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LE RIVISTE DI CULTURA

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Valdo

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Filippo La Porta

Patrimonio Nazionale

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1 Cfr. I. Silone, Romanzi e saggi, «Meridiani» II, Mondadori, Milano 1999, pp. 1192-1206.

Fabrizio Politi abksfbgolasifgapisudhxnapodh xpoahdfnaofcpoashfpoashfipna sofpoasdhfpasofscnfoawhfpoòa wifnpaowhefpacowhefpoahesw fpoheswpfhaeswphaspefhpasoi hfapshfnaposhfoashifoasfphais pfohaisp

2 Ivi, pp. 798-801.

3 F. De Core, O. Gurgo, Silone, un alfabeto, Ancora del Mediterraneo, Napoli 2003, p. 41.

4 Silone, ivi, p. 1286.

5 Ivi, pp. 1293-1294.

6 Ivi, p. 1297.

7 Cfr. R. Manica, Exit Novecento, Gaffi, Roma 2007.

8 Cfr. R. Manica, op. cit.

9 I. Silone, «Meridiani» II, cit. p. 1123.

10 Ivi, p. 1212.

Il Parco Letterario Ignazio Silone E Il Patrimonio Culturale Dellacitt Di Pescina

Guido Melis

Stanislao de Marsanich

«Sono comuni a ognuno i fatti veramente importanti della vita: il nascere, l’amare, il soffrire, il morire; ma non per questo gli uomini si stancano di raccontarseli»: queste parole di Ignazio Silone sono forse la migliore introduzione al Parco Letterario a lui dedicato dalla Comunità di Pescina.

In effetti non è tanto l’Autore di Fontamara a esserne il primo attore ma lo sono le persone che mantengono vivi i luoghi della sua ispirazione e che rientrano in un cammino condiviso con il Comune, il Centro Studi, il Premio e la Casa Museo Ignazio Silone, la sua rivista «Tempo Presente», l’Ente Parco Regionale Silente Velino, la Casa Museo Giulio Mazzarino e, insieme, le associazioni e le realtà produttive del territorio.

L’opera di Silone spazia tra il ricco patrimonio ambientale e culturale, materiale e immateriale che rendono questa parte della Marsica un mondo affascinante, a tratti impenetrabile; non sono luoghi immaginifici frutto di una fantasia letteraria ma posti reali, visitabili e percorribili lungo il sentiero all’ombra dell’imponente Torre Piccolomini e del campanile di San Berardo alla cui base, con una croce di ferro appoggiata al muro e la vista del Fucino, in lontananza, riposa lo scrittore.

Il residente, il lettore più attento e anche il visitatore più distratto dispongono così di una chiave interpretativa unica. La memoria di intere generazioni si sovrappone a Pescina a elementi paesaggistici e formativi che meritano l’opera di sensibilizzazione

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