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Magazine L’essenza dell’informazione

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#1 | Giugno-Luglio 2012

Periodico a cura dell’Associazione OPERA. Idee in Circolo - Adelfia

Agricoltura: da fiore all’occhiello a discarica a cielo aperto Piano Urbanistico Generale Arch. Nicola ANTONACCI - Pag.5

Giovanni Gasparro: Pennelli, colori ed umiltà di Daniela F. RUSCONI - Pag.9

WELFARE Apriamoci ad una Rete di “amicizie” L’Associazione Micaela Onlus festeggia il suo 10° compleanno ad Adelfia

MUSICA La Sartoria Carlucci

“Graffi e Perle”

di Rosanna RUSCONI - Pag.10

Il nuovo album dei Camillorè, cantastorie della modernità


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Periodico a cura de

Associazione OPERA. Idee in circolo Via Vittorio Veneto 52 - 70010 Adelfia www.operaidee.it - redazione@operaidee.it

operaidee

REDAZIONE

redazione@operaidee.it Linea diretta tel. 388.3657831 Direttore responsabile Trifone Gargano Caporedattore Daniela F. Rusconi Vice Caporedattore Vito Mariella Art Director Nicola Angiuli Responsabile Politica e Attualità Mimmo Cangialosi

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Registrazione 1312/2012 Tribunale Ordinario di Bari il 28.05.2012 - N.20

Responsabile Welfare Maria Laricchia Responsabile Cultura e Spettacolo Rosanna Rusconi Responsabile Musica Francesca Gargano Photo Editor Francesca Ramona Scoditti Responsabile Web Teresa Di Tommaso

Segreteria di Redazione Giovanni Petrera RUBRICHE Miriam Fracchiolla COLLABORAZIONI Pasquale Bruno Rosa Maria Nicassio Arch. Nicola Antonacci

COMUNICAZIONE e IMPAGINAZIONE

www.studioartesia.it - info@studioartesia.it Stampa SAGRAF Srl - Capurso © 2012 - Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati. Il materiale ricevuto e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito. Per approfondimenti e aggiornamenti www.operaidee.it - www.tagmagazineweb.it


EDITORIALE

C’ERA UNA VOLTA UN PICCOLO PAESE CHIAMATO ADELFIA C’era una volta un piccolo paese chiamato Adelfia, dove il rumore dei trattori e il vociare dei contadini radunati presso i bar in estate risvegliava tutti. Un paese in cui le famiglie passeggiavano spensierate in cerca di un buon gelato e lo scampanellio delle bici interrompeva la meritata pennichella pomeridiana. Era un paese in cui giocavano felici centinaia di bambini. Tutte le favole cominciano così e ci rimandano con la fantasia a un magico tempo che fu. La mia generazione (sono nato nel 1983) forse è stata una delle ultime ad avere la fortuna di vivere tutto ciò. Ricordo con affetto e nostalgia i calci tirati ad un pallone sulla “gabbia dei leoni” o all’interno del “campo di don Peppino”. Le corse in bicicletta e le serate trascorse a giocare per strada a nascondino appartengono ormai ad un passato molto lontano. Oggi il paese è diventato ostile e lo si vive ormai come un luogo da evitare. I piccoli adelfiesi sono le prime vittime della scomparsa dei luoghi pubblici e ritengo inspiegabile come alcuni luoghi storici come il “campo di don Peppino”, la “gabbia dei leoni” e il campo sportivo comunale possano ad oggi essere inaccessibili ai ragazzi adelfiesi. Il “campo di don Peppino”, struttura appartenente alla parrocchia San Nicola di Bari vive, secondo me, un problema di carattere gestionale; in quanto, purtroppo, il volontariato non può più essere l’unico attore protagonista. Se non vi sarà a stretto giro un’apertura a nuove

forme di collaborazione tra volontariato e privato sociale, si rischia di avere un’ulteriore cattedrale nel deserto. Discorso simile per l’intera area della “gabbia dei leoni” che vive ormai da anni una situazione di degrado e abbandono. Pali arrugginiti, muretti malandati fanno da cornice a bambini e ragazzi che nonostante i rischi e i pericoli continuano ad utilizzarlo rivendicando un loro spazio. Il campo sportivo, invece, si sta rifacendo il look grazie ad un finanziamento regionale, ma i tempi di consegna si stanno enormemente prolungando. Sono passati otto mesi ormai dalla data prestabilita per la consegna dei lavori (4 ottobre 2011). Sono consapevole che la crisi ha colpito tutti indistintamente e comprendo bene le innumerevoli difficoltà economiche che può vivere un amministrazione comunale o chi è chiamato a gestire una comunità parrocchiale, ma bisogna scongiurare il rischio che la crisi possa diventare un alibi. Il vivere quotidianamente luoghi privati e la scomparsa di luoghi pubblici colpisce in primis i bambini; infatti la loro scomparsa dalle strade del paese costituisce una grave limitazione anche per il paese stesso: se non ci sono bambini, anziani, disabili che percorrono il paese, gli spazi pubblici subiscono un rapido degrado trasformandosi in corsie di traffico e in spazi di parcheggio delle auto. Il paese perde le sue caratteristiche di luogo di incontro e di scambio per i cittadini, perde la responsabilità e la solidarietà sociale. L’aria si contamina, il rumore aumenta, l’estetica si perde. Le persone si chiudono in casa e cresce la paura della criminalità. Ridiamo autonomia ai bambini, riportiamoli nelle strade, nelle piazze e nelle nostre strutture, restituiamo al paese quell’aria di favola che c’era una volta … e forse c’è ancora. Vito MARIELLA Presidente Ass.Opera

