100 giorni di Suddest

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100 GIORNI DI

SUDDEST.it


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ento giorni fa il nostro quotidiano era finalmente on line. Volevamo fare un’informazione diversa, fuori dagli schemi, nuova rispetto alle altre. In questo percorso ci siamo sforzati, quotidianamente, di avere come punto di riferimento i nostri lettori; cercando di capire le loro esigenze; impegnandoci, per quanto possibile, a non derogare mai al compito del giornalista, che è quello di raccontare i fatti; e soprattutto provando a spiegare alla gente le cose per come noi le vedevamo, non per come ci venivano dette, o come alcuni avrebbero voluto che fossero dette. Senza infingimenti di sorta, senza paura di dispiacere al “Palazzo”, senza sconti per nessuno. Abbiamo fatto, in una parola, solo il nostro dovere. Collodi, il creatore di Pinocchio, in un suo saggio sul giornalismo, affermava che il patto tra il lettore ed il giornalista era un patto leonino: il primo, acquistando il giornale, permetteva al secondo di comprare il pane, mentre il giornalista vendeva al lettore notizie che spesso gli risultavano indigeste. Quanto è ancora attuale il pensiero di Collodi! Noi ci siamo fatti interpreti di questo lamento ed abbiamo voluto onorare l’impegno: abbiamo reso le notizie indigeste solo a qualcuno, e molto appetibili alla gran massa dei lettori.

Francamente nemmeno noi ci aspettavamo tanti consensi su un’idea tanto semplice. Nemmeno questi risultati. E soprattutto nemmeno questo trend di crescita. Siamo contenti di questo risultato, che vogliamo condividere con voi che ogni giorno ci avete manifestato il vostro affetto leggendoci e scrivendo alle nostre rubriche.

A cento giorni dall’inizio della pubblicazione dobbiamo farvi, però, una confessione: era questa la data che ci eravamo prefissati come ultima per testare il nostro giornale e decidere se continuare o meno. La vostra preferenza ci impone di fare la prima scelta e Suddest.it continuerà: subito dopo la pausa estiva. Vi salutiamo con “I cento giorni di Suddest”, un numero speciale, il decimo, della nostra rivista da sfogliare. In esso la sintesi di quello che è successo, in tre mesi, in provincia di Ragusa. Raccontato in maniera diversa da come gli altri ve lo hanno raccontato. Con il nostro stile. Arrivederci a presto. SUDDEST.it


La domenica del SUDDEST

QUEL GRAN PREZZO DI PROVOLA È UNA BUFALA

SANTA CROCE CAMERINA

INVESTITO PERCHÈ RIVALE IN AMORE PAGINA 2

COMISO

L’AEROPORTO CON LE ALI TARPATE PAGINA 3

CULTURA

CAMPAILLA IL GENIO DIMENTICATO PAGINA 6

NUMERO 0 8 MARZO DUEMILANOVE


I fatti della settimana

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La domenica del SUDDEST

VITTORIA

INTIMIDISCONO UN IMMIGRATO, LUI DENUNCIA: QUATTRO ARRESTI

Un tunisino gli rivendica circa 34 mila euro di compensi arretrati. Lui, imprenditore agricolo, per tramite un amico gli manda due uomini che vogliono convincere l’immigrato a rinunciare alla convocazione della commissione provinciale del lavoro. Finisce che i due minacciano il nordafricano che non si intimidisce, denuncia tutto e fa arrestare il terzetto. Quattro ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Ragusa, sono state eseguite dagli uomini del Commissariato di Vittoria e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Ragusa nei confronti dei vittoriesi Giovanni Consalvo e Salvatore Garofalo di 29 e 35 anni, Francesco Alessandrello di 42 anni imprenditore agricolo di Acate e Agostino Zingarello 54 anni di Agrigento. I provvedimenti sono stati richiesti dal sostituto procuratore titolare dell’indagine Marco Rota con l’accusa di estorsione.

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SANTA CROCE CAMERINA

INCIDENTE MORTALE, “INGALLINERA INVESTITO PERCHÉ RIVALE IN AMORE”

Clamorosa svolta nelle indagini sull’incidente, avvenuto lungo la provinciale Marina di Ragusa-Santa Croce, in cui lo scorso 23 febbraio perse la vita Salvatore Ingallinera di 19 anni. Vincenzo Guarino, 20 anni, accusato di avere investito e provocato la morte del 19enne e per questo denunciato a piede libero per omicidio colposo e omissione di soccorso, è in stato di fermo per omicidio volontario. Secondo i Carabinieri e la Polizia provinciale, Guarino avrebbe ucciso volontariamente Ingallinera e lo avrebbe fatto premeditando la propria azione. Il tutto per “futili motivi”, ma quali? La colpa di Ingallinera sarebbe stata quella di essersi fatto fidanzato con l’ex di Guarino. La qualcosa avrebbe scatenato un raptus di gelosia culminato nel tragico episodio della sera di lunedì 23 febbraio scorso.

RAGUSA

GRADIMENTO DEI POLITICI, SALE DIPASQUALE

Gradimento dei ragusani ai politici: l’ultimo dato è il rapporto “Monitor Citta’”, realizzato da Ekma comunica la crescita, ben 3,8 % in più rispetto al primo semestre dello scorso anno, per il sindaco Nello Di Pasquale, balzato dal 34esimo al 20simo posto in Italia. Risultato che fa il paio con la crescita, al 15° posto, già affermata ad inizio anno nella Governance Poll. Leggera invece la crescita, lo 0,9%, per il presidente della Provincia, Franco Antoci, che però retrocede dal 10° al 17° posto in graduatoria, ma recupera rispetto al tonfo (-4%) di un paio di mesi fa.

MARINA DI RAGUSA TROMBA D’ARIA E VENTO SEMINANO DISTRUZIONE

Gravi danni sono stati arrecati dal vento fra giovedì e venerdì in provincia di Ragusa. Una tromba d’aria abbattutasi lungo tutto il litorale ha distrutto serre e numerosi altri impianti agricoli e abbattuto numerosi alberi. Enormi i danni a Marina di Ragusa dove sono stati distrutti anche alcuni chalet. L’associazione commercianti è intervenuta per chiedere al Comune una forma di aiuto agli esercenti colpiti. Secondo la Coldiretti “centinaia di serre di pomodoro, ortaggi e fiori scoperchiate dal vento, ma anche danni ai vigneti con perdite stimate superiori al milione di euro si sono verificati per il passaggio di trombe d’aria in provincia di Ragusa, Siracusa e Caltanissetta”.


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Grandi opere

denza europea, i cui tempi sarebbero sicura mente più lunghi delle prime due ipotesi, aprendo la gestione della torre di controllo a so ‘aeroporto di Comiso rischia trebbe porre l’aeroporto di Comiso nella cietà straniere. di non essere operativo situazione paradossale di essere comProprio in ragione di quando lo scalo di Fontanarossa a Ca- pletato, ma di non essere nelle condi- questi aspetti, il para tania chiuderà per più di un mese (tutto zioni di entrare in funzione. dosso è rappresentato dal dipenderà dalle determinazioni che asLa gestione della torre di controllo fatto che ormai c’è la cer sumerà la Sac), molto probabilmente rappresenta, infatti, il problema più im- tezza che l’aeroporto sarà all’inizio del 2010, per procedere alle pegnativo sul piano procedurale, in pronto entro fine aprile. opere di riqualificazione della pista e quanto l’affidamento del servizio al- In questi giorni si sta delle “strip”, le fasce laterali della pista, l’Enav presuppone specifiche iniziative provvedendo a montare ai fini della bonifica idraulica. della parte politica, che deve decidere la le due scale mobili e si Il “Magliocco”, infatti, non dispone strada da seguire e, prima ancora, della procederà presto all’ulti ancora dei contratti di gestione del ser- stessa società di gestione del “Ma- mazione delle rifiniture vizio antincendio e della torre di con- gliocco”, cui spetta spingere in questa collegate. Sono anche ar trollo, la cui stipula potrebbe richiedere direzione. rivati i banchi check-in, anche un anno. La Soaco, la società di Al riguardo, la normativa prevede es- che quanto prima sa gestione dell’aeroporto, è indietro ri- senzialmente tre strade: l’affidamento ranno installati. Subito spetto all’attivazione di del servizio all’Enav, che dopo aprile, infine, prima questi servizi, che dovrebpotrebbe scegliere di inse- di potere considerare lo bero essere assicurati, ri- Il “Magliocco” non rirlo nell’elenco degli ae- scalo di Comiso opera spettivamente, dai Vigili dispone ancora dei roporti italiani che ha in tivo, saranno necessari del fuoco e dall’Enav contratti di gestione per conto dello alcuni mesi per le proce (Ente nazionale per l’assi- gestione del Stato, sulla base degli ac- dure di collaudo finale stenza al volo) oppure da servizio antincencordi con i ministeri dell’infrastruttura aero una società straniera. dell’Economia, delle In- portuale. dio e della torre di Questo il quadro che controllo, la cui frastrutture e dei Tra tracciano fonti tecniche, stipula potrebbe sporti, oppure coprire il Giuseppe Calabrese per nulla tranquille sul ri- richiedere anche servizio a pagamento. La tardo accumulato, che po- un anno. terza via è una gara di evi

