L'Altra Sesto - luglio 2020

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L’ALTRA VOCE

DENTRO SESTO

FIORENZA BASSOLI

Negare le regole è diventata la regola della maggioranza

Il Consiglio diventa un mero “votificio” senza democrazia

La ragazza che divenne la prima donna Sindaco


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SCINTILLE POLITICHE

Tredici delibere in 5 minuti la «notte buia» del consiglio

È stata una serata meno lunga del previsto, senza necessità di riaggiornamento della seduta (i lavori si sono chiusi poco prima della mezzanotte dopo la verifica di un’ora prima sull’andamento delle delibere all’Ordine del Giorno). Non per questo è improprio parlare di “notte buia” per il Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni, riunitosi in data 21 luglio scorso per portare in discussione e successiva votazione ben dodici delibere, tra cui alcune particolarmente delicate. Quello che ha avuto sicuramente una maggiore eco in città riguarda il nuovo complesso polifunzionale Carmen Longo, l’ex impianto natatorio chiuso dal 2015 e che sin dal primo giorno il sindaco Roberto Di Stefano ha assunto quale simbolo – e insieme promessa - del rinnovamento legato alla sua elezione. Il cantiere, chiuso a marzo a causa delle misure imposte dalla diffusione del COVID-19, dovrebbe riaprirsi alle porte dell’autunno, facendo slittare il termine per

la consegna della struttura al 16 febbraio 2022. Il problema non si esaurirebbe tuttavia nella richiesta di una deroga sui tempi con contestuale modifica della convenzione stipulata, come sottoposte in aula. Sarebbe invece di natura strutturale, interessando la sostenibilità economico-finanziaria futura del complesso polifunzionale. Tra chi in città si dice fiducioso sull’esito positivo dell’operazione e altri che iniziano a paventare una possibile mancata conclusione del progetto (se il soggetto aggiudicatario dell’appalto decidesse di interrompere i lavori, perché l’opera ha perso la sua vantaggiosità, restituendo il bene all’amministrazione comunale, sulla città graverebbe l’onere di pagare i costi per gli interventi ultimati!), i consiglieri comunali sono stati chiamati a un vero e proprio “atto di fede”. Un esercizio che ha visto impegnati tutti i gruppi di maggioranza e nessuno dell’opposizione, perché Partito Democratico e “Sesto al Primo Posto” avevano abbandonato l’aula su-

bito all’inizio dei lavori per protesta contro il dimezzamento del tempo concesso per la discussione (5 minuti); Lista Civica Giovani Sestesi e Movimento 5 Stelle sceglie-

Lista Civica Giovani Sestesi e Movimento 5 Stelle sceglievano di non prendere parte al voto vano di non prendere parte al voto. Rimaneva sospesa l’ombra di un richiamo del Prefetto, una lettera con cui sarebbe stata chiesta l’esibizione del Piano Economico-Finanziario vigente, che non esisterebbe però per il Sindaco e la sua Giunta (rappresentata, con riferimento alla partita, dall’Assessore Antonio Lamiranda), che hanno respinto al mittente anche l’estremo tentativo in aula da parte della minoranza di poter avere accesso agli atti.

Scintille anche dal confronto sul Distretto Urbano del Commercio (DUC), - Sestodistretto -, istituito una decina d’anni fa. L’argomento, collegato alla delibera di integrazione del programma per l’affidamento di incarichi di collaborazione autonoma a soggetti estranei all’amministrazione, si è ben presto mutato in aula in un pretesto per una gara di attribuzione di meriti e demeriti. Via Picardi? L’intervento sarebbe del tutto nuovo e innovativo stando alle parole dell’Assessore Maurizio Torresani, nulla a che vedere con quanto proposto in passato. Alla buona riuscita del progetto starebbero contribuendo tutti, con l’esclusione del rappresentante di Assocommercio al tavolo della Consulta del Commercio, che non avrebbe portato alcuna proposta da condividere. Un attacco personale, benché non fossero pronunciati nome e cognome della persona, che poco aveva che spartire con i lavori di un’aula con compiti di controllo politico-amministrativo dell’operato di un ente locale.

Un’accusa - quella di Alessandra Aiosa (Presidente della Consulta del Commercio, componente per il Comune della cabina di regia legata al DUC di Sesto San Giovanni e capogruppo di Identità Civica) -, per di più, senza possibilità di replica, perché pronunciata in un contesto inappropriato. Con l’aggravante che l’oggetto della critica non era fisicamente presente, né aveva possibilità alcuna di intervenire (nel corso del Consiglio Comunale le uniche repliche per fatto personale sono consentite ai partecipanti ai lavori). Per la cronaca, nella stessa serata la maggioranza dell’aula ha votato a favore della cessione a Cap Holding dell’80% della partecipazione azionaria posseduta dal Comune in Core. E quel restante 20%? Servirà ad avere tariffe agevolate, hanno sottolineato i sostenitori dell’operazione. Ma quali costi avrà per la città mantenerlo in piedi in termini di struttura dirigenziale e altro? Ottavia E. Molteni

L’autogol della consigliera Aiosa L’abbiamo vista tante volte sventolare la documentazione, con quel fare da «prima della classe» che rimproverava i compagni discoli (leggi l’opposizione) sostenendo che gli atti andavano letti attentamente. Fatto sta che nel corso del consiglio comunale del 30 giugno scorso, la consigliera Alessandra Aiosa, presdiente della Consulta cittadina del Commercio, è stata pubblicamente e clamorosamente smentita nel corso del dibattito sulla Tari. Forse infervorata dalla discussione sulla nuova tassa, la consigliera ha definito il bando proposto dalla precedente amministrazione per la gestione dell’igiene urbana «antie-

conomico». «AreaSud ha dichiarato il bando antieconomico, questo è il motivo percui è stato cambiato il gestore...». Una dichiarazione che ha fatto sobbalzare l’ex primo cittadino Monica Chittò che ha immediatamente preso la parola chiedendo ad Aiosa di rettificare le proprie parole «altrimenti dovrò fare un esposto...» è stata l’aggiunta sibilinna della consigliera democratica. Compreso lo scivolone, la consigliera di maggioranza ha chiesto immediatamente la parola al presidente del consiglio che, non accortosi dell’accaduto, ha domandato se l’intervento fosse per fatto personale. Visibilmente infastidita, Aiosa ha chiarito che il

motivo era quello di rettificare delle dichiarazioni inesatte pronunciate nel corso dell’intervento precedente. «Mi è stato segnalato da parte della consigliera Chittò di aver utilizzato un termine improprio e riguardando la documentazione questo è avvenuto e vorrei correggere quello che ho detto. All’interno del mio intervento ho detto che il bando era antieconomico, correggo quanto detto...». Se da un lato è un bene che un politico ammetta di aver commesso un errore (circostanza non così frequente né a livello nazionale né a livello locale), dall’altro questo episodio dà la misura del livello dello scontro politico in città.


