Zootecnica | Rivista avicola - Marzo 2025

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BONES AND MEAT:

A MADRID UN CONVEGNO SU

ALIMENTAZIONE E SVILUPPO

SCHELETRICO DEL POLLO

LE PROTEINE DERIVANTI DA

INSETTI SONO UN’OPZIONE

SOSTENIBILE PER LE DIETE

DEGLI AVICOLI?

OCEANIA, IN CALO L’APPORTO

ALLA PRODUZIONE MONDIALE

DI CARNE NONOSTANTE LA NOTEVOLE DINAMICA

Editore

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EDITORIALE

La domanda che mi sento rivolgere più spesso è: “come sei finita nel settore avicolo?”. Esiste una sola risposta: grazie all’incontro con Lucio Vernillo.

Sono arrivata nella redazione di Zootecnica International vent’anni fa e, all’epoca, non conoscevo neanche la differenza tra un broiler e una gallina ovaiola, ma poco importava, perché nei primi anni mi sono occupata esclusivamente di amministrazione. Con il tempo, però, ho iniziato a immergermi nella materia, a interessarmi e, infine, ad appassionarmi a questo mondo.

Lucio ha creduto in me, affidandomi mansioni sempre diverse e di crescente responsabilità, fino a farmi diventare il suo braccio destro. Il mio lavoro è passato da un ruolo dietro le quinte a uno in prima linea; abbiamo iniziato a partecipare insieme a fiere, convegni, visite ad allevamenti, abbiamo incontrato i nostri clienti e ho conosciuto di persona molti protagonisti del settore.

Lucio credeva profondamente nel valore dei rapporti umani e io attribuisco loro la stessa importanza. In effetti è stato un mentore non soltanto dal punto di vista professionale: mi ha trasmesso un amore incondizionato per la vita e per ogni forma di bellezza, dalla natura all’arte, dalla musica alle relazioni umane.

Oggi, forte del suo insegnamento, proseguo il cammino che ha tracciato, con la stessa passione e onestà. Nel libro che ha scritto per i suoi ottant’anni “Dioniso, ovvero l’alchimia della vita”, diceva: “Un giorno sarà lei a proseguire Zootecnica”. Quel giorno è arrivato. Voglio che Lucio sia orgoglioso di me e di tutti i miei collaboratori. Questo è il primo numero che mi vede nel ruolo di Direttrice Responsabile: un nuovo logo e un nuovo layout segnano l’inizio di un rinnovato impegno a consolidare e far crescere Zootecnica come punto di riferimento per gli operatori del settore avicolo, grazie alla fiducia e al contributo di clienti e lettori, storici e nuovi.

➤ Marianna Caterino
LOHMANN

MARZO 2025

CA

4 6 14 18 24 30

IN MEMORIAM

In ricordo di Lucio

ATTUALITÀ

PRIMO PIANO

Lohmann Brown compie 40 anni! Il lancio sul mercato della gallina ovaiola Lohmann Brown

REPORTAGE

Bones and meat: a Madrid un convegno su alimentazione e sviluppo scheletrico del pollo

DOSSIER

Le proteine derivanti da insetti sono un’opzione sostenibile per le diete degli avicoli?

FOCUS

Il settore avicolo europeo e italiano nel 2024

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40 44 48 49

MARKETING

Oceania, in calo l’apporto alla produzione mondiale di carne nonostante la notevole dinamica

TECHNICAL COLUMN

Come valutare il riempimento del gozzo

MARKET GUIDE

AGENDA GUIDA INTERNET

IN RICORDO DI LUCIO

➤ Daria Domenici, giornalista

Il 7 dicembre scorso è scomparso Lucio Vernillo. La redazione di Zootecnica International è rimasta orfana non solo del suo editore e direttore responsabile, ma anche di un’importante figura di riferimento dell’avicoltura italiana.

Lucio aveva intrapreso da giovanissimo il proprio percorso lavorativo in questo campo, studiando e facendo pratica per sette anni prima in un’azienda olandese e successivamente in una americana, entrambe operanti nel settore della selezione di razze avicole. Nel 1974 iniziò a lavorare con lo zio, proprietario di Zootecnica International, impresa che rilevò nel 1980.

Da allora l’attività di Lucio Vernillo non si è mai fermata: animato da una grandissima passione e da un impegno instancabile, avrebbe voluto lavorare -

★ Fieravicola 2011, Lucio con Lara Naldini (a sinistra, all'epoca redattrice della rivista) e Marianna Caterino

Lucio Vernillo in uno scatto della figlia Denise ★

come amava spesso ripetere - fino a 100 anni. In mezzo secolo di attività le riviste, edite in italiano, inglese e russo, sono cresciute e hanno raggiunto nuovi lettori sparsi in tutto il mondo, offrendo uno sguardo puntuale sui progressi ottenuti dall’avicoltura italiana e internazionale.

Vogliamo ricordare Lucio con il suo immancabile cappello, come un amante non solo del lavoro, ma della vita stessa: inguaribile ottimista, era convinto che le energie vitali di ognuno dialogassero con quelle degli altri, per creare legami e rapporti sociali, destinati a durare per sempre. Le numerose e variegate amicizie che lo hanno accompagnato per tutta la vita, così come il suo profondo amore per la musica - soprattutto per l’organo, strumento che per molti anni ha suonato nella splendida basilica fiorentina di San Miniato a Monte, dove ha ricevuto l’ultimo saluto da parte di chi lo amava - hanno costellato la sua esistenza di affetti e soddisfazioni.

Gli insegnamenti di Lucio, la sua dedizione al lavoro e il suo straordinario entusiasmo non andranno perduti: seguendo il solco da lui tracciato, su di essi costruiremo nuovi traguardi.

★ Lucio all'organo della Basilica di San Miniato al Monte

ALLEVAMENTO AL FEMMINILE, IL CONTRIBUTO

DELLE DONNE NEL SETTORE ZOOTECNICO

Istituzioni e associazioni di categoria si sono confrontati per tracciare la strada verso un settore zootecnico più inclusivo.

Si è svolto presso l’Azienda Agricola Risaia del Duca l’evento conclusivo del progetto “Allevamento al Femminile,” un’iniziativa di Zoetis Italia che si propone di celebrare e dare visibilità al contributo delle donne nel settore zootecnico. Il progetto ha raccontato le storie di otto protagoniste, tra allevatrici e veterinarie attive in Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, che, attraverso il loro impegno, stanno contribuendo a rendere l’allevamento un settore sempre più sostenibile e innovativo. Il settore agricolo italiano sta vivendo una trasformazione significativa: oggi, secondo Coldiretti, il 28% delle aziende agricole è a guida femminile, con quasi 200.000 donne imprenditrici. Tuttavia, nonostante questa crescita, le donne continuano a confrontarsi con stereotipi, pregiudizi e barriere culturali che limitano il pieno riconoscimento e la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nel comparto zootecnico. In tale contesto, “Allevamento al Femminile” rappresenta una piattaforma per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che accompagnano la partecipazione femminile nel settore, e su come questa possa stimolare un’evoluzione verso pratiche più inclusive e orientate all’innovazione.

L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti delle principali associazioni di categoria, che hanno animato una tavola rotonda sul ruolo delle donne nel settore agricolo e zootecnico. Al confronto hanno preso parte Sonia Alvisi, Consigliera di Parità della Regione Emilia-Romagna, Giovanna Trambajolo, Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, Claudio Bovo, Direttore di ARAER, Lara Sanfrancesco, Direttrice di Unaitalia, Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano ed Elena Miguel, Business Unit Director Livestock, Zoetis.

Durante l’evento, sono stati premiati otto esempi di eccellenza femminile, che con il loro impegno e la loro competenza, stanno trasformando il settore zootecnico e contribuendo al suo progresso, confermando l’importanza del ruolo delle donne nell’allevamento e nella zootecnia.

Ecco i nomi delle donne premiate:

• Andreina Melli: allevatrice di Reggio Emilia, gestisce l’azienda di famiglia dedicata alla produzione di Parmigiano Reggiano.

• Lucia Zubiani: allevatrice di Guastalla (RE), con oltre 23 anni di esperienza nella conduzione dell’azienda familiare.

• Elena Dorighi: veterinaria di Noceto (PR), esperta in buiatria.

• Valeria Harper: veterinaria di Modena, specializzata nella gestione degli allevamenti di galline ovaiole.

• Francesca Grapelli: giovane veterinaria di Moglia (MN), affermata nel settore suinicolo.

• Nazzarena Piccinelli: veterinaria di Brescia (BS), con una solida carriera nell’allevamento di ruminanti e suini.

• Adriana Busi: allevatrice di Borgo San Siro (PV), alla guida dell’azienda agro-zootecnica familiare, specializzata nella produzione di latte e nell’allevamento di bovini.

• Sonia Falappa: veterinaria e allevatrice di Filottrano (AN), con un’esperienza ventennale nel settore avicolo.

“Con il progetto Allevamento al Femminile, siamo orgogliosi di aver messo in luce il contributo delle donne in un comparto tradizionalmente dominato dalla presenza

Con

il progetto Allevamento al Femminile, siamo orgogliosi di aver messo in luce il contributo delle donne in un comparto tradizionalmente dominato dalla presenza maschile

maschile”, ha dichiarato Carmelo Lombardo, Amministratore Delegato di Zoetis Italia. “Il settore zootecnica in passato è sempre stato quasi esclusivamente maschile”, gli ha fatto eco Sonia Alvisi Consigliera di Parità Effettiva Regione Emilia-Romagna, “ma con il tempo sempre più donne si stanno affermando. Con quasi 200.000 imprenditrici attive in campagna, di cui 11.041 in Emilia-Romagna, il 28% delle aziende

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agricole in Italia oggi è a guida femminile, una realtà che sta trasformando in maniera profonda il settore. Non è certo una percentuale paritaria, ma già così l’impegno delle donne ha portato innovazione nel settore, oltre ad un’ulteriore e maggiore attenzione per la sostenibilità e la responsabilità sociale, l’educazione ambientale e alimentare.”

Il sistema Pad Climate LUBING è fatto completamente in plastica. Viene usato in tutte le situazioni nelle quali si necessita un sistema ad alta efficienza.

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ATTUALITÀ

TIMBRATURA UOVA IN ALLEVAMENTO, DEROGHE FINO AL 30 NOVEMBRE 2025

Il 7 novembre 2024 è stato pubblicato il nuovo decreto ministeriale che reca Disposizioni sulla stampigliatura delle uova e recepisce il regolamento delegato (UE) 2023/2464 del 17 agosto 2023.

Il regolamento modifica le norme di commercializzazione delle uova e prevede che la stampigliatura debba essere effettuata nel luogo di produzione, quindi in allevamento, pur contemplando la possibilità per gli Stati Membri di prevedere delle deroghe.

In Italia il nuovo decreto ministeriale definisce delle deroghe in via transitoria, fino al 30 novembre 2025, accogliendo la raccomandazione della Conferenza Stato-Regioni di prevedere un congruo periodo per l’adeguamento da parte dei produttori. Fino al 30 novembre 2025, dunque, saranno esentate dall’obbligo di timbratura le uova che provengono da allevamenti con meno di 50 galline, le uova prodotte in allevamenti che hanno in essere un contratto di conferimento, di trasferimento o di vendita di tutta la produzione, con uno o più centri d’imballaggio, in cui sia verificabile il sistema di allevamento adottato e, infine, le uova prodotte in allevamenti direttamente collegati al proprio centro di imballo.

“La timbratura delle uova in allevamento dà maggiori certezze sia alle aziende che ai consumatori sulla tracciabilità delle uova e quindi sulla sicurezza alimentare, per questo da sempre sosteniamo questa pratica e la adottiamo in molti casi volontariamente nelle nostre filiere, fin da prima dell’introduzione dell’obbligo” dichiara Ruggero Moretti, Presidente del Comitato Uova di Unaitalia. “Accogliamo con favore, dunque, il nuovo decreto ministeriale ma con l’auspicio che, superata la fase transitoria delle deroghe, si possano ridefinire le condizioni complessive del quadro di commercializzazione delle uova nella direzione della piena trasparenza e garanzia di tracciabilità. Nel frattempo, come Unaitalia, continueremo a supportare gli allevatori nel percorso di transizione, garantendo loro il supporto e il know-how necessari per rafforzare le garanzie al mercato e ai consumatori”.

