

DI ALESSIA PETRERA
a più grande costruzione istituzionale, sociale, politica ed
economica degli ultimi 5 mila anni, un progetto unico basato sull'unità e il dialogo, opposto a ogni forma di divisione". Queste sono state alcune delle parole pronunciate da Roberto Benigni nel suo monologo tutto dedicato all'Europa, andato in onda su Rail lo scorso 19 marzo. L'Europa è una delle invenzioni più rivoluzionarie nella storia dell'umanità, ad oggi forse l'ultimo vero baluardo di democrazia che rimane in un mondo sempre più estremizzato e diviso, ma se sulla carta potrebbe essere una vera e propria utopia diventata realtà, in verità ci sono ancora molti meccanismi che devono essere aggiustati nella grande macchina dell'Unione Europea, proprio come ha spiegato lo stesso Benigni durante il suo spettacolo
Senza dubbio una delle mancanze dell'Unione è l'assenza di un 'unità militare. Nell'ultimo periodo la questione è stata a lungo sotto la lente d' ingrandimento dell'opinione pubblica e, nonostante la soluzione più logica sia lampante, creare un unico esercito europeo, diminuendo notevolmente le spese militari di ogni singolo Stato e offrendo una protezione su larga scala a tutti i Paesi membri, i pareri a riguardo sono a dir poco contrastanti.
Il dibattito riguardo ad un possibile esercito europeo si è
riaperto per diverse ragioni, a partire dagli eventi della guerra in Ucraina, e dalle conseguenti tensioni con la Russia, fino alla necessità evidente di diminuire la dipendenza dalla NATO, dopo i poco velati inviti da parte degli Stati Uniti a cavarcela da soli. Ma l'idea di un esercito complessivo sembra star venendo soppiantata dal cosiddetto "riarmo europeo " inteso come l'ulteriore aumento degli investimenti in campo militare dei singoli Paesi con il mantenimento degli eserciti nazionali, senza la garanzia di un supporto sicuro ed immediato in caso di necessità e di un 'efficace coordinazione.
Anche all'interno della scena politica del nostro Paese questo tema ha causato profonde divisioni, sia nella coalizione della maggioranza sia in quella dell'opposizione, tra chi è contro alle ulteriori spese implicate da qualsiasi forma di riarmo europeo o nazionale e chi è a favore Per esempio Lega, Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana si sono mostrati in opposizione con il ReArm Europe, mentre gli altri partiti sono a sostegno della proposta
In ogni caso, una spesa del genere comporterebbe sicuramente dei tagli a discapito di altri settori come sanità e istruzione che finirebbero sicuramente per pagarne il conto Sarebbe quindi giusto privare di una tale quantità di fondi settori essenziali e almeno per quanto riguarda l'Italia anche abbastanza
pericolanti a favore del riarmo? Come possiamo assicurarci che questi fondi vengano poi utilizzati in modo adeguato e coerente con gli scopi del ReArm Europe? Le decisioni che verranno prese determineranno sicuramente il futuro dell'Unione Europea e della sua sicurezza, le scelte che prenderemo d'ora in avanti potranno farci fare un passo in avanti verso un'Europa unita e coesa su tutti i fronti, oppure un enorme passo indietro verso la divisione e il nazionalismo
Un nuovo ‘68?
L’Afghanistan e le violazioni dei diritti umani
Sulla via del silenzio istituzionale
Emilia Pérez
…e Berta filava
Zabarecensioni
Zabaoroscopo
L’angolo del libertario
Zabaenigmistica PAG.13
Dallo scorso novembre, la Serbia
è attraversata da una delle più grandi
ondate di proteste della storia recente Il movimento, partito da studentesse e studenti, ha poi coinvolto ampie fasce della popolazione, tra cui docenti, altri lavoratori e attivisti. La scintilla che ha acceso le manifestazioni è stata il crollo di una tettoia della nuova stazione ferroviaria di Novi Sad, che ha causato la morte di 15 persone portando alla luce forti accuse di corruzione e negligenza nei confronti delle istituzioni Con il passare delle settimane, le proteste si sono intensificate diffondendosi in tutto il Paese, con scioperi nelle scuole e nelle università. Alla mobilitazione hanno aderito anche molti insegnanti, accusati poi dal governo di sfruttare la situazione “ per non lavorare”.
