L'Altra Sesto - marzo 2021

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Marzo 2021

Stanchi di selfie e promesse è arrivata l’ora di voltare pagina Il primo cittadino chiude il documento di previsione con il solito ritornello del buco di bilancio ereditato dalla sinistra. E anche nel centrodestra c’è già chi pensa alle comunali 2022 L’ALTRA VOCE

PISCINA ESTIVA

RIONE RESTELLONE

L’opposizione attacca Fiorino e la giunta di centrodestra

Per una riqualificazione quanti disagi per i sestesi

Un quartiere «ostaggio» dei lavori per la M1 da oltre 10 annI


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BILANCIO DI PREVISIONE 2021

Bilancio di previsione 2021 ai relazione del sindaco. Siamo Quella che è andata in scena lo scorso 9 febbraio è stata una seduta del consiglio comunale che molti (consiglieri e non) ricorderanno per molto tempo. Il copione è quello abituale: il primo cittadino Roberto Di Stefano, che ha tenuto le deleghe al bilancio dopo le dimissioni dell’assessore Nicoletta Pini, non risparmia il solito ritornelllo del «disastro finanziario» ereditato dalla precedente amministrazione. I numeri sono quelli noti: 21,7 milioni di euro di disavanzo e i 4,5 milioni di debiti fuori bilancio. Numeri alla mano, il bilancio di previsione 2021 è stato approvato per 29 milioni di euro di conto capitale e 86 milioni di parte corrente. CONTESTO GENERALE Poi, però, c’è il contesto generale dell’ente comunale. Nella slide l’amministrazione precisa di aver trovato stranieri assegnatari di case popolari che sub affitavano i posti letto ad altri stranieri, truffe ai danni del comune per sistemare stranieri non residenti in case private, appalti plueriennali affidati senza coperture economiche e altre gravi irregolarità. Per la verità si tratta di accuse piuttosto generiche alle quali non è dato sapere se il comune abbia risposto con doverose denunce. Perché il tema è anche questo. Di fronte a tutte queste irregolarità, quali sono state le azioni concrete messe in campo dalla giunta? Dopo quasi 4 anni di legislatura, oltre a invocare il solito ritornello della situazione pregressa, sarebbe interessante capire cosa ha fatto concretamente questa amministrazione non solo per ripianare la situazione dal punto di vista economico contabile ma anche per denunciare alle autorità competenti i responsabili di tutte le irregolarità (vere o presunte) elencate. MOBILITA’ E TRASPORTI In ambito di mobilità a trasporti, il comune si fregia di aver asfaltato 25 mila mq di strade e 1.000 mq di marciapiedi. Vero, ma forse più che mi-

Cancellati gli spazi democratici fuori e dentro il palazzo

surare quanto sono state asfaltate, sarebbe il caso di soffermarsi su come sono stati effettuati questi lavori. Basta fare un giro in via Firenze per rendersi conto che alcuni lavori non sono certo stati realizzati a regola d’arte. Ma i dubbi maggiori riguardano la mobilità in viale Gramsci con

Come ogni anno, il sindaco non risparmia il solito ritornello del «disastro finanziario» ereditato dalla precedente amministrazione. gli infiniti lavori di prolungamento del metrò (di cui parleremo in modo più approfondito nel corso di questo numero de L’Altra Sesto). AMBIENTE Sul fronte ambientale, va riconosciuto al comune un impegno nell’aumento di quota di rifiuti differenziati e, infatti, la raccolta differenziata è aumentata sensibilmente negli ultimi anni, passandodal 47% del 2017 al 67% di oggi. Restano però diverse criticità relative alla pulizia di molte zone della città e dall’abbandono di rifiuti nonostante i sistemi di videosorveglianza. COMMERCIO Sul fronte del commercio fa specie leggere che la giunta ha investito altri 100 mila euro nel progetto «Vado a Sesto» ereditato dalla passata amministrazione (che certo non aveva dato i frutti sperati). Ma soprattutto elencare le misure emergenziali messe in atto per fronteggiate l’emergenza covid, fatte passare come iniziative per il rilancio del commercio quando, invece, le tasse per i commercianti sono state aumentate.

La democrazia a Sesto è a un livello bassissimo. L'amministrazione di destra, di questo si tratta, ha cancellato gli spazi democratici, fuori e dentro il palazzo comunale. Di Stefano e soci agiscono come se la città fosse di loro proprietà. Non accettano critiche, non vogliono oppositori. Stanno umiliando il ruolo e la funzione del Consiglio Comunale. Agiscono indisturbati tra l'appiattimento dei consiglieri di maggioranza, dei veri signor si, e di un Presidente del Consiglio comunale, da sempre al servizio dell'amministrazione, assolutamente di parte e non super partes così come il ruolo vuole. L'ultima perla è rappresentata dall'organizzazione di lavori del consiglio comunale sul bilancio di previsione 2021. E' l'appuntamento più importante, forse uno dei pochi compiti esecutivi che una legge sbagliata ha riservato al voto dei consiglieri. Ebbene, nella sua magnanimità, il Presidente Fiorino ha assegnato ai gruppi consiliari la bellezza di dieci minuti in totale per poter intervenire,

analizzare e avanzare proposte. Alcuni gruppi come il Pd, si sono trovati ad avere a disposizione 2 minuti in totale per consigliere. Una farsa, condita col solito ritornello delle precauzioni dovute alla pandemia. Ritornello che subito ha trovato la sua stonatura, nella concessione al Sindaco di 1 ora e trentacinque minuti per illustrare gli indirizzi di bilancio. Probabilmente, quando parla Di Stefano, la pandemia sparisce per poi ritornare quando prendono la parola la consigliera Perego del Pd o Paolo Vino dei Giovani Sestesi. Se non fosse grave, quanto è successo e succede, ci sarebbe da ridere. Il duo Di Stefano Fiorino pensa di avere a che fare con un gregge, piuttosto che con rappresentanti del popolo. Ebbene vale sempre una vecchia massima che recita: "Chi considera gli uomini come un gregge e fugge da loro il più velocemente possibile, ne sarà certamente raggiunto e preso a cornate".


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BILANCIO DI PREVISIONE 2021

raggi X: la controversa davvero pronti per il futuro? OPERE PUBBLICHE Nel programma triennale delle opere pubbliche sono stati destinati 17 milioni di euro per quest’anno, 15 milioni nel 2022 e soli 9 milioni l’anno seguente per un totale di poco superiore ai 42 milioni. Quest’anno in programma la riqualificazione del Parco Bergamella, di piazza Petazzi e gli adeguamenti anti sismici e di sicurezza di alcune scuole cittadine, ma per quanto riguarda gli interventi dei prossimi anni la relazione è piuttosto generica. Il che è anche comprensibile dal momento che nel 2022 scadrà l’attuale legislatura.

