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Opel Mokka/Toyota Mira


L’Opel Mokka-e presenta un look identico a quello dei modelli termici, ma pesa circa 300 kg in più.
TOYOTA MIRAI II Pila a combustibile, la seconda ondata
Pioniera delle auto a idrogeno, la Toyota Mirai raggiunge un nuovo traguardo facendo crescere la sua autonomia e riducendo i prezzi.
N4,15 m; bagagliaio: 350 l Ebenzina/diesel da 100 a 130 CV, el. 136 CV; 4×2; da 0 a 100 km/h da 9,0 s; consumo: da 4,3 l/100 km; CO2: 113 g/km Lda 24 490 a 44 200 fr.
OPEL MOKKA/MOKKA-E La SUV design che moltiplica le energie
Opel detiene ora un’identità stilistica propria in seno al gruppo PSA. Un design di qualità inaugurata da una SUV Mokka irriconoscibile.
TESTI MARC-OLIVIER HERREN
Ogni promessa è debito: Opel conserva la sua identità tedesca malgrado la sua integrazione nel gruppo PSA. Senza alcun legame con la versione precedente, la SUV Mokka esibisce la nuova calandra della marca ispirata alla Manta di un tempo. Il pannello nero e la firma luminosa anteriore si armonizzano con proporzioni che, sebbene compattate, conferiscono una certa prestanza a quest’auto accorciata di 12 cm. Questa estetica seducente rischia di creare invidia tra le cugine francesi basate sulla stessa piattaforma CMP.
L’Opel Mokka si distingue poi per il suo cockpit digitale, anch’esso molto design. Va precisato tuttavia che non si tratta di un vero pannello digitale, ma della fusione molto ben riuscita tra la strumentazione e lo schermo tattile. Diversi inserti valorizzano l’immagine design di questo interno accogliente. Come le sue pari PSA, questa SUV riserva un’abitabilità posteriore media, mentre il bagagliaio è di capacità onorevole (-40 l sulla Mokka-e).
Motorizzazioni a iosa
La Mokka riprende il concetto multi-energie di PSA. Oltre a motori a benzina e diesel, ritroviamo il motore sincrono da 136 CV con batteria da 50 kWh che rivendica un’autonomia di 332 km. Sul fronte benzina, il 3 cilindri da 130 CV con cambio automatico a 8 rapporti offre dinamismo e piacevolezza. Il suo prezzo è di 9000 franchi inferiore alla Mokka-e. Resta il fatto che i prezzi di questa gradevole SUV urbana dalla dotazione moderna hanno preso l’ascensore. • Questa prorompente berlina esprime certamente elementi più emozionali. Resta il fatto che l’essenziale del lato passionale è dissimulato nella piattaforma condivisa con la
Lexus. Quanto basta però per farle vivere una piccola rivoluzione culturale. Il pacchetto di pile a combustibile che trasformano idrogeno e ossigeno atmosferico in elettricità è ora sotto il cofano, mentre il motore elettrico è posto sopra l’asse posteriore.
Tale architettura consente di ospitare tre serbatoi di idrogeno invece di 2, il principale attraversa il sottofondo longitudinalmente. La loro capacità passa da 4,6 a 5,6 kg, con l’autonomia vicina ai 650 km.
Quanto basta per farsi beffe delle elettriche asservite alle loro colonnine di ricarica.
La potenza e le prestazioni del motore sincrono crescono a sufficienza perché i 184 CV possano conferire una buona andatura a questa pesante 4 porte. Pesante ma non goffa, dato che la nuova architettura le regala una ripartizione equilibrata della massa. Pertanto, siamo piacevolmente sorpresi dalla stabilità di questa neo trazione posteriore dal baricentro abbassato, tanto da sollecitare ben poco l’ESP. Per giunta, la Mirai offre comfort e silenzio di marcia impareggiabili, traditi solo dal discreto fischio della pila a combustibile.
Toyota intende decuplicare le vendite mondiali della Mirai e triplicare la sua diffusione, al momento pressoché intima, in Svizzera. Per riuscirci, la vettura può accogliere ora 5 passeggeri e il suo prezzo è sceso di diverse decine di migliaia di franchi. Purtroppo il tunnel centrale è invadente e il bagagliaio ridotto. Il progresso esige il suo tributo. •
N4,98 m Esincrono, 184 CV, 300 Nm; batteria 174 CV; 3 serbatoi H2 5,6 kg; peso 2025 kg; trazione post.; 0–100 km/h in 9,2 s; autonomia (fabbrica): 650 km L59 900 fr.
Tratti affinati L’obiettivo è raggiungere una delle sei stazioni a idrogeno in Svizzera.