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novità ministeriali Con grande piacere e onore mi ritrovo a dirigere questo giornale durante la dura, ma speriamo lieta, quinta liceo Ritengo dunque opportuno, cari miei coetanei, citare il primo grande cambiamento di quest'anno scolastico: la nuova maturità. Per chi magari non è completamente al corrente della situazione di noi 2007, ci troviamo in bilico e in attesa di nuove circolari che, come le moire greche, ci guideranno in quest'ultimo giro di campo. Ormai è prassi tra le classi tirare a indovinare, con suppliche in nome delle discipline in cui si è più ferrati, le quattro misteriose materie che accompagneranno i maturandi nel caldo luglio Tocca aspettare, poiché nulla è ancora ben chiaro, nemmeno i motivi di tanta fretta nel voler apportare questi grandi cambiamenti L'augurio che posso fare a noi maturandi è di vivere l'anno senza troppe ansie, e di sperare collettivamente che questa riforma premi non solo lo studio ma anche l'elasticità mentale nel contesto scolastico e la nostra abilità nel metterci in gioco.
Ma non è finita qui! Non basta
riconoscere i nostri doveri ed il fatto che le regole sono sempre regole, ed è giusto vederle con la consapevolezza che non si salta a soluzioni drastiche senza validi motivi. Non si può negare infatti che il telefono possa risultare un elemento di distrazione che va a intaccare il rendimento in classe e la socialità.
Rimane però tra gli studenti l'amara consapevolezza di una mancanza di fiducia (e d'ascolto) da parte di adulti che a volte ci ritraggono come non autonomi, nonostante la dipendenza da tecnologia contagi indistintamente, portando una soluzione drastica, ovvero il divieto totale, solo nei loro confronti Sarà interessante vedere l'evolversi della situazione, soprattutto con l'arrivo di queste fatidiche tasche, e cercare di capire se effettivamente questo divieto porterà ad una maggiore efficienza in classe e stimolando -verbo forse discordante con la parola divieto ma voglio sperare nella correttezza di questo terminead un maggior coinvolgimento alla vita scolastica.
Una voce collettiva, arrabbiata ma pacifica, fatta di studenti, lavoratori, famiglie, attivisti e semplici cittadini che hanno deciso di scendere in piazza per chiedere la fine della violenza in Palestina e la difesa dei diritti umani
Una grande manifestazione organizzata da diverse associazioni e collettivi studenteschi, tra cui anche alcuni gruppi della nostra scuola, si è tenuta nel centro di Milano, e parallelamente in molte altre città d'Italia Lo scopo era chiaro: esprimere solidarietà al popolo palestinese, denunciare le violazioni dei diritti umani e chiedere alla politica italiana di prendere posizione in modo concreto, non solo a parole. Il corteo è partito la mattina alle 9.30 da Piazza Cairoli, dove si sono riuniti tutti gli studenti per poi sfilare lungo le vie principali del centro, fino ad arrivare davanti alla stazione Centrale. Striscioni, bandiere, cartelli scritti a mano e cori in diverse lingue hanno animato le strade Non c'erano solo giovani, ma anche adulti, anziani e famiglie con bambini Non era uno sciopero solo per la città di Milano, tutta l'Italia è scesa in piazza, unita da un
