Il Foglietto n. 42/2011

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Se un uomo sogna da solo, il sogno rimane solo un sogno... ma se molti uomini sognano la stessa cosa, il sogno diventa realtà. H.Camara

E DIT ORIALE NON PIU’ DI DIECI MESI FA

Quando Monti auspicava gravi crisi per l’Europa di Adriana Spera

In un convegno tenuto alla Luiss il 22 febbraio 2011, l'attuale premier Monti ebbe a dichiarare che l'Europa ha bisogno di gravi crisi affinché i propri popoli e chi li governa si convincano a cedere parti della sovranità nazionale agli organismi comunitari. Se fossimo dinanzi alla costruzione di un grande Stato, che federasse 27 paesi con l'obiettivo di condurre una politica economica, sociale e culturale comune finalizzata alla realizzazione di una democrazia equa e solidale, ne saremmo ben lieti, ma così non è. In realtà si sta accelerando la costruzione dell' Europa dei mercati finanziari, delineatasi da Maastricht in poi, in cui il cittadino non ha alcun ruolo. Siamo forse al termine di un processo trentennale partito con la teorizzazione della deregulation dei mercati da parte dei liberisti, applicata da Reagan e dalla Tatcher, che in nome del principio dell'autoregolamentazione dei mercati ridussero al minimo l'intervento regolatore dello Stato in economia. Il passo successivo fu la globalizzazione, o meglio le delocalizzazioni delle aziende verso i paesi più poveri dove il costo della manodopera era più basso. Ciò ha portato nel volgere di qualche anno alla erosione dei diritti dei lavoratori, al peggioramento delle condizioni di lavoro e delle retribuzioni. Siamo così giunti ad una crisi da sovrapproduzione, se il potere d'acquisto si riduce le merci restano invendute. Il capitalismo ha quindi deciso di riconvertirsi all'economia immateriale, di investire il danaro nella speculazione finanziaria. Una scelta che sta mettendo in ginocchio l'economia materiale, quella del lavoro e della produzione di beni, sacrificata sull'altare dell'economia immateriale e costretta a pagare il conto delle scommesse sbagliate.

Il caso

Di nuovo polemiche per un concorso al Cnr A finire nella polemica questa volta al Cnr è un concorso pubblico per ricercatore. A manifestare forti perplessità è una candidata, Anna Maria Nieddu, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, che ha inviato una circostanziata lettera (vedere su www.usiricerca.info) al nostro giornale nella quale descrive le singolari modalità di svolgimento del concorso.

ATTUALITÀ

martedì 13 dicembre 2011

IL FABBISOGNO DELLA P.A. NEL 2011 SI E’ RIDOTTO DI 10 MILIARDI

Sullo stato dei conti pubblici italiani chi dice il vero tra Monti e Tremonti? fabbisogno delle amministrazioni pubblidi Franco Mostacci Lo stato dei conti pubblici, dopo le che nei primi 10 mesi si è ridotto di 10 manovre correttive del 2010 e quelle di mld di euro e che, a legislazione vigenluglio e agosto 2011, non sembra te, l'avanzo primario, dopo due anni di mostrare particolari segni di cedimento. rosso, tornerà quest'anno in positivo Anzi. Nel rapporto del Mef sulle entrate dell'1% rispetto al Pil, salendo al 3,4% tributarie, aggiornato a settembre, si nel 2012, al 4,9% nel 2013 e al 5,2% nel legge che nei primi nove mesi dell'anno 2014. Una performance che pochi paesi sono stati incassati 5,6 Mentre si colpiscono europei riusciranno a realizzare. Un quamld di euro in più rispetto dro d'insieme che, al corrispondente periodo i ceti medio-bassi, però, mal si concilia del 2010, con un incre- l’avanzo primario con l'annuncio del mento del 2%. E l'Agenzia premier Monti nel delle entrate segnala un dal 2011 al 2014 trend positivo nel recupe- avrà aumenti record salotto televisivo di Porta a Porta dove, ro dell'evasione. Le entrate contributive sono cresciute di altri 4,4 illustrando la sua manovra correttiva, ha mld di euro, il 2,9% in più rispetto allo paventato il rischio che da qui a tre mesi scorso anno. Considerando che gli sti- non ci sarebbero stati più soldi per stipendi pubblici sono stati bloccati e il turn pendi e pensioni. Una situazione che over praticamente azzerato, anche dal l'ex ministro Tremonti, di cui intanto si lato delle uscite i conti pubblici non pos- sono perse le tracce, e il suo direttore sono che essere in via di miglioramen- generale Vittorio Grilli (lo stesso ora proto. Il Governatore della Banca d'Italia mosso vice ministro all'Economia), che Visco ha dichiarato in Parlamento che il godevano del pieno appoggio della

