EVENTO ORGANIZZATO DA
CON IL PATRICINIO DI
C RCON E DLA I TCOLLABORAZIONE S DI
MEDIAPARTNER
Coordinatore Francesco Gerardi Responsabile Organizzazione Leonia Quarta Organizzazione Martina Di Iulio, Edoardo Lazzari, Emma Soletti Responsabile Comunicazione Beatrice Donà Ufficio Stampa David Angeli Grafica Riccardo Bonora, Beatrice Donà, Carlo Alberto Giordan, Ginevra Formentini Responsabile Tecnica Laura Zollo Ufficio tecnico Tea De Lotto Tecnica Agnese Cesari, Jacopo David, Federica Pianegonda, Anna Pieri, Irene Silvestri, Giacomo Tempesta, Marco Tonino, Costanza Vita Finzi, Marta Zen Luci e Fonica Lorenzo Danesin Responsabile Foto/Video Ginevra Formentini Foto/ Video Eugenia Avveduto, Irene Bedin, Alice Casadei, Eleonora Da Frè, Anna Ghiraldini, Clara Lasagna, Gilda Panizza, Giulia Antonia Zanon Accoglienza Compagnie Sofia Ballarin, Irene Bedin, Evdoxia Karakatsi, Edoardo Lazzari, Claudia Rossetti, Serena Treppiedi Social media e Web design Eleonora Da Frè, Martina Di Iulio, Beatrice Donà, Ginevra Formentini, Serena Treppiedi Merchandising Tea De Lotto Servizio di sala Sofia Ballarin, Irene Bedin, Maria Vittoria Benedetti, Nadia Bregozzo, Eleonora Cunegato, Evdoxia Karakatsi, Alice Palmieri, Claudia Rossetti, Irene Segalla, Lucrezia Stenico, Chiara Tedeschi, Serena Treppiedi, Giulia Antonia Zanon Stagista Cosima Centurioni Progetto editoriale portfolio 2016 Grafica/Beatrice Donà - Testi/David Angeli, Tea De Lotto, Francesco Gerardi Traduzioni/Adam Evans, Martina Di Iulio, Caterina Ligios, Chiara Soletti, Emma Soletti - Photo editing/ Ginevra Formentini
CON IL SOSTEGNO DI
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VENICE OPEN
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LUGLIO 2016
STAGE Festival Internazionale del Teatro delle UniversitĂ e delle Accademie
A generare il movimento è stata la volontà collettiva di regalare alla città di Venezia qualcosa di unico.
"Una vite autofilettante è una macchina che trasforma il moto circolare in moto rettilineo".
Cosa può, meglio di lei, rappresentare un anno d’intenso lavoro di organizzazione, grafica, tecnica e ricerca artistica finalizzate a creare dodici serate di teatro gratuito sotto le stelle? Quale oggetto può raccontare con la sua sola immagine la costruzione del palco e degli spalti che hanno ospitato gli spettacoli e il loro pubblico? Il moto circolare delle nostre idee e del nostro impegno volontario è stato canalizzato nel moto rettilineo che ha portato alla quarta edizione del Venice Open Stage. A generare questo movimento è stata la volontà collettiva di regalare alla città di Venezia qualcosa di unico: un festival di teatro di alto livello, destinato a crescere e a rappresentare sempre più un punto di riferimento per gli amanti delle arti performative. Senza una vite a fare da portavoce, dovremmo riempire decine di pagine ringraziando le tecniche e i tecnici, gli organizzatori e le organizzatrici e poi attori, attrici, artisti e artiste, le volontarie, il pubblico e tutte le meravigliose persone che hanno reso possibile il Festival, i muratori che hanno costruito Tebe dalle sette porte permettendo agli Edipi e alle Antigoni di vivere le loro storie e di generare emozioni. Abbiamo deciso di condensare il nostro enorme grazie nell’unico oggetto che può rappresentare tutto e tutti e senza cui nulla sarebbe stato possibile. Il Venice Open Stage, come una piccola vite bronzata, continua il suo moto circolare e rettilineo, l’incisione sulla cantinella è appena all’inizio.
"A self-threading screw is a machine which converts circular motion into rectilinear motion" .
What could better symbolize a year of intense work of organization, graphics, technical, and artistic research, aimed at establishing twelve free evenings of theater under the stars? What object could tell by its mere image the construction of a stage and the bleachers that have hosted the shows and their audiences? The circular motion of our ideas and our voluntary commitment was channeled in a rectilinear motion that led to the fourth edition of the Venice Open Stage. To generate this movement, the collective will was to offer the city of Venice something unique: a highlevel theater festival, destined to grow and represent more and more a reference point for lovers of the performing arts. Without a screw to act as an emblem, we would had fill dozens of pages thanking the technicians, the organizers, the actors and actresses, the artists, the volunteers,the audiences,and all the wonderful people who have made this Festival possible, including the masons who built the seven gates of Thebes, allowing Edipi and Antigoni to live their stories and generate emotions. We decided to condense our huge thanks into the only object that could represent everyone and everything and without whom nothing would have been possible. Venice Open Stage, a small bronze screw, is continuing its circular and rectilinear motion, and the incision in the beam is just beginning. David Angeli
OSPITI GUESTS
ALTHEA COMPANY/LONDRA
ARISTOTELE UNIVERSITY/ FACULTY OF FINE ARTS/
BILGI UNIVERSITY KADRO PA COMPANY/ ISTANBUL
SCHOOL OF DRAMA / SALONICCO
SCUOLA TEATRO DIMITRI
UNIVERSITÉ PARIS 8 VINCENNES-SAINT-DENIS
VERSCIO
PALCO ENSEMBLE/PARIGI
INSTITUT DEL TEATRE / ZAPIA COMPANY/BARCELLONA
VICENZA
ACCADEMIA TEATRALE VENETA VENEZIA
COMPAGNIA L'ELEFANTE/ COMPAGNIA IL SERVO MUTO/ ROMA
UNIVERSITÀ IUAV LABORATORIO INTENSIVO DI MESSA IN SCENA/ VENEZIA
S CUOL E
CONSERVATORIO ARRIGO PEDROLLO
ACCADEMIA NAZIONALE D'ARTE DRAMMATICA SILVIO D'AMICO
venice open stage
ARTS EDUCATIONAL SCHOOLS /
SCHOOLS ARTS EDUCATIONAL SCHOOLS ALTHEA COMPANY/LONDRA
ARISTOTELE UNIVERSITY/ FACULTY OF FINE ARTS/
Fondata nel 1939, ArtsEd è diventata negli anni la migliore scuola di Musical Theatre nel Regno Unito. Nel 2007 Lord Andrew Lloyd Webber ne diventa il Presidente, seguendo le orme di Alicia Markova, fondatrice dell'English National Ballet.
Fondata nel 1925, ad oggi è la più grande università della Grecia e conta circa 70.000 studenti. Attraverso l'insegnamento e le attività di ricerca, la scuola di Salonicco crea, promuove e rafforza l'innovazione in tutta la Grecia.
SCUOLA TEATRO DIMITRI
INSTITUT DEL TEATRE
L'istituto fondato nel 1975 dal clown svizzero Dimitri, ora affiliato alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera (SUPSI), propone una formazione di base, unica a livello europeo, in tutti gli ambiti del teatro di movimento.
L'ESAD è un centro di formazione di studi superiori d'arte drammatica,che dà valore e stimola la riflessione e la ricerca, così come l'impegno per la libertà artistica di pensiero e di creazione. Uno dei luoghi di formazione più importanti e reputati della Spagna intrattiene da anni grosse attività di partenariato con tutte le istituzioni culturali nazionali.
CONSERVATORIO ARRIGO PEDROLLO
ACCADEMIA TEATRALE VENETA
Il conservatorio Arrigo Pedrollo si è distinto negli ultimi anni per la realizzazione di progetti didattici originali e continua oggi a caratterizzarsi per una politica attenta alle novità, alle possibilità e alle esigenze provenienti dalla società e dal mercato del lavoro musicale.
Scuola triennale per la formazione professionale dell'attore con sede a Venezia, è stata fondata nel 2007 per rispondere all'esigenza di dotare anche il territorio veneto di un centro per la formazione professionale di attori.
SCHOOL OF DRAMA / SALONICCO
VERSCIO
VICENZA
ZAPIA COMPANY/BARCELLONA
VENEZIA
UNIVERSITÉ PARIS 8 VINCENNES-SAINT-DENIS
La BILGI University di Istanbul è membro attivo del Laureate International Universities Network. Fondata nel 1994, è ad oggi una delle università più grandi della Turchia. Conta 25.000 studenti, 1000 professori, 6 facoltà. L'istituto fornisce inoltre, programmi di connessioni tra laureati e non, per favorire lo sviluppo professionale.
L'istituzione attuale è l'erede del Centro Universitario Sperimentale di Vincennes che nacque nel 1968 dalla voglia di alcuni professori della Sorbona di creare un centro di formazione alternativo a quello statale. Tra questi fondatori è doveroso ricordare filosofi come Gilles Deleuze, Michel Foucault, Jean François Liotard.