In questo clima di crescente tensione, si sono verificati gravissimi episodi di violenza contro i manifestanti, portati avanti principalmente dai sostenitori del Partito Progressista Serbo (SNS) del Presidente Aleksandar Vučić Il governo ha cercato di screditare le proteste, attribuendole a interferenze straniere, ma la pressione della piazza ha portato comunque, a fine gennaio, alle dimissioni del Primo ministro Miloš Vučević Nonostante il cambio alla guida
dell’esecutivo, le manifestazioni non si sono fermate, con la richiesta di un governo tecnico che garantisca elezioni libere e maggiore indipendenza dell’informazione. Il 4 marzo la tensione ha raggiunto il Parlamento: alcuni deputati dell’opposizione hanno interrotto la seduta con fumogeni e slogan, mentre migliaia di manifestanti si radunavano fuori dall’edificio chiedendo la fine del governo Vučić
Oltre alle accuse contro il governo, il movimento di protesta ha però assunto una valenza più ampia, diventando una forma di espressione collettiva della frustrazione popolare dopo anni di malcontento. Le piazze sono state riempite da persone di tutte le età e categorie sociali, in un misto di rabbia, speranza e determinazione Tuttavia, il futuro rimane incerto: se da un lato il governo appare sempre più in difficoltà, dall’altro l’opposizione è frammentata e il controllo dei media da parte del potere rende difficile un reale cambiamento politico, oltre a una diffusione puntuale degli eventi, dentro e fuori dal Paese
Paralizzata dalle proteste e dalla crisi istituzionale in atto, la Serbia si trova a un bivio cruciale. Il coinvolgimento delle nuove generazioni è uno degli elementi più significativi: molti giovani vedono in questa mobilitazione
DI JESSICA STEFANINI
un ’occasione unica per cambiare il sistema, denunciando un modello di potere considerato autoritario e clientelare. Il governo, pur cercando di mantenere il controllo, ha dovuto affrontare anche una crescente pressione internazionale: l’Unione Europea ha espresso preoccupazione per la repressione delle proteste e per il clima politico sempre più teso Vučić ha però ribadito di non avere intenzione di dimettersi e ha accusato gli oppositori di voler destabilizzare il Paese. Il blocco delle attività scolastiche e universitarie, insieme agli scioperi in diversi settori, ha aggravato ulteriormente la crisi, premendo sulla già labile stabilità economica della Serbia.
Nel frattempo, i media indipendenti cercano di dare voce alle proteste, ma devono affrontare continue pressioni e minacce. La narrazione ufficiale del governo dipinge i manifestanti come manipolati da forze straniere, mentre la realtà nelle strade racconta di una società civile sempre più determinata a volere un cambiamento. Resta da vedere se le proteste riusciranno a ottenere risultati concreti o se finiranno per essere soffocate, come accaduto in passato. Ciò che è certo è che a Belgrado tira aria di rivoluzione
IntervistaaMicheleUsuelli,pediatraneonatologo, responsabileinEmergencyperilsettoredellaneonatologia
Oggi in Afghanistan donne possono ricevere ogni cura sanitaria di cui hanno bisogno?
Usuelli: “Le donne possono recarsi in ospedale o nei centri di salute nel territorio, ma per spostarsi da casa devono essere accompagnate da un uomo membro della famiglia Teoricamente, se una donna fosse a casa da sola e ne avesse la necessità non potrebbe andare in ospedale. Qui possono essere visitate solo da donne (che dentro la pubblica amministrazione possono svolgere solo pochi tipi di lavoro, tra cui l’insegnante delle elementari e il medico, nonostante gli studi debbano terminare con la primaria). Nell’ospedale di maternità di emergency ci sono ancora molte dottoresse Afghane che si occupano di 7000
parti all’anno (numero parecchio superiore alla media italiana). Per cui l’ospedale è attrezzatissimo sia di medici internazionali, sia di personale afghano, ed è anche scuola di specialità in pediatria, in ginecologia e in chirurgia Oltre a
essere un luogo di cura, è un luogo di formazione e soprattutto di riscatto sociale per le donne."
Dalla presa di potere dei talebani, quali sono le maggiori problematiche che colpiscono le donne?
Usuelli: “Le donne non possono più uscire di casa da sole, non si possono recare nei parchi pubblici, i saloni di bellezza sono stati vietati, non possono studiare, possono lavorare solo in alcuni ambiti molto ristretti, la musica e lo sport sono vietati."
in che modo le restrizioni stanno influenzando la loro salute?
