Emagazine 04 2013

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IN QUESTO NUMERO: •IL MAGGIO 
 DEI LIBRI

•SPECIALE 
 #SALTO13: 
 DOVE OSANO LE IDEE?

•LE “BUONE 
 LETTURE” 
 DI AMAZON •LA RUBRICA “ROBA DA READER” •LA RECENSIONE 
 DI “SUONANDO PEZZI DI VETRO ” 
 DI ROBERTO 
 BONFANTI •TUTTE LE NEWS 
 DI “INTO THE NET”

magazine N.04 2013


N .04

- 2013

e.Magazine

Il primo Magazine dedicato al panorama della nuova editoria digitale. Notizie e retroscena del mondo degli eBook
 e dell'editoria digitale. Un modo diretto per aumentare il grado di “informazione” dei lettori sulle tematiche
 editoriali che li interessano e riguardano direttamente.


N .04

- 2013

e.Magazine

Il primo Magazine dedicato al panorama della nuova editoria digitale. Notizie e retroscena del mondo degli eBook
 e dell'editoria digitale. Un modo diretto per aumentare il grado di “informazione” dei lettori sulle tematiche
 editoriali che li interessano e riguardano direttamente.


N .04

- 2013

Editoriale #S ALTO 13: DOVE OSANO LE IDEE ?

Il Maggio dei Libri PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO TORNA LA CAMPAGNA NAZIONALE SPONSORIZZATA DALLA

CLASSIFICHE E RECENSIONI SCOPRI LE TOP 5, LA RECENSIONE
 DI “Suonando pezzi di vetro” di Roberto Bonfanti, IL PERCORSO DI LETTURA E I LIBRI DEL MESE

R OBA DA R EADER

proprio ai giovani frequentatori della rete sono dedicati svariati progetti come “Leggere… mi piace”, concorso rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, invitati a descrivere il loro rapporto con i libri attraverso una realizzazione grafica o un prodotto audiovisivo; “è-book”, rivolto ai ragazzi universitari (promosso da AIE-Associazione Italiana Editori) e “La Valigia dei Libri”, il viaggio

itinerante che – dopo gli ottimi riscontri del 2012 – riporta scrittori importanti del panorama nazionale nelle classi di scuole elementari, medie e superiori. In questa cornice di fermento culturale si inserisce l’evento più importante per l’editoria italiana: la ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino la cui tagline, quest’anno, era piena di speranFOCUS ON ze: dove osano le idee. In che modo Le “buone letture” di Amazon però le idee potranno prendere forma quando, ormai da tempo e da più fronti, serpeggia la voce sempre più insistente di voler eliminare i

GIORNATA MONDIALE UNESCO DEL LIBRO E DEL DIRITTO D’AUTORE IN CONCOMITANZA CON LA FIERA DELL’EDITORIA PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA: IL

Moreno Scorpioni

Parti con noi; Fuggi con noi e Abbuffatevi: con questi tre claim, suggestioni testuali, grafiche e ideali è partita per il terzo anno consecutivo la campagna “Il maggio dei libri”, un intero mese dedicato alla promozione della lettura nel Bel Paese. Non solo: un mese volto a comunicare le straordinarie potenzialità dei libri e della lettura, strumenti tramite cui rimettersi in moto per

SALONE DEL LIBRO DI TORINO.

sconfiggere la paralisi della crisi. Rilanciare il piacere e il potere della lettura attraverso nuovi concept e portare i libri al di fuori dai soliti contesti culturali: su questi due capisaldi si snoda anche l’edizione 2013 con l’obiettivo di coinvolgere anche chi, ancora oggi, il piacere della lettura non l’ha mai provato, con un’attenzione tutta particolare al web e ai social. E

I NTO THE NET

2


N .04

- 2013

Editoriale #S ALTO 13: DOVE OSANO LE IDEE ?

Il Maggio dei Libri PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO TORNA LA CAMPAGNA NAZIONALE SPONSORIZZATA DALLA

CLASSIFICHE E RECENSIONI SCOPRI LE TOP 5, LA RECENSIONE
 DI “Suonando pezzi di vetro” di Roberto Bonfanti, IL PERCORSO DI LETTURA E I LIBRI DEL MESE

R OBA DA R EADER

proprio ai giovani frequentatori della rete sono dedicati svariati progetti come “Leggere… mi piace”, concorso rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, invitati a descrivere il loro rapporto con i libri attraverso una realizzazione grafica o un prodotto audiovisivo; “è-book”, rivolto ai ragazzi universitari (promosso da AIE-Associazione Italiana Editori) e “La Valigia dei Libri”, il viaggio

itinerante che – dopo gli ottimi riscontri del 2012 – riporta scrittori importanti del panorama nazionale nelle classi di scuole elementari, medie e superiori. In questa cornice di fermento culturale si inserisce l’evento più importante per l’editoria italiana: la ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino la cui tagline, quest’anno, era piena di speranFOCUS ON ze: dove osano le idee. In che modo Le “buone letture” di Amazon però le idee potranno prendere forma quando, ormai da tempo e da più fronti, serpeggia la voce sempre più insistente di voler eliminare i

GIORNATA MONDIALE UNESCO DEL LIBRO E DEL DIRITTO D’AUTORE IN CONCOMITANZA CON LA FIERA DELL’EDITORIA PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA: IL

Moreno Scorpioni

Parti con noi; Fuggi con noi e Abbuffatevi: con questi tre claim, suggestioni testuali, grafiche e ideali è partita per il terzo anno consecutivo la campagna “Il maggio dei libri”, un intero mese dedicato alla promozione della lettura nel Bel Paese. Non solo: un mese volto a comunicare le straordinarie potenzialità dei libri e della lettura, strumenti tramite cui rimettersi in moto per

SALONE DEL LIBRO DI TORINO.

sconfiggere la paralisi della crisi. Rilanciare il piacere e il potere della lettura attraverso nuovi concept e portare i libri al di fuori dai soliti contesti culturali: su questi due capisaldi si snoda anche l’edizione 2013 con l’obiettivo di coinvolgere anche chi, ancora oggi, il piacere della lettura non l’ha mai provato, con un’attenzione tutta particolare al web e ai social. E

I NTO THE NET

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grandi e costosi eventi dell’editoria, considerati spesso fuorvianti nel concentrare tutto l’agglomerato editoriale italiano in pochi giorni in un unico luogo? Amministratori pubblici del comparto cultura e addetti ai lavori sembrano insistere affinché vengano ridistribuiti sul territorio i molti soldi necessari ad allestire tali eventi di modo tale da averne di più, in tutta Italia, spalmati nel tempo. Less is more sembrerebbe essere l’adagio a cui si inneggia ma basta questo a far osare le idee? E quali sono le idee di cui si popola il

magazine

Mensile on line di informazione libraria
 
 Registrazione presso il Tribunale Civile di Roma
 n° 269/2011 del 20-09-2011

Copia digitale gratuita

Salone e, di riflesso, il panorama culturale italiano nel mese a dedicatogli? A conti fatti, il sogno più grande è (o dovrebbe essere) quello di un dialogo adeguato, stimolato oggi solo dall’editoria digitale. E lo dice anche il direttore del Salone, Ernesto Ferrero, in un’intervista di Ida Bozzi per “La Lettura” del Corriere della Sera: «Un salone fa la manutenzione di ciò che già esiste, ma il problema, sono anni che lo diciamo, è a monte: bisogna ripartire dai primi anelli della catena … È un chiodo da battere la lettura in età scolare». In quei primi anelli però si trovano big dell’editoria, feroci predatori che in vista del cambiamento del proprio ecosistema, per sopravvivere all’estinzione e alla presenza di nuove specie provano a farsi onnivori, ad abbassare il tiro e a

Edito da Absolutely Free

via Roccaporena, 44 00191 Roma

IN REDAZIONE

Daniele Azzolini 
 direttore responsabile 
 Moreno Scorpioni 
 inchieste

Gianluca Comuniello recensioni 
 Nicoletta Azzolini 
 Oscar Mancini
 interviste e rubriche 
 Ivan Pasquariello 
 segreteria redazione Francesca Cicchitti pubblicità

comunicare con le altre specie quali le librerie, gli scrittori e i lettori, prima che trovino terreno fertile altrove. Librerie indipendenti e biblioteche senza fondi come specie da salvare; social e blog letterari trattati finora con sufficienza diventano un possibile alleato per la sopravvivenza in un’improvvisa e ritrovata voglia di dialogo. Che sia solo un’esigenza commerciale Riccardo Cavallero, direttore generale di Mondadori Libri Trade non lo nasconde di certo: «La rivoluzione digitale è questa. Non è più l’editore che decide cosa si legge nel suo paese, ma è il lettore che sceglie cosa vuole leggere, quando, come e a che prezzo». Che non sia così è chiaro ai più, quanto meno nei grandi numeri, ma è evidente che ai grandi dinosauri non piaccia l’idea di non potersi mangiare tutto, bruscolini compresi. E allora ecco la necessità del sogno, delle nuove idee, del dialogo a tutti i costi con gli scrittori e con chi fa “tendenza libraria 2.0” contro il grande nemico: l’autopubblicazione. I sogni son desideri, cantava Cenerentola, e se da una parte c’è chi continua a sognare dall’altra c’è un sottobosco in fermento che preferisce vivere i mutamenti, accoglierli e sperimentarli. Un sottobosco chiamato editoria digitale.

visita il sito absolutelyfree.it 3


grandi e costosi eventi dell’editoria, considerati spesso fuorvianti nel concentrare tutto l’agglomerato editoriale italiano in pochi giorni in un unico luogo? Amministratori pubblici del comparto cultura e addetti ai lavori sembrano insistere affinché vengano ridistribuiti sul territorio i molti soldi necessari ad allestire tali eventi di modo tale da averne di più, in tutta Italia, spalmati nel tempo. Less is more sembrerebbe essere l’adagio a cui si inneggia ma basta questo a far osare le idee? E quali sono le idee di cui si popola il

magazine

Mensile on line di informazione libraria
 
 Registrazione presso il Tribunale Civile di Roma
 n° 269/2011 del 20-09-2011

Copia digitale gratuita

Salone e, di riflesso, il panorama culturale italiano nel mese a dedicatogli? A conti fatti, il sogno più grande è (o dovrebbe essere) quello di un dialogo adeguato, stimolato oggi solo dall’editoria digitale. E lo dice anche il direttore del Salone, Ernesto Ferrero, in un’intervista di Ida Bozzi per “La Lettura” del Corriere della Sera: «Un salone fa la manutenzione di ciò che già esiste, ma il problema, sono anni che lo diciamo, è a monte: bisogna ripartire dai primi anelli della catena … È un chiodo da battere la lettura in età scolare». In quei primi anelli però si trovano big dell’editoria, feroci predatori che in vista del cambiamento del proprio ecosistema, per sopravvivere all’estinzione e alla presenza di nuove specie provano a farsi onnivori, ad abbassare il tiro e a

Edito da Absolutely Free

via Roccaporena, 44 00191 Roma

IN REDAZIONE

Daniele Azzolini 
 direttore responsabile 
 Moreno Scorpioni 
 inchieste

Gianluca Comuniello recensioni 
 Nicoletta Azzolini 
 Oscar Mancini
 interviste e rubriche 
 Ivan Pasquariello 
 segreteria redazione Francesca Cicchitti pubblicità

comunicare con le altre specie quali le librerie, gli scrittori e i lettori, prima che trovino terreno fertile altrove. Librerie indipendenti e biblioteche senza fondi come specie da salvare; social e blog letterari trattati finora con sufficienza diventano un possibile alleato per la sopravvivenza in un’improvvisa e ritrovata voglia di dialogo. Che sia solo un’esigenza commerciale Riccardo Cavallero, direttore generale di Mondadori Libri Trade non lo nasconde di certo: «La rivoluzione digitale è questa. Non è più l’editore che decide cosa si legge nel suo paese, ma è il lettore che sceglie cosa vuole leggere, quando, come e a che prezzo». Che non sia così è chiaro ai più, quanto meno nei grandi numeri, ma è evidente che ai grandi dinosauri non piaccia l’idea di non potersi mangiare tutto, bruscolini compresi. E allora ecco la necessità del sogno, delle nuove idee, del dialogo a tutti i costi con gli scrittori e con chi fa “tendenza libraria 2.0” contro il grande nemico: l’autopubblicazione. I sogni son desideri, cantava Cenerentola, e se da una parte c’è chi continua a sognare dall’altra c’è un sottobosco in fermento che preferisce vivere i mutamenti, accoglierli e sperimentarli. Un sottobosco chiamato editoria digitale.

