TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE NOVEMBRE 2022 - 134 ISSN 2532 - 5671 CUGINI XV CONVEGNO YOUTRADE DATI, GRAFICI E ANALISI DELL’EVENTO CONSOLIDAMENTO NUOVI MATERIALI PER STRUTTURE SICURE EDILIZIA CHE COSA SUCCEDE CON IL MINI BONUS Poste Italiane SpASped. in a.p.D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1DCB Trento. Virginia Gambino Editore SrlViale Monte Ceneri 6020155 MilanoContiene I.R. e I.P. INVESTIAMO PER IL FUTURO Luca Garancini
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ANNO 15 - NUMERO 134 NOVEMBRE 2022
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| Novembre 2022 Rubriche 13 Editoriale Riqualificare è facile se sai come farlo 14 YouTrade Index Frenata in vista? Ma il mercato va 16 Econauta Attenti agli appalti 16 Chiacchiere in cantiere I conti del superbonus 17 L'avvocato Le regole del risparmio 18 I fatti nostri Verso una nuova normalità 20 Digital News 22 Seggiole & Poltrone XV Convegno YouTrade 30 Il sondaggio La nuova rivendita tra green e tech 32 YouTrade Awards I premiati 40 Il punto vendita Trasformatevi in Google 42 Talk E ora il governo dia regole certe 48 La congiuntura La festa non è ancora finita 58 L'inflazione Cavalcare l'onda dei nuovi prezzi 60 Il confronto Le imprese sono pronte a cambiare? 66 Edilizia & green - 1 Il cataclisma è in arrivo 68 Edilizia & green - 2 La sostenibilità? È in cantiere 72 Edilizia & digitale Viva l'imperfezione se va in rete 74 48 Sommarionovembre Le nuove case, smart e meno energivore L'edilizia ha chiuso un 2022 d'oro e il prossimo anno...
146 Attualità 74 Il trend dell'edilizia Smart ed efficienti, ma non troppo 80 Sconti fiscali Colpo di freno al superbonus Dossier Top 50 86 Classifiche Gli euro giganti della distribuzione 91 Classifiche Le tabelle Rivendite 94 Vida Il bello di andare in controtendenza 104 Gruppo Made Insieme alla guida del successo 106 Deus Facciamo gruppo in 141 modi diversi 110 Rivendite news 112 Showroom 114 Digital transformation Niente business senza un sito 116 To Build Storia di copertina 118 Cugini Nuovi investimenti per crescere ancora Imprese 126 Daliform Group L'edilizia leggera è sorprendente 134 T2D Così il laterizio diventa creativo 136 Atena Il pannello della salute 138 San Marco Quattro palette per iniziare il 2023 140 YouTrade News 142 Muoviamoci L’automazione? Si fa sistema 144 Come si fa Fare utili con il risparmio Speciale Consolidamento 146 Ruregold Il consolidamento è senza frontiere 150 Fibre Net Linea completa per il rinforzo 152 Fassa Bortolo Così solai e pareti non temono scosse 154 Mapei Carta da parati per consolidare BioCasa 156 Costruire green Dall'austerity alla prosperity 162 Edilizia sostenibile La casa che produce energia 164 Digital House Matter, lo standard che unisce 166 Domotica Più automazione per i disabili 168 Hi-tech Perché l'edilizia verde è un ottimo business Si fa presto a dire consolidare, ma bisogna scegliere bene 156
YOU TRADE Novembre 2022 10
11 Novembre 2022 YOU TRADE
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Riqualificare è facile (se sai come farlo)
Una fortunata serie di libri di successo ha titoli simili: È facile (smettere di fumare, dormire, usare il 100% del cervello, eccetera) se sai come farlo. Appunto. Il problema non è parlare, elencare buone intenzioni o, per rimanere alla cronaca recente, fare promesse elettorali. Il problema è passare dalle parole ai fatti. All’elenco dei libri citati, per esempio, si po trebbe aggiungere: È facile ottenere il superbonus se sai come farlo. Oppure: È facile riqualificare un edificio energivoro se sai come farlo. Eccetera.
La verità, purtroppo, è che le cose facili a questo mondo sono poche. Se, poi, si parla di business, ciò che è semplice è raro come la pioggia in un giorno di sole. Prendiamo, per esempio, il problema della transizione green del mercato dell’energia, che si riverbera sul mercato dell’edilizia. Sembra che sia, come direbbero a Roma, la sora Camilla: tutti la vogliono, nessuno se la piglia. Tradotto: è desiderata, ma a parole. E non perché ci sia qualcuno che è allergico all’energia pulita, ma perché ottenerla davvero non è semplice. Non sarà sfuggito, per esempio, che nella sua prima intervista il neo sottosegretario ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi, si sia scagliato contro i parchi fotovoltaici. Il problema è che quelle che possono sembrare parole in libertà sopra le righe (come è abitudine del personaggio), trovino riscontro nella realtà, che presenta due facce. Quella di chi spinge per la transizione verde e chi, invece, si oppone. Per esempio, nel 2022, in piena crisi di bollette per gas ed elettricità, sono state sbloccate sulla carta centrali rinnovabili per oltre 5 mila megawatt. La commissione Via dell’ex ministero della Transizione ecologica ha anche concesso l’ok per 2.600 megawatt di energia green e la neonata commissione di valutazione ambientale riservata ai soli progetti ricompresi nei piani Pnrr e Pniec ha approvato altri impianti rinnovabili per 2.500 megawatt e 700 megawatt di accumuli energetici. Non solo: ha esaminato altri 8.700 megawatt di progetti preliminari per centrali eoliche in mare. Secondo l’Osservatorio dell’Anie Rinnovabili, che riunisce le imprese attive nella produzione degli impianti, nei primi sei mesi di quest’anno sono stati costruiti impianti per 1.211 megawatt di nuova potenza installata, con un incremento del 168% rispetto allo stesso periodo del 2021. E nel conteggio mancano le migliaia di impianti fai-da-te, di pochissima potenza, che sono stati installati dai privati su tetti e balconi, spesso con un riscontro pratico abbastanza scarso. La chiusura del rubinetto del gas da parte della Russia, per punire l’Italia e i Paesi occidentali, sta quindi incentivando una corsa all’energia rinnovabile. Una galoppata che, però, non sembra essere stata pienamente compresa dalla filiera dell’edilizia e della distribuzione. Il citato obiettivo dei 5 mila megawatt che hanno già il bollino blu delle commissioni Via sembra però lontano. Uno dei punti cruciali sono gli stop per vincoli estetici e paesaggistici delle sovrintendenze. E se uno degli obiettivi è quello di costruire ogni anno 20 mila megawatt di centrali solari ed eoliche, come suggerisce il presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, le realtà locali indicano che la strada è impervia. Come testimoniano, per esempio, la mobilitazione di popolazione e sindaci nel Nuorese contro il parco eolico autorizzato dal precedente governo. Oppure la battaglia del sindaco di Piombino contro il rigassificatore. O le invettive di Sgarbi. Insomma, la transizione verde è facile. Ma solo se sai come farla.
13 Novembre 2022 YOU TRADE
Editoriale
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
ND E X FRENATA IN VISTA? MA IL MERCATO VA
Le imprese mostrano maggiore prudenza anche a causa delle modifiche al regime degli incentivi fiscali. L’edilizia però non si è ancora fermata
Igrafici dell’economic sentiment di no vembre, relativi alle costruzioni e agli altri settori, oltre al grafico dell’anda mento dell’inflazione che comprende la stima provvisoria relativa all’ultimo mese, evidenziano un sentiment per il mercato italiano delle costruzioni che inizia ad allinearsi a quello europeo, sia rispetto a quello riferito Europa a 27 Paesi, sia a quel lo relativo alla sola Area Euro (19 Paesi). Analizzando il livello di confidence, ov vero di fiducia delle imprese nel mercato, si può notare come l’andamento nazionale continui a rispecchiare quella situazione da montagne russe già vista nei mesi pre cedenti, evidenziando dunque una notevole
variabilità, con un dato più positivo fino al mese di luglio di quest’anno, rispetto alle medie europee, ma con una tendenza negli ultimi mesi leggermente al ribasso, dovuta con tutta probabilità allo scenario incerto su molti fronti, dalle prospettive legate alle decisioni del nuovo Governo alle limitate potenzialità di utilizzo degli strumenti fi scali per le ristrutturazioni, in particolare l’effettivo sblocco delle cessioni dei crediti che non è ancora avvenuto. L’indice di fidu cia è dunque in rallentamento e tende ad av vicinarsi ai valori europei, i quali mostrano una positiva fine della discesa negli ultimi 12 mesi, un segnale positivo di stabilità a livello internazionale.
Economic sentiment nelle costruzioni
Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
YOU TRADE Novembre 2022
Fonte:elaborazioneCentroStudiYouTradesudatiEurostat(DGECFIN,EuropeanCommission)
Il commercio rallenta
A livello nazionale, il confronto tra il sentiment delle costruzioni con gli altri settori eviden zia come l’industria prosegua nel suo costante decremento, particolarmente evidente dalla primavera di quest’anno in poi, dipendente dal perdurare della situazione economica in ternazionale incerta e dall’aumento rilevante dei costi energetici, una negatività che diven ta evidente anche nel settore dei servizi. E il sentiment del settore del commercio dopo una crescita nei mesi precedenti, riduce il suo trend. Rispetto a queste dinamiche sembra più stabile l’indicatore delle costruzioni nel lungo periodo, mentre rimane molto negativo, anche se ormai stabilizzato ai minimi da alcuni mesi, l’indicatore di fiducia dei consumatori, un fattore che influisce in modo determinante sull’indice generale dei consumi. Il segnale generale, che si può cogliere da questi indicatori, è di una situazione non particolar mente negativa, ma ci sono segnali di rallenta mento, soprattutto se associato alle previsioni delle imprese per i prossimi tre mesi sia sul lato ordini e piani di costruzione, sia su quello dell’occupazione. Da questo punto di vista il trend occupazionale rallenta, mentre negli ulti mi due mesi l’indicatore degli ordini e dei piani di costruzione a breve delle imprese appare in leggera controtendenza, un segnale positivo, ma che va interpretato prudenzialmente anche alla luce della dinamica annuale che vede que sto indicatore comunque in flessione.
Pesano i prezzi
L’inflazione accelera in modo molto consistente raggiungendo un nuovo picco a ottobre, segno del perdurare di condizioni di instabilità dei prezzi, in aumento soprattutto per i beni ener getici e per molti altri prodotti che assorbono gli incrementi dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia stessa per produrli. Crescono i prezzi per i beni energetici, dal +44,7% a settembre al +51,5% dei beni rego lamentati, sia dal +41,2% al +79,4% di quelli non regolamentati. Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,6%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,8%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo, mentre l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 3,8% su base mensile e del 12,6% su base annua (da +9,4% nel mese precedente).
A cura del Centro Studi YouTrade
Economic sentiment dei settori economici in Italia Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte:elaborazioneCentroStudiYouTradesudatiEurostat(DGECFIN,EuropeanCommission)
Economic sentiment nelle costruzioni per i prossimi tre mesi Dati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
Andamento del tasso di inflazione in Italia Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte:elaborazioneCentroStudiYouTradesudatiIstat(*stimaprovvisoria)
Rubriche
Attenti agli appalti
Siamo tutti d’accordo che la burocrazia nuoce al business, che gli appalti sono frenati da lungaggini e passaggi superflui, che sa rebbe meglio introdurre una pratica più semplice, come nei Paesi anglosassoni. Dimentichiamo, però, che queste farraginosità sono anche colpa nostra. In senso generale, come italiani. Se lo Stato frappone così tanti ostacoli è un po’ perché non si è modernizzato, ma un altro po’ è perché ci sono troppi furbi in giro. Lo indicano i numeri: le frodi contro lo Stato, cioè che i cittadini devono poi ripagare attraverso le tasse, o se preferite con le accise sulla benzina, dal 2017 al 2021 equivalgono a una legge di Bilancio. Ai conti dello Stato, ha precisato la Guardia di Finanza, mancano circa 34 miliardi di euro, con una media di 7 miliardi all’anno. Tangenti, mafia, appalti manipolati, spese gonfiate e anche amministratori pubblici collusi, sono gli ingredienti di un menu dal sapore amaro. Di tutta questa montagna di soldi, lo Stato riesce a recuperare solo qualcosa: 2 miliardi. E si parla delle frodi accertate. Ancora: secondo le Fiamme Gialle, mazzette e appalti truccati valgono complessivamente 12,1 miliardi e, in cinque anni, per questi illeciti sono state denunciate 18.952 persone. Sempre dal 2017 al 2021, sono state accertate frodi sui fondi strutturali e sugli incentivi alle imprese per
CHIACCHIERE IN CANTIERE
I conti del superbonus
1,3 miliardi. A questo tesoro bi sogna sommare 235,2 milioni, cifra che si riferisce alle frodi accertate su erogazioni varate a partire dal 2020, come finan ziamenti assistiti da garanzia (per 213,1 milioni) e i contributi a fondo perduto covid (per 22 milioni).
Insomma, va benissimo diminuire la burocrazia, ma a questo punto non bisognerebbe indignarsi di maggiori controlli, senza i quali chi si appropria di risorse pubbliche che non gli spettano la fa franca. La parola passa al nuovo Codice degli Appalti e, naturalmente, al nuovo governo, che dovrà garantire meno intralci alle imprese, ma anche che non si allarghi la piaga delle truffe, che andrebbero perseguite con severità. Però, certo, l’Italia è anche il Paese dei condoni o, come si dice oggi, di pace fiscale. Con buona pace di chi ha pagato le tasse.
Federico Mombarone Giornalista
Il superbonus è un successo o un autogol? Dipende dai punti di vista. Chi è riuscito nell’intento e ha riqua lificato un condominio o una villetta con un incentivo che supera del 10% il costo, può essere soddisfatto. D’accordo, in molti protestano, mugugnano, si incazzano. Ma i numeri sono lì a ricordare a tutti che il superbonus è stato, ed è ancora fino a quando non sarà modificato dal nuovo governo, un potente incentivo per l’edilizia. Certo, c’è l’altro lato della medaglia: lo sconto fiscale equivale in parte, non in tutto ma in parte sì, a un onere sul bilancio dello Stato. Secondo i gli ultimi dati del monitoraggio Enea, al 30 settembre il totale degli investimenti ammessi a detrazione è salito a 51,2 miliardi, per un onere a carico dello Stato di 56,3 miliardi quando i lavori saranno conclusi. Si tratta di una cifra imponente. È vero che in parte, attraverso le tasse e l’Iva sui materiali, questi soldi rientreranno nelle casse dello Stato. Ma non bisogna dimenticare che, comunque, non si parla del 100%, ma del 110%. Una fetta del bonus, insomma, se ne va sotto forma di guadagno netto, seppure sotto forma di sconto fiscale (ma sempre guadagno è). E non bisogna dimenticare che gli stanziamenti previsti per il superbonus sono di 33,3 miliardi. Il nuovo governo dovrà quindi trovare risorse aggiuntive per pagare la riqualificazione degli immobili approvata finora. E senza contare che per i condomini ci sono altri 12 mesi a disposizione. A settembre, ha specificato Enea, il conto degli sgravi ammessi è salito di circa 8 miliardi rispetto ad agosto, soprattutto a causa della scadenza del 30 settembre, entro la quale bisognava aver com pletato il 30% dei lavori nelle abitazioni unifamiliari. Per questo gli interventi su questa tipologia di edifici ammessi a detrazione sono passati da circa 15 miliardi a 20 miliardi in 30 giorni. Ma al primo posto ci sono, con oltre 22 miliardi, i condomini. Altri numeri resi noti dall’Enea: l’investimento medio è di circa 586 mila euro per i condomini, di oltre 113 mila euro per gli edifici unifamiliari e di 97 mila per le unità indipendenti. La regione che sta utilizzando di più il superbonus è la Lombardia, con oltre 47 mila asseverazioni, per un totale di 8,6 miliardi di euro sgravi, seguita dal Veneto (37 mila) con 5 miliardi e dal Lazio (27 mila) con 4,8 miliardi.
Franco Saro giornalista
YOU TRADE Novembre 2022 16 ECONAUTA
Le regole del risparmio
Con il decreto del 6 ottobre, il ministro della Transizione Ecologica ha disposto limitazioni per il riscaldamento da attuare nel corso del prossimo inverno. Nel corso del periodo di funzionamento nella stagione invernale 2022-2023 i limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale vengono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione e di un’ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione. Tale riduzione del periodo di accensione è attuata posticipando di otto giorni la data di inizio e anticipando di sette giorni la data di fine esercizio, in relazione alle date previste per le diverse zone climatiche. Le riduzioni non si applicano:
• agli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici
• alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni inter nazionali, che non siano ubicate in stabili condominiali
• agli edifici adibiti a scuole materne e asili nido
• agli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili
• agli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione
Le limitazioni relative alla sola durata giornaliera di attivazione non si applicano nei seguenti casi:
• edifici adibiti a uffici e assimilabili, nonché edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili, limitatamente alle parti adibite a servizi sen za interruzione giornaliera delle attività
• impianti termici al servizio di uno o più edifici dotati di circuito pri mario, volti esclusivamente ad alimentare gli edifici di cui alle deroghe previste al comma 4, per la produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari, nonché al fine di mantenere la temperatura dell’acqua nel circu ito primario al valore necessario a garantire il funzionamento dei circuiti secondari nei tempi previsti
• impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assi
milate dotati di gruppo termo regolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatu ra esterna con programmatore che consenta la regolazione al meno su due livelli della tempe ratura ambiente nell’arco delle 24 ore; questi impianti possono essere condotti in esercizio con tinuo purché il programmatore giornaliero venga tarato e sigil lato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16 gradi + 2 di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giorna liera di attivazione di cui al comma 2 • edifici pubblici e privati che rispettino gli obblighi di utilizzo di im pianti a fonti rinnovabili e che pertanto siano dotati di impianti alimen tati prevalentemente a energie rinnovabili.
In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, prevedendo comunque una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria. Durante il periodo di funzionamento nella stagione invernale 20222023 degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas natura le, i valori di temperatura dell’aria indicati all’articolo 3, comma 1, del DPR n. 74/2013 sono ridotti di 1 grado. Il decreto è entrato in vigore alla data della sua pubblicazione sul sito internet del Ministero della transizione ecologica, avvenuta il 6 ottobre, e della sua adozione è data notizia tramite pubblicazione di avviso in Gazzetta Ufficiale.
Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu
L’AVVOCATO
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Verso una nuova normalità
«Per l’Associazione Nazionale Costruttori Edili gli investi menti in costruzioni hanno segnato due anni di crescita record, del 20% nel 2021 e del 12% nel 2022 ma nel 2023 l’Ance prevede un ritorno del segno negativo con un calo degli investimenti del 5,7%. Ancora, con lo scadere degli incentivi per le unifamiliari, la congiun tura di settore subirà una brusca frenata (-24%) mentre è atteso un incisivo au mento delle opere pubbliche (+25%) con l’avvio dei cantieri Pnrr». Il documento dell’Ance, diffuso non troppo tempo fa, sembra non lasciare scampo. Di tempi più recenti sono invece le ipotesi rilasciate dai principali mezzi di informazione: il su perbonus scenderebbe al 90%, mentre per i redditi più bassi rimarrebbe il vecchio 110%, così come per chi ha già iniziato i lavori, con previsione di chiusura cantiere il prossimo anno. In un mesetto circa, lo scenario è cambiato e non è difficile ipo tizzare che cambierà ancora. Se l’ipotesi più recente dovesse trovare conferma, l’e dilizia nostra potrebbe tirare un sospiro di sollievo: il 90% di agevolazioni per la ristrutturazione è certamente meglio di altre pessimistiche previsioni. Rimane il nodo inflazione, ovvero l’entità della di sponibilità di spesa della gente. Ma solo l’idea di risparmiare sui costi energetici, anche questi ballerini, dovrebbe essere una motivazione sufficiente per mettere in preventivo qualche sacrificio in più. Nel frattempo, sul versante materiali si registra una maggiore disponibilità che però non so in che misura stia condi zionando i prezzi, anche perché alcune tipologie di prodotti sono ancora diffi cilmente reperibili e i tempi di consegna sono sempre molto lunghi, rispetto alle normali situazioni di mercato. Mi dicono che l’impresa si reca in rivendita, chiede la disponibilità di alcuni prodotti, e alla risposta di tempi lunghi si reca in un’al
tra rivendita, che ha tempistiche ancora più lunghe. Torna quindi dalla prima e scopre che nel frattempo i prezzi sono aumentati, e le tempistiche certamente non si sono accorciate. Si lavora così, e le rivendite si sono dovute anche sobbarcare l’onere di destinare un collaboratore fisso all’aggiornamento dei listini, una pratica non proprio nel Dna dei rivenditori, per usare un eufemismo.
Dopo un paio d’anni di importanti uti li, più per la distribuzione che per i for nitori, i costi generali di gestione sono sicuramente differenti, soprattutto per
Le previsioni per il prossimo anno, secondo i grandi Enti di ricerca, non sono per niente buone. Ma la vita congiunturale della nostra economia di settore riuscirà a sorprenderci.
Scenderanno i volumi e anche i fatturati, ma il nostro settore continuerà a essere vitale, anche con la annunciata riduzione delle aliquote dei bonus edilizi
le produzioni più energivore, si profi la quindi un deciso ridimensionamento dei fatturati, anche se, eventualmente, il problema vero sarebbe una riduzione delle
marginalità. Cerchiamo però di vedere il bicchiere mezzo pieno: sia la produ zione sia la distribuzione hanno molto imparato dalla vera e propria emergenza degli ultimi anni. I fornitori si sono pe rò organizzati e oggi qualcuno ha anche deciso di investire sull’ammodernamento degli impianti di produzione. I tempi di consegna in media si stanno accorciando, l’emergenza forniture è ormai quasi un ricordo. Per tutti, mai più un 2021/2022, nonostante ciò che di buono ha porta to in termini di fatturati. Per la distri buzione, in pieno e incrollabile spirito commerciale, è iniziata la ricerca di pro dotti anche non strettamente legati alla tradizionale merceologia edilizia. Pare che oggi il prodotto più richiesto siano i pellett. Sono diventati così importanti, quasi discriminanti per realizzare una vendita anche di altri prodotti, che esiste una caccia spietata a un prodotto che, se va bene, ha visto raddoppiare il suo costo, ma che con l’aria che tira in relazione ai costi energetici si pone come valida e for se anche conveniente alternativa. Misteri dell’edilizia moderna.
Comunque, tanto per tornare a una be naugurante idea di normalità, di certo la congiuntura di settore non sarà più quella dell’ultimo biennio, ma nemmeno assiste remo a un crollo verticale. Di questo so no sicuri sia i produttori, sia i rivenditori. Quindi dimentichiamo i grandi numeri e impariamo ad accontentarci anche di cre scite più modeste, magari a una sola cifra. Dopotutto non sarebbero una sciagura, no?
di Roberto Anghinoni Giornalista
Novembre 2022 18
I FATTI NOSTRI
Rubriche
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CUNEO DICE ADDIO AD AMILCARE MERLO
Una grave perdita per l’industria e per il settore dell’edilizia. La scomparsa di Amilcare Merlo, a pochi giorni dal suo 88esimo compleanno, ha scosso Cuneo, la città in cui Merlo era cittadino onorario. Lascia la moglie Denise e i figli Cristina, Paolo, Silvia, Andrea e Marco. La sua storia come imprenditore è di quelle che contrassegnano il modo di fare business senza dimenticare il lato umano. Un successo iniziato nell’officina di famiglia, fondata nel 1911. http://www.youtradeweb.com/
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L’INFLAZIONE SULLE LOCAZIONI
Chi rinnova il contratto d’affitto può trovarsi di fronte a un aumento medio del 25,6%, con un canone che potrebbe toccare in media 945 al mese per un bilocale di 70 metri quadrati. Lo sostiene Abitare Co., società di intermediazione immobiliare. Secondo la società immobiliare, considerando il classico contratto 4+4, i rincari per chi è in locazione possono toccare il 35,3% a Firenze, 28,5% a Bologna e28,4% a Genova, mentre a Roma e Milano si registrerebbe una crescita inferiore al 20%, perché gli affitti erano già più alti. http://www.casacondominio.net/
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AUMENTANO
I PROGETTI BIM
Secondo i dati dall’Osservatorio Niiprogetti sugli appalti Bim in Italia, il settore mostra una crescita non solo in termini numerici. La progettazione Bim based sta infatti diversificando i suoi ambiti d’azione e si rivela un sempre più prezioso strumento di governo e controllo dei processi edilizi. Merito della diffusione delle relative piattaforme digitali, ma anche di un’accelerazione della roadmap per il Bim negli appalti pubblici. https://www.youbuildweb.it/
Digital news da youtradeweb.com casacondominio.net youbuildweb.it
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DIMITRI MEI NUOVO AD DI CERAMICA CIELO
Ceramica Cielo (gruppo Italian Bathroom De sign) chiama come am ministratore delegato Dimitri Mei (già al verti ce di Ibd e di Ceramica Galassia). Mei guiderà Ceramica Cielo in virtù degli eccellenti risultati ottenuti da Galas sia dopo l’acquisizione da parte di Ibd. Il manager vanta oltre 40 anni di esperienza nel settore. «Essere alla guida di Cielo è un’opportunità unica per valorizzare una realtà così importante con l’obiettivo di migliorarne la qualità e l’efficienza dei pro dotti e dei servizi, puntando a una nuova importante fase di crescita», è il commen to di Mei. L’azienda, 35 milioni di fatturato nel 2021, prevede un’espansione dell’a rea produttiva, che passerà il prossimo anno da una superficie di 16.700 metri quadrati a 25 mila, garantendo un aumen to della produzione pari al 35%.
BELLEI E CISLAGHI SALGONO IN UNIKA
Luca Bellei è stato nominato presiden te del consiglio di Unika Modena, del Gruppo Unika. Bellei è già consigliere di
amministrazione di Edilquattro di Rubiera (Reggio Emilia) e in passato è stato consi gliere di Dec. Ora entra a far parte anche del gruppo Unika, prendendo la massima responsabilità delle attività in provincia di Modena. A completare il board di Unika Modena, è stato nominato direttore gene rale Fernando Cislaghi, già amministrato re delegato di Unika Milano, Unika Bolo gna e del gruppo Eka, nonché presidente di Dec fino allo scorso aprile.
GIORGIO GRADITI DIRETTORE GENERALE ENEA
Giorgio Graditi, 53 anni, è stato nomi nato direttore ge nerale dell’Enea, al termine di una procedura selettiva pubblica, suggellata dalla designazione da parte del Consiglio di Amministrazione (CdA) dell’Agenzia, cui ora seguiranno gli adempimenti amministrativi per il suo inse
diamento. Graditi in Enea è direttore del dipartimento di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e coordinatore per il Pnrr.
