Il Foglietto n. 40/2011

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Se un uomo sogna da solo, il sogno rimane solo un sogno... ma se molti uomini sognano la stessa cosa, il sogno diventa realtà. H.Camara

E DIT ORIALE

ATTUALITA’

martedì 29 novembre 2011

APIAZZALE ALDO MORO PRESTO SARANNO ANCHE SENZADIRETTORE GENERALE IL RUOLO DI DEUTSCHE BANK

Ecco chi ha acceso la miccia della crisi di Adriana Spera Un anno fa una situazione come quella attuale in Italia appariva impossibile. I fondamenti dell'economia sembravano solidi. Il rapporto debito/pil era già stato al 120% in momenti di crisi economica e, comunque, al netto della spesa per interessi, risultava inferiore a quello francese e inglese e di poco superiore a quello tedesco. La crisi dei subprime aveva investito solo parzialmente il paese. Il tasso d'inflazione e quello ufficiale di disoccupazione erano in linea con quelli europei. L'unico problema appariva la bassa crescita economica conseguente sia all'elevata precarizzazione del lavoro che alla concentrazione della ricchezza nelle mani di una minoranza. All'inizio del 2011 Deutsche Bank ha venduto 7 mld di titoli del debito pubblico italiano, innescando la dismissione da parte di altri investitori privati e pubblici e il conseguente innalzamento del differenziale tra l'interesse corrisposto sui titoli pubblici italiani e tedeschi. Le aspettative negative sul valore futuro dei titoli italiani hanno provocato un aumento dei tassi d'interesse sui derivati posti a garanzia dei titoli di Stato (Credit Default Swaps - Cds). Come ha scritto nei giorni scorsi Andrea Fumagalli, il problema più serio sono le elevate plusvalenze che vanno nelle tasche dei possessori dei Cds. Deutsche Bank, essendo una delle cinque banche che detengono il controllo del mercato dei Cds, in questi mesi ha quintuplicato le plusvalenze su di essi. Sarà difficile uscire dalla morsa di una speculazione dovuta solo in minima parte a investitori privati ma che è prevalentemente riconducibile alle spinte egemoni dell'economia tedesca su Eurolandia e a un'idea di Unione niente affatto corrispondente a quella di illustri europeisti, primo tra tutti Altiero Spinelli, che vedevano in essa la sola via per approdare ad una pace duratura nel continente basata sulla solidarietà reciproca tra i popoli.

Il caso

Protestano gli esclusi dagli eventi statistici L’Istat invita agli eventi solo ed esclusivamente i dipendenti inquadrati nei profili di ricercatore/tecnologo. I tecnici e gli amministrativi, comunque interessati a partecipare, si sono lamentati con il presidente. In risposta, Enrico Giovannini, per giustificare l’esclusione, ha evocato non meglio specificati “limiti giuridici” e “disposizioni di legge”. Sono in tanti a volerne conoscere gli estremi.

Cnr, Francesco Profumo si autosospende e congela la poltrona di presidente? termine del mandato, il contratto (del di Rocco Tritto Da quasi tre settimane il Consiglio direttore generale, ndr) si risolve decornazionale delle Ricerche è senza presi- si trenta giorni”. Dunque, il 13 dicembre dente. Subito dopo il giuramento al prossimo Tuzi è destinato a uscire di Quirinale, avvenuto lunedì 14 novem- scena, accasandosi molto probabilmenbre, per Francesco Profumo è scattata te all’Ingv, con la conseguenza che l’enla irreversibile incompatibilità tra la cari- te si troverebbe del tutto acefalo, senza ca di ministro e quella di presidente del presidente e senza direttore generale. Ma stando ai rumors Cnr, con la cessazione Il titolare del Miur sembrerebbe che il immediata di tale ultimo ministro incarico. A stabilirlo è il ha due sole scelte, neo dell’Istruzione, comma 3 dell’art. 2 della che escludono però dell’Università e della legge 215/2004, che al starebbe comma successivo preve- la sua permanenza Ricerca escogitando una de altresì che l’incompatisoluzione volta a salbilità in questione “perdura al vertice del Cnr per dodici mesi dal termine della carica vare capra e cavoli, vale a dire la poltrodi governo”. La già precaria situazione na di ministro e quella di presidente del del Cnr rischia di aggravarsi ulterior- Cnr, forse ragionando in analogia con la mente tra circa due settimane con un’al- scelta del premier Monti, che si è autotra irreversibile dipartita: quella del diret- sospeso dalla carica di presidente tore generale. A stabilirla è il comma 3 dell’Università Bocconi. Soltanto che la dell’art. 11 dello Statuto dell’ente, a Bocconi, contrariamente al Cnr, non è tenore del quale, in caso di “cessazio- un ente di diritto pubblico, per cui, se ne dalla carica del presidente prima del trovasse conferma, la soluzione attribui-