è pronta per le sfide del futuro con uno sviluppo internazionale in ogni campo, a partire dalla Città della Salute e della Ricerca che a breve sarà cantierizzata; saremo Città Europea dello Sport 2022». Due sfide che serviranno davvero per «pesare» l’efficacia di una amministrazione comunaleal di là dei numeri elencati in sede di bil a n c i o previsionale. Questa amministrazione non può certo essere tacciata di immobilismo. Ma il punto è che nemmeno stavolta, dopo tre bilanci previsionali, si è scrollata di dosso «l’ossessione della sinistra» limitandosi ad elencare i «cerotti» messi senza offrire una realte visione progettuale per la nostra città.

Nel programma triennale delle opere pubbliche destinati 17 milioni per il 2021, 15 milioni per l’anno prossimo e soli 9 milioni per il 2023

CONCLUSIONI Per il sindaco Di Stefano: «La cittaà

Il curioso caso delle slide «proibite»

Nel presentare il bilancio di previsione 2021, il sindaco ha fatto ampio uso di slide proprio come fece l’ex Premier Renzi nel 2014, ricordate? Viene da pensare che siano uno strumento utile per consentire ai cittadini

di «entrare nel palazzo» e rendersi conto dei numeri dell’amministrazione, tanto più che si tratta di dati pubblici divulgati durante una seduta pubblica, ovvero il consiglio comunale del 9 febbraio scorso (tra l’altro poi caricato anche su YouTube). Eppure, quando il capogruppo dei Giovani Sestesi, Paolo Vino, ha protocolaato una richiesta scritta affinché potesse accedere alle slide, da parte degli uffici è arrivato un secco no. Non proprio un esempio di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale.

PROLUNGAMENTO M1

L’opposizione sfiducia il presidente Fiorino e scende in piazza

Quello che è successo in queste ore lità di garante dell’assemblea consi(e che succederà nei prossimi giorni) liare’. Insomma, per le opposizione è qualcosa di inedito nella storia c’è un problema di democrazia a della nostra città. Mai, dal secondo Sesto. Tanto che tutte le forze di midopoguerra ad oggi, un presidente noranza hanno annunciato la vodel consiglio sestese aveva ricevuto lontà di intraprendere iniziative una mozione di sfiducia da parte pubbliche e scendere in piazza dell’opposizione. (quando le norme anti contagio perProprio così. Perché il presidente metteranno di farlo in totale sicudell’assemblea sestese, Giovanni rezza) per protestare contro la Fiorino, è stato destigiunta. Dopo i connatario di un pesantistinui rimpasti di simo «j’accuse» da giunta, per il sinIl comportamento daco Roberto Di parte delle forze di minoranza. Stefano si profilano dell’attuale Non è la prima volta all’orizzonte altri presidente del che l’opposizione deproblemi. E questa consiglio non è nuncia le «escursioni» volta non riguardel presidente fuori dano beghe interne conforme ai dall’ambito super paralla maggioranza compiti che è tes che prevede il suo ma segnali di vita chiamato ad ruolo. Ma le polemiconcreti da parte di assolvere che sono parte inteun’opposizione che grante del dibattito oggi più che appare in qualità di politico, si sa. unita e pronta a garante Diverso è mettere tutto dare battaglia. La per iscritto e inviare al maggioranza prova prefetto l’atto con il a caversela citando quale si sfiducia foril regolamento e malmente una delle massime cari- precisando che: «La sinistra parla che istituzionali cittadine. tanto di rispetto del regolamento, Tra le motivazioni che hanno portato ma le consigliamo di leggerselo e a questo gesto per certi versi clamo- studiarselo bene prima di fare figuroso c’è la scelta da parte di Fiorino racceScopriranno infatti che per dedi assegnare ai gruppi consiliari positare una mozione di sfiducia tempi contingentati, nemmeno pro- sono necessarie le firme dei 2/5 porzionati alla composizione nume- degli aventi diritto di voto in aula rica, di 5 minuti a gruppo consiliare (che sono 25) e visto che la matemaper lo svolgimento degli interventi a tica non è un’opinione ne servono trattazione delle singole proposte di 10. Peccato che sommando i consideliberazione. glieri di minoranza che hanno firUna modalità che, ovviamente, fini- mato si arrivi a 9, pertanto la sce per svilire il dibattito politico ri- mozione non può nemmeno essere ducendo le sedute del consiglio a presentata». poco più di formalità. Tanto che, Ma al di là della firma mancante da come si legge nella mozione di sfi- parte di un consigliere, il caso resta ducia: «il comportamento dell’at- aperto e Fiorino diventa il primo tuale Presidente del Consiglio, non presidente del consiglio comunale è conforme ai compiti Istituzionali sestese a ricevere una mozione di sfiche è chiamato ad assolvere in qua- ducia da parte della minoranza.


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PROLUNGAMENTO M1

COVID-19

La coesione e il buonsenso che non ci sono

La ciclabile di destra e quella di sinistra. Due pesi, due misure

Il prolungamento dell’MM1 da anche di tralasciare la propria prosesto FS a Cinisello Bettola sta di- venienza politica, quello che sta acventando un affare di stato. Tra cadendo qui a Sesto è tutt’altro. colpe a destra e a sinistra la situa- Basta dare le colpe agli altri, basta zione è sempre: un bel niente di puntare il dito e basta scuse! Ora i fatto. cittadini sono stanchi! Occorre prenI lavori, che sono stati fermi fino al dersi delle responsabilità e fare il 25 gennaio 2021 per i capricci poli- proprio dovere come si deve tralatici di destra e sinistra, vedono di sciando per una volta la politica. E fatto una lenta, anzi lentissima, ri- mettersi nei panni di chi è vittima presa che difficilmente dei capricci polifa sperare in una solutici. zione a breve termine. Se è vero che esiste Come ad ogni ripresa un nuovo cronoBasta dare le colpe dei lavori c’è chi si agli altri, basta puntare programma dei lavanta di aver inciso in vori, ci il dito e basta scuse! modo fondamentale, riauspichiamo che Ora i cittadini sono marcando la propria venga rispettato in stanchi. Occorre predominanza politica ogni dettaglio prendersi le proprie e chi invece sostiene (anzi, magari antiche tutto era già stato responsabilità e fare il cipando le varie chiarito e stipulato. Inproprio dovere come scadenze) senza risomma, ognuno tira gli sbasi deve, tralasciando vendicare l’acqua al proprio mugli altrui, ma la politica lino e chi, inevitabilimpegnandosi a rimente, ne paga le spettare e far riconseguenze sono i citspettare le tadini del quartiere. Per scadenze. Quello non parlare dei commercianti che, che vogliamo non è una perenne oltre a lottare contro le perdite del lotta politica tra destra e sinistra, che covid, combattono ormai da anni porta solo a un nulla di fatto, ma con un cantiere che li danneggia una coesione, un buonsenso per il economicamente. Se è vero che lo bene di tutti. Solo in questo modo si scopo di ogni amministrazione è otterrà una vittoria che non corriquello di trasformare una città in sponde alla vittoria di una parte pomodo da renderla bella da vivere, litica rispetto ad un’altra, ma bensì con l’obiettivo di soddisfare i biso- la vittoria di una città intera. gni deicittadini, cercando a volte Antonio Saponara

