Voci di Cortina - Febbraio 2015

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anno XII | numero 129 | febbraio 2015 Poste Italiane spa spedizione in A.P. -70%- D.C.B. BL

€ 2,00

direttore responsabile: Marina Menardi proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina autorizzazione: Tribunale di Belluno nr. 3/2004 stampa: tipografia Print House snc

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opere pubbliche Sono trascorsi tre anni e la piscina è ancora chiusa

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consiglio comunale Il Comune acquista una parte della casa Menardi

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intervista Alberto Ghezze e la Coppa del Mondo di sci

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cultura Borse di studio all’estero grazie ai fondi del Trentino

REFERENDUM SENZA QUORUM

Il referendum per la candidatura ai Mondiali di sci del 2021 si farà; non c’ è quorum e il Comune dovrà adeguarsi alla volontà dei cittadini UN SILENZIO ASSORDANTE Pare che il Sindaco senta il bisogno di comunicare, tanto che vuol dare un ghiotto compenso a qualcuno che si assuma l’incarico di portarci la Sua voce. Quasi quasi li spendiamo volentieri questi soldi, perché con tanti soldi potremo anche avere tante informazioni. Che cosa ci dirà? A questo prezzo, sapremo finalmente perché la nuova piscina che aveva promesso tanti anni fa, non è ancora nemmeno un’idea sulla carta del formaggio e nonostante ciò si rifiuta di ridarci quella vecchia? Ci dirà che fine ha fatto il Pat e chi gestirà la nuova palestra di roccia? Ci spiegherà perché ha quasi regalato un favoloso cambio di destinazione al nuovo inquilino di Palazzo delle Poste? Ci dirà quante persone conta oggi Progetto per Cortina? Ci spiegherà perché non si fa che parlare di gravi problemi tra Lei e la Sua giunta, tra Lei e

l’Amministratore Unico della Se.Am, tra Lei e il Presidente di Cortina Turismo? Ci dirà perché non va a importanti riunioni col Presidente del Consorzio e ultimamente nemmeno al Consiglio comunale? Ci dirà che cosa farà per salvaguardare il Codivilla-Putti? Assessori, e voi? Vi farete un portavoce vostro o utilizzerete lo stesso del Sindaco? Non sentite il dovere o il bisogno di rispondere anche voi a queste e ad altre domande? Assessore all’Urbanistica Verocai, ci ha stupito che non sia stato Lei a portare in Consiglio comunale l’emendamento che concederà al golf misteriosi “aiuti di carattere economico-finanziario e di pianificazione urbanistica...”: strano, essendo Lei l’assessore preposto. Non ha voglia di spiegarci il perché? Assessore Ghedina, ci vuol spiegare perché invece l’ha fatto Lei? Si occupa di urbanistica adesso? Assessore Pompanin, è vero che dopo avergli tenuto in caldo la poltrona durante l’esilio,

è stato trattato a pesci in faccia dal Sindaco al suo ritorno, per discrepanza di vedute sulla piscina? Assessore Martinolli, almeno Lei che non ha mai smesso di parlare con la gente, non si è accorta che qualcosa si è spezzato tra Cortina e Andrea Franceschi? Ci sentiamo in ostaggio, fate qualcosa. Comitato Civico Cortina


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IL REFERDUM PER LA CANDIDATURA AI MONDIALI 2021 SARÀ UNA FESTA DI DEMOCRAZIA Non serve il quorum e la decisione degli elettori impegna il Consiglio comunale Comitato Referendum Candidatura Cortina 2021

In primavera si andrà a votare per il referendum sulla candidatura ai Mondiali di Sci 2021. Passato lo scoglio delicato della raccolta di firme autenticate, l’iter è ormai incanalato in una serie di passaggi e tempi obbligati (vedi box a pag. 4). IL REFERENDUM DECIDE E IL CONSIGLIO COMUNALE RISPETTA IL RISULTATO Lo Statuto comunale e il regolamento per il referendum consultivo concedono ampi spazi all’esercizio democratico. Non è infatti previsto un quorum minimo di votanti. Perciò qualunque sia il numero degli elettori, vincerà il confronto la scelta con le maggiori preferenze. Inoltre, la decisione dei cittadini dovrà necessariamente essere rispettata dal Consiglio comunale. Ma andiamo con ordine. REFERENDUM SENZA QUORUM: OGNI VOTO VALE (E PERDE L’ASTENSIONE) Per il Comitato referendario l’obiettivo resta quello di permettere ai cittadini di Cortina di esprimersi sulla candidatura 2021. Al di là dei tentativi falliti o dei deficit coperti con soldi comunali, la vera sfida è stata posta dalla stessa Amministrazione comunale, quando – per bocca del vice sindaco Enrico Pompanin – aveva dichiarato: «Siamo favorevoli alla candidatura di Cortina ai Mondiali, ma solo se sarà tutta Cortina a volerlo». Nessuno strumento migliore del Referendum consultivo, dunque, per coinvolgere attivamente la popolazione cortinese. Lo strumento referendario è vieppiù efficace, in quanto non prevede un quorum di partecipazione. Né lo Statuto, né il Regolamento fanno cenno ad una specifica soglia di partecipazione.

La Legge (art. 8 del Tuel) delega infatti agli Statuti la regolamentazione di questa forma di partecipazione popolare e ad essi occorre fare riferimento. Nessuna legge obbliga i Comuni a introdurre quorum nei referendum locali; vi è anche una sentenza di Cassazione (n. 372 del 2 dicembre 2004) che lo conferma. La percentuale di validità varia dal quorum zero fino al 70%. Se moltissimi Comuni hanno soglie del 50%, diversi altri hanno deciso diversamente. A Bologna, per esempio, il consiglio comunale deve pronunciarsi sull’oggetto del referendum entro tre mesi dal suo svolgimento, indipendentemente dal numero dei cittadini che ha partecipato al voto. A Como la consultazione è valida purché vi abbia preso parte almeno il 40% degli aventi diritto. A Milano il quorum è al 30% per il referendum di proposta popolare o di indirizzo e del 40% per quello di consultazione successiva. Interessante, poi, il caso della Regione Veneto che ha introdotto nel 2013 il “quorum zero” per i referendum di fusione tra Comuni. I nostri vicini di Dobbiaco e San Candido – ai quali spesso si fa riferimento per le buone pratiche – prevedono nei loro Statuti che: “Il referendum popolare è valido indipendentemente dal numero degli elettori e delle

elettrici che vi partecipano…”. Insomma, la linea più attuale è quella di sostenere il “quorum zero”. PERCHé DIFENDERE IL “QUORUM ZERO” Per il Comitato referendario, il “quorum zero” previsto dalle norme comunali è una scelta saggia dei precedenti amministratori che votarono queste regole. Come vedremo, il “quorum zero” è il migliore incentivo alla partecipazione democratica. Ai Promotori – infatti - interessa in primo luogo che la maggior parte delle persone vada alle urne; una bassa affluenza sarebbe comunque una sconfitta per la democrazia. Un fallimento per la democrazia partecipativa, che dovrebbe di norma affiancarsi alla democrazia rappresentativa. Dunque la motivazione più importante per apprezzare il “quorum zero” è quella che tale regola porta all’aumento della conoscenza e dell’informazione civica. Con un quorum elevato, la campagna elettorale sarebbe svolta solo dai promotori, che dunque si focalizzerebbero solo sullo spingere i cittadini a partecipare al voto per superare il quorum. Dove non c’è quorum, invece,


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entrambe le campagne per il SI e per il NO possono concentrarsi sulle argomentazioni pro e contro, aumentando il senso di partecipazione dei cittadini. Inoltre, il quorum premia chi invita all’astensione e chi accetta il boicottaggio, e non chi si impegna direttamente; insomma, chi si impegna e va a votare viene punito; ciò crea un sempre maggiore distacco e disillusione dei cittadini dalla politica attiva; esattamente quello che invece preferiscono i governanti, ossia non essere disturbati nelle loro scelte di governo. Attenti osservatori fanno notare che negli ultimi referendum nazionali senza quorum, l’affluenza elettorale è stata maggiore di quelli con il quorum. Tutte le parti lottano per assicurarsi il voto, perché sanno che qualunque affluenza ci sarà, il risultato sarà comunque valido. Uno studioso della problematica (Paolo Michelotto) scrive che: “Nella pratica referendaria si è osservato che minore è il quorum di partecipazione maggiore è la tendenza del cittadino a partecipare. Quando la votazione non ha quorum si registra puntualmente una partecipazione maggiore dei cittadini. Non esiste quindi, nella pratica reale, il pericolo che poche persone possano decidere per tutta la collettività”. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SI IMPEGNA A RISPETTARE LA VOLONTÀ DEI CITTADINI Il regolamento del referendum è molto possibilista sul rispetto del risultato del voto popolare; prevede (art. 19) che il

“GRAZIE!” AI CITTADINI CHE HANNO FIRMATO PER IL REFERENDUM 400 firme autenticate. Soddisfazione del Comitato: «Vera partecipazione democratica» Il fatto che quattrocento persone abbiano varcato l’ufficio anagrafe del Comune per firmare pro referendum, è una buona notizia. In un’epoca generalmente caratterizzata dal disimpegno e dal disinteresse, impressiona la voglia di partecipare; i cittadini cortinesi vogliono contare sulle scelte importanti per il futuro del paese.

“Consiglio comunale tiene conto del risultato, e ove ritenga di discostarsi dalla determinazione espressa dai cittadini con il voto referendario, ha l’obbligo di darne adeguata motivazione nel provvedimento e di dare alla decisione idonea pubblicità”. Per fortuna lo Statuto comunale – che per legge prevale sul regolamento – obbliga invece l’Amministrazione a onorare la volontà dei cittadini (art. 36, comma 8): “L’Amministrazione comunale si impegna a rispettare la volontà espressa dai referendum passati e futuri, assumendo tutte le azioni che le competono a sostegno di quanto deciso dalla maggioranza dei cittadini”.

La tradizionale inclinazione alla partecipazione democratica della popolazione di Cortina ha vinto. E questo è il fatto più importante.

RINGRAZIAMO TUTTI! Il Comitato Referendum Candidatura 2021

LA PAROLA AL CITTADINO L’insieme delle regole e delle normative comunali agevola la partecipazione democratica dei cittadini cortinesi. Qualunque sia l’esito della consultazione popolare, il Comitato referendario sarà ampiamente soddisfatto, anche per la consapevolezza di avere aperto con l’utilizzo del “referendum consultivo” una nuova porta d’ingresso alla partecipazione popolare nell’amministrazione della cosa pubblica; una partecipazione che finalmente va oltre una croce sulla scheda elettorale una volta ogni 5 anni.


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La lettera di deposito della proposta del referendum da parte del Comitato Promotore alla segretaria comunale Luisa Musso, corredata dalle 400 firme, consegnata lunedì 2 febbraio

La lettera di consegna delle 400 firme valide da parte del’Ufficio Anagrafe al Comitato Promotore del Referendum, datata 30 gennaio

TEMPI MASSIMI REFERENDUM CHI

ATTIVITÀ

Comitato promotore

Deposito firme

ENTRO

Ufficio comunale

Controlla e trasmette al consiglio comunale

< 10 giorni

ENTRO

FONTE

02 febbraio 2015

Regolamento art. 12

12 febbraio 2015

Regolamento art. 13

Consiglio comunale

Decide sull’ammissibilità

< 30 giorni

14 marzo 2015

Statuto art. 36

Sindaco

Indice referendum

< 30 giorni

13 aprile 2015

Statuto art. 36 Statuto art. 36 + regolamento art. 14

Sindaco

Comizi elettorali

> 30 (max 60 giorni)

13 maggio 2015

Ufficio comunale

Comunicazione esito al consiglio comunale

< 30 giorni

12 giugno 2015

CHI

ATTIVITÀ

Comitato Promotore

Deposito firme

Ufficio Comunale

Controlla e trasmette al Consiglio comunale

TEMPI MINIMI REFERENDUM (*) ENTRO < 10 giorni

ENTRO

FONTE

02 febbraio 2015

Regolamento art. 12

12 febbraio 2015

Regolamento art. 13

Consiglio Comunale

Decide sull’ammissibilità

< 30 giorni (*)

19 febbraio 2015

Statuto art. 36

Sindaco

Indice referendum

< 30 giorni (*)

26 febbraio 2015

Statuto art. 36 Statuto art. 36 + Regolamento art. 14

Sindaco

Comizi elettorali

> 30 (max 60 giorni)

28 marzo 2015

Ufficio Comunale

Comunicazione esito al Consiglio comunale

< 30 giorni (*)

04 aprile 2015

(*) ipotizzando 7 giorni per le attività


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RELAZIONE ILLUSTRATIVA (ai sensi dell’art. 12 del Regolamento per la disciplina relativa al Referendum consultivo) RICHIESTA DI REFERENDUM CONSULTIVO sul seguente punto: “Sei favorevole alla candidatura di Cortina d’Ampezzo ai Campionati del Mondo di sci Alpino 2021?” Per la quinta ricandidatura di Cortina d’Ampezzo ai Mondiali 2021 è importante affidarsi al rispetto dei migliori standard internazionali. L’Agenda 21 dell’Onu è annoverata tra le migliori fonti di riferimento per l’argomento in oggetto; in essa viene espressamente consigliato di condividere con la popolazione locale la decisione di organizzare i grandi eventi sportivi. Le mega-manifestazioni muovono interessi significativi e impattano per decenni sullo sviluppo economico e sociale di una cittadina. L’Amministrazione comunale di Cortina d’Ampezzo ha dichiarato – a mezzo del vice Sindaco Enrico Pompanin, il 17 settembre 2014 – il proprio consenso alla manifestazione, subordinandolo ai seguenti termini: “Siamo favorevoli alla candidatura di Cortina ai Mondiali, ma solo se sarà tutta Cortina a volerlo”. Ad avviso del Comitato promotore, lo strumento adeguato per rispettare que-

ste intenzioni in una consona forma istituzionale è il “referendum consultivo”, previsto dal nostro ordinamento locale. Le altre strade sono scorciatoie e si prestano ad essere facilmente screditate. Senza referendum, non si può parlare di adesione della popolazione all’evento. Importanti città hanno sottoposto a referendum le candidature sportive (Oslo, Monaco di Baviera, St. Moritz per le Olimpiadi 2022 – Val Gardena per i Mondiali di sci 1997, Valle d’Aosta per le Olimpiadi 1998, solo per citare alcuni esempi). L’abbondanza della casistica testimonia che la decisione richiede condivisione autentica; l’appoggio della popolazione va conquistato con l’informazione, la trasparenza, i progetti concreti. I motivi principali per i quali si sottopone la richiesta di Referendum sono i seguenti: 1 – i grandi eventi sportivi assorbono ingenti risorse pubbliche e impongono pesanti sacrifici economici e sociali alle popolazioni locali; 2 – i grandi eventi sportivi sono regolati anche da “contratti privati” per i quali non si applicano le regole sulla trasparenza amministrativa pubblica, ponendo perciò un problema di comprensibilità dei fatti da parte della pubbli-

TASSA D’ISCRIZIONE AI MONDIALI DI SCI E OSPITALITÀ NAZIONI EMERGENTI: PRECISAZIONE

Nel numero scorso di Voci di Cortina, nell’articolo di fondo a pag.7 (Cortina potrà essere candidata unica? Per la Fis non è sicuramente conveniente rinunciare ad altre candidature), vengono indicati 200.000 euro da mettere a budget per l’ospitalità delle nazioni emergenti. La cifra corretta è 20.000 euro (200 giornate x 100 al gg). Ci scusiamo con i lettori per l’imprecisione.

