonex (: Ignaz Schick, Joerg Maria Zeger, Burkhard Beins) & Charlemagne Palestine, Nadia Ratsimandresy + Matteo Ramon Arevalos MESSIAEN ET AUTOUR DE MESSIAEN (: Olivier Messiaen, Jacques Charpentier, N’Guyen – Thien DAO, Tristan Murail), Uday Bhawalkar RAGA YAMAN (: Uday Bhawalkar, Sanjay Agle, Jyoti Bhawalkar), Pierre Henry L’Homme seul + Expériences dansées

diciottesimo anno * 8>13 + 16>17 maggio 2008 momento maggio

Karlheinz Stockhausen COSMIC PULSES, Asko Ensemble (:Edgard Varèse, Franco Donadoni, György Ligeti, Jonathan Harvey), ICP Orchestra 40 Years, Asko Ensemble + ICP Orchestra First Time, Hans Bennink+Fabrizio Puglisi, Ab Baars+Olivia Bignardi+David Kweksilber+Michael Moore+Enrico Sartori, Orchestra Spaziale Holiday in Cartoonia, Xavier Le Roy & Helmut lachenmann Salut für Caudwell, Mike Patton Mondo Cane (:Mike Patton, Aldo Sisillo, Roy Paci, Henri, Gegè Munari, Vincenzo Vasi, Alessandro Asso Stefana, Riccardo Onori, Antonio Borghini, Fabrizio Aiello, Coralli di Torino, Filarmonica Toscanini)

diciassettesimo anno * 7>13+24>26 maggio 2007 momento maggio


AngelicA Festival Internazionale di Musica è presentato dall’ Associazione Culturale Pierrot Lunaire AngelicA 2009 è realizzato con la partecipazione di Aterforum Festival

con il sostegno di

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in co-produzione con

e il sostegno di

in collaborazione con

con l’aiuto di

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finito di stampare nel mese di maggio del 2009




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