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a scuola
by Alloranews
di Marco Testa
La situazione della lingua italiana in Australia è ormai drammatica e non farà sperare in brillanti risultati il prolungarsi di un sistema che favorisce la centralizzazione delle politiche linguistiche nelle mani di una minoranza di enti promotori di lingua e cultura.
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Siamo d’accordo a dire "daccordissimo"?
Risponde la Crusca
Usi informali di questo tipo sono interessanti per il linguista come spie di un cambiamento in atto, ma sono ancora sconsigliati in testi di carattere formale. Vari lettori domandano se si possa usare legittimamente la forma daccordissimo
Dato che i lettori scrivono daccordissimo e non d’accordissimo, immagino che le domande concernano l’ortografia, cioè l’assenza di apostrofo, non l’uso del suffisso superlativo, o elativo, se si preferisce.
L’uso del superlativo con d’accordo, oggi comunissimo per lo meno nel linguaggio familiare, la Crusca difficilmente lo potrebbe sconsigliare, dato che è stata la quarta impressione del Vocabolario degli Accademici della Crusca del 1729-1738 (vol. II 1731) a introdurlo nella lessicografia italiana, con una citazione tratta dalla commedia Il Negromante di Ludovico Ariosto, data alle stampe nel 1535, dove si legge nell’atto quinto il seguente dialogo fra Cambio e Abondio (la grafia con una sola c si spiega con l’origine settentrionale dello scrittore):
Cam. Siá d’acordo.
Ab. D’acordo?
Cam. D’acordissimo.
In italiano il suffisso -issimo si aggiunge soprattutto ad aggettivi, ma si trova anche con sostantivi (occasionissima) e avverbi (benissimo), e persino con locuzioni avverbiali (d’accordissimo) o aggettivali (una vecchia signora in gambissima) e con participi verbali (è stato applauditissimo). Alcuni avverbi come benissimo o prestissimo sono neutri, utilizzabili in tutti i tipi di testo (creano invece dubbi forme come assolutissimamente e soprattutto benissimamente), mentre l’aggiunta del suffisso a sostantivi e locuzioni è stilisticamente marcata e dunque richiede contesti d’uso adeguati.
Per quanto riguarda l’ortografia, non solo l’etimologia ma anche l’uso maggioritario rispecchiato nei dizionari richiede l’apostrofo: d’accordissimo, come d’accordo. La forma senza apostrofo, che s’incontra occasionalmente, soprattutto in testi meno sorvegliati della rete, è dovuta a un cambiamento linguistico in atto. Apparentemente, la locuzione d’accordo, composta etimologicamente dalla preposizione di e dal sostantivo accordo, è percepita da alcuni parlanti come unità senza struttura interna e conseguentemente scritta come una parola singola, daccordo.
Il metodo che vede l’azione del governo italiano delegata con ingenti somme stanziate in favore di organizzazioni in loco è in atto da vari decenni ormai e malgrado ciò, il numero di coloro che parlano italiano ha imbarcato una discesa inesorabile.
L'emittente ABC ha dichiarato che la lingua di Dante è la prima in termini di “declino” in Australia. “Le tipiche famiglie italo-australiane apprezzano pasta, lasagne e salumi, ma non parlano l’italiano.”

Spiegando la tendenza in negativo, gli esperti affermano che l'afflusso di italiani emigrati in Australia dopo la seconda guerra mondiale è in gran parte scomparso e non sono stati reintegrati dalle generazioni più giovani che parlano principalmente inglese. Diversamente, anche tra i cugini greci, l’uso della loro lingua è diminuito per ragioni simili, ma secondo gli esperti “il calo non è così grave a causa del numero di scuole greche.”
Se qualcuno si azzarda anche solamente a pensare di costruire una nuova scuola italiana, quelli che adesso hanno l’esclusiva cominciano ad inviare lettere di minaccia a firma di noti avvocati. Pur di creare un danno agli “avversari”, muoia Sansone con tutti i Filistei!
Per favorire l’italiano, annualmente si presentano progetti per la promozione di lingua e cultura, con centinaia di mila euro stanziati dal Ministero degli Affari Esteri. Qualcuno di questi progetti viene approvato dai Comites locali anche a porte chiuse, senza che nessuno possa pubblicamente valutare la sussistenza di quanto viene proposto da organismi privati, se non il solo fatto che a fine anno, quando tutto è andato come previsto, la cifra finanziata dal MAECI viene pubblicata su un sito internet governativo.
A fronte delle migliaia di studenti d’italiano dichiarati e di un inestimabile numero di lezioni presumibilmente svolte, nel 2022, sono stati appena 500 gli studenti che nel NSW hanno conseguito un esame in lingua italiana nei tre corsi della maturità Beginners (285), Continuers (182) ed Extension (33). Ancora una volta, malgrado gli ingenti investimenti pubblici, i risultati non incoraggiano. Forse è giunto il momento di guardare oltre i contributi governativi sparsi per avviare un raccordo ad ampio raggio a livello locale e nazionale.
A Washington, negli Stati Uniti, un cambio di rotta ha portato alla creazione circa un decennio fa di un Osservatorio Nazionale della Lingua Italiana. L’organismo è stato istituito dall’Ambasciata con il compito di definire e coordinare le attività mirate alla diffusione della lingua e cultura italiana negli Stati Uniti.
L'Osservatorio Nazionale della Lingua Italiana è composto da rappresentanti provenienti principalmente dall'Ambasciata e dalla Rete Consolare, dagli Enti Gestori dei corsi di lingua e cultura italiana, dalle principali associazioni di insegnamento di italiano negli Stati Uniti, dalle maggiori organizzazioni italo-americane e dal mondo accademico italiano e statunitense.