ELICA PROMUOVE A CSO PHILIPPE REVERSEAU
Nuovo Chief Sales Officer per Elica, capofila del grup po leader nella pro duzione di sistemi di aspirazione da cucina. L’azienda ha annunciato la nomi na di Philippe Reverseau, che ricopriva il ruolo di direttore generale di Elica Fran ce. Il manager ha ricoperto in passato molteplici ruoli manageriali, commerciali e di marketing in importanti gruppi lea der del settore degli elettrodomestici. Dopo aver istituito la divisione francese di Elica nel 2014, Reverseau è riuscito a sviluppare una nuova strategia di distri buzione, plasmare l’organizzazione del business e attuare cambiamenti strate gici per la crescita. In qualità di Chief Sales Officer Emea & Apac della divisio ne Cooking, Reverseau contribuirà allo sviluppo del gruppo facendosi portatore di una visione internazionale e di un’effi cace strategia di distribuzione in grado di adattarsi agli sviluppi del mercato dell’a spirazione e del Cooking.
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anche questa edizione del Convegno YouTrade è riuscita a magnetizzare l'attenzione della filiera dell'edilizia? La risposta la trovate nelle pagine seguenti. Ma può essere riassunta in poche parole: perché si occupa del business di chi distribuisce materiali XV Convegno Nazionale Youtrade GREEN,
E PREZZI: L’EDILIZIA SVOLTA Main sponsor Partner sponsor Sponsor LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE IN TEMPO REALE Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista Il sistema Terracoat dell’edificio, oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica. Geoplast Logo and Slogan rules Author: Nikola Tosic, nikola@bemapps.com
Perché
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Nazionale Youtrade
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LA NUOVA RIVENDITA TRA GREEN E TECH
L’evento organizzato da Virginia Gambino Editore è stato aperto da un’indagine tra gli stessi 300 partecipanti seduti in platea. Obiettivo: scoprire quali sono le idee guida su investimenti nel punto vendita, trend, inflazione e sostenibilità
di Paolo Caliari
Che cosa ne pensano i distributori di materiali per edilizia dei prodotti green? L’incertezza dell’economia li spingerà a tirare i remi in barca o a programmare investimenti? E, an cora, quali sono gli ambiti nel punto vendita che saranno oggetto di maggiori attenzioni? A sorpresa, il XV Convegno YouTrade è iniziato con un sondaggio. Ma, questa volta, a offrire le risposte non è stato un panel individuato da una società di ricerche di mercato, bensì sono stati gli stessi partecipanti all’e vento organizzato da Virginia Gambino Editore a Villa Quaranta, vicino a Verona, a esprimere la loro opinione.
IL PANEL
D’altra parte, quale panel poteva essere migliore dei circa 300 partecipanti, tra distributori e rappresentanti del mondo produttivo che si sono trovati nella platea del convegno, che negli anni si è trasformato in un’appun tamento quasi istituzionale per il settore? Quest’anno più
che mai, come potete leggere dalle sintesi degli interventi, che riassumono in breve la quantità di contenuti espres si nell’evento. Appuntamento che ha registrato anche un’altra novità: la sera prima del convegno, il 25 ottobre, si è tenuta una cena di gala con la consegna degli You Trade Awards. I riconoscimenti presentati da Virginia Gambino, che ormai sono considerati gli Oscar della distribuzione edile, hanno quindi ottenuto una cornice conviviale, piacevole, ma che ha contribuito a tradurre la serata anche in un’occasione per relazioni di business.
I RELATORI
Il XV Convegno YouTrade è stato un momento di alta formazione. La giornata è stata contrassegnata, come da programma, dagli interventi di Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, del coordinatore del Cen tro Studi YouTrade Federico Della Puppa, di Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo presso l’Università Cattaneo-Liuc. Accanto alle relazioni
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IL SONDAGGIO XV Convegno Nazionale YouTrade
principali e al videofilmato focalizzato sulla sostenibilità in edilizia, sono stati tre talk show ad attrarre l’attenzione. Il primo ha visto la partecipazione di Valeriano Fiorenti ni, direttore Edil Fiorentini, Giorgia Lermini, founder and general manager Gde Energia, Cesare Simonetti, presidente Gruppo Game, Fabrizio Zaccaron, direttore commerciale Italia Eclisse. Il secondo, di Federico Nessi, Ceo Eternedile, Marco Orsolini, direttore commerciale Orsolini, Gernot Seebacher, Ceo Unifix, Marco Squin zi, amministratore delegato Mapei, Vincenzo Zanutta, amministratore delegato Zanutta. Infine, nel pomerig gio, il terzo confronto ha coinvolto Dario Mantovanelli, responsabile commerciale Excellence di Wienerberger, Salvatore Palazzo, head of sales department Italcementi, Luca Succio, direttore generale Terreal Italia e Andrea Visentin, direttore divisione components Industrie Cot to Possagno, che sono intervenuti dopo la relazione di Norbert Lantschner, ideatore CasaClima, nell’ambito del workshop centrato sulla sostenibilità nella filiera edile. Mentre, in parallelo, si è svolto il workshop condotto da Giuseppe Maffei, esperto in Digital Transformation.
I RISULTATI
Ma, come accennato all’inizio, il convegno si è aperto con un sondaggio svolto in tempo reale. I partecipanti sono stati chiamati a rispondere a quattro domande, scegliendo per ognuna a quattro possibili risposte. I quesiti sono stati legati ai temi in agenda del convegno. I risultati sono stati poi visualizzati in diretta attraverso altrettanti grafici a torta. La prima domanda era relativa all’evoluzione della propria attività: Avete intenzione di investire sul punto vendita? La seconda, invece, riguardava il sentiment per il settore: Che cosa prevedete per l’edilizia nel 2023? Il terzo quesito era legato all’inflazione: Come affrontate l’aumento dei prezzi? E, infine, il tema del costruire green: La sostenibilità è entrata in rivendita? Le risposte fornite dai presenti sono state, per alcuni aspetti, una sorpresa. Per esempio, non era affatto scontato che oltre il 43% dei votanti avesse intenzione di investire in tec nologia per il punto vendita. Così, come l’opinione che energia e inflazione non saranno il problema centrale per i prossimi mesi (lo pensa solo circa il 14%) appare non scontata. Più prevedibile, invece, la strategia che i distributori intendono adottare per fronteggiare i rincari dei prodotti: adeguare i listini è la scelta di oltre il 70% dei rivenditori. Al contrario di quanto molti pensano, invece, l’aspetto della sostenibilità è ormai radicato anche nel mondo della distribuzione: se si sommano due risposte («Moderatamente, ma il trend non si fermerà» e «Sì, i clienti sono interessati ai prodotti green») si raggiunge circa il 71% di rivenditori che credono nella svolta verde dell’edilizia. Opinioni, quelle espresse nel sondaggio, che sono state spunto di riflessione e intervento per i relatori, come potete leggere nelle pagine seguenti.
31 Novembre 2022 YOU TRADE
ECCO I PREMIATI CON GLI YOUTRADE AWARDS “
Arrivare a trattare materiali edili era una logica conseguenza per la nostra attività. Abbiamo iniziato rilevando un punto vendita di termoidraulica dotato anche di un magazzino edile, fino ad arrivare a un totale di 22 rivendite che trattano edilizia, sempre nell’ambito della nostra zona geografica di riferimento”.
Daniele Gullotto
YOU TRADE Novembre 2022 32 XV Convegno Nazionale Youtrade BEST REVENUES - 1° CLASSIFICATO IDROCENTRO Ritira il premio DANIELE GULLOTTO (Direttore Commerciale Idrocentro) consegna il premio Stefano Roncan (Direttore Commerciale Italcementi)
BEST REVENUES - 2° CLASSIFICATO ZANUTTA
Ritira il premio PAOLO OLTRAMONTI (Head of Operation and Innovation Zanutta) consegna il premio Andrea Menozzi (Amministratore Delegato XT Insulation)
“Questo premio non può che essere uno stimolo a fare ancora meglio e ripartire ancora più forti il prossimo anno. Ci teniamo a continuare a crescere: crediamo in questo settore, nel lavoro e nell’azienda considerata come una famiglia”.
Paolo Oltramonti
BEST REVENUES - 3° CLASSIFICATO ETERNEDILE
Ritira il premio FRANCO NESSI (Presidente Eternedile) consegna il premio Gernot Seebacher (Ceo Unifix)
“In Eternedile siamo sempre all’opera. Siamo un’azienda dinamica e nell’ultimo periodo abbiamo registrato una buona crescita. Ma, al di là dei numeri, il nostro obiettivo rimane quello di creare valore per la struttura, per l’organizzazione interna e i sistemi di controllo: queste sono le nostre sfide. Cerchiamo sempre di lavorare sulle fondamenta perché in alcuni momenti è meglio consolidare che volare troppo forte”.
Franco Nessi
33 Novembre 2022 YOU TRADE
BEST ROA-ROD CANTIANI
Ritira il premio EGEO CANTIANI (Amministratore Unico Cantiani) consegna il premio Paolo D’Agostino (KA Building Director Redi-Aliaxis)
“Il nostro punto vendita è stato fondato 50 anni fa da mio padre e oggi impiega la seconda generazione. In questi anni abbiamo fatto progetti interessanti e investimenti nella società. Essere premiati come rivendita con la migliore leva finanziaria è un grosso risultato: in questo particolare momento significa mettere le basi per poter fare dello sviluppo in futuro”.
Egeo Cantiani
BEST ROA CENTREDIL
Ritira il premio STEFANO MONCHIERI (Direttore Vendite Centredil) consegna il premio Luca Succio (Direttore Generale Terreal Italia)
“Centredil fa parte di Gruppo Cammi, un grande gruppo con più di 50 anni di storia. Siamo partiti da Brescia e ora copriamo parte del Nord Italia, da Trieste fino a Milano, dove siamo arrivati da poco con grande soddisfazione. Milano è una piazza con una concorrenza di qualità, dove ci si confronta con partner competenti e preparati, in cui non si parla solo di prezzo ma anche di margini, che è ciò che tiene in piedi le nostre strutture”.
Stefano Monchieri
YOU TRADE Novembre 2022 34
XV Convegno Nazionale Youtrade
“Ormai sono oltre 15 anni che siamo abbastanza consolidati, nonostante le varie oscillazioni di mercato. Negli ultimi anni abbiamo avuto una crescita molto importante, consolidando sempre più il rapporto con i nostri clienti e il mercato in generale. La nostra soddisfazione è davvero massima”.
Valeriano Fiorentini
“Iter Di Ruggieri sta portando avanti un progetto di successo, investendo molto negli showroom con soluzioni tecniche innovative e un servizio online nato nel periodo della pandemia proprio per servire i clienti anche durante le restrizioni. Non dimentichiamo poi che l’attività si trova in Sardegna, territorio con una clientela particolare, costituita anche da turisti, e un mercato complesso anche dal punto di vista logistico, in cui la gestione delle scorte e ordini deve essere molto attenta e accurata”.
Jacopo Cavalli
BEST SHOWROOM ITER DI RUGGERI
Ritira il premio VALERIANO FIORENTINI (Direttore Edilfiorentini) consegna il premio Sabrina Cunial (Responsabile Commerciale Industrie Cotto Possagno)
Ritira il premio JACOPO CAVALLI (Area manager Nord-Italia Made Italia) consegna il premio Laura De Robertis (Direttore Marketing Dierre)
35 Novembre 2022 YOU TRADE
BETTER SALES PER STORE
EDIL FIORENTINI
BEST E-COMMERCE EDILIZIA 80
Ritira il premio ANDREA CASTELLETTI (Ceo Edilizia 80) consegna il premio Stefano De Monti (Specialista tecnico Bifire)
“È ormai una decina d’anni che facciamo e-commerce. Ci lavoriamo quotidianamente dal 2012 e ringrazio i collaboratori per il traguardo raggiunto. Operiamo in una piccola valle senza tante possibilità di apertura verso il mercato urbano, quindi avevamo l’esigenza di allargarci: grazie all’attività online siamo riusciti a raggiungere quote di mercato in tutta Italia e anche in Europa, partecipando anche a qualche lavoro importante che ci ha dato parecchie soddisfazioni”.
Andrea Castelletti
BEST SALES NETWORK CAMMI GROUP
Ritira il premio ANDREA CAMMI (Consigliere Centredil) consegna il premio Massimo Sella (Responsabile Vendite Italia Wienerberger)
“Avere una buona rete commerciale significa gestire gli agenti come se fossero figli. Gli agenti che lavorano nelle rete commerciale Cammi sono circa 30, e coprono un territorio che comprende Brescia, Mantova, Cremona, Piacenza”.
Andrea Cammi
Novembre 2022 36 XV Convegno Nazionale Youtrade
Il magazzino è il mio punto di forza e quello del consorzio Game che rappresento. Un rivenditore che non ha magazzino non fa il suo mestiere. Lo dicevo 20 anni fa e questa convinzione non vacilla nemmeno oggi con l’inflazione: è come giocare in Borsa ”. Cesare Simonetti
Novembre 2022 37 BEST LOGISTIC SIMONETTI GIUSEPPE & C Ritira il premio CESARE SIMONETTI (Titolare Simonetti Giuseppe & C) consegna il premio Fabrizio Zaccaron (Direttore Commerciale Italia Eclisse) “
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“Abbiamo inaugurato il nostro nuovo polo logistico a Brunico, dove abbiamo implementato il nostro gestionale integrando anche tutta la parte logistica. Al momento stiamo lavorando all’integrazione delle ultime filiali acquisite di Edilia che dovrebbe essere pienamente operativa da gennaio. Avere un gestionale di proprietà permette di lavorare direttamente sul source code implementando immediatamente eventuali modifiche per venire incontro alle necessità del nostro business”.
XV Convegno Nazionale Youtrade
il premio DANIELE MORETTI (General Coordinator 4Bild) consegna il premio Stefano Morganti (Key Accont Morganti)
Alexander Comploj
TRASFORMATEVI IN GOOGLE
Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, vede una profonda mutazione della distribuzione di materiali edili. Che diventa sempre meno un’attività di scambio di prodotti e sempre più un fornitore dei servizi, capace di integrare le informazioni
a cura di Veronica Monaco
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YOU TRADE Novembre 2022 40
IL PUNTO VENDITA XV Convegno Nazionale YouTrade
ABBONATI
Novembre 2022 41
E ORA IL GOVERNO DIA REGOLE CERTE
Previsioni, richieste e suggerimenti di Valeriano Fiorentini, direttore di Edil Fiorentini, Giorgia Lermini, founder and general manager di Gde Energia, Cesare Simonetti, presidente del Gruppo Game, e Fabrizio Zaccaron, direttore commerciale Italia di Eclisse
a cura di Veronica Monaco
Novembre 2022 42
LA PAROLA AL MERCATO XV Convegno Nazionale YouTrade SOLOPER
PERABBONATI
Novembre 2022 43
«Il ruolo del green e dell’energia sarà fondamentale nei prossimi anni per il mercato dell'edilizia»
SOLOPERABBONATI
Novembre 2022 44 XV Convegno
YouTrade
Nazionale
Cesare Simonetti, presidente del Gruppo Game
Fabrizio Zaccaron, direttore commerciale Italia di Eclisse
SOLOPERABBONATI
Novembre 2022 46 XV Convegno Nazionale YouTrade
Valeriano Fiorentini, direttore di Edil Fiorentini
Giorgia Lermini, founder and general manager di Gde Energia
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LA FESTA NON È ANCORA FINITA
Il mercato dell’edilizia ha messo alle spalle un biennio d’oro grazie al superbonus e ai primi passi del Pnrr. E anche il 2023 dovrebbe essere positivo, ma il processo di evoluzione della distribuzione edile consiglia di prepararsi a un futuro diverso
a cura del Centro Studi YouTrade
SOLOPERABBONATI
LA CONGIUNTURA XV Convegno Nazionale YouTrade
ABBONATI
SOLOPERABBONATI
YOU TRADE Novembre 2022 50 XV Convegno Nazionale YouTrade
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51 Novembre 2022 YOU TRADE
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Novembre 2022 52 XV Convegno Nazionale YouTrade
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CAVALCARE L’ONDA DEI NUOVI PREZZI
Alberto Bubbio, esperto di gestione finanziaria d’impresa e docente all’Università Cattaneo-Liuc, spiega come gestire la spirale dei listini. Una corsa a tratti folle che gonfia i fatturati (a volte anche gli utili). Ma può provocare pericolose vertigini
a cura di Veronica Monaco
Novembre 2022 58
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Novembre 2022 59
LE IMPRESE SONO PRONTE A CAMBIARE?
Sostenibilità, caro energia, innovazione. Ma anche le mosse del nuovo governo. Ecco le strategie di Federico Nessi (Eternedile), Marco Orsolini (Orsolini), Marco Squinzi (Mapei), Gernot Seebacher (Unifix) e Vincenzo Zanutta (Zanutta)
a cura di Veronica Monaco
YOU TRADE Novembre 2022 60
IL CONFRONTO XV Convegno Nazionale YouTrade SOLOPER
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Novembre 2022 61
«È molto importante ricordarsi che parliamo sempre in un’ottica di filiera»
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Novembre 2022 62 XV Convegno Nazionale YouTrade
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Norbert Lantschner, ideatore di CasaClima e Ambasciatore della Carta della Terra, non lascia spazio a illusioni e compromessi: il pianeta è avviato verso una inevitabile apocalisse per l’eccessivo consumo di materie prime e l’inarrestabile inquinamento
a cura di Veronica Monaco
YOU TRADE Novembre 2022 66 66
EDILIZIA & GREEN - 1 XV Convegno Nazionale YouTrade
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LA SOSTENIBILITÀ? È GIÀ IN CANTIERE
Le imprese di fronte alla trasformazione verde delle costruzioni: sono tutti d’accordo (ma con qualche differenza) Dario Mantovanelli (Wienerberger), Salvatore Palazzo (Italcementi), Luca Succio (Terreal Italia) e Andrea Visentin (Industrie Cotto Possagno)
a cura di Veronica Monaco
SOLOPERABBONATI
YOU TRADE Novembre 2022 68
EDILIZIA & GREEN - 2 XV Convegno Nazionale YouTrade
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Dario Mantovanelli (Wienerberger)
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Novembre 2022 70 XV Convegno
YouTrade
Nazionale
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Giuseppe Maffei, esperto in digital transformation, spiega perché le aziende possono avvantaggiarsi (gratis) degli strumenti offerti da web e social network. Ma anche perché bisogna evitare immagini o video patinati e stucchevoli
a cura di Veronica Monaco
YOU TRADE Novembre 2022 72
EDILIZIA & DIGITALE XV Convegno Nazionale YouTrade
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ttualità
SMART ED EFFICIENTI MA NON TROPPO
Uno studio dell’Osservatorio e vicedirettore dell’Energy&Strategy del Politecnico di Milano fotografa lo stato di salute del patrimonio immobiliare. Aumentano gli investimenti in isolamento termico e funzionalità smart. Eppure c’è tanto da fare
di Giuseppe Rossi
SOLOPERABBONATI
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IL TREND DELL’EDILIZIA
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Federico Frattini, responsabile dell’Osservatorio e vicedirettore dell’Energy&Strategy
SOLOPERABBONATI
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Attualità
Secondo gli italiani i vari bonus andrebbero mantenuti e resi stabili
Ma, alla fine, il superbonus è servito a migliorare lo stato di salute degli edifici italia ni? E qual è il grado di rin novamento del patrimonio edilizio? È un’analisi a due facce quella contenuta nello Smart Building Report 2022, redatto dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano. È una fotografia che mette in luce aspetti positivi, ma anche meno esaltanti di quello che è stato il biennio quasi concluso. «Alcuni incentivi, in particolare il super bonus, hanno avuto il merito di riportare l’attenzione sull’efficienza energetica degli edifici e di dare una forte spinta al mercato», commenta Federico Frat tini, responsabile dell’Osservatorio e vicedirettore dell’Energy&Strategy. «Ma hanno anche generato dinamiche ingestibili, a partire dall’aumento smi surato dei prezzi. Crediamo che gli incentivi siano determinanti per centrare gli obiettivi europei di de carbonizzazione (che non possono fare a meno dell’ef ficientamento del comparto edilizio, responsabile in Europa di circa il 40% dei consumi energetici), ma l’analisi che abbiamo condotto indica che dovrebbero essere strutturali, avere procedure più snelle e rendere il cittadino co-partecipe dei costi almeno per il 1015%». Che è un po’ quello che sostengono gli operatori del settore da parecchio tempo.
IN CRESCITA
In ogni caso, gli investimenti per migliorare l’effi cienza degli edifici, in primo luogo quella energetica,
sono ammontati, secondo l’analisi del Polimi, a circa 9,5 miliardi di euro nel 2021 (+25% rispetto al 2020, l’anno pandemico che aveva visto una diminuzione dell’11%). Ma bisogna aggiungere anche i 38,5 mi liardi in cappotti e vetrate incentivati dai bonus, con un fatturato che è stato gonfiato più di recente dall’au mento vertiginoso dei prezzi dell’energia provocato anche dalla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Com’è noto, tra l’altro, gli investimenti sono decollati ulteriormente nel 2022 nonostante il pasticcio della cessione di crediti, che ha portato a oltre 50 miliardi il conto del superbonus per le casse statali.
STRADA LUNGA
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Premesso questo, non è che il risultato complessivo sia sufficiente, come ben sanno gli operatori della filiera edile. «Di pari passo con gli incentivi, da estendere anche alla parte tecnologica e digitale degli edifici, cioè quella più propriamente smart, andrebbero intro dotti come nel resto d’Europa obblighi stringenti per migliorare progressivamente il patrimonio edilizio, particolarmente datato: le performance degli edifici dovrebbero essere tutte misurate, dando un senso alle tante certificazioni che al momento risultano frammentate e non cogenti», osserva Frattini.
I numeri relativi al parco edilizio italiano, vale la pena ripeterlo, sono lì a ricordare che c’è ancora tanto, tantissimo da fare. In Italia gli edifici sono per il 92% residenziali, ma è in gran parte roba vecchia. Il 62,3% di queste case e il 37,8% di quello destinato ad altri usi, infatti, ricade in classi energetiche molto basse, F o G, nonostante negli ultimi tre anni gli immobili in
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Attualità
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COLPO DI FRENO AL SUPERBONUS
Attualità
di Giuseppe Rossi
prefigurate
Il governo ha deciso di abbassare da subito l’incentivo al 90%. Ma non è finita, perché sono
nuove modifiche già nella legge di Bilancio. E i crediti d’imposta? Ora potrebbero rivelarsi una doccia fredda per banche e imprese
FISCALI
SCONTI
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COSÌ IL PIL HA MESSO IL TURBO
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Attualità
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DOSSIERi di
C’è una grande differenza tra la distribuzione di materiali per edilizia in Italia e quella di altri Paesi europei. Il motivo lo indica l’analisi di quello che è diventato altrove il mestiere del rivenditore. E non riguarda soltanto i grandi gruppi della Gdo compresi nella classifica messa a punto dal Centro Studi YouTrade
85
Il mercato pag. 86 Le tabelle pag. 91
cura del Centro Studi YouTrade
EURO GIGANTI DELLA DISTRIBUZIONE
primo ranking dei grandi rivenditori nei Paesi del Vecchio Continente (compresa la Gran Bretagna) fa emergere non solo il nanismo dell’Italia, ma anche un diverso modo di comunicare la propria attività. In vetta un colosso con affari per 39 miliardi LA CLASSIFICA DOSSIE R i di SOLOPER
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YOU TRADE Novembre 2022 90 DOSSIE R i di Paese Totale gruppi e insegne Fatturato (milioni €) Punti vendita Numero medi di punti vendita per gruppo e insegna TOP 50 DELLA DISTRIBUZIONE DI MATERIALI EDILI IN EUROPA: PRESENZA PER PAESE Fonte: Centro Studi YouTRADE
Posizione Gruppi e insegne della distribuzione edile in Europa Paese Fatturato 2020 (milioni €) Punti vendita Fatturato medio per punto vendita (milioni €)
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91 Novembre 2022 YOU TRADE
Fonte: Centro Studi YouTRADE TOP
50 DELLA DISTRIBUZIONE EDILE IN EUROPA: CLASSIFICA DEI GRUPPI E DELLE INSEGNE PER DIMENSIONE DEL FATTURATO
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R i di Gruppi e insegne della distribuzione edile in Europa Paese Fatturato 2020 (milioni €) Punti vendita
punto vendita (milioni €) I PRIMI 10 GRUPPI E INSEGNE DELLA DISTRIBUZIONE DI MATERIALI EDILI IN EUROPA PER FATTURATO MEDIO PER PUNTO VENDITA
Centro Studi YouTRADE
e insegne della distribuzione edile in Europa Paese Fatturato (milioni €) Punti vendita
Addetti Fatturato
INDICATORI DI PRODUTTIVITÀ PER ALCUNI GRUPPI E INSEGNE DELLA TOP 50 DELLA DISTRIBUZIONE DI MATERIALI EDILI IN EUROPA
DOSSIE
Fatturato medio per
Fonte:
Gruppi
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Fonte: Centro Studi YouTRADE
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IL BELLO DI ANDARE IN CONTROTENDENZA
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Rivendite
VIDA
Punto di riferimento per la distribuzione edile nella pro vincia di Brescia, Vida opera con cinque punti vendita tra il Lago d’Iseo e il Lago di Garda, a cui si aggiunge un centro di sagomatura del ferro per cemento armato. Una realtà giovane e dinamica, che ha alle spalle una storia relativamente recente, ma che ha saputo lasciare il segno fino a diventare protagonista assoluta del territorio grazie alla qualità dei suoi servizi, di una logistica efficiente e ben organizzata, dell’ampia disponibilità di prodotti e soluzioni, con una particolare attenzione all’ambiente. Non a caso nell’offerta Vida spiccano diversi prodotti per la bioedilizia e numerose soluzioni che fanno della soste nibilità il loro punto di forza, come la gamma eco.build di Italcementi, da sempre partner del multipoint bresciano. YouTrade ha incontrato i tre soci fondatori Michele Labellottini, responsabile commerciale, Luca Passini, responsabile amministrativo, e Marco Frassi, responsabile della logistica, per scoprire l’evoluzione dell’azienda e i suoi progetti futuri. Domanda. Vida ha aperto nel 2006. Cosa vi ha portato ad aprire un magazzino edile in un periodo di piena crisi dell’edilizia?
Michele Labellottini. Sicuramente l’ambizione di avere un’azienda no stra. Tutti e tre lavoravamo nel settore come dipendenti di un magazzino edile; a un certo punto delle nostre carriere, abbiamo deciso di avviare un progetto indipendente e abbiamo acquisito due piccoli magazzini con un centro di sagomatura per la lavorazione del ferro per cemento armato a Vobarno. In quegli anni l’edilizia era in piena crisi e abbiamo avuto non poche difficoltà a trovare chi ci desse credito e fiducia. Quando il mercato ha cominciato a uscire dalle difficoltà si sono create nel tempo diverse opportunità. Ci siamo sempre ritenuti lungimiranti, cercando di vedere le cose nel lungo periodo, e grazie alla nostra grinta e operosità, siamo riusciti a portare avanti una gran bella sfida che ci ha portato alla realtà attuale.