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POLITICA

Piscina Carmen Longo, le uniche certezza sono il caos e i ritardi Abbiamo provato in tutti i modi a lasciarci convincere che quella che si stava votando non era una “delega in bianco”. Purtroppo, a oggi, sul progetto della Carmen Longo non esistono che, su carta, una serie di slide e rendering e, dal vivo, gli interventi di demolizione sin qui effettuati presso l’ex struttura natatoria di Via Nino Bixio. Ora la società The Village è riuscita a strappare una deroga, con l’avallo delle forze di maggioranza, sulla consegna del futuro complesso multifunzionale, stante il fermo del cantiere per due mesi causa misure di lockdown e la forte svantaggiosità di riprendere subito i lavori se si voleva avere l’impianto a disposizione per l’estate del 2021, come inizialmente previsto. Presenterà però a settembre un nuovo Piano Economico-Finanziario (PEF) perché quello attuale non risulta più sostenibile. Di qui un dubbio: il progetto illustrato alla cittadinanza sarà portato a termine senza modifiche sostanziali? O, in corso d’opera, quello che dovrebbe diventare un tassello importante della Cittadella dello Sport tanto cara al Sindaco Di Stefano, diventerà qualcos’altro? Sicuramente non un impianto sportivo. Per capire se non si era ‘fatto il passo più lungo della gamba’ sarebbe stato

chino ristretto per aggiudicarsi l’opera? Al momento non lo possiamo sapere perché non avendo visto il Piano finanziario possiamo solo basarci sulle chiacchere del sindaco e dell’amministrazione. Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Chissà

... qualora il soggetto aggiudicatario decidesse di sospendere e abbandonare i lavori, il Comune dovrebbe saldare tutte le spese sostenute utile vedere il PEF che si avvia verso il pensionamento. Richiesta che noi e il M5S come forze di opposizione, abbiamo ribadito lo scorso 21 luglio in occasione del Consiglio Comunale con cui si chiedeva la rimodulazione del cronoprogramma dei lavori. Nulla da fare, come se si trattasse di una comunicazione personale tra la società aggiudicataria dell’appalto e questa amministrazione comunale. Di fatto stiamo parlando di sesso degli angeli perché nonostante le richieste in sede di commissione non abbiamo ricevuto i documenti inerente le criticità sollevate da

ATS e dei Vigili del fuoco sul progetto e in più sembrerebbe (ma questo dovrebbe essere un cavillo di legge) che qualora il soggetto aggiudicatario decidesse di sospendere e abbandonare i lavori, il Comune dovrebbe saldare tutte le spese sostenute in quel momento. Noi che siamo la parte attenta e destinata a vigilare su cosa succede in città, con pura ingenuità ci chiediamo: non è che questa possa essere una mossa commerciale e imprenditoriale dell’operatore perché possa guadagnare qualcosina in più visto che, probabilmente, nei calcoli precedenti era stato un po-

cosa succederà alla prossima votazione. Una cosa è certa: chi rischia sono i cosiglieri comunali, il sindaco e il dirigente che firma, mentre chi presenta in pompa magna (prendendosi i meriti mediatici) se ne sta al sole pancia all’aria godendosi la contesa. Mentre un gruppo di cittadini che ha regolarmente effettuato una raccolta firme per chiedere spiegazioni sulle criticità del progetto dovrà attendere. Perché? Perché c’è il covid. E allora arrivederci all’inaugurazione... elettorale. Lista civica Giovani Sestesi

Giunta, la figuraccia sull’articolo 40 Finalmente c’è un elenco dei siti dismessi a Sesto San Giovanni! Nell’ultimo Consiglio Comunale del 21 luglio l’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Lamiranda, se ne è vantato come di un successo personale. Peccato che si tratti dell’applicazione di una legge regionale approvata lo scorso novembre a modifica e integrazione della precedente, sulla stessa partita, del marzo 2005. Chi non avrebbe voluto già da tempo ‘avere il coltello dalla parte del manico’ nei confronti della proprietà dell’ex sede di Impregilo nella zona Marelli? O vedere tornare a vivere l’area dell’ex Cinema-Teatro Elena? Solo due esempi per dire che

l’attenzione (e l’indignazione) verso il comportamento delle rispettive proprietà ha accompagnato per anni la vita dei sestesi, traducendosi spesso nella preoccupazione per un livello di sicurezza che non è andato migliorando neppure con l’avvento di una Giunta intollerante e dal pugno duro, che ha fatto dei suoi mille mini-Daspo, prima, e adesso con il ricorso massiccio a sistemi di video-sorveglianza i suoi cavalli di battaglia. Nulla di cui vantarsi, stando a quanto continuano a raccontarci le cronache cittadine. Il Sindaco Di Stefano e i suoi assessori nulla avrebbero potuto neppure contro quei signori che hanno lasciato cadere

nell’incuria più totale diversi edifici e immobili se non fosse che ora c’è un nuovo articolo, il 40/bis, che potrebbe forse (e ripetiamo, forse) fornire una motivazione in più per avviare interventi edilizi di risanamento e di recupero. Quello che manca, però, è la visione politica. Non basta cambiare destinazioni d’uso per attirare investimenti, altrimenti diventeremo sempre più un anonimo quartiere di Milano. Bisogna guardare avanti, cogliendo gli esempi virtuosi di recupero di aree dismesse avvenuti in altre parti d’Europa. Ma per riuscirci servono, coraggio, lungimiranza e soprattutto capacità.

Nuove idee sul commercio? Zero... Nulla di nuovo all’orizzonte. L’ennesima brutta copia di un progetto già visto, trito e ritrito. Vogliono farci passare la spesa di soldi pubblici pari a 3.500 euro per un consulente come l’unica medicina per guarire il moribondo commercio di vicinato Sestese. Basta guardarsi attorno per vedere le condizioni disastrose dei negozi sestesi. Di fatto abbiamo assistito ad una presentazione senza ne arte e ne parte per la ripresa del commercio sestese inserendo come progetto di punta la riqualifica del

giardino di via Picardi, un progetto che vede la delibera di finanziamento nella lontana giunta a guida di Giorgio Oldrini. Stizzito e infastidito nella sua replica, l’assessore Torresani alza la voce dicendo che nulla c’entra, questo è un progetto nuovo di pacca. Solo che i fondi per la riqualificazione messi a disposizione derivano dagli oneri del progetto ex Carmine. In suo soccorso arriva anche Alessandra Aiosa, presidente della Consulta del Commercio che, tanto per gettare acqua sul fuoco, critica le non propo-

ste del rappresentante di AssoCommercio in sede di consulta. Peccato che ogni volta che qualcuno ha provato a portare delle proposte, queste venivano solo percepite come delle critiche. Di fatto, il team di esperti ad oggi ha solo ottenuto fallimenti. La baby Card che fine ha fatto? Il fallimentare progetto Vado a Sesto, il Distretto del commercio e in ultimo vogliamo parlare delle feste di Natale e del santo Patrono? Fino a quando le riunioni della consulta si svolgono tra amici e in un bar

rischiamo che questi siamo i risultati. Un suggerimento al presidente: se davvero vuole che la consulta funzioni faccia le cose serie ed istituzionali senza criticare doppi ruoli al Sig. Saponara perché, se guardiamo da vicino la sua consulta, vedremo che molti rappresentanti erano parte della sua lista elettorale che non ha esitato qualche mese dopo a salire sul carro dei vincitori. Nel frattempo vedremo i 3500 euro dei cittadini cosa produrranno e che sostegno daranno al tessuto economico della città.


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ABCDEROS

PROGETTI FUTURI

Piccoli mostri (politici) Dalla Città della Salute alla Stazione ponte, crescono anche a quanti «tormentoni» Sesto San Giovanni

Tullio Attanasio Iniziano tutti come bambini che si affacciano alla finestra della politica, questo mondo che “non capiscono”, che fa sorridere a volte, per le difese ad oltranza o le repentine retromarce. Che ha ritmi e schemi assolutamente incomprensibili per chi ne è al di fuori o almeno, pensa di esserlo. Sono tutti superpartes e sembra vogliano candidamente travalicare il confine maggioranza opposizione, alfieri del bene comune, della collaborazione e della fratellanza politica. Da quel momento in poi, puoi vederne le evoluzioni come accade per i Pokémon. Piccoli mostri crescono: evoluzione, o meglio involuzione, di chi scopre quanto è bello il giochino del potere. Dal confronto alla guerra è un attimo, dalla collaborazione all’ostracismo dell’avversario, come un passaggio fisiologico. Ci hanno ammorbato per anni guardandoci con l’impazienza chi non ha tempo per la polemica, non ha tempo per litigare ma vuole collaborare, condividere, costruire. Succede però che si cambia e spesso non in meglio, che il gioco lo si impara male, che li si guarda e non li si riconosce più, con il dubbio che nasce spontaneo: ma qualcosa di vero ce lo avranno mai detto? Loro, guardandosi allo specchio, riusciranno a riconoscersi? Lo spero ma, un cosa è certa, quando si comincia a giustificare di tutto perché “ gli altri avrebbero fatto peggio”, quando le ignobili posizioni che comprimono fino a schiacciare la dignità degli ultimi ti scivolano addosso o ti circondano senza che tu proferisca parola, quando mentire diventa una, tutto sommato inevitabile necessità, inebriati dal più