Fonte: Unaitalia

BREEDAZA IL SISTEMA

DI RAZIONAMENTO PER RIPRODUTTORI

ED OVAIOLE

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GIORDANO PRESENTA IL NUOVO SISTEMA

HCS+ PROLIFE

L’azienda italiana Giordano, che opera con il marchio Giordano

Global, ha presentato il sistema

HCS+ ProLife durante la fiera

Eurotier di Hannover.

HCS+ ProLife è il sistema unico e brevettato al mondo che offre un’alimentazione mirata con acqua potabile fresca sia nell’incubatoio che durante il trasporto dei pulcini. Il sistema HCS+ ProLife è stato sviluppato in stretta collaborazione con l’incubatoio Lagerwey BV, parte del gruppo tedesco EW, CIQ Consultancy e Van Ravenhorst Carrosseriebouw di Barneveld. I box del sistema HCS+ sono dotati di canaline per il mangime e l’acqua potabile. Il sistema HCS+ Prolife è l’unico al mondo che offre acqua potabile fresca all’interno della cassa, mentre quasi tutti i fornitori offrono acqua all’esterno della cassa. L’acqua fluisce attraverso un sistema di tubi semplice e controllato dalla pressione, nella cassa superiore, per poi passare nelle casse sottostanti secondo il principio del vassoio di marmo. Le canaline di scolo dell’acqua vengono riempite in modo controllato per permettere ai pulcini di abbeverarsi. Ovviamente, l’acqua viene offerta solo quando la luce nell’incubatoio è accesa.

La combinazione tra la durata della luce e l’offerta di acqua garantisce che la quantità di microbatteri nell’acqua rimanga entro standard considerati accettabili. Il sistema

HCS+ ProLife può essere applicato in quasi tutte le schiuditoie esistenti applicandovi minime modifiche. Gli

accorgimenti necessari una tantum sono l’installazione di tubi per l’acqua nella parte superiore dell’incubatoio e il posizionamento di strisce luminose a LED sulle pareti laterali/schermi. Per drenare l’acqua in eccesso che fuoriesce dalla cassa inferiore, è necessario realizzare uno scarico nel pavimento dell’incubatoio, se non è già presente. Fortunatamente la maggior parte degli schiuditoi è già dotata di questa struttura.

Le casse sono state progettate seguendo le dimensioni standard di tutte le casse esistenti sul mercato - HCS+ ProLife [60x40 cm].

Oltre alle cassette, Giordano fornisce anche un vassoio portauova abbinato. Se lo si desidera, questo vassoio può essere posizionato alternativamente tra le cassette. Dopo la schiusa, i pulcini cadono attraverso il vassoio nella cassa sottostante, dove hanno accesso diretto a cibo e acqua fresca. I gusci delle uova rimangono principalmente sul vassoio. Naturalmente, spetta ai clienti scegliere il metodo tradizionale, in cui le uova vengono collocate nelle cassette, oppure la schiusa su vassoi speciali.

Oltre a fornire il sistema HCS+ ProLife, Giordano è in grado di supportare i clienti con tutti i consigli tecnici necessari per la corretta conversione degli schiuditoi. Quest’ultima si applica anche a qualsiasi adeguamento dell’automazione dell’incubatoio, se necessario.

Il sistema HCS+ ProLife offre ai clienti la soluzione per implementare l’alimentazione precoce nell’incubatoio esistente, con investimenti molto contenuti. Per ulteriori informazioni su HCS+ ProLife, visitate il nostro sito web www.giordanoglobal.com/product/egg-handling/hcsprolife o inviate una e-mail con le vostre domande a sales@ giordanoglobal.com.

GIORJAno

La prevenzione dei patogeni con l'aiuto di probiotici a base di Bacillus

Nella moderna gestione degli allevamenti è fondamentale mantenere gli animali in salute. La prevenzione è più efficiente e meno costosa del trattamento delle patologie. I probiotici sono parte integrante delle strategie utilizzate per migliorare la salute degli animali.

lprobiotici rappresentano una soluzione naturale e sostenibile e, in avicoltura, sono ormai una parte integrante dei programmi di prevenzione dei patogeni. Per le loro caratteristiche, i prebiotici a base di Bacillus spp. sono particolarmente adatti all'uso nei mangimi per broiler e tacchini.

Infatti, le loro spore, metabolicamente dormienti, sono in grado di resistere agli stress ambientali, compreso il pelleting.

I probiotici contenenti Bacillus spp. sono in grado di migliorare la salute degli animali e possono potenziare la prevenzione delle malattie mediante diversi meccanismi d'azione. Aiutano la formazione di un biofilm che protegge i villi intestinali, esercitano un meccanismo di inibizione competitiva nei confronti dei patogeni, producono batteriocine e sono in grado di modulare il sistema immunitario.

Recenti studi di Chr. Hansen (ora Novonesis) hanno chiarito e dimostrato il ruolo complementare dei prebiotici contenenti Bacillus spp. nella riduzione del rischio di infezioni da Salmonella:

1. Bacillus subtilis crea un biofilm protettivo sopra gli enterociti - una barriera protettiva contro i patogeni.

Cartman (Cartman et al. 2008) ha dimostrato che, nell'intestino, le spore di Bacil/us sono in grado di germinare e diventare organismi vitali. Il lavoro di

Figura1. Bacil/ussubtilissullasuperficiedei villie nelcontenutointestinale.

ricerca ha, infatti, comprovato che le spore di Bacillus subtilis, somministrate per via orale, sono in grado di germinare all'interno del tratto intestinale dei polli. Per questo motivo, la somministrazione continua di un prebiotico a base di Bacillus subtilis può aiutare ad ottenere benefici persistenti.

Bacil/us subtilis è transitorio ...

Bacillus subtilis colonizza l'epitelio intestinale (Figura 1).

Konieczka P., et al. (2018 ), con il supporto del laboratorio di Chr. Hansen lnnovation, ha condotto uno studio (fluorescence in situ hybridisation (FISH)) per analizzare l'organizzazione spaziale e la formazione di biofilm da parte di Bacillus subtilis. Il lavoro è stato condotto su campioni di intestino prelevati da sei broiler. La Figura 1 mostra una fluorescenza biancastra sull'apice dei villi intestinali, così come una luminescenza a livello del contenuto intestinale. Ciò dimostra la presenza transitoria di Bacil/us subtilis nell'intestino, vivi e capaci di moltiplicarsi nel lume e nel contenuto intestinale.

e nel posto giusto per compiere la sua azione

La Figura 1 mostra che Bacillus subtilis è in grado di colonizzare l'apice dei villi, una delle parti più sensibili e delicate dell'epitelio intestinale. La buona funzionalità dei villi consente l'adeguato assorbimento dei nutrienti. Patogeni, come C. perfringens, E. coli, Salmonella possono compromettere l'efficienza della mucosa. Creando un microfilm di copertura, Bacil/us subtilis può apportare i seguenti benefici:

Crea il giusto ambiente per rendere più efficienti le batteriocine.

Alcune specie di Bacillus producono in abbondanza batteriocine, i ceppi di Bacillus subtilis selezionati da Chr. Hansen sono in grado di produrre batteriocine come bacillibactina, fengicina, micosubtilina e surfactina che inibiscono la crescita dei patogeni Gram negativi e Gram positivi.

Crea il giusto ambiente per una attività di inibizione competitiva.

Durante la loro moltiplicazione i Bacilli producono e rilasciano diversi enzimi nel tratto intestinale. Questi enzimi agiscono sulle porzioni insolubili o indigeribili degli alimenti, degradandole in frazioni più piccole prontamente assorbibili da parte degli enterociti. Si migliora così l'efficienza alimentare e si riduce la disponibilità di nutrienti per i batteri patogeni (Clostridium spp., E. coli, Salmonella spp.).

2. Bacillus subtilis agisce come un immunomodulatore

Il tratto gastrointestinale agisce sia da barriera immunitaria, sia da enorme superficie assorbente. I probiotici possono modificare la forma e la struttura dell'intestino (altezza dei villi, profondità delle cripte) e possono influenzare il numero delle cellule mucipare. Il 70% del sistema immunitario del pollo è localizzato a livello gastrointestinale.

Uno studio recente, con infezione sperimentale da C. perfringens, ha valutato l'espressione di un gene responsabile della produzione di citochine pro-infiammatorie in broiler alimentati con mangime contenente un probiotico (GalliPro Fit), rispetto a un gruppo di controllo. Lo studio comprendeva gruppi di animali infettati sperimentalmente e non infettati. Il probiotico stimola la risposta immunitaria. Il gruppo di animali trattato con GalliPro Fit (prebiotico contenente tre ceppi di Bacillus) ma non infettato sperimentalmente non ha mostrato espressione dei geni per la produzione di citochine pro-infiammatorie. Il gruppo trattato con GalliPro Fit e infettato sperimentalmente ha, invece, mostrato una significativa espressione delle citochine intracellulari (Figura 2). In conclusione, se necessario, il sistema immunitario reagisce meglio e più velocemente negli animali trattati con GalliPro Fit.

3. Il probiotico può ridurre la colonizzazione intestinale da parte di S. Enteritidis.

Salmonella Typhimurium, S. Enteritidis e S. Heidelberg sono i sierotipi prevalenti nei casi di tossinfezione alimentare nell'uomo. Le Salmonelle possono contaminare le uova attraverso il guscio durante o dopo l'ovodeposizione, oppure prima della deposizione nel caso in cui la Salmonella abbia colonizzato l'apparato riproduttore. In uno studio recente, il gruppo di animali infettati sperimentalmente con S. Enteritidis e trattati con GalliPro Fit ha mostrato una significativa riduzione del numero di animali colonizzati da Salmonella (2 settimane post infezione), rispetto al gruppo di controllo infettato, ma

non trattato. Il probiotico aveva già dimostrato in vitro la capacità di inibire la crescita delle Salmonelle. Ora questa proprietà viene confermata anche in vivo. Ridurre la colonizzazioneintestinaleda parte delle Salmonelle consente di ridurre il rischio di contaminazione degli organi interni (ovidutto compreso) e di escrezione fecale, con una conseguente riduzione del rischio di contaminazione delle uova.

Indagare più a fondo il potenziale dei probiotici.

L'utilizzo di GalliPro Fit (prebiotico contenente tre ceppi selezionatidiBaci//us),all'interno di un programmadi prevenzione dei patogeni, aiuta a proteggere i villi, la mucosa intestinale e la capacità dell'intestino di assorbire i nutrienti. I probiotici contenuti in GalliPro Fit, inoltre, competono coi patogeni per lo spazio e per i nutrienti e rilasciano batteriocine che inibiscono la crescita dei patogeni stessi. I probiotici contenuti in GalliPro Fit producono e rilasciano enzimi nel lume int estinale, questi enzimi migliorano la disponibilità di nutrienti per gli animali e, al tempo stesso, riducono il substrato disponibili per la crescita dei patogeni. GalliPro Fit può contribuire a migliorarela risposta immunitaria degli animali, riducendo il rischio di contaminazione del tratto intestinale da parte di Salmonella, riducendo il rischio di contaminazione delle carni di pollo e delle uova. Dopo anni di controverse discussioni, prove scientifiche dimostrano che stiamo solo iniziando a capire il potenziale dei prebiotici nella produzione avicola. I meccanismi d'azione recentemente scoperti confermano che i probiotici potranno avere un ruolo sempre più importante all'interno di adeguati programmi di prevenzione dei patogeni.

Figura2 • Espressionedellecitochinein baseal cambiamento dellamediadel FoldChange(PCR).

LOHMANN BROWN MPIE 40 ANNI!

Il lancio sul mercato della gallina ovaiola LOHMANN BROWN

La produzione di uova bianche o marroni è determinata dalle preferenze dei consumatori, così era solo questione di tempo prima che LOHMANN lanciasse sul mercato una nuova gallina ovaiola rossa.

Il fatto che questa decisione fosse assolutamente giusta allora è evidente più che mai oggi. Infatti le uova marroni rappresentano attualmente il 50% del mercato globale delle uova, con una domanda in costante aumento sia nei Paesi dove prima non erano dominanti, sia in quelli in cui le uova marroni sono sempre state le preferite

...e presente ...