Usuelli: “È un paese che si sta impoverendo, quindi si sta alzando il tasso di malnutrizione e di disoccupazione
Prima la maggior parte delle entrate era finanziata da Paesi esteri, ora questi rubinetti si sono quasi chiusi e non c’è più uno sviluppo economico Molte donne hanno protestato e manifestato, ma ne hanno subito le conseguenze sulla loro pelle. È molto difficile essere donna in un Paese come questo "
Le donne hanno la possibilità di avere un supporto psicologico?
Usuelli: “L’Afghanistan è uno dei Paesi con il maggiore tasso di mortalità delle donne durante la gravidanza; molte fanno tantissimi figli, rimanendo incinte anche 18/20 volte, nonostante i contraccettivi siano disponibili per tutti Il sostegno psicologico per un sistema sanitario così fragile è un
È mai successo che un marito o un membro familiare si opponesse alle cure?
Usuelli: “Se una donna deve partorire e per un qualunque motivo deve essere sottoposta a un intervento cesareo, normalmente l’autorizzazione si farebbe firmare a lei, mentre in Afghanistan il consenso deve provenire dal marito o da un membro maschio della famiglia Se un uomo dovesse negare il consenso all’esecuzione di un taglio cesareo, nonostante possa costituire un rischio per la madre e per il bambino, non potrebbe comunque essere svolto.
C’è differenza tra gli ospedali delle città e quelli delle campagne?
Usuelli: “Vivendo in campagna l’accesso alle strutture sanitarie è più complesso, principalmente a causa della lontananza. Il servizio sanitario è suddiviso in ospedali di distretto e centri di salute (Comprehension) Mancano anche i mezzi sanitari e i cittadini spesso non hanno soldi per pagarsi le cure. "
Dal punto di vista sanitario è cambiato molto dalla presa di potere dei talebani?
Usuelli: “Prima del loro arrivo c’è stata una guerra per circa 20 anni, per cui è stato difficile costruire e migliorare il sistema sanitario. Il personale femminile si sentiva sicuramente più sicuro nell’andare a lavorare prima di questo regime. Molte donne hanno smesso di lavorare proprio per paura che venisse fatto loro del male È stato lusso che non ci si può permettere."
difficile, in maniera diversa, in entrambi i periodi "
A questo punto verrebbe da chiedersi: “Questa situazione finirà mai?” La risposta può sembrare scontata, perché tutto prima o poi ha una fine, ma più tempo ci metteremo, più l’esistenza delle donne verrà appiattita, fino a diventare nulla
Martedì 28 gennaio la Premier Meloni ha ricevuto un avviso di garanzia dalla
Procura di Roma, con le ipotesi di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del capo della polizia giudiziaria di Tripoli. Conosciuto anche come “il torturatore di Mitiga’’, si tratta del libico Najeem
Osama Almasri
Il giorno seguente, la Corte Penale Internazionale ha chiesto la sua estradizione, ma Almasri è stato rimpatriato dal governo. La decisione ha prima suscitato polemiche da parte dell’opposizione, poi l'avvocato
Luigi Li Gotti ha avviato l’azione giudiziaria, con un esposto nel quale chiedeva ai giudici di indagare sulla decisione di
utilizzare un aereo di Stato per il rimpatrio di Almasri Almasri era in Europa già dal 6 gennaio
Atterrato a Roma per fare scalo verso Londra, si è spostato indisturbato tra Francia, Germania e Belgio
Il 17 gennaio, l'Interpol ha inviato una segnalazione a sei Stati europei, anticipando all'Italia che l'uomo avrebbe varcato i suoi confini.
Il 18 gennaio, Almasri è stato fermato in Piemonte, ma successivamente lasciato andare in quanto non risultava su di lui nessun alert attivo. Il mandato di cattura è stato emesso in seguito a tutti questi spostamenti
All'alba del 19 viene arrestato dalla Digos, Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, per poi trascorrere due notti in carcere
Il suo fascicolo è stato poi trasmesso a Roma, dove la procura generale della Corte d'Appello si è rivolta al Ministro
della Giustizia Nordio il 20 gennaio per la convalida della misura.
L’arresto sarebbe avvenuto al fine dell'estradizione, ma con un mandato di cattura internazionale è necessaria l'autorizzazione del Ministro, che però ha dichiarato di non essere stato avvisato. La Corte, quindi, non ha convalidato l'arresto.