Il ministro alla P. I. Francesco Profumo, ha invitato domenica 20 maggio 2012, per 2 ore (dalle 18 alle 20) ad aprire le scuole, “per vincere la paura, per riprenderci la nostra vita e ricordare la scomparsa di Melissa”.

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POLITICA e ATTUALITÁ

PARTITI AL BIVIO: “berlusconismo”, “grillini” o “…” ? I cittadini reclamano un punto di riferimento I Partiti hanno il dovere di reinventarsi In questi ultimi vent’anni il berlusconismo ha prodotto danni devastanti nella cultura sociale e politica del nostro paese. Ha dato dignità alle forme di più alta inciviltà: l’antipolitica, il conflitto di interessi, l’evasione fiscale, il falso in bilancio, la corruzione di testimoni, il bunga-bunga, infettando vasti strati del tessuto sociale. L’aspetto forse peggiore è che oltre a dover subire ruberie diffuse di ogni genere perpetrate da piccoli e grandi prepotenti, e qui, non mi riferisco ai politici, la maggior parte dei cittadini ha perso la fiducia nei partiti e la cronaca di queste settimane ha acuito ancor di più l’epidemia. Il sentimento di odio indifferenziato nei confronti della politica sta montando nei cittadini a seguito dei vari casi di corruzione e di malversazioni di denaro pubblico destinato ai partiti. Prova lampante il rialzo delle quotazioni rilevate dai sondaggi del movimento che fa capo a Grillo di cui però non si capisce molto dei programmi, degli interlocutori, della formazione delle decisioni (forme democratiche “atipiche”). Il punto è se si ritiene che i partiti siano ancora necessari per una espres-

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sione democratica della volontà popolare. E’ evidente che se da un lato il berlusconismo ha fondato le sue radici su un partito-padrone, agevolato da una legge elettorale “porcata”, dall’altro il virus ha infettato anche movimenti e partiti che avrebbero dovuto combatterlo. Il forte personalismo che ha dilagato in questi anni ha fatto identificare, in molti casi, il partito con il leader. Il caso Di Pietro è emblematico. In altri casi, vedi il Partito Democratico, pur mantenendo l’ossatura tipica di partito con gli statuti, i congressi, gli organismi dirigenti e le sezioni, le strutture sono state completamente svuotate di sostanza. L’elaborazione di idee e di programmi, le discussioni e i confronti sono ormai relegate a ciarle di piazza. La politica, se così si vuol chiamare, ormai la fanno gli eletti, ognuno per proprio conto, senza rispondere a nessuno, alcun confronto. I segretari politici delle varie istanze territoriali sono meri spettatori di strategie e tattiche personali senza alcun potere di interferire; le sezioni sono state ridotte a comitati elettorali e la partecipazione degli iscritti è

ormai pari allo zero. Tutti si esprimono, a parole, sulla necessità di rivitalizzare i partiti e di combattere il sentimento di insofferenza nei confronti della politica, ma se anche i militanti abbandonano di fatto i partiti, perché non ne riconoscono più la funzione, la battaglia mi sembra persa e i rischi che il fenomeno Grillo dilaghi appare davvero concreto. Mimmo CANGIALOSI

SPILLE e SPINE L’Italia deve uscire dall’euro e possibilmente dall’Unione Europea, per meglio difendersi dalle speculazioni finanziarie !!! A chi ha pochissime nozioni di economia politica questa affermazione suonerebbe come una barzelletta. Sì, è stato un comico a lanciarla, ma purtroppo nella sua veste di leader del Movimento Cinque Stelle: il grande e ineffabile Beppe Grillo. Se questo è il futuro… PUK


