Il Foglietto n. 39/2011

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Se un uomo sogna da solo, il sogno rimane solo un sogno... ma se molti uomini sognano la stessa cosa, il sogno diventa realtà. H.Camara

E DIT ORIALE

ATTUALITA’

martedì 22 novembre 2011

NON C’E’ PACE PER IL PIU’ GROSSO ENTE PUBBLICO DI RICERCA ITALIANO GOVERNO MONTI IN AZIONE

Pensioni, è pronto il quinto assalto di Adriana Spera Ancora una volta, di fronte ad una situazione di crisi, si parla di "riforma delle pensioni". Siamo così alla vigilia della quinta ipotetica riforma che, invece di affrontare una volta per tutte le anomalie del sistema previdenziale, appare finalizzata a fare cassa. Un accanimento che avrà effetti recessivi su un'economia già in apnea, che è sostenuto sia dal mondo politico espressione delle lobby che da quello avido e miope degli imprenditori. Costoro mirano a indebolire ulteriormente i lavoratori e garantirsi maggiori disponibilità derivanti da un minore esborso da parte degli enti previdenziali e dalla possibilità di disporre di risorse finanziarie a costo zero per il differimento del Tfr, spettante ai lavoratori all'atto del pensionamento. Il nostro è attualmente un sistema previdenziale con un attivo più alto del programmato (27,9 mld nel 2009, pari all'1,8% del Pil). Tuttavia, se di riforma e di risparmi si vuole parlare, occorre porre mano ad una riforma del mercato del lavoro che, anziché liberalizzare, cancelli la legge Biagi, che prevede decine di tipologie contrattuali basate sulla decontribuzione. Un meccanismo che produrrà in futuro pensioni al di sotto della soglia di povertà. Vanno, invece, unificati gli enti previdenziali, alcuni dei quali in rosso o per un deficit contributivo o perché, con le privatizzazioni, i fondi accumulati dalle società pubbliche sono finiti nella casse dello Stato. Occorre poi separare la previdenza dall'assistenza. Sono a carico della prima, sia la cassa integrazione che le pensioni di invalidità. Infine, è urgente mettere mano all'anomalia del cumulo delle pensioni, ben nota a molti membri di Governo e Camere, nonché alle anomalie del sistema previdenziale dei parlamentari, i cui contributi rendono undici volte quelli dei comuni mortali. Last but not least, combattere il lavoro

Il caso

Il governo Monti “decapita” due enti pubblici di ricerca A essere privati dal governo Monti dell’organo di vertice sono stati due enti pubblici di ricerca. Oltre al Cnr, che dopo appena due mesi ha “perso” Francesco Profumo, che ha assunto la guida del dicastero dell’istruzione, anche il Consorzio per l'Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste è stato privato del suo presidente. Si tratta di Corrado Clini, chiamato a capo del ministero dell’Ambiente.

Profumo nomini presto il suo successore Il Cnr ha bisogno di una guida pleno iure rizzarle alla Gelmini oppure a se stesso. di Biancamaria Gentili E’ durata appena sessanta giorni l’espe- A distanza di 24 ore, il Cnr si è rifatto rienza di Francesco Profumo alla guida vivo, questa volta per comunicare che “In del Cnr. Ieri, per la prima volta, avrebbe seguito ai recenti eventi politici che partecipato a una riunione di contratta- hanno determinato la decadenza dalla zione con i sindacati. Tutto rinviato a data carica di Presidente del prof. Francesco da destinarsi. Ma sulle dimissioni di Profumo, la riunione indetta per il giorno Profumo c’è stata molta confusione. Il 21 novembre è rinviata a data da destinarsi”. Finalmente, un Foglietto, mercoledì scor- Il vice presidente pool di esperti del Cnr so, è stato il primo giornale a sollevare la problemati- sostituisce il presidente aveva letto con attenl’articolo 2, ca, pubblicando anche la in caso di assenza zione comma 3, della legge legge che sanciva la sua n. 215/2004. Ora, immediata e irreversibile o di impedimento. come anticipato dal incompatibilità. Ma quando Foglietto, spetterà a Usi/RdB, il giorno dopo, ha Non se inesistente scritto al direttore generale Fabrizio Tuzi Profumo, nella qualità di ministro vigilanper avere conferma delle dimissioni del te, la nomina del suo successore a piazpresidente, ha ricevuto la seguente repli- zale Aldo Moro. Costituirà un nuovo ca: "Posso solo rispondere che il Prof. Comitato di valutazione oppure tirerà Profumo dovrebbe rassegnare le proprie fuori dal cassetto la relazione approntata dimissioni a chi lo ha nominato in qualità la scorsa estate dalla commissione predi Presidente del Cnr e non certo sieduta da Francesco Salamini, in base all'Ente”. Tuzi, però, non chiariva se le alla quale il ministro Gelmini nominò lo dimissioni Profumo avrebbe dovuto indi- stesso Profumo? In quest’ultimo caso, la

