Zootecnica | Rivista avicola - Giugno 2025

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EDITORIALE

I dati pubblicati dalla Commissione Europea mostrano un mercato delle uova ancora sotto pressione. L’influenza aviaria, l’aumento dei costi produttivi e la crescita della domanda da parte dell’industria e del settore HoReCa hanno influito sull’equilibrio del comparto. Nel 2024 si sono registrati oltre 650 focolai in Europa e oltre 170 milioni di capi abbattuti negli USA, con conseguente impatto su disponibilità e prezzi.

Nel 2025 i prezzi europei sono tornati a salire, raggiungendo nella settimana 13 una media di 283,60 €/100 kg per le uova di categoria A: si tratta di un +22,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 e di un +47% rispetto alla media storica degli ultimi cinque anni. I consumatori, pur condizionati dagli aumenti, continuano a premiare le uova provenienti da allevamenti cage free. Oggi, infatti, il 62% delle galline ovaiole nell’UE è allevato in sistemi alternativi, con una distribuzione crescente su sistemi barn, all’aperto e biologici.

Ma le sfide non sono solo sanitarie o economiche. Cambiamenti normativi in arrivo – come la transizione verso l’eliminazione delle gabbie e l’adozione del sessaggio in ovo – impongono nuovi investimenti a tutta la filiera. Alcuni Paesi stanno valutando di posticipare tali misure per contenere i costi, suscitando però polemiche da parte di consumatori e associazioni. È evidente che l’equilibrio tra sostenibilità, benessere animale e accessibilità economica sarà un banco di prova per il comparto nei prossimi anni.

Il 2025 si prospetta dunque come un anno decisivo. Un anno in cui il mercato delle uova dovrà dimostrare, ancora una volta, la sua straordinaria capacità di adattamento.

➤ Marianna Caterino

GIUGNO 2025

ATTUALITÀ

INCONTRI IN FIERA

REPORTAGE

Primo rapporto sullo stato della salute animale mondiale: l’aviaria preoccupa

DOSSIER

Unione Europea, pubblicati i dati sul mercato delle uova

MARKETING

I centri regionali della produzione mondiale di uova nel 2023

MANAGEMENT

L’importanza della pulizia negli allevamenti di tacchini

NUTRIZIONE

Ottimizzare la produzione dei broiler moderni

MARKET GUIDE AGENDA

ANNUNCIATE A FIERAVICOLA LE LINEE GUIDA

PER IL SESSAGGIO IN OVO

Le linee guida, che riguardano l'adozione di sistemi per individuare in fase embrionale i pulcini maschi, in modo da non doverli sopprimere, sono state presentate in occasione di un convegno che ha analizzato tecniche di ovo sessaggio basate sull'intelligenza artificiale, risonanza magnetica, imaging, macchine di misurazione attraverso iper spettrometria, laser.

“Le linee guida emanate dal ministero della Salute e condivise con il ministero dell’Agricoltura e il ministero dello Sviluppo Economico sono pronte. Ora sono all’attenzione dei ministri per la firma e voglio evidenziare come siano il risultato di una condivisione con tutta la filiera”: è quanto ha dichiarato il senatore Patrizio La Pietra, sottosegretario al Masaf, intervenendo a Fieravicola durante un incontro sul tema del sessaggio in ovo.

“Stiamo inoltre lavorando per mettere a disposizione della filiera risorse adeguate in vista della prossima finanziaria per tutelare l’aspetto economico – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – perché la sostenibilità ambientale e il benessere animale devono convergere sempre con la sostenibilità economica. Dobbiamo lavorare per ottenere la maggiore omogeneità possibile con gli altri Paesi europei su un tema che comporta grandi cambiamenti per la produzione e la conseguente necessità di agire a salvaguardia del concetto di reciprocità. Ribadisco che questo percorso è frutto dell’attenzione del governo Meloni e del ministro Lollobrigida sulla pratica della soppressione dei pulcini maschi nella filiera avicola. Procedere sul sessaggio in ovo permette di andare incontro al benessere animale senza danneggiare la filiera. Un passo avanti verso la scadenza del 1° gennaio 2027, data a partire dalla quale non sarà più possibile sopprimere i pulcini maschi”. Alla tavola rotonda è intervenuto anche il Direttore Generale della Sanità Animale Giovanni Filippini, che ha illustrato a sua volta le Linee Guida che saranno definite da un decreto interministeriale Salute-AgricolturaMade in Italy e che sono giunte a compimento dopo un’approfondita ricognizione di tutta la ricerca, anche in relazione alla questione dei giorni da considerare e delle tecniche per determinare il sesso dell’embrione. Altro aspetto valutato interessa la parte applicativa che impatterà sugli incubatoi che dovranno dotarsi di tecnologie per il sessaggio. Infine una specifica attenzione viene data a una campagna di informazione e comunicazione per

rendere il consumatore sempre più consapevole di queste scelte, che l’intera filiera porta avanti per rispondere al benessere animale.

Renata Pascarelli, Direttrice Qualità e Sostenibilità di Coop Italia, ha portato la testimonianza della catena Gdo che rappresenta, specificando alcune scelte ponte per salvaguardare i pulcini maschi nelle loro catene di allevamento, secondo un percorso che Coop Italia ha avviato già da un quinquennio.

Oggi le tecniche di ovosessaggio si basano sull’intelligenza artificiale, applicazioni di risonanza magnetica, imaging, macchine di misurazione attraverso iperspettrometria, laser: tutte tecnologie pronte per un’applicazione pratica e su larga scala, frutto di ricerca finalizzata anche ad abbassare le tempistiche di intervento.

Sullo stato dell’arte di queste tecniche di ovo sessaggio sono poi intervenuti Jörg Hurlin di AAT (Germania), Eduard Goll-Kevesic di ORBEM (Germania), Edwin Zeller di RESPEGGT (Germania), rappresentati di aziende che da anni lavorano per dare risposte al problema dell’abbattimento dei pulcini maschi, con la determinazione e la selezione in fase embrionale.

EUWEP, A BERGAMO TRE GIORNI DEDICATI ALLA

FILIERA

DELLE UOVA

Si è svolta a Bergamo dal 14 al 16 maggio l’Assemblea generale di EUWEPEuropean Union of Wholesale with Eggs, Egg Products, Poultry and Game, uno degli appuntamenti internazionali più importanti dedicato alla filiera delle uova e degli ovoprodotti.

A promuovere l’iniziativa promossa dalla federazione europea che riunisce le principali associazioni e imprese del settore è stato Ruggero Moretti, presidente EEPA (European Egg Processors Association) e del Comitato Uova di Unaitalia, l’associazione di rappresentanza della filiera avicola italiana.

I tre giorni di lavori a Bergamo si sono aperti con la visita dei delegati internazionali a uno stabilimento di trasformazione, per poi proseguire nelle sessioni tematiche dedicate al confronto tra le associazioni europee con una sessione congiunta EUWEP, EEPA e EEPTA. L’ultimo giorno invece è stato dedicato agli interventi tecnici e istituzionali, ai quali ha preso parte anche Antonio Forlini, presidente di Unaitalia, che ha presentato una panoramica del mercato delle uova italiano, con trend e prospettive del settore.

“Dopo Madrid e Stoccolma portare questo evento in Italia, e precisamente a Bergamo, è motivo di grande orgoglio”, ha dichiarato Ruggero Moretti, presidente EEPA.  “È il riconoscimento del valore che il nostro Paese, con le sue imprese, esprime in termini di qualità, sostenibilità e visione europea. Siamo tra i maggiori produttori di uova e ovoprodotti insieme a Spagna, Francia e Germania e la nostra attenzione al benessere animale e alla qualità dei prodotti sta facendo scuola. In Italia più della metà delle uova è prodotta a terra”.

L’Assemblea Generale di EUWEP si è confermata un appuntamento strategico per rafforzare la cooperazione tra imprese e istituzioni, condividere visioni e obiettivi, e costruire insieme una filiera dell’uovo più forte, resiliente e orientata al futuro. “L’Italia ha molto da offrire”, ha concluso Moretti. “La nostra filiera è solida, qualificata e sempre più sostenibile. Questa Assemblea non è solo un momento di confronto, ma un’occasione concreta per dare voce e prospettiva all’intero comparto europeo.”

Fonte: Unaitalia

DATI ISPRA, EMISSIONI

DI GAS SERRA IN ITALIA: L’AVICOLTURA SI CONFERMA TRA I SETTORI

MENO IMPATTANTI

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)

ha pubblicato ad aprile 2025 la nuova edizione del rapporto “Le emissioni di gas serra in Italia: obiettivi di riduzione e scenari emissivi”, che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023, evidenziando le tendenze in atto e identificando i fattori chiave che influenzano l’andamento delle emissioni dei gas serra.

■ Tabella 1 - Peso in percentuale delle emissioni di gas serra in base agli allevamenti (76% del settore agricoltura): contributo per categoria animale

Secondo i dati Ispra, in Italia, nel 2023, l’agricoltura ha contribuito a circa l’8,4% delle emissioni totali, registrando un calo delle emissioni di gas serra del -15,6% dal 1990, principalmente per la riduzione del numero dei capi, delle superfici e produzioni agricole, per la riduzione dell’uso dei fertilizzanti sintetici e per i cambiamenti nei metodi di gestione delle deiezioni.

Sebbene la zootecnia rappresenti circa il 76% delle emissioni del settore agricolo, gli allevamenti avicoli incidono solo per il 2,7% delle emissioni totali del settore agricoltura (nel 2021 incidevano per il 3,0%) e solo per lo 0,17% sul totale nazionale. L’avicoltura si conferma infatti come uno dei comparti zootecnici a minore impatto ambientale.

In generale, le emissioni italiane totali di gas serra, espresse in CO2 equivalente, sono diminuite del 26,4% tra il 1990 e il 2023, una riduzione riscontrata in particolare dal 2008 e che è conseguenza sia della calo dei consumi energetici e delle produzioni industriali causato dalla crisi economica e dalla delocalizzazione di alcune produzioni industriali, che dalla crescita della produzione di energia

da fonti rinnovabili, da un incremento dell’efficienza energetica e dal passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio.

Il settore energetico si conferma la principale fonte di emissioni nazionali di GHG, contribuendo per l’80,3% nel 2023, anche se con un calo del 27,7% dal 1990 al 2023. Responsabili, insieme, di circa la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti sono le categorie dei trasporti (28% del totale nazionale) e della produzione di energia (20%); un contributo importante alle emissioni totali è inoltre rappresentato dalle categorie del residenziale (18%) e dell’industria manifatturiera (13%). Le categorie emissive dei processi industriali e uso di altri prodotti (IPPU) sono responsabili del 6%, mentre il settore Rifiuti contribuisce al restante 5% alle emissioni totali.