LA SINDROME DEL DECLINO

la RUBRICA

di Ennio Rossignoli

Un recente sondaggio inglese ha appurato che più del settanta per cento degli intervistati è convinto che le cose del mondo siano destinate a peggiorare, inevitabilmente. Accade ovunque: è l’ideologia, o piuttosto la psicologia di quello che con uno dei tanti brutti neologismi attuali, si suole chiamare “declinismo”. Che sia più o meno fondato si discute e se ne scrive, ma è certo che si tratta di un atteggiamento collettivo sempre più diffuso soprattutto a causa della crisi globale che ci tormenta da anni. Prendiamo il caso della nostra Cortina. Alcuni felici eventi di poco fa, come il Fashion week-end dello scorso dicembre, o la coppa

ca opinione; 3 – i grandi eventi sportivi sono operazioni straordinarie che impattano in misura significativa e durevole nel tempo sull’interesse della popolazione locale e del cittadino; 4 – i grandi eventi sportivi sono sottoposti a referendum ormai per prassi internazionale, anche per consolidare l’orientamento politico favorevole alle candidature; prudenza impone di ascoltare in anticipo la popolazione, anche per evitare successive possibili contestazioni. Dal punto di vista “tecnico”, facciamo presente che la regolamentazione a livello di Legge nazionale, di Statuto comunale e di Regolamento comunale, offrono ampie garanzie per la partecipazione popolare e il rispetto della volontà espressa nel caso di indizione di “referendum consultivo” nel nostro Comune di Cortina d’Ampezzo. Ovviamente confidiamo sul massimo rispetto dello spirito e della lettera delle normative. 2 febbraio 2015 Il Comitato Referendum Candidatura Cortina 2021

del mondo di sci femminile, grazie alla ottima riuscita hanno senza dubbio inciso positivamente su di uno stato d’animo che appare generalmente sconfortato e come rassegnato a una decadenza a cui la vecchia regina d’Ampezzo sembra ormai fatalmente avviata. Certo, per chi può farlo, il paragone tra il presente e il tempo della grandeur - quando vi si davano convegno i protagonisti di una dolce vita fellinianamente immersa nei godimenti del “miracolo economico” di una Italia ancora spensierata – non può che essere impietoso: Cortina era uscita allora trionfalmente dalla esperienza olimpica e tutto vi appariva inventato dalla natura e dall’uomo apposta per consacrarne l’eccellenza. Ma oggi, dopo mezzo secolo e più, il mondo è cambiato e con esso sono cambiate le abitudini e le modalità con cui assecondarle: la vita si è fatta assai meno dolce, e tuttavia, per non perderne il senso, occorre ripensarla nelle misure dei cambiamenti e trasferirne senza indugio i pensieri nel concreto della realtà. L’età dell’oro, “i regni di Saturno” dell’antico poeta sono tramontati, e continuare a rimpiangerli deve restare solo una movenza dell’anima, mentre i tempi sono a chiedere l’intervento di una ragione capace di sussumere la nostalgia al progetto, con annessa la consapevolezza che ogni suo scarto significa una pausa nel cammino della modernità, comunque la si intenda. Vale per tutti, vale quindi anche per Cortina.


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LA PISCINA COMUNALE È CHIUSA DA TRE ANNI Lettere, raccolte firme, appuntamenti con il sindaco, flash mob: si sta tentando di tutto per la riapertura della piscina, ma il contatore di Voci di Cortina continua ad andare avanti, e siamo a quota tre anni, tra continue promesse di una nuova struttura, ma niente di fatto a cura del Comitato Civico

IPSE DIXIT: PAROLE DEL SINDACO E DEL SUO VICE SULL’ARGOMENTO DELLA PISCINA COMUNALE DALLA CHIUSURA AD OGGI Riportiamo in queste pagine alcuni estratti dei comunicati del sindaco Andrea Franceschi e del suo vice Enrico Pompanin sulla piscina comunale di Guargnè, dopo la data ufficiale della chiusura (29 gennaio 2012). Per ragioni di spazio, tralasciamo i comunicati antecedenti a tale data, ma ricordiamo ai lettori che la nuova piscina comunale rientra nel programma elettorale di “Progetto per Cortina” dal primo mandato, cioè dal 2007, e per anni è stata inserita nel programma delle Opere Pubbliche, senza che sia venuto alla luce, da allora fino ad oggi (quasi otto anni di amministrazione) nemmeno uno studio di fattibilità, se non quello già esistente negli uffici comunali, redatto a suo tempo dal’Amministrazione precedente di Giacomo Giacobbi.

ANDREA FRANCESCHI DOPO LA CONSEGNA DELLE 1.636 FIRME IN COMUNE 5 OTTObRE 2012: «La rappresentanza democratica non si risolve nella presentazione di un programma elettorale né, tantomeno, si risolve nel solo giorno delle elezioni. Al contrario, il rapporto tra eletto ed elettore inizia quel giorno e si sviluppa per tutta la durata del mandato elettorale in un confronto che deve essere serrato, biunivoco e paritario (…) Accolgo, pertanto, con rispetto e serietà, ma anche con un moto di viva condivisione, le tante firme raccolte sul tema della vecchia piscina. (…) Mi riservo qualche settimana per riflettere ulteriormente - come la concorrenza di tante firme esige e l’umiltà suggerisce - sul tema in questione, impegnandomi a fornire una risposta motivata e approfondita, improntata alla stesso spirito di confronto trasparente e paritario tra l’amministratore e i cittadini che anima questa raccolta di firme. Sapendo che è ai cittadini, in qualsiasi momento e su qualsiasi tema, che l’amministrazione deve saper rispondere e rendere conto».

RISPOSTA DEL SINDACO AD UN SOLLECITO DEL COMITATO CIVICO PER L’INCONTRO SULLA PISCINA 6 MARZO 2013 COMUNICATO STAMPA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DEL 23 MARZO 2013, DOPO LA DIVULGAZIONE DI UN VOLANTINO CHE CHIEDEVA LA RISTRUTTURAZIONE DELLA PISCINA DI GUARGNé

«La vecchia piscina è un colabrodo. È un edificio fatiscente che non può, ripeto, non può più ospitare un impianto sportivo. Il tetto che casca in testa alla gente non è l’unico problema. (...) È questo quello che Cortina d’Ampezzo dovrebbe offrire ai suoi residenti e ai turisti? Sarebbe come pretendere di riavere i servizi igienici in giardino e solo un dissennato potrebbe pensare di ristrutturare la vecchia piscina. A questo punto, quindi, salvati i corsi per i bambini grazie agli accordi stipulati con alcune strutture alberghiere di Cortina, l’unica cosa da fare è costruire una piscina ex novo, cosi come scritto nel programma di mandato letto in consiglio comunale. Questa è la filosofia con la quale stenderemo il bando di gara. Chiederemo a) una piscina contemporanea nella zona della stadio, cioè un impianto sportivo che non ricordi una periferia sovietica e b) che l’edificio che ora ospita la vecchia piscina diventi un hotel a cinque stelle. Ci vorrà del tempo, è vero, ma meno di quanto si creda. Questa è la nostra filosofia, portata avanti sempre con grande coerenza: avere strutture sportive nuove - come la palestra di roccia in arrivo, o il golf che dobbiamo assolutamente completare - e non impianti vecchi e rattoppati.

Gentilissima dott.sa Marina Menardi, come certamente saprà la ristrutturazione della vecchia piscina non é stata inserita nel piano opere pubbliche e nel bilancio pluriennale. L’Amministrazione, dopo aver approfondito ulteriormente la vicenda anche alla luce della raccolta delle firme da Voi organizzata, ha deciso di tenere fede al programma elettorale sul quale ha ricevuto la fiducia della cittadinanza lo scorso mese di maggio. L’intervento non é stato giudicato economicamente sostenibile alla luce dei continui tagli né conveniente a fronte del beneficio di un breve intervallo d’attività che sarebbe intercorso tra la ristrutturazione della vecchia e l’apertura della nuova piscina e il quadro di incertezza ha sconsigliato di impegnarsi in un intervento diretto da parte del Comune stimato tra 1,5 e i 2 milioni di Euro da destinarsi a rimettere in funzione un impianto sportivo comunque completamente superato in ogni sua dotazione.


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COMUNICATO STAMPA DI ENRICO POMPANIN DEL 27 GIUGNO 2013 «Venerdí in Consiglio avverrà il passaggio del nuovo impianto dall’Accordo di Programma ad un Project Financing autonomo e indipendente. Una scelta maturata in seno all’Amministrazione per sveltire l’iter operativo liberando quest’opera importante e attesa dalle lungaggini legate all’Accordo di Programma con la Regione, uno strumento normativo poderoso e, perciò, anche un po’ lento. (…) Quando abbiamo avuto la certezza – e c’è voluto un parere legale di un avvocato– che la nuova piscina poteva essere trasformata in un Project Financing indipendente senza pregiudicare la correttezza amministrativa dell’intervento, abbiamo colto subito l’occasione per velocizzare le operazioni» dice Pompanin. «Dopo aver individuato i professionisti che redigeranno il progetto di finanza, stimiamo in via prudenziale un anno e mezzo per l’inizio lavori. Tempi calcolati volutamente larghi, ma tali da darci la garanzia che il progetto di finanza venga realizzato effettivamente come si deve e si riveli sostenibile per entrambi i contraenti: il Comune e il soggetto privato che si incaricherà dell’opera».

PISCINA CHIUSA

dal 29 gennaio 2012

3 ANNI

10 9 4 0 0 DAYS

HOURS

contatore aggiornato al 29 gennaio 2015

COMUNICATO STAMPA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DEL 27 NOVEMbRE 2014 Per rimanere se stessi a volte bisogna cambiare radicalmente. «È il caso di Cortina d’Ampezzo» dice il suo Sindaco Andrea Franceschi: «La Regina delle Dolomiti deve saper investire e rinnovarsi per rimanere una delle mete più ambite al mondo tra gli appassionati della montagna. Questo è il significato più profondo dei 46 milioni di Euro previsti nel 2015 -2017 nel Programma Triennale Opere Pubbliche. (…) Il Programma Triennale accoglierà il progetto della nuova piscina nella zona dello stadio, della quale è a bando lo studio di fattibilità che andrà a sostituire quello sproporzionato redatto 6 anni fa e che è ben distante dagli intenti dell’Amministrazione. Questo perché non si vogliono erigere cattedrali nel deserto e quando si parla di piscina l’obiettivo non è solo quello di garantirne la costruzione, ma anche la sostenibilità economica una volta ultimata».

CONCLUSIONE Dal 2007 ad oggi, nulla è stato ancora fatto di concreto per la costruzione di una nuova piscina comunale nella zona dello stadio, come inserito nel programma elettorale di Andrea Franceschi già nel primo mandato (2007-2012), e ripreso poi nel secondo (2012-2017), e sono trascorsi quasi otto anni. L’unica cosa che invece è stata fatta da questa Amministrazione comunale, è la chiusura dell’esistente piscina in località Guargné, lasciando così le famiglie di Cortina, gli ospiti e i turisti, privi di un servizio importantissimo. Nonostante la piscina sia stata spesso argomento di discussione nella varie amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, è sempre stato fatto uno sforzo per garantire la possibilità di nuotare a Cortina; nessuna Giunta era arrivata a tanto.