Ad appena sette anni dall'inizio dei programmi di selezione genetica LOHMANN e dall'introduzione della gallina ovaiola bianca LOHMANN LSL (LOHMANN Selected Leghorn), i genetisti della LOHMANN, dopo un intenso lavoro di miglioramento genetico, sono riusciti ancora una volta a proporre con successo la gallina ovaiola LOHMANN BROWN.

I distributori LOHMANN hanno apprezzato questa offerta e hanno introdotto la LOHMANN BROWN nei propri mercati, dove è stata accolta con molto favore. Un'azienda di selezione genetica che garantiva alte performance sia per le ovaiole bianche sia per quelle rosse consentiva di rispondere in modo flessibile alla domanda del mercato delle uova.

In breve tempo LOHMANN BROWN ha iniziato a conquistare gli emergenti mercati di uova marroni in tutti i continenti. Ad oggi la LOHMANN BROWN resta imbattuta grazie alle sue caratteristiche eccezionali.

Elevata e costante performance di deposizione

Peso ottimale delle uova

Alta resistenza alla rottura del guscio fino alla fine del periodo di deposizione

Alta qualità interna ed esterna delle uova ...

... queste sono le caratteristiche straordinarie della LOHMANN BROWN che garantiscono una produzione di uova marroni altamente redditizia.

Dopo 40 anni di intenso e incessante lavoro di selezione, la LOHMANN BROWN è la leader indiscussa tra le galline ovaiole rosse in Europa e nel mondo intero e non si intravede la fine di questa storia di successo.

Grazie a una selezione e a una ricerca meticolose, LOHMANN è in grado di offrire le migliori galline ovaiole, capaci di affermarsi brillantemente nei mercati più diversi.

Questo è particolarmente evidente nella LOHMANN BROWN, che è diventata ora più mai un vero e proprio jolly, specialmente dopo la suddivisione delle linee in base alla dimensione delle uova richieste dal mercato:

Per la maggior parte dei mercati che richiedono uova di dimensioni medio-grandi, di circa 63 grammi.

LOHMANN BROWN-LITE

Per soddisfare la domanda di uova medie da parte di mercati che non richiedono uova grandi e che vogliono un'ovaiola efficiente con un basso indice di conversione alimentare. Il peso delle uova è di circa 7,5-2 grammi inferiore rispetto alla Classic.

LOHMANN BROWN-EXTRA

Per mercati che pagano un prezzo significativamente più alto per uova Led extra-large.

Questa flessibilità nell'offerta di prodotti, che nessun'altra azienda di selezione genetica offre, è la base del nostro slogan: "// giusto uovo per ogni mercato".

Quando la LOHMANN BROWN è stata introdotta nel mercato, in quasi tutti i Paesi produttori di uova era predominante il sistema di allevamento in gabbia. Con il continuo cambiamento e la diversificazione dei sistemi di allevamento in alcuni mercati, gabbia, voliera, terra o free-range, è apparso subito evidente che le ovaiole LOHMANN BROWN si trovavano a proprio agio in qualsiasi sistema di allevamento.

La loro forza risiede nella capacità di adattarsi a tutti i sistemi e a tutte le condizioni ambientali. Le loro prestazioni si basano sulla flessibilità nell'assunzione di mangime, su un efficiente indice di conversione mangime/uova prodotte esu un comportamento calmo ed equilibrato, in particolare sulla loro eccezionale attitudine al nido.

Fedeli al motto LOHMANN:

"La giusta go Ilino per ogni sistema".

Molte grazie

La LOHMANN BROWN è conosciuta in tutto il mondo come la gallina ovaiola più efficiente per la produzione di uova marroni di alta qualità con un'eccellente resa in termini di massa dell'uovo.

Un sentito ringraziamento a tutti gli allevatori di ovaiole che da 40 anni sono cresciuti rimanendo fedeli alla nostra LOHMANN BROWN, raggiungendo prestazioni di altissimo livello in tutto il mondo.

Oltre alle due linee LOHMANN BROWN e LOHMANN LSL, altri prodotti LOHMANN si sono aggiunti nel corso degli ultimi 65 anni.

Con un totale di 75 linee genetiche provenienti da un'unica fonte, LOHMANN BREEDERS rappresenta l'azienda di selezione genetica con la più alta biodiversità in tutto il mondo.

LOHMANN è /'uovo

Piccoli passi diventano pietre miliari Eliminazione dell'odore di pesce

La causa dell'odore di pesce nelle uova marroni era un difetto genetico di tutte le razze di ovaiole rosse, che si verificava in circa il 5-70% delle uova se le galline venivano alimentate con precursori della TMA (trimetil-ammina), ad esempio presente nella farina di colza.

Gli scienziati LOHMANN attraverso un test genetico hanno eliminato il problema, in tal modo la LOHMANN BROWN è stata la prima gallina ovaiola al mondo priva di odore di pesce nelle uova marroni.

BONES AND MEAT: A MADRID UN CONVEGNO SU ALIMENTAZIONE

E SVILUPPO SCHELETRICO DEL POLLO

Si è svolto a Madrid alla fine di ottobre il convegno dal titolo

“Bones and meat: craft the ultimate broiler carcass!”: due giornate dedicate all’alimentazione dei broiler e alla qualità della loro carcassa, organizzate da Zinpro alla presenza di numerosi clienti provenienti da svariati Paesi europei, segno della capillare presenza dell’azienda sul mercato avicolo.

➤ Luigi Montella, Medico veterinario

Al convegno di Madrid il 26 e il 27 ottobre sono intervenuti relatori di caratura internazionale e specialisti della materia, che al termine di ciascuna relazione si sono messi a disposizione del pubblico, che ha partecipato con grande interesse, per chiarire e approfondire alcuni dei temi trattati. I temi del convegno sono stati suddivisi in due giornate: la prima dedicata all’alimentazione del broiler, la seconda alla qualità della carcassa del pollo.

Il 26 ottobre ha aperto i lavori la relazione di Kyle Venter, Innovation Manager di Neuro Livestock Research (NLR), Sudafrica, che ha trattato la digeribilità del calcio allo scopo di fare chiarezza sull’argomento, fornendo utili indicazioni sul suo utilizzo.

Il calcio, infatti, è un elemento fondamentale nell’alimentazione: nel broiler è possibile notare problemi scheletrici, con conseguenti zoppie, spesso imputabili a una crescita veloce durante la quale lo scheletro non ossifica abbastanza velocemente. Si stima che tra il 2 e

il 6% dei soggetti sia colpito da questa condizione, che ha conseguenze sul benessere dei gruppi e che causa anche danni economici. Una delle possibili cause pare legata al fatto che ancora oggi spesso si formula la dieta basandosi sul calcio totale invece che su quello digeribile, influenzando così la disponibilità del fosforo (P), che ad esso è direttamente collegato. Per questo motivo è importante ottimizzare le formulazioni nella dieta sia di calcio che di fosforo. Venter è partito dalla considerazione che il calcio è un elemento piuttosto economico, che si reperisce facilmente sul mercato ed è per questo motivo che si assiste frequentemente a una sua presenza in eccesso nella dieta rispetto alle reali necessità del pollo. Lo studioso sudafricano ha rilevato che il 72% dei campioni di mangime commerciale da lui analizzati mostrava un eccesso di calcio, che superava mediamente del 20% quello necessario. Questa eccessiva presenza di calcio rappresenta un problema poiché influisce su diversi fattori, come il fosforo, le proteine, i consumi idrici e, di conseguenza, anche la qualità della lettiera.

Studi di campo mostrano le conseguenze deleterie delle varie concentrazioni di Ca sulla digeribilità: per ogni eccesso di calcio dello 0,1%, si nota un significativo calo della digeribilità del fosforo.

Un eccesso di calcio altera anche la digeribilità del fitato in maniera proporzionale. L’acido fitico ha diversi gradi di stabilità quando forma complessi con vari minerali e la capacità di legami con le varie materie prime (ABC: acid bindig capacity) varia moltissimo: è minima in cereali e proteine, mentre è elevata nel calcio e nelle premiscele. Nell’assorbimento del calcio inoltre giocano un ruolo la pepsina e il pH e la capacità legante sopra menzionata (ABC) influisce anche sulla digeribilità della proteina grezza, che risulta assai maggiore a 21 giorni rispetto a 7. È altresì noto che eccessi di calcio nella dieta peggiorano l’assorbimento dei grassi, coi quali saponificano, e che tale effetto peggiora ulteriormente coi grassi saturi. Diminuisce, di conseguenza, l’energia metabolizzabile, poiché una quota dei grassi diviene indigeribile, ma diminuisce anche la digestione degli amminoacidi. Anche la qualità della lettiera viene compromessa da un

Il calcio è un elemento fondamentale nell’alimentazione

eccesso di calcio, poiché a un aumento di quest’ultimo corrisponde un’accresciuta acquosità delle deiezioni, che causano umidità della lettiera e un conseguente aumento delle pododermatiti.

Dal punto di vista commerciale, si è notato che il peso del pollo è influenzato negativamente sia da bassi che da alti livelli di calcio, ma sono gli eccessi ad avere conseguenze più gravi, con peggioramento della conversione.

Alla luce di queste evidenze, Kyle Venter ha sottolineato l’importanza di ottimizzare il calcio nella dieta, per evitare di pagarne un uso sconsiderato con una riduzione delle performance del pollo. Come già successo in passato con il fosforo, che anni fa era calcolato solo sul totale mentre poi si è iniziato a valutare il P disponibile, la stessa cosa deve oggi avvenire con il Ca, che deve essere quindi valutato in base alla sua digeribilità, ovvero dCa. Tale compito non è facile, sia per il basso costo del calcio, sia per la capacità di adattamento del broiler, che ne limita l’assorbimento in caso di eccesso. È difficile anche determinare la presenza di dCa in ogni singola materia prima, anche se recentemente sono state elaborate metodiche per una sua valutazione. Le fonti di calcio (e la loro qualità) non sono tutte uguali; il calcare in una dieta standard Aviagen mais soia fase grower ammonta, ad esempio, al 73% di tutto il Ca analizzabile,

ma la sua digeribilità, in base alla granulometria, è assai diversa. Se misura mediamente 0,5 mm è digeribile al 71%, mentre se è di soli 0,149 mm non supera il 38%, anche se entrambe le formule dichiarano 0,64 di Ca da carbonato. Si comprende bene, quindi, che la presenza di uno stesso livello nella formula non significa che esso venga assimilato allo stesso modo. Inoltre, la dimensione delle particelle di Ca ha anche una notevole influenza sulla digeribilità del P presente nella dieta. In questo caso l’aggiunta di fitasi, con qualsiasi dimensione di particelle di Ca, apporta un indubbio incremento del P digerito.

Il calcio solubilizza velocemente, ha una capacità di scindere il fitato, favorendone l’idrolizzazione. Un ampio studio teso a valutare la presenza di P fitinico nella dieta, la percentuale di Ca da calcare, quella di Mg contenuto nel calcare e la solubilità dinamica del calcare, ha evidenziato l’assorbimento del Ca e del P come fortemente dipendenti dalla presenza di fitasi. Allo stesso modo, prove su mangimi per broiler formulati in diverse aree geografiche hanno evidenziato come, a fronte di percentuali di Ca stimate allo stesso livello (0,65), di fatto la quota di Ca digeribile (dCa) variava da 0,43 in una tipica dieta mais soia e farine di carne, a 0,35 con mais soia e girasole, a 0,33 con frumento crusca e soia, a soli 0,27 con crusca di riso e soia.

Anche la tipologia e qualità delle fitasi utilizzate, inoltre, influenzano la quota di Ca assorbito, che sia a lenta, media e alta solubilizzazione. Aumentare il dosaggio delle fitasi, inoltre, ad esempio da 500 a 2000 FTU, aumenta la velocità idrolitica del substrato.