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ta a Profumo sarebbe del tutto impraticabile. Non solo praticabile ma anzitutto doveroso, invece, è nominare, con la massima sollecitudine, il nuovo presidente dell’ente di piazzale Aldo Moro, che, come Profumo sa, per dimensioni, personale e bilancio (circa un miliardo di euro l’anno) ben può essere paragonato a un ministero con portafoglio. Le soluzioni a disposizione sono due. La prima, molto rapida e a costo zero, è quella di scegliere dall’elenco dei nomi suggeriti l’estate scorsa dal Comitato di valutazione Salamini, dal quale la Gelmini trasse il nome di Profumo. Si tratta di Andrea Lenzi, Luciano Maiani, Luigi Nicolais e Tullio Pozzan. In alternativa, Profumo potrebbe avviare una nuova procedura, più lenta e costosa, attraverso la quale individuare una nuova cinquina. La strada appare stretta e con due sole uscite, che, come noto, sono sempre meglio di un vicolo senza uscita.

Sapete che...

CENTRALE

All’Istat scoppia la rivolta dei pretoriani di Flavia Scotti Cresce il malcontento tra il personale dell’Istat. Al suo interno sono operativi ben sei comitati, costituiti da numerosi dipendenti che contestano, a vario titolo, l’operato dell’ente presieduto da Giovannini, e diretto da Fontanarosa. Si va dal Comitato Precari a quello dei sottoinquadrati; dal Comitato per lo scorrimento delle graduatorie ex art. 15 a quello per lo scorrimento delle graduatorie ex art. 54, da quello degli idonei ai concorsi pubblici a quello per l’applicazione dell’art. 17. A questi vanno aggiunti i tanti che uti singuli manifestano insoddisfazione, anche con azioni legali. Ma nei giorni scorsi si è profilata l’eventualità della nascita di un nuovo comitato che potrebbe togliere il sonno agli amministratori dell’ente. A scendere sul piede di guerra con una lettera sono stati niente di meno che i tecnologi della Direzione generale dell’ente. Di fatto, si tratta di personale rigorosamente con funzioni amministrative al quale il recente decreto di riordino F OGLIETTINO

dell’ente (n. 166/2010) sta creando non pochi problemi sotto il profilo dello sviluppo professionale. Costoro, circa un trentina, da anni azionano quotidianamente le leve dell’amministrazione, rappresentandone il braccio operativo. Ora minacciano azioni giudiziarie e, addirittura, di “dimettersi dalla funzione di responsabilità degli uffici e, conseguentemente, richiedere il trasferimento ai Dipartimenti tecnici”. Di sicuro v’è che cinque dirigenti tecnologi, attuali capi servizio, hanno disertato una procedura concorsuale per dirigente amministrativo di II fascia, che se superata - li avrebbe penalizzati sul piano giuridico e economico. Chi era convinto che la nuova gestione avrebbe realizzato all’Istat una sorta di tempio del benessere e della felicità è rimasto deluso. La cura Giovannini si è rivelata peggiore del male. In concreto, servono provvedimenti mirati, volti a riconoscere i diritti del personale, senza per questo creare aggravi di spesa.