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scelta non potrebbe che cadere su Luciano Maiani, che si era visto superare da Profumo solo dopo un serrato testa a testa. Certo, la vicenda appare kafkiana. L’importante, però, è che Profumo faccia presto e bene, dando al Cnr una guida stabile, pleno iure, perché, contrariamente a quanto sostenuto dalla Cgil, la guida del Cnr non può essere affidata al vice presidente, il quale, per statuto, sostituisce il presidente in caso di assenza (= essere lontano) o impedimento (= essere impossibilitato) dello stesso. Non di certo quando non esiste. Sono entrambe situazioni di fatto, delle quali la giurisprudenza esige che siano specificate le ragioni che le giustificano per la rituale convocazione del cda, e quindi per la legittimità delle sue deliberazioni (Cons. Stato, VI, n. 135 del 1975), così come la verifica della sussistenza delle condizioni che le hanno determinate, da considerare occorrenti per legittimare la sostituzione (Cons. Stato, II, n. 610 del 1976).

Sapete che...

CENTRALE

Due dipendenti Cra fanno bingo. Grazie a Usi/RdB di Alex Malaspina A differenza della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici, per Angelo Pirillo e Ignazio Balsamo, entrambi dipendenti del Cra, il prossimo Natale sarà sicuramente festoso. A renderlo tale è stato il risultato di un’azione giudiziaria condotta con il supporto dell’Ufficio legale di Usi/RdB, che ha fruttato ai due lavoratori 19 mila euro pro capite. E’ accaduto, infatti, che Pirillo e Balsamo, quali dipendenti del ministero delle Politiche agricole, fossero stati distaccati da anni presso l’allora Istituto sperimentale per l’agrumicoltura (Isa) di Acireale, ente posto alle dirette dipendenze del dicastero di via XX Settembre, fino a quando è confluito nel Cra, nei cui ruoli sono approdati - con decorrenza 31 dicembre 2005 - i medesimi Pirillo e Balsamo. Per tutta la durata della loro permanenza presso l’Isa nella qualità di “distaccati”, ai due dipendenti è stato corrisposto il salario accesF OGLIETTINO

sorio spettante al personale in forza al ministero di provenienza e non quello (considerevolmente maggiore) erogato al personale degli enti di ricerca, tra i quali rientrava l’Isa, ora Cra-Acm. L’incongruenza, già sollevata nel 2003 da Usi/RdB, quando i propri legali assistettero, con successo, presso il Tribunale di Trento un altro dipendente del Cra, è stata riproposta nel 2009 dinanzi al Tribunale di Catania anche per Pirillo e Balsamo. Il giudice del capoluogo siciliano di recente ha accolto in pieno le richieste avanzate dai legali del sindacato, confermando il principio secondo il quale “il dipendente in posizione di distacco o di comando ha diritto a percepire il salario accessorio dell’ente dove presta servizio”. Ancora una volta, la tenacia e la competenza, che da sempre caratterizzano l’azione di Usi/RdB in difesa dei diritti dei lavoratori, hanno contribuito al conseguimento di un importante risultato.