No, no stiamo parlando dei lati della stra guidata da Dario Allevi. strada, bensì dei «colori politici». Ricordate l’intervento dell’assessore Proprio così, perché a Sesto, anche le ai trasporti sestesi Antonio Lamipiste ciclabili hanno dei colori poli- randa che a fine maggio, in prima tici. E purtroppo non ci riferiamo serata su un tg nazionale aveva denemmeno alla colorazione del fondo nunciato i limiti del progetto e l’instradale, quello sarebbe il meno, ma tenzione di Milano di proseguire del modo in cui si giudicano gli in- senza confrontarsi con l’amministraterventi volti a promuovere una mo- zione sestese. bilità sostenibile. Nello specifico, Ma c’è di più: qualche settimana più prendiamo in esame tardi, sui social, Ladue piste ciclabili al miranda aveva deficonfine con la nostra nito «fantasma» la città: quella milanese Chinuque abbia avuto ciclabile milanese e di viale Monza e modo di vederle dalla aveva annunciato quella monzese (scu- propria auto - o meglio che Sesto aveva ricesate il gioco di parole) vuto un finanziaancora percorrerle che attraversa via mento di 400 mila in bici si sarà Borgazzi. euro per completare Chiunque abbia certamente accorto che il collegamento tra la avuto modo di vestazione di Sesto FS e entrambe le piste derle dalla propria quella del Rondò. non appaiono molto auto - o meglio an«Stiamo complesicure... Tutti tranne cora di percorrerle in tando l’iter di approla nostra giunta bici - si sarà accorto vazione della che entrambe non apciclabile che consenpaiono molto sicure, tirà di collegare il in mezzo a strade parco della Media estremamente trafficate perché vie Valle del Lambro con la ciclabile di collegamento. Tutti tranne la no- della Martesana» aveva annunciato stra giunta che nei mesi scorsi ha at- l’assessore sestese. Non una parola taccato duramente la ciclabile sulla ciclabile monzese. milanese voluta dal sindaco di cen- Come ha ricordato Antonio Sapotrosinistra Beppe Sala ma si è scor- nara nell’articolo qui a lato sui lavori data di aprir bocca su un altro di prolungamento della M1, servipercorso strategico per la nostra rebbero coesione e buonsesno oltre città: quello di Monza che è stato gli steccati politici. Ma a Sesto, querealizzato dalla giunta di centrode- sto sembra impossibile.

Toto sindaco, la corsa alle comunali ‘22 è iniziata...

E’ iniziata la corsa al “toto sindaco”. Oddio, si voterà nel 2022, direte voi. E già ci spaccate i “cabbasisi” con questa storia? Io, intanto, la butto lì. Magari qualcuno mi prenderà per pazzo. Allora, vediamo il mio ragionamento. Primo punto: il sindaco social Di Stefano, leghista convinto dell’ultima ora, eletto dai cittadini in Forza Italia, cosa vorrà fare da grande? Con una first lady mega lanciata a livello europeo, siamo sicuri che vorrà ancora menarsela con le beghe sestesi o ambirà, anche lui, a diventare un parlamentare, un europarlamentare, e chi più ne ha ne metta? Dai, francamente ve lo vedete altri cinque anni a farsi selfies davanti alle case popolari o alla piscina in costruzione? Girando un po' anch’io sui social (dai, sono un comunicatore…), sono davvero tanti gli esponenti del centrodestra sestese particolarmente attivi. Partiamo dal presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Fiorino, che non perde occasione per pubblicare foto di fioriere, giardini in fiore e quanto è bella la nostra Sesto, un vero giardino all’in-

glese… Insieme a lui, ecco il consigliere Tullio Attanasio, che pubblica un po' di tutto, da vicende private a questioni più legate alla vita politica del territorio. Ultimamente è assurto alla cronaca locale l’assessore Antonio Lamiranda: gli hanno strappato i manifesti, quei comunisti cattivi. “Non mi fermerete mai…” il suo monito. Ecco, l’avvocato è un altro papabile alla poltrona da sindaco, non pensate? Senza dimenticare l’altro assessore, Roberta Pizzochera, anche lei attiva in ambito comunicativo. Chiaramente, il tempo è ancora tanto, in politica qualche mese vale un’eternità e quindi da qui al 2022 sai quanta acqua deve passare sotto i ponti… Intanto, nel frattempo, i nomi che circolano sono questi. Ah, poi ci sarà qualche outsider che sarà calato dall’alto. Anche perché con il fatto che la Lega ormai governa con il centrosinistra, hai visto mai che arriveremo al candidato unico? Tanto, tranne Fratelli d’Italia, ormai facciamo tutti parte di un pastone unico…. Offeso qualcuno?


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Il sindaco non ha niente da dire ma lo dice lo stesso

L'insuccesso gli ha dato alla testa. E' la prima cosa che abbiamo pensato dopo la presentazione da parte del sindaco Di Stefano, delle linee programmatiche del bilancio nella seduta del consiglio comunale del 9 febbraio. Un discorso durato la bellezza di un'ora e trentacinque minuti, uno spottone propagandistico senza spessore politico e amministrativo. Pur volendo non si riesce ad entrare nel merito delle cose dette, proprio perchè si tratta del vuoto cosmico. Un intervento che pone Di Stefano nella categoria dei sindaci che non hanno niente da dire, ma lo dicono lo stesso. Per il futuro solo retorica. Non c'è uno straccio di programmazione, non esiste un piano di rilancio economico, sociale e

culturale della città. Molte amnesie, anche su conflitti recenti, come quelli aperti dalla Polizia Locale, fiore all'occhiello di questa amministrazione sui Daspo (sic) e lotta alla microcriminalità, oggi messa sul banco degli imputati con l'accusa di sfruttamento, disorganizzazione e presa per i fondelli, dagli stessi vigili. Di Stefano ha maldestramente glissato, troppo preso ad incensarsi. Ma i nodi vengono a galla, e i malumori tra i dipendenti comunali e tra la popolazione aumentano giorno dopo giorno. Ci si accorge di un clima cambiato anche leggendo i commenti alla post-mania del primo cittadino su FB. Prima erano tutti elogi, oggi le critiche abbondano. Segno dei tempi.