Fonte: Ispra

REGARDIA (NEXTALIA) ANNUNCIA LE ACQUISIZIONI

DI AWP E SANTUCCI

L’azienda piemontese, leader in Italia nella circular economy applicata alla produzione di ingredienti sostenibili per mangimi per animali da reddito e matrici per le bioenergie, di proprietà di Nextalia, ha firmato un accordo vincolante per rilevare il 100% del capitale sociale di AWP, realtà impegnata nella produzione di fitomolecole e additivi per migliorare il benessere animale.

Regardia, società nel portafoglio del fondo Nextalia Private Equity, annuncia la sottoscrizione di un accordo vincolante per l’acquisizione dell’intero capitale di AWP (Animal Wellness Products S.p.A.), player di riferimento nello sviluppo e produzione di fitomolecole e additivi a base di olii essenziali, volto al miglioramento della salute animale attraverso la riduzione dell’uso di antibiotici e alla promozione del benessere sostenibile.

Fondata nel 2002 da Paolo Cristofori, AWP si è affermata come realtà di eccellenza grazie al know-how proprietario, una continua attività di ricerca e sviluppo con università e centri di ricerca internazionali, una visione imprenditoriale di lungo termine e una capacità di operare a livello internazionale grazie a solide relazioni commerciali. Negli ultimi anni AWP è riuscita a consolidare il proprio ruolo di operatore di riferimento raggiungendo un fatturato di oltre 7 milioni di euro, di cui oltre il 95% all’estero.

La struttura dell’operazione prevede l’acquisizione da parte di Regardia dell’intero capitale sociale di AWP.

Paolo Cristofori, fondatore e CEO di AWP, reinvestirà nel Gruppo mantenendo una partecipazione di minoranza, a conferma della solidità del progetto e della fiducia nelle prospettive di sviluppo del nuovo Gruppo.

Francesco Canzonieri, CEO di Nextalia, ha commentato: “L’acquisizione di AWP è pienamente coerente con la nostra tesi di investimento in Regardia: creare un gruppo leader nel settore agro-industriale partendo da solide eccellenze italiane. L’operazione dimostra ancora una volta la capacità di Nextalia di realizzare progetti di aggregazione ambiziosi in settori con ottime prospettive di crescita e solidi fondamentali.”

Nel corso del mese di maggio, inoltre, Regardia ha perfezionato l’acquisizione di Santucci S.r.l., società specializzata nella produzione di ingredienti per mangimi. Con volumi superiori alle 15.000 tonnellate all’anno, Santucci rappresenta una delle realtà di riferimento in Italia nel recupero e nella valorizzazione di ex-prodotti alimentari, contribuendo alla riduzione degli sprechi alimentari.

Dall’aggregazione di Regardia, AWP e Santucci, nasce un operatore unico nel mercato italiano e uno dei player di riferimento in Europa, con ricavi consolidati attesi superiori a 70 milioni di euro e con una marginalità superiore al 20%, 5 stabilimenti produttivi, un portafoglio prodotti fortemente complementare e una presenza commerciale estesa a livello globale. AWP rappresenta un pilastro fondamentale della strategia di crescita di Regardia, avviata lo scorso anno con l’acquisizione della maggioranza di Zoo Assets, volta a creare un verticale ad alto valore aggiunto nel settore della nutraceutica animale.

Questa operazione rafforza ulteriormente l’impegno di Regardia nello sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per il benessere animale e rappresenta un passo decisivo nella costruzione di un gruppo integrato e sostenibile nel settore agro-industriale.

“Sono entusiasta di entrare a far parte di un progetto industriale ambizioso e coerente con i valori di AWP”, ha commentato Paolo Cristofori, Amministratore Delegato di AWP. “Grazie alla partnership con Regardia, potremo rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento sul mercato e sviluppare nuove soluzioni in grado di rispondere alle sfide della nutrizione animale moderna.”

OTTIMO BILANCIO PER FIERAVICOLA 2025

FierAvicola ha chiuso l’edizione 2025 con un bilancio molto positivo che è andato ben oltre le aspettative.  Sono stati 10.250 visitatori professionali, di cui il 25% preveniente dall’estero, con un aumento delle presenze del 20% rispetto all’edizione 2023.

“In sinergia con un Macfrut particolarmente frizzante e in forte sviluppo, anche FierAvicola ha superato gli obiettivi che ci eravamo prefissati”, ha dichiarato il presidente Renzo Piraccini. “La manifestazione, dedicata alla filiera avicunicola, ha assunto decisamente un taglio internazionale con una forte presenza di operatori provenienti prevalentemente dal bacino del Mediterraneo e dall’Africa subsahariana. L’attività di promozione internazionale realizzata ha prodotto degli ottimi risultati, a dimostrazione di un grande interesse per il settore. Un sentito ringraziamento a tutti gli espositori e a quanti hanno contribuito al successo di questa edizione”.

Anche in questa edizione è stata confermata la partnership con ASSOAVI che, in collaborazione con le Associazioni scientifiche di riferimento del comparto, SIPA e WPSA, ha dato vita a una serie di incontri tecnici e workshop su tematiche attinenti tutti gli aspetti della filiera, dalla

veterinaria alle tecnologie innovative di produzione. Una serie di eventi particolarmente apprezzati e condivisi dagli numerosi operatori presenti che hanno contribuito a rendere ancora più dinamica la manifestazione.

Il successo di questa edizione – che ha visto anche importanti presenze istituzionali, come il Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare e Forestale, On. Francesco Lollobrigida e il Sottosegretario Sen. Giacomo La Pietra, che ha partecipato al convegno del 7 maggio –è probabilmente anche da attribuire all’incremento degli operatori stranieri che hanno preso parte ai numerosi incontri B2B, organizzati e realizzati grazie al fondamentale supporto di AGENZIA ICE e alle visite ad aziende del settore e allevamenti, effettuate da numerose delegazioni estere.

L’appuntamento è per la prossima edizione di FierAvicola, in programma dal 20 al 22 aprile 2027

★ Visitatori tra gli stand di Fieravicola 2025. ©Mirco Ricci - masterfotocesena

★ Luke Ramsay, Aviagen Turkeys, con Stefania Valenza, Aviagen Italia

★ Il ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare e Forestale, Francesco Lollobrigida – ©Mirco Ricci - masterfotocesena

★ Photocatalytic Gate - Joanna Macyk, Krzysztof Mazurkiewicz, Pawel Kwiatkowski e Piotr Czech

★ Biovit - Stefano Costa e Marino Graziano

ZOOTECNICA ◆ Giugno 2025

★ Ali Lohmann - Gianluca Selva

★ Codaf - Angiolino Daffi e Nino Pellegrino

★ Lo staff di

★ River Systems - Elena Nardo

★ Hendrix Genetics - Matthias Adam, Fabrice Braud, Dario Laugero, Paul Brochard e Ivan Bedetti
★ Hy-Line - Massimo Graziani e Paolo Ceoletta
★ Phileo by Lesaffre - Paolo Bozzi, Marilena Teneggi e Fabrizio Zongoli
Socorex - Giulia Faè e Yves Lachavanne
Tezza

INCONTRI IN FIERA

TECHOVO

E ARCHEOPLASTICA INSIEME CON IL

MOTTO “METTILO NEL POSTO GIUSTO”

In occasione di FierAvicola International Poultry Exhibition, tenutasi dal 6 all’8 maggio 2025 al Rimini Expo Centre, Techovo, azienda italiana leader nella distribuzione di imballaggi in fibra modellata, ha scelto di dedicare il proprio spazio a un progetto che ha attirato l’attenzione di molti: Archeoplastica.

Creato nel 2018 da Enzo Suma, guida naturalistica di Ostuni, Archeoplastica si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni provocati dalla plastica negli oceani e nei mari, grazie a un innovativo approccio che unisce scienza, arte e comunità.

All’interno dello stand Techovo, i visitatori hanno potuto ammirare una mostra itinerante di reperti di plastica spiaggiati, risalenti anche a oltre cinquant’anni fa. Questa esposizione fa parte del “Museo degli antichi rifiuti spiaggiati”, progetto che offre una testimonianza visiva potente di quanto la plastica sia resistente nel tempo: molti oggetti conservano ancora colori e scritte originali, nonostante decenni di esposizione agli agenti atmosferici.

“Il progetto Archeoplastica non è solo una raccolta di oggetti spiaggiati, ma un viaggio di consapevolezza”, ha spiegato Enzo Suma, ideatore del progetto. “La plastica è il materiale che non scompare mai. Se non gestita correttamente, diventa un fantasma che ritorna in ogni angolo del pianeta, danneggiando la fauna marina e compromettendo gli ecosistemi. Per questo è fondamentale aumentare la consapevolezza sull’uso della plastica

monouso, riducendone il consumo e migliorandone la gestione a fine vita”.

Archeoplastica non si limita a sensibilizzare il pubblico adulto su quanto la plastica sia una minaccia per l’ambiente marino: collabora con le scuole per promuovere l’educazione ambientale, coinvolgendo i più giovani nella raccolta della plastica e nel riciclo creativo. Con oltre 400.000 follower su Instagram e quasi 250.000 su TikTok, ha creato una community in continua crescita, ispirando sempre più persone a unirsi alla causa.