Recenti studi, infine, mostrano l’influenza che la velocità di solubilizzazione del Ca e il dosaggio degli enzimi fitasici hanno sulla digeribilità di Ca e P. Tutte le tipologie di carbonato esaminate traevano vantaggio dalla presenza

di fitasi, che ne aumentava l’assorbimento, anche se un vantaggio maggiore si notava nelle forme di Ca a lento assorbimento. In questa prova l’aumento del dosaggio di fitasi da 1000 a 2000 FTU ha dato dei vantaggi, ma verosimilmente non tali da giustificarne il costo in formula. Dunque, si può affermare che l’eccesso di Ca nella dieta ha una notevole influenza sulla digeribilità di altri nutrienti, soprattutto quella del fitato, ma anche di talune proteine e minerali. Oggi sono disponibili dati per valutare la quota di Ca digeribile (dCa) a livello commerciale; formulare usando come riferimento dCA e dP è utilissimo per diminuire i problemi scheletrici del pollo, migliorandone le performance. Occorre inoltre evitare interazioni tra fitato e Ca, sia dal punto di vista economico che della sostenibilità.

La prof.ssa Roselina Angel dell’Università del Maryland, USA, ha focalizzato la sua relazione sullo scheletro del pollo e sulla sua crescita, in relazione alle ultime linee guida e alle esperienze dal campo, in modo da valutare l’utilizzo del Ca digeribile (dCa) nelle formulazioni e le conseguenti rese economiche.

Il pollo odierno ha avuto uno sviluppo estremo, rispetto a quello di mezzo secolo fa, dovuto prevalentemente al miglioramento genetico. La Ross, ad esempio, stima per i prossimi quattro anni un aumento di peso annuale di 40-45 grammi, ma anche un miglioramento di conversione, resa della carcassa, resa di fesa e gambe.

Oggi occorre considerare che, rispetto al pollo originario, longilineo e dalla postura eretta, quello odierno appare piegato più in avanti, anche a causa delle imponenti masse muscolari del petto. Lo sviluppo scheletrico del pollo inizia

a livello embrionale, grazie ai minerali presenti in tuorlo e albume, ma anche, ovviamente, nel guscio: tanto che a fine incubazione, mentre altri minerali del tuorlo (P, Zn, Fe e Cu) sono oramai esauriti, il calcio aumenta, proprio perché è stato assorbito dal guscio. Infatti, se valutiamo la presenza di minerali nel guscio prima e dopo l’incubazione, osserviamo un calo del 30-35%.

La velocità di mineralizzazione nel pulcino, una volta schiuso, diventa velocissima, soprattutto nei primi 10-14 giorni (corrispondenti a circa 220 grammi di peso) per raggiungere poi un plateau. Le ceneri delle ossa scheletriche, ancora immature, vanno aumentando di quasi l’1% ogni giorno, a dimostrazione della veloce mineralizzazione; tra i 10 e i 24 giorni di vita la mineralizzazione, espressa come percentuale di ceneri, non supera il 2% al giorno.

Se vogliamo migliorare la digeribilità del Ca, occorre considerare che ogni vertebrato ha nella sua storia evolutiva un controllo omeostatico dell’assorbimento di Ca: bisogna

Lo sviluppo scheletrico del pollo inizia a livello embrionale, grazie ai minerali presenti in tuorlo e albume, ma anche, ovviamente, nel guscio

dunque accertarsi che il Ca analizzabile e quello della dieta corrispondano e valutare anche l’interazione tra Ca e acido fitico, l’efficienza della fitasi e la digeribilità del fosforo, come pure quella del Ca nella maggior parte dei nutrienti della dieta. Vanno pertanto usati valori di dCa (Ca digeribile) ed è necessario predire tali valori nelle partite acquistate, facendo test veloci in mangimificio. Se siamo a conoscenza delle richieste e dei valori di dCa, dobbiamo validare tali dati con prove di digeribilità e successive rese. Sono stati fatti studi usando una stessa partita di carbonato, onde evitare differenze legate alla variabilità della materia prima, valutando Ca, P e fitato, raccogliendo poi i digesta ileali per determinare dCa e dP per ogni trattamento. Si è infine considerato come livello ottimale di dCa e dP il livello di ceneri nelle ossa. I primi studi su questo tema avevano già dimostrato che il Ca viene fornito sempre in eccesso nel mangime e che il dogma di 2:1 Ca:P è errato, poiché il pollo ha bisogno solamente di ciò che può usare, ovvero dCa e dP, per questo motivo i livelli totali analizzati non hanno alcun significato. Utilizzando propriamente dCa e dP, gli studi recenti mostrano che si può diminuire drasticamente l’assunzione e, conseguentemente l’escrezione, di fosforo. Già in passato l’industria aveva diminuito l’assunzione di P passando da 13,2 grammi per kg di peso vivo a 12,1 grazie all’uso di fitasi, facendo diminuire l’escrezione di P da 5,9 a 5,6 g/kg peso vivo.

Oggi, usando formulazioni con dCa e dP, insieme alle dosi di fitasi di ultima generazione, è possibile diminuire fino a 8,1 l’assunzione e fino a 2,5 l’escrezione di P per kg di peso vivo: un calo davvero significativo, con importanti risvolti ambientali. In prove di campo, formule basate su Ca totale e dP valutati su dati standard, rispetto ad altre, basate su dCa e dP e analizzate sulle materie prime, mostrano a 37 giorni rispettivamente un peso di 2,703 e 2,799 grammi, con relative conversioni di 1,457 e 1,403. Pertanto dCa e dP diminuiscono il costo del mangime per kg peso vivo con un calo stimato in USA del 17% per kg; contestualmente aumentano anche le ceneri dell’osso, segnale di un migliore utilizzo dei minerali, e migliorano le condizioni della lettiera. Infine, secondo la prof.ssa Angel, è fondamentale aiutare la mineralizzazione dello scheletro nel corso delle prime due settimane di vita, stimando la quota di calcio digeribile nel carbonato. Fondamentale sarà quindi la scelta della fonte di calcio e del dCa che ne deriva, sia per le performance, che per l’economia, che per la sostenibilità.

Il prof. Michael Kidd dell’Università dell’Arkansas, USA, è intervenuto sull’importanza degli amminoacidi nella formulazione delle diete del broiler. L’industria americana, storicamente focalizzata sulle performance e sulla resa in fesa, ha implementato la nutrizione, utilizzando principalmente la lisina, ma anche altri aminoacidi sono importanti, come treonina, valina, istidina, così come acquistano crescente importanza aspetti come la loro densità e la presenza di zinco. Negli ultimi 35 anni la conversione del pollo è passata da 3,5 a

1,75, a fronte di un peso a parità di età che è passato da 2 a 3 kg. Si stima che entro il 2050 il peso del broiler arriverà a 3,25 e la conversione scenderà a 1,50: questo significa che un pollo che raggiungeva i 2,27 kg a 53 giorni nel 1988, nel 2050 li raggiungerà in 35.

In questo processo gli amminoacidi (AA) svolgono un ruolo fondamentale e in particolare, dopo il primo aminoacido limitante – secondo la regola del “barile di Liebig” che stabilisce che la crescita è regolata dalla disponibilità dell’elemento più scarso, anziché di quello più abbondante –acquistano importanza gli altri aminoacidi.

La diverse materie prime ne contengono quantità differenti, come è possibile vedere nella formula: in una dieta mais pannello soia il quarto AA limitante è la valina, mentre in una a base sorgo pannello soia è l’arginina. Si tratta pertanto di una situazione complessa: per fare un esempio, ridurre la proteina grezza in una dieta a base mais comporta una maggiore richiesta di leucina e una sua carenza causa problemi di impiumamento e deambulazione nel broiler. Un corretto rapporto istidina:lisina migliora le rese, diminuisce la conversione e anche le lesioni plantari; al contempo anche le rese del pettorale maggiore minore migliorano. Pare inoltre che l’istidina abbia un effetto di protezione della barriera dermica, se somministrata in fase grower

Prove di campo su diete starter, grower o finisher, con livelli crescenti di lisina e di zinco, dimostrano che con livelli alti di entrambi si registrano maggior peso, migliore

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conversione e minori miopatie a carico del pettorale. Anche un’associazione Mn e Zn migliora le performance, con minore mortalità e minori miopatie.

Concludendo, ci troviamo di fronte a muscoli pettorali del pollo sottoposti a sempre maggior pressione. L’industria deve quindi cercare un equilibrio tra gli aminoacidi nella dieta, rivalutando anche la quota dei minerali, e tenendo conto della variabilità dei mercati delle materie prime. Per valutare gli effetti di queste scelte bisogna avere un costante monitoraggio della filiera, facendo uno score accurato e ripetuto al macello.

A chiusura della prima giornata del convegno è intervenuta la dott.ssa Cibele Torres, nutrizionista Zinpro, che ha parlato delle interazioni tra macro e micro minerali, spiegando come possano rappresentare un problema ma anche una soluzione.

La dott.ssa Torres suggerisce di passare a una formulazione a 5 fasi, ritenendo sostanzialmente che utilizzare 60 ppm di fosforo sia sufficiente a soddisfare le richieste del pollo moderno, sia in termini di performance che di sviluppo scheletrico. Lo scopo del complesso di minerali Zinpro® Availa® Zn è principalmente quello di favorire l’ossificazione durante le prime due settimane di vita, come si evince dal residuo di ceneri tibiali, in prove eseguite con livelli fino a 80 ppm. La somministrazione dopo i 17 giorni di vita favorisce le rimanenti performance, mediamente con l’1,4% in più di peso, -4,4 punti di conversione e 2,6% di resa in fesa. A conferma del migliore assorbimento dei minerali, si rileva anche una diminuzione significativa nell’escrezione di fosforo (-30%) e zinco (-19%).

Altre prove con Zinpro Availa Zn usato nella fase starter durante i primi giorni di vita, evidenziano un aumento della lunghezza dei villi intestinali, il che significa un migliore assorbimento delle materie prime e dei minerali, così importanti durante questi giorni, in cui l’osso è sottoposto

Ci troviamo di fronte a muscoli pettorali del pollo sottoposti a sempre maggior pressione. L’industria deve quindi cercare un equilibrio tra gli aminoacidi nella dieta, rivalutando anche la quota dei minerali

a uno sviluppo tumultuoso. Tale vantaggio si riflette a fine ciclo con un peso maggiore, una migliore conversione e maggiori ceneri tibiali. Ulteriore vantaggio, come sopra già riportato, è inoltre una diminuzione del fosforo escreto (circa 10% in meno) e con resa in fesa migliore, rispetto ad altri prodotti contenenti zinco solfato. Ricordiamo anche che lo zinco, oltre a rivestire un ruolo nell’ossificazione, riduce altresì gli effetti dell’infiammazione, favorisce la sintesi proteica e controlla i meccanismi ossidativi, prevenendo disturbi muscolari. In linea con gli altri relatori, la Torres sottolinea l’influenza negativa del calcio malamente gestito sul rilascio dello zinco inorganico dalle materie prime. È dunque fondamentale che i nutrizionisti si attivino in questo senso per controllare l’idrolizzazione del fitato: in questo modo le diete diventeranno più economiche, evitando l’aggiunta di fosforo, costoso e inquinante. In tal modo lo zinco derivante dalle materie prime sarà disponibile ed esiste evidenza che esso sia sufficiente a soddisfare le richieste del broiler.

Da sinistra: Kyle Venter, Michael Kidd, Roselina Angel, Cibele Torres ★

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LE PROTEINE DERIVANTI DA INSETTI

SONO

UN’OPZIONE SOSTENIBILE PER LE

DIETE DEGLI AVICOLI?

La sostenibilità comprende tre diverse componenti (l’ambiente, le questioni etiche e la solidità economica) e qualsiasi strategia adottata dall’industria avicola necessita di essere considerata sotto questi aspetti.

Gli insetti sono spesso considerati una fonte proteica sostenibile per le produzioni avicole. Il loro contributo all’economia circolare e alla riduzione dell’impronta di carbonio ambientale ne sono una testimonianza. La produzione di insetti su piccola scala è relativamente semplice, ma la produzione commerciale sarà sempre difficoltosa perché, salvo poche eccezioni, i costi per la realizzazione di questi impianti produttivi sono alti. Inoltre, la richiesta d’energia per poter gestire impianti di produzione intensiva di insetti risulta elevata. Per poter trasformare gli insetti in un mangime accettabile, è necessario un processo di lavorazione che risulta molto dispendioso in termini di energia. Utilizzare flussi di materiale economico di scarto come mangime sarà rischioso in termini di sicurezza alimentare e prospettive economiche di produzione, quindi la vera sostenibilità delle proteine derivate dagli insetti dovrebbe essere valutata sotto due diverse dimensioni. La produzione su piccola scala e la nutrizione a base di insetti vivi per i polli che sono privati di altre fonti proteiche è senza dubbio sostenibile, ma risulta meno probabile che lo sia una produzione commerciale su larga scala.

