2025 - Costruire il futuro n°2 - Marzo aprile

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2/2025

Rivista bimestrale di ANCE Brescia

Massimo Angelo Deldossi

Presidente Ance Brescia

L’impegno dell’associazione per un futuro sostenibile

Un costruito all’insegna della sostenibilità, con un impegno associativo, nel solco di un intenso percorso giunto al traguardo degli ottant’anni di attività. Una sostenibilità che vuole essere stimolo e impegno su più fronti — ambientale, sociale e di governance — per essere realmente efficace in un orizzonte che presenta grandi sfide per il comparto: sul fronte abitativo per l’urgenza di alloggi, su quello energetico per le disposizioni della direttiva Case Green che determineranno il futuro del patrimonio immobiliare del nostro Paese, sul fronte dei mercati, per il respiro che speriamo possa derivare dagli allentamenti nelle tensioni geopolitiche, sino a quello del lavoro in senso pratico, influenzato dalla transizione digitale e dall’intelligenza artificiale su più livelli. Tutti fenomeni e fattori che disegnano un’edilizia più attenta, più efficiente, più responsabile. Costruire con la consapevolezza di quelle che saranno le priorità del prossimo futuro ci permette di anticipare le dinamiche in gioco e, in materia di sostenibilità, il primo passo è iniziare un percorso di analisi degli impatti ambientali, sociali ed economici della propria impresa per valutare e migliorare la sostenibilità delle operazioni aziendali. Per questo motivo come associazione informiamo e supportiamo le imprese iscritte che si avvicinano per la prima volta alle tematiche di sostenibilità e di rendicontazione in ambito Esg.

È una strada da percorrere insieme al fine di delineare e intraprendere un percorso di crescita sostenibile del comparto che risponda ad esigenze immediate, ma che sia in grado di garantire un impatto positivo anche sul lungo periodo. L’obiettivo è gestire al meglio il cambiamento che stiamo vivendo nell’ottica di assicurare un futuro sostenibile per la collettività e le imprese.

Ance Brescia si è messa in gioco pubblicando il primo Bilancio di sostenibilità associativo, una sintesi delle azioni intraprese in questo senso, basate su tre pilastri fondamentali: il sostegno a progetti che limitano il consumo di suolo e promuovono la riqualificazione di edifici esistenti, integrando tecnologie innovative e materiali a basso impatto ambientale; la formazione e la sensibilizzazione delle imprese per la comprensione e l’applicazione delle migliori pratiche sostenibili tramite incontri e pubblicazioni e la spinta all’implementazione nel settore di innovazioni e soluzioni intelligenti per migliorare l’efficienza e ridurre gli sprechi.Linee guida che sono declinate via via con intensità crescente dalle imprese associate, condividendo l’obiettivo associativo di creare una cultura sostenibile che valorizzi l’impatto positivo dell’edilizia sul territorio. Aspetti presenti anche nell’ultima edizione dell’Analisi economico-finanziaria del costruito bresciano, che riserva sempre maggiore spazio al cammino — tra opportunità e ostacoli — intrapreso dalle imprese per adottare pratiche sostenibili. Gli strumenti indicati hanno evidenziato la necessità di molte aziende di dotarsi di adeguati supporti pratici e di una guida esperta per orientarsi nel complesso quadro normativo e tecnico legato alla sostenibilità. In particolare, le imprese del comparto contano su un aiuto per identificare gli indicatori di performance sostenibile, oltre che per individuare obiettivi realistici e poter così rendicontare in modo trasparente le proprie azioni agli stakeholder. Chiudo questa riflessione ricordando il prezioso ruolo dell’Associazione, anche sul tema della sostenibilità ambientale, sociale e della governance. Ad esempio, individuando le priorità in materia di Esg e supportando con continuità le imprese associate, indicando i migliori percorsi praticabili per rispondere positivamente alle molte sfide poste dal tema.

Il tempo delle scelte

Negli ultimi anni abbiamo dovuto familiarizzare con il concetto di ‘permacrisi’ — una condizione di incertezza prolungata a livello economico, geopolitico e sociale — che si è imposto come la nuova normalità. Guerre sempre più vicine, tensioni commerciali, shock climatici estesi, crisi energetiche e cambiamenti normativi sono solo alcuni degli elementi che alimentano un contesto incerto, con ripercussioni dirette sul mercato del lavoro interno e sulla capacità di adattamento delle imprese per garantire continuità e crescita. Soprattutto in un settore caratterizzato da una forte presenza di micro e piccole imprese come quello delle costruzioni. A differenza di altri comparti, l’edilizia ha per sua natura una ricaduta diretta sul territorio locale e nazionale dell’investimento. Si pensi agli acquisti effettuati dalle imprese edili, che sono composti per il 60% di beni e servizi di produzione interna e solo per il 4% di prodotti di importazione. Un confronto con altri comparti, come quello manifatturiero ed energetico, rivela che in questi settori ben il 22% degli acquisti proviene da fonti estere. Pur essendo il settore edile fortemente ancorato al mercato nazionale, è utile ricordare che coinvolge ben 78 delle 87 divisioni di attività economica della classificazione Ateco. Tale dato dimostra quanto sia imprescindibile, per continuare a mantenersi competitivi, considerare gli sviluppi internazionali e le relative implicazioni anche sui propri stakeholder.

A livello nazionale, il mercato delle costruzioni sta attraversando una fase di rallentamento. La stima Ance sul 2024 (Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni di gennaio 2025) vede una flessione degli investimenti del -5,3%, dovuta in gran parte al calo della manutenzione straordinaria abitativa, mentre le opere pubbliche non residenziali, trainate dai lavori Pnrr, continuano a performare positivamente. Un altro dato incoraggiante emerge dal monitoraggio della Commissione Nazionale Paritetica per le casse edili, che evidenzia un incremento sia delle ore lavorate (+4,2%) che dei lavoratori iscritti (+5,5%). Tuttavia, la previsione per l’anno 2025 indica un’ulteriore flessione del -7% dei livelli produttivi, influenzata dalla rimodulazione delle aliquote fiscali. Da ultimo il ricambio generazionale si manifesta come fatto sempre più cogente: l’elaborazione Cresme su dati Istat mostra che oltre il 36% della forza lavoro ha più di 50 anni, mentre la quota di operai under 35 è scesa sotto il 22%. Per questo motivo, è indispensabile continuare a lavorare per attrarre nuovi talenti, valorizzando le opportunità di crescita professionale, la stabilità occupazionale e il ruolo strategico del settore edile nello sviluppo del Paese.

In questo scenario, le imprese familiari, che costituiscono oltre l’82% del settore e restano le protagoniste dell’edilizia italiana, come possono reagire? Non esistono soluzioni facili né preconfezionate, ma alcune direttrici utili: coscienza, innovazione e aggregazione. Serve una presa di coscienza per riconoscere che il nostro tempo richiede una visione aperta e integrata con il contesto internazionale. La necessità di adattarsi apre la strada all’innovazione, intesa non solo come adozione di nuove tecnologie e pratiche sostenibili, ma anche come capacità di reinventare processi e modelli di business. Infine, l’aggregazione diventa fondamentale: è il gioco di squadra a fare la differenza. E per questo i costruttori bresciani possono trovare in Ance Brescia un intermediario instancabile per la crescita e l’ammodernamento della filiera.

Alessandro Scalvi
Direttore Ance Brescia

sommario

marzo-aprile 2025

1 editoriale/1

L’impegno dell’associazione per un futuro sostenibile di Massimo Angelo Deldossi

3 editoriale/2

Il tempo delle scelte di Alessandro Scalvi

8 iniziative

Partito il ciclo di incontri per approfondire sfide e opportunità del settore edile

10 in primo piano

Sostenibilità nelle costruzioni.

Futura Expo 2025

17 ccnl

Rinnovato il contratto di lavoro del settore edile

18 sostenibilità

L’impegno del settore edile

22 digitalizzazione & bim

Rafforzato il ruolo del Bim e della digitalizzazione

26 innovazione & tecnologie

Il Passaporto digitale dei prodotti e l’impresa di costruzione

28 storia per il domani

Quando Brescia demolendo si ingrandì

41 assicurazioni

Polizze catastrofali per le imprese. Le novità del decreto

42 economia

L’economia bresciana è reduce da due anni con il segno meno

44 siti iconici

Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi

46 ance giovani

Un nuovo Consiglio Direttivo

54 osservatorio congiunturale

L’andamento del settore edile tra sfide attuali e prospettive future

56 prezziario

Approvato il Prezzario regionale 2025 della Lombardia

57 direttive ue Avviato il percorso di revisione in materia di appalti pubblici

59 cape

Erogati nel 2025 quasi 400 mila euro per le prestazioni scolastiche

60 eseb

Next-Gen Construction. In Eseb le innovazioni del settore edile si presentano ai futuri tecnici di cantiere

63 ance

Ance informa

Rivista bimestrale del Collegio Costruttori Edili di Brescia e provincia anno 7 - numero 2

Editore: C.E.R. srl Unipersonale Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Direttore responsabile

Adriano Baffelli

Redazione e Direzione

ANCE Brescia - Collegio Costruttori Edili di Brescia e provincia Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Comitato di redazione

Adriano Baffelli, Fabio Rizzinelli, Alessandro Scalvi, Francesca Scolari

Pubblicità: C.E.R. srl Unipersonale Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia t. 030 392895 - f. 030 381798 info@cerbrescia.it

Numerica - Divisione commerciale di Editoriale Bresciana SpA Via Solferino, 22 - Brescia t. 030 37401 - clienti@numerica.com

@collegiocostruttori.ancebrescia

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Ance Brescia

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Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54

Prezzo copia singola: euro 1,60

Prezzo abbonamento: euro 5,00

La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE BresciaCollegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.

48 incontri Tiziano Pavoni di Adriano Baffelli
Stampa: LITOS srl, Gianico (Bs)
Progetto grafico e impaginazione

Impianto indoor Sanpolino

PROSEGUONO, NEL QUARTIERE DI SANPOLINO, I LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO POLIVALENTE INDOOR, DESTINATO AD OSPITARE NUOVI SPAZI PER LA PRATICA DELLE DISCIPLINE DELL'ATLETICA LEGGERA, DELLE ARTI MARZIALI E DELL'ARRAMPICATA. A COORDINARE I LAVORI PER IL NUOVO POLO SPORTIVO, LA SOCIETÀ BRESCIA INFRASTRUTTURE, CHE SI È AGGIUDICATA LA GESTIONE COMPLETA DELL’OPERA - DALLA DIREZIONE DEI LAVORI AL COORDINAMENTO, FINO AL COLLAUDO FINALE - CON LA FORMULA “CHIAVI IN MANO”. CON UN VALORE COMPLESSIVO DI OLTRE 16 MILIONI DI EURO, L’OPERA È STATA FINANZIATA DAL COMUNE DI BRESCIA E DAL PNRR E PREVEDE DI OSPITARE OLTRE MILLE POSTI IN TRIBUNE MODULARI, INSERITE IN UNA STRUTTURA ALL’AVANGUARDIA ANCHE SOTTO IL PROFILO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA, GRAZIE ALL’INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI. AL MOMENTO SONO STATE ULTIMATE LE FONDAZIONI E I MURI IN ELEVAZIONE CHE ACCOGLIERANNO UNA COSTRUZIONE GEODETICA A CUPOLA. I LAVORI PER LA STRUTTURA - SICURA, PRATICA E ACCESSIBILE A TUTTI GLI ATLETI – SONO INIZIATI NEL 2024 E PROSEGUONO SECONDO I TEMPI STABILITI. LA CONSEGNA DELL’OPERA È PREVISTA ENTRO SETTEMBRE 2025, CON IL COLLAUDO NEI MESI SUCCESSIVI.

In dialogo con i territori

Un’occasione di dialogo e confronto tra il mondo delle imprese edili e le istituzioni locali, con l’obiettivo di approfondire le sfide e le opportunità che interessano il settore delle costruzioni nel nostro territorio. Questa la finalità degli

Partito il ciclo

di

incontri

per sfideapprofondire e

opportunità del settore edile

Ance Brescia organizza il primo appuntamento nell’Ovest bresciano. Deldossi in un confronto con i sindaci di Palazzolo, Rovato e Chiari: “Rafforziamo le sinergie in essere per lavorare insieme alla pianificazione e alla rigenerazione urbana”

Hanno aperto la serata il sindaco di Provaglio d’Iseo Vincenzo Simonini e Roberto Facchetti, vicepresidente Ance Brescia, che ha sottolineato l’impegno dell’Associazione volto alla collaborazione e al supporto alle amministrazioni locali, ai loro uffici tecnici, così come alle stazione appaltanti per instaurare un dialogo virtuoso che garantisca efficacia e tempestività nell’esecuzione dei lavori. “Una vicinanza tra imprese e istituzioni fondamentale per un settore che si interfaccia quotidianamente con la pubblica amministrazione. Da qui la volontà di organizzare incontri sui territori” ha chiarito Facchetti. Il cuore dell’evento, moderato

dal giornalista Marco Recalcati, sono stati gli interventi dei sindaci di Chiari, Gabriele Zotti, di Palazzolo sull’Oglio, Gianmarco Cossandi e di Rovato, Tiziano Belotti, che si sono confrontati con Massimo Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia su temi quali la pianificazione e la rigenerazione urbana, approfondendo i problemi legati all’emergenza abitativa, allo sviluppo infrastrutturale e alla riqualificazione di aree dismesse, con uno sguardo alle opportunità e criticità legate all’applicazione del Pnrr sui territori. Per i 43 comuni a cui si è rivolto l’incontro organizzato dall’Associazione, si calcolano 1.989 progetti rientranti nel Piano (dati Openpolis e Italiadoma-

incontri che l’Associazione dei costruttori edili di Brescia e provincia promuove nel solco dell’iniziativa “Costruire il territorio, Ance Brescia in dialogo con la comunità” . Iniziativa partita con l’evento

nnn

In alto il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi con il moderatore dell'incontro, il giornalista Marco Recalcati. In basso i tre sindaci coinvolti per la serata

organizzato negli spazi della Cantina Barone Pizzini di Provaglio d’Iseo per fare il punto con imprese e istituzioni dell’area Iseo, Sebino e Pianura occidentale e, nello specifico con i primi cittadini dei tre centri più

popolosi dell’area –Chiari, Palazzolo sull’Oglio e Rovato –, sulle prospettive di breve e medio periodo dei territori dell’Ovest bresciano, passando in rassegna esigenze della comunità locale e strategie di sviluppo.

Costruire per il territorio

Ance Brescia in dialogo con la comunità

ni) — di questi 1.341 conclusi, 332 iniziati ma non terminati, 156 da avviare e 160 senza data di inizio —, per un totale di oltre 454 milioni di euro di investimenti, di cui solo poco più di 58 milioni di euro già saldati. “La chiave per intercettare al meglio le necessità dei territori e declinarle opportunamente sui fronti casa e opere pubbliche è lavorare rafforzando la sinergia fra tutti gli attori coinvolti” ha sottolineato il presidente Deldossi, evidenziando l’esigenza di attivare e consolidare sane e proficue collaborazioni tra pubblico e privato, volte a migliorare la qualità della vita delle comunità.

“Lo sforzo di Ance Brescia in questo senso — ha precisato il leader dell’Associazione — si è tradotto, ad esempio, in un accordo quadro con l’Acb (Associazione Comuni Bresciani), applicando la stessa logica di collaborazione con le istituzioni, dalla Prefettura a tutte le varie articolazioni amministrative coinvolte dall’attività di pianificazione, rigene-

razione urbana e costruzione, in tema di sicurezza e legalità. Per quest’ultimo aspetto l’Associazione ha redatto un apposito Protocollo, firmato da Prefettura, Provincia, Ispettorato del Lavoro, Comune di Brescia e altri enti locali, tra i quali lo stesso Comune di Palazzolo sull’Oglio”.

Ance Brescia, che rappresenta le imprese del settore e più in generale supporta la filiera del costruito con iniziative di ampio respiro, è anche socio fondatore della Fondazione Campus Edilizia Brescia Ets, che opera nella città capoluogo ma con l’obiettivo di estendere il proprio impegno di promuovere un percorso virtuoso per la trasformazione urbanistica anche ai territori della provincia, compreso l’Ovest bresciano.

Ance Brescia
Collegio dei Costruttori edili di Brescia e provincia

in primo piano

Sostenibilità nelle costruzioni: il tema al centro degli incontri associativi promossi durante Futura Expo 2025

Ance Brescia ha partecipato a Futura Expo 2025 - Economia x l’Ambiente, grande rassegna di incontro tra imprese e cittadini che dibatte i temi di sostenibilità e innovazione, promossa dalla Camera di Commercio di Brescia e Pro Brixia. Presente con uno stand espositivo — che ha ospitato anche le imprese Boldarino, Facchetti Costruzioni, Gruppo Gatti, Gruppo Deldossi, Italimpresa, Kerakoll, Pavoni, Società Generali Costruzioni e Vida — e un fitto panel di incontri durante tutte e tre le giornate della manifestazione, l’Associazione

ha offerto occasioni di confronto e approfondimento sulla sostenibilità riferita al mondo delle costruzioni, confermando come il settore integri strumenti e soluzioni innovativi per sposare i nuovi paradigmi dell’edilizia, orientati a digitalizzazione, materiali green ed economia circolare, modelli di governance sostenibili e impatto ambientale del ciclo di vita degli edifici.

Al fianco delle imprese per percorrere insieme le sfide che il comparto si trova ad affrontare

L’Associazione fa il punto sullo stato di salute delle costruzioni e sulle sfide dell’Esg esaminando, oltre ai principali trend e indicatori economico-fiscali delle imprese bresciane, il percorso intrapreso dal comparto delle costruzioni locale per l’implementazione e la rendicontazione di standard sostenibili. Un aspetto approfondito nell’edizione 2025 dell’Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane riferita al quinquennio 20192023, presentata in occasione di Futura Expo e raccontata nel dettaglio nel Focus di questo numero. Il volume descrive l’evoluzione normativa in tema di sostenibilità e i suoi impatti sul settore edilizio, indicando il ruolo di Ance Brescia nella promozione di pratiche green e trasparenti tra gli associati e rimarcando l’importanza della gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (Esg). Particolare attenzione è riservata all’analisi di materialità, uno strumento chiave utilizzato da An-

ce Brescia per identificare e prioritizzare i temi di maggiore rilevanza in termini di impatti Esg. Questo approccio ha permesso all’Associazione di sviluppare strategie mirate, promuovendo azioni concrete a beneficio dell’intero comparto. L’obiettivo di Ance Brescia è quello di guidare le imprese del settore verso sistemi di gestione integrata per il monitoraggio e il miglioramento delle performance ambientali e sociali, orientando un modello di crescita più responsabile e resiliente.