ACCADEMIA NAZIONALE D'ARTE DRAMMATICA SILVIO D'AMICO
UNIVERSITÀ IUAV
PALCO ENSEMBLE/PARIGI
COMPAGNIA L'ELEFANTE / COMPAGNIA IL SERVO MUTO / ROMA Fondata a Roma nel 1936 dal teorico teatrale, critico e scrittore italiano Silvio D'Amico ed a lui intitolata dopo la morte, la scuola vanta un progetto didattico che è da sempre ispirato ad un concetto laboratoriale e sperimentale, il quale permette agli allievi di confrontarsi con diverse metodologie di grandi Maestri della scena italiana e internazionale. Attualmente è presieduta da Caterina D'Amico e diretta da Daniela Bortignoni.
LABORATORIO INTENSIVO DI MESSA IN SCENA/ VENEZIA Il corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche del Teatro offre un connubio stretto tra studio delle discipline teatrali e pratica sul palcoscenico. Se si desidera intraprendere il percorso professionale del regista, dello scenografo, del costumista, del light designer, del drammaturgo o si sceglie di approfondire la pratica critica e/o organizzativa di direzioni di enti di produzione pubblici o privati teatrali o musicali, questo corso propone un dialogo continuo con le principali scuole di teatro italiane ed europee, un confronto con i linguaggi più innovativi del teatro musicale e di parola, della danza e della multimedialità.
S CUOL E
KADRO PA COMPANY/ ISTANBUL
venice open stage
BILGI UNIVERSITY
S P E T TA C O L I PERFORMANCES
venice open stage
S P E T TA C O L I
ARTS EDUCATIONAL SCHOOLS/ ALTHEA COMPANY – LONDRA/ INGHILTERRA
THERE’S NO PLACE LIKE ALTHEA COMPANY
“"WHAT WOULD YOU LIKE?" THE ANSWER IS NOT A BEER, BUT A HOME.” “COSA DESIDERA?” LA RISPOSTA NON È UNA BIRRA, MA È CASA.
Scritto da Lilac Yosiphon Diretto da Marianne Mayer e Cole Michaels con Lilac Yosiphon, Sam Elwin e Marcus Frewin-Ridley (chitarra) Durata: 60 min
GB
S P E T TA C O L I
"What would you like?" is the typical manner of speaking for a bartender who wants to approach a customer. Jordan answers, "a beer", and we are in ‘There’s no place like pub’ of the Althea Theater, the London-based company that opens the 4th edition of Venice Open Stage. Jordan is passanger. He just lost his job. Hannah, from the other side of the bar, exchanges some wisecracks with him while Josh plays the guitar. Jordan doesn't ask Hannah "the usual one"; the conversation is therefore something new for both of them, destabilizing her and making Jordan curious. She’s got a job, he would like to leave, they both tease each other, they laugh, and the audience laughs with them. ‘What would you like?" is a question that is difficult to answer, the question that a bartender asks a client. The answer is not a beer but a home. Some have a strong yearning to leave their home and adapt themselves to every place where possible and build relationships and share experiences. However, in this case, is not exotic or foreign, but work. The job, ordinary and quotidian, Jordan had the fortune
venice open stage
“Cosa desidera?” è la formula canonica che usa un barista per approcciarsi al cliente; una birra è la risposta che dà Jordan , nel pub di There’s no place like di Althea theater, compagnia londinese formatasi nel 2014 e ospite al Venice Open Stage per l’apertura del festival. Jordan è di passaggio, ha perso il lavoro, Hannah, dall’altra parte del banco, scambia con lui alcune battute mentre Josh suona una chitarra. Jordan non le chiede “il solito”; la conversazione è dunque, qualcosa di nuovo per entrambi, destabilizza lei e riempie di curiosità lui. Lei un lavoro ce l’ha, lui vorrebbe andare via, si stuzzicano, ridono e fanno ridere. “Cosa desidera?” è una domanda che potrebbe mettere in difficoltà chiunque, è la domanda che fa un cliente ad una barista, la risposta non è una birra, ma è Casa. La difficile capacità che ha chi parte dal proprio paese di adattarsi ad ogni luogo, ogni posto dove condividi situazioni e crei affetti, il luogo in questione è però
SI PARTE DA UN SACRIFICIO E SI ARRIVA A UN RITO, NEL MEZZO I RAGAZZI DEL LABORATORIO FINALE DI TEATRO.
ph. Clara Mammana testo. Tea De Lotto
un lavoro. Il lavoro, ordinario e quotidiano, che Jordan ha avuto la fortuna di perdere, Hannah vive il ritmo scandito da un cavatappi, l’attesa, ogni giorno, ad ogni ora vive “la gente”, quella quantità di persone singole che diventano un‘unità; ogni giorno, ad ogni ora le risposte meccaniche tipiche del rapporto baristacliente, basta poco per uscire dal gioco “cosa desidera? una birra-grazie” , ma quel poco non lo gioca nessuno, non nel bar, non nella casa. L’individuo sottoposto a questo tipo di stress attua una reazione folle, diventa qualcun altro, l’arte di dissimulare si fa abitudine, l’io cambia e diventa la “parte” che porta avanti, il personaggio che metteva in atto per difendersi dalle persone diventate gente. Finché un uomo non appare, un cliente non abituale, entra dalla porta, rientra nello spazio-tempo che aveva lasciato anni prima, coglie lo scarto del tempo, i cambiamenti che sono sfuggiti al controllo di Hannah e che invece è il tempo stesso, ora, a gestire. La chitarra suona ancora, il motivo è semplice, “chissà se tornerà da me”, è tornato, e c’è sempre Tempo per cambiare Casa. to lose. Hannah lives to the rhythm articulated by a corkscrew. She anticipates, every day, at every hour, a life like ‘the people’, that quantity of individuals that becomes a unit, monolithic. Every day, every time it’s the same mechanical answer typical of the bartenderclient relationship: “What would you like? A beer, thanks” but nobody wavers from it, not at the bar, not at home. The person that is exposed everyday to this kind of stress has a crazy reaction: they become someone else, the art of disguise becomes a routine. Finally the Ego changes and becomes the character that she used to defend herself from, maintaining the individual from becoming the people. Up until this point a man hasn’t appeared, not a regular customer, yet when he enters the door, he reenters the space-time that he abandoned years before. He captures the waste of time, he gathers the changes that have seemingly escaped from Hannah’s control, yet even now she is fighting to maintain. The guitar still plays, the reason is simple: "Who knows if he will return to me?" Yet he is back, and there is always time to change houses.
THE GUITAR PLAYS AGAIN; HE HAS RETURNED. LA CHITARRA SUONA ANCORA, LUI È TORNATO.
venice open stage
S P E T TA C O L I
ARISTOTELE UNIVERSITY – SALONICCO/ GRECIA
ICON
GR
“HUMANS CREATE NOTHING, AND IF THEY DO, THEY DESTROY IT; FAKE HYBRIS, A TWO-FOLD SIN.” L’UOMO NON CREA E SE LO FA DISTRUGGE, HYBRIS SIMULATA, DOPPIO PECCATO.
Idea, Regia e Scenografia di Dido Gkogkou, Iliana Kaladami, Eleni Kanakidou, Sonia Samartzidou con Dido Gkogkou, Eleni Kanakidou, Sonia Samartzidou Insegnanti: Apostolos Fokion Vettas, Lila Karakosta Durata: 40 min
S P E T TA C O L I
There are three girls onstage all using different types of language: non verbal, physical, material, digital and virtual. Aristotle University of Thessaloniki also sent three boxes full of eggs cartons to Venice Open Stage. The boxes are square, with the cartons inside forming smaller and smaller squares, yet when all is assembled side by side , they create a large formal square on the stage. Every single box is independent yet also related to the others; fragmentation and duplication. Hybris originates in Greek Tragedy, defined as excessive pride, and every sin can be connected to this; we witness the excess that drives the story to tragedy. Themselves ad libitum. Simulated pride reproposed in the actual, where the rules of intellect and rationality reign, never taking the place of God; a double sin. A second girl folds some paper. We can hear a slight noise, there’s the immobility of movements, every paper is a prayer; is it a man or a character? The girl creates a world with her mechanical gestures. A world above the egg boxes. The boxes were paper,
venice open stage
In scena ci sono tre ragazze, ognuna utilizza un linguaggio diverso, non verbale, ma fisico e materiale; servendosi di dispositivi digitali e spazi virtuali. L’Aristotele University di Salonicco spedisce al Venice Open Stage di Venezia tre scatoloni colmi di cartoni di uova impilati; ogni cartone è un quadrato ed è posto vicino ad un altro cartone in modo da formare sul palco un ulteriore grande quadrato; ciascuno di essi è indipendente e intercomunicante. Frammentazioni e ripetizioni. Nella tragedia greca era Hybris, tracotanza, ogni peccato si può ricondurre ad essa, quell’abbondanza che condurrà alla tragedia. Se stessi ad libitum. Superbia simulata e riproposta nella dimensione reale, dove vigono le regole della ragione e del raziocinio, mai scambiarsi per Dio, doppio peccato. Una seconda ragazza, piega della carta, si sente un rumore leggero, l’immobilismo del movimento, ogni
ph. Ginevra Formentini testo. Tea De Lotto
“A FLIGHTY DANCE THAT SHALL NEVER END. UNA LEGGERA COREOGRAFIA, CHE POTREBBE NON FINIRE MAI.