Le scelte assurde sui centri sportivi

Giammaria Vincelli effimero dei poteri di una carica pro tempore, è il momento di valutare una fulminea sparizione. Vedo molte di queste figure aleggiare intorno al municipio, atteggiarsi a padroni di una casa che non appartiene a nessuno ma è patrimonio di tutti i cittadini. Gli errori e i successi del passato, preziosi testimoni per programmare il futuro, inutili suppellettili. Tutti delinquenti o stupidi gli altri, prima che arrivassimo noi il nulla, il torbido, niente e nessuno si salva, tutto è buono solo per alimentare il fuoco della propaganda, necessaria anche quando falsa perchè tutti devono credere che noi, e solo noi, siamo nel giusto. E quando si è convinti di essere nel giusto, qualsiasi cosa pare essere giustificabile, chiunque sacrificabile. Si può perseguitare un imprenditore che ci contrasta, si può cercare di silenziare gli oppositori, che siano Associazioni, Comitati o semplici cittadini perché in fondo : è il gioco della politica. Quella cosa che molti raccontavano essere inevitabilmente un gioco sporco, nel quale è inevitabile sporcarsi le mani. Ve lo ricordate? Ve lo dicevano sempre e voi, giuravate di essere diversi, differenti. Fino a quando non si arriva a rovesciare il tavolo e allora sì che, per medicare le ferite, tutti sono costretti a guardarsi bene allo specchio e pensare: ne è valsa la pena? Ma soprattutto, è quello che serve alla città, al mio ego o al portafogli di qualcuno? State tranquilli, ad oggi, loro avranno sicuramente la risposta: una fragorosa quanto amara risata. Eros de Noia

Il Centro sportivo Dordoni si avvia ad essere un'altra eccellenza sportiva in procinto di passare al solito privato che, così si legge nel bando comunale, dovrà "integrarlo con le altre aree sportive del comparto (Stadio Breda, Tennis Club, nuovo complesso polifunzionale Carmen Longo...con l'autosufficienza economica" In soldoni viene messo alla porta il Geas Atletica e cancellata con un colpo di spugna una lunga storia di sport. Una scelta assurda, incomprensibile, frutto di miopia politica e amministrativa. Una conclamata incapacità di distinguere il governo sociale della città, da una concezione ragionieristica,

In questo periodo quello che succede a Sesto mi pare del tutto incomprensibile. Da una parte, c’è una giunta che, sindaco in testa, passa il tempo ad autoelogiarsi per mirabolanti imprese e azioni di governo di cui però nella realtà non c’è traccia, dall’altra, una opposizione che, con poche eccezioni, sembra non riuscire ad essere incisiva sui problemi della città... Facciamo un esempio eclatante: la famosa piscina scoperta ex-Carmen Longo. Per quanto sono riuscita a capire, la giunta (con il consiglio? Mah) ha dato il terreno a titolo gratuito per un certo numero di decenni a un gruppo di ‘imprenditori ‘ sestesi, che hanno costituito un consorzio, per costruire un impianto privato con piscina, bar, ristorante, solario, impianto in cui i cittadini entreranno pagando un notevole biglietto d’ingresso... a partire dalla fine del 2019 sono cominciati complessi lavori preparatori che hanno costretto allo spostamento verso via Saint Denis anche il grande mercato rionale del sabato di via f.lli Bandiera. Tutto si è interrotto al momento del lockdown e ad oggi i lavori non sono ancora ripresi e si vocifera che non ripartiranno prima di ottobre e che il suddetto consorzio abbia chiesto una revisione del piano finanziario a causa dei danni economici provocati dall’epidemia di COVID-19... Ora in questa oscurità uno si aspetterebbe valanghe di comunicati e post dell’opposizione per sottolineare la totale mancanza di trasparenza di una giunta che continua a

peraltro unilaterale e solamente rivolta ai servizi socioculturali. A questa maggioranza, non importa nulla della storia della città. Non sono in grado nemmeno di saperla leggere. Vanno giù con i forconi, tipico di una cultura politica rozza e senza spessore. Ciò che fa male è il deserto che lasceranno; speriamo presto. Ci vorranno anni, forse lustri per ricostruire quel tessuto sociale, solidale, di grandissimo valore culturale che è stato il fiore all'occhiello della città. Al silenzio dei tanti, alla rassegnazione che sembra attraversare gran parte della politica, anteponiamo il sentimento e l'amore per Sesto.

mostrare mirabili rendering della futura piscina, mentre nella realtà al posto della piscina c’è solo un cantiere sbarrato... invece... tutto tace... così come tutto tace a proposito della Città della Salute, sempre sul punto di partire, ma sempre desolatamente inesistente.... In compenso, da pochi giorni, l’assessore Lamiranda, in uno dei suoi ormai innumerevoli post autoelogiativi, scrive: «In data odierna MilanoSesto spa quale soggetto attuatore del PII Falck ha pubblicato sul proprio sito e sui siti istituzionali l'avviso di procedura ristretta UE in modalità telematica, ai sensi del combinato disposto degli artt. 122 e 61 del D.lgs. 50/2016 e s.m.i., per l’affidamento dell’appalto concernente l’esecuzione dei lavori di realizzazione della nuova Stazione ferroviaria a scavalco di Sesto San Giovanni nonché della Piazza I° Maggio... Un nuovo passo verso il futuro di Sesto San Giovanni». Dimenticata la Città della Salute, adesso ci buttiamo a pesce sulla Stazione ponte, un altro dei grandi tormentoni sulle aree ex Falck... Naturalmente il post è completato da un bellissimo rendering della futura stazione completo di passanti che camminano da e verso la stazione con aria affaccendata... Ma fino a quando i cittadini continueranno ad abboccare a questi specchietti per allodole? Ci sarà prima o poi qualcosa di reale o vivremo per sempre guardando immagini costruite al computer? Franca Landucci


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NEI CIMITERI SESTESI

Se il defunto vuoi trovare... Il totem devi saper usare

L’assessore ai servizi cimiteriali di Sesto, Maurizio Torresani

A Sesto, da alcune settimane sono stati installati due totem informativi “cerca defunto” al Cimitero Nuovo e al Cimitero Monumentale. Si tratta di una colonnina altamente tecnologica con uno schermo touch che permette cliccando su “touch” dello schermo di visualizzare la mappa del cimitero e di cercare il defunto nonché trovare la sezione di sepoltura dello stesso. Infatti basta inserire nome e cognome del defunto e in base al database del sistema si visualizzeranno le informazioni inerenti al luogo di sepoltura stampabili su un biglietto. Un idea davvero utile e pratica che se funzionasse senza intoppi e con aggiornamenti di database quasi giornalieri ( al limite del possibile), sarebbe davvero da elogiare pienamente. Purtroppo però esiste un problema di organizzazione. Molte persone hanno sottolineato il fatto che non sapendo utilizzare il totem e fatta richiesta di aiuto al responsabile di turno al cimitero, lo stesso rispondeva di non saperlo utilizzare e di non saper dare informazione in quanto l’impiegata non era presente. Visto che i cimiteri sono spesso frequentati da persone anziane, quante lo sanno usare il totem? Altro piccolo problema riscontrato è la dicitura di inserimento del nome e cognome del defunto. Oc-

corre inserire cognome e nome e non viceversa poiché la ricerca non porterà nessun risultato. Sarebbe più agevole la ricerca con risultato a prescindere dall’ordine di inserimento del nome e cognome. Senza contare che i database o non sono aggiornati o comunque hanno dati errati. Molte persone infatti evidenziano che i propri cari cercati dal totem non risultano nel cimitero nel quale riposano o addirittura risultano risiedere in un cimitero mentre in realtà si trovano nell’altro, o addirittura compare la dicitura “dati mancanti - Rivolgersi all’ufficio del cimitero. Ora la domanda sorge spontaneamente:Se devo sempre rivolgermi all'ufficio in loco, a cosa serve il totem? Sicuramente col tempo e risolvendo questi piccoli problemi di organizzazione il sistema risulterà più agevole e funzionale, altrimenti la tecnologia non garantisce aspetti migliorativi anzi crea solamente più disagi. Certo una cosa utile e innovatrice per la città ma effettuata, a mio parere, in un momento sbagliato dove le priorità sono altre e bisogna saperle vedere. Occorrerebbe concentrarsi per una città bella da vivere, cercando di risolvere i problemi più rilevanti come il decoro urbano, la sicurezza, il commercio. Antonio Saponara

