Il Foglietto n. 7/2012

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Se un uomo sogna da solo, il sogno rimane solo un sogno... ma se molti uomini sognano la stessa cosa, il sogno diventa realtà. H.Camara

E DIT ORIALE

ATTUALITA’

martedì 21 febbraio 2012

SEMPRE PIU’ FRENETICA LA VICENDA DELLA CATTEDRA PER IL N. 1 DELL’INGV IL NUOVO PRESIDENTE CNR

Un esordio con gaffe per Luigi Nicolais di Rocco Tritto Ancora una volta Il Foglietto ha fatto centro, anticipando di ben cinque giorni il nome del nuovo presidente del Cnr. L'esordio con la stampa di Luigi Nicolais, però, non è stato dei più felici. A Repubblica, infatti ha dichiarato: "Lunedì (ieri, ndr) mi dimetterò da deputato, anche se la legge non prevede incompatibilità tra le due cariche". Gaffe imperdonabile, perché l’articolo 1 della legge 60 del 1953 prevede esplicitamente incompatibilità tra le due cariche. Altro che. Particolare curioso, a prendere lo scranno di Nicolais alla Camera sarà Peppino Ossorio, candidato alle politiche col Pd e poi passato, secondo Il Mattino, al Pdl. Delusi, invece, quanti davano per scontato il ritorno a piazzale Aldo Moro di Luciano Maiani, al quale la Gelmini aveva preferito Profumo, dopo molta incertezza. Ma allora perché la scelta di Profumo, che pure ha utilizzato la stessa cinquina della Gelmini, è caduta su Nicolais? Difficile dare una risposta, dal momento che si parla di componenti di una “rosa” (di cui facevano parte anche altri prestigiosi scienziati) ritenuti dal Comitato Salamini all’altezza di presiedere il Cnr. Sul punto, ci limitiamo a riportare il fantasioso commento a un nostro articolo fatto da un lettore. “Nello specifico della nomina di Nicolais a presidente del Cnr - ha scritto - vorrei sottoporre alla vostra attenzione una mia lettura. Prima o poi (al massimo, a marzo 2013) si andrà a votare e il governo dei cosiddetti tecnici andrà a casa e con esso anche Profumo. Se le elezioni le vincerà il Pd, come tutti ipotizzano, Nicolais potrebbe essere richiamato alla Funzione Pubblica, lasciando libera la poltrona di presidente del Cnr, sulla quale avrebbe titolo per rimettersi Profumo, il quale uscito dalla porta - con molta resistenza - rientrerebbe dalla finestra. E' fantapolitica? Chi vivrà vedrà”. Ecco, appunto, chi vivrà vedrà.

Il caso

Anche la rivista Science ha ripreso Il Foglietto Dopo Il Corriere della Sera e La Repubblica, anche Science, rivista scientifica tra le più prestigiose al mondo, pubblicata dalla American Association for the Advancement of Science, ha ripreso Il Foglietto della Ricerca. E’ accaduto il 13 febbraio scorso, con un articolo dal titolo “Italy’s Geophisics Chief Quit, But He may Not Go”, a firma di Edwin Cartlidge.