obiettivo e messaggio comune: la pace, la libertà e la giustizia per la Palestina. Gli organizzatori hanno stimato un numero di 50.000 partecipanti, il che la rende una delle manifestazioni più partecipate degli ultimi mesi. L'atmosfera pacifica ma di denuncia ha pervaso l'intero corteo, anche una volta giunti allla Stazione Centrale, luogo dei presunti gravissimi scontri. Verso le 13.30, la prima notizia data dai telegiornali è stata proprio la trasmissione in diretta del "devasto" in atto In pochi secondi l'atmosfera di intensa riflessione e di speranza che stava vivendo la manifestazione viene completamente sostituita da caos e "immagini indegne" Polizia in difficoltà e ferita, lacrimogeni, sedie lanciate e qualche vetro rotto, che ha suscitato indignazione e una reazione immediatamente negativa Rappresentazione davvero tragica, se non fosse che il tutto è stato Strumentalizzato. I disordini ci sono stati, e hanno assolutamente contribuito a rovinare lo scopo della manifestazione. Le testate giornalistiche nei giorni seguenti non parlavano della bellezza che risiedeva nel riunirsi di quei 50.000 cittadini in nome della pace per più di 6 ore consecutive, ma di quell'ora e mezza in cui pochi hanno
fatto prevalere la violenza. I manifestanti sono stati descritti come "teppisti" e portatori di devasto e non come semplici cittadini accomunati da una buona causa. Sono stati accusati di non pensare agli italiani ma di manifestare solamente per motivi inutili e di creare solamente disagi, non capendo dunque il senso della manifestazione.Il rammarico più grande di tutti i manifestanti, mossi da uno scopo pacifico, non risiede nelle accuse infondate nei loro confronti, ma nel come i media abbiano approfittato di un singolo, significante certo ma comunque minimo, atto di violenza per parlare il meno possibile dell'Italia riunita nelle piazze e lungo le strade, rappresentando l'idea di manifestazione come un atto inutile e incivile anziché una richiesta d'ascolto
più frequente, così l'Europa si sta impegnando per trovare un modo per evitarlo; il 14 ottobre la commissione europea voterà sulla questione del "Chat Control", una bozza di legislazione che prevede la sorveglianza digitale con l'obiettivo di prevenire e lottare contro la pedopornografia
Se questa bozza, nominata ufficialmente CSAR (Child Sexual Abuse Regulation), passasse, permetterebbe la scansione di ogni contenuto tramite il client-side scanning, ovvero l'analisi dei contenuti sul dispositivo dell'utente prima che venga crittografato end-to-end (che impedisce a qualsiasi terzo, persino la piattaforma, di accedere ai messaggi), sfruttando una falla del codice che verrebbe creata specificatamente a questo scopo. La scansione di tutti i contenuti caricati avverrebbe su ogni applicazione di instant messaging, come Telegram o Whatsapp.
Bisogna considerare la possibilità che uno di questi sistemi si rifiuti di aderire alla proposta, e, nel peggiore dei casi, questo uscirebbe dal mercato europeo I dati verrebbero dunque analizzati da un'intelligenza artificiale;
quei contenuti che l’algoritmo riterrebbe sospetti verrebbero segnalati alle autorità competenti.
Questa normativa sarebbe un enorme passo avanti nella lotta contro la pedopornografia online e questo potrebbe molto probabilmente ridurre la crescita del numero dei casi di adescamento online, oltre che a combattere in maniera più efficace i casi di revenge porn e estorsioni sessuali. D'altro canto, però, questo sistema metterebbe a grande rischio la nostra cybersicurezza, dato che la "back door" utilizzata dalle autorità potrebbe essere sfruttata dagli hacker o altri malintenzionati per ottenere informazioni sensibili
In ogni caso questa norma costituirebbe una violazione dell'articolo 15 della costituzione italiana, che garantisce il diritto alla libertà e alla segretezza della corrispondenza; la limitazione di tale diritto può avvenire soltanto per "atto motivato dell'autorità giudiziaria", cioè su ordine di un giudice nell'ambito di un'indagine. Le chat e le e-mail, sono considerate corrispondenza a tutti gli effetti: il "chat control" andrebbe dunque a violare questo diritto costituzionale.