STRETTAMENTE PERSONALE

La retorica della bellezza dimenticata di Sesto San Giovanni Quando i ricordi si annebbiano, la storia si piega alla volontà di chi la racconta. Diffidate da chi pretende di detenere la verità, su eventi accaduti molti lustri prima. Spesso c'è molto romanzo, tanta narrativa, poca verità. Leggo spesso di autocelabrazioni, di racconti che narrano di questo o quel fatto accaduto tanti anni fa, senza nessun riscontro logico e oggettivo. Per natura, non sono aduso a raccontare il passato. Mi riempie di malinconia, non mi aiuta nella certificazione della verità e per quanto mi riguarda è di una noia mortale. L'altro giorno mi sono imbattuto in una discussione nostalgica con un vecchio amico, bravissima persona ma affetto da una inconsapevole nostalgia patologica. Mi raccontava della bellezza dell'ex Osva e del cinema Italia, che ho frequentato e ricordo come un ricettacolo di topi, della famosa passerella del Rondò, dell'area dell'ex macello, di quando via general Cantore si sviluppava su una sola corsia, infine della "bellezza" delle case minime (sic). Di fronte a tanta retorica sono

scoppiato. Una cosa è narrare la storia della città, altro è voler attribuirle valori e meriti in assoluto, senza la contestualizzazione e soprattutto con questa rimarcata malinconia del tempo che fu, che non è altro che la dimostrazione di superficialità, egoismo intellettuale e assoluta mancanza di amore verso la stessa ciittà che si dice di amare. Sono nato in una città di mare, con la sua spiaggia organizzata. Da bambino frequentavo uno dei lidi, che all'epoca presentava poco o niente dal punto di vista della ricettività. Essenziale, con un rotonda col suo Jukebox e qualche tavolino di plastica. Era di una tristezza unica. Ci sono ritornato poco tempo fa, ora è tutto un'altra cosa, accogliente, pieno di vita e socialità. Non provo rimpianto, anzi. Quando ero piccolo zio Luigi vecchio pescatore mi diceva che la bellezza della barca a remi è solo per gli innamorati sotto la luna, per la pesca benvenuta la modernità con le sue barche a motore.. Pasqualino Di Leva

Danni da grandine o da ammaccature accidentali ?

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SICUREZZA

DISTANZIAMENTO SOCIALE

Cinque furti in quindici giorni: è allarme sicurezza

Fare meno selfie aiuta ad evitare qualche figuraccia

Dal furto con scasso del 14 giugno quelle più centrali. Vuoi per il a quello del 29 giugno sono pas- covid-19, vuoi per l’ inciviltà di sati appena 15 giorni. Peccato che, ormai una grande parte di cittanel mezzo, ci siano stati altri 3 dini che popolano la città, Sesto furti, con tanto di casse danneg- San Giovanni vive nel degrado e giate e, ovviamente, incasso spa- nell’insicurezza. Auto dannegrito. Questo è giate, fioriere frantuaccaduto ad Antonio mate, spazzatura Saponara, collaboraovunque e furti con Si nota un livello tore de L’Altra Sesto scasso sono ormai alnonché gestore del di inciviltà, degrado l’ordine del giorno. distributore di bene microcriminalità Con buona pace del zina con autolavagdella sempre più diffuse presidente gio di viale Gramsci. commissione decoro Nelle prossime righe, dalle zone periferiche urbano che vive proa quelle centrali l’involontario protaprio in questa zona. gonista di questa viProprio di furto con cenda ci racconterà scasso sono stato vitquello che è avvetima nell’attività di nuto... autolavaggio della Royal Wash da me gestita per circa 5 volte di fila Si parla tanto di sicurezza in città, in 15 giorni circa impotente di fare città sicura, lotta contro il degrado qualcosa. e la malavita, ma i risultati che si Denunce su denunce fatte... Ocvedono oggi in città sono sempre corre più controllo più sicurezza e gli stessi se non peggiori. Si nota meno degrado altrimenti arriveun livello di inciviltà, degrado e remo ad un punto di non ritorno. microcriminalità sempre più diffuse dalle zone periferiche a Antonio Saponara

Anche a noi capita la giornata in cui sobuco erano accalcati insieme ad una indomabile pigrizia ci surclassa. altra gente rigorosamente senza maSe per caso abbiamo un appunta- scherina e senza distanziamento somento, per noi la gioia è rappresen- ciale. Sentir parlare di sicurezza da tata dalla disdetta. chi la viola, ci ha fatto uscire dal torSono giornate così, particolari dove pore della pigrizia. Ora, alla città da fastidio anche una poco o nulla interessa telefonata. L'altro di ciò che fanno l'onogiorno però la nostra revole Sardone e Alla città svogliatezza, è stata l'onorevole Matteo messa in crisi da una poco o nulla interessa Salvini, preoccupa l'atlettura di un post sul teggiamento del Sindi ciò che fanno profilo fb di Silvia Sar- l’onorevole Sardone daco, la cui immagine done europarlamen- e l’onorevole Salvini, è legata al territorio e tare della Lega e il cui esempio incide preoccupa... compagna del sindaco sul comportamento di Di Stefano. Il post rigotanti concittadini. Narosamente accompaturalmente Di Stefano gnato da un selfie che è libero di partecipare ritrae i coniugi "istituzionali" insieme a qualsiasi iniziativa politica, ci manal leader della Lega, Matteo Salvini cherebbe, ciò che si deve ricordare è recita così " Tanta gente con Matteo che Lui è sindaco sempre, in ogni ora Salvini oggi a Milano. e in ogni luogo rappresenta la città C'è tanta voglia di cambiamento nel ed è il responsabile della condizione Paese e a Milano. Voglia di buon- di salute della popolazione del suo senso e soprattutto per il capoluogo territorio. Signor Sindaco faccia uno lombardo maggior sicurezza: Noi ci sforzo di memoria, faccia meno selsiamo!" Bene si direbbe, peccato che fie, così evita di consumare figui tre Re Magi del sovranismo all'os- racce. L’asterisco

La ripresa delle scuole tra dubbi e propaganda

Che la politica si interessi delle attività educative non è solo un dovere, ma un obbligo. Purtroppo in Italia, come diceva un vecchio giornalista, alla manutenzione si preferisce l'inaugurazione. Nel nostro caso, la solita passerella con tanto di selfie e post su Facebook. Abbiamo un sindaco che detiene il primato. Sempre pronto e attento alla sua propaganda personale, si fa ritrarre con i bambini in mensa, con quelli (pochi) ai centri estivi e così via. Ma i problemi restano, eccome. Ad oggi non abbiamo traccia di alcun programma da parte dell'assessore alle politiche educative sulla ripresa delle attività scolastiche, non sappiamo come saranno garantite, con le disposizioni sul distanziamento sociale. Non conosciamo se c' è la volontà da parte della amministrazione di avvalersi della

facoltà di reperire strutture (provvisorie) per far fronte alle nuove esigenze. Non conosciamo se e quanto sia stato messo a bilancio a tal proposito. L'unica certezza che abbiamo è la foto del sindaco che giochicchia con i bambini della materna, con alle spalle l'assessore Pizzochera con il suo sorriso a trentasei denti, stile dentifricio Colgate. Poco, molto poco. Attualmente viviamo in un comune dove il sindaco si è fatto garante dell'apertura delle scuole della quinta elementare e della terza media, per permettere a questi alunni di lasciare i loro corsi in armonia e con affetto. E si sta lavorando per consentire la ripresa, con convenzioni con i privati per allargare gli spazi scolastici e garantire sicurezza e didattica. Niente di eccezionale, ma semplice normalità legata ai bisogni reali. Tutto ciò che manca a Sesto.