Anche Techovo ha fatto propria questa battaglia per l’ambiente, proponendo esclusivamente soluzioni sostenibili nel campo degli imballaggi. Da oltre vent’anni l’azienda è un punto di riferimento per l’utilizzo di imballaggi in fibra modellata, realizzati al 100% con carta riciclata e biodegradabili. Techovo è infatti l’unico rivenditore autorizzato Hartmann packaging in Italia e lavora anche per sensibilizzare i propri clienti e il pubblico verso una gestione responsabile dei rifiuti, con un forte focus sul riciclo e il riutilizzo. In un’epoca in cui la plastica è diventata una delle principali minacce per l’ambiente marino, le aziende

come Techovo si impegnano quotidianamente per trovare soluzioni più sostenibili, facendo la propria parte. La partecipazione a FierAvicola ha rappresentato, per i ragazzi di Techovo, un’occasione per ribadire l’importanza di una corretta gestione dei rifiuti. I reperti forniti da Archeoplastica sono stati esposti all’interno di uno spazio a tema marino, di grande impatto visivo, in cui campeggiava lo slogan ironico, ma altamente simbolico, creato ad hoc per l’occasione, per ricordare ai visitatori l’importanza di una gestione consapevole dei rifiuti: METTILO NEL POSTO GIUSTO! L’evento ha rappresentato un’opportunità per riflettere sulle nostre abitudini di smaltimento, mostrando al pubblico che anche piccoli gesti possono fare la differenza. L’allestimento dello stand ha reso l’esperienza ancora più coinvolgente: un fondale graficizzato che riproduceva una spiaggia, elementi d’arredo a tema, reti da pesca e divise dello staff hanno trasformato la visita in un vero e proprio viaggio nella lotta all’inquinamento marino. Un piccolo gesto per un grande impatto: ai visitatori è stato regalato un mazzo di carte in carta riciclata, perfetto da portare al mare come promemoria dell’importanza di non abbandonare rifiuti nell’ambiente. Anche l'acqua distribuita durante l’evento era plastic-free, servita in brick di cartone personalizzati. Questo gesto simbolico ha ribadito l’impegno di Techovo nella lotta contro l’inquinamento da plastica.

“Il messaggio lanciato da Enzo Suma e dalla sua community rispecchia perfettamente la nostra visione”, afferma Francesca Rocchetti, amministratore delegato di Techovo. “Non vogliamo dire alla gente di non acquistare prodotti imballati nella plastica, ma piuttosto sensibilizzare a un riciclo consapevole e produttivo. La plastica è economica, resistente e versatile, ma la sua gestione deve essere diversa. Più di vent'anni fa abbiamo accettato la sfida di scegliere la fibra modellata come unico materiale da commercializzare, sia per il settore avicolo che per quello industriale, per motivazioni sicuramente tecniche, ma anche, e soprattutto, per motivazioni ambientali. Le tendenze di comportamento e di scelta dei consumatori finali, sempre più consapevoli e alla ricerca di soluzioni d’acquisto sostenibili, continuano a darci conferma di aver fatto la scelta giusta”.

Da sempre attenta alle esigenze delle piccole e medie imprese, Techovo ha ampliato il proprio progetto per costruire una vera e propria community. Con più di 700 contatti iscritti alla newsletter mensile e altrettanti lettori del

giornale Eco-Food, Techovo continua a promuovere temi fondamentali come la salute, l'ambiente e la sostenibilità, anche attraverso il suo blog, www.eco-food.it, creando un punto di riferimento per chi cerca soluzioni di imballaggio ecologiche.

“Il nostro punto di forza? Magazzini ben forniti, etichette personalizzate in tempi brevi, ma soprattutto un servizio attento alle esigenze di ogni singolo cliente, grande o piccolo che sia. Soprattutto i piccoli produttori hanno bisogno di un punto di riferimento affidabile, che non li lasci mai senza merce e li aiuti a gestire le situazioni di emergenza” ha concluso Francesca Rocchetti. “Spesso i clienti fanno fatica a quantificare il fabbisogno mensile o trimestrale di imballaggi, perché il mercato è a volte imprevedibile”. Techovo continua a dimostrare che la sostenibilità non è solo una scelta etica, ma anche un’opportunità per costruire un futuro migliore. Con il suo impegno verso l’ambiente e la divulgazione, l’azienda sta tracciando una strada per un mondo in cui la plastica non sia più una minaccia, ma una risorsa da gestire con responsabilità.

www.techovo.it

★ Francesca Rocchetti e lo staff di Techovo

INCONTRI IN FIERA

◗ SUCCESSO STRAORDINARIO A FIERAVICOLA 2025: GRANDE AFFLUSSO DI PARTECIPANTI E INTERESSE

PER I PRODOTTI PRESENTATI

FierAvicola ha registrato un notevole successo, con un afflusso elevato di allevatori e appassionati del settore. L’evento, che si è svolto a Rimini, ha attirato un gran numero di partecipanti desiderosi di conoscere le ultime novità nel mondo dell’allevamento e dell’agricoltura.

Il successo globale di LUBING è frutto della costante ricerca della qualità senza compromessi. Ogni prodotto che propone al mercato zootecnico è frutto di un attento processo di progettazione e produzione, finalizzato a garantire prestazioni elevate e durature, riuscendo a conquistare la fiducia dei clienti in tutto il mondo. Durante FierAvicola, oltre alla vastissima gamma di sistemi di abbeveraggio, trasportatori uova e sistemi di raffrescamento, sono state presentate diverse novità.

Copertura coibentata

Nell’industria avicola, proteggere le uova durante il trasporto è fondamentale. La copertura coibentata permette di riparare il carico prezioso delle uova all’interno di un guscio. Il guscio è composto da due metà che vengono accoppiate e sono coibentate. È un sistema che può essere usato sia in climi rigidi e molto freddi, ma è altrettanto utile anche per i climi estremamente caldi, per tenere sempre le uova ad una temperatura corretta al loro mantenimento.

Copertura Nastro Trasportatore

In alternativa alla copertura coibentata LUBING, sistema molto complesso e interessante dal punto di vista tecnico, abbiamo la Copertura per Nastro Trasportatore uova molto più leggera e molto più semplice, che va a coprire solamente la parte superiore del conveyor. In tutte quelle situazioni in cui non si necessita di una coibentazione totale ma si vogliono proteggere le uova e il sistema di trasporto dalle intemperie e dal sole può essere utilizzato questo semplice sistema in metallo, molto più leggero e più semplice.

★ Il Vertical Conveyor LUBING installato in fiera

Trespoli biologici per broiler

Il nuovo sistema di trespoli biologici per l’allevamento a terra dei broiler ha un comfort eccellente per gli animali grazie al suo profilo arrotondato ed è anche autopulente. Con la sua forma e altezza ergonomiche, può essere utilizzato per tutte le fasce d’età nell’allevamento a terra dei polli da carne.

Trespoli per galline ovaiole

Il nuovo sistema di trespoli per galline ovaiole offre un comfort eccellente di seduta grazie al suo disegno ergonomico. La conformazione speciale fa in modo che il trespolo si auto-pulisca. Le nervature antiscivolo sui lati consentono agli animali di volare in sicurezza senza ferirsi.

Vertical Conveyor

Nei moderni impianti di raccolta uova, uno dei principali obiettivi è ottimizzare il flusso del prodotto, anche in presenza di vincoli strutturali come differenze di quota tra i vari livelli. In questi contesti, una movimentazione fluida, sicura e senza trasferimenti intermedi è essenziale per evitare rotture, mantenere la qualità del prodotto e ridurre al minimo la manutenzione dell’impianto.

Il Vertical Conveyor LUBING nasce proprio per soddisfare questa esigenza: trasportare le uova in verticale in modo continuo, compatto e affidabile, anche su altezze significative.

Il trasportatore verticale di LUBING si integra perfettamente all’interno di sistemi già esistenti o nuovi, grazie a una struttura modulare che ne facilita l’installazione anche in spazi ridotti.

Il cuore del sistema è rappresentato da una catena a barrette in plastica (lamelle o pettini), progettata per agganciarsi direttamente alla catena del Curve Conveyor. Questa continuità meccanica evita punti di trasferimento, riducendo il rischio di danneggiamento delle uova e semplificando la manutenzione dell’intero impianto. A seconda della configurazione dell’allevamento, il Vertical

Conveyor può essere azionato tramite i motori esistenti nel sistema di trasporto orizzontale o con motorizzazione autonoma.

Grazie al suo design specifico, il Vertical Conveyor consente il trasporto a 90° senza alterare la posizione o l’integrità delle uova. Ogni elemento è pensato per garantire un flusso continuo, mantenendo l’equilibrio tra compattezza, robustezza e delicatezza nella movimentazione. In impianti multi-piano, o in allevamenti che prevedono lo spostamento delle uova tra livelli differenti, il trasportatore verticale consente di ottimizzare gli spazi e mantenere alte prestazioni anche con flussi produttivi elevati.

Il Vertical Conveyor LUBING rappresenta una risposta concreta alle esigenze dell’avicoltura moderna: un sistema che unisce efficienza operativa, ingombro minimo e massimo rispetto per il prodotto.

www.lubingsystem.com

★ Stefano Concina in compagnia della moglie

GIORDANO GLOBAL A FIERAVICOLA 2025:

UNA

PRESENZA DI VALORE

TRA

INNOVAZIONE E SINERGIE STRATEGICHE

Giordano Global ha concluso con successo la sua partecipazione a FierAvicola 2025, confermando ancora una volta il proprio impegno nell’innovazione e nella promozione di soluzioni all’avanguardia per il settore avicolo.

La manifestazione, caratterizzata da un’eccellente organizzazione fieristica, ha confermato il proprio ruolo di riferimento per il mercato nazionale, con un pubblico altamente qualificato e mirato. L’interesse dei visitatori ha abbracciato tutte le principali categorie di attività della Giordano Global: Farm Equipment, Egg Handling e Transport, a testimonianza della solidità e della versatilità dell’offerta aziendale. Grande attenzione ha suscitato anche la linea di Vaccination Devices, che ha attirato un interesse crescente da parte

ZOOTECNICA ◆ Giugno 2025

di operatori e tecnici alla ricerca di soluzioni efficaci e innovative per la gestione sanitaria degli allevamenti. Particolarmente apprezzata è stata la co-esposizione con il partner Sanovo, che ha rafforzato la visibilità e il valore della sinergia tra due realtà complementari nel panorama della movimentazione uova.

Giordano Global ringrazia tutti i visitatori, i partner e l’organizzazione di FierAvicola per questa importante occasione di incontro, confronto e crescita condivisa. www.giordanoglobal.com/it/

E4LIFE FARM CONQUISTA FIERAVICOLA CON LA SUA

TECNOLOGIA MADE IN ITALY CHE INATTIVA I VIRUS

DELL’INFLUENZA AVIARIA

E4life è un’azienda biotecnologica italiana nata come Joint Venture tra ELT Group e Lendlease con l’obiettivo di sviluppare e commercializzare dispositivi che, sfruttando onde elettromagnetiche a specifiche frequenze e potenza, inattivano i virus respiratori presenti nell’aria.

E4life ha debuttato a Fieravicola 2025, con il nuovo dispositivo e4life Farm segnando la sua prima partecipazione a una manifestazione italiana completamente dedicata al settore.