Per dare il buon esempio, l’Associazione di via Foscolo ha presentato nel corso della manifestazione Futura Expo anche il primo bilancio di sostenibilità associativo, raccontando un percorso avviato nel 2023. Il documento attesta l’impegno a promuovere una cultura sostenibile dimostrando che la sostenibilità non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità di innovazione e competitività per l’intero sistema economico locale, associazioni comprese. “Oggi più

che mai, il mondo delle costruzioni è chiamato a svolgere un ruolo centrale nel promuovere un’economia sostenibile, conciliando il progresso economico con la tutela ambientale e il benessere sociale” afferma nella prefazione al documento il presidente dell’Associazione, Massimo Angelo Deldossi. “Il 2023 ci ha visti impegnati in iniziative che rafforzano il nostro ruolo di guida per le imprese edili nel territorio bresciano. Attraverso la promozione dei bilanci di sostenibilità e l’adozione dei criteri Esg, stiamo fornendo strumenti pratici per affrontare le sfide della transizione

ecologica. Grazie alla collaborazione con esperti e istituzioni, supportiamo le imprese nella misurazione dell’impatto ambientale e sociale delle loro attività, offrendo un quadro chiaro delle opportunità che la sostenibilità può generare: dall’accesso a nuovi mercati a condizioni di finanziamento più vantaggiose”. Per l’implementazione di strategie sostenibili, Ance Brescia continuerà a offrire supporto concreto, con servizi personalizzati per la redazione di bilanci di sostenibilità e l’individuazione di obiettivi chiari. Alla presentazione dell’Analisi economico-finanziaria e del primo Bilancio di sostenibilità associativo, si sono susseguiti eventi partecipati, con ospiti di rilievo, che hanno portato testimonianze ad alto valore aggiunto sui temi della sostenibilità in relazione alle nuove sfide del digitale e dell’intelligenza artificiale, al recupero del patrimonio immobiliare esistente, del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione. Si sono articolati così gli appuntamenti “Sostenibilità e AI nell’ambiente costruito”, “Case Green: la sfida per le imprese, l’opportunità per il paese” e “CDW Circle: materiali riciclati a valore aggiunto per il settore delle costruzioni”. Il primo ha approfondito, in un incontro moderato da Fa-

Bilancio di sostenibilità 2023 di Ance Brescia

bio Millevoi, direttore di Ance Friuli Venezia-Giulia e responsabile del Laboratorio dell’immaginazione delle Costruzioni Future (LICoF), come la digitalizzazione del settore edile, grazie all’integrazione tra Bim (Building Information Modeling) e intelligenza artificiale, possa rivoluzionare la progettazione e la gestione degli spazi urbani. Ad animare il dibattito della tavola rotonda “Green Bim - la gestione informativa digitale alla sostenibilità del costruire”, l’avvocato Chiara Micera, esperta in diritto delle tecnologie e legal Bim, e i rappresentanti degli Ordini e Collegi professionali di Brescia: Giuseppe Zipponi, presidente del Collegio Geometri e Geometri Laureati, Pietro Bianchi, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti e Laura Boldi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri. Il secondo appuntamento organizzato a Futura Expo 2025 da Ance con Camera di Commercio ha messo al centro la direttiva europea sulle Case Green o Epbd, che stabilisce le linee guida per definire le misure necessarie a raggiungere gli obiettivi climatici UE 2050 nei piani nazionali di ristrutturazione di ciascun Stato membro, ma che incontra alcune criticità in un Paese, come quello italiano, dove gran parte del patrimonio edilizio è

bene architettonico vincolato. L’evento CDW Circle ha invece illustrato ai presenti i dettagli dell’omonimo progetto per il riciclo del 100% dei rifiuti da costruzione e demolizione (Cdw) con l’obiettivo di reinserirli nel ciclo produttivo, rendendo gli scarti edili una risorsa chiave per il futuro delle costruzioni. Sono intervenuti in rappresentanza di alcune delle realtà partner dell’iniziativa, Antonio Crescini, direttore dell’Ente Sistema Edilizia Brescia, Alan Piemonti, PhD dell’Università degli Studi di Brescia, Francesco Onori dell’azienda CavArt e Flavio Cioli del Gruppo Gatti. Accanto agli eventi organizzati da Ance Brescia, anche le imprese partecipanti hanno promosso incontri e workshop per presentare le proprie soluzioni innovative. Kerakoll, impresa che produce malte e collanti per l’edilizia, ha affrontato il tema dell’innovazione sostenibile nel ripristino del calcestruzzo armato e presentato la piattaforma digitale Genius

Lab per una filiera delle costruzioni più efficiente e collaborativa; mentre Boldarino, azienda che produce principalmente tubazioni, raccordi, valvole e altri prodotti dedicati a edilizia, impiantistica e irrigazione, ha illustrato una gamma di materiali per un costruito sostenibile e innovativo.

I dati, preziosi alleati per un costruito sostenibile ed efficiente

La tavola rotonda organizzata da Ance Brescia per analizzare il rapporto tra sostenibilità e intelligenza artificiale nell’ambiente delle costruzioni ha chiesto ai relatori – l’avvocato Chiara Micera insieme ai presidenti degli Ordini e Collegi professionali di Brescia – di partire da alcuni interrogativi per guidare il dibatto moderato dal direttore di Ance Friuli Venezia-Giulia, Fabio Millevoi: L’uso responsabile dei dati può diventare una leva competitiva per le aziende delle costruzioni? L’intelligenza artificiale può ottimizzare il consumo energetico degli edifici lungo il loro intero ciclo di vita? E come può supportare il monitoraggio e l’analisi predittiva per una gestione sostenibile delle risorse territoriali? E ancora, quali strumenti basati sull’intelligenza artificiale potrebbero facilitare le città nella rigenerazione urbana?

Ne è emerso che l’IA consente di analizzare grandi quantità di dati per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ottimizzare l’uso delle risorse. Inoltre, strumenti di machine learning stanno aprendo nuove prospettive, facilitando il lavoro di tutta la filiera allargata delle costruzioni nel ridisegnare le città in chiave sostenibile. Ma come garantire che questa trasformazione rimanga inclusiva, etica e orientata al futuro? La risposta, emersa con forza dalla discussione, risiede nella capacità di guidare la tecnologia con una strategia chiara e responsabile. Con riferimento alle parole di Satya Nadella, Ad di Microsoft: “La tecnologia è potente solo quanto la visione che la guida” . Un monito che chiama a raccolta l’intera filiera delle costruzioni per affrontare con consapevolezza e innovazione le sfide del domani.

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Seguici su:

Luca Pavoni

direttore tecnico Pavoni Spa

“La nostra partecipazione a Futura Expo Brescia è stata un’esperienza stimolante e ricca di opportunità. Come Pavoni Spa, abbiamo presentato il nostro impegno per l’edilizia sostenibile, incontrando aziende, professionisti e giovani studenti, con cui abbiamo condiviso i temi della sostenibilità. L’evento ci ha permesso di rafforzare relazioni e scoprire nuove soluzioni per un futuro più green, confermando la nostra visione di costruzioni responsabili e all’avanguardia”.

Flavio Cioli

Area Ambiente Gruppo Gatti Spa

“Partecipare a Futura Expo per la Gruppo Gatti Spa ha rappresentato un’importante opportunità per condividere con il pubblico il forte impegno dell’azienda verso la sostenibilità e l’economia circolare, temi centrali nella strategia aziendale. Il fulcro della partecipazione è stata la presentazione degli obiettivi del progetto Life CDW Circle, un’iniziativa chiave volta a promuovere pratiche innovative per la gestione e il riutilizzo dei rifiuti da costruzione e demolizione”.

Roberto FacchetTI

ad Facchetti Costruzioni Spa

“Futura Expo 2025 ha rappresentato una piattaforma ideale per condividere il nostro impegno verso la sostenibilità e l’innovazione nel settore edilizio. Abbiamo avuto l’opportunità di condividere con i visitatori i nostri progetti orientati alla salvaguardia ambientale e di confrontarci con altre realtà impegnate nella transizione ecologica. Questo confronto ci ha permesso di rafforzare le nostre relazioni sinergiche e di acquisire nuove prospettive per future sfide e collaborazioni”.

Michele Labellottini

legale rappresentante Vida Spa

“Partecipare a Futura Expo è stata un’esperienza estremamente positiva per la nostra azienda. Questo evento ci ha offerto l’opportunità di entrare in contatto con numerosi professionisti e aziende del nostro settore, favorendo un prezioso scambio di idee e la creazione di nuove collaborazioni. Grazie a Futura Expo, abbiamo avuto modo di approfondire il tema dell’ecosostenibilità, un aspetto sempre più centrale nella nostra strategia aziendale”.

Emanuele Plona presidente Italimpresa Spa

“Essere presenti a Futura Expo è stata un’opportunità molto positiva per noi. Siamo estremamente orgogliosi di aver partecipato a Futura Expo, un evento che ha rappresentato una piattaforma eccezionale per condividere le nostre iniziative e il nostro impegno verso un futuro sostenibile. Presentare il nostro bilancio di sostenibilità a un pubblico così ampio e interessato è stato un motivo di grande soddisfazione”.

Massimo Angelo Deldossi

direttore tecnico Gruppo Deldossi “Futura ha rappresentato un’importante occasione di confronto e di condivisione di esperienze nel settore dell’edilizia e della costruzione. Grazie ai numerosi momenti di dialogo e approfondimento, abbiamo potuto esplorare nuove frontiere in tema di sostenibilità, innovazione tecnologica e valorizzazione del territorio. Credo che appuntamenti come Futura siano fondamentali per rafforzare la sinergia fra imprese, istituzioni e professionisti”.

Luca Farchi sales area manager Kerakoll

“Kerakoll da sempre è sinonimo di innovazione e sostenibilità, concetti che durante la fiera sono stati messi ben in evidenza! Siamo stati davvero onorati di aver partecipato a Futura Expo negli spazi del Brixia Forum che per noi è stata oggetto di continui contatti con imprese e persone che sono il nostro dna da sempre”.

Francesca Scolari Società Generali Costruzioni Srl

“La partecipazione con Ance e le altre imprese associate è stato per noi un piacevole e positivo momento di condivisione dei temi trattati nei numerosi incontri ed eventi, seguiti durante i tre giorni di fiera. Un’occasione per la nostra impresa di approfondire e riflettere sulle molteplici azioni per la sostenibilità curate dalle tante aziende bresciane presenti a Futura Expo. Abbiamo visto diversi progetti di sostenibilità con un unico obiettivo comune per un futuro migliore”.

Federica Serotti responsabile comunicazione e marketing Boldarino

“Per Boldarino partecipare a Futura Expo 2025 è stata un’occasione per confrontarci su sostenibilità e innovazione nell’edilizia. Abbiamo presentato le nostre soluzioni, ascoltato prospettive diverse e approfondito temi chiave per il settore. Un’esperienza utile per riflettere sulle sfide future e rafforzare il nostro impegno verso un’edilizia più efficiente e responsabile”.

• Linee vita

• Sistemi anticaduta

• Parapetti

• Scale

• Passerelle

• Griglie anticaduta per lucernari

Rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore edile

Il rinnovo del contratto rappresenta un importante passaggio per il comparto delle costruzioni. Non si tratta di un accordo da leggere solo nel breve periodo, ma in una prospettiva che ne vedrà l’applicazione pratica nel corso della sua vigenza, con tutte le implicazioni tecniche che essa comporta

Le trattative, durate poco più di sei mesi, hanno affrontato temi complessi e articolati, riuscendo a coniugare le esigenze delle imprese e dei lavoratori: le prime hanno chiesto una semplificazione nell’applicazione di alcune discipline contrattuali e una maggiore flessibilità nell’organizzazione aziendale; i secondi, invece, si sono soffermati su istanze economiche sempre più centrali in un mercato del lavoro che fatica a reperire competenze professionali avanzate.

Le novità: formazione, sicurezza, welfare e gestione del personale

Per Ance Brescia, questo rinnovo è un punto di partenza per costruire un settore più moderno, efficiente e sicuro. Ora, la sfida è tradurre questi principi in azioni concrete, accompagnando le imprese nell'adozione delle novità e delle migliori pratiche, un passo fondamentale per un’edilizia più forte e competitiva.

Oltre all’aumento economico, che si concretizza in un riconoscimento sostanziale di 180 euro lordi per l’operaio comune sebbene distribuito su tre tranches, uno dei punti di maggiore rilievo riguarda la formazione e la sicurezza. Il nuovo contratto introduce strumenti per rendere la formazione non solo un obbligo, ma una leva strategica per la competitività delle imprese: un lavoratore formato è, infatti, un lavoratore più sicuro e produttivo, con evidenti benefici per l’intero sistema.

La sicurezza, tematica centrale, viene ulteriormente raffor-

zata nel Ccnl rinnovato, con misure e incentivi per le imprese che adottano modelli virtuosi. Un settore in crescita non può ignorare la tutela della vita e della salute dei suoi operatori. Inoltre, l’accordo prevede l’introduzione di welfare aziendale nella contrattazione decentrata, riconoscendo il valore di interventi che migliorano il benessere dei lavoratori, con ricadute positive sull’efficienza aziendale. Per le imprese, questo Ccnl offre nuovi strumenti di flessibilità che consentono una gestione più efficiente del per-

sonale, adattabile alle esigenze produttive. La riorganizzazione della disciplina delle trasferte, con la riduzione degli adempimenti burocratici, rappresenta un vantaggio tangibile per le imprese, semplificando la gestione amministrativa e migliorando la percezione del sistema contrattuale. In un momento storico in cui il settore delle costruzioni è chiamato a rispondere a sfide epocali, dall’innovazione tecnologica alla transizione ecologica, poter contare su regole chiare e applicabili è un valore aggiunto.

sostenibilità

In un’epoca in cui la transizione ecologica non è più un’opzione, ma una necessità, Ance Brescia si propone come promotore di un nuovo paradigma per il settore delle costruzioni. Il capitolo “Impegno verso la sostenibilità”, contenuto nel primo Bilancio di sostenibilità dell’Associazione, che rendiconta l’anno 2023, racconta un’evoluzione profonda di Ance Brescia, che ha saputo tradurre i principi dello sviluppo sostenibile in azioni mirate, misurabili e condivise. Una testimonianza di come anche gli attori associativi possano guidare il cambiamento, agendo da catalizzatori di innovazione, responsabilità e valore sociale.

Verso un’edilizia etica, competitiva e resiliente

Ance Brescia considera la sostenibilità non soltanto un dovere morale, ma una vera e propria leva strategica per ripensare il futuro dell’edilizia locale. La sfida è chiara: integrare le dimensioni economica, ambientale e sociale in un unico modello operativo, capace di garantire competitività, qualità e impatto positivo per l’intera collettività.

La strada scelta passa attraverso un percorso strutturato, che include:

z L’adesione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Onu;

z Un processo sistemico di coinvolgimento degli stakeholder, volto a comprendere esigenze e aspettative;

z Un’accurata analisi di materialità, per individuare le tematiche più rilevanti;

Sostenibilità. L’impegno del settore edile

z L’identificazione di temi materiali prioritari su cui concentrare l’azione strategica. Il capitolo “Impegno verso la sostenibilità”, contenuto nel primo Bilancio di sostenibilità dell’Associazione, che rendiconta l’anno 2023, racconta un’evoluzione profonda di Ance Brescia, che ha saputo tradurre i principi dello sviluppo sostenibile in azioni mirate, misurabili e condivise

L’impegno per gli SDGs

L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite rappresenta la bussola con cui

Ance Brescia orienta le proprie attività. In un settore tradizionalmente percepito come “ad alto impatto”, l’Associazione sceglie di trasformarsi in esempio virtuoso, declinando i 17 SDGs in politiche operative e progetti di valore. Tra le azioni più significative si segnalano:

Salute e sicurezza: promozione della cultura della prevenzione attraverso percorsi formativi e campagne di sensibilizzazione rivolte alle imprese associate. La sicurezza non è più solo un obbligo normativo, ma un valore fondante della cultura aziendale.

Formazione e aggiornamento continuo: decine di webinar, corsi e incontri tematici dedicati a innovazione, transizione

digitale, Pnrr, normativa ambientale e gestione d’impresa. Un impegno che mira a costruire un capitale umano competente, aggiornato e pronto ad affrontare le sfide di un mercato in evoluzione.

Energia pulita: l’adozione al 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili rappresenta una scelta chiara e coerente con gli impegni ambientali. Un esempio concreto che rafforza

la credibilità dell’Associazione e stimola l’emulazione tra le imprese del territorio.

Crescita economica inclusiva: attraverso la consulenza specialistica e il supporto tecnico, Ance Brescia favorisce lo sviluppo sostenibile delle imprese, promuovendo condizioni di lavoro dignitose e contribuendo alla solidità del tessuto economico locale.

Innovazione e resilienza infrastrutturale: sostegno all’introduzione di tecnologie avanzate, con particolare attenzione ai bandi legati al Pnrr e ai finanziamenti per opere strategiche. Il futuro dell’edilizia passa per l’adozione di soluzioni intelligenti, digitali e sostenibili.

Città e comunità sostenibili: l’Associazione incoraggia la progettazione e la realizzazione di interventi green, sostenendo i Comuni e gli enti locali nella pianificazione di insediamenti urbani resilienti, accessibili e rispettosi dell’ambiente.

Economia circolare: promozione di pratiche di riuso, riduzione dei rifiuti e recupero dei materiali, valorizzando l’intera filiera produttiva.

Lotta al cambiamento climatico: misurazione e gestione delle emissioni dirette e indirette, a conferma della volontà di contribuire attivamente alla decarbonizzazione del comparto edilizio.

Etica e anticorruzione: l’adozione di un codice etico e di condotta dimostra l’impegno a diffondere comportamenti trasparenti e corretti, in un settore dove l’integrità rappresenta un vantaggio competitivo e reputazionale.

Lobbying per il bene comune: Ance Brescia svolge un ruolo attivo nel dialogo con le istituzioni, promuovendo politiche pubbliche orientate alla sostenibilità e alla semplificazione normativa.

Alleanze strategiche: collaborazioni con università, enti di formazione, associazioni ter-

sostenibilità

ritoriali e imprese per rafforzare la coesione del sistema edilizio locale e ampliare l’impatto positivo dell’azione associativa.

Stakeholder engagement: ascolto, dialogo, coprogettazione

Un elemento distintivo dell’approccio adottato è l’attenzione al dialogo con gli stakeholder. La mappatura è stata condotta in modo rigoroso,

includendo enti pubblici, imprese associate, ordini professionali, istituzioni scolastiche, fornitori, comunità locali e altri attori rilevanti. A tutti è stato inviato un questionario strutturato, finalizzato a raccogliere opinioni, aspettative e suggerimenti. Questa fase di ascolto ha avuto un duplice valore: da un lato ha permesso di rafforzare il rapporto di fiducia con i portatori di interesse, dall’altro ha

fornito indicazioni concrete per orientare in modo mirato le politiche di sostenibilità. Ne è emerso un quadro ricco e articolato, che ha restituito una fotografia aggiornata delle priorità percepite dal territorio.

Temi materiali

L’analisi di materialità ha consentito di identificare i temi “specificatamente” materiali, ovvero quelli che impattano maggiormente sulle decisioni degli stakeholder e sull’operatività dell’Associazione. Questi temi sono stati suddivisi in tre macro-ambiti:

Ambito Sociale

Formazione e competenze: leva fondamentale per affrontare il cambiamento tecnologico e normativo.

Accessibilità alle informazioni: condizione indispensabile per garantire efficienza, legalità e competitività alle imprese associate.

Benessere, diversità e pari opportunità: elementi chiave per costruire un ambiente inclusivo, dinamico e meritocratico. Dialogo e partecipazione: strumenti per consolidare la vita associativa e promuovere uno spirito di collaborazione autentico.

Cultura associativa: identità, valori condivisi e senso di appartenenza come motore del cambiamento collettivo.

Ambito della Governance

Etica e correttezza: fondamenti per una gestione credibile e trasparente.

Sicurezza informatica e privacy: tutela dei dati come garanzia di responsabilità e affidabilità.

Ambito Ambientale

Gestione dei rifiuti ed economia circolare: una sfida cruciale per un settore che intende ridurre il proprio impatto ecologico e favorire la rigenerazione delle risorse.

