Rivista dell’Automobile Club Svizzero | Edizione della Svizzera italiana

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L’AUTOMOBILE

Approfondimento

CARO-BENZINA:

Pagine 6-7

Imposta di circolazione

LA NUOVA FORMULA E L’IMPATTO CHE AVRÀ

SULLE NOSTRE AUTO

Pagine 8-9

Pronti

Pagine

Rivista dell’Automobile Club Svizzero | Edizione della Svizzera italiana Edizione 05/2023
AUTO
PER PASSIONE.
I MOTIVI E LE POSSIBILI SOLUZIONI
CONSIGLI (E CURIOSITÀ) PER AFFRONTARE L’INVERNO
ed equipaggiati
18-19
NUOVO LOOK Una Rivista (quasi)tutta nuova

Più volte premiato come vincitore dei test.

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ACS & Allianz Assistance – Una forte partnership con vantaggi preziosi per i membri dell‘ACS:

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Rete globale di partner

Un servizio in tutto il mondo e in qualsiasi momento per i nostri clienti

ATTUALITÀ

5 Mobilità individuale in Svizzera: i nuovi trend

APPROFONDIMENTO

6 Caro-benzina:

le cause e le possibili soluzioni

ATTUALITÀ

8 Imposta di circolazione: si cambia

TEST AUTO

10 Quale sarà l’auto svizzera dell’anno?

11 Porsche 911 GT3 RS

Quando il gioco si fa duro

13 Honda CR-V

Confortevole ed elettrica

15 Subaru Crosstrek

Evoluzione nel segno della continuità

VEICOLI D’EPOCA

16 Professione: fotografo per le case d’asta

APPROFONDIMENTO

18 Arriva l’inverno: ecco come prepararvi al meglio

SICUREZZA STRADALE

20 Gli incidenti con le bici elettriche continuano ad aumentare

SICUREZZA STRADALE

23 Grazie a Eddie i bambini sono più sicuri

TRIBUNA GIURIDICA

24 Guida autonoma: conflitti tutt’altro che chiari

AMBASCIATORE ACS

25 Una stagione per preparare il fututo

SPORT

26 Gilardoni ancora il re del Rally del Ticino

ENERGIA

30 Approvvigionamento in tempo di crisi

Rivista ufficiale dell’Automobile Club Svizzero, sezione Ticino in collaborazione con

Impressum

ACS - Sezione Ticino

via Trevani 5 - CP 564 - 6601 Locarno

Tel. 091 751 46 71

www.acs.ch - locarno@acsti.ch

Organico Presidente: Simone Gianini, Bellinzona

Vice presidente: Raide Bassi, Lugano-Cadro

Membri di comitato: Elvezio Codoni, Chiasso

Alex Farinelli, Comano

Sabrina Gendotti, Massagno

Gianmarco Balemi, Tenero

Direttore: Benjiamin Albertalli, Mendrisio

UNA RIVISTA (QUASI) TUTTA NUOVA

Care lettrici, cari lettori, innanzitutto è per me un grande onore potermi rivolgere per la prima volta a voi tramite le pagine della nostra rivista. Sin dalla mia entrata in carica quale Direttore della Sezione Ticino dell’ACS, la scorsa primavera, ho subito voluto inserire tra le mie priorità un aggiornamento della rivista. Questo perché ritengo che la nostra pubblicazione non debba avere uno scopo puramente informativo, ma anzi possa rappresentare un interessante mezzo per far conoscere ai nostri soci aspetti inediti del mondo automobilistico e di ciò che gli ruota intorno.

Per rendere il tutto più attrattivo e interessante abbiamo iniziato dalle basi: una rinnovata veste grafica, un concetto editoriale parzialmente rivisto e una rinnovata squadra redazionale pronta a stimolare la vostra curiosità e il vostro interesse per la lettura. Nella nuova rivista troverete dunque testi più brevi e un numero maggiore di foto, un’impostazione grafica più moderna per appagare l’occhio e agevolare la lettura, contenuti redazionali legati all’attualità comprensivi di approfondimenti e interviste. E non da ultimo, pure il sottoscritto ha deciso di rimettersi in gioco sedendosi nuovamente al posto di guida (e di fronte alla tastiera) per rispolverare i panni del giornalista automobilistico, proponendovi in prima persona qualche recensione di vetture sportive e d’epoca.

Questo rinnovato numero della rivista rappresenta un primo tentativo, sicuramente perfettibile e che verrà adattato nel corso dei prossimi mesi. Saremmo infatti oltremodo felici di sapere cosa ne pensate, inviandoci critiche, suggerimenti, ma anche comunicandoci ciò che vi piace, ciò che non vi piace e ciò che vorreste leggere nelle prossime edizioni. La rivista è per i soci, quindi è giusto che anche voi possiate contribuirvi. Fatecelo sapere scrivendo a locarno@acsti.ch

Nel frattempo colgo l’occasione per ringraziare il nostro Redattore responsabile Nicola Mazzi come pure i svariati autori e collaboratori (in particolare Giuseppe Gruosso della Tipografia Stazione) che hanno contribuito a realizzare questo nuovo numero.

Benjiamin Albertalli

Direttore ACS - Sezione Ticino

Redazione

Nicola Mazzi / locarno@acsti.ch

Stampa: Tipografia Stazione SA

via Orelli 29, CP 563, 6600 Locarno

Tel. 091 756 01 20 - Fax 091 752 10 26

www.editore.ch - info@editore.ch

Progetto grafico e impaginazione

Giuseppe Gruosso

Tipografia Stazione SA, Locarno

Fotografie

Automobile Club Svizzero

Apparizione 6 volte l’anno, distruibuzione gratuita a tutti i soci ACS

INSERZIONI PUBBLICITARIE

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Numero 5 ottobre/novembre 2023

Prossimo numero

dicembre 2023

In copertina

Porsche 911 GT3 RS

3 NR. 05/2023 AUTO
SOMMARIO
EDITORIALE

CONCORSO ACS 2023

125° anniversario dell’ACS

Ogni mese avete la possibilità di vincere premi speciali e partecipare automaticamente al grande concorso per avere la possibilità di vincere una Mercedes Benz EQA 250 completamente elettrica per un anno!

Elettrica, sportiva, compatta: l’EQA unisce il divertimento di guida efficiente a una grande praticità quotidiana. Salta a bordo dell’EQA e scopri il mondo dei veicoli completamente elettrici di MercedesBenz con tecnologia EQ.

Partecipare è semplice:

1. Accedete a questa pagina acs.ch/giubileo

2. Rispondete correttamente alla domanda

3.Incrociate le dita!

I vincitori saranno selezionati tra tutti i partecipanti e saranno informati personalmente.

Per partecipare al concorso acs.ch/giubileo

Per saperne di acs.ch/giubileopiù:

Concorso ACS novembre 2023

1° premio: 1 × 60 minuti di private coaching di Drift per due persone incluso veicolo con Yves Meyer all’Eventcenter in Seelisberg. Valore CHF 760.–

2° premio: 4 × buoni benzina Eni del valore di CHF 50.–

3° premio: 4 × carte regalo Migrol del valore di CHF 50.–Buona fortuna!

MOBILITÀ INDIVIDUALE IN SVIZZERA: I NUOVI TREND

Gli svizzeri sono spesso titubanti nei confronti della mobilità elettrica, avvertono la necessità di possedere un’automobile e provano un sentimento di libertà al volante di un camper. Queste sono solo alcune delle tendenze emerse dagli studi condotti dall’istituto di ricerca Sotomo e da AutoScout24.

Sembrerebbe che, secondo molti esperti, l’euforia per l’acquisto di veicoli elettrici si sia attenuata. Nell’ambito di uno studio condotto dall’agenzia di assicurazioni Axa (riportato dal SonntagsZeitung e da Le Temps), l’istituto Sotomo ha evidenziato tutta una serie di ostacoli alla mobilità elettrica. Anche se oltre la metà (56%) delle 1’800 persone intervistate prenderebbe in considerazione l’acquisto di un’automobile elettrica in futuro, esistono alcuni svantaggi che potrebbero frenare tale scelta. Tra questi: le batterie e il loro impatto ambientale durante la produzione e il riciclaggio; il prezzo d’acquisto nonché i vincoli legati all’autonomia e alla ricarica. Emerge inoltre che, per il 71% delle persone intervistate, l’avere un’automobile di proprietà è considerato da “abbastanza importante” a “importante”.

In questo studio è interessante scoprire ciò che gli intervistati associano alla guida di un’automobile. Infatti, l’automobile è molto più di un bene di consumo: è anche sinonimo d’indipendenza (per il 65% sia delle donne sia degli uomini), libertà (per il 59% delle donne e per il 62% degli uomini) e piacere (25% delle donne e per il 34% degli uomini).

Indipendenza, libertà e piacere… concetti che mi riportano all’analisi di AutoScout24 pubblicata lo scorso agosto.

In Svizzera si contano ormai 99 camper ogni 10’000 abitanti. Una cifra che ci pone di 8 unità davanti alla Germania e di 10 unità rispetto all’Austria, al pari con i Paesi Bassi la cui reputazione nel mondo del campeggio è ben consolidata. Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, alle fine del 2022 in Svizzera erano immatricolati oltre 87’400 camper, il doppio rispetto a dieci anni fa. Nonostante un deciso aumento dei prezzi legato in parte alle difficoltà di approvvigionamento (si parla di un incremento di circa il 25% dal 2021), il boom iniziato durante la pandemia COVID-19 continua a consolidarsi.

Questi studi confermano la posizione del nostro club a favore della passione per l’automobile e ci offrono indicazioni precise per le nostre azioni nel campo della politica dei trasporti. La popolazione svizzera attribuisce grande importan-

za alla libertà di consumo, inoltre la maggioranza è contraria ai divieti ed è sensibile alla necessità di una parità di trattamento tra le varie tecnologie a disposizione.