In questo scenario rappresentativo grigio e apatico, c'è anche il lato comico; quando il sindaco ha elencato l'asfaltatura delle strade, come fatto eccezionale. Al di là che non lo è. ma di quali asfaltature parla: quella dei rattoppi che hanno ridotto le strade a delle gruviere? Oppure a quelle di qualche centinaia di metri distribuiti senza razionalità qua e là in giro per Sesto, volendo rappresentare efficienza (sic)?. Sembra di assistere alla rappresentazione delle mucche di Mussolini che durante le visite ufficiali, venivano trasportate da un luogo all'altro, per significare opulenza, organizzazione, e crescita. I tempi sono cambiati, le parole volano e i fatti restano.

VIABILITA’ SESTESE

Sosta selvaggia sotto casa, cosa farà ora l’assessore?

Fila di auto parcheggiate in divieto sul passaggio pedonale in via Edison

Sosta selvaggia a Sesto? Non sarebbe la prima volta che se ne parla su queste pagine. Ma quello che abbiamo monitorato per più giorni, dimostrando che avviene regolarmente, in via Edison non è (solo) l’ennesimo caso di questo genere. Perché? Semplice. Il fenomeno non avviene in un angolo qualsiasi di Sesto, ma proprio nei pressi dell’abitazione dell’assessore alle innovazioni tecnologiche, Marco Lanzoni. L’ex consigliere di Sesto nel cuore “promosso” assessore nel giugno 2019 dal sindaco Roberto Di Stefano pare proprio non essersi accorto, almeno finora, di questa situazione che crea caos e aumenta il pericolo di in-

cidenti stradali nonché i rischi per i pedoni. Non che il problema degli automobilisti indisciplinati si verifichi solo nella zona di via Edison, ma è curioso che l’assessore con delega alla videosorveglianza, sempre attivissimo con il suo smartphone nel documentare i successi veri o presunti dell’amministrazioni piuttosto che le criticità da risolvere, non si sia reso conto di quanto accade ogni giorno, regolarmente, sotto casa sua o quasi. Tra l’altro è interessante notare come questo comportamento scorretto che purtroppo nella prassi quotidiana è assai diffuso, non si risolve sempre con il pagamento della classica multa sul parabrezza. Partiamo da un dato:

l’art. 158, del Codice della Strada vieta la sosta in seconda fila e prevede una sanzione amministrativa da 24 a 98 euro per moto e motorini e da 41 fino a 169 euro per i restanti veicoli, tra cui ovviamente ci sono le macchine. In più, l’art. 159 autorizza gli agenti di polizia alla rimozione forzata qualora la sosta vietata costituisca pericolo o grave intralcio alla circolazione. Tutto qui? Neanche per idea. Perché in più di una occasione, la Corte di Cassazione ha ritenuto sanzionabile penalmente il comportamento di un soggetto che, parcheggiando in doppia fila blocchi la manovra alle altre autovetture regolarmente parcheggiate o comunque impedisca l’accesso

o l’uscita ad altri autoveicoli. Proprio così: secondo i Giudici questa condotta può perfino configurarsi come reato di violenza privata (previsto dall’art. 610 del Codice Penale) punti con la reclusione fino a 4 anni. Naturalmente questo è un caso limite e, probabilmente, una punizione eccessiva. Tuttavia è emblematico di come ci sia un tentativo di arginare un malcostume dilagante con pene severe e multe salate. Poco male, siamo certi che questa nostra segnalazione sarà prontamente raccolta dall’assessore Lanzoni il quale documenterà al più presto la soluzione del problema sosta selvaggia sotto casa.


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PATRIMONIO AMBIENTALE

Piscina Carmen Longo, gli unici risultati sono i disagi per i cittadini Tra i punti promessi dalla giunta Di Stefano, dopo l’elezione del giugno 2017, c’è la piscina scoperta C. Longo. La promessa era di ridare ai sestesi il lido entro due anni. Di tempo ne è passato molto di più e i lavori sono ancora alle fasi basilari. Le previsioni inducono a ritenere che l’impianto (salvo imprevisti) sarà pronto per il 2023. Di certo, invece, ci sono i disagi per i residenti della zona, che con il cantiere aperto hanno visto ridotto lo spazio di parcheggio delle abitazioni che gravitano attorno alle vie Bixio sede della piscina. E in prospettiva futura per-

La giunta ha provato a giustificare i ritardi sostenendo che il covid 19 ha causato un blocco dei lavori. In realtà ci sono stati problemi nella gestione dell’appalto...

deranno completamente il diritto a parcheggiare attorno visto che i parcheggi esistenti saranno “al servizio” della piscina, a pagamento. La Giunta ha provato a giustificare i ritardi sostenendo che il Covid 19 ha causato un blocco dei lavori. In realtà ci sono stati problemi nella gestione dell’appalto sia dal punto di vista economico che tecnico. Durante una commissione sportiva sono emersi i punti nodali dei lavori da eseguire e la voce ufficiale del Comune ha giustificato il fermo lavori per la richiesta di autorizzazioni da parte dell’ente sanitario e dei pompieri sulla sicurezza che prima non era stato possibile esibire. Tanto che successivamente si è dovuto ricorrere con un’altra approvazione in consiglio comunale sulla

Sesto pare una città senza identità né futuro

variante al progetto, prima di dare il pandemia; ci sono stati motivi di orvia alla ripartenza dei lavori, ora dine economico, maggiori costi che puntualmente promossi con foto e la società ha meglio valutato e che plausi sui selfie del sindaco e altri ha cercato di mettersi in garanzia assessori. con integrazioni che sono state conNessuno ha saputo mettere in evi- cesse per proseguire con i lavori. denza i “veri” problemi che ci sono E tutto questo in una convenzione stati neanche da che vede la soparte delle oppocietà operante in sizioni che semuna posizione di brano impotenti a privilegio: ha otNessuno ha saputo dire le cose come tenuto di avere lo mettere in luce i veri stanno in tutti i spazio della piproblemi che ci sono termini, compresi scina, a costo stati neanche da parte quelli economici. zero e con una La seduta sulla convenzione uldelle opposizioni Commissione tratrentennale, che sembrano sportiva è stata costruire impotenti a dire le cose per dominata dall’asstrutture sportive come stanno in tutti i sessore Lamidi riabilitazione, randa, con palestra, centro termini, compresi qualche approssifitness, ristoquelli economici mativa obiezione rante, bar e altri dei presenti. Sì spazi che rendeperché (ma non ranno soldi. E’ verrà mai amgiusto che l’invemesso) a fermare il cantiere non è stitore abbia prospettive di guadastato il Covid 19 che pure ha segnato gno per pagare i costi della parte del periodo di partenza della ristrutturazione e della gestione del-