Ance Brescia il futuro passa per la sostenibiltà

L’approccio di Ance Brescia rappresenta un modello replicabile e scalabile. Dimostra che anche un’associazione di categoria può guidare il cambiamento, non solo attraverso la rappresentanza, ma con proposte, servizi innovativi e una visione condivisa. Il percorso di sostenibilità dell’Associazione non si esaurisce tuttavia in un documento: è un processo continuo, in divenire, che evolve insieme al contesto e si alimenta dell’ascolto, della collaborazione e della volontà di fare la differenza. In un mondo in trasformazione, Ance Brescia intende dimostrare che il futuro dell’edilizia passa per la sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione.

digitalizzazione & bim

Utilizzo e gestione del Bim: un’utile bussola a fronte del correttivo appalti

In un contesto operativo e normativo che anche nel mondo dell’edilizia e più in generale del costruito, presenta continui cambiamenti e registra un crescente quadro di interconnessione trasversale tra aspetti e discipline un tempo tra loro rigorosamente distanti e distinte, risultano particolarmente utili per le imprese gli approfondimenti dedicati alla digitalizzazione e alle ricadute legali alla stessa legate, curati dell’avvocata Chiara Micera, fondatrice dello studio legale Micera con sedi a Bologna, Brescia e Roma, e consulente esperta di Legal Bim e diritto delle nuove tecnologie. Approfondimenti da collocare all’interno della collaborazione della professionista con Ance Brescia. Un servizio utile per offrire un supporto ad alto valore aggiunto alle imprese edili impegnate nella transizione digitale. Di seguito si analizza con precisione il risultato sull’applicazione del Bim, ovvero del Building Information Modeling, a seguito del Correttivo Appalti, vedasi il decreto legislativo 209 del 2024, che consente una visione più chiara e una conseguente più facile applicazione del relativo testo normativo del Codice. La variazione non ha, però, modificato la data di entrata in vigore dell’obbligo d’utilizzo del Bim per la progettazione e realizzazione di lavori di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti. Termine che rimane fissato al 1° gennaio 2025. Come potrete leggere nel preciso testo dell’avvocata Micera, tra le modifiche apportate all’art. 43 dal decreto 209, particolare rilevanza rivestono la soglia e la tipologia dei lavori a cui si applica obbligatoriamente l’utilizzo di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni. (AB)

L’intervento del Correttivo sul Nuovo Codice dei Contratti Pubblici

Rafforzato il ruolo del Bim e della digitalizzazione

a cura dell’Avv. Chiara Micera © riproduzione riservata

articolo 43 del D.Lgs. 36/2023 ha segnato un importante cambio di rotta nel settore degli appalti pubblici, introducendo un obbligo generalizzato per le stazioni appaltanti e gli enti concedenti di adottare metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni (cd. Bim, acronimo di Building Information Modeling). Tuttavia, la recente novella normativa operata dal D.Lgs. 209/2024 (c.d. “Correttivo Appalti”), intervenendo su diversi articoli e Allegati del Codice, ha apportato significative modifiche alla disciplina, affinando il perimetro applicativo e introducendo elementi di maggiore flessibilità e razionalizzazione.In tal senso, l’articolo 43 si inserisce in un più ampio processo di digitalizzazione e standardizzazione dei procedimenti amministrativi, con lo scopo di garantire maggiore trasparenza, efficienza e interoperabilità tra i soggetti coinvolti nelle procedure di affidamento ed esecuzione degli appalti.

In questo breve elaborato verranno analizzate le principali modifiche apportate dal D.Lgs 209/2024 alla formulazione originaria dell’art. 43, evidenziando le implicazioni pratiche per gli operatori del settore e le prospettive di applicazione futura del “nuovo” Codice Appalti post Correttivo.

Esaminando la formulazione dell’articolo 43 del D.Lgs. 36/2023, il ricorso ai metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni è previsto in modo graduale, con un’operatività parziaria del campo di applicazione a seconda dell’importo dei lavori e della categoria dell’opera, applicandosi l’obbligo solo oltre un determinato valore/costo complessivo ed esentando le opere sottosoglia.

In tema di Building Information Modeling, il Correttivo Appalti (D.Lgs. 209/2024) ha introdotto una maggiore chiarezza nell’impianto complessivo del testo normativo del Codice, ma non ha modificato la data di entrata in vigore dell’obbligo d’utilizzo del Bim per la progettazione e realizzazione di lavori di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti: questa rimane fissata per il giorno 1° gennaio 2025.Persiste, quindi, un termine unificato per l’entrata in vigore dell’obbligo, garantendo così certezza agli operatori del settore.

Chiarito quanto sopra, la più immediata modifica apportata all’art. 43 dal D.Lgs. 209/2024 attiene alla soglia ed alla tipologia dei lavori a cui si applica obbligatoriamente l’utilizzo di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni.

Esso riguarderà: z opere di nuova costruzione e interventi su costruzioni esistenti la cui stima del costo presunto superi la soglia di valore stabilita all’articolo 43 comma 1 del Codice (appunto, 2 milioni di euro); z interventi su edifici sottoposti a vincolo ai sensi dell’art. 10, comma 1, del D.Lgs. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali) quando il loro valore superi la soglia di cui all’art. 14, comma 1, lettera a) del Codice Appalti, fissata ad euro 5.382.000.

Avvocata Chiara Micera
Studio legale Micera

digitalizzazione & bim

L’aumento della soglia applicativa, apportato dal Correttivo proprio “allo scadere” del termine per la sua entrata in vigore, porta ad una più tenue e calmierata introduzione dell’obbligo di adozione di strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni, rispondente (pare) alle esigenze di molteplici soggetti coinvolti ed esentando un maggior numero di opere in via di realizzazione, connotate da costi presunti non eccezionali.

Ulteriore elemento di significativa importanza presente all’interno della formulazione dell’articolo 43, non oggetto di modifiche da parte del Correttivo, attiene all’esclusione esplicita dell’obbligo Bim degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione: salvo che si tratti di opere già realizzate utilizzando metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni.

Questa previsione normativa codifica un principio di continuità digitale nelle costruzioni già gestite con strumenti avanzati e risponde all’esigenza di evitare un eccessivo aggravio procedurale per lavori di natura conservativa o di modesto impatto tecnologico.

Un ulteriore punto di rilievo, già presente nella formulazione originaria dell’articolo 43 ante-Correttivo, riguarda la possibilità per le stazioni appaltanti di adottare volontariamente strumenti e metodologie Bim, anche al di fuori dei casi obbligatori previsti dal comma 1, e di prevedere nella

documentazione di gara un punteggio premiale relativo alle modalità d’uso di tali metodi e strumenti, incentivando così l’adozione di strumenti digitali per la gestione informativa delle costruzioni.

Tuttavia, tale facoltà è subordinata all’adozione delle misure stabilite nell’allegato I.9 del Codice Appalti, anch’esso riformato dal recente Correttivo.

Questa soluzione incentiva l’evoluzione digitale del settore senza imporre rigidità eccessive, lasciando margine di discrezionalità alle stazioni appaltanti, che potranno adottare il Bim in base alle loro effettive esigenze operative e alla complessità delle opere da realizzare. Il Correttivo conferma l’attenzione del legislatore al tema della interoperabilità. Il comma 3 dell’articolo 43, non oggetto di riforma, ribadisce che gli strumenti di gestione informativa devono basarsi su formati aperti e non proprietari, garantendo così la libera concorrenza tra i fornitori di tecnologia e la facilità di scambio dati tra pubbliche amministrazioni e operatori economici.

Questa previsione si allinea alle migliori prassi europee, evitando il rischio di lockin tecnologico e consentendo una maggiore integrazione tra i diversi attori coinvolti nei processi di progettazione, costruzione e gestione delle opere pubbliche. In prospettiva di una sempre maggiore digitalizzazione delle costruzioni (e non solo), l’interoperabilità si pone infatti come elemento cardine imprescindibile. Un altro aspetto cruciale della riforma riguarda il ruolo dell’allegato I.9, che assume una funzione strategica nell’attuazione del Bim.

Il Correttivo, intervenendo sulle lettere b), c) ed f) dell’articolo 43 comma 4, precisa che tale allegato dovrà disciplinare:

a) Le misure per la formazione del personale e l’organizzazione necessaria;

b) I criteri per garantire uniformità di adozione del Bim tra i diversi soggetti coinvolti;

c) Le misure necessarie per l’attuazione dei processi di gestione informativa digitale delle costruzioni, fra cui l’interoperabilità dell’anagrafe patrimoniale di ciascuna stazione appaltante (o ente concedente) con l’Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (Ainop) e con i sistemi informativi istituzionali di rendicontazione degli investimenti pubblici;

d) Le modalità di scambio e interoperabilità dei dati e delle informazioni;

e) Le specifiche tecniche nazionali ed internazionali applicabili;

f) Il contenuto minimo del capitolato informativo, necessario per garantire coerenza e trasparenza nei bandi di gara.

Questa impostazione mira a garantire una transizione digitale strutturata e omogenea, evitando discrepanze interpretative e frammentazioni operative tra le diverse amministrazioni. Il Correttivo Appalti ha reso più chiaro e razionale il quadro normativo relativo all’adozione del Bim negli appalti pubblici, garantendo una maggiore flessibilità e sostenibilità operativa.

Le modifiche apportate all’articolo 43 confermano l’obbligatorietà del Bim per le opere più rilevanti, ma al contempo allentano la stretta di tale obbligo innalzando le soglie applicative, forse confidando nei margini di discrezionalità previsti a favore delle stazioni appaltanti che intendano adottarlo su base volontaria. Inoltre, la conferma del principio di interoperabilità e l’importanza attribuita all’allegato I.9 evidenziano l’intento del legislatore di costruire un ecosistema digitale aperto, integrato e competitivo.

L’evoluzione normativa pone dunque le basi per una trasformazione profonda del settore delle costruzioni pubbliche, favorendo l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi. Tuttavia, la reale efficacia delle nuove disposizioni dipenderà dall’effettiva capacità delle stazioni appaltanti e degli operatori economici di adottare tali strumenti in modo consapevole e strategico, nonché dall’adeguata formazione dei soggetti coinvolti e da profonda trasformazione interna.

Ma, d’altronde, ogni importante cambiamento presuppone una metamorfosi sistemica, e l’intento del “nuovo” Codice post Correttivo è proprio quello di porre le fondamenta per portare a compimento questa necessaria evoluzione.

innovazione & tecnologie

Il Passaporto digitale dei prodotti, altrimenti detto Digital Product Passport (Dpp), è un dispositivo o, meglio, un sistema, previsto a livello legislativo dalla Unione Europea per la libera circolazione dei prodotti, in questo caso, della costruzione, a seguito di precedenti regolamentazioni inerenti alla sostenibilità e alla circolarità dei manufatti.

I termini e i modi con cui, nei prossimi anni, per primi tra il 2027 e il 2028, il Dpp entrerà in vigore sono stati descritti dall’autore della presente nota in altra sede e sono, comunque, facilmente reperibili, anzitutto, entro i testi ufficiali stessi.

Il digitalePassaporto dei prodotti e dil’impresacostruzione

uello che qui rileva è ragionare su alcuni elementi strategici che possano riguardare l’impresa di costruzione, dato che la natura del Dpp è tale da permettere l’introduzione di un approccio autenticamente industriale al settore. In primo luogo, il Dpp è uno strumento che consentirà di normalizzare le strutture di dati inerenti ai singoli prodotti disponibili sul mercato, anche oltre la loro scomparsa dallo stesso, facilitando le transazioni commerciali, attribuendo a ciascun elemento un identificativo e istituendo appositi registri a livello europeo. Il Dpp non riguarderà,

peraltro, solo il prodotto in senso tipologico, ma anche lo specifico lotto di produzione, la localizzazione della stessa e persino il singolo elemento. Come si può già intravedere a proposito delle batterie ricaricabili e dei capi di abbigliamento, le potenzialità di sfruttamento di queste strutture di dati non concerneranno solo l’atto della acquisizione iniziale del prodotto, ma faranno sì che si dia una sorta di gemello digitale per cui il corredo informativo relativo al singolo componente sia periodicamente aggiornato, sempreché vi sia la volontà dei soggetti interessati di condividere la parte più sensibile dei data set, una precondizione che riguarda, altrove, anche la diffusione dei modelli linguistici per supportare, ad esempio, la redazione di una offerta oppure di un contratto.

In luogo di una scheda tecnica informativa, principalmente convenzionale e statica, si genererà una struttura dei dati evolutiva e dinamica che, dunque, non concluderà la propria esistenza con la redazione e con l’emanazione dell’ordine di acquisto o con la configurazione del documento di trasporto.

Per l’impresa di costruzione, di conseguenza, si tratta, anzitutto, di mettere a punto un ecosistema digitale, interoperabile con quello dei propri committenti, in cui assicurare che i flussi informativi attinenti al Dpp fluiscano senza soluzione di continuità.

Ciò significa istituire relazioni con i fornitori all’interno della catena di fornitura in cui siano assicurate condizioni di affidabilità del dato e di trasparenza della transazione, anche in termini di comparazione (di benchmark).

Se si associano a questa ipotesi la digitalizzazione della redazione della computazione preventiva e della contabilità conseguente e il sistema della fatturazione elettronica, si può ben comprendere quale possa risultare l’effetto del Dpp.

Qualora, poi, tali data set siano utilizzati predittivamente da strumenti e da agenti di Intelligenza Artificiale a supporto dei processi decisionali, lo scenario si arricchirebbe ulteriormente.

Al di là di ciò, la scommessa a cui è chiamata l’impresa di costruzione, in analogia ai produttori di batterie ricaricabili o di capi di abbigliamento, pur tenendo conto della selettività

delle informazioni veicolate dal Dpp a seconda dei destinatari, comprendendo pure la Dichiarazione di Prestazione e di Conformità (DoPC), è quella di immaginare quali servizi inediti possano essere concepiti grazie alla disponibilità delle strutture informative veicolate dal DPP, tenendo a mente le finalità originarie sorte con esso in materia di circolarità e di sostenibilità.

Parimenti, una delle sfide più rilevanti da affrontare, per il sistema delle imprese di costruzione, riguarda il presidio dei cosiddetti Dpp Service Provider: sarà interesse del sistema governare uno di questi fornitori di Passaporti digitali a livello nazionale? Da essi passeranno altre relazioni e altre opportunità?

Ovviamente, il primo soggetto interessato a ottemperare agli obblighi regolamentari rimane il produttore, assieme all’eventuale importatore e all’eventuale distributore, ma certamente non solo è opportuno riflettere sulla gestione strategica della catena di fornitura basata sui dati e sul ruolo dell’impresa di costruzione all’interno di essa, ma anche sulle modalità con cui il Dpp possa essere utilizzato dal soggetto imprenditoriale rispetto ai committenti, ai professionisti e ai gestori con cui esso si relaziona.

Qui il tema è quello di stabilire le convenienze per cui dati sensibili possano essere condivisi tra le parti in causa nella catena di fornitura e come redistribuire il valore aggiunto.

Nel momento in cui il Dpp diviene una entità «vivente», persino interattiva laddove il prodotto a cui si riferisce potesse essere sensorizzato e connessa al Passaporto in tempo reale, quali esiti ciò comporterebbe per il costruttore? Quali responsabilità addizionali potrebbero essergli addossate, ma pure quali attività supplementari potrebbe proporre per il suo tramite?

In definitiva, si potrebbe concepire, ad esempio, un edificio, tradotto in modelli informativi e in basi di dati, come un sistema di dati strutturati continuamente aggiornati e abilitanti modelli di simulazione agenti in tempo reale sulla gestione degli edifici e delle infrastrutture. Non si dimentichi, infine, che il Dpp si applicherà anche ai macchinari che opereranno in cantiere.

storia

per il domani

Quando Brescia demolendo si ingrandì

di Franco Robecchi, ingegnere e autore

embra una contraddizione attribuire al meno il più, alla distruzione di edifici e infrastrutture un nesso con l’ingrandimento della città, ma così non è. Ci riferiamo a una fase storica particolare, quella di Brescia tra fine Ottocento e primo Novecento. Come molte altre città progredite di quell’epoca, Brescia si trovava pressata su due fronti. Da un lato vi era l’assillante esigenza di salvare la città dal degrado igienico-edilizio, che generava condizioni disastrose sotto il profilo sanitario. Si riteneva che la soluzione a questo problema consistesse nel demolire case e quartieri ritenuti irrecuperabili. I medici insistevano per tale intervento e gran parte dell’azione amministrativa andò in tale direzione. Il primo piano regolatore della moderna storia urbanistica di Brescia, del 1887, consistette, appunto, nel “Piano di risanamento”: un piano, cioè, ottemperante alle istanze di un progresso che voleva innanzitutto scrollarsi di dosso il colera, le malattie da infezione intestinale, il vaiolo, la tubercolosi e la paralisi infantile. Case umide e ammuffite, in perenne ombra, senza ventilazione, sovraffollate costituivano gran parte della città antica nei quartieri del Carmine, delle Pescherie (dove sarebbe nata piazza Vittoria), dell’area gravitante sul corso Garibaldi. Era un tema che aveva animato il sorgere della politica urbanistica anche in Europa, a partire dalla città guida, la Parigi di Napoleone III. La rarefazione del fitto e caotico tessuto edilizio storico dei centri cittadini era richiesta anche dalla nuova in-

tensità del traffico veicolare, anche se precedente all’irruzione dei veicoli a motore. Le città più protagoniste dello sviluppo economico e protoindustriale avevano bisogno di spazi di transito fra la città e le periferie, per lo scambio di merci e flussi di persone che, sempre più spesso, entravano in città per lavorare. Carri, carretti e carrozze costituivano una realtà di impatto crescente. La città, ricordiamo, era inoltre ancora stretta in una imponente cinta muraria di origine cinquecentesca, massiccia di pietra e ingombrante, anche per gli spalti di terrapieno che la affiancavano internamente. La densità abitativa della città con i suoi 40.000 abitanti, stretta nel recinto, era altissima, e le cinque porte cittadine costituivano solo degli angusti spiragli di collegamento. Le periferie iniziavano a ingrandire i borghi antichi, come S. Bartolomeo, Mompiano, il borghetto di S. Nazaro, Borgo Trento e Fiumicello. Il cappio soffocante era anche il confine comunale e quindi daziario. Il comune di Brescia, all’epoca, era limitato alla sola città.

Il diradamento edilizio interno conviveva con l’esigenza di una dilatazione urbana, che allargasse il respiro, necessario per le residenze, le fabbriche e i commerci. Nel 1880 la città ottenne di aggregare al proprio comune cinque comuni limitrofi alla città, la corona delle prime periferie. La popolazione del comune di Brescia passò dai 43.000 ai 60.000 abitanti. Il soffocamento faceva emergere come simboliche anche le antiche mura della città, ritenute ostacolo alla di-

nnn Foto 1. Demolizioni risanatorie in città della fine dell’Ottocento

storia per il domani

latazione urbana. A partire dagli anni Settanta dell’Ottocento si iniziò una politica di demolizione delle mura, che in 40 anni si completò. Diciamo oggi che si trattò di una disgrazia culturale, ma era il prezzo da pagare, con la mentalità e la sensibilità dell’epoca, per una crescita che si opinava possibile solo attraverso quella distruzione. Le città che in Italia ancora godono del meraviglioso patrimonio delle loro mura antiche erano soprattutto città economicamente statiche e il risultato culturalmente positivo della conservazione del grande bene architettonico è l’inatteso regalo e contropartita per una mediocrità che all’epoca non costituiva certo una virtù. Il piano di risanamento, che prevedeva una serie di demolizioni, fu attuato solo minimamente rimanendo come ammonitore temuto dagli incapaci di attuarlo, sino alla rivalsa

degli anni Venti, quando i suoi concetti furono riproposti e ampiamente attuati. L’intero quartiere delle Pescherie fu raso al suolo per la realizzazione di piazza della Vittoria, fulcro di un più vasto programma urbanistico relativo alla città antica.