Bisogna anche ricordare che la possibilità ad ogni messaggio potrebbe anche essere strumentalizzato per un
controllo di massa dell'opinione, e, potenzialmente, censura e segnalazione del dissenso, che, in tempi bui per la democrazia come questo, non sembra così remoto. Inoltre uno studio commissionato dal parlamento europeo ha evidenziato che un algoritmo simile potrebbe addirittura essere dannoso a causa dell'alto tasso di errori e la segnalazione di falsi positivi. Tra tutti i paesi europei, solo 8 Stati si sono dimostrati titubanti riguardo l'idea: Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Finlandia, Paesi Bassi e Polonia Tra i sostenitori di questa riforma troviamo invece la maggioranza, che comprende quindici Stati, tra cui Italia, Francia e Spagna Altri si sono dichiarati indecisi e probabilmente non si sbilanceranno prima del 14 ottobre C'è da precisare, tuttavia, che una legge di questo calibro richiederebbe parecchi mesi di attesa solo per la discussione politica, ma prima che le norme diventino effettive si potrebbe facilmente parlare di qualche anno.
assassinato a 31 anni durante un dibattito pubblico sul palco della Utah Valley University. II fondatore di Tuming Point USA era virale da mesi su TikTok per i suoi debate con l'influencer Dean Withers e per le sue opinioni molto estreme, tra cui ricordiamo "L'aborto è peggio dell'Olocausto" e l'affermazione piena di ironia tragica "Le armi salvano vite"; popolarità tale da essere stato ridicolizzato persino da South Park
Il movente politico di Tyler Robinson, l'assassino dell'attivista, è stato oggetto di molte conversazioni: il partito repubblicano ha subito accusato la sinistra, ma altri indizi, principalmente le scritte sui proiettili usati da Robinson, che consistevano in battute omotransfobiche e frasi all'apparenza antifasciste, sono stati ricondotti alla community online dei groypers, gruppo neofascista guidato da Nick Fuentes che ha recentemente dichiarato guerra a Kirk perché "non abbastanza reazionario".
Ciò che è certo è che la famiglia di Robinson è fortemente conservatrice e possiede numerose armi in casa, e non apprezzava Kirk per la stessa ragione riportata sopra
Tuttavia la madre afferma che
il figlio recentemente stesse diventando più interessato alla politica, e che cominciasse ad essere più orientato verso la sinistra, con particolare attenzione verso i diritti LGBTQ+. Questo fatto è anche supportato dalla sua relazione romantica con la sua coinquilina, una donna trans con cui ha confessato l'omicidio.
Robinson infatti in alcuni messaggi con la fidanzata alla domanda "Perché?" ha risposto: "Ne avevo abbastanza del suo odio Non tutti possono essere negoziati Se riesco a prendere il mio fucile senza essere visto, non avrò lasciato prove Tenteremo di recuperarlo di nuovo, si spera che siano andati avanti Non penso l'abbiamo trovato" Charlie Kirk coincidentalmente è stato ucciso mentre parlava del fenomeno dei cecchini trans, secondo lui troppo frequente (anche se ne sono stati riportati solamente 5 dal gennaio 2013), cosa che ha portato grande allarme nella comunità LGBT nelle ore seguenti all'omicidio, temendo che l'avvenimento. potesse peggiorare ulteriormente il trattamento subito dai cittadini americani transgender.
L'omicidio ha portato numerosi politici, autori e giornalisti di tutto il mondo a commentare e denunciare l'accaduto. Elon Musk per esempio, che non si era fatto
vedere pubblicamente nei giorni precedenti, ha commentato su X: "La sinistra è il partito dell'omicidio", incolpando tutti i liberali.
A parlare non sono stati soltanto repubblicani però: Kamala Harris si è detta *profondamente turbata dall'accaduto, allo stesso modo Barack Obama: "Questo tipo di violenza non ha posto nella nostra democrazia".
