Un trampolino per il commercio in Oriente, ma con sempre meno aziende italiane
La Swedlinghaus alla ‘Food & Hotel Asia 2024’ di Singapore
Fedele rivenditore Swedlinghaus dai tempi del ‘porta a porta’, smaltisce col running i peccati di gola pugliesi
Pino Accettura: il cuore pulsante della Data Service di Modugno
Giovanissima neo-laureata, tra lingue straniere, divano e sogni di viaggio
Una nuova leva in ditta: conosciamo Sofia Vita
Venerdì 13 dicembre gli ospiti di Swedlinghaus saranno ‘chef per una notte’, nel divertente e creativo evento delle Festività
“Un Natale da gustare: crea il tuo menù con Swedlinfactory”
Un trampolino per il commercio in Oriente, ma con sempre meno aziende italiane
SOM MA RIO
Un trampolino per il commercio in Oriente, ma con sempre meno aziende italiane
La Swedlinghaus alla ‘Food & Hotel Asia 2024’ di Singapore
Fedele rivenditore Swedlinghaus dai tempi del ‘porta a porta’, smaltisce col running i peccati di gola pugliesi
Pino Accettura: il cuore pulsante della Data Service di Modugno
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Venerdì 13 dicembre gli ospiti di Swedlinghaus saranno ‘chef per una notte’, nel divertente e creativo evento delle Festività
Giovanissima neo-laureata, tra lingue straniere, divano e sogni di viaggio
“Un Natale da gustare: crea il tuo menù con Swedlinfactory” Una nuova leva in ditta: conosciamo Sofia Vita
Editoriale di Davide Longo
La Swedlinghaus
alla ‘Food & Hotel Asia 2024’ di Singapore
Un trampolino per il commercio in Oriente, ma con sempre meno aziende italiane
La Food & Hotel Asia (FEH Asia), la fiera più importante del continente per il settore Ho.Re.Ca (Hotellerie-Restaurant-Café), si è tenuta a Singapore nell’ultima settimana di ottobre.
Questa manifestazione, da sempre caratterizzata da un’altissima affluenza, è un punto di riferimento per le aziende europee e americane che vogliono affermarsi nel mercato asiatico, e non ha deluso nemmeno quest’anno, confermandosi come un appuntamento irrinunciabile per gli operatori del settore.
La nostra Swedlinghaus, la cui prima partecipazione a questa fiera risale ad oltre 15 anni fa, non poteva mancare perché, oltre a costituire terreno fertile per la conquista di nuovi clienti, è soprattutto l'occasione di potenziare le relazioni già instaurate.
Un mercato strategico: consolidamento e innovazione
L’Asia rappresenta il primo mercato estero per la Swedlinghaus, grazie alla capacità
dell’azienda di offrire prodotti di alta qualità, apprezzati da una clientela asiatica particolarmente esigente. Infatti Il cliente asiatico cerca il meglio dall’Occidente: qualità, affidabilità e innovazione. E, una volta fidelizzato, si dimostra stabile e coerente, caratteristiche che lo rendono un partner ideale per chi è disposto a investire.
La poliedrica valenza della fiera in Asia
La partecipazione alla fiera non si limita alla semplice esposizione. ‘F&H Asia’ è anche un’opportunità per presentare le novità aziendali e rafforzare i legami con i partner esistenti, arricchendo la collaborazione con un tocco personale. Ogni volta che andiamo a Singapore ne approfittiamo, sfruttandola come base, per poi visitare i clienti di Paesi come Tailandia, Vietnam, Cambogia, Cina, Taiwan, Filippine, Hong Kong, ecc.. E’ questo l’approccio diretto che ritengo fondamentale per irrobustire i rapporti di fiducia già costruiti.
Davide Longo, C.E.O. Swedlinghaus
L’amara considerazione sulle partecipazioni dall’Italia
Mi riporto a casa, da questa manifestazione, un rammarico per l’assenza crescente delle aziende italiane dalla fiera.
