ISSN 2612-5595
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia
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Rivista bimestrale di ANCE Brescia
DAL “BUON FARE” AL “FAR SAPERE”
LA STAMPA A REGOLA D’ARTE
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Editoriale / 1
Collaborazioni pubblico-privato al servizio delle imprese In edilizia il rapporto di collaborazione tra soggetti pubblici e privati si pone quale base per lo sviluppo infrastrutturale e per l’evoluzione delle città in ottica smart e sostenibile, con una visione di medio-lungo termine. Su questa linea si muovono gli obiettivi di Campus Edilizia Brescia e le realtà aderenti al progetto stanno ponendo sul tavolo piani d’azione concordati e concretamente applicabili. Se per il futuro del territorio e la crescita dello stesso accordi e forme contrattualizzate di PPP diventano uno strumento di cooperazione, un incontro tra interessi che potenzia le capacità strategiche degli investimenti per garantire una qualità progettuale al servizio della collettività, la sinergia che si può creare tra pubblico e privato deve potersi ampliare per favorire una collaborazione al servizio sia dei cittadini sia delle imprese. Con la firma dell’accordo per smaltire le pratiche del Superbonus 110%, che ha coinvolto Ance Brescia, Acb, Collegio geometri e Unitel, la nostra Associazione ha voluto favorire un’intesa pubblico-privato che supporti imprese e collettività in un momento storico chiave in cui le detrazioni fiscali in essere spingono il comparto dell’edilizia e le riqualificazioni energetiche. Venendo incontro agli interessi dei soggetti privati interessati ad usufruire dell’agevolazione al 110% e alle aziende in campo per effettuare i lavori, il nuovo accordo offre una soluzione pratica alla necessità segnalata dalle amministrazioni, in difficoltà nel far fronte alla mole di pratiche obbligatorie per l’avvio dei cantieri. Rispondendo a una problematica attualissima, consapevoli ASCOLTARE E DARE SPAZIO che delle potenzialità del Superbonus posALL’EDILIZIA, SOPRATTUTTO IN QUESTA FASE DI sano beneficiare tutti (cittadini, filiera ediFERMENTO, PER RAFFORZARE le, patrimonio pubblico e privato), l’intesa I PIANI DI RIQUALIFICAZIONE, sottoscritta spinge affinché questa opporGLI INTERVENTI tunità non rallenti il suo corso, complicanINFRASTRUTTURALI E LA dosi con infiniti tempi di risposta. È guarQUALITÀ DI VITA NELLE NOSTRE PROVINCE, DEVE dando al futuro con un approccio più aperDIVENTARE IL LEITMOTIV DEI to e collaborativo che le città potranno PROSSIMI ANNI davvero abbracciare il cambiamento, una trasformazione e una crescita a vantaggio della società, del tessuto eco nomico e del territorio, per il bene delle future generazioni. Ascoltare e dare spazio all’edilizia, soprattutto in questa fase di fermento, per rafforzare i piani di riqualificazione, gli interventi infrastrutturali e la qualità di vita nelle nostre province, deve diventare il leitmotiv dei prossimi anni. In particolare in Lombardia, che secondo una recente indagine di Ihs Markit è al primo posto per numero di cantieri aperti, con oltre 857 milioni di euro d’investimenti ammessi a detrazione e 616 milioni a detrazione di lavori eseguiti. Per questo motivo la nostra Associazione continuerà sulla strada del dialogo e del confronto, stringendo, ove possibile, positive sinergie e incentivando forme di fattiva partecipazione per consentire ai lavori di procedere con celerità, supportando le imprese lungo tutto il cammino. A partire dal rifornimento di materie prime, grave problema che, in questa contingenza, si fa ancora più ostile. Da inizio anno il prezzo del rame è salito del 21,63%, quello dell’alluminio del 35,76%, quello del litio del 98,92%. Un rincaro impressionante a livello mondiale che preoccupa i costruttori insieme alla grande carenza di manodopera specializzata. E mentre Ance chiede un intervento governativo per sbloccare i vincoli alle importazioni, bene intanto il decreto Semplificazioni-bis per la parte di revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici. Speriamo si passi presto ai fatti o il settore edile e gli altri comparti produttivi rischiano un serio e prolungato blocco delle attività. Noi continueremo a spendere le nostre energie per non lasciar scappare le opportunità del 110%, a beneficio delle nostre imprese. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia
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La rivista è distribuita a imprese edili, architetti, geometri, ingegneri, a uffici tecnici, amministratori e funzionari della Pubblica Amministrazione, a istituzioni e giornalisti “Costruire il Futuro” è il bimestrale di Ance Brescia che propone riflessioni e approfondimenti sul mondo della filiera della casa. La rivista affronta le tematiche più attuali per rispondere ai quesiti che ruotano attorno al settore edile, un comparto dalle grandi potenzialità, pronto ad abbracciare la digitalizzazione e nuovi orizzonti di sviluppo. Testi e immagini si inseriscono armoniosamente in uno spazio dove l’analisi del presente è accompagnata da soluzioni concrete, indispensabili per costruire il futuro della nostra società in linea con le più recenti esigenze di sostenibilità e di rinnovamento.
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Editoriale / 2
Quando la “mala” burocrazia va in vacanza Sarà la piacevole essenza libertina data dal clima estivo, sarà la voglia di lasciarsi alle spalle i momenti difficili affrontati, resta il fatto che questo periodo vacanziero ha influito positivamente, portando una piacevole aria di leggerezza all’insegna della “semplificazione” che fa ben sperare. L’approvazione dell’omonimo decreto bussa alle porte di un’estate intensa, introducendo novità significative, che smussano alcuni spigoli del tortuoso iter burocratico. La disciplina è intervenuta con modifiche in termini di lavori sia pubblici sia privati, includendo variazioni in tema ambientale e in ambito tecnologico. Nei lavori pubblici sono due i temi cardine: l’introduzione di un sistema di coordinamento e controllo del Pnrr e l’adozione di disposizioni per accelerare le procedure per la gestione degli appalti pubblici. Anche per i lavori privati ci sono sostanziali novità riguardanti il Superbonus 110%. Non solo viene confermata l’estensione del provvedimento fino al 2022, ma grazie all’introduzione della nuova Cila in deroga, l’iter per la richiesta viene notevolmente facilitato. A questo si aggiungono altre variazioni di natura tecnica, le quali virano verso l’isola felice della semplificazione. Ne è un esempio la deroga alle distanze minime, la quale stabilisce che gli interventi per la realizzazione dei cappotti termici e dei cordoli antisismici non vengono calcolati nel conteggio della distanza e dell’altezza, risolvendo un assurdo circolo vizioso che bloccava numerosi lavori di riqualificazione. Un risultato che permette di velocizzare il processo per la realizzazione degli interventi e che dobbiamo L’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E LA MESSA continuare a perseguire, in quanto c’è in IN SICUREZZA ballo molto più di un semplice capriccio DEL PATRIMONIO EDILIZIO estetico. L’efficientamento energetico e RISPONDONO AD UN’URGENZA la messa in sicurezza del patrimonio ediCHE RIGUARDA LA QUALITÀ lizio rispondono ad un’urgenza che riguarDELLA VITA DI TUTTI E L’ESISTENZA STESSA da la qualità della vita di tutti e l’esistenza DEL PIANETA stessa del pianeta. Per questo è un peccato constatare come il Sismabonus continui ad ottenere poco successo. Se si pensa che l’Italia è un Paese a forte rischio sismico, con oltre il 56% degli edifici residenziali presenti nelle zone più pericolose realizzati prima del 1970, gli interventi di messa in sicurezza degli edifici dovrebbero essere fra i più richiesti, ma tutt’ora, la complessità dei lavori e la difficoltà della norma ne frenano la cavalcata. Si spera che tutti possano comprende il reale scopo dell’iniziativa, per intervenire concretamente nell’emergenza ambientale. Anche per l’Ance si conferma una stagione positiva. L’attività intensa di interlocuzione con il Governo attuata dell’associazione ai fini di chiarire e dare voce alle necessità delle imprese edili ha dato i suoi frutti. È stata, infatti, introdotta con il decreto Sostegni bis, una specifica disciplina revisionale per i contratti pubblici, volta a fronteggiare i rincari eccezionali dei prezzi di acquisto di alcuni materiali da costruzione, verificatesi nel primo semestre del 2021. Un successo per tutto il sistema, che non si esaurisce qui. Non è il momento di adagiarsi sugli allori, ma occorre cogliere la scia positiva e puntare dritti al prossimo obiettivo: la tutela del mercato privato. La rotta da seguire è quella corretta e la parola d’ordine è continuare a semplificare per sciogliere quei nodi generati dalla “mala” burocrazia, dietro i quali è inutile individuare i colpevoli. L’unica soluzione è continuare a lavorare per migliorare, con l’impegno di ogni parte interessata nel processo, facendo attenzione a dare il giusto peso alle cose. Solo così saremo in grado di bonificare la burocrazia rendendola fluida e al servizio del cittadino, come dovrebbe essere, capace di rispondere a un’esigenza essenziale per il vivere civile. Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia
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5 editoriale/1
Collaborazioni pubblico-privato al servizio delle imprese di Massimo Angelo Deldossi
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editoriale/2
Quando la “mala” burocrazia va in vacanza di Alessandro Scalvi
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rigenerazione Power Pisogne 4.1
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incontri
Maurizio Cattaneo di Adriano Baffelli PHOTO FOTOLIVE
PHOTO DOUGLAS SANCHEZ - UNSPLASH
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30-39 / FOCUS La sostenibilità nel settore delle costruzioni a cura della Redazione
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in primo piano
#BSBG23: percorso dalle strutture alle culture Prima tappa: l’aeroporto di Orio al Serio
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campus edilizia
La Provincia aderisce a Campus Edilizia Brescia
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convenzioni
Ance Brescia apre lo sportello dedicato ai consulenti del lavoro
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110%: NK nuovo partner per la consulenza fiscale
storia per il domani
18 Superbonus. Un accordo tra Ance Brescia, Acb, Collegio Geometri e Unitel
Cara, facciamo una passeggiata nelle fogne?
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Il vademecum di Ance Brescia per le utenze in cantiere
economia
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Torna la luce dopo il black out della pandemia
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solidarietà
Ance in prima linea nella lotta contro il tumore
Direttore responsabile ADRIANO BAFFELLI
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Cassa edile awards: Cape candida 120 lavoratori, 20 consulenti e 71 imprese
dl semplificazioni
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Il nuovo decreto Semplificazioni bis
Progetto grafico e impaginazione
Stampa: LITOS srl, Gianico (Bs) @ancebrescia
Ance Brescia
Il Superbonus decolla ma si può fare di più
cape
Dopo il 110. Oltre il 110.
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Editore C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia
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scenari
Comitato di redazione STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI FRANCESCA SCOLARI
Rivista bimestrale del collegio costruttori edili di brescia e provincia anno 3 - numero 4
I bandi di Regione Lombardia per agevolare le assunzioni in edilizia
superbonus
servizi
Redazione e Direzione ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia
@collegiocostruttori.ancebrescia
eseb
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Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54
ance informa Numero singolo anno 2020: euro 10,00 Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci: z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00. La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE Brescia-Collegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.
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fotonotizia
Autostrada della Valtrompia SONO PARTITI I LAVORI DI REALIZZAZIONE DEL RACCORDO AUTOSTRADALE CONCESIO-SAREZZO, OPERA INFRASTRUTTURALE STRATEGICA PER I TERRITORI DELLA VALTROMPIA. IL PROGETTO ESECUTIVO PREVEDE LA COSTRUZIONE DI QUATTRO SVINCOLI (CONCESIO, CODOLAZZA, SAREZZO, LUMEZZANE), DELLA GALLERIA ARTIFICIALE SAN VIGILIO, DEL VIADOTTO MELLA NORD, DELLA GALLERIA NATURALE VILLA CARCINA, DELLE DUE GALLERIE-SVINCOLO DA SAREZZO VERSO BRESCIA E VICEVERSA, DEL PONTE SUL TORRENTE FAIDANA E DEI VIADOTTI VALGOBBIA. PER IL COMPLETAMENTO DELL’AUTOSTRADA SARANNO NECESSARI CIRCA QUATTRO ANNI E MEZZO. L’INAUGURAZIONE DOVREBBE AVVENIRE TRA FINE 2025 E INIZIO 2026. (NELLA FOTOGRAFIA UNA PANORAMICA DI LUMEZZANE)
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FOTOLIVE
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#BSBG23
percorso dalle strutture alle culture
Prima tappa:
SABCO - CARTA DEI SERVIZI 2021
in primo piano
l’aeroporto di Orio al Serio Brescia, va riconosciuto anzitutto al sindaco Emilio Del Bono, già attiva e in corsa in epoca pre-Covid per risultare vincente nella selezione per la proclamazione di Capitale italiana della Cultura, ha con intelligente generosità proposto a Bergamo di condividere il percorso. Scelta risultata vincente. Il percorso per rendere concrete le proposte delle due città per il 2023 è iniziato
di Adriano Baffelli
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essuno, almeno sino al febbraio del 2020, ci avrebbe scommesso, né creduto: Brescia e Bergamo unite in un progetto culturale che ha prima di tutto il respiro profondo delle sue operose genti abbracciate ché, nella temperie di un’immane tragedia sanitaria, quindi umana e sociale, hanno diviso e condiviso dolore e lutti. Lacrime e paura. Speranza e voglia intensa di rinascita. Un’odissea vissuta per lo più in solitudine. Ricordiamo che ci volle la gelida sfilata di bare trasportate dai mezzi militari nel cuore di una Bergamo ferita e attonita, per accendere i riflettori del resto dell’Italia. Quel fatto, insieme a un’altra serie di circostanze e figure — si pensi al carisma e al seguito per aspetti professionali e comunicativi del sindaco Giorgio Gori — fece sì che la città cugina ricevette in seguito almeno quell’attenzione mediatica che non
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fu minimamente riservata a Brescia. Entrambe le comunità, indipendentemente da sensibilità e attenzioni esterne, hanno prontamente reagito e, come normale in queste terre, hanno istintivamente guardato al futuro. Brescia, va riconosciuto anzitutto al sindaco Emilio Del Bono, già attiva e in corsa in epoca pre-Covid per risultare vincente nella selezione per la
proclamazione di Capitale italiana della Cultura, ha con intelligente generosità proposto a Bergamo di condividere il percorso. Scelta risultata vincente. Il percorso per rendere concrete le proposte delle due città per il 2023 è iniziato. Consapevoli della rilevanza di un simile riconoscimento, anche noi di “costruire il futuro” seguiamo con attenzione e interesse
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l’evolversi dei progetti. Non solo, riteniamo di poter offrire all’iniziativa un utile supporto, ricordando che nel costruito, nella sua progettazione e nella sua realizzazione, si esprime una concreta e significativa forma di cultura, materiale, pratica, quanto teorica. Inoltre, riteniamo che la condivisione tra i due territori dovrà continuare anche negli anni successivi alle ce-
lebrazioni delle due Capitali culturali. E la condivisione, oltre che basarsi su efficaci reti informatiche e digitali, necessita di infrastrutture, di strade, valichi, ponti. Per questo prende il via con questo numero un viaggio, che ci piace considerare un percorso dalle strutture alle culture. La prima tappa è riservata all’aeroporto di Orio al Serio, infrastruttura collocata
al confine della città bergamasca e al contempo considerato dalla maggior parte dei bresciani lo scalo di casa, per via della comoda vicinanza, naturalmente a maggior ragione per il dinamico Ovest Bresciano. Nel 2020 la Sacbo, società di gestione dell’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio, ha festeggiato i 50 anni della sua costituzione. Una ricorrenza sottovoce per il
doveroso rispetto delle normative per il contenimento del contagio da Covid-19. Nonostante ciò, non è venuto meno il senso di appartenenza e il sentimento di partecipazione manifestato dalla collettività, dai dipendenti e dagli operatori aeroportuali, certo in buona parte per via della motivata convinzione di avere contribuito nel tempo alla crescita del-
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Nel suo mezzo secolo di storia l’aeroporto, inserito nel sistema aeroportuale milanese, ha registrato una rilevante crescita
ARCHIVIO SACBO
di Brescia e Bergamo, come dicevamo, unite nel segno della condivisione del ruolo di riferimento nazionale univoco nel 2023. Staremo a vedere. Durante il difficile periodo del lockdown lo scalo ha svolto una funzione logistica fondamentale, sia per la gestione dei voli sanitari, di emergenza, militari e umanitari, sia per il trasporto delle merci. Nonostante la pesante perdita economica legata alla quasi totale mancanza di voli commerciali per lunghi mesi, la società Sacbo ha inteso dare un segnale forte di resilienza e attestare le azioni per la ripresa, continuando, appena le condizioni lo hanno permesso, i lavori di ampliamento dell’aerostazione e gli interventi di natura infrastrutturale in precedenza previsti. Non è venuta meno la validità di una visione a medio a lungo termine, contenuta nel Piano di sviluppo dell’aeroporto. In concomitanza con la celebrazione del cinquantennale di attività è stata inaugurata la nuova area extraSchengen. I vertici della realtà evidenziano che: “Sacbo ha inquadrato l’aeroporto come un’infrastruttura capace di ge-
ARCHIVIO SACBO
l’aeroporto, come scrive il giornalista Eugenio Sorrentino, autore e curatore del libro “Bergamo e il suo aeroporto”, Morcelliana editrice, di Brescia e stampato da un’altra realtà bresciana, la Litos di Gianico. Nel suo mezzo secolo di storia l’aeroporto, inserito nel sistema aeroportuale milanese, ha registrato una rilevante crescita. Visto dal versante bresciano fa pensare, anche, a quel che sarebbe potuto essere Montichiari, con un sedime di primordine, un’area di contorno ben più ampia rispetto a quella, decisamente sacrificata, a ridosso dell’autostrada A4, dell’aeroporto adagiato ai piedi di Bergamo Alta. Ma tant’è, come diceva la mia indimenticata maestra elementare, con i se e con i ma non si fa la storia. La realtà è quella che conosciamo e che vede il D’Annunzio di Montichiari quale aeroporto passeggeri solo sulla carta, con un ruolo nel cargo in crescita e Orio al Serio capace di registrare, sino al febbraio 2020, una crescita imponente di passeggeri. Il resto, le eventuali auspicate sinergie, chissà, forse in futuro, magari anche sulle ali culturali
FOTO DI KAMAL HAROUI
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nerare effetti positivi per il territorio. Il Piano di sviluppo è stato oggetto di istruttoria tecnica da parte di Enac, conclusasi con la sua approvazione, per poi essere sottoposto alla procedura di Valutazione di impatto ambientale”. La sinergia tra territorio e aeroporto è avvalorata dallo scenario definito dall’analisi dei benefici indotti dalla presenza dello scalo e dall’attività aeronautica: oltre 8mila posti di lavoro diretti, occupati da lavoratori con attività connesse alla presenza dello scalo: società di gestione aeroportuale, compagnie aeree, controllori di volo, enti di Stato, personale di controllo e sicurezza, manutenzione, negozi, ristoranti ed esercizi commerciali, attività di servizi, producendo circa 464 milioni di euro/anno del Pil nazionale. L’impatto indiretto e indotto è valutato in circa 20mila posti di lavoro e un valore economico intorno al miliardo di euro/anno. L’aeroporto contribuisce per l’8% alla formazione del Pil del territorio bergamasco.
nnn Dall’alto in basso: Panoramica dell’aeroporto. Dettaglio della zona arrivi internazionali.
