DALLA VOSTRA FARMACIA

Care lettrici, cari lettori
La vita è cambiamento. Perciò cambia costantemente anche il nostro rapporto con il lavoro. Fino a pochi anni fa, si attribuiva grande importanza a un sano equilibrio tra lavoro e tempo libero (work-life-balance). Oggi questo termine lascia il posto a un nuovo approccio chiamato work-life-blending. A pagina 31 vi spieghiamo in cosa consiste concretamente e quali sono i suoi bene�ci sul nostro benessere. Anche il metabolismo muta nel corso della vita. Un buon metabolismo è fondamentale per la salute, poiché supporta molte funzioni vitali. La nostra rubrica «Temi in evidenza» illustra le diverse fasi della vita in cui vari fattori in�uenzano il metabolismo e il modo in cui può essere sostenuto.
L’arrampicata genera cambiamenti positivi sulla mente e sul corpo: è divertente e stimola diverse capacità quali forza, resistenza, abilità, coordinazione e determinazione. Questa disciplina sportiva in mezzo alla natura – o in una palestra di arrampicata – è adatta anche ai bambini. Scoprite tra le pagine di questo numero della rivista come si presenta una perfetta giornata di arrampicata.
Cambiare signi�ca anche lasciare andare: il «lutto bianco» è il congedo progressivo da una persona cara. Un’esperienza particolarmente dolorosa vissuta dai familiari di una persona a�etta da demenza. Leggete a pagina 28 cosa signi�ca elaborare il lutto di una persona ancora in vita. In questo numero vi proponiamo anche diversi altri articoli di grande interesse e che vi apriranno nuovi orizzonti. Non ci resta che augurarvi buona lettura.
Ci vediamo in farmacia
La vostra farmacista, il vostro farmacista
PROSSIMA EDIZIONE: DICEMBRE 2024. Editore e inserzioni: Winconcept SA, Untermattweg 8, Casella postale, 3001 Berna, telefono. 058 852 82 00, contact@winconcept.ch; Direzione del progetto, coordinazione e design: STO Pharmawerbung AG, Gallusstrasse 33a, 9501 Wil; Caporedattrice: STO Pharmawerbung AG, 9501 Wil; Foto: GettyImages; Stampa: Stämp�i AG, Berna; Cambiamento d’indirizzo: vi preghiamo di rivolgervi alla vostra farmacia Feelgood’s. Ulteriori argomenti e rivista attuale anche su: www.feelgoods-farmacie.ch. Link e raccomandazioni: in chiusura di redazione vengono veri�cati tutti i riferimenti a o�erte di terzi, quali link, app o consigli di lettura riportati nella rivista. Con riserva di eventuali successive modi�che di contenuti, disponibilità e prezzi. Non garantiamo la correttezza dei dati.
Stampato myclimate.org/01-24-692369
Microcentrali energetiche
Attivi & dinamici
Puntare in alto
Consigli & astuzie
35 Da e per la Svizzera Un bagliore mistico 4
Lo sapevate?
La milza, questa sconosciuta …
Temi in evidenza
Come cambia il metabolismo
La farmacia consiglia
Eccipienti: gli eroi invisibili
21 Novità & raccomandazioni
22 Nuove prospettive Vivere con l’autismo
25 Gioco-concorso Cruciverba
28 Vita quotidiana Demenza e congedo in vita
31 Benessere
Un modello di lavoro che fa carriera
BUONO A SAPERSI
Zinco: nel corpo di un adulto sono presenti circa due grammi di zinco: due terzi sono immagazzinati nelle ossa, nella pelle e nei capelli. Se l’apporto è insufficiente, l’organismo può difficilmente mobilitare lo zinco da queste riserve. È presente in: semi di girasole, arrosto di manzo, Emmental, lenticchie, fiocchi d’avena.
Selenio: il contenuto di selenio degli alimenti dipende in larga misura dal tenore di selenio del suolo e del foraggio. I suoli svizzeri sono poveri di selenio. Di conseguenza lo sono anche gli alimenti di origine vegetale quali i cereali coltivati in Svizzera. È presente in: noci del Brasile, sesamo, pesce persico, uova, fegato
Ferro: il corpo di un adulto contiene da due a quattro grammi di ferro. È presente in due forme: il ferro contenuto nella carne e nel pesce viene assimilato meglio dall’organismo rispetto a quello proveniente da frutta e verdura. È presente in: crusca di frumento, fegato, lenticchie, cioccolato fondente
Il corpo necessita soltanto di piccolissime quantità di zinco, ferro e selenio per poter vivere; oligoelementi tuttavia essenziali per molte funzioni. Una loro carenza va perciò compensata.
Vengono definiti oligoelementi tutti i minerali di cui il corpo ha bisogno solo in piccole quantità, ossia pochi microgrammi o milligrammi al giorno. Tuttavia, sono essenziali per lo sviluppo umano. Tra gli oligoelementi più importanti troviamo zinco, ferro e selenio, presenti in alimenti di origine vegetale e animale. L’organismo non è in grado di produrre oligoelementi, perciò bisogna assumerli attraverso l’alimentazione.
I MINERALI E LA LORO FUNZIONE
I minerali non forniscono energia, ma svolgono compiti importanti per l’organismo: il calcio, ad esempio, è fondamentale per la formazione delle ossa e ha un ruolo importante nella trasmissione degli impulsi nervosi. Magnesio e calcio aiutano anche a controllare il metabolismo. Per mantenersi in salute, un corpo ha bisogno di un apporto sufficiente di minerali. Il termine «sufficiente» per una persona sana varia a seconda della sostanza minerale.