“È stata un’esperienza bellissima, che ci ha dato grandi soddisfazioni”, ha dichiarato a margine dell’evento Vincenzo Pompa, AD di e4life. “Essere presenti a un evento italiano che rappresenta un punto d’incontro strategico per il mercato avicolo e per il settore veterinario, per noi che siamo un’azienda italiana che commercializza una tecnologia interamente Made in Italy è motivo di grande orgoglio”.

Alla manifestazione, che rappresenta un momento chiave per l’intera filiera avicola internazionale e che ha visto la presenza di oltre 150 espositori e 10.250 i visitatori, di cui il 25% esteri provenienti da Nord Africa, Sahel, Turchia ed Est Europa, l’azienda ha presentato i suoi dispositivi sviluppati specificamente per inattivare il virus dell’influenza aviaria e della febbre suina. “Dopo aver certificato l’efficacia delle onde elettromagnetiche sui virus di influenza stagionale, RSV e SARS-CoV-2 con risultati di inattivazione in aria superiori al 90%, il passo successivo è stato testare la tecnologia sui virus dell’influenza aviaria e della febbre suina. Per entrambi abbiamo ottenuto un’efficacia di inattivazione superiore al 90% (più precisamente: 95% per l’aviaria, 90% per la febbre suina)”, ha spiegato Pompa. “Dopo il dispositivo indossabile e4life “personal” e quello per luoghi

chiusi “Ambient”, è nato così e4life Farm, specificamente pensato per aziende che allevano polli, tacchini e suini, che a FierAvicola ha riscosso davvero molto interesse tra i buyer nazionali e internazionali, confermando la rilevanza della nostra tecnologia nel panorama avicolo internazionale. Si tratta di una svolta per le applicazioni in ambienti ad alto rischio, umano ed animale come gli allevamenti, dove il controllo della trasmissione aerea del virus è fondamentale, non solo per minimizzare il contagio tra gli stessi animali, ma anche per ridurre il rischio di spillover”.

www.e4.life/it/

BIG DUTCHMAN A FIERAVICOLA 2025: INNOVAZIONE E DIALOGO APERTO CON IL SETTORE

La partecipazione di Big Dutchman a Fieravicola Rimini 2025 ha rappresentato una preziosa opportunità per entrare in contatto con clienti, partner e professionisti del settore.

L’evento ha favorito un ambiente di grande interesse e collaborazione, promuovendo conversazioni significative e scambi di opinioni. È stata anche una vetrina per presentare soluzioni tecnologiche avanzate.

Uno dei punti chiave dello stand è stato il sistema di voliera Step XL, rinomato per la sua efficienza, l’impegno per il benessere degli animali e il design a supporto dell’operatore. Un altro punto di forza è il sistema BFN Fusion, che fornisce un controllo remoto integrato e in tempo reale degli impianti di produzione, migliorando così l’efficienza operativa e la gestione dei dati.

Anche le nuove tecnologie per l’illuminazione a LED e la ventilazione intelligente sono state al centro dell’attenzione, dimostrando il loro ruolo cruciale nel mantenere condizioni ambientali ottimali e nel garantire elevate prestazioni nei moderni allevamenti avicoli.

★ Niccolò Norci, Technical Sales, e Alessandro Mariga, Responsabile commerciale BU Egg & Poultry Italia

PRIMO

RAPPORTO SULLO STATO DELLA SALUTE

ANIMALE MONDIALE: L’AVIARIA PREOCCUPA

Secondo il primo “Rapporto sullo Stato della Salute Animale

Mondiale” le malattie infettive animali stanno colpendo nuove aree e nuove specie, minacciando la sicurezza alimentare globale, la salute umana e la biodiversità.

La nuova valutazione annuale sullo stato della salute animale nel mondo, pubblicata dall’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH), offre la prima revisione completa delle tendenze, dei rischi e delle sfide legate alle malattie animali. Il documento, che è stato rilasciato in occasione della 92ª Sessione Generale della WOAH e del Forum sulla Salute Animale, durante la quale esperti di primo piano si sono riuniti per discutere di vaccinazione e innovazione nella prevenzione delle malattie, rappresenta la base per poter individuare le strategie vaccinali e le tecnologie emergenti che possano aiutare ad affrontare future minacce alla salute animale secondo un approccio One Health.

Influenza aviaria, un pericolo attuale

Tra i dati rilevati il rapporto evidenzia che il numero di focolai segnalati di influenza aviaria nei mammiferi è più che raddoppiato lo scorso anno rispetto al 2023: 1.022 focolai

in 55 Paesi contro 459 nel 2023. Gli autori del documento sottolineano che, sebbene il rischio di infezione umana resti basso, l’infezione di un numero crescente di specie di mammiferi aumenta la possibilità che il virus si adatti alla trasmissione tra mammiferi e, potenzialmente, anche agli esseri umani. “La diffusione, la prevalenza e l’impatto delle malattie infettive animali stanno cambiando, portando nuove sfide per l’agricoltura, la sicurezza alimentare, la salute umana e lo sviluppo, nonché per gli ecosistemi naturali”, ha dichiarato la dottoressa Emmanuelle Soubeyran, Direttrice Generale della WOAH.

Malattie con potenziale zoonotico

L’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) che ha causato l’abbattimento o la perdita di oltre 630 milioni di uccelli negli ultimi vent’anni – si legge nel rapporto – è una delle diverse malattie animali che hanno raggiunto nuove aree lo scorso anno. La peste dei piccoli ruminanti (PPR), che ha tradizionalmente colpito pecore e capre nei Paesi in via di sviluppo, è riemersa in Europa, mentre la peste suina africana (ASF) ha raggiunto lo Sri Lanka, percorrendo oltre 1.800 km dal focolaio più vicino. Quasi la metà delle malattie elencate dalla WOAH e notificate tra il 2005 e il 2023 è stata considerata con potenziale zoonotico, ovvero di trasmissione da animale a uomo e rappresenta pertanto una minaccia per la salute umana. Il rapporto, tra i fattori che influenzano la diffusione e la prevalenza delle malattie animali, cita i cambiamenti climatici e l’aumento del commercio e ricorda che molte di queste malattie sono prevenibili grazie a una combinazione di vaccinazioni, miglioramenti igienico-sanitari e misure di biosicurezza.

Tuttavia viene sottolineato che l’accesso ai vaccini animali è ancora diseguale nel mondo. “Accanto ad altre misure, la vaccinazione resta uno degli strumenti più potenti per la prevenzione delle malattie, capace di salvare innumerevoli vite, prevenire perdite economiche e ridurre la necessità di trattamenti antimicrobici”, ha aggiunto la dott.ssa

Soubeyran. “Per limitare la diffusione di malattie altamente dannose come l’influenza aviaria, l’afta epizootica e la PPR, la comunità internazionale deve rafforzare la cooperazione e garantire un accesso equo a vaccini sicuri ed efficaci, insieme ad altre misure di controllo.”

Accesso ai vaccini animali e resistenza

antimicrobica

Dal 2006 la WOAH sostiene l’accesso ai vaccini animali attraverso le proprie banche vaccinali e ne gestisce attualmente due: una per la rabbia e una per la PPR. A maggio 2025 la Banca per i Vaccini Antirabbici della WOAH ha fornito quasi 30 milioni di dosi di vaccino per cani in Africa e Asia. Tuttavia i progressi verso l’eliminazione della rabbia si sono arrestati negli ultimi anni, con una percentuale di Paesi che riferisce di attuare misure di controllo in calo dall’85% al 62%.

Il rapporto inoltre sottolinea l’importanza della prevenzione delle malattie per ridurre l’uso di antibiotici e limitare lo sviluppo di resistenze farmacologiche. Entro il 2050 si

prevede che la resistenza antimicrobica causerà perdite nel bestiame tali da compromettere la sicurezza alimentare di due miliardi di persone, con una perdita economica stimata in 100 trilioni di dollari se non verranno adottate misure urgenti.

I dati più recenti indicano che l’uso di antimicrobici negli animali è diminuito del 5% tra il 2020 e il 2022, con l’Europa che ha registrato il calo più marcato (23%), seguita dall’Africa (20%). Tuttavia, un paese su cinque continua a utilizzare antimicrobici come promotori della crescita, pratica scoraggiata dalla WOAH e vietata in molti Paesi.

“L’uso indiscriminato di antimicrobici contribuisce alla resistenza antimicrobica, che rappresenta una minaccia significativa per la salute animale e umana”, ha dichiarato il dott. Javier Yugueros-Marcos, responsabile del Dipartimento per la Resistenza Antimicrobica e i Prodotti Veterinari della WOAH. “Il calo dell’uso di antibiotici nella maggior parte delle regioni è incoraggiante, ma si possono ottenere ulteriori riduzioni dando priorità alle misure preventive contro le malattie animali, con la vaccinazione come elemento essenziale.”

UNIONE EUROPEA, PUBBLICATI I DATI

SUL MERCATO DELLE UOVA

FARMING METHOD

Durante la primavera sono stati pubblicati dalla Commissione europea i dati relativi al mercato europeo delle uova nel 2024 e nei primi mesi del 2025, completi di alcune previsioni per l’anno in corso.

Number of Laying Hens 20 24* by way of keeping (maximum capacity, in million) based on EU Member States that communicated data according to Commission Implementing Regulation (EC) 2017/1185

* EL with 2020 data; SE with 2022 data; FR, IT, LV, NL, MT with 2023 data

DG AGRI E3 16 April 2025

▲ Figura 1 - Ripartizione per tipologia di allevamento delle galline ovaiole presenti in Unione Europea nel 2024 (dati in milioni di capi). Fonte: Market Situation for Eggs 2025

Una serie di fattori epidemiologici, economici e politici ha influenzato la produzione, il commercio e il consumo di uova nel corso del 2024. Sebbene rimangano un alimento stabile, gli ultimi mesi hanno dimostrato che anche questo segmento può essere soggetto ad alcune scosse: inflazione, aumento dei costi di produzione, influenza aviaria, mangimi più costosi e una domanda crescente da parte dell’industria alimentare e del settore HoReCa sono tutti elementi che hanno contribuito a una leggera instabilità del comparto.

L’anno scorso l’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) ha colpito le principali regioni produttrici – tra cui Stati Uniti, Europa e Asia – causando un forte calo dell’offerta e un aumento storico dei prezzi. Negli Stati Uniti, dove sono stati abbattuti oltre 170 milioni di volatili, i prezzi all’ingrosso hanno raggiunto livelli record e in Europa si sono registrati più di 650 focolai

tra settembre e dicembre 2024.