Rispetto al passato, infatti, noto un movimento di fuga e mi chiedo quali siano le cause, pensando che, almeno per ciò che ci riguarda, è un mercato che invece alimenta moltissimo la nostra produzione: forse i costi o l’impegno richiesto hanno scoraggiato la partecipazione? Può darsi, ma è certamente triste vedere svanire un pezzo, anzi più di uno, della nostra eccellenza.
Aneddoto curioso, ma dal risvolto malinconico
Questa mia constatazione è avvalorata da un episodio curioso che ho vissuto in prima persona: durante i momenti di relax alla fiera, quando si ha bisogno d’una pausa per rifocillarsi, la pizza, indiscutibile simbolo della tradizione italiana, era preparata da operatori esclusivamente cinesi. Non voglio sminuire il lavoro di chi prova a replicare la nostra cucina, ci mancherebbe, ma è stato un duro colpo vedere un prodotto così legato alla nostra identità culturale non rappresentato adeguatamente.
Singapore: innovazione, lusso e opportunità
Partecipare alla ‘F&H Asia 2024’ significa anche immergersi nell’unicità di Singapore, città futuristica e cosmopolita. Dai ristoranti stellati alla tecnologia all’avanguardia, ogni visita è un’esperienza che arricchisce non solo il lavoro, ma anche la persona (parlo di me, ma anche dei collaboratori che mi accompagnano durante le trasferte), perché sono sempre un sostenitore del capitale umano quale maggiore espressione della ricchezza.
Un aneddoto significativo è stato l’incontro con una cliente di Hong Kong (che già ci aveva accolto nella sua città nella visita commerciale fàttale ad inizio anno) in un locale con musica dal vivo, dove il cibo e l’atmosfera hanno fatto da sfondo a un momento di convivialità, rafforzando ulteriormente i legami. Durante la cena, noi, da buoni italiani, abbiamo fatto da apripista coinvolgendo i commensali in un ballo, tutti insieme, a dimostrazione del fatto che anche il lavoro, se fatto con il giusto spirito e tanta passione, non è solo stress, ansia e numeri, ma è anche confronto, socialità e condivisione tra diverse culture. Questo funge da stimolo per i prossimi eventi internazionali, e soprattutto ci ricompensa dei sacrifici e dei tanti km percorsi per mantenere attive quelle linee dirette con i clienti asiatici: investire in fiere come questa è una scelta strategica che ripaga nel tempo, sia sul piano economico che su quello delle relazioni. E Singapore, con la sua vivacità e raffinatezza, rimane il palcoscenico perfetto per mettere in scena il meglio dell’innovazione globale.
Stand Swedlinghaus - Fiera FHA Singapore
credit: FHA-Food & Beverage.
Pino Accettura: il cuore pulsante della Data Service di Modugno
Fedele rivenditore Swedlinghaus dai tempi del ‘porta a porta’, smaltisce col running i peccati di gola pugliesi
Nel cuore della provincia di Bari, c’è un’azienda che non solo vende attrezzature di altissima qualità, ma costruisce vere e proprie relazioni di fiducia con i suoi clienti: è la Data Service, guidata dal carismatico Giuseppe Accettura, conosciuto da tutti come Pino, classe 1957, una famiglia unita con moglie e due figli. Il nostro incontro con lui è stato un viaggio tra ricordi, ambizioni e… riso patate e cozze!
Dal porta a porta a un capannone di 700 metri
La Data Service nasce nel 1997 a Modugno ed è oggi un punto di riferimento per il settore dell’Ho.Re.Ca, con tanta scelta e la costante partecipazione alle più grandi fiere
di settore. Con un capannone da ben 700 metri quadrati e una squadra di 13 dipendenti, questa azienda si occupa di tutto ciò che riguarda la ristorazione professionale: registratori di cassa, bilance, software, attrezzature per cucine industriali, fino ai più robusti tritacarne, forni, friggitrici e persino arredamenti completi.