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RIAPRIRE LA PISCINA COMUNALE È POSSIBILE Ed è utile prima di tutto ai cittadini di Cortina d’Ampezzo di Gildo Siorpaes

«Il mio augurio è che Cortina possa voltare pagina, che questo sia l’inizio di un percorso di serenità, tranquillità, pace, nel quale emerga unicamente il piacere di fare bene per il paese». Queste sono le parole del sindaco Andrea Franceschi che ho letto sul Corriere delle Alpi del 24 dicembre scorso, riportate il giorno dopo del tradizionale scambio di auguri tra l’Amministrazione comunale e i rappresentanti della comunità: autorità civili, religiose, militari, capivilla, rappresentanti delle varie associazioni cortinesi. Parole che fanno ben sperare in un atteggiamento positivo del nostro Sindaco, di riconciliazione con i suoi cittadini, dopo un anno e mezzo di dimora forzata fuori dal Comune. Premetto che quanto sto per dire non vuole essere in nessun modo polemico nei confronti di coloro che ci amministrano. Perché non dare ascolto, per una volta, alla richiesta e alla volontà della cittadinanza, sollevata da più parti e in varie occasioni,

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sulla riapertura della piscina comunale? Non stiamo parlando in questo caso, solamente di un’esigenza turistica o economica: si tratta di un’esigenza del paese, delle famiglie, della popolazione intera di Cortina, oltre che dei turisti e del prestigio di una località famosa come la nostra. Si tratta dello sport più importante, salutare e completo da imparare e da praticare, per la sicurezza personale, per una crescita corretta dei nostri figli e dei nostri nipoti, e per chi ha bisogno di riabilitazioni post operatorie e molto altro. L’importo dell’intervento relativo non solo al rifacimento del tetto, ma anche agli impianti rimessi a norma, alle sale delle palestre e al rivestimento esterno, pare si aggiri sui due milioni di euro, con tempi di realizzazione previsti in due anni. Ebbene, che cosa si aspetta allora a procedere? Se poi si pensa che il progetto della nuova piscina che dovrebbe sorgere nella zona dello stadio del ghiaccio è ancora da fare, che ancora non vi è uno studio di fattibilità, e che poi il progetto dovrà essere approvato dai vari enti competenti, dovrà vedere una gara d›appalto, e costerà chissà quanti milioni di euro, e ci vorrà chissà quanto tempo per la realizzazione, ancora di più ci si chiede perché sulla struttura di Guargné, dopo tre anni dalla chiusura, non si sia ancora intervenuti. Guardiamo il cantiere della palestra di roc-

cia, iniziato da anni, e che ancora non ha visto la fine e non si sa quando verrà aperta: quanti soldi sono già stati spesi, quanti anni sono ormai trascorsi e quanto dovremmo ancora attendere? La piscina è più importante della palestra di roccia e di qualsiasi altro impianto sportivo. Tornando alla piscina, è vero che è caduta qualche tegola, ma è anche vero che la struttura ha retto tranquillamente alle eccezionali nevicate dell’inverno scorso, pur non essendo stato spalato il tetto, come avvenuto precauzionalmente su altre strutture comunali. La strada di accesso è stretta, ma si tratta di un tratto breve che può essere risolto, ad esempio, con un semaforo a senso alternato (ne abbiamo uno anche sulla strada nazionale di Alemagna a Valle di Cadore, perché non farlo anche in questo caso?). Di un’altra cosa sono convinto, e cioè che se venisse chiesto un contributo, anche minimo, alle famiglie, alle associazioni, agli enti locali, qualche soldino verrebbe sicuramente raccolto. Forza, Sindaco, forza, amministratori comunali, proviamoci: riapriamo la piscina comunale, e proviamo a dare un po’ di soddisfazione anche alle esigenze ampiamente espresse della popolazione ampezzana. Attendiamo una risposta, che speriamo sia positiva, per la felicità di tutta Cortina.


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UNA PARTE DELLA CASA MENARDI DI GILARDON DIVENTERÀ DI PROPRIETÀ COMUNALE Con un Consiglio comunale urgente si è deciso di esercitare il diritto di prelazione per acquistare 2/6 dell’abitazione che dal 1986 è vincolata per il valore storico. La spesa sarà di 450.000 euro, e l’idea è quella di trasformarla, un giorno, in un museo di Patrizia Serra

Il Comune di Cortina acquisterà i 2/6 della casa Menardi di Gilardon per 450mila euro. La decisione è stata presa all’unanimità in un consiglio comunale convocato d’urgenza lo scorso 23 gennaio e con questo unico punto all’ordine del giorno. Assente Gianpietro Ghedina nei banchi della minoranza e assente giustificato il Sindaco, tutti favorevoli i presenti. Rocco dal Pont e Stefano Ghezze, d’accordo sugli intenti della delibera, si sono detti preoccupati per una decisione da prendere in tempi così ristretti. Il vicesindaco Pompanin ha spiegato che la ristrettezza dei tempi era data dalla necessità di dare una risposta alla Sovintendenza di Venezia entro il 25 gennaio. Dal Pont ha segnalato l’onerosità della spesa, che sarà inserita nel bilancio di previsione del 2015/2017, come anche la spesa successiva per la trasformazione in museo e il mantenimento della struttura. Ghezze ha chiesto e ottenuto che venisse inserito un emendamento, presentato poi da Verocai, per “dare mandato alla giunta comunale di tutelare le ragioni del Comune di Cortina d’Ampezzo, (…) con riferimento agli altri e/o precedenti trasferimenti di proprietà dei beni in oggetto.” In base alla delibera, il Comune eserciterà il diritto di prelazione “ceduto” dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso. Questo perché la casa di Gilardon dal 1986 è sottoposta a vincolo paesaggistico per il valore storico della costruzione risalente al 1476. Si tratta di circa 890 metri quadri suddivisi su tre piani (censiti al fg 68, mapp 262/ sub 1, sub 2, sub 3, sub 4), oltre al terreno di pertinenza di 748mq identificato dalla P.ed 262. L’intento del Comune è di trasformare la casa in museo per la custodia delle tradizioni di Cortina, ma per fare ciò sarà necessario il consenso di tutti gli altri proprietari, che sono la storica proprietaria

Rosa Menardi, che nella casa di Gilardon è nata e che lì continua a vivere, mentre 1/6 è stato donato alla signora Ortica di Treviso e in quanto donazione non rientra nel diritto di prelazione esercitato dal Comune, che è invece sceso in campo perché i 2/6 erano stati messi in vendita. A margine del Consiglio comunale, Stefano Ghezze ha chiesto alla Giunta di

prendere in considerazione l’idea di semplificare le procedure relative a tutti i rustici ancora esistenti a Cortina. L’assessore Verocai si è detto d’accordo «in quanto si tratta di vincoli ormai anacronistici» e ha dato la sua disponibilità a prendere in esame l’argomento, anche istituendo un’apposita commissione.


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L’intervista di Alice Gaspari

Alberto Ghezze Sull’onda dell’entusiasmo per l’ottima prova delle atlete azzurre nella Coppa del Mondo 2014/2015 a Cortina d’Ampezzo, abbiamo intervistato un soddisfattissimo Alberto Ghezze, responsabile delle discipline veloci della nazionale femminile di sci alpino. Vittoria di Elena Fanchini nella Discesa Libera del 16 gennaio; terzo e quarto posto rispettivamente di Daniela Merighetti ed Elena Fanchini nella Libera del 18 gennaio... inutile chiederti se sei soddisfatto delle tue ragazze! La squadra è in crescita e le gare di Cortina sono state favolose sotto ogni aspetto. In Discesa Libera oggi abbiamo gli stessi punti in classifica che avevamo a fine stagione l’anno scorso! Le mie squadre in genere vanno bene in gennaio: forse dipende dalla neve di gennaio o dal fatto che durante l’estate non le carichiamo troppo, quindi ci mettono più tempo a trovare la forma ideale e in dicembre fanno più fatica. Ma non sono super giovani, quindi non vogliamo stressarle troppo durante l’estate. Come sta andando il settore giovanile? Ogni anno purtroppo diventa più difficile dirigere le giovani verso le discipline veloci, perché si possono fare pochi allenamenti. Una volta si andava più piano, era tutto

CUSCINI PERSONALIZZATI

più semplice; ora è molto difficile e costoso avere una pista sicura per l’allenamento. Certamente abbiamo diversi piccoli talenti tra le gigantiste e nel SuperG. Le campionesse mondiali jr Marta Bassino e Karoline Pichler, ad esempio, sono anche vincitrici di Coppa Europa e si stanno affacciando in Coppa del Mondo. Rincalzi così al momento li abbiamo solo noi... e l’Austria naturalmente. Soddisfatto anche dell’organizzazione delle gare? Cosa facciamo meglio e cosa facciamo peggio degli altri? L’organizzazione è fantastica, in questo non abbiamo da invidiare niente a nessuno nonostante che in altre località ci siano più persone che lavorano. Ogni anno gli organizzatori sono assolutamente all’altezza e la preparazione della pista è impeccabile. Quest’anno in un solo giorno hanno messo in piedi una gara con mezzo metro di neve. Se ci dovesse essere qualcosa che facciamo peggio, lo direi direttamente agli organizzatori, in privato! Quali sono in giro le ultime mode e tendenze negli eventi collaterali alle gare? C’è da dire che Cortina si presta poco alle attività collaterali, in questo può essere paragonata a Saint Moritz, perché non ha le piste che arrivano in centro. Dove l’arrivo è direttamente in paese cambia tutto, perché la gente è già lì e se c’è un po’ di festa ci rimane. In genere si cerca di organizzare feste un po’ particolari, soprattutto per la distribuzione dei pettorali e più che altro nel settore maschile. Ad Adelboden per esempio gli atleti vengono calati da una torre con l’imbragatura.

Il pubblico che assiste alle gare di Cortina non è numerosissimo: cosa succede nelle altre località? La presenza di pubblico a Cortina è mediobassa; naturalmente in Svizzera e Austria si registrano ben altre presenze, ma ad esempio in Francia e Canada non c’è nessuno. Lo sci è uno sport inesorabilmente legato al clima e alle sue bizze, ne abbiamo viste parecchie negli ultimi anni; secondo te il clima sta realmente cambiando? A breve termine direi di sì, si nota soprattutto in estate nei ghiacciai; allo Stelvio 20 anni fa si sciava anche nella parte bassa, ora non più (anche se c’è da dire che l’estate scorsa la situazione è stata ottimale). Per quel che riguarda l’inverno non riesco a notare grandi differenze. Perché Cortina ha perso per la quarta volta i Mondiali ? È solo un gioco politico, sono molto arrabbiato. I voti sono dati in base ad interessi di qualsiasi genere o natura, che stanno al di fuori dello sport. Non c’era alcun motivo oggettivo o tecnico per non assegnarli a Cortina, eravamo a posto. Il sistema è questo, lo è sempre stato, ma c’era sempre stata anche un po’ di coerenza nell’assegnazione; questa volta no, questa volta la FIS ha fatto proprio una figuraccia. Cortina però ha realizzato poco di quello che chiede la FIS. Per ottenere i mondiali, oltre agli accordi politici, non sarebbe importante anche avviare le opere strutturali? Oppure i progetti sulla carta sono sufficienti?


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I requisiti che chiede la FIS non finiscono più, sono anche stupidi talvolta e non fondamentali. A Cortina non manca niente, non sono dei Mondiali di calcio; basta organizzare una Coppa del Mondo moltiplicata per tre. Abbiamo anche ricevuto i complimenti dalla commissione, poi però i voti sono stati voti di scambio. Se così stanno le cose, allora ha senso candidarsi per la quinta volta? La gente qui è stufa e si sente presa in giro, abbiamo già speso tanti soldi. Ma in questo momento non c’è nessun altro contendente e se le cose dovessero rimanere così, basterebbe fare la richiesta a maggio e pagare la quota; avremmo un anno e mezzo di tempo in più per organizzare i Mondiali perché non dovremmo aspettare l’assegnazione e risparmieremmo anche tutti i soldi e il lavoro per la promozione: anziché un comitato per la candidatura, avremmo direttamente un comitato organizzativo. Io penso che si dovrebbe fare, è tutto pronto, l’investimento sarebbe minimo, non dovremmo fare niente. Per Cortina sarebbe un grande rilancio, i Mondiali sono una vetrina pazzesca. Perché allora non si candida nessuno per il 2021? La Svizzera li farà nel 2017, l’Austria li ha appena fatti, l’America li assume in genere ogni 10 anni; l’unica che potrebbe avere interesse a candidarsi adesso è la Francia. Comunque non ho la percezione che ci siano problemi particolari, i mondiali sono sempre una grande vetrina. Secondo te è giusto che la popolazione partecipi a questa decisione attraverso il referendum? La gente soprattutto è arrabbiata per i soldi spesi. La domanda del referendum non dovrebbe essere “Vuoi che Cortina si candidi...” ma “vuoi i Mondiali pronti e impacchettati a Cortina domani?”. Secondo me la maggior parte della gente di Cortina li vuole. Il referendum sarà troppo condizionato dal fatto che sono stati spesi tanti soldi senza ottenerli. Purtroppo qui c’è molta disgregazione, ognuno pensa ai fatti suoi, ci vorrebbe più unità d’intenti. Perché Cortina non lavora per assumere le gare di Coppa del Mondo maschili? È difficile, le località che le hanno non le mollano; qualcuno dovrebbe rinunciare. La nostra pista poi non si addice particolarmente agli uomini. Cosa ne pensi della pista Toni Sailer? A me piace da matti: sarebbe una pista di

Il podio della prima giornata di gare della Coppa del Mondo di sci femminile, con la vittoria in Discesa Libera di Elena Fanchini, al centro, seconda la canadese Yurkiw e terza la tedesca Rebensburg

collegamento, valorizzerebbe l’area del Col Druscè e svilupperebbe ulteriormente la zona delle Tofane. Abbiamo piste mediamente troppo impegnative a Cortina per il turista medio e questa andrebbe incontro alle esigenze di molti. É esposta a sud, è vero, ma con la neve artificiale la mantieni, come mantieni Socrepes e la parte finale del Cristallo. Perché si registra un generale calo di interesse per le gare di sci? È dovuto al fatto che manca il super campione, che avevamo sempre avuto; i campioni fanno da volano in tutti gli sport. In più, tanta gente si sta appassionando ad altri sport, perché lo sci è diventato troppo caro. Una vita con la valigia pronta la tua, sempre in viaggio da una località all’altra per le gare e gli allenamenti; quindi una vita in albergo... Che giudizio dai sull’ospitalità alberghiera di Cortina? Generalizzando direi che dall’Austria abbiamo molto da imparare, come dalla Svizzera, ma anche noi abbiamo alcuni albergatori eccezionali. Più in generale però, mi piacerebbe vedere una Cortina diversa, ci siamo fermati completamente. Altrove c’è un interesse maggiore nel mantenere bello e curato il proprio paese, qui molto meno. Mi piacerebbe venissero offerti anche qui i servizi che ai turisti si offrono altrove. Sembra che a Cortina ci si arrangi un po’ alla meglio.

Puoi farci alcuni esempi? Negli Stati Uniti via internet posso fare qualsiasi cosa, dal chiamare l’elettricista al prenotare la lezione di sci. Qui devo sapere a chi rivolgermi e dove andare, altrimenti faccio fatica. Gli sciatori sono stufi di prendere la macchina, quasi tutte le altre località hanno lo ski in e ski out, cioè piste raggiungibili subito a piedi; noi non possiamo per motivi geografici, ma tutti i tentativi di cambiare le cose sono sempre stati bocciati. Ringraziamo moltissimo Alberto Ghezze per il tempo che ci ha concesso nonostante il periodo di lavoro intensissimo che sta attraversando e lo salutiamo con un grande in bocca al lupo a lui e alla squadra azzurra per il prosieguo della stagione agonistica.

