Val Vibrata Life edizione Luglio-Agosto 2013

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TERRITORIO

LA TORRE CAMPANARIA DI CORROPOLI A cura di Anna Di Donato

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in dai tempi più arcaici, erigere torri appagava il desiderio di nobili e re di instaurare un platonico contatto con il cielo e gli dei, oltre che quello di rafforzare il proprio potere sulla terra. La più antica, riportata dallo storico Erodoto nelle sue iscrizioni, è quella di Babilonia la cui imponenza diede vita alle successive leggende ed emulazioni. In passato, le torri venivano utilizzate soprattutto per gli avvistamenti militari e con il tempo sono divenute immagine per eccellenza delle città in cui venivano erette. Un caso autoctono è quello della torre di Corropoli eretta tra XV e XVI sec. da Antonio da Lodi, l’ultima di 4 campanili fratelli presenti ad Atri, Teramo e Campli. La città era passata sotto la giurisdizione degli Acquaviva (Duchi di Atri) nel 1393 come premio del Re Ferrante che li ringraziava della fedeltà dimostratagli nella sottomissione degli atriani a lui ribelli. Da quel momento Corropoli divenne un luogo fortificato, espressione di un fervore edilizio che attribuiva maggiore

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prestigio alla casata. Nel loro disegno c’era il progetto di rendere il ducato il più maestoso della vallata, le torri rappresentavano la forza e le vigilanza sulle popolazioni circostanti. Quella di Atri, sede nobiliare, era la più alta ed antica, quella di Corropoli, più recente, la meno elevata, segno di un potere ormai consolidatosi. 12 pinnacoli formano la parte quadrata ed ottagonale, entrambe decorate con archetti incrociati, tipica costruzione della scuola di Antonio da Lodi. Lo stile tardo gotico e le maioliche castellane rendono la prospettiva particolarmente suggestiva, soprattutto per l’adiacente presenza della Chiesa Parrocchiale di Sant’Agnese, altro lusso architettonico. Il campanile, strutturato affinché le onde sonore

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si dipanassero con maggiore rapidità e persistenza, ha subito l’ultimo restauro nel 1966, al termine di una serie di studi sull’arte mista medievale. Il simbolo dell’antica fortificazione corropolese formata da altre 11 torri minori andate distrutte negli anni, induce a ritenere questa la migliore torre di vedetta dell’area, nonché l’ emblema del remoto passaggio di prestigiosi mecenati.


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