POLITICA e ATTUALITÁ

PIANO URBANISTICO GENERALE Alcune riflessioni sul PUG del Comune di Adelfia La lettura del nuovo modello di pianificazione comunale, PUG (Piano Urbanistico Generale) informato ai più recenti orientamenti della “urbanistica sostenibile”, nato con lo scopo di conciliare le contrapposte esigenze che accompagnano le azioni di governo del territorio, quali ad esempio, da una parte la necessità di uno sviluppo qualificato degli insediamenti urbani e dall’altra la tutela e la salvaguardia del territorio, deve partire da alcune condizioni che devono essere accettate da tutti i soggetti coinvolti. La primaria condizione è il riconoscimento univoco della necessità e dell’utilità di uno strumento “Urbanistico Flessibile” o meglio, da una Normativa di Attuazione che pone la chiarezza degli interventi alla base della gestione del Piano stesso. Esso deve diventare il quadro condiviso e riconosciuto delle norme di comportamento e di utilizzo di un territorio consolidato (salvaguardia) e in continua evoluzione. La questione fondamentale ruota intorno al governo della città attuale, ai modi, alle forme, ai metodi di gestione e di indirizzo delle politiche su scala urbana e territoriale. La metodologia adottata

nelle Norme Tecniche di Attuazione per il perseguimento degli obiettivi del nuovo PUG, produce alcune distorsioni applicative e operative, in modo esplicito ci si riferisce ai “Contesti di nuovo impianto: Contesti Urbani Residenziali”, ossia alle zone meglio conosciute come “zone di espansione residenziale” già previste dal vigente PRG. Il PUG ha operato la suddivisione dei Comparti originari generando maglie urbanistiche di intervento di estensione minore. “…nei comparti individuati, con riferimento al principio del contenimento dell’espansione urbana, si applica il meccanismo perequativo finalizzato alla concentrazione della volumetria residenziale prevista, all’individuazione delle aree a standard ed alla cessione gratuita al Comune delle aree rimanenti”. La suddivisione dei Comparti urbanistici operata dal nuovo PUG rispetto alla definizione formulata dal vigente PRG contraddice quanto enunciato con il comma 2 dell’art. 4.2.6.2 delle NTA del PUG in quanto comporta: A) un consumo di suolo contestuale alla formazione di un Piano esecutivo di Comparto a fronte di una programmazione

comunale (che per il Comune di Adelfia avverrà solo successivamente alla acquisizione delle aree per cessione); B) la necessità di urbanizzare l’intero Comparto utilizzando nell’immediato solamente una sua parte, ossia le aree SCV e SUS; C) l’incremento ingiustificato della onerosità delle urbanizzazioni a carico di tutte le aree di espansione residenziale, in quanto queste sarebbero sempre rapportate agli interi Comparti Urbanistici; D) il contrasto con alcune disposizioni normative in tema di abitare sostenibile e, in particolare, con quelle che si riferiscono alla organizzazione spaziale della distribuzione degli interventi edilizi. Sono considerazioni da non intendere come “critica” negativa al meccanismo della perequazione che, al contrario, viene accolto con molto interesse. L’efficacia di un Piano dipende anche dalla capacità di essere comunicato in forme chiare e trasparenti. Arch. Nicola ANTONACCI

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AGRICOLTURA ROCCO palumbo Consigliere Comunale centro-sinistra

Consigliere Palumbo, in un mondo sempre più globalizzato dove l’industrializzazione e le nuove tecnologie hanno un ruolo predominante, cosa significa per Lei fare l’agricoltore? “Fare l’agricoltore è una passione, significa condurre una vita fatta di sacrifici, significa avere anche molto coraggio. In un momento di crisi come questo non è per nulla facile rischiare il proprio capitale nel settore agricolo, i fattori e le variabili che minano il guadagno sono tanti.” Sabato 21 aprile in occasione della visita pastorale presso la parrocchia San Nicola S.E. Mons. Francesco Cacucci ha tenuto un incontro con il mondo agricolo adelfiese. In questa occasione alcuni agricoltori hanno dichiarato che circa i 2/3 del nostro territorio sono incolti o abbandonati. Qual è la situazione? “Senza entrare nello specifico ritengo che una grande porzione del nostro territorio sia abbandonata. Le cause sono molteplici. Il territorio di Adelfia rispetto ai comuni limitrofi è molto parcellizzato, oggi impiantare un vigneto su 1000 mq non è più remunerativo. L’aumento spropositato dei costi di produzione non ha di certo incentivato l’avvicinamento dei giovani a questa professione.” S.E. Mons. Francesco Cacucci ha affermato che la collaborazione tra agricoltori può essere una possibilità di risoluzione della crisi in atto. Cosa ne pensa? “Il futuro è basato sull’ aggregazione. Se non ci sono le cosiddette Organizzazioni di Produttori (OP) oggigiorno sei fuori. In un mercato globale spietato è l’agricoltore che si deve adeguare al sistema. Una OP potrebbe in maniera sensibile diminuire i costi. Adelfia con le sue uve tipiche, regina e pizzutel-