Introduzione

La sostenibilità comprende tre componenti principali: l’ambiente (richiesta di risorse e potenziale inquinamento ambientale), le questioni etiche (benessere dell’uomo e degli animali) e resistenza economica. A prima vista, le proteine derivanti dagli insetti rappresentano un’alternativa sostenibile rispetto alle fonti proteiche tradizionali,

come la farina di soia. La produzione di insetti richiede meno terreno, acqua e altre risorse rispetto alle fonti proteiche tradizionali e gli insetti possono essere allevati su un substrato organico riciclato dalla catena alimentare produttiva umana (scarti di produzione dei vegetali) o su un substrato di materiale organico in decomposizione non consumato dagli esseri umani. Lo scarto della produzione di proteine da insetti può inoltre essere utilizzato come fertilizzante per la produzione agricola.

Gli insetti offrono una buona dose di aminoacidi essenziali per i broiler, insieme a un adeguato apporto energetico, anche se i livelli dipendono dal metodo di produzione. Tuttavia i costi associati alla produzione di proteine da insetti possono essere elevati, portando a dubitare di eventuali vantaggi in termini di resistenza economica. La produzione di proteine derivanti da insetti rimane limitata e si trova ad affrontare problemi che affliggono molte startup, tra cui una mancanza di investimenti nella ricerca e nello sviluppo, le difficoltà legate a controlli tecnici e alla scalabilità e un contesto normativo incoerente. A dispetto di ciò, l’industria ha il potenziale per poter fornire proteine da insetti agli animali da reddito. Questo articolo esplora la produzione di insetti e ne considera il possibile ruolo in una produzione avicola sostenibile.

Gli insetti come nutrimento

Anche se diverse specie di insetti sono state utilizzate come fonte proteica, questo articolo si focalizza sulla produzione delle larve della mosca soldato nera (Black soldier fly, BSF) e della farina da esse estratta. La BSF rappresenta una fonte di proteine, grassi, energia metabolizzabile (AME), fosforo e fibra, che può essere utilizzata come alternativa ad altre

fonti proteiche come la farina di soia (SBM) e la farina di pesce. La qualità proteica della BSF è risultata equiparabile alla farina di pesce e a quella di soia. È assodato il fatto che la BSF può essere utilizzata per sostituire la farina di pesce nelle diete avicole, ma dovrebbe essere tenuto a mente che quest’ultima è poco utilizzata nelle diete avicole moderne per via del suo costo elevato. È interessante notare che la farina di BSF prodotta in Africa orientale viene esportata in Europa dove viene utilizzata nell’industria degli animali da compagnia.

Affinché un nutrizionista utilizzi qualsiasi ingrediente, sono necessari dettagli dei contenuti d’energia e di amminoacidi digeribili: la farina di insetti contiene alti livelli d’energia e di aminoacidi digeribili rispetto ad altri ingredienti comunemente utilizzati nelle diete degli avicoli, ma –sebbene siano stati pubblicati valori eccellenti per la BSF – i nutrizionisti devono ancora affrontare la variabilità esistente tra prodotti provenienti da diversi impianti produttivi e fare i conti anche con il tipo di substrato utilizzato per la loro produzione.

Diverse proteine contenute negli insetti servono come peptidi antimicrobici e possono costituire un’alternativa agli antibiotici, potenziando l’immunocompetenza e la salute intestinale negli animali da reddito. Gli insetti contengono anche alte concentrazioni di chitina e acidi grassi a media catena (acido laurico e miristico), che si ritiene migliorino sia l’ambiente intestinale sia il sistema immunitario nei broiler grazie alle loro proprietà

La larva della mosca soldato nera rappresenta una fonte di proteine, grassi, energia metabolizzabile, fosforo e fibra che può essere utilizzata come alternativa ad altre fonti proteiche

prebiotiche e antimicrobiche, riducendo così la dipendenza da antibiotici e coccidiostatici nell’industria avicola. Le risposte in termini di performance di crescita alla sostituzione della farina di soia con quella di mosca soldato nera sono state variabili: alcune ricerche hanno rilevato che, sostituendo meno del 30% della SBM, non si verificavano cambiamenti o miglioramenti nelle performance dei broiler. Nel caso in cui la sostituzione superava il 50%, si registrava una riduzione delle performance. A dosaggi elevati di BSF sono stati osservati aumenti del peso di ventriglio, intestino tenue, pancreas e fegato, sollevando anche preoccupazioni per la salute. Nelle galline ovaiole la sostituzione della farina di pesce con la BSF non ha prodotto effetti negativi

sulla deposizione, i consumi di mangime o l’indice di conversione (FCR), anche se è stato registrato un aumento del peso corporeo (3% di farina BSF).

Approssimativamente 2,5 miliardi di persone, a livello globale, dipendono da piccole realtà agricole, molte delle quali vivono al di sotto della soglia di povertà: questi piccoli allevatori contribuiscono solo all’8% della produzione di uova e al 2% della produzione di carne avicola mondiale. A dispetto dei molti vantaggi della produzione intensiva, le produzioni locali e su piccola scala sono cruciali in ogni iniziativa volta alla sostenibilità e alla riduzione della povertà nel mondo. I piccoli allevatori spesso affrontano vere e proprie sfide nel reperire fonti proteiche per i propri animali e quelle provenienti dagli insetti potrebbero compensare questo deficit e migliorare le performance, aiutando a ridurre nel contempo anche rifiuti organici e inquinamento.

Produzione di insetti

Devono essere presi in considerazione diversi aspetti della produzione di proteine da insetti. Innanzitutto, questa produzione richiede alcune tipologie specifiche di impianto produttivo, che può variare da costruzioni su piccola scala per la sussistenza delle aziende avicole fino a impianti più sofisticati e moderni dotati di controllo climatico. In

secondo luogo, prima che qualsiasi prodotto di origine animale possa essere utilizzato nell’alimentazione degli avicoli è richiesto un trattamento perché un prodotto definito ‘sicuro’ possa essere commercializzato. Questo processo richiede alte temperature e pressioni (di solito 3,5 bar per 30 minuti) e successivamente la rimozione della maggior parte dell’umidità residua.

La produzione commerciale della mosca soldato nera è un tipo di produzione animale ad alta intensità, una metodologia che risulta familiare ai produttori avicoli. Il controllo climatico implica camere di crescita coibentate, che determinano la qualità e la quantità di farina di insetti prodotta. Devono essere controllati diversi parametri, inclusi il substrato d’alimentazione e i livelli di temperatura, umidità, ammoniaca e CO2. Il processo richiede tecnologie ad efficienza energetica e sofisticati controlli computerizzati. Un’idea di produzione, presentata da Farrugia nel 2022, suggerisce un livello minimo sostenibile di produzione di circa 2.000 tonnellate di larve umide all’anno (circa 7 tonnellate al giorno), che corrispondono a circa 2 tonnellate di sostanza secca.

L’utilizzo di substrati non convenzionali è stato esplorato per una produzione massiva di insetti: essi includono rifiuti organici, sottoprodotti dell’agricoltura o letame proveniente da allevamenti. Questa applicazione di economia circolare riduce l’impronta ambientale e i costi associati alla produzione di insetti. Tuttavia gli insetti

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Più alta sarà l’efficienza di bioconversione, definita come la proporzione di nutrienti forniti dal substrato e incorporati nella biomassa degli insetti, migliori risulteranno le performance di sostenibilità

edibili possono essere associati a diversi rischi di sicurezza alimentare, inclusi agenti biologici (batterici, virali, fungini) e contaminanti chimici (pesticidi, metalli pesanti, farmaceutici). Allevare gli insetti in condizioni igieniche controllate e implementare diverse strategie a livello sanitario nei processi di lavorazione riduce alcuni rischi, ma ogni sistema di produzione dovrebbe includere meccanismi per prevenire, individuare, identificare e mitigare questi potenziali problemi di sicurezza alimentare. Il contenuto nutritivo e gli aspetti di performance degli insetti allevati dipendono dal substrato utilizzato. Spranghers et al. (2017) hanno alimentato larve di mosca soldato nera utilizzando tre diversi substrati di scarti vegetali e un mangime per polli (17.5% CP) come controllo. Gli autori hanno scoperto che il livello proteico e il profilo amminoacidico erano costanti a prescindere dal substrato utilizzato per l’alimentazione delle larve, ma che variavano invece il profilo degli acidi grassi e il contenuto minerale. Nonostante il risultato che dimostra come le larve possano essere effettivamente allevate su un substrato di scarti produttivi, la differenza tra l’alimentazione con scarti vegetali e il mangime per polli è significativa. Le larve alimentate con mangime per polli hanno impiegato 12,3 giorni per impuparsi, raggiungendo una massa di 220 mg (17,9 mg/giorno), mentre invece le larve alimentate con scarti di ristorante hanno richiesto 19 giorni per impuparsi, raggiungendo una massa di 154 mg (8,1 mg/giorno). In base all’opinione degli autori bisognerebbe chiedersi se sia economicamente sostenibile limitare la produzione di un costoso impianto produttivo zootecnico utilizzando input economici. Vale la pena rischiare contaminazioni utilizzando substrati di scarto quando potrebbe essere invece utilizzato del mangime ‘pulito’?

Sostenibilità

Misurare la sostenibilità è complesso perché dovrebbe essere considerata e valutata l’intera catena di produzione, che dovrebbe includere aspetti come la fonte del substrato,

eventuali impatti ambientali, costi energetici e costi logistici. Nel caso dell’alimentazione con la BSF, la valutazione è complicata sia per la moltitudine dei diversi sistemi utilizzati per produrre gli insetti, sia in termini di risultati derivanti dal consumo degli stessi da parte degli avicoli. Laddove sono disponibili localmente gli scarti di lavorazione utilizzati per produrre larve e gli insetti vivi sono utilizzati come mangime nello stesso luogo, allora la pratica risulta sostenibile.

Più alta sarà l’efficienza di bioconversione, definita come la proporzione di nutrienti forniti dal substrato e incorporati nella biomassa degli insetti, migliori risulteranno le performance di sostenibilità. L’efficienza della conversione dei nutrienti e delle emissioni gassose durante la produzione di BSF è stata misurata per quantificare l’efficienza di bioconversione, che varia tra il 14% (potassio) e il 38% (azoto). Le emissioni dirette di gas serra associate all’allevamento della BSF sono state 16,8 ± 8,6 g CO2 eq per kg di larve secche, senza considerare l’energia utilizzata nella sua produzione. Per fare un confronto, si fornisce il valore di 0,580 g CO2 eq per produrre localmente la farina di soia.

Conclusioni

L’utilizzo delle proteine derivanti da insetti nell’industria avicola è ancora in una fase preliminare. Gli insetti possono convertire i prodotti di scarto, inidonei al consumo umano, in una fonte di nutrienti ed energia per l’alimentazione animale, anche se i rischi di contaminazione con sostanze chimiche estranee potrebbero essere elevati. Le proteine di insetti sono utili nella produzione avicola di sussistenza, dove spesso costituiscono l’unica fonte proteica nelle diete. La produzione intensiva e commerciale di insetti, invece, richiede impianti produttivi sofisticati. Allo stato attuale sono state pubblicate poche valutazioni accurate che riguardano la sostenibilità della produzione commerciale degli insetti; in ogni caso, i dati esistenti indicano che l’impronta di carbonio delle proteine di insetti è presumibilmente più alta rispetto ad altri ingredienti alternativi. È stato dimostrato che somministrare agli insetti un mangime bilanciato più che raddoppia il loro tasso di crescita, quindi utilizzare prodotti di scarto a bassa densità in impianti produttivi ad elevata intensità potrebbe essere discutibile. Rispetto ai fabbisogni dell’industria avicola, la produzione di prodotti derivati dagli insetti risulta essere limitata. Forse la vera sostenibilità della proteina d’insetto dovrebbe essere vista sotto due aspetti: la produzione su piccola scala e un’alimentazione degli avicoli che non dispongono di altre proteine con insetti vivi sono certamente sostenibili, mentre una produzione commerciale su larga scala è meno probabile che lo sia.