D. Creare un’azienda per il mercato dell’edilizia alla vigilia della crisi è stato un azzardo?
Luca Passini. Eravamo così entusiasti di avere un’azienda tutta nostra che forse nemmeno ci abbiamo riflettuto. Adesso ripensandoci sembra una pazzia aver aperto proprio in quegli anni, ma siamo contenti, soddisfatti e totalmente artefici delle nostre scelte. Siamo in continua espansione sia territoriale sia nel mix di prodotto, e cerchiamo sempre di anticipare le richieste del mercato.
D. Quali sono i punti di forza che vi hanno permesso di cavalcare le opportunità del mercato?
Michele Labellottini. La fidelizzazione dei clienti, il servizio e la ca pillarità territoriale. Il periodo in cui abbiamo iniziato vedeva la forte presenza di grossi magazzini e gruppi di acquisto, tuttavia la nostra capacità di mettere il cliente al centro e offrire un servizio a 360 gradi, ci ha permesso di crescere anche nel periodo di crisi, andando a cercare attivamente il lavoro cantiere per cantiere.
D. A differenza di altre aziende della distribuzione avete scelto come claim «Soluzioni per l’edilizia», mettendo l’accento sul valore aggiunto. Come lo avete deciso?
Luca Passini. Essere un’azienda problem solving è una caratteristica che i nostri clienti ci hanno sempre riconosciuto, quindi perché non citarla nel claim?
D. Tra le attività dell’azienda ci sono consulenza tecnica, noleggio attrezzature, posa, trasporto e scarico. Non puntate quindi solo sui
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di Veronica Monaco
Tre soci hanno fondato l’azienda bresciana in piena crisi dell’edilizia. Risultato? Un successo che si è tradotto in cinque punti vendita, una forte logistica, servizi e attenzione ai prodotti green, come eco.build di Italcementi. Ecco la loro ricetta
Da sinistra Pierluigi Marini (Italcementi), Luca Passini, Michele Labellottini e Marco Frassi (Vida), Giuseppe Matera (Italcementi)
Rivendite
LA SOSTENIBILITÀ? UN PERCORSO CONDIVISO
Giuseppe Matera, sales area manager Nord-Est Italcementi. Domanda. Quale area territoriale gestisce per Italcementi? Risposta. La zona che seguo comprende la Lombardia Est, l’EmiliaRomagna, l’area metropolitana di Firenze, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige.
D. Come stanno andando?
R. Dopo il rimbalzo del 2021 il mercato registra una tenuta, con un leggero rallentamento nella seconda parte dell’anno, dovuto sia all’aumento dei prezzi d’acquisto, legato all’incremento dei costi di produzione, sia al minor utilizzo del cemento in sacco nei lavori del superbonus 110%.
D. Che cosa si aspetta per i prossimi mesi?
R. Sono ottimista per natura, gli investimenti previsti dal Pnrr hanno rimesso l’edilizia pubblica e privata al centro dell’attenzione. Si dovrebbero sbloccare molti cantieri e concretizzarne altri. Il rilancio del superbonus 110% dovrebbe comunque portare nuove energie al
nostro settore.
D. Quali sono i prodotti Italcementi più richiesti nelle sue zone di
riferimento?
R. Per quanto riguarda le rivendite, i prodotti più richiesti rimangono quelli tradizionali: cemento 32,5 e cemento 42,5, quest’ultimo destinato ai lavori che richiedono maggiori prestazioni in termini di resistenza. Poi sicuramente la novità sostenibile è ben rappresentata dal nostro prodotto per pavimentazioni i.idro.Drain. È particolarmente apprezzato dagli studi di progettazione e di architettura per le sue capacità di preservare la falda acquifera e garantire un’adeguata invarianza idraulica. Sta prendendo piede anche nei piccoli lavori che vengono effettuati con il sacco, mentre invece ha una posizione ormai consolidata nei lavori di maggiori dimensioni (piste ciclabili, parchi e aree verdi, aree di sosta) dove viene posato grazie alle competenze della nostra società Calcestruzzi. Altri prodotti molto apprezzati dalle rivendite, sempre sostenibili, sono rappresentati dalla gamma dei
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Da sinistra, Marco Frassi, Luca Passini e Michele Labellottini
materiali…
Luca Passini. I materiali rimangono al centro della nostra attività, tuttavia necessitano di una serie di servizi a sostegno della vendita che diventano parte integrante del nostro mix di prodotto.
D. Della vostra offerta fa parte anche una proposta di linea vita. Di che si tratta?
Luca Passini. Abbiamo due tipi di ganci disegnati e prodotti da noi e un tecnico specializzato per testare la posa e revisionare i sistemi. All’inizio della nostro cammino era una attività che intendevamo implementare, poi con la crescita dei magazzini è diventato un business più marginale.
D. A che cosa vi siete ispirati quando avete progettato il punto vendita?
Marco Frassi. Arrivavamo da un magazzino in cui era logisticamente davvero difficile lavorare. Un’inondazione ha poi distrutto parzialmente la struttura, e abbiamo preso l’evento come un segno del destino per spronarci a prendere coraggio e aprire la nostra nuova attività.
Michele Labellottini. Così abbiamo acquisito i primi due magazzini. Le possibilità economiche all’epoca non ci permettevano grandi spazi: abbiamo avuto l’esigenza di creare un magazzino di stoccaggio verticale per sfruttare ogni centimetro di superficie disponibile. Un’esigenza che è divenuta una caratteristica pressoché unica tra le rivendite edili.
D. Com’è organizzato il vostro magazzino centrale?
Michele Labellottini. Oggi il magazzino di Vobarno funziona da polo
IL SEGRETO È UN’OFFERTA COMPLETA
Pierluigi Marini, venditore provincia di Brescia Italcementi. Domanda. Quando è iniziato il suo rapporto con Vida? Risposta. Abbiamo colto l’opportunità di servire Vida dal primo giorno di attività. È stato un rapporto in crescendo che si è consolidato nel tempo. Vida, grazie all’ambizione e alla lungimiranza dei giovani titolari, è divenuta con i suoi magazzini e con il suo personale uno dei punti di riferimento delle imprese edili del bresciano.
D. Quali sono i principali servizi che Vida vi chiede a supporto dell’approvvigionamento del cemento?
R. Viene apprezzata la pronta consegna di tutte le tipologie di prodotti, dai cementi classici a quelli sostenibili, dai cementi bianchi alla calce. Il posizionamento baricentrico della cementeria di Rezzato Mazzano, rispetto alla provincia di Brescia, e l’apertura del nuovo deposito sacco di Rovato, in Franciacorta, garantiscono
un veloce approvvigionamento.
D. Quali sono le principali difficoltà che riscontra nei punti vendita della provincia di Brescia?
R. È una provincia molto grande e molto ricca, gli operatori sono sempre alla ricerca di nuovi materiali da affiancare ai tradizionali e in grado di fornire soluzioni. Con la nostra gamma prodotti siamo punto di riferimento nel lavoro quotidiano delle rivendite.
D. C’è richiesta anche di formazione?
R. Sui prodotti consolidati come il cemento si riscontra già una grande conoscenza da parte degli operatori, mentre per i prodotti di ultima generazione, come i.idro Drain, la soluzione drenante per pavimentazioni, ci confrontiamo spesso con le rivendite. Con Vida, in particolare, c’è sempre uno scambio di informazioni, specialmente sui prodotti che vanno oltre le soluzioni tradizionali.
solfo-alluminosi, che comprende il cemento e il premiscelato rapido, oltre dai cementi pozzolanici.
D. Perché scegliere Italcementi?
R. Italcementi offre una vasta gamma di prodotti sia grigi che bianchi. Dal cemento tradizionale ai prodotti specializzati per l’impiego sia verticale che orizzontale, per murature o pavimentazioni. Nel mercato del sacco il nostro brand è il più diffuso in Italia, grazie a una capace rete di vendita e grazie alla capillare matrice distributiva. Siamo presenti su tutto il territorio nazionale sia con le cementerie sia con i depositi, al fine di essere il più vicino possibile ai clienti e mitigare l’impatto ambientale, inseguendo il famoso chilometro zero.
D. Com’è stata accolta la linea di prodotti sostenibili eco. build?
R. Bene, eco.build di Italcementi identifica sia i cementi che i calcestruzzi sostenibili, studiati con l’obiettivo di ridurre l’impatto della CO2 e dare vita ad un’economia circolare. Per noi quello della sostenibilità è un percorso già segnato. Italcementi da diversi anni percorre questa strada e il lavoro di sensibilizzazione che sta iniziando
a dare i suoi frutti.
D. Ci sono zone più sensibili a questi prodotti?
R. Ci sono clienti più attenti e sensibili ai prodotti sostenibili, come Vida. In questo modo andiamo a percorrere insieme un percorso condiviso.
D. In questo momento c’è grande fermento nel settore della distribuzione edile, con diverse operazioni di acquisto e fusioni: questo comporta dei problemi nella sua attività?
R. Nel Nord Italia il fenomeno dei consorzi e gruppi d’acquisto è in continua crescita. Italcementi da sempre è ben presente nelle forniture e nelle relazioni commerciali, sia nei gruppi d’acquisto che nelle rivendite non associate, ponendosi come interlocutore privilegiato.
D. Oltre alla sostenibilità, ci sono altre aree di interesse su cui Italcementi sta investendo?
R. Italcementi investe tanto sulla sicurezza, divenuta negli anni uno stile di vita, sulla digitalizzazione e appunto sulla sostenibilità. In queste attività siamo impegnati quotidianamente nella informazione e sensibilizzazione alla nostra clientela.
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Rivendite
centrale per gli altri punti vendita. Abbiamo un primo capannone dove stocchiamo tutti i materiali tecnici con una zona colore, una per il no leggio delle piccole attrezzature per taglio e foratura, un’area dedicata alle polveri e ai materiali più delicati e un deposito per la ferramenta. Quattro anni fa abbiamo deciso di realizzare un altro capannone per i sistemi a secco e i materiali isolanti. Una scelta che si è rivelata vincente nel pieno del delirio del superbonus 110% perché ci ha permesso di te nere quasi tutti i materiali a terra, permettendoci di servire tutti i punti vendita e anche consulenti di altri magazzini. Ci piace ricordare che siamo un magazzino edile, e non semplici rivenditori, e la logistica vale sicuramente una marcia in più. Nonostante lo spazio sia tanto, tutto lo stoccaggio avviene in verticale con un sistema molto preciso ed efficiente e tre-quattro mulettisti sempre fissi.
D. Qual è oggi la dimensione dell’azienda?
Michele Labellottini. Abbiamo cinque punti vendita e un centro per la lavorazione del ferro per cemento armato, che occupano in totale 52 dipendenti. Il fatturato dell’azienda nel 2021 è arrivato a 25 milioni di euro, mentre per quest’anno prevediamo di toccare quota 30 milioni. D. Dai tre soci iniziali, in azienda ora ci sono più di 50 persone. Quali sono stati i momenti che vi hanno fatto compiere il salto di qualità?
Marco Frassi. È stata una crescita graduale. Abbiamo avviato quasi subito l’acquisizione di alcuni magazzini della zona, a partire dalla Sagomatura Zani di Vobarno. Un’acquisizione che è stata il naturale proseguimento dell’attività dell’azienda, così come è avvenuto per tutti gli altri magazzini
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Il team di Vida. Sotto, i sacchi Italcementi in magazzino
che abbiamo acquisito successivamente nel tempo.
Michele Labellottini. Abbiamo un rapporto ottimo con tutte le ri vendite della zona. Soprattutto i piccoli magazzini, giunti al momento del cambio generazionale, spesso si sono messi in contatto con noi per proporci delle acquisizioni.
Luca Passini. Ogni volta che abbiamo acquisito un punto vendita, abbiamo sempre deciso di mantenere i dipendenti, guadagnandoci in professionalità ed esperienze. Inoltre, abbiamo sempre cercato di non snaturare del tutto l’identità precedente del magazzino: potrebbe sembrare un punto debole invece è un elemento di forza.
Domanda. Quali sono state le principali difficoltà che avete incontrato
lungo la strada?
Michele Labellottini. All’inizio siamo partiti veramente da zero e trovare chi, in quegli anni di crisi, finanziasse il nostro sogno non è stato facile. Fortunatamente abbiamo trovato due banche locali che, senza regalarci niente, ci hanno dato fiducia e ce l’abbiamo fatta.
Luca Passini. Un’altra difficoltà è stata più recente, quando durante il primo lockdown abbiamo deciso di anticipare gli stipendi ai nostri di pendenti. Eravamo sicuri di restare chiusi solo 20 giorni invece ci siamo trovati con due mesi a fatturato zero, per cui si è creata una situazione abbastanza stressante dal punto di vista finanziario. Tuttavia, tutto si è risolto per il meglio.
D. Come è organizzata attualmente Vida?
Marco Frassi. Abbiamo un’amministrazione centralizzata, mentre la gestione dei punti vendita è decentralizzata con una fitta rete di contatti e relazioni, così da tenere un’identità comune.
D. Come si compone attualmente la vostra clientela?
Marco Frassi. Il mix è vario. Principalmente i nostri clienti sono arti giani e imprese, ma non disdegniamo il rapporto con i privati e le grosse imprese strutturate.
D. Come scegliete le merceologie da inserire nella vostra offerta?
Michele Labellottini. In primis scegliamo il fornitore. Così come il cliente sceglie Vida perché trova in noi un partner capace di supportarlo nel suo lavoro quotidiano, anche il nostro fornitore deve restare al nostro stesso passo. Oltre a selezionare i prodotti che non possono mancare in magazzino, tendiamo a privilegiare le soluzioni tecniche in grado di offrire un plus al cliente.
D. Trattate anche bioedilizia? Come vanno le richieste di questi prodotti?
Michele Labellottini. Sì, trattiamo bioedilizia già da tanti anni, quan do ancora non c’era molta richiesta. Oggi abbiamo varie fibre di legno, vetro cellulare e prodotti che sono prevalentemente rivolti al mercato dell’Alto Adige e della Germania, dove l’attenzione a queste tematiche è molto più elevata.
Luca Passini. Nei nostri punti vendita riscontriamo anche una buona
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Centro sagomatura ferro
Rivendite
presenza di clienti tedeschi, che richiedono standard di costruzione diversi, più attenti alla sostenibilità, quindi anche noi dobbiamo tenerci aggiornati. Privilegiare prodotti sostenibili per ora è un vantaggio in ter mini di know-how, ma sarà un tema sempre più importante in prospettiva. D. In questo si inserisce la linea di cementi sostenibili eco.build di Italcementi: come avete accolto il lancio di questi prodotti e come sta andando?
Michele Labellottini. Certamente è stata una mossa strategica per Italcementi. Ormai la sostenibilità è un argomento di dibattito giorna liero e un trend che bisogna cavalcare. Naturalmente c’è ancora tanto da fare e bisognerà lavorare molto anche sui progettisti per diffondere questi prodotti.
Luca Passini. Deve esserci un lavoro a monte per supportare le richieste, ma non dubito che questi prodotti avranno successo ed entreranno a far parte del lavoro quotidiano delle imprese. Ci vorrà un po’ di tempo, ma
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L’interno del punto vendita di Vobarno
succederà.
D. Italcementi è uno dei vostri fornitori: quando è stato inserito e perché?
Luca Passini. In Val Sabbia Italcementi «è» il cemento, anche per la presenza storica dell’impianto di produzione di Rezzato Mazzano, punto di riferimento per il territorio del bresciano. Un chilometro zero che, oltre a rappresentare un punto di forza dal punto di vista logistico, è anche un vantaggio assoluto in termini di sostenibilità ambientale e abbattimento dei costi di trasporto.
D. Quali sono gli aspetti che vi sembrano più interessanti di questa azienda?
Marco Frassi. Sostenibilità e innovazione.
D. E voi come tenete conto della necessità di essere sostenibili?
Michele Labellottini. Il nostro scopo è rendere i punti vendita total mente autonomi dal punto di vista energetico. Nel magazzino di Vobarno abbiamo installato un impianto fotovoltaico da 70 kW, che ci permette di essere completamente autonomi dal punto di vista energetico. Anche per il centro di sagomatura del ferro andiamo in autoconsumo.
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Carico merci. A sinistra, area colore
D. State progettando anche un sistema di smaltimento per i rifiuti da cantiere?
Michele Labellottini. Sì, abbiamo già predisposto l’isola nel magazzino di Vobarno in cui andremo a svolgere tale attività. Abbiamo appena ricevuto l’approvazione da parte della provincia e intendiamo partire con questa attività da gennaio 2023. D. Puntate molto anche sulla formazione. In che modo?
Michele Labellottini. Investiamo tantissimo in formazione. In primis, per noi soci in modo da migliorare le nostre capacità imprenditoriali. Inoltre, facciamo formazione per i dipendenti affinché siano in grado di consigliare e sostenere il rapporto con il cliente. Infine, organiz ziamo continuamente meeting per i nostri clienti per dare loro modo di acquisire nuove abilità. Sicuramente è una scelta onerosa, ma che
permette di raggiungere ottimi risultati.
D. In che cosa consiste la consulenza tecnica che fornite?
Luca Passini. È una consulenza a 360 gradi. Cerchiamo di sostenere il nostro cliente non solo nella sua quotidianità ma anche nella gestione degli imprevisti.
D. Qual è la tipologia di prodotti richiesta in questo momento?
Luca Passini. I prodotti legati al bonus la fanno da padrone.
D. Il superbonus ha avuto un impatto sul business?
Luca Passini. Certamente, ma la valutazione completa potremo farla solo alla fine del ciclo. Il progetto di riduzione all’80% invece che al 110%, se spalmato in un arco di tempo maggiore, porterà sicuramente a degli ottimi risultati.
D. E il Pnrr avrà un impatto positivo sul vostro business?
Luca Passini. Dovrebbe avere un grosso impatto. Lo speriamo vivamente.
D. Qual è il vostro sentiment riguardo i prossimi mesi?
Michele Labellottini. I prossimi mesi non saranno semplici, anche se il mercato non si arresterà del tutto. Ci troviamo in una zona di edilizia di alto livello, dove il bene casa è molto sentito, quindi sicuramente i cantieri andranno avanti, senza però raggiungere i volumi che abbiamo visto negli ultimi due anni. Un calo della domanda si comincia a sentire, anche se sembra aprirsi qualche spiraglio sui prezzi che forse iniziano a scendere. Inoltre c’è ancora il mercato dei bonus.
Luca Passini. Adesso il problema principale è di natura finanziaria, con qualche tensione dal punto di vista creditizio.
D. Come vedete il 2023?
Michele Labellottini. Penso che il 2023 sarà un anno piatto. Il calo dei prezzi porterà a un inevitabile calo dei fatturati, ma bisogna pensare anche che negli ultimi due anni le rivendite sono cresciute almeno del 40-50%, quindi anche un ritorno alla normalità permetterà di lavorare
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Rivendite
Area esterna dedicata all’outdoor
bene, con meno stress. Qualche nuvola all’orizzonte si sta addensando, ma siamo ottimisti di natura e ci sentiamo pronti ad affrontare le sfide che ci riserva il futuro.
Luca Passini. L’importante è anticipare. Abbiamo ridotto molto gli investimenti nell’ultimo anno nella ricerca di nuovi magazzini e nella costruzione di un nuovo capannone, perché vogliamo verificare l’impatto di questa crisi, nel segno della massima prudenza.
D. Quali sono i vostri prossimi progetti nel cassetto?
Michele Labellottini. Sicuramente nuove acquisizioni, senza eccedere né perdere identità. Sicuramente il 2023 non sarà il periodo migliore ma vedremo cosa succederà.
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Esterno
INSIEME ALLA GUIDA DEL SUCCESSO
Un mercato difficile da decifrare, ma anche la consapevolezza che la forza del Gruppo può realmente fare la differenza. Il network condivide con i fornitori partner le proprie strategie in nome della trasparenza per una collaborazione sempre più attiva e convinta
Dopo il Convegno del Cambiamento che aveva coinvolto le rivendite aderenti lo scorso maggio a Firenze, un nuovo appuntamento ha segnato l’agenda del Gruppo Made. L’incontro, che ha visto la partecipazione di circa 230 rappresen tanti del mondo dell’industria, si è svolto a inizio settembre all’interno del Museo Alfa Romeo di Arese, non a caso un’eccellenza dell’industria italiana. Nel titolo Insieme alla guida del
successo - Creare valore nel nuovo mercato sono raccolti tutti gli elementi essenziali per affrontare un periodo certamente complesso e difficile, che rende quasi impossibile immaginare lo scenario economico dei prossimi mesi, fortemente incerto. L’evento è stato anche l’occasione per presentare ai fornitori (sono circa 220 le convenzioni siglate su tutto il territorio nazionale) il processo di trasformazione che sta caratterizzando l’attività di Made che si propone sempre di più come «il Gruppo per l’edilizia italiana».
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Rivendite
di Sara Giusti
GRUPPO MADE
PASSO A DUE
Nell’introduzione alla giornata, il consigliere di Gruppo Made, Marco Farina, ha sottolineato come la difficoltà del recupero delle materie prime e quindi dei prodotti sia stato per le rivendite e la produzione un grosso freno allo sviluppo del mercato degli ultimi due anni. Un mercato a dir poco eccezionale per tutti, anche se l’aumento dei prezzi ha creato non pochi problemi all’intera filiera, soprattutto in fase di preventivazione, quando le valutazioni dei prezzi cambiavano anche da un giorno all’altro. Nonostante le difficoltà, Marco Farina ha ribadito il positivo spirito di collaborazione che si è creato con molti fornitori, che ha cementato ancora di più i rapporti. L’esigenza di trovare la perfetta sincronizzazione fra il Gruppo e i fornitori partner è stato il punto dell’intervento di Gian Luca Bellini, direttore generale di Gruppo Made, che ha presentato, con estrema trasparenza, le strategie e alcuni dati oggettivi che hanno messo alla prova la gestione commerciale e finanziaria delle rivendite. Nel 2021 sono stati circa un migliaio le variazioni di listino dei prodotti, mentre quest’anno è già stata toccata quota 700. E tutto questo in una situazione congiunturale che, a fianco dell’aumento dei fatturati, fa registrare una sensibile riduzione dei volumi.
TRE SCENARI
Secondo Bellini, le rivendite si trovano a dover fronteggiare tre scenari: un aumento della pressione competitiva; un consumatore meno fedele
e più informato, e uno scenario economico incerto, dove speculazione e inflazione stanno condizionando scelte e strategie. Il futuro porterà a competere non più fra piccole unità distributive, ma fra grandi gruppi, siano essi consorzi, multipoint, gruppi di acquisto, catene in franchising. Da diverso tempo sono infatti in atto numerose forme di accorpamento fra realtà distributive, perché per avere una concreta prospettiva di futuro oggi occorre una maggiore forza. Alla base della crescita e dello sviluppo c’è sempre la formazione professionale, un compito importante che Made Academy si preoccuperà di affrontare con la consueta attenzione, a bene ficio dei titolari, delle figure commerciali, da trasformare sempre più in personal advisor a supporto del cliente, ma anche con percorsi formativi per la digitalizzazione, sempre più rilevante. Proprio a questo proposito durante l’incontro è stato annunciato che i nuovi listini elettronici saranno destinati ai gestionali di tutte le rivendite del Gruppo.
NUOVE STRATEGIE
Dallo sviluppo della rete all’attività sui principali social, senza dimen ticare i servizi e la consulenza tecnica. Gruppo Made si pone l’obiettivo
di migliorare costantemente la visibilità delle rivendite per favorire la creazione del valore di ogni singolo punto vendita. La strategia della co municazione del Gruppo, presentata dal responsabile marketing Simone Daneo, è particolarmente incentrata sui punti vendita di prossimità che, nonostante la sempre maggiore affermazione del commercio elettronico, rimangono d’importanza fondamentale. Da qui la necessità di comunicare a livello nazionale per dare forza al nuovo logo, affiancando una conti nua e articolata informazione sui principali social network, soprattutto per intercettare il cliente locale verso le rivendite Made più vicine e per diffondere il brand verso un pubblico più vasto. A tutto ciò si aggiunge il nuovo progetto di digitalizzazione per rendere sempre più funzionali e veloci i rapporti con la filiera, cliente privato, progettisti e professionisti in genere. Gruppo Made ha quindi creato un sito internet di nuova ge nerazione a cui viene affiancata l’attività social con le pagine Facebook, Instagram e Linkedin. I social network consentono di presentare tutte le diverse attività delle rivendite in modo rapido e diretto, oltre a mostrare, attraverso pagine dedicate, le singole peculiarità e specializzazioni.
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Marco Farina
Gian Luca Bellini
Simone Daneo
FACCIAMO GRUPPO IN 141 MODI DIVERSI
Il gruppo della distribuzione edile cresce con la formula dell’aggregazione per consorzi e multipoint, con otto soci e quattro affiliati. L’attività, gestita tra amministrazione, logistica e acquisti, punta al futuro con l’obiettivo di espandersi e fare sempre più squadra
di Veronica Monaco
Nella splendida cornice della Dogana Veneta di Lazise (Verona) si è tenuto a fine ottobre il Convegno Nazionale Deus, un evento di festa e condivisione per rimarcare la forza del gruppo e individuare i nuovi obiettivi per il futuro, ricco di sfide e opportunità. «L’unione fa la forza, soprattutto nella diversità, quando questa si traduce in uno scambio
concreto. In Deus ogni realtà, dalla più piccola alla più grande è parte essenziale e nel nostro essere Gruppo siamo sempre vicini, anche se lontani, legati a doppio filo l’uno all’altro», era la premessa del programma di presentazione dell’evento. Parole che sono rie cheggiate anche nell’intervento di apertura del presidente Thomas Kerschbaumer: «Oggi è il momento di brindare a tutto quello che abbiamo costruito in questi anni. Tuttavia, vogliamo operare un
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DEUS
rinnovamento al fine di sviluppare ancora di più la collaborazione tra i soci, per conoscerci meglio e fare più squadra. Questo sarà l’obiet tivo per il futuro e sono sicuro che saremo vincenti nell’affrontare le sfide che ci riserverà il futuro, dal digitale alla sostenibilità». Dopo l’evento istituzionale, la serata si è chiusa una cena di gala con piatti del territorio e uno spettacolo con torta e brindisi finale.
I MEMBRI
Nato il 18 marzo 2004, Deus (sigla che sta per Distributori Edili
Uniti per lo Sviluppo) è una società consortile per azioni che ri unisce consorzi, multipoint e altre aggregazioni nel settore della distribuzione dei materiali edili. Unico «gruppo di gruppi» in Italia, Deus comprende otto soci e quattro affiliati, per un totale di 141 punti vendita tra Lazio, Friuli, Veneto, Marche, Emilia, Toscana, Trentino, Piemonte. Fanno parte di Deus Gde, Edilgroup, Cisme, Edilya, Gef, Coried, Areade, Uni.Edil, Progress, Tophaus, Ebli, Stea. Un membro per ogni socio compone consiglio di ammi nistrazione, che ha fortemente voluto l’iniziativa del convegno
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Allestimento Convegno Deus. Sopra, a sinistra, il Cda sul palco dell’evento
Rivendite
LOMBARDIA E SUD PER ALLARGARE IL CAMPO
In occasione del Convegno Nazionale Deus, YouTrade ha incontrato il presidente Thomas Kerschbaumer (nella foto) per capire strategie e sfide future che il «gruppo dei gruppi» della distribuzione edile italiana ha in serbo per il futuro.