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PER IL 2015 PROMESSI 52 MILIONI DI EURO IN OPERE PUBBLICHE Solita promessa della nuova piscina e l’ impianto funiviario delle Cinque Torri. Nuova entrata nel 2017: la strada di Rumerlo per i Mondiali 2021 di Edoardo Pompanin

Diamo conto delle opere pubbliche programmate dall’Amministrazione comunale per i prossimi anni. Per chi ci crede, il totale degli investimenti da avviare nel 2015 è di 52 milioni di euro. Svetta in cima alla classifica la Nuova Piscina, con i suoi 27 milioni di euro (nei documenti si precisa che lo studio di fattibilità è quello vecchio), seguita a ruota dai 16 milioni di euro dell’impianto di risalita “Son dei Prade – 5 Torri”; la piscina sarà finanziata da capitale privato (finanza di progetto con vendita della struttura di Guargné), la cabinovia sarà finanziata per il 70% dai Fondi Brancher (5 milioni su 16 l’investimento privato). Venendo invece alle opere più plausibili (in termini di fattibilità e di tempistica), osserviamo diversi investimenti in manutenzioni: strade e marciapiedi, antincendio Nel progranma delle Opere Pubbliche è prevista una spesa di 8,6 milioni per il miglioramento della strada di accesso alla zona di Rumerlo in funzione della candidatura per i Mondiali 2021

INTERVENTO

IMPORTO anno 2015

PRIORITÀ

STATO PROGETTO

INIZIO

FINE

Lavori di costruzione della piscina comunale mediante project financing

27.000.000

massima priorità

studio fattibilità

inverno 2015

inverno 2017

Realizzazione collegamento funiviario Cortina - 5 Torri “Son dei Prade - Bai de Dones”

16.380.000 massima priorità

studio fattibilità

autunno 2015

autunno 2017

Lavori di costruzione di 3 fabbricati in località Cadelverzo di Sopra

3.943.548

massima priorità

progetto esecutivo

autunno 2014

inverno 2016

Lavori di riqualificazione degli spazi pubblici e comuni in località Sopiazes

718.000

massima priorità

progetto preliminare

autunno 2015

inverno 2016

Lavori messa in sicurezza delle strade e dei marciapiedi comunali

660.000 massima priorità

studio fattibilità

estate 2015

estate 2016

Riutilizzo per sport giovanile di una parte della pista da bob del 1956 con restauro delle strutture storiche

610.000 media priorità

studio fattibilità

autunno 2015

autunno 2016

Realizzazione di un Parco Giochi in località Sopiazes - II° stralcio

580.000 massima priorità

progetto preliminare

estate 2015

estate 2016

Sistemazione del ponte in località Sopiazes

450.000

media priorità

studio fattibilità

inverno 2015

autunno 2016

Lavori di manutenzione straordinaria dei tetti degli edifici comunali

430.000 media priorità

studio fattibilità

estate 2015

estate 2016

Realizzazione di un tronco di fognatura a servizio delle frazioni di Cadelverzo di Sopra e di Sotto

250.000 massima priorità

studio fattibilità

autunno 2015

inverno 2016

Lavori di sistemazione ed adeguamento delle tribune della Conchiglia presso Piazza Venezia

250.000 massima priorità

stima dei costi

estate 2014

inverno 2014

Lavori di manutenzione straordinaria degli spogliatoi dello stadio del ghiaccio

200.000 massima priorità

stima dei costi

estate 2015

inverno 2015

Lavori di manutenzione del torrente Rutorgo

150.000

progetto preliminare

autunno 2015

inverno 2016

Lavori di adeguamento antincendio della palestra Revis

116.000 massima priorità

studio fattibilità

estate 2015

estate 2016

51.737.548

massima priorità


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numero 129 | febbraio 2015

LAVORI IN ECONOMIA - Porfidatura di via della Difesa e di via Verentin

98.000

- Manutenzione sul territorio

95.000

- Sistemazione dell’attraversamento del Rutorgo sulla strada di Mortisa

80.000

- Adeguamento e sistemazione guardrail nel territorio comunale

20.000

- Impianto di videosorveglianza in località La Riva

15.000

totale

308.000

(fonte: delibera Giunta Comunale n. 147 del 25.11.2014)

della palestra Revis, tetti di edifici pubblici, spogliatoi dello stadio del ghiaccio e tribune della Conchiglia. Forse nel 2015 si finirà il parco giochi a Sopiazes. Interessanti gli ulteriori investimenti di oltre un milione nella zona della palestra di roccia in località Sopiazes, con 450.000 euro per la sistemazione del ponte di accesso e 718.000 euro per la riqualificazione degli spazi pubblici. Nel bilancio sono stanziati soldi comunali per 8,4 milioni, il resto sono capitali privati (Fondo Brancher e Finanza di progetto).

Delega pesante alla società Servizi Ampezzo srl, alla quale sarà affidato l’iter delle seguenti opere: • Collegamento cabinovia 5 Torri • Riqualificazione spazi Sopiazes • Spogliatoi stadio olimpico • Sistemazione tribune conchiglia Nel 2017 l’Amministrazione già prevede di spendere 8,6 milioni (si dice: “contributi statali e regionali collegati all’assegnazione”) per il miglioramento della strada di accesso alla zona di Rumerlo in funzione della candidatura per i Mondiali 2021.

CODIVILLA-PUTTI: AGGIORNAMENTO Chiediamo alla signora Sandra Scarpa Ghedina un aggiornamento sulla situazione degli istituti Codivilla-Putti, avviati al primo anno dopo la proroga della gestione sperimentale votata in Regione Con l’approvazione da parte dell’USL del bilancio 2013 in deficit (anche per le spese legali), finalmente si volta pagina? Certo la svolta si è vista ed è positiva. Vorrei precisare che il deficit del 2013 è dovuto a più componenti, oltre alle spese legali c’è stata anche una attività straordinaria che ha contribuito a tale risultato. Le sembra che l’orientamento della Società di gestione nel programmare l’attività per i prossimi anni vada per il verso auspicato dalla Legge regionale? L’orientamento della Società di gestione ha programmato e approvato il bilancio per il 2014, tenendo conto dei posti letto delle schede Regionali che dovranno essere rifatte in quanto, con l’approvazione della Legge Reolon, quelle esistenti non hanno nessun valore. Stiamo lavorando perchè nelle nuove schede si tenga presente la necessità di avere almeno 24 posti letto nella riabilitazione (gli attuali sono 18), questo ci darebbe la certezza di un bilancio più che positivo. È inoltre stato approvato il bilancio di previsione per il 2015 che risulta essere ancora più positivo del precedente. Si sente tranquilla o pensa che sia meglio tenere alta la pressione e continuare a difendere la sanità locale? Tranquilli non si può mai essere, specialmente in periodi così burrascosi della politica, come l’attuale, ma più serena e

Consigliere reolon, Ci sono novità riguardo l’attività sui tavoli regionali e nazionali? Dispiace purtroppo dover rilevare come la Giunta regionale, a quattro mesi dalla approvazione della legge regionale n.33 che detta disposizioni transitorie relativamente all’ospedale Codivilla-Putti di Cortina d’Ampezzo, non abbia ancora attivato nessun procedimento per dare corso a quanto previsto dalla legge. La legge impegna, infatti, la giunta alla individuazione di nuove forme di gestione ed a verificare le possibilità di gestione pubblico-privata con maggioranza pubblica, anche attraverso il coinvolgimento delle università e degli istituti di ricerca specializzati nel settore delle infezioni ossee e della traumatologia sportiva. Al momento non risulta che la giunta si sia attivata e stia ricercando soluzioni che stabilizzino in via definitiva il Codivilla-Putti come

positiva sì. Non bisogna mai allentare la pressione perché ci sono personaggi che potrebbero in qualunque momento vanificare, con qualche tranello, tutto ciò che con tanta fatica abbiamo ottenuto per poter solidificare il futuro della nostra Sanità. Ricordiamoci che siamo la periferia estrema della Regione Veneto e in un territorio montano che ha molte difficoltà nella viabilità.

da scopo primario della legge da me voluta. Per quanto mi riguarda sono in contatto con il governo nazionale per individuare forme e modalità che, nonostante la materia sia di competenza regionale, consentano un intervento governativo sia in ordine all’adeguamento del valore della prestazione per la osteomielite, cosa che porterebbe verso il pareggio di bilancio la società, sia per studiare ipotesi di valenza nazionale nella futura gestione dell’ospedale. Confido che dopo questa fase in cui il parlamento ed il governo sono stati impegnati su questioni prioritarie come la legge di stabilità e l’elezione del Capo dello Stato, si possa ora affrontare con decisione questa partita fondamentale per tutta la provincia e per la sanità veneta.

sede di 32043 CORTINA d’AMPEZZO (BL) Corso Italia 80 tel. 0436 883800 fax 0436 867654 cracortina@cracortina.it www.cracortina.it


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BORSE DI STUDIO ALL’ESTERO GRAZIE AI FONDI DELLA REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE ANCHE PER CORTINA Quest’anno saranno 80 gli studenti che potranno usufruire di questa opportunità destinata agli studenti residenti nella Regione Trentino Alto Adige ed estesa a quelli residenti nei Comuni ex-tirolesi, compresaCortina d’Ampezzo di Francesca Dipol Anche per l’anno scolastico 2015/2016 la Giunta Regionale della Regione Trentino Alto Adige, con delibera n. 212 del 24 ottobre 2014, ha rinnovato l’erogazione di borse di studio per la frequenza di un anno scolastico all’estero. L’interesse per l’iniziativa è andata via via crescendo cosicché gli studenti che quest’anno potranno cogliere questa opportunità saranno 80 e non più 60 come negli anni scorsi. L’iniziativa è finalizzata all’acquisizione di una profonda conoscenza delle lingue dell’Unione Europea e alla promozione dell’integrazione europea e della diffusione del senso di appartenenza all’Europa. Questa interessante opportunità è destinata agli studenti residenti nella Regione Trentino Alto Adige ed è esplicitamente estesa a quelli residenti nei Comuni ex-tirolesi di Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Pedemonte (VI), Magasa e Valvestino (BS), frequentanti attualmente la terza classe di un Istituto superiore e che sono

Alessandra con i compagni in classe. In Irlanda si usa la divisa.

interessati a perfezionare le proprie conoscenze della lingua tedesca, inglese o francese e conoscere direttamente gli usi, i costumi, le tradizioni e la cultura delle popolazioni dei Paesi ospitanti durante il quarto anno di scuola superiore. In un mondo con sempre meno confini, dove la conoscenza di più lingue straniere è diventata una necessità, ci pare questa una occasione da non perdere. La Regione Trentino Alto Adige provvede all’organizzazione dei soggiorni per tutti gli studenti e al finanziamento parziale o totale in base alla situazione ISEE famigliare. Per l’ammissione bisogna presentare domanda dal 1° al 28 febbraio 2015 e sostenere poi un esame di lingua e uno di conoscenza dell’Unione Europea. Negli anni passati, già alcuni studenti dei nostri tre Comuni hanno aderito all’iniziativa: attualmente Alessandra, studentessa del liceo classico, sta frequentando un istituto superiore a Carlow in Irlanda, mentre Margherita, studente del liceo musicale, frequenta la rinomata Highcliffe School sulla costa sud dell’ Inghilterra.

Abbiamo contattato Alessandra e Margherita via mail per farci raccontare in breve come stanno vivendo questa esperienza e raccogliere qualche consiglio che possa aiutare nella scelta o nella preparazione alle prove di ammissione. Alessandra è stata velocissima, molto sintetica e diretta. Riportiamo in originale le sue parole per quanto riguarda il soggiorno in Irlanda: «L’ esperienza è decisamente positiva. La scuola è impegnativa e ci sono esami da preparare. In famiglia ci si trova bene ma in caso contrario la si può cambiare senza problemi. All’inizio è difficile con l’inglese ma bisogna buttarsi senza aver paura di sbagliare. Alcuni sentono mancanza di casa che però passa in fretta. Si è più indipendenti ma bisogna sapersi adattare. Per quanto riguarda le prove di ammissione, bisogna prepararsi bene sull’Unione Europea in quanto le domande variano da molto specifiche a generali. Per la prova di inglese consiglio di chiedere al proprio professore di inglese un aiuto per preparasi. Per la prova orale consiglio di preparasi bene ma soprattutto di mostrarsi sicuri di sé. Durante il colloquio


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sarà bene cogliere l’occasione per iniziare ad esporre quello che si è studiato per impedire che ti chiedano qualcosa che non hai incluso nella tua ricerca. Ah, contro i timori vostri o dei vostri genitori, potete semmai ricorrere allo psicologo prima di partire per capire se sarete in grado di affrontare l’esperienza al meglio!». Margherita, dall’Inghilterra invece scrive: «Pronti, partenza, Inghilterra! Certe esperienze bisogna viverle e basta, i racconti di chi ha già fatto un anno all’estero non bastano. Ecco perché quando mi si è presentata l’occasione non ho potuto rinunciare. E ora eccomi qui a frequentare una scuola inglese, a imparare una lingua, a conoscere una nuova cultura. Compiti, appunti, verifiche già da settembre mi hanno fatto capire che non avrei ricevuto molti sconti. Ero semplicemente una studentessa come tutti gli altri e ciò mi ha spinto a impegnarmi e a non prendere la scuola sotto gamba. L’inglese continua a migliorare, soprattutto grazie alla scuola, che si è rivelata il modo più veloce per apprendere lingua e conoscenze. Un’esperienza che rimarrà fissa nei ricordi e che certamente mi aprirà a molte altre. Le differenze tra il metodo d’istruzione inglese e quello italiano sono notevoli. Non solo non esistono interrogazioni e verifiche volte a creare il voto finale di ogni materia (esami a fine di ogni anno) ma le materie degli ultimi due anni di scuola sono 4 o perfino

Margherita con alcuni compagni e il responsabile della scuola

solo 3, scelte direttamente da ogni studente. La scelta dei corsi deve essere ben consapevole perché le materie studiate a scuola danno accesso alle relative facoltà universitarie. In generale la scuola inglese cerca di focalizzarsi sui diversi interessi di ogni studente, approfondendo molto le materie scelte ma allo stesso tempo trascurando in un certo senso la cultura generale e di base che ogni liceo dà in Italia. Come al solito, non esiste una scuola perfetta. Bisognerebbe prendere

il meglio dei due metodi e fonderli insieme... Sarà mai possibile? Per il momento siamo noi, ragazzi all’estero, con un piede in Italia e uno in Inghilterra, a godere di un pezzetto di scuola ideale». Grazie ragazze, vi auguriamo buon proseguimento e chissà se a qualcuno è venuta voglia di imitarvi? Le informazioni dettagliate e i moduli di iscrizione si trovano nel sito www. regione.taa.it/europa.