L’ACS si impegna a favore di un traffico individuale motorizzato accessibile a tutti, il più possibile rispettoso dell’ambiente (la giusta tecnologia per il giusto utilizzo) e sinonimo di indipendenza, libertà e piacere di guidare.

Vorrei concludere con una piccola pubblicità. L’ACS offre ai suoi soci uno sconto del 30% per i loro annunci su AutoScout24 e 20% su MotoScout24. Approfittate perciò di quest’occasione se desiderate mettere in vendita uno dei vostri veicoli. Per saperne di più, visitate il sito sacs.ch/i

Vi auguro indipendenza, libertà e piacere alla guida!

Fabien Produit

Segretario generale

Fonti:

Ufficio federale di statistica, parco veicoli a motore - camper Sotomo, AXA Mobilitätstacho, agosto 2023

Studi di ricerca svolti da AutoScout24 nel primo semestre 2023

SonntagsZeitung

Le Temps

5 NR. 05/2023 AUTO
ATTUALIÀ

CARO-BENZINA: LE CAUSE E LE POSSIBILI SOLUZIONI

Il rappresentante dell’Associazione delle stazioni di servizio evidenzia un problema complesso e di non facile soluzione. Ma chiede anche a Berna di fare la propria parte e di non incassare il surplus d’IVA derivante dai maggiori incassi.

Rispetto all’estate appena trascorsa il prezzo del carburante, in queste ultime settimane (al momento di andare in stampa), è cresciuto quasi del 30%. Un incremento importante e che va ad aggiungersi agli altri rincari (energia, alimentari, premi cassa malati, ecc.) che stiamo subendo in questo difficile periodo.

MOLTE LE CAUSE

Abbiamo voluto approfondire le ragioni di tale incremento con Luca Giampietro, membro di comitato dell’Associazione ticinese delle stazioni di servizio (ATSS). “In queste settimane l’offerta di carburante è relativamente bassa a causa di due ragioni: da unlatocisonostatitaglidellaproduzioneda parte dei Paesi dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) che hanno perciò immesso meno petrolio greggio sul mercato. D’altro lato un paio di raffinerie sono ferme per manutenzione e ciò causa un manco del prodotto finale. Invece la richiesta mondiale di carburante, soprattutto da parte degli USA che stanno accumulando riserve, è molto alta. Da ciò derivano i prezzi alti alle stazioni di servizio”. E se la ma-

AUTO 6 NR. 05/2023
APPROFONDIMENTO
Luca Giampietro membro di comitato ATSS.

nutenzione delle raffinerie è temporanea, l’arrivo dell’inverno di solito provoca una crescita di richiesta, soprattutto di olio da riscaldamento. “Questo è sicuramente un altro aspetto da considerare. Di solito, nel periodo invernale, siamo confrontati con prezzi leggermente più alti rispetto al resto della stagione”, aggiunge Giampietro. Tutti fattori, oltre a quelli legati alle varie crisi energetiche e ai conflitti, che influenzano il prezzo finale e che contribuiscono a creare incertezza nel medio periodo e quindi a rendere le previsioni sul medio termine complicate da fare.

“STOP

AGLI INCASSI DELL’IVA”

Da parte dell’ATSS c’è anche la richiesta alla Confederazione di agire sui maggiori incassi dell’IVA. “Questa imposta viene applicata sul prezzo di vendita e se esso sale anche l’incasso per le casse nazionali è maggiore. L’anno scorso, rispetto al 2021, la Confederazione aveva infatti raccolto 200 milioni di franchi in più. E anche quest’anno la tendenza è la medesima. Ecco perché chiediamo di far scattare un meccanismo, anche abbastanza semplice da implementare, attraverso il quale non si prelevi il

maggiore dazio sui carburanti, a beneficio dei consumatori”. In proposito anche Piero Marchesi (consigliere nazionale UDC) ha inoltrato una mozione per fissare un limite al prelievo dell’IVA sui carburanti.

UN FRANCO AL LITRO DI DAZI

Ma su un litro di benzina quanto è il prelievo di Berna? “Tradazi,supplementisui dazi e IVA la Confederazione preleva circa 1 franco al litro; quindi, più della metà del costo totale odierno del carburante. Il restante va poi diviso tra il costo del prodotto, i costi di gestione, il trasporto, il margine, ecc.”.

Luca Giampietro ci spiega anche da dove arriva il carburante consumato in Ticino. “Una buona parte dalle raffinerie in Italia, mentre il restante da quelle situate in Germania che poi viene portato a Basilea e quindi trasportato, su rotaia, nei depositi di Rancate e Stabio”.

E per terminare il rappresentante dell’ATSS mette in chiaro un paio di questioni per sfatare alcuni luoghi comuni: “Anche noi, come rivenditori, abbiamo pochissimo margine di manovra sui prezzi e subiamo i prezzi di mercato, esattamente come i consumatori. Inoltre, vorrei anche sottoline-

are che non esiste un legame diretto tra il prezzo del greggio e il prodotto finale: certamente il petrolio è una componente, ma non è l’unica, e le variabili che influenzano il prezzo al distributore sono molte”.

LA PAROLA ALL’ACSI

Un tema sul quale abbiamo anche voluto sentire l’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI). “Il significativo aumento del carburante si aggiunge ad altri aumenti di costo che i consumatoridevonoaffrontare,comequellilegati all’energia, ai prodotti alimentari, ai premi delle casse malati, ai tassi ipotecari e molto altro, aggravando ulteriormente le difficoltà che molte famiglie stanno vivendo in questo periodo.Citroviamoinuncontestoinflazionistico come non si vedeva dai primi anni Novanta. In questo momento delicato, incoraggiamo chi ha la possibilità a considerare l’adozionedicomportamentipiùsostenibili, comelaguidaefficiente,ilcarpoolingol’uso dei mezzi pubblici, per ridurre la dipendenza dai carburanti fossili”.

7 NR. 05/2023 AUTO APPROFONDIMENTO

IMPOSTA DI CIRCOLAZIONE: SI CAMBIA

Il Consiglio di Stato ha licenziato un messaggio con la modifica della formula, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno, elaborata da un Gruppo di lavoro “tecnico”. La palla passa ora al Gran Consiglio.

Il calcolo cambia ancora e dall’anno prossimo, se il Gran Consiglio approverà il Messaggio del Governo ticinese nel corso delle prossime settimane, l’imposta di circolazione sarà diversa da quella attuale.

UN ITER TORTUOSO

Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo i principali passaggi che ci hanno portato alla situazione attuale. Il 12 maggio 2017 fu lanciata l’Iniziativa popolare legislativa generica “Per un’imposta più giusta”, presentata dai deputati de Il Centro. Cinque anni più tardi (nel giugno del 2022), Il Gran Consiglio approvò il decreto raccomandando al popolo di respingere l’iniziativa e di accogliere il controprogetto. L’ottobre dello stesso anno il popolo votò, invece, a favore del testo conforme all’iniziativa e respinse il controprogetto. Per scongiurare conseguenze negative e disparità di trattamento legate ai diversi cicli di omologazioni che sarebbero sorte appli-

cando la formula proposta dall’iniziativa e approvata dal popolo, alla fine del 2022 fu adottato dal Parlamento un decreto legislativo urgente, grazie al quale è stata proposta una diversa formula di calcolo, valida però solo per il 2023. Poiché per sua natura un decreto legislativo urgente può avere una durata massima di un anno, qualora non si attui una modifica alla formula dell’imposta di circolazione, nel 2024 entrerebbe in vigore la formula votata dal popolo la quale enfatizzerebbe gli effetti negativi e le disparità di trattamento citate.

GRUPPO DI LAVORO “TECNICO”

Ecco perché, nel corso di quest’anno, è stato costituito un gruppo di lavoro con esperti del settore per individuare la futura formula per il calcolo dell’imposta di circolazione. A questi professionisti è stato chiesto di elaborare una soluzione che rispettasse i principi proposti con l’iniziativa popolare generica. Inoltre, si è chiesto che nel suo complesso l’imposta fosse equa per

AUTO 8 NR. 05/2023
ATTUALITÀ

gli automobilisti e per le diverse categorie di automobili. Il citato gruppo di lavoro, coordinato dai responsabili della Sezione della circolazione, era composto da rappresentati di UPSA (Unione professionale svizzera dell’automobile, sezione Ticino), ACS (Automobil Club Svizzero), CarrosserieSuisse (Ticino), TCS e della Divisione dell’ambiente del Dipartimento del territorio.

LA FORMULA PROPOSTA

Tra i vantaggi della proposta elaborata dal Gruppo di lavoro “tecnico” e fatta propria dal Governo, si segnala in primis il fatto che la formula si basa su valori come la massa e la potenza che, a differenza delle emissioni di CO2, restano stabili e non variano nel tempo. Le emissioni di CO2 sono infatti dipendenti dal metodo con cui vengono misurate (il ciclo di omologazione appunto, che potrebbe cambiare in futuro proprio come è cambiato in passato). In secondo luogo, ai veicoli con caratteristiche simili vengono applicate imposte di circolazione coerenti e analoghe. Infine, le emissioni di CO vengono prese in considerazione correlandole al vettore energetico (tipologia di propulsore e carburante), così da rispettare la volontà espressa dal popolo in occasione della votazione del 30 ottobre 2022. Per il Consiglio di Stato la nuova formula di calcolo assicura la parità di trattamento tra tutti i detentori di veicoli, tiene conto dell’iniziativa votata dal popolo il 22 ottobre 2022, permette di far fronte ai costi di costruzione e manutenzione delle strade in Ticino e tutela anche i possessori di veicoli immatricolati prima 2009: questi ultimi, generalmente persone anziane o meno abbienti, sarebbero infatti confrontati con un significativo aumento dell’imposta di circolazione a partire dal

2024, nel caso in cui non si procedesse con alcuna modifica.