OLIGOELEMENTI IMPORTANTI
Lo zinco è vitale per il sistema immunitario, poiché attiva le cellule sanguigne responsabili delle difese dell’organismo. Circa 300 enzimi nel corpo richiedono questo minerale per poter svolgere i processi metabolici. Lo zinco influisce anche sul gusto e sull’olfatto, mentre pelle e capelli ne hanno bisogno per poter crescere. È un oligoelemento essenziale per la fertilità dell’uomo e allevia le reazioni allergiche. Una carenza di zinco può aumentare il rischio di infezioni, rallentare la guarigione delle ferite, causare infiammazioni cutanee o la caduta dei capelli. Altrettanto importante per l’organismo è il ferro, un oligoelemento necessario per il trasporto dell’ossigeno nel sangue, la formazione del sangue e il metabolismo energetico. È relativamente recente la consapevolezza che bambini e adolescenti necessitano di un apporto sufficiente di ferro per uno sviluppo ottimale del cervello. Le donne devono spesso lottare tutta la vita con la carenza di ferro, causata soprattutto dalle perdite di sangue durante il ciclo. L’anemia si manifesta con sintomi quali stanchezza, pallore ed evidente calo delle prestazioni.
Il selenio è un importante protettore delle cellule. Con altri cosiddetti antiossidanti, protegge le cellule dai danni causati dai radicali liberi. Il metabolismo cellulare ha bisogno del selenio così come alcuni enzimi che partecipano alla produzione degli ormoni tiroidei. Una carenza di selenio provoca spesso stanchezza, scarsa efficienza, stati depressivi e una maggiore suscettibilità alle infezioni.
Anche se l’organismo umano ha bisogno di questi oligoelementi solo in quantità minime, un apporto insufficiente per un periodo prolungato può ripercuotersi negativamente sulla salute. Il modo migliore per identificare un’eventuale carenza è effettuare un esame del sangue. La farmacia di fiducia saprà consigliare i preparati più adatti per risolvere il problema e proporre utili misure preventive per sostenere il bilancio nutritivo anche senza una diagnosi di carenza.
Claudia Füssler
VALORI DI RIFERIMENTO PER L’ASSUNZIONE QUOTIDIANA DI NUTRIENTI
Uomini da 18 a 65 anni Donne da 18 a 65 anni
Ferro 11 milligrammi16 milligrammi
Zinco da 9,4 a 16,3 milligrammi da 7,5 a 12,7 milligrammi
Selenio 70 microgrammi70 microgrammi
Fonte: Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) 2022
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TUTTO QUELLO CHE OCCORRE PER UNA GITA CON ARRAMPICATA
Per arrampicare con i bambini sono necessari momenti variati e pause. Oltre all’attrezzatura, i seguenti ausili contribuiscono alla riuscita di una giornata di arrampicata:
• pronto soccorso di emergenza (in farmacia trovate utili consigli o kit pronti all’uso)
• cibo e bevande a sufficienza, compreso qualche dolciume
• protezione solare, repellente per gli insetti, pinzetta per le zecche
• coperta da picnic
• abiti caldi per cambiarsi
• coltellino tascabile
• guida naturalistica per individuare piante e animali
• eventualmente una lente d’ingrandimento e un contenitore per catturare e osservare gli insetti
• matite, carta o colori all’acqua per dipingere le pietre
• carte da gioco tipo «UNO»
L’arrampicata è divertente, stimola la forza, la resistenza, l’agilità, la coordinazione e la determinazione. Un’attività in mezzo alla natura e sulle rocce –o nella palestra di arrampicata – indicata anche per i bambini, che consente di vivere un’esperienza di grande valore in condivisione con la famiglia.
Arrampicarsi nelle sue diverse forme diverte molti bambini, li mette alla prova fisicamente, psicologicamente e socialmente e li aiuta a crescere. Vengono stimolate resistenza, forza, abilità e determinazione e i giovani scalatori acquisiscono un senso di responsabilità in quanto imparano a confidare negli altri. Scoprono inoltre che cosa sono in grado di fare nelle situazioni più estreme e sviluppano una migliore consapevolezza del loro corpo.
ARRAMPICATA CLASSICA
Fondamentalmente si distinguono due tipi di arrampicata, entrambi adatti ai bambini. L’arrampicata su roccia o arrampicata sportiva, viene praticata generalmente – nel caso dei bambini sempre – con un equipaggiamento di sicurezza. Questo significa una certa spesa in termini di materiale, comprensivo di funi, imbracatura, moschettoni, nonché le giuste conoscenze per utilizzarlo correttamente. Se i genitori
I bambini possono iniziare ad arrampicare a PARTIRE
hanno una buona esperienza di montagna e di arrampicata, possono trasmetterla direttamente ai figli. Altrimenti gli aspiranti arrampicatori dovrebbero essere istruiti da una persona esperta. Diverse società sportive e palestre di arrampicata offrono corsi adatti ad ogni età.
BOULDERING, L’ARRAMPICATA DI TENDENZA
Il bouldering, sport di tendenza degli ultimi decenni, vanta un orientamento lievemente diverso. In linea di massima, i movimenti, ossia l’arrampicata vera e propria, sono gli stessi. Tuttavia il bouldering si distingue dall’arrampicata classica per l’altezza e
l’assenza di attrezzatura. In genere ci si arrampica ad un’altezza cosiddetta di salto, ossia fino a un massimo di 4,5 metri. In palestra, il pavimento è ricoperto da tappeti morbidi; all’aperto, si portano con sé materassi portatili, detti crash pad, su cui lasciarsi cadere. L’altezza limitata di arrampicata è dovuta al fatto che il bouldering è nato su singoli massi isolati (boulders in inglese) e non la classica parete alta tipica dell’arrampicata.