“
S P E T TA C O L I
then they was pressed and made useful to put eggs inside. Circle and square are archetypical shapes, the derivative cannot replace the original. Folding and pulling the paper, she has generated new worlds which are destined to press against each other then pass away: silent destruction, the act of sin. Humans create nothing, and if they do, they destroy it; hbris epitomized. Keep in mind Die Kang-do in Kim Ki-Duk’s film Pietà, where executioner became victim, the excess of cruelty to placate the recovery of the mother. Hybris personified. Paper, a natural material, is all that remains to reveal the guilt, each sheet is pierced, small dots, each point creating a circle inside a square. Retaliation and guilt, sin and atonement, profound and delicate topics, staged within flighty dance that shall never end. Silent and deadly Hybris.
venice open stage
foglio è una preghiera, un uomo, o un personaggio. Con mosse meccaniche crea un nuovo mondo sopra quei cartoni, che erano fogli, poi pressati, poi resi utili per porre le uova su di essi. Cerchio e quadrato sono forme archetipiche, il derivato non può prendere il posto dell’originale. Piegando e spingendo la carta, lei fa vivere quei nuovi mondi, che ha generato, che sono destinati a schiacciarsi tra di loro e a morire: distruzione silente, altro peccato, l’uomo non crea e se lo fa distrugge, Hybris sostanziale. Muore anche Kang-do nel film di Kim Ki-Duk, Pietà carnefice che diventa vittima, l’eccesso di crudeltà placato dal ritrovamento della madre, Hybris umana. La carta, materiale naturale, è tutto ciò che rimane per svelare la colpa, ogni foglio è forato, piccoli puntini, ogni punto da forma ad un cerchio, a sua volta inscritto nel quadrato. Contrappasso e colpa, peccato ed espiazione, temi delicati e forti, messi in scena con una leggera coreografia, che potrebbe non finire mai, Hybris silenziosa e fatale.
UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA / LABORATORIO INTENSIVO DI MESSA IN SCENA
BARBABLÙ
IT
Regia di Csaba Antal Assistente alla didattica Alberto Favretto con Giorgia Cocozza, Claudia Rossetti, Eleni Alkyoni ThilykonTsaroncha, Irene Segalla, Eleonora Da Frè, Irene Bedin, Serena Treppiedi, Christos Christopoulos, Chiara Vitale, Mariavittoria Benedetti, Eugenia Avveduto, Verdiana Biffis Durata: 60 min
"AS IT WAS BEWITCHED, IT WASN’T CANCELLED, WRITTEN IN INDELIBLE INK" COME FOSSE STREGATO, NON SI CANCELLA, INCHIOSTRO INDELEBILE
S P E T TA C O L I
The blood and the past are visible elements; the classroom of Terese’s ex-convent showing Barbablù of Csaba Antal is haunted. First a piano, then a deathly white woman remembers that the end doesn't exist. We are inside a sacred and dirty place, and we belong to the illness. The audience cannot be fixed; they must follow the disease. They gaze in amazement at the resurrection of a corpse from behind. Seven doors, each filling Giuditta first with euphoria, then exhaustion. The love for Bluebeard gives her courage to face the dark, wanting to let in the sun. Seven doors in a castle fall away and turn things upside down, also upsetting the fable. Now is Giuditta’s turn to die, and Giuditta is to be turned upside down. The role of the audience is inverted, the classroom is transfigured, the corpses are more alive than ever, the scenography is a character that exists and stirs, the sun is not a lighthouse but the fifth door that opens. Space is exploited in every direction, vertically and horizontally, projecting outwards.
venice open stage
Il sangue e il passato sono elementi visibili; l’aula dell’ex convento delle Terese con lo spettacolo Barbablù di Csaba Antal è come stregata. Prima un pianoforte, poi una donna bianca e morta ricorda che non esiste fine. Siamo dentro un luogo sacro e sporco, facciamo parte della malattia, il pubblico non può stare fermo, deve seguire il morbo, potrebbe anche essere sorpreso dalla resurrezione di un morto, da dietro, a sorpresa. Sette porte, ogni porta rende Giuditta dapprima euforica, poi esausta. L’amore per Barbablù le dà il coraggio di affrontare il buio, lei vuole far entrare il sole. Sette porte di un castello che cade e si rovescia, la fiaba si rovescia, è Giuditta a morire ed è Giuditta a stare a testa in giù, il ruolo del pubblico è rovesciato, l’aula è trasfigurata, i morti sono più vivi che mai, la scenografia è un personaggio che esiste e si muove, il sole non è effetto di un faro ma è la quinta porta che si apre. Lo spazio è sfruttato in ogni direzione, anche nella verticalità, anche verso l’esterno.
SI PARTE DA UN SACRIFICIO E SI ARRIVA A UN RITO, NEL MEZZO I RAGAZZI DEL LABORATORIO FINALE DI TEATRO. ph. Flavio Da Frè ph. Clara Mammana testo. Tea De Lotto testo, Tea De Lotto traduzione, Camilla Leonardi
Un vortice promiscuo, la violenza dell’atto sessuale e la morte, danza macabra, malattia e impossibilità di fuga, anche l’estasi è rovesciata. Quando Giuditta scopre che dietro la settima porta ci sono le donne uccise da Barbablù, il mazzo di chiavi che lui le ha lasciato si macchia di sangue, quando lei toglie il sangue da una parte, esce un’altra macchia, come fosse stregato, non si cancella, inchiostro indelebile, non si cancella. L’impegno in un rinnovamento, la sperimentazione dei linguaggi, la posizione in antitesi con la tradizione ufficiale, la polemica sul rapporto tra arte e pubblico, tempo fa, venivano chiamati Avanguardia.
A promiscuous vortex: the violence of sexual action and death, a grisly dance; illness and the impossibility of escape; ecstasy; all is inverted. When Giuditta discovers that behind the seventh door there are the women Bluebeard killed, the set of keys he left her is covered in blood stains. When she removes the blood on one side, another stain replaces it, like it’s haunted. It is not effaced, but written in indelible ink, the stain remains. Engagement in renewal, experimentation of language, positioning the antithesis with the official, the polemic on the relationship between art and audience, a long time ago this was the Avant-garde.
venice open stage
UNA DONNA BIANCA E MORTA RICORDA CHE NON ESISTE FINE
ph. Carla Zamboni
S P E T TA C O L I
A DEATHLY WHITE WOMAN REMEMBERS THAT THE END DOESN'T EXIST
SCUOLA TEATRO DIMITRI – VERSCIO / SVIZZERA
INSOMNIA
CH
“THE LAWS OF PHYSICS CAN BE EXCEEDED" LE LEGGI DELLA FISICA SEMBRANO POSSIBILI DA SUPERARE
Regia di Pavel Stourac con Annette Fiaschi, Alessandra Francolini, Tereza Slavkovska, Santiago Bello, Robert Diaz, Igor Mamlenkov, Charles Tiendrebeogo Collaborazione artistica: Elia Moretti, Katerina Sobanova, Alessandro La Rocca Luci: Dante Carbini Insegnanti: Corinna Vitale, Richard Weihe Durata: 55 min
S P E T TA C O L I
In the "Music for one apartment and six drummers", a short movie by the swedish artists Johannes Stjiarne and Ola Simonsson, six musicians are waiting for the owner of a small apartment to walk her dog out for a walk. When the lady leaves, the music ians break inside looking in every room for any kind of object that can be played as an instrument. Amy reason can be an excuse to play, to the point that a toothbrush, a carpet, a shelf or even a flush can serve the purpose. In "Insomnia" seven actors spend time in an apartment crushed by the weight of their own boredom. They can't find a job, they act themselves, their individuality, and especially their bodies. The poet Giacomo Leopardi once said that boredom is the most sublime human feeling: is a display of dissatisfaction towards our condition. This feeling tends to be the norm in the human existence, and Leopardi was aware of its strong transformative power. Boredom can reshape the relation between the intimate world of the human soul and the outside world. The same exact
venice open stage
In un cortometraggio svedese dal nome Music for one apartment and six drummers di Johannes Stjiarne e Ola Simonsson, sei musicisti aspettano che la padrona di un piccolo appartamento esca di casa per portare fuori il cane. Non appena la signora se ne va, i sei componenti del gruppo entrano in casa ed è a quel punto che in ogni stanza trovano qualsiasi oggetto utile per suonare motivi diversi per ogni situazione, è così che anche uno spazzolino da denti diventa uno strumento musicale come lo sciacquone, come un tappeto, come una mensola. Nello spettacolo Insomnia della Scuola Dimitri di Verscio, sette attori si trovano in un appartamento schiacciati dal peso della noia, non trovano lavoro, sono loro stessi, portano in scena la loro individualità, ma soprattutto il loro corpo. La noia è il più sublime dei sentimenti umani, diceva Leopardi per sottolineare l’insoddisfazione che portano con loro le cose umane in tale stato. La noia
SI PARTE DA UN SACRIFICIO E SI ARRIVA A UN RITO, NEL MEZZO I RAGAZZI DEL LABORATORIO FINALE DI TEATRO. ph. Clara Mammana ph. Ginevra Formentini testo, Tea De Lotto testo. Tea De Lotto traduzione, Camilla Leonardi
reattiva è un rimodellamento dei rapporti tra mondo interno e mondo esterno, ed è esattamente ciò che accade ai corpi in scena, si trasformano e mutano, la noia diventa acuta, diviene azione. Non si tratta più di cose terrene, i loro movimenti diventano personaggi immaginari, troll e nani, uomini deformi da circo, un clown che per sua natura critica e sputa in faccia al suo servitore, che oggi è il pubblico. Condito da citazioni dei più grandi uomini di teatro da Grotowski, ad Artaud, dal metodo di Stanislavskij al teatro di marionette di von Kleist, ogni regola viene rimessa in gioco, anche le leggi della fisica sembrano possibili da superare. La noia è stata sconfitta, le cose terrene sono state sfruttate, le caffettiere sono esseri animati, i tubi di gomma sono gambe di donna, non si può dormire. Insomnia.