LE RICHIESTE DELLE ASSOCIAZIONI

La nuova formula proposta per il calcolo dell’imposta di circolazione prevede inoltre un fattore di moltiplicazione “politico” tramite il quale il Parlamento, se lo riterrà opportuno o necessario, potrà adattare il prelievo complessivo del gettito con un impatto lineare su tutto il parco veicoli.

Uno strumento, in soldoni, simile al moltiplicatore d’imposta comunale. Nell’elaborare la formula le associazioni di categoria, e in partire l’Automobile Club Svizzero, hanno proposto che questo fattore fosse fissato a 1, cosicché il gettito generato fosse di poco superiore agli 80 milioni di franchi, dunque simile a quanto prelevato nel corso di quest’anno. Il Consiglio di Stato ha tuttavia innalzato questo fattore a 1.13, in modo da generare un gettito di 91,4 milioni, cioè di ca. 10 milioni superiore a quello attuale, in quanto nell’opuscolo che accompagnava la votazione del 30 ottobre 2022 era stato chiaramente indicato che applicando il testo conforme all’iniziativa generica e gli introiti stimati iper il 2024 erano di appunto 91.5 milioni franchi.

SETTIMANE DECISIVE

Ora la palla passa al Gran Consiglio, il quale può accettare la proposta del Consiglio di Stato, modificarla o addirittura proporne una inedita. Il principale argomento di discussione sarà verosimilmente quello legato al coefficiente di moltiplicazione e dunque al gettito complessivo. Nella speranza che gli aspetti tecnici, elaborati e finemente messi a punto dal Gruppo di lavoro tecnico, non vengano bistrattati dalla politica.

Testo Nicola Mazzi

Foto ©Ti-Press (a sinistra)

9 NR. 05/2023 AUTO ATTUALITÀ
ALCUNI ESEMPI AUTOMOBILI PRE-2009 Formula attuale Formula iniziativa Formula (2023) (senza correttivi) proposta VW Passat 2.0TDI (2005) CHF 532 CHF 503 CHF 483 Fiat Punto 1.2 16v (2005) CHF 310 CHF 339 CHF 279 Nissan Qashqai 2.0 Dci 4X4 (2008) CHF 568 CHF 869 CHF 503 Nissan Note (2007) CHF 337 CHF 393 CHF 311 Peugeot 1.6 1.4 –(2000) CHF 287 CHF 407 CHF 256 Alfa Romeo 147 JTD (2008) CHF 566 CHF 443 CHF 510
ATTUALI Formula iniziativa Formula Media (senza correttivi) proposta intercantonale Mercedes-Benz A180 (2021) CHF 458 CHF 423 CHF 345 Citroen C3 1.2i STT (2023) CHF 283 CHF 288 CHF 305 Skoda Octavia Combi 1.5 e TSI (2023) CHF 232 CHF 334 CHF 370 Alfa Romeo Stelvio 2.0 Q4 (2019) CHF 473 CHF 769 CHF 686 Tesla Model 3 SR RWD P (2021) CHF 120 CHF 260 CHF 346 Mercedes-Benz GLC 43 AMG (2019) CHF 1370 CHF 962 CHF 1107
AUTOMOBILI

QUALE SARÀ L’AUTO SVIZZERA DELL’ANNO?

10 auto, 12 esperti, 1 circuito chiuso. Sono questi gli ingredienti della giornata di test dedicata all’elezione dell’auto svizzera dell’anno.

Il Direttore della Sezione Ticino dell’ACS è uno dei membri della giuria di esperti. Ecco com’è andata.

Il giorno della verità. È così che viene definita da molti la tradizionale giornata di test in cui 12 esperti del settore automobilistico, provenienti da tutta la Svizzera, si riuniscono in un tracciato chiuso al traffico per valutare approfonditamente le dieci automobili giunte in finale a contendersi il titolo di “Auto svizzera dell’anno”. Un premio che quest’anno verrà assegnato per la tredicesima volta: a vincere è sia la vettura preferita dal pubblico, che può essere votata da chiunque, come pure quella scelta quale migliore dalla giuria di esperti, di cui fa parte anche il Direttore della Sezione Ticino dell’Automobile Club Svizzero (ACS), Benjiamin Albertalli.

Ma quali criteri deve avere un’auto per accedere alla finale? Ci risponde Albertalli: “Possono prendere parte alla selezione tutti i modelli completamente nuovi che saranno commercializzati entro la primavera del 2024, come pure modelli già presenti sul mercato che nel corso dell’anno hanno introdotto una motorizzazione inedita. Ogni membro della giura seleziona da un elenco (quest’anno erano quasi 40) quelle che reputapiùmeritevoli;levettureconpiùpreferenze accedono alla finale.”

Nel corso della giornata i dodici esperti valutano le vetture sotto molteplici punti di vista, ognuno con sensibilità diverse, come ci conferma Albertalli. “La giuria è eterogenea ma di qualità: ci sono molti giornalisti del settore, ma anche piloti e tecnici in diversi ambiti, cosicché il giudizio sia il più possibile eterogeneo e dunque rappresentativo. Per me conta molto il piacere di guidareegliaspettitecnici,maovviamentevanno tenuti in considerazione anche altri fattori quali la facilità d’uso delle tecnologie, la qualità costruttiva e il prezzo.”

Nonostante il voto sia segreto, l’innata curiosità ci obbliga a chiedere al Direttore di ACS Ticino quale sia stata la sua preferita. “In generale ho privilegiato quei modelli che non sono disponibili unicamente con il motore elettrico (quest’anno 7 vetture su 10 erano elettriche), proprio perché in questo periodo storico ritengo essenziale che l’acquirente di un determinato modello possa avere libertà di scelta del propulsore. Le

Le finaliste

BMW i5

Dacia Jogger Hybrid Fiat 600e

Honda e:Ny1

Hyundai Kona

Jeep Avenger

Kia EV9

Opel Astra Electric

Toyota Prius PHEV

VW ID.7

sorprese in ogni caso non sono mancate, e moltedelleautopresentieranovalidedapiù punti di vista. Ma realmente emozionante alla guida e con la quale ci si poteva esibire in spettacolari controsterzi ce n’era una sola. A buon intenditor…”

Foto Copyright: Fabienne Bühler/Schweizer Illustrierte e David Künzler/Schweizer Illustrierte

AUTO 10 NR. 05/2023
TEST AUTO
Il Direttore di ACS Ticino, Benjiamin Albertalli. Lo schieramento delle 10 vetture giunte in finale: a fine novembre scopriremo la vincitrice Una giornata di intensi test: qui la BMW i5.

PORSCHE 911 GT3 RS

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO

“La più grande sfida nello sviluppare la GT3 RS? Omologarla per l’uso stradale”. Il claim pubblicitario usato da Porsche non poteva, in effetti, essere più azzeccato.

Nell’uso quotidiano, se non fosse per quell’enorme alettone posteriore che si intravvede dagli specchietti retrovisori e l’aria calda che fuoriuscendo dal cofano anteriore sfoca leggermente la vista, di primo acchito la RS non sembra poi tanto diversa rispetto ad una “normale” GT3. Tuttavia, a segnare una reale differenza rispetto alla GT3 è la presenza dell’aerodinamica attiva e del DRS (Drag Reduction System), entrambi disponibili per la prima volta su una Porsche stradale. Per svilupparli Porsche ha trascorso oltre 300 ore nella galleria del vento, e il risultato è lì da vedere: 409 kg di deportanza a 200 km/h (il doppio rispetto ad una GT3 CUP da competizione o alla precedente GT3 RS (991.2) nonché il triplo rispetto all’attuale GT3) e un massimo di 860 kg (!) di deportanza a 285 km/h.

All’atto pratico ciò si traduce ovviamente in un notevole incremento della stabilità nei passaggi più veloci e nelle staccate più impegnative. Va però detto che, tra tutti gli elementi che compongono il quadro dinamico di un veicolo, l’aerodinamica è quella con cui la maggior parte delle persone

non ha dimestichezza ed è oggettivamente difficile da sfruttare, se non se ne conoscono gli effetti tangibili, e per conoscerli occorre esercizio e fiducia. Lo stesso vale per la possibilità lasciata al conducente di regolare, tramite appositi selettori sul volante, sia la compressione sia l’estensione delle sospensioni di entrambi gli assali, il bloccaggio del differenziale autobloccante sia in tiro che in rilascio, come pure il controllo di trazione su 7 livelli, oltre a poterlo ovviamente disattivare del tutto.

TRA I CORDOLI? EMOZIONI VERE!

Lo spirito della GT3 RS emerge sin dai primi giri di circuito, in particolare quando inizi ad alzare il ritmo ed esplorarne i limiti, disattivando l’elettronica. A quel punto realizzi, con grande soddisfazione, che questa 911 è una di quelle che vuole ancora vedere in faccia chi la guida, in particolare nella gestione dei trasferimenti di carico. D’altro canto le regolazioni elettroniche sono talmente raffinate che risulta davvero controproducente non sfruttarle appieno: del resto lo stesso Jörg Bergmeister nell’effettuare la sua “hot lap” sulla Nordschleife del Nürburgring (6:49:328) ha tenuto il TC sul livello 3. Da questo momento in poi, la GT3 RS è proprio quello che ti aspetti, perché è come guidare una GT3 in cui tutto è enfatizzato: il rumore, il contatto con l’asfalto, l’interazione con i comandi della vettura; dalla reattività fulminea del 4 litri aspirato che tocca quota 9’000 giri alla precisione millimetrica dello sterzo, che unitamente al grip meccanico, alla deportanza e alla stabilità inappuntabile (almeno sul veloce), la rendono una delle vetture più focalizzate nella guida

al limite. Ma altrettanto focalizzato deve esserlo chi la guida, perché la GT3 RS resta una vettura esigente, che richiede apprendistato e ben più di qualche giro di pista per essere compresa e sfruttata appieno. Ma dopo tutto, non è quel che si chiede a una vettura da corsa omologata per la strada?