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la, ha bisogno di mettere in campo una grossa OP che blocchi l’80% del prodotto e di una piattaforma logistica. La sfida è prettamente culturale, è necessario mettere da parte gli individualismi fino ad oggi predominanti e credere che l’ unione di diverse realtà potrà portare soltanto benefici.” Qual’è la situazione politica che avete ereditato dall’amministrazione Nicassio nel comparto agricolo? E quali sono le novità introdotte dal centro - sinistra? “La politica dettata in questi anni dal centro-destra adelfiese è stata completamente inconsistente. Infatti con l’amministrazione Nicassio si stava perdendo il treno dell’ Indicazione Geografica Protetta (IGP). Hanno escluso inizialmente dalla lista per l’ottenimento del marchio le uve regina e pizzutella subendo passivamente le scelte effettuate dagli altri comuni interessati. L’ass. Tipica Adelfia si è presa carico del problema e si è riusciti a far rientrare nel programma l’uva regina, grazie anche all’intervento dell’allora consigliere provinciale Vito Antonacci e dell’europarlamentare Enzo Lavarra. L’attuale amministrazione è molto attenta ai problemi dell’agricoltura. Il nostro mandato è iniziato con una fase preliminare di programmazione. Per prima cosa si è voluto supportare il servizio di vigilanza campestre attraverso la stipula di una convenzione con Sicuritalia. L’assessore Nicola Turi ha voluto fortemente la nascita dello sportello agricoltura (a costo zero) che intende sostenere realmente gli agricoltori del territorio dal punto di vista tecnico e informativo. In cantiere vi sono già altri progetti che tenderanno sicuramente alla valorizzazione e alla promozione del nostro territorio.” Vito MARIELLA

Agricoltura: da fiore all’occhiello a discarica a cielo aperto Molte le terre adelfiesi che restano incolte. Abbiamo bisogno di sostenibilità e rispetto per rivalutare la nostra cultura agricola “Il primo uomo fu un agricoltore, e ogni nobiltà storica riposa sull’agricoltura” (R.W. Emerson). Basta passeggiare tra le contrade dell’agro adelfiese per accorgersi di quanta poca nobiltà ci sia rimasta e per confermare l’osservazione di S.E. Mons. Francesco Cacucci in visita Pastorale ad Adelfia lo scorso 21 aprile, amareggiato nel vedere molte delle nostre terre abbandonate. Sono infatti molte le terre incolte che si alternano a tendoni, oliveti e frutteti tipici della nostra agricoltura. Le terre sono stanche a causa del continuo susseguirsi della monocoltura; molti sono i giovani


AGRICOLTURA biagio cistulli Consigliere Comunale Popolo delle Libertà

che fuggono dall’idea di coltivare la terra, ma le difficoltà maggiori le incontrano soprattutto le imprese agricole con costi di produzione troppo elevati (lavorazioni, antiparassitari, irrigazione, raccolta ecc..) per ottenere un prodotto competitivo sul mercato. Non bisogna dimenticare però che Adelfia è tra le aree pugliesi più favorevoli all’attività agricola e che il settore agricolo della nostra regione, in termini di ricchezza, influisce con forte peso sulla struttura economica rispetto alle restanti regioni del Mezzogiorno. La nostra cultura rurale ed enogastronomica è tra le più apprezzate d’Italia perciò abbandonare la terra significherebbe anche allontanarsi dai nostri piatti tipici, dal sapere contadino che rinchiude i segreti di un buon vino; vuol dire far crollare il lavoro dei nostri nonni nascosto tra le pietre dei muretti a secco; dimenticare in quale stagione fiorisce il mandorlo e non saper quanta fatica si cela dietro un grappolo d’uva. Non solo. Si tratta di un inaridimento della nostra cultura e del sentimento di appartenenza ad un territorio, che rischia di essere deturpato dalle discariche a cielo aperto. Abbiamo bisogno di tornare a vivere la nostra terra in un’ottica di sostenibilità e rispetto, valorizzando la nostra cultura agricola e se l’economia ci impedisce di competere da soli, meglio rafforzarsi operando insieme. Maria LARICCHIA

Consigliere Cistulli, in un mondo sempre più globalizzato dove l’industrializzazione e le nuove tecnologie hanno un ruolo predominante, cosa significa per Lei fare l’agricoltore? “Fare l’agricoltore oggi è molto difficile e complicato. La mia non è stata una scelta di riserva, ad un certo punto della mia vita ho deciso di interrompere gli studi e di iniziare a seguire le orme di mio padre occupandomi dell’azienda di famiglia. Mi riempie il cuore di orgoglio poter svolgere quest’attività lavorativa.” Sabato 21 aprile in occasione della visita pastorale presso la parrocchia San Nicola S.E. Mons. Francesco Cacucci ha tenuto un incontro con il mondo agricolo adelfiese. In quest’occasione alcuni agricoltori hanno dichiarato che circa i 2/3 del nostro territorio sono incolti o abbandonati. Qual è la situazione? “Secondo me i dati non sono reali. Comunque se parte del territorio adelfiese è abbandonato la causa è da ricercare in alcuni giovani che continuano ad inseguire il sogno del posto fisso. L’agricoltura è sacrificio e lavoro che non sempre garantisce in maniera costante il reddito. Ha inoltre enormemente influito al fenomeno dell’abbandono l’eccessiva parcellizzazione della proprietà. Bisogna anche dire che l’esodo dall’agricoltura ha inciso maggiormente sul nostro territorio rispetto a Rutigliano e Noicattaro.” S.E. Mons. Francesco Cacucci ha affermato che la collaborazione tra agricoltori può essere una possibilità di risoluzione della crisi in atto. Cosa ne pensa? “Condivido a pieno l’opinione del nostro vescovo. La collaborazione è sicuramente un mezzo per superare la crisi. Il costituirsi in Organizzazioni di Pro-

