POPOLI DELLA BIBBIA/4 • FILISTEI
IL CAPRO ESPIATORIO Ecco in che modo viene trattato il motivo del «capro espiatorio» presso le diverse culture attestate nell’antica Siria e nella Bibbia. A Ebla «E purifichiamo il mausoleo. Prima dell’ingresso [delle immagini] degli dèi Kura e Barama una capra, un bracciale d’argento al collo della capra, verso la montagna di Alit la lasciamo andare» (variante: la confiniamo). A Ugarit «Se una città viene conquistata, se la gente muore, la gente deve prendere una capra e condurla lontano». Nella Bibbia «Il Signore parlò a Mosè dopo che i due figli di Aronne erano morti mentre presentavano un’offerta davanti al Signore. Il Signore disse a Mosè: “(...) Aronne (...) dalla comunità degli Israeliti prenderà due capri per un sacrificio espiatorio (...) Poi prenderà i due capri e li farà stare davanti al Signore all’ingresso della tenda del convegno e getterà le sorti per In alto: Il capro espiatorio, olio su tela di William Holman Hunt. 1854. Port Sunlight (Merseyside Inghilterra), Lady Lever Art Gallery. Nella pagina accanto: Tell Mardikh/ 76 a r c h e o
vedere quale dei due debba essere del Signore e quale di Azazel. Farà quindi avvicinare il capro che è toccato in sorte al Signore e l’offrirà in sacrificio espiatorio; invece il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto. (...) Aronne poserà le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra di esso tutte le iniquità degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto. Quel capro, portandosi addosso tutte le loro iniquità in una regione solitaria, sarà lasciato andare nel deserto. (...) Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell’acqua; dopo, rientrerà nel campo”» (Levitico 16:1-26). Ebla, Area FF. Veduta dei resti di un vano adiacente l’ingresso del Palazzo meridionale, comprendente abbeveratoi e dunque probabilmente adibito a scuderia. Bronzo Medio II.
struzione della sua città. Colpisce, in questo testo, il racconto inusitato dell’appassionata arringa dell’eblaita Zazalla, oratore imbattibile che, alternando ironia tagliente e pratica durezza, obbliga il suo re a resistere al dio, concorrendo in abilità retorica con Teššob stesso. Un’eventuale relazione che leghi il Canto della liberazione a celebri testi dell’antichità, classici e biblici, è tuttora oggetto di dibattito scientifico. Gli scavi a Ugarit, Mari ed Ebla hanno recuperato molte migliaia d’iscrizioni cuneiformi, perlopiú su argilla, ma anche su statue e sigilli. Le informazioni che esse forniscono riguardano praticamente ogni settore degli studi assiriologici. Per limitarsi agli ambiti di indagine piú frequentati, gli studi che i testi di Ugarit, Mari ed Ebla permettono su religione, diritto, tecnologie, scienze, arte, commercio, diplomazia, conflitti, società e famiglia formano ormai una bibliografia sterminata. Ma è anche possibile evidenziare il contributo specifico piú significativo che i testi cuneiformi di ognuno di questi tre siti portano alla nostra migliore definizione della storia del Vicino Oriente antico.
L’IMPORTANZA DI EBLA Per Ebla, si può indicare l’apparizione – in un’epoca molto antica, la fine del XXIV secolo a.C. – di fenomeni culturali di complessità e implicazioni tali da sfidare ancora la comunità scientifica. La portata veramente rivoluzionaria, in quanto precedentemente insospettata, delle informazioni ora disponibili grazie ai testi riferibili agli ultimi re del Palazzo G ‒ Yigriš-Halab, Yirkab-damu e Yiš’ar-damu ‒ ha reso gli studi eblaiti, caratterizzati da vivaci dibattiti, veri e propri studi di frontiera, eccitanti perché vi si fanno scoperte continue. Abbiamo or mai accesso a infor mazioni, complementari a quelle provenienti dai testi mesopotamici ed egizi, che sono utili sia per cercare