Guardando da lontano le cose di Sesto, emerge con forza l'assoluta mancanza di prestigio che la città ha in questa fase. Non vivendo direttamente in città, ci limitiamo a leggere post su Fb di amministratori e cittadini, articoli di giornali ecc. La sensazione è quella di avere a che fare con un paesino e non una grande città, che va avanti per inerzia, anzi va indietro nella storia, senza identità e senza futuro. Abbiamo letto per gentile concessione di un amico il discorso del Sindaco Di Stefano sul bilancio preventivo. Ad un anno dalla scadenza del suo mandato, l'unica cosa che emerge è la stonatura di un'eredità trovata complessa e critica, e del rimedio apposto ai cosiddetti guasti delle giunte precedenti. Anche se così fosse, e non lo è almeno

l’impianto. Sarebbe altrettanto giusto che i cittadini non avessero conseguenze di disagio per gli spazi di parcheggio, soprattutto i residenti, e che ci fosse la garanzia di un servizio alla portata della città per quelli che saranno i costi di utilizzo. Invece non ci pare che queste garanzie siano state offerte, privilegiando solo ed esclusivamente gli interessi del privato. Così com’è nelle logiche di questa giunta che ha puntato tutto sul privato, a scapito del pubblico e soprattutto delle categorie deboli, in particolare penalizzando il settore dello sport. Quello dove la gestione non è in mano a imprenditori con i soldi, ma valorosi volontari che danno spazio a migliaia di ragazzi e adulti di quella che fu la “cittadella dello sport” non come uno slogan attualmente in voga ma come una realtà degli anni passati, quando la Giunta non abbandonava gli impianti sportivi cedendole ai privati perché il sociale è uno dei principali valori di una società in crescita ma li sosteneva. Francesco Pontoriero

nella stragrande maggioranza delle cose che lo stesso Di Stefano elenca, questa continua tiritera è la dimostrazione lampante che la politica è altra cosa. Amministrare vuol dire affrontare i problemi e risolverli, disegnare una prospettiva, avere idee, sviluppare azioni, determinare coi fatti e non con piagnucolii il futuro. Tutto il contrario di quanto succede. La piccola Sesto ormai è sparita dal circuito delle città importanti. Si è marginalizzata da sola per incompetenza assoluta da parte di chi amministra. D'altronde se provate a chiedere i nomi degli assessori che compongono la Giunta, la maggior parte dei cittadini non li conosce. Tutto sembra ruotare intorno al Faro Di Stefano, al neon Lamiranda e alla candela Fiorino. Il resto è contorno, cotto male e servito peggio.


L’Altra Sesto - Febbraio 2021 - pag 7

LA SESTO DEL FUTURO

Stazione a ponte, il sindaco «si lancia» Segnatevi questa data: giugno 2023. Perché la giunta ha annunciato in pompa magna la consegna della stazione a ponte per l’inizio dell’estate del 2023. Di più: il sindaco Roberto Di Stefano ha dichiarato: «Nei prossimi mesi avremo il progetto definitivo del nuovo sottopasso pedonale che permetterà di accedere alla stazione ferroviaria e alla metropolitana senza dover risalire in superficie. A maggio cominceranno i lavori per la realizzazione della stazione a ponte, un’opera avveniristica e funzionale per la Città della Salute e della Ricerca che unirà la vecchia Sesto con la nuova». Fino ad oggi, in quanto a date di presunte inaugurazioni, questa giunta non è stata fortunatissima. In ogni caso, secondo il cronoprogramma, i lavori per la realizzazione della stazione a ponte

dovrebbero cominciare tra poche settimane (a maggio) per concludersi a giugno 2023 con la consegna dell’opera e in seguito verrà realizzato il posteggio interrato con 650 posti auto. A seguire partiranno gli scavi per gli edifici che circonderanno la Città della Salute e della Ricerca e le opere di viabilità per il comparto Unione, tra la fine del 2023 e la fine del 2024. Dal prossimo anno, invece, si procederà con la realizzazione

della cabina Enel che rifornirà principalmente la Città della Salute e della Ricerca, ma anche il nuovo quartiere residenziale che sorgerà sulle ex aree Falck. La stazione a ponte si estenderà su piazza Primo Maggio e la nuova piazza lato Città Salute. Sarà realizzata come una grande passerella di 89×18 metri sospesa al di sopra dei binari esistenti e consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia. Speriamo solo che quest’opera abbia maggior fortuna del prolungamento della M1 fino a Bettola e che, davvero, i pendolari (e gli abitanti) non debbano subire gravi disagi dal momento che, nelle intenzioni, servizio di rete ferroviaria dovrebbe rimanere fruibile ai viaggiatori per tutta la durata del cantiere. Speriamo bene.

OLTRE AL COVID

Tutti in coda al freddo, «odissea» alla ASST Alla persistente potenziale alta contagiosità legata al Covid-19 si stanno sommando questioni organizzative non di poco conto. Ci è successo così di dover trascorrere una mattinata di pioggia in coda sulla rampa di accesso alla sede di Sesto San Giovanni dell’azienda sanitaria (ASST Nord Milano) per avviare la pratica di cambio del medico di base dopo la prematura scomparsa, il 23 dicembre 2020, del dottor Roberto Trezzi. Una fila all’aperto, con il freddo del periodo e anche l’umido del clima del giorno - a farci compagnia. Giovani e meno giovani immobili ad attendere una chiamata all’interno. Niente numerino ad attestare l’ordine di arrivo ed evitare possibili battibecchi, per non dire litigate (che, a onor del vero, non ci sono fortunatamente state). Nessun incaricato della struttura ad appurare il motivo della richiesta di accesso, il tipo di servizio per cui ci si era recati lì. Siamo rimasti così tutti insieme a chiederci come mai, pur se ogni tanto qualcuno riemergeva dall’ingresso pronto ad andarsene, noi restassimo abbandonati. In una delle

poche occasioni in cui l’addetta ha lasciato la postazione d’ingresso ed è uscita, ho esposto la problematica, comune ad altri in coda. “A Sesto non ci sono medici disponibili”, la sua risposta. Ed io, che il giorno stesso della notizia del morte del dottor Trezzi, mi ero affrettata ad accedere al fascicolo sanitario elettronico regionale per trovare altro professionista per paura di restare senza assistenza (unici due selezionabili, due medici a Cologno Monzese, tra i quali si è giocata la mia scelta), ho prospet-

tato la situazione di mia madre, passata d’ufficio a un medico (che mi hanno detto, tra l’altro, non di ruolo, quindi precluso agli esterni) con studio nella zona di Cascina Gatti, in Via Campestre, per lei irraggiungibile. Che cosa sarà ora non è dato sapere. L’unica certezza maturata alla fine di quest’esperienza è che dovrò tornare con le fotocopie dei documenti di mia madre (lì non ne fanno) e la delega da lei firmata. Insomma, mi attende un’altra mattinata di attesa. Ottavia E. Molteni