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GESTIONE DEI RIFIUTI

Le domande senza risposta sul progetto Cap Core Il progetto CAP-CORE non era neanche in discussione. Si trattava di decidere se vendere la società CORE a CAP in toto o in parte. La scelta politica (finalmente una) del Sindaco Di Stefano e compagni è ricaduta sul mantenere il 20% a fronte (stando a quanto dicono perché nessun dato ci è stato consegnato) di ipotetiche riduzioni quando andremo ad affrontare il tariffario della raccolta rifiuti. C’è però un dubbio che sorge spontaneo: ma chi oggi sceglie di mantenere il 20% di un’azienda in-house sono gli stessi che avevano tuonato contro l’incarico al dott. Vergallo per il consorzio dei Trasporti perché si spendevano male e troppi soldi pubblici? A nulla sono valse le domande fatte in commissione da parte nostra, domande che a tutt’oggi non hanno trovato risposte. Certo, mantenere un’azienda in-house ha sempre i suoi vantaggi dice il consigliere Pogliagli, si ma a quale prezzo? Un’altra domanda sorge spontanea: quel 20% di CORE rimasto in capo al Comune di Sesto San Giovanni dopo la votazione consiliare presupporrà una serie di adempi-

Le regole sono uguali (quasi) per tutti... di Paolo Vino Consigliere comunale Giovani Sestesi

menti, come la nomina di un Consiglio di Amministrazione e la corresponsione, quindi, di stipendi non propriamente leggeri? Come va interpretato questo passo, come il contributo della Giunta Di Stefano al problema occupazionale acuito dalla pandemia in corso? Inutile parlarne, la scelta è stata fatta e, come al solito, non si è avvertito alcuno scricchiolio dai banchi della maggioranza. L’augurio sincero è di avere torto a ragionare come stiamo facendo e

LE NOZZE

che le forze vicine all’amministrazione attuale, compresi i cosiddetti civici, riescano a mostrarci, con un mero calcolo matematico certo e non ipotetico, che le agevolazioni sulle tariffe di cui godranno i sestesi si bilanciano perfettamente con le spese per mantenere in piedi la struttura di gestione di quel quinto di partecipazione azionaria che si è deciso di non cedere a CAP in vista della realizzazione del progetto della biopiattaforma. Lista civica Giovani Sestesi

GIOVANI SESTESI

Fiori d’arancio per il consigliere comunale Vincenzo Di Cristo e Daniela Mancini

Eros de Noia nel direttivo della Lista Civica Giovani Sestesi

Giovedì 16 luglio si sono sposati il consigliere comunale Vincenzo Di Cristo e la compagna di sempre Daniela Mancini. Le nozze sono state celebrate dal consigliere Paolo Vino e come testimone l’ex consigliera Serena Franciosi e l’amica di sempre. «E’ stano un onore oltre che un piacere poter unire in matrimonio Vincenzo e Daniela due amici da sempre» ha detto Vino. Come sottolineato anche durante la cerimonia Paolo e Vincenzo due amici di qualità più che di quantità, quasi due fratelli perché uniti da un feeling che pochi possono conoscere ed avere. A testimonianza di questo magico momento anche Eleonora figlia di Vincenzo e Daniela, emozionatissima ma felice di vedere mamma e papà infilarsi quell’anello che unisce ancor di più in famiglia. Bellissime le parole di Emanuela: «sono stata davvero fortunata ad incontravi nella mia vita e vi auguro un mondo di felicità».

Già consigliere comunale della Lista Verso Sesto, Eros de Noia ha deciso di aderire ai Giovani Sestesi, entrando a far parte della lista civica di cui Paolo Vino è capogruppo in consiglio comunale. Ecco le sue parole: «Non è mia abitudine lavorare nell’ombra, non ho mai smesso seguire il discorso politico che attraversa la città. Senza falsa ingenuità, con l’esperienza accumulata grazie alle esperienze positive e anche agli errori commessi nel passato, convinto che sia necessario l’impegno, soprattutto di quelle forze politiche scevre da legami partitici sovracomunali e con la sola ambizione di lavorare per la mia Sesto San Giovanni, ho deciso di riabbracciare il progetto civico dei Giovani Sestesi». «Una scelta - ha continuato de Noia - fatta con coscienza, avendo sotto gli occhi l’operato di un’Amministrazione che, al di là di alcune scelte politiche legittime, ma da parte mia molto discutibili, conduce una strategia di soffocamento del confronto politico, dando la sensazione di vivere un momento di inaccettabile “democrazia sospesa”. La deriva autoritaria, soprattutto in questi ultimi 18 mesi, dovrebbe fungere da allarme e sprone per tutte quei cittadini che hanno forza e voglia di lavorare per una città che merita sicuramente più partecipazione e meno arroganza».

Il Sindaco Roberto Di Stefano ha già dato ampia prova di strafottenza e incapacità nel seguire le regole. Ma l’altro pomeriggio ha dato il peggio di sé incaricando il fido cortigiano Tullio Attanasio di chiamare in strada alcune decine di sestesi, per consentirgli di fare l'ennesima uscita propagandistica nel quartiere Restellone. Cittadini che da anni vivono in condizioni di estremo degrado, soprattutto a causa dell'incapacità politica di Di Stefano e della sua giunta e che sono stati costretti ad ascoltare, per l'ennesima volta, le promesse da marinaio di un Sindaco fantasma...“In mezzo alla gente per ascoltare i loro problemi”, recita come un disco rotto Di Stefano. Ma la verità è che l'unico obiettivo raggiunto attraverso questo incontro è stato quello di fare un selfie, l'ennesimo da postare su Facebook.Di Stefano e il fido Attanasio, che si è autoproclamato portavoce di un comitato fantasma del Restellone, hanno commesso almeno tre violazioni alle regole e alle consuetudini istituzionali che proprio il Sindaco spesso impone a suon di multe alle associazioni che non ritiene “amiche”. Primo: gli assembramenti sono vietati o quanto meno sconsigliati in una situazione di emergenza Covid. Secondo: affiggere volantini senza autorizzazione e/o timbri dell’ufficio affissione è vietato. Terzo: se il Sindaco avesse davvero voglia di risolvere questi problemi, dovrebbe portare questi temi in una commissione o in consiglio comunale, non in uno sterile comizio elettorale. Ma ormai ci aspettiamo questo e altro da parte di un’amministrazione che alla sostanza ha sempre preferito (per nascondere i propri, evidenti, limiti politici) l’apparenza. Proprio come ha dimostrato qualche giorno fa l'Assessore all'Urbanistica di Sesto San Giovanni, Antonio Lamiranda. Sì, lo stesso che nelle scorse settimane si pavoneggiava in tv cercando di dimostrare che le piste ciclabili di Milano sono inutili e pericolose, dando peraltro una pessima prova generale di campagna elettorale. Dopo essersi improvvisamente reso conto dell’importanza di una nuova mobilità dolce (alla buonora) si è improvvisato paladino di un bando per istituire il primo servizio di monopattini in sharing. Al posto di farsi fotografare a bordo di un monopattino, Lamiranda avrebbe fatto meglio ad affrettarsi a dotare la città di nuove piste ciclabili... tante piste ciclabili, per garantire sicurezza e serenità ai tanti sestesi che ogni giorno usano davvero le biciclette e i monopattini. Continuerò a denunciare queste cose perché noi sestesi non possiamo e non dobbiamo rassegnarci a questo triste teatrino.