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S PECIALE

#SalTo13: dove osano le idee? E dove il salto rispetto
 al passato sembra esserci
 stato. Soprattutto per quanto riguarda l’editoria digitale, Moreno Scorpioni

Sono tre le domande fondamentali che ci si pone alla fine della fiera, soprattutto se la fiera in questione è quella che ogni anno polverizza i risultati dell’anno precedente (come è scritto nel comunicato di chiusura): il Salone Internazionale del Libro di Torino, giunto alla sua ventiseiesima edizione.

1. Il #SalTo13 è stato 
 davvero utile? Sicuramente lo è stato per gli editori che, muniti delle dovute misure anticrisi,

non più solo chimera per appassionati di gadget ed elettronica. con sconti, super sconti e tutto a un euro sin dal primo giorno hanno venduto, in media, più degli anni precedenti. Per gli operatori del settore poi il Salone si conferma come il polo interpretativo della nuova direzione del mercato librario, permettendo così una visione a 360 gradi che tenga conto di tutto ciò che “fa” la tendenza libraria, da twitter ai blog letterari, ormai definitivamente alla ribalta. 
 La conferma, abbastanza scon-

tata, è che al lettore medio piacciono i writer-star (Saviano in primis). Se da una parte però è vero che la celebrità riscuote ancora il suo fascino, è interessante notare come dall’altra parte ci sia una nicchia di esordienti che è riuscita a costruirsi un discreto nugolo di fedeli. La cucina continua ad andare

per la maggiore (se poi è scritta da star ancora meglio) e impazza nei cataloghi di quasi tutti gli editori mentre, per quel che riguarda il digitale, flotte di curiosi continuano ad affollare gli stand di Bookrepublic, Ibs e Kobo, baluardi dell’innovazione e dell’ebook che non ha ancora trovato 4


S PECIALE

#SalTo13: dove osano le idee? E dove il salto rispetto
 al passato sembra esserci
 stato. Soprattutto per quanto riguarda l’editoria digitale, Moreno Scorpioni

Sono tre le domande fondamentali che ci si pone alla fine della fiera, soprattutto se la fiera in questione è quella che ogni anno polverizza i risultati dell’anno precedente (come è scritto nel comunicato di chiusura): il Salone Internazionale del Libro di Torino, giunto alla sua ventiseiesima edizione.

1. Il #SalTo13 è stato 
 davvero utile? Sicuramente lo è stato per gli editori che, muniti delle dovute misure anticrisi,

non più solo chimera per appassionati di gadget ed elettronica. con sconti, super sconti e tutto a un euro sin dal primo giorno hanno venduto, in media, più degli anni precedenti. Per gli operatori del settore poi il Salone si conferma come il polo interpretativo della nuova direzione del mercato librario, permettendo così una visione a 360 gradi che tenga conto di tutto ciò che “fa” la tendenza libraria, da twitter ai blog letterari, ormai definitivamente alla ribalta. 
 La conferma, abbastanza scon-

tata, è che al lettore medio piacciono i writer-star (Saviano in primis). Se da una parte però è vero che la celebrità riscuote ancora il suo fascino, è interessante notare come dall’altra parte ci sia una nicchia di esordienti che è riuscita a costruirsi un discreto nugolo di fedeli. La cucina continua ad andare

per la maggiore (se poi è scritta da star ancora meglio) e impazza nei cataloghi di quasi tutti gli editori mentre, per quel che riguarda il digitale, flotte di curiosi continuano ad affollare gli stand di Bookrepublic, Ibs e Kobo, baluardi dell’innovazione e dell’ebook che non ha ancora trovato 4


il modo per entrare definitivamente al Salone confermando così che al lettore, ancora oggi, piace la carta.

2. Ci sono novità 
 interessanti in vista? Se è vero che i lettori rimangono ancora attaccati al fascino della carta è altrettanto vero che gli stand, oramai, sono pieni di ereader. Talmente pieni che a volte hanno avuto anche la necessità di trovare uno spazio in stand che con la letteratura hanno poco a che fare ma che con la scusa dei supporti digitali (e per occupare i posti lasciati vacanti

dalla crisi) sono riusciti a fare il loro ingresso al Salone (Unieuro, Euronics ma anche Ikea). Super affollati anche i dibattiti su carta e digitale che svestono gli abiti da “nerd” per aprire le porte a folle di curiosi che prendono atto della realtà fatta di byte che li circonda e intervengono con domande e curiosità riguardo al futuro che verrà. Comincia ad attuarsi così quel processo profetizzato l’anno scorso, quella primavera digitale in cui la lettura digitale comincia a essere considerata un’attività comu-

ne che lascia da parte discorsi stantii sul profumo della carta e perde definitivamente l’aura di una questione legata solo ai fan sfegatati della tecnologia. E anche gli incontri di settore cambiano sapore lasciando da parte astruse discussioni per iniziati virando a incontri rivolti a chi, semplicemente, vuol capire come leggere un eBook. Un esempio è la mini guida scritta da Luisa Capelli o il ben più articolato Kit di sopravvivenza del lettore digitale dei ragazzi di Tropico del Libro.

3. Il salto verso 
 il digitale profetizzato e mancato l’anno scorso, 
 quest’anno c’è stato? La questione è complessa e merita una risposta un po’ più articolata. Per ora la

situazione continua a essere quella di calma piatta: sebbene la curiosità aumenti e aumenti la partecipazione della gente, siamo ancora agli inizi, come testimoniano i vari “come leggere un eBook”. Non solo: il fatto che l’editoria digitale sia ancora in fase embrionale è testimoniato dal fatto che, alla luce dei vari interventi, l’editoria digitale si riduce ancora alla sola digitalizzazione dei libri di carta. Se il sapore della carta è cosa vecchia a oggi l’ebook viene considerato una scelta più che altro logistica “che ti permette di andare in vacanza con più di 4000 titoli grazie a un solo dispositivo”. Chi è che faccia vacanze in cui è possibile leggere 4000 titoli non è dato saperlo fatto sta che lo scenario, nonostante tutto, riserva delle sorprese tra i meandri della sala Book to the Future. 5


il modo per entrare definitivamente al Salone confermando così che al lettore, ancora oggi, piace la carta.

2. Ci sono novità 
 interessanti in vista? Se è vero che i lettori rimangono ancora attaccati al fascino della carta è altrettanto vero che gli stand, oramai, sono pieni di ereader. Talmente pieni che a volte hanno avuto anche la necessità di trovare uno spazio in stand che con la letteratura hanno poco a che fare ma che con la scusa dei supporti digitali (e per occupare i posti lasciati vacanti

dalla crisi) sono riusciti a fare il loro ingresso al Salone (Unieuro, Euronics ma anche Ikea). Super affollati anche i dibattiti su carta e digitale che svestono gli abiti da “nerd” per aprire le porte a folle di curiosi che prendono atto della realtà fatta di byte che li circonda e intervengono con domande e curiosità riguardo al futuro che verrà. Comincia ad attuarsi così quel processo profetizzato l’anno scorso, quella primavera digitale in cui la lettura digitale comincia a essere considerata un’attività comu-

ne che lascia da parte discorsi stantii sul profumo della carta e perde definitivamente l’aura di una questione legata solo ai fan sfegatati della tecnologia. E anche gli incontri di settore cambiano sapore lasciando da parte astruse discussioni per iniziati virando a incontri rivolti a chi, semplicemente, vuol capire come leggere un eBook. Un esempio è la mini guida scritta da Luisa Capelli o il ben più articolato Kit di sopravvivenza del lettore digitale dei ragazzi di Tropico del Libro.

3. Il salto verso 
 il digitale profetizzato e mancato l’anno scorso, 
 quest’anno c’è stato? La questione è complessa e merita una risposta un po’ più articolata. Per ora la

situazione continua a essere quella di calma piatta: sebbene la curiosità aumenti e aumenti la partecipazione della gente, siamo ancora agli inizi, come testimoniano i vari “come leggere un eBook”. Non solo: il fatto che l’editoria digitale sia ancora in fase embrionale è testimoniato dal fatto che, alla luce dei vari interventi, l’editoria digitale si riduce ancora alla sola digitalizzazione dei libri di carta. Se il sapore della carta è cosa vecchia a oggi l’ebook viene considerato una scelta più che altro logistica “che ti permette di andare in vacanza con più di 4000 titoli grazie a un solo dispositivo”. Chi è che faccia vacanze in cui è possibile leggere 4000 titoli non è dato saperlo fatto sta che lo scenario, nonostante tutto, riserva delle sorprese tra i meandri della sala Book to the Future. 5


aumentata di un romanzo? Ad animare la conversazione anche Arturo Robertazzi e il suo multiforme “Zagreb” presentato nella nuova versione digitale in uscita il prossimo autunno. Ecco che proprio a partire da queste premesse si può cominciare a ragionare intorno a potenzialità nuove e ancora quasi del tutto inespresse della narrativa digitale che pone una soluzione tanto semplice quanto per ora ignorata: porre al centro la storia e aumentarla con contenuSorprese come l’incontro con i fautori del progetto SIC (Scrittura Industriale Collettiva) che grazie a Minimum Fax sono riusciti a portare in libreria “In territorio nemico”, romanzo storico compilato da ben 150 autori. Nell’incontro (di cui è possibile trovare un interessante riassunto grazie a Storify) è stata posta la domanda giusta: cosa non è un eBook? e come si progetta la versione digitale

ti altri che possano renderla ancor più forte. Come nel caso di “Zagreb” in cui il pro-

cesso di arricchimento è diventato una vera e propria opera informativa che si affianca all’evocazione del romanzo e permette al lettore di contestualizzare, ricordare e fare i conti con il fatto che spesso la realtà della guerra supera la più ardita invenzione. Nel caso di “In territorio nemico” invece la possibilità è data dalla ricostruzione anche visiva del paesaggio della narrazione che si può tradurre con un lavoro di approfondimento anche per quanto riguarda personaggi minori, eventi scartati e documenti storici. Creare un eBook quindi, non si traduce solo con l’aggiunta di video e immagini simili ai contenuti extra di un dvd quanto più a contenuti, anche solo testuali, che possano affiancare e rafforzare l’impalcatura narrativa. Valorizzare, in definitiva, il lavoro dell’autore e di chi contribuisce alla progettazione di un prodotto letterario sembra essere la chiave per ogni progetto che vorrà lasciare il segno ed emergere nel panorama indistinto del 99% di testi digitalizzati ma non digitali.