Tuttavia dopo una quantità infinita di video, di repubblicani come di democratici, che spiegavano come uccidere il proprio "avversario politico sia sbagliato, al funerale di Charlie Kirk il presidente Donald Trump ha affermato: "Charlie Kirk non odiava i suoi avversari, voleva il meglio per loro lo non ero d'accordo, odio i miei avversari e non voglio il meglio per loro" Parole anche qui supportate dai fatti, come possiamo notare dalla completa assenza di commenti da parte del presidente (come della maggior parte dei politici americani, a prescindere del partito), sull'omicidio di Melissa Hortman, senatrice. democratica morta questo giugno o sulla sparatoria scolastica avvenuta poche ore dopo la morte dell'attivista, per non parlare della cancellazione del Jimmy Kimmel Show in seguito ad un'affermazione sul caso Kirk fatta dal presentatore (cancellazione grazie al cielo revocata). Protect trans kids
conosciuto quasi esclusivamente negli Stati Uniti, ad essere un fenomeno globale
ospiti Tra questi c'era un giovane autore che aveva appena ricevuto un Tony, prestigiosissimo premio teatrale, per il suo musical In The Heights, e che sale sul palco e annuncia a sorpresa di tutti di star lavorando ad un concept album rap su una figura storica ricordata esclusivamente per essere sul retro delle banconote da 10$, ma che secondo lui incarnava perfettamente l'hiphop:
Alexander Hamilton.
Dopo aver cantato una versione originale della prima canzone del musical, il pubblico applaude ridendo, pensando che il giovane autore scherzasse Ma non era così
6 anni dopo Lin-Manuel Miranda fece uscire il suo musical, che non solo gli valse due Tony, un Grammy, un Emmy (per la versione cinematografica uscita nel 2020) e un Pulitzer, ma che diventerà presto uno dei musical più importanti della storia di Broadway.
Quando durante la quarantena usci una registrazione completa del musical su Disney+, il musical passò dall'essere
Il successo del musical crebbe dunque esponenzialmente, riscontrando enorme popolarità online a livello mondiale e impossessandosi rapidamente di una fetta di gloria tra i nomi dei cult del genere
Al giorno d'oggi, Hamilton è tra i cinque musical più costosi da vedere a Broadway (il prezzo medio di un biglietto è di $175.00, equivalenti circa a un dollaro per minuto dello spettacolo.) In particolare in questo momento, i prezzi sono alle stelle ancora più del solito a causa della ripresa del ruolo di Aaron Burr, coprotagonista del musical, di Leslie Odom Jr., suo interprete nel cast originale, che oltretutto vinse un Tony grazie al personaggio A causa del ritomo di questo grande nome, i biglietti VIP arrivano attualmente a $1,525 50
Il ritorno di Leslie Odom Jr non è casuale: egli ha dichiarato di considerarlo un "ritorno a casa" e un'opportunità per connettere con una nuova generazione di fan dopo anni di assenza da Hamilton
Un altro modo in cui il musical ha celebrato il suo decimo anniversario è stato quello di
indire un concorso per i fan, invitandoli, in collaborazione con il sito di graphic design Canva, a realizzare una copertina per Playbill, l'iconico programma consegnato ad ogni show di Broadway II contest di Playbill ha ricevuto più di tremila proposte, e ad Agosto ha dichiarato la fan Sarah Welch vincitrice
La fama di Hamilton e del suo autore Lin-Manuel Miranda è certamente meritata: il musical e l'album ufficiale, disponibile su tutte le piattaforme, riescono a conciliare una semplice esperienza di ascolto per il fan occasionale con una serie di sottili accenni e citazioni agli appassionati di storia e del genere rap.


