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RIVISTE D’ITALIA
Patrimonio Nazionale
SILONIANA PESCINA, LA MARSICA E IL RITORNO
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Un giacimento di idee e tradizioni da tutelare idee, saperi e tradizioni e sostenere
Alberto Aghemo
Alberto Aghemo
Esule per necessità e cittadino del mondo per naturale vocazione, Ignazio Silone ha tuttavia sempre coltivato un profondo, ostinato amore per la sua Pescina, per la Marsica e per l’Abruzzo come una forma di straordinaria e partecipe generosità e al contempo come un tributo dovuto alla sua propria sensibilità, alle sue radici, alla sua stessa umanità.
Nonostante, in occasione del suo rientro in Italia nel 1944 e in più occasioni successive, abbia manifestato gratitudine alla sua “seconda patria”, quella Svizzera che lo aveva generosamente accolto in una delle stagioni più cupe e drammatiche della sua tormentata esistenza, il desiderio di ricongiungersi ai suoi “cafoni” e a quella terra aspra e pur tanto amata da cui tutto era cominciato è sempre stato in lui vivissimo. Il “tema del ritorno”, che costituisce il filo conduttore dei saggi che troverete in questo numero speciale di «Tempo Presente» a lui dedicato, è il filo rosso che segna tutta la sua parabola ideale, politica e umana.
Anche «Tempo Presente», una delle sue creature più amate, è finalmente tornata a Pescina quando, lo scorso anno, grazie alla generosa ospitalità del Comune e del Centro studi Ignazio Silone è stata aperta nella Città marsicana la redazione abruzzese della rivista, intitolata alla memoria diAngelo G. Sabatini, storico direttore della seconda serie della testata per quarant’anni dal 1980 sino alla morte. Presentammo, allora, in occasione delle celebrazioni siloniane di agosto, il primo numero monografico dello «Speciale PescinaAbruzzo, dal titolo Siloniana. Luoghi e memorie di un protagonista del Novecento. In coerenza con quella prima esperienza editoriale e nel segno della continuità dell’omaggio a Silone e alla sua terra, torniamo ora, a un anno di distanza, con una nuova Siloniana dedicata, come recita il titolo integrale, a Pescina, la Marsica e il ritorno.
Il senso di un’eredità grande − vuoi culturale che ideale e valoriale − è ripreso dal sottotitolo Un giacimento di idee, saperi e tradizioni, da tutelare e sostenere, la cui trama si ritrova tutta nelle parole del sindaco Mirko Zauri che, nell’intervista raccolta da Sergio Venditti, ci racconta con legittimo orgoglio Un biennio straordinario di crescita della Città di Silone e di Mazzarino: due anni scanditi dalle numerose e qualificate iniziative di recente intraprese che hanno trovato il loro culmine nell’istituzione del Parco Letterario Ignazio Silone e nella candidatura di Pescina a Capitale italiana della Cultura per il 2025 che ha visto la città marsicana, in rappresentanza dell’intero Abruzzo, approdare alla selezione finale.
Una lettura di rara finezza intellettuale ed eleganza argomentativa della dimensione ideale di Ignazio Silone e della sua testimonianza civile e politica ce la offre, a seguire, Filippo La Porta nel brillante saggio Un disimpegno impegnato. Dalla dimensione ideale a quella territoriale delle radici − due sensibilità che spesso si sovrappongono fin quasi a identificarsi − ci riporta con grande efficacia l’intenso studio di Liliana Biondi che sviluppa un tema centrale nella parabola umana e letteraria del Nostro: Il “cafone” di Silone e gli «strani fatti» di Fontamara. Nella sua profonda e documentata analisi il tema del ritorno riaffiora con vigore come uno dei leit motiv della poetica siloniana.
Ma qualche traccia se ne può ritrovare anche nel filone politico, quando Silone affronta in modo assolutamente originale, con la forza di una sicura fede democratica accompagnata da una sferzante ironia, il tema del totalitarismo: è questa la lettura che ci propone Fabrizio Politi nella sua efficace lettura de La perdurante attualità de La scuola dei dittatori (e di tutto il pensiero siloniano).
Un “ritorno” è anche all’origine di «Tempo Presente», un’avventura intellettuale e ideale che due esuli, Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte, prefigurano già nel periodo dell’esilio e coronano poi in patria nel secondo dopoguerra: a questa storia è dedicato l’articolo che segue, L’esilio e il ritorno. Silone, Chiaromonte e «Tempo Presente». Chiude la prima sezione del fascicolo un ampio e argomentato studio, di grande respiro storico-letterario e profondità di riflessione umana, di Angelo S Angeloni, dal titolo Chiesa e potere. Dante, Silone e Celestino V, dalla cui lettura si può trarre anche l’idea che il «gran rifiuto» di Pietro da Morrone altro non sia che un ritorno: non tanto alla dimensione dell’eremo, così lontana dai fasti del papato, quanto a un’idea di umanità genuina, integra, radicata nell’aspra terra appenninica.
La seconda sezione del fascicolo − «Narrazione e rappresentazione» − ha una marcata dimensione letteraria e si apre con l’anticipazione di una più ampia analisi dedicata da Alberto Vacca a una delle opere centrali, forse quella letterariamente più alta del Nostro, sul tema Un romanzo polifonico e politematico. Il segreto di Luca di Ignazio Silone, intrigante introduzione al “segreto di un segreto”.
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Segue il testo integrale della pièce Intervista. Dialogo teatrale con Ignazio Silone, di Alessandro Tenaglia, già più volte rappresentata con successo nel corso degli eventi siloniani della scorsa stagione. Il testo si segnala per la felice sintesi tra narrazione drammatica e capacità evocativa della personalità di Silone, che emerge prepotentemente e a tutto tondo in un dialogo serrato e amaro, di rara, autentica umanità.
Alberto Aghemo
La parte conclusiva di questo numero − «Cronache abruzzesi» − propone un articolo di particolare interesse, Il Parco Letterario Ignazio Silone e il patrimonio culturale della Città di Pescina, del presidente dei Parchi letterari, Stanislao de Marsanich e, a conclusione, la puntuale “cronaca” di Sergio Venditti de I grandi eventi dei Parchi Letterari abruzzesi, calendario per l’estate 2023 di recente presentato a L’Aquila.