Fiorino e il blocco della democrazia di Paolo Vino Consigliere comunale Giovani Sestesi

I gruppi consiliari di opposizione hanno deciso, di comune accordo, di rispondere alle prevaricazioni della maggioranza di centrodestra che amministra la città e al comportamento irresponsabile del Presidente del consiglio comunale, con la mozione di sfiducia verso quest’ultimo, Giovanni Fiorino. Non solo: la richiesta ufficiale al Prefetto di un incontro e una iniziativa pubblica da tenersi nelle prossime settimane e nel rispetto delle normative vigenti. Sono anni che la massima istituzione democratica cittadina subisce l'assalto di chi teme il confronto democratico e ritiene il ruolo dei consiglieri comunali inutile e fastidioso. Hanno normato a maggioranza il blocco totale della attività democratica, rendendo impossibile l'articolazione di mozioni e interpellanze, riducendo spazi e tempi alla discussione consiliare. L'ultima «perla» di Fiorino è stata l'imposizione di 10 minuti per gruppo nella discussione di 14 delibere tra cui il bilancio preventivo e di numerosi regolamenti per le imposte comunali. Un'assurdità giustificata dalla libera interpretazione delle norme (sic) sulla pandemia da parte del Presidente del Consiglio comunale, lo stesso che ha concesso al sindaco nella stessa seduta 1ora e 35 minuti per illustrare la proposta. Un tentativo maldestro per zittire la minoranza, complici anche i consiglieri comunali di maggioranza sempre più dei signor si, sempre meno nel ruolo che gli spetta. Nel mio intervento in consiglio avevo preannunciato l'impegno di rendere edotta la città di quanto sta succedendo e la scelta di tutte le forze di opposizione di condividere insieme la manifestazione di piazza rafforza questo impegno preso dai Giovani Sestesi. Se qualcuno pensa di zittirci, ha sbagliato a fare i conti. Ha sbagliato di grosso. Non ci facciamo intimidire da una sconclusionata maggioranza senza capo né coda, che usa la forza del potere per nascondere le proprie debolezze e incapacità. Noi alla forza arrogante del potere, contrapponiamo il potere della forza. E la nostra forza sta nel rispetto del principio democratico e della città.


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OSSERVATORIO SULLA CITTA’

Se le colpe della sinistra ricadono sulla destra e... quelle della giunta Di Stefano sui cittadini E’ un problema di tenuta della democrazia. Il principale motivo dell’attuale Consiglio comunale di Sesto. Manca la garanzia di osservanza delle norme che regolano e disciplinano la gestione dell’attività consiliare nel Palazzo Rosso di piazza della Resistenza, dove da quasi quattro anni c’è una giunta di centrodestra, via via sfumata più verso destra. C’è un grosso problema di democrazia perché si alterano gli equilibri di gestione senza il rispetto delle minoranze. E in questa prevaricazione dei ruoli c’è un responsabile con nome e cognome: Giovanni Fiorino, presidente del Consiglio comunale. Il peggiore che sia mai stato eletto dai tempi della proclamazione della Repubblica. Lo dimostrano i fatti. Giovanni Fiorino è un esponente di Forza Italia, lo stesso partito che ha portato a sedere sulla poltrona di sindaco Roberto Di Stefano, forzista dalla nascita (politica). I due hanno stretto una forte alleanza che va oltre la politica, una specie di compromesso che esce dagli schemi dell’ideologia. Chiamiamola una forte simpatia personale, alimentata certamente dalla tendenza narcisista dell’attuale presidente. Tanto che quando il sindaco ha svoltato clamorosamente verso la Lega (seguendo la compagna Silvia Sardone, con identica procedura) Giovanni Fiorino (segretario di Fi) è rimasto “fedele” agli accordi mantenendo lo stesso atteggiamento che nei fatti dimostra una

E’un problema di tenuta della democrazia. Manca la garanzia di osservanza delle norme che regolano e disciplinano la gestione della attività consiliare nel palazzo rosso di Piazza della Resistenza certa sudditanza verso il sindaco. Un comportamento che si è ripercorso sulla gestione delle sedute del Consiglio, con limitazioni che prevaricano lo stesso Regolamento comunale, cambiato dall’attuale giunta. La goccia “fatale” è stata superata nel dibattito sul Bilancio di Previsione 2021, dove interpretando a suo modo il regolamento Fiorino ha assegnato pochissimo tempo per gli interventi dei consiglieri, nei fatti in

modo da impedire un ragionamento circostanziato sui contenuti del documento molto importante per la vita stessa della città. Ai consiglieri della minoranza è rimasta come unica arma quella di uscire dall’aula durante la relazione del sindaco che ha tenuto la delega dopo le dimissioni improvvise e “strane” dell’assessore Pini, (ricordiamo anche che da quando c’è questa giunta manca il vice sindaco dopo le dimissioni di Gianpaolo Caponi). In seguito, sempre la minoranza, ha presentato una mozione di sfiducia verso Giovanni Fiorino (è la prima volta che accade a Sesto) scrivendo al Prefetto con tutti i particolari delle inosservanze da parte del presidente di Consiglio. Hanno fatto bene a intraprendere questa strada? Crediamo di sì perché a Sesto succede quello che normalmente accade nei piccolissimi comuni, secondo la giurisprudenza che riguarda “le prerogative” del presidente di Consiglio. Vediamola: nei piccoli comuni in gergo “i comuni polvere” la figura del Presidente e quella del Sindaco si “confondono” perché in queste realtà minori il rapporto tra Sindaco e Presidente è più stretto, non di rado di “sudditanza” anziché d’indipendenza politica. Cosa che non succede mai nei grandi Comuni e Sesto è una delle più abitate della Lombardia. Il Consiglio comunale rappresenta il supremo organo in cui è riposta la sovranità popolare oltre al compito d’indirizzo e di controllo politico-amministrativo; e anche quello di stimolo verso la Giunta. A diri-

gere questo organismo, quindi, occorre mantenere capacità professionale e rispetto dei ruoli e per questo Giovanni Fiorino dovrebbe essere il custode del rispetto della sovranità popolare, visto che è suo compito convocare le sedute del Consiglio proprio per fare partecipare propositivamente i cittadini e i consiglieri di minoranza tanto che il Presidente può chiedere risorse necessarie per fare funzionare bene il Consiglio e garantire autonomia.

