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storia per il domani

fini socio-politici di ispirazione socialista. Sappiamo come il passo successivo, sino all’apologia e alla retorica del lavoro, sia consistito nella pittura realistica del comunismo sovietico.

Noi vogliamo tuttavia restare nelle antiche raffigurazioni del lavoro edile, o simili, ispirate da temi religiosi, come la citata Arca di Noè, come la Torre di Babele. Non avremmo documentazione del lavoro di cantiere se non fosse esistita questa fortunata giustificazione. Soprattutto la costruzione della famosa torre della discordia è stata di frequente occasione per la descrizione di muratori al lavoro, di muri in costruzione, di scale, verricelli e impalcature. Vi sono quadri, come La costruzione della Torre di Babele di Pieter Bruegel il Vecchio, che offrono una vera enciclopedia del mondo delle costruzioni a metà del XVI secolo. In una miniatura del 1420, fra i moltissimi particolari minuziosamente disegnati, vi è anche la raffigurazione di un incidente sul lavoro, evidentemente allora molto più frequenti di oggi: un uomo precipita da un’impalcatura. In vari altri disegni di questi secoli si vedono chiaramente gli argani, le carrucole, le cazzuole, gli scalpelli, i picconi, i martelli e i badili, la squadra e il filo a piombo, la crescita dei muri su ordinate file di mattoni e la preparazione della malta a terra con il suo trasporto in quota dentro ceste o vassoi caricati sulle spalle, lungo ripide rampe e scale in legno. La logica della raffigurazione realistica rende queste vedute quasi fotografie. Si consideri, inoltre, che tali raffigurazioni sono ancor più preziose per il fatto che sono molto pochi gli oggetti, gli utensili, i macchinari di cantiere conservati ed è rarissimo vederne nei musei. Questa dispersione distruttiva delle attrezzature rientra nella svalutazione del mondo del lavoro che era insita nella considerazione antica di cui si parlava. Ovviamente si tratta di una svalutazione culturale, non certo materiale ed economica, perché tutti sapevano quanto importanti fossero i lavori edili, l’ingegno dei costruttori di ponti e acquedotti e le raffinatezze dei costruttori di cattedrali.

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Abbiamo anche una stupenda miniatura, ancora più dettagliata di quanto già non siano normalmente le pagine dipinte del Quattrocento. Raffigura in primo piano il cantiere per la costruzione dell’Arca di Noè. Forse il capomastro che, in piedi, al centro dell’immagine ha un atteggiamento direttivo, è proprio Noè. Sullo sfondo è descritto il corteo delle coppie di animali che già si avvicinano all’imbarcazione. Ma in questo caso quello che conta è la minuziosa precisione con la quale è descritto tecnicamente il cantiere di una costruzione in legno. I carpentieri sono delineati con assoluto realismo, ben lontano da altre raffigurazioni di genere. Essi impugnano in modo appropriato diversi attrezzi, dalla sega alla pialla, dal succhiello all’ascia, dal martello alle sgorbie e al mazzuolo per legno. Sul tetto si nota l’accurato ritratto di un operaio che sistema le assi sulle traverse fissando con chiodi che egli martella nel legno. Accanto è disegnata anche la cesta piena di chiodi che egli tiene a portata di mano. Il telaio della porzione superiore dell’arca è dettagliatamente disegnato e sembra un disegno ingegneristico. La struttura poggia su travi di fondazione provvisoria, che la staccano dal contatto diretto con il terreno. Le travi orizzontali sono già disposte mentre si procede a porre la trama minore dei travetti. Sulla falda del tetto le terzere stanno per essere coperte dall’assito. Insomma, vediamo un autentico scatto fotografico di un cantiere di seicento anni fa. nnn nnn

In altra accuratissima miniatura è invece raffigurato il cantiere per una cattedrale gotica, uno dei cantieri più affascinanti e interessanti di tutta la storia antica.

Nella pagina a fianco: Particolare del quadro di Bruegel sulla Torre di Babele. Si notano molte descrizioni dettagliate delle strutture di cantiere, come le centinature e le scale, fra le quali la gru con ruota mossa internamente da uomini che camminano.

Da sinistra, dall’alto: Miniatura raffigurante la Torre di Babele con molti dettagli molto realistici sul lavoro di cantiere e, in alto, l’incidente del muratore che cade dalle impalcature a mensola.

Straordinaria raffigurazione del cantiere di carpentieri per la costruzione dell’Arca di Noè.

La sfarzosa raffigurazione di un cantiere gotico.

Scena medievale di cantiere con la visita del re. Suo interlocutore il capomastro, con la squadra e un grande compasso. Fra gli operai al lavoro uno utilizza l’archipendolo per la verifica di orizzontalità e verticalità. Al centro un argano.

Disegno medievale raffigurante il lavoro edile con operai che rompono pietre, usano la cazzuola e il filo a piombo.

Mentre in secondo piano si erge l’architettura, ormai in uno spinto stadio di esecuzione, nel primo piano sono descritti lavoratori, stavolta della pietra. Vi è illustrata ogni operazione degli scalpellini, che eseguono sbozzature e finiture di nervature per blocchi da sovrapporre. Molto interessante è però anche la presenza di veri e propri scultori che stanno realizzando statue sacre. Giustamente l’autore ha unito scalpellini e scultori poiché la cattedrale gotica è costituita da un’unità specialissima fra architettura e altre arti, fra le quali spiccano la scultura e l’arte vetraria. Nel gruppo dei lavoratori è anche raffigurata l’altra operazione essenziale nel cantiere: la preparazione della malta di calce. Sono raffigurati correttamente due operai, uno dei quali versa l’acqua da un secchio sull’impasto che l’altro uomo rimescola con l’apposito attrezzo. Nella parte più alta dell’edificio è raffigurato anche un grande argano che sta sollevando un grosso masso di pietra, con la tipica ruota, non raramente mossa da uomini che camminavano all’interno spingendo con le gambe il pesante meccanismo.