visita il sito absolutelyfree.it 6


aumentata di un romanzo? Ad animare la conversazione anche Arturo Robertazzi e il suo multiforme “Zagreb” presentato nella nuova versione digitale in uscita il prossimo autunno. Ecco che proprio a partire da queste premesse si può cominciare a ragionare intorno a potenzialità nuove e ancora quasi del tutto inespresse della narrativa digitale che pone una soluzione tanto semplice quanto per ora ignorata: porre al centro la storia e aumentarla con contenuSorprese come l’incontro con i fautori del progetto SIC (Scrittura Industriale Collettiva) che grazie a Minimum Fax sono riusciti a portare in libreria “In territorio nemico”, romanzo storico compilato da ben 150 autori. Nell’incontro (di cui è possibile trovare un interessante riassunto grazie a Storify) è stata posta la domanda giusta: cosa non è un eBook? e come si progetta la versione digitale

ti altri che possano renderla ancor più forte. Come nel caso di “Zagreb” in cui il pro-

cesso di arricchimento è diventato una vera e propria opera informativa che si affianca all’evocazione del romanzo e permette al lettore di contestualizzare, ricordare e fare i conti con il fatto che spesso la realtà della guerra supera la più ardita invenzione. Nel caso di “In territorio nemico” invece la possibilità è data dalla ricostruzione anche visiva del paesaggio della narrazione che si può tradurre con un lavoro di approfondimento anche per quanto riguarda personaggi minori, eventi scartati e documenti storici. Creare un eBook quindi, non si traduce solo con l’aggiunta di video e immagini simili ai contenuti extra di un dvd quanto più a contenuti, anche solo testuali, che possano affiancare e rafforzare l’impalcatura narrativa. Valorizzare, in definitiva, il lavoro dell’autore e di chi contribuisce alla progettazione di un prodotto letterario sembra essere la chiave per ogni progetto che vorrà lasciare il segno ed emergere nel panorama indistinto del 99% di testi digitalizzati ma non digitali.

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I L F OCUS

Le “buone letture” di Amazon Amazon acquista il portale
 Goodreads, dedicato alle recensioni dei libri e allo scambio di opinioni
 tra gli utenti, puntando alla
 fetta di mercato dei “lettori forti”. Nicoletta Azzolini

Da 200 milioni fino a un miliardo di dollari, diretto avversario di Anobii. Un'offerta tanto vale il portale Goodreads e le opinioalta abbastanza da sbaragliare qualsiasi posni degli utenti in sibile concorrenza (semesso contenute. bra che Apple fosse anche Amazon ha mesin trattative) e che sottoliso sul tavolo un'ofnea quanto un portale soferta che era difficicial e una buona idea posle da rifiutare sano fare gola ai giganti per Otis Chandel mercato (altri esempi si sono già visti con Instadler, CEO e cogram e Whatsapp). fondatore (insieme a sua moglie Elizabeth) del porPer chi ancora non avesse I numeri di Goodreads,
 in costante crescita. tale Goodreads, un account su uno dei so-

Otis ed Elizabeth Chandler, marito e moglie, creatori e CEO di Goodreads pracitati portali, essi permettono la creazione di una propria libreria virtuale, riempita di tutti i libri che si è letto nella vita. Una bella soddisfazione vedere i propri scaffali zeppi di titoli, ma la loro funzione non finisce qui. Goodreads (così come Anobii) è uno dei siti migliori per scoprire nuovi titoli in base al proprio gusto, grazie alle recensioni degli utenti, alla possibilità di vedere i titoli di utenti con librerie compatibili con le nostre, grazie ai consigli stessi del portale, aggiornato di tutte le novità e studiato in modo da mettere in primo piano per ogni utente le ultime uscite dei propri autori preferiti e dei generi che più volentieri vengono letti. Per chi ha l'acquisto complusivo sono dei veri e propri diavoli tentatori!

Ovvio quindi che un portale del genere facesse gola al colosso di Mountain View: le opinioni e i gusti di circa 17 milioni di lettori attivi e a caccia di nuovi libri e il potenziale ritorno economico sono quasi senza prezzo (da sottolineare per chi trovasse la cifra di acquisto un po' eccessiva!). Le stime parlano di quattro libri al secondo aggiunti nelle wishlist degli utenti di Goodreads di tutto il mondo. E le ultime ricerche di mercato, d'altronde, danno ragione ad Amazon: sono sempre di più i lettori che si affidano alle opinioni dei "lettori forti", quelli dei blog letterari, per intenderci, e quegli stessi che scrivono le recensioni su Goodreads, che ne alimenta7


I L F OCUS

Le “buone letture” di Amazon Amazon acquista il portale
 Goodreads, dedicato alle recensioni dei libri e allo scambio di opinioni
 tra gli utenti, puntando alla
 fetta di mercato dei “lettori forti”. Nicoletta Azzolini

Da 200 milioni fino a un miliardo di dollari, diretto avversario di Anobii. Un'offerta tanto vale il portale Goodreads e le opinioalta abbastanza da sbaragliare qualsiasi posni degli utenti in sibile concorrenza (semesso contenute. bra che Apple fosse anche Amazon ha mesin trattative) e che sottoliso sul tavolo un'ofnea quanto un portale soferta che era difficicial e una buona idea posle da rifiutare sano fare gola ai giganti per Otis Chandel mercato (altri esempi si sono già visti con Instadler, CEO e cogram e Whatsapp). fondatore (insieme a sua moglie Elizabeth) del porPer chi ancora non avesse I numeri di Goodreads,
 in costante crescita. tale Goodreads, un account su uno dei so-

Otis ed Elizabeth Chandler, marito e moglie, creatori e CEO di Goodreads pracitati portali, essi permettono la creazione di una propria libreria virtuale, riempita di tutti i libri che si è letto nella vita. Una bella soddisfazione vedere i propri scaffali zeppi di titoli, ma la loro funzione non finisce qui. Goodreads (così come Anobii) è uno dei siti migliori per scoprire nuovi titoli in base al proprio gusto, grazie alle recensioni degli utenti, alla possibilità di vedere i titoli di utenti con librerie compatibili con le nostre, grazie ai consigli stessi del portale, aggiornato di tutte le novità e studiato in modo da mettere in primo piano per ogni utente le ultime uscite dei propri autori preferiti e dei generi che più volentieri vengono letti. Per chi ha l'acquisto complusivo sono dei veri e propri diavoli tentatori!

Ovvio quindi che un portale del genere facesse gola al colosso di Mountain View: le opinioni e i gusti di circa 17 milioni di lettori attivi e a caccia di nuovi libri e il potenziale ritorno economico sono quasi senza prezzo (da sottolineare per chi trovasse la cifra di acquisto un po' eccessiva!). Le stime parlano di quattro libri al secondo aggiunti nelle wishlist degli utenti di Goodreads di tutto il mondo. E le ultime ricerche di mercato, d'altronde, danno ragione ad Amazon: sono sempre di più i lettori che si affidano alle opinioni dei "lettori forti", quelli dei blog letterari, per intenderci, e quegli stessi che scrivono le recensioni su Goodreads, che ne alimenta7


no i commenti e che amorevolmente aggiornano dati e copertine qualora fossero incompleti. Sono degli "influenzatori" e la loro azione combinata con l'algoritmo vincente di Amazon (quello che ti suggerisce altri acquisti in base allo storico dei tuoi ordini e delle tue ricerche) potrebbe essere una "morsa" dalla quale diventa difficile sottrarsi. 
 In realtà questi stessi lettori forti si sentono al momento traditi da Chandler e dalla sua creatura Goodreads, si sentono buttati in pasto alla bestia del capitalismo.

Gli studi di Goodreads.

L'effetto monopolio di Amazon potrebbe essere quasi completo con questa annessione e anche gli scrittori, che su Goodreads hanno potuto godere di una vetrina che non era dettata dalle leggi del mercato, temono di perdere anche questo spazio a favore delle logiche dei piĂš potenti. Potrebbe essere un colpo di coda inaspettato per Amazon e Goodreads, nel caso questi stessi lettori forti, i bookworms o topi da biblioteca, decidessero di boicottare entrambi i siti. Sono loro infatti, da sempre, lo zoccolo duro degli acquirenti di libri, un 20% del totale dei lettori che da soli leggono l'80% di tutti i titoli acquistati in un anno. D'altra parte ci sono dei lati di questa unione positivi anche per gli utenti, che potranno beneficiare delle opzioni offerte da Goodreads direttamente sui propri device e godere di un'esperienza sempre piĂš interattiva e immersiva. Forse una magra consolazione per chi teme, e ne ha ben donde, che il monopolio che Amazon sta disperatamente tentando di creare (o il duopolio, visto che Apple sembra un po' difficile da sbaragliare) possa portare a un appiattimento dell'offerta culturale.

visita il sito absolutelyfree.it 8


no i commenti e che amorevolmente aggiornano dati e copertine qualora fossero incompleti. Sono degli "influenzatori" e la loro azione combinata con l'algoritmo vincente di Amazon (quello che ti suggerisce altri acquisti in base allo storico dei tuoi ordini e delle tue ricerche) potrebbe essere una "morsa" dalla quale diventa difficile sottrarsi. 
 In realtà questi stessi lettori forti si sentono al momento traditi da Chandler e dalla sua creatura Goodreads, si sentono buttati in pasto alla bestia del capitalismo.

Gli studi di Goodreads.

L'effetto monopolio di Amazon potrebbe essere quasi completo con questa annessione e anche gli scrittori, che su Goodreads hanno potuto godere di una vetrina che non era dettata dalle leggi del mercato, temono di perdere anche questo spazio a favore delle logiche dei piĂš potenti. Potrebbe essere un colpo di coda inaspettato per Amazon e Goodreads, nel caso questi stessi lettori forti, i bookworms o topi da biblioteca, decidessero di boicottare entrambi i siti. Sono loro infatti, da sempre, lo zoccolo duro degli acquirenti di libri, un 20% del totale dei lettori che da soli leggono l'80% di tutti i titoli acquistati in un anno. D'altra parte ci sono dei lati di questa unione positivi anche per gli utenti, che potranno beneficiare delle opzioni offerte da Goodreads direttamente sui propri device e godere di un'esperienza sempre piĂš interattiva e immersiva. Forse una magra consolazione per chi teme, e ne ha ben donde, che il monopolio che Amazon sta disperatamente tentando di creare (o il duopolio, visto che Apple sembra un po' difficile da sbaragliare) possa portare a un appiattimento dell'offerta culturale.

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le della storia.

L A R ECENSIONE

Un libro dalla A alla Z Roberto Bonfanti con “Suonando
 pezzi di vetro” ci regala una storia
 lineare, quasi tradizionale, in cui
 l’irrisolutezza del protagonista trova
 il suo puntello nella passione musicale e nella voglia di fuggire. Gianluca Comuniello

Appena ho finito di leggere “Suonando pezzi di vetro” mi è venuto in mente “We own the night” il film di James Gray con protagonista Joaquin Phoenix. Che, tanto per intenderci, con la storia del libro non c’entra niente. Ma la struttura totalmente lineare del narrato, mi ha fatto pensare che l’ultima volta in cui avevo letto o guardato una storia che non ricorresse neanche al più piccolo flashback, neanche alla più piccola sovrapposizione temporale era stata quando avevo visto il suddetto film. Personalmente, provo ammirazione per chi rie-

sce a farlo. Non lo ritengo migliore rispetto a chi, per dirla in modo semplice, “confonde un po’ le acque dei piani narrativi”. Lo ritengo semplicemente interessante, perché dopo secoli di narrazione sceglierne una di tipo tradizionale denota coraggio. Il libro non è esente da pecche, intendiamoci: qualche errore di editing qua e là e la piattezza di alcuni dialoghi sono i principali difetti del testo. In particolare i dialoghi, direi: una tendenza a far parlare i personaggi come libri stampati che stona con il contesto estremamente rea-

Ma c’è anche un passaggio formidabile, una pagina che giustifica l’esistenza dell’intero libro. È pagina 44, che inizia con la seguente confessione “Mi è sempre piaciuto, l’odore dell’asfalto impregnato di pioggia dopo una giornata afosa”. 
 Un passaggio lirico sulla vita prima che si complichi, quando ancora la musica non è entrata nell’universo del protagonista con violenza da monopolista, quando ancora giocare a pallone e segnare un bel goal potevano definire tremendamente da vicino il concetto di felicità.