Pino ci racconta con un sorriso nostalgico di quando tutto è cominciato: «Conosco Leonello (Virgili) e Mario (Longo) della Swedlinghaus da oltre 30 anni. A quei tempi si faceva ancora la vendita porta a porta delle affettatrici… era un’altra epoca rispetto ad oggi, ma il legame con loro è rimasto genuino e fortissimo».
Articolo a cura di Silvia Remoli
Un cliente non viene mai lasciato solo
Alla Data Service il cliente è al centro: non si tratta solo di vendere prodotti, ma di offrire un servizio completo, dal consiglio iniziale all’installazione sino al post-vendita. «Il nostro obiettivo è che il cliente non si senta mai abbandonato. Diamo assistenza tecnica e ci assicuriamo che sappia usare al meglio ogni macchina».
Questo approccio ha portato l’azienda a guadagnarsi la fiducia di una clientela ampia e variegata: panifici, pizzerie, supermercati, ristoranti, fruttivendoli e chiunque abbia bisogno di attrezzature affidabili.
Il team giovane e il cambio generazionale
Con due donne e tanti giovani nel suo organico, Pino crede fortemente nel cambio generazionale. «La freschezza dei giovani è fondamentale, ma anche la formazione lo è. Spesso mando i miei dipendenti a fare corsi, anche alla Swedlinghaus, perché voglio che siano preparati e professionali e che possano dare al cliente quella tranquillità di essere, per così dire, soccorso prontamente in caso di dubbi o difficoltà con i prodotti che vendiamo. Riguardo all’utilizzo di un macchinario, infatti, dobbiamo prima saper spiegare tutte
le sue potenzialità e poi anche assistere in caso di difficoltà».
A proposito di giovani, Pino ha già il suo ‘erede lavorativo’ pronto: Luigi, il figlio maggiore, nato nel 1991, è già inserito in azienda e condivide la stessa passione e dedizione del padre. «Lo vedo equilibrato e ben motivato. Gli cederò il testimone con la certezza che farà crescere ancora la Data Service». E l’altro figlio? Alessandro, il più piccolo, ha preso un’altra strada e vive a Milano, dove lavora dopo aver conseguito la laurea in psicologia a Padova . «Ha scelto una strada diversa, ma sono sinceramente orgoglioso di lui, anche perché è molto impegnato nel sociale e dimostra così di aver pienamente assorbito i valori della nostra famiglia».
Angela, la cassaforte di famiglia
Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, e per Pino, sua moglie Angela è molto più di una semplice compagna: «È la mia cassaforte, anzi, per rimanere in ambito di Data Service, lei è il mio super registratore di cassa! Le affido tutto, dai conti alle decisioni strategiche. È intelligente, parsimoniosa e oculata. Insomma, senza di lei, l’azienda non sarebbe quella che è oggi».
Riso patate e cozze: una passione a chilometro zero
Tra le passioni di Pino, c’è anche quella per il buon cibo. Il suo peccato di gola? Le orecchiette fatte in casa e, ovviamente, il mitico riso con patate e cozze (rigorosamente pronunciato con accento pugliese, che vi assicuro è molto simpatico. Quindi, se vi va di entrare in piena sintonia col nostro protagonista, provate a rileggere il nome del piatto tipico così: «ris’, patat’ e cozz’»). Ed aggiunge, con una punta di acquolina in bocca: «Non c’è niente di meglio dei sapori della nostra terra: la salsa di pomodoro, i taralli di Palo, il vino… sono il cuore della nostra identità».
Un uomo meticoloso, ma comprensivo
Sul lavoro, Pino si descrive come una persona attenta e meticolosa, ma anche aperta e comprensiva. «Credo che l’affidabilità di un’azienda si rifletta nei suoi rappresentanti. Non importa solo vendere attrezzature robuste e funzionanti: chi le vende deve ispirare fiducia, deve essere ordinato, pulito, composto. Mi spiego meglio. Se è vero che non ho alcun pregiudizio e che l’abito non fa il monaco, è altrettanto vero però che il nostro lavoro si fonda sul rapporto tra
cliente e venditore, e quest’ultimo maneggia attrezzature di cucina e quindi a contatto col cibo: pertanto, credo sia giusto e fondamentale che io esiga dai miei dipendenti la delicatezza, l’eleganza, il rigore, sia nell’aspetto che nelle modalità di approcciarsi all’acquirente.
