Crisalide rosa

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Uno «Sarebbe utile che Lei scrivesse di sé», ha detto ieri la bella terapista con le gambe accavallate. «Non mi sarà facile e poi a che scopo?», ho risposto io, seduta composta con le mani sulle ginocchia. «Aiuterebbe il lavoro d’introspezione che stiamo portando avanti», ha replicato la bella terapista guardando l’orologio. «Devo scrivere proprio tutto?», ho ribattuto con un tono di voce sconfitto. «Le sensazioni, deve scrivere soprattutto le sensazioni. Quelle che prova al mattino quando si alza, se si guarda allo specchio, mentre si confronta col sorriso della portinaia, fino ad arrivare all’ultima che coglie sul bordo del letto prima di coricarsi». Detto questo si è alzata e mi ha accompagnata alla porta. E allora diamo il via alle sensazioni di questa mattina nella quale sento dentro di me la dolcezza di un crotalo, un senso di nausea è l’effetto della mia faccia allo specchio e so già che Natalina, la portinaia, non mi sorriderà, anzi, mi regalerà un ghigno ricordandomi che un tipo strano mi ha cercata. Qualsiasi persona si presenti a cercare di me per lei è un Tipo Strano, ha deciso così visto che io non sono una persona normale e, di conseguenza, chiunque mi frequenti non deve essere tanto a posto. Non sono normale perché alla non più verde età di


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