A partire dagli anni Settanta dell’Ottocento si iniziò una politica di demolizione delle mura, che in 40 anni si completò

Mentre si demoliva all’interno, si operava anche per l’espansione della città. Il secondo piano urbanistico della storia di Brescia fu il Piano di ampliamento, del 1897. Nel 1908 si dilatò anche la cerchia daziaria. Brescia era ormai entrata nella fase industriale e tanto più sarebbe cre-

sciuta con l’intensissima attività produttiva richiesta dalla Grande guerra, che era alle porte. Alla fine del pesante evento bellico la popolazione di Brescia giunse ai 100.000 abitanti. L’espansione di Brescia, che aveva come contraltare gli sventramenti interni, si orientò risentendo dei pochi canali di collegamento fra nucleo storico e periferia, costituiti dalle porte cittadine. Prevalente fu l’espansione lungo la direttrice di Porta S. Giovanni, verso via Milano, e di Porta Pile, verso Borgo Trento. A sud l’ampliamento era già da decenni bloccato dal fascio ferroviario che era stato uno dei pregi di Brescia dalla metà del XIX secolo. A est non esisteva alcun fermento produttivo per motivi opposti a quelli che favorirono l’urbanizzazione ad ovest: la mancanza di tradizione artigianale causata dall’assenza di corsi d’acqua. Ad occidente, invece, i corsi d’acqua abbondavano, perché liberi da impedimenti montuosi, come avveniva

nnn

Foto 2. Sventramenti urbani ottocenteschi realizzati per risanare i quartieri

Foto 3. Le mura meridionali e occidentali di Brescia in una prezioso dipinto ottocentesco

Foto 4. L’espansione di Brescia tra fine ‘800 e inizio ‘900, coincidente con le porte cittadine e con tipologie d’uso diverse

Foto 5. Una rara fotografia della demolizione delle mura meridionali di Brescia

per il versante opposto della città, ingombrato dagli ostacoli del colle Cidneo e dei Ronchi. Dal Mella al Garza, dai canali artificiali antichi, come il Fiume Grande o il Fiume Bova, i corsi d’acqua avevano da secoli prodotto ad ovest il proliferare di officine con ruote idrauliche lungo i loro corsi. La loro evoluzione confermò e incrementò lo sviluppo nella fase industriale, con il concentramento di fabbriche nella zona di via Milano, a ovest, e di via S. Eustachio, a nord-ovest. Molte delle industrie moderne traevano le loro origini da antichi magli, filande, segherie e mole, che erano sorte da secoli lungo i corsi d’acqua nord-occidentali. L’espansione ad est fu più lenta, nonostante la presenza dell’importante asse stradale Brescia-Venezia. A sud e a nord l’ampliamento della città fu molto tardivo. A nord l’ostacolo del colle fu bril-

lantemente sciolto con la perforazione della galleria Tito Speri, voluta già nella seconda metà degli anni Trenta e inaugurata nei primi anni Cinquanta. A meridione l’ostacolo della ferrovia richiese decenni di provvedimenti e progetti per es-

Il secondo piano urbanistico della storia Brescia fu il Piano di ampliamento, del 1897. Nel 1908 si dilatò anche la cerchia daziaria

sere superato. Dapprima si tentò con i sottopassi, da quello di via Cadorna a quelli di via Zima, via Corsica e via Dalmazia. Infine, pressoché risolutiva, fu la costruzione del cavalcavia Kennedy, ideato anch’esso negli anni Trenta e inaugurato nel 1961.

La nuova edizione dello studio di Ance Brescia, Ordine dei Commercialisti e Camera di Commercio analizza l’evoluzione e l’andamento del settore delle costruzioni nel bresciano nel quinquennio 2019-2023. Arricchita con i dati congiunturali 2024, esamina due tematiche all’ordine del giorno, di cui si è fatto cenno anche nella scorsa edizione, approfondendo da un lato gli assetti organizzativi per una gestione aziendale efficace e dall’altro il tema della sostenibilità delle imprese.

Edilizia pilastro dell’economia bresciana

Una panoramica dall’analisi economico-finanziaria 2019-2023

Grazie alla consolidata sinergia tra Ance Brescia, Ordine dei Commercialisti e Camera di Commercio, è stata pubblicata una nuova edizione dell’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane con riferimento al quinquennio 2019-2023, arricchita con i dati congiunturali 2024. Al centro dello studio, che ha il duplice obiettivo di approfondire l’andamento del settore delle costruzioni, analizzando le di-

INIZIATIVA COFINANZIATA E PATROCINATA DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA

namiche imprenditoriali, occupazionali e di mercato, e di illustrare l’analisi delle condizioni di economicità delle imprese edili, rette in forma di società di capitali, 17.568 imprese iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia, che rientrano nella classificazione ATECO2007 “F Costruzioni”, categoria ripartita in tre suddivisioni: “F41 Costruzione di edifici”, “F42 Ingegneria Civile” e “F43 Lavori di costruzio-

ne specializzati”. Lo studio nasce dalla consolidata collaborazione di un gruppo tecnico qualificato, composto da Enrico Massardi, Angelo Grazioli e Andrea Piccinali, in rappresentanza di Ance Brescia, da Maria Elena Russo e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia nelle persone di Patrizia Apostoli, Rosa Billone, Simona Cherubini, Francesco Chiarelli, Davide Felappi, Tommaso Fornasari, Mario Gaburri, Federico Gobbini, Francesco Landriscina, Luca Landriscina e Diego Rivetti. Come ogni anno, l’obiettivo dell’analisi verte sullo studio dell’andamento dell’intero settore delle costruzioni bresciano, per meglio approfondire quali sono state le sfide che le aziende hanno dovuto affrontare e le opportunità che invece hanno abbracciato.

Per proseguire lungo il solco tracciato dall’ultimo rapporto (2018-2022), l’analisi approfondisce, insieme ai principali trend e indicatori economico-fiscali che definiscono lo stato di salute del settore e agli adeguati assetti organizzativi da implementare per la corretta gestione aziendale, il percorso intrapreso dal comparto delle costruzioni bresciano in materia di gestione dei rischi Esg e di adozione di pratiche trasparenti come la rendicontazione di sostenibilità. Lo studio non manca inoltre di approfondire l’andamento del mercato dei materiali, basandosi sulle rilevazioni condotte da Ance Brescia, che hanno registrato in linea generale una tendenza al rialzo nel quinquennio analizzato. Secondo le rilevazioni condotte dall’Associazione, il 2024 è stato un anno caratterizzato da forti tensioni, che non hanno consentito una riduzione dei prezzi delle lavorazioni edili. Tra i materiali più soggetti all’aumento, il tondo per cemento armato e il calcestruzzo hanno registrato un’impennata notevole, riflettendo le difficoltà che hanno interessato l’intero settore.

Sostenibilità: grande attenzione per l’economia circolare

Il quadro normativo europeo è stato protagonista di una trasformazione progressiva da quando il tema della sostenibilità è stato riconosciuto come elemento imprescindibile per il progresso economico e sociale. La Commissione Europea ha infatti messo in atto una serie di normative volte al contenimento dei rischi ambientali, sociali e di governance (Esg). Alle imprese associate viene dunque chiesta l’adozione di pratiche sempre più green, come l’uso di materiali riciclati e di tecnologie per aumentare l’efficienza energetica o la riduzione degli sprechi in cantiere. Ciò che ne è emerso è la necessità di considerare le normative in questione non come puri oneri economici e organizzativi, ma come nuove opportunità. Soprattutto nel campo delle costruzioni, questi aggiornamenti consentono alle imprese di essere riconosciute come partner affidabili e sostenibili, facilitando così l’accesso a gare pubbliche e private, in particolare quelle relative a finanziamenti europei. È a questo scopo che Ance Brescia supporta le proprie imprese in un percorso di formazione volto a rendere il settore ancora più sostenibile e competitivo. Da un’indagine sulle associate risulta che la gestione dei rifiuti, e il relativo supporto al riutilizzo di materiali riciclati in ottica di economia circolare che l’Associazione fornisce alle imprese, è la tematica ambientale di maggior interesse; mentre, nonostante la crescente importanza della sostenibilità, la sua rendicontazione rimane ancora poco diffusa tra le imprese del settore edile bresciano. Un limite che rappresenta un’area di miglioramento significativa, poiché la rendicontazione non solo dimostra l’impegno delle aziende verso pratiche sostenibili, ma è anche un requisito sempre più richiesto per accedere a bandi, appalti e partnership strategiche.

nnn

Nella pagina a fianco tre fotografie scattate durante la presentazione del volume. In alto i presidenti di Camera di Commercio, Ance Brescia e Ordine dei Commercialisti. A seguire due scatti che raffigurano i membri del Comitato tecnico-scientifico che hanno lavorato alla realizzazione dello studio

focus

Massimo Angelo Deldossi

L’analisi economico-finanziaria in questione, che esamina 17.568 imprese edili, si riferisce al quinquennio 2019-2023, periodo che ha visto una profonda evoluzione del contesto normativo europeo, con una sempre maggiore attenzione al tema della sostenibilità. In generale è possibile affermare che il settore delle costruzioni bresciano ha dimostrato, nel periodo preso in considerazione dal presente studio, una certa dinamicità e robustezza. A fronte di una progressiva chiusura delle imprese registrata nel 2023, il comparto si è mantenuto stabile e in grado di attrarre nuove iniziative e aumentare l’occupazione. Forte del prezioso contributo di misure quali il Superbonus 110%, il settore edilizio si è dimostrato un pilastro fondamentale per l’economia, con segnali positivi anche nel campo dell’occupazione, dove si è manifestato un incremento delle ore lavorate e del numero dei lavoratori.

In un quadro piuttosto complesso, anche il settore edile italiano, ha registrato una contrazione di un certo rilievo, con una diminuzione degli investimenti. Nonostante ciò, il settore delle costruzioni ha comunque dato ancora un fondamentale contributo alla sostanziale tenuta della nostra economia, grazie alle opere pubbliche che hanno registrato una crescita del 21%, sostenute principalmente dai finanziamenti del Pnrr.

Pur in un quadro economico non privo di difficoltà, il settore bresciano, forte della sua consolidata tradizione, saprà sicuramente affrontare le importanti sfide che lo attendono, continuando a rappresentare un asse portante dell’economia provinciale.

Severino Gritti

Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia

Sono proprio tali attività di analisi e rilevazione di punti di forza e di debolezza delle dinamiche reddituali e della consistenza economico-patrimoniale, che qualificano la nostra professione. Mansioni alle quali i commercialisti vogliono dedicare tempo, per essere vicini agli imprenditori e agli amministratori, in un interscambio che può contribuire a far crescere le imprese e il loro valore aggiunto, anche sociale. Pubblicazioni annuali come queste possono servire da momento di confronto e stimolo, affinché si attivino gli strumenti atti a fornire questi dati. Per questo continueremo a mantenere il nostro rapporto con Ance, convinti che l’interazione tra l’Associazione di categoria e la professionalità degli iscritti al nostro Ordine possa offrire a imprenditori e amministratori il giusto aiuto per l’evoluzione delle imprese.

Alcuni dati estratti dal volume

Il volume tiene conto degli impatti devastanti della pandemia di Covid 19, che ha avuto conseguenze significative su tutti i settori economici, incluso quello delle costruzioni. Le difficoltà generate dalla crisi sanitaria globale hanno influenzato profondamente l’andamento del mercato, rallentando il progresso e aumentando le incertezze. Ciò che è emerso dall’analisi è che, a partire dal 2021, si sono registrati i primi segnali di miglioramento, grazie anche al contributo di misure fiscali straordinarie tra le quali il Superbonus 110%. Tali incentivi hanno costituito un volano per l’iniziativa imprenditoriale, incrementando la domanda di servizi richiesti alle imprese del settore. Lo stesso vale per i lavori previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il quale ha posto un forte accento sul tema della riqualificazione urbana, evidenziando l’urgenza di affrontare il tema della sostenibilità ambientale a più riprese. Nonostante il settore stia dimostrando una notevole competitività e una resiliente capacità di ripresa, è importante

intraprendere la strada del monitoraggio di alcuni aspetti cruciali, al fine di ottenere la sostenibilità sul lungo termine. Tra questi, la riduzione degli incentivi e le difficoltà di reperire personale specializ-

zato sono solo due delle prossime sfide da affrontare, che potrebbero influenzare l’equilibrio e la crescita del settore nel prossimo futuro. “Anche in questa complicata fase economica e sociale, l’edilizia è protagonista e i dati che emergono dall’Analisi economico-finanziaria evidenziano la vitalità del settore e la sua continua capacità d’innovarsi”. Lo studio sottolinea la solidità del settore che, tra il 2021 e il 2023, ha generato in Italia un incremento del Pil del 14,8%. In provincia di Brescia, il comparto ha mostrato una struttura dinamica, con una predominanza di lavori di costruzione specializzati e una crescita delle società di capitale. “L’analisi descrive il progressivo rafforzamento della strutturazione delle imprese del settore che passa da un aumento costante del numero degli addetti e da una riduzione delle ditte individuali a fronte di un incremento delle società di capitali” chiarisce Severino Gritti, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Brescia. Nonostante una flessione del numero di imprese registrata nel 2023, segno comunque di un processo di accorpamento delle realtà aziendali e quindi di incremento della dimensione media (e della forza economica), il settore ha mantenuto una buona capacità di attrarre nuove iniziative imprenditoriali e di incrementare l’occupazione. “Aspetto che siamo impegnati a far co-

Nonostante il settore stia dimostrando una notevole competitività e una resiliente capacità di ripresa, è importante intraprendere la strada del monitoraggio di alcuni aspetti cruciali, al fine di ottenere la sostenibilità sul lungo termine

Inquadra il qrcode e scarica il volume

focus analisi economico-finanziaria imprese edili bresciane 2019-2023

noscere all’opinione pubblica e ai giovani, che nel settore possono trovare posti di lavoro e preziose occasioni di crescita professionale” chiarisce Deldossi. “Affinché le imprese del settore possano mantenere la loro competitività — aggiunge in occasione della presentazione del volume a Futura Expo 2025 il presidente della Camera di Commercio Roberto Saccone — sarà fondamentale continuare a puntare su innovazione, sostenibilità e rigenerazione urbana. Una possibile revisione delle politiche abitative, con incentivi mirati per la costruzione di nuovi alloggi e misure per l’efficienza energetica, potrà senz’altro contribuire a dare un importante impulso alla crescita”.

Natalità delle imprese e situazione occupazionale Nel biennio 2020-2021, l’apertura di nuove imprese nella provincia ha registrato un notevole slancio, come dimostra l’aumento del tasso di natalità imprenditoriale, passato dal 4,4% al 6,1%. La vitalità imprenditoriale ha continuato nei primi sei mesi del 2022, ma ha iniziato a rallentare nella seconda metà dell’anno, affievolendosi ulteriormente nel 2023. Sempre nel 2023, le uscite dal sistema produttivo hanno seguito la tendenza già osservata nel 2022, con un ulteriore aumento delle chiusure. Di conseguenza, il numero delle imprese nel settore delle costruzioni bresciano è sceso a 17.743, con una diminuzione dell’1%. Sul versante occupazionale, il quinquennio preso in esame ha mostrato una dinamica espansiva, particolarmente intensa nel 2021, con un incremento degli addetti

nnn

I dati sono stati presentati da Enrico Massardi di Ance Brescia insieme a Maria Elena Russo e a Francesco Chiarelli, Simona Cherubini e Federico Gobbini dell'Ordine dei Commercialisti di Brescia.

Nelle fotografie alle pagine 37 e 38 i volti dei cinque relatori

del 10,1% rispetto al 2020. Questa tendenza positiva è proseguita anche nel biennio 2022-2023, sebbene a un ritmo più lento. La rapida ripresa occupazionale del 2021 ha comportato un notevole aumento delle difficoltà nel reperire personale. Secondo i dati dell’indagine Excelsior condotta da Unioncamere, nel 2023 il 55% dei profili ricercati dalle imprese delle costruzioni bresciane è risultato difficile da trovare, rispetto al 44,6% del 2021. Prima della pandemia, nel 2019, solo il 28% delle figure professionali cercate presentava difficoltà di reperimento. Il mismatch tra domanda e offerta è aumentato in modo significativo, e per alcune professioni la difficoltà di reperimento è stata notevolmente superiore alla media.

Andamento reddituale: bene il settore dei lavori di costruzione specializzati

Il comparto “Costruzioni” in termini di composizione in base ai ricavi, negli esercizi considerati, ha mantenuto, anche se con qualche scostamento, le medesime percentuali rispetto ai settori che lo compongono. Analizzando le performance dei tre settori considerati, suddividendo le categorie sulla base dei ricavi, possiamo affermare che il settore di maggiore rilevanza è l’F43, con un peso del 45,08%, seguono l’F41 con il 42,85% e l’F42, rappresentativa di una quota minima di ricavi pari al 12,07%.

Per poter entrare più nel dettaglio dell’analisi della redditività, lo studio ha esaminato il rendimento del capitale investito nell’attività corrente (ROA), articolato nelle sue determinanti tipiche (redditività delle vendite e rotazione del capitale investito) e il rendimento del capitale proprio (ROE). Il ROA è aumentato significativamente durante tutti gli esercizi presi in considerazione. In particolare, è cresciuto dal 3,06% nel 2019 al 8,73% nel 2023. Nel corso del quinquennio in esame, si è dunque registrato un aumento della redditività delle aziende del comparto. Il ROE ha mostrato una tendenza crescente dal 2023, registrando un’accelerazione significativa fino al 17,23%. Tale incremento deriva da una crescita del risultato economico notevolmente superiore a quella dei mezzi propri.

Var. % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Fonte: Agenzia delle Entrate

Mercato immobiliare: compravendite in calo Discontinuo e instabile, invece, l’andamento del mercato immobiliare, penalizzato dall’aumento dei tassi di interesse che ha comportato un aumento del prezzo dei mutui e una netta diminuzione della domanda di abitazioni. Nel 2023 la tendenza negativa si è rafforzata, con un calo significativo delle compravendite (-12,2%), influenzato dalla stretta monetaria della Bce che ha aumentato il costo dei prestiti per l’acquisto di case. I dati dell’Agenzia delle Entrate mostrano oscillazioni più marcate nelle compravendite nel Comune di Brescia rispetto agli altri comuni della provincia, con un calo nel 2022 (-0,2%) e nel 2023 (- 11,1%). Gli altri comuni della provincia hanno mantenuto una maggiore stabilità nel 2022 (+1,6%) ma hanno registrato un calo significativo nel 2023 (12,4%). Nel 2024, dopo una flessione nel primo trimestre (-4,6%), l’attività transattiva è ripresa nel secondo (+0,7%) e in misura più intensa nel terzo trimestre (+2,0%). Complessivamente, nei primi nove mesi del 2024, le unità compravendute si sono attestate sui livelli dello stesso periodo del 2023 (-0,2%). La rapida ripresa occupazionale del 2021 ha comportato un notevole aumento delle difficoltà nel reperire personale. Secondo i dati dell’indagine Excelsior

Sostenibilità “senza pensieri”

Open Network, tramite il dipartimento Sostenibilità, diretto dalla Dott.ssa Beatrice Scappini (professionista con oltre un decennio di esperienza in consulenza, insegnamento e ricerca in ambito universitario sul tema) fornisce servizi all'avanguardia nel settore dell'ESG –Environmental, Social, and Governance –, sempre più cruciale per il tessuto imprenditoriale contemporaneo.

Open Network, in un'epoca in cui la consapevolezza ambientale e l'etica aziendale giocano un ruolo sempre più rilevante nelle strategie di business, si propone di offrire un supporto completo e specializzato alle aziende che ambiscono a integrare principi di sostenibilità nelle loro operazioni.

Rilevante in questo contesto è il supporto che Open Network offre

anche al settore edile e delle costruzioni.