I numeri espressi dal Bilancio 2020
traffico aereo
traffico aereo
3.833.063 passeggeri
51.543 t di merce
-72,3% rispetto al 2019
-56,7% rispetto al 2019
Nei tremendi mesi presi in ostaggio dalla pandemia da Covid-19 viaggiare è stato per lo più impossibile. Con il turismo e i viaggi d’affari sospesi, gli aeroporti apparivano cattedrali nel deserto. Una situazione, economica drammaticamente speculare a quella delle compagnie aree, con gli arei immobili a terra e il serio rischio di default. Cosa è successo e cosa è previsto nel futuro prossimo per l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio? Di fatto si tratta dell’aeroporto di riferimento anche dei bresciani, sia per viaggi di vacanza sia per spostamenti legati al lavoro, data la vicinanza con la
nostra provincia e la capillarità delle rotte che si irradiano nei cieli europei e internazionali, con epicentro lo scalo bergamasco. Analizzando il Bilancio d’esercizio 2020 approvato dall’assemblea di Sacbo, si leggono i seguenti numeri: il traffico aereo ha registrato un movimento di 3.833.063 passeggeri, in calo del 72,3% rispetto al 2019, e 51.543 tonnellate di merce (- 56,7%). I riflessi della tendenza negativa sui risultati economici di gruppo hanno generato una perdita di 20,6 milioni. Il Valore della produzione di gruppo, pari a 65,06 milioni, ha evidenziato una riduzione pari a ben 100,33 milioni (-60,7%), mentre il risultato operativo (Ebit) si è attestato a -26,65 milioni di euro, in calo di 50,10 milioni, vale a dire del -213,6%.
risultato operativo Ebit
-213,6% rispetto al 2019
Pur nel contesto di tali grandi difficoltà, la Società ha confermato il programma degli investimenti, procedendo con gli interventi di ampliamento e ammodernamento delle infrastrutture. Gli investimenti effettuati nel 2020 sono stati di 43,3 milioni di euro, a fronte di una perdita pari a 19,06 milioni, sono stati interamente autofinanziati consentendo di dare continuità al cronoprogramma dei lavori di ampliamento del terminal lato ovest, prevista da luglio in poi di quest’anno. Raccogliendo la proposta del Consiglio di amministrazione, l’assemblea ha disposto che la perdita netta della capogruppo Sacbo Spa, pari a 19,06 milioni, sia coperta tramite l’utilizzo delle riserve patrimoniali disponibili al 31 dicembre 2020.
SABCO - CARTA DEI SERVIZI 2021
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Partecipano a Campus Edilizia Brescia con ilpatrocinio della Camera di Commercio di Brescia
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campus edilizia
La Provincia aderisce a Campus Edilizia Brescia L’innovativo progetto per la rigenerazione urbana del territorio conta sul sostegno di un nuovo partner istituzionale La Provincia di Brescia sposa il progetto Campus Edilizia Brescia, strumento ideato dalla filiera bresciana delle costruzioni per sviluppare moderni programmi di riqualificazione urbana con l’obiettivo di attrarre investitori nazionali e internazionali sul territorio. L’Ente aderisce all’iniziativa, riconoscendone la validità per il futuro e la crescita di città e provincia, e condivide l’innovativa visione strategica del progetto con gli altri attori coinvolti: Ance Brescia, Cassa edile Brescia, Ente sistema edilizia Brescia, Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti, Collegio Geometri, Comune di Brescia, Università degli Studi di Brescia, Confindustria Brescia, A2A e Redo Sgr, con il patrocinio della Camera di Commercio di Brescia. “La collaborazione tra la Provincia e il territorio è fondamentale nell’ottica di una sinergia che punti alla sostenibilità, all’innovazione, andando a riqualificare
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campus edilizia
e ammodernare spazi che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per raggiungere questi importanti obiettivi e permettere la ripresa economica, che ha risentito pienamente dell’emergenza Covid, il dialogo tra Istituzioni e mondo economico locale è fondamentale. Intercettare risorse significa dare il via progetti per uno sviluppo sostenibile. Sviluppo sostenibile significa investimenti, riqualificazione, lavoro, opportunità” - dichiara il presidente dell’ente provinciale, Samuele Alghisi. “L’entrata in Campus Edilizia Brescia della Provincia rimarca la volontà del progetto di pianificare per tutto il territorio profonde e significative opere di rigenerazione urbana, finalizzate a incrementare l’attrattività e la competitività della quinta area economica del Paese nel contesto nazionale e internazionale” afferma il presidente dell’Associazione costruttori edili bre-
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sciana, Massimo Angelo Deldossi. “Con il sostegno del nuovo partner istituzionale, — prosegue l’ingegnere — l’iniziativa rafforza le energie messe in campo per elaborare un ragionamento che proietti la nostra provincia verso l’ammodernamento degli spazi di proprietà e di quelli a disposizione della collettività, richiamando a sé investimenti e capacità di visione, integrando azioni di riqualificazione orientate dalle linee guida europee in materia di innovazione e sostenibilità ambientale”. Con l’adesione della Provincia al progetto Campus Edilizia Brescia si arricchisce il dialogo tra mondo istituzionale e comparto edile locale, aperto a dare il proprio contributo per il territorio e il sistema economico bresciano, cooperando con amministrazioni, mondo accademico, professionale e imprenditoriale.
Il presidente Alghisi: “fondamentale il dialogo tra Istituzioni e mondo economico locale” Per il leader dei costruttori: “rafforzate le energie in campo per attrarre investimenti”
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convenzioni Fornire istruzioni univoche sulla recente norma sulla congruità dell’incidenza della manodopera del settore edile
Ance Brescia apre lo sportello dedicato ai consulenti del lavoro Firmato l’accordo con l’Ordine dei consulenti del lavoro per offrire assistenza sulle tematiche dell’occupazione nel comparto delle costruzioni di fornire informazioni tempestive e accurate ai consulenti del lavoro. Non solo, la collaborazione fra le due realtà è anche uno scambio reciproco di conoscenze, capace di offrire spunti sui quali lavorare per migliorare le prestazioni e definire
La collaborazione fra le due realtà è anche uno scambio reciproco di conoscenze
una linea di intervento condivisa da seguire. La collaborazione ha lo scopo di supportare le imprese estendendo il raggio di competenza dei servizi proposti anche ai professionisti, parte centrale e attiva del processo di amministrazione aziendale. I consulenti del lavoro possono porre quesiti e richiedere un confronto specifico inviando una mail all’indirizzo dedicato (sportello.consulenti@ancebrescia.it), con l’indicazione del proprio numero di matricola, un recapito telefonico e il nome dell’impresa assistita.
PHOTO ADRIEN OLICHON - UNSPLASH
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all’apertura di un canale email dedicato, alla realizzazione di webinar e incontri di formazione. Ance Brescia stringe un accordo con l’Ordine dei consulenti del lavoro provinciale e offre, ai professionisti iscritti all’istituzione, assistenza in materia giuslavoristica nell’ambito del settore edile. Grazie alla conoscenza approfondita delle tematiche inerenti alla propria categoria di riferimento, l’area sindacale dell’associazione dei costruttori di Brescia si propone come un punto di riferimento in grado
Lo spunto per la definizione dell’accordo nasce dalla necessità, individuata da Ance Brescia, di fornire istruzioni univoche in merito ai dubbi che possono nascere sulla recente introduzione della norma sulla congruità dell’incidenza della manodopera del settore edile. Infatti, con l’approvazione del decreto ministeriale firmato il 25 giugno, a partire dal 1° novembre per l’avvio dei lavori di ogni cantiere pubblico o di cantieri privati di importo pari o superiore a settantamila euro sarà necessario essere in possesso anche della verifica dell’adeguatezza del costo del lavoro sostenuto in relazione alla realizzazione dello specifico intervento, con riferimento alle informazioni dichiarate dall’impresa principale alla Cassa Edile territorialmente competente. Lo strumento è volto a verificare che il rapporto fra il costo del lavoro per realizzare una singola opera e il valore complessivo di quest’ultima rispetti gli indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori, riportati nella tabella dei valori definiti proprio dall’Ance. Infatti, la norma applicata è figlia di una proposta di legge già presentata dall’Associazione nazionale dei costruttori nel settembre del 2020 e ripresa in mano dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in una stagione calda per la realizzazione delle grandi opere inserite nel Pnrr.
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convenzioni
110%:
NK nuovo partner per la consulenza fiscale rivolta alle imprese
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PHOTO CESAR DO CARMO - UNSPLASH
Firmata la convenzione tra l’Associazione costruttori e la società di professionisti Network and Knowledge di Provaglio d’Iseo
er aiutare le imprese a ottimizzare l’opportunità rappresentata dal Superbonus 110% e dagli altri incentivi in campo edilizio, Ance Brescia stringe una convenzione con lo studio di consulenza fiscale Network & Knowledge Srl Stp, con sedi a Provaglio d'Iseo e Capriolo, specializzato nel fornire tutti i servizi che permettono alle aziende del comparto delle costruzioni di accedere alle agevolazioni statali di loro interesse. L’accordo mira ad agevolare l’iter burocratico di imprese e committenti nell’ambito dell’applicazione del Superbonus 110% per acquisire il credito fiscale generato dai lavori di efficientamento energetico e /o miglioramento sismico, nonché dei vantaggi previsti dai vari bonus disposti dal legislatore per il settore edile (recupero del patrimonio al 50%, bonus facciate al 90% e interventi di riqualificazione energetica al 50-65%) e più in generale per ogni attività per la quale la sinergia e il supporto di NK possa risultare utile ai singoli associati e all’associazione. “Ci impegniamo a stringere forme di collaborazione con operatori economici che dimostrino
requisiti professionali ed etici in linea con la tradizione e i valori dell’associazione, e che risultino di utile supporto all’attività delle imprese associate e dei committenti che si rivolgono alle stesse” dichiarano i vertici di Ance Brescia. “Questo impegno è ancor più sentito in questo particolare momento storico in cui si colgono le opportunità di una concreta e corretta applicazione degli incentivi fiscali previsti dal decreto Rilancio e comunque degli incentivi fiscali e dei contributi per il rilancio dell’edilizia pubblica e privata, compreso il Terzo settore, promuovendo il perseguimento degli obiettivi di trasparenza e legalità”. Nel quadro della convenzione stipulata, Network & Knowledge fornisce assistenza nella richiesta di affidamenti bancari per soddisfare le esigenze finanziare del cantiere e di fido per l’eventuale acquisto del credito da parte di istituti bancari. La società si occupa anche di affiancare le imprese nella gestione dello sconto in fattura (modalità tecniche e fatturazione), nell’eventuale caricamento di tutta la documentazione sulla piattaforma dell’istituto bancario, nella predisposizione della contrattualistica con i committenti e le imprese sub-appaltatrici e nella pratica di cessione del credito successiva allo sconto in fattura e al rilascio del visto di conformità. NK s’impegna anche in attività di coordinamento tra l’impresa e i soggetti operanti sulla piattaforma My Bonus Now (www.mybonusnow.it), ideata da Ance Brescia per rendere semplice l’utilizzo del Superbonus 110%. Resta compito di Ance Brescia verificare la regolarità contributiva al sistema associativo Ance dell’impresa, quale condizione necessaria per accedere ai servizi garantiti da NK, nonché il possesso del Durc on line (Dol) in corso di validità e l’applicazione della contrattazione collettiva nazionale e territoriale di lavoro stipulata da Ance. settembre/ottobre/2021
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convenzioni
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nce Brescia, l’Acb (Associazione comuni bresciani) e il Collegio dei Geometri della provincia mettono a disposizione di ogni comune un contratto di accordo, da utilizzare per siglare una collaborazione con un geometra iscritto all’albo e smaltire così le richieste di accesso agli atti. Con il motore dell’edilizia in fermento, le pratiche si accumulano sulle scrivanie dei tecnici amministrativi, aumentate anche in conseguenza degli adempimenti amministrativi legati alle varie agevolazioni, che richiede la conoscenza del percorso autorizzativo che ha portato allo stato di fatto degli immobili esistenti e a verificare la presenza di eventuali difformità edilizie o abusi. “Come Ance Brescia siamo consapevoli che i tempi per realizzare i lavori del 110% sono ben
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SUPERBONUS Un accordo tra Ance Brescia, Acb, Collegio Geometri e Unitel per lo smaltimento delle pratiche 110%
L’associazione dei costruttori funge da facilitatore per creare una sinergia fra le realtà territoriali e offrire una soluzione concreta alla necessità segnalata dalle amministrazioni
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definiti e stiamo cercando di attuare comportamenti, laddove si trovi terreno fertile, che concilino il coordinamento tra gli enti istituzionali e permettano di far procedere speditamente i lavori. In questa partita il fattore tempo è fondamentale. Si devono attuare sinergie che garantiscano raggiungimento degli obiettivi, misti alla celerità e all’efficienza, anche per orientare sulle medesime azioni gli uffici amministrativi e il lavoro delle imprese e dei professionisti, in ottica di fattiva collaborazione”, dichiara il presidente Massimo Angelo Deldossi. Dopo aver individuato l’esigenza segnalata dai tecnici comunali di Unitel - Unione nazionale italiana tecnici enti locali in contatto con l’associazione dei costruttori edili per attività di formazione e da tutti i professionisti del settore - Ance Bre-
scia si è attivata per offrire una soluzione pratica a un problema che coinvolge ogni professionista, impresa e privato all’interno della filiera del Superbonus, individuando sul territorio delle sinergie interessate per superare insieme la difficoltà. Nasce da tale esigenza l’istituzione di un tavolo di confronto fra l’Associazione dei tecnici comunali, l’Acb, il Collegio dei geometri e Ance Brescia per la stesura di un accordo che offre una risposta concreta ai bisogni espressi dai tecnici e dai sindaci, individuando nel geometra la figura di riferimento in grado di inserirsi nel comune a supporto dell’ufficio tecnico. L’accordo di collaborazione rappresenta una garanzia sia per il professionista che si rende disponibile, sia per l’ente che se ne avvale per smaltire le pratiche, regolarizzando uf-
ficialmente il rapporto lavorativo equo fra le parti che poi ciascuno firmerà liberamente. Il contratto potrà essere adottato da ogni comune ed è rivolto a tutti i geometri iscritti al Collegio di Brescia, compresi i neo affiliati. Nel testo viene specificato che è responsabilità di tutte le parti coinvolte la promozione di tale accordo agli iscritti, mentre il Collegio geometri si assume l’impegno di proporre un elenco, in ordine crescente per età, in cui vengono riportati i nominativi, i contatti Pec e la sede dello studio dei professionisti che si renderanno disponibili per garantire il regolare svolgimento delle attività negli uffici del Comune richiedente, in un periodo da concordare, anche con successive designazioni. L’accordo rappresenta solo un primo passo verso la creazione
di un sistema consolidato: l’intenzione espressa dal presidente dei costruttori è quella di portare questo, come già accaduto per altri temi interessanti per l’intera filiera sul tavolo di Campus Edilizia, luogo d’elezione alla quale collaborano già numerose realtà territoriali, per trovare posizioni condivise tra tutti gli attori e sviluppare insieme nuove opportunità per il futuro.
Scarica il testo completo dell’accordo
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economia Torna la luce dopo il black out della pandemia
Ottimista il comparto delle costruzioni. Per l’Osservatorio Saie il 75% delle aziende della filiera si è detto convinto di chiudere il secondo quadrimestre del 2021 meglio di quello del 2020.