Il 21 gennaio Almasri viene rilasciato ed espulso, in quanto "soggetto pericoloso", su decreto del Ministro dell’Interno Piantedosi.
Il 5 febbraio il governo si è riunito in Parlamento per discutere del caso
La Premier ha preferito non presentarsi e per lei hanno parlato Nordio e Piantedosi La
Presidenza è stata costretta a intervenire, poiché i deputati del Partito Democratico hanno mostrato cartelli in aula - con la scritta 'Meloni patriota in fuga' - e, successivamente, in quanto i parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra hanno esposto le foto di alcuni prigionieri torturati nel carcere di Mitiga
Alla fine la maggioranza ha rivendicato l'azione del governo: ‘sicurezza e tutela dell’ordine pubblico sono prioritarie’
In questo scenario, l’Italia si è posta ambiguamente riguardo all’oggettiva necessità di arresto di un criminale internazionale, torturatore e gestore dei centri di prigionia dei migranti allestiti a Tripoli. L’attivazione opaca è in realtà da rimproverare dentro e
fuori i confini del nostro Paese, e su questo è inevitabile riflettere sulla situazione attuale dell’autorevolezza degli accordi e delle convenzioni internazionali, soprattutto nel momento in cui questi sono in tutela dei diritti fondamentali dell’uomo. Non è la prima volta che il Diritto Internazionale viene trattato alla pari di carta straccia dal nostro Paese, e dopo il caso Almasri è auspicabile una presa di consapevolezza riguardo alla sempre più costante ambiguità, e spesso assenza, nell’attuazione di quelle che sono le misure internazionali e di cooperazione che contraddistinguono gli Stati membri e, almeno in teoria, i principi su cui si fonda l’Europa stessa
DI LUCA SALVINI
Il 23 gennaio ci sono state le nomination per la 97esima edizione degli Oscar
Durante la diretta Rachel Sennot e Bowen Yang hanno letto un nome più di ogni altro: Emilia Pérez. II film, diretto dal francese Jacques Audiard, racconta la storia del narcotrafficante Juan "Manitas" Del Monte (Karla Sofía Gascón), che, aiutato dall'avvocata Rita Castro (Zoe Saldana), decide di sottoporsi ad un 'operazione per effettuare la transizione di genere. II musical è già entrato nella storia degli Oscar, infatti, con le sue 13 nominations, è il film non in lingua inglese con più candidature di sempre agli Academy Awards Già da tempo però molti esprimevano dubbi sull'effettiva qualità del film: quando trionfo ai Golden Globes con 4 premi portati a casa, tra cui "Miglior film commedia o musicale", molti affermarono di non averlo mai nemmeno sentito nominare, o, peggio ancora, che fosse una vittoria immeritata. Le principali critiche rivolte al film sono riguardo alla rappresentazione del cartello messicano, quasi ridicolizzato nella pellicola, e di tutta la cultura tipica del paese. Ma, sorprendentemente, persino la comunitá LGBTQ si è ritenuta offesa dalla rappresentazione trans del film, definita dalla GLAAD come retrograda e poco informata (nonostante Karla Sofía Gascón sia veramente trans)
Inoltre ci sono state moltissime critiche dovute all'assenza di attori messicani nei ruoli principali del film, e, di conseguenza, per il terribile accento finto degli attori, in particolare quello di Selena Gomez, che interpreta la moglie di Manitas.
In risposta a questo film un gruppo di registi messicani ha girato un corto di nome "Johannes Sacreblu", descritto come " un film ispirato alla cultura francese fatto interamente senza membri del cast francesi", che ha totalizzato più di un milione di visualizzazioni in un weekend Altri (incluso il sottoscritto) criticano il film anche per la sua effettiva scarsa qualità, nei dialoghi irrealistici, negli enormi buchi di trama, e, soprattutto, nella sua musica Nonostante le due nomination a miglior canzone, tutta la colonna sonora è stata ridicolizzata anche sui social, come per esempio la ormai virale "La Vaginoplastía", canzone che ci mostra il personaggio di Zoe Saldana che ch sulla transizion conto di Manita testo lo scambi or woman to woman " "From p non è ancora sono usciti de Karla Sofía Gas scaglia contro Floyd (il caso movimento Bla addirittura, a comprendere l'o
Hitler, dicendo che aveva solo la sua opinione sugli ebrei. Questi fatti hanno portato l'Academy a considerare la possibilità di escludere l'attrice, nonostante fosse candidata, dalla cerimonia degli Oscar, togliendole quindi anche la possibilità di vincere l'ambita statuetta.