Ecco perché vorrei che questo approccio si riflettesse nella cura di tutti i dettagli: dalla preparazione dei dipendenti alla presentazione dell’azienda, ogni aspetto è studiato per comunicare professionalità e credibilità».
Il relax tra mare e corsette Nonostante gli impegni, Pino sa prendersi del tempo per sé, soprattutto in estate, anche se il paesaggio in cui è immersa la sua vita è meraviglioso in ogni stagione. «Mi piace fare lunghe passeggiate o una bella corsetta al mare. È il mio modo per staccare e liberare la mente dallo stress».
E visto che, come dice Pino, «Tutto si basa sul rapporto con le persone e con le proprie radici: clienti, dipendenti, famiglia», lo invitiamo in ‘casa Swedlinghaus’ per lo scambio degli auguri di Natale coi suoi colleghi di 30 anni fa che non vedono l’ora di ricordare i vecchi tempi: Leonello e Mario!
Contatti e Sito web:
Data Service , strada prov.le Modugno-Bari, 1 km.0, 70026 Modugno BA Tel. 080 53 55 640 info@dpservice.it www.dataservicemodugno.it
Una nuova leva in ditta: conosciamo Sofia Vita
Giovanissima neo-laureata, tra lingue straniere, divano e sogni di viaggio
Articolo a cura di Silvia Remoli
L’ultimo acquisto dell’azienda di Grottazzolina è una comica inconsapevole: piena di voglia di fare e di tanta autoironia, è brillante a lavoro ma sorniona fuori.
Una sorta di Dottor Jekyll e Mr. Hyde al femminile: di giorno, al suo desk in ufficio, è attiva, rampante e stacanovista, invece di sera, quando esce dall’azienda, vuole solo rientrare e buttarsi sul divano per poltrire ed ‘ingozzarsi’ di film e serie tv.
Insomma, me la sono immaginata come se avesse il ciclo di vita di una farfalla, ma al contrario: è nella prima parte della giornata che svolazza piena di energie e di idee colo-
rate, mentre nella seconda si avvolge, come un baco da seta, nel bozzolo del suo caldo plaid e si gode il meritato riposo.
Questa è l’impressione simpatica e spontanea che ho avuto di primo acchito da Sofia Vita, da pochissimi mesi dipendente della Swedlinghaus.
Carta di identità
Sofia nasce il 13 febbraio 1999 a Sant’Elpidio a Mare, e cresce in una famiglia numerosa e dinamica. Il papà Marco è un professore di matematica, la mamma Luisa è una casalinga, e, aggiungerei, una super padrona
di casa (anche perché, con ben 4 figli da crescere, si rasenta l’eroismo!).
Sofia è la terzogenita: la sorella maggiore, Elena (38 anni), le ha regalato tre nipotini che adora (Cecilia, Damiano e Gabriele); poi c’è Andrea (36 anni) e infine il fratello minore, Dario (24 anni).
Tra lingue e macchine affettatrici
La passione di Sofia per le lingue si sviluppa al liceo linguistico di Fermo, dove si innamora dell’inglese, dello spagnolo e del tedesco. Questo l’ha portata a proseguire gli studi universitari, perfezionandosi nell’ateneo di Macerata.
Dopo la laurea, Sofia approda subito alla Swedlinghaus (infatti, essendo super organizzata e previdente, aveva inviato il suo curriculum ancor prima di avere in mano la tanto desiderata pergamena magistrale). Qui si occupa dei contatti con i clienti stranieri, grazie alla sua abilità nel destreggiarsi tra accenti, grammatiche e idiomi.
