004 newsletter ideolab n 4 2013

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NUMERO ANNO 2013

IDEE, PROGETTI E PROPOSTE PER LO SVILUPPO

Il medico legale Domenico Barone: “Siamo di fronte a una macelleria sociale”

Invalidità civile e accompagnamento

Dall’assistenzialismo alla politica dei servizi Un approfondimento sul tema che mette in luce il ‘marcio’ del settore, ma anche una proposta per restituire dignità agli invalidi senza appesantire il bilancio pubblico

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ertezza del diritto e uniformità del giudizio, rapidità nell’erogazione dell’indennità, competenza e terzietà delle commissioni mediche, snellimento delle procedure, risparmio per la pubblica amministrazione, alleggerimento dei tribunali e degli ospedali, ma soprattutto giustizia sociale e recupero della dignità dei soggetti più svantaggiati. Sono questi gli obiettivi del programma di Domenico Barone, medico legale che da anni opera nel settore dell’invalidità civile e delle indennità di accompagnamento. Un programma di proposte semplice, senza costi per la collettività, anzi con un risparmio diffuso, che non ha paura di colpire gli interessi più forti e le logiche clientelari che sono alla base del disastro che investe questo settore. Barone, in occasione della consueta ri-

unione di Ideolab, ha espresso le sue idee partendo dai problemi riscontrati in questi anni di attività professionale. “L’indennità di accompagnamento rappresenta forse il parametro più sensibile per la valutazione della civiltà di un popolo”, ha detto. “Se si consente a soggetti deboli e incapaci di potere usufruire di quegli strumenti che possano restituire loro un po’ di dignità consentendo la reintegrazione sociale, familiare e relazionale ha continuato - lo Stato sociale ha raggiunto il suo scopo”. A rendere il nostro Paese all’altezza di questa definizione è l’articolo 38 della Costituzio-

ne, in cui si afferma con estrema chiarezza che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”, contemplando i casi di “infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria”. Un salto di qualità rispetto alle prime leggi in questo ambito, risalenti al governo Crispi, volute non per tutelare questi soggetti ma il resto della società e l’ordine pubblico, in quanto cittadini senza lavoro erano più di altri potenziali devianti. Ma come riuscire a fare in modo che questo principio di civiltà

non resti solo sulla “Carta”? Per questo c’è innanzitutto il legislatore, tuttavia in questi 65 anni non è ancora stata promulgata una legge organica, ma solo leggi e provvedimenti ad hoc per questa o quella categoria, grazie a spinte dal basso da parte di quelle categorie di invalidi più organizzate, a partire dal 1954 con il primo intervento statale in favore dei non vedenti, ampliandosi via via ai sordomuti, gli invalidi motori, fino agli affetti da Hiv e talassemia major. La materia è passata tra le mani di vari ministeri ed enti, fino all’Inps. continua a pag. 2

Newsletter a cura di Valerio Droga (coordinatore Ideolab) - ideolab.it@gmail.com


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Tribunali intasati perché manca un ricorso amministrativo al giudizio delle commissioni Inps

Tagli indiscriminati creano più sprechi che risparmio

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n verità, quantomeno per Mancando tuttavia un decreto quanto riguarda l’invalidità o una sentenza interpretativa, civile, a partire dal 1971 c’è una spesso la commissione medica legge unica che tutela le cate- eroga l’indennità solo in pregorie individuate fino ad oggi, senza di entrambi i parametri, eppure la percentuale di per- interpretando la legge in senso sone che ne beneficiano oscilla restrittivo piuttosto che di tunegli anni in base al ministero o tela di un maggior numero di all’ente che ha in carico il servi- persone. In certi casi, afferma zio, alla maggioranza di gover- Barone, “è sufficiente che un no, al momento economico. soggetto sia in grado di fare Una applicazione della legge qualche passo in casa reggen“a fisarmonica”, insomma, dosi ad una sedia per affermare che in tempi di crisi e austerity ‘il paziente è in grado di camrischia di creare una vera e pro- mina da solo!’, oppure il ricorpria “macelleria sociale”, affer- dare la propria data di nascita o ma il dottor Domenico Barone. il valore di una banconota per Se il problema sussiste per gli potere dire ‘è lucido, orientato, invalidi civili, per i quali quan- mnesico, in grado di amminitomeno la percentuale di inva- strarsi autonomamente’. Questi lidità è determinata da precise ctu - prosegue Barone - non tabelle, il tutto si complica per fanno alcuno sforzo per interquanto riguarda il cosiddetto pretare lo spirito della legge, di diritto alla indennità di ac- fatto credono che l’indennità di compagnamento, essendo il accompagnamento sia un assegiudizio affidato all’arbitra- gno premorte da erogare alla rietà del consulente tecnico famiglia per i funerali, consid’ufficio (ctu), derato il lungo mancando ap- “L’errore è nel vestire lasso di tempo punto parameche corre tra tri di valutazio- di autorità soggetti l’accertamenne oggettivi. La senza competenza to e l’effettirelativa legge va erogazione specifica con il venne promuldel beneficio”. gata nel 1980 mandato di ‘tagliamo Inutile dire che per consentire tutto a tutti in nome sempre più faa chi fosse comiglie, in attesa del risparmio’” stretto su una di ricevere tale sedia a rotelle indennità, ricodi avere un accompagnatore. Il noscono il congiunto più come parametro principale è quindi la peso che come risorsa umana, mancata autonomia alla de- dovendo spesso indebitarsi o ambulazione. Nel tempo que- vendere parte del patrimonio di sto beneficio è stato esteso ad famiglia. altri soggetti svantaggiati, ov- Servono criteri oggettivi per vero a coloro che hanno perso valutare i diversi casi, ma anl’autonomia a intraprendere le che professionisti qualificati, normali relazioni sociali, inclu- con competenze specifiche dendo quindi anche le patolo- per riconoscere la singola patogie che riguardano le malattie logia o il singolo handicap. Va psichiatriche. inoltre garantita la terzietà