L’Altra Sesto - Luglio 2020 - pag 8

IL RICORDO

L’energia di Fiorenza Bassoli primo sindaco donna di Sesto

In questo periodo drammatico, abbiamo dovuto sopportare anche la morte di Fiorenza Bassoli, che a 71 anni ci ha lasciati. La sua è stata una vita intensa, dedicata alla bella politica e alla sua Sesto San Giovanni. Figlia di immigrati da Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, si era iscritta alla Federazione giovanile comunista giovanissima. E’ lì che l’ho conosciuta, in mille riunioni, nelle manifestazioni per la pace in Vietnam e nelle domeniche mattina passate a diffondere l’Unità. Fin da allora era una ragazza vi-

vace, con un carattere forte, che amava studiare i temi che le interessavano e che non sopportava quelli che agivano con superficialità. Siamo entrati insieme in Consiglio comunale, giovanissimi, Fiorenza, Loredana Balboni e il sottoscritto. Un atto di coraggio del Partito comunista sestese, ma erano tempi in cui si faceva “una politica dei quadri”, si mettevano alla prova con fiducia e con severità i giovani. Ed era un tempo nel quale si mettevano insieme le passioni, i sogni e nascevano anche rapporti affettuosi di amicizia che spesso sono durati nei decenni, anche al di là dei cammini personali o politici che ognuno di noi ha poi percorso, Fiorenza è stata la prima sindaca di Sesto San Giovanni ed era il 1984. Pochissime le donne prime cittadine in Italia fino ad allora, soprattutto in città importanti. Lei era giovane, e sembrava ancora più giovane, magra, i lunghi capelli neri, il sorriso aperto. Quando subito dopo l’elezione andò in Prefettura a giurare come sindaco, tutti pensavano che il primo cittadino fosse il segretario comunale che l’accompagnava, e cercavano di fare giurare lui. Moltissimi furono sorpresi dal fatto che una ragazza diventasse sindaco, e an-

Conoscevo Fiorenza solo dal lato politico e ne ho sempre apprezzato la sua pacata fermezza e il suo amore per la città, che ha sempre messo davanti a tutto. Conservo ancora il ricordo di qualche mese fa, quando ad un incontro pubblico prendendo spunto dalla sua malattia, ha difeso ed esaltato il ruolo della sanità pubblica. Veggente come sempre.. Un suggerimento... Dedichiamo luoghi della città a chi ha dato molto senza pretesa. Fiorenza insieme ad altri è un personaggio di questi.. Ciao e grazie Fiorenza anche dal mio babbo. Moreno Nossa

cora di più quando si resero conto della esperienza nelle istituzioni, ha contienergia e della autorevolezza con la nuato ad impegnarsi con Monica Chittò quale esercitava la sua carica. Affrontò per realizzare la Città della ricerca e la crisi delle grandi fabbriche con l’as- della salute. Per questa sua idea alta sillo di fare in modo che nessuno rima- della politica, aveva dato vita ad un prenesse solo, ma anche con l’idea che stigioso Comitato di studiosi ed esperti occorresse pensare e progettare il futuro per dare contenuti avanzati al progetto. della città. Fu lei a dare vita al Gruppo Da tempo combatteva contro un tudi personalità accademiche e di esperti more molto doloroso. per trovare una soluzione produttivo Ma fino all’ultimo ha saputo e voluto ecologica per l’area Vulcano. prendere spunto dalla sua esperienza In seguito era stata eletta consigliere re- personale per trovare una soluzione gionale e vice presidente del Consiglio pubblica e di alta qualità per tutti. Solo al Pirellone dove si era inqualche mese fa’, nell’interessata soprattutto di contro organizzato dal sanità, cercando di difensul tema della Città Moltissimi furono Pd dere le strutture territodella salute e della ricerca sorpresi dal fatto aveva parlato racconriali che la maggioranza che una ragazza di centro destra del Presitando di cosa è oggi l’Istidente Roberto Formigoni diventasse sindaco tuto dei tumori, della aveva distrutto. Con i ri- e ancor di più quando professionalità e qualità sultati sulla salute dei dei medici e del persolombardi che in questi si resero conto della nale, e dell’inadeguasua energia e... mesi di epidemia abtezza delle strutture. Di biamo purtroppo visto. qui il senso della realizPoi Fiorenza è stata per zazione a Sesto della due volte eletta senatrice. Mi colpiva il Città della ricerca e della salute. A suo fatto che faceva con la stessa natura- figlio Yuri e alla nipotine che amava lezza la diffusione dell’Unità e la vice profondamente, le condoglianze affetpresidente del Pirellone, il sindaco e la tuose. Data la situazione non è stato cameriera alla Festa, la senatrice e la re- possibile salutare Fiorenza come si salazione alla sezione periferica. E’ stato rebbe meritato. Ma già ora posso dire in quegli anni che ha preso corpo l’idea che la mattina del 26 settembre all’audi portare a Sesto la Città della ricerca e ditorium della Villa Torretta abbiamo della salute. Fu grazie a lei che io, al- organizzato una cerimonia di saluto l’epoca sindaco, andai a parlare con la alla quale sono fin da ora invitati tutti ministra della salute Livia Turco per coloro che la hanno conosciuta e che proporre la nostra soluzione alla crisi hanno apprezzato il suo impegno per dei due ospedali milanesi. In questi Sesto, e non solo. anni, anche dopo avere terminato la sua Giorgio Oldrini

Dieci anni di consiglio comunale con lei a presiedere. Ricordo che in ogni suo intervento definiva la giunta da lei guidata come democratica e di sinistra. Ritengo siano state le sue parole guida durante tutta la sua vita politica.

principi. Ho avuto nel comtempo lo stesso privilegio di apprezzarne le doti di grande umanità (riconosciute anche dai dipendenti di cui sopra) anche nel corso della mia esperienza politica nel Pd sestese.

Gianluca Lecchi

Nicola Lombardo

Fiorenza Bassoli è stata parte fondamentale della storia di Sesto, ci ha salutati in questo triste presente, ora dobbiamo combattere insieme perché il suo lavoro sia anche parte del nostro futuro.

Non c’e’ un ricordo di Fiorenza, ce ne sono cento, mille che hanno accompagnato gran parte della nostra amicizia. L'ultima volta che l'ho vista pochi mesi fa , mi ha raccontato delle sue nipotine, della voglia di stare insieme anche se per Lei era diventato molto faticoso. Fiorenza era una Donna, caparbia, determinata e sempre proiettata nel futuro. Conservo una sua lettera che mi ha mandato dopo la morte di suo fratello Romeo, in cui lamentava di essergli stata troppo lontana, ma di essersi convinta che con la malattia di Romeo, i suoi genitori «avessero fatto il miracolo di farli di nuovo stare vicini». Questa era Fiorenza che anche dal dolore, riusciva a trovare la forza per andare avanti.

Michele Foggetta Fiorenza Bassoli, un rapporto di conoscenza, collaborazione e amicizia iniziato quando lei era in regione. Con lei un confronto aperto alla ricerca di idee, proposte in campo sanitario e sociale dove l'obbiettivo sono sempre state le Persone, in particolare le più fragili. Cercare il loro bene. Lavorare con Fiorenza era facile e bello. I lunghi colloqui e i progetti per calare nel territorio cittadino La città della ricerca e della salute, come coinvolgere i medici del territorio,come attivare una forte collaborazione con gli ospedali locali, Sesto e Bassini, come trovare spazi di ospitalità per i parenti che avrebbero accompagnato i loro cari negli ospedali della città della ricerca e della salute. Tante idee che non possono finire con la scomparsa di Fiorenza. Fino a quando cercheremo di realizzare i suoi e nostri sogni, di renderli realtà per il bene delle persone, Fiorenza continuerà a vivere e progettare per la sua Sesto. Eugenio Redaelli Capace, competente, sempre in ascolto e dialogo, mai da sola sempre dentro una comunità. Stefano Rivolta