Il Cnr corre ai ripari per salvare il carciofo “E’ allarme al Cnr. Troppa acqua al carciofo”. Questo il titolo del Fogliettino del 4 ottobre scorso, che segnalava il pericolo di estinzione dell’intera collezione di Cynara cardunculus presente sul campo sperimentale dell’Istituto di genetica vegetale (Igv) del Cnr di Valenzano, a causa di “tre susseguiti interventi di irrigazione ... con adacquatura di oltre tre ore e temperature nella media dei giorni sopra i 30°C”. Dopo un mese e mezzo, Domenico Pignone, direttore dell’Igv, ”al fine di meglio pianificare le attività relative alla carciofaia ... “, ha inviato una lettera alla signora Mallardi, che aveva denunciato il caso, invitandola a consegnare l’elenco delle accessioni di carciofo e la “piantina di campo illustrativa delle disposizioni delle stesse”; alla dottoressa Sonnante, responsabile della Commesa, perché elabori uno schema di attività, e al signor Carella, perché concordi con la Sonnante le necessarie operazioni colturali. Sopravviverà il carciofo? Lo sapremo solo vivendo.

Professori impreparati, Parlamento bloccato Lo scorso martedì, alla prima conferenza dei capi gruppo alla Camera dell’era sobria, uno dei professori governanti, chiamati a salvare il paese, ha gelato gli astanti. Si tratta di Piero Giarda, ministro ai Rapporti con il Parlamento, il quale ha così esordito: “Non sono ancora preparato, sono uno scolaretto che cerca di fare diligentemente i suoi compiti. Vi prego, abbiate un poco di comprensione, siamo appena arrivati”. Una dichiarazione che appare poco compatibile con quelle del premier che, subito dopo il giuramento, aveva assicurato che il suo sarebbe stato un governo dal piè veloce. Non aveva calcolato che, a volte, anche i professori hanno bisogno di studiare.

Per scegliere il nuovo dg l’Ingv aspetta il Cnr All’Ingv, dopo aver individuato da quasi un mese la terna (Tuzi, Pepe, Franco) dalla quale scegliere il nuovo dg, tutto si è bloccato. Si attende che il Cnr nomini anch’esso il nuovo direttore. Se al Cnr fosse confermato Tuzi, in pole position all’Ingv, la lotta sarebbe ristretta a due nominativi, con prevalenza per Pepe, dg in carica. Certamente è la prima volta che a via di Vigna Murata l’incertezza regna sovrana.


Mentre altri danno la notizia, Il Foglietto entra nella notizia. L’unico settimanale dal mondo della ricerca pubblica che non riverisce i potenti di turno.

www.usirdbricerca.info Il sito internet del sindacato di base del comparto ricerca. Notizie, informazioni, consulenza e assistenza on line per tutti. In tempo reale. martedì 29 novembre 2011

Cra, il testamento spirituale di Lo Piparo Domani esce di scena il direttore generale più pagato negli enti pubblici di ricerca di Biancamaria Gentili Da domani, Giovanni Lo Piparo da Bagheria, dove è nato il 17 marzo 1944, dopo una vita da grand commis nell’amministrazione statale, non sarà più il direttore generale del Cra. Lascia l’incarico di top manager per scadenza di contratto, dopo aver dominato ininterrottamente la scena nell’ente di ricerca di via Nazionale dal 3 dicembre 2007 a oggi. L’attuale commissario straordinario del Cra, l’ex senatore Domenico Sudano, pupillo dell’ex ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, aveva addirittura cercato di “licenziare” Lo Piparo con un mese di anticipo, ma il “direttorissimo”, come lo chiama(va)no in via Nazionale, ha saputo resistere da par suo, con una memorabile lettera destinata a entrare nell’archivio storico del Cra. Non meno leggendaria, però, è la missiva spedita da Lo Piparo il 15 novembre scorso, che rappresenta una sorta di testamento spirituale. Dopo tanti anni in cui ha impersonato l'ente, come Cuccia a Mediobanca, anteponendo "l'inte-