Ai consiglieri di minoranza è rimasta come unica arma quella di uscire dall’aula durante la relazione del sindaco che ha tenuto le deleghe al bilancio dopo le improvvise e «strane» dimissioni dell’assessore Pini Il Presidente da subito, nell’esercizio delle sue funzioni, è tenuto a garantire un comportamento neutrale per sé e tutti gli altri consiglieri nel rispetto dello Statuto e del Regolamento comunale in modo che la componente di maggioranza non prevarichi quella di minoranza. Quindi Giovanni Fiorino dovrebbe agire con neutralità a garanzia del corretto funzionamento del Consiglio nel suo insieme senza distinzione tra maggioranza e opposizione. Anche perché Gio-

vanni Fiorino gode della fiducia politica del Consiglio intesa non come condivisione della linea politica della maggioranza ma come capacità di consentire il pieno rispetto delle regole: la sua è una posizione di super partes. Nel caso di Sesto si ravvisa che da parte del Presidente sia venuta meno la neutralità, alterando l’equilibrio politico (al di là di chi ha concorso alla sua elezione) come accaduto nella seduta del Bilancio e per questo ora le forze di opposizione hanno chiesto la sfiducia e scritto al Prefetto, con la speranza di ridare dignità al Consiglio e sottrarlo alla gestione troppo “personalistica” attuale. Ma se tutto questo accade è colpa della sinistra che prima di questa Giunta ha mollato le redini verso i problemi della città e la sensibilizzazione politica di ogni singolo sestese. Le conseguenze sono di un’attività politico-amministrativa molto discutibile se si pensa a quanti valori siano stati calpestati dall’attuale Giunta nel settore del volontariato, dello sport, della casa, della democrazia con decisioni che hanno smontato realtà costruite in decine di anni e di impegno, in particolare nel settore del volontariato e del rispetto dei principi democratici di Sesto città medaglia d’oro al valor militare. Ecco perché se oggi ci si trova in queste condizioni si può anche affermare che “le colpe della sinistra cadono sulla destra” che agisce di conseguenza e i risultati sono quelli raccontati. Non è certo una prospettiva edificante! Francesco Pontoriero


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SCUOLA

Maestre al tempo del covid come le «guide turistiche» Le maestre di oggi, al tempo del Covid-19, sono “guide turistiche”, non solo perché accompagnano i bambini lungo il percorso della conoscenza. Provate voi a farvi sentire da una classe composta mediamente da almeno una ventina di alunni quando la vostra voce è attutita dalla mascherina che dovete indossare tutto il tempo, voi come loro!?. Ecco allora che semplici strumenti come un microfono ad archetto e un amplificatore - sì, esatto, proprio quelli che si usano per farsi sentire anche da quelli più attardati nella fila - possono arrivare in vostro soccorso. I bambini - destinatari ultimi dell’espediente - non sembrano prenderla sempre bene, come se il loro rumore di sottofondo fosse meno fastidioso di una voce che rimbomba dentro un’aula di scuola. Con quest’aiuto dalla tecnologia si dirigono - un po’ meglio - le attività entro e fuori la classe, come i momenti della mensa o dell’intervallo che si trascorre all’aperto quando le condizioni meteo lo consentono. Per il resto, come è cambiata la vita dalle 8.30 alle 16.30, orario in cui i piccoli viaggiatori del sapere sono riconsegnati alle famiglie? Molto è

ormai noto. Banchi distanziati; obbligo continuo di mascherina (l’istituto rifornisce i genitori e i maestri con pacchi di quelle chirurgiche, che però taluni bollano come scomode tanto da non usarle), da cambiarsi a metà giornata; bidelle in azione con prodotti sanificanti quando le aule sono liberate per il pranzo; igienizzazione delle mani prima di lavarle con il sa-

pone ed essere pronti ad andare in mensa; prossimità fisica vietata, come giochi di contatto o abbracci. A bambini privati della spontaneità dei gesti, che non possono essere fatti lavorare in gruppo o sedere vicino a un/a compagno/a, rimane ben poco: lunghe corse nella natura (ecco perché gli istituti dotati di giardino devono tenerselo ben stretto), il momento di portarsi il cibo alla

bocca (non sono pochi gli alunni che lamentano di non riuscire a respirare con la mascherina), il ritorno a casa anche se talvolta il pericolo arriva dai genitori, esposti, magari più dei figli, al contagio. La vecchia cultura della solidarietà - non hai il pennarello di quel colore, te lo presto io - è stata bandita dalle classi di scuola impegnate a fronteggiare l’emergenza sanitaria odierna. Se è vero che sotto a una certa età la diffusione e la pericolosità del virus sono limitate - tanto è vero che la primaria non ha subito interruzioni della didattica in presenza anche a fronte delle fasi più dure qui in Lombardia, accompagnate da provvedimenti altrettanto severi e stringenti -, occorre ricordare che è dovere di un insegnante tutelare il diritto alla salute di chi viene affidato alla sua custodia. Deve evitare che i bambini non solo si facciano male, ma che non si espongano, per un livello di maturità naturalmente in divenire, a situazioni potenzialmente dannose. Disperdendo il batterio del Covid-19 attraverso goccioline della saliva o del muco, basta poco. A volte, anche solo parlare.

DAL RESTELLONE

Un quartiere sotto scacco da dieci anni. Quando finirà? Dieci anni per un’opera infrastrutturale possono essere pochi, così come tanti. Occorse, ad esempio, dal settembre 1979 - con il via libera ai lavori - al maggio 1990 perché fosse inaugurata la tratta Duomo-Centrale (cinque stazioni in tutto) sulla linea 3 (MM3) della metropolitana. Meno dal maggio 1957 al novembre 1964 perché i nostri concittadini potessero salire in carrozza nell’area di Sesto Marelli e raggiungere la zona di Piazzale Lotto viaggiando sui binari sotterranei della MM1 (poi prolungati sino alla piazza della stazione ferroviaria - Primo Maggio FS - nel 1986). Altri tempi, certo, dove forse le parole erano affidate al solo momento della festa, del taglio del nastro. Dove si proseguiva compatti verso un obiettivo comune. Modus operandi che non sembra appartenere agli amministratori della “cosa pubblica” ai giorni nostri. Ad appesantire la spiacevole - quanto assurda - vicenda che, a partire dal luglio 2011, coinvolge gli abitanti del quartiere Restellone sono arrivati negli ultimi mesi fiumi di inchiostro telematico. Botta e risposta via social tra attori che siedono intorno allo stesso tavolo, l’unico al quale dovrebbero confrontarsi con toni più o

meno accesi a seconda delle circostanze. Invece, ecco, da una parte, il Comune di Sesto San Giovanni - con il sindaco Roberto Di Stefano e l’Assessore ai Lavori Pubblici Antonio Lamiranda - inviare una diffida al primo cittadino del capoluogo di provincia, Giuseppe Sala, e alla partecipata Metropolitana Milanese SpA per un im-