Emilia Pérez è senza dubbio il candidato a miglior film di cui si è parlato di più prima della cerimonia, perché nonostante negli anni ci siano stati dei film che hanno vinto molto controversialmente miglior film, come Shakespeare In Love, Crash, Green Book e, molto recentemente, Everything Everywhere All At Once, nessuno di questi è mai stato pieno di problemi dentro e fuori dal set quanto questo Se Emilia Pérez avesse vinto Miglior Film, questo lo avrebbe reso il vincitore della categoria con il voto medio più basso sia su IMDb (5,4/10, pari con The Broadway Melody del 1929) e sia su Letterboxd (2,0/5).
La maggior parte delle persone della nostra generazione, sentendo il titolo
“La dolce vita" penserà inevitabilmente alla hit dell'estate 2022 di Fedez, Tananai e Mara Sattei. Tuttavia nella cultura italiana questo titolo è molto più importante
La dolce vita è il film di Federico Fellini che questo mese compie 65 anni, è ormai simbolo di Roma e in realtà di tutta l'Italia degli anni '60. Il film ha senza dubbio contribuito molto alla trasformazione di Roma in quegli anni, e al suo diventare una " nuova Hollywood" grazie anche a film come Vacanze Romane e Ben-Hur
Nonostante il film abbia ormai una certa età, non aspettatevi un film noioso o solo per intellettuali e snob: non solo racconta un mondo incredibilmente affascinante, ma è anche stato il centro di innumerevoli controversie. Fellini fu aspramente criticato dalla Democrazia Cristiana, in particolare dall'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che dedicò due articoli -"La sconcia vita" e "Bastal" - al film Ma soprattutto fu attaccato dal Vaticano e tutta la chiesa cattolica, che incitó i fedeli a pregare per l'anima del regista, arrivando persino a scrivere sulla basilica di Sant'Antonio a Padova "Preghiamo per il peccatore
Fellini" Tutte queste critiche derivano da accuse di un 'esagerata depravazione, che, tuttavia, non è nemmeno paragonabile alla maggior parte dei film e serie degli anni recenti.
Il film segue il giomalista Marcello Rubini, interpretato da un magnifico Marcello Mastroianni, in una serie di vignette che ci mostrano vari aspetti dell'alta classe romana, vignette che però quasi mai si concludono veramente, spesso lasciando lo spettatore in attesa di una risoluzione di alcuni conflitti che non arriverà mai. Altra particolarità del film è il distacco con cui ciascun episodio é presentato. È difficile creare rapporti emotivi con Marcello o altri personaggi, e questo è dovuto ai tipi di ripresa, che raramente ci mostrano dei primi piani, che sono essenziali nel linguaggio cinematografico per trasmettere emozioni. Entrambe queste caratteristiche sembrano quasi emulare un telegiornale, una presentazione fredda e non intera di una serie di storie scollegate tra di loro
Nella maggior parte delle vignette l'unico filo conduttore infatti è Marcello, accompagnato a volte da altri personaggi che ritornano, come Steiner, Maddalena, Emma e il fotoreporter Paparazzo, nome proprio che è diven tanto nome comune e dispregiativo di una
categoria professionale Nel film apparentemente non succede nulla di rilevante, la maggior parte delle scene non ha conseguenze su quelle successive e ha senso solo se lette in chiave metaforica. Chiave che però è difficile da interpretare, infatti c'è chi ci legge un significato nichilista e lo ricollega addirittura a Nietzsche, specialmente per la scena finale, e chi invece interpreta la stessa scena come una metafora per Gesù Cristo e la grazia divina Altri ci leggono somiglianze con il caso di cronaca nera di Wilma Montesi, che scatenò moltissime discussioni in quegli anni, altri ancora ci leggono somiglianze con L'Inferno dantesco.
Ciò che è certo però, è che La dolce vita è ormai un simbolo dell'Italia in tutto il mondo, e che con il suo incredibile fascino, dovuto in parte anche alla magnifica fotografia di Otello Martelli e la colonna sonora di Nino Rota, ha stregato e continuerà a stregare generazioni su generazioni, e che i suoi splendidi dialoghi e la scena con Anita Ekberg nella fontana di Trevi rimarranno per sempre nella storia del cinema.
