MOSTRE • PARIGI
Tuttavia, il repertorio omerico e mitologico e l’archeologia non sono in grado di offrirci elementi concreti e autentici sui personaggi e gli eventi che scandirono la prima età del Ferro, né consentono la ricostruzione di uno sviluppo storico continuo. Verso la fine di questa lunga fase, lo storico greco Ecateo di Mileto (560 circa-490 a.C.) mise a punto, per la prima volta, una descrizione sistematica delle terre tracie, con le loro montagne e fiumi, le città e le tribú; purtroppo conosciamo soltanto alcuni frammenti di quell’opera, che ci hanno restituito solo qualche decina di nomi, accompagnati unicamente dalle brevi note dei lessicografi: «una tribú tracia» o «una città della Tracia». Solo le Storie di Erodoto fanno registrare l’ingresso della Tracia sul palcoscenico della storia, in un periodo in cui essa corrispondeva con il regno degli Odrisi. Nel V secolo a.C. Erodoto rilevò l’esistenza di un gran numero di Bronzetto raffigurante un cervo, da Sevlievo. Prima età del Ferro. Sofia, Museo Storico Nazionale.
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tribú tracie, alcune dotate di un proprio etnonimo, ma che condividevano costumi e tradizioni simili. Strabone, nel I secolo a.C., annotava ancora ventidue diverse entità tribali: l’assetto geopolitico della regione era instabile e mutevole, riflesso di uno stato di belligeranza continua, di spostamenti periodici e di conquiste o alleanze precarie.
UN MOSAICO DI GENTI Erodoto e Tucidide conoscevano le popolazioni dei Rodopi con il nome di Satri e Dii. I primi possedevano un celebre santuario di Dioniso, i cui sacerdoti erano membri della tribú dei Bessi, verosimilmente stanziata in una regione situata a nord dei Rodopi ed estesa fino all’alto corso dello Strymon verso occidente. Lungo la valle di quest’ultimo corso d’acqua erano inoltre situate le terre degli Agriani, dei Denteleti, dei Medi e dei Sinti; nell’area egea si erano invece insediati i Bisalti, gli Edoni, i Pieri, i Bistoni e i Ciconi. Alcuni di questi gruppi, come i Derroni e gli Orreschi, ci sono noti solo dalle emissioni monetali in argento, battute nella prima metà del V secolo a.C. Erodoto collocò nella Tracia sudorientale i Dolonci, gli Apsinti, i Peti, gli Schirmiadi, i Nisseni e una comunità anonima che abitava la città di Salmydessos; Senofonte, a sua volta, li sostituí con Melanditi, Tini, Tranissi e Melinofagi, mentre in età ellenistica la regione risultava controllata da Caini, Asti e Corpili. I territori che si estendevano fra i Rodopi e l’Haimos, fino alle rive del Ponto Eusino verso est, erano controllati dagli Odrisi, ma, a oggi, ancora si ignora dove fossero effettivamente collocati i loro possedimenti all’interno di quella vasta regione; sappiamo invece che, successivamente, a queste zone è associata la comparsa di altre tribú, come i Breni (o Beni) e i Celaleti. Per le terre
poste al di là dello stesso Haimos, nella Tracia settentrionale, le fonti riportano in prevalenza i nomi dei Triballi, per il settore occidentale, dei Geti a oriente e dei Daci nella regione carpatica. La presenza dei Mesi sembra invece essere frutto di un’invenzione elaborata piú tardi, in epoca romana. Molti autori attribuiscono la guida delle tribú tracie ad altrettanti sovrani, indicati con il termine di basileus. E, in effetti, la monarchia sembra essersi evoluta nel corso del tempo, per effetto di un aumento del potere detenuto dai capi tribali, che ebbe come esito l’affermazione di vere e proprie dinastie. Peraltro, poiché i riferimenti a successioni tra i membri di una medesima schiatta compaiono già nel repertorio dei racconti mitologici, ciò sembra suggerire che la transizione verso il sistema monarchico abbia avuto luogo in età piuttosto antica. Ciononostante, alcuni gruppi sembrano aver adottato soluzioni diverse, come indicherebbero le citazioni esplicite di Traci «senza sovrani». Non conosciamo nel dettaglio l’organizzazione interna del potere reale. Sembra che i monarchi facessero affidamento su una classe aristocratica di cui però è ancora poco definito il ruolo effettivamente giocato nell’ambito del sistema di governo. È tuttavia certo che proprio a questi facoltosi esponenti della nobiltà dobbiamo le numerose testimonianze della ricchezza dell’antica Tracia, attestate in ogni angolo del suo territorio. DOVE E QUANDO «L’epopea dei re traci. Scoperte archeologiche in Bulgaria» Parigi, Museo del Louvre fino al 20 luglio Orario tutti i giorni, 9,00-17,30 (mercoledí e venerdí, apertura serale fino alle 21,30); chiuso il martedí Info www.louvre.fr