Un ep solitamente è fatto di canzoni. Ma se a produrlo è un’etichetta librografica allora le tracce sono racconti. Neverlab Libri presenta “Schegge di vetro”: una mini-raccolta di racconti offerta in formato elettronico in download gratuito, all’interno della quale sei autori provenienti da percorsi molto diversi fra loro provano a dare vita ad alcuni dei personaggi di “Suonando pezzi di vetro” di Roberto Bonfanti immaginandone la vita al di fuori del romanzo e trasformandola in una piccola opera a sé stante. Per il download: http://www.neverlab.it/neverlab-libri/scheg ge-di-vetro-lep-letterario-di-neverlab-libri-dow nload-gratuito/

Ecco, in quella pagina c’è il senso del libro e sembra quasi che Bonfanti abbia scritto tutto il resto per arrivare a scrivere quelle trenta righe. Perché poi il libro parla, o sembra parlare, di altro. Parla di musica, di suonarla in un gruppo, di tornare a farlo dopo averla mollata per un po’. 
 Parla dell’irrisolutezza di una generazione nel guado fra la riva dell’infanzia e quella dell’età adulta, con la corrente che spinge verso quest’ultima e la nostalgia che ti tiene legato alla prima. Parla di amori che non riescono. Parla del palco di una rock band come il posto in cui ballare con i propri demoni per riuscire ad allontanarli almeno per un po’. Chiunque abbia suonato in una band 9


le della storia.

L A R ECENSIONE

Un libro dalla A alla Z Roberto Bonfanti con “Suonando
 pezzi di vetro” ci regala una storia
 lineare, quasi tradizionale, in cui
 l’irrisolutezza del protagonista trova
 il suo puntello nella passione musicale e nella voglia di fuggire. Gianluca Comuniello

Appena ho finito di leggere “Suonando pezzi di vetro” mi è venuto in mente “We own the night” il film di James Gray con protagonista Joaquin Phoenix. Che, tanto per intenderci, con la storia del libro non c’entra niente. Ma la struttura totalmente lineare del narrato, mi ha fatto pensare che l’ultima volta in cui avevo letto o guardato una storia che non ricorresse neanche al più piccolo flashback, neanche alla più piccola sovrapposizione temporale era stata quando avevo visto il suddetto film. Personalmente, provo ammirazione per chi rie-

sce a farlo. Non lo ritengo migliore rispetto a chi, per dirla in modo semplice, “confonde un po’ le acque dei piani narrativi”. Lo ritengo semplicemente interessante, perché dopo secoli di narrazione sceglierne una di tipo tradizionale denota coraggio. Il libro non è esente da pecche, intendiamoci: qualche errore di editing qua e là e la piattezza di alcuni dialoghi sono i principali difetti del testo. In particolare i dialoghi, direi: una tendenza a far parlare i personaggi come libri stampati che stona con il contesto estremamente rea-

Ma c’è anche un passaggio formidabile, una pagina che giustifica l’esistenza dell’intero libro. È pagina 44, che inizia con la seguente confessione “Mi è sempre piaciuto, l’odore dell’asfalto impregnato di pioggia dopo una giornata afosa”. 
 Un passaggio lirico sulla vita prima che si complichi, quando ancora la musica non è entrata nell’universo del protagonista con violenza da monopolista, quando ancora giocare a pallone e segnare un bel goal potevano definire tremendamente da vicino il concetto di felicità.

Un ep solitamente è fatto di canzoni. Ma se a produrlo è un’etichetta librografica allora le tracce sono racconti. Neverlab Libri presenta “Schegge di vetro”: una mini-raccolta di racconti offerta in formato elettronico in download gratuito, all’interno della quale sei autori provenienti da percorsi molto diversi fra loro provano a dare vita ad alcuni dei personaggi di “Suonando pezzi di vetro” di Roberto Bonfanti immaginandone la vita al di fuori del romanzo e trasformandola in una piccola opera a sé stante. Per il download: http://www.neverlab.it/neverlab-libri/scheg ge-di-vetro-lep-letterario-di-neverlab-libri-dow nload-gratuito/

Ecco, in quella pagina c’è il senso del libro e sembra quasi che Bonfanti abbia scritto tutto il resto per arrivare a scrivere quelle trenta righe. Perché poi il libro parla, o sembra parlare, di altro. Parla di musica, di suonarla in un gruppo, di tornare a farlo dopo averla mollata per un po’. 
 Parla dell’irrisolutezza di una generazione nel guado fra la riva dell’infanzia e quella dell’età adulta, con la corrente che spinge verso quest’ultima e la nostalgia che ti tiene legato alla prima. Parla di amori che non riescono. Parla del palco di una rock band come il posto in cui ballare con i propri demoni per riuscire ad allontanarli almeno per un po’. Chiunque abbia suonato in una band 9


Roberto Bonfanti è nato ai margini
 della provincia lecchese in un sabato pomeriggio
 di fine giugno dell’anno in cui morì Piero Ciampi. Dopo aver frequentato per anni come redattore l’ambiente della musica indipendente italiana,
 ha esordito come scrittore nel 2007 dando
 alle stampe la raccolta di racconti “Tutto
 passa invano”, a cui hanno fatto seguito
 i romanzi “L’uomo a pedali” (2009)
 e “In fondo ai suoi occhi” (2010). “credendoci” sa quanto questa situazione si possa creare solo mentre sei lì, perso nel muro di note che stai creando. 
 
 Il protagonista del libro è il cantante della band, un gruppo sempre sull’orlo di diventare qualcosa di grande, ma che non trova la porta di ingresso per il successo con la S maiuscola.

La storia li prende nel momento in cui, dopo dodici mesi di pausa, si mettono di nuovo in marcia con il loro vecchio repertorio e con qualche canzone nuova, giusto per vedere l’effetto che fa. In quei dodici mesi molte cose sembrano cambiate: il cantante ha una relazione stabile con Valeria, una ragazza che non lo ha mai visto suonare ma che appoggia premurosa questo suo ritorno notturno alla musica. Notturno, perché di giorno il nostro cantante lavora su un muletto, a spostare merci prima che i camionisti incazzosi provenienti da tutta Europa rivolgano la loro rabbia contro di lui. Il momento del ritorno alla musica è catartico per la band, ma rimette in moto anche tutte quelle sensazioni che erano state poste in stand-by, silenziate. E bastano sei date in giro per l’Italia nel corso di poco meno di venti giorni a mettere in moto un meccanismo che porterà a grandi cambiamenti. La band, sembra suggerire l’autore con il finale, non farà un successo clamoroso. In questo, la vicenda ricorda molto da vicino un altro film, “Almost Famous”, non a caso citato nel romanzo. Ma avrà significato qualcosa di molto importante nelle vite dei suoi quattro componenti. E, come sa chiunque ha suonato almeno una volta in un gruppo, questa è l’unica cosa che conta. 10


Roberto Bonfanti è nato ai margini
 della provincia lecchese in un sabato pomeriggio
 di fine giugno dell’anno in cui morì Piero Ciampi. Dopo aver frequentato per anni come redattore l’ambiente della musica indipendente italiana,
 ha esordito come scrittore nel 2007 dando
 alle stampe la raccolta di racconti “Tutto
 passa invano”, a cui hanno fatto seguito
 i romanzi “L’uomo a pedali” (2009)
 e “In fondo ai suoi occhi” (2010). “credendoci” sa quanto questa situazione si possa creare solo mentre sei lì, perso nel muro di note che stai creando. 
 
 Il protagonista del libro è il cantante della band, un gruppo sempre sull’orlo di diventare qualcosa di grande, ma che non trova la porta di ingresso per il successo con la S maiuscola.

La storia li prende nel momento in cui, dopo dodici mesi di pausa, si mettono di nuovo in marcia con il loro vecchio repertorio e con qualche canzone nuova, giusto per vedere l’effetto che fa. In quei dodici mesi molte cose sembrano cambiate: il cantante ha una relazione stabile con Valeria, una ragazza che non lo ha mai visto suonare ma che appoggia premurosa questo suo ritorno notturno alla musica. Notturno, perché di giorno il nostro cantante lavora su un muletto, a spostare merci prima che i camionisti incazzosi provenienti da tutta Europa rivolgano la loro rabbia contro di lui. Il momento del ritorno alla musica è catartico per la band, ma rimette in moto anche tutte quelle sensazioni che erano state poste in stand-by, silenziate. E bastano sei date in giro per l’Italia nel corso di poco meno di venti giorni a mettere in moto un meccanismo che porterà a grandi cambiamenti. La band, sembra suggerire l’autore con il finale, non farà un successo clamoroso. In questo, la vicenda ricorda molto da vicino un altro film, “Almost Famous”, non a caso citato nel romanzo. Ma avrà significato qualcosa di molto importante nelle vite dei suoi quattro componenti. E, come sa chiunque ha suonato almeno una volta in un gruppo, questa è l’unica cosa che conta. 10


I P ERCORSI DI L ETTURA

La sicurezza del genere Gli scaffali di giallistica è dove
 si consumano le lotte più dure
 fra gli editori per ottenere il giusto spazio e l’agognata visibilità.
 Per quegli editori che vogliano
 puntare sul sicuro, il thiller storico è la scelta più quotata
 degli ultimi anni.

Nicoletta Azzolini

I generi letterari hanno sempre avuto alti e bassi. Quando, alla fine degli anni 90 uscirono i primi libri delle saghe di Harry Potter e della Canzone del Ghiaccio e del Fuoco (questo il nome della saga da cui è stata tratta la serie TV "Il Trono di Spade") nessuno avrebbe scommesso su di loro, considerando come entrambi i generi fossero ai minimi sto-

rici in quel periodo. Per fortuna i bei libri ci stupiscono sempre! Inferno di Dan Brown - Mondadori Il Robert Langdon che si sveglia
 in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze,
 chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l'Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica
 del Divino poema. Aiutato solo
 dalla misteriosa dottoressa Sienna Brooks, deve scappare da tutti.

Molti editori, però, continuano a giocare in campi sicuri e mai come in questi ultimi anni il thriller storico si è dimostrato una garanzia. Molto gioco lo fanno sia la qualità degli scrittori, nella maggior parte professionisti di lunga data come Ken Follett o storici e studiosi che si specializzano nel periodo in cui decidono di cimentarsi sia l'affezionarsi dei lettori ai protagonisti: spesso, infatti, anche in questo genere si parla di saghe o, perlomeno, di serie di libri con un protagonista ricorrente. Come Robert Langdon, il professore di Harvard interpretato da Tom Hanks nella trasposizione cinematografica de "Il Codice da Vinci" e che torna a indagare sui misteri della storia (e gli assassinii del presente) nel nuovo romanzo di Dan Brown, "Inferno", da pochi giorni nelle librerie di tutta Italia.