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ttività industriale tornata a correre, export in volo oltre i livelli pre-Covid: in made in Brescia mostra segnali più che confortanti, ma non dimentica le sfide tuttora aperte non solo con riferimento alla pandemia. La prima «luce» trova energia dalle performance produttive delle aziende manifatturiere del territorio. Nel secondo trimestre di quest’anno - come evidenziato dall’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia - la variazione rispetto allo stesso trimestre del 2020 è pari al 29,1%: si tratta del valore positivo più alto di tutta la serie storica, cioè dal primo trimestre 1997. Un risultato che consente alla provincia di recuperare quasi per intero quanto perso durante la pandemia. Il confronto con il 2° trimestre 2019, prima dell’impatto del Covid, evidenzia un -4%. Rispetto al primo trimestre dell’anno la produzione industriale mostra un +6,3%. Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice dell’attività non subisse variazioni fino alla fine del 2021, è pari a +15,1%.
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Le previsioni a breve termine sono positive. Ma anche se la fiducia degli imprenditori, a giugno, ha raggiunto i massimi dall’autunno del 2000, permangono alcune preoccupazioni dovute all’incremento dei prezzi delle materie prime e, in alcuni casi, alla carenza di materiali. Ferma restando l’incognita legata alla «variante Delta», con le possibili ricadute sui progressi ottenuti nella lotta alla diffusione del virus. Il quadro in ambito territoriale trova riscontro negli ultimi dati disponibili a livello nazionale, che sembrano consolidare, anzi completare la fase di ripresa. A luglio scorso - dati Istat - la produzione industriale aumenta dello 0,8% su giugno, mentre su base annua esprime una crescita del 7% che fa segnare rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria, un livello superiore dell’1,5%. Sempre l’Istituto di Statistica rileva che, nel secondo trimestre dell’anno, il Pil esprime un incremento congiunturale significativo del 2,7%, superiore a quello medio dell’area euro (2,2%) e di Francia e Germania.
Andamenti record, con i livelli tornati ben oltre il pre-Covid per le esportazioni targate Brescia. A certificarlo sono i dati aggiornati Istat elaborati dal Centro Studi della Confindustria territoriale. Nel periodo compreso tra aprile e giugno di questo esercizio, le vendite bresciane nel mondo, pari a 5.003 milioni di euro, superano per la prima volta la soglia dei 5 miliardi di euro: si tratta del miglior trimestre in termini monetari di tutta la serie storica, con un rialzo del 14,9% anche rispetto allo stesso intervallo del 2019, nel periodo pre-pandemia. Nel raffronto con
lo stesso trimestre dell’anno scorso, l’export territoriale aumenta del 62,6%: la variazione così elevata - va precisato - è dovuta al confronto con i livelli eccezionalmente bassi di dodici mesi prima. Le importazioni, pari a 2.960 milioni di euro tra aprile e giugno 2021, salgono del 66,8% su base tendenziale, anche in questo caso la variazione è la più intensa di tutta la serie storica. Nei primi sei mesi del 2021, nel raffronto con l’analogo periodo del 2020, la dinamica positiva delle esportazioni bresciane (+34,7%) è superiore a quella
PHOTO KALEB TAPP- UNSPLASH
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Impatto Superbonus Crede che il Superbonus 110% abbia avuto un impatto sul suo giro d’affari? Luglio 2021
39,2% 36,6% 24,2%
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27,2% 51,4% 21,5%
n Si in maniera diretta n Si in maniera indiretta n No Fonte: Tabelle Osservatorio Saie, II quadrimestre 2021
Nei primi sei mesi del 2021, nel raffronto con l’analogo periodo del 2020, la dinamica positiva delle esportazioni bresciane (+34,7%) è superiore a quella rilevata in Lombardia
rilevata in Lombardia (+22,6%) e in Italia (+24,2%). Il saldo commerciale si attesta a 3.926 milioni di euro, in aumento del 28,4% rispetto a quello del primo semestre 2020 (era di 3.059 milioni di euro). Il dato complessivo delle esportazioni del primo semestre di quest’anno (9.308 milioni di euro) è il più alto di sempre. Nello stesso periodo, le importazioni totali ammontano a 5.382 milioni di euro, rappresentando anche in questo caso il record della serie storica. In questo contesto con diverse luci, il comparto delle costruzioni - dopo il black out della pan-
demia - sembra mostrare ottimismo. Per l’Osservatorio Saie, realizzato da Senaf su un panel di aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore (edilizia e impianti) in vista di Saie Bari (dal 7 al 9 ottobre prossimi), la filiera ha ritrovato fiducia sia per l’immediato futuro che per i prossimi tre anni. I dati, che riguardano il secondo quadrimestre del 2021, esprimono le prime indicazioni in merito alle aspettative sul fatturato: il 75% delle aziende si è detto convinto di chiudere il periodo meglio di quello del 2020. Un dato significativo che viene
addirittura superato dalla percentuale di chi si aspetta di archiviare il 2021 con il segno più: ben 8 realtà su 10 (84%). Anche per i prossimi tre anni aspettative rosee, con l’andamento generale del mercato in crescita per l’86% del campione. E aumentano anche le ditte che prevedono di assumere nuove figure professionali nel prossimo quadrimestre (61%). Segnali di forte ripresa che non riguardano soltanto il futuro ma anche il presente: l’83% degli intervistati è soddisfatto già adesso del proprio portafoglio ordini (nel luglio 2020 erano il 74%). La fiducia è alimentata dalle performance degli ultimi quadrimestri e dalla centralità del settore nelle misure governative, dal Superbonus 110% fino al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tuttavia, per gli intervistati rimangono ancora delle criticità da risolvere: in particolare l’impennata dei prezzi delle materie prime, indicata come critica dal 64% delle aziende. Seguono poi problemi che il Paese si trascina da anni: la burocrazia e i tempi giudiziari in caso di controversia (61%), l’incertezza normativa (40%) e il costo della forza lavoro (36%). A proposito di manodopera, con riferimento allo scorso agosto come testimoniato dalla statistica flash dell’Istat per misurare la fiducia delle imprese - aumentano le ditte di costruzioni che lamentano difficoltà nel reperimento di lavoratori, raggiungendo il livello più alto almeno negli ultimi 10 anni: la quota di aziende ostacolate nell’attività dalla scarsità di addetti passa dal 5,5% al 7,5% (era lo 0,7% ad agosto 2020) mentre scende al 16,2% quella delle società che sono ostacolate dall’insufficienza della domanda (17,7% a luglio e 28,8% un anno prima). I dati non sorprendono l’Ance che, nelle scorse settimane, ha lanciato l’allarme sulle difficoltà di reperimento e sulla possibilità che la situazione diventi «critica» nei prossimi mesi.
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solidarietà Per aderire all’iniziativa Si può aderire all’iniziativa con erogazione liberale tramite Iban: IT78H05387112250000 42684624 – BPER Banca intestato a ANT Brescia oppure scegliendo una delle fasce di donazione stabilite e riportate nella tabella. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ant.it.
Fondazione ANT Italia ONLUS
L’
associazione dei costruttori edili sostiene la Fondazione ANT Italia Onlus, realtà non profit che porta gratuitamente assistenza medico specialistica nelle case dei malati di tumore, promuovendo il progetto “La prevenzione salva migliaia di vite”. L’iniziativa, sostenuta dalla Camera di commercio di Brescia, consiste in una raccolta fondi per l’acquisto di un ambulatorio mobile dedicato al nord Italia e in particolare alla città di Brescia chiamato bus della prevenzione. Il progetto risponde ad un’urgenza specifica causata dall’emergenza Covid-19. A causa della pandemia sono saltati nei primi mesi del 2020 oltre due milioni e mezzo di screening oncologici, con il conseguente rischio di maggiori diagnosi di tumore in fase avanzata, aumento delle spese per le cure e della
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Ance in prima linea nella lotta contro il tumore
L’associazione sostiene l’iniziativa della Fondazione ANT di Brescia per l’acquisto di un ambulatorio mobile mortalità. Per incentivare la prevenzione, che rappresenta ad oggi l’arma più efficace contro il tumore, la fondazione ha lanciato l’iniziativa con lo scopo di raggiungere il maggior numero di persone dispensando le visite gratuite. Si pensi che solo nel 2019 a Brescia l’ANT ha effettuato oltre 1897 controlli specialistici con l’ambulatorio già a disposizione e destinato alla copertura di tutta l’Italia. L’acquisto del
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nuovo mezzo, invece, è rivolto specificatamente alla città di Brescia e a copertura dell’area del nord Italia. Inoltre, anche le aziende e le istituzioni potranno avvalersi del servizio, offrendo ai propri dipendenti, cittadini e collaboratori controlli mirati alla prevenzione dei tumori, grazie a programmi specifici pensati dalla fondazione per le grandi realtà. L’ambizione sarebbe quella di raggiungere un numero di
sostenitori tale da garantire almeno cinquantadue giornate di prevenzione oncologica all’anno (alias, una a settimana), per due anni consecutivi, pari a ventiquattro screening al giorno. Ma la struttura ha costi elevati per il mantenimento e tale ostacolo rende l’obiettivo estremamente ambizioso. Il budget totale dell’intero progetto previsto supera i trecentomila euro - precisamente 343.820 euro - nei quali sono inclusi, non solo la spesa per l’acquisto del mezzo, ma anche quella del personale sanitario, dei dispositivi di medicazione, luce, corrente manutenzione e altri ausili. Sono quindi chiamati a rapporto la grande solidarietà e la responsabilità sociale di ognuno, per raggiungere il risultato e contribuire così alla lotta contro il tumore, un killer spietato che rappresenta la seconda causa di morte in Italia.
Nata a Bologna nel 1978 per iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, Fondazione ANT Italia ONLUS fornisce assistenza medico specialistica gratuita a casa dei malati di tumore senza alcun costo per le famiglie. In base alle risorse reperite sul territorio, ANT offre inoltre progetti di prevenzione oncologica gratuiti. Il credo di ANT è sintetizzato dal termine “Eubiosia” (dal greco, eu/bene-bios/vita, “la buona vita – vita in dignità”) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, in ogni fase della malattia. Fondazione ANT è la più ampia realtà non profit in Italia per l’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai pazienti oncologici. Dal 1985 a oggi ANT ha assistito oltre 138.000 malati, in modo completamente gratuito, con équipe multidisciplinari presenti in 31 province in 11 regioni italiane (EmiliaRomagna, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Basilicata, Puglia, Umbria).
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storia per il domani
Cara, facciamo una passeggiata nelle fogne?
di Franco Robecchi, ingegnere e autore
importanza avuta dalle fognature nella modernizzazione delle città europee, a partire dall’Ottocento, è un dato ovvio ma poco conosciuto. Dopo una delle tante meraviglie dell’ingegneria romana, che aveva inventato la rete di condotti fognari sotterranei, imperniata sulla nota Cloaca maxima, il silenzio costruttivo era subentrato, confermando la mediocrità operativa dei secoli successivi. La soluzione adottata si basava semplicemente sui canali a cielo aperto che intagliavano le fitte città medievali, quanto mai profumate. Nei canali si versavano le piogge, gli scoli domestici, gli scarichi delle latrine, i liquami puzzolenti delle concerie e delle stalle. I cessi scaricavano anche in pozzi dove gli escrementi e le immondizie si stratificavano, infiltrando il terreno circostante. La grande innovazione moderna delle fognature ebbe il suo esordio nella Parigi di metà Ottocento, ancora in mano al prefetto della Senna, il grande barone Eugène Haussmann, il braccio destro, nell’amministrazione comunale parigina, del24
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La grande innovazione moderna delle fognature ebbe il suo esordio nella Parigi di metà Ottocento, ancora in mano al prefetto della Senna, il grande barone Eugène Haussmann, il braccio destro, dell’imperatore Napoleone III, l’amico e ostetrico della nascita dello Stato italiano
l’imperatore Napoleone III, l’amico e ostetrico della nascita dello Stato italiano. Il padre del concetto di risanamento urbano e degli sventramenti di riqualificazione pose mano anche al rinnovo totale delle fognature in Parigi, avviando quel procedimento che è diventato un motto dell’igiene cittadina: “Tout à l’égout”, tutto confluisca nelle fogne. Ci si riferiva soprattutto all’alternativa, che allora era spesso praticata e anche tecnicamente accreditata, del pozzo sperdente, chiamato dai francesi fosse d’aisance o fosse septique, fossa settica o anche fossa biologica. Il pozzo era, in sostanza, una cavità sotterranea, di profondità molto ridotta, entro la quale si facevano convergere gli scarichi domestici. L’accumulo degli escrementi era peraltro noto da tempo immemorabile anche in campagna, dove i contadini conservavano nelle cosiddette concimaie le deiezioni degli animali delle stalle, miste a paglie intrise, lo stallatico. Appunto, gli escrementi divenivano concime prezioso, secondo il concetto che “nulla si butta”. Le fosse biologiche, oggi costituite da involucri di cemento, spesso suddivisi in due camere, con coperchio, sono tuttora ampiamente utilizzate in tutti quei casi in cui gli edifici, spesso residenze sparse, non sono facilmente collegabili alla rete fognaria. I termini “settica” e “biologica” si riferiscono ai processi che sono alla base anche dei grandi depuratori, per cui le materie sono trasformate da elaborazioni vitali di microrganismi. Un tempo i rifiuti finivano spesso in canaletti urbani e confluivano tutti in qualche fiume e nnn
Foto 1. Gli scavi manuali per la formazione dei tunnel delle fognature.
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storia per il domani
poi nel mare, cosa ancora oggi assai diffusa. e acque nere si ebbe involontariamente, a volte per decenni, dopo la messa in funVi era poi la questione dello smaltimento zione delle fognature. Ciò perché, mentre dalle strade dell’acqua proveniente dalle era facile creare nelle strade gli scarichi piogge, a volte costituente masse notevoli, in rapidissima crescita e tali da causare allagamenI problemi sanitari e sociali della città ti. In origine non si andava troppo per il sottile ed era in tumultuosa espansione già molto che anche queldemografica indussero Parigi ad le acque fossero scaricate, affrontare i grandi temi della non importa se mescolate modernità: il risanamento edilizio, il alle acque di scolo. Non si parlava, cioè, di acque por mano alle infrastrutture igieniche bianche e acque nere, con e alla riorganizzazione dei servizi tutti gli inconvenienti del caso, come il traboccamento che si verificava, anche dei liquami, delle acque piovane, molto più difficile era innestare nel collettore tutti gli scarichi di nel caso di improvvisa moltiplicazione delle ogni edificio, spesso raramente reperibili. portate, come durante i temporali estivi. Le nuove fognature, quindi, convogliarono In realtà una separazione fra acque bianche
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inizialmente soprattutto le acque piovane. Fra le capitali europee Parigi stava in vetta, nella modernizzazione, con Londra. A metà dell’Ottocento la città superò il milione di abitanti, pure contro i due milioni e mezzo della capitale britannica. I problemi sanitari e sociali della città in tumultuosa espansione demografica indussero Parigi ad affrontare i grandi temi della modernità: il risanamento edilizio, il por mano alle infrastrutture igieniche e alla riorganizzazione dei servizi. Sulla questione delle fognature si era già impegnato all’inizio del secolo l’ispettore dei lavori di Parigi Pierre Bruneseau, ma la svolta operativa avvenne sotto il Secondo impero, con un Haussmann inizialmente contrario, incredibilmente, alle fognature a rete con corrente idrica. L’influenza, invece, dell’ingegnere Eugène Belgrand portò al debutto dei fa-
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Foto 2. La posa dei due tubi dell’acquedotto all’interno della galleria delle fognature. Foto 3. Sezione tipo, verticale, di un tunnel della fognatura. A sinistra si vede la caditoia che sbocca sulla strada. In basso a destra il piccolo condotto che drenava la falda. Si vedono i tubi dell’acquedotto e il bateau-vanne. Foto 4. Il bateau-vanne in una visione ravvicinata. Foto 5. Il bateau-vanne nella sua forma e nella sua applicazione, con la lamina di trascinamento dei depositi.
raonici lavori che andarono a costruire quella che, giustamente e suggestivamente, fu definita la nuova Parigi del sottosuolo, una sorta di città ribaltata sotto terra. Era l’inizio di quell’universo che andò man mano creandosi nelle città più evolute del mondo, anche di provincia, come Brescia, ma 60 anni dopo. Mai le città ebbero una densità di reti sotterranee come avvenne a partire da quelle date, con la presenza di un intrico di cunicoli, tubi, gallerie, canali, pozzi, per acqua, cavi elettrici, fognature, acquedotti, condotte del gas e, a Brescia per prima, decenni dopo, del teleriscaldamento. In quegli anni iniziavano anche i lavori per la costruzione della prima ferrovia sotterranea, la metropolitana di Londra, che moltiplicò la vitalità del grande formicaio umano nel sottosuolo delle metropoli. L’oscura tortuosità dei canali fognari sot-
terranei e maleodoranti era peraltro già presente nella conoscenza e nell’immaginario dei parigini, tanto da essere narrata da Victor Hugo nel suo celebre romanzo Les Misérables. La galleria dei maggiori collettori includeva anche due tubature per l’acquedotto, tenute sospese a due metri d’altezza da steli poggianti sulle due banchine che affiancavano il condotto centrale, a cielo aperto. La cosa spiacevole, nel moderno sistema parigino, è che in uno dei tubi scorreva l’acqua della Senna, ritenuta pura e potabile benché le stesse fognature scaricassero nella Senna medesima, per fortuna, a valle della città. La realizzazione dei grandi impianti, abbinati agli sventramenti, superò la fantasia, tanto da innescare lo slancio patriottico e sciovinista per il quale i Francesi sono così
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storia per il domani
La rete fognaria fu così decantata che i parigini ne furono orgogliosi al punto da inserire le proprie fognature fra i vanti turistici da esibire agli ammirati visitatori. I tratti di canale più importanti erano larghi oltre 5 metri e alti circa 4 metri.