I prezzi nell’Unione Europea hanno raggiunto i 270 € per 100 kg, spingendo diversi Stati membri ad adottare contromisure, tra cui programmi-pilota di vaccinazione, come è successo in Francia, e un aumento delle riserve e delle importazioni, come accaduto in Germania. Nonostante queste interruzioni, la domanda globale di uova è rimasta stabile: né i Paesi sviluppati, né tantomeno quelli in via di sviluppo (dove le uova, non bisogna dimenticarlo, rappresentano una fonte di proteine a basso costo) hanno abbandonato il prodotto. In Europa, in particolare, nel 2024 i prezzi hanno seguito l’andamento stagionale: sono diminuiti all’inizio dell’anno, hanno registrato un piccolo picco intorno a Pasqua, poi un calo più marcato fino alla fine dell’estate, seguito da un aumento durante l’autunno.

Per quanto riguarda import ed export, nel 2024 le esportazioni di uova dell’UE sono aumentate in volume (+18%), ma diminuite in valore (-13%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Le spedizioni sono aumentate verso tutte le destinazioni, in particolare verso Regno Unito, Giappone, Svizzera, Thailandia, Corea del Sud, Russia, Taiwan e Israele, ma sono diminuite verso l’Australia. Le importazioni invece sono aumentate sia in volume (+35%) sia in valore (+19%) rispetto allo stesso periodo del 2023 da quasi tutti i fornitori, in particolare

▲ Figura 2 - Distribuzione delle galline ovaiole nei vari Paesi europei in base alla tipologia di allevamento. Fonte: Market Situation for Eggs 2025

▲ Figura 3 - Variazioni nella produzione di uova (in percentuale) nei vari Paesi europei durante il periodo 2024-2025. Fonte: Market Situation for Eggs 2025

da Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti, mentre sono diminuite da Albania e Norvegia.

Tendenze e previsioni per il 2025

Secondo i dati pubblicati dalla Commissione europea la produzione di uova nel 2024 nell’Unione Europea dovrebbe attestarsi sui 6,664 milioni di tonnellate, con 6,042 milioni di tonnellate destinate al consumo. La percentuale di uova da incubazione sul totale è del 9,3%: la produzione lo scorso anno ha avuto variazioni significative rispetto all’anno precedente, con una riduzione delle uova incubate.

Per il 2025 rimane aperta la sfida rappresentata dalla lotta all’influenza aviaria, che continua a incidere sull’offerta globale di uova. Negli USA sono già stati abbattuti oltre 166 milioni di volatili, con un conseguente aumento dei prezzi che ha spinto gli americani partire dalla metà di marzo a rivolgersi al mercato europeo per sopperire alla carenza di produzione interna. Nonostante i tentativi di ricostituire gli allevamenti e l’aumento degli investimenti nella biosicurezza, potrebbe essere necessario attendere il 2026 per un pieno ritorno alla capacità produttiva in molti Paesi.

Intanto i prezzi europei delle uova nel 2025 sono leggermente diminuiti nelle primissime settimane, ma sono poi aumentati bruscamente, raggiungendo persino livelli record. Nella settimana 14 del 2025 sono

diminuiti leggermente rispetto alla settimana precedente, raggiungendo per la classe A una media UE di € 282/100 kg. Questo rappresenta un +5% rispetto al mese precedente, +27% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e +47% rispetto alla media storica degli ultimi cinque anni.

Ovviamente l’aumento dei prezzi è destinato a influenzare le scelte dei consumatori, nonostante si stia allargando la fascia di coloro che sono disposti a spendere un prezzo maggiore per uova da allevamenti alternativi, come quelli all’aperto o biologici, che sono percepite come opzioni più etiche e di qualità.

Inoltre bisogna considerare che il Regolamento (UE) 2024/1392 ha introdotto una nuova misura commerciale autonoma (ATM) per i prodotti ucraini fino al 5 giugno 2025. Nel 2024, il meccanismo di salvaguardia per le uova è stato attivato il 14 giugno 2024 e le importazioni per il resto dell’anno sono avvenute o con dazio pieno, oppure utilizzando contingenti tariffari erga omnes. Per il periodo 1 gennaio 2025 - 5 giugno 2025, il contingente FCFS 09.6727 per 9.662 tonnellate è stato aperto dal Regolamento (UE) 2024/1827 ed è stato esaurito il 12 febbraio 2025.

Sul mercato mondiale i prezzi statunitensi restano molto elevati rispetto agli altri, anche se sono in calo. Dopo un picco all’inizio dell’anno, i prezzi brasiliani stanno diminuendo, mentre quelli indiani sono in crescita. Parallelamente, il settore B2B registra un aumento della domanda per le forme trasformate, come polvere o miscele liquide, che permettono alle aziende di gestire meglio i costi e ottimizzare i processi produttivi.

Pulcini destinati alla produzione di uova in UE (1000)

▲ Figura 4 - Pulcini (in migliaia) immessi nel mercato tra il 2023 e i primi mesi del 2025 destinati alla produzione di uova. Fonte: Market Situation for Eggs 2025

Infine, si stanno verificando anche cambiamenti legislativi: alcuni Paesi, ad esempio, stanno pensando di rinviare l’attuazione di normative contro gli allevamenti in gabbia, nel tentativo di ridurre la pressione sui prezzi, anche se non mancano le polemiche. Il 2025 sarà quindi un altro anno cruciale per testare la resilienza del mercato delle uova, sia dal punto di vista dell’offerta, che del potere d’acquisto dei consumatori e della capacità di adattamento dell’industria.

Variazione dei prezzi delle uova di classe A in base al tipo di allevamento

▲ Figura 5 - Andamento settimanale del prezzo medio in UE delle uova di categoria A in base al tipo di allevamento. Fonte: Market Situation for Eggs 2025

Costo dei cereali e delle proteine nei mangimi rispetto al prezzo medio delle uova(€/100 kg)

▲ Figura 6 - Costo dei cereali e delle proteine nei mangimi rapportato al prezzo medio delle uova di categoria A (€/100 kg). Fonte: Market Situation for Eggs 2025

I CENTRI REGIONALI DELLA PRODUZIONE MONDIALE

DI

UOVA NEL 2023

Nel dicembre 2024 la FAO ha reso disponibili i dati aggiornati sulla produzione mondiale di uova per l’anno 2023, suddivisi per continente e per Paese. Queste statistiche consentono di analizzare in modo dettagliato la distribuzione geografica della produzione e i trend regionali più significativi.

➤ Hans-Wilhelm Windhorst Professore emerito, Università di Vechta, Germania

L’Asia guida la produzione globale di uova

Nel 2023 la produzione mondiale di uova ha raggiunto i 92,7 milioni di tonnellate1. L’Asia ha rappresentato da sola oltre il 62% del totale, con 57,9 milioni di tonnellate; seguono le Americhe con 18 milioni di tonnellate.

▲ Figura 1 - Popolazione mondiale e produzione globale di uova in base ai continenti nel 2023 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO)

Il confronto tra la distribuzione della popolazione globale e la produzione di uova (Figura 1) mette in luce importanti discrepanze: l’Africa, ad esempio, rappresenta il 18,3% della popolazione mondiale ma solo il 4,2% della produzione. L’Oceania mostra un trend simile, sebbene in misura minore. Al contrario, in Europa e America la produzione supera proporzionalmente la popolazione, a testimonianza di una maggiore intensificazione produttiva. Tra i dieci principali Paesi produttori di uova nel 2023, cinque si trovano in Asia, quattro nelle Americhe e uno in Europa.

La Figura 2 mostra che i tre Paesi più popolosi al mondo – Cina, India e Indonesia – hanno generato insieme il 48,6% del volume globale. La Cina si conferma leader incontrastata, anche se permangono dubbi sull’accuratezza

▲ Figura 2 - Contributo dei dieci Paesi leader nella produzione mondiale di uova nel 2023 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO)

1 I valori pubblicati per l'Europa sono incompleti poiché non esistono dati per la Francia e la Polonia. Le cifre utilizzate in questo articolo tengono conto anche della produzione dei due Paesi.

2 La concentrazione regionale è definita come la quota di alcuni Paesi nella produzione totale del continente.

dei dati ufficiali: informazioni non ufficiali indicano infatti che alcune province tendono a riportare cifre gonfiate all’ufficio statistico centrale per dimostrare un superamento degli obiettivi di pianificazione.

Concentrazione regionale2: forti differenze tra i continenti

Un’analisi della concentrazione regionale nei singoli continenti evidenzia forti disomogeneità (Figura 3). In Oceania il 98,6% della produzione è concentrato in cinque paesi. America e Asia superano entrambe il 90% nei primi dieci produttori. La concentrazione regionale in Europa e Africa è molto più bassa e la produzione è distribuita in modo più equilibrato, anche se un’analisi più dettagliata mostra che ci sono alcuni Paesi che rivestono un ruolo dominante in questi due continenti.

▲ Figura 3 - Concentrazione regionale della produzione di uova nei vari continenti nel 2023 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO)

Grado di concentrazione: un riflesso della dimensione della popolazione?

Analizzando più da vicino la concentrazione regionale nei singoli continenti, risulta evidente che essa riflette solo in parte, e non sempre, la distribuzione demografica.

In Oceania, per esempio, Australia e Nuova Zelanda producono il 90,4% delle uova ma ospitano solo il 70% della popolazione del continente. Papua Nuova Guinea, con una quota demografica significativa, pari a un quarto della popolazione del continente, contribuisce solo con il 5,2% alla produzione di uova, mentre le Figi, con una quota del 18,3% nella produzione, rappresentano solo il 2% della popolazione. È evidente che anche altri fattori rivestono

un ruolo in questo andamento. In Papua Nuova Guinea il basso livello di sviluppo economico è stato il fattore decisivo; nelle Figi, invece, ha avuto un peso economico l’industria turistica internazionale.

La Figura 4 documenta il grado di concentrazione per gli altri quattro continenti. In Asia le tre nazioni più popolose detengono il 77,3% della produzione e il 66% della popolazione continentale. Il Giappone, con il 4% della produzione di uova, presenta un surplus produttivo rispetto alla sua popolazione (2,6%), mentre il Pakistan mostra il fenomeno opposto con l’1,9% di produzione e il 5,3% della popolazione.