thing happens on the stage of Insomnia where bodies change and remold themselves and boredom hits its extreme pick become pure action. The show is spiced up with quotes of the greatest men in theatre history such as Grotowski, Artuad, Stanislavskij and Kleist. On stage every rule is challenged, even the laws of physics can be exceeded! Boredom is defeated, the earthly things have been exploited, coffee makers come to life, rubber tubes are woman's legs. We can't sleep! Insomnia.
ph. Clara Lasagna
A CLOWN CRITICIZE AND SPITS ON THE FACE OF HIS SERVANT, THAT TODAY/TONIGHT IS THE AUDIENCE UN CLOWN CRITICA E SPUTA IN FACCIA AL SUO SERVITORE, CHE OGGI È IL PUBBLICO.
venice open stage
S P E T TA C O L I
INSTITUT DEL TEATRE / ZAPIA COMPANY – BARCELLONA / SPAGNA
PERSEPOLIS
E
ZAPIA COMPANY
“A STORY OF GESTURES WITH NO SPACE FOR CAPTIONS" UN RACCONTO PER GESTI, NON C’È SPAZIO PER DIDASCALIE
Creazione Collettiva Con Hodei Arrastoa Mendizabal, Carlos Ulloa Marín, Gaia Bautista, Júlia Clarà Badosa, Agnès Jabbour Bosacoma, Nikole Portell Puighermanal Durata: 55 min
venice open stage
La sintesi è una parola che deriva dal greco siùnthesi, significa “composizione”, Syn è quella particella che “mette insieme” vuol dire “con” e Thesis è l’azione di “porre”, i sei ragazzi dell’Insitut de Teatre di Barcellona con la Zapia Company portano al Venice Open Stage una vera azione di sintesi. Incisivo e breve. L’analisi viene dal fumetto di Marjane Satrapi, Persepolis, titolo che dà il nome anche alla pièce. Una coreografia che invita lo spettatore a rivivere la storia di Marjane, passo dopo passo, azioni pulite e sincronizzate, ognuno di loro è Marjane, ognuno di noi si scontra con la difficoltà di gestione della libertà, il senso di appartenenza che vive in ogni individuo. Un filo teso, unico elemento scenico, sei corpi tesi unico strumento, sei voci che diventano un coro. Le vignette del fumetto prendono vita, soltanto alcune,
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"Synthesis" comes from the greek "siùnthesi", where "syn" means "put together, unite" and "Thesys" is "the action put an". This word tells us the very essence of the a teatrical performance. The Theatrical Institute of Barcelona relies on six young actors from the Zapia Company to "synthesize" the graphic novel Persepolis by Marjane Satrapi, the work that gives the name to this same show. The show allows the viewer to experience the story of Marjane step by step,thanks to the synchronized moves of the actors. Every performer on stage is Majane, and everyone in the audience is called to experience the shaping of her identity; a clash between the sense of belonging and the right to claim her individual freedom.A tightrope suspended in the air is the only
SI PARTE DA UN SACRIFICIO E SI ARRIVA A UN RITO, NEL MEZZO I RAGAZZI DEL LABORATORIO FINALE DI TEATRO. ph. Clara Lasagna ph. Clara Mammana Testo. Tea De Lotto testo, Tea De Lotto traduzione, Camilla Leonardi
scelte accuratamente, un lavoro di pulizia, carpire e dare forma ad un senso, un racconto per gesti, non c’è spazio per didascalie. La sintesi è una parola, il suo significato è che non servono tante parole. Gerere è il verbo da cui deriva il verbo fare, da cui deriva la parola gesto, il gesto mima i concetti, con Persepolis non serve altro. Comporre insieme.
scenic element. On stage the six bodies become the instrument and voice of a choral narration with a strong visual impact. In a few moments the cartoons of Persepolis come to life thanks to the gestures of the artists. With no dialogue or captions the performers reveal the complex identity of Marjane: an action of "synthesis" as a reflection on human identity and tolerance.
SIX BODIES FOR AN ACTION OF “SINTESIS” SEI CORPI PER UN’AZIONE DI SINTESI
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CONSERVATORIO ARRIGO PEDROLLO DI VICENZA
METAMORFOSI II
IT E
ORFEO PASTICHE
"THE CHARM OF ORPHEUS ACCOMPANIES THE AUDIENCE IN THE WOODS" IL FASCINO DI ORFEO ACCOMPAGNA IL PUBBLICO NEI BOSCHI
Musiche di Monteverdi, Offenbach, Gluck e Schubert Direttore Jacopo Cacco Soprano Medea de Anna Basso Wang Zequn Baritono Lin Chen Yang Ensemble d’Archi Violini primi: Louise Antonello, Antonio Gioia, Giulio Zanovello Violini secondi: Matilde Schiavon, Daniela Dalle Carbonare, Valeria Zanovello Viole: Adrian Gustavo Dvoracek, Zoe Canestrelli Violoncelli: Giovanni Genovese, Guido Formichi Contrabbasso: Alessandro Banovich Trascrizioni per ensemble d’archi: Alberto Piazza, Enzo Marcuzzo Durata: 20 min
venice open stage
Orfeo era il figlio di Calliope che con la lira musicava i suoi versi, tutte le fiere ne erano estasiate, uscivano dal bosco e diventavano mansuete, erano attratte da questo personaggio umile e armonioso. Il dio Apollo lo proteggeva. Euridice era una ninfa dei boschi, bellissima; mentre raccoglieva fiori per farsene una ghirlanda, Orfeo la vide e s’innamorò di lei. Il conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza porta al Venice Open Stage Orfeo Pastiche, con musiche di Monteverdi, Offenbach, Gluck e Schubert; in scena un basso, una soprano, un baritono; un corridoio luminoso, rappresenta il passaggio di Orfeo dai boschi della vita all’Averno, regno della morte. L’ensemble di archi accompagna l’impresa di Orfeo, Euridice è morta, una vipera velenosa l’ha punta.
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Orpheus, son of the muse of poetry Calliope, was an handsome and talented young men. With his lira he set to music his verses enrapturing all the fairies of the woods. Every time he was paying these little creatures came out from their hiding places, becoming meek and attracted to Orpheus’ humble and harmonious character. (The god Apollo was protecting him.) Among the magic inhabitants of the woods there was the beautiful Eurydice, a wood nymph. Orpheus spotted her while picking flowers to made a garland and immediately felt in love with her. The Arrigo Pedrollo Conservatory of Vicenza brings to the Venice Open Stage the “Orfeo Pastiche”, with music by Monteverdi, Offenbach, Gluck and Schubert; on stage a basso, a soprano, a baritone; on the stage a bright corridor, represents the passage of Orpheus from the magic woods to the Avernus, the realm of death/the underworld.
SI PARTE DA UN SACRIFICIO E SI ARRIVA A UN RITO, NEL MEZZO I RAGAZZI DEL LABORATORIO FINALE DI TEATRO. ph. Alice Casadei ph. Clara Mammana Testo. Tea De Lotto testo, Tea De Lotto traduzione, Camilla Leonardi
Un viaggio attraverso la musica, la storia di Orfeo è Orfeo, il suo fascino e l’attrazione fatale che rende il pubblico attento ed estasiato, il popolo dei boschi è seduto sui gradoni, ninfe e fiere sono mansuete davanti al canto e all’eleganza del Conservatorio di Vicenza.
The string ensemble accompanies the endeavour of Orpheus. Eurydice is dead by the bite of a poisonous viper and Orpheus starts a journey through the underworld to bring her back to live. A journey through the music, that makes Orpheus the story in itself, and adventure of charm and the fatal attraction that makes the audience completely captured. The people of the forest is sitting on the steps, nymphs and fairs are meek in front of the singing and of the elegance the Conservatory of Vicenza.