A PPROFONDIMENT O

Commissione Europea, avevano sottovalutato? Difficile da credere. La necessità di far cassa è dovuta in realtà solo all'esigenza di rifinanziare il debito pubblico a condizioni più svantaggiose del passato, senza che ci sia un motivo legato all'economia reale, con la conseguenza che tutte le recenti manovre restrittive ed inique, compresa l’ultima, rischiano di proiettare definitivamente il nostro paese nella recessione. Sale infatti a 205 mld di euro (140 di maggiori entrate e 65 di minori spese) l'impatto complessivo nel triennio 20122014 dei tre interventi correttivi del 2011, che consentiranno di ridurre l'indebitamento netto e raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Soldi sottratti alle tasche degli italiani non per migliorare le loro condizioni di vita o quelle dei loro figli, ma per trasferirli in quelle di insaziabili speculatori finanziari nazionali e internazionali. Gli stessi che provocano ad arte le turbolenze sui rendimenti dei titoli pubblici italiani.

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S apete che...

Crisi, ecco le ragioni degli euroscettici di Domenico Passante La crisi dell'Euro è ormai sotto gli occhi di tutti eppure tanti economisti hanno sostenuto da un punto di vista scientifico la validità del sistema costruito intorno all'Euro. Ma come è possibile che costoro, grandi tecnici (o tecnocrati), non fossero in grado né di comprendere le reali conseguenze economiche e finanziarie del sistema Euro né di prevedere il suo possibile, se non probabile fallimento? Paul Krugman, premio Nobel per l'economia, in un suo recente editoriale sul NY Times considera i tecnocrati che hanno lavorato alla nascita dell'Euro in realtà dei "Romantici, crudeli e noiosi" e ben lontani dall'essere considerati quindi dei veri tecnocrati, nel senso di persone con competenze tecniche in grado di affrontare e risolvere problemi economici. Nell'editoriale si evidenzia che la creazione dell'Euro non è stato un progetto guidato da un calcolo accurato dei costi e dei benefici, anzi in merito i cittadini sono stati informati male (e forse ancora lo sono). In par-

ticolare, Krugman osserva che "la verità è che il cammino dell'Europa verso una moneta unica è stato, fin dall'inizio, un progetto dubbio privo di una qualche analisi economica oggettiva. Le economie del continente erano troppo diverse per funzionare senza problemi con una politica monetaria unica e buona per tutti, troppo esposte alla probabilità che si verificassero "shock asimmetrici", in cui alcuni paesi crollavano, mentre altri andavano in boom. E a differenza degli Stati Uniti, i paesi europei non facevano parte di una singola nazione con un bilancio unificato e un mercato del lavoro tenuto insieme da una lingua comune". L'Euro non è il risultato di una lenta evoluzione, come avvenuto per le altre monete nazionali, accompagnate da meccanismi di mercato ed istituzionali tipici delle economie moderne in grado di agire ed attenuare crisi finanziarie di questa entità. Il problema è adesso: come ne usciamo? Sicuramente al momento non possiamo