M ALATTIE ALATTIE ,

resse generale a quello particolare, rappresentato dalla sensibilità ferita", Lo Piparo, oggetto di "aggressività e livore, verbali e scritti, manifestati dalla struttura commissariale", ha deciso di disertare l'ultima riunione di contrattazione sindacale, non senza, però, aver delegato suo sostituto “Ida Marandola, dirigente generale della Direzione centrale affari giuridici, che su mie precise

Fresco di stampa E’ in libreria Il regolamento unico dei contratti pubblici, a cura di Anna Maria Teresa Gregori, Vito Domenico Sciancalepore e Roberto Tomei - Ed. Aracne, euro 40. Il testo, aggiornato al decretosviluppo n. 70/11, convertito con modificazioni dalla legge n. 106/11, si propone soprattutto come guida operativa per gli addetti al settore. Nell’opera sono commentati tutti gli articoli del Regolamento, alla luce dei più recenti orientamenti sia dottrinali che giurisprudenziali.

PRIMA O DOPO FERIE

VISITA VISITA FISCALE OBBLIGAT OBBLIGAT ORIA

La Funzione Pubblica, con un parere del 21 novembre scorso, torna a occuparsi delle visite fiscali. Se una patologia impedisce al lavoratore di riprendere servizio, dopo una o più giornate di ferie o di assenza per permessi di vario genere, scatta l’obbligo di inviare la visita fiscale. Tale obbligo sopravveniva finora solo in caso di malattia precedente o successiva a una giornata non lavorativa. Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha così ampliato il concetto di “giornata non lavorativa”. Con il medesimo parere, l’organismo ministeriale ha precisato che, in caso di assenza dovuta a visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici, al fine dell’imputazione dell’assenza a malattia, è sufficiente che il dipendente produca attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privata, che ha svolto la visita, a prescindere dal fatto che questa sia connessa a una patologia in atto.

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e particolareggiate indicazioni ... è capace e pienamente in grado di sostenere le ragioni sottese ai vari argomenti all’o.d.g.”. Nell'ora del commiato, due particolari, meglio di ogni altra cosa, illustrano l'uomo: la puntuale delega a rappresentarlo, per "non rendere monca la delegazione preposta alle trattative", e il premuroso invito, affidato a un post scriptum, a cercare per il personale "a causa della situazione generale del Paese, soluzioni pronte e immediatamente monetizzabili". Ancora una volta, come sempre, per "non distruggere quel clima di operosità creato nell'ente con tanta fatica in questi lunghi ed operosi anni di lavoro". Fedele a se stesso, egli è rimasto dunque "operoso" fino all'ultimo, pur non celando la sua dolorosa estraneità all'opaco momento in cui l'ente si dibatte. A rimpiangerlo forse saranno in pochi ma a tirare un sospiro di sollievo sarà sicuramente l’erario, che non sborserà più la somma record di 270 mila euro, che annualmente, dal 2007 a oggi, il Cra ha versato al “direttorissimo” Giovanni Lo Piparo.

giurisprudenza Applicazione immediata della normativa europea In base agli artt. 11 e 117, primo comma, della Costituzione, il Giudice nazionale e, prima ancora, l'Amministrazione, hanno il poteredovere di dare immediata applicazione alle norme della Unione Europea provviste di effetto diretto, con i soli limiti derivanti dai principi fondamentali dell'assetto costituzionale dello Stato ovvero dei diritti inalienabili della persona, nel cui ambito resta ferma la possibilità del controllo di costituzionalità. L'obbligo di applicazione è valido anche per le sentenze interpretative della Corte di giustizia ove riguardino norme Ue direttamente applicabili (Cassazione Sezione Lavoro n. 23342 del 9 novembre 2011, Pres. De Luca, Rel. Mammone).