CALA LA NEBBIA

AEROPORTO

SULL’

TROPPI RITARDI: LO SCALO DI COMISO RISCHIA DI NON ESSERE OPERATIVO QUANDO FONTANAROSSA CHIUDERÀ PER PIÙ DI UN MESE, A FINE ANNO

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Copertina

PER UN PAIO DI PROVOLE (IN PIÙ) S

uccedono fenomeni quanto meno curiosi nel settore del caseificazione, specie nella commercializzazione di provole, formaggi fusi e mozzarelle. Accade spesso, infatti, di trovare provole proposte in offerta ai consumatori a prezzi stracciati, al di sotto dei costi minimi di produzione, a soli 3-3,20 euro al chilogrammo a fronte dei 4,404,50 necessari a un allevatore che utilizza non meno di 11 litri di latte fresco al kg. A questo costo bisogna poi aggiungere quelli della manodopera, del “caglio”, del confezionamento, del trasporto ed, infine, della commercializzazione del prodotto.

Realizzare una forma del formaggio ibleo costa ai caseifici non meno di 4,50 euro al chilo, più la manodopera. Allora com’è possibile che venga venduta anche al prezzo di 3 ¤? Ecco cosa c’è dietro...

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L’allarme arriva dal vice presidente provinciale della Cia Massimo Salinitro, che denuncia invece “l’utilizzo di semilavorati del latte e di materiale per la caseificazione, che non ha nulla a che vedere con il latte fresco”. Salinitro invita, pertanto, “i servizi di igiene degli alimenti

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dell’Ausl 7 ad effettuare dei controlli in modo da accertare se nella produzione di formaggi freschi vengano impiegate materie diverse da quelle dichiarate. La cosa ancora più grave-segnala infatti il dirigente agricolo- è la dicitura “prodotto con latte dell’altopiano ibleo”che questi formaggi recano nell’etichetta”. Salinitro è preoccupato dal fenomeno, che rischia di porre fuori mercato diverse aziende, che lavorano e producono osservando le regole. La posta in gioco è alta sia sotto l’aspetto dei consumatori, che hanno il pieno diritto, come ormai riconosciuto in modo corale e dalla normativa sulla tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti, di sapere cosa mangiano, sia sotto l’aspetto della tenuta di diverse aziende agricole iblee, che hanno investito sulla tipicità e sulla qualità dei prodotti. “Queste aziende- spiega ancora il vice presidente provinciale della Cia Salinitro - si trovano pertanto nella difficile condizione di non poter vendere i propri prodotti al prezzo giusto, finendo nei fatti fuori mercato in quanto si vedono costrette a deprezzare le loro produzioni”. I controlli dei Servizi veterinari sulle provole ci sono ed, in alcuni casi, hanno comportato delle sanzioni nei confronti di quelle aziende che hanno prodotto formaggi freschi utilizzando semilavorati lattiero-caseari in presen-

za di disciplinari ed etichettature legate a ben determinati territori.

Così il direttore dei servizio “Igiene degli alimenti di origine animale” dell’Ausl 7, Salvatore Baglieri, risponde alle preoccupazioni da Salinitro, parlando di “dichiarazioni allarmistiche che presuppongono un’inefficienza dei servizi veterinari”. L’esponente agricolo si era limitato a chiedere controlli, visto che in alcuni casi questi prodotti riescono comunque a raggiungere i banconi dei su-


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permercati. Non a caso, i servizi veterinari rilevano che la materia riguarda le frodi in commercio, sulle quali vigilano i Nas dei Carabinieri, il ministero delle Politiche agricole e gli stessi Consorzi certificatori dei prodotti Dop e Doc. “La produIl vice presidente zione di forprovinciale della maggi con Cia Massimo Salisemilavoranitro: “L’utilizzo ti conformi di semilavorati del a requisiti latte e di materiale chimici, fiper la caseificasici e microzione non ha nulla b i o l o g i c i a che vedere con il previsti dallatte fresco” la legge spiegano dall’Ausl trattandosi di problematica squisitamente annonaria e commerciale, non costituisce violazione delle norme sanitarie e non ha attinenza con la sicurezza alimentare”. Sulla questione c’è stato

un incontro tra lo stesso direttore Baglieri, alcuni suoi collaboratori ed il vice presidente provinciale della Cia Salinitro. “Il dottore Baglieri mi ha spiegato afferma Salinitro - che i controlli vengono eseguiti ogni 15 giorni, rassicurando me e, quindi, i consumatori, sulla salubrità dei prodotti. Resta, tuttavia, il fenomeno della commercializzazione sottocosto di prodotti lattiero-caseari, sulla cui provenienza non bisogna abbassare la guardia. Conosco come i controlli vengono fatti a Ragusa, mentre non so quello che succede nelle altre province siciliane, spesso indietro rispetto alla nostra in tema di profilassi”. Nella loro risposta, i Servizi veterinari hanno inoltre chiarito di essere “pienamente a conoscenza del fatto che vi sono delle aziende di trasformazione che producono formaggi freschi utilizzando come materie prime, oltre al latte fresco, anche semilavorati che possono essere d’importazione europea”, precisando come “le norme vigenti consentono di utilizzare semilavorati d’importazione per la produzione di formaggi e di inglobare sotto la dicitura “latte” i semilavorati, in quanto essi stessi composti da latte.

Tali semilavorati - rilevano tuttavia non possono, invece, essere impiegati per la produzione di formaggi sottoposti a disciplinari di produzione e con diciture in etichetta che fanno esclusivo riferimento all’impiego di latte proveniente da zone geografiche ben definite, per esempio “latte degli altopiani iblei”oppure “latte ragusano”. Piuttosto che invocare generici controlli punitivi, sarebbe auspicabile - aggiungono i Servizi veterinari richiedere, a tutela delle produzioni locali, l’intervento dell’Unione europea, dei ministeri della Salute e della Politiche agricole, della Regione”. Giuseppe Calabrese

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Cultura

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Campailla

genio dimenticato T

re secoli fa vedeva la luce la prima parte de “L´Adamo ovvero il mondo creato” scritto dal pensatore-poeta di Modica figura di spicco del Settecento siciliano. Per lui si scomodò perfino Giorgio Berkeley che si mise in viaggio dall´Irlanda per conoscerlo. E si offrì di consegnare al rientro alcune lettere alla Royal Society, nel senso che fu quest´ultimo a recarsi a Modica per conoscerne il genius loci: la cosa sembra avere dell´incredibile, eppure così avvenne, come del resto raccontano i numerosi biografi del noto modicano.