In questo ambito, l'adozione di principi di sostenibilità assume un ruolo importante: ancora oggi, il settore è fortemente legato all'utilizzo di materiali “estrattivi vergini” e poco orientato alla circolarità.

Grazie alla convenzione stipulata con Ance Brescia, Open Network rivolge a tutti gli associati servizi su misura orientati all’adozione dei criteri Esg, riservando condizioni di particolare favore.

L’obbiettivo è quello di guidare le imprese edili verso pratiche più sostenibili, ponendo le basi per una business continuity che tenga conto dell'importanza di un impiego responsabile delle risorse e della minimizzazione dell'impatto ambientale. La consulenza prevede innanzitutto l'implementazione di strategie di sostenibilità mirate, che permettano

alle imprese di allinearsi con gli standard ESG globali. Questo non solo migliora l'immagine aziendale e rafforza la fiducia degli stakeholder, ma apre anche la strada a nuove opportunità di mercato e a una maggiore resilienza operativa.

Inoltre, Open Network risolverà per il cliente il problema della complessità normativa e della rendicontazione in ambito ESG.

Molte aziende si trovano infatti alle prese con la sfida di interpretare e applicare le normative sul tema, che sono effettivamente molto articolate e in continuo aggiornamento.

Chi fosse interessato, può fin da ora contattare Open Network s.r.l. ai seguenti recapiti: info@opennetworksrl.it tel. 030 6480473

Dott.ssa Beatrice Scappini

assicurazioni

Polizze catastrofali per le imprese le novità del decreto ministeriale 18/2025

Lo scorso 27 febbraio è stato pubblicato sulla Gazzetta il Decreto ministeriale 18/2025 che chiarisce tempi e modalità per attuare il provvedimento introdotto dalla legge di bilancio 2024 (legge 30 dicembre 2023, n. 213) in merito all’adozione delle polizze catastrofali.

Chi è tenuto ad assicurarsi

L’obbligo riguarda tutte le imprese iscritte al Registro Imprese ai sensi dell’articolo 2188 del Codice civile, con l’unica eccezione delle imprese agricole, che restano escluse.

Sanzioni e conseguenze per le imprese inadempienti

Non sono previste sanzioni pecuniarie dirette per le imprese che non si dotano della polizza, ma il mancato rispetto dell’obbligo comporterà esclusioni da garanzie e agevolazioni pubbliche, nonché l’impossibilità di partecipare a gare pubbliche. Per le imprese assicurative, invece, sono previste sanzioni in caso di rifiuto o elusione dell’obbligo a contrarre.

Copertura e beni assicurabili

Gli eventi per i quali è obbligatoria l’assicurazione comprendono: terremoti; frane; alluvioni, inondazioni ed esondazioni.

Gli immobili assicurabili includono le immobilizzazioni materiali, a qualsiasi titolo, definite dall’articolo 2424 del Codice civile, ovvero: terreni e fabbricati; impianti e macchi-

nari ed infine attrezzature industriali e commerciali (ad esclusione dei mezzi iscritti al Pra). Risultano inoltre esclusi gli arredi e le merci.

Determinazione del premio assicurativo

Il premio delle polizze catastrofali sarà determinato in base a

Adeguamento e tempistiche

ubicazione geografica dell’impresa; vulnerabilità dei beni assicurati; dati storici, mappe di pericolosità e modelli predittivi di rischio. Saranno inoltre previste riduzioni proporzionali del premio per le imprese che adotteranno misure di prevenzione e protezione contro le calamità naturali.

L’obbligo doveva entrare in vigore a fine marzo, ma con il nuovo Decreto Legge n. 39 del 31 marzo 2025 è stata concessa una seconda proroga. Il Governo ha rilevato che la maggior parte delle imprese soggette all’obbligo di stipulare l’assicurazione (circa il 95%) sono microimprese, e che la scadenza del 31 marzo sarebbe troppo ravvicinata per consentire una valutazione adeguata delle offerte disponibili sul mercato. Pertanto, il Decreto introduce scadenze differenziate in base alla dimensione dell’impresa, prendendo come riferimento i parametri definiti dalla Direttiva (UE) 2023/2775. Per le grandi imprese, il termine resta invariato,

dimensionali imprese Direttiva (UE) 2023/2775

Massimali e franchigie

L’indennizzo massimo è suddiviso in tre fasce di copertura:

z fino a 1 milione di euro: il limite di indennizzo corrisponde alla somma assicurata; z da 1 a 30 milioni di euro: il limite di indennizzo non può essere inferiore al 70% della somma assicurata; z oltre i 30 milioni di euro: le condizioni sono lasciate alla negoziazione tra le parti.

Per polizze fino a 30 milioni di euro, è previsto uno scoperto massimo del 15% del danno indennizzabile, mentre per somme superiori la percentuale di danno a carico dell’assicurato sarà definita contrattualmente.

ma è previsto un periodo di tolleranza di 90 giorni, durante il quale il mancato adempimento non comporterà sanzioni in relazione alla possibile perdita di contributi, sovvenzioni o agevolazioni finanziarie derivanti da risorse pubbliche.Il Decreto dovrà ora essere esaminato dal Parlamento per la conversione in legge. Durante questo processo, si spera che vengano apportate modifiche per chiarire meglio alcuni aspetti poco definiti, in particolare riguardo le sanzioni e le relative conseguenze. Risulta comunque essenziale che i sottoscrittori comprendano chiaramente cosa copre la polizza, l’entità delle garanzie e gli aspetti esclusi, che possono essere integrati con estensioni contrattuali.

Di seguito, il prospetto con le scadenze aggiornate in base al D.L. 39/2025:

Numero medio dipendenti

PROROGA (D.l. 39-2025)

Applicazione immediata della disposizione di cui all’articolo 1, comma 102, della legge n. 213 del 2023*.

Applicazione immediata della disposizione di cui all’articolo 1, comma 102, della legge n. 213 del 2023*.

Applicazione immediata della disposizione di cui all’articolo 1, comma 102, della legge n. 213 del 2023*.

Proroga di 90 giorni per l'applicazione della disposizione di cui all’articolo 1, comma 102, della legge n. 213 del 2023*.

* Art. 1, comma 102 - Legge n. 213/2023. Dell'inadempimento dell'obbligo di assicurazione da parte delle imprese di cui al comma 101 si deve tener conto nell'assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.

N.B. Per rientrare nella rispettiva categoria bisogna soddisfare almeno due criteri su tre.

economia

L’economia bresciana è reduce da due anni con il segno meno

Le sfide che dovrà affrontare la nostra manifattura sono molte, ma il sistema economico bresciano è oggi più attrezzato del passato per poterle affrontare.

L’economia bresciana è reduce da due anni consecutivi di contrazione. Nella storia delle rilevazioni della produzione industriale degli ultimi decenni, un periodo di difficoltà così duraturo si era registrato solo altre due volte: nel biennio 2008-2009, in occasione della «grande recessione» innescata dalla crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti, con il fallimento di Lehman Brothers; e nel 2012-2013, quando ci fu la crisi dei debiti sovrani innescata dalla Grecia. Nel 2024 - secondo i dati Istat - la flessione è stata, in media d’anno, dell’1,3%; il dato negativo segue il calo dello 0,2% sperimentato nel 2023. Cadute non intense in termini di valore, ma persistenti nel tempo e che sembrano proseguire anche in questa prima parte del 2025.

I settori

In difficoltà soprattutto i settori che costituiscono l’ossatura della manifattura bresciana: Meccanica, Metallurgia, ma anche Alimentare. Mentre consuntivi positivi si sono registrati per le realtà del Chimico, Gomma e plastica, Legno e Minerali. Altalenante l’andamento delle Costruzioni: dopo una crescita registrata nel primo trimestre, il comparto ha accusato due trimestri in flessione e una ripresina nel quarto. Manifattura in affanno, in un contesto economico internazionale fragile: a preoccupare è soprattutto il persistere di una scarsa domanda, quasi un’impresa su due regista infatti un calo degli ordini sia sul mercato domestico sia su quello internazionale.

Import e export bresciano 2023-2024

Esportazioni e importazioni

Nonostante le difficoltà, nel 2024 sul fronte delle esportazioni l’economia bresciana si è difesa bene. C’è stata una sostanziale tenuta del valore delle merci esportate che hanno superato la cifra di 20,1 miliardi, in calo del 2,1% rispetto al 2023. La contrazione è dovuta sostanzialmente alle difficoltà della Germania, che ricordiamo è il nostro primo partner commerciale: lo scorso anno la crisi tedesca ha fagocitato commesse per 400 milioni di euro (l’export totale verso la Germania è stato di 3,4 miliardi, -10,3%).

Il calo delle vendite è particolarmente evidente nei mercati tradizionalmente più rilevanti per l’economia bresciana, come l’Unione Europea (-4,0%), che rappresenta il 62,2% dell’export totale. Dopo la Germania, le esportazioni sono in contrazione in Francia (-4,0%) (secondo nostro partner commerciale); guardando ai mercati extra-europei, si evidenzia invece un aumento delle vendite di Made in Brescia nell’America settentrionale (+4,7%), trainato principalmente dagli Stati Uniti (+5,4%). Rilevante la crescita del mer-

export America settentrionale

4,7% rispetto al 2023

cato asiatico (+9,1%), in particolare verso la Cina (+18,5%) e l’India (+14,0%). Segnano una tendenza opposta le importazioni che raggiungono un valore complessivo di 12,2 miliardi in crescita del 6,5%. Un andamento che «lima» il saldo commerciale bresciano, che passa da 9,1 miliardi nel 2023 a 7,9 miliardi nel 2024.

Il sistema resta solido

Il tessuto produttivo bresciano resta comunque in salute, con una struttura patrimoniale sostanzialmente solida. Lo segnala anche un recente studio realizzato da Confindustria Brescia in collaborazione con l’Osservatorio per il territorio (OpTer) dell’Università Cattolica dal Sacro Cuore che ha esaminato i bilanci depositati da 2.620 società di capitale del nostro territorio (con ricavi oltre 1 milione di euro) che riportano un fatturato aggregato di poco più di 42 miliardi e il contributo di 101mila addetti.

Lo studio evidenzia una sostanziale tenuta della marginalità industriale del «made in Brescia», con l’Ebitda (indicatore che fornisce una prima misura della liquidità generata dalla gestione operativa) che nel 2023 si è posizionato all’11,2% dei ricavi. La struttura patrimoniale della manifattura bresciana si è quindi ulteriormente rafforzata (l’indice di indipendenza finanziaria ha raggiunto il 52% nel 2023) e, al contempo, è calata l’esposizione al credito bancario. La scarsità di manodopera specializzata è uno dei nodi segnalati

export mercato asiatico

9,1% rispetto al 2023

export Cina

18,5% rispetto al 2023

da molte imprese. Lo sfasamento tra domanda e offerta di lavoro (il cosiddetto mismatch) sta mettendo in crisi parte del sistema economico. Gli investimenti delle piccole imprese in macchinari di ultima generazione richiede personale altamente qualificato che oggi per molti aspetti risulta introvabile. Vanno in questa direzione le iniziative promosse da imprese del territorio al fine di avviare percorsi di formazione e academy: vere e proprie scuole per ragazzi e ragazze in possesso di diploma che vogliono compiere un percorso di alta specializzazione per avere un posto di lavoro sicuro, qualificandosi come Tecnici di prodotto e di processo.

Le previsioni

Il 2025 è partito in salita. Più fattori hanno zavorrato la crescita delle imprese: l’impennata registrata a gennaio e febbraio dal costo dell’energia; le oscillazioni dei prezzi delle materie prime, con andamenti contrastanti; il «tira e molla» di Trump sui dazi all’Europa; la complessa transizione del settore automotive; ma anche il fallimento della misura Piano Transizione 5.0, pesano come macigni sulla crescita delle nostre imprese.

Le prospettive non sono rosee nemmeno sul fronte dell’edilizia. Secondo l’Osservatorio Congiunturale Ance, il mercato delle costruzioni subirà una flessione nel 2025: tra i principali fattori che influenzano il calo degli investimenti, vi è la progressiva riduzione dei bonus edilizi, con il Superbonus ormai giunto al termine ed il taglio netto alle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione per la prima e seconda casa.

Le sfide che dovrà affrontare la nostra manifattura sono molte, ma il sistema economico bresciano è oggi più attrezzato del passato per poterle affrontare.

importazioni

6,5% rispetto al 2023

siti iconici

Sogno o son desto? Mi pongo la retorica fumettistica domanda attraversando l’Appenino Bolognese e scorgendo, in territorio di Grizzana Morandi (paese dell’artista Giorgio Morandi), mura e torri che rimandano a una meraviglia architettonica, l’Alhambra di Granada, in Andalusia, che ho amato, prima ancora di avere avuto la fortuna di visitarla, attraverso le intense pagine di Ildefonso Falcones, eccelso romanziere storico che nel suo libro “La mano di Fatima” descrive in modo così reale e coinvolgente la possente e al contempo elegante struttura, insieme agli spazi del Generalife e dell’Albayzin. Ripenso alla Mano di Fatima, scolpita sulla Puerta de la Justicia, ingresso dell'Alhambra, una mano aperta, simbolo dei cinque precetti dell'Islam: preghiera, digiuno, carità, pellegrinaggio alla Mecca.

Rivivo l’epica epopea dei protagonisti, Hernando, Aisha e Brahim, allorquando, a metà del Cinquecento, i musulmani si rivoltarono contro i cristiani. Un dialogo nel rotondo dialetto emiliano mi ricorda che non sono in un sogno, e neppure nel Sud della Spagna. Sono in terra bolognese per visitare, e raccontare ai lettori di Costruire il futuro, un castello davvero singolare, conosciuto con l’appellativo di Rocchetta Mattei.

Una struttura con tratti moreschi, il cui nome rimanda al conte Cesare Mattei (18091896) promotore della sua edificazione sulle rovine di una precedente costruzione del Milleduecento, la Rocca di Savignano. Il castello è stato rivisitato e ampiamente modificato più volte, contribuendo a creare un intricato mix di stili e di spazi che convivono nonostante rilevanti diversità d’approccio e di funzioni, miscelando stili che rimandano ora al Liberty, al già richiamato

La Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi: un unicum dall’AppenninoprotettoBolognese

Una struttura con tratti moreschi, il cui nome rimanda al conte Cesare Mattei (1809-1896) promotore della sua edificazione sulle rovine di una precedente costruzione del Milleduecento, la Rocca di Savignano.

FOTO RUFFINI

moresco, passando per impronte neo medievali e neo rinascimentali. Attualmente l’apertura al pubblico della Rocchetta Mattei è garantita da un’intesa tra la Fondazione Carisbo, il Comune di Grizzana Morandi, la Città metropolitana di Bologna e l’Unione Comuni Appennino Bolognese.

Dal 2005 la proprietà dell’immobile è della Fondazione Carisbo, che dopo l’acquisto ha dato vita al recupero del castello con l’obiettivo di ridonarle valore dal punto di vista artistico, nonché culturale. Un’acquisizione salutata con favore dal territorio, grato perché la stessa ha consentito nuovo impulso al castello, dopo un lungo periodo di oblio, favorendo le visite e le presenze turistiche.

All’ingresso principale dell’inusuale fortezza, in prevalente stile moresco, possiamo leggere un’iscrizione

legata alla realizzazione del castello, che così recita: “Il Conte Cesare Mattei sopra le rovine di antica rocca edificò questo castello dove visse XXV anni, benefico ai poveri, assiduamente studioso delle virtù mediche dell’erbe, per la qual scienza ebbe nome in Europa ed era cercato dagli infermi il suo soccorso. Mario Venturoli Mattei compié l'edificio, secondo il voto di lui, nel X anno dalla morte ne portò qui le ceneri con amore e riconoscenza di figlio, il III Aprile MCMVI”.

Nell'angolo sinistro del cortile, come si legge nelle cronache relative alla realizzazione in terra bolognese, il 5 novembre 1850, di fronte a poche fidate persone, Cesare Mattei pose la prima pietra della costruzione, da lui affettuosamente chiamata “Rocchetta”. Il conte, che tra queste mura dimorò un quarto di secolo, fu un letterato, politico e medico autodidatta, conosciuto per essere il fondatore dell'elettromeopatia, pratica fondata sull'omeopatia. Nel suo celebre libro “I fratelli Karamàzov” Fëdor Dostoevskij lo cita: il diavolo sarebbe guarito dai dolorosi reumatismi sorretto dalle pagine di un volume e dalle gocce del conte Mattei. L’eclettico nobile considerò vari siti per realizzare il suo sogno, trovando alla fine un sedime pressoché perfetto per ospitare l’opera. Ad iniziare dalla naturale conformazione geologica che garantiva e garantisce un efficace supporto roccioso naturale, posto alla confluenza dei fiumi Limentra e Reno, sul quale collocare l’ambizioso maniero.

La rocca preesistente, ormai in rovina quando Mattei diede il via al progetto, aveva ospitato in epoca medioevale una fortezza utilizzata dagli imperatori Federico il Barbarossa e Ottone IV. Tra gli spazi che caratterizzano la Rocchetta, colpiscono il Cortile dei Leoni, dal quale si accede alla Salone della Pace, in connessione con la Sala della Musica e nella chiesa, che ripropone l’architettura della Cattedrale di Cordova. Particolare che rinnova nel vostro cronista il richiamo e il parallelismo con l’Andalusia.

Chi era il Conte

Cesare

Mattei?

Cesare Mattei nacque a Bologna da famiglia agiata e sin dagli anni giovanili della sua esistenza ebbe modo di conoscere e confrontarsi con nomi di spicco dell’epoca, del calibro ad esempio di Gioacchino Rossini. Nel 1837 fu uno dei cento fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna. Nel 1847 papa Pio IX lo nomina Conte, quasi certamente per ricompensarlo di una donazione terriera. “La morte della madre nel 1844 lo provò duramente e anche la deludente esperienza politica — si legge sul sito ufficiale della Rocchetta Mattei — legata alle complesse vicende italiane del biennio ’47-’49, lo spinsero a lasciare Bologna e a ritirarsi nella tenuta di Vigorso per studiare la sua ‘nuova medicina’. Nel 1850 acquistò i terreni dove sorgevano le rovine del castello medievale e iniziò la costruzione della ‘Rocchetta’, dirigendone

personalmente i lavori, dove si stabilì definitivamente a partire dal 1859, conducendo una vita da signore medievale con tanto di corte. Negli anni seguenti, egli dedicò i suoi sforzi allo studio e alla divulgazione della medicina alternativa che battezzò Elettromeopatia. Questa pratica gli assicurò fama mondiale, e in seguito alla sua morte (1896), fu proseguita con alterne fortune dagli eredi fino al 1959. Proprio in quell’anno, la Rocchetta venne venduta alla moglie di un commerciante locale Primo Stefanelli detto ‘Il Mercantone’. Quest’ultimo la gestì come attrazione fino a quando non venne abbandonata negli anni ’80”. Nel 2005, come già sopra riportato, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna (Carisbo) acquistò il castello e dopo un accurato studio progettuale ne iniziò il consolidamento, dando avvio a un profondo e attento restauro. Raggiungete Bologna, percorrete una cinquantina di chilometri: no, non siete nel Sud della Spagna, ma al cospetto di un unicum protetto dall’Appenino Bolognese.

nnn

Rocchetta Mattei è una rocca costruita nella seconda metà del XIX secolo sull'Appennino tosco-emiliano. Antica dimora risalente all’epoca medievale, fonde in modo eclettico diversi stili, con contaminazioni che vanno dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty

FOTO RUFFINI

TIMELINE ANCEGIOVANI

1987 1994 1992

I giovani imprenditori edili di Brescia si riuniscono nel primo Gruppo Giovani provinciale

Costituito il Comitato Nazionale dei Giovani Imprenditori Edili

1989-1996

PRESIDENZAGIAMPAOLOPISA

VICEPRESIDENTE

GIORGIO ARCHETTI

MAURO RIZZINELLI

CONSIGLIERI

GIOVANNI GELFI

TIZIANO RUBAGOTTI

PAOLO TINININI

CESARE TONELLO

Durante la serata di elezione, il presidente uscente Santo Prandelli ha condiviso un sentito discorso di saluto, tracciando un bilancio dell’ultimo mandato: «Il nostro è un settore in continua evoluzione, che richiede impegno, visione e unità. In questi anni abbiamo cercato di rafforzare la rete tra giovani imprenditori, investendo su formazione, innovazione e crescita personale. Abbiamo visto aumentare i nostri iscritti, raggiungendo quota 63: un segnale chiaro che il nostro lavoro ha saputo coinvolgere e dare valore».