"A BASSO, A SOPRANO, A BARITONE, THE GOD APOLLO PROTECTS THEM" UN BASSO, UNA SOPRANO, UN BARITONO, IL DIO APOLLO LI PROTEGGE
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CONSERVATORIO ARRIGO PEDROLLO DI VICENZA
METAMORFOSI II
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RACCONTI DEL CORPO E DELL'ANIMA
"A LIVING BOOK TELLS ANCIENT HISTORIES" UN LIBRO VIVENTE NARRA STORIE LONTANE
Bansuri(flauto indiano): Angelo Sorato Sitar: Riccardo Lotto Tabla: Riccardo Meneghini Canto indiano: Barbara Zoletto Danza Kathak: Shirly Cossettini, Valeria Vespaziani, Maya Russo Coordinazione dell’insieme: Rosella Fanell Durata: 20 min
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India acts as an evocation of distant places and ancient histories rich in the sacred. India acts as a synonym of the fusion of body and mind with the surrounding world. It is also through dance that the sacred and epic speak. These are the themes represented by classical Indian dances, transmitted to the collectivity. The body becomes a tool, a living book that narrates ancient histories accompanied to music that vibrate in execution. The Kathak dance is one of seven styles of classical dance and narrates the histories of a man in contact with both the sacred and terrestrial dimension. It is from this tradition that Rosella Fanelli has entitled her show Stories of the Body and the Soul. Accompanied by two dancers, Rosella Fanelli opened the show with a representation of a prayer, Vandana, a homage that the dancers make to the sacred Triumvirate (Shiva, Brahma, & Vishnu) as an act of benediction. Time is constantly articulated by definite and rhythmic footsteps,underlined by the bells that the ballerinas wear on their ankles, accessories that enrich the colorful suits they wear.
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India come evocazione di luoghi lontani e storie antiche ricche di sacralità. India come sinonimo della fusione del corpo con la mente e con il mondo circostante. È anche attraverso la danza che racconti sacri ed epici, questi i temi rappresentati dalle danze classiche indiane, vengono trasmessi alla collettività. Il corpo diviene strumento, un libro vivente che narra storie lontane, accompagnate da musiche che ne scandiscono lo svolgimento. La danza Kathak è uno dei sette stili di danza classica e narra le storie dell’uomo a contatto con la dimensione sacra oltre che terrena. Da qui il titolo che Rosella Fanelli ha scelto per il suo spettacolo, Racconti del corpo e dell’anima. Accompagnata da due ballerine, Rosella Fanelli ha aperto lo spettacolo con la rappresentazione di una preghiera, Vandana, un omaggio che le danzatrici fanno verso la Trimutri (Shiva, Brahama, Vishnu) per ottenere una benedizione. Il tempo è scandito costantemente da passi decisi e ritmici, che vengono sottolineati dai campanelli che le ballerine indossano alle caviglie,
SI PARTE DA UN SACRIFICIO E SI ARRIVA A UN RITO, NEL MEZZO I RAGAZZI DEL LABORATORIO FINALE DI TEATRO. ph. Alice Casadei ph. Clara Mammana Testo. Tea De Lotto testo, Tea De Lotto traduzione, Camilla Leonardi
accessori che arricchiscono ulteriormente la foggia dei coloratissimi abiti da loro indossati. Il battere dei passi sembra essere, inizialmente, in contrasto con la grazia e delicatezza dei movimenti che braccia e capo compiono. Stupisce la capacità interpretativa delle ballerine che, con apparente semplicità, mettono in pratica giochi di sguardi, sorrisi, ammiccamenti ed espressioni del volto che rendono ancora più viva e partecipata la storia che vanno raccontando. La musica è la grande co-protagonista di queste performance, in costante dialogo con i ballerini, li accompagna non solo attraverso gli strumenti della tradizione ma anche attraverso canti e recitativi, sono rappresentati i sentimenti terreni, l’amore e la nostalgia, che trascinano lo spettatore ad un maggior coinvolgimento e senso di partecipazione. Tutto si fonde nell’unione e nel godimento dei sensi. Initially the beat of the footsteps seems to be in contrast with the grace and delicacy of the movements that harms and head did. It is surprising the interpretative ability of the ballerinas seeing that, with apparent simplicity, they play games with looks, smiles, winks, and other facial expressions that deepens the shared living experience of these ancient stories they are telling. Music is the great co-protagonist of this performance, in constant dialogue with the dancers. It not only accompanies them as an instrument of tradition, but through the performance’s songs and recitations, it evokes terrestrial feelings, such as love and nostalgia, dragging the audience into a greater sense of participation and shared experience. All melts into the union and enjoyment of the senses.
THE KATHAK DANCE, AN OTHERWORLDLY SACRED DIMENSION LA DANZA KATHAK, DIMENSIONE SACRA ULTRATERRENA
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ACCADEMIA TEATRALE VENETA DI VENEZIA
I PERSIANI “ACTORS ARE LIKE NAKED, NEUTRAL, READY TO BE DRAGGED BY THE SEA" GLI ATTORI SONO COME NUDI, NEUTRI, DISPOSTI A FARSI TRASCINARE DAL MARE
Regia: Laura Moro e Michele Modesto Casarin con Arianna Addonizio, Meredith Airò Farulla, Oscar Bettini, Matteo Campagnol, Lucas Joaquin Da Tos, Tommaso Fermariello, Sebastien Halnaut, Camilla Lopez, Gaia Magni, Marlon Zighi Orbi, Michele Paoli, Sofia Pauly ed Irene Silvestri Durata: 1h e 10 min
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Serse è stato sconfitto, perduto e misero, a Susa, residenza del re di Persia. I persiani è in assoluto la prima tragedia a noi pervenuta, ed è una tragedia che non si rifà alla mitologia ma bensì alla storia, la battaglia di Salamina del 480 a.c. è la cornice dentro la quale si svolge l’azione. Il mare è il coprotagonista dell’intera vicenda, e i ragazzi dell’ultimo anno dell’Accademia Teatrale Veneta giocano con esso. Un grande telo trasparente, in continuo movimento, come l’acqua, è l’unico elemento scenografico, assieme alle maschere da commedia che ogni personaggio indossa. Gli attori sono come nudi, neutri, disposti a vestire qualsiasi ruolo, disponibili a farsi trascinare dal
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“The Persians” is one of the most ancient known tragedies, and one of the few with an historical plot. The storyline starts during the the Battle of Salamis (480 A), where we find Xerxes, fourth king of Persia, lost and miserable in the city of Susa after the defeat of his navy. The sea in this tragedy is almost personificated thanks to the collective performance of the actors of the Academia Veneta. They play with the only scenic element, a transparent sheet in constant motion, making the sea “alive” to the point that it become a character in itself, Xerses’ co-protagonist. The actors perform as a unique body and as singles at times. They are ready to transform becoming a neutral part a of a bigger entity, the sea, or emerging as individuals thanks to masks that define their identity.
ph. Eleonora Da Frè Testo. Tea De Lotto
mare, dalla sconfitta di un popolo, ma anche dalla propria personale storia e origine. Si sentono, infatti, vari dialetti; ogni maschera fa un salto nel proprio luogo d’appartenenza, per costruire quell’antico coro di consiglieri del re. Ai tempi di Eschilo il coro era l’aspetto più significativo, esso era infatti affiancato da un solo attore. Come gocce in un grande mare, il Mar Egeo, portano i segni di quella Hybris di cui Serse si è macchiato, voler conquistare il mare, nessun uomo può pensarlo, ed è per questo che verrà punito. Movimenti puliti creano forti coreografie,in questo spettacolo il lamento diventa una danza, il mare diviene un coro, e l’individualità una maschera, la Storia invece, non smette mai di essere attuale. The transformations in the play never ends, keeping the telling engaging and surprising. The actors emerged from “the sea” merge again to become the Chorus, the classical element that defines every greek tragedy. Xerses has now a new co-protagonist ready to walk him through his endeavors. Playing and dancing the Academia Veneta performers create a strong and powerful visual narrative. They engage the public not allowing a single moment of distraction, making ancient history part of our present lives.