E dire che fin quasi all´adolescenza, Tommaso Campailla, di estrazione patrizia, non diede segno del suo fulminante ingegno. E di certo, il suo aspetto esteriore non lo favorì, se è vero che il suo sembiante era a dir poco

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sgradevole: a sostenerlo, assieme ad altri (Vincenzo Navarro lo definì «alto e brutto della persona, guercio degli occhi, e segaligno»), anche Serafino Amabile Guastella, della vicina contea di Modica, l´autore di quel capolavoro che fu “Le parità e le storie morali dei nostri villani” come si evince dal discorso che tenne nel 1878, quando al Campailla fu intitolato il liceo classico di Modica. Discorso che il Guastella pubblicò due anni dopo e che consolidò il mito del filosofo e dello scienziato stravagante, inavvicinabile e introverso, introiettato in un suo particolarissimo mondo.

Campailla trascorre così i primi anni di vita senza darsi troppa cura degli studi, anche perché il padre dal canto suo lo esortava alle arti cavalleresche e alla caccia. Questa sorta di isolano don Chisciotte, dunque, solo verso i dodici anni, sotto l´egida di maestri definiti mediocri, si avvicina al mondo delle lettere. E all´età di 16 anni si iscrive a Legge a Catania per volere del padre. Campailla così si allontana dalla sua Modica, centro dell´universo, ma poco dopo decide di far ritorno a casa. Gli studi non lo infiammano: non riesce a con

seguire il titolo di dottore in Legge, perché nel frattempo ha finalmente scoperto qualcosa di decisivo e sconvolgente: lo studio delle materie umanistiche e di quelle scientifiche (sarà fondamentale in questo senso il magistero di Galileo Galilei). Così per dirla con Cervantes, Campailla abbandona tutto per immergersi in uno studio «matto e disperatissimo», ma da autodidatta, avvicinandosi alle teorie cartesiane, leggendo oltretutto le opere di San Tommaso d´Aquino, di Scoto, di Suarez, senza disdegnare la scienza medica, addirittura iniziando ad esercitarsi, a un certo momento, nella pratica delle autopsie. Diventa precettore nella casa del Principe Grimaldi, e per 24 anni partecipa attivamente alla vita amministrativa della sua città, in qualità di giurato.

Quasi tutti i suoi biografi lo definiscono “ipocondriaco”: pare che da novembre a giugno se ne stia nel suo studio, circondato dai suoi volumi, dedito ai suoi esperimenti, riscaldato notte e giorno da un braciere; in estate, in città, si muove di tanto in tanto su di una portantina, per non turbare l´equilibrio motorio del suo corpo. Per queste sue stranissime abitudini, la gente lo guarda con sospetto, non distinguendo il crinale sottilissimo che separa il genio dalla follia. Salvatore Ferlita tratto da Repubblica Palermo

il quotidiano online della provincia di Ragusa

Sede legale: via Lucca, 3 97014 - Ispica (RG)

Registrazione Tribunale di Modica Reg. Stampa n. 01/09 del 05-01-2009

Direttore responsabile: Gianni Licitra Progetto grafico: Luca Salici

supplemento settimanale a SUDDEST.it


La domenica del SUDDEST

IL GOVERNO ANNUNCIA LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE FONDAMENTALI PER LA SICILIA E IL NOSTRO TERRITORIO IN PARTICOLARE. NELLA LISTA CIPE È INCLUSA L’ATTESA AUTOSTRADA RAGUSA-CATANIA. MA SULLA PRESENZA DEI FONDI SCOPPIA L’ENNESIMO LITIGIO FRA POLITICI SOCIETÀ

AMICI E VOTI SU FACEBOOK PAGINA 3

CRISI

LE FAMIGLIE CHE NON CE LA FANNO PIÙ PAGINA 6

CULTURA

“I HAVE A DREAM” DELLA BACCARINI PAGINA 8

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I fatti della settimana

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La domenica del SUDDEST

MONTEROSSO ALMO ACATE

CHIARAMONTE GULFI

VITTORIA

COMISO

RAGUSA

SANTACROCE CAMERINA

MARINA DI RAGUSA

GIARRATANA

SCICLI

MODICA

GUARINO CONFESSA: “HO INVESTITO INGALLINERA”

La sua ossessione di perdere la ragazza che amava lo ha trasformato in uno spietato assassino. Era convinto che la sua ex si fosse fidanzata con la vittima ma invece non c’era nessuna storia. Così Vincenzo Guarino ha cancellato la vita di Salvatore Ingallinera a soli 19 anni e ha rovinato la sua a 20 anni. Il Gip ha convalidato il fermo per omicidio volontario premeditato del giovane incensurato di Santa Croce Camerina che la sera dei 23 febbraio scorso investì e uccise il suo quasi coetaneo. Per farlo ha organizzato tutto nei dettagli. Ha aspettato che Ingallinera uscisse dalla ditta dove lavorava, lo ha seguito e giunto all’altezza della discoteca lungo la Marina di Ragusa - Santa Croce lo ha preso in pieno con la sua Ford Fiesta. Probabilmente, come egli stesso ha dichiarato al giudice, voleva solo spaventarlo ma ha sottovalutato le conseguenze di ciò che sarebbe poi accaduto.

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SPLENDIDA RAPINA DA 68 MILA EURO

Di rapine come questa a Modica, a memoria di cronista, se ne ricordano poche. A metterla a segno sicuramente dei professionisti, due o forse anche tre, visto che all’esterno della filiale della Banca Agricola Popolare di Ragusa presso la Galleria Solaria al Polo Commerciale, ci sarà stato sicuramente un complice. Il colpo avrebbe fruttato circa 68 mila euro. I malviventi hanno probabilmente cominciato ad agire dalla notte di domenica. Hanno segato la parte bassa di una grata che conduce ad un locale caldaia sottostante una scala antincendio dell’intero complesso che si trova nel retro dell’istituto e che immette, poi, nei locali attraverso una porta secondaria. Lunedì, durante l’ora di chiusura pomeridiana, si sono introdotti nel locale in attesa di entrare in azione, attorno alle 16,45, quando non c’erano più clienti e la donna delle pulizie era al lavoro. Si sono presentati nell’ufficio di uno degli impiegati col volto coperto ed armati. Senza parlare, puntando le armi e con gesti eloquenti hanno fatto capire che si trattava di una rapina. I banditi hanno così svuotato le casse, prima di fuggire dalla porta principale.

POZZALLO

ISPICA

AVEVANO I MEZZI CONFISCATI MA LI RIVENDEVANO

Si è conclusa con la denuncia a piede libero di 46 persone l’operazione della Polizia Stradale denominata “Detractum”. Per tutti l’ipotesi di reato è di sottrazione di veicoli sottoposti a sequestro. Le indagini sono partite dall’anomala differenza tra i troppi decreti di confisca e i pochi mezzi presenti in deposito. La maggior parte delle persone denunciate è del versante ipparino, tra cui molti immigrati. Una buona parte di automobilisti avrebbe rivenduto i mezzi sottoposti al provvedimento della confisca, altri li avrebbero rottamati nel mercato clandestino. Il provvedimento di confisca che ha riguardato camion e autovetture è scattato a causa del mancato pagamento dell’assicurazione, reiterato per sei mesi, causando un danno all’erario pari a 127 mila euro.


Società

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AMICI (E VOTI) VIA WEB,

I POLITICI IBLEI SU

FACEBOOK

FURTI DI BESTIAME, CINQUE IN CARCERE

I Carabinieri della Compagnia di Ragusa hanno smantellato un’associazione per delinquere finalizzata ai furti di bestiame operante nella Sicilia sud orientale. Nel corso dell’operazione, denominata “Cross Country”, cinque persone sono state arrestate in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare firmati dal Gip Vincenzo Ignaccolo su richiesta del pm Monica Monego. Si tratta dei comisani Giuseppe La Rosa di 62 anni e Giovanni Gallotti di 52, Salvatore Amaddio 63 anni originario di Vittoria ma con obbligo di soggiorno a Ragusa, Armando e Carmelo Zarcone di 55 e 25 anni di Barcellona Pozzo di Gotto. Le indagini hanno preso il via nell’aprile del 2008 dopo le denunce e i continui allarmi degli allevatori e delle associazioni di categoria preoccupati per l’escalation di furti che si stavano registrando nel territorio.