RIPRENDE IL 12 FEBBRAIO “UNA MONTAGNA DI LIBRI” Con la presenza eccezionale del filosofo Serge Latouche e una lezione dell’autorevole storico Gian Enrico Rusconi, interamente dedicata agli studenti del Polo Valboite, riprende alla grande Una Montagna di Libri, la rassegna di incontri con l’autore di Cortina. Che a febbraio intreccia più di dodici conversazioni con altrettanti protagonisti del pensiero e dell’attualità. Si comincia giovedì 12 febbraio, con lo storico dell’arte Costantino D’Orazio e il suo “Leonardo segreto”, avventura tra i capolavori del genio leonardesco, al Museo Rimoldi. Venerdì 13 protagonista assoluto della rassegna sarà Serge Latouche, il filosofo “eretico” che ha inventato la “decrescita felice”, ponendosi per primo l’interrogativo se l’indicatore di progresso e di benessere di una società vada ricercato soltanto nei dati del PIL e della disoccupazione. L’incontro con Latouche è per le 21.30, al Miramonti Majestic. La rassegna prosegue poi

sabato 14, con lo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco, che sarà al Palazzo delle Poste alle ore 18, e domenica 15, con la musica del maestro Giorgio Benati alla Basilica dei SS. Filippo e Giacomo, in collaborazione con il Festival Dino Ciani. Il 18 febbraio sarà la volta di Lorenzo Capellini, mentre giovedì 19, alle 10 del mattino, Una Montagna di Libri porta a contatto con trecento ragazzi del Polo Valboite uno dei più autorevoli storici italiani contemporanei: Gian Enrico Rusconi, che terrà una lezione all’Alexander Girardi Hall sugli anni di guerra 1914 e 1915. Il tema, “Attacco a Occidente”, è uno dei cavalli di battaglia del grande storico. La rassegna prosegue con l’incontro, venerdì 20 febbraio, con il gusto e l’arte culinaria di Massimo Bottura, chef pluristellato dell’Osteria Francescana, e con il nuovo libro di Paolo Marchi, inventore di Identità Golose. Sabato 21 febbraio torna protagonista la Grande Guerra, con Aldo Cazzullo e il suo

best-seller “La guerra dei nostri nonni” (Mondadori), che narra delle vicende del primo conflitto mondiale e dedica un capitolo anche a Cortina e alla battaglia sul Lagazuoi. Domenica 22 febbraio sarà la volta di Alessandra Soresina, venerdì 27 riflettori sulle “Case a 5 stelle” fotografate da Gianni Franchellucci, con Marina Pignatelli, mentre sabato 28 febbraio sarà la volta dell’immancabile appuntamento cortinese con Paolo Mieli, che al Miramonti Majestic ragionerà su Quirinale, medio oriente, equilibri della politica intorno al tema “2015, l’anno della svolta”. Infine, domenica 1° marzo, spazio a Miska Ruggeri. In attesa degli appuntamenti di Pasqua. “Un mese di grande letteratura ma soprattutto un’occasione per portare ancora una volta a contatto le voci migliori della cultura contemporanea con l’anima del paese, a cominciare dai più giovani”, commentano gli organizzatori di Una Montagna di Libri.


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CORTINA NON HA UN MUSEO DELLA MONTAGNA Nonostante Cortina sia da oltre un secolo un caposaldo del turismo alpino e da 120 anni dello sci italiano e mondiale, ancora non ha un museo dedicato specificamente all’alpinismo e agli sport della neve. Mentre nella casa Menardi di Gilardon di recente acquisita in parte dal Comune si ipotizza di costruirne uno sulle tradizioni di Ernesto Majoni

Cortina possiede tre noti musei, che ne qualificano ottimamente l’offerta culturale, spaziando in campi diversi del sapere, dall’arte all’etnografia, alle scienze della terra. Di recente, è apparsa all’orizzonte l’idea di costituirne anche un quarto, antropologico-tradizionale, da alloggiare in una delle ultime antiche case ampezzane superstiti; progetto che peraltro aleggiava già trent’anni fa, per la “Ciasa Naneta” a Coiana, finita invece in locazione, con un contratto quasi secolare, a non residenti. È il caso di dire che, nonostante da un secolo e mezzo Cortina sia un caposaldo del turismo alpino e da 120 anni dello sci italiano e mondiale, non ha ancora musei, né esposizioni, neppure una vetrinetta stabile dedicata specificamente all’alpinismo e agli sport della neve. Per questo, premettendo che per vedere un piccolo, interessante museo del turismo alpino si può andare qui vicino, alla Haus Wassermann di Villabassa (comune considerato pioniere del turismo in Tirolo già intorno al 1870), propongo alcune considerazioni. Saint-Christophe-en-Oisans, municipalità francese di 129 abitanti nella valle dell’Oisans (Delfinato), nel Parc National des Ècrins e ai piedi di vette come la Meije sulla quale caddero due famosi alpinisti di nome Emil: Zsigmondy nel 1885 e Solleder

Angelo Dibona, simbolo delle guide alpine ampezzane, è stato uno dei più grandi arrampicatori delle Alpi ed è ancora oggi ammirato da tutti gli alpinisti. Le sue imprese hanno aiutato a diffondere il nome di Cortina nel mondo, come altri illustri alpinisti ampezzani, il cui ricordo potrebbe essere reso perenne in un museo della montagna

nel 1931 - oltre alle montagne, ai turisti offre anche un museo, “Mémoires d’Alpinismes”, il cui slogan è “le memorie dell’alpinismo fanno parte del patrimonio locale”. Nel museo, il viaggio nella storia inizia con un modellino del massiccio degli Ècrins, in cui spiccano cime fino a 4100 m d’altezza, come la citata Meije, la Barre des Ècrins, l’Aiguille Dibona … Sì, perché nel 1913 la guida ampezzana Angelo Dibona, trentenne e al culmine della fama, giunse a SaintChristophe con il collega Luigi Rizzi e i clienti Guido e Max Mayer per compiere alcune salite nell’Oisans. Qui si aggiudicò varie prime tra cui, il 27 giugno, una guglia appuntita che sovrasta la valle. Il granitico monolite, denominato fino ad allora “Pain de Sucre de Soreiller” e paragonato

dai francesi al Cerro Torre patagonico, ebbe da subito il nome della guida, gemellando così la conca ampezzana con quell’angolo di Francia. Oltre a “Anjelùco Pilato”, il museo d’oltralpe non manca di rendere omaggio anche alle guide della valle, alle loro consorti che attendevano trepidanti gli uomini impegnati sulle vette, ai custodi dei rifugi, a chi contribuì a rendere nota e apprezzata la regione. “Mémoires d’Alpinismes” è aperto dal 2000, e qualche anno fa è stato visitato da un gruppo di Scoiattoli di Cortina, intenzionati a salire l’Aiguille Dibona per girare alcune scene da inserire in un documentario sull’illustre compaesano. Gli Scoiattoli ricordano con piacere che avere palesato la propria origine e avere nominato Angelo Dibona, mise in fibrillazione i responsabili del Museo, per i quali la guida di Cortina suscita sempre ammirazione e orgoglio. Premesso questo, a sostegno dell’idea del Museo dell’alpinismo e dello sci ampezzano, aggiungo che a Cortina ci sono persone che da mezzo secolo collezionano preziosi materiali sull’alpinismo locale, su Dibona in testa; qui vivono e operano appassionati che studiano la storia, raccolgono pubblicazioni, scrivono degli uomini che vissero sui monti; ci sono alpinisti che con le loro scalate hanno scritto pagine d’oro; abbiamo poi collezionisti di materiale sulla storia degli sport bianchi, di cui forse non tutto è ancora noto; numerosi atleti, infine, potrebbero testimoniare una storia lunga e luminosa. Manca però una struttura che assembli tutto questo sapere, per offrire un altro qualificato polo di interesse culturale, fruibile sia dagli ospiti che da tanti autoctoni poco informati sul proprio paese. Si potrà facilmente obiettare: non è il periodo per pensare in grande (ma quando mai lo sarà?), mancano spazi adeguati, tutte le casse piangono, la burocrazia complica anche i progetti migliori ...: forse però il cuore andrebbe gettato oltre l’ostacolo. Stabilendo una unità di intenti, un piano


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economico, organizzativo e gestionale ben strutturato, con l’aiuto di cultori e appassionati e l’appoggio di istituzioni che sicuramente non lo negherebbero, un museo sull’alpinismo e sullo sci potrebbe profilarsi come un ulteriore vanto socio-culturale per Cortina. Certo, sarà importante avere un museo delle tradizioni ampezzane, erede di quel Museo Elisabettino che purtroppo ebbe vita breve (1906-15) e finì travolto dalla guerra; ma, in un’epoca in cui si percepisce una forte richiesta di fissare le memorie (non solo quelle delle guerre, ma anche e soprattutto quelle della pace), sarebbe utile aumentare

le conoscenze anche sui protagonisti della montagna ampezzana, e su ciò che fecero per costruire anche loro un futuro, tutto sommato, migliore. Se in un borgo di cento anime, in uno sperduto angolo alpino a più di 700 km da Cortina, qualcuno s’illumina sentendo parlare di “Messié Dibonà”, il suo paese - che pure non si è dimenticato di lui - potrebbe dare una forma stabile al ricordo, raccogliendo attrezzi, cimeli, documenti, filmati, fotografie su Dibona e su tutti coloro (e sono tanti) che dal 1860 in poi hanno propagandato il nome di Cortina nel mondo. Potrebbe essere uno stimolo ad ampliare le memorie

locali e un invito alle giovani generazioni a conoscere, amare, studiare il passato. In questo frangente, angustiato da mille dubbi e difficoltà ma forse per questo foriero anche di speranze, sia permessa una conclusione bene augurante, sull’onda dell’affermazione che “la cultura è l’utilità dell’inutile”; di un museo della montagna e dello sci, Cortina ha fatto finora a meno, ma adesso potrebbe fare un serio pensiero anche a questo. Destinando magari allo scopo parte della rimpianta piscina di Guargné, deserta da anni e avviata a diventare un rudere buio, o forse un luccicante condominio.

STAGIONE TURISTICA ESTIVA 2014 IN NETTO CALO Alberghi a -7% negli arrivi e -6% nelle presenze Come era prevedibile, pessimi risultati turistici per la stagione estiva 2014. Condizionato dal maltempo, l’andamento del settore alberghiero registra pesanti cali negli arrivi (-7%) e nelle presenze (-6%). A confronto con i paesi dell’Alta Val Pusteria, quest’anno Cortina ne esce peggio,

considerato il -5% dei nostri vicini Dobbiaco, San Candido, Sesto e Braies. I dati complessivi (alberghiero +e xtralberghiero) segnano anch’essi un significativo regresso (arrivi al -8% e presenze al -6%). (ep)

anno

arrivi

49.703

56.404 106.107

2009 presenze

anno

180.570

330.210

510.780

% vs ap

6,9%

3,7%

5,1%

% vs ap

6,8%

2,7%

4,1%

46.510

54.408

169.142

321.485

arrivi

2008 presenze STAGIONE ESTIVA ALTA VAL PUSTERIA STAGIONE ESTIVA ALTA VAL PUSTERIA alberghi anno 2014

arrivi

134.453

altri (*) 74.975

STAGIONE ESTIVA (01 giu - CORTINA 30 set) CORTINA STAGIONE ESTIVA 1GIU-30 SET alberghi

TOTALE 209.428

anno 2014

presenze presenze

anno

195.485

289.727

485.212

2007

394.436

1.068.815

% vs ap

-7,1%

-8,4%

-7,7%

8,8%

-0,2%

% vs ap

-6,1%

-5,1%

-5,5%

% vs ap

-4,6%

-1,7%

-3,5%

arrivi

67.427

57.530

124.957

140.990

68.880

209.870

presenze

208.102

513.410 305.308

706.602

401.200

1.107.802

% vs ap

6,7%

-2,0%

2,5%

% vs ap

-3,1%

-10,5%

-5,7%

% vs ap

0,3%

-0,4%

-0,1%

% vs ap

-2,7%

-3,8%

-3,1%

arrivi

145.512

77.002

222.514

presenze

726.197

417.053

1.143.250

% vs ap

-0,5%

3,9%

1,0%

% vs ap

-1,0%

1,8%

-0,0%

arrivi presenze

anno 2011

146.307

74.102

220.409

presenze

733.775

409.709

1.143.484

anno 2010

63.186

58.718

121.904

207.399

306.664

514.063

% vs ap

2,7%

1,3%

2,0%

% vs ap

0,4%

-4,5%

-2,6%

arrivi

61.533

57.979

119.512

206.607

321.189

527.796

% vs ap

11,2%

1,3%

6,2%

% vs ap

6,6%

-1,9%

1,3%

presenze arrivi

-2,4%

-5,1%

% vs ap

-9,2%

-5,6%

-6,8%

arrivi

50.616

55.728

186.238

340.417

presenze

(*) rifugi, campeggi, case per ferie, appartamenti, altro

anno 2012

anno 2011

115.341

-4,6%

arrivi

-8,1%

TOTALE

52.705

674.379

presenze

anno 2012

altri (*)

62.636

% vs ap

anno 2013 anno 2013

arrivi

% vs ap

arrivi presenze

55.346

57.223

112.569

193.792

327.355

521.147

fonte:

% vs ap

11,4%

1,5%

6,1%

Istituto provinciale di statistica Astat

% vs ap

7,3%

-0,9%

2,0%

fonte: Associazione Albergatori Cortina su dati della Regione Veneto


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AMEDEO GIRARDI, ALPINISTA E STUDENTE A VIENNA Dopo essere stato prigioniero dei Russi come ufficale austriaco, è diventato albergatore e sindaco della magnifica comunità di Mario Ferruccio Belli - marioferruccio.belli@gmail.com

Fra le migliaia di soldati austriaci fatti prigionieri dai Russi in Galizia c’erano molti giovani d’Ampezzo e di alcuni ne abbiamo raccontato la storia. Sempre di grande interesse storico ed umano, tutte da non dimenticare. Questa di Amedeo Girardi si caratterizza per alcune variabili: studente universitario, cadetto dei Kaiserschuetzen a Bressanone, alpinista di alto livello a Cortina, ufficiale in guerra nella città fortezza di Przemysl e poi nel 1915 prigioniero in Russia. Ritornato avventurosamente a casa è entrato in politica diventando prima sindaco e quindi commissario prefettizio sotto il fascismo, infine vittima (inconsapevole?) della crisi economica mondiale. Il padre Amadio, negoziante e titolare dell’omonimo albergo Girardi, fra i più in vista, terzo o quarto per reddito come

Sopra: il gheppio; sotto,a destra: lo scoiattolo rosso (foto di Mario Barito)

I coetanei della classe del 1877 di Ampezzo. Seduto, terz’ultimo a destra, Amedeo Girardi con la cravatta a farfalla. Foto Giacinto Ghedina

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risulta dalle Liste dei giurati, aveva sposato Rosa, figlia di Pietro Antonio Godini; antichissima famiglia estinta in Ampezzo ma che continua con un paio di rami in Romania. Nessuna meraviglia dunque per le scelte di vita dell’unico loro figlio maschio Amedeo, nato nel 1877. Sia la decisione di frequentare filosofia a Vienna sia la pratica dell’alpinismo di alto livello, con addirittura tre prime ascensioni assolute, così documentate dallo studioso Ernesto Majoni. Il 17 agosto 1910 il primo successo quando con la guida Angelo Dibona e altri due compagni “scala il Campanile Rosà, a prezzo di grandi sforzi e l’impiego di chiodi”. La seconda, due mesi più tardi quando conquista “con gli stessi compagni la parete nord della Torre Grande di Averau, con difficoltà di 5° grado, e senza l’uso di mezzi artificiali”. La terza scalata avviene nel settembre del 1911, ancora assieme all’amico Dibona, quando vince “le guglie Bassa e Alta della Torre Quarta d’Averau, lungo

itinerari di difficoltà classiche”. IL GIRO DEL MONDO Nella famiglia Girardi, dai genitori alla sorella Maria (1883) che si dedicherà al secondo albergo di famiglia il Vittoria, tutti parlavano il tedesco oltre all’italiano. Amedeo in più conosceva l’inglese, il francese e anche un po’ di russo. Ma questo lo imparò durante la prigionia, quando era finito su un treno che lo portava nelle immensità russe. Tanto egli era estroverso nelle attività, per così dire pubbliche, quanto riservato in quelle private. Raccontava unicamente che era stato spogliato del denaro che aveva, come successo a tutti i prigionieri peraltro, e che durante una sosta notturna aveva lasciato il treno e raggiunto un’isba dove era stato accolto. Nulla delle successive traversie. In famiglia si parlava di controlli delle polizie superati dandosi per turista; di abiti borghesi ricuperati non si sa come, delle di-


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stanze anche a piedi nella steppa, di approdo in città e località sconosciute. Il prestigio già di per sé connesso con la divisa di ufficiale asburgico egli lo aveva accresciuto con la conoscenza delle lingue e con il “bagaglio” di cultura che tutti gli attribuiscono. Di fatto mentre la maggior parte dei commilitoni ritornò a casa dopo mesi e anni, alcuni addirittura solo alla fine delle ostilità, egli rimpatriò ancora nel novembre del 1915. Si può comunque osservare che lo aveva aiutato anche la fortuna. Infatti è noto che nel 1915 la Russia era diventata alleata dell’Italia e Girardi parlandone la lingua alla perfezione se n’era dichiarato cittadino. Così era riuscito ad attraversare l’immenso paese, arrivando in Cina dove s’era imbarcato su una nave che lo aveva sbarcato a Napoli. Poco dopo era a Cortina, da pochi mesi occupata dall’esercito italiano, al lavoro nei due alberghi, assieme alla madre Rosa e alla moglie Maria Kantschieder, di undici anni più giovane. Nei giorni di Caporetto entrambi erano riparati in Italia. Da Roma in particolare dove contavano su molte conoscenze, erano rientrati a Cortina nel 1919. DA SINDACO A COMMISSARIO PREFETTIZIO Il Comune, amministrato da un consiglio provvisorio alle prese con un difficile ritorno alla normalità, che aveva da sempre rapporti con Trento, era stato correttamente aggregato a quella Sottoprefettura. Purtroppo nel 1922 il vecchio capitanato d’Ampezzo con Colle S. Lucia e Livinallongo veniva inopinatamente annesso alla provincia di Belluno e indette nuove elezioni (le ultime prime in democra-

zia) e Girardi vi entrava a farne parte come consigliere. Ma l’Italia, tuttora attraversata dalle agitazioni del dopoguerra, vedeva l’arrivo dell’uomo forte. La cosiddetta marcia su Roma che metteva assieme reduci e rivoluzionari contro i poteri forti, dava il via al movimento fascista. Fra i tantissimi che vedevano in quello la pacificazione c’erano anche diversi ampezzani fra i quali Girardi. Che la decisione non fosse la migliore lo si capì nel marzo del 1925, quando un gruppo di facinorosi fascisti attorniò il municipio. Il sindaco Arcangelo Dalus, sembra minacciato fisicamente, presentò le dimissioni e al suo posto l’assemblea elesse proprio Amedeo Girardi che dichiarò di accettare “con il proposito di servire il suo paese e di lavorare per il bene della Magnifica Comunità”. La fine della democrazia era dietro l’angolo. Il 17 settembre 1925 arrivava da Belluno un minaccioso decreto del prefetto che ordinava “il consiglio comunale di Cortina d’Ampezzo è sospeso dalle sue funzioni; il signor Cav. Amedeo Girardi è nominato commissario prefettizio”. Motivazione ? ”Da tempo il Consiglio dà segni palesi di ingiustificato ostruzionismo che rende impossibile l’amministrazione dell’azienda comunale sulla base delle leggi nazionali, da diversi anni sollecitato”. Il prossimo Consiglio comunale sarebbe stato eletto fra venti anni esatti nel 1945. IL MALINCONICO TRAMONTO Girardi accettava l’incarico con queste parole: “Rivolgo a tutta la popolazione un caldissimo appello per la pacificazione degli animi … confido che tutti mi aiutino nell’assolvimento del mio gravissimo compito per

OGGI COME IERI di Roberto Pappacena

Ci si stupisce oggi nel leggere tante deprimenti notizie politiche nei giornali. Ma voi che avete studiato la letteratura italiana, avete prestato attenzione alle pagine dei nostri più noti scrittori dell’Ottocento? Sembrano scritte oggi, e in situazioni molto simili alle nostre. Riporto qui, senza bisogno di commento, le seguenti affermazioni di Alessandro Manzoni, scritte nel 1822 nel famoso testo dell’Adelchi: «Godi che re non sei, godi che chiusa all’oprar t’è ogni via. Loco a gentile - ad innocente opra non v’è: non resta - che far torto, o patirlo. Una fe-

roce - forza il mondo possiede, e fa nomarsi - dritto. La man degli avi insanguinata - seminò l’ingiustizia; i padri l’hanno - coltivata col sangue; e ormai la terra - altra mèsse non dà» (Adelchi, 1822 - atto V). NOTA: Adelchi (morto nel 788 circa d.c.) principe longobardo, fu nel 759 d.c. associato al trono dal padre Desiderio, vinto dai Franchi alle chiuse di Val di Susa nel 773; poi, assediato a Verona dopo la definitiva sconfitta del padre e la fine del regno longobardo, si rifugiò a Costantinopoli.

il bene del paese, inseparabile da quello di tutta l’Italia”. Egli vi riuscì, dedicandosi al Comune a tempo pieno e meritandosi la riconoscenza pubblica. Ma trascurando le attività private, affidando l’albergo Girardi a personale il cui unico merito era l’essere iscritti al partito fascista. Frattanto alla fine del 1927 da Belluno arrivava improvviso, e senza alcuna motivazione, un burocrate a sostituirlo come “commissario”. Ma questi, di nome Vito Tagliapietra, era solo il primo di ben 12 (dodici ) funzionari inviati in poco più di quindici anni ad amministrare Cortina d’Ampezzo. In assoluto dispregio della democrazia e del decoro. Intanto, negli anni Trenta, arrivava la grande crisi finanziaria, scoppiata nel 1929 in America, che colpiva soprattutto le aziende indebitate e a corto di liquidi. Ce n’erano naturalmente anche a Cortina e fra loro anche l’albergo di Amedeo Girardi. Purtroppo la cronaca di quegli anni non è stata ancora del tutto decifrata a causa, anche, di una misteriosa “sottrazione di documenti” avvenuta il 30 gennaio 1940, per ordine di “S. E. il Sottosegretario Buffarini Guidi”, al quale vennero consegnati personalmente, mentre si trovava a Bolzano. Più di una amministrazione, nel secondo dopoguerra, ha tentato di chiarirla e riottenere quelle carte. Sempre invano. Magari se i lettori lo vorranno proveremo a raccontarla. Il cav. Amedeo Girardi, uomo colto, generoso e disinteressato, è morto all’improvviso il 6 luglio 1933, a 56 anni. Il suo nome figura assieme ad altri dieci sulla lapide dei cittadini benemeriti, nel camposanto di Cortina d’Ampezzo.


20 pagina autogestita

IN MOSTRA a cura di Cortina Turismo

DICONO DI NOI… TRAVEL ARABIA

ALTAGAMMA ITALIAN CONTEMPORARY EXCELLENCE.

A Cortina la prima tappa di un viaggio nell’eccellenza italiana Erano oltre 130 le persone che hanno partecipato, il 30 dicembre 2014, all’inaugurazione ufficiale della mostra firmata Altagamma a Cortina d’Ampezzo. Un’esposizione diffusa che rimarrà a Cortina fino al 30 marzo 2015 per raccontare attraverso immagini d’autore l’eccellenza del Made in Italy. Quattro le location coinvolte: il Grand Hotel Savoia, il Rosapetra Spa Resort, l’Hotel Ambra e il Cristallo Hotel Spa & Golf che compongono un ricco calendario di appuntamenti: -al Cristallo Hotel Spa & Golf ogni sabato, sabato a partire dalle 19.00, gli Altagamma Aperitif, Aperitif con Live Music e speciali degustazioni “Cocktail Cristallo” (Via Rinaldo Menardi, 42 | +39 0436 881111); -al Grand Hotel Savoia ogni mercoledì, mercoledì gli Altagamma aperitf con musica dal vivo (Via Roma, 62 | +39 0436 32 01); -al Rosapetra Resort & Spa ogni lunedì, l’Altagamma Lunch al Ristorante Corte del Lampone (Zuel di Sopra, 1 | +39 0436 869062); -all’Hotel Ambra ogni domenica, domenica dalle ore 7.30 alle 10.00, gli Sweet wakewake-up e Top class breakfast (Via XXIX Maggio, 28 | +39 0436 867344). Il progetto Altagamma Italian Contemporary Excellence è raccontato in un volume fotografico, edito da Rizzoli, realizzato con i reporter di Contrasto, coordinati da Denis Curti. La Regina delle Dolomiti recentemente è stata inserita tra i “Territori di Eccellenza” come socio onorario della Fondazione che dal 1992 riunisce le imprese che rappresentano l’alta industria culturale e creativa italiana e che si distinguono per innovazione, qualità, design e servizio. Un progetto che vede Cortina a fianco di territori d’eccellenza come Capri e la Costa Smeralda.

6 pagine dedicate alla Regina delle Dolomiti. VERO

Un articolo dedicato alla fat bike. PLANET SNOW

ON TV & ON AIR Linea Bianca. Una puntata, andata in onda sabato 31 gennaio su Rai1, interamente dedicata alla Regina delle Dolomiti. Gastronomia, tradizione, sci, ciaspe e molto altro. Grazie alla collaborazione degli impianti, rifugi, ULd’A, Regole d’Ampezzo, guardia di finanza di Cortina e noleggi. XXL. Servizio sulle fat bike, andato in onda domenica 18 gennaio su Italia1 Sportmediaset, Icarus. Nel 52° episodio di ICARUS 2.0 SNOWPAGE / CORTINA D'AMPEZZO – Incontro con il discesista Silvano Varettoni sulle piste di Cortina in compagnia dei giovani sciatori dello Sci Club Drusciè. Radio Monte Carlo. Sulle frequenze e sul sito dell’emittente andrà in onda Cortina, con gli appuntamenti più esclusivi da non perdere. HANNO VISITATO CORTINA… Freelance – Luxury-Priscilla Pilon - USA www.ski.ru - Jul Orlov - Russia Bayerischer Rundfunk & Tourentipp - Bernhard Ziegler - Germania Agenzia PR PROAPLS - Roman Tyuliakov - Russia Marco Polo - E. Malysheva - Ucraina, Kiev Fall Line Ski Magazine - Johnny Richards – Gran Bretagna Freelance - Inga Gilchrist - Australia Dubai Blog & Outdoor - Nicola de Corato – Emirati Arabi Jensen Media - Ingo Jensen - Germania Educational Dolomiti Superski, 15 giornalisti tedeschi e 19 giornalisti italiani Avtofokus & Druzinski zabavnik- Primož Longyka- Slovenia Teamworking - Giovanni Gambardella - Italia

8 pagine dedicate allo sci nella Regina delle Dolomiti.