Il mercante dei libri maledetti di Marecello Simoni - Newton Compton Ignazio da Toledo, un mercante di reliquie, riceve da un nobile veneziano l’incarico di mettersi sulle tracce di un libro rarissimo, l’Uter Ventorum. Inizia così l’avventuroso viaggio di Ignazio tra Italia, Francia e Spagna, sulle tracce di un manoscritto che qualcuno pare abbia smembrato in quattro parti e accuratamente nascosto. Solo chi è in grado di risolvere complicati enigmi potrà trovarlo e accedere ai suoi segreti. Ma Ignazio non è l’unico a volerlo.

La memoria del destino 
 di Pierpaolo Turitto 
 Absolutely Free Editore Un colpo sordo, un corpo che si schianta sui sampietrini di via Rasella, 60 anni dopo l'attentato che fece da drammatico prologo all'eccidio delle Fosse Ardeatine. Così muore Friedrick Gius, professore di Storia Moderna. E l'ora di quella morte è la stessa della strage ordinata dalle cellule partigiane.Prende le mosse da qui, una delle più straordinarie storie gialle ambientate nella Capitale, nella quale si fondono passato e presente, esoterismo e misteri, inseguimenti e colpi di scena, fino al rendez vous conclusivo, ad alta tensione.

La biblioteca dei morti di Glenn Cooper - Nord Questo romanzo comincia nel 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis, quando il piccolo Octavus prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante. Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, quando Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore.

11


I P ERCORSI DI L ETTURA

La sicurezza del genere Gli scaffali di giallistica è dove
 si consumano le lotte più dure
 fra gli editori per ottenere il giusto spazio e l’agognata visibilità.
 Per quegli editori che vogliano
 puntare sul sicuro, il thiller storico è la scelta più quotata
 degli ultimi anni.

Nicoletta Azzolini

I generi letterari hanno sempre avuto alti e bassi. Quando, alla fine degli anni 90 uscirono i primi libri delle saghe di Harry Potter e della Canzone del Ghiaccio e del Fuoco (questo il nome della saga da cui è stata tratta la serie TV "Il Trono di Spade") nessuno avrebbe scommesso su di loro, considerando come entrambi i generi fossero ai minimi sto-

rici in quel periodo. Per fortuna i bei libri ci stupiscono sempre! Inferno di Dan Brown - Mondadori Il Robert Langdon che si sveglia
 in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze,
 chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l'Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica
 del Divino poema. Aiutato solo
 dalla misteriosa dottoressa Sienna Brooks, deve scappare da tutti.

Molti editori, però, continuano a giocare in campi sicuri e mai come in questi ultimi anni il thriller storico si è dimostrato una garanzia. Molto gioco lo fanno sia la qualità degli scrittori, nella maggior parte professionisti di lunga data come Ken Follett o storici e studiosi che si specializzano nel periodo in cui decidono di cimentarsi sia l'affezionarsi dei lettori ai protagonisti: spesso, infatti, anche in questo genere si parla di saghe o, perlomeno, di serie di libri con un protagonista ricorrente. Come Robert Langdon, il professore di Harvard interpretato da Tom Hanks nella trasposizione cinematografica de "Il Codice da Vinci" e che torna a indagare sui misteri della storia (e gli assassinii del presente) nel nuovo romanzo di Dan Brown, "Inferno", da pochi giorni nelle librerie di tutta Italia.

Il mercante dei libri maledetti di Marecello Simoni - Newton Compton Ignazio da Toledo, un mercante di reliquie, riceve da un nobile veneziano l’incarico di mettersi sulle tracce di un libro rarissimo, l’Uter Ventorum. Inizia così l’avventuroso viaggio di Ignazio tra Italia, Francia e Spagna, sulle tracce di un manoscritto che qualcuno pare abbia smembrato in quattro parti e accuratamente nascosto. Solo chi è in grado di risolvere complicati enigmi potrà trovarlo e accedere ai suoi segreti. Ma Ignazio non è l’unico a volerlo.

La memoria del destino 
 di Pierpaolo Turitto 
 Absolutely Free Editore Un colpo sordo, un corpo che si schianta sui sampietrini di via Rasella, 60 anni dopo l'attentato che fece da drammatico prologo all'eccidio delle Fosse Ardeatine. Così muore Friedrick Gius, professore di Storia Moderna. E l'ora di quella morte è la stessa della strage ordinata dalle cellule partigiane.Prende le mosse da qui, una delle più straordinarie storie gialle ambientate nella Capitale, nella quale si fondono passato e presente, esoterismo e misteri, inseguimenti e colpi di scena, fino al rendez vous conclusivo, ad alta tensione.

La biblioteca dei morti di Glenn Cooper - Nord Questo romanzo comincia nel 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis, quando il piccolo Octavus prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante. Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, quando Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore.

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I BESTSELLER

Le promozioni

Le Classifiche

da tenere d’occhio

dei libri digitali La top 5 dei maggiori eBook Store italiani nella settimana 20/5 - 26/5

1. Inferno
 di Dan Brown,
 Mondadori Editore 2. Colazione
 da Darcy
 di Ali McNamara, Newton Compton Editori 3. La scomparsa
 di Majorana
 di Leonardo
 Sciascia,
 Adelphi Editore 4. Jane e l'eredità
 di sua signoria.
 Le indagini
 di Jane Austen
 di Stephanie Barron, Tea Editore 5. Non voltarti
 indietro
 di Linwood Barclay, Piemme Editore

1. Il suicidio
 perfetto
 di Franco Matteucci, Newton Compton Editori

Dan Brown scrive un nuovo capitolo della saga del professor Robert Langdon, dopo gli 80 milioni di copie vendute con “Il Codice da Vinci”.

2. Vaticanum.
 il manoscritto
 esoterico
 di José Rodrigues
 dos Santos,
 Newton Compton Editori

2. Cinque storie
 ferraresi
 di Giorgio
 Bassani,
 Feltrinelli Editore 3. Come si fa
 un Presidente
 di Concita
 De Gregorio,
 Edizione
 la Repubblica 4. Voglio correre
 di Enrico Arcelli, Sperling & Kupfer Editore 5. Zero Zero Zero
 di Roberto Saviano, Feltrinelli Editore

1. Inferno
 di Dan Brown,
 Mondadori Editore

3. Il suggeritore
 di Donato Carrisi, Longanesi
 Editore

Dan Brown (Exeter, 22 giugno 1964) è uno scrittore statunitense di thriller. I suoi primi tre libri ebbero un riscontro medio, ma il quarto romanzo, Il codice da Vinci, divenne un bestseller, e nel 2005 l’autore entrò nella lista dei Time magazine's 100 most influential people of the year. (da Wikipedia)

4. Non voltarti
 indietro
 di Linwood Barclay,
 Piemme Editore 5. L'ipotesi del male di Donato Carrisi, Longanesi
 Editore

1. Il petalo
 cremisi
 e il bianco
 di Michel Faber,
 Einaudi Editore 1. Inferno
 di Dan Brown,
 Mondadori
 Editore 3.L'ultima corsa
 per Woodstock
 di Colin Dexter ,
 Sellerio Editore 4. Il cane nero
 di Rebecca Hunt, Ponte alle Grazie
 Editore 5. Il manoscritto
 dell'imperatore
 di Valeria
 Montaldi,
 BUR

In occasione del Salone del Libro di Torino e del Maggio dei Libri, moltissimi gli ebook in promozione in tutti gli store italiani. Questa volta, le promozioni non riguardano solo le novità, ma , in quanto invito alla lettura vero e proprio, si rivolgono all’intero catalogo. Newton Compton Editori, sempre attenti ai loro lettori in digitale, mettono invece in offerta per tutto il mese il loro ricco catalogo di thirller.

12


I BESTSELLER

Le promozioni

Le Classifiche

da tenere d’occhio

dei libri digitali La top 5 dei maggiori eBook Store italiani nella settimana 20/5 - 26/5

1. Inferno
 di Dan Brown,
 Mondadori Editore 2. Colazione
 da Darcy
 di Ali McNamara, Newton Compton Editori 3. La scomparsa
 di Majorana
 di Leonardo
 Sciascia,
 Adelphi Editore 4. Jane e l'eredità
 di sua signoria.
 Le indagini
 di Jane Austen
 di Stephanie Barron, Tea Editore 5. Non voltarti
 indietro
 di Linwood Barclay, Piemme Editore

1. Il suicidio
 perfetto
 di Franco Matteucci, Newton Compton Editori

Dan Brown scrive un nuovo capitolo della saga del professor Robert Langdon, dopo gli 80 milioni di copie vendute con “Il Codice da Vinci”.

2. Vaticanum.
 il manoscritto
 esoterico
 di José Rodrigues
 dos Santos,
 Newton Compton Editori

2. Cinque storie
 ferraresi
 di Giorgio
 Bassani,
 Feltrinelli Editore 3. Come si fa
 un Presidente
 di Concita
 De Gregorio,
 Edizione
 la Repubblica 4. Voglio correre
 di Enrico Arcelli, Sperling & Kupfer Editore 5. Zero Zero Zero
 di Roberto Saviano, Feltrinelli Editore

1. Inferno
 di Dan Brown,
 Mondadori Editore

3. Il suggeritore
 di Donato Carrisi, Longanesi
 Editore

Dan Brown (Exeter, 22 giugno 1964) è uno scrittore statunitense di thriller. I suoi primi tre libri ebbero un riscontro medio, ma il quarto romanzo, Il codice da Vinci, divenne un bestseller, e nel 2005 l’autore entrò nella lista dei Time magazine's 100 most influential people of the year. (da Wikipedia)

4. Non voltarti
 indietro
 di Linwood Barclay,
 Piemme Editore 5. L'ipotesi del male di Donato Carrisi, Longanesi
 Editore

1. Il petalo
 cremisi
 e il bianco
 di Michel Faber,
 Einaudi Editore 1. Inferno
 di Dan Brown,
 Mondadori
 Editore 3.L'ultima corsa
 per Woodstock
 di Colin Dexter ,
 Sellerio Editore 4. Il cane nero
 di Rebecca Hunt, Ponte alle Grazie
 Editore 5. Il manoscritto
 dell'imperatore
 di Valeria
 Montaldi,
 BUR

In occasione del Salone del Libro di Torino e del Maggio dei Libri, moltissimi gli ebook in promozione in tutti gli store italiani. Questa volta, le promozioni non riguardano solo le novità, ma , in quanto invito alla lettura vero e proprio, si rivolgono all’intero catalogo. Newton Compton Editori, sempre attenti ai loro lettori in digitale, mettono invece in offerta per tutto il mese il loro ricco catalogo di thirller.