La bibliografia è disponibile su richiesta

Dagli atti dell’Australian Poultry Science Symposium 2024

IL SETTORE AVICOLO EUROPEO E ITALIANO NEL 2024

Aumenta la produzione avicola europea e anche il mercato italiano gode di buona salute: si riducono le importazioni e aumentano le esportazioni, con miglioramenti sul saldo della bilancia commerciale e sul tasso di autoapprovvigionamento.

➤ Daria Domenici, giornalista

La situazione in Europa

Nel 2024 la produzione avicola continua a crescere, consolidando la ripresa iniziata nel 2023, grazie a una stagione più mite di Influenza Aviaria e a prezzi di produzione favorevoli: è quanto riportato nel Short-term Agricultural Outlook della Commissione europea che ha analizzato il comparto avicolo per l’anno in corso.

Nella prima metà del 2024 la produzione è aumentata in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea, con l’eccezione di Svezia, Paesi Bassi e Lituania, registrando un incremento del +4,7% rispetto all’anno precedente. I prezzi di produzione si sono mantenuti stabili, sostenuti da una buona domanda e da una positiva percezione delle carni avicole da parte dei consumatori europei. Per quanto riguarda il commercio internazionale, le importazioni nei primi 6 mesi sono diminuite di 20.370 tonnellate (-4,5% rispetto all’anno precedente), con la previsione di un calo dello 0,5% nel 2024. Al contrario, sono in forte crescita le esportazioni: nel report della Commissione europea viene evidenziato un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente, con volumi diretti principalmente verso il Regno Unito, verso l’Africa e l’Asia.

Sul fronte del consumo interno si prevede un aumento del consumo pro capite di quasi 1 kg (+3,5% rispetto al 2023), con una stabilizzazione a 25,2 kg per il 2025. Questa crescita è attribuita alla maggiore disponibilità interna e alla percezione positiva delle carni avicole da parte dei consumatori europei rispetto ad altre proteine animali.

Il comparto avicolo in Italia

Il mercato avicolo italiano gode di buona salute da almeno cinque anni, durante i quali ha mantenuto una posizione di rilievo sia in termini di produzione che di consumo.

Il settore è altamente integrato e autosufficiente e riesce a coprire ampiamente la domanda nazionale, grazie soprattutto agli allevamenti distribuiti prevalentemente in regioni come Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, zone in cui – con infrastrutture adeguate e una filiera produttiva ben sviluppata – si concentra buona parte della produzione italiana. Questa distribuzione geografica è favorita da un’integrazione verticale che permette alle aziende di gestire più fasi della produzione, dalla riproduzione alla distribuzione.

Dopo l’aumento registrato nel 2023, che ha visto la produzione di carni avicole in Italia aumentare del 9,9% rispetto all’anno precedente, anche il 2024 è iniziato all’insegna della stabilità e della crescita, grazie anche a

una maggiore consapevolezza dei consumatori per prodotti alimentari a basso contenuto di grassi e con elevate qualità nutrizionali.

Le carni avicole in It alia rappresentano circa il 42% dei consumi di carne in Italia, con un consumo pro capite di circa 21,4 kg all’anno.

Le più richieste sono quelle di pollo e di tacchino, con una preferenza marcata per i tagli naturali, segno di un ritorno a prodotti meno elaborati rispetto alle opzioni pronte o trasformate. Gode di ottima salute anche il settore delle uova, favorito dalla loro convenienza economica e dal loro alto valore proteico.

Le previsioni indicano che il settore avicolo italiano sta attraversando un trend positivo, anche se sarà necessario un ulteriore investimento in sostenibilità per mantenere la competitività a livello europeo. Sfide come i costi delle materie prime e la crescente domanda di pratiche attente alle dinamiche ambientali richiedono infatti alle aziende di adottare nuove strategie.

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CENTRALINE DI CONTROLLO

Analisi, ottimizzazione e gestione automatica dell'allevamento

CAPPE RADIANTI

Sistemi di riscaldamento a infrarossi ad alta efficienza

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NIDI E VOLIERE

Attrezzature per ovaiole da consumo

RACCOLTA UOVA

Sistemi automatici raccolta e imballaggio uova

NIDI RIPRODUTTORI

Attrezzature per riproduttori da cova

Prospettive di medio periodo

L’analisi del settore avicolo europeo condotta da ISMEA con prospettive al 2035 indica che la carne avicola potrebbe essere nel futuro ancora avvantaggiata rispetto alle altre, beneficiando di un’immagine relativamente più sana, dell’assenza di vincoli religiosi e di un prezzo più conveniente. Tra le sfide che dovrà affrontare il settore c’è indubbiamente quella dell’Influenza Aviaria, la cui incidenza non è più stagionale ma sembra ormai estesa a tutto l’anno, con focolai che colpiscono gli allevamenti di tutto il mondo anche durante il periodo primaverile ed estivo. Comunque una domanda al consumo in crescita e ulteriori opportunità di esportazione dovrebbero spingere la crescita della produzione avicola da qui al 2035, anche se a un tasso di crescita annuale inferiore a quello osservato negli ultimi dieci anni.

Analisi SWOT

Gli esperti di ISMEA hanno da poco aggiornato il dossier su Avicoli e uova, includendo anche un’analisi SWOT, ovvero lo strumento di pianificazione strategica che viene utilizzato per valutare i punti di forza (Strenght), di debolezza (Weakness), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di una determinata situazione.

Tra i punti di forza del settore vengono indicati la rilevanza economica, sia in termini di produzione sia di capacità occupazionale, l’introduzione di sistemi di produzione moderni che rispettano gli standard di qualità, salute e ambiente e un elevato grado di integrazione verticale fra le diverse fasi produttive, nonché la presenza di alcuni grandi gruppi che orientano il mercato (la filiera avicola italiana, infatti, è molto integrata e presenta una connotazione spiccatamente industriale). Per quanto riguarda il prodotto, sono considerati punti di forza la segmentazione del mercato ottenuta attraverso l’introduzione di prodotti di ampia gamma e ad elevato contenuto di servizi; la competitività di prezzo rispetto ad altre tipologie di carne che rendono il consumo appetibile in periodi di difficoltà economica; la diffusione di modelli di consumo che prediligono le carni bianche per motivi salutistici.

Tra i punti di debolezza, invece, ISMEA individua la presenza di vincoli normativi severi che hanno un impatto notevole sui costi di produzione; il prezzo delle materie prime per l’alimentazione; il pericolo di epidemie nelle aree ad alta densità di allevamento nonostante i buoni

Approfondimenti e consigli di lettura

◗ ISMEA Mercati - Scheda di settore Avicoli e uova, aggiornamento 2024

◗ Commissione Europea - Short-term Agricultural Outlook 2024

◗ Unaitalia - Relazione annuale 2024

◗ ISMEA - Tendenze Avicoli 1/2024

◗ AVEC - Annual Report 2024

livelli di biosicurezza; infine, la scarsa comunicazione sugli sforzi che vengono fatti dagli allevamenti sul versante della sostenibilità e delle garanzie. Sui costi dei mangimi si sono espressi anche gli analisti di Rabobank che, pur prevedendone una leggera diminuzione, hanno però ricordato che le questioni geopolitiche globali, come le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, potrebbero influenzare i costi dei mangimi, così come i prezzi del petrolio e del gas.

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OCEANIA, IN CALO L’APPORTO ALLA

PRODUZIONE MONDIALE DI CARNE NONOSTANTE LA NOTEVOLE DINAMICA

Esistono pochissimi studi recenti sul ruolo dell’Oceania nell’industria globale della carne. Questo articolo si prefigge lo scopo di colmare la lacuna, concentrandosi sull’analisi del ruolo di Australia e Nuova Zelanda nella produzione di carne.

➤ Hans-Wilhelm Windhorst Professore Emerito presso l'Università di Vechta, Germania

Asia, Sud America e Africa sono continenti che negli ultimi dieci anni hanno mostrato dinamiche notevoli, sia in termini di sviluppo demografico che di produzione di carne. L’autore ha presentato analisi dettagliate su tutti e tre i continenti (Windhorst 2024, 2024a, 2024b). Esistono però pochissimi studi recenti sul ruolo dell’Oceania nell’industria globale della carne, sia per quanto riguarda la produzione che per quanto riguarda il commercio. I motivi di questa lacuna possono certamente essere attribuiti da un lato alla sua esigua incidenza sulla popolazione mondiale e sul valore economico aggiunto, dall’altro alla sua posizione periferica, che rende difficile l’accesso alla vendita su

mercati importanti. Nonostante un notevole dinamismo in alcuni settori della produzione animale, nel periodo di riferimento l’Oceania ha perso terreno nel suo contributo alla produzione mondiale di carne. Questo articolo vuole documentare il ruolo dell’Australia e della Nuova Zelanda nella produzione di carne, in modo da colmare la lacuna esistente.

Limiti del mercato interno come fattore di inibizione

Con 46,1 milioni di abitanti, l’Oceania nel 2023 rappresentava lo 0,55% della popolazione mondiale. Nel

ZOOTECNICA ◆ Marzo 2025 Pag. 34

continente la popolazione è fortemente concentrata a livello regionale (Tabella 1): l’Australia, con 26,4 milioni di abitanti, rappresentava il 57,3% della popolazione totale del continente, seguita da Papua Nuova Guinea con 10,5 milioni (22,4%) e dalla Nuova Zelanda con 5,2 milioni (11,3%).

■ Tabella 1 – Popolazione in alcuni Paesi selezionati dell’Oceania (2023); dati in milioni (fonte: Worldpopulationreview).

Paese Popolazione Quota (%) in Oceania Quota (%) nella popolazione mondiale

Australia

Papua Nuova

Guinea

Nuova Zelanda

Fiji

Vanuatu

Altri

Oceania

I restanti Paesi indipendenti della Micronesia, Melanesia e Polinesia contribuivano con 2,8 milioni. La densità di popolazione variava da 2,2 abitanti per km² in Australia a 163 nell’arcipelago di Tonga. La bassa popolazione complessiva e la distanza tra le isole costituiscono un problema a causa della limitata domanda interna di alimenti e dei costi elevati di trasporto, che riducono la competitività sul mercato mondiale. Dinamiche

Tipo di carne

Carne bovina

Carne avicola

Carne

Carne bovina

Carne avicola

Carne

Carne

Tra il 2012 e il 2022 la produzione di carne in Oceania è aumentata da 6,0 milioni a 6,5 milioni di tonnellate, con un incremento dell’8,2% (Tabella 2). Analizzando lo

sviluppo dei principali tipi di carne, emergono differenze significative. Il volume di produzione di carne bovina è diminuito di 153.000 tonnellate, pari al 5,5%, nel periodo in esame, mentre è aumentata la produzione degli altri tipi di carne. La carne avicola, in particolare, ha mostrato elevati tassi di crescita sia assoluti sia relativi, rappresentando il 77,2% dell’incremento totale della produzione di carne in Oceania. Questa dinamica riflette lo spostamento globale dalla carne rossa alla bianca nella produzione e nel consumo di carne (Windhorst 2021). L’aumento relativo del 29,7% è quasi identico al valore raggiunto a livello globale.

■ Tabella 2 – Variazioni nella produzione di carne in Oceania tra il 2012 e il 2022 in confronto allo sviluppo globale; dati in migliaia di tonnellate (fonte: calcoli dell’autore sulla base di dati FAO).

Un confronto con l’andamento della produzione globale rivela che l’Oceania ha ottenuto una crescita relativa più elevata per la carne suina, ma notevolmente inferiore per la carne ovina. Come sarà mostrato più avanti, ciò è dovuto principalmente al calo della produzione della Nuova Zelanda. Osservando la dinamica della produzione di carne nel suo complesso, si registra un incremento relativo del 17,3% a livello globale, oltre il doppio di quello dell’Oceania; tale notevole differenza si riflette anche

◆ Marzo 2025

nella riduzione della quota di produzione globale di carne (Tabella 3). Tuttavia è interessante notare che il contributo alla produzione globale di carne è stato tre volte superiore alla quota del continente nella popolazione mondiale, il che indica una forte propensione all’esportazione.