Ingv, per Giardini è lotta contro il tempo Dopo il sì della Sapienza ora tocca al Cun dell’Ingv conferitogli ad agosto 2011 da di Alex Malaspina Tra otto giorno le dimissioni di Maria Stella Gelmini, all’epoca titolare Domenico Giardini da presidente del Miur. Ma se, come detto, l’iter interdell’Ingv saranno definitive. Il 29 feb- no all’Ateneo guidato da Luigi Frati è braio, dunque, o Giardini esce di scena stato tutt’altro che in discesa, ancor più oppure arriva la revoca delle sue dimis- difficile appare la seconda fase dell’osioni, già accettate il 31 gennaio dal perazione, soprattutto per il limitatissiministro vigilante Francesco Profumo. mo tempo a disposizione. Sfogliando la legge 1/2009, che Giovedì scorso, dopo un La legge Gelmini per la Gelmini avrebiter tormentato, il consiglio be garantito, come del dipartimento Scienze sulle chiamate leggesi in un suo della Terra de La per chiara fama comunicato dell’8 Sapienza, con voto a 2009, maggioranza (8 favorevo- fissa un rigidissimo gennaio “Trasparenza nei li, 2 contrari e un astenuconcorsi, stop alle to), ha formalizzato la iter procedurale richiesta di chiamata per “chiara fama” baronie, più spazio ai giovani e premi del professor Domenico Giardini nella per i bilanci virtuosi delle Università”, qualità di Ordinario. Se il provvedimen- all’art. 1-bis si trova scritto che to andrà in porto, Giardini avrà risolto i “Nell'ambito delle relative disponibilità suoi problemi, evidenziati nella lettera di bilancio, le università possono altredi dimissioni del 22 dicembre, e potrà sì procedere alla copertura dei posti di dedicarsi, dopo che Profumo avrà revo- professore ordinario mediante chiamacato l’accettazione delle sue dimissioni, ta diretta di studiosi di chiara fama. A tal pleno jure all’incarico di presidente fine le università formulano specifiche

IL

proposte al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca il quale concede o rifiuta il nulla osta alla nomina, previo parere di una commissione, nominata dal Consiglio universitario nazionale, composta da tre professori ordinari appartenenti al settore scientifico-disciplinare in riferimento al quale e' proposta la chiamata. Il rettore, con proprio decreto, dispone la nomina determinando la relativa classe di stipendio sulla base della eventuale anzianità di servizio e di valutazioni di merito”. Come si vede, la strada è in salita e per scollinare ci vorrà ancora molto, col rischio di arrivare fuori tempo massimo. A meno che l’operazione non assuma un andamento irrituale, risolvendosi step by step in quattro e quattr’otto. Ma non sarebbe un buon esempio per il Miur, per il Cun e anche per il Governo. Intanto, in via di Vigna Murata, sede dell’Ingv, è bellum omnium contra omnes.

Sapete che...

FATT O CENTRALE

Enti ricerca. Cgil, Cisl e Uil benedicono i fondi pensione di Flavia Scotti Susanna Camusso, per dire che le “anzianità” non si toccavano, affermò lapidaria: "Quaranta è un numero magico!", riferito agli anni di contributi necessari per andare in pensione. Di lì a poco, di fronte all'arroganza del governo Monti, la magia si sciolse come la neve al sole. Il 9 febbraio, con l'adesione - unica mancante nel settore pubblico - del comparto ricerca al fondo di previdenza complementare "Sirio", siglata da Cgil, Cisl, Uil, il quadro sembra completo. Anche per la ricerca i confederali si apprestano a essere gestori di fondi pensione, con tanto di consiglio di amministrazione, dove siederanno ben 9 rappresentanti sindacali, retribuiti con onere a carico del Fondo stesso. Precedenti intese a quella "Sirio" avevano coinvolto altri comparti dando vita ad altri fondi: "Espero", per la scuola; "Perseo" per enti locali e sanità. Nomi mitici, che sembrano promettere una vecchiaia priva di preoccupazioni. Invece in nessun caso l'associato ha la garanzia F OGLIETTINO

di ottenere ... la restituzione integrale dei contributi versati ovvero un rendimento finale rispondente alle aspettative". A dirlo non è l'Usi-Ricerca, che non ha sottoscritto l'adesione, ma le schede informative dei medesimi Fondi. Chi sottoscrive i fondi si impegna a versare una parte della propria retribuzione mensile per avere un montante indefinito e una piccola rendita. Ma a pagare saranno anche coloro i quali non aderiranno, perché parte del salario accessorio e degli aumenti contrattuali che dovessero arrivare dopo il 2014 andranno a rimpinguare i vari fondi, il cui rendimento è calcolato sulla base dell'andamento di un paniere (di fondi pensione), che negli ultimi anni ha reso un misero 0,13%, contro il 3,5% della rivalutazione del Tfr. In ballo, per "Sirio," esteso anche alla ricerca, vi è un possibile bacino di utenza di 350 mila lavoratori e 1,5-2 miliardi l'anno destinati ad alimentare quella speculazione finanziaria, che tanto male ha fatto all'economia reale.