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A TRAGEDY THAT IS NOT RELATED TO THE MYTHOLOGY BUT RATHER TO HISTORY UNA TRAGEDIA CHE NON SI RIFÀ ALLA MITOLOGIA MA BENSÌ ALLA STORIA
INSTANBUL BILGI UNIVERSITY / KADRO PA COMPANY
MACBETH IN THE KITCHEN
TR E
KADRO PA COMPANY
“BANQUO IS A TOMATO, LADY MACBETH A KNIFE GRINDER” BANQUO È UN POMODORO, LADY MACBETH UN AFFILATORE DI COLTELLI
Di e con Simge Günsan Occhio esterno: Burak Tamdoğan Musiche: Evren Gülseven, Argın Aytaç Light designer: Can Girgin Durata: 50 min
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Da Istambul, al Venice Open Stage, arriva Macbeth in the kitchen, spettacolo di ricette, dove la chef è colei che narra la vicenda del coltello Macbeth. Il pranzo ha una valenza sociale, rende i commensali pronti per conversare, ridere, litigare e mangiare, forse uno dei pochi riti rimasti, soprattutto per la cultura italiana; è un momento quasi sacro, è l’attimo in cui si stacca la spina dagli impegni, dal lavoro e dalle incombenze del quotidiano. Mangiare è un bisogno primario, il cibo riempie stomaco e cuore. Il teatro non è un bisogno primario, ma ha una valenza sociale, nasce dal rito e rende una vasta quantità di persone pronte per mettere attenzione su un unico punto o un’unica vicenda. Banquo è un pomodoro, Lady Macbeth un
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From Istanbul to Venice Open Stage arrives “Macbeth in the Kitchen”, and the recipe calls for the chef to tell the story of Macbeth’s knife. Lunch has a social significance, getting fellow diners in the mood for conversation, laughter, arguing, and eating. It's considered one of the last remaining customs in Italian culture; it's almost a sacred moment. The moment when one unplugs from their commitments, work and the duties of daily life. Eating is a basic need, and food fills the stomach and the heart. Theater is not a basic need, but it has a social value. It was born from a ritual and enables a large number of people to focus on a single point or a whole story. Banquo is a tomato, Lady Macbeth a knife grinder, the witch a turnip top, all played by Simge Gunsan, from
ph. Eleonora Da Frè testo, Tea De Lotto
affilatore di coltelli, la strega una cima di rapa, il tutto giocato da Simge Günsan, della Kadro Pa Company, protagonista e drammaturga della pièce. Un monologo anomalo, in cui si cucina il piatto tipico della colazione turca e si racconta dell’ambizione umana e della sete di potere. La tragedia è una frittata in cui i vari ingredienti, ben assortiti, interagiscono e combattono, sono i personaggi di Shakespeare. Lei è un deus ex machina che genera situazioni e cucina frittate, alla maniera di quei programmi televisivi dove il cibo la fa da protagonista, interagisce col pubblico, recita scene in turco, rende una tragedia divertente. Utilizza l’ironia, fa domande ai suoi ospiti, proprio come in quel rito che è il pranzo, offre al pubblico la sua tragedia, la valenza sociale del teatro si sovrappone a quella della cena, pubblico e chef mangiano assieme ciò che Shakespeare ha creato, due riti che resistono e si piacciono.
the Kadro Pa Company, star and playwright of the piece. It's an unusual monologue in which a traditional Turkish breakfast dish gets cooked and where human ambition and the thirst for power get illustrated. The tragedy is an omelet in which the various ingredients, well paired, interact and fight, and are the characters of Shakespeare. She acts as a deus ex machina, creating the circumstances and cooking omelettes like a television personality chef where food is the main star. Interacting with the public and performing in turkish makes a tragedy comic. She uses irony, asks questions to her guests, as in the custom of lunch. She offers the public her tragedy, the social value of theater overlapping with that of lunch. The public and chefs eat together what Shakespeare has created, two rituals separate yet similar.
THE PUBLIC AND CHEFS EAT TOGETHER WHAT SHAKESPEARE HAS CREATED PUBBLICO E CHEF MANGIANO ASSIEME CIÃ’ CHE SHAKESPEARE HA CREATO
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UNIVERSITÉ PARIS 8 VINCENNES-S.DENIS / PALCO ENSEMBLE / PARIS
EXIL(S)
FR E
PALCO ENSEMBLE "THEY FOLLOW THEIR OWN DESTINY ALONE, AND, IF, THEY MEET EACH OTHER, IT IS FOR A MOMENT." SEGUONO IL PROPRIO DESTINO SOLI E SE SI INCROCIANO È PER UN ATTIMO
Regia di Florian Micheli Creazione collettiva con Adrien Cortun, Laure Deyna, Adrian Mazzola, Stéphane Meziani e Florian Micheli Durata: 60 min
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Un’onda è una perturbazione che, da una sorgente, si propaga nel tempo e nello spazio, creando un moto di energia senza comportare uno spostamento della materia. La frequenza è una grandezza che calcola un andamento di eventi che si ripetono nel tempo, eventi simili o identici. In una strana medias res interrotta, Exil(s), della compagnia Palco Ensemble di Parigi, è una raccolta di storie personali, di personaggi singoli che seguono il proprio destino soli e se si incrociano è per un attimo. Loro seguono l’onda , riempiendosi di domande, si fanno trascinare, il moto prende anche il corpo ma è un corpo che ha paura, seguire l’onda diventa faticoso,
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A wave is a perturbation that, from the source, is propagated in time and space, creating a surge of energy without entailing a displacement of matter. Frequency is a measurement that calculates the tendency of events that are repeated over time, similar or identical to each other. In an interrupted in medias res, "Exil (s)", of the Ensemble Stage Company of Paris, is a collection of personal stories about individual characters that follow their own destinies alone, and, if they meet each other, it is for a moment. They are following a wave swirling with questions. They are dragged, the current carrying the body, terrified, yet as the wave loses force, one could still drown or be destroyed. Like a paper airplane, modulating its altitude higher and lower, its flight will inevitably end on the ground, destroyed.
ph. Francesco Della Noce testo, Tea De Lotto
si può annegare e ci si può schiantare. Come un aeroplano di carta, viaggiare, salire per poi scendere e finire a terra, distrutto. È alleggerire il peso di una caduta, rallentare il tempo, nella propria solitudine che è comune. Monadi che cercano valvole di sfogo, esiliati ormai abituati all’isolamento, sono gli uomini di tutte le epoche, alla costante ricerca di sé, correndo il rischio di perdersi. Sono storie disorientate, l’abbandono, il viaggio, l’amore, la casa, l’appartenenza ad un sé che ormai sfugge. Ognuno segue l’onda, creandone una ulteriore, non si scontrano tra di loro, si comprendono con uno sguardo, salire e scendere, rassegnarsi per poi dover reagire di nuovo. Il disegno dell’onda è disegno universale, l’andamento dell’onda è andamento esistenziale. L’esilio è un viaggio che si compie in solitudine.
Lightening the burden of a fall,slowing down someone's lonely descent, that is common. Leibnizian monads seeking for relief, exiles accustomed to isolation, people of all ages, continuously searching, risking perdition. These stories disorientate, encompassing abandonment, the journey, love, home, and the belonging to a self that slips away. Everyone follows the wave, creating others, yet they do not collide. A subtle glance is enough to sense their vibration, moving up and down, committing and beginning again. The design of a wave is a universal design; the development of a wave is the development of existence. Exile is a journey you make on your own.
THE DESIGN OF A WAVE IS A UNIVERSAL DESIGN; THE DEVELOPMENT OF A WAVE IS THE DEVELOPMENT OF EXISTENCE. IL DISEGNO DELL’ONDA È DISEGNO UNIVERSALE, L’ANDAMENTO DELL’ONDA È ANDAMENTO ESISTENZIALE
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ACCADEMIA NAZIONALE D'ARTE DRAMMATICA SILVIO D'AMICO /ROMA
MARGHERITA IL DIAVOLO LO SA
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COMPAGNIA L'ELEFANTE
"THE MEMORY OF A PACT MADE WHILE DANCING" IL RICORDO DI UN PATTO CHE FECERO DANZANDO.
Regia di Giulia Bartolini con Emanuele Linfatti, Luca Carbone, Alessia D’Anna ed Edoardo Coen Musiche di Enrico Morsillo Musicisti: Guglielmo Cetto (sax), Alice Romano (violoncello) Durata: 50 min
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A chiudere il Festival Internazionale del Teatro delle Università e delle Accademie Venice Open Stage è la Scuola Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, con le compagnie l’Elefante e il Servomuto. Il primo spettacolo è una rivisitazione del romanzo Il Maestro e Margherita, dove si narra di uno scrittore perseguitato, la cui amante ha fatto un patto con il diavolo per salvarlo. Il romanzo ha una valenza satirica di protesta contro la realtà sovietica degli anni trenta, qui si porta una rivisitazione dinamica, personale, messa in scena da giovanissimi attori in grado di attualizzare con spirito creativo lo scenario del passato; forse anche la realtà italiana soffre dello stesso immobilismo, sta al pubblico interpretare.
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To conclude the International Theatre Festival of Universities and Academies, Venice Open Stage presents the National School of Drama Silvio D'Amico in Rome, along with the companies L’Elefante and Servomuto. The first show is a retelling of the novel The Master and Margarita by Michail Bulgakov, which tells of a persecuted writer, whose lover has made a pact with the devil to save him. The novel satirizes the reality Soviet values in the thirties, and here we can see a dynamic and personal reinterpretation staged by young actors able, with a creative spirit, to actualize a past scenario. Perhaps, even to some, the realities of contemporary Italy suffers from the same immobility, but this is left to the audience to interpret or decide..
ph. Francesci Della Noce testo, Tea De Lotto
Certamente non è possibile dimenticare i gradoni del teatro all’aperto colmi di attenzione verso le vicende portate in scena. La scenografia è elegante e minimale, rappresenta una casa isolata, dove il diavolo bussa facendo ricordare a Margherita, vittima di un’amnesia, tramite il sogno, quel patto che fecero danzando. Un' amore isolato, le carte del diavolo sono però capaci di essere giocate anche nel nascondiglio, non si scappa; e il pubblico con lui gioca e s'innamora.