Domanda. Quante persone hanno partecipato al Convegno Nazionale Deus?
Risposta. Quasi 200 persone. Siamo contentissimi della risposta ottenuta, visto che è la prima volta che organizziamo un evento di questo tipo.
D. Perché, nonostante il grande potenziale del Gruppo, non è ancora così conosciuto dal mercato?
R. Per scelta, Deus ha sempre lavorato dietro le quinte, senza mai far apparire il marchio sul mercato a vantaggio dell’immagine di ogni singolo socio. Questo ha fatto sì che il mercato, a parte i fornitori, conosca poco Deus e il grande impegno che sta alla base del suo lavoro quotidiano. Oltre a rafforzare la comunicazione verso l’esterno, è nostro intento supportare anche la comunicazione interna in modo che sia facilitata la gestione delle informazioni e dei suggerimenti dalla base al consiglio di amministrazione che poi si occupa di concretizzare idee e suggerimenti.
D. Perché entrare nel Gruppo Deus?
R. Da soli oggi non è possibile resistere sul mercato. O si rappresenta una multinazionale o ci si deve aggregare per essere competitivi. Ritengo che tutte le piccole rivendite, se vogliono restare sul mercato, debbano aggregarsi a un gruppo.
D. Che cosa offre Deus ai propri associati?
R. Deus lavora al 100% per distribuire premi ai propri associati. Non abbiamo un ufficio acquisti centralizzato, ma ogni singolo socio delega un referente all’interno della commissione tecnica che definisce un
contratto studiato sulle esigenze dei singoli.
D. Quali sono i vostri obiettivi per i prossimi anni?
R. Crescere dal punto di vista della copertura nazionale. Il convegno è stato il primo passo per avvicinarci alla base e capire di che cosa il singolo rivenditore, con tutti i suoi problemi quotidiani, ha veramente bisogno. Intendiamo sviluppare servizi che siano utili a tutti gli associati.
D. Quali sono le aree geografiche che desiderate coprire?
R. Soprattutto tutta la Lombardia, che territorialmente è la zona più vicina a dove siamo già presenti. E poi, perché no? anche il Sud.
D. Ha un messaggio da lanciare per gli associati?
R. Comunicateci le vostre idee e ciò di cui avete bisogno perlavorare meglio. Siamo sicuri che porteremo avanti i vostri suggerimenti per trasformarli in nuovi servizi.
nazionale. Sul palco di Dogana Veneta sono saliti alcuni membri del cda: Carmela De Masi (Areade), Sandro D’Agostini (Cisme), Daniele Marusi (Edilgroup), Remo Pieretti (Edilya), Tiziano Turini (Gef), Alberto Barletta (Uni.Edil) e Valerio Lermini (Gde), che è intervenuto lanciando un messaggio: «Vogliamo che nasca uno spirito nuovo, uno spirito di appartenenza, che consenta a tutti di partecipare alla vita associativa. Vogliamo fare gruppo, nel segno della trasparenza che da sempre ci contraddistingue. L’augurio è di vederci più spesso e portare ognuno un contributo alla causa Deus», ha affermato Lermini.
AREE OPERATIVE
Il cda Deus si occupa di portare avanti tre aree operative: Ammini strazione e controllo di gestione, Marketing e Comunicazione, su cui il gruppo ha deciso di focalizzare sempre più risorse, e Acquisti e Logistica, le cui attività sono svolte dalla Commissione Tecnica, vero cuore pulsante del gruppo. Composta dai referenti tecnici di ogni singolo socio e coordinata da due consiglieri delegati, la Commissione Tecnica si occupa attivamente di contrattualizzare
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La commissione tecnica Deus
gli acquisti e gestire operativamente i contatti con i fornitori. «Sia mo nell’ordine di 130 contratti all’anno», ha ricordato Lermini, che ha ulteriormente applaudito il lavoro dei colleghi, soprattutto negli ultimi difficili due anni «tra covid e gestione dei listini». Anche la Commissione Tecnica ha avuto il suo momento da pro tagonista sul palco con Stefano Francucci, Claudia Vallone, Pietro Piva, Genziana Carpena, Andrea Biagioni, Francesco Gostoli, Damiano Secchiaroli, Carlo Finarelli, Tiziano Turini, Lorenzo Bonciani, Martin Barbieri, Antonino Rizzo, Alessandro Berni, Alessandro Cinquini e Martino Novello. «Cerchiamo di portare dei buoni risultati per tutto il Gruppo con contratti vantaggiosi sia dal punto di vista del prezzo puro che come premialità. Sono molto contento di questo lavoro che mi ha permesso di conoscere tante persone», ha dichiarato Tiziano Turini a commento del lavoro svolto dalla Commissione Tecnica Deus.
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UNIKA NUOVA APERTURA
IN EMILIA
Unika, il multipoint della distribuzione edile guidato da Fernando Cislaghi, si espande e apre a Formigine (Modena) il suo quinto punto vendita di materiali da costruzione. Situato in Via Vanoni 18, il nuovo punto vendita si sviluppa su una superficie coperta di 1.500 metri quadrati con un’area di libero servizio di circa 200 metri quadrati, a cui si aggiungono 800 metri quadrati di esterno. All’interno i clienti possono trovare tutti i prodotti da costruzione, con una particolare attenzione ai materiali per l’isolamento. A rendere possibile la nuova apertura c’è stata anche la partnership messa a punto con la rivendita EdilQuattro di Rubiera (Reggio Emilia), che è entrata in società con Unika. EdilQuattro è dunque partner fondatrice di Unika Modena e il suo direttore generale, Luca Bellei, è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione. «Abbiamo messo insieme le competenze territoriali di EdilQuattro e le economie di scala di Unika per questa iniziativa perché crediamo che la crescita dimensionale sia un fattore essenziale nel nostro settore. Con il nuovo punto vendita di Formigine andiamo a intercettare tutto il mercato della città di Modena e del distretto ceramico di Sassuolo», dichiara Fernando
MADE
EDILFERR ENTRA NEL GRUPPO
Da oltre 30 anni punto di riferimento nel settore del commercio di materiale edile a Reggio Calabria, Edilferr entra a far parte di Gruppo Made. Specializzata nella lavorazione del tondo per cemento armato, l’azienda propone anche un’offerta differenziata tra ferramenta, legnami e legno lamellare, materiali edili e attrezzature, cartongesso, isolanti, antinfortunistica, segnaletica e servizio di noleggio, sempre affidandosi a marchi primari del settore. «Siamo entrati in Gruppo Made per fare un percorso di crescita insieme a tanti altri colleghi, per fare squadra. In questo momento in cui i prezzi sono fuori controllo e quindi il mercato è sempre più esacerbato, è fondamentale lavorare insieme», dichiara Cristian Raso, contitolare della rivendita. «Anche se siamo una realtà piuttosto affermata nella nostra zona, ciò non significa che non abbiamo il dovere di migliorarci e quindi di crescere. Da sempre abbiamo fatto una scelta
di qualità, una conquista che non vogliamo assolutamente abbandonare, di fatto selezionando un certo tipo di clientela che cerca innovazione e qualità». L’ingresso in Made è una precisa scelta per differenziarsi ancora di più anche nei servizi, introducendo altri settori merceologici e utilizzando le proposte del Gruppo.
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Rivendite News
a cura di Veronica Monaco
Cislaghi. Oltre a Formigine, attualmente Unika è presente a Milano con tre store e uno showroom di finiture, e a Bologna con un magazzino edile e una sala mostra.
Da sinistra, Cristian Raso, Stefano Raso e Antonio Raso
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SHOW room
1 Aura è la sauna in legno di abete ideata da Marc Sadler per Treesse. Disponibile in diverse dimensioni e adatta anche a piccoli spazi, è dotata di sistema di illuminazione a led regolabile grazie a un pannello di controllo touch all’avanguardia.
2 Orangerie di Unopiù è un sistema di serre d’ispirazione classica in ferro zincato, verniciato a polveri con una copertura in policarbonato per una costante illuminazione. Una proposta pensata per offrire riparo e prendersi cura delle piante, in due modelli: autoportante o addossata a parete.
13 Il Granito Alaska White MaxFine è la nuova proposta Fabbrica Marmi e Graniti realizzata nei formati da 300x150, 150x150, 150x75, 75x75, 75x37,5 cm, nelle finiture prelucidato e lapped in grado di esaltare la tridimensionalità del prodotto grazie all’effetto lucido/opaco della superficie.
4 Catellani & Smith presenta Talismano, lampada da tavolo con struttura in ottone e vetro iridescente, risultato di una complessa lavorazione che rende unico ogni pezzo. La luce, generata dalle sorgenti led nascoste nella struttura, genera inaspettate tonalità calde; una volta spenta la lampada, la luce naturale restituisce sul vetro delicate sfumature ceruleo-rosate.
5 Realizzata in collaborazione con lo studio PS+A, grazie all’ampia varietà di lavabi, mobili, vasche, vasi, la collezione i.life di Ideal Standard offre infinite possibilità di creare un bagno esclusivo e contemporaneo. Ultime nate le linee i.life B, archetipo del design minimalista e contemporaneo, e i.life S perfetta per gli ambienti più piccoli.
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4 5 i.life S
i.life B. Ph.CarloWilliamRossi+FabioMureddu
Ph.CarloWilliamRossi+FabioMureddu
6 Con Gessi Origin la definizione più personale del bagno si basa su cinque colori iconici per altrettanti ritratti cromatici e triadi da abbinare a piacere: rosa cipria, argilla greige, ocra, mattone coral e verde agave.
7 Ceramica del Conca presenta una nuova collezione di superfici che celebrano la tradizione marmorea uscendo dai soliti canoni estetici. Cinque lastre in gres, bianche e colorate, dalla forte identità disponibili in formato 120x260, oltre che nei formati 120x120, 60x120 e 60x60 cm in finitura naturale e shine.
8 Quick-Step lancia Cascada, un parquet completamente a tenuta stagna per godere del calore del legno in tutta la casa, anche in cucina e in bagno, senza temere umidità, sporco, macchie e usura. Composta da quattordici varianti, in un’ampia gamma di colori e strutture.
9 Dopo le placche Living Now e Livinglight, anche la serie Matix with Netatmo, diventa connessa e si può comandare a distanza attraverso smartphone e assistenti vocali per una gestione semplice e completa dell’impianto elettrico e della casa. Disponibile in 23 colori.
10 La collezione Code di Arbi Arredobagno si amplia con la nuova variante Riga. Il gioco di luci e ombre, creato dalla particolare lavorazione tridimensionale dei frontali, dona movimento alla composizione, suggerendo un’inedita esperienza tattile e trasformando così l’estetica in elemento sensoriale.
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La triade polimaterica Materik
Niente business senza un sit0
Attualmente, secondo Internet Live Stats, ci sono quasi 2 miliardi di siti web e questo numero è in co stante crescita. Diventa pertanto davvero difficile distinguersi dalla concorrenza se non si applicano le pratiche giuste per dif ferenziare il nostro sito web. Ma che cosa rende un buon sito web che si distingue e converte il traffico in vendite effettive? In questo articolo esploreremo perché avere un sito web è essenziale per la nostra atti vità nell’economia moderna e quali sono le caratteristiche. Chi non vorrebbe accrescerne la visibilità? Questa, è una domanda che prima o poi, tutte le persone che hanno un’attività e si rendono conto della potenza di internet come mezzo di comunicazione e come mezzo pubblicitario, si pongono. Vediamo, quindi, alcuni dei principali modi per pro
muovere la nostra azienda, il nostro negozio o noi stessi online. Il primo passo da fare per pubblicizzare un’attività su internet è dotarsi di un sito web. Il sito è la base della presenza online, rappresenta una vetrina della nostra attività.
Perché è ancora importante
Perché è necessario avere un sito web nell’era dei social network? Perché lo raccomandano le statistiche. Come riporta l’analisi di We Are Social, per il 2022, l’84% della popolazione italiana (circa 51 milioni) è online. Passiamo, mediamente, poco più di sei ore al giorno col legati sul web a ricercare informazioni, notizie di attualità, ma anche per trovare nuove idee o ispirazioni, effettuare acquisti e mantenere re lazioni intrapersonali. Al di là delle statistiche, che evidenziano in modo palese le opportunità offerte da internet, vi sono altri svariati motivi
che sostengono l’importanza e la necessità di realizzare un sito web. Ne abbiamo evidenziati alcune tra le tante:
▪ Visibilità: Avere un sito web completo e ben strutturato è di fondamentale importanza per ché consente di dare informazioni utili a tutti quegli utenti che si informano in rete prima di effettuare un acquisto.
▪ Affidabilità: Quando i consumatori si tro vano davanti ad un sito esteticamente poco accattivante e con scarsi contenuti, rimangono perplessi e si pongono la domanda: «Mi posso fidare di questa azienda?». Al contrario, avere un buon sito web infonde fiducia e invoglia all’acquisto.
• Credibilità: Avere un buon sito web con tribuisce ad aumentare la reputazione di un’azienda, dando garanzia ai consumato ri e comunicando un’immagine di serietà, professionalità e modernità.
• Consente di farti trovare senza limiti di spazio e tempo. Un sito internet è accessi bile da ogni parte del mondo, in ogni ora della giornata, domenica e festivi.
• Aumenta l’engagement poiché consente di creare azione e interazione diretta con le varie piattaforme social.
• Diventa il biglietto da visita online in tutte le azioni di B2B e B2C.
• Consente di mettere in vendita i prodotti attraverso un e-commerce o un catalogo online
Il sito, insomma, si collega a tutti gli altri stru menti online, o meglio tutti gli altri strumenti si collegano al sito web. Quindi, per iniziare con il piede giusto nel pubblicizzare la propria attività online, serve un bel sito chiaro, com pleto e ben strutturato. Ma che cosa significa esattamente avere un sito web ben strutturato? Occorre valutare diversi parametri. Per esem pio:
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DIGITAL TRANSFORMATION
• Avere una home page in grado di comu nicare una visione d’insieme che descrive il sito e può suscitare l’interesse del visi tatore.
• Il design dell’home page deve semplificare la struttura di navigazione e comunicare il messaggio principale del sito in maniera immediata.
• Essere ben strutturato sia in termini di navigazione che di organizzazione dei contenuti.
• Avere contenuti professionali interessanti e leggibili.
• Stimolare l’interazione con l’utente e spin gerlo a fare attivamente qualcosa (call to action).
• Essere veloce e semplice da caricare e ot timizzato per tutti i dispositivi.
• Deve essere trovato rapidamente dal po tenziale cliente e un fattore di cui tenere conto è l’indicizzazione di Google.
• Ottimizzare le pagine per dispositivi mo bile (dato che oltre la metà degli utenti di internet naviga su schermi mobile)
Un aiuto in più
Ovviamente, prima di creare il sito web azien dale, la definizione di tutti questi parame tri e di molti altri ancora deve derivare dalla conoscenza del target di riferimento: occorre cioè capire bene chi sono le buyer personas, ovvero il cliente-tipo. Non dimentichiamo poi di utilizzare strumenti come Google Analytics per comprendere meglio il nostro pubblico di destinazione (chi sono, da dove vengono, come
si connettono, quanto tempo trascorrono sul nostro sito, e così via).
Ricordiamo anche che la nostra presenza online non è solo il sito web. Un ottimo sito web dovrebbe essere quindi collegato ai nostri account di social media. In questo modo il sito web e gli account sui social media hanno lo stesso aspetto e i visitatori ottengono un’espe rienza fluida quando controllano la nostra pa gina Facebook, Instagram, Youtube. Possedere un sito web porta dunque notevoli vantaggi per lo sviluppo del nostro business come la possibi lità di raggiungere un pubblico più ampio, una maggiore facilità di coinvolgimento, maggiori opportunità di marketing e vendite e maggiore riconoscimento del brand.
È stato affermato che solamente meno il 65% delle piccole imprese hanno siti web. Può sem brare una grande incidenza, ma considerando che circa il 90% delle decisioni di acquisto prese dai clienti si basano sui motori di ricer ca, questa statistica sembra davvero piccola. Non disponendo di un sito web aziendale, si dà l’impressione di non essere più in attività.
Gli elementi esaminati in questo articolo si curamenti non sono esaustivi, ma forniscono indicazioni di massima per iniziare a imposta re, costruire e gestire un sito web in maniera efficace. Per farsi spazio nel mondo digitale occorre costanza, tenacia, anche investimenti economici, ma il web è il futuro e non puoi starne fuori se ambisci a crescere e ad aumen tare il tuo volume d’affari. di Michele Ripepi Laurea in Economia. Master in Organizzazio ne Aziendale e in Marketing Management. Docente di Marketing Industriale e di im prenditorialità in Fondazioni JobsAcademy. Docente a contratto di Marketing, Comuni cazione e Organizzazione Aziendale in Fon dazione Et Labora. Ventennale esperienza in realtà industriali, tra cui nel Gruppo Italcemen ti dove ha ricoperto ruoli di marketing e bu siness development sia nazionale sia interna zionale. Collabora con aziende nei campi del marketing B2B, della internazionalizzazione e nella definizione di processi di pianificazione strategica e piani operativi.
Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”.
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NON
TE PER CUI SI TEMONO DANNI DERI VANTI DALL’UMIDITÀ, SISTEMARE LA GRONDAIA… PER QUESTO TIPO DI PRO BLEMATICHE, HOLZ TECHNIC HA UNA SOLUZIONE DI SEMPLICE UTILIZZO: AIR BITUM, IL SIGILLANTE SPRAY DI FACILE APPLICAZIONE CHE RAGGIUNGE PUN TI DIFFICILI E IMPERMEABILIZZA AN CHE LE SUPERFICI PIÙ IRREGOLARI. LA MEMBRANA BITUMINOSA SIGILLANTE IN SPRAY È RESISTENTE ALLE INTEMPE RIE E ALLA CORROSIONE SALINA. PRA TICO E MANEGGEVOLE, IL PRODOTTO È ADATTO ALLE ESIGENZE DI PROFES SIONISTI E HOBBISTI, È EFFICACE SU OGNI TIPO DI SUPERFICIE, HA UN PO
Mapei risponde alla crescente richiesta del settore della logistica con Concrete Flooring Solutions (Cfs), una nuova linea di prodotti e servizi dedicati a tutte le fasi realizzative delle pavimentazioni industriali. All’interno della vasta gamma di prodotti, la nuova linea Con crete Flooring Solutions presenta non solo fibre a uso strutturale e additivi super fluidificanti, ma anche spolveri di quarzo, curing agents, trattamenti superficiali ai silicati di litio e pro dotti per la realizzazione dei giunti di controllo. Tra le proposte l’innovativo sistema Mapecrete System per la realizzazione di pavimenti join tless, studiato per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più specializzato che ri chiede soluzioni durature e con bassi costi di manutenzione.
PORTONCINI RETRÒ
DI OKNOPLAST
TENVIS DI OKNOPLAST. CARATTERIZ ZATA DA UN’ESTETICA RETRÒ E FOR ME CLASSICHE, QUESTA SOLUZIONE È PENSATA PER ARREDARE AMBIENTI TRADIZIONALI, MA DALLA PERSONA LITÀ SPICCATA. I COLORI E DETTAGLI SONO TENUI, COME LE FINITURE SMAL TATE DISPONIBILI IN UN’AMPIA GAMMA DI TONALITÀ OPACHE, METALLIZZATE ED EFFETTO LEGNO. È POSSIBILE INOL TRE PERSONALIZZARE I PORTONCINI CON L’OPZIONE BICOLORE. EFFICIEN TE E SICURO, PUÒ ESSERE INTEGRA TO CON SISTEMI DI SMART HOME CHE CONSENTONO L’APERTURA TRAMITE SMARTPHONE, TELECOMANDO O LET TORE DI IMPRONTA DIGITALE.
NUOVE PRESE USB VIMAR
Per il settore degli smartphone, dotati di bat terie sempre più potenti che però richiedono tempi di ricarica molto più veloci, Vimar pro pone un nuovo dispositivo da incasso su due moduli con una potenza di 30W, che suppor ta la tecnologia USB Power Delivery, con cui è possibile raggiungere livelli di ricarica più veloci rispetto alle tecnologie convenzionali. Certificata USB-IF, la presa è dotata di pre sa USB di tipo C ed è disponibile per le serie Eikon, Arké, Linea e Plana nelle relative co lorazioni dei comandi. Il nuovo alimentatore trova una delle sue applicazioni più pratiche nel settore dell’hotellerie evitando agli ospiti di doversi portare in valigia i loro alimentatori portatili. Di particolare interesse per il settore residenziale e terziario è anche la nuova presa universale P40 da 16°, con USB di tipo C da 3A incorporata: un dispositivo su due moduli che permette l’utilizzo contemporaneo delle due prese, permettendo di ricaricare un di spositivo portatile e allo stesso alimentare un qualsiasi altro apparecchio, come lampade ed elettrodomestici. Anch’essa è disponibile per le serie Eikon, Arké, Linea e Plana.
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PICCOLI BUCHI SULLE LAMIERE DI CO PERTURA DELLE PERGOLE O DEI GAZE BO,
DI LEGNO CHE
È STATO MONTATO A REGOLA D’AR
LA NUOVA LINEA VINTAGE VA AD AM PLIARE LA FAMIGLIA DI PORTONCINI
toria di copertina
NUOVI INVESTIMENTI PER CRESCERE ANCORA
L’impresa bergamasca ha investito in un nuovo impianto per ampliare la produzione di premiscelati speciali, come adesivi e malte tecniche. Rinnovata la linea dei prodotti, dalle colle per piastrelle ai materiali per il rinforzo
CUGINI
Luca Garancini, direttore generale Cugini
Una nuova linea produttiva di premiscelati speciali e diverse novità nella linee adesivi e malte per la riparazione e ricostruzione del calcestruzzo e l’an coraggio di strutture metalliche. Con questi due traguardi Cugini, azienda di Nembro (Bergamo) dalla storia ultracentenaria specializzata nella produzione di malte premiscelate di qualità certificata per il mondo delle costruzioni, si avvia a chiudere un anno «difficile, ma ottimo sotto molti punti di vista», come racconta a YouTrade il direttore generale Luca Garancini.
Domanda. Il settore delle costruzioni procede, tanto che avete deciso di costruire un nuovo impianto di produzione di adesivi e malte tecniche. Quali sono le caratteristiche dell’impianto? Risposta. È un impianto pensato per produrre premiscelati speciali, come adesivi e malte tecniche. Non è stata una scelta nata sull’on da dell’entusiasmo del 110% e del lavoro che ha generato: sarebbe stato un grosso errore. La volontà di realizzare un nuovo impianto è nata lontano nel tempo: sono più o meno dieci anni che parliamo di potenziare la capacità produttiva dell’azienda, diventata ormai insufficiente. Il progetto era già tracciato a grandi linee nel 2019, poi
Il nuovo impianto Cugini per la produzione di premiscelati speciali. Sotto, l’interno del nuovo impianto produttivo
con il covid tutto si è bloccato. Sicuramente la mole di lavoro portata dal superbonus è stata un forte stimolo a farci prendere la decisione definitiva per partire. L’impianto è molto ambizioso: è una torre alta circa 35 metri che contiene 21 sili per le materie prime che sono movimentate principalmente per caduta, dosate in cinque bilance, di cui una volumetrica, miscelate in un mescolatore a vomeri e insaccate mediante un’insaccatrice rotante a quattro bocche, con possibilità di sigillare ermeticamente la valvola del sacco.
D. Dove si trova il nuovo impianto?
R. L’impianto è stato realizzato con un complicato intervento all’in terno del complesso industriale esistente. Si era valutata anche l’ipotesi di costruirlo in un’altra località ma, per un discorso di economie di gestione, si è deciso di realizzarlo all’interno dell’attuale sito produttivo, che ormai aveva una capacità produttiva insufficiente a soddisfare le richieste del mercato. È stato così demolito un vecchio corpo di fabbrica in disuso. L’operazione non è stata semplice perché ha impattato fortemente con la normale operatività, poiché il cantiere
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si trovava all’interno di un’area viva dello stabilimento, dove transitano la maggior parte dei mezzi per il carico merce.
D. Quale sarà il contributo produttivo del nuovo impianto?
R. La nuova linea produttiva di malte premiscelate affianca la linea esistente e questo permette di gestirla praticamente con lo stes so personale che governa attualmente gli impianti. Come capacità produttiva parliamo di circa 30 tonnellate all’ora, numeri simili a
quelli dell’impianto già presente. Praticamente potremo duplicare la produzione attuale.
D. È stato difficile ottenere l’autorizzazione o ci sono stati impe dimenti burocratici?
R. Ci sono state lungaggini burocratiche e non solo. Siamo partiti nel 2019 con la progettazione e i primi approcci con il Comune di Nembro. La presentazione della richiesta di autorizzazione paesag
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L’area di cava con una vasta porzione in fase di recupero ambientale sulla destra
gistica risale a febbraio 2020, anno infausto a causa della pandemia. Il processo autorizzativo con tutte le varie vicissitudini è terminato solo nel dicembre 2021, che è anche coinciso con l’inizio dei lavori. D. Cugini produce leganti, malte e intonaci, filler, mal te da restauro e ripristino, finiture di alto pregio, masset ti, adesivi e rasanti per l’isolamento termico, colle per pia strelle, impermeabilizzanti: quali sono i prodotti di punta?
R. Sicuramente tutta la linea di adesivi e rasanti per cappotto Ademix, le nostre colle per piastrelle per uso professionale ad alte prestazioni Adekoll, tutta la linea di malte tecniche Restaurmix per il ripristino e il consolidamento delle murature e per la riparazione e protezione del calcestruzzo e del cemento armato. Infine, le linee per il risa namento, il restauro e la deumidificazione delle murature anche in edifici di pregio sotto la tutela delle Belle Arti. Sulla linee Restaurmix (K05F e KR10F) e Calcevita Strutturale (a base di calce idraulica naturale) stiamo anche svolgendo una serie di prove di compressio ne diagonale su muretti in mattoni rinforzati con intonaci armati; questi test permetteranno di valutare l’efficacia e la validità dei vari prodotti quando impiegati come rinforzi strutturali e antisismici in costruzioni in muratura.