La terza stagione di Alice in Borderland, tratta dal manga di Haro Aso, chiude finalmente il cerchio della serie giapponese che ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo Dopo aver superato giochi sempre più letali, Arisu e Usagi si ritrovano davanti al mistero finale: chi controlla davvero questo mondo parallelo? La serie riprende con toni più introspettivi per concentrarsi sulle motivazioni dei personaggi e sul significato dei giochi stessi. Questa stagione cambia un po' di ritmo rispetto alle precedenti: ci sono meno giochi d’azione ma cresce la tensione emotiva e psicologica. I personaggi si aprono maggiormente mostrando le loro paure, i loro dubbi e il desiderio di tornare alla realtà. La regia è attenta e precisa, con inquadrature che danno sempre il giusto spazio alle emozioni e alle dinamiche tra i protagonisti. L’uso degli ambienti vuoti e surreali continua a creare un ’atmosfera unica, sospesa tra sogno e incubo
Ottima anche l’interpretazione degli attori, in particolare Kento Yamazaki, che riesce a rendere credibile l’evoluzione di Arisu da ragazzo disilluso a leader pronto a fare scelte difficili Il finale riesce a chiudere la storia in modo coerente e soddisfacente, lasciando comunque spazio a qualche riflessione personale
Per chi ha amato le prime due stagioni è un addio emozionante e, in un certo senso, liberatorio
(Di Sofia di Cesare e Martina Giacomoni)
Olly ha colpito ancora i cuori dei fan con il suo nuovo album Tutta vita (Sempre), dove si passa dalle note allegre di È Festa a quelle melodiche di Come noi non c’è nessuno passando per i versi ribelli di Così Così Oltre ad alcune vecchie canzoni come Scarabocchi ci sono anche dei nuovi pezzi come Questa domenica e Il brivido della vita che da un tocco di energia tipico del cantautore
Il disco ha uno stile che racchiude tutte le caratteristiche della musica di Olly: i suoi testi sono leggeri ed esprimono senza filtri tutti i suo pensieri. I brani contengono alcune tematiche importanti, come la voglia di vivere a modo proprio, senza dare peso al giudizio degli altri, e l’importanza delle relazioni, anche di quelle finite. Questo album per il cantautore si sta rivelando un importante gradino sulla scalata per il successo, ma non è solo in questa salita: infatti, con lui c’è l’amico e produttore Juli, a cui Olly, come spesso ripete nelle sue interviste, deve gran parte delle sue vittorie. All’amico il cantautore ha dedicato Buon trasloco, canzone molto commovente, dedicata al padre di Juli, che non c’è più Questa canzone, anche se in modo leggero, ci fa riflettere, ricordandoci tutte quelle persone che purtroppo ci hanno lasciato Insomma, il cantautore genovese è riuscito a creare un disco che può accompagnare le giornate più felici, quelle più buie ma anche quelle dove si ha solo voglia di lasciare tutto e scappare, ricordandosi sempre che sarà stata tutta vita
(Di Costanza di Palma e Viola Saponara)


Material Love è un film di Celine Song che racconta la storia di Lucy (Dakota Johnson), una combina coppie che dà tutta sé stessa per il suo lavoro. Un giorno, durante il matrimonio di una sua cliente, incontra Harry (Pedro Pascal), un uomo affascinante che sembra essere tutto quello che lei ha sempre cercato; ma quando rivede per caso John (Chris Evans), il suo ex fidanzato, nei panni di un membro del catering, niente è più così semplice: Dakota Johnson si immedesima perfettamente nel suo personaggio, rendendolo contemporaneamente il meno amato del film
La sceneggiatura è sicuramente molto ben fatta e Celine Song si è soffermata parecchio sul mostrare nei dettagli la classica e frenetica vita newyorkese
Il cast stellare fa subito pensare a un grande film, ma mentre Pascal si dimostra ancora una volta l’uomo perfetto per interpretare il suo personaggio, Evans sembra ritrovarsi a fatica nel ruolo
In alcune scene traspare una nota di tristezza, poiché si vede quanto talvolta le persone possano essere menefreghiste, soprattutto quando il problema non le riguarda: questo sarebbe stato un bello spunto, che la regista non è tuttavia riuscita a cogliere per far sentire gli spettatori più legati ai personaggi. Il film è bello, ma non va oltre. Non lascia a bocca aperta né fa uscire dalla sala con le lacrime agli occhi. È però molto azzeccata l’idea della regista di affrontare un tema parecchio attuale: cos’è più importante seguire nella vita, la mente o il cuore?