Un pensiero commosso è stato rivolto anche al collega Alberto Bergomi, prematuramente scomparso, che ha segnato con la sua presenza e il suo impegno la vita del Gruppo.

Tra i risultati più significativi del triennio appena concluso, il presidente ha ricordato il rafforzamento delle attività di orientamento verso i giovani, portando nelle scuole il valore delle professioni legate all’edilizia e il potenziale di crescita che il settore può offrire alle nuove generazioni. A sottolineare l’importanza del Gruppo Giovani per l’intero sistema associativo è intervenuto anche il vicepresidente di Ance Brescia, Fabio Rizzinelli, che ha evidenziato come «questo gruppo rappresenti un punto di forza, non solo per i legami personali che sa coltivare, ma per la visione d’insieme e l’energia che è in gra-

1996-1997

PRESIDENZAENRICOMAZZUCCHI

VICEPRESIDENTE

STEFANO RICCI

PAOLO TINININI

Nasce “Giovani per un progetto”, iniziativa che riunisce i giovani appartenenti ad associazioni di categoria imprenditoriale e professionale

1998-2001

PRESIDENZASTEFANORICCI

VICEPRESIDENTE

ERNESTO BRUNI ZANI

CONSIGLIERI

ABELE ALMICI

DAVIDE CAMPANA

PAOLO GIACOMELLI

ANTONIO LA MARCA

MARINA MARIANI

GIAMPAOLO PREMOLI

FABIO RIZZINELLI

DARIO TAFFELLI

Un nuovo Consiglio Direttivo per il Gruppo Giovani di Ance Brescia

Il Gruppo Giovani di Ance Brescia ha rinnovato il proprio Consiglio Direttivo, segnando l’inizio di una nuova fase per una delle realtà più strategiche dell’Associazione. Le elezioni si sono svolte ad aprile e hanno portato alla nomina dei nuovi membri, che resteranno in carica per il prossimo triennio.

2017 2020 2022 2021 2023

Il Gruppo Giovani di Brescia presieduto da Emilia Ardesi aderisce all’iniziativa “Macroscuola: progetta la tua scuola ideale” promuovendo il concorso di idee nelle scuole della provincia

2001-2007

PRESIDENZAERNESTOBRUNIZANI

VICEPRESIDENTE

FABIO RIZZINIELLI

DARIO TAFFELLI

CONSIGLIERI

ABELE ALMICI

STEFANO ASSINI

DAVIDE CAMPANA

MASSIMO DELDOSSI

GIACOMO GAIDONI

PAOLO GIACOMELLI

STEFANO RICCI

GIUSEPPE SALVALAI

DARIO TAFFELLI

PAOLO TINININI

Adesione al progetto «Selfi4.0» (Self digital assessment), avviato dal Punto impresa digitale della Camera di commercio di Brescia

2007-2010

PRESIDENZAFABIORIZZINELLI

VICEPRESIDENTE

STEFANO ASSINI

CHIARA SCALVINI

CONSIGLIERI

EMILIA ARDESI

GIACOMO GAIDONI

GIUSEPPE SALVALAI

ALESSANDRA SILVIOLI

2011-2013

Viaggio a Dubai in occasione di Expo 2020 e visita ai cantieri più innovativi della città emira

PRESIDENZAPAOLOBETTONI

VICEPRESIDENTE

EMILIA ARDESI

CHIARA SCALVINI

CONSIGLIERI

GIACOMO GAIDONI

ALBERTO MAZZOLA

ALESSANDRA SILVIOLI

ANDREA STEFANINI

2013-2018

I costruttori junior di Ance Brescia organizzano “Aperi-Check”, un aperitivo per far conoscere il software Check a i giovani imprenditori edili

PRESIDENZAEMILIAARDESI

VICEPRESIDENTE

ALBERTO DI LERNIA

GIACOMO GAIDONI

ALBERTO MAZZOLA

SANTO PRANDELLI

CONSIGLIERI

SEVERINO ARICI

ALBERTO BERGOMI

SUSANNA BULFERETTI

ALBERTO DI LERNIA

LUCA PAVONI

SANTO PRANDELLI

FRANCESCA SCOLARI

ALESSANDRA SILVIOLI

ANDREA STEFANINI

NICOLA ZOGNO

2018-2021

PRESIDENZAALBERTOBERGOMI

VICEPRESIDENTE

SANTO PRANDELLI

FRANCESCA SCOLARI

CONSIGLIERI

MICHELLE AMADEI

SEVERINO ARICI

IVAN CANCELLI

DAVIDE CASTELLI

LUCA PAVONI

NICOLA ZOGNO

Brescia apre il Convegno nazionale dei giovani costruttori e organizza una gara di sci in memoria del presidente Alberto Bergomi

2022-2023

PRESIDENZASANTOPRANDELLI

VICEPRESIDENTE

STEFANO ARICI

DAVIDE CASTELLI

CONSIGLIERI

MICHELLE AMADEI

ANDREA GALETTI

LAURA PARIETTI

LUCA PAVONI

FRANCESCA SCOLARI

NICOLA ZOGNO

Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da:

Michelle Amadei

Davide Castelli

Mattia Facchetti

Andrea Galetti

Laura Parietti

Santo Prandelli

Francesca Scolari

Valentina Tonelli

Marcello Vezzola

do di portare. Partecipare al Gruppo Giovani è un impegno in più, ma che restituisce molto nel tempo, in termini professionali e umani. Per questo, Ance Brescia ha voluto aprire le sedute dei propri Organi anche ai Giovani, riconoscendo loro un ruolo attivo e qualificato nella vita associativa. Un segno di quanto crediamo nel loro contributo».

Il rinnovo del Consiglio rappresenta dunque un passaggio di testimone importante, che si fonda sulla continuità ma guarda con fiducia al futuro. Il Gruppo Giovani di Ance Brescia si conferma come un laboratorio di idee, relazioni e progettualità, in cui la passione per il costruire si intreccia con il desiderio di essere protagonisti consapevoli del cambiamento.

Tiziano Pavoni

ANCE LOMBARDIA, ASSOCIAZIONE REGIONALE DEI COSTRUTTORI EDILI LOMBARDI È L’ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DEGLI IMPRENDITORI EDILI COSTITUITO, A NORMA DELLO STATUTO DELL’ANCE (ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI), DALLE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI OPERANTI IN LOMBARDIA. ANCE LOMBARDIA ASSUME LA RAPPRESENTANZA IN VIA ESCLUSIVA DEGLI INTERESSI DELLA CATEGORIA NEI CONFRONTI DELLA REGIONE E NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI ENTI DI LIVELLO REGIONALE, NONCHÉ ARTICOLAZIONI PERIFERICHE REGIONALI DI ALTRI ENTI PUBBLICI. SVOLGE VARIE FUNZIONI, AD ESEMPIO ESAMINA, TRATTA E COORDINA LE ISTANZE GENERALI DELLA CATEGORIA A LIVELLO REGIONALE, ASSUMENDO LE DECISIONI CHE DI VOLTA IN VOLTA SI RENDONO OPPORTUNE ED INTERVIENE NEI CONFRONTI DI ENTI, ISTITUZIONI E AMMINISTRAZIONI PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI. COORDINA GLI INTERESSI TERRITORIALI DELLA CATEGORIA AI FINI DELLA LORO ESPRESSIONE UNITARIA NEI RAPPORTI CON GLI ORGANISMI ESTERNI A LIVELLO REGIONALE.

Conosciamo il presidente di Ance Lombardia

L’impegno

per un’associazione regionale compatta e per accrescere ruolo e immagine del settore

La rappresentanza dei costruttori edili lombardi ha sede in un vivace angolo del centro di Milano, in via Carducci. In termini percentuali l’organizzazione esprime il 25 per cento dell’intero sistema nazionale di rappresentanza del settore, in sintonia con il peso lombardo sul totale del Pil, che appunto, vale il 25 per ceto del totale. Raggiungendo la sede associativa, che vede da quattro anni sedere al suo vertice il bresciano Tiziano Pavoni nel ruolo di presidente, si affaccia alla memoria il ricordo delle celebrazioni del cinquantesimo di Ance Lombardia, così commentato a fine del 2021 dal leader lombardo dei costruttori: “Se ci guardiamo indietro vediamo come il sistema associativo di Ance sia stato protagonista dello sviluppo del nostro territorio, anche negli ultimi anni che sono stati particolarmente impegnativi per il settore, ma il presente ci racconta una situazione in ripresa e aperta a grandi opportunità”.

Presidente Pavoni, dopo quattro anni al vertice di Ance Lombardia qual è il risultato raggiunto che considera di maggiore rilevanza?

Un tema per il quale mi sono speso fin dall’inizio della mia presidenza e rispetto al quale mi ritengo soddisfatto, anche se c’è ancora molto da fare, è il Prezzario regionale per le Opere pubbliche. Mi sono rivolto a Regione Lombardia chiedendo un intervento risolutivo rispetto alle numerose criticità che il Prezzario presentava, evidenziando le gros-

se difficoltà degli operatori del settore obbligati ad utilizzare uno strumento non idoneo e, come Associazione, abbiamo partecipato proattivamente sia agli incontri politici che ai Tavoli tecnici, mettendo a disposizione le informazioni e le competenze. Questo percorso, come accennavo, non è ancora concluso, ma ritengo che il contributo di Ance Lombardia sia stato fondamentale per addivenire a uno strumento che, ne sono certo, diventerà sempre più rispondente alle esigenze di tutti gli operatori del settore.

Inoltre, ho sempre lavorato affinché Ance Lombardia si muovesse compatta, cercando il necessario confronto con i colleghi lombardi e, parallelamente, creando un rapporto di collaborazione e stima anche con le altre Associazioni regionali del Sistema. Ritengo che la coesione sia un elemento fondamentale della vita associativa: dare un segnale forte e perseguire gli obiettivi senza spaccature è necessario affinché gli interlocutori prendano in considerazione fin da subito e con la dovuta attenzione, le istanze che, di volta in volta, portiamo ai decisori pubblici.

L’andamento della filiera edile lombarda in questi anni è univoco o si registrano differenze considerevoli tra le varie province?

Il settore delle costruzioni in Lombardia rappresenta, in

termini di investimenti, l’8,5% del Pil regionale ed in termini di occupazione il 20% degli addetti nell’industria e il 6,2% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività economica. Si tratta dunque di quasi 100mila imprese lombarde operanti nel settore delle costruzioni di cui la maggior parte delle quali Pmi. Per quanto riguarda l’andamento del volume d’affari delle imprese lombarde negli ultimi anni, dal 2021 al 2023, è stata registrata, in tutte le province, una costante crescita sostenuta dalla forte spinta data dagli incentivi legati al Superbonus, evidenziando così una ripresa a pieno regime dopo la riduzione delle attività che aveva caratterizzato il 2020 in piena emergenza sanitaria. Tuttavia, già con l’inizio del 2023, sono state segnalate, da parte degli imprenditori lombardi, le prime incertezze rispetto alle aspettative sulla domanda futura edilizia, soprattutto in termini di mercato privato relativo al residenziale e alle ristrutturazioni, quadro che è stato in seguito confermato e accentuato dall’inclusione di un saldo negativo anche per il comparto privato non residenziale nel terzo trimestre 2024.

Qual è stato l’impatto sinora delle risorse Pnrr e del Pnc sulle opere pubbliche realizzate o in realizzazione in Lombardia?

Il settore delle costruzioni in Lombardia rappresenta, in termini di investimenti, l’8,5% del Pil regionale ed in termini di occupazione il 20% degli addetti nell’industria e il 6,2% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività economica

Tiziano Pavoni è Presidente del Consiglio di amministrazione della Pavoni Spa, azienda edile attiva nei settori industriale, commerciale, lavori pubblici, residenziale e bonifiche, associata sin dalla sua costituzione ad Ance Brescia, conta un organico di 240 dipendenti con un fatturato di 89 milioni di euro. Pavoni è amministratore unico, dal settembre 2016, del Gal (Gruppo di azione locale) GardaValsabbia2020, società mista pubblico-privata, senza scopo di lucro, attiva in 43 comuni, che sostiene progetti di valorizzazione delle tradizioni e della cultura rurale nei territori del Garda Bresciano e della Valle Sabbia. Siede nei Cda della società Cbt, specializzata nel project financing, e di altre aziende operanti nel settore edile. Componente del Consiglio

generale della Camera di commercio di Brescia dal ‘14 al ‘17 e dal ‘20 al ‘24, riconfermato nel ruolo per il quadriennio ‘25‘28. Già componente del Cda della Società Autostrade Centro Padane Spa. Pavoni ha ricoperto la carica di presidente di Ance Brescia dall’anno 2013 sino al 2019, dopo aver maturato lunghi anni di impegno nella vita associativa della rappresentanza dei Costruttori edili. È presidente di Ance Lombardia da quattro anni.

L’impatto del Pnrr in Lombardia è notevole. Lo scorso anno abbiamo iniziato una collaborazione con il Cresme proprio per monitorarne l’evoluzione e dal primo rapporto della ricerca emerge che in Lombardia, nel periodo 2021-24, le opere Pnrr-Pnc messe in gara ammontano a circa 6,4 miliardi che corrisponde al 25% del totale degli importi dei bandi per opere pubbliche pubblicati nello stesso periodo. Vista l’importanza e l’incidenza del Piano sul tessuto economico lombardo e sul settore delle costruzioni, con questa ricerca abbiamo anche deciso di monitorare l’esecuzione di

cento cantieri per controllarne l’andamento ed evidenziare le eventuali criticità che potrebbero emergere in corso d’opera. L’importo dei lavori di queste opere ammonta a circa 2.100 miliardi e, in attesa di avere i nuovi dati al 31 dicembre 2024, da quelli finora pubblicati emerge che l’88% è in corso di esecuzione e di questi il 20% presenta rallentamenti dovuti essenzialmente a indisponibilità dei luoghi, bonifica amianto, avverse condizioni climatiche, varianti in corso d’opera, mancato rispetto dei tempi di consegna dei materiali, problematiche legate all’esecuzione dei lavori su

edifici di interesse storico artistico vincolato. Insomma, per ora, i problemi emersi sono quelli che interessano normalmente tutti i lavori pubblici, senza criticità specifiche. Comunque, siamo solo all’inizio, i lavori stanno entrando nel vivo proprio in questi mesi ed è pertanto necessario continuare a presidiare i cantieri per cogliere il prima possibile le criticità che si dovessero manifestare.

Ance Lombardia, nel contesto della Riforma del Testo unico dell’edilizia, cosa pensa dell’ipotesi fascicolo digitale del fabbricato?

Sicuramente l’introduzione dei fascicoli digitali del fabbricato relativamente agli edifici di nuova costruzione ed eventualmente anche già esistenti andrebbe incontro alle esigenze di dematerializzazione e digitalizzazione dei fascicoli e delle pratiche edilizie in formato cartaceo, depositate negli archivi comunali. Vedremmo quindi con favore la formazione e l’istituzione del fascicolo del fabbricato, che interesserebbe positivamente imprese ed enti interessati ai vari procedimenti edilizi. Si faciliterebbe il recupero delle

molte e varie informazioni circa lo stato di agibilità e di sicurezza degli immobili, con vantaggi concreti e immediati, ad esempio sul versante dell’efficientamento energetico. Il fascicolo del fabbricato consentirebbe l’individuazione delle singole unità immobiliare e la verifica di molti aspetti, consentendo una veloce e chiara fotografia dell’immobile sotto vari punti di vista: tecnico, amministrativo, strutturale, antisismico, impiantistico, manutentivo, tutti utili. Per non parlare degli aspetti

di trasparenza in tema di uso delle destinazioni autorizzate. Parlavamo prima di Pnrr e grandi opere, su tale fronte che cosa ci dice delle Linee di indirizzo per la sicurezza nei cantieri delle opere pubbliche e private di interesse pubblico, condivise con Regione Lombardia?

Le Linee di indirizzo si pongono quale esempio concreto dell’impegno congiunto di Regione Lombardia e del partenariato economico-sociale lombardo, finalizzato alla valorizzazione non solo delle

L’impatto del Pnrr in Lombardia è notevole. Lo scorso anno abbiamo iniziato una collaborazione con il Cresme proprio per monitorarne l’evoluzione e dal primo rapporto della ricerca emerge che in Lombardia, nel periodo 2021-24, le opere Pnrr-Pnc messe in gara ammontano a circa 6,4 miliardi che corrisponde al 25% del totale degli importi dei bandi per opere pubbliche pubblicati nello stesso periodo

buone prassi già in essere e al raggiungimento di livelli di sicurezza sempre maggiori nei cantieri lombardi, ma anche alla valorizzazione della capacità degli offerenti di coinvolgere le piccole e medie imprese nella fase esecutiva, promuovendo l’effettiva gestione collaborativa della filiera. Di particolare rilevanza è poi la sottolineatura della corretta determinazione del Ccnl, applicabile tra i contratti collettivi nazionali e territoriali del settore edile sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e dalle Associazioni dei datori di lavoro del settore edile comparativamente più rappresentative e il riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dal sistema degli Enti bilaterali promananti dalla contrattazione collettiva sopra citata, che operano al servizio dei lavoratori e delle imprese per garantire la regolarità contrattuale e il presidio della legalità, la formazione e i servizi di assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché una formazione professionale adeguata e qualificata.

L’edilizia è uno dei settori industriali che destina alla formazione e alla sicurezza sul lavoro le maggiori risorse economiche, organizzative ed intellettuali: si tratta di risorse nazionali e territoriali che sono tanto più necessarie in un settore in cui prevalgono le aziende di piccola o piccolissima dimensione e che sentono fortissima l’esigenza di assistenza qualificata

La vostra Associazione regionale è protagonista positiva già da alcuni anni in tema di riutilizzo dei materiali da demolizione, ovvero del cosiddetto end of waste. In sintesi, quali sono le voci principali dell’iniziativa?

Questo è un tema sul quale stiamo lavorando già da diversi anni, anche in stretta collaborazione con Regione Lombardia. I quantitativi in gioco sono molti e servono iniziative utili per evitare che questi rifiuti finiscano nelle discariche. La normativa sull’end of waste inerti ha una storia molto turbolenta e non siamo ancora arrivati ad un regolamento che ci soddisfi completamente, dal punto di vista tecnico. Riteniamo che ci siano ancora alcuni passaggi che necessitano di opportune attenzioni, se non di chiarimenti, al fine di ottimizzare l’utilizzo dei cosiddetti aggregati recuperati anche da parte delle Pubbliche amministrazioni, che devono poi prevederne l’uso, attraverso l’applicazione dei criteri Cam, nelle opere pubbliche. È quindi opportuno non dimenticare come questo argomento sia strettamente legato anche al tema delle attività estrattive: solo l’utilizzo di questo materiale può limitare lo sfruttamento della risorsa suolo e attuare realmente gli obiettivi di economia circolare. Negli anni, inoltre, rispetto a questo tema, sono state portate avanti diverse iniziative di ricerca con le università lombarde, convinti del fatto che la vera

sfida del futuro risieda nell’innovazione tecnologica. Nel merito, non posso non citare il progetto, in corso di realizzazione in provincia di Brescia, di un nuovo impianto di trattamento rifiuti all’avanguardia per la tecnologia adottata di selezione del rifiuto. In termini generali, sottolineo l’opportunità che a livello europeo si superi una visione che complica le procedure, passando a una fase di semplificazione degli adempimenti. Peraltro, questi ultimi sono frequentemente resi complicati anche per l’applicazione nazionale, che appesantisce le norme europee.