D. Avete novità nella linea di prodotti?
R. Abbiamo ampliato la gamma di adesivi per piastrelle con l’intro duzione del prodotto Adekoll AS100 Eco. Si tratta di una colla ad alte prestazioni, classificato C2 TE S1, deformabile, per la posa di piastrelle di diverso tipo e formato, formulata dai nostri laboratori con l’obiettivo di favorire la sostenibilità ambientale. Il contenuto di materiale riciclato presente nel prodotto permette di raggiungere i Cam in edilizia e di soddisfare i requisiti presenti nei principali schemi di certificazione per la sostenibilità degli edifici, come ad esempio il Leed Nella linea Restaurmix abbiamo inserito due nuove malte cementizie colabili, CB100 e Grout, ad alta resistenza e ritiro controllato, per la riparazione e ricostruzione del calcestruzzo e per l’ancoraggio di strutture metalliche.
D. Da dove nascono le novità: dalle richieste del mercato o dall’e sigenza di completare le gamme?
R. Sicuramente dalle richieste dei clienti. Inserire nuovi prodotti senza avere un minimo di richiesta diventa un esercizio inutile. Tuttavia, a volte i nuovi prodotti nascono anche da nostre intuizioni che poi
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Prove di compressione diagonale realizzate presso il Laboratorio Plus Lab
trovano riscontro sul mercato.
D. Quali sono attualmente i prodotti più richiesti?
R. In generale, tutte le malte premiscelate in sacco e le colle per cappotto.
D. Per il mondo delle costruzioni quali sono i settori che avranno
un maggiore sviluppo?
R. L’edilizia del futuro è un’edilizia sostenibile, con un concetto di sviluppo in grado di tenere conto, fin dalle prime fasi del progetto, delle risorse naturali e dell’ambiente circostante. Costruire un edi ficio sostenibile vuol dire adottare soluzioni progettuali, costruttive
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e impiantistiche in grado di contenere le dispersioni energetiche garantendo comunque alti standard di efficienza. Considerando lo stato del patrimonio immobiliare italiano occorre, ove possibile, re cuperare, riqualificare e restaurare il costruito più che edificare nuovi fabbricati. Nel caso dei piccoli borghi e dei centri storici è, e sarà, una scelta obbligata. Sicuramente il settore del recupero edilizio sarà ancora per i prossimi anni quello più interessante e trainante. I lavori connessi al P nrr , che sono al momento in stand by potranno, penso, nel prossimo anno, dare nuova linfa a tutto il comparto compensando, almeno in parte, il calo sul fronte bonus fiscali.
D. Si parla molto di sostenibilità ambientale, spinti anche dall’e mergenza climatica e dagli obiettivi europei. Quali sono le vostre iniziative a riguardo?
R. Quando si parla di sostenibilità ambientale il modello da seguire è sicuramente quello dell’economia circolare. Rispetto allo sfrutta mento delle risorse naturali è da favorire il riciclo e il riutilizzo, oltre a tutti quei comportamenti virtuosi che possono ridurre l’impatto dell’attività dell’azienda sull’ambiente. Cugini, da sempre attenta ad attuare sistemi produttivi sostenibili, ha ottenuto una certificazione di prodotto rilasciata da Icmq che attesta il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa dei vari prodotti: di fatto è un’autodichiarazione ambientale conforme alla norma Iso 14021. Inoltre, lo stesso organismo di valutazione ha convalidato un’asserzione ambientale autodichiarata, sempre secondo la norma Iso 14021, relativa all’approvvigionamento delle diverse materie prime contenute nei nostri prodotti entro una distanza massima di 150 chilometri dal cantiere di utilizzo.
D. Quanto è impegnativo per un’azienda questo percorso?
R. Avviare un percorso di sostenibilità ambientale, interno ed esterno
all’azienda, è lungo e impegnativo. L’efficientamento dei processi, così come l’adozione di misure di contenimento energetico, sono certamente in grado di produrre importanti risparmi, valutabili tut tavia solo nel medio-lungo periodo. Solitamente all’inizio di questo processo si può avere un aggravio dei costi.
D. Quali sono gli obiettivi che vi ponete per l’edilizia green?
R. L’efficientamento energetico è un tema di grande attualità, al quale sono stati legati numerosi incentivi e agevolazioni, come il bonus 110% o i fondi stanziati dal Pnrr. Anche l’economia circolare è importante e lo sarà sempre più. Utilizzare materie prime seconde (Mps) in un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale è un nostro obiettivo. Penso che sempre di più sarà preso in considerazione come l’intero ciclo di vita di un prodotto influisca sull’ambiente. Questo processo potrà essere favorito dalle norme europee e dalla legislazione, e i Cam ne sono un esempio.
D. Tra i vostri prodotti non mancano le soluzioni per il consoli damento strutturale. Quali sono le vostre proposte?
R. La nostra linea Restaurmix comprende prodotti dedicati ai lavori di consolidamento di murature e alla riparazione e protezione del calcestruzzo. Se l’intervento è rivolto al consolidamento di un edificio in muratura possiamo proporre diverse soluzioni, con betoncini che possono essere accoppiati con reti di differente tipologia, sia per edifici di rilevanza storica che di edilizia più recente. Se invece l’intervento è diretto verso strutture in calcestruzzo o cemento armato, o dove sono richieste elevate prestazioni meccaniche, abbiamo prodotti per applicazioni strutturali con classi R3 e R4 con sistema di attestazione della conformità Ce di tipo 2+, con l’intervento di un organismo notificato che effettua la sorveglianza continua del controllo di pro duzione in fabbrica.
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Storia di copertina
D. I materiali per il consolidamento strutturale sono compresi dai distributori?
R. Sono prodotti che devono essere ben argomentati. Non c’è una soluzione valida per tutti i tipi di intervento, ma è fondamentale scegliere i materiali più idonei rispetto al tipo di lavoro da eseguire, partendo dall’analisi del manufatto e delle problematiche da risolvere. Credo che questi prodotti trovino un più efficace veicolo attraverso gli studi di ingegneria e architettura che non tramite il magazzino edile. La maggior parte delle volte, infatti, vengono utilizzati a fronte di un progetto e di un capitolato ben preciso.
D. Il superbonus 110% per il consolidamento è stato utilizzato finora, o no?
R. Penso che l’impiego di questi sistemi sia connesso a interventi di ripristino più complessi che necessitano di un maggiore impegno da parte di tutte le parti coinvolte. Al momento mi sembra che questo sia mancato e, almeno nel nostro caso, la richiesta del mercato è stata scarsa.
D. Che ne pensate della riduzione al 90% del superbonus?
R. Il 110% è stato una follia. Oltre ad avviare una grossa speculazio ne, l’incertezza normativa sul superbonus ha portato molte banche a non accettare nuove pratiche di cessione del credito, con tante imprese
impossibilitate ad avviare nuovi cantieri. La riduzione al 90% è a mio avviso corretta: finora è mancata la parte di trattativa da committente e affidatario con il conseguente incremento dei prezzi, alimentati anche dai rincari energetici e dalla difficile reperibilità di materie prime e pro dotti finiti. Era più importante trovare chi eseguiva il lavoro e i prodotti da utilizzare, come i pannelli isolanti che lo scorso anno sono mancati, che trattare sul prezzo. Direi che la questione fondamentale è quella di offrire certezze alle politiche di incentivazione delle ristrutturazioni nel comparto dell’edilizia residenziale in un’ottica di medio-lungo periodo. Ciò finora non è avvenuto: le correzioni sono state troppe e questo ha generato molta confusione.
D. Si risolverà il problema della cessione del credito d’imposta?
R. Il vero motore trainante per l’edilizia non è stato solo il superbonus 110%, ma soprattutto il meccanismo di cessione del credito, che ha consentito ai contribuenti di abbattere immediatamente il costo degli interventi. Un meccanismo nato con il migliore degli intenti, ma che è stato esteso troppo frettolosamente a tutti i principali bonus edilizi, e su cui non sono state definite delle procedure con garanzia finale da parte dello Stato. I controlli sui crediti di imposta si sono fatti ora sempre più severi: l’indebita fruizione comporta pesanti conseguenze tributarie, se non penali. Direi che per prima cosa bisogna trovare una soluzione alla
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Restaurmix KR300 F per la riparazione e protezione del calcestruzzo e del cemento armato. A destra, prova pratica per l’ottenimento della qualifica di installatore per sistema a cappotto
cessione dei troppi crediti in pancia alle aziende, altrimenti il problema potrebbe diventare molto grave. In questo momento nessun istituto dichiara pubblicamente la disponibilità a operare con i privati, anche se lo stop è probabilmente dovuto alla volontà di capire meglio come funzionerà il decreto Aiuti 4. Il problema del credito d’imposta potrebbe essere in parte risolto dallo Stato incentivando maggiormente il privato cittadino a non cedere il credito, introducendo soluzioni innovative, per esempio, ampliando la possibilità di compensazione delle imposte, ma non mi sembra ci siano segnali in questo senso.
D. Che cosa dovrebbe decidere il nuovo governo per l’edilizia?
R. Le diverse detrazioni fiscali messe in atto dal governo sono riuscite a sostenere un settore in crisi, che aveva visto ridurre gli investimenti a causa soprattutto di una normativa edilizia che non permetteva di intervenire su un patrimonio esistente pieno di grandi difformità. Biso gna proseguire con politiche di incentivazione delle ristrutturazioni nel comparto dell’edilizia residenziale nel medio-lungo periodo. Se si vuole perseguire l’obiettivo europeo della drastica riduzione dei gas serra, si deve per forza di cose passare attraverso la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, che attualmente contribuiscono per oltre il 30% a generare emissioni. Servono regole e un filo conduttore preciso: i continui cambiamenti sono negativi, specialmente in un settore come il nostro che ha bisogno di pianificazione.
D. Quanto pesa il rincaro dell’energia?
R. I prezzi dell’energia elettrica e del gas sono decuplicati dai normali prezzi di fornitura industriale nel corso degli ultimi 14 mesi, toccando ad agosto costi elevatissimi mai visti prima e spingendo verso l’alto le materie prime, in primis cemento, calce idrata, calce idraulica naturale e sabbie. Lavorare con l’incubo che ci possano essere variazioni enormi, anche giornaliere, dei costi dell’energia è davvero difficile. In questo contesto abbiamo deciso di applicare un limitato aumento al prezzo di vendita per sopperire, almeno in parte, ai maggiori costi energetici di trasformazione. Questo contributo, come è intuibile, copre solo in parte i maggiori costi che stiamo sostenendo. Rimaniamo in attesa di capire come evolverà la situazione. D. Avete avuto problemi con il reperimento dei materiali?
R. La carenza di materie prime è una problematica che ci ha colpito maggiormente lo scorso anno, nel periodo della ripresa. La ripartenza è stata brusca e l’alta domanda ha portato a una crescente difficoltà di reperimento e un notevole aumento dei costi di tutte le materie prime, imballaggi compresi. Per questo, a partire dall’inizio di quest’anno, abbia mo iniziato a pianificare con maggiore anticipo ogni acquisto e ampliare il nostro magazzino in quanto i tempi di consegna erano in alcuni casi anche raddoppiati, impattando sul servizio al cliente. Per quanto concerne il nostro settore, la situazione ora sembra migliorata: tutto sommato c’è una maggiore disponibilità di materiale, mentre è rimasto il problema dei prezzi molto elevati, legati però più ai rincari energetici che alla mancanza di materie prime. Per il futuro rimane l’incognita energia per possibili ulteriori rincari, in un mutato contesto di mercato in cui l’inflazione ha ridotto la propensione alla spesa delle persone.
D. Un aspetto importante è quello della formazione: come lo affron tate?
R. Da sempre cerchiamo di coinvolgere il cliente nella scelta più op portuna del giusto prodotto con un’attenta azione pre e post vendita. Inoltre dallo scorso anno Cugini si propone come Academy attraverso l’organizzazione di corsi di formazione preparatori alla certificazione delle figure professionali che eseguono la posa dei sistemi a cappotto, offrendo la possibilità di sostenere presso la sede dell’azienda un esame finale per l’ottenimento della certificazione di installatore base e caposquadra, se condo la norma Uni 11716. Operiamo, infatti, per conto di Icmq, come Organismo di Valutazione per l’erogazione dell’esame.
D. Come è andato il 2022?
R. Come lo scorso anno, anche il 2022 è stato davvero impegnativo. La nostra produzione non si è mai fermata, anche se nella seconda parte dell’anno abbiamo assistito a un assestamento a causa principalmente delle modifiche sul fronte dei bonus casa e in particolare ai problemi di cessione del credito. I continui rincari dei costi energetici, inoltre, hanno fortemente compromesso la marginalità, nonostante il significativo in cremento della domanda di alcune tipologie di materiali come le colle e rasanti per cappotto. Nel complesso, comunque, è stato un anno difficile, ma ottimo sotto molti punti di vista.
D. Che cosa prevedete per il prossimo anno?
R. Il settore si mostra positivo come non accadeva da tempo, ma la salita è stata ripida e abbiamo davanti una situazione di rallenta mento, dopo la quale bisognerà capire cosa accadrà. La modifica dei bonus fiscali, e soprattutto i problemi di cessione del credito, se non saranno risolti, porteranno a una brusca frenata. Dall’altra parte, ci dovrebbe essere un’accelerazione dei lavori sugli edifici della pubbli ca amministrazione, legati al P nrr. Quindi sarà un anno tutto da scoprire. È veramente difficile fare previsioni, troppe le variabili in gioco. Sicuramente i costi energetici, l’inflazione e la guerra sono elementi che potranno giocare un ruolo fondamentale sull’andamento del prossimo anno. Speriamo non si inseriscano altre problematiche, viste le sorprese nell’ultimo periodo.
D. Avete nuovi progetti nel cassetto a breve-medio termine?
R. Vogliamo sviluppare di più il marketing, specialmente sui social, valorizzando i canali che funzionano meglio.
D. Con la situazione attuale, qual è la parola d’ordine per un impren ditore nel 2023?
R. Prudenza.
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L’EDILIZIA LEGGERA È SORPRENDENTE
Imprese
DALIFORM GROUP
Essere innovativi non è solo una questione di pro dotto. Ne è convinto Antimo Riccardo Albertini, presidente e direttore generale di Daliform Group, azienda specializzata nella produzione di manufatti in plastica riciclata per il mondo delle costruzioni e premiata, anche quest’anno, tra le imprese best performer della provincia di Treviso. L’azienda ha proposto negli anni numerose novità che hanno migliorato il modo di costruire, a partire dal sistema brevettato Iglu’, cassaforma a perdere in plastica riciclata nata per rispondere a una legge della Regione Friuli Venezia Giulia, che intorno alla metà degli anni Ottanta ha imposto, per prima in Italia, l’obbligo del vespaio aerato nelle fondazioni. Il prodotto in breve tempo si è affermato sul mercato nazionale e internazionale, aprendo la strada a molti altri sistemi di successo come i vespai Atlantis per intercapedini di elevata altezza, i solai alleggeriti bidirezionali U-Boot Beton, fino ai prodotti per tetti verdi, giardini pensili e prati carrabi li. Ma la spinta ad approcciare il mercato in maniera differente non si limita qui: grazie a processi produttivi e aziendali innovativi, alla consulenza offerta dall’ufficio tecnico, all’assistenza in cantiere e alla collaborazione con varie Università e istituti di ricerca, Daliform Group è in grado di rappresentare un valido punto di riferimento per il mercato delle costruzioni a favore dei suoi molteplici attori: progettisti, imprese, rivenditori, committenza.
Domanda. L’innovazione è una caratteristica che distingue le aziende. In quale misura questo è valido per Daliform?
Risposta. L’innovazione è fondamentale per la nostra azienda come per qualsiasi realtà che vuole garantirsi un futuro. La nostra capacità è stata quella di tradurre soluzioni dell’antichità in chiave moderna attraverso nuove tecnologie, moderni processi industriali e nuovi materiali come i polimeri. Quando si parla di innovazione, però, molti si fermano al prodotto. Tuttavia, per Daliform Group fare innovazione vuol dire anche ricercare nuovi processi produttivi, nuovi modelli di business, migliorare assetti organizzativi e di gestione. L’innovazione «diffusa» è proprio un elemento culturale profondo e molto sentito.
D. Quali sono gli ambiti di business in cui si muove l’azienda?
R. Il macrosettore è quello delle costruzioni. All’interno di questo settore, per l’aspetto fortemente innovativo dei prodotti, è importante agire sui prescrittori tecnici che riescono ad apprezzare pienamente le diverse applicazioni e i vantaggi dei nostri sistemi e inserirli nei capitolati e nei progetti.
D. Dove sono applicati i vostri prodotti?
R. Partiamo dalle fondazioni in senso lato, cioè le strutture di colle gamento tra il terreno e il fabbricato, dove il vespaio si inserisce per realizzare una camera d’aria, passando poi ai sistemi di protezione dei muri controterra, per arrivare ai solai con tutta una serie di sistemi di alleggerimento monodirezionali e bidirezionali. Abbiamo anche pro dotti per il settore della gestione dell’acqua, dal drenaggio ai sistemi di accumulo e riutilizzo. Infine, Daliform propone anche prodotti per aree carrabili, con finitura a prato o a ghiaia, e sistemi per il tetto verde e il giardino pensile, che portano tutta una serie di benefici, non solo estetici, sia per l’involucro edilizio che per l’ambiente.
D. Com’è organizzato il Gruppo Daliform?
R. Il gruppo è composto da due aziende distinte. La prima è la Tps, acronimo di Tecnologie Plastiche Stampi, che si occupa della produzione
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L’innovazione è la chiave che apre la porta dell’azienda veneta specializzata in cassaforme a perdere in plastica riciclata per vespai (Iglu’, Atlantis) e per solai alleggeriti (U-Boot Beton). E che si prepara a lanciare novità per la gestione dell’acqua
Antimo Riccardo Albertini, presidente e direttore generale di Daliform Group
di Veronica Monaco
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Imprese
Una parte dello staff dell’azienda. Sotto, i sistemi Iglu’, Atlantis e U-Boot Beton. A destra, le griglie per parcheggi carrabili
di manufatti in plastica per diversi settori. Nel corso degli anni questa azienda si è evoluta passando da semplice subfornitore di capacità a società in grado di progettare soluzioni su misura in base alle specifiche necessità dei clienti. La seconda azienda del Gruppo è Daliform, il cui focus è quello di realizzare prodotti in plastica per il mondo delle co struzioni, fornendo un servizio di alta ingegneria per andare a risolvere la complessità progettuale che sottostà alla realizzazione di un edificio.
D. Quando sono nate le due aziende?
R. Tps è nata nel 1988, mentre Daliform nel 1993 su un’idea brevettuale del 1991, cioè il famoso Iglu’, nato sulla spinta di una legge della Regione Friuli Venezia Giulia che imponeva la realizzazione di intercapedini per salvaguardare gli edifici dalla presenza del gas radon. Di fatto il nostro Iglu’ ha rivoluzionato il modo di costruire e da un’esigenza locale il prodotto ha conosciuto rapidamente un grande successo anche sul piano nazionale e internazionale.
D. A proposito di Iglu’, come si è articolata l’evoluzione di questo prodotto?
R. Il prodotto è nato inizialmente in un formato standardizzato 50x50, per rispondere all’esigenza locale di piccoli edifici in cui l’elemento prevalente era l’H27 centimetri. Il mercato però aveva necessità anche di altri formati, sia di pianta che di altezza più ampia, quindi l’azienda ha sviluppato la gamma con nuove dimensioni, dall’H4 fino al mono blocco da 80 centimetri di altezza. Per soddisfare esigenze superiori c’è stata l’evoluzione dell’Iglu’, cioè il sistema Atlantis, ovvero una calotta in plastica poggiante su quattro tubi che fungono da gambe e relativi piedini per offrire la massima stabilità. A oggi realizziamo sistemi, con 50, 58, 71 e 100 centimetri di lato e di altezza fino a 3 metri, con la pos
sibilità in alcune circostanze di realizzare anche altezze superiori dopo opportuna verifica tecnica.
D. Quali sono state le tappe più importanti della crescita aziendale?
R. Sicuramente l’acquisizione della Daliform di Pordenone nel 2009 che ha permesso di unire la straordinaria capacità di innovazione di prodotto e la ricchezza di competenze del mondo edile alla capacità di visione e managerialità di un gruppo industriale del settore plastico. Da quando abbiamo preso il testimone ci sono stati momenti importanti di crescita, come il lancio del sistema per l’alleggerimento dei solai U-Boot Beton in
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Imprese
grado di intercettare un mercato con un potenziale di molto superiore a quello delle sole fondazioni. Questo sistema, è fondamentale ricordarlo, comporta tutta una serie di vantaggi anche dal punto di vista sismico, grazie al minor peso delle strutture, e ambientale con un minore utilizzo di materiale quale calcestruzzo e acciaio, un minore impatto dei trasporti e una logistica più favorevole.
D. Oggi quali sono i vostri prodotti di punta?
R. U-Boot Beton rimane uno dei nostri prodotti di punta. Abbiamo sviluppato una gamma molto nutrita di questo articolo con una serie di varianti sui piedini e una profondità di offerta davvero molto importante. Le novità legate a questi sviluppi sono comunque connesse alle norme tecniche sulle costruzioni da cui non si può prescindere. Abbiamo in cantiere numerosi altri prodotti in particolare per il settore della gestione dell’acqua e le esigenze di invarianza idraulica. In parte soddisfiamo già questo tipo di applicazione, ma puntiamo a completare ulteriormente la nostra gamma.
R. Con U-Boot Beton ci rivolgiamo prevalentemente a progettisti e grosse imprese. Nelle costruzioni c’è l’aspirazione di realizzare edifici imponenti, dalle forme inusuali e temerarie, con grandi ambienti, luci importanti e un ridotto numero di pilastri che consentano una facile modificazione, anche futura, degli spazi. Ovvero alberghi, grandi uffici direzionali, banche, ospedali, scuole, posteggi multipiano. Sono questi gli edifici in cui il prodotto esprime il meglio di sé. U-Boot Beton non è certamente la soluzione costruttiva per la casetta o per ambienti modesti o di forma rettangolare con rapporto tra lati elevato, ma esprime il meglio per luci che vanno per lo più dai 6-7 ai 12-14 metri. Per luci ridotte prevalgono i sistemi tradizionali: soletta piena, solai misti latero-cemento, mentre al di sopra prevale la post-tensione o post-tensione con alleggerimenti.
D. Qual è stata l’idea da cui è nato il prodotto?
R. Le strutture, soprattutto multipiano, hanno necessità di essere allegge rite per godere a pieno dei vantaggi funzionali ed economici propri delle piastre. L’evoluzione delle costruzioni ha portato sia alla realizzazione di opere verticali sempre più ardite, sia a strutture sempre più complicate dal punto di vista statico e realizzativo. Per risolvere queste esigenze è nato il sistema U-Boot Beton, favorito anche da potenti strumenti di calcolo e modellazione e dallo sviluppo di un contesto tecnologico fatto di nuovi sistemi di casseratura e di efficienti impalcati provvisionali per le lavo razioni in quota che rendono relativamente economico il getto in opera.
D. I vostri sistemi sono brevettati?
R. La maggior parte dei sistemi sono brevettati. I brevetti industriali su tutto ciò che andiamo a sviluppare sono fondamentali, anche se non sempre si riesce a difendere efficacemente il «trovato» in tutto il mondo. I marchi, dal forte carattere identitario, sono anch’essi registrati nella maggior parte dei Paesi nel mondo.
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D. A chi è destinato U-Boot Beton?
Centro commerciale
Mall of Sousse in Tunisia con sistema U-Boot Beton. Sotto, Sistema Atlantis per vasca di raccolta e dispersione delle acque meteoriche
D. E sono in regola con le normative?
R. Certamente sì, anche se entriamo in un ambito in cui ci sarebbe da aprire un dibattito. I nostri prodotti innovativi, appartenenti alla cate goria dei «non strutturali», non sono coperti da una norma armonizzata europea, presupposto alla base della famosa marcatura Ce. In attesa di una norma armonizzata abbiamo definito, in collaborazione con laboratori accreditati e con le maggiori Università, i requisiti del pro dotto in ragione della sua destinazione d’uso e posto in atto un sistema di controllo di produzione per accertare che le prestazioni non varino nel tempo garantendo così il pieno rispetto in materia di sicurezza e tutela del consumatore. Ricordo come l’azienda sia certificata e operi, da decenni, secondo gli standard internazionali in tema di Qualità, Ambiente, Sicurezza e Responsabilità Sociale.
D. Con quali Università collaborate?
R. Collaboriamo da più di 20 anni con l’Università di Padova per il filone concernente i processi produttivi nonché la ricerca di spe cifiche mescole di polimeri riciclati additivati con cariche di diversa natura. Collaboriamo, inoltre, da circa dieci anni con il Politecnico di Milano, con cui abbiamo un proficuo rapporto per quanto riguarda caratteristiche e applicazione dei nostri trovati e relative verifiche del comportamento statico delle strutture da questi conformati. Siccome i nostri prodotti sono assolute novità per il mercato, ci sono state alcune resistenze psicologiche o letture eccessivamente restrittive delle norme tecniche da parte di alcuni progettisti. Per dirimere la questione ci siamo rivolti al Politecnico di Milano, con prove oggettive dagli esiti favorevoli ai nostri sistemi.
D. Perché è importante collaborare con le Università?
R. Per l’autorevolezza di avere un soggetto terzo in grado di comprovare
e dare evidenza scientifica all’efficacia dei prodotti e alle loro prestazioni. Proprio in questi mesi stiamo conducendo una importante campagna sperimentale sul sistema Atlantis. Abbiamo sviluppato anche software che abbiamo messo in rete a disposizione dei progettisti, che in questo modo hanno la possibilità di provare in autonomia le diverse confi gurazioni senza gravare l’ufficio tecnico di richieste aventi carattere meramente esplorativo.
D. Quali sono i principali prodotti che esportate e che tipologia di certificazione vi chiedono?
R. Esportiamo tutti i nostri prodotti, che sono assorbiti in maniera differente nei vari Paesi. Per esempio, il mercato iberico ha una predi lezione per il sistema Iglu’, mentre la Francia per la famiglia U-Boot Beton. Abbiamo dovuto certificare i prodotti a livello locale con pro cessi costosissimi e molto lunghi. Ogni Paese cerca di sollevare delle barriere di protezione imponendo le proprie certificazioni, ma grazie ai nostri ingegneri dell’ufficio tecnico siamo in grado di interloquire con i diversi enti e ottenere gli «approval» necessari.
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Il sistema U-Boot Beton di Daliform Group per Merlata Bloom Milano
Vespaio ventilato con Iglu’
Imprese
D. Il tema della sostenibilità è in primo piano anche nel mondo dell’edilizia. Come si pone Daliform in questo ambito?
R. La sostenibilità è un faro a cui non possiamo che guardare, e l’edilizia ultimamente ha recepito molto questo tipo di stimolo. Iglu’ è stato uno dei primi prodotti inclusi nella lista di materiali provenienti da fonte riciclata da cui la pubblica amministrazione doveva approvvigionarsi per il proprio fabbisogno. Abbiamo la fortuna di avere intrinsecamente, per loro natura, tutti prodotti ecologici, proprio perché realizzati al 100% da plastica riciclata in logica di economia circolare. Tutti posseggono inoltre il relativo attestato di compatibilità ambientale. Con la nostra articolata offerta siamo quindi in grado di offrire al mercato soluzioni costruttive che, a loro volta, presentano propri e grandi vantaggi in termini di prestazioni ma anche di risparmio di materiale, di minori trasporti e di lavoro easy in modo da ridurre l’impatto ambientale sia nella fase realizzativa, sia nella fase d’esercizio dell’edificio.