Giovannini: è ora di definire cos’è il progresso Beverage & Grocery si presenta come una rivista bimestrale che tratta tutti i segmenti del beverage (soft drinks, acque, vino, birra, spirits...) e analizza l’evoluzione della Grande Distribuzione, studiando lo sviluppo sia delle categorie consolidate che di quelle emergenti, anche grazie ad un attento osservatorio internazionale. Forse proprio la dimensione internazionale avrà invogliato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, a pubblicare sul numero di novembre della rivista un editoriale sulla necessità di definire il “concetto di progresso”. Un’idea che, soprattutto a partire dall’illuminismo, ha costituito il rompicapo di filosofi e scienziati. La proposta di Giovannini appare quanto di più operativo si possa immaginare: “Ogni paese dovrebbe costituire una tavola rotonda sul progresso, cui dovrebbero partecipare rappresentanti di tutte le componenti della società”. In pratica, dovrebbe esserci una mobilitazione universale, come mai accaduto in precedenza. Un’idea davvero seducente ma alquanto faticosa. Prosit!

Censimento on line: i conti non tornano Secondo il quotidiano Italia Oggi del 18 novembre, l’Istat riceve i questionari compilati on line a un ritmo di 360 mila al giorno. Considerato che a metà novembre erano trascorsi circa 40 giorni dal tragico esordio del sito web dell’ente statistico, se non sbagliamo a far di conto, sarebbero dovuti essere stati raccolti più di 12 milioni di esemplari. Ma tale elementare calcolo sembra smentito dall’impietoso contatore dell’Istat che al 18 novembre indicava 5 milioni e 74 mila riconsegne on line. Altra discrasia si riscontra sulla previsione del dato finale di questionari raccolti sempre on line: per il presidente Giovannini sarà del 30%; per Mancini, direttore dei censimenti, del 25%. In Portogallo, comunque, è stato del 50%.

Trevisanato all’Isfol non lascia. Triplica Il presidente dell’Isfol resta in carica 4 anni e può essere confermato una sola volta. Sergio Trevisanato è diventato presidente Isfol a luglio 2004. Nel 2008 è stato confermato fino al 2012. A luglio 2011, con l’entrata in vigore del nuovo Statuto, il cda è decaduto e Trevisanato è diventato commissario. Il 26 ottobre scorso, il governo Berlusconi lo ha designato al vertice dell’ente per la terza volta. Tutto regolare?


Mentre altri danno la notizia, Il Foglietto entra nella notizia. L’unico settimanale dal mondo della ricerca pubblica che non riverisce i potenti di turno.

www.usirdbricerca.info Il sito internet del sindacato di base del comparto ricerca. Notizie, informazioni, consulenza e assistenza on line per tutti. In tempo reale. martedì 22 novembre 2011

Al Cnr di Mangone è guerra di bilanci Due membri del consiglio d’Istituto inviano un ultimatum al direttore Gambardella di Biancamaria Gentili Non c’è pace all’Istituto di scienze neurologiche (Isn) del Cnr di Mangone, in provincia di Cosenza. Dopo l’inopinata decisione, fino a oggi accettata supinamente dal Cnr, adottata a settembre scorso da Giuseppe Scopelliti, presidente della Giunta della Regione Calabria, di revocare la convenzione per l’erogazione da parte dell’Isn di prestazioni diagnostiche di laboratorio e diagnostica per immagini, si registra una decisa presa di posizione da parte di due componenti del Consiglio d’Istituto. Nei giorni scorsi i due ricercatori hanno inviato una nota al direttore dell’Isn, Antonio Gambardella, al direttore generale del Cnr e al Consiglio dell’Istituto, con la quale, oltre a esprimere il loro parere contrario rispetto ai Piani di gestione per l’anno 2012 redatti senza il coinvolgimento del Consiglio, così come previsto dall’art. 31 del Regolamento di organizzazione e funzionamento dell’ente, reiterano alcune importanti richieste di documentazione, alle quali sino a ora Gambardella non avrebbe dato

riscontro. Si tratta dei bilanci consuntivi dell’Isn relativi agli anni 2009 e 2010 nonché del bilancio di previsione 2011. I due membri del Consiglio hanno chiesto altresì informazioni specifiche in merito “all’andamento economico, investimenti, trasferimenti economici a favore dell’Urt/Isn-Cnr ‘Neuroimmagini’ con sede in Germaneto (Cs); all’entità degli investimenti relativi ad attrezzature a

