il quotidiano del molise

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MERCOLEDI’ 2 MARZO 2011

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: 86100 CAMPOBASSO

ANNO XIV - N. 60

VIA SAN GIOVANNI IN GOLFO - TEL. 0874/484623 - FAX 0874/484625

L’uomo aveva bloccato il ragazzo mentre scaricava materiale edile in un cassonetto, ma fu colpito con una zappa

Anziano aggredito, giovane condannato Il collegio ha inflitto una pena di due anni al campobassano per violenza privata Ebbe la premura di redarguire il comportamento di un giovane campobassano (S.M.) ma si beccò dal ra-

gazzo una bella zappa in testa e un tentativo di investirlo con il furgone. Ora il ragazzo è stato condannato a

Il tribunale di Campobasso

due anni pena sospesa per violenza privata e lesioni aggravate nei confronti dell’anziano signore e di suo figlio. Al primo i giudici del collegio penale (Russo presidente, Scarlato e Rinaldi a latere) hanno riconosciuto un risarcimento di 5mila euro, al secondo di 4mila. Il pubblico ministero Immacolata Di Petti aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi per tentato omicidio dato che quando

cercò di investirlo cercò di togliergli la vita. Tesi sostenuta anche dall’avvocato di parte civile Di Bianco che ha parlato di un disegno criminoso eccessivo e reiterato per un banale motivo. L’imputato, infatti, nel 2008, come già accennato, fu redarguito dall’anziano, affetto anche da invalidità, perché stava scaricando in un cassonetto a Campobasso del materiale edile. La reazione fu quella appena

scritta: dapprima ssscattarono insulti e minacce verbali, poi si passò alla violenza fisica. A difesa dell’uomo scese in campo il figlio, ma dopo una piccola colluttazione S.M. sarebbe salito insieme all’amico sul furgone e avrebbe cercasto di investire la persona anziana. Solo l’intervento repentino del figlio impedì la tragedia. Per la difesa dell’avvocato Demetrio Rivellino non si tratta di tentato omicidio,

bensì di lesioni aggravate. Nella volontà dell’imputato non c’era l’uccisione dell’uomo. Motivo per il quale ha chiesto l’assoluzione in via preliminare ed in subordine la condanna solo per lesioni gravi. Ai capi d’accusa è stata aggiunta anche la violenza privata. Per l’anziano resta il ricordo di una brutta avventura solo per aver cercato di fare il suo dovere di bravo cittadino. CT

“I pannelli pesavano 36 tonnellate ma la mensola poteva reggerne solo 15” Ieri la testimonianza di Patriciello

Crollo del centro commerciale In aula il perito tecnico Quel 31 gennaio del 2008 al centro commerciale si sfiorò la tragedia. Si ebbe un cedimento strutturale: una piastra di cemento di alcune tonnellate crollò a terra nel parcheggio sotterraneo. Ieri in aula la testimonianza della donna che per pochi metri non finì insieme alla sua piccolina sotto le macerie e dell’ingegnere che effettuò la perizia per accertare le cause del crollo. Due gli imputati che devono rispondere di crollo colposo. Tra i quali il titolare del centro commerciale. In aula li difende entrambi l’avvocato Domenico Porfido che ieri è statao sostituito d’ufficio dall’avvocato Massimiliano Di Grezia. “La mensola poteva reggere quindici tonnellate, mentre il peso complessivo dei pannelli era di trentasei tonnellate”. Questo il fulcro fondamentale della testimonianza dell’esperto. A opinione del perito, autorizza-

to a consultare la relazione che stilò tre anni fa, esattamente il giorno dopo il cedimento, il crollo sarebbe stato causato da due fattori: una sottostima del pesi sul sostegno principale e la realizzazione di una scatola atta a ricevere tale sostegno composta da calcestruzzo che non era ben compattato perché presentava dei vuoti. In più ha aggiunto che durante l’esecuzione dei lavori il responsabile poteva far mettere in pratica degli ac-

corgimenti tecnici per avitare tali mancanze, ma che materialmente non poteva

Due immagini del crollo dello stabile

conoscere il modo e la maniera con la quale venivano eseguiti. Come si ricorderà una parte della piastra di cemento di tre tonnellate finì a terra. Mentre fortunatamente l’altra parte rimase incastrata nella struttura impedendole di precipitare. Il centro commerciale fu chiuso al pubblico per l’intera giornata del 30 gennaio 2008. Riaprì a scaglioni solo nei giorni successivi. Il processo è stato rinviato al 5 ottobre, giorno in cui verranno ascoltati i testimoni e i consulenti tecnici nominati

Regione Molise beffata con la speranza di fare beneficenza La Regione Molise truffata con la scusa della beneficenza. Imputato per peculato, danni e truffa il dirigente di una società a cui l’ente regionale diede una cospicua somma di denaro per allestire uno stand in una fiera di Milano. Ieri in aula, per dare la sua testimonianza in quanto persona a conoscenza dei fatti, l’europarlamentare Aldo Patriciello, all’epoca dei fatti assessore regionale alle Attività Produttive. Ha raccontato come si svolsero i fatti. Con una delibera di Giunta la Regione approvò la partecipazione a Milano dell’evento Convivio (la manifestazione nacque nel 1992 da un0idea di Gianni Versace per sostenere l’Anlaids). Evento di moda, ma anche di beneficenza perché legato alla lotta contro l’Aids. La presenza del Molise a quella manifestazione regalò alla nostra regione momenti di grande importanza perché furono contate presenze nel solo spazio espositivo a noi dedicato di circa 60mila persone. Per costruire lo spazio espositivo, il cartellone pubblicitario e altri elementi utili l’Ente delegò questa società per tutto. Quasi 200mila euro la somma data in affido per la realizzazione dei lavori. Ma tra la somma realmente spesa e quanto dichiarato dall’imputato ci sarebbero delle incongruenze. Contraddizioni che dovranno essere tutte dimostrate in sede di collegio penale.Il processo è stato aggiornato al 6 aprile per ascoltare tre testimoni del pubblico ministero immacolata di Petti. CT

dalla difesa. Si continueranno a scorpire le cause che hanno provocato un episodio tanto grave e che solo

per fortuna non provocò nessuna vittima, ma solo danni ai veicoli parcheggiati. CT

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