12


I L LIBRO IN ANTEPRIMA

Coccodrilli L’arte di commemorare i campioni dello sport

PIETRO 
 MENNEA La meraviglia 
 di un Irriducibile 28 giugno 1952 - 21 marzo 2013 L’ultima immagine è di tre mesi fa: salone d’onore del Coni, anniversario dell’Aics. PIetro Mennea è pallido, smagrito, invecchiato, pochi capelli bianchi simili a stoppie. Tra amici si finisce per

Il coccodrillo va oltre quello stesso istante che fissa in un quadro, in una fotografia, il volto da rammentare. Lo ridisegna con i tratti del giudizio, con l’interpretazione della storia, tracciando paralleli che nessuna immagine potrebbe evocare. Semina dubbi, al più. Senza risultare mai lapidario. Una cosa che un coccodrillo non sa fare è metterci una pietra sopra. parlarne: «Hai visto Pietro?». Lo hanno visto ma nessuno sa nulla. Pietro poteva farsi vivo dopo aver scritto un libro (venti all’attivo), dopo aver preso una laurea (sei) o, al tempo dell’Europarlamento, per segnalare qualche sua interpellanza, o appariva per qualche dibattito e finiva per sparare a zero su uno sport e

TITOLO

COCCODRILLI

AUTORE

GIORGIO CIMBRICO

FORMATO EBOOK

EPUB/MOBI

PREZZO

€ 4,99

PAGINE

256

COLLANA

SPORT.DOC

un’atletica che sentiva lontani, estranei, in preda a fenomeni che lui combatteva, ma di sé concedeva poco. E oggi possono esser usate tante trite metafore, tante logore allegorie (l’ultimo colpo di pistola, l’ultima volata) che non cancellano la brutalità di quanto è avvenuto: Mennea è morto di cancro nel primo giorno di primavera e, a fine giugno, san Pietro e Paolo, avrebbe compiuto 61 anni. E questa morte che sa di strappo improvviso, di lacerazione, lo avvicina a chi aveva la stessa espressione sofferta, la stessa propensione al sacrificio e al miracolo: Fausto Coppi. Robert Parienté, direttore dell’Equipe, un giorno coniò una frase semplice e antiretorica per i campioni che se ne vanno. «Uno dei più grandi». Pietro è stato uno dei più grandi per quel che ha saputo fare, regalare e regalarsi: il record del mondo, l’oro di Mosca, i vent’anni passati in pista a digrignare e a spremere da sé il massimo, l’ambizione, la debolezza improvvisa che a Los Angeles ’84 lo portò dal famigerato dottor Kerr per un’iniezione proibita che lui,

calvinista del sud, finì per confessare scatenando gli attacchi degli ipocriti. E si è portato via i suoi record, le sue vittorie. Tutti imbattibili, perché il 19”72 di quasi 34 anni fa è un’araba fenice per i suoi eredi ed è tuttora record europeo. E nel giorno della sua morte basterebbe così: gli elogi brevi sono i più convincenti. Rimane l’uomo a molte dimensioni, sfaccettato come un diamante: pieno di rabbia, più da tormento che da estasi – lo ha detto Livio Berruti, che mai lo sentì vicino -, capace di metamorfosi che stravolgevano volto, anima, trame già scritte. Tutto in pochi metri, in pochi decimi. Così, l’immagine di una vita che si è spenta, l‘immagine sempre accesa, non è quella del record del mondo, lo stordente tempo che spazzò il magnifico Tommie Smith del pugno chiuso ma, alla fine, una specie di prova in solitario nell’aria rarefatta di Mexico City. L’immagine è la rimonta di Mosca ’80: Allan Wells, lo scozzese volante che sapeva correre sul ghiaccio, che prende un avvio devastante e Pietro è là, al largo, in 13


I L LIBRO IN ANTEPRIMA

Coccodrilli L’arte di commemorare i campioni dello sport

PIETRO 
 MENNEA La meraviglia 
 di un Irriducibile 28 giugno 1952 - 21 marzo 2013 L’ultima immagine è di tre mesi fa: salone d’onore del Coni, anniversario dell’Aics. PIetro Mennea è pallido, smagrito, invecchiato, pochi capelli bianchi simili a stoppie. Tra amici si finisce per

Il coccodrillo va oltre quello stesso istante che fissa in un quadro, in una fotografia, il volto da rammentare. Lo ridisegna con i tratti del giudizio, con l’interpretazione della storia, tracciando paralleli che nessuna immagine potrebbe evocare. Semina dubbi, al più. Senza risultare mai lapidario. Una cosa che un coccodrillo non sa fare è metterci una pietra sopra. parlarne: «Hai visto Pietro?». Lo hanno visto ma nessuno sa nulla. Pietro poteva farsi vivo dopo aver scritto un libro (venti all’attivo), dopo aver preso una laurea (sei) o, al tempo dell’Europarlamento, per segnalare qualche sua interpellanza, o appariva per qualche dibattito e finiva per sparare a zero su uno sport e

TITOLO

COCCODRILLI

AUTORE

GIORGIO CIMBRICO

FORMATO EBOOK

EPUB/MOBI

PREZZO

€ 4,99

PAGINE

256

COLLANA

SPORT.DOC

un’atletica che sentiva lontani, estranei, in preda a fenomeni che lui combatteva, ma di sé concedeva poco. E oggi possono esser usate tante trite metafore, tante logore allegorie (l’ultimo colpo di pistola, l’ultima volata) che non cancellano la brutalità di quanto è avvenuto: Mennea è morto di cancro nel primo giorno di primavera e, a fine giugno, san Pietro e Paolo, avrebbe compiuto 61 anni. E questa morte che sa di strappo improvviso, di lacerazione, lo avvicina a chi aveva la stessa espressione sofferta, la stessa propensione al sacrificio e al miracolo: Fausto Coppi. Robert Parienté, direttore dell’Equipe, un giorno coniò una frase semplice e antiretorica per i campioni che se ne vanno. «Uno dei più grandi». Pietro è stato uno dei più grandi per quel che ha saputo fare, regalare e regalarsi: il record del mondo, l’oro di Mosca, i vent’anni passati in pista a digrignare e a spremere da sé il massimo, l’ambizione, la debolezza improvvisa che a Los Angeles ’84 lo portò dal famigerato dottor Kerr per un’iniezione proibita che lui,

calvinista del sud, finì per confessare scatenando gli attacchi degli ipocriti. E si è portato via i suoi record, le sue vittorie. Tutti imbattibili, perché il 19”72 di quasi 34 anni fa è un’araba fenice per i suoi eredi ed è tuttora record europeo. E nel giorno della sua morte basterebbe così: gli elogi brevi sono i più convincenti. Rimane l’uomo a molte dimensioni, sfaccettato come un diamante: pieno di rabbia, più da tormento che da estasi – lo ha detto Livio Berruti, che mai lo sentì vicino -, capace di metamorfosi che stravolgevano volto, anima, trame già scritte. Tutto in pochi metri, in pochi decimi. Così, l’immagine di una vita che si è spenta, l‘immagine sempre accesa, non è quella del record del mondo, lo stordente tempo che spazzò il magnifico Tommie Smith del pugno chiuso ma, alla fine, una specie di prova in solitario nell’aria rarefatta di Mexico City. L’immagine è la rimonta di Mosca ’80: Allan Wells, lo scozzese volante che sapeva correre sul ghiaccio, che prende un avvio devastante e Pietro è là, al largo, in 13


un ritardo che diventa abissale, ultimo allo sbucare della curva sul rettilineo, e davanti alla possanza di Wells è piccolo, contratto, macchinoso nell’azione di braccia, e chi è là, al Lenin di pietra cruda, ha capito che non c’è più nulla per cui fremere. Tempo più non v’è, dice il Commendatore quando sta per trascinare don Giovanni all’inferno. E invece Pietro va a mento in resta: reagisce, si avvicina, acchiappa Wells quando la linea è a cinque metri, va davanti, alza un dito e quel viso si apre sulla serenità conquistata. Quel giorno, in quel momento, con quella trama scritta da un anonimo maestro del thriller (o forse tracciata dalla sua stessa psiche), Pietro lavò la placcatura d’oro della medaglia dei Giochi boicottati, la rese del metallo prezioso e poi si sbloccò, diventò il protagonista di un’estate travolgente, il franco cacciatore che infilzava tutte le prede. Per anni Carlo Vittori, creatore e mentore, ha ripetuto che se fossero tornati lassù, ai 2200 metri dell’altopiano messicano, Pietro avrebbe corso tra i 19”50 e 19”60, avrebbe reso ancora più solido quel record che ha tenuto per quasi 17 anni, superato di 6 centesimi da Michael Johnson ai Trials olimpici del ’96 prima che il texano bruciasse la gomma di Atlanta nel 19”32 della nuova era. La Freccia del Sud superata dall’Espresso di Waco. Usain Bolt, sospeso tra un’evo-

luzione della specie e una mutazione, sarebbe venuto dopo. In pista una vita lunga, con una valanga di immagini, di ricordi che in queste ore si ammucchiano, invitano allo sgomento. Tutto spazzato, tutto ancora pulsante. Trent’anni fa Pietro venne a Genova costipato, in una giornata di neve, e corse i 200 in 20”74, riunendo le due corone nelle sue mani e avventurandosi in uno scherzo telefonico: riuscì a rintracciare Vittori, a Dakar con il resto della banda dei velocisti, e gli disse che aveva corso un paio di gare: “6”74 nei 60, professo’”. “Bravo Pietro, così va bene”.”E poi 21”10 nei 200”, “Eh no, Pietro, questo

non va bene”. “Professo’, ho fatto 20”74, il record del mondo”. E dalla lontana parte del filo venne un ruggito. E sei

mesi dopo, nel primo Mondiale globale, senza assenze, corso a 31 anni compiuti, riportò indietro le lancette: era stato terzo ai Giochi di Monaco di Baviera nel ’72 e fu terzo sotto la torre di Helsinki, dietro Calvin Smith, a 10 centesimi da Elliot Quow d’argento. E toccò a lui guidare i cuccioli Carlo Simionato, Stefano Tilli, Pierfrancesco Pavoni a quel secondo posto che ancor oggi rappresenta il più tonante risultato di un quartetto azzurro. Davanti solo loro, gli Usa. Gli americani: una croce affrontarli, una delizia batterli e poter dire che ce l’aveva fatta lui, magro, leggero, senza definizioni muscolari. Quando in una Notturna di Milano mise in fila una buona parte dell’aristocrazia nera, celebrò quella vittoria come una medaglia, come capitò quando per la prima volta si lasciò alle spalle Valeri Borzov, un altro robusto spettro che aveva agitato le sue notti, i suoi giorni di fachiro dell’allenamento, capace di suscitare un doping naturale che scaturiva da dentro, dalle fibre più riposte, dai processi chimici consentiti dalla natura. Vittori il ricercatore aveva trovato l’allievo disposto a seguirlo sui sentieri dell’alle-

namento più duro e sofisticato. Mennea pareva un personaggio di Osborne: la rabbia, la voglia di riscatto, di dire al mondo e a se stesso che da Barletta era venuto il più veloce, il più duraturo nel tempo, il più ostinato, il più polemico, anche con il “pontefice” Primo Nebiolo, ma anche quello che sapeva cedere al dubbio, annunciava l’addio e poi tornava e se ne andava e tornava ancora. Così sino a Seul ’88, la sua quinta Olimpiade. I tedeschi lo chiamavano Mennea die Alt, Mennea il Vecchio, come un grande pittore. Controverso e amatissimo: a un campionato di staffette, al campo scuola di Genova, vennero in 5.000 e la folla traboccava nelle strade di Sturla, rassegnata a guardare con il binocolo. «Sputava l’anima», ha detto Livio Berruti. Non si sono mai amati, gli azzurri che nel giro di vent’anni hanno messo le mani sull’oro olimpico dei 200. «Eravamo come Platone e Aristotele», ha detto il calligrafico piemontese che aveva privilegiato la gioia e il gioco; Pietro aveva preferito il sacrificio e la sofferenza perché li amava. E così verrà ricordato: un meraviglioso irriducibile che, senza esser nato cavaliere, aveva meritato l’investitura. Il prossimo Freccia Rossa da 400 all’ora porterà il suo nome. Lui, con due gambe, andava a 40. 14