L'agenda dei lavori dell’Osservatorio prevede come punti principali l'analisi delle attività promozionali annuali, la programmazione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo e le attività per l’anno successivo. L’ultima riunione dell’orga- nismo ha visto la presenza di 70 membri che hanno approvato il Piano Strategico 2023.

L’osservatorio favorisce “la collaborazione con gli organismi rappresentativi della collettività e dell’associazionismo italo-americano, supportati da un piano strategico e da osservatori locali in ogni circoscrizione consolare in modo da rendere l’azione di promozione della lingua italiana sul terreno più intensa e capillare.”
Secondo l’Ambasciata, l’Osservatorio costituisce una vera e propria “ task force a livellocentrale e tanti gruppi a livello locale. Lo scopo è di coinvolgere sempre più scuole, studenti e insegnanti in questa impresa. È stata curata la formazione degli insegnanti, è stato attivato il sito web dedicato usspeaksitalian.org”.
L’Osservatorio ha inoltre lanciato un questionario di iniziativa dei dirigenti scolastici, al quale hanno partecipato 262 docenti di lingua italiana, il 47% dei quali provenienti dalle high school, e incentrato sulle necessità degli insegnanti.
In occasione della riunione, i componenti hanno anche discusso il delicato tema della qualità degli insegnanti per il quale sarà predisposto, su iniziativa dell'Università per Stranieri di Perugia e con il coinvolgimento di altre Università come la Stranieri di Siena, un database di coloro i quali si sono formati presso le Università italiane.
Molte sembrano quindi le opportunità in Australia per istituire un Osservatorio Nazionale della Lingua italiana simile a quello già operativo negli Stati Uniti.
Il problema di fondo rimane sempre lo stesso: abbiamo fatto l'Italia ma non ancora gli italiani. Saremo capaci di andare oltre le lobby private dei singoli enti gestori che nel 2023 si presentano ancora alle riunioni impauriti da un’assurda e non-probabile concorrenza?
Allora! partecipa attivamente alla divulgazione della lingua e della cultura italiana all’estero, attraverso la pubblicazione di articoli e di periodiche attività didattiche. La rubrica “Ambasciatori di Lingua” si rinnova per fornire ai lettori delle nozioni sem-

NUOVE LEZIONI D’ITALIANO N. 16
plici, veloci e pratiche di base per imparare la lingua italiana.
L'italiano è una lingua con un ricchissimo vocabolario, espressioni idiomatiche e sfumature semantiche che riportiamo volentieri in queste pagine, con la speranza che al termine dell’an- no la comunità abbia appreso qualcosa in più sulla Bella Lingua e quanti sono ancora indecisi, si possano impegnare per conoscere più a fondo l’Italiano. La rubrica è realizzata in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney.

Giovanni Pascoli - Orfano
Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca: senti: una zana dondola pian piano. Un bimbo piange, il piccol dito in bocca; canta una vecchia, il mento su la mano. La vecchia canta: intorno al tuo lettino c'è rose e gigli, tutto un bel giardino. Nel bel giardino il bimbo s'addormenta. La neve fiocca lenta, lenta, lenta.
Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 - Bologna, 6 aprile 1912) è considerato uno dei più importanti poeti italiani. Sono molte le sue poesie imparate a memoria fin dalle elementari come La cavalla storna, X agosto, oppure la meravigliosa Il gelsomino notturno.

Giovanni Pascoli è inventore di una lingua nuova (il poeta “fanciullino” che trova la verità mediante l’irrazionalità e l’intuizione), piena di simboli e di sonorità, che ha avuto un grande influsso su tutta la poesia del Novecento: da D’Annunzio a Ungaretti, da Campana a Montale.
Temi delle sue poesie sono la natura, gli animali e l’infanzia, ma anche il dolore e la morte.