Of course, one cannot forget the outdoor theater full of curious people ebbing and flowing with the events on stage. The scenography, elegant and minimalist, is an isolated house where, in a dream, the devil knocks to remind Margherita, a victim of amnesia, of the pact they made dancing; an isolated love. However, the devil can play his cards under the table. One can not escape; the audience plays along with him, and falls in love.
THE DEVIL CAN PLAY HIS CARDS UNDER THE TABLE LE CARTE DEL DIAVOLO SONO CAPACI DI ESSERE GIOCATE ANCHE DI NASCOSTO
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ACCADEMIA NAZIONALE D'ARTE DRAMMATICA SILVIO D'AMICO /ROMA
NIGHTMARE N 7 COMPAGNIA IL SERVOMUTO
"THERE IS NEITHER SPACE NOR TIME; EVERYTHING IS TRANSFORMED" NON C’È SPAZIO NÉ TEMPO, TUTTO SI TRASFORMA
Regia di Lorenzo Collalti Assistente alla regia: Alfredo Calicchio con Luca Carbone, Lorenzo Parrotto, Cosimo Frascella, Pavel Zelinskiy Durata: 35 min
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È, invece, con ironia intelligente e un ritmo calzante che va in scena Nightmare n 7 della compagnia il Servomuto. Un incubo tremendo in cui il protagonista non si ricorda nemmeno il proprio nome, un’amnesia, che lo catapulta nel delirio di tre professori che giocano con lui e lo mettono nelle situazioni più assurde, facendogli ripercorrere alcuni momenti, anche tragici, della sua vita. Non si smette un minuto di ridere, la storia è tragica, la drammaturgia “inesatta e abbozzata”, l’ansia da incubo viene trasformata in ironia, un cambio di prospettiva efficace, carico di richiami linguistici e significati veri. La prova lampante che nella risata c’è tutto, la prova che strappare una risata è più impegnativo che strappare
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With a sense of the ironic, as well as a strong rhythm, Venice Open Stage presents Nightmare N. 7 of the Servomuto company. Imagine a terrible nightmare where the protagonist does not even remember his name, an amnesia that has flung him delirious into the hands of three teachers who bait him, placing him in the most absurd of situations, hoping he can retrace some moments, even tragic, of his life. With a laugh a minute, the story is yet somehow tragic, with the dramaturgy "inaccurate and sketchy". Nightmarish anxiety is transformed into irony, an efficient change of perspective, full of linguistic references and true meanings. This work is clear evidence that everything is found in a laugh. It’s also evidence that to have a laugh is more challenging than shedding a tear. A masterful work, ph. Ginevra Formentini testo, Tea De Lotto
una lacrima, un lavoro magistrale, compiuto da ragazzi giovanissimi, persone che del teatro ne fanno un mestiere e che ridono e si divertono. La crisi del teatro esiste ed è sotto gli occhi di tutti, ma la reazione di questi giovani è impegno, disciplina e grasse risate, non c’è spazio né tempo per piangersi addosso, tutto si trasforma di scena in scena, un continuo movimento, niente di stabile, nemmeno i ricordi personali, una corsa verso un applauso che la dice lunga. performed by young actors who are making the theater their trade, laughing and enjoying themselves every minute. A crisis in theater exists and is visible to everyone, but the reaction of these young actors to it is loyalty, discipline, and laughter. There is neither time nor space to cry, everything changes from scene to scene. Moving continuously, nothing is stable, even personal memories; a race to a pregnant applause.
AMONGST THREE DELIRIOUS PROFESSORS, NIGHTMARISH ANXIETY IS TRANSFORMED INTO IRONY. NEL DELIRIO DI TRE PROFESSORI, L’ANSIA DA INCUBO VIENE TRASFORMATA IN IRONIA.
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CONFERENZE
CONFERENCES #16
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VOS INCONTRA
VOS INCONTRA
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VOS INCONTRA
DOMENICA 3 LUGLIO / ORE 19.30
Essere direttore di una Scuola porta una serie di domande: esiste un metodo per insegnare a recitare? Che cosa significa fare una scuola per attori? Che tipologia di attori serve al teatro contemporaneo?
Professionista con un’esperienza più che trentennale nella comunicazione (radio, tv, multimedia) in Italia e all’estero. Da vent’anni Dirigente RAI. Dal 2002 è Direttore della sede RAI per il Veneto.
Da maggio 2014 è il nuovo direttore artistico di LuganoInScena, il teatro pubblico della città di Lugano, con l’incarico di direttore artistico della parte Prosa e Danza per il nuovo grande polo culturale svizzero LAC. È stato recentemente nominato Direttore della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, succedendo il grande maestro Luca Ronconi.
LUNEDÌ 4 LUGLIO / ORE 19.30
Coscienza collettiva, luce, immagine, rappresentazione della realtà. Breve storia della luce nei processi cognitivi della tribù digitale.
MARTEDÌ 5 LUGLIO / ORE 19.30
Storia, funzionamento e potenzialità di uno strumento da più di vent’anni in mano agli studenti dell’Università Iuav di Venezia.
Dirigente di Vela spa, membro del CdA dello Iuav e fondatore del Senato degli Studenti. Studente di Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi e attuale Presidente del Senato degli Studenti Iuav.
Consigliere di Stato. Ha svolto attività di consulenza giuridica per la Camera dei Deputati e il Governo. Insegna Legislazione dei beni e delle attività culturali allo Iuav di Venezia.
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO / ORE 19.30
Il teatro non è spettacolo, ma un “bene comune” contemporaneamente necessario e di tutti. È un’attività che diventa “bene” anche in senso giuridico, ma un bene che non ammette titolarità esclusive di diritti. È su questa nuova considerazione del teatro che devono misurarsi i do-
A livello internazionale, la sperimentazione sui Dottorati artistici presenta una varietà di proposte molto articolate, e le Facoltà vocate al dialogo teorico-pratico con le discipline artistiche, rappresentano un avamposto ideale per la sperimentazione di nuovi modelli.
Ricercatrice e dramaturg, lavora tra Italia, Inghilterra, Grecia, Germania e Belgio.
VENERDÌ 8 LUGLIO / ORE 19.30
Il lungo e meticoloso lavoro di rielaborazione di un fatto di cronaca e la sua trasformazione in un testo di impegno civile.
VOS INCONTRA
Giornalista, scrittore e conduttore radiofonico, attuale capo redattore di Radio24, vincitore di numerosi premi letterari, ha dedicato gran parte della sua vita a raccontare al paese le storie del terrorismo italiano e delle vittime della mafia.
Rettore dell’università Iuav di Venezia e professore ordinario di progettazione architettonica.
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Presidente dell’associazione per la R.A.M.I. Membro italiano del Working Group European Platform of Artistic Reserch in Music.
SABATO 9 LUGLIO / ORE 19.30
Professore associato all’Università Iuav di Venezia e direttore del centro studi classicA Iuav. Rappresentante per l’Italia di ArcNet.
Il lungo e meticoloso lavoro di rielaborazione di un fatto di cronaca e la sua trasformazione in un testo di impegno civile.
Collabora con il Centro studi classicA dell’Università Iuav di Venezia, autrice di saggi, articoli e testi per la scena, si occupa di estetica e filosofia del teatro.
Direttrice Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori. Curatrice del Centro Maschere e Strutture Gestuali.
LUNEDÌ 11 LUGLIO / ORE 19.30
Il percorso artistico di Amleto e Donato Sartori dal 1928 a oggi e una piccola mostra delle maschere sceniche che li hanno resi famosi in tutto il mondo.
MARTEDÌ 12 LUGLIO / ORE 19.30
Una delle drammaturghe italiane contemporanee più rappresentative all’estero. I suoi testi sono stati tradotti e rappresentati in Cile e in molti paesi europei. Soprattutto in Francia, dal Theatre de la Ville alla Comédie-Française . Sul piano didattico collabora con prestigiose università e scuole internazionali.
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO / ORE 19.30 Docente di Recitazione e Commedia dell’Arte all’Atelier RUDRA creato da Maurice Béjart a Lausanne, di Mimo e Maschera all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e di Educazione di Movimento Drammatico alla Scuola del Teatro Nazionale di Napoli.
Un viaggio tra parole e filmati per ripercorrere la riscoperta della maschera da parte dei grandi maestri del '900.
RASSEGNA STAMPA PRESS REVIEW
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LA STAMPA IL GAZZETTINO, 24 GIUGNO 2016 I temi della migrazione e del viaggio saranno il filo conduttore della quarta edizione del Venice Open Stage.
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IL GAZZETTINO, DAILY NEWSPAPER, 24TH JUNE 2016 The theme of Migration and Travel will be the main line of the fourth edition of Venice Open Stage.
IL GAZZETTINO, 7 LUGLIO 2016 Tutto esaurito ogni sera per Venice Open Stage, anche ieri in campazzo San Sebastiano c’erano duecento persone.
