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Gestione dell’impresa

Adeguati assetti e modelli organizzativi

deputato ciascun soggetto, consentire la verifica dei processi decisionali compiuti dai soggetti cui sono attribuiti i relativi poteri, garantire la competenza dei soggetti preposti a funzioni amministrative e di controllo, e infine disporre e rendere presenti a tutto il personale le direttive e i processi aziendali. Sul piano operativo è richiesto all’impresa di predisporre un documento, formalizzato e approvato dagli organi societari, che contenga, dopo specifici richiami normativi, la descrizione dell’attività, dei controlli e delle responsabilità, ai fini della corretta applicazione della struttura organizzativa, amministrativa e contabile, così da evi- denziare l’organigramma societario in modo ben definito avendo chiara la ripartizione dei compiti e delle relative responsabilità aziendali. Per realizzare un piano d’azione l’impresa deve fare una fotografia obiettiva e il più completa possibile della propria realtà. Solo partendo da qui è possibile definire con chiarezza le operazioni da svolgere. Quanto, poi, all’aspetto amministrativo e contabile, occorrerà definire le modalità di attuazione dei vari processi amministrativi tesi alla finalità della redazione del bilancio. Specificando chiaramente i compiti del responsabile dell’ufficio contabilità. L’organo amministrativo e il responsabi- le della direzione contabile dovranno illustrare e il sistema operativo posto in essere per il controllo e la tempestiva rilevazione della crisi. A tal fine sarà anche utile l’analisi di bilancio per indici e flussi necessari a misurare eventuali carenze economico-finanziarie anche temporanee. Un corretto assetto organizzativo dovrebbe essere capace di individuare e correggere tempestivamente alcuni indicatori di crisi che sono: debiti verso dipendenti scaduti da almeno 30 giorni e pari a oltre il 50% del complessivo mensile, debiti verso i fornitori scaduti da almeno 90 giorni e per un ammontare superiore a quello non scaduto, esposizioni bancarie e finanziarie scadute da oltre 60 giorni (o che hanno superato da almeno 60 giorni il limite degli affidamenti), purché rappresentino almeno il 5% del totale, debiti verso enti previdenziali e Agenzia delle entrate e Riscossione scaduti da 90 giorni.

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A differenza del modello di organizzazione, gestione e controllo previsto dall’art. 6 del Decreto 231 (in seguito, anche "modello organizzativo"), la cui adozione, per quanto raccomandabile, è meramente facoltativa, il CCII comporta l’obbligo di adottare l’assetto definito nel già citato art. 2086 c.c. In entrambe i casi gli obiettivi possono essere raggiunti solo se viene garantita una efficace elaborazione e trasmissione delle informazioni. Per tale ragione gli organi di controllo societari assumo un ruolo principale nell’istituzione di adeguati assetti organizzativi.

Ad oggi le novità normative spingono verso un cambiamento culturale profondo, che inevitabilmente si scontra con le tendenze imprenditoriali delle imprese italiane, le quali affrontano la crisi soltanto quando si manifesta. L’idea di fondo è che al fine di gestire agevolmente l’attività, sia strategicamente che finanziariamente, la crisi non solo debba essere fronteggiata alla sola occorrenza ma che essa, in un’ottica creditizia prettamente utilitaristica, vada nascosta fin quanto possibile.

Interessate dal piano di interventi triennale 42 scuole tra la Bassa bresciana e la Valle Camonica, nove delle quali si trovano in città. Secondo i dati resi disponibili, il Broletto ha in gestione 64 istituti, 22 in città e 42 sul territorio provinciale, che ospitano oltre cinquantamila studenti. La maggior parte delle scuole superiori è stata costruita tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta e necessita di riqualificazioni strutturali ed energetiche. Per questo motivo l’Ente ha con soddisfazione dato il via a un piano di interventi storico, che guarda al miglioramento della sicurezza e della qualità della vita all’interno delle scuole.

Si parla di 60 milioni di euro: circa 40 milioni provenienti da due tranche di finanziamenti Pnrr, quasi 14 da ex fondi Bei (Banca europea per gli investimenti) rientrati nel Pnrr e una maggiorazione decretata dal Governo per far fronte ai rincari delle materie prime. A sostegno degli interventi sono arrivate anche le casse dello stesso Broletto e la preziosa compartecipazione di Enti locali e delle tre Comunità montane.

Nel piano rientrano interventi quali la manutenzione dell’Ipssar “De’ Medici” di Desenzano del Garda del valore di 500mila euro, l’adeguamento sismico del “De André” di Brescia da circa 760mila euro e la realizzazione di un complesso parzialmente interrato all’istituto superiore “Einaudi” di Chiari con copertura riservata a vigneto.

A Ponte di Legno arrivano 3,5 milioni per lavori di ampliamento, che consentiranno al Cfp “Zanardelli” di disporre di una nuova cucina attrezzata e di uno spazio polifunzionale per poter ospitare manifestazioni, eventi legati all’arte culinaria, sessioni informative e divulgative. La struttura rispetterà lo stretto rapporto tra uomo, edificio e ambiente attraverso l'utilizzo materiali a basso consumo energetico e di fonti energetiche rinnovabili, che garantiranno massimi livelli di comfort dal punto di vista termico, luminoso, acustico.

In Valle Camonica, con la sigla di un protocollo d’intesa tra Provincia di Brescia, Comunità Montana e Comune di Breno, sono stati destinati oltre sette milioni di euro (sei a carico della Provincia) a interventi di edilizia sco-