«Non avrei mai pensato di finire in un’azienda che produce affettatrici e altre attrezzature da cucina, e inizialmente, proprio perché sono una grande fifona, temevo di non essere capace di catapultarmi così rapidamente in un ambiente diverso da quello accademico. Invece, devo ammettere che mi trovo molto bene e mi sento davvero apprezzata».
Una storia d’amore a prova di pazienza Sul fronte sentimentale, Sofia è fidanzata da due anni con Domenico, quello che per tanto tempo è stato il suo migliore amico. «Ci conosciamo da una vita, ma lui ha aspettato dieci anni prima che mi decidessi a dirgli di sì. Alla fine ha vinto lui!». Pare che la costanza nel corteggiamento lo abbia premiato anche sotto altri aspetti: infatti, coinvolgendola in diversi viaggi insieme, è riuscito a farla uscire più volte dal suo nido (cosa che prima Sofia aveva fatto essenzialmente per amore dello studio, come i tre mesi a Madrid per il progetto Erasmus).
Sofia fuori dall’ufficio Sofia non ha dubbi e lo dichiara a gran voce: fuori dal lavoro, «Il mio habitat naturale è la casa. Sono pigra, sono di quelle ragazze che, piuttosto che iscriversi al corso di palestra, preferisce uno stage di formazione. Amo guardare film e serie TV, magari mentre sgranocchio qualcosa, meglio ancora se preparato da mia mamma o dal mio ragazzo, che è bravissimo a cucinare (pure!). Non sono una fan delle avventure spericolate, ma cedo solo alle peripezie che possono scaturire da un viaggio, perché so di ritornare a casa con un bagaglio di ricordi indelebili e con una maggiore ricchezza culturale.
E allora parliamo di viaggi. Quale posto ti ha affascinato di più e quale meta vuoi ancora raggiungere?
«Adoro i paesi latini, non solo per la musicalità della lingua, ma per i colori, i sapori, la mentalità, l’arte. Ho un bellissimo ricordo, ad esempio, del Portogallo, mi ha davvero stupita. Resta inteso che non sono una esterofila integralista, e anzi che credo che l’Italia sia straripante di bellezze ancora tutte da esplorare. Lo dimostra il fatto che, non appena abbiamo dei week-end liberi, cerchiamo di organizzare qualche uscita in diverse città: basti pensare al fascino di Napoli e Firenze, tanto per citare due visite recenti.
Una meta invece che non ho ancora raggiunto ma che rappresenta un sogno nel cassetto è l’America. Prima o poi arriverò anche lì!».
E per Natale, cosa vorresti?
«Su questo non ho dubbi: non chiederei dei regali materiali ma delle esperienze… cioè preferisco qualcosa che lasci il segno nella mia mente e nel mio cuore».
Quindi, per capirci, vanno bene sia uscite fuori porta, che teatri, musei, cene romantiche…?
Direi proprio di sì, vanno benissimo, quindi
“Un Natale da gustare: crea il tuo menù con Swedlinfactory”
Venerdì 13 dicembre gli ospiti di Swedlinghaus saranno ‘chef per una notte’, nel divertente e creativo evento delle Festività
Anche quest’anno l’azienda di Grottazzolina ci tiene ad incontrare i propri ospiti offrendo loro un momento conviviale, un’ occasione sia per gustare insieme del buon cibo, ma anche per scambiare auguri e buoni auspici per l’anno venturo.
Questo sarà possibile nella serata di venerdì 13 dicembre, durante la cena che prende il nome di “Un Natale da Gustare: Crea il Tuo Menù con Swedlinfactory”.