Nelle Americhe, USA, Brasile e Messico dominano sia per popolazione con il 66,1%, che per produzione di uova (72,6%). Gli Stati Uniti, che si trovano al primo posto, rappresentano circa un terzo della popolazione e il 36,2% della produzione, con un rapporto pertanto molto equilibrato. La situazione è simile in Brasile: 19,5% della popolazione e 18,9% della produzione. Il Messico spicca per l’elevato consumo pro capite (392 uova nel 2023) che spiega perché detenga il 17,5% della produzione

pur avendo solo il 12,5% della popolazione, mentre la Colombia, al quarto posto nella produzione con una quota del 5,6%, mostra uno sviluppo molto dinamico negli ultimi tre decenni, con una produzione di uova che è passata da 278.000 a oltre un milione di tonnellate in trent’anni. Con circa l’1% della popolazione mondiale e una quota simile nella produzione globale, il rapporto è risultato equilibrato. Con una popolazione di quasi 750 milioni di persone, l’Europa rappresenta il 9,2% della popolazione mondiale nel 2023, ma con 12,4 milioni di tonnellate costituisce il 13,4% della produzione globale. L’elevata efficienza dell’industria avicola – grazie a genetiche ad alta resa, mangimi di qualità e assistenza veterinaria competente –spiega il divario.

Dei dieci paesi leader, quattro si trovano in Europa orientale, tre in Europa meridionale e tre in Europa occidentale e centrale. La Russia, il paese più popoloso del continente con 144,8 milioni di abitanti (19,4%), ha prodotto 2,6 milioni di tonnellate di uova, ovvero il 21,8% della produzione totale, un rapporto abbastanza equilibrato. Negli altri Paesi, ad esclusione di Spagna e Ucraina, la

3 https://www.poultryworld.net/the-industrymarkets/market-trends-analysis-the-industrymarkets-2/spains-slow-but-steadyrecovery-after-cage-ban.

4 https://www.reuters.com/world/india/indias-odisha-state-culls-birds-after-avian-flu-outbreak-2024-08-25.

▲ Figura 4 – Contributo dei dieci Paesi leader alla produzione di uova del proprio continente di riferimento nel 2023 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO ed EUROSTAT)

quota di popolazione supera quella della produzione, con il divario maggiore osservato in Germania: l’11,3% della popolazione a fronte del 7,9% della produzione. Inoltre, mentre in Germania la produzione è diminuita, in Spagna è aumentata, grazie al passaggio da gabbie convenzionali a sistemi alternativi3. Da notare che i cinque Paesi principali rappresentano il 50,2% della produzione europea. L’Africa ha fatto registrato il gap più marcato: 18,3% della popolazione ma solo il 4,2% della produzione mondiale di uova. La causa di questo divario va ricercata nelle grandi differenze di sviluppo economico dei Paesi africani: 31 Paesi su 51 appartengono ai meno sviluppati. In nove dei dieci Paesi principali, inoltre, la quota della produzione risulta superiore a quella della popolazione: il divario è particolarmente evidente in Egitto, Sudafrica, Marocco e Algeria, ma anche in Nigeria, la nazione africana più popolosa con 213 milioni di abitanti. Questi cinque Paesi possono contare su un’industria delle uova efficiente, mentre negli altri predominano forme estensive di allevamento con razze di ovaiole meno produttive. Di conseguenza, nonostante la bassa concentrazione regionale complessiva (78,3%), i quattro Paesi leader rappresentano da soli il 53,3% della produzione totale, lasciando ai restanti 47 Paesi il 46,7%.

Sintesi e prospettive

Il confronto tra produzione globale di uova e popolazione nei dieci Paesi leader (Tabella 1) mostra rapporti molto variabili: calcolando il quoziente tra le due percentuali emergono alcune correlazioni interessanti.

Sebbene Cina e India avessero una popolazione simile nel 2023, la produzione di uova in Cina è stata quattro volte superiore: negli ultimi dieci anni, infatti, il numero di grandi aziende cinesi verticalmente integrate è aumentato notevolmente, spesso grazie a sussidi governativi. Tuttavia la produzione avviene ancora principalmente in aziende di medie dimensioni (inferiore a 50.000 galline), che probabilmente diventeranno sempre meno rilevanti. In India le grandi aziende con standard tecnologicamente elevati sono state poche e hanno servito principalmente le aree urbane. Nelle zone rurali prevalgono piccoli allevamenti domestici con predominanza di razze locali. Gli scarsi livelli di biosicurezza, inoltre, spiegano le ricorrenti epidemie di influenza aviaria4

■ Tabella 1 - Contributo dei dieci Paesi leader alla produzione mondiale di uova e alla popolazione mondiale nel 2023; dati in percentuale (fonte: calcoli dell’autore sulla base di dati UN e FAO).

In Messico e Indonesia, la quota nella produzione globale è stata doppia rispetto a quella nella popolazione. Va però considerato che la popolazione indonesiana è più del doppio rispetto a quella messicana. In entrambi i Paesi l’industria avicola si è sviluppata in modo molto dinamico: in Indonesia la produzione è cresciuta da 1,2 milioni di tonnellate nel 2013 a 6,5 milioni nel 2023 (+531%); in Messico nello stesso periodo è cresciuta da 2,5 a 3,2 milioni (+23%). In Messico dominano le aziende integrate verticalmente, con Proteina Animal che è tra le più grandi al mondo. In Indonesia la posizione di leader è coperta dal gruppo tailandese CP Charoen Pokphand Indonesia. In entrambi i Paesi le galline ovaiole sono allevate quasi esclusivamente in gabbie convenzionali, ma in Indonesia si notano segni di transizione verso sistemi alternativi. L’influenza aviaria è endemica in entrambi i Paesi.

La Tabella 1 mostra che il rapporto tra popolazione e produzione è equilibrato in Colombia. Le differenze sono contenute anche in Turchia e Brasile: entrambi gli Stati probabilmente aumenteranno in modo significativo la loro produzione di uova nei prossimi anni, grazie alla crescente domanda interna e a un maggiore orientamento verso l’export. In Russia, invece, si prevede un ulteriore calo della produzione. Poiché l’India dovrà aumentare la propria produzione nel prossimo decennio per soddisfare la crescente domanda pro capite e l’aumento della popolazione, la concentrazione regionale nella produzione globale di uova continuerà ad aumentare.

Bibliografia e approfondimenti

FAOSTAT: https://www.fao.org/faostat/en.

Windhorst, H.-W.: The forgotten continent: Patterns and dynamics of the African egg industry - Laying hen inventory and egg production. In: Zootecnica International 42 (2020), no. 9, p. 24-27.

Windhorst, H.-W.: The Champions League of the egg producing countries. In; Zootecnica International 43 (2021), no. 1, p. 26-29.

Windhorst, H.-W.: An insight into the Spanish poultry industry – Hen eggs. In: Zootecnica International 44 (2022), no. 6, p. 26-29.

Windhorst, H.-W.: The remarkable dynamics of the global poultry industry: 50 years in retrospective – Global egg production and trade. In: Zootecnica International 45 (2023), no. 6, p. 20 – 28.

Windhorst, H.-W.: Meat and eggs, 2012-2022: was it the decade of Asia? In: Pig Progress 40 (2024), no. 9, p. 6-10.

L’IMPORTANZA DELLA PULIZIA NEGLI ALLEVAMENTI DI TACCHINI

Nel corso della storia, l’essere umano ha sempre cercato di produrre più cibo seguendo e simulando i modelli naturali di crescita di piante e animali in condizioni controllate. Questi sforzi, nei diversi ambiti dell’agricoltura e dell’allevamento, si sono evoluti e sono migliorati per secoli. Tuttavia, l'importanza della pulizia e dell'ordine dell'ambiente è stata talvolta trascurata e dimenticata in alcune aziende avicole.

➤ Dr. Makan Hooshangi

Medico veterinario, specialista in gestione dei tacchini

La pulizia e l’armonia inducono calma, mentre al contrario lo sporco e il caos generano ansia e stress, come si può facilmente osservare nel comportamento degli animali allevati in aziende disordinate. Negli allevamenti avicoli –in particolare in quelli di tacchini riproduttori – si possono notare animali con piumaggio arruffato e spettinato, che manifestano comportamenti aggressivi. Negli allevamenti di riproduttori il lavoro quotidiano comprende attività varie e talvolta molto complesse. Un ambiente sporco e polveroso influisce sicuramente sia sugli animali sia sui lavoratori: non bisogna dimenticare che oltre alla salute fisica, anche la salute mentale è una questione importante che può essere compromessa in tali condizioni. Il fatto è che in allevamenti disordinati i lavoratori non riescono a raggiungere prestazioni ottimali: in primo luogo a causa di problemi fisici (causati ad esempio dalla respirazione di polvere, ecc.), in secondo luogo perché nessuno ama lavorare in un ambiente buio,

sporco e polveroso. Ciò influirà inevitabilmente sulla loro motivazione e, giorno dopo giorno, sulle loro prestazioni, con un conseguente calo della produttività aziendale. Nessuno sarebbe soddisfatto di una simile situazione: né gli animali, né i lavoratori, né i proprietari dell’azienda. Gli allevamenti di tacchini riproduttori sono solitamente polverosi a causa della lunga durata dei cicli produttivi, delle inseminazioni artificiali settimanali, dei bagni di sabbia quotidiani, della gestione delle chiocce. Inoltre, possono esserci ulteriori fattori che contribuiscono ad aumentare la polverosità dell’ambiente: la situazione può peggiorare, ad esempio, se i tacchini appartengono a linee genetiche medie.

Una cattiva ventilazione e una scarsa gestione della lettiera sono tra i fattori principali che rendono l’ambiente troppo polveroso per essere gestito. Per questo motivo è fondamentale affrontare il problema alla radice.

Dedicare due ore al giorno alla pulizia e all’organizzazione del capannone e dell’azienda consente di mantenerla sempre ordinata e pulita, garantendo così il benessere sia degli animali che del personale. Inoltre, lavorare in un ambiente pulito e ordinato è più piacevole e favorisce

sicuramente la produttività e l’efficienza. In un ambiente del genere, inoltre, si riducono i rischi biologici e si migliorano le condizioni sanitarie. Mantenere pulita e ordinata la struttura può essere molto semplice se si dispone di un buon programma giornaliero scritto, che include sia le attività di routine, sia i compiti di pulizia. Alcune di queste attività di pulizia sono semplici e rapide, come l’uso di una spazzola o di un panno. Pulire gli abbeveratoi, le luci, i nidi, le ventole, i sistemi oscuranti, il pavimento, le attrezzature, ecc., risulta davvero molto semplice se viene fatto ogni giorno. In alcune aziende è invece preferibile utilizzare un programma settimanale, adattato alle condizioni dell’azienda e del personale: provando diversi piani, sarà possibile individuare quello più adatto nel giro di qualche settimana. È importante ricordare però che anche i programmi migliori devono essere periodicamente rivisti e modificati per migliorarne l’efficienza.