Questo non è solo un film su Bob Dylan e su una parte, pur piccola, della sua storia, ma sulla sua musica (e le sue bellissime parole) e sul contesto storico in
cui si inserisce, soprattutto il folk e le battaglie per i diritti civili degli anni '60 e la New York Del Village Il film inizia con il debutto di Bob nella scena folk, dopo aver conosciuto, con uno astuto stratagemma, Pete Seeger (interpretato eccezionalmente da Edward Norton), e lo segue dal suo arrivo a New York lungo la sua ascesa alla fama e sino al giorno in cui imbraccia la chitarra elettrica a Newport nel 1965. Lo vediamo cavalcare una Triumph, con una sigaretta sempre in bocca, i capelli ricci e selvaggi, occhiali da sole neri e un ’espressione facciale spesso sognante e contrariata Una delle cose che rende questo film autentico è la sua raffigurazione genuina del protagonista: la sua attitudine bohemien e la complessità dei suoi rapporti amorosi non vengono nascoste Il film ci porta quindi al Newport Folk Festival, dove il comitato del festival inizialmente non voleva invitarlo, poiché Dylan aveva appena pubblicato un nuovo disco che si allontanava dalle radici folk. E Dylan in effetti, la notte finale del festival, porta sul palco la chitarra elettrica e una band, dando inizio a una nuova stagione della musica, come narra il libro dal quale è tratta la storia del film, Dylan Goes Electric! Newport, Seeger, Dylan, and the Night That Split the Sixties di Elijah Wald, chiudendo la porta del folk, quella che una volta aveva spalancato al mondo intero, aprendo la porta sulla seconda parte dei sixties. “A complete unknown” è un ricordo di un tempo in cui la musica poteva cambiare tutto, accompagnando molteplici rivoluzioni e causandone altrettante. (Di Camilla Caruso)
i sono state moltissime discussioni, prima con l'uscita del libro, e ora anche con quella della serie se MII figlio del Secolo, romanzo di
Antonio Scurati adattato recentemente in formato seriale da Joe Wright, fosse veramente necessario Se c'è veramente bisogno, nel 2025, di fare l'ennesimo racconto del ventennio fascista.
Questa serie, e, forse soprattutto, le risposte e reazioni a questa ci mostrano che non ce n'è mai stato cosi tanto bisogno come adesso: ad allarmare sono un sacco di critiche alla ridicolizzazione di Mussolini nella serie, ad esempio in una scena dove ha un rapporto sessuale con Margherita Sarfatti Altre critiche riguardano l'orientamento politico eccessivamente di sinistra per alcuni, e l'affermazione di Marinelli sulla fatica del dover interpretare il completo opposto della sua ideologia politica, lamentela secondo molti ridicola Ma in mezzo a tutte queste discussioni, ci si dimentica quasi dell'opera e della sua grandissima qualità, dalla regia fenomenale di Wright, col suo utilizzo dell'angolo olandese per mettere a disagio lo spettatore, alla incredibile performance di Marinelli del personaggio protagonista Una serie magnifica che, per le ragioni elencate sopra, andrebbe mostrata nelle scuole. Cosa che è già avvenuta, fortunatamente senza troppi episodi di protesta come si temeva sarebbe avvenuto. Purtroppo la tematica del fascismo è più attuale che mai, infatti lo stesso Luca Marinelli ha affermato che la serie sarebbe dovuta essere in inglese, ma, in seguito all'elezione di Giorgia Meloni come presidente del Consiglio, il regista Joe Wright abbia deciso di cambiare tutto e girare la serie in italiano. Non mancano frecciatine anche al presidente US Donald Trump, con la frase della quarta puntata "Make Italy Great Again", chiara allusione allo slogan del presidente. Tutto questo viene detto allo spettatore da Mussolini stesso, che, infrangendo la quarta parete comunica direttamente con lo spettatore, spesso utilizzando frasi forti come: "I fascisti son brutti, cattivi, torturano, menano...no. I fascisti oggi scrivono". (Di Luca Salvini)
Finalmente Artie è tornato con il suo primo disco ufficiale: "La Bellavita".