D. In che modo bisognerebbe affrontare il problema del cambia mento climatico?
R. Noi siamo attori che fanno di tutto per offrire il loro contributo, dall’utilizzo di nuove presse elettriche alla generazione di energia da fonte rinnovabile; dall’uso di materiali riciclati e di economica circolare, al fornire dati del nostro impegno in termini di Carbon FootPrint, di crediti Leed, ma il problema del cambiamento climatico è una que stione di carattere politico che andrebbe affrontata in maniera globale evitando di cambiare indirizzo continuamente perché l’industria ne rimane spiazzata e vittima. Non si può pensare solo di limitare la capacità del nuovo, andrebbe improntato un piano a 360 gradi che metta al centro i temi del recupero e del riciclo, limitando lo spreco di risorse. Per esempio, molto occorre fare per la gestione dell’acqua che rimane un elemento prioritario su cui è necessario dare una accelerata se non vogliamo patire le conseguenze del cambiamento climatico, evitando di subire gli effetti della siccità o dei grandi disastri legati a eventi meteorologici estremi.
D. Quanto conta l’investimento in ricerca in azienda?
R. Tantissimo. L’investimento in ricerca e sviluppo, che non si limita solo al prodotto, ma anche al processo con cui lo realizziamo, arriva a toccare un 10% del fatturato. Inoltre ogni settimana ci incontriamo regolarmente per discutere le nostre idee sulla base dei segnali che ci arrivano dal mercato, e non solo del nostro settore di appartenenza ma anche da parte di altri settori e merceologie.
D. Quali servizi potete offrire ai distributori di materiali edili?
R. L’elemento con cui siamo distinti dai rivenditori è, oltre alla
riconosciuta qualità dei prodotti, l’elevata consulenza tecnica sulla base della quale riusciamo a costruire rapporti duraturi e apprezzati. Il rivenditore non può avere contezza di tutto, quindi è fondamen tale mettere a loro disposizione la nostra specifica competenza. A questa consulenza tecnica si aggiunge un servizio estremamente flessibile a livello logistico oltre alle consuete iniziative formative e di co-marketing.
D. I rivenditori sono sufficientemente preparati per proporre le vostre tipologie di prodotto?
R. Si tratta, almeno per alcune famiglie, di prodotti estremamente tecnici e quindi è necessaria un’interlocuzione specifica che va al di là dell’aspetto commerciale. Il rivenditore ha a che fare con tantissimi prodotti: su quelli più maturi riesce a offrire un ottimo servizio grazie alla conoscenza acquisita negli anni, in altre situazioni può garantire solo una consulenza, per così dire, iniziale. Per questo è fondamentale avere quel famoso servizio di consulenza tecnica, in cui il rivenditore funge da cerniera tra l’azienda produttrice del sistema e il cliente-utilizzatore. D. Qual è la situazione attuale del mercato dell’edilizia e quali sono le vostre previsioni per il prossimo anno?
R. Siamo finalmente tornati a una fase espansiva in cui il mercato dell’edilizia sta crescendo molto, chiaramente anche per effetto di incentivi molto importanti. Certo, si è assistito a un innalzamento dei prezzi e a spinte inflazionistiche che non hanno aiutato nessuno, per giunta con momenti di carenza dei materiali che hanno causato non pochi problemi. Al di là dell’incertezza della situazione attuale, che per certi versi rimane abbastanza preoccupante, ritengo che difficilmente il mercato possa inchiodarsi rapidamente grazie alle risorse messe in campo dal Pnrr. Ci sono talmente tante risorse da spendere che faccio fatica a immaginare che si possa tornare agli anni bui di qualche anno fa. D. Avete nuovi progetti nel cassetto?
R. Sicuramente, se parliamo di prodotto abbiamo in programma nuovi sistemi e tra questi quelli per la gestione dell’acqua. Ma come dicevo non si cresce solo con i prodotti ma con una innovazione diffusa. A proposito di crescita saremo premiati anche quest’anno come impresa best performer della provincia, il che ci inorgoglisce ma anche ci sprona a seguitare con immutato impegno su questa strada.
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Carico materiale
Cresciamo con voi per vincere le sfide di domani.
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COSÌ IL LATERIZIO DIVENTA CREATIVO
Protagonisti: i blocchi e i tramezzi isolanti e ad alta resistenza dell’azienda
di Franco Saro
Costruire in laterizio garantendo sicurezza, comfort, durabilità e sostenibilità. È l’obiettivo delle aziende che aderiscono al Consorzio Poroton Italia, che raggruppa diversi produttori di sistemi costruttivi in laterizio di nuova generazione. Il Consorzio ha di recente indetto la seconda edizione del Concorso Premio Poroton 2022, che coincide con il 50esimo anniversario dell’as sociazione, impegnata dal 1972 a sviluppare studi, ricerche e approfon dire tutti gli aspetti tecnici nell’ambito delle murature in laterizio. Le attività si sono concretizzate in un know-how tecnico a disposizione di professionisti e utilizzatori del termolaterizio Poroton. La partecipazione e la qualità dei progetti presentati hanno condotto la giuria a svolgere un preliminare lavoro di selezione di una rosa di 20 finalisti, tra i quali sono stati poi individuati tre vincitori e due menzioni speciali.
LA TAMPONATURA
Il primo premio ex aequo è stato assegnato al progetto per Laboratori e Centro Socio Educativo per persone diversamente abili di Erba (Como). L’opera ha utilizzato due tipologie di murature con soluzioni T2D: la doppia parete di tamponamento con Poroton P800 incastro e tramezza Poroton esterna, adottata per il centro socio-educativo, e una doppia parete portante in Muratura Armata Poroton e tramezza Poroton esterna, adottata per i laboratori artigianali. In particolare, il blocco in laterizio Poroton P800 presenta fori verticali, è porizzato con farina di legno ed
è indicato per la realizzazione di murature portanti in qualsiasi zona sismica. Caratterizzato da una massa volumetrica lorda superiore a 800 kg/m3 e una percentuale di foratura φ ≤ 45%. Un’altra caratteristica dei materiali è l’alta capacità di isolamento acustico.
IL GIUDIZIO
Secondo la giuria «fra i capannoni della periferia industriale di Erba, dove si succedono quasi senza interruzione fabbriche, palestre e discoteche, il laboratorio e centro socio educativo propone una interessante rottura del modello insediativo, ricavando, nell’inviluppo di un capannone virtuale, uno spazio a misura d’uomo. È uno spazio lavorativo sensibile e scattante che si incunea nel lotto rivendicando con forza la presenza delle persone, con tutta la ricchezza delle loro specialità, nella terra dei piazzali di asfalto». I giudici chiamati a esaminare il progetto hanno concluso che «a prima vista, materiali e forme del progetto rispettano il contesto, ma il gioco creativo smonta il modello di partenza e lo ricompone in una forma espressiva sorprendente e radicale. Ai materiali da costruzione è chiesto di ricondurre l’architettura alla nudità dell’elemento costruttivo. Sulle facciate esterne del laboratorio le curate tessiture del Poroton smaltato di nero sono poste a contrasto con la trasparenza colorata della vetroresina; mentre negli interni l’utilizzo grezzo del laterizio a vista (per il solaio e per le murature Poroton) propone una ricercata ed essenziale natura domestica del centro socio educativo».
LA SCHEDA
Località: Erba (Como)
Progettisti: ifdesign, Arch. Franco Tagliabue Volontè, Arch. Ida Origgi, Arch. Mattia Cipriani (collab.), Arch. Fabrizio Rossetti (sicurezza)
Progettazione strutture: Ing. Marco Torchiana
Impresa: Impresa Edile Stampini Srl
Tipologia muratura: tamponatura in blocchi PorotonP800 Incastro con rifodera esterna in Tramezze Poroton; Muratura armata in blocchi PorotonP800 Ma con rifodera esterna in Tramezze Poroton di T2D
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Imprese
Il primo premio ex aequo al Concorso Poroton 2022 è stato assegnato al progetto di Laboratori e Centro Socio Educativo per persone diversamente abili di Erba.
T2D
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Imprese
IL PANNELLO DELLA SALUTE
L’azienda lancia Enigma a Tenuta, parte della linea di controsoffitti medicali H+: un corpo unico a elevata prestazione. I materiali utilizzati hanno dimostrato una riduzione dell’attività microbica maggiore del 99% dopo 24 ore di esposizione
di Sara Giusti
Si chiama Enigma a Tenuta l’ultimo nato della linea di controsoffitti medicali H+ di Atena, storica azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di controsoffitti e rivestimenti per l’architettura. Concepito per l’installazione in ambienti ad atmosfera controllata, come sale operatorie e camere bianche, Enigma a Te nuta è un sistema di controsoffitto metallico con corpo illuminante e
terminale filtrante integrato, certificato per la tenuta all’aria secondo metodo di misura della norma Uni En 1026. Il sistema è stato sotto posto a specifiche prove di permeabilità con applicazione di pressione positiva e negativa.
EVOLUZIONE
Rispetto ai modelli 24 Syncro Evo e Matrox a Tenuta, Enigma a Tenuta
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ATENA
nasce dall’upgrade dell’iconico Enigma Tdw, uno dei sistemi più diffusi della gamma architetturale dell’azienda. L’orditura nascosta è formata da profili a triangolo che intersecano i montanti mediante applicazione dell’aggancio brevettato Atena Winger, mentre la pannellatura ermetica si installa per semplice aggancio ai profili secondari. In corrispondenza del perimetro un profilo a C, dotato di guarnizione neoprenica e molla spingi modulo, incornicia il controsoffitto sigillando il sistema.
CONTRO I MICROBI
Perfettamente integrato al corpo illuminante e al terminale per filtrazione assoluta dell’aria, il nuovo Enigma a Tenuta di fatto si presenta come un corpo unico a elevata prestazione. Per la produzione dei controsoffitti medicali, Atena infatti utilizza Defence H+, una linea di acciai e allumini con proprietà antimicrobiche testate da laboratori indipendenti secondo le norme Iso 22196 - Jis Z 2801-2010. Tutti i materiali Defence H+ hanno dimostrato una riduzione dell’attività microbica maggiore del 99% dopo 24 ore di esposizione. Tra questi, l’acciaio zincato post-verniciato anti
LA SUPERFICIE ANTI CONTAMINAZIONE
Atena H+ è la linea sviluppata da Atena dedicata al settore ospedaliero e delle industrie sanitarie, chimiche, farmaceutiche e di microelettronica, dove è richiesto un elevato grado di salubrità, sicurezza e comfort ambientale. Una gamma completa di controsoffitti certificati a elevata prestazione, per raggiungere la migliore resa tecnica in tutti gli ambiti di applicazione, dagli ambienti ad atmosfera controllata come camere bianche e sale operatorie, a spazi di uso comune oggi considerati a rischio di contaminazione, come ambulatori, scuole, asili, case di cura, alberghi, ristoranti, uffici, negozi e centri benessere.
In questi render Enigma a Tenuta: il controsoffitto medicale della linea H+ di Atena concepito per l’installazione in ambienti ad atmosfera controllata
microbico Defence 4H+ è stato testato per la resistenza alla corrosione chimica dal Fraunhofer Institute Ipa di Stuttgart secondo le norme Vdi 2083 Part 17; Iso 4628-1; Iso 2812-1, risultando a tutti gli effetti idoneo alla disinfezione.
MATERIE PRIME RICICLATE
Come tutti i prodotti Atena, anche Enigma a Tenuta è realizzato con
materie prime derivanti da processi di riciclo. Al termine del suo ciclo vita diventa un rifiuto non pericoloso può essere avviato a processi di smaltimento o recupero. Facile da installare, stabile e sicuro, il sistema può essere rinforzato con appositi kit antisismici brevettati da Atena per l’installazione in aree sismiche. Inoltre la superficie metallica a vista può essere nobilitata con modanature, stampe digitali, sublimazioni e speciali finissage per rendere gli ambienti sani e belli da vedere.
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Le ambientazioni sono reinterpretate con ricostruzioni fotorealistiche da Atena
QUATTRO PALETTE PER INIZIARE IL 2023
L’azienda veneta specializzata nella produzione e distribuzione di pitture e vernici per l’edilizia professionale e lo studio milanese Baolab hanno individuato i Color Trends del prossimo anno, con tonalità giocate su inediti equilibri e accostamenti
di Sara Giusti
San Marco, marchio specializzato nella produzione e distribuzione di pitture e vernici per l’edilizia profes sionale e lo studio milanese Baolab hanno collaborato per identificare i trend cromatici per gli interni in vista del prossimo anno. Attraverso una ricerca qualitativa sono stati definiti quattro Color Trends giocati su inediti equilibri e accostamenti, accomunati da una calibrata distribuzione di chiarezze e saturazioni. «La ricerca, che abbiamo affidato ai professionisti di Baolab, testimonia la nostra volontà di fare del brand San Marco un
UNA TAVOLOZZA PER LE PARETI
Bucolic Garden
Esplicito rimando a un mondo intimo, calmo e un po’ vintage, dove l’eco di paesaggi floridi e polverosi, ma anche di oasi fresche e riposanti, si traduce in una palette dai toni polvere, dove prevale il giallo mattone
come accento tra i verdi salvia e le diverse sfumature del blu cielo.
Fresh Purity
Dominato dal blu nelle sfumature più tenui e in quelle più intense, questa palette propone un range che spazia da declinazioni desaturate e quasi nere al vibrante azzurro leggero che invece richiama l’aria e la
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SAN MARCO
Ecco i nuovi Color Trends 2023 secondo San Marco e Baolab.
Bucolic Garden Fresh Purity
autorevole punto di riferimento nell’anticipare le tendenze. Il 2023 sarà l’anno dei grandi universi cromatici. I panorami includono tinte neutre e rassicuranti o accese e vibranti: sfumature diverse, ma capaci di dare vita a sorprendenti equilibri», afferma Pietro Geremia, presidente e amministratore delegato di San Marco Group.
PORTARE A CASA I CAMPIONI
Le nuance identificate renderanno più attuali gli strumenti San Marco: nello specifico la mazzetta dedicata ai Color Trends e la relativa brochure, le mazzette interni ed esterni in tinta, la cartella interni a colori e, infine, il Color Wall, uno strumento collocato nella parte più visibile dei negozi per mantenere il focus visivo. I visitatori hanno la possibilità di portare a casa i campioni di colore per valutare le diverse sfumature direttamente nella propria abitazione per avere un’idea precisa di contrasti e abbinamenti. L’integrazione della realtà aumentata del pannello consente infine, tramite l’utilizzo di device con fotocamera e dell’applicazione San Marco Ar di
accedere a una serie di contenuti aggiuntivi utili per la scelta della tinta. «Individuare i nuovi linguaggi emergenti nel mondo degli interni è da sempre per noi un lavoro molto interessante e stimolante», commentano Manuela Bonaiti ed Emma Clerici, fondatrici di Baolab. «Il Gruppo San Marco ci ha dato la possibilità di sviluppare in profondità questa ricerca, supportandoci con analisi attente, una raccolta di dati importanti e la rara e preziosa capacità tecnica di saper trasformare suggestioni e visioni in qualcosa di tangibile: pitture e vernici altamente sensoriali, con textures e finiture sorprendenti».
Authentic Confidence
Superfici tattili, colori che rimandano al profumo di legno e di resina che si accorda con accoglienti spazi impreziositi da velluti e boiserie. La palette abbraccia marroni, bordeaux e viola neutri e densi con il
contrappunto di due verdi, uno a dominanza fredda e l’altro calda.
Quiet Beauty
Le tinte diventano lievi, pur mantenendo una matericità molto forte: vaniglia e rosa pallidi si alternano ai rossi delle terre e agli arancioni bruciati, armonicamente connessi da verde-azzurri freschi e riposanti.
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sua nitidezza vivificante.
Authentic Confidence Quiet Beauty
Pietro Geremia
YouTrade News
Una Academy per Romani
«In un’epoca in cui le imprese sono orientate a investire nei processi di digitalizzazione e produzione sostenibile, è fondamentale prendere in considerazione anche la formazione dei giovani talenti». Con queste parole Giorgio Romani, presidente del Gruppo Romani, presente sul mercato con i marchi Serenissima, Cir, Cerasarda, Cercom e Islatiles, introduce Growth: Inside Ceramic Culture, una Academy dedicata alla formazione e divulgazione della cultura ceramica e architettonica. Il progetto punta sulla formazione di giovani talenti e su nuove visioni per affrontare al meglio le sfide del futuro nel settore della ceramica. «Sono già diverse le attività e i percorsi che abbiamo messo in campo e molte le idee per il futuro, tutte orientate alla formazione di nuovi talenti, tecnici e creativi», afferma la direttrice marketing Martina Romani. Oltre alle collaborazioni con le università, il Gruppo ha recentemente collaborato anche con Nuova Cerform: dal corso di Tecnico Designer 3D per la ceramica sono stati selezionati sette giovani per svolgere uno stage in azienda. Attualmente l’azienda sta ospitando una stagista dell’Istituto d’Arte Applicata e Design di Bologna, mentre prosegue la formazione interna, con i corsi di social media e interior design per l’ufficio marketing.
In Abk Group
nasce Desvres Ariana
Abk Group ha annunciato la nascita del nuovo marchio Desvres Ariana, che fonde l’esperienza di due storici brand della ceramica internazionale. La storica azienda francese fondata nel 1863, dopo l’acquisizione ufficiale da parte di Abk Group nel marzo 2021, è stata oggetto di un corposo piano di investimenti che hanno interessato principalmente l’hub
di Bussois (Nord, Alta Francia). Oltre a introdurre i formati 80x80, 60x120, 30x120 e 20x120 centimetri, Desvres si è specializzata anche la produzione degli stessi a spessore maggiorato per le pavimentazioni outdoor. Il brand Ariana, di proprietà di Abk Group dal 2000, ha continuato a sviluppare collezioni di prestigio in gres porcellanato, rivolte al mercato internazionale, completate dalle grandi lastre di 120x280 centimetri. La storia dei due marchi oggi si unisce per dar vita a un nuovo capitolo della ceramica e rispondere alle esigenze di un home design sempre più ricco e articolato. L’unione è rappresentata simbolicamente anche dal nuovo logotipo, nel quale le font precedenti sono state conservate, tranne le lettere centrali V e A, ridisegnate per rappresentare il legame indissolubile tra le due gamme.
Baxi si allarga con le pompe di calore
Per rispondere alla crescente domanda di soluzioni per il riscaldamento sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, Baxi è pronta ad avviare la produzione di pompe di calore nel proprio stabilimento di Bassano del Grappa, in linea con le
strategie del Gruppo Bdr Thermea del quale è parte. Il Gruppo ha previsto l’avvio della produzione anche nei Paesi Bassi e aumenterà la capacità produttiva di pompe di calore e componenti di sistema anche in altre aziende in Francia, Spagna e Turchia. L’obiettivo è raggiungere una capacità produttiva di 800 mila pezzi nei prossimi anni. Le pompe di calore sono presenti già da diversi anni nell’offerta dei sistemi ibridi proposta da Baxi, ma questi nuovi investimenti consentiranno di garantire un’offerta ancora più articolata. «La nuova produzione che verrà implementata dal prossimo anno rappresenta un valore aggiunto per l’azienda, già attiva in ambito di transizione energetica con i sistemi ibridi, sistemi dinamici che combinano due diverse fonti di calore e che rappresentano oggi la miglior soluzione per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento», afferma Alberto Favero, direttore generale di Baxi. L’azienda continua, inoltre, a perseguire il progetto della caldaia a idrogeno, vera grande rivoluzione verso la decarbonizzazione a zero emissioni.
YOU TRADE Novembre 2022 140
Mapei si consolida in Germania
Mapei annuncia la costruzione del nuovo headquarters della controllata Sopro Bauchemie a Mainz-Kastel, nel nord della Germania. L’investimento prevede la realizzazione di una nuova sede, che si estende su un’area di 20.000 metri quadrati, e l’ammodernamento dei laboratori di R&S e del centro di formazione. Il progetto porta la firma dello studio di architettura milanese Onsitestudio, in collaborazione con Milan Ingegneria e Drees & Sommers, e il termine dei lavori di costruzione è previsto ad aprile 2024. «È un’emozione celebrare l’inizio dei lavori di questo progetto nato nel 2015 dalla volontà, anche di mio padre Giorgio, di rafforzare le attività di ricerca con nuovi laboratori e di avere spazi dedicati alla formazione e agli uffici in un ambiente lavorativo moderno e stimolante. Un progetto che unisce funzionalità e bellezza architettonica e rappresenta un esempio di quella edilizia sostenibile che, come gruppo, promuoviamo anche attraverso la nostra attività», dichiara Veronica Squinzi, amministratore delegato di Mapei, insieme al fratello Marco Squinzi, che afferma:
«Quando Mapei investe in un territorio porta con sé tutte le sue caratteristiche e i suoi valori. La costruzione di questi nuovi laboratori di ricerca ci aiuterà a lasciare la nostra impronta innovativa e a creare nuove prospettive di benessere per la società. Fondamentali anche i nostri centri di formazione, dove insegniamo a chi progetta il modo di integrare le nostre soluzioni per aumentare la durabilità degli edifici e, di conseguenza, la loro sostenibilità».
Rubix acquisisce SCR Tools
Rubix, grande realtà italiana della distribuzione di forniture industriali e servizi per l’industria, prosegue la propria strategia di crescita con l’acquisizione dell’azienda bresciana SCR Tools, specializzata nella distribuzione di utensili da taglio e prodotti e servizi associati. Con questa operazione passa a Rubix anche la quota di maggioranza detenuta da SCR in S.A.I.FRA International, fornitore di utensili costruiti su disegno del cliente, con sede a Bologna. Complessivamente le aziende contano 40 dipendenti e nel 2021 hanno generato un fatturato di 16 milioni
messi a disposizione da Rubix in ambito forniture industriali e MRO», commenta Tiziano Biasoli, ceo di Rubix.
Manitou Group integra l’emiliana Gi.Erre
di euro. «Con l’ingresso di SCR Tools e a S.A.I.FRA International nel gruppo Rubix rafforziamo la nostra posizione nella categoria dell’utensileria per l’industria. L’esperienza tecnica e i servizi specialistici offerti da queste due aziende amplieranno l’offerta che Rubix potrà garantire ai propri clienti, mentre i clienti di SCR e S.A.I.FRA a loro volta beneficeranno dell’ampia gamma di prodotti e servizi
La multinazionale francese Manitou Group, riferimento mondiale per movimentazione di attrezzature per l’edilizia, l’agricoltura e l’industria, annuncia l’acquisizione dell’intero capitale della società italiana Gi.Erre con sede a Castelfranco Emilia (Modena), specializzata nelle attività di assistenza per i prodotti Manitou, quali la pulizia e la manutenzione delle macchine, il noleggio, come anche l’allestimento di alcuni modelli su misura. Con questa acquisizione, il gruppo rinforza la qualità del servizio offerto ai clienti nella regione Emilia-Romagna, dove Manitou Group è già ben radicata con un sito di produzione dedicato alle gamme di sollevatori telescopici rotanti di forte tonnellaggio, alla progettazione di accessori, e con un centro logistico internazionale di pezzi di ricambio. «La società Gi.Erre dispone di grande competenza; numerosi tecnici hanno una conoscenza perfetta dei nostri prodotti. Siamo fieri di integrare tutti i team all’interno di Manitou Group. Questa acquisizione ci permette di consolidare l’attività di assistenza nella regione», afferma Maxime Deroch, presidente della divisione Assistenza e Soluzioni.
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L’automazione? Si fa sistema
Irecenti fenomeni legati alla pandemia e alla forte volatilità dei mercati, uniti a incentivi per l’innovazione in ottica Industria 4.0, hanno messo in discussione le logiche di organizzazione dei magazzini e della produzione, optando per un ricor so progressivo a una crescente adozione dell’automazione.
È necessario sottolineare che oggi l’auto mazione non deve essere vista come una funzione tecnica di efficientamento di un processo (fa aumentare la produzione ren dendola più stabile), bensì come abilitatore della strategia. In altre parole, l’automazio
ne è un catalizzatore in grado di consen tire all’azienda di raggiungere gli obiettivi definiti da una strategia di medio o lungo termine. Gli strumenti a disposizione sono molteplici e consentono un numero di solu zioni pressoché infinito, basti considerare ciò che è possibile realizzare mettendo in sieme la rete, la robotica, lo sviluppo sof tware e l’intelligenza artificiale. Fino a po chi anni fa l’automazione era vista come un insieme di dispositivi elettromeccanici che lavoravano distanti e separati dalle attività umane. Oggi tecnologia e presenza umana condividono lo stesso ambiente. Sistemi di
visione guideranno dei robot antropomorfi in grado di riconoscere oggetti e prelevarli in modo opportuno, consegnandoli a un operatore per una lavorazione successiva (p.e. assemblaggio o imballaggio). I dispositivi indossabili (per esempio, oc chiali, cuffie o esoscheletri), oltre ad au mentare l’ergonomia del lavoro, guideranno nelle scelte o nelle operazioni gli addetti abbattendo le probabilità di compiere errori. I droni, invece, saranno usati per controllare il posizionamento della merce in un magaz zino e per fare gli inventari. Nei magazzini i carrelli seguiranno gli operatori andandoli a supportare nelle attività di prelievo, senza che vi sia il bisogno di spostare manual mente, salire e scendere ripetutamente dal mezzo di movimentazione, laddove non sia possibile fare eseguire in piena autonomia le azioni da un robot (Amr, Autonomous Mobile Robot). La semplificazione delle attività a carico di ciascun operatore per metterà di favorire l’intercambiabilità del le persone nella loro postazione di lavoro garantendo una maggiore flessibilità e una maggiore pianificazione delle attività in caso di un aumento del bisogno di forza lavoro o, viceversa, di una mancanza anche temporanea di personale, come accadde con la pandemia.
Con il progredire dell’intelligenza artificiale nell’ambito del machine learning, infine, le macchine dislocate in differenti parti del mon do saranno in grado di comunicare in tempo reale attraverso il cloud, condividendo espe rienze e imparando le une dalle altre, evitando così che un problema accaduto in una di queste possa ripetersi o ripresentarsi nelle altre. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
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MUOVIAMOCI
A Natale fai giocare un bambino
L’Arca di Leonardo è un’Organizzazione di Volontariato rivolta a bambini e anziani in condizione di fragilità, soli o di disagio economico, sociale, psicofisico o familiare, impegnata per il diritto al gioco e al divertimento quale motore dello sviluppo di una vita sana e prosperosa e di esperienze e relazioni di valore.