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Foto. 6. Visita ufficiale al tunnel della fognatura da parte del ministro dell’interno. Si notano le fiaccole accese per l’illuminazione. Foto 7-8 . I visitatori in gita all’interno delle fognature di Parigi.
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noti. Sotto il boulevard de Sébastopole, appena intagliato con sventramenti nell’antico tessuto delle città, era il grande collettore della riva destra della Senna, mentre il viale, largo 30 metri, si presentava come fastoso, bitumato, con mille alberi e con nuovissimi lampioni a gas. Ma non era da meno il sottosuolo, tanto che, nel 1858, l’imperatore stesso si recò a visitare i cantieri di scavo e costruzione della fognatura. “Parigi, anche per questo, può ben dirsi la più importante capitale del mondo”, gridavano gli entusiasti. La rete fognaria fu così decantata che i parigini ne furono orgogliosi al punto da inserire le proprie fognature fra i vanti turistici da esibire agli ammirati visitatori. I tratti di canale più importanti erano larghi oltre 5 metri e alti circa 4 metri. Per la pulizia della canaletta centrale, profonda 1,30 metri e larga circa due metri, era stato messa a punto una sorta di vagoncino, che correva su due rotaie stese sui bordi dell’incavo. Lungo sette metri, il carrello scorreva quindi sopra il canale, spinto a braccia dagli addetti. Sotto il suo piano era stata collegata una lamina che era in grado di raschiare la sezione del canale, accumulando detriti ingombranti che poi erano estratti dagli operai con canne uncinate. I l vagoncino, chiamato, wagonvanne, o bateau-vanne, viaggiava fluido sul cunicolo della fogna, tanto da far nascere l’idea che potesse anche trasportare turisti curiosi o parigini attratti da un’esperienza decisamente insolita, in omaggio ai fulgori del progresso. Si sono reperite due incisioni che mostrano eleganti signori e signore, con cilindro e crinoline, che stanno compostamente seduti su una panchetta fissata sopra il vagoncino, intenti a godersi una domenica eccitante. Immaginiamo come il fidanzato avesse avanzato la proposta alla sua gentile fanciulla, in un pomeriggio di estate afosa: “Cara, perché non ci prendiamo un po’ di fresco facendo una passeggiata nelle fogne?”. Ancora oggi le fogne parigine sono visitabili.
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La sostenibilità nel settore delle costruzioni
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PHOTO DOUGLAS SANCHEZ - UNSPLASH
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OptimQuadrupei iocari Octavius, ut Un’ampia riflessione sul tema della sostenibilità che sta impegnando perspicax agricolae satis fortiter agnascor imprese e istituzioni, ridisegnando azioni e strategie, prodotti e tremulus suis, quod fragilis matrimonii processi produttivi. Anche il comparto delle costruzioni diviene più che mai attento all’utilizzo delle risorse naturali e alla salvaguardia incredibiliter celeriter corrumperet syrtes. dell’ambiente fin dalle prime fasi progettuali, impiegando tecnologie Medusa fermentet catelli. Plane all’avanguardia per limitare l’impatto dellebellus diverse attività edili. adfabilis matrimonii suffragarit adlaudabilis
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focus la sostenibilità nel settore delle costruzioni
Sostenibilità, un elemento di valutazione d’impresa
ttenzione all’ambiente ed edilizia, due elementi che da ossimoro diventano sempre più un binomio vincente. Le imprese del comparto delle costruzioni, infatti, prestano maggiore attenzione al tema della sostenibilità, che influenza processi produttivi, prodotti, progettazione e gestione delle commesse. Oggi gli accorgimenti che le aziende adoperano nei confronti delle risorse naturali e dell’ecosistema con l’adozione di modelli green, che guardano a un’economia circolare, vengono misurati attraverso criteri Esg, ovvero environmental, social e governance, che contribuiscono a determinare l’impatto ambientale, sociale e di governance delle imprese. La classifica-
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Gli accorgimenti che le aziende adoperano nei confronti delle risorse naturali e dell’ecosistema con l’adozione di modelli green, che guardano a un’economia circolare, vengono misurati attraverso criteri Esg, ovvero environmental, social e governance
zione dell’azienda in base a questi parametri porta la stessa a impegnarsi per evidenziare la sostenibilità del proprio business, perché la rendicontazione degli Esg rappresenta un primo elemento di misurazione della sostenibilità degli investimenti e costituisce un elemento di credibilità aziendale nei confronti di investitori, istituti di credito, committenti, fornitori, dipendenti, collettività e istituzioni.
PHOTO VICOTR - UNSPLASH
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L’analisi elaborata dal Centro Studi Ance Un’indagine rapida di Ance ha permesso di valutare la percezione della sostenibilità delle imprese associate, mettendo in luce diversi aspetti del fenomeno. A tal proposito, più dell’80% degli intervistati dichiara che la sostenibilità rappresenta un valore per l’impresa. Il 58% del totale delle imprese dichiara di aver compiuto azioni per la sostenibilità. Guardando alla tipologia di azioni avviate (ambientali, sociali, governance), la maggior par-
Imprese che hanno attuato azioni per la sostenibilità
te delle imprese, il 43%, ha effettuato azioni nel sociale, il 28% di governance e il 29% nell’ambiente. In termini di governance, quasi il 50% delle azioni è volto all’ottenimento delle certificazioni, mentre il 41% circa pone l’attenzione alla filiera, ovvero alla selezione dei fornitori. Rimane invece basso il numero di imprese che redige un report delle attività sostenibili. Per quanto concerne l’ambiente, vanno evidenziate due azioni principali: riduzione ed uso dell’energia e dell’acqua, riciclo e trattamento dei rifiuti. Infine, l’attenzione in merito alle azioni nel sociale è posta soprattutto sul clima aziendale (circa il 42% dei rispondenti), cui segue la progettazione partecipata.
Tipologia di azioni intraprese in tema di sostenibilità
Tipologia di azioni intraprese - sottocategorie
Fonte: Indagine rapida Ance
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PHOTO DAN MEYERS - UNSPLASH
focus la sostenibilità nel settore delle costruzioni
Un punto di riferimento per la valutazione del fenomeno della sostenibilità imprenditoriale italiana è rappresentato dai dati del Censimento permanente delle imprese dell’Istat. Nonostante l’assenza di dati in serie storica relativi alla misurazione del fenomeno rappresenti un limite di analisi, è possibile trarre alcune considerazioni. Le rilevazioni effettuate, su base campionaria, hanno interessato circa 280mila imprese con 3 e più addetti. La suddivisione delle imprese per codice Ateco ha permesso di focalizzare l’attenzione sulle imprese di costru34
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zioni (più di 78mila imprese) a livello provinciale (107 province). La rilevazione è stata effettuata tra maggio e ottobre del 2019, l’anno di riferimento è il 2018. Le variabili prese in considerazione sono: attività realizzate a beneficio del tessuto produttivo del proprio territorio; iniziative dedite alla riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività; sostegno e realizzazione di opere di interesse collettivo esterne all’impresa; incremento di livelli di sicurezza all’interno dell’impresa o nel territorio ove l’impresa opera.
Analizzando il fenomeno della sostenibilità, è possibile notare che circa il 70% delle imprese del settore delle costruzioni dichiara di aver sostenuto delle azioni volte a ridurre l’impatto sull’ambiente. Tale dato è coerente anche con la percentuale delle imprese del settore manifatturiero. Anche nel caso delle iniziative relative al miglioramento del benessere lavorativo, sia il settore delle costruzioni che quello delle attività manifatturiere hanno risultati similari, rispettivamente 70,4% e 69,9%. L’indagine ha messo in luce la notevole atten-
zione delle imprese del settore delle costruzioni circa la sicurezza lavorativa. Nello specifico, il 76% delle imprese di costruzioni dichiara di aver intrapreso azioni dedite all’aumento della sicurezza, contro il 72% delle imprese appartenenti alle attività manifatturiere. Il dettaglio per classi di addetti dimostra la prominente attenzione rispetto alla sicurezza d’impresa, indipendentemente dal numero di dipendenti. È interessante constatare che con l’aumentare del numero di dipendenti incrementa anche
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Un punto di riferimento per la valutazione del fenomeno della sostenibilità imprenditoriale italiana è rappresentato dai dati del Censimento permanente delle imprese dell’Istat. Nonostante l’assenza di dati in serie storica relativi alla misurazione del fenomeno rappresenti un limite di analisi, è possibile trarre alcune considerazioni.
Sostenibilità - Macro settori Elaborazione ANCE su dati Istat
il numero di imprese maggiormente attente all’impatto ambientale. Per le classi di addetti 3-9 e 10-49 circa il 73% delle imprese dichiara di aver svolto azioni relative sia alla riduzione dell’impatto ambientale che al miglioramento del benessere lavorativo, mentre, per le imprese con maggiori dipendenti (50-249 e 250 e oltre) il divario tra iniziative volte a migliorare il benessere lavorativo e quelle relative alla riduzione dell’impatto ambientale aumenta; in questo caso vi è una maggiore attenzione al tema ambientale.
Sostenibilità nel settore delle costruzioni per classi di addetti Elaborazione ANCE su dati Istat
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focus la sostenibilità nel settore delle costruzioni
La maggiore concentrazione di imprese in un territorio aumenta la necessità di essere competitivi, spesso adottando comportamenti virtuosi e favorendo anche effetti di spill-over nel settore
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Imprese del settore delle costruzioni che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività
L’attenzione delle imprese di costruzioni rispetto alla sostenibilità ha una distribuzione eterogenea nel territorio. Nel Nord Italia, a prescindere dalla variabile presa in considerazione — impatto ambientale, attività a beneficio del territorio, iniziative di interesse collettivo o incremento dei livelli di sicurezza — sussiste una certa persistenza rispetto al fenomeno analizzato. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, inoltre, ulteriori considerazioni possono derivare dal fatto che le imprese più attente alla sostenibilità sono presenti nei territori dove vi è una maggiore presenza di imprese strutturate o una committenza più attenta alla sostenibilità degli investimenti. Tale evidenza è coerente con le teorie economiche relative agli effetti di esternalità positive sul mercato. La maggiore concentrazione di imprese in un territorio aumenta la necessità di essere competitivi, spesso adottando comportamenti virtuosi e favorendo anche effetti di spill-over nel settore.
Analisi a cura dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni è curato dalla Direzione Affari economici, finanza e Centro studi Ance.
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Imprese del settore delle costruzioni che sostengono iniziative di interesse collettivo esterne all’impresa
Imprese del settore delle costruzioni che sostengono o realizzano iniziative a beneficio del proprio territorio
Imprese del settore delle costruzioni che incrementano i livelli di sicurezza all’interno dell’impresa o nel territorio in cui operano
Elaborazione ANCE su dati Istat
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L’esempio del Green Pea di Torino
A promuovere rispetto e sostenibilità, proponendo un modo responsabile di costruire ed evidenziando quelle che sono le capacità del settore edile nel progettare e realizzare edifici innovativi e attenti all’ambiente, è il modernissimo Green Retail Park di Torino, inaugurato nel dicembre 2020. Si tratta di una struttura Nzeb, rinominata Green Pea (“pisello verde”), con punteggio 3.2 del Protocollo Itaca 2012 della Regione Piemonte per gli edifici commerciali, che impiega fonti di energia rinnovabili per garantire alta efficienza e riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. L’edificio, che si estende per ben 15.000 mq e ospita 66 negozi, un museo sul funzionamento delle nuove fonti rinnovabili, ristoranti e molto altro, è alimentato da pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica. Lo scheletro della costruzione è in acciaio 100% riciclabile, il tetto ospita una serra bioclimatica ed è attrezzato a giardino, così come le terrazze dell’edificio, dove sono disposte piante ad alto fusto. Per la struttura e le lamelle frangisole è stato impiegato legno proveniente da alberi caduti per motivi naturali.
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Green Pea, “pisello verde”, prende il nome dal piccolo legume rotondo come la Terra e verde come dovrebbe essere il nostro Pianeta.
Ognuno dei cinque piani dell’edificio è dedicato a un diverso settore: la casa, l’abbigliamento, l’energia, il movimento e il tempo libero. Prodotti, servizi, eventi ed esperienze rispecchiano l’obiettivo di realizzare un primo grande centro commerciale ecosostenibile sia nella struttura sia nell’offerta. Prendersi cura del Pianeta, senza rinunciare al bello, è la filosofia che ha portato i progettisti a studiare un’architettura di design in armonia con la natura che proponga un cambiamento dell’intero stile di vita contemporaneo. La sostenibilità passa dall’essere un dovere da rispettare a una forma di bellezza, che il settore delle costruzioni e le imprese del secolo contemporaneo possono contribuire a promuovere e incentivare. Per maggiori informazioni: www.greenpea.com
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focus la sostenibilità nel settore delle costruzioni
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Efficienza energetica, antisismico... e antincendio? Un breve commento dopo il rogo alla Torre dei Moro di Milano
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rivelato inadeguato a impedire e poi a contenere il propagarsi delle fiamme. Cappotto, facciata ventilata e rivestimento sono sotto indagine. Da quanto emerso, infatti, dal momento in cui si è sviluppato l’incendio, probabilmente in un appartamento al 15esimo piano, a quando il palazzo è stato completamente avvolto dalle fiamme, sarebbe passato circa un quarto d’ora. Quindici minuti che hanno messo in pericolo di vita molte persone e causato, per gli inquilini della struttura, la perdita della propria casa. Il palazzo di 16 piani per 60 di altezza ospitava abitazioni e uffici. La forma della struttura richiamava una nave con due grandi vele non simmetriche, quasi a simboleggiare la volontà di salpare verso una modernità che a Milano si respirava con il fermento di interventi di riqualificazione urbana del secondo decennio degli anni duemila. Un’imbarcazione che però, il 29 agosto scorso, non ha avuto il vento a favore ma ha, al contrario, contributo a rendere difficoltoso l’intervento dei Vigili del Fuoco.
PHOTO VICOTR - UNSPLASH
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n un ragionamento che vuole sottolineare l’attenzione dei costruttori ai materiali, alle tecniche e alle progettualità impiegati per la realizzazione di edifici e altre tipologie d’immobile sostenibile, non possiamo non commentare un fatto di cronaca recente, che vuole indurre il lettore a riflettere su un aspetto spesso posto in secondo piano, soprattutto nella fase che vede protagonisti eco e sisma bonus, rispetto al consumo di risorse non rinnovabili e al miglioramento delle performance energetiche. Parliamo delle prestazioni antincendio delle costruzioni, anche di nuova realizzazione. I moderni fabbricati, valutati con Ape e analisi della vulnerabilità sismica, non possono sottovalutare la prevenzione incendi e la potenziale presenza di elementi infiammabili, soprattutto strutturali. Il rogo divampato in pochi minuti nella zona sud di Milano, alla Torre dei Moro di via Antonini, solleva un dibattito su questa tematica e spinge a domandarsi come poteva essere evitato il disastro e perché un edificio inaugurato nel 2011 si sia
Qualsiasi siano i risultati delle indagini, i fatti confermano che la struttura non era pronta a un simile evento disastroso. E parlando di sostenibilità, possiamo immaginare la quantità di CO2 che si è liberata nell’aria, scaturita dal rogo? Costruire con materiali difficilmente infiammabili e ignifughi, rispettando normative e in conformità con le certificazioni tecniche antincendio dovrebbe essere presupposto essenziale di un’edilizia moderna, che guarda non solo alle comodità, al risparmio in bolletta del committente e al design dell’abitare, ma anche - e soprattutto - alla sicurezza degli spazi realizzati.