In pensione di vecchiaia a 65 oppure a 66 anni? La riforma delle pensioni, varata dal governo Monti con D.L. 201/2011, convertito in Legge 214/2011, è già oggetto di dispute interpretative. In attesa di un provvedimento della Funzione Pubblica, si registra la reazione della Ragioneria Generale dello Stato in merito al limite di età per essere collocati d’ufficio in pensione di vecchiaia (e non anticipata). Per l’organismo ministeriale, coloro che non hanno maturato il diritto a pensione anticipata al 31 dicembre 2011, saranno collocati in pensione di vecchiaia a 66 anni. Per chi aveva maturato il diritto, la quiescenza per vecchiaia verrà disposta al 65° anno di età. Nessun provvedimento, infine, per la disciplina della norma che prevede incentivi per chi decida di lavorare fino a 70 anni.

non sceglie, Ditemi tutto ma elettore passivo proprio no Giovannini continuano le proroghe Da un ricercatore del Cnr è giunta alla segreteria di Usi-Ricerca una strana richiesta, che fedelmente riportiamo. “In riferimento all'inserimento nella lista dell'elettorato passivo per le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) del 5-7 marzo 2012), con la presente manifesto la mia volontà a che il mio nome sia cancellato da tale lista. Non intendo infatti partecipare alle elezioni come soggetto passivo”. Superata la sorpresa, il sindacato non ha potuto fare a meno di comunicare all’uomo di scienza che forse aveva sbagliato indirizzo, e ciò in quanto l’elenco dell’elettorato passivo (di cui probabilmente ignora il significato) era stato predisposto dall’amministrazione e non dal nostro sindacato, al quale egli non risulta iscritto e nelle cui liste elettorali non era mai stato inserito. Per maggiore serenità dell’interlocutore, non resta che far presente che l’esclusione dall’elettorato passivo è una delle poche cose che dipendono solo dalla propria volontà. Basta non candidarsi. O no?

Due mesi non sono bastati a Enrico Giovannini per individuare il nuovo direttore generale dell'Istat, che dovrà sostituire Giovanni Fontanarosa, in quiescenza dal 31 dicembre scorso. Non è escluso che il dg in reggenza, che ha già incassato due proroghe, non riesca a superare il record del predecessore, prorogato per ben diciotto mesi.


Mentre altri danno la notizia, Il Foglietto entra nella notizia. L’unico settimanale dal mondo della ricerca pubblica che non riverisce i potenti di turno.

www.usiricerca.info Il sito internet del sindacato di base del comparto ricerca. Notizie, informazioni, consulenza e assistenza on line per tutti. In tempo reale. martedì 21 febbraio 2012

Terremoti, in arrivo l’obbligo assicurativo Compagnie in festa. Fervono i preparativi per introdurre un altro balzello per gli italiani di Adriana Spera In Italia, dal dopoguerra ad oggi, si è gestito il territorio in modo sconsiderato, tant'è che per i danni derivanti da frane e alluvioni si sono spesi dal 1944 al 2008 circa 213 mld. mentre per quelli derivanti da terremoti, tra il 1968 e il 2005, oltre 150 mld. Cifre che si vanno a sommare alla perdita incalcolabile di migliaia di vite umane e ai costi sostenuti dalle famiglie per tornare allo status quo ante. Ciononostante, si sono fatti ben tre condoni edilizi, più uno mascherato, il cosiddetto piano casa, che consente di aggiungere un 20% di superficie alla abitazione che si possiede; si sono varati piani regolatori secondo i voleri della rendita edilizia, che rendono edificabili zone a rischio idrogeologico, senza tenere conto né della struttura geologica né della storia sismica della penisola. Il risultato è un territorio in cui i disastri si succedono a ritmo serrato, con costi ciclopici che pesano, oltre che sulle tasche dei cittadini, sullo sviluppo della nazione. Alla luce del pietoso stato di salute del territorio e del vortice di miliardi che si B ENEFICI

rischia di spendere in futuro, ora si pensa di scaricare buona parte del costo sugli italiani, introducendo l'obbligo di assicurazione sulla casa da tutti i rischi di calamità naturali, terremoto compreso. Un'idea che, in realtà, aleggia dalla fine degli anni '80, quando si pensò ad un'addizionale Ici da destinare alla costituzione di un fondo nazionale, per finire qualche mese fa all'art. 36 della bozza del