Fiorenza Bassoli, la prima donna Sindaco di Sesto San Giovanni, una amministratrice eccellente che fino all'ultimo dei suoi giorni ha lavorato, con grande passione, per migliorare la vita dei cittadini sestesi. Tenace, preparata e capace di ascoltare. Grazie Fiorenza, ci mancherai molto. Vito Romaniello Ho avuto il privilegio di conoscere Fiorenza Bassoli per lavoro. Lei era all'epoca Vice Presidente del Consiglio di Regione Lombardia e io, neo-assunto, assistente agli organi del detto Consiglio. In una istituzione fortemente “maschilista” ha saputo tenere “testa”, con tenacia e preparazione politica, ai più estrosi personaggi e autorevoli esponenti del Centrodestra lombardo, senza mai scendere nella sterile e volgare polemica, ma sempre dibattendo autorevolmente sul merito delle questioni. Ascoltarla in Aula era un privilegio. I dipendenti che l’hanno conosciuta ne ricordano attenzione alle loro istanze, limpidezza nell'agire e fermezza sui

Sonia Costa Zaccarelli


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GIOVANNI BIANCHI

Intitolare la Sala Affreschi di Villa Visconti D’Aragona, la proposta dei Giovani Sestesi in memoria di Giovanni Bianchi

La proposta è già sui tavoli del Comune e, nel corso delle prossime sedute, passerà all’esame del Consiglio Comunale. Nel novembre scorso, i Giovani Sestesi hanno presentato una mozione chiedendo l’intitolazione della Sala Affreschi di Villa De Ponti a Giovanni Bianchi, storico politico ed esponenete della vita pubblica e culturale della nostra città deceduto tre anni fa. Tra i tanti incarichi di prestigio ricoperti nella sua carriera, Bianchi è stato componente dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, Deputato per tre legislature (1994-1996-2001) per

la compagine del Partito Popolare Italiano (PPI), Presidente Nazionale delle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) dal 1987 al 1994 nonché Presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani dal 2012 fino alla morte «... Dalla data della morte dell’On. Giovanni Bianchi (24/07/2017) non sono trascorsi anni sufficienti al perfezionamento dell’iter per la intitolazione di una via, ma che è possibile procedere a intitolazione di uno dei luoghi o delle sale di proprietà del Comune di Sesto San Giovanni» si legge nella mozione presentata nel novembre scorso dalla lista Civica dei Giovani

Sestesi. «Preso atto che a sostegno della richiesta di intitolazione di un luogo nella città di Sesto San Giovanni allamemoria dell’On. Giovanni Bianchi è stata avviata una petizione popolare che ad oggi ha già raccolto oltre 500 firme e che pertanto l’intitolazione di una sala darebbe già una prima soddisfazione a tale condiviso sentimento popolare’» «Tutto ciò premesso e considerato, proponiamo: di intitolare all’On. Giovanni Bianchi la sala sita al primo piano del corpo centrale di Villa Visconti d’Aragona (Via Dante 6) rinominandola: “Sala Affreschi Giovanni Bianchi”.

«Amò Sesto visceralmente al punto da inventare la categoria della sestesità» Giovanni Bianchi, che ci ha lasciati il 24 luglio di tre anni fa, è stato una figura rilevante del movimento cattolico italiano e soprattutto delle ACLI, un pensatore di vaglia , un grande formatore ed un dirigente autorevole. Oltre che alla comunità ecclesiale e alle ACLI egli dovette larga parte della sua formazione e del suo pensiero alla realtà civile e sociale di Sesto San Giovanni , che egli amò visceralmente al punto tale da inventare la categoria della “sestesità” come designare un luogo dello spirito, un microcosmo in cui leggere i cambiamenti sociali e politici nel momento in cui si verificavano. Alle sue doti politiche ed intellettuali egli aggiungeva una straordinaria carica umana che lo ha reso caro a tutti coloro che lo hanno conosciuto. Per questo guardiamo a lui con gratitudine e con affetto immutati, e serbiamo memoria attiva della sua lezione. Lorenzo Gaiani membro presidenza Acli Lombardia

Ma chi l’ha visto questo benedetto cambiamento?

In questo periodo mi sento giocherellone e quindi mi va di fare un giochino insieme a quei lettori che hanno la pazienza, ogni santo mese, di leggere queste 4 sgangherate righe che metto insieme con tanta fatica. Allora, il giochino è questo qui: facciamo finta di tornare indietro di qualche anno, diciamo al 2015, quando a guidare la città c’era il Pd, nelle vesti di Monica Chittò. Passeggiamo per la città, guardiamo strade, palazzi, pulizia, traffico e altre amenità del genere. Bene, arriviamo ai giorni nostri, con a capo del governo cittadino il centrodestra, impersonificato dal sindaco Roberto Di Stefano, che nel mese di giugno di 2017 ha “liberato” Sesto

dal pericolo rosso dopo decenni di tirannia. Bene: state passeggiando per la città? Guardate strade, palazzi, pulizia, traffico e altre amenità del genere. Ok. Cosa avete notato? Dai, un piccolo sforzo… Sono d’accordo con voi: niente! Sì, niente, la città era depressa, brutta e ricca di problemi prima. E oggi è uguale. Certo, a discolpa di Di Stefano c’è questa maledetta pandemia che sicuramente ha rallentato interventi e misure che avrebbero potuto essere prese negli ultimi mesi a favore della città e che invece sono state posticipate. E questo glielo concedo. Ma nella sostanza, la verità è una sola: destra o sinistra, Sesto è sempre la stessa. Sia

ben chiaro: con questo non voglio incolpare il sindaco attuale. Si può essere d’accordo oppure no con la sua linea politica. Ma visto che quando è stato eletto ha cavalcato l’onda del “nuovo che avanza”, finalmente “Sesto avrà un futuro importante” e altre frasi ad effetto… Embè io sto nuovo che avanza non è che lo veda tantissimo… Le buche per le strade sono sempre buche, la città rimane triste e depressa… Chiudo con una frase che farà arrabbiare qualcuno: se al posto di Di Stefano ci fosse un comunista qualsiasi, non se ne sarebbe accorto nessuno…. Allora, dov’è questo benedetto cambiamento?


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L’INTERVISTA

Il flop dei centri ricreativi estivi «Servizi fortemente impoveriti» Centri ricreativi estivi e servizi a domanda individuale, ne parliamo con Nicoletta Loberto, componente del coordinamento genitori che da diversi anni segue queste tematiche. In tempi in cui la stampa regala monologhi da intera pagina all’Amministrazione comunale, riteniamo corretto e doveroso dar voce a chi, liberamente e gratuitamente, si impegna ad offrire quello che dovrebbe essere interpretato dall’A.C. come un prezioso supporto nelle difficili scelte che riguardano la vita dei nostri figli e delle loro famiglie. Quando è nato il Coordinamento degli Istituti Comprensivi e perché? Il Coordinamento dei Comitati Genitori è nato sulla scia delle problematiche legate al servizio mensa (era il 2014-2015). L’allora Assessora alle politiche educative, Roberta Perego, aveva istituito un tavolo di confronto tra i comitati e l’A.C., il “Forum Genitori”, regolato da un protocollo d’intesa. Negli anni i comitati genitori hanno continuato a confrontarsi all’interno del Coordinamento e con l’A.C. su temi quali la mensa scolastica, i Centri Ricreativi Estivi, il pre e post scuola, il supporto educativo alla disabilità e l’edilizia scolastica. Il rapporto con l’A.C. non è mai semplice. Nel Forum si scontrano da un lato le richieste delle famiglie per avere servizi di qualità e sostenibili, edifici scolastici agibili e sicuri, dall’altro le ristrettezze economiche ormai proprie di ogni ente pubblico. Per trovare una quadra tra queste posizioni è necessario guardare alle cose eliminando il “filtro €”, altrimenti tutto è considerato solo ed unicamente un costo. Come è andata con la nuova Amministrazione? Per certi aspetti, negli ultimi anni i CRE hanno rappresentato un punto dolente. Appena insediatasi, la nuova amministrazione ha deciso di ritirare il bando fatto dalla precedente per farne uno nuovo di un solo anno, scorporando i servizi educativi a domanda individuale (CRE, pre e post scuola) dal supporto H. Come genitori eravamo contrari, sia sulla tempistica che sulla divisione degli appalti, per i rischi che questo avrebbe comportato sulla continuità educativa per i bambini con disabilità. Inoltre, l’A.C. aveva deliberato un aumento incredibile (>70%) della tariffa settimanale dei CRE, cosa che ci aveva fatto scendere in piazza con il Comitato Genitori Nidi. Era marzo 2018 e l’altro tema caldo in città era la chiusura del nido XX Settembre. Le cifre si sono decisamente ridimensionate e, quelle di oggi, seppur decisamente più alte di quelle di tre anni fa (+25% circa), prevedono anche delle scontistiche sui secondi figli e per la frequenza per più settimane. Si tratta di un piccolo risultato frutto della nostra insistenza e del confronto in seno al Forum Genitori. Successivamente, grazie ad una nostra insistenza, siamo riusciti a far introdurre delle scontistiche sui secondi figli e per la frequenza per più settimane. L’ultimo bando, assegnato a giugno, è stato rifatto con le vecchie modalità:

Nicoletta Loberto, componente del coordinamento genitori servizi accorpati e durata triennale. Evidentemente le ragioni normative legate al codice degli appalti, che avrebbe previsto la necessità di fare gare separate, non c’erano più (o forse non c’erano mai state!). Il servizio, in questi anni, è migliorato secondo lei? Il servizio negli ultimi anni si è fortemente impoverito, sono scomparse le uscite in piscina (anche perché sono andate scomparendo anche le piscine!) e le gite sono state ridotte o del tutto eliminate. Il connubio tra aumento della retta e riduzione dell’offerta ha provocato un calo drastico delle iscrizioni ai CRE che sono totalmente scomparsi nel Qt.5. Molte famiglie si sono riversate sui centri estivi degli oratori (meno cari) o verso campus privati che, viste le attuali rette dei CRE comunali, risultano competitivi. Questo però è un anno davvero particolare… La situazione di quest’anno è chiaramente il frutto dell’emergenza sanitaria e del lungo periodo di lockdown vissuto. Le linee guida del Ministero sono arrivate tardi ed hanno modificato drasticamente le condizioni (rapporto numerico educatore-bambini, suddivisione in piccoli gruppi, modalità di ingresso e uscita più difficile, igienizzazione…). Molte famiglie, dopo mesi di chiusura in casa, con un rischio sanitario ancora in essere, non se la sono sentita di iscrivere i propri figli. Chi l’ha fatto sono soprattutto le famiglie che non avevano soluzioni, i genitori che finalmente rientravano al lavoro ed avevano l’esigenza di affidare i propri figli. In questo contesto si sono inserite le scelte del Comune: tempi strettissimi per l’iscrizione – 5 giorni lavorativi a cavallo del ponte del 2 giugno e nessuna comunicazione diretta alle famiglie (gli anni scorsi veniva consegnato un cartaceo a scuola, quest’anno avrebbero potuto inviare SMS perché i contatti, tramite il servizio refezione, li hanno!); richiesta di un acconto di 1/3 della retta per ogni settimana di frequenza con praticamente nessuna possibilità di rimborso; richiesta del saldo in un’unica soluzione prima dell’inizio dei centri estivi. In un periodo di difficoltà economica per molti, ci sono famiglie che hanno do-

vuto versare d’amblée più di 1000 euro! A questo si sono aggiunti gli orari del servizio. Non più dalle 7:30 alle 17:30 come gli anni scorsi, ma 8:30-16:30, con le difficoltà che ne conseguono per chi lavora full time e non vicino a Sesto. Come Coordinamento non neghiamo che l’A.C. abbia fatto degli sforzi, ma non si può dire che sia stato fatto tutto il possibile, né che l’amministrazione si sia fatta “trovare subito pronta” come ha dichiarato. Anzi, proprio in un incontro del Forum ci è stato detto: “pensavamo che i centri estivi non sarebbero partiti”! Chissà, forse era uno “speravamo”!?

Il connubio tra aumento della retta e riduzione dell’offerta ha provocato un calo drastico delle iscrizioni E il famoso stanziamento di 70.000 euro? Già all’apertura delle iscrizioni la Giunta aveva deliberato di mettere a disposizione un bonus per coloro non fossero stati accolti nei CRE, per rivolgersi a centri estivi privati (in quel momento non era neppure chiaro quali!). Il problema dell’overbooking però non si è posto. Pare che le iscrizioni siano state circa un terzo rispetto agli ultimi anni. L’Assessora non ha perso occasione per rinfacciarcelo, come se il Coordinamento fosse un procacciatore di clienti e avesse fatto previsioni errate. In realtà avevamo chiesto noi al Comune di svolgere un’indagine conoscitiva dei bisogni di quest’anno, essendo un anno particolare. La risposta dell’Assessora era stata: “ma di certo l’esigenza c’è!”. Abbiamo chiesto che quei soldi venissero usati per allargare la fascia oraria, ma il Comune ha deciso dedicare l’importo a sostegno delle strutture non comunali che avessero accolto ragazzi con disabilità, in particolare della fascia 12-14 anni per cui l’A.C. non organizza nulla, da sempre. Molto bene! A più riprese, negli anni, abbiamo chiesto l’attivazione di CRE per la fascia delle medie, pensando so-

prattutto ai ragazzi con disabilità che raramente vengono accolti presso oratori o altri centri estivi privati per mancanza di educatori professionali (fatto salvo il progetto promosso dall’Associazione Genitori della Nostra Famiglia con alcuni oratori, ma che può far fronte a poche richieste). Certo è che né le strutture private, né le famiglie sono state avvisate per tempo di questa opportunità. il Comune non è riuscito ad essere di supporto all’individuazione di figure di educatori professionali e non so come siano riuscite associazioni che non si sono mai “cimentate” in questa accoglienza a destreggiarsi in questo ambito con così poco preavviso. Per questo sarà importante avere i dati, per comprendere se e in che misura questo contributo è stato utilizzato. Come Coordinamento, vogliamo leggere questa misura come un felice precedente. Ci auguriamo che questo sia anche nelle intenzioni dell’A.C. che di questo tema deve farsi carico perché non può essere demandato alle singole famiglie. Solo più tardi abbiamo scoperto che i 70.000 euro non sono soldi stanziati in più dal Comune, ma un anticipo di cassa in attesa che arrivino i soldi dal Ministero per il supporto dei centri estivi. Per Sesto si tratta di 149 mila euro, 79.000 euro in più di quelli anticipati, con cui l’A.C. sarebbe potuta andare incontro alle richieste dei genitori. Ma ha deciso di non farlo. Ho volutamente chiesto di poter avere un suo parere poiché la stampa locale, mi pare, vi abbia totalmente ignorato, sbaglio? Devo dire che un po’ se n’è parlato. Sono usciti alcuni articoli che riportavano le nostre istanze. L’ultimo uscito riporta invece un’intervista all’Assessora Pizzochera, in cui ci chiama in causa con toni che definirei sprezzanti e attribuendoci, tra l’altro, pensieri non nostri. “La domanda che faccio al forum genitori è un’altra: preferiscono che i 70 mila euro presi dal fondo di riserva e quindi anticipati dal Comune li investiamo per allargare di un’ora l’orario dei centri ricreativi togliendoli alle disabilità? Perché è questo che mi stanno chiedendo di fare, è una loro scelta”. Ecco, noi pensiamo che invece le scelte siano tutte in capo all’A.C., in questo caso all’Assessora, e se sono prese dopo aver ascoltato i cittadini, sicuramente andranno a migliorare i servizi. Se invece l’unica scelta è quella di porsi in contrapposizione, in modo poco istituzionale, il rischio è quello di perdersi la possibilità di sfruttare come risorsa le riflessioni e il tempo che un gruppo di persone sta investendo da anni su temi che riguardano una buona fetta della popolazione cittadina. Oggi l’A.C ha scelto di non utilizzare i soldi ministeriali per i centri estivi di quest’anno, e metterli a bilancio sul capitolo di spesa del settore servizi educativi. Faremo delle proposte e chiederemo conto di come verranno impiegati. La ripartenza della scuola a settembre comporterà problemi di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, pensiamo che quel surplus vada investito in servizi che rispondano a queste esigenze. Eros de Noia


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