Equipollenza delle lauree nei pubblici concorsi L'art. 9, comma 6, della L. n. 341/90

L A LETTERA rimette ad apposito decreto del BALSAMO E PIRILLO VINCITORI DEL BINGO RINGRAZIANO Presidente della Repubblica la indiviCaro Foglietto, in merito all’articolo della settimana scorsa, titolato “Due dipendenti Cra fanno bingo. Grazie a Usi/RdB”, innanzitutto confermiamo che quanto in esso riportato risponde totalmente al vero. Il riconoscimento di un nostro diritto lo abbiamo ottenuto dall’Autorità Giudiziaria, tramite l’impegno profuso e caratterizzato dalla volontà e dalla fermezza che Usi/RdB possiede. Ringraziamo tutti coloro che hanno tutelato il nostro diritto. In particolare, Rocco Tritto, segretario nazionale di Usi/RdB-Ricerca, il nostro avvocato cassazionista, Enrica Isidori, il nostro referente locale Usi/RdB-Cra-Acm, Giuseppe Pesce, e tutti coloro che a vario titolo hanno avuto una parte attiva nella vicenda. Nell’ora in cui ci rallegriamo per il risultato favorevole alle nostre ragioni, sentiamo il dovere di augurare al nostro sindacato di poter continuare a cogliere quei successi che ormai si ripetono con sempre maggiore frequenza, assistendo con disinteresse e determinazione tutti gli iscritti. Che crescono sempre di più, come il consenso intorno all’azione del sindacato. Spiace soltanto che numerosi altri colleghi, nella nostra stessa situazione, non avendo seguito il nostro coraggioso esempio, non potranno più vedere riconosciuti i loro diritti, a causa dell’intervenuta prescrizione. Ignazio Balsamo e Angelo Pirillo Cra/Acm- Acireale

duazione delle equipollenze tra i diplomi di laurea ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi per l’ammissione ai quali ne è prescritto il possesso. E' preclusa alla P. A. che ha bandito il concorso la possibilità di procedere alla equiparazione in via analogica dei titoli di studio, dal momento che l'attività di verifica del possesso dei titoli di studio richiesti dal bando al fine di partecipare alla procedura concorsuale è da ritenersi di carattere vincolato, non residuando in capo all’ente alcun margine di discrezionalità nell'individuazione concreta dei titoli equipollenti (Tar Campania - Napoli, Sez. V - sent. 15 novembre 2011 n. 5369 - Pres. Fiorentino, Est. Nunziata).

C ODA

Bandiere ammainate al Cnr per i progetti di ricerca di Franco Dinelli I Progetti Bandiera del Cnr sono stati promossi sotto la presidenza Maiani. Il 7% del finanziamento ordinario è stato destinato a finanziare nuovi progetti di cui poco si sa, a partire dalle regole di partecipazione per finire alla selezione delle proposte e alla loro valutazione finale. Si sa però che buona parte di questi soldi saranno destinati a soggetti

esterni al Cnr. Nell'Area della Ricerca di Pisa, ad esempio, si prevede un grosso deficit per il 2011. Vi è poi una circolare che impone agli istituti di accantonare il 30% dal budget dei progetti esterni, senza precisarne i motivi. Non pare azzardato collegare le due vicende. Negli ultimi anni, si è passati dai finanziamenti a pioggia a quelli che garantivano solo la sussistenza, costringendo i ricercatori a cercare all'esterno le risorse per la ricerca, per passare infine a "tassare" chi i finanziamenti esterni

IF

riusciva a trovarli, destinandone una L OGLIETTO parte ad altri ricercatori, cui non si chieDELLA RICERCA deva nemmeno uno straccio di progettualità e di riscontro finale. Un modus Supplemento a IlFoglietto operandi che nessuno ha contrastato. Agenzia di informazione on line In particolare, ci riferiamo alle varie diri- Reg.Trib. Roma 136 dell’8/4/2004 genze che di recente hanno visto il loro Editrice: Nameless Line Inc Anno VIII numero 40 stipendio crescere e diminuire le • Direttore responsabile: Maurizio Sgroi responsabilità (vedasi, direttori di istitu- Redazione Vicolo del Buon Consiglio, 31 to e di dipartimento). Ancora una volta, i 00184 - Roma - tel 064819930-fax 0662204550 propositi di finanziare la ricerca a fronte e-mail: redazione.ilfoglietto@usirdbricerca.it di una chiara progettualità sono anne- • Progetto grafico : Bios gati all'ombra di altre Bandiere.


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