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PHOTO ETIENNE GIRARDET - UNSPLASH
servizi
Il vademecum di Ance Brescia per l’allaccio delle utenze in cantiere
Le linee guida pratiche da seguire al fine di rendere l’iter di collegamento di elettricità o acqua rapido e fluido. 40
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allaccio delle utenze in cantiere, acqua ed elettricità, è un nodo cruciale ed il primo passaggio che si incontra per poter dare inizio alle lavorazioni. Un argomento non banale per le imprese impegnate nelle opere edilizie, perché ha modi e tempistiche ben definite che devono accordarsi con la pianificazione del progetto, per permettere di completare nei tempi prestabiliti le lavorazioni in programma. Seguendo le numerose richieste giunte dalle proprie imprese associate, Ance Brescia ha organizzato un webinar di confronto con le principali realtà territoriali di fornitura dei servizi di acqua ed elettricità, per chiarire le linee guida da seguire al fine di rendere l’iter di collegamento delle utenze più fluido e rapido. Il primo intervento è stato affidato ad Unareti, società del gruppo A2A che gestisce in modo integrato e capillare la distribuzione di energia elettrica e gas, rappresentata dai relatori Flavio Gatti e Giovanni Carotta. A questi hanno seguito altre due importanti imprese del territorio: A2A ciclo idrico per la parte riguardante la fornitura di acqua, della quale ne ha illustrato le principali caratteristiche il
tecnico Marco Valentini e, infine, Acque Bresciane anch’esso fornitore del servizio idrico integrato della provincia di Brescia per il quale a farne le veci sono stati invitati Mario Zucchetti e Fabio Musesti. Partendo dalla definizione di allaccio di cantiere si fa riferimento alla possibilità di richiedere un’attivazione delle utenze (elettricità, acqua o gas) all’interno dell’area di lavoro prestabilita durante i lavori di costruzione. In questo caso il tipo di allacciamento previsto è un allacciamento temporaneo, caratterizzato da un periodo definito di inizio e fine della fornitura. La procedura di richiesta dell’allacciamento resta pressoché tale per tutti e tre i fornitori, con lievi differenze di tempistiche e modalità di comunicazione. Le modalità di richiesta L’allacciamento delle utenze in cantiere può essere richiesto online, tramite il portale o area dedicata sul sito internet della compagnia, chiamando il centralino al numero di riferimento indicato dal fornitore, oppure di persona presso lo sportello. Solo Acque Bresciane prevede l’opzione anche attraverso pec. Nel caso di allaccio gestito da
PHOTO AMERICAN PUBLIC POWER ASSOCIATION - UNSPLASH
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L’allacciamento delle utenze in cantiere può essere richiesto online, tramite il portale o area dedicata sul sito internet della compagnia
Unareti, ci sono due possibili tipologie di richiesta. Trattandosi di una società del gruppo A2A l’impresa può scegliere di rivolgersi all’azienda treader -quindi A2A- oppure di contattare direttamente Unareti. “Il vantaggio di rivolgersi direttamente al trader è che, una volta accettato il preventivo ed eseguiti gli allacci in automatico si attiva il contratto - spiega Flavio Gatti di Unareti - In alternativa, richiedendo direttamente a noi, una volta definito il preventivo, verrà girato al cliente il POD e sarà poi lo stesso a rivolgersi necessariamente al trader per attivare il contratto di fornitura”. I dati da comunicare I dati necessari per il cliente che vuole richiedere il preventivo
sono: dati anagrafici e fiscali compresi i contatti, il luogo in cui è richiesto l’allacciamento, i dati della potenza e tensione necessari, gli estremi della concessione edilizia e anche l’indicazione della data di conclusione della fornitura. I moduli per la richiesta da compilare sono disponibili sulle piattaforme dei siti dei fornitori. Attenzione a comunicare correttamente la data di chiusura, perché se viene segnalato un periodo antecedente al momento effettivo di conclusione dei lavori, la fornitura viene cessata e le modalità di ripristino richiedono molto tempo. Il suggerimento per le imprese che intendono realizzare l’allaccio è essere il più chiari possibile. Il sopralluogo In fase di primo contatto con il fornitore si stabilisce un appuntamento di sopralluogo per valutare il punto in cui è stato richiesto l’allaccio e le caratteristiche tecniche necessarie per l’installazione. Dopo l’ ispezione viene emesso il preventivo da inviare all’impresa richiedente nel giro di una decina di giorni per Unareti e una ventina nel caso delle due compagnie idriche.
Le tempistiche di esecuzione lavori Solo dopo l’avvenuto pagamento del preventivo, la ricezione del bonifico da parte della compagnia e l’ottenimento dei permessi e delle autorizzazioni necessarie, possono iniziare i lavori di allacciamento. Le tempistiche di esecuzione dei lavori per le due compagnie idriche si aggirano attorno ai dieci, trenta giorni lavorativi, esclusi i tempi previsti per l’ottenimento dei permessi e delle autorizzazioni. Incontra maggiori complessità l’esecuzione dei lavori da parte di Unareti. I giorni di esecuzione, infatti, possono variare dai dieci per lavori semplici, fino a cinquanta per le installazioni più complesse. L’autorità garante stabilisce i tempi massimi per ogni fase e d entrambi i fornitori li rispettano. E nei casi meno complessi chiudono la pratica in pochi giorni. “Per lavoro complesso si intende un lavoro che prevede l’inserimento di un nuovo nodo. Quindi bisogna intervenire sulla rete per realizzare una derivazione oppure bisogna fare uno scavo. Per questo in fase di sopralluogo cerchiamo di trovare una soluzione il meno impattante possibile, proprio per garantire la fornitura nel minor tempo possibile” spiegano i tecnici di Unareti. Concluse le opere di preparazione viene poi posato il contatore entro cinque giorni lavorativi.
CONSIGLI UTILI
Valutando i lunghi tempi necessari previsti per l’allacciamento si consiglia di agire per tempo, anche se in alcuni le circostanze non lo permettono. Sarebbe ottimale muoversi preventivamente due mesi prima per effettuare la richiesta e calcolare in abbondanza le tempistiche necessarie. Un primo passo per riuscire a snellire i tempi è attuare una piena collaborazione fra l’impresa e il fornitore, cercando di dare maggiori informazioni possibili e precise. In questo modo si dà l’opportunità al fornitore di svolgere i lavori nel minor tempo possibile, pianificando anche delle soluzioni rapide per le eventuali problematiche che si possono incontrare. La tecnologia viene incontro alle due parti per rendere la comunicazione più rapida e veloce. I portali dedicati infatti permetto di controllare in qualsiasi momento l’avanzamento della propria richiesta e nel caso di Acque Bresciane ti avvisa con un alert dell’avvenuta ricezione del bonifico. Input proposto anche ai tecnici delle società di A2A e Unareti in occasione dell’incontro e accolto come interessante spunto per l’implementazione del proprio servizio.
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scenari
Dopo il 110.
Il settore si trova oggi ad affrontare una fase espansiva dovuta sia agli investimenti in capitale sociale fisso, specialmente infrastrutturale, sia al sostegno all’edilizia privata, attraverso misure differenziate che vedono un riferimento iconico nel cosiddetto Superbonus 110%, supportato anche dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr) e dal Piano nazionale degli investimenti complementari (Pnc). L’auspicio è, ovviamente, che tale fase non sia solo congiunturalmente limitata al breve termine, ma, a questo proposito, è necessario riflettere sulla riconfigurazione del versante della domanda e dell’offerta.
Angelo Luigi Camillo Ciribini Università degli Studi di Brescia
er quanto riguarda la domanda pubblica, il Pnrr stesso agisce in diversi modi, sia attraverso la misura generale concernente la riforma delle amministrazioni pubbliche, sia mediante le misure relative ai singoli procedimenti tecnico-amministrativi e ai relativi contratti pubblici. Esempi immediati sono offerti dalla rivisitazione del DM 560/2017 e dalle Linee guida del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici in materia di progettazione di fattibilità tecnico-economica, dal rilievo assunto dalla rivisitazione dei processi autorizzativi, in attesa del novellato codice dei contratti pubblici, nel cui orizzonte si staglia la riduzione del novero delle stazioni appaltanti e delle amministrazioni concedenti e la loro riqualificazione. Il versante della domanda privata è, invece, in attesa di un approccio strutturale alla rigenerazione urbana, con-
PHOTO YOGENDRA SINGH - UNSPLASH
Oltre il 110.
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notato dalla crescente fortuna del Superbonus 110% (che rappresenta la punta di un sistema incentivante di antica data e di plurima attuazione), specie per quanto inerisce agli interventi condominiali e ai profili tanto dei General Contractor quanto delle piattaforme tecnologiche che vedono coinvolti collaborativamente soggetti diversi, tra cui primarie istituzioni finanziarie e grandi società consulenziali. In materia del versante dell’offerta, tanto nei contratti pubblici quanto in quelli privati, la forte spinta espansiva della domanda pubblica, privata e partenariale, ne segna una forte ripresa, nei confronti di alcuni lustri di profonda crisi strutturale, ma, al contempo, ne sollecita la configurazione. Più che la scarsità di manodopera e il rincaro delle risorse materiali e strumentali, fattori di per sé fondamentali, ciò che appare evidente è la sfida che il rilancio del settore pone allo stesso tempo su entrambi i prospetti, della domanda e dell’offerta, del pubblico e del privato. Si tratta di una sfida assai insidiosa, poiché essa agisce su piani differenziati. Il primo di essi è valoriale, nel senso che influisce sulla natura del prodotto, declinandolo nei ben noti, anche se spesso vaghi o ambigui, livelli della sostenibilità, della circolarità, dell’inclusione sociale e del cambiamento climatico. Un esempio significativo riguardante l’inclusione sociale è offerto dal contrasto alla povertà energetica, obiettivo ben presente nella Renovation Wave Strategy comunitaria, riflesso nell’incremento di interventi di riqualificazione energetica d’interesse dell’edilizia residenziale pubblica. Così come accade in altri settori, tuttavia, la «transizione ecologica» e il Green Deal pongono una serie di incertezze sui tempi e sui modi della trasformazione, che rischiano di rivelarsi eccessivamente affrettati e drastici, ovvero di risolversi in una loro sostanziale neutralizzazione, oltre ogni accettazione retorica e nominale. L’evoluzione del prodotto, non esclusivamente immobiliare, ma pure infrastrutturale, implica e comporta, però, alcuni passaggi non trascurabili rispetto ai processi. Non è un caso che la digitalizzazione, citata con la stessa frequenza della sostenibilità, incida principalmente sui modelli organizzativi e i tratti identitari. Tali modelli, a loro volta, chiamano in causa la capacità, per così dire di cultura industriale, d’integrazione tra sfere committenti, professionali e imprenditoriali, cioè tra attori delle catene di fornitura, che oggi dovrebbe essere agita dal dato, ma che si erge, da un secolo, ad
Più che la scarsità di manodopera e il rincaro delle risorse materiali e strumentali, fattori di per sé fondamentali, ciò che appare evidente è la sfida che il rilancio del settore pone allo stesso tempo su entrambi i prospetti, della domanda e dell’offerta, del pubblico e del privato. Si tratta di una sfida assai insidiosa, poiché essa agisce su piani differenziati
ambizione sovente velleitaria, accompagnata dalla fatidica questione della frammentazione dimensionale e dall’allungamento delle catene di fornitura. Proprio in questa sede, che non è tanto data dalla Quarta Rivoluzione Industriale in sé medesima, bensì dall’aspirazione, fallita, di alcuni operatori (WeWork e Katerra) di farsi Technology Company o «unicorni», si trova il nucleo della questione. Guardare non solo «dopo il 110%», ma anche «oltre il 110%», significa, dunque, riconoscere un tema che si presenta in maniera duplice. Da un canto, infatti, occorre domandarsi come il settore possa rendere relativamente anelastica e duratura un’esplosione della domanda oltre il 2026 (giacché tutti i piani edilizi e infrastrutturali sono, in qualche maniera, connessi al Pnrr/Pnc), senza invocare genericamente la rigenerazione urbana. Da un altro lato, si deve ammettere che, di là da una dimensione «concreta» degli interventi, che ovviamente non può venire meno, una visione di medio e di lungo termine della ripresa del settore passa attraverso un’accentazione «immateriale». Per quanto possiamo infatti enfatizzare le innovazioni tecnologiche che riguardano i singoli componenti di un edificio o di una infrastruttura, molto rilevanti, specie per gli interventi sul costruito esistente, la capacità relazionale di questi cespiti immobiliari e infrastrutturali, che, con un certo riduzionismo semplificante, definiamo «gemelli digitali», pensando ai sensori e ai modelli informativi, ci parla di un nostro, e di un loro, discernimento, di un’intelligenza, naturale o artificiale, che oggi appare remota al cappottista del Superbonus 110%, ma anche al progettista di importanti viadotti stradali o ferroviari, ma che è probabilmente destinata a imporre la tematica dell’interazione tra utenti umani e cespiti costruiti. A guardare bene, questa interazione, che nell’immaginario giunge sino a un’autonomia del cespite dalla decisione umana, con le relative implicazioni etiche, ci parla del ciclo di vita delle opere e dei cicli di vita delle persone, cioè di quella categoria intangibile che costituisce forse l’essenza del prodotto come servizio che potrebbe davvero permetterci di andare dopo il Pnrr/Pnc in una dimensione ulteriore che il Piano stesso, in realtà, poco considera, non fosse altro che per la sua intrinseca ragione finanziaria di investimento puntuale. Di là delle riforme richieste, se si vuole che il Pnrr/Pnc funga da leva prospettica oltre il suo stesso orizzonte, occorre iniziare a sollecitare gli attori del sistema a riflettere sul proprio cambio di paradigma. La pandemia stessa, che vede le particelle virali trasmettersi principalmente per via aerea come aerosolizzazione a corto, a medio o a lungo raggio, urgendo il tema della qualità degli ambienti confinati, in un certo senso, pone la possibilità che si «operi» un edificio o un’infrastruttura alla stessa stregua di un volo. Ora, probabilmente, l’ambizione di WeWork o di Katerra non guardava al passato e al confronto mancato con l’industria l’esito 2.0, 3.0 o 4.0, ma al futuro di quella idea di Platformization delle Tech Company, che, coi propri algoritmi, avviluppano il cittadino o cliente in un ecosistema da cui difficilmente esso possa uscire: con la marginalità immaginabile.
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dl semplificazioni
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on il via libera definitivo del Senato al decreto semplificazioni, il Governo spiana la strada per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Grazie a questo provvedimento, prima milestone dichiarata per il raggiungimento degli obiettivi, l’Italia ha ottenuto l’anticipo di 25 miliardi sui circa 200 miliardi di fondi Ue spettanti al Paese. Il decreto convertito il 29 luglio affronta diverse tematiche a partire dagli appalti pubblici, alla digitalizzazione, l’ambiente, sino al Superbonus 110%, con un solo obiettivo chiaro e ben definito: semplificare. Eppure, alla natura rivoluzionaria che si può attribuire all’iniziativa, si accostano limitazioni atte a ridimensionare questo slancio illusorio e progressista, ossia il fatto che le misure di facilitazione introdotte facciano riferimento alle sole opere cruciali per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. Una sorta di corsia preferenziale costruita affinché siano eliminati i colli di bottiglia che potrebbero ritardare gli investimenti e l’attuazione dei progetti, mettendo a rischio l’intera strategia per il rilancio del Paese. Inoltre, l’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (Cslp) ha approvato, nello stesso periodo, alcune linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento dei contratti pubblici per i lavori del Pnrr e del Pnc (ai sensi dell’art. 48, comma 7, del decreto Semplificazioni bis). Si tratta di uno strumento predisposto proprio per accelerare gli interventi inclusi nel programma di rilancio dello Stato. Nel documento sono ricomprese, infatti, tutte le informazioni necessarie per definire le caratteristiche dell’opera, le indagini e le diagnosi volte a determinare le peculiarità ingegneristiche e di sicurezza, ma anche la relazione sulla sostenibilità della stessa, ovvero la sua efficienza ener-
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Il nuovo decreto Semplificazioni bis
Il decreto approvato fa marciare rapidamente le opere del Pnrr, ma mancano soluzioni durature capaci di semplificare i processi a lungo termine
PHOTO SAAD SALIM - UNSPLASH
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nnn Il decreto definisce e allunga i tempi di introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture negli appalti pubblici, evitando un eventuale strappo tra digitalizzazione delle costruzioni e condizioni effettive del settore imprenditoriale di riferimento.
getica e il contributo che deve portare ai target di decarbonizzazione. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica punta a valorizzare gli schemi dell’economia circolare e i requisiti ambientali necessari nella scelta dei materiali. Interessante notare come l’introduzione delle linee guida riconoscano il ruolo centrale degli investimenti nelle infrastrutture: da un lato si ha l’esigenza di semplificare le procedure per accelerare i tempi della realizzazione delle opere e, allo stesso tempo dall’altro, si sceglie di non penalizzare la qualità, adottando scelte mirate a garantire la miglior resa progettuale degli interventi disegnati attraverso gli strumenti elettronici di mo-
dellazione, l’attenzione alla sicurezza dei lavoratori e alla tutela delle condizioni di lavoro e all’applicazione dei trattamenti giudici ed economici coerenti con i contratti collettivi nazionali per tutti i lavoratori del cantiere. A dimostrazione della centralità dell’argomento, il Governo ha creato appositamente un portale dal nome “Italia Domani” (italiadomani.gov.it) dedicato ai cittadini, in cui è possibile monitorare ogni passaggio e investimento legato al Pnrr. All’interno del portale in continuo aggiornamento sono illustrati in modo chiaro, anche con l’aiuto di schede intuitive, le informazioni, le spese e le riforme riguardanti il programma.