■ Tabella 3 – Variazioni nel contributo dell’Oceania alla produzione mondiale di carne tra il 2012 e il 2022; dati in percentuale (fonte: calcoli dell’autore sulla base di dati FAO).

di carne 2012

Carne bovina

Carne avicola

Carne ovina

Carne suina

Tutti i tipi

Differenti dinamiche

a livello nazionale

In un ulteriore passaggio verrà analizzato lo sviluppo della produzione di carne a livello nazionale. I paesi della Micronesia, Melanesia e Polinesia vengono analizzati in gruppo poiché contribuiscono solo in minima parte alla produzione totale del continente e vengono trattati in questo articolo con la dicitura di “Paesi insulari”. Tra il 2012 e il 2022 la produzione di carne bovina in Australia è diminuita da 2,2 a 1,9 milioni di tonnellate, con una riduzione del 12,7%, mentre in Nuova Zelanda è cresciuta da 607.000 a 728.000 tonnellate, con un aumento del 19,9%.

La carne avicola, che è il secondo tipo di carne più importante, ha mostrato una dinamica notevole: in Australia il volume di produzione è aumentato di 312.000 tonnellate (28,8%), mentre in Nuova Zelanda l’aumento assoluto è stato di 52.000 tonnellate, ma con un tasso di crescita relativo superiore, pari al 30,8%. Nei Paesi insulari la produzione di carne bovina è rimasta invariata nel decennio analizzato, stabilizzandosi a 15.000 tonnellate, pari a una quota dello 0,6%, mentre la produzione avicola è passata da 37.000 a 56.000 tonnellate, con un incremento del 51,4%. Nel paragrafo successivo vedremo i Paesi che hanno contribuito maggiormente a questo risultato.

una tendenza simile: in Australia è aumentata di 84.000 tonnellate, raggiungendo 436.000 tonnellate (+23,9%), mentre in Nuova Zelanda ha mostrato una tendenza al ribasso, con una riduzione da 51.000 a 45.000 tonnellate, pari all'11,8%.

Nei Paesi insulari la produzione di carne ovina era quasi inesistente, mentre il volume di produzione di carne suina è aumentato da 97.000 a 102.000 tonnellate (+5,2%). Tuttavia, il loro apporto alla produzione di carne suina dell’Oceania è sceso dal 19,4% al 17,5%, a causa della crescita dinamica in Australia. La concentrazione regionale della produzione di carne in Oceania è stata molto alta, come illustrato nella Figura 1. L'Australia ha contribuito con il 68,4% alla produzione totale di carne nel 2022, la Nuova Zelanda con il 22,3% e i Paesi insulari con il 9,3%. Come previsto, l’Australia ha raggiunto la quota maggiore per tutti i tipi di carne, con la percentuale più alta per la carne avicola (83,5%) e la più bassa per la carne ovina (61,8%). La Nuova Zelanda, invece, ha registrato la quota maggiore nella produzione di carne ovina, con il 38,2%, mentre i Paesi insulari hanno raggiunto il 17,5% per la carne suina.

▲ Figura 1 – Produzione degli Stati dell’Oceania nel 2022 in base ai principali tipi di carne (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

Interessante anche l’andamento della produzione di carne ovina e suina: nel 2022 rispetto al 2012 l’Australia ha prodotto 153.000 tonnellate in più di carne ovina, con un aumento del 27,6%, mentre in Nuova Zelanda il volume di produzione è diminuito di 19.000 tonnellate, raggiungendo solo 437.000 tonnellate (con una riduzione del 4,2%). Anche la produzione di carne suina ha seguito

Differenze significative nell’importanza dei tipi di carne

Un confronto tra le quote dei diversi tipi di carne nella produzione complessiva di carne mostra differenze rilevanti sia tra la produzione del continente e quella globale, sia tra i vari Paesi.

Carne suina
Carne ovina
Carne avicola
Carne bovina
Nuova Zelanda Paesi insulari

La Figura 2 indica la quota dei tipi di carne a livello globale e in Oceania nel 2022. Mentre a livello globale la carne avicola occupava il primo posto, seguita da vicino dalla carne suina, in Oceania la carne bovina era in prima posizione, seguita a distanza da quella avicola, mentre la carne suina era solo al quarto posto, dietro a quella ovina. Questo riflette, da un lato, la disponibilità di ampi pascoli naturali e, dall’altro, la lunga affiliazione con il Commonwealth britannico.

La Figura 3 illustra le differenze nell’importanza dei singoli tipi di carne in alcuni Paesi. In Australia e in Nuova Zelanda la carne bovina occupava la posizione di testa, ma

▲ Figura 2 – Ripartizione per tipo di carne della produzione mondiale e della produzione dell’Oceania nel 2022 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

Oceania

Totale: 360.6 mili. t

Carne avicola

Carne suina

Carne bovina

Cameovina

Carne caprina

Altri tipi di carne

mentre in Australia la carne avicola superava quella ovina, in Nuova Zelanda la carne ovina si trovava al secondo posto. Entrambi i Paesi nel 2022 hanno dominato nelle esportazioni di carne ovina: con un volume di esportazione complessivo di 833.000 tonnellate, hanno rappresentato oltre due terzi delle esportazioni globali. La maggiore importanza della carne avicola in Australia è da attribuire al comportamento di consumo della popolazione nelle aree urbane e all’importanza del turismo.

Carne bovina

Camesuina

Interessante è la distribuzione in Papua Nuova Guinea, che aveva una popolazione circa doppia rispetto alla Nuova Zelanda: con l’eccezione della carne suina, la produzione di carne commerciale ha rivestito solo un’importanza marginale. Nel 2022 oltre l’80% della domanda di carne della popolazione era ancora soddisfatto dalla selvaggina. Vanuatu e Tonga sono Paesi noti per l’importanza della carne suina, che rappresentava ben oltre la metà e quasi tre quarti della produzione di carne, seguita da quella bovina. Entrambe le specie animali sono allevate prevalentemente in modo estensivo, il che vale anche per l’allevamento domestico di avicoli. Al contrario, quella avicola è stato il tipo di carne dominante nelle Figi, dove ha contribuito per quasi l’85% alla produzione totale di carne (Diarra 2017), risultato raggiunto soprattutto per

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Mondo

la crescita del turismo: data la provenienza dei visitatori da Paesi con diverse religioni, negli alberghi la carne avicola è offerta principalmente perché non è soggetta a restrizioni di consumo.

Sintesi e prospettive

Nel decennio appena trascorso l’Oceania ha occupato solo una posizione secondaria nella produzione mondiale di carne, ad eccezione della carne ovina. La ridotta popolazione, la posizione periferica rispetto ai principali mercati mondiali e la posizione sparsa delle varie isole sono stati i fattori principali che hanno limitato la crescita rispetto alla dinamica globale. Sebbene la carne bovina detenga ancora la posizione di vertice nella produzione di carne del continente, la carne avicola ha registrato il tasso di crescita relativo più alto nel periodo considerato, rispecchiando la tendenza globale verso l’aumento della produzione e del consumo di carne bianca. Sul mercato globale della carne, Australia e Nuova Zelanda hanno conquistato una posizione di leader indiscusse nell’esportazione di carne ovina, mentre il commercio degli altri tipi di carne ha avuto solo un’importanza marginale. È probabile che l’Oceania perderà ulteriori quote nella produzione mondiale di carne nel decennio in corso a causa della limitata domanda del mercato interno e della posizione

periferica rispetto ai principali Paesi importatori di carne. La carne avicola sarà caratterizzata da uno sviluppo molto dinamico e aumenterà la sua quota nella produzione totale di carne del continente. Al contrario, la produzione di carne bovina continuerà a diminuire, principalmente per via degli alti costi di produzione e dei prezzi elevati al dettaglio. La carne ovina dovrebbe mantenere la propria posizione, soprattutto grazie alla stabilità delle esportazioni, mentre la carne suina, di importanza relativamente minore, difficilmente mostrerà alti tassi di crescita in futuro, in gran parte a causa delle tendenze emergenti nel consumo di carne delle società postindustriali.

▲ Figura 3 – Produzione di alcuni Paesi selezionati dell’Oceania in base al tipo di carne nel 2022 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

◗ Diarra, S.: Poultry industries in the South Pacific region: issues and future direction. In: World’s Poultry Science Journal 73 (2017), no. 2, p. 293-300.

◗ Fisher, M. W. and B. S. Jones. “Australia and New Zealand.” Long distance transport and welfare of farm animals. Wallingford UK 2008, p. 324-354.

◗ Windhorst, H.-W.: The red-white shift in global meat production: In: Zootecnica International 43 (2021), no. 5, p. 32-37.

◗ Windhorst, H.-W.: Was it the decade of Asia? The dynamics of global meat and egg production between 2012 and 2022. In: Meatingpoint 2024, issue 54, p. 60 – 64.

◗ Windhorst, H.-W.: South America – the continent of cattle and chickens. In:

Meatingpoint 2024a, issue 55, p. 12-15.

◗ Windhorst, H.-W.: Oceania - Losses in world meat production despite considerable momentum. In: Meatingpoint (in preparazione)

◗ Windhorst, H.-W.: Africa - supply problems despite remarkable dynamics. Part 1: Africa's role in global meat and egg production. In: Fleischwirtschaft international (in preparazione).

◗ Windhorst, H.-W.: Africa - supply problems despite remarkable dynamics. Part 2: Production and supply at country level. In: Fleischwirtschaft international Worldpopulationreview: https://de.search. yahoo.com/yhs/ search?hspart=trp&hsimp=yhs005&type=Y149F163_20216 7_012724&p=Worldpopulatio nreview

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COME VALUTARE IL RIEMPIMENTO DEL GOZZO

La valutazione del riempimento del gozzo nei momenti chiave dopo l’accasamento è un metodo utile per determinare lo sviluppo dell’appetito dei tacchinotti e verificare che tutti abbiano trovato mangime e acqua.

Se il riempimento del gozzo è adeguato, sarà stimolato lo sviluppo dell’appetito, il tasso di crescita iniziale sarà migliorato, garantendo un buon livello di benessere animale e di vitalità e lo sviluppo scheletrico e intestinale sarà a livelli desiderati, influenzando così l’uniformità del gruppo e il potenziale di produzione. Ottimizzare lo sviluppo precoce supporta anche lo sviluppo del sistema immunitario, che può avere effetti duraturi sulla salute dell’animale.

Procedura per valutare

il riempimento

del gozzo

Il riempimento del gozzo dovrebbe essere monitorato tra le prime 5-8 ore dopo l’accasamento e indicherà se i pulcini hanno trovato mangime e acqua. Secondo i nostri studi, eseguire l’analisi del riempimento del gozzo tra le 5 e le 8 ore fornisce una rappresentazione più precisa di come i pulcini si sono accasati e del loro sviluppo iniziale. Per ottenere risultati accurati, è necessario valutare almeno 100 tacchinotti in diversi punti.

Strumenti

1. Rete per la cattura.

2. Penna o matita.

3. Carta per la registrazione.

Step 1

Utilizzando una rete di cattura, separare circa 25 pulcini alla volta da diversi anelli/punti nel capannone.

Step 2

Maneggiando ogni pulcino con cura, tastare delicatamente il gozzo di ciascun tacchinotto usando il pollice e l’indice.

Step 3

Valutare il contenuto del gozzo di ciascun pulcino (vedi Tabella 1) utilizzando le seguenti categorie:

1. gozzo vuoto - i pulcini non hanno trovato mangime né acqua.

2. pieno ma consistente, con percezione della forma del mangime / parzialmente pieno - i pulcini hanno trovato il mangime ma poca o niente acqua.

■ Tabella 1 – Esempio di scheda di registrazione del riempimento del gozzo.

Ore trascorse dall’accasamento 8

Categoria

1. Vuoto

2. Pieno ma consistente - si sente bene la forma del mangime - o parzialmente pieno

Numero di tacchinotti per ogni categoria

3. Pieno, morbido, arrotondato

Totale tacchinotti analizzati 110

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3. pieno, morbido e arrotondato - i pulcini hanno trovato mangime e acqua.

Step 4

Calcolare la percentuale (%) di tacchinotti nelle categorie 2 e 3 dividendo il numero di tacchinotti appartenenti alle due categorie per il numero totale di tacchinotti valutati e moltiplicando per 100 (vedi Tabella 2).

■ Tabella 2 – Esempio di calcolo della percentuale di riempimento del gozzo dei pulcini.