mediato inizio ai lavori e alle opere occorrenti per il ripristino della viabilità di superficie, nonché relativi alle aree limitrofe - zona Largo Levrino/Viale Gramsci -, che si dicono già coperti all’interno della somma di 1.790.000 euro versata al Comune di Milano in data 3 luglio 2020. Dall’altra parte, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Marco Granelli, gridare a una

propaganda pericolosa e distruttiva in un momento in cui si stavano concludendo gli accordi necessari a far ripartire gli interventi del cantiere, a partire proprio da quelli richiamati nella diffida, il tutto senza dover pesare sulle casse dell’Ente sestese. In questa sede non ci interessa stabilire chi si si stia comportando correttamente al “tavolo da gioco” del prolungamento della MM1 verso Monza Bettola, con snodo intermedio nella costruenda stazione al Restellone. La controversia politica è costretta ad arretrare a fronte di un quartiere, già di per sé periferico, sventrato, indebolito in quelle attività che hanno tentato, in tutti questi anni, di tenerlo vivo. Un’area esposta più che mai a situazioni di degrado e di possibile violenza. Una zona che si allarga a ridosso della ferrovia, in quella nulla che guarda a Caltacity e alle unità residenziali adiacenti. Le ultime indicazioni, in sede di sopralluogo il 2 febbraio scorso, danno per fine agosto la riapertura al traffico di Viale Gramsci. Sono invece nove – elencate nel dettaglio sul portale istituzionale del nostro Comune - le fasi di riqualificazione previste per il Restellone. Ottavia E. Molteni


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L’OLDRINATA

Di Stefano «chiagne e fotte»

Questa à la giunta comunale che più ha messo le mani nelle tasche dei sestesi dal dopoguerra. Vediamo come. TE LA DO’ IO LA TARI

Per il terzo anno consecutivo anche nel 2021 crescerà la Tari. Certo, l’anno scorso è stato un aumento da record mondiale. Le famiglie hanno pagato anche il 50% in più rispetto al 2019, che già aveva visto una lievitazione dei costi per i cittadini. La giustificazione era che era stato cambiata l’azienda per la raccolta dei rifiuti. E come scelta politica era stata fatta quella di concedere un piccolo sconto ai commercianti facendo pagare di più alle famiglie. Il tutto a favore dei negozianti che non vivono a Sesto, perché altrimenti in cambio di un ridotto sconto per quel che avrebbero dovuto pagare per la Tari del loro esercizio commerciale hanno subito un ben più rilevante aggravio per quello che è costata loro la Tari per l’appartamento. Nel 2021, secondo il bilancio di previsione della stessa giunta, ci sarà un au-

mento di circa il 2 per cento per le abitazioni, ma un balzo in su per i commercianti del 20%. Dunque anche la scelta di favorire il piccolo commercio fatta lo scorso anno è già stata contraddetta. Del resto in queste settimane alcuni negozianti sestesi si sono visti recapitare la comunicazione della Abaco, la società che si occupa della riscossione forzata dei crediti del Comune, che li obbliga a san a r e eventuali pendenze con l’Amministrazione. Mentre da un lato dunque il sindaco e gli assessori si dichiarano vicini ai commercianti in difficoltà per mesi e mesi di conseguenze del covid, dall’altro mettono in moto la Abaco. Vicini sì, ma forse qualcuno avrebbe preferito che rimanessero un po’ più lontano. E non è tutto. Perché i conti di previsione del costo dello smaltimento dei rifiuti rischiano di non essere veritieri. Infatti a partire da marzo dovrebbe venire chiuso il termovalorizzatore di via Manin che consentiva di bruciare parte dei nostri rifiuti a un prezzo relativamente basso. Da aprile invece si dovranno conferire ad altri impianti con costi prevedibilmente maggiori, mentre nel bilancio si continua a prevedere una spesa come quella pagata fino ad ora al nostro termovalorizzatore.

Questa è la giunta comunale che più ha messo le mani nelle tasche dei cittadini Dunque per tre anni la Tari è aumentata senza sosta e in modo del tutto fuori da qualsiasi regola. Insomma, te la do io la Tari.

VIETATA LA SOSTA Il 13 ottobre la giunta comunale ha stabilito come si pagherà la sosta a Sesto San Giovanni nei prossimi anni. Attualmente sono 1.100 i posti a pagamento in città, ma diventeranno 5.100, cioè 5 volte tanti. Nelle zone vicino alle fermate della metropolitana anni fa si era deciso di destinare aree di parcheggio per i residenti, dato che altrimenti tutti i posti venivano occupati da chi prendeva la Mm per andare a Milano e chi vive in

quelle zone aveva difficoltà a trovare uno stallo libero. Nella delibera del 13 ottobre la giunta scrive che questa scelta non è stata utile perché “se da un lato ha favorito i residenti della zona, dall’altro ha limitato la possibilità di rotazione in aree caratterizzate da una forte domanda di sosta e di interscambio e da una limitata offerta di sosta a pagamento”. Dunque un de profundis per le strisce gialle e i posti riservati ai residenti. Ma non è tutto, perché oltre a moltiplicare per 5 gli stalli a p a g a mento, aum e n t a a n c h e quanto si deve pagare, almeno del 20%. Il paradosso è che il bando per assegnare tutto il servizio non è stato aggiudicato in tempo e quindi la cooperativa che gestiva il tutto se ne è andata e non è stata rilevata. Per tre mesi non si pagherà la sosta, ma solo per un evidente errore della Amministrazione. IL CARO ESTINTO Chi, purtroppo, si è dovuto occupare del funerale di una persona cara, e in questi mesi sono stati tantissimi a doverlo fare, si è

accorto che in città sono scoppiate le tasse sulla morte. Vediamo. Il diritto di inumazione che fino ad ora era di 105 euro adesso è passato a 250, cioè 2 volte e mezza. Il Diritto di affido delle ceneri che era di 29 euro è schizzato a 100 euro, quasi 4 volte tanto. Sono state poi introdotte tasse che prima non esistevano. Il Diritto fisso comunale da 0 euro è passato a 60, il Diritto di tumulazione delle ceneri da 0 a 100 e il Diritto di tumulazione della salma da 0 addirittura a 200 euro. A dicembre sono state inumate le salme che erano state anni fa tumulate nel campo O del cimitero. Gli operatori avevano chiesto di soprassedere, per evidenti ragioni di salute e di sicurezza, dato che si era nel bel mezzo della pandemia di covid. Ma l’Amministrazione comunale è stata irremovibile. E chi ha dovuto occuparsi di esumare una persona cara deceduta anni fa si è trovato a dover pagare almeno qualche centinaio di euro. Hanno trasformato il caro estinto in un estinto caro. Giorgio Oldrini


L’Altra Sesto - Febbraio pag 12 L’Altra Sesto - Dicembre 20202021 - pag-16

2 marzo 2021


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