Testo Benjiamin Albertalli

SCHEDA TECNICA

Porsche 911 GT3 RS

Motore:

6 cilindri boxer, aspirato, 4 litri

Potenza e coppia: 525 cv, 465 Nm

Cambio: Doppia frizione a 7 rapporti

Trazione: Posteriore

0-100 km/h: 3,2 secondi

Velocità massima: 296 km/h

Consumo medio:

13,4 l/100 km (omologato)

Prezzo: da 278’500 CHF

11 NR. 05/2023 AUTO TEST AUTO

RICEVETE LA VIGNETTA AUTOSTRADALE

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Il presupposto è che il richiedente sia in possesso del proprio numero di tessera ACS in corso di validità (vale anche per le tessere partner), che la domanda sia pervenuta a UBS Switzerland AG, Cards Only, DMR-CCSR28E, casella postale, 8098 Zurigo, entro il 30 novembre 2023 (fa fede il timbro postale) e che sia stato effettuato un esame positivo della domanda. Il pagamento in contanti, lo scambio o il trasferimento a titolo oneroso o gratuito (come rivendita, asta, regalo, ecc.) non sono possibili o consentiti. Non sarà avviata alcuna corrispondenza in merito alla promozione. Sono esclusi i ricorsi legali. Si applica esclusivamente il diritto sostanziale svizzero.

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CONFORTEVOLE ED ELETTRICA

L’ultima generazione della CR-V evolve in design e abitabilità, facendosi apprezzare per spazio e accoglienza. Solida e piacevoli da condurre, è disponibile con soli motori ibridi (di cui uno Plug-In).

Il popolare Suv giapponese approda alla sesta generazione con un look più patinato e frontale importante, caratterizzato dalla linea sottilissima dei fari a led, in armonia con lo stile Honda più attuale. Mentre le dimensioni sono leggermente ritoccate verso l’alto in lunghezza (ora a quota 4,71 metri), larghezza e passo: a tutto vantaggio dell’accresciuta abitabilità. Sul piano tecnico la nuova CR-V si affida alla conosciuta propulsione ibrida che beneficia della coppia di sistema lievemente accresciuta; le due unità hanno in comune il quattro cilindri aspirato a benzina di due litri da 148 cv così come il motore elettrico da 184 cv. La soluzione “full” e:Hev, senza necessità di ricarica esterna, adotta un accumulatore al litio compatto da 1 kWh e viene offerta sia con ruote motrici anteriori, sia integra-

le di tipo meccanico (due allestimenti). La variante e:Phev (unica versione, la più ricca) a parità di base meccanica aggiunge la spinta a corrente ben più prolungata, garantita dalla batteria da 17,7 kWh ricaricabile su rete esterna, con autonomia dichiarata in modalità a corrente a quota 82 km.

QUALE SCEGLIERE?

Entrambe le soluzioni ibride affidano principalmente all’unità elettrica le fasi di scatto e ripresa della vettura, con il motore a benzina che quando interviene lo fa inizialmente solo supportando l’unità elettricadunque funzionando come un generatore - e solo in seconda battuta agendo direttamente sulle ruote motrici. Per questo, il comportamento di marcia è piuttosto simile tra le due versioni, con la ibrida ricaricabile lievemente più brillante nello scatto puro e la e:Hev standard forse un velo più “rotonda” nella marcia. Entrambe offrono un comfort elevato con una guida sincera e soprattutto rilassante, che combina efficacemente movimenti contenuti del corpo vettura e buon assorbimento delle asperità. A bordo l’arredo è di qualità, con plancia lineare e schermo centrale da 9” (un po’ piccolo); spaziosità ed ergonomia sono pregevoli così come la capacità di carico, con cubatura minima da 579 litri (e:Hev 4WD) a 617 litri (e:Phev).

Testo AS

SCHEDA TECNICA

Honda CR-V e:HEV Elegance

Motore:

4 cilindri 2 litri benzina aspirato e unità elettrica

Potenza e coppia:

184 cv (135 kW), 335 Nm

Cambio: Automatico a due rapporti

Trazione: Anteriore

0-100 km/h: 9 secondi

Velocità massima: 194 km/h

Consumo medio:

5,9 l/100 km (omologato)

Prezzo: da 51’990 CHF

13 NR. 05/2023 AUTO
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SUBARU CROSSTREK

EVOLUZIONE NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

Cambia denominazione ma conserva le doti già apprezzate sulla XV, aggiungendo dinamica di marcia affinata, sicurezza attiva potenziata e infotainment di ultima generazione.

Da XV a Crosstrek: l’ultima generazione della Impreza attrezzata per il fuoristrada adotta la denominazione americana, senza cambiare però la propria anima. Si tratta in effetti di un’evoluzione piuttosto solida dell’apprezzata XV, che confina ad alcuni affinamenti di design le modifiche di carattere estetico - il look guadagna in personalità e “presenza” su strada - per concentrarsi su meccanica e dotazioni tecnologiche. In particolare, il telaio basato sulla più recente piattaforma globale riceve un irrigidimento torsionale del 10%, a sua volta combinato ai nuovi sedili anteriori con struttura anti scuotimento: ne guadagnano la piacevolezza di marcia e il comfort tra le curve. Il pacchetto di assistenza alla guida EyeSight, di serie su tutti gli allestimenti (tre per il mercato svizzero,

disponibili a partire dal prossimo gennaio) è stato a sua volta aggiornato in efficienza e capacità di intervento nelle più svariate situazioni, aggiungendo contemporaneamente sette ulteriori funzionalità.

ANCHE PER IL FUORISTRADA

La meccanica è stata ritoccata in modo marginale, con potenza complessiva in lieve calo per l’adeguamento a emissioni e consumi, tuttavia compensata dall’intervento più consistente e puntuale dell’unità elettrica da 16,7 cv del sistema ibrido: la marcia è in effetti piuttosto reattiva come in precedenza, mentre alle andature più basse lo spunto a gas leggero appare lievemente più marcato. Sempre lineare l’erogazione, ben coadiuvata dal cambio a variazione continua dal funzionamento gradevole; puntuale e scorrevole la trazione integrale con ripartizione ora di 60:40 tra i due assali. Tra le curve, la nuova Crosstrek si rivela inoltre lievemente più composta e precisa da condurre, sempre stabile e rilassante. Nonostante l’impostazione piuttosto stradale la vettura conserva inoltre concrete doti fuoristradistiche, anche grazie all’altezza dal suolo di 22 cm e all’utile programma di marcia off-road XMode. Ritoccato l’abitacolo, lineare e spazioso, che guadagna un nuovo schermo multimediale da 11,6” Full HD.

Testo AS

SCHEDA TECNICA

Subaru Crosstrek

Motore: 4 cilindri 2 litri boxer, benzina

aspirato + unità elettrica

Potenza e coppia:

136 cv (100 kW), 194 Nm

Cambio: Automatico a variazione continua

Trazione: Integrale

0-100 km/h: 10,7 secondi

Velocità massima: 193 km/h

Consumo medio:

7,7 l/100 km (omologato)

Prezzo: da 37’400 CHF

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TEST AUTO

PROFESSIONE: FOTOGRAFO PER LE CASE D’ASTA

Sono splendide e rare le vetture d’epoca solitamente battute dalle case d’asta. Oggetti del desiderio che vanno presentate al meglio per suscitare l’interesse dei potenziali acquirenti. Abbiamo incontrato un fotografo che vive la propria passione per le automobili attraverso l’obiettivo della sua fotocamera.

Davide Saporiti è un fotografo e un giornalista freelance. Da sempre appassionato di motori e auto, è riuscito a trasformare il suo hobby in una professione. “Verso la metà degli anni 2000 ho iniziato a far fotografie in pista, ma negli anni seguenti mi sono specializzato nelle prove su strada, cercando sempre di mantenere alta la qualità del prodotto, lavorando anche in Svizzera per diverse riviste specializzate del settore sia a Nord che a Sud del Gottardo, senza dimenticare la collaborazione con alcune tra le principali riviste specializzate italiane. Tuttavia, la crisi della carta stampata degli ultimi tempi mi ha portato

a esplorare nuovi ambienti e ho iniziato a collaborare con una casa d’aste, la Wannenes. Un mondo fino ad allora a me estraneo, che in questi ultimi anni ho imparato a conoscere e nel quale si comprano e si vendono soprattutto auto d’epoca”.

NON SOLO UN FOTOGRAFO

Come precisa lo stesso fotografo “è un settore sicuramente attraente e interessante, ma che presenta anche qualche problema. Infatti, il mio lavoro si è ampliato perché, oltre a essere un fotografo, devo fare anche il segretario, il tassista, ecc. In sostanza, la casa d’aste mi passa il contatto del cliente e poi sono io che mi devo occupare

ditutto.Ciòsignificaorganizzarel’incontro, preparare la location e programmare il servizio fotografico, che può svolgersi in tutta Europa.

Il tutto, spesso e volentieri, in situazioni non ideali e con le ore contate. Per esempio, in questi giorni, devo percorrere trecento chilometri per raggiungere una storica che riposa sotto una tettoia fatiscente e anche in quel caso dovrò cercare di creare le condizioni ideali per imbastire un servizio dignitoso e adatto a un catalogo. Da parte mia cerco di fare sempre il miglior lavoro possibile, malgrado il poco tempo a disposizione e situazioni logistiche quasi mai ideali”.

AUTO 16 NR. 05/2023 VEICOLI D’EPOCA

Il suo è un lavoro da problem solver. “In ogni servizio fotografico c’è sempre qualche aspetto da sistemare per rendere esteticamente gradevole una situazione inizialmente problematica. Devo sempre riuscire a trovare del bello in una situazione non ottimale”, rileva Saporiti.