Che cosa avete fatto e stato facendo per favorire maggiore sicurezza nei cantieri edili? Ance, da sempre, ha posto i temi della prevenzione degli infortuni, della salute dei lavoratori in posizione preminente, rendendoli oggetto di attenzione e di azioni concrete. L’edilizia è uno dei settori industriali che destina alla formazione e alla sicurezza sul lavoro le maggiori risorse economiche, organizzative ed intellettuali: si tratta di risorse nazionali e territoriali che sono tanto più necessarie in un settore in cui prevalgono le aziende di piccola o piccolissima dimensione e che sento-

no fortissima l’esigenza di assistenza qualificata. Proprio in questi giorni si è conclusa la fase di candidatura del progetto “Più formato più sicuro” a valere sull’Avviso regionale dei patti per le competenze e l’occupazione seconda fase formazione continua dei lavoratori. L’iniziativa vede in prima linea la rete degli Enti unificati della Lombardia coordinati dal Formedil Lombardia e sostenuti dal sistema delle Ance territoriali della Lombardia. Grazie ad una campagna di comunicazione costruita sono state coinvolte nel progetto 157 imprese per complessivi 1.261 lavoratori su base regionale che saranno inserite in percorsi di formazione aggiuntiva in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sulla base di calendari delle attività formative suddivisi per provincia o su base interprovinciale in relazione alle richieste delle imprese stesse. Presidente, molti esprimono preoccupazioni per l’andamento economico, in particolare proprio per il settore delle costruzioni, nel corso del 2025. Dalla tolda della nave “Ance Lombardia” quali prospettive intravede per il settore?

I dati dell’Osservatorio congiunturale sull’Industria delle costruzioni, presentato a fine gennaio da Ance, riportano come il settore abbia dimostrato in questi anni di essere un motore dello sviluppo, contribuendo in maniera fondamentale alla crescita dell’eco-

nomia italiana. Oggi, tuttavia, sia a livello nazionale che sul fronte regionale, si registrano i primi segnali di rallentamento, sebbene i livelli produttivi restino ancora molto elevati. Il 2024 ha segnato la prima frenata degli investimenti in costruzioni: difatti, l’aumento

I dati dell’edilizia, a livello nazionale, indicano -5,3% nel 2024 rispetto all’anno precedente nonostante il +21% delle opere pubbliche

delle opere pubbliche non ha compensato il calo dell’edilizia privata e per il 2025 è atteso un ulteriore rallentamento. I dati, a livello nazionale, indicano -5,3% nel 2024 rispetto all’anno precedente nonostante il +21% delle opere pubbli-

che e le attese per il 2025 sono di una nuova flessione del 7%, malgrado il +16% delle opere pubbliche per effetto del Pnrr. Quest’ultimo contribuirà sì a mantenere un effetto di trascinamento per il settore anche nel biennio 2025-2026, ma dal 2028 potrebbe iniziare un periodo di incertezza. Per tale motivo è necessario avere uno sguardo lungimirante, anche perché con la Direttiva Epbd — case green, da qui al 2050, l’Unione Europea ha fissato un obiettivo molto ambizioso, ovvero di rendere il patrimonio immobiliare privato e pubblico neutro dal punto di vista delle emissioni climalteranti. È necessario quindi iniziare a ragionare operativamente sulla strategia che si vuole percorrere e quali

gli strumenti che possono essere messi a disposizione. Dalle sue interlocuzioni istituzionali come giudica la considerazione di amministratori e politici nei confronti dell’edilizia e in generale della filiera del settore?

In questi anni da presidente ho apprezzato il fatto che molti dei nostri interlocutori abbiano capito quanto impegno, passione e professionalità noi imprenditori mettiamo nel nostro lavoro, sia in azienda sia in Associazione. In particolare, questo discorso vale per gli imprenditori del nostro settore, che devono affrontare ogni giorno complicazioni, se possibile, superiori ad ogni altro settore industriale. Allo stesso tempo registro anche la mancata comprensione dello spirito con cui ci mettiamo in gioco e spiace constatare che ciò è avvenuto soprattutto nelle strutture pubbliche. Un aspet-

to da non trascurare e sul quale occorre che, noi per primi, dovremmo fare un esame di coscienza per capire come mai non siamo riusciti a mostrare, a far percepire gli aspetti largamente positivi del nostro settore.

Quando gli impegni imprenditoriali e associativi le concedono delle piccole parentesi, presidente Pavoni come le piace trascorrere il suo tempo libero?

Ho la fortuna di avere una famiglia numerosa, ed è con i miei cari che trascorro i momenti di tempo libero, e di avere tanti amici, con i quali vivo il mio territorio che è sì industrioso, ma è anche incantevole. Non nego che ogni tanto mi piace anche passare il mio tempo libero in cantiere: oltre a essere un lavoro è anche una passione che continuamente mi attira e mi spinge ad agire per il meglio.

osservatorio coingiunturale

Dall’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni di

Ance

L’andamento del settore edile tra sfide attuali e prospettive future

Le previsioni per il comparto delle costruzioni relative all’anno corrente devono essere inserite in un contesto generale di debole crescita dell’economia italiana

Nel corso del 2024 la crescita del Pil italiano ha rallentato a fronte della debolezza di consumi e investimenti. Sulla base di questo andamento, le previsioni sull’espansione dell’economia italiana relativa al 2024 sono state riviste al ribasso portando la previsione sull’incremento del Pil, ipotizzata dai maggiori istituti di ricerca, al +0,5% rispetto alla precedente valutazione del +0,7%. È in questo contesto economico che l’evoluzione degli investimenti nel campo delle costruzioni ha assunto un ruolo prioritario, in qualità di principale motore di crescita dell’economia italiana nel periodo 20212023. Nel corso del triennio di riferimento, infatti, l’Italia ha registrato un aumento del Pil pari al 14,8%, superando in questo modo i livelli pre-pandemici. Alla base della crescita propositiva del comparto edilizio, il supporto di incentivi fiscali mirati alla riqualificazione del patrimonio immobiliare e di misure come il Pnrr, che hanno favorito una crescita del settore senza precedenti, la quale fa seguito a una fase di grande stagnazione.

Alla luce di tali evidenze, la previsione di Ance per l’anno recentemente conclusosi, è una flessione degli investimenti in costruzioni del -5,3%. Meritano menzione, però, anche alcune tendenze positive relative al 2024 e rilevate da Istat. In primis, l’aumento degli investimenti in costruzioni, pari al +3,8% rispetto ai primi nove mesi del 2023, e una crescita delle ore lavorate (+4,2%) e dei lavoratori iscritti (+5,5%), come si evince da un’elaborazione Ance basata sull’analisi di 113 Casse edili.

Analizzando più approfonditamente i singoli comparti, è possibile ipotizzare che, nel 2024, la nuova edilizia residenziale sia al centro di un progressivo calo degli investimenti. Un andamento, questo, probabilmente legato alla diminuzione dei finanziamenti riservati alle imprese e all’andamento negativo dei permessi di costruire in atto dal 2022. In merito agli investimenti per il recupero degli immobili residenziali, che rappresentano il 40% del totale del settore edile, Ance prevede un’importante riduzione del -22% rispetto al 2023. Tale considerazio-

Andamento e trend del mercato immobiliare

Spostando l’attenzione sull’andamento del mercato immobiliare, il 2024 appare come un “anno di transizione” . Dopo gli iniziali mesi di difficoltà e rallentamento, si sono registrati i primi segnali di ripresa delle transazioni immobiliari, ma sarà necessario attendere anche i dati dell’ultimo trimestre dell’anno per poter affermare con certezza l’avvenuto calo delle compravendite. Ciò che è emerso dall’analisi, è un’attenzione sempre maggiore rivolta alla funzionalità dell’abitazione, la quale include la presenza di servizi, la pulizia e l’accessibilità al trasporto pubblico. Alla luce di questi nuovi fatti, emerge la necessità di una rigenerazione urbana che sia in grado di rispondere alle nuove esigenze dei cittadini e alle tematiche di tutela ambientale.

ne è dovuta al venire meno del Superbonus 110% e alla cessazione della possibilità di usufruire dello strumento della cessione del credito o dello sconto in fattura (anche per bonus ordinari). Esaminare questo dato è fondamentale per comprendere l’importanza attribuita al tema della sostenibilità. In un’ottica sempre più centrata sul contenimento dei consumi energetici e sulla trasformazione degli edifici in soluzioni standard e moderne, vengono infatti riviste le priorità e le strategie di investimento del settore delle costruzioni. È in un simile contesto che la manutenzione straordinaria degli edifici, siano questi abitativi o non residenziali, occupa una posizione prioritaria, rappresentativa di una percentuale del 70%.

Le ultime tendenze analizzate, costituiscono il giusto pretesto per focalizzare l’attenzione sul prossimo futuro dell’edilizia. L’elevata richiesta di manutenzione straordinaria di costruzioni non residenziali pubbliche si inserisce in un’ottica rivolta al contenimento

dei consumi energetici e propensa verso standard moderni che sta alla base di un trend al rialzo, iniziato diversi anni fa e in espansione ancora oggi. La stima di Ance corrisponde a un +21% su base annua: una crescita che conferma la tendenza a un ammodernamento infrastrutturale che interessa l’intero Paese.

Dai dati Ance sulla mole degli investimenti in costruzioni per comparto si evidenzia che i settori non residenziale privato e opere pubbliche si riservano la fetta maggiore, con una percentuale totale del 51,9%, suddiviso in: “Costruzioni non residenziali pubbliche” con il 35,1%, “Manutenzione straordinaria non residenziale privata” con il 13,5% e “Nuove costruzioni non residenziale private” pari al 3,3%. Il comparto delle abitazioni, invece, vede un investimento complessivo del 48,1% così declinato: “Manutenzione straordinaria residenziale” pari al 40,8% e “Nuove abitazioni” per il 7,3%.

Le previsioni per il 2025

Le previsioni per il comparto delle costruzioni relative all’anno corrente devono essere inserite in un contesto generale di debole crescita dell’economia italiana. Come conseguenza della forte instabilità del contesto internazionale, l’intero settore si trova a fronteggiare un significativo grado di incertezza. Ance stima che il campo delle costruzioni sarà interessato da un ulteriore peggioramento rispetto alle previsioni stimate per il 2024, con un calo del -7% su base annua. Tale percentuale è influenzata dalla diminuzione degli interventi di manutenzione straordinaria abitativa, i quali hanno perso il -30% su base annua. A sua volta, è possibile spiegare tale andamento alla luce di una rimodulazione delle aliquote fiscali. Le agevolazioni in materia, infatti, sono scese al 50% per gli interventi di riqualificazione sulla prima casa e al 36% per le seconde case. Ciò deriva dall’ipotesi che, rispetto al passato, oggi vi sia una maggiore consapevolezza riguardo al tema della sostenibilità, con la conseguente tendenza ad affrontare con determinazione le sfide per un futuro più green. Positive, invece, le previsioni per il comparto delle opere pubbliche, per il quale Ance ha stimato un aumento del +16% rispetto al 2024, spinto da un incremento della realizzazione dei progetti previsti dal Pnrr.

prezziario 2025

Lo scorso 10 marzo, la Giunta regionale della Lombardia ha approvato l'edizione 2025 del Prezzario Regionale dei Lavori Pubblici, segnando la conclusione di un importante periodo di transizione. L'aggiornamento del documento ha visto la modifica di circa 1.800 voci rispetto alla bozza iniziale, anche grazie alle osservazioni presentate da Ance Lombardia alla Regione con il supporto delle sedi locali. Regione Lombardia ha infatti scelto liberamente di adottare alcune delle osservazioni proposte, mentre sarà compito dell'associazione regionale ripresentare quelle non ancora

Approvato il Prezzario regionale 2025 della Lombardia: aggiornamenti e novità

Per l’utilizzo e per conoscere tutte le sue funzioni è stato predisposto un manuale pubblicato sul sito di Regione Lombardia

Collaborazione tra Regione Lombardia e Politecnico di Milano

La revisione del Prezzario è stata realizzata nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e il Politecnico di Milano, tenendo conto delle disposizioni contenute nell’allegato I.14 del D. Lgs. 36/2023. Ai sensi del Codice dei Contratti Pubblici, infatti, il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni necessarie per la quantificazione del limi-

te di spesa nella realizzazione di opere pubbliche deve essere determinato sulla base di prezzari regionali aggiornati annualmente. Nello specifico, l’accordo con il Politecnico di Milano ha previsto la riorganizzazione delle voci di costo in un formato che ne consenta l'interoperabilità con sistemi informativi digitali

Il ruolo di Ance

avanzati, come il Bim (Building Information Modeling), oltre alla definizione di un sistema analitico che, a partire dai processi produttivi e dalle risorse, genera la stima economica di lavorazioni e opere compiute.

La nuova Piattaforma Digitale dei Lavori Pubblici Parallelamente alla ridefinizione della struttura del Prezzario Regionale, è stata implementata la nuova Piattaforma Digitale dei Lavori Pubblici di Regione Lombardia. La nuova impostazione del Prezzario 2025 è stata sviluppata in piena coerenza con i requisiti di tale piattaforma, con l’obiettivo di garantire una maggiore efficienza e accessibilità ai dati per gli operatori del settore. Per l’utilizzo e per conoscere tutte le sue funzioni è stato predisposto un manuale, disponibile per la consultazione e pubblicato sul sito di Regione.

Ance Lombardia, con il supporto delle sedi territoriali, ha raccolto e fornito una serie di osservazioni sulle voci del Prezzario e sulle funzionalità della Piattaforma Digitale, basandosi sull’esperienza diretta degli imprenditori del settore. Nel corso degli ultimi mesi, il gruppo di lavoro dedicato al Prezzario delle Opere Pubbliche ha organizzato numerosi incontri, esaminando il maggior numero possibile di voci. Tuttavia, per garantire un contributo ancora più efficace, è necessario un ulteriore approfondimento delle voci del Prezzario. Per questo motivo, Ance Brescia ha in programma l’organizzazione di ulteriori tavoli di lavoro, nei quali verranno esaminati pacchetti di voci in modo mirato. Questo impegno nasce dalla volontà dell'associazione di supportare gli utilizzatori del prezzario regionale, in risposta alla spinta proveniente dagli imprenditori stessi, che si sono resi disponibili a contribuire volontariamente all'analisi delle numerose voci del prezziario, con l'intento di migliorarne l'efficacia. L’obiettivo mira difatti a integrare le osservazioni raccolte nella prossima edizione del Prezzario, assicurando un continuo miglioramento dello strumento a beneficio di tutti gli operatori del settore.

direttive ue

Ogni anno le amministrazioni pubbliche dell’Ue spendono oltre 2.400 miliardi di euro in appalti, pari al 14% del Pil comunitario

Il 13 dicembre 2024 la Commissione Europea ha avviato la revisione delle direttive UE del 2014 sugli appalti pubblici, con l’obiettivo di migliorare la concorrenza e valorizzare il mercato europeo.

Avviato il percorso di revisione delle direttive Ue in materia di appalti pubblici a tutela di imprese e concorrenza

La digitalizzazione e l’uso di dati di qualità saranno decisivi per ottimizzare la spesa pubblica, garantendo maggiore trasparenza e un migliore utilizzo delle risorse

La consultazione ha coinvolto amministrazioni, stakeholder e cittadini, raccogliendo dati sulle direttive 2014/23/UE (concessioni), 2014/24/UE (appalti pubblici) e 2014/25/UE (servizi di pubblica utilità). Ance ha partecipato inviando una memoria, consultabile sul sito della Commissione Europea.

La revisione punta a modernizzare il sistema, semplificandolo e rendendolo più sostenibile. Tra le priorità per il periodo 2024-2029 vi sono: criteri di prezzo che garantiscano qualità e stabilità economica, maggiore accesso delle Pmi agli appalti, preferenza per prodotti europei nei settori strategici e digitalizzazione del procurement pubblico. L’obiettivo è superare le attuali criticità e rendere il sistema più efficace e competitivo.

Ogni anno le amministrazioni pubbliche dell’Ue spendono oltre 2.400 miliardi di euro in appalti, pari al 14% del Pil comunitario. Tuttavia, secondo la Corte dei conti europea (2023), solo il 2-3% degli appalti supporta realmente gli obiettivi strategici e ambientali.

La digitalizzazione e l’uso di dati di qualità saranno decisivi per ottimizzare la spesa pubblica, garantendo maggiore trasparenza e un migliore utilizzo delle risorse, anche in chiave anticorruzione.

La Commissione UE intende ripensare gli appalti pubblici come strumenti di valore sociale, garantendo beni e servizi durevoli e inclusivi. Il nuovo approccio prevede criteri

di valutazione più bilanciati, considerando le fluttuazioni di prezzo dovute agli accordi salariali e ai costi di produzione. Inoltre, si vuole rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento di tecnologie e materiali essenziali, incentivando la produzione europea e rendendo più trasparenti i processi. Il rafforzamento della concorrenza e la semplificazione delle procedure saranno centrali per una gestione più efficiente del sistema.

Nel suo contributo, Ance ha evidenziato la necessità di ridurre l’eccessiva regolamentazione e favorire l’innovazione, creando un sistema più flessibile e trasparente che supporti la transizione ecologica e la competitività del settore edilizio. La digitalizzazione renderà più accessibili le informazioni sugli appalti, migliorando il monitoraggio delle gare e degli esiti contrattuali. L’adozione di criteri chiari e orientati alla qualità favorirà un equilibrio tra sostenibilità e competitività, contribuendo alla crescita del settore delle costruzioni.

La revisione delle direttive, attesa non prima del secondo semestre 2026, sarà cruciale per rafforzare la competitività delle imprese europee e migliorare la qualità delle opere pubbliche. L'obiettivo è garantire un sistema più equo ed efficace, in grado di coniugare efficienza economica, sostenibilità e innovazione, per un mercato degli appalti pubblici più inclusivo e strategico per la crescita dell’Unione Europea.

Scuola edile bresciana

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Fondo Sanedil Semplificata la procedura di rimborso per occhiali da vista o lenti a contatto

Dal 1° gennaio 2025 il rimborso di lenti correttive viene eliminato dal piano Unisalute e viene gestito in autogestione da Sanedil, fondo di assistenza sanitaria integrativa dedicato ai lavoratori delle imprese edili e affini. Si snellisce anche la procedura per presentare richiesta di rimborso: al posto di due domande distinte, basta ora un’unica richiesta al fondo Sanedil sia per occhiale da vista completo sia per lenti a contatto. L’iscritto o il familiare fiscalmente a carico deve presentare apposita domanda su portale.fondosanedil.it, previa registrazione nell’area riservata del portale informativo, e inviare la richiesta di rimborso delle lenti correttive e della montatura tramite l’opzione “richiedi un rimborso in autogestione” Le prestazioni per la correzione del difetto visivo per le quali viene richiesto rimborso devono riportare timbro e firma del medico oculista o dell’ottico optometrista. Tra la data della prescrizione medica (non ripetibile per più di una singola richiesta) e quella di emissione del documento di spesa non devono essere trascorsi più di 12 mesi. Nel caso di rimborso per l’acquisto della sola montatura, che può avvenire in qualsiasi struttura (non sono previste convenzioni), la richiesta dovrà sempre essere comprovata da evidenza documentale da cui risulti l’adattamento delle lenti correttive già in uso alla nuova montatura.