Liste Usi-Ricerca Sono on line i nomi dei candidati presenti nelle liste Usi-Ricerca per le elezioni Rsu, in programma dal 5 al 7 marzo. Si tratta di 60 liste presentate su tutto il territorio nazionale, grazie alla disponibilità, alla sensibilità e all’impegno di 125 candidati, iscritti e non a Usi-Ricerca. Obiettivo dichiarato del sindacato è quello di confermare la rappresentatività all'interno del comparto della ricerca pubblica. Se ciò non avverrà, Usi-Ricerca e Il Foglietto cesseranno l’attività, ritenendo esaurito il proprio compito.

ASSISTENZA FIGLI MINORI ,

SÌ ANCHE CON MOGLIE CASALINGA

Il Ministero dell’Interno è stato condannato a risarcire 9.750 euro a un dipendente amministrativo della Questura (50 euro per ognuno dei 195 benefici negati, fra riposi e congedi). L'impiegato, che per molto tempo si è visto opporre illegittimamente un rifiuto alle sue lecite richieste di congedo per assistenza figli, è stato discriminato rispetto a tutti gli altri mariti e padri, che hanno una moglie casalinga e hanno goduto dei benefici di legge. La giurisprudenza di legittimità è ormai orientata a ritenere la casalinga vera e propria lavoratrice, sia pure non dipendente. E la condotta dell'amministrazione, dunque, ha integrato un comportamento discriminatorio in base al decreto legislativo 198/06. A stabilirlo è stato il Tribunale di Venezia con sentenza n. 192 del 9 febbraio scorso.

I L FATT O

DI

IL

Decreto Sviluppo del governo Berlusconi, non riproposto nel decreto Cresci Italia. Tuttavia, la Protezione Civile, da sempre governata da sostenitori dell'assicurazione obbligatoria, con in testa Bertolaso, l'8 dicembre scorso ha istituito un Tavolo tecnico per lo studio di strumenti assicurativi contro i rischi da calamità naturale, attorno al quale siedono oltre ai rappresentanti delle associazioni delle compagnie assicurative, anche esperti dei ministeri dell'economia e dello sviluppo. Se i vari progetti fin qui proposti si sono sempre arenati, ora sembra che sia la volta buona. D'altronde, con un governo attento, anche per la sua composizione, agli interessi di banche e assicurazioni il terreno è fertile. Un business da 12/15 mld di euro l'anno, per un patrimonio immobiliare privato di circa 6.300 mld. Un nuovo pesante balzello, che trova autorevoli sostenitori istituzionali, non solo nella Protezione Civile, ma anche nell'attuale presidente dell'Ingv che, più volte, in Svizzera, ha lamentato la mancanza di "un'assicurazione obbligatoria contro i danni da terremoto".

CASO

L’ISTAT SI CONSULTA MA NON SBLOCCA I RIMBORSI AI DIPENDENTI

di Antonio Del Gatto A distanza di più di un anno dal blocco dei rimborsi per spese mediche, cure ortodontiche, per l'utilizzo dei mezzi pubblici nonché per frequenza asili nido e scuole materne, per borse di studio e per l'acquisto di libri scolastici e universitari, riferiti ai figli dei dipendenti, l’Istat non sembra intenzionata a adottare i necessari provvedimenti per un ritorno alla normalità. Dopo aver preso atto che la proposta di accordo non ha ottenuto il placet dei sindacati con una rappresentatività superiore al 50%, per le ragioni più volte denunciate dall’Usi-Ricerca, non ha dato immediata applicazione all’art. 40 co.3-ter del d.lgs. 165/2001, secondo il quale, “qualora non si raggiunga l'accordo per la stipulazione di un contratto collettivo integrativo, l'amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria, sulle materie oggetto del mancato accordo, fino alla successiva sottoscrizione". Al contrario, si hanno notizie di consultazioni tra direttore generale reggente e direttore del personale, intenzionati a chiedere i soliti pareri, questa volta ai revisori dei conti. Il solito balletto o, meglio, scaricabarile, che vede danneggiati centinaia di lavoratori, che da mesi attendono i rimborsi in busta paga. Usi-Ricerca ha già dato mandato ai propri legali di mettere formalmente in mora l’amministrazione, con un apposito atto di diffida.