duttori (OP) può permettere di accedere a finanziamenti comunitari e di poter risparmiare sui costi di produzione. Purtroppo i nostri agricoltori non sono abituati a ragionare in questi termini e i pochi esperimenti messi in atto di collaborazione sono terminati disastrosamente. Dobbiamo mettere da parte il passato e ripartire dalla convinzione che quella della cooperazione è l’unica strada percorribile.” Qual’è la situazione politica, sempre in campo agricolo, che il centro - destra ha consegnato all’attuale amministrazione dopo otto anni di governo della città? “Appena insediati abbiamo dotato il territorio di un sistema integrato di raccolta dei contenitori vuoti dei fitofarmaci e abbiamo stipulato una convenzione a costo zero per l’Ente che ha consentito e tuttora consente il ritiro gratuito dei teli in PVC. Abbiamo portato il comune di Adelfia all’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per l’uva regina. Nonostante le difficoltà iniziali, abbiamo partecipato a tutti i tavoli di lavoro istituiti dalla provincia di Bari e siamo giunti all’ottenimento di questo marchio dopo un lungo percorso partito nel 2002. Noi non abbiamo escluso inizialmente l’uva regina e l’uva pizzutella dalla lista per l’ottenimento del marchio, chi vuol far passare questo concetto o vuol mettersi delle medaglie intende solo mettere in campo una becera strumentalizzazione politica. Abbiamo portato il comune di Adelfia nel Gruppo di Azione Locale (GAL) che dovrebbe essere un volano per l’agricoltura e il suo indotto. Per concludere abbiamo intercettato un finanziamento europeo che ha permesso il rifacimento e la sistemazione dei nostri tratturi.” Vito MARIELLA

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WELFARE

Apriamoci ad una Rete di “amicizie” L’Associazione Micaela Onlus festeggia il suo 10° compleanno ad Adelfia Cominciano le belle giornate e finalmente si respira aria primaverile; le strade si colorano di gente ancora un po’ assopita dall’inverno ma che avrebbe voglia di gettarsi alle spalle i malumori per immergersi nell’estate dei sorrisi. È proprio di questa “estate di sorrisi” che voglio parlarvi, la stessa che mi ha accolto bussando alla porta dell’Associazione Micaela , una delle belle realtà adelfiesi che forse in pochi conoscono. L’Associazione Micaela, fondata dall’istituto religioso spagnolo delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, si occupa, da ormai 10 anni ad Adelfia, di donne extra e neo-comunitarie in stato

“L’associazionismo e il volontariato hanno un ruolo insostituibile nel sollecitare una più matura attenzione delle istituzioni e del mondo produttivo nei confronti di modelli di sviluppo che corrispondano maggiormente alle aspettative di una migliore qualità della vita”. Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica

di forte marginalità sociale. Nell’Associazione religiose e operatori laici svolgono un importante lavoro “con” e “per” le donne, restituendo loro diritti e soprattutto dignità: parole oggi quasi desuete a cui però un team quasi tutto al femminile dedica il proprio lavoro, ricoprendo spesso anche il ruolo di mediatore linguistico, culturale e religioso, con non poche difficoltà ma per fortuna con altrettante soddisfazioni. Essere donne e lavorare per la rivalutazione di donne che spesso non sanno di avere dei diritti, risveglia vecchi echi di riaffermazione femminile da cui la nuova generazione non può far altro che prendere esempio per poi aprirsi ad una realtà storica che non è più solo italiana ma cosmopolita. Questo non è un lavoro facile o dai frutti immediati, richiede pazienza e soprattutto lungimiranza; aspetti che contraddistinguono l’Associazione Micaela , che celebrando il suo 10° compleanno, festeggia anche un lungo percorso fatto di fatiche e sacrifici; di conoscenza e condivisione; di storie e di persone diverse; di messa in discussione di se stessi e del proprio lavoro. Un percorso “normale” , “umano” così come dovrebbero

PARLIAMO DI ... 1991 “Legge quadro sul volontariato” (Legge 11 agosto 1991, n.266) “La Legge riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, ne promuove lo sviluppo salvaguardandone l’autonomia e ne favorisce l’apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale individuato dallo Stato”. Teresa DI TOMMASO sempre essere i percorsi di vita di tutti fatti di amicizia, reciprocità, convivenza, pazienza … ma che oggi rappresenta solo una goccia di speranza in quell’oceano di disinteresse sociale. Buon Compleanno Associazione Micaela e … Sì ! Apriamoci ad una Rete di “amicizie”, può essere un buon inizio in un paese come Adelfia dove ancora si fatica a parlare di collaborazione, di associazionismo e di sociale. Daniela F. RUSCONI