Erogati nel 2025 quasi 400 mila

euro per le prestazioni scolastiche relative al

2024

Più della metà dell’importo erogato (oltre 206 mila) è destinato ai ragazzi e alle ragazze che frequentano scuole secondarie di secondo grado

Nel ventaglio di servizi e assistenze integrative che fanno della Cassa edile di Brescia un prezioso supporto agli operatori del settore delle costruzioni, rientrano ogni anno contributi a favore della formazione e dello studio dei figli dei lavoratori iscritti. Per le prestazioni scolastiche pagate nel 2025, relative ai rimborsi di competenza dell’anno scolastico 2024-2025, l’importo erogato dall’ente ha raggiunto quasi i 400mila euro, di cui più della metà (oltre 206 mila) destinati ai ragazzi e alle ragazze che frequentano scuole secondarie di secondo grado.

Su un totale di 1.505 domande presentate al 31 dicembre 2024 alla Cassa edile, la maggior parte (884) hanno infatti riguardato richieste di sussidi per studenti delle scuole superiori, 388 sono stati invece i moduli compilati per ottenere il contributo per i figli iscritti

alle scuole medie e 232 quelli per i ragazzi in corso regolare di studi presso una facoltà universitaria.

I sussidi scolastici, che possono essere richiesti anche da studenti lavoratori, vedono l’ente erogare per ogni anno scolastico o accademico rimborsi che favoriscono l’apprendimento e la crescita professionale delle future generazioni attraverso il sostegno economico alle famiglie dei lavoratori del settore edile affinché possano contare su un supporto nella formazione dei figli a carico.

Da fine ottobre sarà possibile presentare domanda, e sarà disponibile l’apposito modulo su www.cassaedilebrescia.it, per i contributi scolastici relativi all’anno 2025-2026.

Nomina nuovo segretario Filca

Il Consiglio generale della Filca Cisl ha eletto Mirko Capelli nuovo segretario generale provinciale. Dal 2017 in Filca Brescia e dal 2018 in Segreteria nel ruolo di segretario organizzativo, succede ora a Sara Piazza nell’incarico di segretario generale di Filca Cisl Brescia e, con il rinnovo delle nomine delle figure che fanno riferimento alle Organizzazioni territoriali dei lavoratori nei Comitati di presidenza degli enti bilaterali delle costruzioni – Cape ed Eseb – sarà chiamato a ricoprire un ruolo di vertice in una delle due realtà in rappresentanza della parte sindacale.

Vestiario: Cambiano le modalità di richiesta e fornitura L’impresa sceglie sulla base del Dvr aziendale

Per perfezionare la prestazione relativa alla fornitura di vestiario e scarpe antinfortunistiche effettuata una volta all’anno dalla Cassa edile, indicativamente per la fine di dicembre, le parti sociali delle costruzioni della provincia di Brescia hanno deliberato di raccogliere direttamente dalle imprese le scelte relative alla tipologia di calzatura e vestiario, tra cui i lavoratori, che ne matureranno il diritto, potranno poi selezionare i capi da ricevere. Questo per assicurarsi che gli operatori del settore possano scegliere calzature e abbigliamento compatibili con quanto riportato nel documento di valutazione dei rischi aziendale (Dvr) che identifica i rischi presenti nell'ambiente di lavoro e individua le misure di prevenzione e protezione da adottare per le specifiche lavorazioni svolte. L’impresa viene dunque coinvolta direttamente nella scelta della fornitura: dovrà indicare abbigliamento e scarpe nella denuncia di competenza del mese di marzo, da perfezionare entro la fine del mese di aprile. Sulla base delle scelte segnalate, i lavoratori che matureranno il diritto alla fornitura del vestiario, riceveranno un dépliant a cui riferirsi per la selezione dei capi e delle calzature disponibili indicate dal proprio datore di lavoro. Cassa edile invita le imprese a procedere con le valutazioni necessarie e i consulenti a raccogliere le informazioni dalle imprese assistite.

Next-Gen Construction In Eseb le innovazioni del settore edile si presentano ai futuri tecnici di cantiere

SStampa 3D, cani robot, droni, fotogrammetria, termografia e intelligenza artificiale. La prima Giornata delle tecnologie organizzata dall’Its Academy I Cantieri dell’Arte fa sintesi dell’evoluzione che sta attraversando a vari livelli il mondo delle costruzioni

Zainetto Heron

i è svolta in Eseb la prima Giornata delle tecnologie organizzata da Fondazione Its Academy I Cantieri dell’Arte. Un momento dedicato all'innovazione e alla sostenibilità, pensato per offrire ai partecipanti, giovani studenti che si stanno formando per diventare futuri tecnici di cantiere, una panoramica degli strumenti e delle conoscenze necessarie ad affrontare le sfide che interessano l’edilizia moderna. All’evento, rinominato “Next-Gen Construction”, hanno preso parte tutti gli studenti delle prime annualità dell’Istituto di formazione tecnica superiore, che conta sedi in cinque diverse province della Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Cremona). La giornata ha riunito in città, nell’headquarter bresciano dell’Its, ragazzi e ragazze pronti ad approfondire i temi della sostenibilità e dell’innovazione, veri e propri pilastri alla base della formazione dei tecnici di can-

Il rilievo speditivo è una tecnica di acquisizione rapida e accurata dei dati tridimensionali di un ambiente, utilizzata anche nel settore edile, che consente di ottenere nuvole di punti dettagliate in tempi ridotti, facilitando la pianificazione, la progettazione e la gestione dei progetti di costruzione. Tra questi strumenti all'avanguardia, lo zainetto Heron dell'azienda Gexcel S.r.l., un sistema portatile di rilevamento 3D basato su tecnologia Slam (Simultaneous Localization and Mapping). Versatile e preciso delle operazioni di rilievo, gestisce la traiettoria in modo flessibile e in ambienti anche difficili o inaccessibili. La testa di misura può essere montata su uno zaino robusto o su una piastra ultra sottile installata su autoveicoli. Trova applicazione in diversi momenti del ciclo di vita di un edificio: dalla fase di progettazione e pianificazione, per la creazione di progetti e la valutazione delle condizioni esistenti, al monitoraggio in cantiere, dove è utile per monitorare l’avanzamento dei lavori, identificare discrepanze e correggerle. Nella gestione delle risorse, calcola volumi e superfici con precisione e aiuta a ridurre gli sprechi e ottimizzare i costi. Durante l’ispezione e la manutenzione, infine, facilita la pianificazione delle attività e garantisce la sicurezza duratura delle strutture. L'adozione di tale sistema consente una maggiore efficienza operativa e una significativa riduzione dei costi.

tiere del futuro. Un’occasione per presentare alle nuove generazioni l’evoluzione che sta attraversando a vari livelli il mondo delle costruzioni e le tecnologie all’avanguardia utilizzate dai professionisti dell’edilizia moderna.

“Conoscere gli strumenti innovativi a disposizione del comparto e acquisire competenze specifiche per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti a livello europeo è prerogativa per un settore che vuole stare al passo con i tempi” afferma Antonio Crescini, direttore Its Academy I Cantieri dell’Arte. “Un settore protagonista nell’evoluzione delle città, che sarà guidata da nuove figure qualificate in grado di sfruttare le potenzialità di tecnologie high-tech con consapevolezza e professionalità, per volgerle a un cambiamento orientato alla sostenibilità e alla digitalizzazione dei cantieri”. Dopo i saluti istituzionali, le parole di Massimo Angelo Deldossi,

Mobile robot Spot

Il mobile robot Spot della Boston Dynamics è una delle soluzioni più innovative e versatili utilizzate in edilizia per monitorare e gestire i cantieri in modo autonomo e sicuro. Grazie alla capacità di muoversi agilmente anche su terreni irregolari, è utile per il rilevamento e la sorveglianza dei cantieri. Usato principalmente come robot da ispezione, è equipaggiato con telecamere ad alta definizione, sensori termici e Lidar, per rilevare dati sulle condizioni strutturali degli edifici, individuando rischi o problemi. Migliora la sicurezza del cantiere, riducendo il rischio di incidenti e consentendo un monitoraggio costante senza rischi per la salute. Inoltre, può essere facilmente integrato con altri dispositivi e piattaforme software, ottimizzando la logistica e la pianificazione delle fasi lavorative. Il suo impiego offre diversi vantaggi: aumento dell’efficienza operativa, riduzione dei tempi di ispezione e raccolta di informazioni dettagliate in tempo reale.

Matteo Baroni nuovo presidente Its

Succede a Marco Martini nel ruolo di presidente dell’Its Academy I Cantieri dell’Arte l’architetto Matteo Baroni, titolare dell'impresa MBA Costruzioni di Milano. In attesa di poter approfondire con lui gli obiettivi che indirizzeranno il suo mandato alla guida dell’istituto di formazione tecnica superiore per la qualificazione post-diploma nel settore del restauro e delle costruzioni, ripercorriamo in sintesi la sua esperienza che lo ha portato ad affiancare al lavoro di imprenditore edile, che continua ancor oggi, l’impegno verso le nuove

Drone

generazioni di costruttori. Così, dopo la laurea al Politecnico di Milano e un diploma all’Ispi in Sviluppo e Cooperazione internazionale, che lo ha portato poi a voler approfondire le analisi urbanistiche con un successivo Master in Urbanistica e Sviluppo economico alla London School of Economics, è entrato nell’impresa di famiglia e poi nel mondo associativo: prima come presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Assimpredil Ance Milano, poi a livello regionale come presidente Ance Giovani Lombardia ed infine come coordinatore in Ance Giovani del Gruppo marketing e comunicazione. Un’attenzione consolidata verso chi si approccia alla professione di imprenditore edile, che lo porta oggi a guidare anche una realtà d’eccellenza per la formazione in Lombardia di figure professionali qualificate e competenti in un settore in continua espansione, che richiede figure tecniche altamente specializzate nei campi dell’edilizia, dell’arte e delle nuove tecnologie per le costruzioni.

intervenuto in veste di vicepresidente di Ance nazionale con delega tecnologie e innovazione e di Mattia Morandi, tecnico della Wasp, azienda leader nel settore della stampa 3D. Nella seconda parte della giornata, gli studenti sono stati suddivisi in quattro gruppi per partecipare a laboratori coordinati dagli esperti di aziende impegnate ogni giorno a innovare il settore delle costruzioni (Wasp, Spektra Srl, Gexcel Srl e 3D Target Srl). Durante queste sessioni pratiche hanno potuto confrontarsi con alcune delle tecnologie più all’avanguardia del momento: stampa 3D, cani robot autonomi per applicazioni industriali e rilevamenti geospaziali, sistemi portatili di rilevamento tridimensionale e droni, analizzando più nel dettaglio l’applicazione di fotogrammetria, termografia e intelligenza artificiale.

“La prima giornata delle tecnologie ha rappresentato un'occasione unica per i gio-

vani partecipanti per aprirsi a nuove opportunità e progettare insieme il cambiamento che attende l’intero settore delle costruzioni.

I ragazzi hanno potuto confrontarsi con aziende che riconoscono l'importanza della sostenibilità e dell'innovazione e che, ormai da tempo, gettano le basi per un cambiamento significativo e duraturo” sottolinea Paolo Bettoni, presidente di Eseb.

“La formazione — precisa — riveste un ruolo cruciale in questo processo, poiché consente di orientarsi verso la giusta direzione per affrontare le sfide future. Le nuove generazioni hanno dimostrato una notevole sensibilità nei confronti di questi temi e una grande prontezza nel rispondere alle necessità del mondo che cambia. Sono pronti a mettersi in gioco, apprendendo con curiosità, impegno e costanza, e a diventare protagonisti attivi di un futuro sostenibile e innovativo”.

Il drone Matrice 350 Rtk dell’azienda Dji è una delle soluzioni più avanzate nel campo della tecnologia per l'edilizia ed è indicato per il rilevamento e il monitoraggio delle costruzioni. Dotato di un sistema di posizionamento Rtk (Real-Time Kinematic) garantisce una precisione millimetrica di mappatura e rilievo topografico, rendendolo ideale per la gestione dei cantieri e delle opere. In edilizia è soprattutto utilizzato per la creazione di modelli 3D dei terreni e delle strutture esistenti, attraverso la fotogrammetria aerea. Grazie anche alla possibilità di integrarsi con vari sensori, consente di ottenere mappe e modelli 3D accurati, che possono essere utilizzati per il monitoraggio continuo dello stato del cantiere, la gestione delle risorse e la pianificazione di nuove fasi dei lavori. Oltre a raccogliere dati in tempo reale, permette ai tecnici di cantiere di prendere decisioni immediate e migliorare l'efficienza operativa. Grazie a una lunga autonomia di volo (fino a 55 minuti) e alla robustezza in condizioni meteo difficili, il drone è utile anche in ambienti complessi o inaccessibili: riduce i tempi di lavoro e gli errori, aumenta la sicurezza abbattendo i costi e migliorando la qualità dei progetti.

Stampa 3d Wasp

“Crane Wasp” è il primo sistema di stampa 3D architettonico che consente di stampare abitazioni, materiale reperito a chilometro zero, scarti della filiera agricola e materiali edilizi standardizzati. Attraverso il suo utilizzo, è possibile ridurre drasticamente il tempo di costruzione delle abitazioni, grazie anche a processi automatizzati che hanno l’ulteriore vantaggio di ridurre la possibilità di errori durante la fase di progettazione. Grazie a una struttura modulare e scalabile, può facilmente adattarsi a spazi ridotti e al chiuso. Tra i principali vantaggi derivanti dall’utilizzo di questa nuova tecnologia, una maggiore flessibilità e libertà nella realizzazione del progetto, che consente di dare vita a forme complesse. Non è da meno l’attenzione all’ambiente: la stampante 3D abbraccia l’economia circolare riducendo gli scarti di lavorazione e aumentando l’accuratezza della costruzione e la sicurezza in cantiere.

UN SUPPORTO PER I LAVORATORI

E LE IMPRESE

EDILI INNOVAZIONE

E WELFARE

ance brescia

Dalla newsletter settimanale di marzo e aprile 2025, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, economia e lavori pubblici. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it.

Puoi ricevere la newsletter di Ance Brescia mandando una richiesta via e-mail a info@ancebrescia.it

TRIBUTI

Marzo - Appalti pubblici. Chiarimenti sulla fatturazione Iva e lo Split Payment

In materia di appalti pubblici, l’Agenzia delle Entrate ha confermato la possibilità, per le imprese, di adottare entrambi i metodi di fatturazione, al netto o al lordo della ritenuta dello 0,5%. L’esigibilità dell’Iva si verifica solo al momento del pagamento del corrispettivo, a prescindere dalle modalità di pagamento utilizzate. È stato chiarito che, in un appalto pubblico, è ammessa in fattura l’indicazione del compenso per la prestazione, al lordo della ritenuta dello 0,5% a garanzia degli obblighi contributivi. Al momento dell’effettivo pagamento della ritenuta, già fatturata, la Pubblica

amministrazione trattiene l’Iva e la versa all’Erario con la procedura dello Split Payment. Alle imprese è dunque concesso emettere fattura comprensiva anche della quota di ritenuta. In ambito di split payment, le PA versano l’Iva sul corrispettivo del contratto direttamente all’erario e non al fornitore. L’imposta diventa esigibile al momento del pagamento del corrispettivo all’impresa, con facoltà per la Pubblica amministrazione di anticipare il versamento dell’Iva prima dell’effettiva erogazione del saldo.

MarzoImponibilità Iva del distacco di personale anche a fronte del mero rimborso del costo dei lavoratori distaccati

Dal 1° gennaio 2025 è stato eliminato il regime di irrilevanza Iva dei prestiti o distacchi del personale, per i quali l’impresa distaccataria è tenuta a rimborsare al datore di lavoro il costo dei lavori stessi. Con la nuova norma, dunque, si integra una prestazione di servizi rilevante ai fini Iva nel caso di nesso diretto tra il servizio

reso e il corrispettivo ricevuto. Tale nesso si basa sulla reciprocità e sul mutuo condizionamento delle prestazioni, anche nell’eventualità in cui il personale è distaccato a fronte del solo rimborso degli oneri sostenuti, senza marginalità per la distaccante. La suddetta rilevanza viene introdotta per i prestiti e distacchi di personale stipulati o rinnovati a decorrere dal 1° gennaio 2025. Gli uffici dell’Associazione (enrico.massardi@anceb rescia.it) restano a disposizione per qualsiasi chiarimento.

ECONOMIA

Marzo - Nuova Sabatini Green

Con la Nuova Sabatini Green le aziende possono ottenere un contributo fino al 10% sugli investimenti in beni strumentali sostenibili, finanziabili con leasing o prestiti agevolati. Gli

investimenti devono riguardare le seguenti categorie: macchinari e attrezzature produttive, tecnologie per la sostenibilità ambientale, beni autonomi e funzionali, soluzioni per l’innovazione digitale e la transizione ecologica. A garanzia dell’impatto positivo dal punto di vista energetico e ambientale dei beni acquistati, si richiede l’ottenimento di certificazioni ambientali. Per maggiori informazioni è possibile contattare gli uffici di Ance Brescia (enrico.massardi @ancebrescia.it).

Marzo - Misura Competenze &Innovazione

La misura, nata per invogliare le aziende ad abbracciare le nuove opportunità derivanti dalla transizione digitale ed ecologica, mette a disposizione finanziamenti per il supporto dello sviluppo del capitale umano. Nello specifico, è previsto un contributo a fondo perduto (fino a 50.000 Euro per domanda) con un’agevolazione che copre fino all’80% delle spese ammissibili, suddivisibili in due categorie: “Potenziamento delle Competenze” e

“Apprendistato di Alta Formazione e Ricerca”. Gli interessati possono contattare gli uffici di Ance Brescia (enrico.massardi @ancebrescia.it).

LAVORI PUBBLICI

Marzo - Decreto correttivo. Il dossier Ance sulle principali novità per i lavori pubblici

Sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2024 è stato

pubblicato il decreto legislativo n. 209 relativo alle disposizioni integrative e correttive al Codice dei contrasti pubblici.

L’approfondimento a cura della Direzione Legislazione Opere Pubbliche, include i contributi delle Direzioni Relazioni Industriali, Edilizia e Territorio, Affari Economici, Finanza e Centro Studi e dell’Ufficio Transizione Digitale di Ance.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito di Ance Brescia.

Marzo - Mancata sottoscrizione, da parte della mandante, dell’offerta tecnica. Se l’offerta risulta riconducibile all’operatore economico in modo inequivocabile non è prevista l’esclusione

L’appello viene considerato infondato se il Collegio sostiene che l’esame della controversia non può prescindere dal richiamo dei principi a cui si ispira il Codice dei contratti pubblici, tra i quali anche quello del risultato, il quale può essere considerato dal giudice come criterio orientativo per valutare le sorti di una procedura d’appalto. Il principio del risultato è volto al raggiungimento dell’obiettivo finale che, nella fase di affidamento, corrisponde alla stipulazione del contratto, in quella di esecuzione alla realizzazione dell’intervento con rapidità, economicità e qualità. Va da sé che il giudice è tenuto a tutelare l’interesse della stazione appaltante ottenendo prestazioni che garantiscano il miglior risultato possibile. In conclusione, in casi di contrasto tra il dato formale relativo al rigoroso rispetto del disciplinare di gara e il dato sostanziale che attesta la presenza dei requisiti necessari per l’aggiudicataria, è necessario dare priorità a quello sostanziale, ossia il risultato utile raggiunto dalla stazione appaltante di aver scelto l’operatore economico considerato più idoneo per l’esecuzione dell’appalto. Per maggiori informazioni contattare gli uffici di Ance (sara.meschini@ancebrescia.it).

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