Sicuramente un progetto diverso da quello che ci aspettavamo e forse un po '
penalizzato dalle lunghe settimane di promozione che ne hanno preceduto l'uscita, portando le aspettative dei fan ad un livello altissimo. Per quanto riguarda il sound l'album si apre con una produzione fresca e nuova su cui non l'avevamo mai visto prima all'interno dell'intro, per poi ritornare nella sua comfort zone guidato dalle solite produzioni di Ddusi. Questa sorta di dualismo a livello musicale si può riscontrare anche nel contenuto vero e proprio dei brani, dove il cantante di Bicocca fonde elementi della sua esperienza personale ad immagini più crude in linea con la figura del rapper di periferia, dandoci per la prima volta uno spaccato della sua dimensione umana. Nella tracklist, composta da diciotto pezzi, si alternano infatti brani più Gangsta Rap come "Montecarlo" e "Dodge Durango", molto coerenti con il resto della sua discografia, ad altri un più conscious come quello dedicato alla madre o il feat con Yugi. "Pietà" infatti è stato senza dubbio il brano più criticato del disco, probabilmente perché distante dalle loro precedenti collaborazioni, come "Porto il commerciale" o "DEM", e quindi lontano dalle aspettative del pubblico. Ciò non vuol dire però che sia stato un esperimento fallimentare, anzi tutt'altro, il testo infatti affronta tematiche legate alla realtà urbana, come le difficoltà e le sfide sociali che entrambi i rapper hanno dovuto affrontare in passato, donando una sfumatura ancora diversa all'album e sottolineando la transitorietà delle cose e l'importanza delle proprie radici. Possiamo du concludere dicendo che il d qualche scivolone qua e là, si po buon progetto, solido e senz ' a ottimo punto di partenza per carriera Bravo Artie!
(Di Alessia Petrera e Jessica Stefan
Vite Sgrammate segna un passo fondamentale nella carriera di Promessa, rapper emergente che si sta facendo strada nel panorama
musicale italiano. L’album è un manifesto del suo stile, che si distingue per la profondità delle liriche e la capacità di trattare temi complessi come la solitudine e le contraddizioni del nostro tempo. Promessa non ha paura di esplorare le difficoltà della vita, proponendo una visione disincantata, ma mai priva di speranza.
La sua scrittura, incisiva e personale, riesce a raccontare storie universali, permettendo a chi lo ascolta di ritrovarsi nei suoi versi. Vite Sgrammate non cerca il facile consenso, ma offre uno spunto sincero di riflessione, spingendo ad affrontare le proprie fragilità e un mondo che spesso non soddisfa le aspettative.
Musicalmente, l’album si distingue per una produzione, sobria, minimalista e lo-fi, con le sue imperfezioni e il suo carattere “grezzo” (si vedano tracce come Città di Vetro o Sotto la Pioggia), che valorizza il contenuto lirico e mette in luce la maturità artistica di Promessa. I beat essenziali non sovrastano mai la voce dell’artista, ma anzi la sostengono, consentendole di emergere in tutta la sua forza, riuscendo a raccontare storie con un sound che mescola elettronica e rap old school e creando in questo modo una dimensione moderna ma radicata nella tradizione
Vite Sgrammate conferma il talento di Promessa, una delle voci più promettenti della scena rap italiana, sicuramente da tenere d’occhio nei suoi progetti futuri.
Ariete
Febbraio ti sfida con versioni ed interrogazioni a sorpresa Sei energico, ma rischi di essere impulsivo. Con Marte favorevole, hai la grinta per affrontare tutto, anche San Valentino Quindi, che tu sia fidanzato o che tu sia single, riceverai attenzioni da qualcuno di molto inaspettato.
Toro
Il carico di studio si fa sentire, ma il tuo metodo infallibile ti aiuta Con Giove dalla tua parte, la memoria è ottima: sfruttala! Verso metà mese potresti avere un calo di motivazione, ma non mollare! In amore, ahimè sei sfortunato, ma non ti demoralizzare!
Gemelli
La tua parlantina ti salva da un’interrogazione, ma non puoi sempre contare solo sull’improvvisazione. Cerca di studiare con più costanza per evitare brutte sorprese Mercurio ti spinge a fare nuove amicizie e a brillare nelle discussioni in classe. Amore? La tua vita è già troppo complicata.
Cancro
L’inverno ti rende nostalgico e il carico di studio non aiuta. Febbraio è un mese impegnativo, ma con un po ’ di organizzazione ce la farai. I prof sono più esigenti, quindi meglio prepararsi. San Valentino potrebbe portarti una sorpresa: una persona farà un gesto inaspettato Riuscirai a coglierlo?
Brilli come sempre e questo ti aiuta nelle interrogazioni e nei dibattiti in classe Attento però a non sottovalutare alcune materie: l’orgoglio va bene, ma anche un po ’ di umiltà serve! In amore, vivrai un 14 febbraio particolare. Sei al centro della scena, ma vuoi davvero chi ti sta cercando?