Pillole di salute Prima di essere un fatto estetico, l’abbronzatura rappresenta un sistema di difesa della pelle. Quando l’organismo viene esposto alle radiazioni ultraviolette in eccesso, aumenta la produzione di “melanina”, un filtro naturale capace di assorbire le radiazioni solari rendendole innocue, che conferisce alla pelle quella colorazione bruna. Non tutti i tipi di pelle hanno la stessa possibilità di produrre melanina per cui è fondamentale utilizzare filtri solari che contrastino il rischio di scottature, anche gravi. E’ importante anche esporsi gradualmente evitando le ore centrali della giornata (11 - 16). I raggi del sole sono più pericolosi in estate, nelle aree geografiche a climi più caldi, in montagna. Come scegliere il fattore di

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protezione, meglio noto come SPF (Sun Protection Factor) è presto detto. La maggior parte delle aziende produttrici di solari, recependo una recente raccomandazione della Commissione Europea al fine di rendere più agevole la lettura delle informazioni riportate nell’etichetta, ha classificato nel seguente modo come proteggersi prima dell’esposizione solare: Protezione SPF, Bassa 6-10, Media 15-25, Alta 30-50, Molto Alta 50+ I solari vanno applicati almeno 30 minuti prima di esporsi al sole senza economia sulla quantità, ogni 2 ore. D.ssa Cinzia Piccaluga Direttore Farmacia Comunale Adelfia


Giovanni Gasparro: pennelli, colori ed umiltà

CULTURA e SPETTACOLO

L’artista adelfiese racconta la sua vita attraverso il suo percorso artistico Pablo Picasso diceva “Dipingere non è un’operazione estetica: è una forma di magia intesa a compiere un’opera di mediazione fra questo mondo estraneo ed ostile e noi”, ma anche in un mondo “estraneo ed ostile” come può a volte sembrare il “mondo culturale” adelfiese ci sono delle eccellenze che riaccendono la fiamma della conoscenza che ravviva l’intelligenza ed è fonte di creatività. Giovanni Gasparro, è una di queste eccellenze. Un ragazzo di trent’anni, un Artista che seppur giovane, vanta già un curriculum di riconoscimenti e successi a seguito di un percorso cominciato tra i banchi del Liceo Artistico “Giuseppe De Nittis” di Bari e arricchitosi man mano di esperienze, incontri e “viaggi”. Quando ha cominciato a “giocare” con i pennelli per poi capire che sarebbero diventati suoi compagni di strada, strumento della sua creatività? “Certamente dagli anni di studio liceali ed in Accademia di Belle Arti a Roma, dove ho potuto studiare perfezionandomi tecnicamente ed intellettualmente.” L’arte è espressione di un mondo interiore, del sè, ma anche visione della realtà. Cosa esprime, cosa vuole raccontare attraverso le sue opere? “Attraverso la pittura mi interessa in-

dagare le pulsioni antropologiche e trasfigurarle in chiave evocativa. Mostrare una possibile immagine del reale, non necessariamente identificabile nell’immediato.” Il terremoto dell’Aquila ha cancellato vite e rapporti umani, distrutto la quotidianità di famiglie intere. Lei ha collaborato alla ricostruzione artistica di parte della chiesa di San Biagio d’Amiternum; è quella della collaborazione la strada della rinascita? Quale ricchezza le ha regalato questa esperienza? “Dipingere per una città martoriata dal sisma è un’esperienza emotivamente paralizzante. Le responsabilità si moltiplicano quotidianamente dovendo intervenire in un contesto storico-artistico preesistente di grande pregio. Certamente la strada della collaborazione è quella perseguibile perché la ricostruzione necessita di competenze diversificate. Il mio apporto è apparentemente materiale, prefiggendosi, in realtà, finalità spirituali ed intellettuali. È importante incanalare gli sforzi in direzioni prefissate, spesso anche sperimentando soluzioni ardite. Questo si dovrà fare necessariamente per alcuni contesti architettonici di pre-

gio come Santa Maria Paganica o Collemaggio, dove i crolli sono ingenti. Resta inteso che si debba scegliere un modello ricostruttivo il più possibile fedele alle fattezze anteriori al terremoto, ed avviare tali processi il prima possibile.” Trattando di cultura per il giornale mi sono accorta di come Adelfia sia fucina di talenti e di come a volte il loro legame con il territorio sia molto forte. Partire per crescere è importante, ma cosa si può costruire quì ad Adelfia per supportare la cultura? “Ad Adelfia si possono avviare processi virtuosi che promuovano la cultura soprattutto in ambito formativo più che celebrativo. Se ci fosse un’intenzionale propensione verso la valorizzazione della Biblioteca Comunale, il restauro dei beni artistici antichi (architettonici, ecclesiastici, privati), una politica di tutela del paesaggio contro la cementificazione selvaggia delle nostre campagne ed una selezione degli spettacoli performativi pubblici, probabilmente si potrebbe sperare che i vari talenti possano avere un substrato cittadino più consapevole e partecipe in modo maturo alla loro formazione.” Daniela F. RUSCONI