Un altro tipo di arrampicata che può essere praticato anche con i bambini è la via ferrata. Si tratta di percorsi in montagna attrezzati con funi metalliche permanenti, scale, punti di appoggio e appigli. È richiesta una certa esperienza di arrampicata e la capacità di mettersi in sicurezza. Quando si arrampica con i bambini, è importante familiarizzare con il percorso. Di solito è richiesta una determinata altezza minima, poiché le prese e gli appigli possono essere troppo distanti tra loro e i più piccoli rischiano di affaticarsi troppo.
FORZA, AFFRONTATE LA PARETE!
A partire dai quattro anni circa, i bambini possono iniziare ad arrampicare. Idealmente conviene che facciano le prime esperienze in una palestra di arrampicata o di bouldering dove nell’ambito di tre o quattro allenamenti possono capire se questo tipo di attività è di loro gradimento. L’attrezzatura può essere noleggiata nella maggior parte delle palestre. Sulle pareti di arrampicata i bambini vengono messi in sicurezza con una fune dai genitori o da chi li accompagna. A partire dagli otto fino ai dodici anni i giovani scalatori sono abbastanza responsabili per mettersi in sicurezza a vicenda.
Sperimentare l’arrampicata o il bouldering durante una gita in famiglia in mezzo alla natura è un’esperienza fantastica. Affinché tutto vada per il meglio ci sono diversi aspetti da osservare: il tragitto per raggiungere il luogo di arrampicata non deve essere troppo lungo o ripido per evitare di giungere a destinazione eccessivamente stanchi. Occorre cercare una superficie ampia, pianeggiante, sicura e ombreggiata. Esercizi con gradi di difficoltà adeguati sono inoltre fondamentali per il divertimento. Tutto ciò che occorre sapere per una giornata di arrampicata ben riuscita è riportato nel riquadro.
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Benché considerata innocua da molti, l’influenza può portare gravi complicanze e ogni anno in Svizzera miete centinaia di vittime. Donne in gravidanza, bambini prematuri, malati cronici o con un sistema immunitario debole e persone anziane hanno un rischio sensibilmente più elevato di decorso aggravato. A questi soggetti l’UFSP raccomanda ogni anno di farsi vaccinare. Il vaccino è consigliato anche alle persone sane a stretto contatto con individui a rischio. Esso infatti non protegge solo la persona che vi si sottopone, ma anche chi la circonda. Pur non offrendo una protezione al 100 per cento, se ci si ammala, con la vaccinazione antinfluenzale i sintomi sono spesso attenuati e le complicazioni gravi meno frequenti. Il vaccino antinfluenzale può essere effettuato in farmacia in modo semplice, di solito senza appuntamento e senza lunghi tempi di attesa. Novembre è il periodo ideale.
L’insieme di tutti i microrganismi, principalmente batteri, presenti nell’organismo è noto come microbioma. Notevolmente individuale, viene plasmato da vari fattori, quali alimentazione, stile di vita, farmaci, fattori ambientali e genetica. Idealmente, gli esseri umani vivono in perfetta simbiosi con i microrganismi. Se l’equilibrio è alterato, si sviluppa la cosiddetta «disbiosi», che può favorire disturbi infiammatori intestinali, allergie, malattie autoimmuni, obesità e persino malattie mentali. I microrganismi vivono in numero particolarmente elevato nell’intestino crasso, dove scompongono le fibre, producono nutrienti come vitamine e acidi grassi, formano le cellule immunitarie, inibiscono la diffusione di agenti patogeni e regolano lo stato infiammatorio. Ma anche la pelle ospita un microbioma diversificato che contribuisce a mantenere intatta la barriera cutanea e quindi a combattere infiammazioni e infezioni. Conoscenze di cui ha fatto tesoro anche l’industria cosmetica, dove i prodotti vengono sempre più spesso arricchiti con batteri probiotici per promuovere la salute della pelle.
Alimenti fermentati come yogurt, kefir o crauti sono ricchi di batteri probiotici naturali, ottimi non solo per la digestione ma anche per il sistema immunitario. Oltre a queste fonti tradizionali, da diversi anni i probiotici godono di grande popolarità anche come integratori alimentari. Essi contengono una varietà di batteri che si trovano naturalmente nell’intestino e la cui assunzione arricchisce la flora intestinale di batteri favorevoli alla salute. Idealmente si consiglia una cura da uno a tre mesi.
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La salute inizia nell’intestino
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Per il sistema immunitario, la milza è un organo fondamentale: elimina i globuli rossi vecchi dal sangue e produce globuli bianchi che combattono virus e batteri e contribuiscono al raggiungimento o mantenimento di un buono stato di salute.
Sapete dove si trova la milza? Tranquilli, la maggior parte delle persone lo ignora, ma questo piccolo organo – che peraltro si trova sotto l’arcata costale sinistra – svolge funzioni importanti per il sistema immunitario. Negli adulti, la milza fa parte del sistema circolatorio ed elimina le cellule ematiche vecchie affinché si possano rinnovare regolarmente. Quale componente del sistema immunitario, la milza produce globuli bianchi che inizialmente rimangono in essa e, in caso di attacco virale o batterico, escono allo scoperto per combatterlo e permetterci di ritrovare o conservare la nostra salute. Per farlo i globuli bianchi si muovono all’interno del sistema linfatico che attraversa tutto il corpo ed è composto da tonsille, ghiandola del timo*, midollo osseo, linfonodi e appunto, la milza. Lesioni gravi, soprattutto all’addome e al torace, possono perforare la milza, con conseguenti emorragie interne che possono mettere a rischio la vita nel giro di poche ore. La milza non è essenziale in quanto la sua funzione può essere in gran parte svolta dal fegato. In presenza di un tumore, ad esempio, la rimozione chirurgica può essere inevitabile.