Decreto Bim Nel nuovo decreto Semplificazioni ampio spazio è destinato alla digitalizzazione, riconosciuta come strada da perseguire per l’accelerazione dei processi. Scelta che si accorda ad uno sviluppo nel settore dell’edilizia di strumenti innovativi atti ad ottimizzare la progettazione delle opere di costruzione rendendola più accurata e funzionale. Date tali premesse, non sorprende, quindi, come nel provvedimento appena approvato siano state introdotte misure che puntano a incentivare l’utilizzo del metodo Bim (Building Information Modeling). Il decreto Mims 2 agosto 2021 (n.312 emanato ai sensi dell’art. 48, comma 6 del decreto Semplificazioni-bis) si può riassumere in tre finalità principali: l’individuazione di regole e specifiche tecniche per l’uso del Bim, l’introduzione di modifiche volte ad assicurare la piena operatività del sistema per l’uso di metodi e strumenti elettronici e l’individuazione di criteri premiali per l’uso del Bim, che le stazioni appaltanti possono applicare nell’ambito dell’aggiudicazione dei progetti finanziati con il Pnrr e il Pnc. In particolare, il decreto definisce e allunga i tempi di introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture negli appalti pubblici, evitando un eventuale strappo tra digitalizzazione delle costruzioni e condizioni effettive del settore imprenditoriale di riferimento. Infatti, una prematura obbligatorietà sarebbe stata fatale per l’intero comparto, oltre che per la concorrenza, esponendo peraltro le amministrazioni ai rischi di un percorso organizzativo e di formazione ancora, per la maggior parte, non concluso. Per incentivare l’utilizzo dello strumento, vengono introdotti punteggi premiali per l’uso del Bim negli appalti pubblici finanziati dal Pnrr e dal Pnc. Nel decreto sono infatti elencati, a titolo esemplificativo, una serie di possibili criteri di premialità, quali l’integrazione degli aspetti di gestione del progetto con la gestione della modellazione informativa, compresa la cantierizzazione e l’uso di strumenti innovativi di realtà aumentata, da introdurre nell’ambito dei criteri di aggiudicazione dell’offerta.
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Superbonus Anche per il Superbonus vengono introdotte misure in materia di semplificazione, le quali intendono accelerare il processo, sino ad ora frenato dagli adempimenti burocratici. A partire dal 4 agosto per tutti gli interventi che rientrano nell’agevolazione basta solo la presentazione della Cila in deroga per l’approvazione dei lavori e non è più necessario l’obbligo della doppia conformità urbanistico-edilizia. Tale misura permette di accorciare le tempistiche e
Appalti pubblici Non potevano mancare le modifiche semplificative in tema di appalti pubblici. Il decreto, infatti, interviene su due tematiche principali: l’introduzione di un sistema di coordinamento e controllo del Pnrr e l’adozione di disposizioni per l’accelerazione delle procedure per la gestione degli appalti pubblici. Rispetto al provvedimento già approvato il 28 maggio, sono state poche le modifiche apportate al testo. Fra le novità si segnalano: l’introduzione di forme più accentuate di promozione delle pari opportunità e inclusione lavorativa delle persone disabili, l’apertura a favore delle piccole e medie imprese di una corsia preferenziale nelle gare per gli appalti del Pnrr, la selezione da parte delle stazioni appaltanti di soggetti in possesso di pregresse e documentate esperienze analoghe a quelle dell’oggetto di affidamento, la semplificazione del processo di controllo delle qualifiche del subappaltatore e la messa a disposizione della banca dati Anac alle Soa. Il decreto semplificazioni-bis, sebbene determini un notevole passo avanti verso l’accelerazione dell’iter burocratico, si esaurisce con la raggiunta dell’obiettivo del
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rendere più rapide le procedure per l’avvio degli interventi. Nella Cila devono essere indicati gli estremi del permesso di costruire o del provvedimento che ha legittimato l’immobile. In sede di conversione del decreto semplificazioni si aggiunge un’ulteriore facilitazione per i lavori inerenti al superbonus 110. Viene introdotta la deroga delle distanze minime, la quale stabilisce che non concorrono nel conteggio della distanza e dell’altezza, le opere per la realizzazione dei cappotti termici e del cordolo sismico rientranti negli interventi agevolati.
programma del Pnrr, tralasciando la necessità di individuare una soluzione più concreta e duratura per la gestione delle opere pubbliche. Una toppa in un buco che continua a perdere acqua e inficia profondamente sulla realizzazione di infrastrutture destinate alla crescita della comunità. Parafrasando Galileo Galilei: eppur qualcosa si muove. Fra le stanze di Palazzo Chigi si è tornati a ragionare sul cantiere mai concluso della riforma del codice appalti. A settembre la Commissione dei Lavori pubblici ha riaperto il sipario sulla legge delega che detterà i criteri cui dovrà attenersi il Governo per l’ennesima rivisitazione del sistema. Nel mirino 19 criteri iniziali su cui impostare la riforma. Fra gli obiettivi la qualificazione delle stazioni appaltanti, la revisione del sistema di qualificazione delle imprese, delle misure atte ad incentivare i Ppp e il tentativo di arginare i numerosi ricorsi. Si aggiungono a questi nuove voci chiave come la promozione delle pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione dei soggetti con disabilità, l’applicazione dei corretti contratti nazionali e il nuovo tentativo di istituire l’albo dei commissari indipendenti delle Pa, mai realizzato. La riforma dovrà poi essere adottata dal Governo entro sei mesi dall’approvazione della delega.
PHOTO MORGAN VON GUNTEN - UNSPLASH
dl semplificazioni
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rigenerazione UN NUOVO POLO MULTIFUNZIONALE
Power Pisogne 4.1 Un interessante Progetto di rigenerazione urbana, recupero e riuso del fabbricato ex Scuole elementari
di Adriano Baffelli
Cinque milioni di euro d’investimento stimato per realizzare e rendere sostenibile il progetto di un Polo multifunzionale, che si articolerebbe in tre diversi rami: formazione; servizi per le aziende; sviluppo di arte e di cultura.
n concreto ed efficace esempio di rigenerazione urbana potrebbe regalare a Pisogne, paese cerniera tra lago d’Iseo e Vallecamonica, un innovativo Polo multifunzionale con al centro i giovani del territorio. Risultato che si otterrebbe recuperando l’edificio carico di storia, che prese forma grazie alla riconosciuta inventiva dell’ingegner Enrico Dabbeni, e che dagli anni Trenta del secolo scorso e sino a vent’anni fa, è stato il primo luogo di formazione per intere generazioni pisognesi. L’obiettivo sarebbe raggiungibile se si concretizzasse il Progetto Power Pisogne 4.1, pensato per stimolare il cambio di passo e per ridere fiato all’economia dell’area dell’Alto Sebino, bresciano e bergamasco e della Bassa Valcamonica, nonché della Valcavallina e probabilmente anche della Val di Scalve, entrambi gli ultimi due territori bergamaschi. Il Progetto guarda soprattutto ai giovani, considerati un prezioso capitale umano
sul quale investire guardando al futuro. Premessa fondamentale per un’efficace ricostruzione economica e sociale. L’edificio storico e tutelato, da due decenni inutilizzato anche per la convenzione tra Comune e Italmark stipulata nell’ambito della nascita del Centro commerciale adiacente e rimasta inattiva per oltre 15 anni, tornerebbe proprietà comunale. Operazione dalla quale scaturirebbe una prima dotazione finanziaria garantita dall’Italmark, controllata dalla famiglia Odolini, che consentirebbe la costituzione dello strumento giuridico, al vaglio dei promotori anche l’ipotesi di costituire un’apposita fondazione, alla quale sarebbe affidata la regia dell’operazione di recupero e rilancio della struttura. Senza entrare nei dettagli, allo stato prematuri, dello strumento che sarà utilizzato, il sindaco del paese lacustre camuno, Federico Laini conferma l’ipotesi, e a tal proposito ci ha detto: “Sicuramente per questa amministrazione e per la cittadinanza di Pisogne è un progetto ambizioso, non semplice ma che può dare una svolta utile alla collettività, non solo del nostro comune ma dell’intero comprensorio. Stiamo dialogando con vari stakeholder e con enti di formazione anche di elevato profilo, per creare un’iniziativa che offra ai giovani della Vallecamonica, del Sebino bresciano e bergamasco, delle valli di Scalve e Cavallina, innovative e qualificate occasioni di
formazione”. Tra i promotori più convinti dell’iniziativa figura l’ingegnere Umberto Monopoli, docente, che sottolinea come formazione e ricerca siano prioritarie, a maggior ragione in questo momento storico. Cinque i milioni di euro d’investimento stimato per realizzare e rendere sostenibile il progetto di un Polo multifunzionale, che si articolerebbe in tre diversi rami: formazione; servizi per le aziende; sviluppo di arte e di cultura. Il Polo di formazione svilupperebbe una relazione più stretta fra istruzione terziaria e mondo imprenditoriale, con un approccio mirato alla ricerca. Nel paese del gallerista di fame internazionale ed esperto d’arte Massimo Minini, che recentemente ha contribuito alla realizzazione dell’installazione affacciata sul Sebino, Mirad’Or, un Polo per lo sviluppo di arte e cultura si svilupperebbe sulla valorizzazione del dialogo tra arte e tecnologia. Pisogne punterebbe a riappropriarsi di quel ruolo centrale che rivestì nella Repubblica Veneta, quando ogni settimana i manufatti di pregevole fattura della siderurgia camuna venivano sottoposti ai mercanti milanesi ed emiliani tra le sue contrade e l’ampia piazza. Gli stessi promotori, insieme al il sindaco Laini, non nascondono la complessità del Progetto, seppur certi che riuscendo a dargli vita si potrebbero ottenere positivi risultati considerando le sue intrinseche potenzialità.
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incontri
Maurizio Cattaneo DIRIGERE CONTEMPORANEAMENTE DUE GIORNALI DI DUE DIVERSE CITTÀ, BRESCIA E VERONA, CONSENTE A MAURIZIO CATTANEO, IL GIORNALISTA PROTAGONISTA DELLA DOPPIA RESPONSABILITÀ, DI ANALIZZARE CON COGNIZIONE DI CAUSA LA NOSTRA REALTÀ ANCHE VISTA DA FUORI E COMPARATA CON UNA “VICINA” CON LA QUALE SONO MOLTI PIÙ DI QUANTI FORSE APPAIONO GLI ASPETTI CONDIVISI. PER NON DIRE DELLE POSSIBILI SINERGIE DI DUE CITTÀ E PROVINCE CARATTERIZZATE DA UNA FORTE IMPRENDITORIA. ED ENTRAMBE IN UNA FASE DI TRASMORFAZIONE ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA. INTERESSANTI ANCHE GLI APPROFONIDMENTI SUL GIORNALISMO.
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Brescia, città ricca di autonomia e innovazione
Sinergie possibili con Verona anche per le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina di Adriano Baffelli
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Senza traffico, meno di un’ora basta per raggiungere da Brescia il cuore di Verona. Dal casello Verona Sud della A4 si segue l’ampio Viale del Lavoro, paralizzato in occasione dei grandi eventi fieristici della città scaligera, si supera Piazzale di Porta Nuova e prima che il Corso di Porta Nuova sfoci in piazza Bra, ampio spazio impreziosito dall’Arena di romana impronta, a destra si trova la sede del giornale L’Arena e del Gruppo Athesis. Dal settembre 2009 tutti gli uffici, in precedenza sparsi in città e fuori, hanno trovato spazio qui, nello storico palazzo che fu sede dell’Enel. Lo raggiungiamo per incontrare il direttore Maurizio Cattaneo.
Lo stesso dicasi per il termovalorizzatore: una scommessa mancata a Verona, mentre Brescia è riuscita a cavalcare al meglio la tecnologia innovativa per il settore al momento giusto, realizzando una struttura che è un patrimonio della città e che contribuisce anche agli ottimi risultati economici della multiutility partecipata dalla Loggia con Milano, garantendo così anche sostanziosi introiti economici per il bilancio comunale della città. per risultati economici. Diversa la situazione dell’impianto veronese del quartiere Ca’ del Bue, che sconta problemi e ritardi e che necessita di interventi qualificanti. Brescia da qui è vista anche come una città caratterizzata da una forte imprenditoria e che sta cambiando pelle, in assonanza Direttore, come è vista Brescia con quella veronese. Entrambe dai veronesi? presentano un vivace tessuto di Brescia è vista da un lato come Pmi, le imprese manifatturiere esempio per alcune opere fatte sono molto attive e protagoniche a Verona sono ancora in diste anche sul fronte dell’export. venire, come ad esempio il PiaBrescia ha indubbiamente una no mobilità arricchito dalla reapresenza maggiore di grande imprese, metalmeccaniche, siderurgiA Milano c’è lo stereotipo del che e non solo. In entrambe le provinbresciano che lavora sodo, ce si registra un fornella cornice di una città te cambiamento lechiusa, con una tipologia di gato soprattutto alindustria “vecchia”. In realtà l’incremento dell’innovazione. Rimane è una città molto dinamica da scogliere per entrambe il rapporto lizzazione della metropolitana, legato alla gestione dell’aerodimostrando di aver delineato porto di Montichiari, che dopo una strategia di largo respiro e parecchi anni rimane un punto valida per molti anni a venire. interrogativo. C’è un paralleli-
smo che a mio avviso unisce Brescia e Verona: entrambe non sono città capoluogo regionale ma con forti tratti di autonomia, che le porta a guardare molto a se stesse. Per questo, rispettivamente, Milano e Verona non sono così presenti come in alta città. Si tratta di due città anche culturalmente molto autonome. Sul fronte della tecnologia e dell’innovazione potrebbero insieme esprimere un’interessante massa critica, soprattutto ora, nella fase post Covid, si prospettano nuove sinergie, anche dal punto di vista turistico. Pensiamo all’opportunità offerta dalle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026: Brescia e Verona sono sulla direttrice tra i due poli olimpici e possono giocare delle carte interessanti per intercettare visibilità e presenze. E da un milanese di nascita come te? La vedo molto dinamica, culturalmente attiva. A Milano c’è lo stereotipo del bresciano che lavora sodo, nella cornice di una città chiusa, con una tipologia di industria “vecchia”. In realtà è una città molto dinamica, attiva culturalmente, che esprime mostre di rilievo e un’intensa vita sociale, soprattutto tra i giovani. D’altro canto, Brescia vede attivo un Polo universitario attrattivo anche nei confronti di altre province. Con qualche fatica ma con forza negli ultimi decenni è molto cresciuta. Esprime un suo modello forte che a tratti può giocarsela con Milano. Nei giovani sta scompasettembre/ottobre/2021
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incontri
Nato a Milano nel 1959, laureato in lettere, sposato, due figlie gemelle, Maurizio Cattaneo muove i primi passi nel giornalismo nel capoluogo meneghino a “Il Giornale” allora diretto da Indro Montanelli. Nel 2001 diventa direttore di “Bresciaoggi”, testata del gruppo editoriale Athesis, e nel febbraio 2003 approda a “L’Arena”,
È necessario innovare continuamente, senza cercare scorciatoie né titoli ad effetto oppure scoop. La comunicazione è diversa ma il suo valore rimane lo stesso. I giornali cartacei sopravvivono ma sono molto diversi rispetto al passato
rendo la chiusura e sono sempre più frequenti i casi di successo di molti ragazzi sui social, emergono figure professionali nuove, influencer, protagonisti di lavori creativi. Dirigi il Bresciaoggi da vent’anni, un record. Come è cambiata la città in questo lungo periodo? La città in questo ventennio è cambiata moltissimo anche se i valori forti rimangono, ad esempio la capacità imprenditoriale, l’onestà, il sapersi mettere in gioco. È diversa dai punti di vista politico, culturale e sociale. È cambiato un quartiere storico e per decenni considerato difficile come il Carmine. Sono cambiate, migliorandosi, le periferie. L’integrazione è un dato di fatto, tanto che nemmeno si discute più del tema. A parte alcune piccole sacche che non fanno testo, tutto è cambiato in meglio. Contaminazione, nuove tecnologie, cambio generazionale in alcuni casi doloroso ma per lo più riuscito, hanno con50
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tribuito a un positivo cambiamento. Anche la politica prima era molto più ingessata, oggi c’è maggiore apertura anche in quella, con l’affacciarsi di tanti volti giovani. In silenzio è cambiato anche il ruolo della Chiesa: oggi più presente tra la gente e meno espressione di un blocco di potere. Ma il segreto per una direzione così longeva qual è? Giornalisticamente sono nato con Indro Montanelli al Giornale, dal quale appresi che per prima cosa si deve fare proprio lavoro mettendo professione davanti all’interesse. Aiuta anche la forza di un editore che lascia Bresciaoggi libero di agire senza rispondere a una qualsiasi lobby. Bresciaoggi ha il pregio di essere davvero una voce libera. Inoltre, la longevità di un direttore dipende anche dai risultati che si ottengono grazie a una squadra di redattori e collaboratori che ogni giorno lavora con serietà e professionalità,
il quotidiano di Verona. Da diciotto anni guida il “giornale dei veronesi” confermandosi di fatto tra i direttori più longevi alla guida della testata scaligera. Nel corso della sua direzione si trova a fronteggiare le grandi sfide dettate dall’avvento del digitale traghettando il quotidiano in un complesso percorso tra informazione locale e
producendo un prodotto ottimo. Non è un caso che il nostro giornale sia stato negli anni una fucina di giornalisti capaci di assumere posizioni di rilievo, direzione compresa, in molte testate nazionali della carta stampata e della televisione. E la comunicazione, il giornalismo, come sono cambiati in questi ultimi vent’anni? Direi che si tratta di una rivoluzione paragonabile a quanto produsse nei secoli scorsi l’invenzione di Gutenberg per la stampa. Agli esordi della mia direzione internet era all’inizio, la carta stampata era il mezzo principale, con la tv. Oggi tutti i dati indicano che la maggioranza dei giovani si informa attraverso internet, i social, soprattutto utilizzando gli smartphone. È molto cambiato anche il linguaggio, non solo le piattaforme utilizzate. È necessario innovare continuamente, senza cercare scorciatoie né titoli ad effetto oppure scoop. La comunicazione è diversa ma il suo valore rimane lo stesso. I giornali cartacei sopravvivono ma sono molto diversi rispetto al passato. Non si è avverata la nefasta previsione dell’editore del New York Times (che nel 2007 sostenne di non sapere se fosse stampato ancora il Times cinque anni dopo Ndr). Certo, serve maggiore valore aggiunto, ci vogliono interviste ben fatte, approfondimenti, giornalisti multimediali, interazione con video e web, per favorire lettori più coinvolti e partecipi. Non dimentichiamo che dall’inizio
informazione globale. Particolarmente toccanti i suoi reportage dalla Siria, martoriata dalla guerra, e dall’Africa, attanagliata dalla fame. Brillanti poi gli editoriali dedicati ai grandi personaggi del passato per “Il giorno e la Storia”, il programma di Rai Cultura, in onda su Rai Storia.