Vergine
Precisione e metodo sono le tue armi vincenti, quindi usale Saturno ti invita a concentrarti di più sulle materie ostiche. Un piccolo intoppo a scuola potrebbe abbassarti il morale, ma niente che non si possa risolvere In amore, potresti sentirti più insicuro del solito, ma non temere: qualcuno ti osserva con interesse.
Bilancia
Sei preso tra studio e vita sociale e devi trovare un equilibrio. Venere ti rende affascinante, ma attento a non perdere di vista le scadenze scolastiche Febbraio potrebbe portarti un’inaspettata dichiarazione d’amore. San Valentino sarà un giorno speciale... o pieno di dubbi!
Scorpione
Febbraio è un mese tosto, ma tu non ti tiri mai indietro. Sei determinato e il tuo impegno sarà ripagato, anche se devi stare attento alle tensioni con i prof: meglio non provocare troppo. In amore, potresti avere voglia di qualcosa di più profondo. San Valentino? Potrebbe deludere
Sagittario
Febbraio porta voglia di libertà, ma lo studio ti richiama all’ordine. La noia delle lezioni si fa sentire, ma Marte ti dà energia per affrontare tutto. In amore, potresti avere una cotta per qualcuno di fuori scuola. San Valentino? Sarà un giorno avventuroso!
Capricorno
Sei super concentrato sugli obiettivi, prendi proprio sul serio i buoni propositi, eh? L’impegno dà frutti, ma non esagerare con lo stress! In amore, potresti non avere tempo da dedicare a qualcuno che vorrebbe avvicinarsi. San Valentino passerà in secondo piano ma non si sa mai!
Acquario
La tua mente è in fermento e hai tante idee brillanti, ma serve disciplina per non disperderti. Febbraio è un mese di alti e bassi: cerca di restare concentrato! In amore, potresti essere più indeciso del solito, ma Venere ti rende irresistibile San Valentino? Proprio ciò che aspettavi
Pesci
Sei sognatore e febbraio ti porta un po ’ di distrazione: attenzione a non perdere il filo durante le spiegazioni! Un aiuto da un amico potrebbe salvarti in un momento critico In amore, senti il bisogno di conferme e potresti trovarle proprio il 14 febbraio.
Cantami o Dea dell’uomo arancione che infiniti decreti promulgò. Del giorno che il vecchio scacciò con danze moventi e accuse contro il popolo. Invasore, colpevole di assassinio degli animali da compagnia dei suoi concittadini
E cosí l’accusatore sconfisse chi lo aveva infamato con indicibili calunnie, che vergogna portarono ai nemici Democratici
Subito l’uomo arancione, dominatore delle masse, dichiarò le sue intenzioni per la ricerca di gloria nella conquista dei popoli di terranova e della spagnola america.
Soprattutto il suo popolo aveva a cuore, e propose, per difendersi dagli infami smerciatori di tacos e polvere allegra, un muro imponente che prodi guerrieri sorvegliassero, e che nessun Odisseo avrebbe mai preso.
Non solo il valore si conquistò in battaglia, ma anche il rispetto dei saggi dalla barba bianca Perché vide oltre gli inganni di organizzazioni
di salute, che solo rallentare i contadini volevano, e di clima, che solo il freddo desideravano sulla terra perché vi regnassero i pinguini.
Nemmeno gli scaltrissimi popoli d’Oriente riuscivano a beffarlo; con forte intento impose che ogni loro merce fosse tariffata, non cedette nemmeno alle suppliche del loro sovrano
Ma purtroppo non solo il nemico doveva combattere, ma anche i suoi alleati più cari e fedeli. Con spirito ferreo parlò loro, che provarono in ogni modo a dissuaderlo, stolti. L’uomo arancione né da suppliche né da sacrifici si fa comprare, se non da un fortissimo senso venale
Aveva un compagno, forte e fedele, Muschio il suo nome, ma famoso era per le idee geniali e l’effusioni d’affetto che i suoi nemici calunniavano come gesti volgari
Allora o Musa, immergici in storie lontane che noi non vedremo Poichè in quelle bene è male, e male è bene.
TRA QUESTE DUE IMMAGINI COMPAIONO 5 DIFFERENZE, RIESCI A TROVARLE?
INE/ U.IT