In un allevamento di tacchini riproduttori è fondamentale eseguire le operazioni al momento giusto e secondo il programma. Ad esempio, durante il periodo di ovodeposizione, è essenziale fornire acqua e mangime puliti e freschi al mattino e alla sera. Inoltre, alcune operazioni giornaliere producono molta polvere, come la gestione delle chiocce, la manutenzione della lettiera, i bagni di sabbia, ecc. Pertanto, le attività di pulizia devono essere sincronizzate con queste operazioni. Alcuni compiti di pulizia possono essere programmati al mattino o alla sera: ad esempio, pulire gli abbeveratoi due volte al giorno, alle 07:00 e alle 17:00, migliora significativamente lo stato di salute degli animali e la produzione di uova.

La pulizia del serbatoio dell’acqua può essere effettuata una volta al giorno alle 06:00. L’idea di fondo è quella di pulire e organizzare subito dopo che qualcosa si è sporcato o impolverato, oppure prima del suo utilizzo. In presenza di una procedura programmata, la pulizia diventa semplice e veloce, e poiché fa parte di una routine organizzata, i lavoratori la eseguono automaticamente, rapidamente, con competenza e con il minimo dispendio energetico.

In Tabella 1 è riportato un esempio di programma giornaliero delle attività in un allevamento di tacchini riproduttori durante il periodo di ovodeposizione, utile per creare una propria versione del programma quotidiano.

■ Tabella 1 – Esempio di programma giornaliero in periodo di ovodeposizione (il programma è solo un esempio riferito a condizioni specifiche e non può essere applicato ad altre situazioni).

Orario Attività principali

05:00 - Organizzazione delle docce e degli indumenti

06:00 - Accensione delle luci dell’allevamento

- Pulizia del serbatoio dell’acqua e preparazione dell’acqua fresca

- Pulizia dei nidi e dei tappetini

07:00 - Avvio dei distributori di mangime (o riempimento manuale)

- Pulizia degli abbeveratoi

- Apertura dei nidi

08:00 - Raccolta uova

- Pulizia del cortile e dell’esterno

09:00 - Raccolta uova

- Manutenzione della lettiera (se necessaria)

10:00 - Raccolta uova

- Pulizia dei sistemi oscuranti

- Pulizia generale e organizzazione della struttura

11:00 - Raccolta uova

- Pulizia delle docce del personale

12:00 - Raccolta uova

- Pulizia delle ventole

13:00 - Raccolta uova

- Pulizia della sala servizi

14:00 - Raccolta uova

- Pausa pranzo

15:00 - Raccolta uova

- Chiusura dei nidi

16:00 - Pulizia e riempimento dei distributori di mangime

- Pulizia dei tappetini dei nidi (in caso di nidi manuali)

- Apertura dei nidi

17:00 - Raccolta uova (senza espulsione)

- Pulizia degli abbeveratoi

18:00 - Raccolta uova

- Pulizia delle docce e lavaggio degli indumenti

19:00 - Raccolta uova

- Chiusura dei nidi

20:00 - Spegnimento delle luci

21:0004:00 - Controlli orari dell’allevamento

Il programma riportato in Tabella 1 appartiene a un’azienda avicola di cinque acri, con 6.000 tacchini riproduttori e nidi manuali, in cui lavorano otto operai dalle 08:00 alle 16:00 e due operatori nel turno notturno dalle 16:00 alle 08:00. Tutti i compiti di routine, comprese le inseminazioni artificiali, le vaccinazioni, ecc., sono svolti dal personale dell’azienda.

Come si può notare, quasi tutte le attività sono programmate per essere eseguite quotidianamente, così ogni operazione richiede solo 10-15 minuti: pulire un abbeveratoio, per esempio, richiede solo 20-30 secondi se viene fatto ogni giorno, mentre la pulizia di un abbeveratoio trascurato per una settimana richiede almeno 5 minuti! La pulizia

dei sistemi oscuranti richiede 10 minuti se effettuata quotidianamente con un semplice piumino, ma se trascurati per un mese, serviranno strumenti aggiuntivi e almeno due ore di lavoro.

In ambienti puliti e ordinati, le persone tendono a rispettare di più le regole. Oltre ad aver creato un ambiente sereno e favorevole alla concentrazione dei lavoratori, vengono trasformati compiti estenuanti in semplici routine a basso dispendio energetico, eseguite automaticamente. Inoltre, in tali condizioni, è lecito aspettarsi una maggiore osservanza delle procedure e dei regolamenti aziendali da parte del personale, il che, come sappiamo, è un fattore decisivo negli allevamenti di tacchini riproduttori.

OTTIMIZZARE LA NUTRIZIONE

DEI BROILER MODERNI

Considerazioni chiave per la formulazione della dieta e la produzione di mangime.

Introduzione

Un elemento chiave per ottenere delle performance ottimali nei broiler è il miglioramento genetico. Gli investimenti in tecnologia, infrastrutture e capitale umano nei programmi di miglioramento dei pedigree consentono di ottenere miglioramenti continui e costanti dei tassi di crescita, dell’efficienza alimentare, della qualità delle carni e del benessere a livello dei broiler. Anche le considerazioni relative all’ambiente, alla gestione, alla salute e all’alimentazione sono fondamentali per il successo della produzione commerciale, per esprimere il pieno potenziale genetico degli animali. Quando si considera il ruolo della nutrizione nella gestione del broiler, in continua evoluzione e miglioramento, la proteina bilanciata (BP) e la granulometria del mangime sono caratteristiche fondamentali. Oltre a incidere sulla produttività, una BP inadeguata può anche influire pesantemente sulla redditività economica a causa dei potenziali effetti negativi sull’assunzione di mangime, sulla conversione, sul tasso di crescita e sui tratti della carcassa. Un’altra considerazione importante, oltre al profilo

■ Tabella 1Profilo proteico bilanciato per broiler*.

* Specifiche nutrizionali broiler Aviagen, 2022

nutrizionale della dieta, è la granulometria del mangime. Un’adeguata BP e un’appropriata forma e dimensione delle particelle del mangime sono fondamentali per ottenere delle performance ottimali.

Formulazione della proteina bilanciata

Proteina bilanciata

Il processo di formulazione per i broiler accetta il concetto di BP, il che significa che un insieme di amminoacidi essenziali digeribili (dEAA) viene considerato in relazione alla lisina digeribile (dLys). Usando il profilo BP, i nutrizionisti possono modificare l’apporto proteico mantenendo lo stesso rapporto di amminoacidi nelle varie situazioni di produzione e condizioni di mercato. Il profilo BP raccomandato da Aviagen® (Tabella 1) è il risultato di una meticolosa ricerca sperimentale e sul campo; pertanto, dovrebbe essere una pratica standard per ottenere buone performance biologiche dei broiler.

I broiler moderni rispondono molto bene alla BP, che è il fattore principale per ottenere performance ottimali. Pertanto, rispettare durante il processo di formulazione i livelli di dLys e i rapporti dEAAs-dLys raccomandati; ciò è essenziale per i broiler per ottimizzare l'utilizzo delle

Età di alimentazione - giorni 0-10 11-24 25-39

proteine e raggiungere gli obiettivi di performance per la crescita, l'efficienza alimentare e le componenti della resa della carcassa. Una BP adeguata si ottiene usando una varietà di fonti proteiche vegetali o animali e amminoacidi sintetici. Attualmente sono disponibili molti amminoacidi sintetici per i mangimi da broiler, oltre a metionina, lisina, treonina e triptofano.

La Tabella 2 riporta delle diete a base di mais per broiler risultanti da un esercizio di formulazione senza materie prime alternative e con e senza L-Valina, L-Arginina e L-Isoleucina. In generale, quando si formula una dieta usando ingredienti convenzionali senza materie prime alternative, l’integrazione di questi amminoacidi sintetici è necessaria per ottenere una BP ottimale; altrimenti, livelli subottimali di qualsiasi amminoacido essenziale possono determinare uno squilibrio nel profilo aminoacidico, che può compromettere le performance.

Se questi amminoacidi sintetici e le materie prime alternative non sono disponibili, il sistema di formulazione a costo minimo cerca di raggiungere i loro limiti inferiori adottando proteine intatte da altri ingredienti. Di conseguenza, la proteina grezza (CP%) potrebbe essere aumentata per rispettare la BP raccomandata. Una CP% più elevata potrebbe comportare un aumento dell’inclusione di farina di soia nelle diete con conseguenti rischi potenziali,

ovvero problemi di salute intestinale e scarsa qualità della lettiera, che sono dannosi per la salute e il benessere degli animali. In caso di indisponibilità di L-Valina, L-Arginina e L-Isoleucina, l’uso di fonti alternative di materie prime proteiche (es. farina di girasole, farina di colza, piselli, proteine di patate, mais essiccati con solubili [DDGS] da distillerie, ecc.) può aiutare a ridurre la CP% e quindi la dipendenza dalla farina di soia (vedere Tabella 3).

Influenza della struttura del mangime

Il tasso di crescita dei broiler aumenta nel tempo. Di conseguenza, la prima settimana di vita è sempre più importante in relazione all’intero ciclo di crescita. I primi giorni di vita sono caratterizzati dal rapido sviluppo dei sistemi gastrointestinale, immunitario e cardiovascolare, oltre alla crescita scheletrica e alla formazione delle piume. Pertanto, è essenziale fornire agli animali l’energia e i nutrienti necessari per soddisfare il loro fabbisogno e ottenere performance ottimali nella prima settimana. A tal fine, è necessario considerare la forma del mangime e la dimensione delle particelle per massimizzare l’assunzione iniziale del mangime.

■ Tabella 2 - Diete a base di mais per broiler risultanti da un esercizio di formulazione con e senza L-Valina, L-Arginina e L-Isoleucina e senza materie prime alternative.

a base di mais e farina di soia

Aminoacidi digeribili

Diete

■ Tabella 3 – Diete a base di mais per broiler risultanti da un esercizio di formulazione senza L-Valina, L-Arginina e L-Isoleucina, con e senza materie prime alternative.