INCONTRI INTERESSANTI

Ed è altrettanto importante il rapporto di fiducia e di empatia che riesce a instaurare con il proprietario. “Non è sempre facile far capire l’importanza delle belle foto, ma come per tutti i prodotti in vendita anche l’auto deve essere presentata bene. Per farlo - aggiunge – ci vuole tempo. Un servizio fotografico non si imbastisce in 10 minuti, soprattutto se la casa d’aste chiede 150-200 fotografie dalle quali scegliere per poi costruire il catalogo”. Ma se si riesce a entrare in relazione con il proprietario il lavoro è ancora più arricchente. “Se ho molte informazioni sull’auto, posso far emergere con le foto dettagli, anche significativi, che la valorizzano”. Come racconta ancora Saporiti “ho incontrato persone di tutti i generi e ho vistoanchecollezionimoltoparticolari.Una volta, per esempio, ho fotografato alcuni esemplari appartenenti ad una grandissima collezione di un torinese. Lui ha centinaia di vetture dello stesso modello, ma di epoche diverse. A vederle tutte insieme fanno davvero impressione”.

LA LOCATION GIUSTA

Come detto, le location e il paesaggio sono importanti per le foto e influenzano in modo significativo gli scatti. “Oltre alla fortuna, che non va mai sottovalutata, sicuramente l’esperienza accumulata in questi

ultimi anni aiuta a uscire dalle situazioni piùdifficilieatrovaresoluzioniadeguate.In questosensogliambientiesternimioffrono maggiori possibilità rispetto agli interni e anche la luce naturale è preferibile a quella artificiale”.

La casa d’aste propone a Saporiti soprattutto auto d’epoca e questo è sicuramente un aspetto del lavoro che lo appassiona. “Amo sia le storiche che le auto moderne, ma da fotografo le vetture antiche offrono soluzioni stilistiche molto differenti e dettagli e interessanti che mi colpiscono e che quindi cerco di far emergere”.

Ripercorrendo i diversi scatti fatti per la casa d’aste quali sono state quelli di cui è più soddisfatto? “Non sono mai contento al 100%. Tuttavia, ricordo con un po’ di

orgoglio alcune fotografie che ho ottenuto quandohorisoltotuttiiproblemicuiaccennavo: trovare una location adatta, il luogo adeguatoincuiposizionarmi,lalucegiusta, avendo il tempo sufficiente per studiare la scena. Ricordo in particolare una Alfa Romeo 8C nel bel mezzo di Milano, un’Alpine A110 al Parco del Valentino a Torino e una Rolls Royce davanti al Castello di Villafranca di Verona, sullo sfondo la magia di un volo d’uccelli”.

17 NR. 05/2023 AUTO VEICOLI D’EPOCA

ARRIVA L’INVERNO: ECCO COME

PREPARARVI AL MEGLIO

Gli svizzeri sono diligenti nel cambiare gli pneumatici invernali? E le “4 stagioni” possono essere un buon acquisto? Queste e altre domande nel nostro articolo grazie al quale, seguendo i nostri preziosi consigli, sarete a metà dell’opera per affrontare basse temperature, giornate corte e strade più scivolose

Con l’arrivo dell’inverno e tutto ciò gli automobilisti devono adeguare l’equipaggiamento e il proprio modo di guidare. Le basse temperature, la neve, il ghiaccio, ma anche le giornate più corte rappresentano un’insidia di fronte alla quale non ci si può far trovare impreparati. Oltre ad alcuni consigli su come affrontare al meglio la stagione fredda (ved Box), abbiamo intervistato Sven Sievi, presidente dell’Associazione svizzera dello pneumatico (ASP) la quale rappresenta gli interessi di tutti gli operatori del ramo della Svizzera.

Singor Sievi, la sensibilità tra gli automobilisti sul tema è calata rispetto a qualche anno fa?

Direi di no, perché il cambio stagionale con la regola empirica «da O a O», cioè da ottobre a Pasqua (n.d.r. Ostern in tedesco),

è ancora molto diffuso. Tuttavia, a seconda delle condizioni meteorologiche (ad esempio con l’attuale clima molto mite), molti automobilisti aspettano fino all’ultimo momento prima di passare agli pneumatici invernali, che ricordo, offrono vantaggi già a temperature vicine agli 8 gradi. Noi raccomandiamo di pianificare il cambio per tempo, altrimenti la limitata capacità dei rivenditori comporterà tempi di attesa più lunghi. Detto ciò, è altresì vero che, seppur per ora la sensibilità non sia per fortuna cambiata, essa potrebbe modificarsi in futuro a seconda delle condizioni climatiche con le quali saremo confrontati.

Ci sono differenze tra le varie regioni?

Direi che non osserviamo differenze particolari. L’automobilista svizzero è generalmente molto attento alla sicurezza e attribuisce grande importanza alla buona

qualità dello pneumatico. Questo è un concetto generale e diffuso in tutto il Paese.

Consigliate l’uso di pneumatici 4 stagioni o è sempre meglio utilizzare pneumatici invernali/estivi?

Come spesso accade, a questa domanda non si può rispondere in modo univoco con un “Sì” o un “No”. Gli pneumatici allseason combinano la maggior parte delle proprietà degli pneumatici estivi e di quelli invernali in termini di mescola e battistrada: sono quindi un compromesso. In condizioni climatiche estreme, tuttavia, le 4 stagioni non si avvicinano alle prestazioni offerte da quelli stagionali. Senza contare che in estate si consumano più rapidamente e causano un aumento del consumo di carburante, rispettivamente una riduzione dell’autonomia per le vetture elettriche.

AUTO 18 NR. 05/2023
APPROFONDIMENTO

Ci sono differenze di qualità tra le varie marche di pneumatici? Le differenze di prezzo sono giustificate?

In generale possiamo chiaramente affermare che esistono differenze qualitative che giustificano i prezzi diversi. Ciò è evidente anche nei regolari test effettuati sugli pneumatici. L’esempio di un chilometraggio più elevato di uno pneumatico premium fornisce già una prima giustificazione alla differenza di prezzo rispetto a un prodotto economico. Subentrano inoltre altre caratteristiche quali il livello di aderenza, la resistenza al rotolamento (per minori consumi), la rumorosità, il comfort, ecc.

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I 10 consigli da seguire

1. Montare gli pneumatici invernali - Se non avete ancora montato gli pneumatici invernali, è ora di farlo!

2. Aggiungere antigelo - Aggiungete dell’antigelo all’acqua dei tergicristalli - potete anche acquistare miscele già pronte per avere il parabrezza sempre pulito ed evitare che si congelino gli ugelli.

3. Pulizia del parabrezza interno - Per evitare che l’interno dei finestrini si appanni, puliteli regolarmente. Quando circolate, usate l’aria condizionata anche in inverno: toglie l’umidità ed evita che i vetri si appannino.

4. Controllare le spazzole dei tergicristalli - Per avere una buona visuale, controllate le spazzole dei tergicristalli e sostituitele se necessario per evitare fastidiose striature.

5. Rimuovere la neve dall’auto - Se l’auto è innevata, rimuovete la neve non solo dai finestrini anteriori e posteriori, ma anche da quelli laterali, dal cofano e dal tetto. Se non lo fate, sarete accusati di un reato penale: oltre a una multa salata, per i casi gravi, ci potrebbe anche essere la revoca della patente.

6. Oliare le serrature delle porte - Nelle auto più vecchie è consigliabile oliare le serrature delle porte per evitare che si congelino. Anche il grasso al silicone sulle guarnizioni delle porte impedisce che si incastrino.

7. Occhio alla batteria - La batteria d’inverno è più sollecitata perché si azionano contemporaneamente più dispositivi elettronici. Ecco perché, prima delle prime nevicate, è necessario controllarne la carica.

8. Controllare l’equipaggiamento - Durante l’inverno, è consigliabile avere sempre in auto una spazzola per la neve, un raschietto per il ghiaccio, una torcia, guanti, una coperta di lana e una piccola pala da neve. Si consiglia pure di tenere a bordo le catene da neve, dato che possono essere obbligatorie per tutti i veicoli (anche 4x4) sui passi di montagna.

9. Togliere le giacche - Sembrerà banale, ma tutti i passeggeri dovrebbero togliersi la giacca in auto. Infatti, se le cinture di sicurezza non sono aderenti al corpo, in caso di incidente il rischio di lesioni aumenta.

10. Adattare la guida alle condizioni meteo - È consigliabile guidare con lungimiranza e a distanza sufficiente. Gli spazi di frenata sono più lunghi sulle strade scivolose. Inoltre, non si devono effettuare manovre di sterzo a scatti, né brusche accelerazioni o frenate.

19 NR. 05/2023 AUTO APPROFONDIMENTO
Maggiori informazioni ACS sezione Ticino lugano@acsti.ch - 091 922 01 21 locarno@acsti.ch - 091 751 46 71

GLI INCIDENTI CON LE BICI

ELETTRICHE CONTINUANO

AD AUMENTARE

Oggi le biciclette elettriche sono presenti in quasi tutte le economie domestiche. Grazie alla pedalata elettrica assistita, possono essere utilizzate per coprire facilmente lunghe distanze. Tuttavia, il trend degli incidenti è preoccupante e i numeri sono in continuo aumento.