un ritardo che diventa abissale, ultimo allo sbucare della curva sul rettilineo, e davanti alla possanza di Wells è piccolo, contratto, macchinoso nell’azione di braccia, e chi è là, al Lenin di pietra cruda, ha capito che non c’è più nulla per cui fremere. Tempo più non v’è, dice il Commendatore quando sta per trascinare don Giovanni all’inferno. E invece Pietro va a mento in resta: reagisce, si avvicina, acchiappa Wells quando la linea è a cinque metri, va davanti, alza un dito e quel viso si apre sulla serenità conquistata. Quel giorno, in quel momento, con quella trama scritta da un anonimo maestro del thriller (o forse tracciata dalla sua stessa psiche), Pietro lavò la placcatura d’oro della medaglia dei Giochi boicottati, la rese del metallo prezioso e poi si sbloccò, diventò il protagonista di un’estate travolgente, il franco cacciatore che infilzava tutte le prede. Per anni Carlo Vittori, creatore e mentore, ha ripetuto che se fossero tornati lassù, ai 2200 metri dell’altopiano messicano, Pietro avrebbe corso tra i 19”50 e 19”60, avrebbe reso ancora più solido quel record che ha tenuto per quasi 17 anni, superato di 6 centesimi da Michael Johnson ai Trials olimpici del ’96 prima che il texano bruciasse la gomma di Atlanta nel 19”32 della nuova era. La Freccia del Sud superata dall’Espresso di Waco. Usain Bolt, sospeso tra un’evo-

luzione della specie e una mutazione, sarebbe venuto dopo. In pista una vita lunga, con una valanga di immagini, di ricordi che in queste ore si ammucchiano, invitano allo sgomento. Tutto spazzato, tutto ancora pulsante. Trent’anni fa Pietro venne a Genova costipato, in una giornata di neve, e corse i 200 in 20”74, riunendo le due corone nelle sue mani e avventurandosi in uno scherzo telefonico: riuscì a rintracciare Vittori, a Dakar con il resto della banda dei velocisti, e gli disse che aveva corso un paio di gare: “6”74 nei 60, professo’”. “Bravo Pietro, così va bene”.”E poi 21”10 nei 200”, “Eh no, Pietro, questo

non va bene”. “Professo’, ho fatto 20”74, il record del mondo”. E dalla lontana parte del filo venne un ruggito. E sei

mesi dopo, nel primo Mondiale globale, senza assenze, corso a 31 anni compiuti, riportò indietro le lancette: era stato terzo ai Giochi di Monaco di Baviera nel ’72 e fu terzo sotto la torre di Helsinki, dietro Calvin Smith, a 10 centesimi da Elliot Quow d’argento. E toccò a lui guidare i cuccioli Carlo Simionato, Stefano Tilli, Pierfrancesco Pavoni a quel secondo posto che ancor oggi rappresenta il più tonante risultato di un quartetto azzurro. Davanti solo loro, gli Usa. Gli americani: una croce affrontarli, una delizia batterli e poter dire che ce l’aveva fatta lui, magro, leggero, senza definizioni muscolari. Quando in una Notturna di Milano mise in fila una buona parte dell’aristocrazia nera, celebrò quella vittoria come una medaglia, come capitò quando per la prima volta si lasciò alle spalle Valeri Borzov, un altro robusto spettro che aveva agitato le sue notti, i suoi giorni di fachiro dell’allenamento, capace di suscitare un doping naturale che scaturiva da dentro, dalle fibre più riposte, dai processi chimici consentiti dalla natura. Vittori il ricercatore aveva trovato l’allievo disposto a seguirlo sui sentieri dell’alle-

namento più duro e sofisticato. Mennea pareva un personaggio di Osborne: la rabbia, la voglia di riscatto, di dire al mondo e a se stesso che da Barletta era venuto il più veloce, il più duraturo nel tempo, il più ostinato, il più polemico, anche con il “pontefice” Primo Nebiolo, ma anche quello che sapeva cedere al dubbio, annunciava l’addio e poi tornava e se ne andava e tornava ancora. Così sino a Seul ’88, la sua quinta Olimpiade. I tedeschi lo chiamavano Mennea die Alt, Mennea il Vecchio, come un grande pittore. Controverso e amatissimo: a un campionato di staffette, al campo scuola di Genova, vennero in 5.000 e la folla traboccava nelle strade di Sturla, rassegnata a guardare con il binocolo. «Sputava l’anima», ha detto Livio Berruti. Non si sono mai amati, gli azzurri che nel giro di vent’anni hanno messo le mani sull’oro olimpico dei 200. «Eravamo come Platone e Aristotele», ha detto il calligrafico piemontese che aveva privilegiato la gioia e il gioco; Pietro aveva preferito il sacrificio e la sofferenza perché li amava. E così verrà ricordato: un meraviglioso irriducibile che, senza esser nato cavaliere, aveva meritato l’investitura. Il prossimo Freccia Rossa da 400 all’ora porterà il suo nome. Lui, con due gambe, andava a 40. 14


Lettori in pillole

Abbiamo a lungo parlato di eBook reader a colori e nelle scorse rubriche abbiamo visto parecchi prototipi. Uno ha finalmente visto la luce e promette di avere tutte le carte in regola. L’azienda che ha fatto il balzo è la Pocketbook International S.A. , un'azienda fondata nel 2007 e oggi leader mondiale produttrice di dispositivi elettronici multifunzione con tecnologia eInk, tablet basati su sistema Android e accessori associati sotto il marchio PocketBook. I Pocketbook sono infatti degli ereader che vengono poi brandizzati in varie parti del mondo: in Italia il Leggo IBS è un PocketBook e a oggi oltre 1.500.000 dispositivi PocketBook sono stati venduti in più di 24 paesi di tutto il mondo. Pocketbook Color Lux è il primo e-book reader a colori da 8 pollici con illuminazione frontale. Il lettore ha uno schermo di 8" con tecnologia eInk Triton, che permette di visualizzare ben 4.096 colori. Il dispositivo diventa così ideale per la lettura di periodici ricchi di fotografie, mappe o illustrazioni. Per chi temesse che lo schermo possa affaticare gli occhi, l’azienda ha assicurato che il display del lettore PocketBook Color Lux non è soggetto all'effettosfarfallio e ha lo stesso aspetto di un documento cartaceo, esattamente come un ereader classico.

L ETTORI E T ABLET

Roba da reader:

speciale Salone

grande successo del Kindle, che ha dalla sua la potenza di Amazon). Il Kobo Aura HD cerca quindi di distinguersi: lo schermo è illuminato come il Kobo Glo o il Kindle Pa-

Nicoletta Azzolini

Molti sono pronti a scommettere che il mercato degli e-reader è destinato a un declino e forse a una totale scomparsa. Non la Kobo Inc. con base a Toronto in Canada ma con accordi in tutto il mondo (in Italia con la Mondadori) che continua a sfornare un lettore dietro all'altro.

Questa volta è il turno del Kobo Aura HD, presentato al Salone del Libro di Torino, l'ultimo nato che promette di staccarsi nettamente dagli altri. Troppo spesso, infatti, gli ebook reader sono uno simile all'altro, rendendo la scelta dell'utente quasi superflua (il che spiega anche il 15


Lettori in pillole

Abbiamo a lungo parlato di eBook reader a colori e nelle scorse rubriche abbiamo visto parecchi prototipi. Uno ha finalmente visto la luce e promette di avere tutte le carte in regola. L’azienda che ha fatto il balzo è la Pocketbook International S.A. , un'azienda fondata nel 2007 e oggi leader mondiale produttrice di dispositivi elettronici multifunzione con tecnologia eInk, tablet basati su sistema Android e accessori associati sotto il marchio PocketBook. I Pocketbook sono infatti degli ereader che vengono poi brandizzati in varie parti del mondo: in Italia il Leggo IBS è un PocketBook e a oggi oltre 1.500.000 dispositivi PocketBook sono stati venduti in più di 24 paesi di tutto il mondo. Pocketbook Color Lux è il primo e-book reader a colori da 8 pollici con illuminazione frontale. Il lettore ha uno schermo di 8" con tecnologia eInk Triton, che permette di visualizzare ben 4.096 colori. Il dispositivo diventa così ideale per la lettura di periodici ricchi di fotografie, mappe o illustrazioni. Per chi temesse che lo schermo possa affaticare gli occhi, l’azienda ha assicurato che il display del lettore PocketBook Color Lux non è soggetto all'effettosfarfallio e ha lo stesso aspetto di un documento cartaceo, esattamente come un ereader classico.

L ETTORI E T ABLET

Roba da reader:

speciale Salone

grande successo del Kindle, che ha dalla sua la potenza di Amazon). Il Kobo Aura HD cerca quindi di distinguersi: lo schermo è illuminato come il Kobo Glo o il Kindle Pa-

Nicoletta Azzolini

Molti sono pronti a scommettere che il mercato degli e-reader è destinato a un declino e forse a una totale scomparsa. Non la Kobo Inc. con base a Toronto in Canada ma con accordi in tutto il mondo (in Italia con la Mondadori) che continua a sfornare un lettore dietro all'altro.

Questa volta è il turno del Kobo Aura HD, presentato al Salone del Libro di Torino, l'ultimo nato che promette di staccarsi nettamente dagli altri. Troppo spesso, infatti, gli ebook reader sono uno simile all'altro, rendendo la scelta dell'utente quasi superflua (il che spiega anche il 15


perwhite e un poco più grande dello standard, 6,8 pollici rispetto ai classici 6. Non solo, la tecnologia eInk risulta potenziata: ClarityScreen+ è l'unico schermo con le caratteristiche di quelli dei tablet utilizzato su un eReader E Ink con 265 dpi e risoluzione 1440 x 1080, e rende così Kobo Aura l'eReader eInk a più alta risoluzione sul mercato. L’altro tratto distintivo è il grip studiato appositamente per tenere più comodamente in mano l’apparecchio: Il design di Kobo Aura HD è stato realizzato per imitare l'aspetto e la sensazione tattile di un libro a copertina rigida. L’esperienza di lettura, in ultimo, è stata curata in tutti i dettagli, grazie alla tranquillità di avere tutte le pro-

prie letture caricate e sincronizzate sul cloud proprietario Kobo Everywhere e grazie al software Kobo Reading Life: tiene traccia delle abitudini di lettura per permettere all’utente di conoscersi meglio, scoprendo per esempio la propria velocità media di lettura e il numero di pagine girate (opzione prevista anche negli ultimi aggiornamenti per il Kindle Touch e il Kindle Paperwhite), e ti premia per aver raggiunto traguardi di lettura (utilizzando il metodo ludico degli “achievement”). L’utente potrà così condividere i propri premi, così come i passi ed eBook preferiti, nel proprio Diario di Facebook. Potrà conversarne con gli amici di Facebook, che a loro volta potranno condividere qualcosa di nuovo da scoprire.

visita il sito absolutelyfree.it 16


perwhite e un poco più grande dello standard, 6,8 pollici rispetto ai classici 6. Non solo, la tecnologia eInk risulta potenziata: ClarityScreen+ è l'unico schermo con le caratteristiche di quelli dei tablet utilizzato su un eReader E Ink con 265 dpi e risoluzione 1440 x 1080, e rende così Kobo Aura l'eReader eInk a più alta risoluzione sul mercato. L’altro tratto distintivo è il grip studiato appositamente per tenere più comodamente in mano l’apparecchio: Il design di Kobo Aura HD è stato realizzato per imitare l'aspetto e la sensazione tattile di un libro a copertina rigida. L’esperienza di lettura, in ultimo, è stata curata in tutti i dettagli, grazie alla tranquillità di avere tutte le pro-

prie letture caricate e sincronizzate sul cloud proprietario Kobo Everywhere e grazie al software Kobo Reading Life: tiene traccia delle abitudini di lettura per permettere all’utente di conoscersi meglio, scoprendo per esempio la propria velocità media di lettura e il numero di pagine girate (opzione prevista anche negli ultimi aggiornamenti per il Kindle Touch e il Kindle Paperwhite), e ti premia per aver raggiunto traguardi di lettura (utilizzando il metodo ludico degli “achievement”). L’utente potrà così condividere i propri premi, così come i passi ed eBook preferiti, nel proprio Diario di Facebook. Potrà conversarne con gli amici di Facebook, che a loro volta potranno condividere qualcosa di nuovo da scoprire.

