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Case di comunità: un nuovo rapporto tra sanità e territorio

Modelli di costruito all’avanguardia che si inseriscono armoniosamente nel contesto ambientale circostante promuovendo la fisiologica connessione tra verde e benessere psicofisico. Tra questi l’innovativo progetto presentato dallo Studio Boeri Architetti per la realizzazione a Cunettone di Salò di una Casa di Comunità destinata alla salute e alla cura della persona, che si rapporta direttamente con la collettività per offrire un’assistenza sociosanitaria più vicina e accessibile. La soluzione individuata consegnerà ai cittadini entro il 31 gennaio 2026 una struttura aperta e in stretto dialogo con il territorio, che limita l’impatto sull’ambiente grazie all’adozione di scelte architettoniche e costruttive sostenibili. Le Case di Comunità potenziano l’azione del Servizio Sanitario Regionale promuovendo capillarmente sul territorio lombardo assistenza medica, attività di prevenzione e servizi sociali, ponendosi quale punto di riferimento per la comunità, che beneficia di pre- stazioni attente alla dimensione personale dell'assistito e trasversali ai bisogni di natura sanitaria. Nuove strutture previste in attuazione della Missione Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza — per quella di Salò l’investimento ottenuto dalla Regione tramite i fondi del Pnrr è pari a 10,5 milioni di euro — vengono definite nel decreto del Ministero della Salute n. 77 del 23 maggio 2022, come “il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale un cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria”.

La Casa di Comunità di Salò funzionerà da filtro rispetto alla struttura ospedaliera, garantendo un punto di accesso unico per la presa in carico totale della persona. Ambulatori di assistenza primaria, specialistica e per la diagnostica di base, consultori, aree di prevenzione e promozione della salute e spazi di integrazione per i servizi sociali troveranno casa in una struttura architettonica che si arricchisce di soluzioni sostenibili e di una for- te componente naturale per agire positivamente sul benessere mentale e fisico dell’assistito grazie agli effetti positivi di una struttura che si pone in forte connessione con il verde circostante.

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“Dopo la drammatica esperienza del Covid-19 è diventato ancora più urgente ripensare all’ubicazione e alla distribuzione dei servizi di prevenzione e assistenza per la salute dei cittadini, immaginando una struttura sanitaria diffusa nel territorio. Per questo siamo stati felici di rispondere alla richiesta, di ASST Garda e Regione Lombardia, di progettare la Casa di Comunità di Salò, che verrà realizzata nella frazione di Cunettone” dichiara l’archistar Stefano Boeri, fondatore nel 1999 di Boeri Studio, poi Stefano Boeri Ar- chitetti. “Nella prospettiva di valorizzare gli aspetti di Sanità sociale per la comunità, abbiamo immaginato un edificio circolare caratterizzato da una corte aperta, una facciata verde e un elevato grado di autosufficienza energetica. L’impiego del legno sarà inoltre un altro aspetto importante sia nella fase costruttiva, grazie alle possibilità di prefabbricazione, sia nelle diverse fasi di vita dell’edificio”.

Cuore della struttura, che si svilupperà su due piani fuori terra con una porzione interrata, sarà proprio la corte verde interna, sulla quale si affacceranno le aree di socialità, ristoro e attesa. Questi volumi si estenderanno fuori dalla pianta circolare principale, favorendo quella connessione tra paziente e natura che rap- dialogo con il contesto in cui andranno a inserirsi presenta il valore aggiunto dell’intero progetto. Uno spazio che si carica di forza simbolica diventando un punto di incontro e di accoglienza della comunità. Dalla copertura di questi volumi prenderà inoltre forma, al piano superiore, una terrazza aperta, accessibile agli ospiti della struttura. Anche la facciata esterna testimonia il ruolo di primo piano riservato alla componente vegetale. Il verde definisce l’identità della nuova Casa di Comunità di Salò ricoprendone le ampie vetrate e contenendo la permeabilità visiva tra interno ed esterno. Fissata al corpo principale, una struttura in legno funge sia da supporto alle piante rampicanti e cascanti, che crescono in vasi-marcapiano appositamente progettati, sia da sistema di ombreggiamento. La vegetazione si integra in questo mo- do con i sostegni lignei oscuranti, contribuendo a un raffrescamento naturale dell’edificio. Dall’altro lato, la componente in legno caratterizza l’architettura esterna della Casa di Comunità, richiamando la continuità tra la struttura costruita dall’uomo e gli spazi verdi esterni. Il progetto presta infine un’attenzione specifica anche all’autosufficienza energetica dell’immobile, garantita dall’installazione in copertura di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rinnovabile.

L’esempio di Salò ispirerà senza ombra di dubbio la costruzione delle nuove Case di Comunità, orientando lo sviluppo di soluzioni non solo belle esteticamente e accoglienti, ma soprattutto sviluppate nel rispetto e in reciproco dialogo con il contesto in cui andranno a inserirsi.