Celibato

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Caro papa Francesco, non so se questa mia ti giungerà mai, visti i tanti filtri posti tra te e me: è un po’ come spedire un messaggio in bottiglia e sperare che l’oceano la porti alla giusta destinazione, con le bassissime probabilità che questo accada. Io francamente non pretendo che ciò avvenga, dato che hai ben altre preoccupazioni per la testa, ma ci provo comunque, almeno per tentare di riflettere assieme. Per il resto lascerei fare allo Spirito Santo: se esso soffia dove vuole, lo fa pure nei modi e nei tempi più disparati, di sicuro partendo dai crucci nei nostri cuori per poi imporsi alle nostre misere volontà, raccomandiamoci quindi a Dio per ispirare le necessarie decisioni della Chiesa per una rinnovata testimonianza della fede. Ti scrivo con non poca preoccupazione nel vedere lo stato della Chiesa e come invece sarebbe necessario oggi fare delle semplici - ma radicali scelte di tipo evangelico. Mi rattrista non poco assistere ai diversi scandali nel mondo cattolico, dalla pedofilia alle ipericchezze accumulate dai prelati, dalla fuoriuscita di preti alla grande carenza di pastori nelle chiese locali. Il mio cruccio interiore, in tutto ciò, riguarda poi anche il fatto di sentirmi escluso come laico da tutto ciò, come se “essere chiesa” riguardasse solo i preti e non noi fedeli. Se “la chiesa siamo noi”, come ci diciamo spesso alla Messa, è pure vero che, se tutto passa per i soli presbiteri, “la chiesa non siamo per nulla noi”: la chiesa cattolica, più che essere “comunità”, è purtroppo ancora “istituzione” ad esclusiva guida clericale. Basta solo vedere come tutte le funzioni operative, altrove dei laici, venga frustrato a fronte di preti che, invece di occuparsi del servizio pastorale (e dire che mancano i preti!), si occupino di tuttaltro, dalla gestione delle opere di carità fino alla gestione economica delle Diocesi, come perfetti manager votati alla gestione del potere. E’ come se la Chiesa ancor oggi si identificasse solo con i preti, lasciando a noi laici il solo ruolo di “accoliti” (quando va bene!). E’ indubbiamente, questa, una chiesa in cui è difficile starci da laico, al di fuori della sola veste di “soggetto passivo”. Io comprendo la tradizione, i motivi storici e teologici che da sempre fanno definire le scelte del Vaticano nella prudenza più completa, oggi però ritengo che tutto ciò sia ormai controproducente: si tratta della necessità, oggi, di una improcrastinabile testimonianza del Cristo che


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Celibato by ugo albano - Issuu