I FATTI

A partire dai 14 anni, i giovani possono guidare un motociclo leggero (e-bike lente fino a un massimo di 25 km/h, ciclomotori) con una patente di categoria M. Per farlo, devono aver superato l’esame teorico di base. A partire dai 16 anni, i giovani adulti possono guidare le e-bike più veloci, fino a una velocità massima di 45 km/h. Tuttavia, devono essere in possesso di una patente di categoria M e munire la bicicletta di una targa gialla. In questo caso, è obbligatoria l’assicurazione contro terzi (adesivo per la targa, disponibile presso la Sezione della circolazione). Una bicicletta elettrica lenta può essere guidata da chiunque abbia almeno 16 anni senza patente di guida. Di conseguenza, chiunque non abbia superato l’esame di guida o “esame teorico” è autorizzato a guidare una bici elettrica (lenta), una bici tradizionale, una cargo bike o una bici con rimorchio.

NUMERO D’INCIDENTI

Dal 2019 il numero di incidenti è in costante aumento, sia per le biciclette elettriche che per quelle non motorizzate. Nel suo rapporto 2023, l’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (Upi) ha annunciato un nuovo triste record per il 2022 per quanto riguarda gli infortuni causati da biciclette elettriche: 2’061 persone sono rimaste gravemente o leggermente ferite su bici elettriche e 23 persone sono morte. Nel 2022, 3’184 persone che viaggiavano su una bicicletta normale sono rimaste gravemente o leggermente ferite e 19 sono morte.

Ad oggi, un incidente su quattro con lesioni personali coinvolge una bicicletta o una bici elettrica. Gli incidenti che riguardano invece biciclette elettriche veloci costituiscono solo una piccola parte del totale.

AUTO 20 NR. 05/2023
SICUREZZA STRADALE

L’ANALISI

Circa l’80% degli incidenti gravi che coinvolgono le biciclette elettriche sono causati da biciclette elettriche più lente. Il 61% di questi incidenti è dovuto a sbandamenti e/o incidenti di cui il ciclista è responsabile. Nelle collisioni gravi, che coinvolgono le biciclette elettriche, la causa principale dell’incidente è la mancanza di precedenza. In questi casi, si tratta soprattutto di collisioni tra due persone.

In qualità di responsabile della sicurezza stradale dell’Automobile Club Svizzero ACS da molti anni, mi permetto di fare un’analisi ipotetica su questi dati. È evidente che la velocità non è la causa principale degli incidenti in cui sono coinvolte biciclette o e-bike, nonostante la velocità sia spesso interpretata come la colpevole, visto che le e-bike sfrecciano nel traffico. Per guidare una e-bike veloce è necessario aver superato l’esame teorico di base, che impartisce le conoscenze più elementari sulla circolazione stradale e sulle regole da rispettare.

Tuttavia, la cultura comportamentale che si evince nel traffico stradale con le biciclette lente/elettriche non manifesta un’evoluzione positiva. Il mancato rispetto delle regole, l’atteggiamento del “prima io” sulla strada e la mancanza di educazione e formazione non garantiscono le condizioni necessarie per un viaggio sicuro. Ma lo stesso vale per tutti gli altri utenti della strada.

Autore: Anita Brechtbühl

Fonti: Categorie delle licenze di guida: https://licenzedicondurre.ch/

Rapporto 2023 dell’Ufficio Prevenzione Incidenti upi

La situazione in Ticino

In Ticino lo scorso anno si sono contati 45 incidenti, di cui 16 con feriti gravi. A titolo di paragone nel 2013 vi erano stati 5 incidenti mentre si era passati a 20 nel 2018. Questo attesta un aumento significativo rispetto al passato, ma comunque proporzionale al numero di biciclette elettriche presenti sulle nostre strade. Da tre anni il progetto di prevenzione del Dipartimento delle istituzioni Strade sicure ha individuato nelle e-bike e nei vari veicoli elettrici presenti sul mercato la necessità di lavorare a livello preventivo. Quest’anno è stata affrontata una sfida d’interazione con l’utenza sui canali Facebook e Instagram della Polizia cantonale. In particolare per quanto riguarda Facebook, nelle prime 3 settimane si è registrato un coinvolgimento di utenti di poco inferiore al mezzo milione di persone (cifra pari a quanto riscontrato sulla stessa pagina in tutto il 2022!). Questo fatto conferma la grande sensibilità verso questo specifico tema.

I TRE CONSIGLI PRINCIPALI

PER LA PROPRIA SICUREZZA SULLA STRADA:

– Prudenza: significa adottare uno stile di guida difensivo e indossare un casco di protezione anche se non obbligatorio;

– Rispetto: inteso come rispetto delle regole, delle persone e dell’ambiente circostante;

– Visibilità: il consiglio è di vestire indumenti ad alta visibilità e di ricordarsi l’obbligo di luci accese anche di giorno per tutti i veicoli a due ruote elettrici.

A cure della campagna di prevenzione Strade sicure

21 NR. 05/2023 AUTO SICUREZZA STRADALE

I giovani pagano ancora meno: sconto di 90 franchi

GLI SCONTI

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EDDIE

Corsi di educazione stradale nelle scuole

PROGRAMMA

ANNO SCOLASTICO 2023/2024

18.09.2023/29.09.2023

Polizia Intercomunale del Piano

Responsabile, Sgt. Alice Nappa Comuni di Minusio, Tenero, Gordola, Gambarogno

02.10.2023/21.10.2023

Polizia Città di Lugano

Responsabile, Cpl. Patrick Bruehwiler Comune di Lugano

30.10.2023/30.11.2023

Polizia Comunale Bellinzona

Responsabile, Sgtmc. Massimo Decarli Comune di Bellinzona

26.02.2024/01.03.2024

Polizia Comunale Ascona

Responsabile, Cpl. Sara Giannini Boldrini Comune di Ascona

02.03.2024/24.03.2024

Polizia Città di Mendrisio

Responsabile, Sgt. Nadia Cabiola Comune di Mendrisio

25.03.2024/29.03.2024

Polizia Comunale Stabio

Responsabile, App. Cristina Pirovano Comune di Stabio

08.04.2024/12.04.2024

Polizia Regione VIII Biasca e Valli Responsabile, Agt. Gianluca Beretta Comune di Biasca

15.04.2024/30.04.2024

Polizia Malcantone Est

Responsabile, Sgtc. Fabio Gianoli Comuni di Agno, Bioggio, Manno, Neggio/Vernate, Alto Malcantone

06.05.2024/12.05.2024

Polizia del Vedeggio

Responsabile, Cpl. Marco Coluccia Comune di Lamone

27.05.2024/31.05.2024

Polizia regione Mendrisiotto Sud

Responsabile, Sgtc. Davide Camponovo Comune di Chiasso

SICUREZZA STRADALE

GRAZIE A EDDIE I BAMBINI SONO PIÙ SICURI

Una mattinata formativa, alle scuole elementari di Chiasso, sulla sicurezza stradale con la Polizia cantonale e le Comunali. La mascotte dell’ACS è stata la protagonista di un gioco di ruolo e ha fatto capire agli allievi l’importanza delle regole della strada.

Chi si ricorda il Merlo Bianco? Siamo sicuri che quel personaggio divertente, ma anche molto utile per avvicinare i bambini ai pericoli sulle strade sono in molti a non averlo dimenticato. Sin dal 1956 è stato il simbolo di moltissime campagne di sensibilizzazione seguendo il motto: «aspetta, guarda, ascolta, e poi va». Da qualche tempo l’ACS gli ha dato un nome: Eddie. Un merlo bianco calmo e spiritoso, ma se necessario sa essere anche fermo e rigoroso, poiché il suo obiettivo principale è quello di evitare gli incidenti.

Eddie è l’assoluto protagonista di ACS per l’educazione stradale dei bambini a conferma che negli anni l’impegno in questo settore non è mai scemato, anzi continua con lo stesso entusiasmo e la stessa competenza professionale di quei tempi gloriosi.

Infatti, nelle scorse settimane, ACS ha organizzato una mattinata formativa sul tema della sicurezza stradale. E se da un lato è stato è un momento di scambio tra la nostra associazione, la Polizia Cantonale e le Polizie comunali per aggiornarsi reciprocamente sulle novità del settore, con uno sguardo focalizzato alla formazione nelle scuole. D’altro lato, quella che si è tenuta a Chiasso, è stata anche una formazione pratica. È infatti stata prestata la nuova scatola dell’apprendimento di Eddie (Eddie’s Learning Box) la quale contiene materiale didattico per i bambini delle scuole dell’infanzia e a quelli delle elementari. Si tratta, in sostanza, di un gioco da tavola, con un paesaggio stradale, macchinine, attraversamenti pedonali, semafori, gessi, pedine ecc. Un vero e proprio kit adatto a un divertente gioco di ruolo. Mentre nella seconda parte della mattinata è stata organizzata una lezione da parte della Polizia Comunale di Chiasso in una classe delle scuole elementari. Un momento formativo che i responsabili della sicurezza di ACS nazionale hanno definito “impeccabile”.

Segnaliamo infine che l’ACS è alla ricerca di alcuni istituti scolastici in Canton Ticino i quali desiderano partecipare ad un progetto-pilota nel contesto dell’educazio -

ne stradale rivolta ai bambini delle scuole elementari. Chi desidera annunciarsi può farlo direttamente alla sede di Locarno (al numero 091.751.46.71), oppure scrivendo una mail a locarno@acsti.ch

Testo Nicola Mazzi / Foto Benjiamin Albertalli

23 NR. 05/2023 AUTO
La vettura di ACS attira l'interesse degli allievi. L’iconico “Merlo Bianco”. Un momento della formazione teorica con i bambini.

GUIDA AUTONOMA:

CONFINI TUTT’ALTRO CHE CHIARI

Sulle nostre strade circolano sempre più veicoli con guida parzialmente autonoma, e il progresso tecnologico non sembra arrestare la corsa verso la diffusione di veicoli a guida completamente autonoma. Ma chi si assume la responsabilità quando qualcosa va storto?