giurisprudenza I conteggi non contestati diventano definitivi Nel rito del lavoro, il convenuto ha l'onere della specifica contestazione dei conteggi elaborati dall'attore, ai sensi degli artt. 167, primo comma, e 416, terzo comma cod. proc. civ. Tale onere opera anche quando il convenuto contesti in radice la sussistenza del credito. La negazione del titolo degli emolumenti pretesi non implica necessariamente l'affermazione dell'erroneità della quantificazione, mentre la contestazione dell'esattezza del calcolo ha una sua funzione autonoma rispetto alla prima. Ne consegue che la mancata o generica contestazione in primo grado della erroneità, rende i conteggi accertati in via definitiva, vincolando in tal senso il giudice, e la contestazione successiva in grado di appello è tardiva ed inammissibile (Cassazione Sezione Lavoro n. 563 del 17 gennaio 2012, Pres. Roselli, Rel. Arienzo).

Per gli stessi addebiti procedimento unico Il datore di lavoro, una volta esercitato validamente il potere disciplinare nei confronti del prestatore di lavoro in relazione a determinati fatti costituenti infrazioni disciplinari, non può esercitare una seconda volta, per quegli stessi fatti, il detto potere. L'unica concessione di cui gode il datore di lavoro, a norma dell'ultimo comma dell'articolo 7 della legge 20 maggio 1970 n. 300, è quello di poter tenere conto della sanzione eventualmente applicata, entro il biennio, in caso di recidiva da parte del lavoratore (Cassazione Sezione Lavoro n. 1062 del 25 gennaio 2012, Pres. Miani Canevari, Rel. Arienzo).

C ODA

Tutti pronti al Cnr per la polizza sanitaria di Ivan Duca Il Cnr da anni prevede quale beneficio assistenziale il rimborso di quota parte di tutte le spese mediche sostenute dai dipendenti. Un salvadanaio da 2,5M€/annui, cui ciascun dipendente può attingere per un importo massimo di € 620. Tale efficace strumento potrebbe essere migliorato non solo elevando il tetto delle spese rimborsabili ma aggiungendo alle stesse anche

quota parte del costo di eventuale polizza sanitaria autonomamente stipulata dal dipendente. Il Cnr, invece, si appresta, col consenso di tutte le sigle sindacali, UsiRicerca esclusa, a usare tale salvadanaio per la stipula di una polizza assicurativa sanitaria per tutto il personale. A tal fine, gli "esperti" di piazzale Aldo Moro hanno messo a punto uno studio che vorrebbe dimostrare che le compagnie assicurative sarebbero in grado di erogare servizi per un valore superiore al premio di polizza. Una tesi a dir poco paradossale. E' come

IF

dire che le assicurazioni operano per L OGLIETTO beneficenza. Tutte le perplessità di UsiDELLA RICERCA Ricerca sono confermate dal fatto che le prestazioni sanitarie rimborsabili dalle a IlFoglietto compagnie sono poche ed a patto che il Supplemento Agenzia di informazione on line dipendente sia in perfetto stato di salute. Reg.Trib. Roma 136 dell’8/4/2004 La polizza, diversamente dall'attuale rim- Editrice: Nameless Line Inc borso, non coprirebbe spese per malattie Anno IX numero 7 preesistenti, anche se non conclamate. • Direttore responsabile: Maurizio Sgroi Redazione Vicolo del Buon Consiglio, 31 Se la compagnia non pagherà sarà il 00184 - Roma - tel 064819930-fax 0662204550 dipendente, e non il Cnr, a dover adire e-mail: redazione.ilfoglietto@usiricerca.it le vie legali. Perché l’ente non indice • Progetto grafico : Bios un referendum tra i lavoratori?


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