CLUB DI PRODOTTO Sono stati realizzati i depliant: Family e Bike, in italiano e una inglese e tedesco per l’estate 2015. I materiali vengono utilizzati: alle fiere; durante educational con la stampa specializzata; in occasione di press trip e presso gli uffici Enit.


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Lettere, opinioni e commenti SCI FUORI PISTA? SÌ GRAZIE … MA CON ATTENZIONE! Ormai la voglia di sciare fuori-pista o in escursioni sci-alpinistiche, nella neve fresca o primaverile è una consuetudine che continua ad espandersi e ad avere sempre più successo. Anche le scuole più prestigiose di sci e gli stessi comprensori sciistici puntano ormai su questo mercato, pubblicizzando delle bellissime fotografie di sciatori in neve fresca e polverosa. Molte stazioni sciistiche nell’arco alpino (all’estero) da anni si sono accorte di questa voglia di “libertà” e si sono organizzate per incrementare e accogliere questo crescente mercato sciistico già noto in tutto il mondo. In queste località sono stati individuati e quindi pubblicizzati dei percorsi fuoripista, che vengono costantemente monitorati da persone esperte in grado di valutare le condizioni del manto nevoso in relazione anche alle condizioni meteo. Gli sciatori che si apprestano ad affrontare una discesa freeride, vengono messi quindi preventivamente a conoscenza, grazie ad appositi avvisi (bollettini), della situazione del manto nevoso che troveranno, delle condizioni del tempo e vengono date loro indicazioni generiche sul pericolo valanghe. Alcuni percorsi sono organizzati addirittura con semafori (che gli sciatori RISPETTANO perchè sanno essere indicatori attendibili) e check del funzionamento del proprio apparecchio ARTVA. L’ente per la promozione invernale di Cortina all’estero continua a stampare dei bellissimi dépliant con delle invoglianti immagini di sciatori in neve fresca, ma la realtà è che il turista che arriva a Cortina e va in fuori pista, viene subito multato o privato dello skipass, arrivando nel nostro ufficio con grande meraviglia dicendo “Why?Perché?”. Infatti: PERCHÈ? Sembra che Cortina non voglia ancora investire in questo specifico mercato, ma che preferisca promuovere lo sci classico delle piste battute, dimenticandosi che l’utente dello sci fuori pista utilizza sempre gli impianti di risalita. Probabilmente sarebbe solo sufficiente rendere più “sicuro” questo sport con l’aiuto di figure professionali. Cortina potrebbe davvero essere un paradiso per lo sci fuori pista con discese e panorami che solo le Dolomiti possono offrire, attirando così una nuova tipologia di sciatore ( per altro già presente anche se non “legalizzata”).

Lo sci fuori pista conosciuto come sci “freeride” è davvero un’attività molto bella, veloce ed adrenalinica, ma deve essere praticata come qualunque attività con serietà, preparazione e competenza. Noi guide alpine ci accorgiamo che ormai questa attività si è “liberalizzata” e tutti indistintamente la praticano, spesso senza avere la responsabilità di quello che stanno facendo, e mettendo quindi in pericolo se stessi, i propri compagni e anche chi è preposto al soccorso. Notiamo inoltre che quasi sempre i freeriders hanno con sè tutto il necessario materiale antivalanga, con zaini speciali che in caso di valanga, azionando un apposito sistema, si gonfiano automaticamente facendo in modo che lo sciatore “galleggi” assieme alla valanga. L’errore di base a nostro avviso è che i freeriders pensino che avendo un’attrezzatura tecnica e costosa, possano esporsi al rischio, sottovalutando in realtà tale rischio, o meglio non valutando correttamente le condizioni del pendio.

Le Guide Alpine organizzano costantemente dei corsi specifici per la pratica dello sci fuori pista o sci alpinismo, per ragazzi e adulti. Educhiamo e addestriamo accuratamente l’allievo affinché conosca e sappia utilizzare il proprio materiale anti valanga necessario per questa attività. Insegniamo le tecniche della sciata in neve fresca sui vari pendii, ma anche a valutare le condizioni del manto coadiuvati da apposite indicazioni date da professionisti. Spieghiamo come si devono comportare per ridurre il rischio di provocare una valanga e in caso di incidente come intervenire rapidamente per salvare il compagno. Alla fine del corso a ogni partecipante viene rilasciato un attestato di idonea capacità. Il materiale tecnico è indubbiamente un valore aggiunto, ma è l’uso del cervello, il senso di responsabilità, l’umiltà di informarsi sulle condizioni che si troveranno che fanno la differenza per godersi davvero una splendida giornata di sci fuoripista o di sci alpinismo. Mario Dibona

abbonatevi a presso: LA COOPERATIVA DI CORTINA alla cassa dell’edicola CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI CORTINA d’AMPEZZO E DELLE DOLOMITI bonifico sul c/c n.17135 causale: abbonamento + indirizzo spedizione IBAN IT56D0851161070000000017135 STUDIO COMMERCIALISTA ANNAMARIA MENARDI Majon, 100 - Majon, 100 - tel. 0436 2519, fax 0436 4231

12 NUMERI

23€

SOSTENITORE

28€


22 MORTE IN VIA GUIDE ALPINE Un venerdì mattina percorrevo via Guide Alpine in direzione Cortina centro, per andare al lavoro. Una pattuglia della Polizia stava facendo dei rilievi. Ho oltrepassato l’auto, osservando frettolosamente i poliziotti all’opera. Riprendendo a camminare, d’istinto facevo un passo a sinistra per salire sul marciapiede ma, trovandolo coperto di neve e ghiaccio, proseguivo lungo la sede stradale. Solo più tardi ho saputo perché la Polizia si trovava lì. Era venerdì 23 gennaio. Sopraffatta dallo sgomento e dal senso di impotenza per la tragedia che si era da poco compiuta, mi sono rivista, quel mattino a due passi dal luogo dell’incidente, mentre rinunciavo a salire sul marciapiede, per paura di scivolare sul ghiaccio e di cadere. E mi sono rivista anche durante l’estate scorsa, scendere da quello stesso marciapiede perché in quel tratto il porfido era dissestato, molti cubetti di porfido divelti e il ghiaino insidioso sotto le suole delle scarpe. Ho immaginato anche i miei figli percorrere quello stesso tratto di sede stradale al buio, di pomeriggio di ritorno dal centro. E ho capito che qualcosa avrei potuto, anzi dovuto fare: segnalare agli enti preposti che quel tratto di marciapiede andava sistemato e poi ripulito dalla neve. Le tragedie succedono, ma non sempre siamo davvero impotenti. Abbiamo il dovere di impegnarci personalmente affinché le autorità preposte facciano il possibile per garantire l’incolumità di tutti noi cittadini, sia che siamo pedoni sia che siamo automobilisti. La sicurezza sulle strade passa dai controlli sulla velocità, dalla lotta alla

CENTRALINA IN VAL D’ORTIé DI CORTINA Al Comune di CORTINA D’AMPEZZO Assessorato all’Ambiente Alla Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici del Veneto Alla Autorità di BACINO dei Fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave All’UNIONE MONTANA “Valle Del Boite” BORCA DI CADORE Alla Direzione CAI VENETO Alla Presidenza delle REGOLE D’AMPEZZO OGGETTO: Contro una centralina sul Ru de

guida in stato di ebbrezza, ma passa anche dalla manutenzione delle strade e dei percorsi pedonali e da una migliore illuminazione dei punti critici. Molte strade di Cortina sono strette, sprovviste di adeguati marciapiedi. In alcuni casi forse non si può far nulla, ma in altri è possibile pensare a dei sensi unici con l’allargamento dei marciapiedi. Purtroppo nulla riporterà Loredana a suoi cari e ai suoi amici, ma tutti noi dovremmo sentirci coinvolti nel far sì che tragedie così non debbano ripetersi. Spero che saremo più attenti e pronti a segnalare le situazioni pericolose e come cittadini pretendere che la sicurezza delle nostre strade diventi una priorità nell’impiego delle risorse pubbliche, per non dover pensare, come ho fatto io quel venerdì, se l’avessi detto... lettera firmata Gentile lettrice, ci colpisce in particolar modo la fine della sua lettera: “...se l’avessi detto...”, nella quale ipotizza che se Lei avesse segnalato a chi di dovere la pericolosità di quel marciapiedi, forse questa tragedia sarebbe stata evitata. Ebbene, non si deve proprio preoccupare per questo: la pericolosità di via delle Guide è stata segnalata in tutti i modi alle amministrazioni e alle forze dell’ordine con lettere e raccolte di firme; alcuni frontisti hanno offerto il proprio piazzale privato per ospitare posti di blocco, ma non se ne è mai visto uno. Gli abitanti di quella strada sapevano che prima o poi sarebbe successo, quella di Loredana è stata una morte annunciata e attenzione: ce ne sono anche altre. L’unico lavoro, voluto dall’ex assessore ai lavori pubblici Etienne Majoni, fu la costruzio-

Val d’Ortié a Cortina d’Ampezzo. Malgrado un precedente diniego della Regione Veneta alla realizzazione di una centralina idroelettrica in Val d’Ortié a Cortina d’Ampezzo, è in corso un nuovo progetto sullo stesso torrente che, secondo le nuove normative, non sarebbe possibile respingere. Si possono rileggere gli articoli di vari giornali che nel 2012 esprimevano la soddisfazione anche del Comune di Cortina, che si era battuto per bloccare un precedente progetto, e definiva giustamente una vittoria la decisione della Regione, supportata anche dai Beni Ambientali, che impediva tale dannosa realizzazione. Pare che ora si possa calpestare la precedente decisione e dimenticare il forte valore ambientale e paesaggistico di quel corso d’acqua, area tra l’altro tutelata e inserita dalla

ne dei due dossi, ma si è rivelata subito una misura insufficiente; solo uno dei due infatti ha uno spessore tale da indurre i guidatori ad una lieve frenata e paradossalmente è proprio quello che dovrebbe mettere in sicurezza il tratto di strada in cui la ragazza ha perso la vita. Realizzare marciapiedi decenti è ora un’opera improrogabile per l’amministrazione, ma visto che è un lavoro che potrebbe richiedere qualche anno, nel frattempo si possono e si devono fare altre cose. Il Sindaco deve far posizionare autovelox veri e funzionanti lungo tutta la via e pattuglie con l’etilometro, in modo che la gente sappia che la strada potrebbe essere presidiata e l’affronti con prudenza, come tutti sanno di via Marconi, di via Roma o di Dogana Vecchia e dare effettivamente ordine ai vigili di effettuare i controlli, anche se può risultare impopolare, come giustamente ha sottolineato un nostro altro lettore che ha inviato una lettera dai toni molto accesi, della quale riportiamo solo un passaggio interessante ma che non possiamo pubblicare interamente perché inviataci in forma anonima. Ha scritto: “... La verità è che né l’amministrazione comunale di Cortina né i consiglieri di minoranza né la maggioranza degli stessi cittadini vogliono maggiore sicurezza. Perché la maggiore sicurezza delle strade si paga e il prezzo politico non lo vuole pagare nessuno. Si paga con maggiori controlli (etilometro, autovelox, pattuglie nelle strade secondarie) che nessuno vuole...”. L’ultima cosa, che possiamo fare tutti, è essere più prudenti, perché gli incidenti accadono e la povera Loredana avremmo potuta investirla anche noi quella volta in cui, per un motivo o per l’altro, abbiamo premuto un po’ troppo sull’acceleratore in via delle Guide o in una qualsiasi delle tante altre strade pericolose. La redazione stessa Regione nella Rete Natura 2000, promossa dal Consiglio della Comunità Europea – direttiva 92/43 CEE. Per renderci conto della particolarità e bellezza di quel corso d’acqua che ora si vuole quasi completamente prosciugare, è sufficiente vedere foto e video inserite nel sito www.adrenalincenter.it che, sul quel torrente, svolge attività sportiva di torrentismo. Ci auguriamo che il Comune, istituzioni, enti, società e privati, sensibili alla tutela del nostro territorio, possano unirsi per svolgere le azioni più adatte per impedire assolutamente la realizzazione della centralina. Riteniamo che il Comune di Cortina possa coordinare le adatte iniziative, e ringraziando restiamo in attesa di una cortese sollecita risposta. Club Alpino Italiano Sezione di Cortina d’Ampezzo


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numero 129 | febbraio 2015

quale dall’Italia nel 1929 con un Regio Decreto. Il Tavolare rimane, e anzi si pensa di estenderlo a tutta la regione Friuli-VG, cominciando con una sperimentazione in alcuni comuni della provincia di Pordenone. Sisto Menardi.