A SOSTEGNO DEL SISTEMA IMMUNITARIO
Per rafforzare il sistema immunitario si consiglia di prediligere un’alimentazione equilibrata. La frutta fresca fornisce le vitamine A, C ed E. Inoltre è impor
tante soddisfare il fabbisogno di ferro e zinco. Anche l’attività fisica riveste un ruolo importante: sport di resistenza quali nordic walking, bicicletta, nuoto e camminate sono ideali per mettere in moto la linfa nel corpo. È necessario infine dormire bene e a sufficienza e affrontare la vita possibilmente senza stress. Sostanze tossiche come l’alcol e la nicotina non fanno bene al sistema immunitario.
* Organo situato dietro lo sterno e coinvolto nella formazione del sistema immunitario.
PER RAFFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO
In farmacia trovate prodotti che rafforzano il sistema immunitario e un servizio di consulenza per l’analisi del fabbisogno individuale. Richiedete preparati vitaminici o a base di sali minerali, presidi erboristici o prodotti probiotici che favoriscono la salute intestinale. L’echinacea, nota anche come «coneflower», ad esempio, vanta proprietà immunostimolanti.
Avete qualche suggerimento per la nostra rivista? Scriveteci:
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Sapevate che esistono due tipi di metabolismo e che con l’età cambiano?
Ma che cos’è esattamente il metabolismo? Scoprite utili informazioni in merito e in che modo è possibile influenzarlo positivamente.
Il metabolismo comprende tutti i processi biochimici che si svolgono nelle cellule dell’essere umano. Costituisce la base della sopravvivenza ed è responsabile dell’assimilazione dei nutrienti essenziali. Durante l’assunzione di cibo, le sostanze vengono scomposte, ricomposte e trasformate in nuovi prodotti. In questo processo, il metabolismo riveste due funzioni fondamentali: da un lato serve a produrre energia, dall’altro a comporre e scomporre le sostanze proprie dell’organismo. Il metabolismo si suddivide in metabolismo basale e metabolismo
IL METABOLISMO serve a produrre energia e
a comporre e scomporre le sostanze proprie
dell’organismo.
energetico. Il primo indica il fabbisogno energetico necessario esclusivamente per lo svolgimento delle funzioni vitali quali battito cardiaco, respirazione, attività degli organi, funzioni cerebrali, digestione e attività metabolica. Ogni attività che esula dalle funzioni metaboliche di base comporta un ulteriore dispendio calorico che prende il nome di metabolismo energetico e si riferisce al quantitativo medio di energia consumata quotidianamente attraverso l’attività fisica.
IL BILANCIO ENERGETICO
Il bilancio energetico descrive la differenza tra energia assunta ed energia consumata. Si parla di bilancio energetico positivo quando l’assunzione è superiore al fabbisogno, il che porta generalmente una crescita ponderale. Un bilancio energetico negativo, ossia quando si assume meno energia di quanta se ne bruci, è all’origine della perdita di peso. Per conservare durevolmente il proprio peso, l’apporto di energia derivante dagli alimenti deve quindi corrispondere al fabbisogno energetico. Quest’ultimo dipende tuttavia da diversi fattori quali la composizione corporea, il sesso, l’età, lo stato di salute, la temperatura esterna e soprattutto l’attività fisica che può essere motivo di differenze importanti.
IL
A dire il vero il metabolismo è particolarmente attivo solo nei primi anni di vita. Un bebè, nei primi dodici mesi necessita di tantissima energia e brucia il 50 per cento di calorie in più rispetto a un adulto. Non a caso, in questo periodo il suo peso triplica rispetto a quello alla nascita. Negli adolescenti invece, il metabolismo non vanta un’attività parti colarmente intensa. L’immagine di ragazzi magri sempre affamati lascia supporre che negli anni della pubertà il metabolismo sia particolarmente attivo. Tuttavia, studi recenti smentiscono questa ipotesi e mostrano che il consumo energetico tra infanzia ed età adulta si riduce ogni anno di circa il 3 per cento e che il tasso basale inizia a ristagnare già a partire dal ventesimo anno di età. Non vi è poi alcun rallentamento a partire dai 30 o 40 anni, bensì solo dopo i 60. A questa età si osservano numerosi cambiamenti fisici e non solo esteriori. Spesso l’appetito diminuisce, il gusto cambia e il processo di digestione anche. Il metabolismo rallenta gradualmente dello 0.7 per cento l’anno, il che significa che una persona di 90 anni avrà bisogno del 26 per cento di calorie in meno rispetto a un
cinquantenne. Tale rallentamento può essere causa di un aumento ponderale e di una riduzione della massa muscolare. Anche i cambiamenti ormonali, una ridotta attività fisica e fattori genetici incidono sul metabolismo nel corso degli anni. Con un’alimentazione sana commisurata al proprio fabbisogno energetico e un’attività motoria regolare, potete sostenere al meglio il vostro metabolismo.
Myriel Nyffeler
Per compensare le carenze nutritive e i sintomi ad esse legati, il team della vostra farmacia sarà lieto di proporvi preparati specifici, ad esempio:
• C omplessi vitaminici B: le vitamine B sono importanti per il metabolismo nervoso, energetico e cerebrale e favoriscono l’attività mentale.
• Ferro: questo oligoelemento è coinvolto in numerosi processi dell’organismo umano. Tra l’altro, è un componente del pigmento rosso del sangue (emoglobina) e svolge una funzione importante di trasporto e stoccaggio di ossigeno nella muscolatura.
• G inkgo: le foglie di ginkgo vengono trasformate in estratti che stimolano le funzioni cerebrali e possono aiutare a risolvere lievi disturbi di circolazione e di acufene. Le foglie di ginkgo sono un presidio erboristico molto apprezzato.
Sono loro che conducono un farmaco dosato correttamente proprio laddove deve agire! In genere gli eccipienti sono ben tollerati. Ciò nonostante, per sicurezza, meglio chiedere consiglio in farmacia.