Fresco

PUBBLICAT UBBLICATA L’ULTIMA ULTIMA DELLE BEFFE TORI PUBBLICI BRUNETTA RUNETTA AI LAVORA LAVORAT

DI

Il Dipartimento della Funzione Pubblica, con circolare n. 13 dell'11 novembre 2011, fornisce alcune indicazioni per la destinazione alla contrattazione integrativa delle economie conseguite dalle amministrazioni per effetto dell'articolo 61, comma 17 del D.L. 112/2008 e dell'articolo 16 del D.L. 98/2011. Si tratta di un provvedimento destinato a non produrre alcun effetto concreto sulla busta paga dei lavoratori, già pesantemente falcidiata dai mancati rinnovi contrattuali. Immaginare, infatti, che le amministrazioni pubbliche, nei confronti delle quali le recenti manovre estive e autunnali hanno attuato corposi tagli, realizzino economie di bilancio da destinare alla contrattazione integrativa, è a dir poco fantasmagorico. Esso, invece, più realisticamente rappresenta l'ultima delle beffe che Renato Brunetta ha voluto "regalare" ai lavoratori pubblici.

I L FATT O

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di stampa

E’ in libreria Il regolamento unico dei contratti pubblici, a cura di Anna Maria Teresa Gregori, Vito Domenico Sciancalepore e Roberto Tomei - Ed. Aracne. Il testo, aggiornato al decretosviluppo n. 70/11, convertito con modificazioni dalla legge n. 106/11, si propone soprattutto come guida operativa per gli addetti al settore. Nell’opera sono commentati tutti gli articoli del Regolamento, alla luce dei più recenti orientamenti sia dottrinali che giurisprudenziali.

carico dell’Isn-Cnr installate presso l’Urt/Isn-Cnr ‘Neuroimmagini’, di cui circa 2,5 milioni di euro per l’acquisto di una Rmn 3T, arredi, attrezzature, ecc.; alla destinazione delle risorse dei progetti di ricerca approvati (Progetto FirbMerit, ecc.); all’utilizzo dei residui relativi agli anni precedenti, a far data dal 2008 (oltre 1,8 milioni di euro); all’utilizzo delle risorse provenienti da prestazioni sanitarie per gli anni 2008, 2009, 2010; alla consistenza ed impegno delle risorse provenienti da prestazioni sanitarie per l’anno 2011 (circa 850 mila euro solo in convenzione con la Regione Calabria)”. Ma Gambardella ha ricevuto anche un’altra lettera con la quale il responsabile di alcuni moduli di ricerca chiede ancora una volta di conoscere la rendicontazione relativa alle modalità di spesa delle risorse economiche assegnate ai suoi progetti, invitando al contempo i competenti Uffici del Cnr a valutare l’opportunità di disporre accertamenti in ordine alle modalità di utilizzo dei fondi provenienti dal Dipartimento Ict. Delle questioni sono stati investiti anche i Revisori dei Conti di piazzale Aldo Moro.

I L CASO NON SEMPRE E’ INVOCABILE L’INFORTUNIO IN ITINERE di Flavia Scotti Un lavoratore, pubblico o privato, è libero di recarsi in ufficio con la propria autovettura, ma a proprio rischio e pericolo. Nel caso di coinvolgimento in un sinistro stradale, con conseguenti danni fisici, egli non sempre potrà invocare l'infortunio in itinere che, se riconosciuto, dà diritto al risarcimento da parte del datore di lavoro. Per poterlo fare, è necessario che dimostri che lo spostamento con la propria macchina è necessitato dalla mancata presenza di valide modalità di trasporto alternative. A stabilirlo è stata la Suprema Corte di cassazione con sentenza n. 22759 del 3 novembre 2011 (Pres. Battimiello, Rel. Stile). Nel caso di specie, paradossalmente era stato proprio il lavoratore a documentare in giudizio la presenza di mezzi pubblici di trasporto, quali treno e autobus, idonei a percorrere il tragitto dalla sua abitazione al luogo di lavoro. Pertanto, in assenza di giustificati motivi (assenza di mezzi pubblici di trasporto, considerati un normale strumento di viaggio con minor rischio), il dipendente che per recarsi a lavoro, o viceversa per andare a casa, utilizzi la propria autovettura, non può invocare l'infortunio in itinere in caso di incidente.