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IL GAZZETTINO, DAILY NEWSPAPER, 7 THJULY 2016 Venice Open Stage Festival sold out every night; also yesterday, in Campazzo San Sebastiano, there were two hundred people.
CORRIERE DEL VENETO, 28 GIUGNO 2016
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Lontano dai circuiti turistici, nella Venezia residenziale, dodici giorni di teatro gratuito sotto le stelle.
IL GAZZETTINO, 15 LUGLIO 2016
CORRIERE DEL VENETO, DAILY NEWSPAPER 28TH JUNE 2016 In the residential Venice, far from the tourist routes, twelve days of free theater under the stars.
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R A S S EG N A S TA M PA
VENICE OPEN STAGE EDITION #16
venice open stage
E DIZION E 201 6
EDIZIONE 2016
La quarta edizione del Venice Open Stage ha visto la partecipazione al Festival di nuove realtà del teatro accademico e universitario internazionale e un aumento considerevole del numero di spettatori, artisti ed esperti di teatro coinvolti negli eventi collaterali. Nel luglio 2016, all’interno di una rosa di undici spettacoli presentati, si sono esibiti novantuno attori e, il pubblico dell’arena di Campazzo San Sebastiano, ha superato le tremila presenze.
The fourth edition of the Venice Open Stage was attended at the Festival by new realities of international academic and University Theatre with a considerable increase in the number of spectators, artists and experts of theater involved in the collateral events. In July 2016, within a shortlist of eleven shows presented, they performed Ninety-one actors and the audience in the arena of Campazzo San Sebastiano, exceeded three thousand appearances.
Dodici giorni di programmazione hanno accolto nove istituzioni tra accademie di recitazione e università con corsi di laurea a indirizzo teatrale, corrispondenti a diversi tipi di formazione: attoriale, scenografia e scenotecnica.
Twelve days of programming embraced nine institutions between acting academies and universities with degree programs in theatre that correspond to the different types of training: acting, set design and stagecraft.
Il 2016 ha rappresentato, attraverso le dieci conferenze organizzate presso l’Aula Magna dell’Ex Cotonificio IUAV, il primo passo del Venice Open Stage verso una nuova forma. Se da una parte il cardine del progetto rimane il palcoscenico di Campazzo San Sebastiano con tutto il lavoro che attorno ad esso ruota, sia esso attoriale, tecnico o organizzativo,dall’altra il futuro vede l’allargamento degli obiettivi formativi e performativi.
2016 represented, through the ten conferences organized in the great Hall of the Ex Cotonificio IUAV,the first step of the Venice Open Stage towards a new approach. If, on one hand, the cornerstone of the project remains the scene of Campazzo San Sebastiano with all the project concentrated there (acting, technical or organizational) the other one will be a future enlargement of learning and performative outcomes.
A tutte le persone che ci hanno sostenuto, ci sostengono e ci sosterranno. Grazie.
Venice Open Stage wants to be part of the process of reterritorialisation with Venice and its deep responding to the extreme commercialization. The hope is to be able to support the dialogue between people and institutions involved in projects aimed at a cross cultural production, not only with regard to the performing arts. Our perspective is increasingly represent a factor of evolution to a Venice understood as active community and city of art alive. To all the people who supported us, support us and will support us. Thank you.
David Angeli
E DIZION E 201 6
Il Venice Open Stage vuole essere parte integrante del processo di riterritorializzazione con cui Venezia sta rispondendo dal basso alla sua mercificazione estrema. L’auspicio è di essere sempre in grado di sostenere il dialogo tra persone e istituzioni coinvolte in progetti finalizzati a una produzione culturale trasversale, non solo riguardo alle arti performative. La nostra prospettiva è rappresentare sempre più un fattore di evoluzione per una Venezia intesa come comunità attiva e città d’arte viva.
Cantieri Teatrali Veneziani aims to grow through workshops and events involving the city of Venice, its institutions, universities, residents and students, not only during the period of physical presence of the stage in San Sebastiano but throughout the year. The link with the city of Venice, one of the world capitals of theater, is getting stronger and travels alongside the international vocation of the Festival.
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Cantieri Teatrali Veneziani si pone l’obiettivo di crescere attraverso la realizzazione di laboratori ed eventi che possano coinvolgere la città di Venezia, le sue istituzioni,le università,gli abitanti e gli studenti, non solo durante il periodo di presenza fisica del palco a San Sebastiano ma nell’arco di tutto l’anno. Il legame con la città di Venezia, una delle capitali mondiali del teatro, è sempre più forte e viaggia di pari passo con la vocazione internazionale del Festival.
BACKSTAGE
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THANK YOU
GRACIAS TEŞEKKÜRLER
GRASSIE LO STAFF DEL VENICE OPEN STAGE
RINGRAZIAMENTI
MERCI
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GRAZIE
La quarta edizione del Venice Open Stage porta in campo San Sebastiano la bellezza e l'unicità dello spettacolo dal vivo. La crisi del teatro esiste ed è sotto gli occhi di tutti, ma si va avanti, continuando a costruire, organizzare, far spettacolo, applaudire, ridere a crepapelle; le favole non esistono, ma crearle porta sempre ad un temporaneo e soddisfacente stato di gioia. In tempi sempre più duri sia per il singolo che per la collettività,
fare di una piazza un teatro, trasformare un dramma in una risata, creare Pensiero in più teste, è reagire.
The fourth edition of the Venice Open Stage bring in San Sebastiano square the beauty and uniqueness of the live show. The theatre crisis exists and is there for all to see, but you move on, continuing to build, organizing, showing, applauding, laughing out loud; fairy tales do not exist, but creating them always leads to a temporary and satisfactory state of joy. In increasingly tough times for the individual and for the society,
make a square one theatre, turn a drama into a laugh, create the Thinking on more heads, it is react. Tea De Lotto
Per il Comune di Venezia Il Sindaco Luigi Brugnaro L’Assessore Paola Mar L’Assessore Michele Zuin Il Consigliere delegato Luca Battistella Daniela Donadon Il Settore Produzioni Culturali e Spettacolo Dirigente Angela Fiorella Maria Cristina Moreschi, Giovanni Porpora, Roberto Ranieri, Francesca Sartori Per la Capitaneria di Porto di Venezia Il Comandante Stefano Meconi Per l’Università Iuav di Venezia Il Rettore Alberto Ferlenga Il Direttore DiPPAC Piercarlo Romagnoni Lorena Mio Il Direttore del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche del Teatro Massimiliano Ciammaichella Carla Zamboni I Professori Csaba Antal, Monique Arnaud, Oberdan Forlenza, Medardo Chiapponi Il Resp. Servizio Salute e Sicurezza Gianni Nadalon Maurizio Balsamo Lab. Alias Alberto Favretto Lab. Multimedia Roberto Grossa, Mario Ciaramitaro Comesta Cecilia Gualazzini Servizio Supporto informatico Mirko Bobbo, Federico Bellati Area Infrastrutture – Servizio Logistico Alessandro D’Este, Maurizio Alberici, Mauro Fiorin Area Infrastrutture – Servizio Tecnico Francesca Liguori Marco Ballarin Per il Senato degli Studenti Iuav Il Presidente Cesare Benedetti I Senatori Andrea Bertanzon, Isthar Costa, Emanuele D’Ancona, Alessandra Simonini Per l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” Il Direttore Daniela Bortignoni Michele Monetta Per il Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza
Il Direttore Enrico Pisa Leonella Grasso Caprioli Per l’ESU di Venezia Il Direttore Daniele Lazzarini Antonio Trentin, Marco Borghi, Nicoletta Ongarato, Rossella Sottana, Francesca Rosina Per Rai Veneto Il Direttore Giovanni De Luca Alessia Zambon Per Rai Radio 3 Laura Palmieri Per Il Gazzettino Il Direttore Responsabile delle Direzioni Locali Roberto Papetti Tiziano Grazziottin, Diego Battiston, Davide Scalzotto, Daniela Ghio, Tomaso Borzomì Per Vela s.p.a. Fabrizio D’Oria, Marco Berti, Giovanna Cicogna, Nicola Catullo Per Venezia Da Vivere Laura Scarpa, Lorenzo Cinotti Per Banca Friuladria Fabrizio Prevarin, Claudia Urbani, Martina Pascolo, Francesco Beni Zero4uno Ingegneria s.r.l. Romeo Scarpa e tutto lo studio M&K Servizi per lo Spettacolo
Un Grazie a Alessandro Burbank, Chef Amedeo Sandri, Francesco Soletti, Ass. About - Riccardo Bermani, Chiara Gaspardo, Ass. Officina Teatro Marinoni - Giulia Mazzorin, Andrea Curtoni, European Culture Centre, Ass. Officina ARTEC, H2O Non Potabile, LIPS - Lega Italiana Poetry Slam, gli Ophir, Cantine Bosco del Merlo, Bar Al Canton, Fioreria Acqua di Rose, Pane e Vino San Daniele, Patronato dei Carmini, Ristorante Al Profeta e tutto il suo staff. Un grazie a coloro che hanno sostenito il festival tramite il crowdfunding.
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