Un sorso d’acqua e la compressa è ingerita. A questo punto, inizia un percorso a ostacoli: la pastiglia scivola attraverso l’esofago fino allo stomaco. Qui, sfida l’ambiente acido, per poi raggiungere l’intestino –dove vengono assimilati molti principi attivi di compresse e capsule – ed entrare nel flusso sanguigno senza subire danni. Ma per far sì che il farmaco venga trasportato nel punto giusto dell’organismo e rilasciato nella giusta dose e al momento giusto, ci vogliono gli eccipienti.
GLI ECCIPIENTI E LA LORO FUNZIONE
Gli eccipienti presenti nei farmaci hanno molteplici funzioni. Il magnesio stearato, ad esempio, è un lubrificante che facilita la deglutizione della pastiglia. La cellulosa delle compresse a rilascio prolungato viene scomposta a strati in modo che il principio attivo venga rilasciato per un periodo di tempo prolungato e l’antidolorifico mantenga la sua efficacia per tutta la notte. Il lattosio funge da legante e tiene uniti i componenti di una compressa. I riempitivi come l’amido danno volume alla compressa quando servono solo piccole quantità di principio attivo. Gli aromi migliorano il gusto e i conservanti garantiscono
la conservabilità di pastiglie, creme e gocce. Riassumendo: ci vuole molto più del principio attivo vero e proprio per far sì che un farmaco agisca come deve!
LA PERCENTUALE DI ECCIPIENTI IN COMPRESSE E CAPSULE
Uno studio dimostra che una compressa o capsula contiene circa nove eccipienti. In media, circa il 75 per cento dell’intera formula farmacologica è costituito da eccipienti, in alcuni medicinali raggiunge addirittura il 99 per cento.
Sebbene gli eccipienti siano generalmente ben tollerati, è possibile avere degli effetti collaterali. Possono manifestarsi reazioni allergiche, ad esempio al glutine, al fruttosio o al lattosio. Dato che molte persone soffrono di intolleranza al lattosio, è importante discutere sempre del farmaco con il medico o il farmacista per assicurarsi che venga ben tollerato. Il personale medico specializzato sa interpretare il complesso foglietto illustrativo di un preparato e può consigliare i pazienti. Dal 2019 tutti gli eccipienti contenuti nei farmaci devono essere elencati nelle informazioni per gli specialisti e i pazienti.
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LE FAMIGLIE QUI
POSSONO TROVARE SOSTEGNO
In Svizzera esistono diverse strutture e associazioni per le persone autistiche e i loro familiari:
• Centri diagnostici e terapeutici che coordinano l’accompagnamento multidisciplinare.
• O rganizzazioni che sostengono le famiglie con risorse, informazioni e consulenza.
• Scuole e centri di formazione specializzati con programmi didattici individuali o adattati.
• Servizi di sostegno professionale che aiutano gli adulti con autismo a trovare un posto di lavoro adatto alle loro capacità e ai loro interessi.
• Programmi con diverse offerte ricreative, sportive e culturali che permettono una migliore inclusione sociale.
Sebbene se ne parli sempre più apertamente, ci sono ancora molti
luoghi comuni e preconcetti sull’autismo. Dai primi segnali fino alle sfide quotidiane con le quali sono confrontate le persone affette da autismo e le loro famiglie: quali sono le prospettive? Un approfondimento su un disturbo con mille sfaccettature.
Il disturbo dello spettro autistico (ASD), associato a disturbi dello sviluppo neurologico, interessa circa lo 0.6 fino allo 0.7 per cento della popolazione, indipendentemente dall’età e dall’ambiente. Colpisce più frequentemente i ragazzi rispetto alle ragazze. L’autismo compromette le capacità di comunicazione, il comportamento e le interazioni sociali. Il disturbo è principalmente di origine genetica, ma possono essere coinvolti altri fattori quali un’esposizione prenatale a determinate sostanze chimiche, stress materno, infezioni, assunzione di farmaci durante la gravidanza nonché l’età dei genitori.
L’autismo è uno spettro. Il modo in cui il disturbo si manifesta nelle singole persone è perciò molto variabile.
La gravità dei sintomi autistici può essere influenzata da diversi fattori ambientali. Di grande rilevanza a questo proposito sono il tempo che le persone trascorrono davanti a uno schermo, il sostegno sociale e familiare, ma anche l’alimentazione e gli stimoli sensoriali. È importante ricordare che l’autismo è uno spettro, di conseguenza può manifestarsi con diversi livelli di gravità e condizioni nelle singole persone. Alcune presentano sintomi leggeri e sono indipendenti, mentre i casi più gravi richiedono maggiore supporto e assistenza.
COME SI RICONOSCE L’AUTISMO?
Alcuni segnali permettono di identificare questo disturbo. Riconoscerli è importante, perché un bambino affetto da autismo ha la possibilità di migliorare le sue competenze sociali, linguistiche e comportamentali se viene seguito in giovane età. Un intervento precoce e appropriato migliora considerevolmente i risultati a lungo termine.
QUESTI I SEGNALI PIÙ EVIDENTI:
Linguaggio e sviluppo del linguaggio: spesso si constata un ritardo della parola e uno sviluppo del linguaggio ritardato o assente. Alcuni bambini con autismo hanno difficoltà a impostare in modo corretto la voce.
Difficoltà nelle interazioni sociali: la maggior parte delle persone con autismo fatica a comunicare e a interagire, quindi anche a stabilire un contatto visivo, a leggere le espressioni facciali, a reagire al proprio nome o a mostrare interesse per gli altri. Unitamente al ritardo nel linguaggio, questi sono i primi segnali che vengono identificati dai genitori.