F OGLIETTINO

Editto dell’Istat contro i dipendenti “fagottari” Il direttore generale dell'Istat, il 2 dicembre scorso, ha inviato al personale la nota "Consumo di cibi nelle stanze". Chi pensava che le ordinanze di cardinali, prefetti e questori contro la "monnezza", tuttora leggibili sui muri del centro di Roma, fossero un retaggio del passato, si è sbagliato di grosso. C'è chi dice che la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. Sia come sia, il n. 2 dell'ente statistico, dopo aver rilevato "in alcune stanze … nonché nei corridoi … la presenza di residui di cibi e bevande", che "favorisce l'insorgenza di fenomeni di infestazione", ha ricordato che "le consumazioni dei suddetti alimenti devono essere effettuate nei locali dedicati (es. bar, mensa)". In disparte l'uso disinvolto delle virgole e quello errato del termine "infestazione", l'editto contro i "fagottari" mal si concilia con la recente diffusione capillare in tutte le stanze dell'ente di pattumiere per raccolta differenziata, anche “bicchieri, piatti e posate di plastica”.

Col decreto “salva Italia” equo indennizzo addio Tra le tante amare sorprese ben nascoste nel decreto Monti “salva Italia”, ai più sembra essere sfuggita quella che cancella l’equo indennizzo. La norma, contenuta nell’articolo 6 del decreto, stabilisce che ferma la tutela derivante dall'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, sono abrogati gli istituti dell'accertamento della dipendenza dell'infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata. Resta escluso il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico.

Il silenzio di Profumo assorda il Cnr A quasi un mese dal giuramento da ministro, Francesco Profumo continua a tacere sull’assetto del vertice del più importante ente di ricerca italiano. Nonostante la legge che ha sancito l’immediata incompatibilità tra la carica di governo e quella di presidente di un ente pubblico, non lasci alcun margine di dubbio, il neo titolare del Miur sembra non avere alcuna intenzione di nominare il suo successore a piazzale Aldo Moro.


Mentre altri danno la notizia, Il Foglietto entra nella notizia. L’unico settimanale dal mondo della ricerca pubblica che non riverisce i potenti di turno.

www.usiricerca.info Il sito internet del sindacato di base del comparto ricerca. Notizie, informazioni, consulenza e assistenza on line per tutti. In tempo reale. martedì 13 dicembre 2011

Cnr: concorsi, graduatorie tardive e Rsu Dopo sette mesi la commissione non ha ultimato il concorso per titoli ex articolo 54 di Biancamaria Gentili A piazzale Aldo Moro e nelle sedi territoriali del Cnr cresce l'attesa per i risultati del concorso interno per la progressione di livello di 545 tra tecnici e amministrativi. Il bando venne pubblicato quasi un anno fa, mentre la commissione esaminatrice venne costituita il 5 maggio scorso. Ad oggi, nonostante siano trascorsi quasi otto mesi, gli esaminatori non hanno ultimato i lavori. Eppure si tratta di una selezione per soli titoli, senza prove scritte né orali. Se è vero che in passato il Cnr è riuscito a concludere concorsi anche dopo undici anni, è altrettanto vero che c'è una norma regolamentare che fissa in quattro mesi (prorogabili al massimo per altri due) il termine entro il quale ultimare la procedura. Secondo i rumors che si registrano per i corridoi della sede centrale dell'ente, la commissione difficilmente riuscirà a partorire la graduatoria prima della fatidica data del 14 febbraio 2012, fissata per la elezione dei nuovi componenti delle Rsu. Un appuntamento, quello elettorale, che avrebbe dovuto celebrar-

si lo scorso anno e il cui slittamento è stato provocato dalla necessità, imposta dal d.lgs. 150/2009 (Decreto Brunetta), di ridurre a quattro i comparti di contrattazione. Non essendo stato raggiunto il necessario accordo tra Aran e confederazioni sindacali, l'estate scorsa è stato deciso di tenere comunque a febbraio 2012 le elezioni nei vecchi comparti. Una volta che i