del nuovo secolo abbiamo attraversato due pesanti crisi economiche, che fanno sì che l’editoria fatichi perché hanno reso necessari ulteriori investimenti proprio mentre per la congiuntura economica gli introiti da attività tradizionali sono in calo. La fase attuale dell’editoria è difficile ma sono convinto che il suo futuro sia buono. Un discorso diverso va fatto anche in questa fase per Bresciaoggi e per il Gruppo Athesis, realtà che sono in buona salute. Ance Verona e Confindustria stanno lavorando a Verona su un progetto ispirato dall’iniziativa del Campus Edilizia Brescia. Che ne pensi? La città e l’industria che cambiano e la sostenibilità sono le chiavi per il futuro. Aspetti che il Covid ha evidenziato, facendoci comprendere ancor più velocemente che serve un modello di sviluppo diverso, che non vuole dire decrescita felice ma un lavoro migliore. La sostenibilità in edilizia e in azienda rappresenta un maggior valore aggiunto. È giusto che chi ha capacità e visione si occupi dello sviluppo della società e del benessere diffuso, che significa soprattutto far sì che le persone stiano meglio e si ammalino di meno. È risaputo che i mercati investono sempre più prioritariamente in società che credono nella sostenibilità applicandola concretamente ai loro prodotti e servizi. Anche i singoli investitori, non solo quelli istituzionali, iniziano a verificare con le banche il livello effettivo di sostenibilità
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Molti imprenditori veronesi hanno attività a Brescia e viceversa, vi sono molti hanno contatti personali profondi tra i due territori Nuove infrastrutture e nuove direttrici di traffico portano a una più efficace collaborazione tra le due città e rispettive province
delle realtà sulle quali eventualmente investire. Se, come pare, l’iniziativa di Ance e Confindustria, sia di Verona sia di Brescia, va in questa direzione, proponendosi di contribuire a un futuro migliore per la collettività, siamo sulla strada giusta. Brescia e Verona, città che pure ti vede protagonista con la direzione dell’Arena da diciotto anni, possono collaborare, oppure l’appartenenza a due diverse Regioni (intese in senso istituzionale e amministrativo) lo rende impossibile? Molti imprenditori veronesi hanno attività a Brescia e viceversa, vi sono molti hanno contatti personali profondi tra i due territori. Nuove infrastrutture e nuove direttrici di traffico portano a una più efficace collaborazione tra le due città e rispettive province. Vedo come sbocco naturale una promozione comune, ad iniziare dall’agroalimentare, dai vini. È auspicabile lo scambio tra giovani dei due
territori, soprattutto per la frequenza di scuole tecniche. Anche le Fiere di Brescia e Verona, soprattutto dopo il Covid, potrebbero individuare forme di collaborazione. In generale le Fiere per anni hanno lavorato per rubarsi clienti, mentre sarebbe ottimo se lavorassero per creare alleanze. Teniamo presente che vi sono altre città lombarde meno vicine e meno legate a Brescia di quanto lo sia Verona e viceversa sul fronte veneto. Non servono lotte di campanile, bandierine da piantare a Brescia o a Verona. Piuttosto si dovrebbe guardare ai vantaggi derivanti ai due territori da una loro efficace collaborazione. Dobbiamo uscire dalla logica dei vantaggi singoli, dei calcoli per alcuni posti in più nei Cda. Se così sarà, fra Verona e Brescia potrà fiorire una positiva e intensa collaborazione, magari proprio partendo dalle Fiere. Non trovi che l’informazione, giornali, radio, tv, potrebbero
contribuire di più a far conoscere attività centrali per la società e l’economia? Hai ragione, anche noi facciamo troppo poco per contribuire a questo dibattito. È vero, ma considerando che spesso il giornale è specchio di altro, ad esempio la politica, ci vorrebbe una presa di coscienza del territorio per evitare che un dibattito fine a se stesso tenda a spegnersi. Da due anni il Gruppo Athesis organizza il Festival del Futuro a Vicenza, Verona e Brescia, che mette insieme il meglio delle tre province. In autunno si tiene un grande evento conclusivo. Si è iniziato un percorso di impegno per fare interagire tre territori molto simili tra loro. Anche questo potrebbe essere un tema da sviluppare nell’ambito dell’iniziativa. Forse con un atteggiamento più partecipe la stampa aiuterebbe molte famiglie, molti ragazzi ad avvicinarsi a un settore ricco di opportunità professiosettembre/ottobre/2021
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incontri
Oggi bisogna agire in molte direzioni, ponendo al centro la qualità della vita delle persone, dei lavoratori e delle loro famiglie, garantendo un maggiore rispetto ambientale
nali ma sostanzialmente poco conosciuto... Vero, si dovrebbero far conoscere al grande pubblico settori fondamentali. Penso ai materiali sempre più innovativi che ad esempio si possono conoscere visitando manifestazioni fieristiche come Marmomac, dove si tocca con mano l’innovazione straordinaria di marmi e graniti. Più in generale sarebbe interessante e utile raccontare come sono costruite le case, a livello energetico, acustico. L’edilizia tema fondamentale per la società del futuro e centrale per la sostenibilità. Chiaro che è difficile estirpare molti stereotipi, ma offrendo ai ragazzi una visione ampia e approfondita del settore del costruito e del suo vasto indotto, i giovani potrebbero trovare interessante lo sbocco professionale in questa grande realtà. Oggi più che mai il settore è centrale, anche per le opportunità offerte dal Recovery Fund, per le grandi opere da realizzare, per la modernizzazione dell’intero territorio nazionale, ad iniziare dalle abitazioni. Un’edilizia sana come quella bresciana, non dimentichiamolo, ha anche la capacità di tenere lontana la malavita organizzata. Ricordandolo a vent’anni dalla scomparsa, com’era lavorare con Indro Montanelli? Sono arrivato al Giornale che Montanelli era già avanti negli anni, ma era comunque sempre presente e con lui una squadra di grandi professionisti. È stata una grande scuola: ad iniziare dal suo rispetto per il lettore, che andava informato, non con52
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vinto per forza delle proprie tesi. Oggi c’è troppo giornalismo che parla alla pancia, per ghettizzare e incattivire il lettore. Idro Montanelli che pure aveva le sue idee è stato il primo a portare un certo modello coraggioso di approfondire. Oggi, invece di titoli urlati: Vaccino sì — no, servirebbero approfondimenti ed elementi seri che diano informazioni approfondite ai lettori. Bresciaoggi, l’Arena e il Giornale di Vicenza, le tre testate del Gruppo Athesis, hanno dato il via a una serie di iniziative dedicate alla sostenibilità. Credete non si tratti più solo di belle parole e buoni propositi e che si debba agire in fretta per dare concretezza al tema? Abbiamo dato il via a queste iniziative con grandi aziende come partner perché consideriamo fondamentale il rapporto tra giornale e impresa. Il giornale deve essere il più possibile al centro della collettività. Intendiamo costruire e mantenere un rapporto stretto con le associazioni come Ance e Confindustria, e con le imprese. Quella visione che ispirava gli imprenditori di un tempo, che con orgoglio assumevano i figli dei dipendenti, magari quando andavano in pensione dopo decenni interrotti di lavoro nella stessa azienda, o i ragazzi del paese, oggi si è fatta più ampia. Inteso che quel concetto ante litteram di sostenibilità sociale si è necessariamente di molto allargato. Oggi bisogna agire in molte direzioni, ponendo al centro la qualità della vita delle persone, dei lavoratori e delle loro famiglie, garantendo un maggio-
re rispetto ambientale. Tema valido per qualsiasi settore produttivo se vogliamo davvero invertire la rotta rispetto anche ai sempre più evidenti sconvolgimenti climatici legati alle attività dell’uomo. Molto passa dalla riqualificazione del costruito, di vecchie strutture che inquinano pesantemente e contribuiscono alla creazione, soprattutto in Pianura Padana, della cappa di smog che grava sulle città. Serve una vera e proprio rivoluzione. Immaginiamo quando tra un centinaio di anni si studierà questo periodo storico. I nostri nipoti e pronipoti commenteranno la nostra situazione chiedendosi come fosse possibile vivere così male, dal punto di vista ambientale. Ma siamo alla soglia di un grande cambiamento, legato all’uscita dalla società del petrolio, ma non solo, che ci consente di dirigerci verso un altro tipo di società. Non c’è più per indugiare e le diffuse prese di posizione di molti giovani dell’intero pianeta sono un segnale inequivocabile da cogliere. Quale ruolo ha il giornalista in questa precisa fase storica? Ha il ruolo di informare correttamente, di dare solo notizie ve-
rificate e certificate. Qualsiasi informazione la troviamo però c’è una questione di fondo: i metodi di ricerca stanno diventando decisori, con un serio pericolo per la democrazia. Possono decidere e orientare le ricerche, grazie a modalità sempre più pervasive e subdole di inserire pubblicità e condizionamenti vari dell’utente. Dovremmo avere maggiore consapevolezza dell’emergenza democratica legata a tale situazione. A maggior ragione è necessario certificare le notizie e come diceva Montanelli, rispettare il lettore, che a sua volta deve guardare al futuro con una maggiore capacità di pensare con la propria testa. Quali sono le passioni dell’uomo Maurizio, quando riesce a staccarsi dal direttore Cattaneo? Anzitutto ho due figlie gemelle che mi danno molte soddisfazioni, quando posso trascorro volentieri del tempo con loro. Mi piace fare sport sulla neve e sull’acqua, sia sciando tra le nostre bellissime montagne, sia conducendo la barca a vela. In quegli intensi momenti la ricarica fisica e soprattutto psicologica è garantita.
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Superbonus 110% «senza pensieri» Network & Knowledge, società tra professionisti iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, stringe una partnership con Ance Brescia per aiutare, insieme all’Associazione costruttori, le imprese edili meno strutturate a gestire, per conto dei loro Committenti, contratti di appalto aventi ad oggetto interventi associati alle agevolazioni edilizie (Superbonus 110% per efficientamento energetico e interventi antisismici, recupero del patrimonio al 50%, bonus facciate al 90% e interventi di riqualificazione energetica al 50-65%). NK affianca le Imprese curando gli aspetti fiscali, legali e finanziari dell’intera operazione, partendo dall’analisi dell’intervento fino alla pratica di cessione del credito, il tutto in stretta collaborazione con i tecnici incaricati del progetto. NK si propone infatti come soggetto di riferimento unico, d’intesa con Ance Brescia, per le Imprese meno strutturate assistendole in tutto il processo: 1) nell’analisi di pre-fattibilità iniziale per la verifica dell’esistenza delle condizioni richieste dalla normativa in vigore per accedere ad una o più agevolazioni edilizie, con la conseguente stima del risparmio fiscale potenziale; 2) nella predisposizione della contrattualistica con i Committenti e le Imprese subappaltatrici; 3) nella richiesta di affidamenti bancari per soddisfare le esigenze finanziarie del cantiere; 4) nella gestione dello sconto in fattura (modalità tecniche e fatturazione); 5) nella richiesta a Istituti Bancari o a Poste Italiane di plafond per l’acquisto del credito originato dalla sconto in fattura; 6) nell’assistenza al caricamento di tutta
la documentazione sulla piattaforma dell’Istituto Bancario; 7) nella pratica di cessione del credito successiva allo sconto in fattura e al rilascio del visto di conformità. Nella sostanza, NK ha l’obiettivo di permettere all’impresa, che non è strutturata con un proprio apparato tecnico e amministrativo, di concentrarsi su quello che meglio sa fare, ovvero la realizzazione dell’intervento, potendo contare su un Partner “a portata di mano” che si occupa per lei di tutti gli aspetti burocratici legali allo sconto in fattura e alla successiva cessione del credito, mettendola così nelle condizioni di accettare lavori che, altrimenti, andrebbero ad appannaggio delle società concorrenti più strutturate. Tutte le competenze integrate della nostra Società sono infatti messe al servizio delle Imprese per governare a 360 gradi le procedure di ottenimento del beneficio fiscale e per assisterle in ogni problematica che potrebbe emergere nelle varie fasi dell’intervento, evitando future e spiacevoli contestazioni, e consentendo all’Impresa di lavorare serenamente “senza pensieri”.
Chi fosse interessato ai servizi NK può fin da ora contattare in Ance Brescia il Rag. Enrico Massardi (enrico.massardi@ancebrescia.it - 030 399133), oppure il Dott. Nicolò Marini, responsabile del Team Superbonus in NK (info@n-k.it - 030 983333)
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eseb Non bastano i fondi per risolvere l’emergenza manodopera, occorre un cambiamento sociale. Cruciale il ruolo di Eseb per la formazione dei lavoratori
I bandi di Regione Lombardia per agevolare le assunzioni in edilizia
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er far fronte all’emergenza sulla carenza di manodopera che investe il settore edile, il sistema Ance Brescia promuove e segnala alle imprese gli strumenti di agevolazione per le nuove assunzioni, resi disponibili dalla Regione Lombardia: Formare per assumere e Dote unica lavoro. Il primo bando ha l’obiettivo di ridurre i tempi di reimpiego e di inserimento attraverso l’adeguamento delle competenze dei lavoratori in fase di assunzione, sulla base delle esigenze delle aziende. La misura prevede il riconoscimento all’impresa richiedente di voucher fino a cinquemila euro per la formazione dei nuovi assunti. La seconda opzione fa riferimento al sostegno Dote unica lavoro, già approvato nel 2020, ora esteso a tutti i lavoratori sospesi dall’impiego che beneficiano di trattamenti di integrazione salariale in deroga e con causali Covid-19. Attraverso la dote, i lavoratori sospesi possono accedere gratuitamente a percorsi di formazione, riqua54
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lificazione e a servizi mirati al rafforzamento delle competenze professionali. Secondo il centro studi dell’Ance per il 2022 si stima un fabbisogno occupazionale aggiuntivo diretto del settore di circa 265mila posti di lavoro. Attualmente sul mercato non si trovano il 52% degli addetti alle finiture, ma sono soprattutto le nuove generazioni che scarseggiano. Mancano, infatti, il 60% dei giovani operai specializzati. Eppure, il tasso di disoccupazione nel Bel Paese raggiunge le vette del 9,7% e aumenta soprattutto fra i ragazzi, attestandosi al 29,4%. Sull’edilizia si fondano le principali opportunità per l’effettiva attuazione del Pnrr e le prospettive per uno sviluppo sostenibile trainato dal Superbonus, ma la carenza di manodopera nel comparto delle costruzioni mette in crisi la ripresa e ogni obiettivo futuro. Commentando le contingenti difficoltà del comparto del costruito alla ripresa dei lavori, dopo la breve chiusura estiva, per i
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nnn Le imprese edili segnalano fortissime difficoltà nel reperimento della manodopera a fronte di una domanda di lavoro in forte crescita.
e alle attività di formazione continua, utili momenti di apprendimento e aggiornamento per conoscere e approfondire i temi chiave del settore delle costruzioni. Si ricorda anche l’attività di ricerca personale che Eseb porta avanti grazie allo sportello dedicato aperto a tutti i cittadini, che ha come obiettivo quello di offrire una serie di servizi integrati e personalizzati per la ricerca di un’occupazione.
pochi che sono riusciti a permetterselo, il sistema Ance Brescia avverte: “Non bastano i fondi per risolvere l’emergenza, occorre un cambiamento sociale radicato. Dobbiamo lavorare su un orizzonte più ampio che si basi sulla formazione, con interventi strutturali per i prossimi anni, se vogliamo che il comparto non vada in sofferenza. Soprattutto è fondamentale far percepire il profondo cambiamento in atto nel settore, per permettere anche ai giovani di cogliere le concrete opportunità di crescita disponibili”. In questo frangente il ruolo dell’Ente sistema edilizia Brescia è cruciale per la specializzazione degli operai addetti e per l’educazione delle nuove generazioni. In media, ogni mese, vengono formati 404 lavoratori che partecipano ai corsi proposti
Per ottenere informazioni sui corsi di formazione o per presentare domanda d’impiego è possibile contattare il numero 030 2007193 oppure inviare una mail a info@eseb.it. Eseb resta a disposizione anche per fornire ulteriori indicazioni in merito ai bandi erogati da Regione Lombardia e invita le imprese interessate a rivolgersi all’Ente prima di intraprendere l’iter di presentazione della domanda. settembre/ottobre/2021
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superbonus
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miliardi di euro il valore del mercato
265 La maxiagevolazione traina un mercato dal valore di 3,9 miliardi di euro, ma gli ostacoli frenano le imprese edili
Il Superbonus decolla ma si può fare di più
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l Superbonus decolla e continua la sua crescita. Dopo una timida partenza, l’agevolazione ora raccoglie consensi e guida la ripresa dell’edilizia portando il settore a livelli mai visti dal 1999. Secondo i dati del monitoraggio mensile condotto da Enea, la maxi-agevolazione traina un mercato dal valore di 3,9 miliardi di euro con il 68% dei lavori realizzati. A livello nazionale, al 31 agosto 2021, risultano oltre 37mila le richieste depositate per l’apertura di nuovi cantieri, per un importo concreto corrispondente a 3,9 miliardi di euro e uno potenziale di 5,6 miliardi.