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N EWS

Into the net l’aiuto dello sconto. A parte “Inferno” — il nuovo libro di Dan Brown, primo anche in versione cartacea — quattro titoli a 49 centesimi occupano il resto della Top Five di «Libri su Google Play».

Come l’eBook sta 
 cambiando l’editoria 
 (negli USA) Inferno digitale per Dan Brown Il nuovo romanzo dell’autore bestseller in tutto il mondo per “Il Codice Da Vinci” sta andando bene. Ma ancor meglio sta andando la sua versione digitale che su Amazon ha venduto più copie di quella cartacea. Un sorpasso che in altri Paesi è

ormai la norma. Ma che per l’Italia, dove il mercato degli eBook vale meno del 2% di quello librario, è un piccolo ed emblematico sorpasso.

Sottocosto: il dominio degli eBook a 0,49€ Sotto quota 99 (centesimi). Il prezzo minimo degli eBook si abbassa. E senza

La domanda è sempre la stessa: il libro digitale ucciderà

la carta stampata o i due mezzi riusciranno a convivere? Gli ultimi dati USA sembrano volgere più verso questa seconda opzione:

stando al report annuale 2013 di BookStats Survey il giro d’affari per i romanzi e la narrativa in formato digitale vale circa 1,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con 
 un aumento del 42% 
 nell’ultimo anno. I saggi 
 e i volumi non-fiction, invece, sono cresciuti del 22% 
 e generano un fatturato

di 484 milioni di dollari. Ma soprattutto nell’ultimo anno si è raggiunto un traguardo importante: in America, un libro su cinque viene venduto in formato ebook. Se i libri digitali crescono, non vuol dire che la carta stampata soffra, anzi: secondo il report, paperback e brossurati non hanno perso quote di mercato.

Come l’eBook sta 
 cambiando l’editoria
 (in Italia) Gli ultimi trend di mercato sono descritti da una ricerca Nielsen presentata 
 dall’Associazione italiana editori al recente Salone del Libro di Torino. Le vendite di eBook sono cresciute del 300% tra gennaio e aprile. Il boom è innegabile, ma il mercato italiano è ancora arretrato , pari ad appena il 3% del totale. Gli acquirenti che utilizzano il canale online sono 1,9 milioni in tutta Italia, e circa 14,5 milioni leggono notizie e riviste direttamente via Web.

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N EWS

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Come l’eBook sta 
 cambiando l’editoria 
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ormai la norma. Ma che per l’Italia, dove il mercato degli eBook vale meno del 2% di quello librario, è un piccolo ed emblematico sorpasso.

Sottocosto: il dominio degli eBook a 0,49€ Sotto quota 99 (centesimi). Il prezzo minimo degli eBook si abbassa. E senza

La domanda è sempre la stessa: il libro digitale ucciderà

la carta stampata o i due mezzi riusciranno a convivere? Gli ultimi dati USA sembrano volgere più verso questa seconda opzione:

stando al report annuale 2013 di BookStats Survey il giro d’affari per i romanzi e la narrativa in formato digitale vale circa 1,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con 
 un aumento del 42% 
 nell’ultimo anno. I saggi 
 e i volumi non-fiction, invece, sono cresciuti del 22% 
 e generano un fatturato

di 484 milioni di dollari. Ma soprattutto nell’ultimo anno si è raggiunto un traguardo importante: in America, un libro su cinque viene venduto in formato ebook. Se i libri digitali crescono, non vuol dire che la carta stampata soffra, anzi: secondo il report, paperback e brossurati non hanno perso quote di mercato.

Come l’eBook sta 
 cambiando l’editoria
 (in Italia) Gli ultimi trend di mercato sono descritti da una ricerca Nielsen presentata 
 dall’Associazione italiana editori al recente Salone del Libro di Torino. Le vendite di eBook sono cresciute del 300% tra gennaio e aprile. Il boom è innegabile, ma il mercato italiano è ancora arretrato , pari ad appena il 3% del totale. Gli acquirenti che utilizzano il canale online sono 1,9 milioni in tutta Italia, e circa 14,5 milioni leggono notizie e riviste direttamente via Web.

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Con Zanichelli gli eBook si acquistano in libreria

Le librerie si trasformeranno ma non moriranno. Parola di Zanichelli che dà il via all’iniziativa “Scarichiamo i libri non le librerie”, un progetto ella casaeditrici per coinvolgere i tradizionali punti vendita dei testi cartacei a fornire anche eBook scolastici e dizionari digitali pubblicati da Zanichelli. Tutti i librai che aderiranno, diventeranno dei veri "ebookstore" dove un cliente potra' acquistare i codici di attivazione di un libro digitale, dalla app per tablet e smartphone all'eBook leggibile su pc, fino alle licenze online. Pagando sia in contanti che con il bancomat e non piu' solo con la carta di credito come richiedono portali di eCommerce. "Scarichiamo i libri" e' un importante e innovativo servizio che vuole dare una risposta pratica a quello che richiede il decreto dell'ex ministro dell'Istruzione Profumo, sull'adozione dei libri scolastici digitali. La svolta dell'eBook nella scuola e' un passo importante per lo sviluppo della didattica dato che secondo sondaggio un condotto da Zanichelli su 3600 studenti iscritti al suo portale "myZanichelli.it", risulta che Il 71,5% ha un computer personale e il 68% possiede uno smartphone. Insomma "Scarichiamo i libri non le librerie" e' come ha detto Romano Montroni delle Librerie Coop, tra i librai che hanno aderito: "Un grande segnale di innovazione per il mestiere del libraio per stare al passo coi tempi. L'eBook infatti sara' lo strumento di divulgazione della cultura del futuro". D'accordo su questo anche Edoardo Scioscia, ad del Libraccio e vicepresidente di Ibs: L'integrazione come la propone Zanichelli per le librerie aiuta a difendere quel presidio di cultura permanente che sono i librai, come li ha definiti il Presidente della Repubblica Napolitano.

Apple: multa 
 da 118.000 dollari in Cina per aver venduto eBook su App Store senza autorizzazione degli autori La questione è nata quando tre scrittori cinesi hanno intentato una causa contro il colosso di Cupertino, avendo quest'ultimo approvato la vendita sul proprio negozio online di contenuti coperti dal diritto di autore senza che venissero pagati né gli editori né tantomeno gli autori.

PICKaBOOK, le magliette letterarie con eBook incorporato Con l’acquisto di una maglietta, gratis un classico della letteratura grazie alla tecnologia QR. È l’iniziativa di Marco Mottolese, in collaborazione con

il gruppo Edicart e il marchio Magliettefresche, che vede protagonisti i libri dei più famosi autori di tutti i tempi. L’idea è quella di creare una vera e propria biblioteca indossabile, composta da una linea di magliette con delle stampe a tema in base allo scrittore proposto. Ogni maglietta, assieme alla stampa, ha anche un codice QR, da inquadrare con le apposite app, per poter accedere alla pagina ufficiale dell’iniziativa nella quale è possibile scaricare gratuitamente il libro in versione e-book

Microsoft punta 
 a Nook Secondo un documento riservato rivelato dal sito TechCrunch, l'azienda di Bill Gates avrebbe offerto un miliardo di dollari per l'acquisizione degli asset collegati all'editoria digitale di Nook Media LLC, joint venture tra Microsoft e la catena di librerie Barnes & Noble che produce eBook, eReader, tablet e applicazioni dedicate alla lettura. A rafforzare questa voce c'è la notizia che Nook sarebbe vicina alla dismissione dei suoi tablet Android, prevista per il 2015.

@AFeditore 18


Con Zanichelli gli eBook si acquistano in libreria

Le librerie si trasformeranno ma non moriranno. Parola di Zanichelli che dà il via all’iniziativa “Scarichiamo i libri non le librerie”, un progetto ella casaeditrici per coinvolgere i tradizionali punti vendita dei testi cartacei a fornire anche eBook scolastici e dizionari digitali pubblicati da Zanichelli. Tutti i librai che aderiranno, diventeranno dei veri "ebookstore" dove un cliente potra' acquistare i codici di attivazione di un libro digitale, dalla app per tablet e smartphone all'eBook leggibile su pc, fino alle licenze online. Pagando sia in contanti che con il bancomat e non piu' solo con la carta di credito come richiedono portali di eCommerce. "Scarichiamo i libri" e' un importante e innovativo servizio che vuole dare una risposta pratica a quello che richiede il decreto dell'ex ministro dell'Istruzione Profumo, sull'adozione dei libri scolastici digitali. La svolta dell'eBook nella scuola e' un passo importante per lo sviluppo della didattica dato che secondo sondaggio un condotto da Zanichelli su 3600 studenti iscritti al suo portale "myZanichelli.it", risulta che Il 71,5% ha un computer personale e il 68% possiede uno smartphone. Insomma "Scarichiamo i libri non le librerie" e' come ha detto Romano Montroni delle Librerie Coop, tra i librai che hanno aderito: "Un grande segnale di innovazione per il mestiere del libraio per stare al passo coi tempi. L'eBook infatti sara' lo strumento di divulgazione della cultura del futuro". D'accordo su questo anche Edoardo Scioscia, ad del Libraccio e vicepresidente di Ibs: L'integrazione come la propone Zanichelli per le librerie aiuta a difendere quel presidio di cultura permanente che sono i librai, come li ha definiti il Presidente della Repubblica Napolitano.

Apple: multa 
 da 118.000 dollari in Cina per aver venduto eBook su App Store senza autorizzazione degli autori La questione è nata quando tre scrittori cinesi hanno intentato una causa contro il colosso di Cupertino, avendo quest'ultimo approvato la vendita sul proprio negozio online di contenuti coperti dal diritto di autore senza che venissero pagati né gli editori né tantomeno gli autori.

PICKaBOOK, le magliette letterarie con eBook incorporato Con l’acquisto di una maglietta, gratis un classico della letteratura grazie alla tecnologia QR. È l’iniziativa di Marco Mottolese, in collaborazione con

il gruppo Edicart e il marchio Magliettefresche, che vede protagonisti i libri dei più famosi autori di tutti i tempi. L’idea è quella di creare una vera e propria biblioteca indossabile, composta da una linea di magliette con delle stampe a tema in base allo scrittore proposto. Ogni maglietta, assieme alla stampa, ha anche un codice QR, da inquadrare con le apposite app, per poter accedere alla pagina ufficiale dell’iniziativa nella quale è possibile scaricare gratuitamente il libro in versione e-book

Microsoft punta 
 a Nook Secondo un documento riservato rivelato dal sito TechCrunch, l'azienda di Bill Gates avrebbe offerto un miliardo di dollari per l'acquisizione degli asset collegati all'editoria digitale di Nook Media LLC, joint venture tra Microsoft e la catena di librerie Barnes & Noble che produce eBook, eReader, tablet e applicazioni dedicate alla lettura. A rafforzare questa voce c'è la notizia che Nook sarebbe vicina alla dismissione dei suoi tablet Android, prevista per il 2015.

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