giurisprudenza La competenza dei Tar è un vero rompicapo In sede di determinazione della competenza territoriale di un Tar, nel caso in cui gli effetti dei provvedimenti adottati dagli organi centrali dello Stato non siano limitati ad un determinato ambito territoriale regionale, si rende applicabile il disposto dell'art. 13, comma 3, del d.lgs. n. 104/2010, ai sensi del quale, quando siano impugnati siffatti provvedimenti unitamente ad atti destinati ad avere efficacia in un determinato ambito territoriale, il ricorso resta in ogni caso attratto nella competenza del Tar LazioRoma, che ingloba, per connessione, anche gli atti applicativi emessi da organi o enti periferici. A tal fine non rileva l’importanza che l'impugnazione dell'atto dell'autorità centrale assume nell'economia generale del ricorso, trattandosi di questione che, attenendo al merito, non può essere delibata in sede di regolamento di competenza (Cons. St., Ad. Plenaria - sent. 14 novembre 2011 n. 19 - Pres. de Lise, Est. Leoni).

Quando e come le circolari si possono impugnare Le circolari sono da ritenere impugnabili congiuntamente all'atto applicativo ove, pur formalmente dirette agli organi periferici della P. A., abbiano una indubbia rilevanza esterna. In pratica, non devono eprimere una mera attività interpretativa, in quanto tale suscettibile di "disapplicazione" da parte - teoricamente - degli organi periferici e del giudice, ma devono incidere negativamente - secondo la prospettazione sia pure ipotetica della parte - sulla legittimità dell'atto individuale ((Cons. St., Ad. Plenaria - sent. 14 novembre 2011 n. 19 - Pres. de Lise, Est. Leoni).

C ODA

Con la legge di stabilità è deregulation per le armi di Adriana Spera L'ultimo provvedimento del Governo Berlusconi votato dalle Camere è stato la legge di stabilità, che pone nero su bianco gli impegni assunti con Bruxelles. Come sempre, il centro destra ha aggiunto all'interno di decreti di tutt'altra natura - un provvedimento a favore di una lobby. Si tratta della deregulation delle armi da sparo, mediante la cancellazione del rela-

tivo “Catalogo” (comma 7, art. 14 della legge). Per l'immissione in commercio di un'arma da sparo, ora non occorrerà più l'omologazione, ossia il superamento di appositi test che ne accertino la non pericolosità. Sono insorti persino i sindacati di polizia. Una decisione che viene dopo la mancata introduzione di norme più severe per il rilascio del porto d'armi. Se davvero si fosse voluto adottare un provvedimento per lo sviluppo, si sarebbero dovute destinare risorse per favorire la riconversione della potente industria

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delle armi. Una scelta in linea con le altre L OGLIETTO adottate da quel governo che, a fronte di DELLA RICERCA tagli per circa il 90% dei Fondi nazionali a carattere sociale, tra il 2009 e il 2010 ha Supplemento a IlFoglietto aumentato del 3,8% la spesa militare. Agenzia di informazione on line Una spesa che, oltre a comprendere l'ac- Reg.Trib. Roma 136 dell’8/4/2004 quisto di armi e aerei cacciabombardieri, Editrice: Nameless Line Inc Anno VIII numero 39 ricomprende sprechi quali l'acquisizione • Direttore responsabile: Maurizio Sgroi di 19 Maserati per i generali, costate 2 Redazione Vicolo del Buon Consiglio, 31 mln. Quello italiano non è un esercito per 00184 - Roma - tel 064819930-fax 0662204550 soldati semplici, che ammontano a circa e-mail: redazione.ilfoglietto@usirdbricerca.it 80mila, ma di ufficiali e sottoufficiali, che • Progetto grafico : Bios assommano a 180 mila.


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