Nella foto il dottor Domenico Barone

delle commissioni, sganciandole dal potere politico o da interessi di parte. I loro membri sono infatti assunti a tempo determinato e per chiamata diretta, quindi facilmente influenzabili, sono - senza per questo volere generalizzare - dei potenziali ‘yes-men’, pronti a dire di sì agli ordini superiori”. L’errore sta nell’aver vestito di autorità soggetti privi di titoli adeguati e di esperienza e competenza specifica, con il semplice mandato di ‘tagliamo tutto a tutti in nome del risparmio’”, afferma Barone. Ma possiamo davvero parlare di risparmio? Continua il nostro relatore: “Ormai è evidente che il ricorso all’autorità giudiziaria non è, come dovrebbe essere, l’epifenomeno dei casi limite, ma la normale prassi e continuazione della fase amministrativa. Siamo all’assurdo

“La giustizia nei confronti dell’individuo, fosse anche il più umile, è tutto. Il resto viene dopo”. Mohandas Gandhi

che persino l’attività della Corte d’Appello viene messa in calcolato conto per godere, infine, del giusto riconoscimento. E ciò con grande dispendio di risorse, di utilizzo di magistrati, di personale amministrativo, di professionisti - medici legali in primo luogo - che meglio e più utilmente potrebbero essere impiegati, come per esempio per comporre delle commissioni indipendenti per esaminare i ricorsi amministrativi, alleggerendo le cause pendenti in tribunale”. Al momento, invece, è difficile crederlo, manca la possibilità di un ricorso amministrativo: il giudizio dell’Inps è appellabile solo in sede giudiziale. Come afferma Barone, negli ultimi dieci anni, il Tribunale di Palermo ha visto aumentare vertiginosamente il numero delle cause iscritte al ruolo per invalidità civile e accompagnamento, dalle 3-4 mila alle 20 mila, con un aumento di magistrati dedicati alla sezione Lavoro dai 4-5 di dieci anni


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“Se c’è amore per l’uomo ci sarà anche amore per la scienza”. fa a una decina di oggi, cui si aggiungono i loro assistenti. E se prima queste cause potevano risolversi in meno di sei mesi, ora trascorrono anche quattro anni prima di arrivare all’erogazione del beneficio, che spesso viene goduto infine solo dagli eredi. Si consideri, inoltre, che, per giusta tutela del cittadino, le spese legali riguardanti questa fattispecie di cause vanno sempre a carico della collettività, anche se la ragione dovesse essere riconosciuta all’ente amministrativo. Cosa che peraltro avviene di rado. Il fenomeno dei “falsi invalidi”, spesso denunciato a gran voce dai media, sostiene infatti Barone, non è un vero problema, in quanto la vera percentuale non supera la soglia del 2-3 percento, mentre è molto più grave il problema di coloro che muoiono senza aver ricevuto l’indennità spettante, dato che i morti in corso di causa si aggirerebbe attorno al 20-30 percento. Emblematici i casi di soggetti affetti da schizofrenia a cui viene negato, dopo anni, l’assegno di accompagnamento sulla base di una sola audizione da parte di commissioni, in cui manca persino il parere di uno specialista psichiatra. La logica dei tagli a tutti i costi in nome dell’austerity, senza una corretta valutazione caso per caso, si mostra quindi inefficiente e inefficace, con aumento delle spese per la pubblica amministrazione, per le famiglie e un disastro umano e sociale diffuso. Le percentuali dei falsi invalidi, solitamente alte, che ci vengono comunicate dai media, si rifanno alle pensioni ritirate dall’Istituto della revisione dell’Inps, che agisce a campione, ma per oltre l’80% dei casi, dopo l’appello all’autorità giudiziaria, ad avere ragione è il cittadino mortificato. Non soltanto non esistono criteri oggettivi tali da determinare una uniformità

del giudizio, ma la struttura amministrativa ha il potere di richiamare il beneficiario anche dopo la sentenza positiva già andata in giudicato sospendendo nuovamente il beneficio economico! Dove sta la certezza della applicazione della sentenza? Il giudizio del giudice può essere di norma modificato solo da un grado di giudizio più elevato, non dallo strato più basso del potere amministrativo. Oltre all’intasamento dei tribunali va sottolineato anche quello degli ospedali e delle strutture diagnostiche e strumentali, per ricorrere a test utili a fini legali, che nulla