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TRADIZIONI

LA BOTTEGA DEI RICORDI

LA SARTORIA CARLUCCI Quarant’anni di passione, lavoro ed emozioni ricamate da Francesco e Maria Riscoprire e promuovere il territorio significa vivere il presente per migliorare il futuro tenendo sempre aperta la finestra sul passato per sbirciare le nostre origini e risvegliare la sana curiosità che quest’oggi ci porta nel lontano 1953 quando una giovane coppia di sposi mette piede per la prima volta in quella che sarebbe diventata la “Sartoria Carlucci”. Francesco Carlucci, sarto da uomo, e Maria Cantacessi, sarta da donna, uniscono non solo le proprie vite ma anche le loro professionalità. Nella sartoria si respira da subito un’atmosfera familiare, si lavora di gran lena, giorno e notte. Siamo negli anni del primo boom economico, si vedono i primi shorts, le prime gonne corte, bisogna essere al passo con i tempi. Le riviste di moda sono le fonti di ispirazione e di aggiornamento nella creazione soprattutto di quello che poi diventerà il fiore all’occhiello della sartoria: gli abiti

da sposa. Molte sono le collaborazioni, con la Conceria Pontrelli di Bari e con il Maglificio Teda di Putignano, così come tanta e variegata è la clientela che per tanti anni ha indossato le loro creazioni. I sarti Carlucci raccontano che il rapporto con la clientela si è spesso trasformato in amicizia, ricordano anche aneddoti divertenti come lo spavento nel vedere bussare alla propria porta un capitano della finanza in alta uniforme che null’altro voleva se non che fosse confezionato un abito per la figlia, il veder arrivare in sartoria l’allora Ministro Formica accompagnato dalla scorta o la Famiglia Rubino, tra i fondatori dell’ Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari. La sartoria è stata una vera e propria scuola non solo di cucito ma anche di vita per giovani donne e uomini che si avvicinavano per la prima volta al mondo del lavoro. “Ancora oggi la chiamiamo tutti la Maestra. A

volte eravamo anche in dieci e qualcuno portava la sedia da casa pur di stare insieme. Si lavorava e si scherzava. Facevamo a gara per chi dovesse andare a consegnare gli abiti in modo da ricevere la mancia che utilizzavamo poi per le nostre gite”, ci racconta Rosina una delle “ragazze della bottega”. Negli anni ottanta gli abiti confezionati iniziano a rallentare il lavoro sartoriale, ma la qualità della manodopera di Maria e Francesco è una garanzia riconosciutagli anche dalla fiducia riposta in loro da don Peppino Diana in occasione del restauro dell’abito della Madonna della Pietà riposta nella Parrocchia San Nicola di Bari di Adelfia. I sarti Maria e Francesco sono ormai in pensione, la serranda della sartoria è abbassata ma rimane viva la bottega dei ricordi. Daniela F. RUSCONI Rosanna RUSCONI

Ricette d’altri tempi

eventi

Grano mattone con guanciale e borlotti

Tradizioni, colori, sapori e folklore: Puglia da scoprire

Ingredienti per 4 persone: 500 gr di grano mattone 200 gr di guanciale di maiale 300 gr di fagioli borlotti 1 kg pelato una cipolla piccola olio extra vergine di oliva sale q.b.

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“Appr-m u gren a matten s’abbagnev nù pikk k l’acqu e s m-ttev ind’o m-rtel. S’abbattev bunn bunn kù p-statir e s l-vev la iosk. Po’ s facev asskuè all’arj e o sel e s m-ttev a cosc.” Miriam FRACCHIOLLA

SAGRA DELLA CILIEGIA FERROVIA TURI – GIUGNO Degustazione e vendita delle ciliegie ferrovia. La sagra è organizzata dalla Pro Loco e dall’Amministrazione comunale per far conoscere i prodotti tipici della nostra terra, tra i quali vi sono anche i buonissimi dolci realizzati con la pasta di mandorla, i vini, l’olio, le ‘zampine’ di vitello tritato e aromi vari.

NOTTE DI SAN GIOVANNI BITETTO – GIUGNO A Bitetto, nel borgo antico si esibiscono musici, cantastorie, cartomanti fino a notte fonda per produrre un particolare inno alla vita. Tra le antiche corti e le piazzette, degustazioni di cibi prodotti tipici come gli immancabili spaghetti alla Sangiuannidd, il formaggio, il vino locale e i fioroni. Rosanna RUSCONI


MUSICA

“Graffi e Perle”