Gli interventi realizzati su suolo nazionale interessano per la maggior parte edifici unifamiliari (51,4%), seguono poi le unità immobiliari indipendenti (35,6%) ed infine i condomini (35,6%). Ma in termini di importi la situazione si ribalta. Gli edifici condominiali rappresentano circa il 46,6% dell’importo complessivo, seguono gli immobili unifamiliari che corrispondono al 33% dell’importo totale e in coda le unità immobiliari indipendenti che costituiscono solo il 20,4%. I dati di My Bonus Now Il mercato mantiene il suo forte “appeal” da
nord a sud, compresa la provincia bresciana. Se la distribuzione territoriale vede primeggiare la Lombardia in testa alle regioni, sia per interventi che per importo, Brescia si mostra sempre più attiva e interessata all’opportunità. Secondo i dati ricavati dalla piattaforma My Bonus Now, il portale lanciato da Ance Brescia dedicato al Superbonus che agevola il matching fra le richieste dei privati e condomini e l’impresa che può realizzare i lavori, si conferma il trend in crescita. Aumentano gli utenti registrati al sito per un totale di 1146 iscritti, insieme alle richieste che raggiungono quota 1251, per un valore dei lavori totale pari a 68,8 milioni di euro, distribuiti sui tre territori di Brescia, Cremona e Pavia, zone di riferimento delle Ance territoriali aderenti al progetto. Nel caso della sola provincia bresciana, rispetto al mese precedente si registra un aumento del 6% degli utenti iscritti al sito e dell’11% dei progetti caricati, per un mercato totale veicolato dalla
mila unità il fabbisogno occupazionale stimato per il 2022
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mila le richieste di apertura di nuovi cantieri al 31 agosto
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iscritti al portale My Bonus Now
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milioni di euro di lavori attraverso My Bonus Now
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piattaforma nell’area di competenza della ruggente leonessa di oltre 40 milioni di euro e uno potenziale che supera ampiamente i 51 milioni di euro.
Ciò che preoccupa attualmente è l’impennarsi di un’altra curva, purtroppo negativa, quella dei prezzi delle materie prime. Le attrezzature e i materiali legati alle lavorazioni edili sono aumentate Gli ostacoli del 50%. Il prezzo del polietilene è cresciuto del 128% e il Pvc del Con il supporto dei dati a confer73%, entrambe prodotti collegati ma della buona riuscita del prova lavorazioni di isolamento termivedimento i costruttori edili rinco e quindi al Superbonus 110%. novano l’invito a prorogare in maSenza dimenticare il rincaro del niera immediata lo strumento fino bitume al 25% e dell’acciaio per il al 2023. “È fondamentale proluncemento armato al 243%. gare fin da subito la possibilità di Dall’Ance arriva un grido dall’alaccedere all’agevolazione per non larme basta ai vincoli sull’imporrischiare di vanificare la ripresa” tazione dell’acciaio. Infatti, menincalzano i vertici di Ance Brescia. tre la difficoltà a reperire le ma“In caso contrario, a breve, cominterie prime aumenta in tutto il ceranno a bloccarsi le nuove iniPaese, oltre mezzo milione di tonziative, perché non si potrà garannellate di acciaio è bloccato nei tire in alcun modo la conclusione porti di Marghera e Ravenna a causa delle quoIl centro studi dell’Ance te all’import stabilite dalstima per il 2022 un la Commissione europea. fabbisogno occupazionale “È necessario che il Governo italiano si attivi imaggiuntivo diretto nel mediatamente in Ue per settore di circa 170mila chiedere una sospensione dei vincoli all’imporunità cui si sommano tazione dell’acciaio. In 95mila unità nei settori questo modo non darecollegati, per un totale di mo ulteriore spazio a 265mila posti di lavoro speculazioni sui prezzi, che già stanno mettendo in ginocchio le imprese, e garantiremo il proseguimento degli interventi e sarà difficile predella ripresa delle attività econovedere un ulteriore coinvolgimenmiche” dichiara il presidente to delle banche in qualità di acdell’Ance Gabriele Buia. quirenti dei crediti fiscali o finanIntanto dal Governo arriva un supziatori degli interventi”. porto per facilitare l’accesso alla Non è solo la proroga a preoccudetrazione. pare, ma altri ostacoli minacciano Con l’approvazione del decreto fortemente la buona riuscita della semplificazioni bis è stato definito rivoluzione green in atto nella Nache non sarà più necessaria l’atzione. Parliamo di problematiche testazione di stato legittimo per note e alcune più recenti: la carealizzare gli interventi del Superrenza di manodopera e l’innalzabonus 110%, ma basterà darne comento dei prezzi delle materie primunicazione attraverso il nuovo me. modulo standardizzato e unificato Il centro studi dell’Ance stima per della Cila semplificata. il 2022 un fabbisogno occupazioGrazie all’introduzione della nuonale aggiuntivo diretto nel settore va misura si accelerano gli interdi circa 170mila unità cui si somventi di efficientamento energemano 95mila unità nei settori coltico e antisismico, eliminando le legati, per un totale di 265mila polunghe attese per l’accesso alla sti di lavoro. Un settore che non documentazione degli archivi attira nuove generazioni e arranca edilizi, che in media si attestano in visita dell’esodo massiccio di intorno ai tre mesi per ogni immanodopera a causa dei prossimi mobile. pensionamenti. 58
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superbonus
Quanto bonus Ance semplifica il calcolo del Superbonus con la nuova piattaforma quantobonus110.ance.it. Un tool facile e intuitivo aperto a tutti i cittadini, ma anche a imprese e professionisti, che valuta in pochi clic l’accessibilità e la sostenibilità degli interventi di agevolazione. Grazie ad un quiz di poche semplici domande e una calcolatrice digitale si ottengono informazioni utili come: le modalità di accesso al Superbonus, la mole di lavori da realizzare e istruzioni sull’uso del credito. Il sito può essere sfruttato anche dalle aziende, perché permette di realizzare un veloce calcolo sulla fattibilità degli interventi. Il sito si è rivelato un successo sin dalla sua messa online, il 27 luglio, e nei primi otto giorni ha prodotto oltre 25mila calcoli di fattibilità. Secondo i dati comunicati dall’Ance le consultazioni per villette unifamiliari sono state le più richieste (73%), mentre il restante hanno riguardato edifici condominiali (27%).
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Cassa edile awards: Cape candida 120 lavoratori, 20 consulenti e 71 imprese er la terza edizione dei Cassa edile awards, la Cape di Brescia ha individuato 20 consulenti, 120 lavoratori e 71 imprese, di cui 41 Top player, da candidare in ben 12 categorie della manifestazione. L’iniziativa, inaugurata nel 2019, ha la finalità di mettere in risalto e premiare i valori positivi del sistema bilaterale delle costruzioni attraverso i suoi protagonisti. Un obiettivo ampiamente raggiunto nella seconda edizione, tenutasi lo scorso autunno a Bologna, che ha avuto un riscontro eccezionale di partecipazione e coinvolgimento di Casse edili ed Edilcasse. Quest’anno la manifestazione avrà luogo a Bari l’8 ottobre prossimo, nell’ambito del Saie, la Fiera internazionale dell’edilizia. 60
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Nel 2020 due realtà bresciane si sono aggiudicate il podio: una nella categoria Fair play per le imprese edili e una in quella denominata Top player, riservata ai consulenti. Per l’anno 2021, la Cassa edile di Brescia ha candidato 20 lavoratori per ciascuna delle sei categorie di premi: Capocannoniere (lavoratori con il maggiori numero di ore ordinarie lavorate), Maratoneta (maggiori ore ordinarie lavorate da sempre, per lavoratori ancora in servizio), Leggenda (i lavoratori più anziani al 30/09/2020), Giovani promesse (lavoratori più giovani al 30/09/2020), Women can build (donne con più ore ordinarie lavorate nell’anno), Happy family (lavoratori con nucleo familiare più numeroso). Venti sono, invece, i consulenti che
gareggiano nelle categorie a loro riservate: dieci per la tipologia Endurance e dieci per la sezione Top player. La prima fa riferimento ai consulenti che denunciano alla Cassa edile, senza sospensioni, con un imponibile minimo di 600mila euro nell’esercizio di riferimento; la seconda ai consulenti con un numero maggiore di ore lavorate denunciate. Per ciascuna delle categorie Fairplay, Dream team e Bomber riservate alle imprese, la Cape ha selezionato 10 realtà bresciane. Quarantuno sono, invece, quelle che competono come Top player e nell’esercizio indicato hanno il maggiore numero di ore lavorate per singolo lavoratore, con almeno 140 ore pro capite mensili. Nella categoria Fairplay si sfidano le imprese
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regolari che denunciano da più mesi senza sospensione, a partire dal 01/01/2006, con almeno 24mila euro di imponibile Gnf (gratifica natalizia e ferie) nell’esercizio indicato e iscritte da più tempo alla Cassa edile di appartenenza. Nella sezione Dream team gareggiano le imprese regolari nell’esercizio corrente che hanno la maggiore contribuzione integralmente versata. Nella categoria Bomber sono incluse, infine, le imprese regolari iscritte da almeno cinque anni, che hanno una contribuzione integralmente versata nell’esercizio indicato maggiore di quella dell’esercizio precedente. Tutte le imprese partecipanti risultano regolari ai fini del Dol (documento unico di regolarità contributiva online) e saranno sottoposte ad attenta valutazio-
Cosa sono i Cassa edile awards? È un riconoscimento dei lavoratori, dei consulenti e delle imprese, ambasciatori di valori positivi del sistema bilaterale dell’edilizia. È l’occasione per le Casse edili di ringraziare formalmente chi rispetta i Ccnl, attribuendo un premio che li possa distinguere e gratificare. È il momento in cui i protagonisti del comparto si raccontano attraverso i traguardi raggiunti, anche grazie al supporto e ai servizi delle Casse edili.
ne da parte del comitato tecnico dei Cassa edile awards. Nell’ambito della manifestazione di Bari, come avvenuto lo scorso anno a Bologna, saranno premiati i primi classificati nazionali ma, comunque, tutte le imprese e i consulenti selezionati dalle Casse edili/Edilcasse partecipanti riceveranno un “bollino di qualità” come riconoscimento del comportamento virtuoso mostrato nell’interazione con il sistema bilaterale. Si tratta di una “menzione d’onore”, vale a dire di una attestazione di partecipazione alla selezione finale che potrà essere utilizzato nella strategia di comunicazione quale fattore distintivo. Per aggiornamenti sui Cassa edile awards 2021: www.cassaedileawards.it. settembre/ottobre/2021
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ance brescia
Dai notiziari mensili di settembre e ottobre 2021, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, lavoro, lavori pubblici, rifiuti, trasporti ed economia. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it
LAVORI PUBBLICI
LAVORO
settembre / Disciplina in tema di caro materiali per i lavori pubblici. Indicazioni alle imprese e spunti di riflessione
settembre / Inail: riduzione del tasso medio per prevenzione. Pubblicazione modello 0t23 aggiornato
L’Associazione ricorda che sul Supplemento ordinario n. 25 alla Gazzetta ufficiale n. 176 del 24 luglio scorso, è stata pubblicata la Legge 23 luglio 2021, n. 106, di conversione del dl 25 maggio 2021, n. 73 — cd. “Sostegni-bis” — il cui articolo 1septies introduce una specifica disciplina revisionale per i contratti pubblici, volta a fronteggiare i rincari eccezionali dei prezzi di acquisto di alcuni materiali da costruzione, verificatisi nel primo semestre del 2021. Per maggiori informazioni www.ancebrescia.it.
settembre / Bim: definito l’aggiornamento del dm 560/2017 È stato firmato dal ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili (Mims), Enrico Giovannini, il decreto Mims 2 agosto 2021, n. 312 emanato ai sensi dell’art. 48, comma 6 del decreto Semplificazioni-bis, che modifica il precedente
decreto del Mit 1° dicembre 2017, n. 560 sul Bim e introduce, in generale, una diversa tempistica di introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture negli appalti pubblici e, nello specifico, punteggi premiali per l’uso del Bim negli appalti pubblici finanziati dal Pnrr e dal Pnc.
L’Inail ha reso disponibili il modello di domanda per la riduzione del tasso medio per prevenzione per l’anno 2022 (c.d. “Modello Ot23”), nonché la guida per la compilazione dello stesso. La domanda concerne gli interventi per la prevenzione e la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro adottati dalle aziende nel corso del 2021. Per accedere alla riduzione, l’impresa interessata dovrà presentare entro il 28 febbraio 2022, esclusivamente in modalità telematica, attraverso la sezione Servizi online del sito Inail, la suddetta modulistica corredata
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ance brescia
della documentazione probante richiesta dall’Istituto. Ance Brescia ha reso disponibile sul proprio sito il modello Ot23 2022 aggiornato dall’Inail con istruzione operativa n. 9850 del 9 agosto 2021.
Sismabonus al 110% anche sulla parte ampliata, ed escluso il Super ecobonus sulla nuova porzione del fabbricato. Lo conferma l’Agenzia delle entrate, nella risposta n. 513/E del 27 luglio 2021, ad un’istanza d’interpello sull’applicabilità del Superbonus al 110%, sia nell’ipotesi di interventi antisismici che di efficienza energetica effettuati a seguito della demolizione di una unifamiliare, poi ricostruita con aumento di volumetria dal proprietario residente all’estero.
settembre / Onorificenza “stella al merito del lavoro” anno 2022: istruzioni proposte di candidatura (scadenza 31 ottobre 2021) Il Ministero del Lavoro ha diramato le istruzioni per le proposte di conferimento dell’onorificenza “Stelle al merito del lavoro”, relative all’anno 2022. Le proposte avanzate dalle imprese lombarde dovranno essere trasmesse all’Ispettorato interregionale del lavoro (Milano) entro e non oltre il 31 ottobre 2021.
TRIBUTI
settembre / Proroga del Codice della crisi d’impresa al 2022 È ufficiale la proroga dell’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza — D.Lgs. 14/2019 — dal 1° settembre 2021 al 16 maggio 2022. Rinviate al 31 dicembre 2023 anche le segnalazioni d’allerta, compresi gli indici di crisi, volti a far emergere le difficoltà economico-finanziarie prima dell’insolvenza. 64
Introduzione, dal 15 novembre 2021, di un meccanismo semplificato di “composizione negoziata della crisi”. Lo conferma il dl 24 agosto 2021, n. 118, in vigore dal 25 agosto 2021, recante “Misure urgenti in materia di crisi di impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 202 del 24 agosto 2021.
settembre / Bonus facciate: un solo condomino può sostenere e detrarre l’intera spesa Il condòmino che sostiene tutta la spesa per il rifacimento della facciata condominiale può beneficiare del Bonus facciate. Per procedere in tal senso è
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necessaria una delibera condominiale all’unanimità che preveda l’autorizzazione ai lavori e il sostenimento della spesa da parte di un solo condomino. Questa possibilità è ammessa anche in caso di condominio “minimo”. È quanto precisato dall’Agenzia delle entrate con la risposta ad interpello n. 499 del 21 luglio 2021. Per saperne di più www.ancebrescia.it.
settembre / Superbonus: demolizione e ricostruzione con ampliamento Nell’ipotesi di demolizione e ricostruzione con ampliamento di un edificio unifamiliare, dovuto all’adeguamento alla normativa antisismica, riconosciuto il
RIFIUTI
settembre / Bonifiche dei siti contaminati: approvata la nuova modulistica L’Associazione segnala che è stato approvato il decreto direttoriale del Ministero per la Transizione ecologica (Mite) n. 137/2021, che contiene la modulistica unificata relativa ai progetti di bonifica dei siti di interesse nazionale. Maggiori informazioni sul sito di Ance Brescia.
TRASPORTI
settembre / Cqc: circolare ministeriale Il Ministero dell’Interno, con circolare del 13 luglio scorso che dà seguito a quella del 4 settembre 2020, ha fornito chiarimenti in merito alla qualificazione iniziale e
formazione periodica dei conducenti (in risposta ad alcuni quesiti pervenuti) e, con particolare riferimento al trasporto in conto proprio e alla documentazione da esibire in fase di controllo su strada per attestare che la guida non costituisca l’attività principale del conducente stesso.
ECONOMIA
settembre / Bando “linea artigiani 2021” Da ottobre è possibile partecipare al bando Linea artigiani 2021, volto a sostenere con un contributo a fondo perduto gli investimenti delle imprese artigiane lombarde. Sono ammissibili al contributo a fondo perduto investimenti per un ammontare minimo pari a 15mila euro, da realizzare unicamente in Lombardia a partire dal 2 agosto 2021 e da rendicontare entro il termine massimo del 28 ottobre 2022. L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili con un contributo massimo pari a 40mila euro. L’assegnazione dell’agevolazione sarà a sportello valutativo secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande di adesione. L’apertura dello sportello è prevista per la prima decade di ottobre 2021. Per avere maggiori informazioni visitare il sito di Ance Brescia.
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