L’ASSESSORE COMUNALE DI RAGUSA BARONE RACCOGLIE IL MAGGIOR NUMERO DI FAN: PIÙ DI 1300. IL FENOMENO INTERNET DEL MOMENTO SEDUCE DEPUTATI E CONSIGLIERI. LE LORO PASSIONI? DA GIOVANNI PAOLO II A VASCO ROSSI…

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emmeno i politici iblei resistono a Facebook. Quella che inizialmente sembrava una mania delle giovani generazioni ha conquistato proprio tutti. Deputati, sindaci, assessori e consiglieri della provincia di Ragusa si sono ritagliati uno spazio virtuale e sfruttano la piattaforma sociale per farsi conoscere e far conoscere le loro azioni politiche, anche a chi non è della loro città. E ce ne sono parecchi: il deputato del Pdl, Nino Minardo, i deputati del Pd, Roberto Ammatuna e Pippo Digiacomo, il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, e il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, il vice sindaco di Modica, Enzo Scarso, l’assessore allo Sport del Comune di Ragusa, Francesco Barone, il vice presidente del Consiglio provinciale, Sebastiano Failla, e i consiglieri provinciali Salvatore Moltisanti e Fabio Nicosia. A fare un record di amicizie su Facebook tra i po-

litici iblei è Francesco Barone, assessore allo Sport del Comune di Ragusa, con 1328 amici. Tantissimi sono anche quelli del deputato del Pd, Roberto Ammatuna, che ha anche una sorta di fan club con 144 sostenitori, quasi tutti giovanissimi, che tifano per lui. Facebook dà la possibilità di scoprire qualcosa di più dei politici iblei, ad esempio cosa hanno in comune nonostante il diverso colore politico. Il deputato pozzallese Roberto Ammatuna, il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale e il deputato del Pdl, Nino Minardo, sono tutti e tre fan di Papa Giovanni Paolo II. E ancora il deputato del Pd e il sin-

daco di Ragusa amano entrambi Vasco Rossi. Poi naturalmente sono tutti quanti fan dei leader nazionali dei loro partiti. Facebook è utilizzato soprattutto per divulgare le proprie battaglie politiche, diffondendo comunicati stampa e note. Si possono anche visionare le foto degli eventi più importanti presenziati dai nostri politici. Ma si può anche semplicemente sapere qual è lo stato d’animo del sindaco o dell’assessore o che cosa stiano facendo in quel momento. Insomma, uno strumento utile. Le loro azioni politiche possono essere facilmente diffuse tra il popolo di Facebook, mentre gli utenti hanno la possibilità di tenersi informarti e di interagire attraverso l’apposita bacheca, avanzando critiche, proposte o solamente dando il proprio sostegno. Marina Barrera

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AUTOSCONTRO

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Nei fondi Cipe è inclusa l’attesa autostrada Ragusa-Catania, il cui tracciato attuale è uno dei più pericolosi dell’Isola. Nel dubbio che la copertura della spesa sia prevista fino all’ultimo chilometro, si è scatenato il solito muro contro muro politico “La Ragusa-Catania è assolutamente inserita fra le opere finanziate dai fondi Cipe. Il costo è di 897 milioni di euro. Non solo: l’opera risulta inserita tra gli interventi da attuare che hanno già risorse disponibili, per un importo globale pari a 3.213 milioni di euro. Degli 897 che servono per questa fondamentale arteria, come ricorda il Cipe, 679 sono già disponibili: 49 milioni di euro sono di fonte Anas, 100 milioni di fonte regionale e 530 milioni a carico dei privati, come da offerte trasmesse dai promotori a seguito del bando pubblicato dall’Anas. Queste sono le uniche verità, che portano in calce le firme di funzionari del Cipe e, dunque, non provengono da fonte politica”.

NINO MINARDO DEPUTATO NAZIONALE PDL

“Entro aprile il generale contractor (capofila è il gruppo Bonsignore) consegnerà i calcoli richiesti per le modifiche al tracciato: la bretella che collegherà la SS. 514 all’aeroporto di Comiso e alcune migliorie al tracciato che faranno abbassare l’importo dei lavori, dall’originario miliardo e duecento milioni a un miliardo di euro. Una soluzione che consentirà di abbassare le tariffe per il futuro pedaggio dell’autostrada. Se i Comuni e le Soprintendenze daranno il via libera al progetto, a luglio il Cipe potrà fornire l’ok definitivo all’opera e a settembre il general contractor dare il via alla gara per l’affidamento dei lavori esecutivi”.

GIOVANNI MAURO CONSULENTE CIPE

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514

rancamente abbiamo difficoltà a capirci qualcosa. Dando per scontato che tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, di maggioranza ed opposizione, sono stati eletti per difendere gli interessi di questa terra, ed hanno quindi un obbligo di onestà e trasparenza nei confronti dei loro elettori, un dubbio ci assale: questi benedetti fondi del Cipe destinati a realizzare la Ragusa-Catania e portare l’autostrada per parecchi chilometri entro la nostra provincia, ci sono o non ci sono?

“Va detto con chiarezza che in sostituzione dello stanziamento iniziale di circa 360 milioni di euro, previsto dal governo Prodi, il governo Berlusconi adesso ne rimanda indietro soltanto 254 milioni di euro. Sono comunque contento che l’iter proceda e spero soltanto che, grazie alla riprogettazione dell’itinerario, le somme stanziate siano sufficienti per completare l’importante arteria stradale prevedendo anche la bretella di collegamento con l’aeroporto di Comiso”.

ROBERTO AMMATUNA DEPUTATO ARS PD

La domanda è semplice, perché con lo Stato o la Pubblica amministrazione non ci sono terze vie: i finanziamenti o esistono o non esistono, basta leggere gli atti. Noi lo abbiamo fatto, e la nostra idea l’abbiamo. Chi non sembra averla è la nostra classe dirigente. Meglio, loro la verità la conoscono, ma si prendono in giro e raccontano bugie. Non lo fanno per male, è

“Le nostre preoccupazioni non sono finalizzate a creare allarmismo e polemiche inutili. Quindi occorre parlare con i fatti. Noi abbiamo visto i documenti e abbiamo constatato che i soldi per la 514 non ci sono e che le disponibilità annunciate sono inserite in un calderone generale. Sono pronto ad ammettere l’errore e ad esse smentito, ma desidero che sia resa pubblica la delibera del Cipe dove sono riportate le somme imputate alla costruzione della 514 e non altro. Se così non dovesse accadere allora ci troveremmo davanti all’ennesima presa in giro messa in campo, guarda caso, in vista delle elezioni europee”.

più forte di loro. Anche Pinocchio era così. Dimenticano però il rispetto verso le tante vite che si sono frantumate sulle curve e gli ingannevoli rettilinei che disegnano l’attuale tracciato. Ma è proprio necessario questo teatrino? Su Suddest.it abbiamo dato spazio a tutti quanti, in questi giorni, sono voluti intervenire sulla questione.

Il Cipe non ha destinato nemmeno un euro alla realizzazione dell’infrastruttura. Così dicono i documenti ufficiali. Del resto, la stessa denuncia viene fatta dal presidente della Regione Lombardo, il quale conferma che il Governo nazionale ha stanziato solo 1.300 miliardi per il Ponte sullo Stretto e che tutto il resto per la Sicilia è fumo negli occhi. Possibile che Nino Minardo faccia tanta fatica a comprendere? Egli non dice che il Governo ha finanziato la Ragusa-Catania, ma soltanto che “l’opera risulta inserita fra gli interventi da attuare che hanno già risorse disponibili di cui 218 milioni destinati all’opera in questione”. Ma questi sono finanziamenti stanziati dai passati governi, inseriti nelle leggi finanziarie e che scompaiono in quelle successive, sistematicamente da vent’anni!