I nostri progetti si rivolgono principalmente ai piccoli ospiti delle comunità educative per minori della provincia di Bergamo, come agli anziani nelle case di riposo o soli in casa, segnalati dagli stessi familiari. Il nostro obiettivo è fare sì che ogni individuo, a prescindere da età e condizione, abbia l’opportunità di vivere con pienezza ogni stadio della propria vita. Siamo nati nel 2017 e in 5 anni l’associazione si è via via ingrandita, incrementando le proprie competenze, perfezionando l’organizzazione e la governance e allargando il proprio raggio di azione. Nel 2022 possiamo contare 608 eventi, di cui più di 70 uscite, 288 telefonate di compagnia agli anziani, 245 visite domiciliari in favore dei nostri piccoli e grandi amici. È possibile consultare gli eventi su: https://arcadileonardo.org.
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ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO
Come si Fa (ad aumentare il business)
Fare utili con il risparmio
Si fa un gran parlare di energie alter native, ormai da molti anni, ma ancor più in questi ultimi mesi. Sia in Italia sia nel resto dell’Europa il processo di tran sizione energetica è in forte crescita, con un riconoscibile incremento della produzione da «fonti rinnovabili», affinché si riduca lo sproporzionato utilizzo di «fonti non rinno vabili». Ciò è dovuto, principalmente, alla sempre maggiore consapevolezza e sensibilità verso i temi legati alla sostenibilità e relativa mente all’emergenza ambientale e climatica. In Italia più di un terzo dell’energia elettrica prodotta proviene da fonti green. Il domi nio da sempre è dell’idroelettrico, seguono il solare fotovoltaico, le bioenergie, l’eolico e il geotermico. Complessivamente, l’Italia si posiziona al terzo posto come produttore di rinnovabili in Europa. Tra le fonti rinnovabili, ancora in cerca della dovuta riconoscibilità, e capace di contribuire fortemente alla transi zione energetica, vi è la geotermia. L’energia geotermica è l’energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore, ed è considerata
una forma di energia alternativa, rinnovabile e non pienamente sfruttata in Italia benché le risorse siano abbondanti. Si pensi al poten ziale che si genererebbe con la forte diffusione e applicazione del geotermico domestico, per un riscaldamento alternativo alla portata di tutti. Segnali che vanno in questa direzione non mancano, anche grazie agli incentivi sta tali, che attraverso le detrazioni fiscali hanno reso progressivamente sempre più conveniente installare questa tipologia d’impianto. Con sulenza, installazione e manutenzione, questo il servizio che il distributore di materiali per l’edilizia potrebbe offrire o implementare.
Un decreto ad hoc È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 ottobre 2022, n. 241, il decreto dell’ex ministero della Transizione Ecologica del 30 settembre 2022 (Prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, destinata al riscalda mento e alla climatizzazione di edifici e le misure di semplificazione per l’installazione
dei predetti impianti). Il decreto si applica alle piccole utilizzazioni locali di calore ge otermico (decreto 22 dell’11 febbraio 2010) realizzate mediante l’installazione di impianti di potenza inferiore a 2 MW che scambiano solo energia termica con il terreno, utilizzando un fluido vettore che circola in appositi im pianti posti a contatto con il terreno, senza effettuare prelievi o immissione di fluidi nel sottosuolo. Il decreto, nella sostanza, fornisce sia prescrizioni per la posa dei sopraccitati impianti, sia orientamenti per snellire e sem plificare i processi autorizzativi.
Un impianto efficiente
La crescente domanda di impianti geoter mici domestici, ossia a bassa temperatura, è determinata sia dagli incentivi fiscali messi in gioco, sia dalla possibilità di produrre con un solo impianto acqua calda per il riscaldamento invernale e per gli usi sanitari, e anche acqua fredda per il raffrescamento nel periodo estivo. Il vero grande vantaggio deriva dal fatto che un sistema geotermico racchiude in un unico impianto le stesse funzioni normalmente de mandate a due diversi apparecchi, cioè caldaie e condizionatori.
Tecnologia semplice
Sono tre gli elementi fondamentali che com pongono l’impianto geotermico. Un sistema di captazione del calore, costituito normal mente da tubature in polietilene che operano da scambiatori di calore, sfruttando l’energia termica presente nel sottosuolo o nell’acqua.
Una pompa di calore geotermica, installata all’interno dell’edificio, che consente il tra sferimento del calore dal terreno o dall’acqua all’ambiente interno e di invertire il ciclo nella fase di raffrescamento. Infine, un sistema di accumulo e distribuzione del calore, per im magazzinare prima il calore e successivamente distribuirlo all’edificio, attraverso terminali di riscaldamento e raffrescamento funzionanti a basse temperature.
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La necessità di consumare meno energia si è tradotta in decreti e norme da rispettare. Con un interessante business
di Roberto Bolici* *ProfessoreassociatoinTecnologiadell'Architettura,PolitecnicodiMilano
Profilo perimetrale verticale
Il Profilo Perimetrale Verticale è un elemento di chiu sura e finitura dei bordi perimetrali nelle pavimenta zioni sopraelevate esterne, si adatta perfettamente alle lastre di pavimentazione dello spessore di 20 mm e ai supporti che fungono da sottostruttura.
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IL CONSOLIDAMENTO È SENZA FRONTIERE
Le diverse tecniche utilizzate per il rinforzo strutturale vedono il marchio di Laterlite presente con prodotti specifici. Perché tramezzi, pilastri o travature hanno necessità di soluzioni studiate ad hoc, con sistemi dedicati alle differenti applicazioni
di Paolo Caliari
Il recupero del patrimonio edilizio esistente, cioè gli in terventi in cui le trasformazioni e la conservazione delle strutture si integrano con il miglioramento delle presta zioni dell’intero edificio, è uno dei temi fondamentali anche per quanto riguarda la sicurezza antisismica. Ana lizzando il patrimonio immobiliare italiano, si stima che circa il 25% degli edifici non sia mai stato sottoposto a interventi di riqualificazione e che ci siano circa 2,5 milioni gli edifici in stato di conservazione pessimo o mediocre. In questo contesto si inseriscono le due tipologie edilizie più presenti, ovvero le strutture a telaio in calcestruzzo armato e le strutture portanti in muratura. Entrambe sono soggette a criticità struttu rali dovute ad ammaloramenti e degrado dei materiali nel tempo, cedimenti a livello delle fondazioni, incendi o terremoti, variazione dei carichi d’uso. Ruregold, marchio di Laterlite con un know-how maturato in oltre 20 anni di presenza nel mercato del rinforzo strut turale, ha però permesso di sviluppare numerose soluzioni certificate innovative e sicure: sistemi Frcm (Fiber Reinforced Cementitious Matrix), composti da reti in P bo o Carbonio e da malte tecniche, ideali per interventi su strutture in calcestruzzo armato e muratura in basso spessore (malta-rete-malta) per un totale complessivo di circa 8-10 millimetri; e sistemi Crm (Composite Reinforced Mor tar), evoluzione dell’intonaco armato classico, composti da reti in fibra di vetro impregnate e specifiche malte strutturali ideali per interventi su murature esistenti con spessori di circa 3 centimetri per lato di applicazione.
MURATURE
Gli interventi sugli edifici in muratura devono essere volti al ripri stino delle zone danneggiate e/o degradate, all’eliminazione delle spinte orizzontali non contrastate, alla stabilizzazione fuori piano delle pareti, all’ammorsamento dei pannelli murari tra loro e al collegamento degli stessi agli orizzontamenti.
Al fine di limitare i meccanismi locali fuori dal piano della facciata e contenere le spinte orizzontali non contrastate, Ruregold consiglia l’impiego di sistemi Frcm (come P bo -Mesh 22/22) disposti su cor doli di piano e cantonali, opportunamente connessi alla muratura esistente mediante connettori a fiocco P bo -Joint. Inoltre, quando è richiesto un incremento di resistenza di singoli elementi struttu rali (maschi murari o fasce di piano) non verificati, l’indicazione è di intervenire con rinforzi diffusi o a traliccio con sistemi Frcm
Frcm rinforzo strutturale edificio angoli cordoli cerchiatura
Frcm rinforzo strutturale edificio posa diffusa
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RUREGOLD
Viceversa, in presenza di edifici costituiti da murature irregolari, disomogenee o incoerenti e dove risulti necessario incrementare globalmente la rigidezza dei pannelli murari, il consiglio è un in tervento esteso a tutto l’edificio e su entrambi i lati del paramento murario mediante sistema Crm-Intonaco Armato (costituito dalle reti G-Mesh 400 O G-Mesh 490, sistemi di connessione Connettore Elicoidale o G-Mesh Connettore, G-Mesh Fazzoletto e G-Mesh Angolare e malte strutturali quali Mx-Rw Alte Prestazioni, Mx-Cp Calce o Mx-15 Intonaco).
Frcm rinforzo strutturale edificio intonaco armato
Preventivamente all’applicazione dei sistemi di rinforzo, la stra tegia è la rimozione delle porzioni di calcestruzzo degradate, la passivazione dei ferri d’armatura mediante Passivante Ruregold e la successiva ricostruzione volumetrica con malte di classe R4 come Mx-R4 Ripristino.
Per il rinforzo degli elementi strutturali quali travi, pilastri e nodi,
CALCESTRUZZO ARMATO
Gli interventi sugli edifici a telaio in calcestruzzo armato devono essere volti al ripristino e al rinforzo degli elementi danneggiati e alla realizzazione di opere volte a scongiurare il ribaltamento delle tamponature non adeguatamente connesse agli elementi portanti.
SUPPORTO AI DISTRIBUTORI
Le soluzioni di rinforzo strutturale a marchio Ruregold sono caratterizzate da valore tecnico e mirate alle esigenze specifiche dell’edificio oggetto di intervento. Per questo Laterlite, azienda proprietaria del marchio, accompagna i progettisti e il mondo della distribuzione edile durante l’intero percorso, dall’ideazione fino al sopralluogo in cantiere e alla fase di messa in opera. Un altro strumento molto importante e apprezzato è infatti l’assistenza offerta tramite l’ufficio tecnico: un supporto durante le fasi di progettazione che si traduce in un considerevole aiuto nell’orientamento all’acquisto, semplificando il lavoro della rivendita nelle fasi della scelta del sistema da parte del cliente. Un tema da sempre molto caro alla rivendita è quello della disponibilità del materiale e la semplicità di approvvigionamento. In linea con le esigenze della distribuzione, e per offrire un livello di servizio elevato, Laterlite è particolarmente attenta alle scorte di materiale e alla rapidità delle consegne. Per rispondere puntualmente e velocemente alle esigenze d’acquisto della filiera, l’azienda ha costituito diversi poli logistici, il più recente dei quali, quello di Trezzo sull’Adda, è situato in posizione strategica per i trasporti del settentrione. Qui i clienti possono
Frcm rinforzo strutturale travi pilastri
l’azienda suggerisce dei rinforzi mirati mediante sistemi F rcm con rete P bo -Mesh 105 o Pbo-Mesh 70/18 e matrice inorganica Mx-P bo Calcestruzzo. La direzione di applicazione della fibra dipende dal tipo di rinforzo che si intende realizzare: per rinforzi a flessione/pressoflessione, la fibra viene disposta parallelamente all’asse dell’elemento; per rinforzi a taglio, la fibra viene disposta perpendicolarmente all’asse dell’elemento in avvolgimento (pilastri e travi) o a U (travi).
ritirare direttamente o affidarsi a una consegna rapida ed efficiente in tutto il Nord Italia. I prodotti e i sistemi Ruregold vengono inoltre valorizzati in rivendita tramite dépliant e brochure in specifici espositori da banco e totem. Notevole è la produzione di documentazione stampata da parte dell’ufficio marketing di Laterlite, che ne propone sempre di nuova sia di taglio commerciale, orientata alla presentazione del prodotto, che tecnico, utile al progettista per l’identificazione del sistema più idoneo alle specifiche casistiche. Infine, ma non per questo meno apprezzata, Laterlite offre supporto on site, grazie al customer service di cantiere costituito da un team di professionisti in grado di individuare le soluzioni tecniche più adeguate e offrire indicazioni di posa e consigli tecnici direttamente l’utilizzatore finale: un bel vantaggio per il cliente che si approccia per la prima volta a prodotti tanto tecnici come quelli di Ruregold. In questo modo, la rivendita può assicurare al proprio cliente assistenza completa, accompagnandolo nelle varie fasi del processo d’acquisto: dalla progettazione, alla scelta del prodotto migliore, alla posa in cantiere, offrendo considerevole valore aggiunto all’utilizzatore dei prodotti.
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SPECIALE Consolidamento - in collaborazione con
FORMAZIONE NON STOP
La proposta integrata di Laterlite per supportare attivamente la distribuzione edile è completa e articolata e ha inizio con la formazione tecnica del personale, la consulenza commerciale, l’assistenza in cantiere, la disponibilità dei materiali e la loro valorizzazione espositiva all’interno del punto vendita. Oltre alla formazione on-demand, continuamente disponibile online sui canali dedicati, per svolgere al meglio gli incontri formativi, Laterlite ha istituito un proprio centro di formazione presso la sede di Trezzo sull’Adda (Milano). Il centro si pone l’obiettivo di divulgare la conoscenza sui sistemi di rinforzo strutturale a tutta la filiera, con un approccio sia tecnico che pratico.
Nella prima aula studio, denominata Sala Cravatt,a e dedicata alla formazione accademica, si tengono gli incontri di natura tecnico-teorica, rivolti principalmente alla rivendita e al progettista, durante i quali i tecnici specializzati di Laterlite espongono campi d’impiego, soluzioni,
vantaggi e normative relative ai prodotti soggetto dell’evento. Nella seconda aula, denominata significativamente Sala Cazzuola, si tengono incontri squisitamente tecnici, durante i quali gli esperti di Laterlite svolgono dimostrazioni pratiche sull’utilizzo dei diversi sistemi/prodotti nelle varie casistiche e, coadiuvati dagli specialisti del prodotto, ne dimostrano le qualità e le caratteristiche tecniche che li distinguono dal punto di vista dell’utilizzatore finale in cantiere. L’offerta formativa tecnica e pratica è il fiore all’occhiello dell’assistenza Laterlite, perché permette alla rivendita, al progettista e al posatore, di conoscere i sistemi e i prodotti Ruregold dal punto di vista teorico e pratico, fornendo così una conoscenza del prodotto a 360 gradi e supportando la rivendita nell’onere dell’informazione al cliente, che giunge così dall’esercente avendo già una consapevolezza del prodotto.
Per compensare la mancanza di connessione tra le tamponature e gli elementi strutturali dell’edificio (travi e pilastri) e impedire il ribaltamento fuori piano, si consiglia di realizzare un presidio con sistema Frcm sul paramento esterno dell’edificio disposto a cornice, collegato al telaio in calcestruzzo armato mediante connettori a fiocco tipo Pbo-Joint. Per contrastare anche la possibile espulsione in mezzeria della tamponatura, l’indicazione è applicare il rinforzo in maniera diffusa su tutta la specchiatura, interconnettendola sempre alla struttura portante mediante connettori a fiocco.
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Frcm antiribaltamento tamponamenti applicazione cornice
Frcm antiribaltamento tamponamenti applicazione diffusa
Formazione Laterlite sala cravatta
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Novembre 2022 149 hardwarefair-italy.com powered by EISENWARENMESSE +39 02 869 61 31 hardwarefair-italy@koelnmesse.it SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Ferramenta | Sicurezza | Edilizia | DIY | Colore | Elettrico | Giardino e Outdoor | Automotive 5-6 maggio 2023 Bergamo Con il patrocinio di:
LINEA COMPLETA PER IL RINFORZO
Si chiama Ri-Struttura. È un intero sistema di prodotti studiati specificatamente per consolidare le strutture murarie degli edifici con scarsa solidità. Migliora le resistenze al taglio, alla flessione e alla compressione causate da un terremoto
Il 16 novembre una scossa sismica di magnitudo 3.2 ha interessato le Marche, con città vicine all’epicentro come Fano, Pesaro e Ancona. Per fortuna il terremoto ha causato solo problemi a qualche edificio, ma nessuna vittima. Un colpo di fortuna, perché la scossa avrebbe potuto essere ben più devastante. L’Italia è un territorio sismico, non va dimenticato. Per fortuna, le tecniche per mettere
al sicuro le strutture abitative, uffici e di servizio pubblico non mancano. Fondamentale è, per esempio, adottare una strategia che comprenda un consolidamento strutturale mediante Frp (Fiber Reinforced Polymer). Ma ci sono aziende, come la friulana Fibre Net, che si sono specializzate proprio in soluzioni a tutto tondo per la sicurezza degli edifici. Anzi, più che soluzioni, bisogna parlare di sistemi.
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di Franco Saro
NET
FIBRE
RETI E ACCESSORI
L’azienda, infatti, ha riunito diversi materiali in una linea chiamata Ri-Struttura. Si tratta di un sistema di rinforzo strutturale che utilizza reti, connettori e accessori preformati in Gfrp (Glass Fiber Reinforced Polymer) abbinati a malte a base di calce o cementizie, per realizzare intonaci armati sottili, collaboranti, reversibili e collegati trasversalmente, che migliorano le resistenze al taglio, alla flessione e alla compressione della muratura. I materiali sono studiati per quegli edifici in muratura che sono realizzati con ma teriali dalle scarse caratteristiche meccaniche, si presentano con paramenti multipli che, specialmente se soggetti ad azioni sismiche, subiscono elevate azioni orizzontali nel piano (taglio), fuori dal piano
(flessione) e verticali (compressione) che non sempre possono essere sopportate dalla muratura stessa.
IL PLACCAGGIO
L’effetto di confinamento dato dal placcaggio della muratura con intonaco armato ne fa uno degli interventi più efficaci: garantisce infatti adeguati incrementi delle proprietà meccaniche dell’appa recchio murario. L’intervento con il Sistema Ri-Struttura prevede la realizzazione su entrambe le facce di uno strato di intonaco sot tile (circa 30 millimetri) con malta premiscelata per applicazioni strutturali compatibile con il sistema, armato con reti ed accessori preformati in Gfrp. Questo intervento permette di ottenere un miglioramento strutturale omogeneo e diffuso, con elevate carat teristiche meccaniche e di duttilità e con un modesto incremento di rigidezza della struttura. Il sistema, inoltre, consente di incrementare la resistenza della parete sia alle azioni gravitazionali sia a quelle orizzontali, come l’azione sismica e quella del vento. L’utilizzo di reti e componenti preformati in Gfrp permette di ottenere un’elevata durabilità ed efficacia del sistema nel tempo, la riduzione dei ponti termici in corrispondenza dei punti di connessione, e l’applicazione di ridotti spessori di intonaco ne limita l’incremento delle masse. E l’elenco dei materiali che fanno parte di questo complesso sistema è nutrito: comprende rete in Gfrp, rinforzo d’angolo e fazzoletto, connettore a L, connettori in acciaio, barra liscia e ad aderenza migliorata, prodotti per ancoraggio, la linea Integra Fixa, la linea Materia Rinforza, la linea Epoca Raso Nhl ed Epoca Calce Nhl .
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Intervento con il Sistema Ri-Struttura
COSÌ SOLAI E PARETI NON TEMONO SCOSSE
L’azienda amplia la gamma di soluzioni dedicate ai sistemi di consolidamento degli edifici con la linea FassaProtection: rete in fibra vincolata tramite speciali connettori ai travetti, oppure collegata alla struttura portante di cemento armato
ANTIRIBALTAMENTO
Le protezioni antiribaltamento FassaProtection Parete, su tam ponamenti in laterizio, si compongono di una matrice inorganica rinforzata mediante una rete in fibra e vincolata perimetralmente alla struttura portante in cemento armato tramite speciali connettori. Anche in questo caso è disponibile la soluzione FassaProtection Parete Over qualora si intervenga su intonaco esistente, mentre in assenza di intonaco o a seguito della sua rimozione, con FassaProtec tion Parete R2 o FassaProtection Parete Nhl si opera direttamente sul supporto in laterizio. La linea FassaProtection arricchisce quindi la gamma di soluzioni Fassa Bortolo dedicate ai sistemi di rinforzo strutturale degli edifici, per offrire al mondo dell’edilizia sempre nuovi prodotti di qualità certificata.
In un Paese a elevato rischio sismico come l’Italia ci sono molti pericoli da non sottovalutare, oltre ai rischi strutturali. Per esempio, lo sfondellamento dei solai, ossia il distacco del fondello in laterizio delle pignatte di alleggerimento, ma anche il rischio di ribaltamento, che riguarda invece solitamente aree di tamponature fragili e scarsamente collegate alla struttura portante a telaio in cemento armato. Per evitare incidenti e preservare l’incolumità delle persone, Fassa Bortolo ha studiato e testato (su elementi di solaio e pannelli di tamponamento a grandezza reale) una serie di soluzioni dedicate.
ANTISFONDELLAMENTO
I presìdi antisfondellamento FassaProtection Solaio sono un in tervento di protezione e prevenzione realizzato su solai in late rocemento. La soluzione si compone di una matrice inorganica rinforzata mediante una rete in fibra e vincolata tramite speciali connettori ai travetti o alla soletta di estradosso in calcestruzzo dei solai. Due le possibili soluzioni: FassaProtection Solaio Over, che si applica sull’intonaco esistente, o FassaProtection Solaio Nhl , che si applica direttamente sul supporto in laterizio, nel caso in cui l’intonaco sia assente o sia stato rimosso.
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di Paolo Caliari
FASSA BORTOLO
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CARTA DA PARATI PER CONSOLIDARE
Una speciale soluzione antisismica, brevettata e certificata, è l’originale sistema per la protezione dal ribaltamento e dal collasso di tamponamenti e tramezze, e per evitare lo sfondellamento dei solai in latero cemento. Ed è di veloce applicazione
di Sara Giusti
Una tra le soluzioni più innovative nel panorama dei prodotti per il consolidamento strutturale è MapeWrap EQ System, la carta da parati antisismica brevettata e certificata di Mapei. Il sistema di presidio per la protezione dal ri baltamento e dal collasso delle tramezze e dei tamponamenti e per evitare lo sfondellamento dei solai in latero cemento è brevettato e certificato dalla multinazionale italiana ed è caratterizzato da un minimo spessore e una facile e veloce applicazione. Posto sulle pareti di partizione e di tamponamento non strutturali, MapeWrap EQ System ne evita la disgregazione e il ribaltamento in caso di evento sismico. Applicato invece a sof fitto, all’intradosso dei solai in latro-cemento, diventa un presidio contro lo sfondellamento delle pignatte e il distacco dell’intonaco, evitandone la caduta negli ambienti sottostanti.
DUE PRODOTTI
Il sistema si compone di due prodotti: il tessuto bidirezionale in fibra di vetro pre-apprettato MapeWrap EQ Net e l’adesivo mo nocomponente all’acqua pronto all’uso in dispersione poliuretanica MapeWrap EQ Adhesive. Sottile e leggero il sistema non riduce gli spazi né appesantisce la struttura; è facile da applicare, tagliare e adattare alla conformazione delle pareti e della struttura, senza necessità di tasselli o ancoraggi di altro tipo. MapeWrap EQ System si applica direttamente sull’intonaco, purché solido e compatto, dal quale basta rimuovere la sola pittura. Non arrugginisce e resiste alle aggressioni chimiche, riducendo così anche i costi di manutenzione.
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MAPEI
Telaio modulare strutturato Incisione ergonomica con indicatori di forza Supporti laterali in alluminio Lubrificazione integrata Piani in acciaio molleggiati Incisione assistita (da 0 a 20 mm) Squadretta di riferimento ribaltabile Rotella di incisione a vista “Titanium gold” con guida in acciaio inox Massima precisione 5 modelli: 63 - 75 - 93 - 131 - 161cm Squadra multifunzione montolit.com
bioCasa
COSTRUIRE GREEN
Dall’austerity alla prosperity
Il caso di una abitazione unifamiliare in provincia di Venezia testimonia il possibile passaggio a una edilizia che offra la riduzione quasi a zero dei consumi. Un obiettivo quanto mai attuale visto il ricatto energetico all’Italia messo in atto dalla Russia
In tempi di povertà, nel secolo scorso, il sogno cantato da un’intera generazione era di poter avere mille lire al mese, un sogno che avrebbe permesso di fare molte cose ma soprattutto, come recitava il famoso ritornello, «senza esagerare, sarei certo di trovare tutta la felicità». Qual è la felicità oggi? In tempi di nuovo shock energetico, cin quant’anni dopo quello del 1973, che tutti abbiamo fissato come il periodo di austerity che, noi che eravamo bambini, avevamo battezzato come il periodo delle domeniche a piedi e delle strade
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di Federico Della Puppa
libere dalle auto per pattinare, certamente il sogno di avere molti soldi a disposizione rimane valido. Certo, la ricchezza non dà la felicità, ma certamente aiuta, potremmo aggiungere. Così, la famosa canzone cantata da Gilberto Mazzi nel 1939 citava cosa si sarebbe fatto con quelle famose mille lire al mese, tra le varie cose quella di avere una «casettina in periferia». Dopo quasi un secolo gli italiani quella casettina ce l’hanno quasi tutti, in pratica oltre sette italiani su dieci, una percentuale tra le più alte d’Europa, in una classifica che vede al primo posto la Romania, seguita da Spagna (78%), Grecia (76%), Portogallo (74%) e Italia 73%), mentre paesi come Germania, Francia, Austria, Danimarca sono intorno al 50%.
BENE RIFUGIO
Questa classifica è rappresentativa di un fatto ormai assodato, ov vero che in Paesi con condizioni economiche incerte e difficili il bene rifugio casa è al primo posto e dunque, più che le mille lire al mese, è la casa di proprietà il primo sogno degli italiani, un concetto che sta piano piano cambiando nelle nuove generazioni, ma che è ancora fortemente radicato nell’immaginario collettivo, al punto da rappresentare un elemento culturale del nostro profilo nazionale.
Ma se un tempo si poteva sognare una casa qualunque, anche in peri feria, per essere fedeli alla famosa canzone, oggi in tempi di sviluppo sostenibile, economia circolare e nuova austerity, quale può essere e, aggiungiamo deve essere, il sogno degli italiani? Non una casa tout court, ma una abitazione che consumi poco e che sia bella, confortevole e garantisca benessere, ovvero il massimo comfort al minimo costo. Perché oggi la sfida del costo di gestione di un’abitazione è il vero fattore determinante non solo per le singole famiglie, esposte agli innalzamenti dei prezzi delle risorse energetiche, ma anche per le decisioni politiche sulle azioni da mettere in campo per ridurre il deficit energetico e migliorare il livello dei consumi, eccessivi, delle nostre abitazioni. In prima fila c’è, ovviamente, il binomio forniture-consumo di gas, che la Russia usa come strumento di ritorsione dopo le giuste sanzioni imposte dal mondo per aver avviato la guerra in Ucraina.