Facciamo innanzitutto una premessa. La guida autonoma si riferisce alla capacità dei veicoli di navigare e muoversi senza l’intervento umano, utilizzando sensori, mappe e algoritmi per analizzare le situazioni del traffico e prendere decisioni. I veicoli autonomi promettono un futuro con meno incidenti e più comodità. Tuttavia, il confine tra responsabilità tecnologica e umana è tutt’altro che chiaro.

LA LEGGE IN SVIZZERA

Nell’ordinamento giuridico svizzero, il conducente del veicolo è responsabile della guida sicura e conforme alle regole, ai sensi dell’art. 31 comma 1 della Legge sulla circolazione stradale (SVG). Nel caso dei veicoli autonomi, questa responsabilità può essere trasferita all’operatore del sistema, a condizione che l’operatore abbia assunto il controllo del veicolo. In questi casi, ci si chiede in che misura l’operatore o il produttore del sistema autonomo possano essere ritenuti responsabili in caso di incidente.

Il produttore di un veicolo autonomo ha una maggiore responsabilità per quanto riguarda la sicurezza del veicolo e il funzionamento dei suoi sistemi autonomi. Secondo l’ordinanza svizzera sulla sicurezza dei prodotti (PrSV), i produttori devono garantire che i loro prodotti siano conformi agli standard di sicurezza applicabili e che gli utenti non siano esposti a rischi irragionevoli. In caso di malfunzionamenti o difetti tecnici del sistema autonomo, il produttore potrebbe quindi essere ritenuto responsabile dei danni causati. I produttori e gli operatori di veicoli autonomi potrebbero cercare di limitare la loro responsabilità nei contratti con gli utenti o con clausole di esclusione della responsabilità. Tuttavia, tali clausole devono essere conformi ai requisiti di legge

per essere valide. In particolare, nel caso di lesioni personali o di negligenza grave, l’efficacia di tali esclusioni potrebbe essere limitata. Anche se su un veicolo viene attivata la guida autonoma, il conducente deve sempre rimanere vigile e tenere d’occhio la strada, poiché la responsabilità è dei conducenti. Il conducente deve essere sempre in grado di intervenire rapidamente se il sistema incontra delle difficoltà, perciò si raccomanda di tenere sempre le mani sul volante, anche perché la tecnologia non è in grado di rilevare al 100% tutti i potenziali pericoli.

DEFINIRE IL QUADRO GIURIDICO

La responsabilità legale per gli incidenti che coinvolgono i veicoli autonomi è una questione molto complessa che richiede una chiara definizione giuridica. Mentre il sistema giuridico svizzero contiene i principi di base della guida dei veicoli e della responsabilità del prodotto, è necessario elaborare ulteriormente regolamenti e linee guida specifici per i veicoli autonomi, stabilendo quadri giuridici chiari per regolare adeguatamente la responsabilità in caso di incidenti. Per il momento, vale la seguente regola: tutti gli attuali sistemi di guida autonoma devono essere supervisionati dal conducente e, fondamentalmente, è responsabilità di quest’ultimo tenere sotto controllo la strada

e intervenire in caso di emergenza.

AUTO 24 NR. 05/2023
TRIBUNA GIURIDICA

UNA STAGIONE PER PREPARARE IL FUTURO

Negli ultimi due appuntamenti dell’European Drift Masters in Germania e Polonia, la squadra Toyota di Emmetten è rimasta ancora una volta a mani vuote. Tuttavia, il leader del team e ambasciatore dell’ACS Yves Meyer intravede anche aspetti positivi.

Il quinto appuntamento del Campionato Europeo Drift Masters ha portato la Drift Force da Emmetten a Ferropolis, nella città di ferro della Germania centrale. In una gigantesca arena con un percorso di drift appositamente preparato, è stato celebrato l’Iron Drift King 2023. Purtroppo, il Toyota Gazoo Racing Switzerland con Yves Meyer e Joshua C. Reynolds ha mancato - confrontato con 50 piloti provenienti da 20 nazioni - la qualificazione diretta per la sfida principale.

Purtroppo, la squadra svizzera non ha brillato neppure nella manche finale a Varsavia. Se Reynolds non ha avuto abbastanza punti per qualificarsi, Meyer ha mancato la qualifica a causa di un incidente. Così, la Drift Force è rimasta a mani vuote in tutti

e sei gli eventi europei. Tuttavia, alla comprensibile delusione si mescolano anche sentimenti positivi. Il team ha potuto sfruttare le prove in entrambe le sedi dopo aver ricevuto nuovi pneumatici da Nexen Tire Europe, per sviluppare le due Toyota GR Supra.

Naturalmente, il lucernese è autocritico quando guarda ai risultati deludenti della stagione. Tre cose non sono andate per il verso giusto. «Siamo incorsi in piccoli errori che hanno causato conseguenze negative. È il prezzo che abbiamo dovuto pagare per aver sviluppato da soli la vettura. Invece, quando le auto erano messe a punto, a peccare è stata la nostra guida. Ecco perché abbiamo bisogno di più tempo di guida e imparare a mettere in pratica l’esperienza acquisita. Inoltre, gli pneumatici che avevano reso molto bene con le Toyota GT86 sulle piste veloci degli USA non si sono adattati ai circuiti più stretti dell’Europa. Se riusciremo a risolvere questo problema, sono fiducioso per il 2024».

Prima di allora, però, Yves Meyer e Joshua C. Reynolds vogliono portare a termine un altro progetto. A Emmetten, nel canton Nidvaldo, è in fase di completamento un nuovo edificio aziendale. Non solo offrirà spazio al reparto corse, ma anche a 24 veicoli da corsa e da strada dei clienti. Oltre alla moderna officina e agli uffici, ci sono locali per i lavori al motore e alla trasmissione, per il lavaggio delle auto e la sventagliatura. «Abbiamo persino un piccolo circuito a Seelisberg per testare le conversioni e i veicoli prima della consegna», afferma entusiasta Yves Meyer. Se, oltre all’attività commerciale, si concretizzerà anche il successo sportivo, allora gli investimenti saranno indubbiamente ripagati.

25 NR. 05/2023 AUTO
AMBASCIATORE ACS

GILARDONI ANCORA IL RE

DEL RALLY DEL TICINO

La 25esima edizione del Rally del Ticino è stata un successo. Per la quinta volta il pilota di Soazza ha staccato tutti e ha raggiunto il record di vittorie. Estremamente soddisfatto anche l’organizzatore Max Beltrami per la folta presenza di pubblico.

Il sole ha accompagnato il 25esimo Rally del Ticino offrendo tepore ai tantissimi appassionati che hanno incitato i propri beniamini, facendo sentire il loro caloroso abbraccio a tutti i protagonisti. Ogni Prova speciale ha infatti riscontrato un grande successo e in particolare quella di Isone ha riportato a bordo strada fiumi di gente, regalando divertimento e una sana competizione.

ORGANIZZATORI MOLTO SODDISFATTI

Particolarmente soddisfatto lo storico organizzatore Max Beltrami: “Siamo davvero molto felici della partecipazione del pubblico che ha tifato i vari equipaggi lungo le prove speciali. Un ringraziamento doveroso va anche agli sponsor che ci sostengono e alle autorità che come sempre hanno creduto nella competizione e a tutto lo staff organizzativo”.

GILARDONI: IN TICINO È SEMPRE EMOZIONANTE

Venendo alla gara, ancora una volta a primeggiare è stato Kevin Gilardoni con la sua Citroen C3 WRC Plus, alla sua quinta vittoria della classifica generale del Rally del Ticino, eguagliando quindi il record di Felice Re. “Sicuramente vincere in casa è diversorispettoallealtregare.Èquellacheaspetto con maggiore entusiasmo e sento di più. E se ci arrivi da vincitore dell’edizione precedente la pressione aumenta e tutti hanno gli occhi sulla tua performance, è normale. Inoltre,questevittoriemistannodandouna notorietà sul territorio che è molto importante per me e per i miei 102 sponsor che mi sostengo tutto l’anno”. Gilardoni, oltre a guidare auto da rally compete anche in pista

con una Lamborghini. “Le sensazioni tra la pista e i rally sono diverse. Quando sei su un nuovocircuito,dopounpaiodigiri,necomprendi le particolarità, capisci le traiettorie da seguire e i vari trabocchetti e a cambiare sono “solo” le condizioni dell’asfalto, quelle della meteo, ecc. Nel rally, invece, c’è molta più improvvisazione. Sono due esperienze molto diverse che mi regalano sensazioni uniche e che desidero vivere ancora nei prossimi anni”.

Per quando riguarda il suo stile di guida Gilardoni aggiunge: “Parto da un’idea chiara: io corro per vincere ogni gara alla quale partecipo. Come pilota sono un perfezionista.Anchesevinco,comeèsuccessoalRally del Ticino con 38 secondi sul secondo, mi dico che potevo vincere con più margine. In generale, comunque, sono un pilota che usa la testa, sono razionale e pondero bene ogni decisione. A livello stilistico credo di avere una guida dolce e precisa, non sono un pilota che ammazza le gomme”.

UN RITORNO

IN PIAZZA RIFORMA?

L’ultima domanda a Kevin Gilardoni riguarda il Rally del Ticino: c’è qualche tuo consiglio che hai voglia di dare agli organizzatori? “Anzitutto mi preme ribadire i

AUTO 26 NR. 05/2023 SPORT

complimenti alla macchina organizzativa e soprattutto a Beltrami. Per quanto riguarda il desiderio mi piacerebbe tornare con la partenza e l’arrivo del rally a Lugano, come si faceva qualche anno fa. So che non è semplice a livello organizzativo e logistico, ma sarebbe splendido, in futuro, essere in Piazza Riforma”.

L’appuntamento è per la 26esima edizione e anche Kevin Gilardoni tornerà in Ticino con la voglia di continuare a primeggiare perché come ci ha confidato il suo obiettivo è quello di “raggiungere le 10 vittorie assolute”.