Ognuno sarà ‘chef per una notte’
Si tratta di un evento gratuito che intratterrà gli invitati con delizie culinarie realizzate nel laboratorio gourmet della azienda, ma la
particolarità è che ogni piatto sarà frutto del personale abbinamento scelto dal commensale. Se è vero infatti che le pietanze principali sono tutte realizzate da Ilenia Lupi che sfornerà pizze e da Nadia Pieroni che ‘spignatterà’ ai fornelli (le cuoche ‘vere’ ed esperte), il tocco finale ed inimitabile lo metterà il singolo ospite, il quale potrà divertirsi a farcire la propria focaccia con salumi o vegetali, intingere la frittura in salse deliziose o decorare il proprio panettone con creme pasticciere differenti, a seconda del proprio gusto e della propria fantasia. Insomma, apporrà la firma autentica alla sua cena. 10
Articolo a cura di Silvia Remoli
Ambiente caldo e confortevole
Il mood della serata sarà incentrato su sapori genuini, creati in un ambiente professionale ma accogliente, tipico della Swedlinfactory, la cucina a vista super-attrezzata e professionale, ma al contempo in grado di farvi sentire a casa.
È un'opportunità per soddisfare quel desiderio di contatto umano, specialmente durante le festività, che per il resto dell’anno si trascura per eccessiva frenesia.
Il format è stato scelto proprio per creare maggiore interazione tra i commensali, magari scambiandosi idee culinarie tra una risata, un aneddoto e un pensiero condiviso.
Tutti i sapori del territorio
Ogni invitato quindi potrà creare il proprio menù come un pittore che utilizza i colori su una tavolozza. Gli ingredienti saranno le nuance del nostro territorio e delle nostre radici, con sapori che evocano cultura locale e naturalezza.
Giusto per stuzzicarvi, vi spoileriamo qualche ingrediente del menù da realizzare: ci saranno salumi ed insaccati (ovviamente tagliati con le nostre affettatrici) che richiamano i profumi delle lunghe tavolate numerose che si imbandivano in campagna, le erbette di campo strascinate con l’olio a km zero e con le spezie prese dall’orto (si pensi al sapore intenso della cicoria esaltato dall’aglio e dal peperoncino) e un’inebriante crema al vino cotto, dal colore ambrato, da adagiare sui dolci lievitati tipici del Natale.
Collaborazioni locali: insieme è meglio
L'evento vedrà la collaborazione di cuochi e aziende locali, dimostrando che l'unione fa la forza. Queste sinergie fungono da stimolo per ulteriori iniziative future, promuovendo la cultura gastronomica locale e rafforzando i legami comunitari, valori in cui la Swedlinghaus ha sempre creduto. Vale per le farine, gli affettati, i condimenti delle pizze, gli ortaggi delle fritture, ma anche nell’ambito del beverage
Con la pizza infatti un abbinamento ideale è la birra. E a tal proposito quest’anno è nata una collaborazione con il birrificio ‘Styles’ di Monte Urano, il cui titolare Christian ha subito aderito con entusiasmo a questo format. E cosi come lui ha sposato la nostra iniziativa, anche noi lo abbiamo scelto per la modalità con cui conduce la sua attività:
Christian Barchetta infatti, produce una birra artigianale fresca e genuina, senza compromessi, utilizzando materie prime di altissima qualità; e poi c’è l’ingrediente vincente, e cioè la passione che ci mette! Di sicuro non mancherà modo di conoscerlo meglio, magari con un’intervista più dettagliata, in un futuro numero di Swed in Mag nel 2025.
Quindi, cosa aspettate a prenotarvi?
E allora, vi piace l’idea di essere chef per una notte?
Potete diventarlo dando sfogo alla vostra fantasia, abbinando pizze con condimenti stravaganti, fritture con salse irresistibili e panettoni artigianali con creme pasticcere da leccarsi i baffi. Il tutto in un'atmosfera che unisce professionalità e calore, proprio come un abbraccio natalizio. È il momento di recuperare quel contatto sociale che ci è mancato tanto, e quale occasione migliore delle festività per farlo? Preparatevi a un'esperienza che stimolerà non solo il palato, ma anche la voglia di creare e condividere.
Vi aspettiamo venerdì 13 a Grottazzolina, via Berlinguer n.5.
Contattateci per confermare la vostra presenza, al tel. 392-7053389, ma non esitate troppo perché i posti sono limitati!