CONTENIMENTO DEI COSTI
In questi mesi il Governo uscente è stato alle prese con il varo di misure contenitive dei costi, e così accade anche in altri Paesi eu ropei. E nelle ultime settimane le decisioni vanno verso una nuova e necessaria, in questa emergenza, politica di austerity. Il problema
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Immagine del fronte della casa. Nella pagina a fianco, il retro della casa dove si può osservare il sistema del tetto ventilato in legno
non è tanto nella riduzione di 1 grado e nella soglia dei 19 gradi, che dovremmo impostare ai nostri impianti di riscaldamento que sto inverno, ma nel fatto che queste manovre legislative si rendono necessarie perché il nostro patrimonio abitativo energeticamente è un colabrodo. I bonus energetici e il superbonus stanno dando una mano a migliorare la situazione, ma per ora possiamo dire che non abbiamo neppure raggiunto il 2% del nostro obiettivo. Le abitazioni in classe A, infatti, sono ancora molto poche, anche se il superbo nus in un anno ha permesso di intervenire sull’1% del patrimonio abitato. Ma manca tutto il resto. Ecco, dunque, che in tempi critici emerge tutta la debolezza della nostra forza, l’essere proprietari di case vecchie ed energivore. Certo, le nuove certificazioni energetiche degli ultimi anni mostrano un miglioramento della situazione, ma siamo ancora lontani, molto lontani dagli obiettivi che il nostro paese e tutta l’Unione europea si sono dati entro il 2035.
CASA PASSIVA
Che fare, dunque? Come sempre la risposta è semplice. Copiare, prendere spunto dalle buone pratiche e utilizzare tutti gli strumenti fiscali e agevolativi, oltre alle conoscenze tecnologiche e progettuali, che consentono di costruire oggi abitazioni non solo a consumo zero (case passive), ma addirittura produttrici di energia oltre al proprio fabbisogno, ovvero case attive. Si può fare? La risposta è assoluta mente positiva e ci sono casi che val la pena di raccontare perché
non solo certificano che appunto «si può fare!», ma che si può anche impostare una politica che mette non solo il consumo energetico e il comfort al centro dell’attenzione, ma anche il recupero e il riuso come fattori strategici di una vera politica di economia circolare per le costruzioni. Come nel caso di una nuova abitazione realizzata nell’hinterland veneziano, per la precisione a Spinea, voluta da un giornalista molto attento ai temi ambientali, Giorgio Malavasi, e da sua moglie Daniela, realizzata grazie a una progettazione attenta, non solo della casa in sé, ma di tutto il processo realizzativo, dall’ar chitetto Denise Tegon, consulente esperto CasaClima. In questo progetto, numero 39 in Italia tra le certificazioni oro di CasaClima, ha giocato un ruolo strategico la lunga esperienza di Tegon sui temi della sostenibilità in edilizia, maturata da circa vent’anni come pro gettista di edifici residenziali a basso consumo, poi concretizzatasi nel 2013 con il raggiungimento del titolo di Passivhaus Planer e negli ultimi anni come esperto CasaClima Oro.
I PASSI DEL PROGETTO
L’idea di fondo del progetto, che ha avuto un iter molto veloce in fase di realizzazione, ma che ha inizialmente preso forma nel 2017 in una serie di incontri e riflessioni tra Malavasi e Tegon, era trovare un edificio da ristrutturare e rendere ecologicamente sostenibile in tutte le sue fasi, da quelle di cantiere a quelle costruttive, fino a quelle relative alla gestione dell’immobile. Il proprietario aveva già realizzato, nelle sue precedenti abitazioni, sistemi di produzione energetica da fonti sostenibili, ma la sua vera sfida era poter costruire e abitare un edificio interamente autosufficiente. Il punto di partenza è stato individuare l’edificio adatto, cercato e poi trovato in una ampia porzione di vecchie case coloniche a schiera, abitazioni realizzate in economia, tipicamente senza fondamenta e con sistemi costruttivi ormai obsoleti, impianti scarsamente efficienti e strutture portanti sismicamente non adeguate. La storicità dell’edificio, non vincola to, ha tuttavia attivato una serie di riflessioni su come intervenire con il progetto di casa attiva. La scelta è stata quella di optare per una totale demolizione e ricostruzione, che come noto si configura come ristrutturazione, beneficiando degli incentivi fiscali sia sulla parte strutturale, antisismica, che in quella energetica, ecobonus, consentendo di ridurre drasticamente i costi di intervento grazie alle defiscalizzazioni.
RECUPERO
Il punto di partenza dell’intervento è avvenuto prima della demoli zione, con il recupero di tutti i materiali recuperabili dalla vecchia costruzione. In piena economia, Malavasi ha personalmente recu perato e trattato mediante idropulitrice, circa 6 mila mattoni pieni, 3.800 tavelle e 3.300 coppi, oltre a tutte le travature e i morali in legno. L’opera di recupero e pulizia ha consentito di riutilizzare quasi tutti i materiali di costruzione con i quali era stata edificata la vecchia casa, in funzione estetica e strutturale. Molti mattoni sono poi stati utilizzati internamente all’abitazione per edificare muri interni e molte parti in legno sono state riutilizzate, dopo adeguato trattamento con spazzolatura e verniciatura, per rivesti menti interni ed esterni.
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Dettaglio del sistemi di infissi ad alte prestazioni
Dettaglio del tetto e dell'impianti fotovoltaico da 10 Kwh.
Sotto, interno della casa, con il grande muro interno realizzato con i mattoni originali recuperati
PARETI IN XLAM
La struttura costruttiva è stata eseguita mediante posa di una platea di fondazione in cemento armato completamente isolata dal terreno circostante sulla quale sono poi state posate le pareti portanti in Xlam, realizzando poi sulle facciate esterne un sistema a cappotto con rive stimento di 24 centimetri e, in alcune parti della casa, in particolare nella zona bagni, ampliato a 44 centimetri. Il tetto, ventilato, è stato realizzato mediante recupero totale dei coppi preesistenti, con sistema alla piemontese, e sul tetto, integrato a livello dei coppi, è stato realizzato un impianto fotovoltaico di 10,2 Kwh di potenza. L’impianto, collegato a pompa di calore e con sistemi di ventilazione meccanica controllata, alimenta energeticamente la casa sia dal punto di vista del riscaldamento e raffrescamento, sia per l’energia di consumo per il funzionamento degli impianti luce, di alimentazione degli elettrodomestici e del piano cottura. Inoltre, l’impianto è collegato a un sistema di batteria di accu mulo di potenza pari a 16 Kwh, il che permette di alimentare anche la ricarica dei veicoli elettrici, in particolare un’auto ibrida. In sostanza, l’abitazione risulta dipendente solo dal collegamento alla rete elettrica
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bioCasa
La casa illuminata di sera grazie alle batterie ad accumulo caricate dai pannelli fotovoltaici
e non a quella del gas, dunque abbattendo una delle fonti energetiche non rinnovabili utilizzate normalmente per la gestione energetica delle nostre abitazioni. Inoltre, un altro passo importante, in termini di cir colarità riguarda la realizzazione di un sistema di decantazione delle acque bianche e nere, con vasche strutturate in modo da alimentare una vasca finale di fitodepurazione, di circa 25 metri quadrati, profonda un metro, nella quale la piantumazione di canne e iris consente di non collegarsi alla rete fognaria, peraltro non presente in zona, con ulteriore risparmio sui costi di gestione. Complessivamente, l’intervento ha avuto un costo medio di 2.500 euro al metro quadrato, con un tempo di rientro dell’investimento, calcolato in termini di benefici fiscali e risparmio in bolletta, di sette anni.
SI PUÒ FARE
Che cosa imparare da questo caso, uno dei tanti che stanno iniziando a superare la soglia della buona pratica e piano piano si stanno affer mando come le punte di diamante di un nuovo modo di pensare e progettare sostenibile? Il primo elemento di riflessione è il pensare, prima ancora di progettare. L’esempio di casa Malavasi evidenzia una riflessione profonda di un cittadino rispetto al vivere sostenibile, non solo in termini economici, ma soprattutto ecologici, un cliente che ha poi trovato nel progettista, in questo caso Denise Tegon, ormai molto affermata in questo settore, un interlocutore in grado di comprendere le aspettative del cliente, trovare le soluzioni e soprattutto metterle in
opera, attraverso una progettazione che ha coinvolto nelle fasi rea lizzative una filiera articolata di imprese di produzione di materiali e di artigiani in grado di condividere il progetto, lavorando in qualità. Prova ne è il tempo di realizzazione dell’intervento, che dal momento della demolizione a quello dell’ingresso nella nuova abitazione, con conseguente inaugurazione alla quale hanno partecipato tutte le maestranze coinvolte, ha impiegato complessivamente solo cinque mesi. Oggi, dopo 14 mesi di vita all’interno della nuova casa, dopo un inverno e una estate, il bilancio economico di Malavasi racconta di una casa che ha risparmiato oltre 5,6 tonnellate di Co2, equivalenti ad aver piantato 167 alberi, e che energeticamente cosa circa 50 cen tesimi al giorno. Altro che austerity: questa è la nuova politica della prosperity! I 50 centesimi al giorno equivalgono a 3,5 euro a settimana, 14 euro al mese e circa 168 euro all’anno, costi dovuti al differenziale tra energia prodotta, consumata direttamente, immessa in rete o consumata mediante allaccio alla rete nazionale. Ma, a ben vedere, il maggior consumo di energia lo assorbe il caricamento della macchina ibrida, che porta a dire a Malavasi che se dovesse rifare il progetto l’unica cosa che migliorerebbe sarebbe l’impianto fotovoltaico, che realizzerebbe doppio rispetto a quello attuale, ovvero 20 Kwh invece di 10, raggiungendo così la totale e piena autosufficienza energetica. In tempi di austerity un modello sul quale non solo riflettere, ma da copiare e promuovere per un nuovo e più solido modello di prosperity energetica ed ecosostenibile a livello nzaionale.
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Edilizia sostenibile La casa che produce energia
Sono passati esattamente vent’anni dalla prima direttiva europea sull’efficien za energetica degli edifici (la direttiva 2002/91/EC è del 16 dicembre 2022) e molta energia, verrebbe da dire, è stata consumata da allora. L’Unione Europea ha spinto sempre più sulla riduzione del consumo energetico del patrimonio costruito, attraverso una serie di regolamentazioni e pacchetti normativi che possiamo sintetizzare nella cronologia seguente:
• Direttiva 2002/91/CE – la prima Ener gy Performance of Buildings Directive (Epbd)
• Direttiva 2010/31/UE – la cosiddetta Epbd Recast, dove l’approccio energeti co era inquadrato e pianificato per tutti gli Stati membri, con l’introduzione a regime di edifici ad altissima prestazione energetica, cioè con fabbisogno energeti co molto basso o quasi nullo e coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili
• Direttiva 2012/27/UE – che imponeva agli Stati membri di definire obiettivi nazionali indicativi in materia di effi cienza energetica
• Direttiva 2018/844/UE – che ulterior mente promuoveva il miglioramento del le prestazioni energetiche degli edifici, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, e dell’efficacia sotto il profilo dei costi Il 15 dicembre 2021 la Commissione Eu ropea ha adottato un’importante revisione della Epbd, nell’ambito del pacchetto Fit for 55. Quest’ultimo consiste in diverse pro poste legislative per raggiungere il nuovo
obiettivo dell’Ue di una riduzione minima del 55% delle emissioni di gas a effetto serra (Ghg) entro il 2030 rispetto al 1990, quale parte fondamentale del Green Deal euro peo, che punta a fare dell’Europa il primo continente a emissioni zero entro il 2050.
EDIFICI NZEB
Resta il fatto che a partire dal 2021 tutti i nuovi edifici devono essere edifici a energia quasi zero (nZeb sta per nearly Zero Ener gy Building), dal 2019 per quelli pubblici. Inoltre, in caso di vendita o locazione di un immobile è necessario rilasciare attestati di certificazione energetica e predisporre schemi di controllo degli impianti di riscal damento e condizionamento. La rinnovata Epbd si allinea con l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra, introducendo questa volta l’obbligo di realizzare nuovi edifici ad emissioni zero a partire dal 2028 (pubblici), e dal 2030 (privati).
Come si vede, l’Unione Europea, pur con tutte le difficoltà rappresentate dalla crisi energetica globale esplosa nell’ultimo anno, procede si stematicamente lungo un percorso progressivo, che passa attraverso l’approvazione di direttive via via più stringenti e la loro conseguente applicazione a livello nazionale.
Se il percorso Ue è lineare, quello proposto dai protocolli dell’International Living Future Institute, che Lfe promuove in Europa, è come al solito più radicale e urgente. La considera zione di partenza è semplice: l’attuale livello di emissioni globale richiede azioni immediate e, per quanto riguarda l’ambiente costruito, la realizzazione a regime e senza indugi di edifici
a zero emissioni. Per farlo, le strategie proget tuali esistono, le tecnologie sono disponibili sul mercato, per cui non vi è motivo per ritardare un approccio non più procrastinabile.
NON SOLO RIDUZIONE
Gli edifici consumano oltre il 36% dell’energia utilizzata a livello globale, la maggior parte prodotta tramite combustibili fossili. Ciò de termina che il settore edile rappresenti circa il 39% delle emissioni complessive di gas serra che, a loro volta, hanno causato un allarmante aumento delle temperature globali.
Dove le direttive Ue parlano di edifici a ener gia quasi zero, la certificazione Zero Energy dell’International Living Future Institute (Ilfi), nata nella sua prima versione nel 2013 e rivista integralmente nel 2018, prefigura
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Zero Energy certification (International Living Future Institute)
invece edifici definitivamente a bilancio ener getico nullo o addirittura positivo, in sostanza colmando quel piccolo scostamento che la normativa europea ancora prevede. Questa certificazione è l’unico standard glo bale, verificato da terza parte, che premia progetti di edifici realizzati con alte pre stazioni energetiche, interamente coperte da energia rinnovabile prodotta sul posto, e senza combustione di fonti fossili. Il tutto misurato, come usuale per i protocolli Ilfi, lungo un periodo di monitoraggio di alme no dodici mesi dall’inizio dell’occupazione dell’edificio.
ESEMPIO IN TRENTINO
Dove sono e quanti sono gli edifici Zero Energy? Contiamo al momento più di 200 progetti Ze registrati nel mondo, dei quali un’ottantina certi ficati, con il primo edificio certificato in Europa, Casa Sn, proprio in Italia, in Trentino-Alto Adi ge, a pochi chilometri dal Lago di Garda, che si contraddistingue appunto per produrre da fonti rinnovabili più energia di quella che consuma. Qualche indicazione tecnica. La progettazione ha favorito il raffrescamento e la ventilazione naturali nella zona giorno, mentre le sporgen
ze del tetto consentono un ombreggiamento naturale. L’estrazione della ventilazione mec canica è provvista di recupero di calore. L’illu minazione è controllata manualmente, le luci esterne sono dotate di sensori di movimento. Un quadro di controllo consente di monitorare le prestazioni. Il riscaldamento degli ambienti è realizzato mediante pannelli a pavimento. L’impianto di ventilazione e produzione ac qua calda è al 100% elettrico ed è costituito da una pompa di calore aria/acqua supportata da pannelli solari termici, e collegata a un pozzo d’acqua utilizzato come accumulo di energia termica sensibile. Tutta l’energia elettrica neces saria è generata in loco con pannelli fotovoltaici. Il progetto rende omaggio anche alle tradizioni vernacolari locali, con l’installazione di un ca minetto, generalmente utilizzato in questa zona montana per motivi ornamentali (un’eccezione al divieto di combustione consentita dai proto colli Ilfi per motivi di tradizione locale). Al ter mine del primo anno di monitoraggio richiesto
per la certificazione, questa villa aveva prodotto (da fonti rinnovabili) il 17% di energia in più di quella consumata, in assenza di bollette dei consumi, se si eccettuano quelle elettriche deri vanti dal necessario scambio sul posto previsto dalla regolamentazione nazionale. Non solo zero quindi, ma a energia positiva, così come positivo è il ritorno economico. Per maggiori informazioni: info@livingfuture.eu
di Carlo Battisti Laurea in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano ed esperienza di circa vent’anni in imprese di costruzioni. Master di secondo livello in Gestione aziendale e sviluppo organizzativo presso Mip, Business School del Politecnico di Milano. Professionista accreditato Leed e Well, Project manager certificato Ipma. Professionista accreditato Living Future, Reset e Gbc Italia. Usgbc Faculty e Well Faculty. Dal 2019 è presidente di Living Future Europe. www.living-future.eu
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Casa SN (Carlo Battisti)
MATTER, LO STANDARD CHE UNISCE LA DOMOTICA
Lo avevamo già anticipato (YouTrade marzo), ma ora è realtà: con Matter si apre una nuova era nell’automazione domestica e tutti, dall’utente al rivenditore, ne trarranno grande vantaggio. Matter è uno standard, un sistema di riferimento. Ed è anche quello che mancava per far decollare il mercato della home automation che, nonostante questo, è in crescita da anni. Ora, comunque, si fa sul serio e i produttori potranno avere dei punti fermi, uno standard a cui fare riferimento. Sono ancora di più i vantaggi per consumatori: ora potranno acquistare nuovi dispositivi serenamente, senza paura che il dispositivo non sia compatibile con il resto del sistema domotico. Unica accortezza: accertarsi che sulla confezione o sul dispositivo stesso compaia il logo di Matter. Le principali aziende che fanno parte della Csa (Connectivity Standards Allian ce) hanno già anticipato ambiziosi programmi di sviluppo. Apple, un’azienda che non ama sperimentare qualcosa che non sia ben solido e testato, è pienamente coinvolta. Ma il sistema Matter non è legato a una singola tecnologia hardwa re: è piuttosto un linguaggio utilizzato per far dialogare dispositivi diversi tra loro. L'obiettivo è rendere una casa compatibile a prodotti diversi e, soprattutto, più semplice da interfacciare con i dispositivi, siano questi i controller per le luci piuttosto che il sistema di allarme. Sarà un po’ come infila re una spina in una presa di cor rente: nessuno si preoccupa se la lampadina è compatibile. Membri dell’Alleanza di Matter sono tutti i big: oltre ad Apple, ci sono Google, Amazon, Samsung. Ora, per esempio, Apple potrà integrare Matter nel suo HomeKit. E, di fatto, il nuovo sistema operativo per iPhone, iOS 16, integra già le basi per Matter. L’obiettivo di rendere l’Internet delle cose (Iot) più semplice, sicura e valida, in dipendentemente da chi siamo e da dove viviamo, sarà un beneficio anche per le aziende più piccole, che non rischieranno di essere di fatto escluse dal processo di automazione domestica: basterà far testare i propri prodotti ai laboratori autorizzati per entrare a pari merito in un grande mercato. Matter si basa su una combinazione di wi-fi, Bluetooth e Thread, tre ambienti utilizzati per scambiare dati senza bisogno di cavi. Il sistema permette di gestire dispositivi diversi da un’unica app e anche di far dialogare fra loro i prodotti domotici nella stessa lingua. E per chi ha già installato il proprio sistema do motico? Dipende. In molti casi dovrebbe essere possibile aggiornare il firmware (il software che dialoga con il chip) al nuovo sistema Matter. Sempre che il produttore lo consenta, naturalmente.
Novembre 2022
di Giuseppe Rossi
HOME AUTOMATION
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PIÙ AUTOMAZIONE PER I DISABILI
Dalle associazioni che si occupano di persone con gravi malattie degenerative arriva la richiesta di una maggiore applicazione della tecnologia in ambito domestico. E un’indagine mette in luce anche la scarsa informazione
di Stefano Lavori
Se la casa smart è generalmente vissuta come una comodità aggiuntiva, oltre che un modo per risparmiare energia, per qualcuno la home automation vale molto di più. Chi ha una disabilità, infatti, può trovare nella tecnologia non solo un piccolo aiuto, ma una grande risorsa. Lo testimonia l’indagine condotta dal team multidisciplinare di NeMo Lab e del Centro
Clinico NeMo su un campione di 46 intervistati adulti, di cui 23 persone con atrofia muscolare spinale (Sma), sclerosi laterale amiotrofica (Sla), distrofie muscolari e 23 rispettivi caregiver. Dalle interviste risulta che oltre la metà degli intervistati non è soddisfatto delle infor mazioni ricevute sulle tecnologie utili ad aumentare la propria autonomia. Sette intervistati su dieci non sono a conoscenza che alcune di queste soluzioni siano a carico del Servizio sanitario nazionale, a fronte di una grande fiducia nelle tecnologie di controllo ambientale e del desiderio di utilizzarle di più.
LETTERA APERTA
Da questa premessa è nato il progetto Abitiamo nuovi spazi di libertà, promosso da Biogen e dai Centri Clinici NeMo, con il patrocinio di una serie di associazioni che si occupano di persone con disabilità. La presentazione dell’indagine è stata anche l’occasione per presentare un documento, una lettera aperta alle istituzioni firmata dalle associazioni delle persone con malattie neuromu scolari Aisla, Famiglie Sma e Uildm, con un appello per favorire informazione ed equità di accesso alle tecnologie di controllo ambientale, nell’ambito della realizzazione del Progetto personalizzato e di vita indipendente. Più che presentare soluzioni, insomma, l’indagine è servita a mettere a fuoco una serie di richieste e di necessità a cui la tecnologia è chiamata a dare una risposta. E, anche se può sembrare un po’ arido, non è sbagliato chiamarla nicchia di mercato.
LA RICHIESTA
«Chi vive una patologia neuromuscolare fa i conti ogni giorno con il limite fisico e con la necessità di essere supportato anche nei più piccoli gesti quotidiani. In questo senso, la tecnologia rappresenta uno strumento fondamentale al servizio della ricerca del percorso di autonomia personale e del desiderio di vivere una vita piena, a prescindere dalla malattia», spiega Alberto Fon tana, presidente dei Centri Clinici NeMo. «Ecco perché dobbiamo continuare a lavorare per creare le condizioni che modifichino gli ambienti di vita, per costruire una nuova immagine di società, nella quale le specificità di ciascuno diventino valore per tutti».
Novembre 2022
digital house Tech & salute
2000 imprese dell’edilizia ai raggi
X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2021, contiene i dati di 1.948 imprese, per un totale di quasi 76 miliardi di euro di ricavi da vendite e prestazioni. Comprende l’analisi delle aziende di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
I BILANCI DELLE COSTRUZIONI
Comfort e risparmio Conformità ai requisiti [ I B ILANCI DELLE COSTRUZIONI ] SUPPLEMENTO A YOUTRADE N.125 L’ANALISI DEI CONTI DI 2.000 AZIENDE LE IMPRESE CHE VINCONO NELL’ANNO DEL VIRUS La grande sfida CLASSIFICHE 2021 Sostenibilità e redditività per l'edilizia Geoplast GeoplastGlobal.com 866 distributori 130 imprese costruzioni 667 produttori 191 società di progettazione 86 gestione immobiliari 8 gdo/gds Poste Italiane SpA –Sped. In a.p. D.L. 353/2003 conv. In L. 46/2004, art. 1, c. 1 –DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl –Viale Monte Ceneri 60 –20155 Milano [ I B ILANCI DELLE COSTRUZIONI ] 2021
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E-COMMERCE,
AUMENTANO LE TRUFFE AI VENDITORI
Aumenta l’utilizzo dell’e-commerce ma, ahinoi, crescono ache le truffe. L’allarme lo ha lanciato Juniper Research, società di analisi del merca to hi-tech. Secondo una ricerca, il danno per i venditori online provocato dalle truffe si avvi cinerà presto a 50 miliardi di dollari. Già nel 2023, sostiene Juniper Research, il costo delle frodi di e-commerce per i venditori online su pererà i 48 miliardi di dollari a livello globale. Cioè quasi il 20% in più rispetto ai 41 miliardi di dollari stimati per il 2022. Uno dei motivi dell’aumento delle truffe riguarda il crescente utilizzo di metodi di pagamento alternativi, co me i portafogli digitali e Bnpl (Buy-Now-PayLater), che stanno creando nuovi rischi di frode. Più in generale, le frodi riguardano vendite di beni digitali, beni fisici, operazioni di trasferi mento di denaro e bancarie, nonché le preno tazioni di biglietti aerei. Gli attacchi fraudolenti possono includere phishing, compromissioni email aziendali e iniziative di social engineering. Come si può difendere un venditore? Con piat
HIGH TECH
taforme che forniscano un sistema di punteggio di rischiosità basato sull’intelligenza artificiale e indipendente dal metodo di pagamento, in modo ad adattarsi al meglio alle mutevoli con dizioni del mercato.
AMAZON AUMENTA LE RETRIBUZIONI
Uno dei punti di forza di Amazon è la sua so lidità, che consente una politica del lavoro im pegnativa. Il gruppo in Italia ha annunciato un aumento della retribuzione d’ingresso per i pro pri dipendenti della logistica. Lo stipendio sale a 1.713 euro lordi al mese, con un incremento del 2% rispetto a quello del 2021 e del 19% rispetto a quello del 2018, superando dell’8% quanto previsto dal quinto livello del Contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spe dizioni. Inoltre, i dipendenti con un contratto a tempo pieno, part-time o stagionale, riceve ranno un bonus aggiuntivo di 500 euro netti e, a partire da gennaio 2023, il valore giornaliero dei buoni pasto salirà da 5 a 7 euro.
LO SHOPPING ONLINE NON SI È FERMATO
Anche nella fase post covid l’utilizzo dell’ecommerce non si ferma. Nel 2022, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, lo shopping in rete di prodotto continua la corsa, anche se con un ritmo relativamente più con tenuto (+8%) rispetto a quanto visto nel 2021 (+18% sul 2020). Ora in Italia l’acquisto di prodotti online equivale a un business di 33,2 miliardi. Grande ripresa per gli acquisti onli
ne di servizi, (+59%), che raggiungono quo ta 14,9 miliardi di euro: un dato che si spiega con il ritorno della possibilità di viaggiare do po l’epoca della pandemia. «Negli ultimi anni, e in particolare durante la pandemia, l’online ha svolto un ruolo trainante per la crescita e l’innovazione del retail, anche fisico. Nel 2022 invece anche l’e-commerce, soprattutto di pro dotto, sta attraversando un momento di incer tezza a livello internazionale, dovuto in primis alle conseguenze economiche delle tensioni socio-politiche», sintetizza Alessandro Pere go, responsabile scientifico degli Osservatori Digital innovation del Politecnico di Milano.I display 8K?Consumano troppoNon sempre le innovazioni tecnologiche sono in linea con i tempi. Chi è un appassionato di iper risoluzio ne degli schermi, sappia che la Commissione europea aggiornerà la scala Eei (Energy Effi cience Index, indice di efficienza energetica) per i televisori nel marzo 2023, a due anni di distanza da quella attuale, che risale a marzo 2021. Ma la prossima versione potrebbe risul tare incompatibile con i nuovi display 8K, già in vendita (anche se a prezzi salati). L’Unione Europea, infatti, è preoccupata dal consumo di energia richiesta dai dispositivi, che consuma no il doppio di quelli oggi diffusi a 4K. E con le nuove specifiche richieste, già un display 4K potrebbe essere al limite della norma.
YOU TRADE Novembre 2022
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