Stereotipie: alcune persone affette da autismo adottano comportamenti ripetitivi e autostimolatori quali dondolare, battere le mani o volteggiare.
Cambiamenti nella routine: le persone con autismo sono spesso perturbate dai cambiamenti della routine o dell’ambiente circostante.
Sensibilità sensoriali: gli autistici sono talvolta ipersensibili o poco sensibili a determinati stimoli, ad esempio rumori, consistenze o luci.
TERAPIE PER ALLEVIARE I SINTOMI
CONCOMITANTI
Non esistono farmaci per trattare questo disturbo neurologico dello sviluppo. Tuttavia, alcune terapie possono mitigare i sintomi concomitanti quali ansia, depressione, agitazione o disturbi del sonno, alleviando così le sofferenze delle persone affette da autismo. Il trattamento si basa su un approccio multidisciplinare volto ad aiutare i pazienti autistici a sviluppare le loro competenze sociali, comunicative e comportamentali, ottimizzando la loro autonomia e qualità di vita.
Terapie comportamentali ed educative, un accompagnamento regolare da parte di servizi specializzati e il sostegno della famiglia possono contribuire a gestire meglio i sintomi.
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Condizioni di partecipazione: compilate il tagliando sottostante e consegnatelo presso la vostra farmacia Feelgood’s. Oppure partecipate online su: https://feelgoods-farmacie.ch/salute/concorso/ Ultimo termine di partecipazione: 30 novembre 2024. L’estrazione a sorte avrà luogo alla � ne di dicembre 2024. I vincitori saranno avvertiti dalla loro farmacia.
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Condizioni di partecipazione
Partecipando al concorso accettate le seguenti condizioni: possono partecipare tutte le persone maggiorenni residenti in Svizzera. Sono esclusi tutti i collaboratori di Winconcept SA e delle farmacie Feelgood’s, le loro famiglie e tutte le persone che vivono sotto lo stesso tetto. La partecipazione non è legata all’acquisto di un prodotto o servizio. I partecipanti confermano i loro dati personali. I dati personali raccolti nell’ambito del concorso saranno trattati in modo confi denziale e non saranno trasmessi a terzi. Possono tuttavia essere utilizzati da Winconcept SA / Farmacie Feelgood’s per scopi promozionali e di marketing. I vincitori saranno informati personalmente. Non verrà scambiata alcuna corrispondenza sul concorso. È escluso qualsiasi ricorso legale. Ultimo termine per la partecipazione è il 30 novembre 2024, alle 24.00. I vincitori saranno avvisati e i premi saranno consegnati dalla farmacia di riferimento.
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Pat Burgener
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Adatto a tutte le età
BUONO A SAPERSI
Demenza è un termine usato per definire varie malattie del cervello associate a una perdita di memoria e di orientamento nonché a una compromissione del linguaggio e del pensiero logico. In Svizzera sono circa 153’000 le persone affette da demenza. Entro il 2050, questa cifra risulterà più che raddoppiata a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’età, il fattore di rischio principale.
Dopo il morbo di Alzheimer (60 per cento dei casi di demenza), la seconda forma più comune è la demenza vascolare, ossia la distruzione del tessuto cerebrale causata da disturbi circolatori nel cervello. I fattori di rischio includono ipertensione, diabete e problemi cardiaci, ma anche eccessivo consumo di alcol, fumo ed elevati tassi di colesterolo. Questi fattori non possono essere totalmente esclusi, ma si può prevenire la demenza vascolare rinunciando il più possibile all’alcol e alla nicotina, seguendo un’alimentazione equilibrata e riducendo il sovrappeso, facendo regolare attività fisica, curando i contatti sociali e sottoponendosi a regolari controlli dei lipidi e dello zucchero nel sangue.
La demenza, che va di pari passo con la perdita dei ricordi e delle proprie capacità, rappresenta un peso enorme per la persona stessa e per i suoi familiari. Il processo di commiato spesso si protrae per anni fino al decesso vero e proprio. Una lunga sofferenza che prende il nome di lutto bianco.
La
demenza ha
molti volti.
«Ero contenta che potesse finalmente chiudere gli occhi», afferma Erika G. ricordando la morte della madre, affetta da demenza per oltre 15 anni. All’inizio della malattia, quando la madre viveva ancora in casa propria, Erika G. e le sue due sorelle andavano a trovarla ogni giorno. «Dimenticava sempre più la sua vita e si rendeva conto che stava perdendo la memoria; perdere i propri ricordi e non poter più svolgere le attività quotidiane è stato per lei – e anche per noi – motivo di grande sofferenza» aggiunge. Qualche anno dopo, quando ormai si era trasferita in una casa di cura, riconosceva sempre più raramente le proprie figlie. Erika G. iniziò a portare con sé un amico di famiglia in occasione delle sue visite alla madre, ormai a scadenza mensile. Per lei era diventato troppo difficile trascorrere del tempo da sola con una donna che assomigliava ancora un po’ a sua madre, ma che non aveva più nulla della sua personalità allegra, ottimista e piena di vita. «Mia madre era diventata scontrosa e infelice. Spesso era arrabbiata con la morte che non voleva venire a prenderla», ricorda la figlia. Quante volte aveva percorso il tragitto di un’ora verso casa piangendo! «Mi mancava la mia mamma, allontanatasi da noi lentamente mentre il suo cuore continuava impietosamente a battere e a mantenere il suo corpo in vita» rammenta. Con il passare del tempo, la madre ha avuto sempre più difficoltà a trovare le parole, fino a smettere del tutto di parlare e a ritirarsi totalmente nel suo mondo. «Dopo una breve visita, che non procurava gioia né a me, né a lei, ero felice di potermene andare», ammette Erika G. Nonostante l’immenso stress psicologico, è stata accanto alla madre fino alla fine: «Non era colpa sua.»