% tacchinotti nelle categorie 2 & 3 = Numero di tacchinotti nelle categorie 2 & 3 x 100

Totale dei tacchinotti valutati = 95 x 100

110 = 86,4%

Step 5

Confrontare i risultati ottenuti con le linee guida di valutazione del riempimento del gozzo indicate nella Tabella 3.

Interpretazione dei risultati

Punti chiave

Riempimento del gozzo conforme o superiore alle linee guida = Nessuna azione necessaria. Continuare a monitorare il riempimento del gozzo negli spostamenti seguenti. Un riempimento del gozzo inferiore del 5% o più rispetto al target delle linee guida (ad esempio, 75% o meno a 8 ore dall’accasamento) richiede un’ulteriore indagine sulle pratiche di svezzamento.

■ Tabella 3 – Linee guida per la valutazione obiettiva del riempimento del gozzo.

Valutazione del gozzo - tempo trascorso dall’accasamento

Target di riempimento (% di tacchinotti in categoria 2 & 3)

5 ore > 50%

6 ore > 60%

7 ore > 70%

8 ore > 80%

Aspetti da considerare

Controlli ambientali

• I capannoni devono essere preriscaldati almeno 48 ore prima dell’arrivo dei tacchinotti.

• Assicurarsi che il comfort dei tacchinotti sia ottimale monitorando e correggendo, se necessario:

• la temperatura dell’aria all’altezza dei tacchinotti

• la temperatura della lettiera

• l’umidità relativa

• Controllare che l’intensità della luce sia ottimale nell’area di svezzamento e che il programma di illuminazione sia impostato correttamente.

• Assicurarsi che la qualità dell’aria sia adeguata per i tacchinotti, con un massimo di CO₂ di 2500 ppm alla loro altezza.

• Deve esserci un corretto flusso d’aria e non devono essere presenti correnti dirette sugli animali.

Controlli su acqua e mangime

• I tacchinotti devono avere accesso illimitato al mangime, che deve essere ben distribuito, e all’acqua fresca.

• Deve essere presente un numero adeguato di mangiatoie e abbeveratoi supplementari.

• Aggiungere frequentemente nelle mangiatoie piccole quantità di mangime

• Assicurarsi che gli abbeveratoi supplementari (mini) vengano puliti e riempiti 3 volte al giorno

• Controllare che la qualità del mangime e dell’acqua siano adeguate.

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MBEsrl. via delle Fornaci 88/A 60044 Fabriano (AN) - ltaly Tel 0732/627167- info@mbefabriano.it-www.mbefabriano.it

• Sistemi di abbeveraggio per pulcini, polli da carne, galline ovaiole, pollastre, riproduttori, tacchini, conigli e suini

• Conveyor per la centralizzazione della raccolta delle uova

• Sistemi di raffrescamento a nebbia e a pannello LUBINGSISTEMSRL via Marco Polo, 33 (Z.1.)• 35011 Campodarsego, Padova • Italia tel. +39 049 9202290 • fax +39 049 9201234 • info@lubing.it - lubingsystem.com

ATTREZZATURE E TECNOLOGIE AVANZATE per allevamenti zootecnici

◗ Agenda

2025

7 ~ 10 APRILE

IPC Annual Meeting 2025

Hyatt Regency Casablanca Casablanca, Marocco

Per informazioni:

Email: caroline@ internationalpoultrycouncil.org Website: poultryconference.org

24 ~ 26 APRILE VIV TURKEY

XI International trade fair for poultry technologies Istanbul Expo Center Istanbul, Turchia

Per informazioni:

Mrs Hande Çakıcı

Tel.: +90 212 216 4010

Email: hande@hkf-fairs.com Web: www.vivturkey.com

6 ~ 8 MAGGIO

Fieravicola

Centro Espositivo di Rimini Rimini, Italia

Per informazioni: Fieravicola

Via Emilia, 155 47921 Rimini (RN)

Tel.: +39 0547 1877115

Email: info@fieravicola.com Web: www.fieravicola.com

23 ~ 26 GIUGNO

24° European Symposium on Poultry Nutrition - ESPN 2025

Maastricht Exhibition & Congress Center (MECC)

Maastricht, Paesi Bassi

Per informazioni: Symposium Management Klinkhamer | conferences & events

Organizzatore: Stichting ESPN2025 Email: helpdesk@klinkhamergroup.com

Tel: +31(0)43-36 27 008 Web: www.espn2025.eu

6 ~ 8 SETTEMBRE

SPACE

Rennes Cedex, Francia

Per informazioni:

Tel.: + 33 (0) 2 23 48 28 80 Email: info@space.fr Web: uk.space.fr

6 ~ 10 OTTOBRE

XXIII WVPA Congress World Veterinary Poultry Association

Borneo Convention Centre Kuching (BCCK)

Kuching, Malesia

Per informazioni: www.wvpac2025.com/contact-us Web: www.wvpac2025.com

25 ~ 27 NOVEMBRE VIV MEA

International Trade Show From Feed to Food for the Middle East and Africa

ADNEC, Abu Dhabi Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti

Per informazioni: VNU Exhibitions Europe

Tel.: +31 (0) 30 295 2999 Email: viv.mea@vnuexhibitions.com Web: www.vivmea.nl

26 ~ 28 NOVEMBRE

Poultry India

Hitex Exhibition Complex, Hyderabad, Telangana, India

Per informazioni:

Tel.: +91 7997994331/4/5/6/7/8. Email: info@poultryindia.co.in office3@poultryindia.co.in Web: www.poultryindia.co.in

27 ~ 29 GENNAIO IPPE

International Production & Processing Expo

Georgia World Congress Center Atlanta, Georgia USA

Per informazioni: Anne Sculthorpe, CEM, Senior Exhibit Manager

Email: asculthorpe@ippexpo.org

Kris Early, Media/Press/Sponsorship Coordinator

Email: kearly@uspoultry.org

Email: info@ippexpo.org

Website: www.ippexpo.org

Tel.: +1 770 493 9401

Guida internet

ADM Animal Nutrition Italy S.r.l. it.support@wisium.com

www.admanimalnutrition.com

Agritech commerce@agritech.it www.agritech.it

Albitalia infotecniche@albitalia.com www.albitalia.com

Albors info@albors.it www.albors.it

Ali Lohmann info@lohmann.it www.alilohmann.com

Arion Fasoli info@arionfasoli.com www.arionfasoli.com

Aviagen info@aviagen.com www.aviagen.com

Aviagen Turkeys Ltd turkeysltd@aviagen.com www.aviagenturkeys.com

Aza International info@azainternational.it www.azainternational.it

Babolna TETRA info@babolnatetra.com www.babolnatetra.com

Barbieri Belts info@barbieri-belts.com www.barbieribelts.com

BD Agricoltura Italia S.r.l. italia@bigdutchman.com www.bigdutchman.it

Biochem bertarelli@biochem.net www.biochem.net

Biolab 2000 biolabvr@tiscalinet.it www.biolab2000.it

Carfed International Ltd carfed@carfed.co.uk

Carfed International Ltd Italy carfed@carfed.it www.carfed.it

Chick Farm Europe info@chickeurope.com www.novogen-layers.com

Cizo info@cizo.it www.cizo.it

Clerici Gino S.r.l. info@clerici.it www.clerici.it

Cobb Europe info@cobb-europe.com www.cobb-vantress.com

Codaf info@codaf.net www.codaf.net

Corti Zootecnici S.r.l. info@cortizootecnici.com www.cortizootecnici.it

DSM Nutritional Products info@dsm.com www.dsm.com

Elanco italia_elanco@elanco.com www.elanco.com

EuroTier eurotier@dlg.org www.eurotier.com

Evonik luca.iacoianni@evonik.com www.evonik.com

Facco Poultry Equipment facco@facco.net www.facco.net

FIEM fiem@fiem.it www.fiem.it

FierAgricola Verona fieragricola@veronafiere.it www.fieragricola.it

FierAvicola info@fieravicola.com www.fieravicola.com

Gasolec sales@gasolec.com www.gasolec.com

GI-OVO B.V. sales@gi-ovo.com www.gi-ovo.com

Giordano Poultry Plast info@poultryplast.com www.poultryplast.com

Hendrix Genetics info@hendrix-genetics.com www.hendrix-genetics.com

Hubbard contact.emea@hubbardbreeders.com www.hubbardbreeders.com

Hy-Line International info@hyline.com www.hyline.com

Impex Barneveld BV info@impex.nl www.impex.nl

Intracare info@intracareitaly.com www.intracare.nl

Lallemand animalitaly@lallemand.com www.lallemandanimalnutrition.com

Lubing System info@lubing.it www.lubingsystem.com

Marel info.poultry@marel.com www.marel.com/en/poultry

Mbe Breeding Equipment info@mbefabriano www.mbefabriano.it

Meyn sales@meyn.com www.meyn.com

MSD Animal Health S.r.l. www.msd-animal-health.it

Newpharm info@newpharm.it www.newpharm.it

Officine Meccaniche Vettorello luciano@officinevettorello.it www.officinevettorello.com

Petersime N.V. info@petersime.com www.petersime.com

Riva Selegg info@rivaselegg.com www.rivaselegg.com

Royal Pas Reform info@pasreform.com www.pasreform.com

Roxell info@roxell.com www.roxell.com

Reventa info.reventa@munters.de www.reventa.de

Sacco S.r.l. info@saccosystem.com www.saccosystem.com

Schropper office@schropper.at www.schropper.at

Ska ska@ska.it www.ska.it

Sime-Tek info@sime-tek.com www.sime-tek.com

Space info@space.fr www.space.fr

Specht Ten Elsen GmbH & Co. KG info@specht-tenelsen.de www.specht-tenelsen.de

Sperotto info@sperotto-spa.com www.sperotto-spa.com

Tezza tezza@tezza.it www.tezza.it

TPI-Polytechniek info@tpi-polytechniek.com www.tpi-polytechniek.com

Valli info@valli-italy.com www.valli-italy.com

Val-co intl.sales@val-co.com www.val-co.com

VDL Agrotech info@vdlagrotech.nl www.vdlagrotech.com

VDL Jansen info@vdljansen.com www.vdljansen.com

Vencomatic Group B.V. info@vencomaticgroup.com www.vencomaticgroup.com

Vétoquinol Italia italy_ascor@vetoquinol.com ascor.vetoquinol.it

Victoria victoria@victoria-srl.com www.incubatricivictoria.com

Editore

Amministrazione e redazione: Zootecnica di Marianna Caterino Via del Forestello n. 8 50063 Figline Incisa Valdarno (FI) P.IVA IT 07439250486

Telefono +39 055 010 7041 Web: www.zootecnica.it

Abbonamento www.zootecnica.it/abbonamenti/ 1 anno / 11 numeri: Euro 50 Costo singola copia 6 €

L'abbonamento avrà inizio dal primo numero successivo al pagamento e darà diritto a ricevere tutti gli 11 numeri della durata dell'abbonamento annuale. La spedizione avviene in abbonamento postale. L’IVA sugli abbonamenti è assolta dall’editore in conformità all’art. 74, primo comma, lettera C del DPR 26/10/1972 n. 633 e successive modificazioni.

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Edizione italiana Anno I • Marzo 2025

POULTRY EQUIPMENT

Tramoggette Gi6: le originali senza griglia

Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gi6 presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro.

OIOR::>Ano

Serving the poultry world

EggsCargoSystem riconosciuto come il marchio leader a livello mondiale per quanto riguarda il trasporto delle uova dagli allevamenti alla destinazione finale, come il centro di classificazione, l'impianto di lavorazione o l'incubatoio.

EggsCargoSystem®Traditional è la variante progettata per le uova da tavola e da cova.

HCS Prolife® è il sistema unico al mondo che fornisce ai polli di un giorno acqua potabile fresca e mangime all'interno dell'incubatoio e durante il trasporto su strada. Una soluzione intelligente che porta l'acqua potabile fresca attraverso le casse da cova. Oltre a questi canali interni di abbeveraggio, le vaschette sono dotate anche di canali di alimentazione.

EggsCargoSystem XL è stato sviluppato per il trasporto di uova più grandi, come quelle di anatra e tacchino. Il sistema XL è particolarmente adatto al trasporto di uova da cova. Un pallet può contenere un massimo di 7.200 uova.

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