Diete a base di mais e farina di soia

Componente

Aminoacidi digeribili

Metionina + Cisti(e)ina

Forma del mangime e dimensione delle particelle

In generale, nel periodo Starter (fino a 10 giorni di età) sono idonei lo sbriciolato o i mini-pellet setacciati, massimizzando le particelle di dimensioni prossime ai 2 mm, preferite dai pulcini. Il periodo dagli 11 ai 18 giorni dovrebbe passare gradualmente dallo sbriciolato o dal minipellet setacciato al pellet; per questo motivo, le forme di mangime più adatte sono i mini-pellet (più lunghi di quelli dello Starter), lo sbriciolato grossolano o il pellet tagliato corto, massimizzando le particelle di dimensioni vicine ai 3 mm, che gli animali preferiscono in questo intervallo. Dopo 19 giorni, i pellet rappresentano la forma di mangime preferita, principalmente con particelle di dimensioni superiori ai 3 mm. Ulteriori dettagli sulle texture dei mangimi sono riportati in Tabella 4 È essenziale minimizzare le particelle fini nelle mangiatoie in tutte le diete, con un massimo del 10% di particelle sotto 1 mm. La ricerca dimostra che ogni aumento del 10% delle particelle fini (<1 mm) comporta una riduzione di 40 g (0.09 lb) di peso corporeo a 35 giorni. Pertanto, una buona qualità dello sbriciolato/pellet è essenziale. Uno sbriciolato o un pellet di scarsa qualità possono comportare una riduzione dell’assunzione di mangime, con conseguente riduzione delle performance biologiche. Inoltre, è necessario prestare molta attenzione in allevamento alla gestione della distribuzione del mangime per ridurre al minimo il deterioramento fisico dello sbriciolato e del pellet.

I mangimi in sbriciolati e pellettati presentano importanti vantaggi rispetto alla presentazione in farina. Tra questi rientrano l’aumentata assunzione di mangime, l’eliminazione della segregazione e dell’alimentazione selettiva, la riduzione dello spreco di mangime e la riduzione del dispendio energetico associato all’alimentazione. Tuttavia, la pellettatura è una fase costosa nella produzione dei mangimi, per cui l’alimentazione in farina sta diventando sempre più interessante.

Per valutare adeguatamente i pro e i contro dell’alimentazione in pellet o farina, è necessario tenere presenti ulteriori considerazioni di mercato. A causa della volatilità e dell’imprevedibilità dei mercati e degli elevati costi di produzione (es. materie prime, carburanti e manodopera), i produttori di broiler sono alla ricerca di opportunità di risparmio. La Figura 1 dimostra che le performance dei broiler (accrescimento medio giornaliero [g] dei broiler maschi fino a 2.5 kg) rispondono meglio alla BP che all’energia metabolizzabile (ME). In effetti, la BP è il componente principale della formulazione che determina le performance dei broiler moderni; pertanto, a seconda dei target aziendali e delle attuali situazioni di mercato, si potrebbero trovare opportunità di risparmio riducendo la ME e aumentando la BP. Tuttavia, occorre considerare le risposte della presentazione in pellet o farina a diversi livelli di ME.

Per quanto riguarda il peso vivo (kg) nei broiler alimentati con farina, le ricerche interne di Aviagen riportano una risposta significativa a diversi livelli di ME. In particolare, una ME inferiore alle raccomandazioni Aviagen riduce

Età Tipo di mangime Forma del mangime e dimensione

0-10 giorni Starter

Sbriciolato setacciato diametro 1.5-3.0 mm o

Mini-pellet diametro 1.6-2.4 mm lunghezza 1.5-3.0 mm

11-18 giorni

19-24 giorni

24 giorni - fine ciclo

Crescita (di solito si tratta della prima consegna di mangime di crescita)

Crescita

Finissaggio

significativamente il peso vivo. La Figura 2 mostra un esempio con animali di 39 giorni. La stessa ricerca sui broiler alimentati con pellet non riporta una risposta a diversi livelli di ME; in particolare, livelli di ME inferiori e superiori a quelli raccomandati da Aviagen non influiscono in modo significativo sul peso vivo. Pertanto, a differenza della presentazione in farina, somministrare pellet con una ME ragionevolmente inferiore a quella raccomandata da Aviagen non riduce la risposta biologica degli animali, risultando molto probabilmente in un’opportunità di risparmio sui costi.

Riepilogo

Quando si considera la BP per il processo di formulazione del mangime, è necessario seguire i livelli di dLys e i rapporti dEAAs/dLys raccomandati; ciò è essenziale per i broiler per raggiungere gli obiettivi di crescita, efficienza alimentare e resa dei componenti della carcassa. L’uso di materie prime alternative come fonte di proteine e/o l’adozione di amminoacidi sintetici come L-Valina, L-Arginina e L-Isoleucina sono necessari per formulare la BP raccomandata e ridurre la dipendenza dalla farina di soia. Anche la forma corretta del mangime e la dimensione consigliata delle particelle sono essenziali per massimizzare l’assunzione di mangime e, quindi, le performance. Lo sbriciolato setacciato, lo sbriciolato grossolano e il pellet nei periodi starter, crescita e finissaggio sono le forme di mangime preferite perché minimizzano le particelle fini. La presentazione in pellet, a differenza della farina, consente di ridurre ragionevolmente la ME sotto le raccomandazioni Aviagen senza compromettere il peso vivo e potrebbe rappresentare un’opportunità di risparmio sui costi.

■ Tabella 4 –Forma del mangime e granulometria consigliata in base all’età nei broiler.

Mini-pellet diametro 1.6-2.4 mm lunghezza 4.0-7.0 mm

Pellet diametro 3.0-4.0 mm lunghezza 5.0-8.0 mm

Pellet diametro 3.0-4.0 mm lunghezza 5.0-8.0 mm

▲ Figura 1 – Accrescimento medio giornaliero (g) dei broiler maschi fino a 2.5 kg in risposta a diversi livelli di ME e BP (espressa come livello di lisina digeribile). Il gruppo sottoposto al trattamento con ME e BP al 100% fa riferimento alle raccomandazioni di Aviagen.

▲ Figura 2 – Peso vivo (g) di broiler di 39 giorni alimentati a farina in risposta a diversi livelli di ME e BP nella dieta (espressa come livello di lisina digeribile). Il gruppo sottoposto al trattamento con ME e BP al 100% fa riferimento alle raccomandazioni di Aviagen.

Riproduttori e Incubatoi

Riproduttori

Guida internet

ADM Animal Nutrition Italy S.r.l. it.support@wisium.com

www.admanimalnutrition.com

Agritech commerce@agritech.it www.agritech.it

Albitalia infotecniche@albitalia.com www.albitalia.com

Albors info@albors.it www.albors.it

Ali Lohmann info@lohmann.it www.alilohmann.com

Arion Fasoli info@arionfasoli.com www.arionfasoli.com

Aviagen info@aviagen.com www.aviagen.com

Aviagen Turkeys Ltd turkeysltd@aviagen.com www.aviagenturkeys.com

Aza International info@azainternational.it www.azainternational.it

Babolna TETRA info@babolnatetra.com www.babolnatetra.com

Barbieri Belts info@barbieri-belts.com www.barbieribelts.com

Biochem bertarelli@biochem.net www.biochem.net

Big Dutchman big@bigdutchman.de www.bigdutchman.com

Biolab 2000 biolabvr@tiscalinet.it www.biolab2000.it

Carfed International Ltd carfed@carfed.co.uk

Carfed International Ltd Italy carfed@carfed.it www.carfed.it

Chick Farm Europe info@chickeurope.com www.novogen-layers.com

Cizo info@cizo.it www.cizo.it

Clerici Gino S.r.l. info@clerici.it www.clerici.it

Cobb Europe info@cobb-europe.com www.cobb-vantress.com

Codaf info@codaf.net www.codaf.net

Corti Zootecnici S.r.l. info@cortizootecnici.com www.cortizootecnici.it dsm-firmenich stefano.zappa@dsm-firmenich.com www.dsm-firmenich.com

Elanco italia_elanco@elanco.com www.elanco.com

EuroTier eurotier@dlg.org www.eurotier.com

Facco Poultry Equipment facco@facco.net www.facco.net

FIEM fiem@fiem.it www.fiem.it

FierAgricola Verona fieragricola@veronafiere.it www.fieragricola.it

FierAvicola info@fieravicola.com www.fieravicola.com

Gasolec sales@gasolec.com www.gasolec.com

Giordano Global info@giordanoglobal.com www.giordanoglobal.com/it/

Hendrix Genetics info@hendrix-genetics.com www.hendrix-genetics.com

Hubbard contact.emea@hubbardbreeders.com www.hubbardbreeders.com

Hy-line info@hylineitalia.com www.hyline.com/italian

Impex Barneveld BV info@impex.nl www.impex.nl

Intracare info@intracareitaly.com www.intracare.nl

Lallemand animalitaly@lallemand.com www.lallemandanimalnutrition.com

Lubing System info@lubing.it www.lubingsystem.com

Marel info.poultry@marel.com www.marel.com/en/poultry

Mbe Breeding Equipment info@mbefabriano www.mbefabriano.it

Meyn sales@meyn.com www.meyn.com

MSD Animal Health S.r.l. www.msd-animal-health.it

Newpharm info@newpharm.it www.newpharm.it

Officine Meccaniche Vettorello luciano@officinevettorello.it www.officinevettorello.com

Petersime N.V. info@petersime.com www.petersime.com

Riva Selegg info@rivaselegg.com www.rivaselegg.com

Royal Pas Reform info@pasreform.com www.pasreform.com

Roxell info@roxell.com www.roxell.com

Reventa info.reventa@munters.de www.reventa.de

Sacco S.r.l. info@saccosystem.com www.saccosystem.com

Schropper office@schropper.at www.schropper.at

Ska ska@ska.it www.ska.it

Sime-Tek info@sime-tek.com www.sime-tek.com

Space info@space.fr www.space.fr

Specht Poultry Equipment www.specht-germany.com info@specht-germany.com

Sperotto info@sperotto-spa.com www.sperotto-spa.com

Tezza tezza@tezza.it www.tezza.it

TPI-Polytechniek info@tpi-polytechniek.com www.tpi-polytechniek.com

Valli info@valli-italy.com www.valli-italy.com

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VDL Agrotech info@vdlagrotech.nl www.vdlagrotech.com

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Vencomatic Group B.V. info@vencomaticgroup.com www.vencomaticgroup.com

Vétoquinol Italia italy_ascor@vetoquinol.com ascor.vetoquinol.it

Victoria victoria@victoria-srl.com www.incubatricivictoria.com

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