Fresco di stampa E’ in libreria Il regolamento unico dei contratti pubblici, a cura di Anna Maria Teresa Gregori, Vito Domenico Sciancalepore e Roberto Tomei - Ed. Aracne - euro 40. Il testo, aggiornato al decretosviluppo n. 70/11, convertito con modificazioni dalla legge n. 106/11, si propone soprattutto come guida operativa per gli addetti al settore. Nell’opera sono commentati tutti gli articoli del Regolamento, alla luce dei più recenti orientamenti sia dottrinali che giurisprudenziali.

comparti verranno ridotti, però, bisognerà votare nuovamente. Un pasticcio, dunque, che comporterà un notevole aggravio di spesa per l'erario. Anche nel 2012, dunque, potrebbe ripetersi una strabiliante coincidenza. Tredici anni fa, nel 1998, proprio alla vigilia delle elezioni per la costituzione delle Rsu, l'allora vertice dell'ente bandì un maxi concorso interno per tecnici e amministrativi, sul quale qualche sigla sindacale, rivendicandone senza titolo la paternità, fece la sua fortuna. La storia si è ripetuta successivamente, con procedure concorsuali interne in itinere durante la campagna elettorale Rsu. Ancora una volta, anche nel 2012, sfruttando le coincidenze storiche e i tempi lunghi delle commissioni di turno, condurrà la propria ingannevole campagna elettorale con lo slogan "Più livelli per tutti", ignorando i veri problemi del Cnr, che necessita di cambiamenti epocali, volti a rivalutare il ruolo di tutto il personale, a partire da quello ricercatore, e che destini concrete risorse alle attività di ricerca.

IN ATTESA DI FONDERSI CON L’INPS, I L CASO L’INPDAP NON SMOBILITA SMOBILITA

L’Inpdap, che conta 3 milioni e 300 mila iscritti ed eroga 2 milioni e 730 mila pensioni, a breve non esisterà più. L’articolo 21 del recente decreto “Salva Italia” ha stabilito che “In considerazione del processo di convergenza ed armonizzazione del sistema pensionistico attraverso l'applicazione del metodo contributivo, nonché al fine di migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa nel settore previdenziale e assistenziale, l'Inpdap e l'Enpals sono soppressi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e le relative funzioni sono attribuite all'Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi”. In attesa della formalizzazione, l’Inpdap ha comunicato che “le prestazioni fino ad oggi garantite dall’Inpdap non subiranno nessuna interruzione. Gli utenti, pertanto, continueranno a far riferimento alle sedi Inpdap”.

Leciti i termini graffianti negli atti giudiziari La contesa nelle aule giudiziarie può ben contenere negli atti di causa espressioni spiacevoli a carico di chi assiste le parti in giudizio. A patto, però, che non offendano direttamente la professionalità e la dignità umana dell'avvocato rivale. Così, anche l'avverbio "subdolamente" può avere piena cittadinanza negli scritti di causa, pur riferito alla condotta del legale avversario, laddove rientri nell'ambito di una serie di censure di natura tecnico-giuridica. E’ escluso, dunque, che si possa dar luogo alla cancellazione della parola in quanto sconveniente o alla condanna alla sanzione pecuniaria per il risarcimento (asseritamente) subito dalla parte (che si proclama) offesa (Cass. sez. civ. sent. n.26195, del 6 dicembre 2011).

La valutazione dei titoli nei concorsi pubblici E' illegittima la clausola del bando di un