I familiari spesso raccontano di quanto sia triste per la persona affetta da demenza non trovare più un oggetto o le parole, non riuscire più a compiere un’attività quotidiana, non ricevere più le visite dei vecchi amici perché non sanno come comportarsi. I malati si rendono conto di ciò che hanno perso, sono
disperati, arrabbiati, incolpano i parenti, si vergognano, si ritirano, si sentono soli e isolati perché non capiscono e non vengono più capiti. E soffrono per ogni capacità persa, ogni ricordo dimenticato. È un progressivo lasciare andare. Per loro e anche per la famiglia. Un congedo a tappe. Con la demenza, il processo di elaborazione del lutto si svolge ancora in vita. Questo distacco particolarmente doloroso, spesso molto tempo prima del decesso vero e proprio, è noto anche come lutto bianco.
SENZ’AIUTO NON SI RESISTE
Una demenza è estremamente pesante da sopportare per i familiari. «Molti soffrono fino allo sfinimento, per vergogna o perché non sanno a chi rivolgersi. Spesso si chiede aiuto soltanto in caso di crisi», spiega Regula Kündig, responsabile dell’associazione Alzh eimer di San Gallo e dei due semicantoni di Appenzello. Le 21 sezioni cantonali di Alzheimer Svizzera propongono corsi che trasmettono conoscenze preziose nonché l’opportunità di scambiare informazioni e beneficiare delle esperienze altrui in piccoli gruppi di familiari. «Molte persone si rendono conto solo ora di non essere da sole», afferma Regula Kündig. Le sezioni Alzheimer offrono anche tutta una serie di servizi di sostegno e aiuto, dai programmi di gruppo ai gruppi d’incontro per persone affette da demenza alle vacanze Alzheimer. «La demenza ha molti volti. 1000 casi sono 1000 persone e 1000 forme di demenza. Di conseguenza, variano anche le esigenze in termini di assistenza. Le varie possibilità possono essere illustrate nell’ambito di un colloquio di consulenza» spiega Regula Kündig.
SERVIZI DI CONTATTO PER PAZIENTI E FAMILIARI
In generale: www.alzheimer-schweiz.ch Pensionati: www.prosenectute.ch Persone con un’attività lavorativa (consulenza finanziaria / richiesta di prestazioni AI): www.proinfirmis.ch
Suzana Cubranovic
MEDICAMENTO OMEOPATICO
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La gemmoterapia può essere impiegata come coadiuvante in numerosi «disturbi funzionali» e favorisce il recupero dell’equilibrio fisiologico.
Ad esempio:
Problemi ad addormentarsi e a mantenere il sonno
Bruciore di stomaco
Rigurgito acido
Disturbi delle articolazioni
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A molti il concetto di worklifeblending non è ancora familiare benché lo applichino inconsapevolmente da tempo. Si tratta della fusione tra lavoro e tempo libero e consente di lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Ma è salutare?
La costante reperibilità può fare ammalare.
Mano sul cuore: leggete le mail di lavoro anche dopo l’orario di ufficio? Avete già svolto un incarico durante il weekend o risposto a una telefonata del vostro superiore mentre eravate in ferie? Al contrario, durante le ore di lavoro vi capita di svolgere mansioni private come portare l’auto dal meccanico per sostituire i copertoni invernali, accompagnare il cane dal veterinario per il vaccino annuale o comprare il regalo di compleanno per la suocera? Allora siete già immersi nel worklifeblending, il modello di lavoro che ha cancellato i confini tra lavoro e tempo libero. Con l’impennata della digitalizzazione durante il lockdown a seguito della pandemia, homeoffice, lavoro ibrido o workation sono ormai la quotidianità in numerose aziende. Portare il lavoro a casa, lavorare in parte in ufficio e in parte fuori o laddove gli altri trascorrono le vacanze, ossia in spiaggia, in montagna o in una metropoli: la tecnologia moderna lo rende possibile.
Queste forme di lavoro sono popolari e riflettono lo spirito dei tempi perché consentono di lavorare senza limiti spaziali e temporali.
LAVORARE IN BASE ALLE PROPRIE ESIGENZE
Non importa più quando termina l’orario di lavoro e quando inizia il tempo libero. Attraverso un fluido passaggio, il worklifeb lending si propone quale modello altamente flessibile, focalizzato sulle esigenze individuali dei dipendenti. I vantaggi risiedono nell’alto grado di autodeterminazione: gli impiegati possono organizzare liberamente il loro tempo, creandosi maggiori spazi, lavorare autonomamente, a beneficio di una maggiore soddisfazione e motivazione. Salta inoltre all’occhio un’accresciuta facilità nel conciliare famiglia, tempo libero e professione. Il pomeriggio è possibile, ad esempio, accompagnare i bambini al parco giochi e la sera dedicarsi al lavoro. La produttività aumenta perché il lavoratore decide autonomamente quando svolgere quali mansioni e quando iniziare la giornata. I cronotipi «gufo», considerata la marcata predisposizione a stare svegli nelle
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ore notturne, saranno felici di impostare il lavoro in base al loro bioritmo e non dover più essere vincolati agli orari ufficiali. Infine, a fronte di questa maggiore flessibilità, è possibile praticare sport, fare la spesa, sbrigare le faccende domestiche o andare dal medico e dal parrucchiere in pieno giorno. Non è più necessario assentarsi dal lavoro per gli appuntamenti privati, ma si può semplicemente riprendere a lavorare più tardi. Attenzione, però: dov’è finito il buon vecchio equilibrio tra lavoro e vita privata predicato per decenni?