L’ACS in prima linea al Rally del Ticino

Anche quest’anno la Sezione Ticino dell’Automobile Club Svizzero (ACS) è stata un orgoglioso sponsor della manifestazione motoristica più importante del Canton Ticino.

Corso navigatori Il tuo primo passo verso i Rally

Da svariati anni la Sezione Ticino dell'Automobile Club Svizzero propone regolarmente un corso dedicato a chi desidera diventare navigatore.

Il programma è suddiviso in due momenti distinti. Il mattino è prevista con una parte didattica in cui verranno trattati in dettaglio alcuni elementi base: teoria generale, terminologia, cartelli e segnaletica, ricognizioni, road book, presa delle note, regolamenti gara, controlli tecnici e amministrativi e tutto ciò che bisogna sapere per affrontare al meglio un rally.

Durante il pomeriggio si passa alla pratica, affrontando un percorso con l’ausilio di un road book, con il supporto di piloti e di navigatori esperti.

Abbiamo sfruttato l’occasione per sfilare con una favolosa BMW M3 CS lungo le diverse Prove speciali, prima della partenza dei concorrenti. Decorata con una livrea dedicata al nostro 125esimo anniversario, forte dei suoi 550 cv e di un handling strepitoso, questa M3 in edizione limitata ha saputo divertire sia chi era al volante sia i passeggeri che sono saliti bordo. Un ringraziamento particolare a BMW Svizzera per il sostegno.

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APPROVVIGIONAMENTO IN TEMPI DI CRISI

Essere preparati alle carenze fa parte del DNA dell’industria petrolifera.

Una caratteristica che può servire da modello per gestire i rischi derivanti dalla nostra dipendenza dalle forniture energetiche estere.

Quest’autunno ricorre il 50° anniversario di una delle più gravi carenze energetiche del nostro Paese. Alcuni ricordano ancora le famose domeniche senza auto. Nell’ottobre 1973, la guerra dello Yom Kippur tra Israele e i suoi vicini arabi scatenò una crisi petrolifera con un’offerta limitata e prezzi in crescita. All’epoca il Consiglio federale suggerì all’industria petrolifera di importare il più possibile nel Paese, indipendentemente dal prezzo.

L’industria stessa, con un pizzico di autocritica, vedeva le cause della crisi nella mancanza di capacità di raffinazione e nell’insufficiente sviluppo delle infrastrutture. Ne trasse insegnamenti che, a distanza di 50 anni, sono ancora attuali: occorre sviluppare la gestione delle crisi, prevedere razionamenti e misure di accompagnamento,

ampliare le strutture di stoccaggio e migliorare il flusso di informazioni tra le autorità e l’economia. Quando si leggono queste raccomandazioni, tratte dal rapporto annuale del 1973 dell’allora Unione Petrolifera, ci si accorge che poco o nulla è cambiato.

QUANDO SI PARLA DI POLITICA ENERGETICA È COME UN DÉJÀ-VU

Negli anni precedenti quella crisi, il settore energetico aveva dovuto affrontare un’altra sfida: il crescente fabbisogno energetico per un’economia in piena espansione. All’inizio degli anni ‘70 si parlò, per la prima volta, di un eccesso di domanda da parte dei Paesi industrializzati, che favorì tra l’altro l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC). L’annunciato utilizzo dell’energia nucleare fu ritardato, aumentando la domanda di petrolio. Nel 1972, per la prima

volta, la produzione nazionale non fu più sufficiente a coprire il fabbisogno di elettricità. L’industria petrolifera era preoccupata per la crescente dipendenza dalle forniture estere. Si poteva infatti «assistere con un sorriso malizioso all’interminabile dibattito pubblico sulla costruzione di centrali nucleari», si legge in quei rapporti.

MEZZO SECOLO FA, L’INDUSTRIA PETROLIFERA STAVA GIÀ COLMANDO LA LACUNA.

Ma tutto ciò non è appropriato in vista del futuro fabbisogno energetico dell’economia e della popolazione. Il parallelo con la situazione attuale dovrebbe infatti servire da lezione per la politica energetica. In ogni caso, già mezzo secolo fa l’industria petrolifera aveva il compito di colmare le lacune, ossia di fornire le infrastrutture energetiche

AUTO 30 NR. 05/2023
ENERGIA
“La dipendenza del nostro approvvigionamento dall’estero è una sfida ricorrente alla quale l’industria petrolifera è sempre stata in grado di rispondere”.

e di approvvigionamento necessarie. Proprio come nell’autunno del 2023, quando i generatori della centrale di emergenza di Birr saranno (si spera) messi in funzione a titolo di prova.

LA RESILIENZA DEL MERCATO PETROLIFERO

Questo promemoria dimostra che la dipendenza per il nostro approvvigionamento energetico dall’estero è una sfida ricorrente che l’industria petrolifera è sempre stata in grado di affrontare. Le ricette sono le seguenti: accumulo di riserve nel Paese, canali di importazione ridondanti e indipendenti l’uno dall’altro su strada, ferrovia e acqua, forniture aggiuntive tramite oleodotti, capacità di produzione nelle raffinerie nazionali e un’ampia gamma di fornitori esteri sia per il greggio sia per i suoi prodotti. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, abbiamo pensato, per un attimo, che ci saremmo trovati ancora una volta in una situazione di profonda crisi. Nel marzo 2022, il Consiglio federale non aveva escluso un aumento del prezzo del carburante alla pompa di quasi 4 franchi al litro. Come sappiamo, le cose non sono andate così male e da diversi mesi i prezzi dei carburanti sono paragonabili ai livelli prebellici. È proprio questo che caratterizza un sistema resiliente: la capacità di tornare rapidamente alla situazione iniziale dopo un’interruzione. Allo stesso modo, le forniture locali di prodotti petroliferi non sono mai state seriamente minacciate negli ultimi diciotto mesi.

DIPENDENZA DALL’ESTERO ED ENERGIE ALTERNATIVE

Il concetto di transizione energetica è anche ampiamente associato all’idea che il futuro approvvigionamento energetico del nostro Paese debba essere meno dipendente da fonti estere. Se ci affidiamo al sole, al vento e all’acqua piuttosto che al gas naturale e al petrolio, la nostra energia dovrebbe esse-

re «autoctona». Ma a ben guardare, ci stiamo illudendo. Il Parlamento ha riconosciuto molto presto che le energie alternative come i biocarburanti e l’idrogeno, per la maggior parte, avrebbero dovuto essere importate. Ha quindi legiferato sulla loro importazione - o lo farà presto, speriamo, con una strategia sull’idrogeno. Quanto all’aumento della produzione di elettricità rinnovabile in Svizzera, che è l’obiettivo dei progetti Solarindexpress e Windexpress, esso non risolve affatto il problema della dipendenza dalle importazioni. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), c’è una preoccupante concentrazione del mercato nelle cosiddette tecnologie pulite, come abbiamo appreso l’altro giorno a Berna in occasione della presentazione del rapporto nazionale. Quest’anno l’UE ha definito «critica» la situazione dell’approvvigionamento di 20 materie prime necessarie per le energie rinnovabili. Nel marzo 2023, la Commissione europea ha presentato una proposta per un nuovo pacchetto di regolamenti allo scopo di garantire un approvvigionamento sicuro

e sostenibile di materie prime critiche - il Critical Raw Materials Act. Nella lavorazione delle materie prime critiche e nello sviluppo di batterie, pannelli fotovoltaici e turbine eoliche, la Cina ha raggiunto una posizione di mercato del tutto paragonabile a quella della Russia come fornitore di gas all’Europa occidentale. Ignorarlo sarebbe inconcepibile. La stabilità dei prezzi dell’energia e la sicurezza incontrastata dell’approvvigionamento sono la prova recente che si può fare affidamento sul petrolio anche in tempi di crisi. È urgente tenerne conto nella pianificazione e nell’attuazione di un’ambiziosa transizione energetica che dovrebbe consentirci di fare a meno del petrolio tra 25 anni.

Testo Roland Bilang, direttore di Avenergy Svizzera.

Sull’importanza del petrolio per l’approvvigionamento energetico, si veda l’ultimo numero della rivista «Avenue» per l’inverno 2022/2023: https://avenergy.ch/images/pdf/ Avenue/Avenue_2022_2023_Winter_fr_web.

Successo attenuato dalle sanzioni contro la Russia

Ricordiamo che lo scorso dicembre i Paesi del G7 e i membri dell’UE hanno deciso di imporre un tetto al prezzo del greggio russo trasportato via mare. L’intenzione era quella di limitare le entrate della Russia e quindi incoraggiarla ad abbandonare la guerra di aggressione contro l’Ucraina. Che ne è stato di questo embargo? In termini pratici, significa ancora non pagare più di 60 dollari al barile di greggio russo, quando sono coinvolti vettori e assicuratori del G7 o dell’UE. Poiché l’UE aveva già vietato l’importazione di greggio russo via mare nel maggio 2022, il limite di prezzo si applica solo al commercio con i Paesi terzi. Sono esclusi anche i vettori e i fornitori di servizi finanziari non appartenenti ai Paesi del G7/ UE. Non sorprende che questo sistema abbia frammentato il commercio globale di petrolio e, inizialmente, allungato le rotte di approvvigionamento. Sul «mercato parallelo», che non è soggetto ai prezzi imposti, il greggio russo è stato effettivamente scambiato con uno sconto significativo all’inizio della misura, a vantaggio soprattutto di Paesi importatori come Cina e India. Da allora, le entrate russe di petrolio e gas sono state superiori a quelle di un anno fa. Ciò è dovuto in gran parte ai tagli alla produzione da parte del gruppo OPEC+, di cui la Russia fa parte, e ai suoi sforzi per mantenere il prezzo del barile di greggio al di sopra degli 80 dollari.

31 NR. 05/2023 AUTO ENERGIA

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