GIANCARLO POIDOMANI CONSIGLIERE PD MODICA

PIPPO DIGIACOMO DEPUTATO ARS PD

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Crisi economica

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LE FAMIGLIE CHE NON CE LA

FANNO PIÙ

DAL GIUGNO DELLO SCORSO ANNO IL NUMERO DELLE PERSONE CHE CHIEDONO AIUTO A CARITAS E PARROCCHIE È RADDOPPIATO. NON SOLO IMMIGRATI MA ANCHE TANTI RAGUSANI, MODICANI, VITTORIESI. FORSE NOSTRI STESSI VICINI DI CASA. PERCHÉ LA CRISI E IL DISAGIO SOCIALE NON FANNO DISTINZIONE

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l diario delle “nuove povertà” si arricchisce, ogni giorno, di altri drammatici capitoli. I licenziamenti, la cassa integrazione e, più generale, la crisi che colpisce i ceti più deboli hanno aumentato le fasce del disagio sociale, facendo crescere in maniera esponenziale, soprattutto da dicembre a febbraio ed in ogni caso dal giugno 2008, il numero di coloro che chiedono un aiuto, sia italiani che immigrati, anche sotto forma di generi alimentari e vestiario. Una fetta prevalente, è questo il dato che deve fare riflettere di più, sono di origine iblea, alla ricerca spasmodica di una via d’uscita e di sostegno morale in questo difficile frangente, specie dopo avere perso il lavoro o perché non sono più nelle con-

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dizioni di coprire le spese per abitare una casa. A questi bisogna aggiungere la fascia di coloro che, per pudore, soffrono in silenzio e cercano di arrangiarsi come possono. I numeri della Caritas in provincia sono piuttosto eloquenti. Solo lo scorso febbraio si sono rivolti ai centri di ascolto della Caritas del capoluogo 265 persone, delle quali 148 italiane e 117 straniere, più che altro romeni, tunisini e albanesi, una cifra pari circa alle 270-280 richieste d’aiuto registrate nell’intero 2008. I dati di dicembre dello stesso anno hanno già evidenziato questa crescita abnorme delle fasce del disagio sociale, con 219 richieste di sostegno, delle quali ben 128 venute da famiglie iblee e 91 da quelle immigrate. Analogo l’andamento del gennaio scorso, scandito dall’afflusso di 217 persone, 116 italiani e 101 stranieri, ai centri di ascolto. A complicare le cose anche una norma del

regolamento comunale dei servizi sociali, che impone il requisito di almeno due anni di residenza per potere accedere a qualsiasi forma di sostegno, “scaricando” di fatto questo onere per intero sulle organizzazioni del privato sociale. Coloro che si presentano ai centri della Caritas di Ragusa chiedono soprattutto riso, latte, pasta, biscotti, un panetto di burro ed, in alcuni casi, olio; vestiario in genere, prodotti per l’infanzia come latte in polvere, pannolini, omogeneizzati ed il pagamento delle bollette del riscaldamento, specie nei casi di conguaglio, quando gli importi sono elevati. Per sopperire alle esigenze primarie dei bambini sotto i 2 anni, la Caritas di Ragusa ha costituito un apposito fondo. Il “fronte delle povertà” presenta casi più o meno analoghi anche a Modica, spalmati tra le maggiori parrocchie e la Caritas, con richieste di sostegno quasi raddoppiate. L’impennata ha avuto inizio dal giugno dello scorso anno. Tra dicembre 2008 e febbraio 2009 si sono infatti rivolti ai centri di ascolto e di accoglienza 40 immigrati e 30 famiglie modicane, chiedendo in particolare generi alimentari (pasta, riso, olio, formaggio), vestiario (vestiti e scarpe), lavori come badante per le donne o in campagna, per gli uomini. Gli immigrati cercano soprattutto case in affitto a bassissimo costo, a cento euro al mese o di trovare un alloggio temporaneo


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Crisi economica

L’OPINIONE DI MAURILIO ASSENZA*

È SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG

Una prima annotazione: i dati rappresentano solo la punta di un iceberg, sia perché molti (a volte quelli che hanno più bisogno) per dignità o per vergogna non arrivano a chiedere aiuto apertamente sia perché, accanto alle povertà materiali, crescono frammentazione e fragilità sociale. Sarebbe importante una presa di coscienza per arrivare ad un nuovo “patto sociale” contro le povertà, che diventa anche il vero argine per la sicurezza sociale, per la prevenzione della piccola criminalità e del teppismo. La proposta della Caritas va da tempo in tre direzioni. 1) Ci vuole certo l’aiuto immediato e deve essere sempre più attento e coordinato: per questo si sta avviando un lavoro di raccordo tra tutti coloro che aiutano materialmente e moralmente. 2) Ci vuole, però, anche un accompagnamento che aiuti la promozione delle persone, nell’ottica dell’adozione sociale, della comunità che si fa carico dei suoi membri più deboli anche in prospettiva. Da questo punto di vista si offrono da parte della comunità ecclesiale dei segni precisi, frutto di tanto impegno generoso e spesso nascosto, mostrando come è possibile fare cammini di liberazione sul versante della dignità e dei diritti. Ricordo, per richiamare esempi concreti, le esperienze “esemplari” della Casa don Puglisi e dei Piccoli fratelli; mentre il servizio “esemplare” dovrebbe essere quello del Centro di ascolto, cioè di un luogo di discernimento dei bisogni, che stiamo rilanciando attraverso la formazione dei volontari alla relazione di aiuto e al lavoro di rete. Ma nel medio e lungo periodo servono soprattutto politiche sociali e servizi sociali capaci di progettare interventi efficaci e intelligenti. La stesura del nuovo Piano di zona socio-sanitario previsto per i prossimi mesi e la verifica di quello attuale saranno un importante banco di prova. 3) C’è quindi da ricreare un “tessuto inclusivo”, rilanciando una socialità più sobria e meno egoista, capace di ritrovare nell’attenzione ai più deboli una nuova qualità della vita in un tempo in cui la crisi colpisce un po’ tutti. Da qui l’importanza del lavoro educativo e di una cultura della città ripensata “a misura di sguardo”. *Condirettore della Caritas diocesana di Noto per il distretto di Modica

nell’appartamentino della Caritas nei casi di estrema necessità. A chiedere aiuto, negli ultimi tre mesi, alla parrocchie del Sacro Cuore sono state 80 famiglie, delle quali la metà immigrate; alla parrocchia di San Giorgio 150, il 50 per cento modicane; a quella di Santa Maria di Betlemme circa 50 immigrati; alla parrocchia del Santissimo Salvatore 130 persone, delle quali un centinaio immigrate e la restante parte medicane; a quella di S. Anna, infine, 50 famiglie, per una metà immigrate e per l’altra modicane. Significativi i dati che giungono inoltre dai centri di ascolto della Caritas di Vittoria, che tuttavia opera solo dal giugno dello scorso anno, e sempre relativi al periodo compreso tra il dicembre 2008 ed il febbraio scorso. Le istanze di soste- Coloro che gno sono state in tutto 41, si presentano delle quali 26 di famiglie vit- ai centri della toriesi e 15 di immigrati. Caritas chiedono La conferma che il feno- riso, latte, pasta, meno delle nuove povertà è biscotti, un panetto in crescita arriva dalle 10 ri- di burro e in alcuni chieste di aiuto di dicembre, casi olio. E c’è chi avanzate da 9 donne e 1 porta la bolletta uomo, dalle 13 di gennaio, da pagare sollecitate da 7 donne e 6 uomini, e dalle 18 di febbraio, caldeggiate da 11 donne e 7 maschi. Giuseppe Calabrese www.suddest.it |

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Cultura

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Maria Laura

Baccarini in

“I have a dream” V

erso il tutto esaurito per lo spettacolo in programma domenica al Garibaldi di Modica. Parole e musica dedicate ai grandi discorsi della storia.