BYE-BYE WORK-LIFE-BALANCE
Se per molto tempo la fusione tra lavoro e tempo libero è stata messa al bando, oggi sembra essere divenuta parte della normalità. Il worklifeblending mette quindi a rischio il worklifebalance che contempla vita professionale e privata come due settori distinti della vita, da tenere rigorosamente separati per raggiungere un sano equilibrio. In realtà i critici considerano il worklifeblending una trappola. La costante reperibilità corrisponde al lavoro su chiamata e comporta straordinari a scapito della vita privata. Lavorare in totale autonomia – come nel caso dell’homeoffice – spinge i dipendenti a lavorare di più perché non sanno più quanto è sufficiente e quando è necessario smettere. Questo può persino comportare una sorta di autosfruttamento. Il conflitto interiore che ne deriva può favorire malattie legate allo stress come il burnout o la depressione. Se vi rendete conto che non riuscite più a staccare la spina, chiedete aiuto.
Suzana Cubranovic
PREVENITE I DISTURBI LEGATI ALLO STRESS
• Fissare dei paletti: definite degli orari per il lavoro e per lo svago in modo da essere certi di avere tempo a sufficienza per riposare, per i rapporti sociali e per i vostri hobby.
• Inserire delle pause: prendetevi regolarmente delle pause affinché corpo e spirito possano ricaricarsi di energia.
• Comunicare la disponibilità: comunicate al vostro team e ad eventuali collaboratori esterni quando siete raggiungibili. Utilizzate la vostra agenda online, l’elenco dei mittenti della vostra mail e il messaggio di assenza.
• Organizzare degli incontri: per contrastare solitudine e autosfruttamento nell’ambito dell’homeoffice, possono servire degli incontri regolari con il team.
• Spegnere i dispositivi: spegnete il computer dopo il lavoro e disattivate i messaggi push. Fatelo anche nei weekend e durante le vacanze.
• Mindfulness: training autogeno, meditazione
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Ogni anno, nei freddi mesi invernali, le tradizioni luminose creano un’atmosfera mistica e magica in ogni angolo della Svizzera, facendo brillare gli occhi di grandi e piccini.
Durante l’Avvento, oltre alle romantiche luminarie natalizie e ai colorati festival della luce, anche le tradizionali sfilate delle «Rabenlichter», ossia le lanterne create con rape intagliate, illuminano città e villaggi svizzeri. A Richterswil, un comune affacciato sul lago di Zurigo, un tempo erano le donne e gli uomi di chiesa che illuminavano con le lanterne la strada per la funzione serale. Queste luci ispirarono in seguito i docenti, che organizzarono le prime sfilate con i loro allievi. Una tradizione che viene portata avanti tuttora. Nel frattempo, il corteo delle «Räbe li echtli» di Richterswil è diventato uno dei più importanti al mondo: nel 2023 ha attirato oltre 17’000 visitatori nel centro del villaggio vestito a festa, che hanno potuto assistere a uno spettacolo magico creato da 30 tonnellate di rape minuziosamente intagliate e 50’000 candele. Il prossimo «Räbechilbi» è programmato per sabato 9 novembre 2024. www.räbechilbi.ch
FESTIVAL DES LUMIÈRES DE MORAT
Ogni anno, nella cittadina medievale si attende con trepidazione anche il «Festival des Lumières de Morat»: il programma Arteplages 2024, già disponibile online, propone numerosi spettacoli dal vivo e opere d’arte luminose. La prossima edizione si terrà dal 15 al 26 gennaio 2025. www.murtenlichtfestival.ch
FESTIVAL LAUSANNE LUMIÈRES
Altro straordinario appuntamento scintillante nel mese di dicembre è il «Festival Lausanne Lumières», durante il quale talentuosi artisti della luce illuminano gli edifici del centro città con spettacolari proiezioni luminose. Un dato brillante: tutta l’illuminazione consuma circa 8000 kWh, il che corrisponde allo 0,001 per cento dell’intero consumo annuale della città. Tuttavia, per evitare un consumo energetico eccessivo, le proiezioni vengono spente alle 21.00. www.lausannelumieres.ch
Christina Bösiger
D esidero ricevere regolarmente e gratuitamente la rivista della mia farmacia. Compilare il tagliando e consegnarlo alla propria farmacia.
Signora Signor
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Insieme al sodio e al cloro, il potassio è uno degli elettroliti più importanti del nostro organismo. Presente in grandi quantità in noci, ortaggi, patate, banane e prodotti integrali, scarseggia invece in grassi, oli, zucchero, farina bianca e pasta. Scoprite quali sono le verità o le leggende che gravitano attorno a questo minerale.
Le persone che seguono un’alimentazione completa ed equilibrata, ricca di verdure, che non presentano disturbi �sici né so� rono di una sudorazione eccessiva, raramente evidenziano una carenza di potassio.
Siamo di fronte a un’a� ermazione veritiera.
Sebbene un sovradosaggio si veri� chi raramente nelle persone sane, una concentrazione troppo elevata di potassio nel sangue è molto pericolosa in quanto può portare ad aritmia, � brillazione atriale e, nei casi più gravi, persino all’arresto cardiaco. I pazienti che assumono farmaci contenenti potassio o che so� rono di patologie renali devono prestare attenzione. Anche una carenza di potassio protratta nel tempo può portare all’aritmia cardiaca. Di conseguenza si tratta di una leggenda.
Il potassio è un sale minerale essenziale, che interviene nel mantenimento del bilancio idrico, nella contrazione muscolare, nella regolazione del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna. Il potassio è indispensabile quindi a numerose funzioni corporee. È quindi vero!
Il fabbisogno di potassio è identico a ogni età. Le persone più anziane, tuttavia, a fronte di un rallentamento delle funzioni renali o in caso di assunzione regolare di farmaci, sono maggiormente esposte al rischio di carenza.
Si tratta dunque di una leggenda.
Con i nostri migliori auguri per la vostra salute: