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IL LAVORO AL CENTRO DELLE AZIONI DEL GOVERNO MELONI

Membro della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera, dove è entrato nel 2022 nelle liste di Fratelli d’Italia, Andrea Volpi ha da sempre particolare attenzione per il mondo del lavoro. L’opportunità di porre alcune domande ad un componente della Commissione al settore è una occasione per questa rivista e per tutti i suoi lettori: è uno sguardo sul presente che va verso il futuro, su temi che quotidianamente ci troviamo ad affrontare come Consulenti del Lavoro.

Quali sono le questioni attualmente all’attenzione della XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato)?

Al momento siamo impegnati nell’esame del cosiddetto “Decreto Giubileo”. Un testo nel quale il mondo del lavoro viene coinvolto in relazione all’organizzazione della pubblica amministrazione, all’agricoltura, allo sport, alla cultura e alla gestione dell’evento previsto a Roma per il 2025. Inoltre continua a tenere banco la discussione sul Salario Minimo, proposta che l’opposizione ha voluto necessariamente calendarizzare prima della pausa estiva riducendo di fatto i tempi di analisi e la possibilità di capire meglio il da farsi.

Il salario minimo sembra essere l’argomento principale del dibattito politico di questi giorni. Quale è la sua opinione in merito?

Come dicevo l’opposizione ha voluto forzare la mano. Questo ha comportato una spaccatura se possibile ancora più profonda di quanto già non fosse prevista vista la delicatezza del tema. Sull’opportunità di introdurre per legge un salario minino sono tutti divisi: la politica, le organizzazioni sindacali, le confederazioni e il mondo produttivo, persino i lavoratori non sono favorevoli al 100%. Il mondo del lavoro in Italia si basa principalmente sul sistema della contrattazione, fissare una soglia per legge indebolisce inevitabilmente tale sistema e rischia di trasformare l’idea, seppur buona in linea teorica, di salario minimo nello scenario ben peggiore del salario al minimo, visto che allo stato attuale più dell’80% dei lavoratori italiani percepisce un salario medio superiore ai 9€

Uno dei primi grandi provvedimenti portati a compimento dal governo è quello del DL Lavoro. Come cambierà il mondo del lavoro grazie alla riforma del ministro Calderone?

Il Decreto Lavoro il Governo ha posto particolare attenzione ai giovani e soprattutto ai Neet, coloro che non studiano e non lavorano, prevedendo incentivi pari al 60% della retribuzione annua a favore di chi assume ragazzi sotto i trent’anni. Inoltre con questo decreto è stato tagliato il cuneo fiscale, è stato messo in campo l’assegno di inclusione per le famiglie, sono stati previsti percorsi di reinserimento del mondo del lavoro per chi in questi anni si è trovato in una condizione di disoccupazione. Una visione a 360° che è un primo, importante, passo per una riforma profonda di tutto il settore produttivo e lavorativo. Meno assistenzialismo e più iniziative concrete per rimettere in moto l’Italia

Sempre in tema del lavoro, recente riforma è quella del lavoro sportivo, che Lei ha definito epocale. Perché è così importante?

L’intero comparto sportivo costituisce un asset fondamentale per l’Italia, sia dal punto di vista economico che sociale. Era importante dare risposte alle tante associazioni e società sportive e a tutti coloro che con sacrificio e abnegazione lavorano in questo mondo. Nel periodo della pande- mia abbiamo assistito a un problema seria che ha coinvolto i lavoratori del mondo dello sport che hanno ricevuto pochissime tutele perché non inseriti in nessuna categoria definita. Questa riforma di fatto crea un recinto entro il quale da oggi, sarà possibile intervenite con tutele specifiche anche a favore di questi lavoratori. È una riforma in corso, con le osservazioni approvate Camera, la riforma, entrata in vigore lo scorso 1 luglio è stata migliorata e tramite l’Osservatorio Permanente sul Lavoro sportivo, continueremo a monitorare la situazione e ad intervenire qualora servisse.

Parliamo infine del mondo dei profes- sionisti. Quali attenzioni il governo e la Commissione sta dedicando al settore?

Quali proposte possono essere messe in campo affinché i professionisti riescano sempre più ad essere punto di riferimento e parte integrante dell’economia del nostro Paese?

Si sta lavorando in varie direzioni per sostenere il mondo delle libere professioni e delle partite Iva. In particolare del disegno di Legge Delega Governo per la riforma fiscale ci sono diverse misure pensate ad hoc per l’intero comparto, tutto all’insegna di una semplificazione e riorganizzazione dei criteri di determinazione del reddito. Nello specifico, il testo approvato dalla Camera e in discussione ora al Se - nato, prevede una sorta di neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, una parità di trattamento tra l’acquisto in proprietà e quello in leasing degli immobili strumentali e una modifica sostanziale del sistema delle ritenute d’acconto. Tutto questo, unito alle altre misure previste dalla riforma, servirà proprio come già successo per i lavoratori dipendenti, ad abbassare il costo del lavoro e di conseguenza a far ripartire professionisti e piccole imprese che hanno subito gravi danni durante le chiusure forzate degli ultimi anni. L’obiettivo è quello di cercare di non lasciare nessuno indietro e rimettersi in cammino come Nazione.