Domenica al Teatro Garibaldi di Modica, alle 20,30, Maria Laura Baccarini porta in scena I have a dream, spettacolo di musica e parole dedicato ai grandi discorsi della storia. Parole che hanno segnato momenti e avvenimenti storici, parole pronunciate da personaggi che, in diverse epoche, hanno lasciato una impronta determinante nella storia: da Pericle a Robespierre, da Nelson Mandela a Fidel Castro, da Gandhi a Winston Churchill, da Demostene a Martin Luther King. “I have a dream” di Maria Laura Baccarini, realizzato con il disegno luci di Maurizio Fabretti e la messa in scena di Massimo Natale, è stato condiviso da Gigi Proietti, Catherine Spaak, Arnoldo Foà, Rosario e Beppe Fiorello che allo spettacolo hanno dato un contributo

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prestando le loro voci fuori campo. Sul palco con Maria Laura Baccarini, Matteo Cremolini alla chitarra. Maria Laura Baccarini esordisce in televisione nel 1985 con Pronto chi gioca su Rai1 e nel 1986, dopo aver recitato nel cortometraggio di Francesca Archibugi Il vestito più bello, debutta in teatro in Piccoli equivoci al fianco di Sergio Castellitto. Nel 1990 è la protagonista della prima versione italiana del musical A chorus line, ruolo che interpreterà ancora nel 1997 nell’allestimento inglese dello spettacolo. Avvia una lunga collaborazione con la Compagnia della Rancia ed interpreta Il giorno della tartaruga e Cabaret, Gigì accanto ad Ernesto Calindri e Isa Barzizza e veste i panni di Sonia Walsk, protagonista di Stanno suonando la nostra canzone con la regia di Gigi Proietti che la dirigerà ancora, nel 2000, in Taxi a due piazze. Altri ruoli da protagonista arrivano nel 2002-2003 con Promesse, promesse per la

regia di Johnny Dorelli e nel 2004 con Chicago diretto da Walter Bobbie. Nel 2004-2005 è chiamata in Francia a partecipare, al fianco di Lambert Wilson, a Nuit Américaine, concerto omaggio alla musica vocale americana del XX secolo inserito nel programma dei principali festival e teatri d’oltralpe. Lo scorso anno è stata la protagonista femminile de Il letto ovale accanto a Maurizio Micheli con la regia di Gino Landi. Quello di domenica è il quarto appuntamento della stagione 2009 dell’associazione “The Entertainer”.

il quotidiano online della provincia di Ragusa

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supplemento settimanale a SUDDEST.it


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CE NE RICORDEREMO DI QUESTI GIORNI

Il diario delle 96 ore pi첫 lunghe della storia recente nel Ragusano, attraverso il racconto in diretta di Suddest.it

NUMERO 2 22 MARZO DUEMILANOVE


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UNA DOMENICA BEST 15/03/09

LA VITTIMA SI CHIAMAVA GIUSEPPE BRAFA, ABITAVA A MODICA ALTA ED ERA UN BAMBINO DI NOVE ANNI. È MORTO IN UNA NORMALE DOMENICA MODICANA, DI QUELLA FATTE DI SCAMPAGNATE O DI PASSEGGIATE A MARE. È MORTO IN UN MODO ORRIBILE QUANTO INCONSUETO: SBRANATO DA UN BRANCO DI CANI CHE SI SONO ACCANITI CONTRO DI LUI.

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È

un edicolante di Scicli, il 64enne Virgilio Giglio, la persona che i carabinieri hanno arrestato con l’accusa di omicidio colposo, resistenza a pubblico ufficiale e omessa custodia di beni sottoposti a sequestro giudiziario. L’uomo, che aveva in custodia i cani che hanno sbranato il bambino di Modica, invitato a seguire i carabinieri in caserma avrebbe addirittura aizzato gli animali contro i militari. Con la sua traduzione al carcere del Piano del Gesù, a Modica Alta, si chiude una domenica bestiale, che ha fatto registrare una giovanissima vittima, il ferimento di un altro bambino e di un 47enne di Modica. La vittima si chiamava Giuseppe Brafa, abitava a Modica Alta ed era un bambino di nove anni. È morto in una normalissima domenica modicana, di quella fatte di scampagnate o di passeggiate a mare. È morto in un modo orribile quanto inconsueto: sbranato da un branco di cani che si sono accaniti contro

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TIALE di lui. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri sarebbe stato l’ultima vittima di una giornata di assoluta follia. Ancora in vita, ma mortalmente ferito, è stato trovato dai carabinieri accorsi nella zona del Pisciotto dopo la segnalazione dei genitori di un altro bambino, a sua volta azzannato in maniera non grave e che, con una prognosi di venti giorni, si trova ricoverato al Maggiore di Modica. Ai carabineri che lo hanno trovato per caso,avendo notato una bicicletta nuova abbandonata per terra, le condizioni di Giuseppe Brafa sono subito apparse disperate: il bambino è stato rinvenuto in una pozza di sangue, con i cani ancora attorno. I militari dell’Arma hanno dovuto faticare per allontanare gli animali e poi trasportarlo in ospedale, a Modica: mentre si cercava di caricarlo sull’elisoccorso per Catania il suo cuore ha cessato di battere. La terza vittima, ferita in

modo non grave, è un 47enne, medicato alla guardia medica di Pozzallo. Secondo le notizie raccolte, da mesi tutti sapevano ed avevano denunciato la grave situazione dell’area attorno all’antica fornace del Pisciotto, dove decine di cani, affidati in custodia all’edicolante, spesso lasciavano il recinto e scorazzavano creando il panico. Ma non era in pratica successo nulla. Almeno fino a mezzogiorno di domenica.

Adesso restano solo il silenzio ed il lutto. Anche per il sindaco della città di Modica, Antonello Buscema, nel cui territorio si è consumata la tragedia e che ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali di Giuseppe Brafa.

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Sono stazionarie, al Maggiore di Modica dove è ricoverato, le condizioni di salute del bambino di nove anni azzannato ieri nelle campagne tra Marina di Modica e Sampieri da da un branco di cani randagi, che ha anche ucciso un bimbo di 10 anni e ferito un quarantenne. La prognosi, per lui, è di 20 giorni. Il piccolo è sotto choc e non parla. Un blocco psicologico, ipotizzano i medici, legato a una crisi di panico per l’aggressione. Sono circa cinquanta i cani randagi che erano stati affidati alla custodia giudiziaria di Virgilio Giglio, l’uomo di 64 anni arrestato ieri sera dai carabinieri di Modica nell’ambito delle indagini sulla morte del piccolo Giuseppe. I reati contestati all’indagato, incensurato, sono omessa custodia, concorso in omicidio colposo, malgoverno di animali e resistenza a pubblico ufficiale. La sua posizione è adesso al vaglio del Gip di Modica I militari intanto hanno già trovato oltre 30 dei 50 cani randagi del branco, che sono stati affidati ai servizi veterinari della Ausl di Ragusa. Non è escluso che vista la loro aggressività e pericolosità la magistratura disponga che vengano abbattuti. Ma il resto del branco di cani randagi continua a seminare il panico. Alcuni | www.suddest.it

IL LUNE INVAN di loro, probabilmente per un varco che si è aperto nella rete di recinzione per dei lavori in corso, hanno fatto irruzione in una villetta, a pochi metri dalla litoranea Marina di Modica-Sampieri. In casa c’era una donna di 74 anni che lavava i piatti. Secondo la segnalazione giunta ai carabinieri, l’anziana, terrorizzata, ha fatto in tempo a chiudere la porta e a dare l’allarme, poi ha visto dalla finestra i randagi avventarsi con violenza su una bambola a terra in giardino.Gli animali ancora in libertà sono riusciti finora a sfuggire ai tentativi di cattura. Le squadre dei carabinieri della compagnia di Modica, in collaborazione con quelli

del Nas e del Noe e l’ausilio di tra squadre di accalappiacani, stanno cercando di catturarli. Una decina sarebbero gli animali ancora mancanti. Frattanto è stato posto sotto sequestro il casolare dove il pensionato Virgilio Giglio teneva rinchiusi i cani. I funerali della giovane vittima si svolgeranno domani alle 15 nella Chiesa di San Giorgio. Nella circostanza il sindaco, Antonello Buscema, ha proclamato il lutto cittadino e annullato tutte le manifestazioni in programma. I negozi di Modica con le saracinesche abbassate dalle 15 alle 17.