ALL’ISTAT GIOVANNI FONTANAROSA SALUTA E SE NE VA concorso pubblico per titoli ed esami di Flavia Scotti Dal 1° gennaio prossimo, Giovanni Fontanarosa, 60 anni, non sarà più il direttore generale dell’Istat, per dimissioni e collocamento in quiescenza. Dopo Giovanni Lo Piparo, che il 30 novembre ha lasciato il Cra, un altro ente di ricerca perde il numero due. Fontanarosa, dopo aver ricoperto l’incarico ad interim dal 1° aprile 2009 al 28 febbraio 2011, all’esito di di un avviso pubblico, il 1° marzo scorso si era accomodato pleno iure sull’importante poltrona di via Balbo. Doveva restarci fino alla scadenza del mandato del presidente Giovannini, vale a dire fino a luglio 2013. Ma, forse, il terremoto causato dall’iniquo decreto Monti in materia pensionistica deve avergli suggerito di abbandonare anzitempo l’incarico, per il quale ha percepito un compenso annuale di 195 mila euro, sicuramente inferiore a quello di Lo Piparo (270 mila). Giovannini non ha perso tempo e ha già diramato un altro avviso pubblico, finalizzato alla scelta del nuovo dg. Sta di fatto che, dall’inizio della gestione Giovannini, ad abbandonare prima della scadenza la carica di direttore sono stati in quattro, due dei quali, addirittura dopo circa un anno. Una situazione inedita per l’Istat, che dovrebbe sconsigliare, per il futuro, di scegliere candidati prossimi alla pensione. In caso contrario, i direttori sarebbero una sorta di colonnelli promossi generali. Alla vigilia della quiescenza.

A PPROFONDIMENT O uscire da soli dall'Euro, pena un'immediata e drammatica aggressione speculativa dei mercati finanziari. Ma anche continuare così, con politiche restrittive e recessive imposte dalla Germania, diventata ormai egemone sulla UE, non servirà a risolvere i problemi presenti e/o futuri alla radice ma probabilmente li aggraverà. Anzi con la recessione causata da queste politiche di austerità l'obiettivo del pareggio di Bilancio diventa sempre più difficile, se non impossibile, da raggiungere per la conseguente diminuzione del Pil, crean-

giurisprudenza

per la copertura di un posto di funzionario presso un ente locale, con cui si prevede che, dopo il completamento delle prove, saranno richiesti ai candidati i titoli culturali unitamente a quelli di studio e di servizio. In materia di concorsi pubblici per titoli ed esami è, infatti, necessario (onde evitare che le commissioni esaminatrici stabiliscano i criteri calibrando i punteggi da attribuire a seconda del curriculum dei partecipanti) che la valutazione dei titoli, previa individuazione dei criteri, sia effettuata prima che si proceda alla correzione degli elaborati e, pertanto, prima che siano identificati i soggetti ammessi alla prova orale (Tar Calabria - Catanzaro, sez. II - sent. 25 novembre 2011 n. 1469 - Pres. Calveri, Est. Burzichelli).

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do difatti un circolo vizioso. Ecco perché si parla spesso di misure per la crescita che però poi non si vedono mai nelle manovre che si presentano. L'abbandono dell'Euro sarà probabilmente inevitabile se entro qualche mese la Germania, che pure dall'Euro ha tratto i maggiori benefici, non consentirà, come ha fatto sinora, la creazione di un sistema istituzionale in grado di sostenere la moneta unica. In una recente intervista a Repubblica J. Delors, ex presidente della Commissione Europea dal 1985 al 1995,

afferma che "L'euro uscirà dalla crisi solo ILFOGLIETTO a due condizioni. La prima è che i pomDELLA RICERCA pieri spengano l'incendio. La seconda è che ci sia una nuova architettura. Se Supplemento a IlFoglietto l'Europa farà una di queste due cose Agenzia di informazione on line senza fare l'altra, i mercati resteranno Reg.Trib. Roma 136 dell’8/4/2004 scettici". La riforma dell'Euro è in pratica Editrice: Nameless Line Inc l'ultima speranza degli Euro-romantici, Anno VIII numero 42 • Direttore responsabile: Maurizio Sgroi crudeli e noiosi che hanno prodotto que- Redazione Vicolo del Buon Consiglio, 31 sto Euro-disastro, mentre nell'attesa di 00184 -Roma - tel 064819930-fax 0662204550 ciò un'altra durissima manovra economi- e-mail: redazione.ilfoglietto@usiricerca.it ca, tanto per cambiare, colpirà lavoratori • Progetto grafico : Bios e pensionati …


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