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lattia cronica o ereditaria? Unica eccezione ammissibile di un beneficio a tempo è per i malati di cancro, in quanto oggi per fortuna è possibile e auspicabile un miglioramento e una completa guarigione. Non ha tuttavia molto senso far ricadere tutta la responsabilità sulla scarsa dote etica di alcuni funzionari medici che compongono queste commissioni, ma sul sistema, in particolare sulla contiguità con ambienti politici e sulla precarietà in cui essi stessi lavorano. Va detto che questi improvvisati professionisti vengono pagati a gettone e, considerando che sono assunti per chiamata diretta e

“Quello dei falsi invalidi non è un vero problema, perché nell’80% dei casi di ritiro dell’indennità il giudice dà torto all’Inps. è invece ben più grave che il 30% delle pensioni di accompagnamento arriva quando il soggetto è ormai deceduto” hanno a che fare con la prevenzione o la cura, intralciando coloro che devono ricorrere invece a esami per la tutela della propria salute, senza considerare l’ulteriore aumento dello spreco di pubblico denaro. Le commissioni mediche spesso chiamano il paziente annualmente richiedendo certificazioni sempre nuove e aggiornate, per avere il pretesto di un nuovo controllo, con esami sempre più sofisticati e spesso inutili. L’accompagnamento va infatti concesso in casi di “necessità permanente”, quindi in mancanza di possibilità di miglioramento o soluzione del problema. Che senso ha richiamare annualmente e sottoporre a ulteriore controllo un cittadino che è affetto per esempio da una ma-

con incarichi semestrali, non ci sarebbe da stupirsi se in certi casi si ricevessero indicazioni di voto e distribuzione di ‘santini’ elettorali. In tutto ciò non abbiamo ancora sottolineato l’aspetto forse più importante, quello umano, lo stress a cui sono sottoposte queste persone già sofferenti per affrontare le visite di verifica e i turni stressanti e interminabili per chi soffre: si sono registrati casi di persone decedute durante l’attesa del turno negli uffici dell’Inps ma di cui la stampa non parla. Passando dai problemi alle soluzioni, Domenico Barone traccia delle linee guida. Innanzitutto occorrono dei parametri oggettivi per valutare con uniformità i singoli casi. Le commissioni, inoltre, vanno

PAG 3 composte da professionisti specializzati nelle singole patologie e assunti in maniera trasparente per concorso e titoli, stipendiati in maniera regolare e continuativa, senza il meccanismo del gettone e che non siano contemporaneamente alle dipendenze di istituti previdenziali. Va poi garantita la possibilità di ricorso amministrativo e istituite delle commissioni terze per giudicare questi casi e individuare anche eventuali comportamenti illeciti da parte delle commissioni Asp o Inps, richiamandole alle loro responsabilità, cioè letteralmente a rispondere del proprio operato. La possibilità di un ricorso amministrativo veramente terzo alleggerirebbe i tribunali in maniera consistente. Necessaria, poi, la promulgazione di un testo unico, per mettere ordine in una materia veramente caotica fatta di sovrapposizione di norme e di leggi che spesso conducono alla negazione del diritto solo per errata interpretazione. Infine serve emanare chiare ed esaustive linee guida che possano con precisione e chiarezza stabilire i limiti e i parametri utili al riconoscimento del beneficio, qualunque esso sia, il più lontano possibile sia dalla interpretazione soggettiva che dalle influenze e pressioni esterne: la Legge è unica ed uguale per tutti i cittadini. Infine, ci si dovrebbe sempre più sforzare di passare dalla politica assistenziale a una politica dei servizi, evitando cioè la distribuzione di denaro agli aventi diritto ma piuttosto provvedere a loro favore con l’erogazione diretta di servizi, innestando un meccanismo virtuoso che invece di incidere passivamente sulla spesa pubblica finirebbe col creare nuovi posti di lavoro e sistemi di servizi consoni a una società civile avanzata e a una diffusa cultura della solidarietà.

“Il segreto della giustizia sta in una sempre maggiore umanità e in una sempre maggiore vicinanza umana tra avvocati e giudici nella lotta contro il dolore”. Piero Calamandrei


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