DÌ NO

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N

on è una puntata de “Il commissario Montalbano”. Stavolta non è fiction, ma triste realtà. I luoghi resi celebri dalla trasposizione televisiva dei romanzi di Andrea Cammilleri, quali “A mannara” o il duomo di San Giorgio, sono oggi scenario di una tragedia difficile da accettare. Il piccolo Giuseppe Brafa Misicoro, 10 anni da compiere tra qualche giorno, è stato aggredito, azzannato e sbranato da un branco di cani randagi proprio all’ombra della “Mannara” di Montalbano. Il duomo di San Giorgio, emblema del barocco modicano, sarà il luogo dell’ultimo saluto, con la piccola bara bianca al centro delle navate.

Le indagini Virgilio Giglio, 64 anni, arrestato dai militari dell’Arma domenica sera, sarà interrogato in giornata dal Gip del tribunale di Modica. Dovrà difendersi dalle pesanti accuse di omicidio colposo, malgoverno d’animali e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo aveva in custodia alcuni dei cani del branco. Rinchiuso nel carcere di Modica Alta, Giglio dovrà spiegare le modalità di custodia del branco di cani “assassini”, che lo scorso mese di settembre proprio le autorità gli avevano affidato. L’uomo, tra l’altro, all’arrivo dei carabinieri che dovevano arrestarlo, ha opposto resistenza come ha spiegato il comandante la Compagnia di Modica, Sandro Loddo. “Quando le nostre pattuglie sono arrivate nella casa di contrada Pisciotto - dice l’ufficiale - Giglio si è barricato all’interno ed ha aizzato contro di noi i cani che si trovavano nel recinto tant’è che siamo stati costretti a chiedere rinforzi non solo dalla nostra Compagnia ma anche dal Comando Provinciale per potere bloccare gli animali ed avere libero accesso nella casa per arrestare l’uomo. Ieri, il casolare dove viveva, a poca distanza dal luogo da quella rosa gialla deposta sul luogo della tragedia, è stato posto sotto sequestro. Agghiacciante lo scenario dinanzi ai militari dell’Arma che si

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GIGLIO, UNICO COLPEVOLE?

sono introdotti nel rudere: ossa d’animali, carcasse di cuccioli di cane, sporcizia ed una branda in cui l’uomo riposava. Frattanto continua la caccia ai randagi nelle campagne tra Marina di Modica e Sampieri. I Carabinieri della compagnia di Modica, con il supporto del Nas e del Noe, e di tre società di accalappiacani, hanno catturato complessivamente una quarantina di animali, ma almeno dieci sono ancora in libertà. Ma non tutti. Il branco, ridotto nel numero ma non nella ferocia ricerca di cibo, si aggira ancora tra la vegetazione della zona ed è tornato a seminare il panico ieri, facendo irruzione in una villetta dove si trovava, sola, una donna di 74 anni. “Sono stata fortunata perchè ho avuto giusto il tempo di chiudere la porta a vetri della cucina - ha raccontato l’anziana -. Dalla finestra ho visto i cani che si sono avventati con violenza su una bambola in giardino”. Non si tratta, purtroppo, di un altro caso per il commissario Montalbano. Giorgio Caruso www.suddest.it |

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PISCIOTTO HO La domenica del SUDDEST

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m Questa volta le istituzioni, ai vari livelli, hanno avuto il tempo di organizzarsi e stanare i cani impazziti del Pisciotto. Oggi, invece, a distanza di due giorni dalla barbara fine di Giuseppe, dell’aggressione a un coetaneo e a un uomo, a 24 ore dal tentativo di azzannamento di un’anziana, siamo qui a raccontare un’altra incredibile trama degna di un film dell’orrore. 06

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Il branco di cani killer colpisce ieri mattina: intorno alle 8,15, in sette, di diversa taglia, hanno aggredito ed azzannato una turista tedesca di 24 anni, mentre faceva footing sulla scogliera di contrada Pisciotto, a poche centinaia di metri dal luogo dove è stato azzannato, sbranato e ucciso, domenica, il piccolo Giuseppe Brafa. La ragazza, Marya M., in vacanza da un amico, figlio di un noto avvocato di Modica e a Sampieri per qualche giorno, è stata immobilizzata dal branco e azzannata in diverse parti del corpo. A salvarla è stato il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque ed il suo autista, Elio Puzzo, intenti, assieme ad alcuni pescatori di passaggio, in un sopralluogo nella zona. “Appena abbiamo visto quel branco che si avventava sul corpo della giovane - racconta il sindaco - ci siamo muniti di pezzi di legno e abbiamo messo in fuga gli animali”. Il primo cittadino ha anche riportato una lieve fe-


RROR

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martedì rita alla mano. Immediati i soccorsi. La gravità delle condizioni della donna hanno indotto i medici a richiedere, direttamente sulla scogliera, l’arrivo dell’eliambulanza dell’118 ed il trasporto al “Cannizzaro” di Catania. Qui Marya è giunta in condizioni definite “disperate”, con ferite “lacero contuse multiple da strappamento” in tutto il corpo. Sottoposta ad un delicato intervento chirurgico durato quattro ore, le sono state riparate le lesioni al volto, al naso, all’orecchio ed alla guancia sinistra. “Sono state ricostruite si legge in una nota diffusa dal “Cannizzaro” - entrambe le palpebre superiori ed inferiori, ma anche le profonde ferite lacero contuse ad entrambe le regioni mammarie”. La donna è ricoverata adesso, in prognosi riservata, nella divisione di rianimazione del nosocomio etneo. Mentre la 24enne era sotto le cure dei medici catanesi, in contrada Pisciotto scat-

tava l’azione dura delle forze dell’ordine. “Evacuare la zona o rinchiudersi in casa” l’appello lanciato dal sindaco sciclitano e dal comandante la Compagnia Carabinieri di Modica, Alessandro Loddo. Dalla Procura della Repubblica arriva anche l’ordine, verbale, di “abbattere i cani liberi nella zona ritenuti pericolosi”. In Prefettura, a Ragusa, contemporaneamente, il Prefetto, Carlo Fanara, al termine di un vertice straordinario sull’emergenza randagismo, autorizza anch’egli l’abbattimento degli animali “ritenuti pericolosi per l’incolumità pubblica”. Sui luoghi della tragedia si va però cauti, nonostante le armi in pugno. I militari e le forze di polizia intanto isolano la zona che va da Sampieri sino a Marina di Modica. Nessuno può accedervi né uscire di casa. Si odono spari. Sono quelli dei proiettili che abbattono, in due diversi momenti, due cani. “Uno stava aggredendo un nostro uomo - dichiarerà il Capitano Loddo -, l’altro stava avvicinandosi ad un istituto scolastico”. Qualche minuto prima delle 13 arriva lo “stop” dell’autorizzazione all’abbattimento. È il Prefetto ad informare della direttiva giunta direttamente dal Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in seguito al colloquio con il Sottosegretario al Welfare, Francesca Martini. Alle 14 scatta la task force, interforze, predisposta dalla Prefettura. Pattuglie di terra dei carabinieri, del Nas, del Noe, del corpo forestale e dei volontari, oltre ad un elicottero, perlustrano palmo a palmo la zona della tragedia, con l’intento di catturare i cani anco-

ra in libertà e con l’autorizzazione a sparare solo proiettili di sonnifero, innocui agli animali. Al tramonto il bilancio ufficiale è di due cani abbattuti (voci non confermate parlano di cinque, ndr), mentre sono complessivamente sessanta gli animali catturati a partire da domenica. Circa quattro, secondo calcoli approssimativi, i cani ancora in libertà nella zona presidiata, ancora, dai militari dell’arma e da ronde di cittadini privati, non autorizzati. L’assessorato regionale alla Sanità coinvolgerà il corpo delle guardie forestali e la protezione civile nella cattura dei cani randagi. Saranno allestite delle vere e proprie “squadre” che setacceranno il territorio, composte da guardie forestali, veterinari e volontari delle associazioni per la protezione degli animali, con il supporto degli elicotteri della protezione civile. È una delle prime misure decise per fronteggiare l’emergenza di questi giorni in provincia di Ragusa. “Il primo obiettivo - ha spiegato l’assessore regionale Massimo Russo - è quello di riportare immediatamente la necessaria serenità sul territorio della provincia, dove si è sparso il terrore fra la popolazione. Giorgio Caruso