(Di Micol Simi De Burgis)
Il 12 settembre è uscito Play, nuovo album di Ed Sheeran, che ha segnato un importante passaggio: dopo 14 anni, si è conclusa la Mathematical series, raccolta di cinque album con i nomi dei simboli matematici (+, x, ÷, = , -), e si è avviata una nuova serie, Stereo. Con l’uscita ad aprile di Azizam e nei mesi successivi di Old Phone, Sapphire e A little more, abbiamo avuto alcuni spoiler sullo stile dell’album: una miscela di generi musicali, dal rap al pop, alle lente canzoni d’amore la cui delicatezza contraddistingue il cantautore. Ma tra gli aspetti più affascinanti c’è sicuramente l’inserimento di melodie orientali: Ed Sheeran era rimasto profondamente colpito da questa cultura durante il suo tour dell’Asia; quindi, ha voluto condividere questo suo fascino, includendo queste sonorità nel suo composito album, rompendo così ogni monotonia e permettendo all’ascoltatore di viaggiare con la mente
Inoltre, come ha affermato lo stesso cantautore, “Play made him fall in love with fun again”: infatti, dopo l’ultimo album della Mathematical series (-) in cui ha dato voce a tutta la sofferenza provata nel 2022 - anno in cui aveva dovuto affrontare diversi ostacoli personali - con Play ha voluto trasmettere tutt’altre emozioni, celebrando l’amore, la vita, la creatività. “Draw a line and leave the past that hurt you behind” canta in Opening, quasi a riprendere il malinconico album precedente e rimarcare la sua volontà di chiudere quel capitolo e dimostrare che dal dolore si può rinascere.
(Di Ilaria Biagini)

Quest'anno a Venezia è stato battuto il record per la standing ovation più lunga della storia della mostra: a battere i 18 minuti per "La stanza accanto", film del 2024 di Almodovar, è stato The Voice of Hind Rajab, con i suoi 22 Agli applausi però si sono alternati fischi e segni di disapprovazione di parte del pubblico
Questa reazione, così forte quanto divisiva, diventa scontata una volta scoperta la storia, purtroppo verissima, raccontata dal film
II 29 gennaio 2024 alcuni operatori della Mezzaluna Rossa Palestinese ricevono una telefonata da una quindicenne, intrappolata in un'auto sotto attacco dalle forze israeliane insieme ai genitori, i fratelli, e la cuginetta di sei anni Hind Rajab. La chiamata è bruscamente interrotta da spari e urla, finché non arriva una seconda chiamata: è la bambina, è ancora viva. Allora lo staff cerca in tutti i modi di salvarla, ma nascono grandi tensioni tra chi vuole ignorare il protocollo per farlo immediatamente e chi invece ha paura di mettere i soccorritori a rischio e quindi ci si attiene alla perfezione.
Una delle cose che ha fatto più scalpore nel film è l'assenza fisica della bambina di cui si sente solo la voce, quella reale, delle registrazioni delle chiamate fatte da Hind Rajab alla Mezzaluna Rossa Questa è anche la ragione per la quale non è stato doppiato in italiano

Tutto quanto il film è devastante a livello emotivo, ma più di ogni altra cosa lo è il suo finale, specialmente la parte dove ci vengono mostrate le immagini reali di cos'è successo e l'intervista alla madre di Hind
La voce di Hind Rajab va visto a tutti i costi, per essere consapevoli del genocidio che sta avvenendo dall'altra parte del mondo, a cui con indifferenza alcuni rispondono "definisci bambino". Unico consiglio, anche se "non piangete mai per dei film", portatevi dei fazzoletti, perché questo purtroppo non è solo un film.
(Di Luca Salvini)
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