VARESEFOCUS 1/2021 - FEBBRAIO

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SCIENZA

Il futuro DELLA Davide Cionfrini

URBAN AIR MOBILITY

Droni, taxi dei cieli, mezzi di trasporto a volo autonomo. La nuova mobilità cittadina punta in alto e l’industria aerospaziale lombarda sta lavorando per farsi trovare pronta all’appuntamento. Ma la sfida non è solo tecnologica. Sicurezza, regole, certificazioni, sostenibilità economica sono campi di gioco non facili, ma altrettanto importanti

Q

uando vedremo i taxi volanti nei cieli delle nostre città? Cosa serve per lo sviluppo di una mobilità aerea urbana? Quali saranno i prossimi passi per arrivare ad aprire nuove strade aeree nelle metropoli italiane e del mondo? Domande legate ad un futuro prossimo, non si sa quanto. Di certo lo sviluppo della Urban Air Mobility passerà dalla Lombardia. Se è, infatti, vero che ad oggi nel giro di pochi chilometri lombardi l’industria aerospaziale del territorio è in grado di costruire dal primo bullone fino all’ultimo pezzo di un satellite, un aereo, un elicottero, ciò varrà anche per i droni. Il punto su questo scenario è stato fatto durante l’ultimo Business Forum Italia-Canada sull’intelligenza artificiale. È in questo contesto che è intervenuto, in qualità di rappresentante del Lombardia Aerospace Cluster, Marco Lovera, docente e ricercatore del Dipartimento di Tecnologie e Scienze Aerospaziali del Politecnico di Milano: “Proprio 40

l’intelligenza artificiale — ha spiegato durante il simposio internazionale tenutosi in videoconferenza — ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dei sistemi avanzati di air mobility, su vari livelli. Il primo è, per esempio, rappresentato dal supporto agli operatori umani nelle operazioni di gestione del traffico aereo e delle flotte”. Il secondo campo di applicazione è quello “della gestione dei singoli velivoli, della loro sicurezza e della loro manutenzione predittiva”. Infine, c’è il terzo elemento: “Quello dello sviluppo dei velivoli a guida autonoma”. Tanto per intenderci i droni che si muoveranno da soli, senza bisogno di pilota a bordo e, chissà, forse senza neanche bisogno di un pilota in remoto. Come una specie di “Google Car dei cieli”. Proprio su questo fronte avanzato di ricerca il Politecnico di Milano (uno dei 4 atenei che insieme all’Università degli Studi di Pavia, all’Università degli Studi di Milano Bicocca e alla LIUC– Università Cattaneo aderisce al Lombardia Aerospace Cluster) è in

prima linea. Lo dimostra ROG-1 drone una piattaforma di ricerca per lo sviluppo della navigazione e della guida autonoma portato avanti dal Politecnico di Milano insieme al proprio spin-off ANT-X

Da progetto a realtà: la urban air mobility diventerà presente solo quando i progetti avranno costi accessibili al pubblico, ma che consentiranno allo stesso tempo il giusto punto di break even alle società che stanno sviluppando la ricerca e a quelle che dovranno industrializzare i prodotti oltre che gestire il servizio di trasporto


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