CHE COS’È IL TAVOLARE? ALCUNE CURIOSITÀ Qualche anno fa ho incontrato un avvocato di Split una città, oggi croata, affacciata sull’Adriatico. Parlando del più e del meno, per fortuna sapeva l’italiano, è emerso che anche la Croazia ha fatto parte come Ampezzo dell’impero Austro-Ungarico e nel discorrere ho raccontato che in Ampezzo da allora vige il libro fondiario. È impossibile descrivere come si sono illuminati gli occhi del mio interlocutore, che mi ha subito spiegato che detto libro fondiario è tutt’ora un uso nella Croazia che fu asburgica e che è uno strumento, anzi una istituzione preziosissima per il suo quotidiano lavoro di avvocato. Ad ottobre 2014 ho trascorso alcuni giorni nel sud della Polonia, a Cracovia, altra città dell’immenso ex-impero asburgico, oggi il centro più importante dopo la capitale Varsavia. Non ho resistito alla tentazione di chiedere alla guida se anche da loro fosse andato in vigore il libro fondiario, comunemente chiamato tavolare. Mi ha prontamente risposto di non sapere con esattezza riguardo a tutta la Galizia, ma di essere certa della sua esistenza nella città di Cracovia, aggiungendo che una ventina di anni fa detto Libro Fondiario è stato preziosissimo, anzi decisivo per uscire in fretta dal periodo del comunismo. Mi ha raccontato infatti che essendo stata “abolita” la proprietà privata dopo la seconda guerra mondiale, dal 1989 è stato possibile documentare solidamente le singole proprietà private solo attraverso il Tavolare asburgico miracolosamente sopravvissuto alle guerre a al suo seguito. Da lì è potuta partire in fretta e con la necessaria certezza la ri-attribuzione di tutti gli edifici e delle proprietà ai legittimi aventi diritto, che senza contenziosi e litigi hanno potuto quindi avviare la rinascita economica e sociale con largo anticipo rispetto alle altre zone delle Polonia, sprovviste dei libri fondiari perché mai appartenute all’Impero Asburgico. E qui da noi? Da Internet ho raccolto altre conferme e i seguenti dati sulla storia e sulla situazione attuale del Libro Fondiario: (vedi http:// www.atrieste.org/viewtopic.php?t=4394). Maria Teresa d’Austria istituì il catasto che perciò appunto viene definito teresiano. (La prima applicazione avvenne a Milano, quando Milano faceva parte del Lombardo-Veneto).Nel 1818 invece viene istituito in tutto l’Impero austriaco il Catasto Tavolare (Istituto del Libro Fondiario) da Francesco I, che faceva proprio anche il catasto teresiano dove questo era già esistente (solo nei centri più importanti). Il Tavolare è stato mantenuto in tutti i territori ex austroungarici, ove vige tutt’oggi. In Italia oggi vige nelle intere province di Trieste, Gorizia, Trento

ALCUNE RIFLESSIONI SUI DATI ISTAT DEL CENSIMENTO DEL 2011 Un’immagine dell’Ufficio Tavolare di Cortina d’Ampezzo

e Bolzano. Vige inoltre in 15 comuni della provincia di Udine, dei quali 3 ex-Carinzia annessi nel 1920 (Tarvisio, Malborghetto-Valbruna e Pontebba per la sola parte ex-austriaca del Comune) e 12 ex-Gorizia annessi nel 1921 (Aiello, Aquileia, Campolongo al Torre, Cervignano, ChioprisViscone, Fiumicello, Ruda, San Vito al Torre, Tapogliano, Terzo d’Aquileia, Villa Vicentina, Visco). Vige anche nei 3 comuni ex-tirolesi della provincia di Belluno (Cortina d’Ampezzo, Livinallongo e Colle S.Lucia), in 2 comuni ex-tirolesi in provincia di Brescia (Valvestino e Magasa) e nel comune ex-tirolese di Pedemonte nella provincia di Vicenza. Vige inoltre nell’intera Repubblica di Slovenia, di Croazia, BosniaErzegovina, Repubblica d’Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria. In Romania nella sola Transilvania (Ungheria fino al 1918), in Serbia nella sola Vojovidina (Ungheria fino al 1918). Forse anche in quella parte della Galizia, oggi in territorio polacco. Nei Comuni italiani dove vige il Catasto Tavolare, esso si differenzia dal resto d’Italia per la sua probatorietà, per cui l’iscrizione nei libri tavolari è prova della proprietà, mentre nel resto dell’Italia funziona diversamente, dove il catasto non è probatorio, ma ci si basa sul possesso. La piombatura è l’annotazione provvisoria che viene effettuata nei libri, non appena arriva un nuovo atto (contratto, piano di frazionamento, ecc.) Viene tutto attuato in base alla legge imperiale (asburgica) del 1883, validata tale e

La lettura del commento ai dati Istat, sul censimento del 2011, induce ad alcune riflessioni. Esse si determinano sui “2/3 delle abitazioni, che sono case vacanza o non occupate, pari al 66% del totale delle abitazioni che formano il patrimonio edilizio di Cortina d’Ampezzo”. Si vuole considerare, nel caso, il rapporto che esiste tra queste abitazioni e il suolo a loro pertinente, la copertura dello stesso, la presenza di vegetazione, i locali interrati. Si presenta, infatti, la richiesta di manutenzione, che può incidere in modo significativo sull’aspetto del paesaggio come risorsa fondamentale. Prof. Pier Maria Gaffarini

Studio Legale Associato Ticozzi Sicchiero Vianello Dalla Valle Zampieron e Studio Legale Associato Esposito Ghezze; con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Belluno organizzano GIORNATA DI AGGIORNAMENTO E STUDIO INFORMATIVO sabato 28 febbraio 2015 Centro congressi Polifunzionale, Corso italia, 43 san vito di Cadore ore 9:30-12:30: La nuova composizione dei conflitti coniugali: fuori tutti dal Tribunale? Introduce e coordina: Paolo Ghezze, Avvocato in Belluno. ore 15:30-18:30: Legge 186/2014: rientro dei capitali dall’estero e autoriciclaggio, contraddizione in termini? Introduce e coordina: Marco Vianello, Avvocato in Venezia.

Chiuso in redazione il 3 febbraio 2015

Direttore Responsabile Direttore Editoriale Proprietà Stampa Comitato di redazione

Marina Menardi Edoardo Pompanin Associazione Comitato Civico Cortina - Chiave 116, Cortina d’Ampezzo (BL) Tipografia Print House snc. - Pian da Lago 72, Cortina d’Ampezzo (BL) Alice Gaspari, Edoardo Pompanin, Roberto Pappacena, Morena Arnoldo, Patrizia Serra, Giacomo Giorgi, Vittoria Broglio Impaginazione Marina Menardi Progetto grafico Dino Gillarduzzi, dino@dinodesign.it Contatti www.vocidicortina.it - info@vocidicortina.it - cell. 349 4912556 Chiave 116, Cortina d’Ampezzo (BL) Testi di esclusiva proprietà - stampato su carta riciclata


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Le >brevi< del mese 27

dic Viene inaugurata la mostra DRoccia, al museo paleontologico Rinaldo Zardini, che presenta un percorso alla scoperta di due storici ricercatori, il francese Deodat de Dolomieu e Rinaldo Zardini. -Il piano terra della “Ciasa de ra Regoles” quest’inverno viene dedicato alla mostra fotografica “Occhi in ascolto - A tu per tu con la fauna del Parco”: immagini del fotografo Mario Barito, che da anni si dedica alla fotografia naturalistica e faunistica.

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dic Ambientalisti e mondo dell’alpinismo fanno scudo contro la fat bike, la nuova moda della discesa in bici sulla neve. «La montagna non è un luna park», afferma Massimo Casagrande, presidente del Cai di Auronzo. Gigi Casanova, portavoce di Mountain Wilderness, invita espressamente i gestori degli impianti di risalita e delle piste a vietare le due ruote, lungo i tracciati da loro gestiti.

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dic Viene inaugurata “Altagamma italian contemporary excellence”, la mostra fotografica che fa tappa a Cortina sino al 30 marzo al Grand Hotel Savoia, al Rosapetra Spa Resort, all’Hotel Ambra e al Cristallo Hotel Spa & Golf. Si tratta di una mostra di immagini d’autore per raccontare l’eccellenza del Made in Italy firmata “Altagamma”, la Fondazione che dal 1992 riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana.

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dic Bortolo Sala è stato eletto all’unanimità nuovo presidente dell’Unione Montana della Valle del Boite, che va a sostituire la Comunità Montana. È stato inoltre approvato lo statuto della nuova Unione e approvata la definizione dei rapporti attivi e passivi con il Comune di Cortina, che non fa parte dell’Unione, ma che potrà attivare con i Comuni della Valle del Boite alcuni servizi in forma associata. -«Leggendo l’articolo, mi sono divertito molto, perché ho avuto l’impressione che non sapessero di cosa stavano parlando». Michele Boschetti Nure, uno dei fondatori del “movimento” delle fat bike, o bici con le ruote grasse, replica così alle affermazioni di Massimo Casagrande (Cai Auronzo) e Luigi Casanova (portavoce di Mountain Wilderness). «Nessuno di noi», replica, «vede la montagna come un luna park, anzi, siamo a favore del massimo rispetto dell’ambiente, tant’è vero che le fat bike, per loro natura, invitano ad una andatura lenta, calma, a godersi i luoghi che attraversiamo».

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gen Il nuovo anno a Cortina è cominciato all’insegna del sole. In migliaia si sono concessi una giornata sulla neve nelle varie ski area. Pienone negli alberghi, nei locali e nelle discoteche.

04

gen Cortina ed alcuni dei suoi cittadini in rappresentanza sono i protagonisti a Canale 5, nel corso del programma “Avanti un altro”, condotto da Gerry Scotti. Tra i concorrenti presenti il presidente del Corpo musicale, Matteo Colli, accompagnato da Monica Larese, entrambi in vestito tradizionale ampezzano, come richiesto dalla produzione del programma.

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gen «Gli impianti a fune non possono continuare da soli a portare avanti le località turistiche». Il grido d’allarme lo lancia Enrico Ghezze, presidente del Consorzio Impianti a Fune di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina. I dati sulle vendite degli skipass nel periodo natalizio segnano un calo rispetto allo scorso anno del – 4% per quanto

riguarda lo skipass di valle e del –12% per il Super Ski Dolomiti. Non si può più pensare che le società impianti da sole possano gestire inverni come questo e spendere milioni per far decollare il turismo, a vantaggio dell’intero comparto. Non riceviamo nessun contributo né da parte delle associazioni di categoria, come rifugisti, albergatori, commercianti, né da parte delle amministrazioni comunali. L’Amministrazione, che si è impegnata per oltre due milioni per il golf, avrebbe dovuto investire la stessa cifra ad esempio per la realizzazione del lago artificiale che l’Ista ha costruito e si è pagata a In Po’ Drusciè. Senza il lago, le gare di Coppa quest’anno sarebbero saltate».

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gen Durante la notte il termometro sulle Dolomiti è salito fino ad arrivare ai 18 gradi di Forno di Zoldo, ai 14 di Cortina, ai 17 di Falcade. Temperature assolutamente fuori dalla norma per essere la metà di gennaio. La particolare situazione è legata alle forti correnti calde che arrivano dall’occidente e che interessano le località più in quota. Chiusi a causa del vento per buona parte della mattina molti impianti di risalita. Il vento ha provocato gravi danni al tetto del rifugio Giussani del Cai Cortina.

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gen Il maltempo che ha colpito le Dolomiti tra la fine di dicembre 2013 e il febbraio 2014 non verrà ricordato solo per i black out e la viabilità in tilt. Anche il bosco ha sofferto per le nevicate eccezionali che hanno causato il distacco di 420 valanghe che hanno spazzato via intere porzioni di bosco. Il Settore forestale di Belluno, che fa parte della Sezione bacino idrografico Piave-Livenza, ha stimato in 7,5 milioni di euro il danno da mancato reddito potenziale per i fusti abbattuti dalle valanghe. La massa forestale danneggiata è di circa 235 mila metri cubi per un fenomeno che ha colpito in particolar modo il Centro Cadore senza risparmiare neppure Agordino e Comelico.

a cura di Morena Arnoldo

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gen Una puntata di Linea Verde che va in onda su Rai Uno vede protagonista il territorio bellunese, in particolare Cortina, l’Alpago e la Val di Zoldo, con il tema: “Dal bosco alle segherie, alla scoperta dei segreti e delle opportunità che il legno da sempre offre all’uomo”. L’iniziativa è stata resa possibile grazie a un contributo della Regione alle Regole d’Ampezzo e al Consorzio Legno Veneto.

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gen Furto con scasso nel negozio di abbigliamento Ghedina in via 29 Maggio. Il primo inventario racconta che i malviventi se ne sono andati con 24 giacche a vento e 30 paia di pantaloni per un valore commerciale notevole: migliaia di euro, più il fondo cassa.

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gen Non c’è stato nulla da fare per la giovane barista rumena, Loredana Tiron, investita da un pirata della strada attorno alle 21, in via Guide Alpine a Cortina.

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gen Grazie alla generosità della famiglia di Loredana Tiron, morta a causa di un pirata della strada, un bambino di Bergamo ha salva la vita. La madre di Loredana ha infatti dato il consenso all’espianto degli organi. Loredana ha così donato i reni e il fegato, che è stato diviso in due parti: la porzione più piccola è andata a salvare la vita al piccolo bergamasco, l’altra parte e un rene sono andati a Verona, mentre il secondo rene è stato portato a Milano. Intanto in procura a Belluno, si cercherà di fare chiarezza sugli elementi che ancora mancano agli investigatori. In particolare, la domanda più importante riguarda i tempi dei soccorsi. Loredana è stata investita attorno alle 21.30, ma il suo investitore l’ha abbandonata sul ciglio della strada senza soccorrerla e solo dopo, circa un’ora, un altro automobilista di passaggio si è fermato e ha chiamato l’ambulanza.

F cus COPPA DEL MONDO DI SCI FEMMINILE DAL 1993 AL 2015 OSPITE A CORTINA D’AMPEZZO 13-gen Cortina ospita per il ventitreesimo inverno consecutivo la Coppa del Mondo di Sci Femminile che organizza dalla prima edizione del gennaio 1993. Si lavora per garantire una pista perfetta: l’Olimpia delle Tofane. Il tracciato di gara è quello consueto, dalla partenza di Punta Anna al traguardo di Rumerlo. 15-gen Al via le prove di Coppa del Mondo. «Speriamo che il tempo ci aiuti», ammette Enrico Valle, presidente del comitato organizzatore di Coppa, «per riuscire a portare a termine tutte e tre le gare, le due di Cortina e il recupero che abbiamo ottenuto per la libera annullata a Bad Kleinkirchheim. 16-gen In 1’09’’03 l’azzurra Elena Fanchini, classe 1985 e secondo successo in carriera dopo quello nella libera di Lake Louise nel lontano 2005, ha vinto la discesa di Coppa del mondo a Cortina d’Ampezzo, valida come recupero di quella non disputata per maltempo a Bad Kleinkirchheim, in Austria. 17-gen A Cortina nevica: precipitazioni in prima mattina a partire dagli 800 metri di quota che si sono tradotte in 50 centimetri di manto fresco a 2.000 metri d’altitudine fanno annullare la discesa della Coppa del mondo femminile. Il programma alternativo prevede di posticipare la discesa e il Supergigante al giorno dopo. 18-gen Lindsey Vonn vince la discesa libera femminile a Cortina d’Ampezzo valida per la Coppa del Mondo di Sci. La campionessa statunitense ha chiuso con il tempo di 1’39”61 precedendo l’austriaca Elisabet Goergl (+0.32) e l’azzurra Daniela Merighetti (+0.54). Ai piedi del podio Elena Fanchini.


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