Il nuovo album dei Camillorè, cantastorie della modernità Vergate jazz e frequenze rock ritmano un impero dal sapore grottesco, intriso d’una poetica stravagante e chimerica. Tra storie fiabesche e moderne odissee, i Camillorè promuovono “Graffi e perle”, album dalla comicità graffiante e affresco di un bizzarro code filosofico. Personalità eclettiche e condotta d’artisti di strada. Con la band barese, la musica diviene Commedia dell’arte: personaggi bislacchi, rappresentazione di maschere e stati d’animo iridati, interpretano un repertorio comico, sazio d’ideali sociali. Zibaldoni d’esperienze, le composizioni sono il manifesto di una musicalità incisiva e pungente, pregna d’autoironia e riarsa da contenuti politici. Da un vocabolario

inglese culinario, ai consigli in volgare di una nonna; le scelte stilistiche son dettate dal desiderio di elaborare nuovi tessuti compositivi, espressione del mood e della verve eversivi che caratterizzano la band. Tra le note di un “Piangoforte”, nel caos di un mondo sordo, goffo, “ladro di un poeta e di un tramonto”, i Camillorè abbagliano e seducono la platea, con suoni caustici e dinamici, che raschiano i sensi. “Signori non lo nascemmo”, dichiara il frontman del gruppo, dedicando al “Principe De Curtis” e ai maestri del cinema italiano, omaggi raffigurativi e in note. In un regno popolato da delfini fumatori e geni ubriachi, circoscritto da oniriche “Stequattromura”, è l’Amore a costitui-

2012: Una calda estate in musica Quest’anno la Puglia offrirà concerti di alta caratura con nomi illustri del panorama musicale nazionale ed internazionale. Molfetta durante il mese di luglio sarà l’epicentro di queste grandi manifestazioni. Presso la banchina San Domenico (area portuale di Molfetta): il 2 luglio alle ore 21,00 si esibiranno i Negrita che dopo il sold out della loro tappa milanese presenteranno “Dannato vivere tour 2012” Il 12 luglio alle 21.30 invece sarà la volta di Sting. Si tratta dell’unica data prevista al sud, insieme a quella di Taormina dove avrà modo di presentare il suo nuovo album Back to Bass in cui reinterpreterà in versione rock i suoi brani più famosi. Il 18 luglio alle ore 21,30, il palcoscenico sarà calpestato da una delle pietre miliari del rock ossia la “sacerdotessa” Patti Smith che offrirà al pubblico la possibilità di ascoltare, oltre ai suoi storici successi i brani del nuovo album “Banga”.

re il leitmotiv dei componimenti: Amore è sete di viaggio, desiderio d’avventura. Amore è anelito di libertà espressiva, di pensiero, d’emancipazione. Amore è semplicità, la stessa che accompagna il sestetto nell’ elaborazione dei testi e del sound, nelle performance e nella vita quotidiana. Davide Ceddìa alla voce, Marco Malasomma alla batteria, Roberto Baratto alla tastiera, Luca Antonazzo al sax, Gianpiero Fortunato alla chitarra e Gerardo Antonacci al basso, mettono in scena un teatro incendiario, spettacolo dinamico. Trame speziate e vibrazioni ruggenti, scandite in una tracklist dall’aroma pugliese.

Rose Mary NICASSIO

A Bari, l’Arena della vittoria ospita due grandi nomi della musica pop italiana. il 18 luglio vedrà sul palco Laura Pausini con il suo “Inedito world tour”, uno spettacolo che ha riscosso un notevole successo in diverse nazioni sud americane (che ripeterà il 4 agosto a Lecce presso lo Stadio di Via del Mare). Il 22 luglio Tiziano Ferro emozionerà i suoi migliaia di fan con “L’amore è una cosa semplice tour 2012” ripercorrendo i suoi grandi successi. Sempre a Bari, gli amanti del jazz invece saranno deliziati da due personaggi di assoluta eccellenza nella scena internazionale. Il teatro Petruzzelli in occasione dell’ottava edizione del “Festival Bari in Jazz” sarà lieto di ospitare: l’8 luglio il musicista statunitense Chick Corea, il 27 Keith Jarret accompagnato per l’occasione da Gary Peacock e Jack Dejohnette.

Gianluca Petrella Uno dei più giovani e brillanti jazzisti italiani

Gianluca nasce a Bari il 14 marzo 1975 e comincia la sua carriera da trombonista nel ’94 diplomandosi con il massimo dei voti al Conservatorio di Bari. Gianluca partecipa a numerosi concorsi e festival internazionali e fa incetta di riconoscimenti: nel 2006 e 2007 è il primo italiano della storia a vincere il celebre “Critics Poll” della rivista “Down Beat” nella categoria “artisti emergenti”; nel 2008 e 2009 vince il Top Jazz con la Cosmic Band come migliore formazione dell’anno (premio che aveva già ricevuto nel 2005 come solista). Gianluca, già dal ’93, vanta numerose collaborazioni con artisti del calibro di Roberto Ottaviano, Pat Metheny, Enrico Rava, Paolo Conte e Danilo Rea. Giovanni PETRERA

Pasquale BRUNO

Ristorante premiato 2011/12 “miglior cucina tipica rivisitata”

ALLE ANTICHE ARCATE Adelfia - Via V. Veneto 32 tel.0802473186 cell.347.5719144 TagMagazine #1

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