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IL SALUTO A GIUSEPPE MODICA SI È STRETTA, TUTTA, INDISTINTAMENTE, ATTORNO A QUELLA PICCOLA BARA BIANCA. TROPPO BIANCA, TROPPO PICCOLA. LUTTO CITTADINO E CITTÀ CHE ALLE 15 SI È MOSTRATA DESERTA, FERMA, ATTONITA, COME LO È DA DOMENICA, CON LE SARACINESCHE ABBASSATE IN SEGNO DI CORDOGLIO. Incredibile la folla presente all’interno ed all’esterno del duomo di San Giorgio. Ogni centimetro quadrato delle navate occupato. Almeno seimila le persone che hanno riempito il tempio. Le lacrime dei bambini e quelle degli adulti, di compagni di gioco e di scuola e dei loro genitori. C’era tutta Modica, specialmente quella Modica Alta che ha un cuore ancora solidale che batte.

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Presenti le istituzioni, dal presidente della provincia, al sindaco di Modica. Presenti anche alcuni animalisti. E tra le navate è risuonato l’appello lanciato dal Pro-Vicario generale della diocesi di Noto, Don Salva-

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tore Cerruto. “Abbiamo idolatrato gli animali - ha detto -. L’uomo ritorni a ricoprire il ruolo che Dio gli ha affidato. Ritorni al centro dell’universo e riscopra il vero rapporto con gli animali”. Poi gli ultimi saluti e l’uscita, accolta da una fiumana di gente.

Prima i compagni d’oratorio, in lacrime, straziati, poi i mille fiori bianchi, i compagni di scuola e le maestre, e la bara, accompagnata dai genitori, col dolore negli occhi e la rabbia nelle mani.

La lunga processione si è snodata, a piedi, sino al corso Umberto. Lacrime dalle finestre di corso San Giorgio, lacrime da una città, che oggi si è ritrovata unita nella tragedia.


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I VELENI CHE NESSUNO VOLEVA SENTIRE La giornata di ieri doveva essere la giornata del silenzio, ed invece è diventata la giornata dei veleni, dello scambio di accuse, delle precisazioni e dei distinguo. Di seguito stralci delle più importanti dichiarazioni

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Polemica Martini- Buscema sul finanziamento per il comune di Modica non sfruttato La mattinata comincia con quello che è il primo scandalo della giornata. Il sottosegretario Martini dichiara che il Comune di Modica è stato beneficiario di un contributo ministeriale per la creazione di un canile, ma che non ha sfruttato il finanziamento. Piccata la reazione del sindaco, Antonello Buscema “Il sottosegretario Martini - replica il primo cittadino modicano - vada a leggersi per bene le carte. Si accorgerà che il comune di Modica, nel 2006, aveva presentato un progetto per la realizzazione di un parco canino, stilato insieme alle associazioni animaliste, che richiedeva un finanziamento di circa 1milione di euro. Atteso che - spiega Buscema - dal Ministero è giunta la promessa di finanziamento per soli 50mila euro, utili solo per realizzare la recinzione, l’Amministrazione precedente ha giustamente fermato l’iter del progetto per mancanza di finanziamenti. Non si tratta di “inattivismo” dunque - prosegue - bensì di buon senso”. Il sindaco modicano presenterà anche le “carte” già pronte ed il progetto per la realizzazione del parco canino. “Non è mia intenzione giustificare chi mi ha preceduto - dice Buscema - tutti ci saremmo comportati allo stesso modo”. | www.suddest.it

Polemica Procura-Comune di Scicli sul problema dell’affidamento dei cani

È stata poi la volta del Procuratore Domenico Platania. “La Procura della Repubblica di Modica non ha emesso in passato alcun provvedimento di custodia giudiziaria dei cani di Scicli. L’omessa custodia dei cani è un reato depenalizzato punito con una contravvenzione - ha spiegato il magistrato incontrando i giornalisti - quindi non ci può essere stato alcun provvedimento di custodia giudiziaria emesso da questo ufficio”.”Tecnicamente - ha osservato il procuratore - i cani erano di proprietà di Virgilio Giglio, e noi siamo in possesso della relazione redatta dopo un sopralluogo nel settembre dello scorso anno secondo la quale nella casa dell’uomo tutto era in regola. Cosa sia successo da settembre ad adesso non lo sappiamo. La Procura non ha competenza sull’affido dei cani perché l’omessa custodia, ribadisco, è stata depenalizzata e quindi non ci può essere atto di affido”. “Per i drammatici episodi accaduti ho sentito parlare di vittime del randagismo e purtroppo anche di una responsabilità consequenziale del comune. Si tratta di notizie assolutamente false, anzi al contrario il comune si è mosso in ogni direzione consentita per prevenire la tragedia che si è verificata”. Lo ha dichiarato il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, in conferenza stampa. “I cani in questione - ha detto Venticinque - non sono randagi ma hanno un padrone, identificato l’estate scorsa proprio dalla polizia municipale a seguito di un’attività d’indagine che ha preso le mosse da alcune denunce presentate presso la stazione dei carabinieri di Sampieri da turisti vittime di aggressioni. Tale identificazione ha permesso ai carabinieri ed alla polizia municipale di effettuare un sequestro penale degli animali e da allora la competenza esclusiva sulla sorte di tali cani è passata alla magistratura, non potendo il co-


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mune invadere il campo istituzionale dell’autorità giudiziaria. Non solo, aggiungo che il comune si è mosso anche nella direzione di attivare i servizi sociali subito dopo il sequestro penale delle forze dell’ordine (settembre 2008), inviando sul posto un assistente sociale, il cui verbale è stato trasmesso all’autorità giudiziaria”.

Gli animalisti contestano, i veterinari precisano

La Lav e l’Enpa intervengono, con due note distinte, a difesa dei cani randagi, chiedendo che non vengano uccisi. L’ ufficio legale della Lav ha formalmente diffidato Prefettura, Procura della Repubblica e Ausl di Ragusa. I medici-veterinari della Uil hanno sostengono che è “ormai evidente il fallimento della legge 281 del 91, la legge quadro in materia di controllo del randagismo, e delle relative leggi regionali di attuazione, e per questo è necessario un cambiamento di strategia e di riallocazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie pubbliche oggi impegnate, con una ridefinizione della filosofia protezionistica che passi dall’attuale concezione animalistica, statalistica e giudiziaria ad una cultura che definisca una nuova concezione del rapporto con gli animali stessi, dando ad essi e ai rispettivi custodi, diritto di cittadinanza e di assistenza, valorizzando al massimo le riflessioni fornite in tal senso dalla Bioetica Veterinaria, ma nel contempo riportando al centro dell’attenzione il diritto alla vita ed alla salute dei cittadini”.

MARIJA RAGAZZA FELICE

Aveva deciso di regalarsi un viaggio in Sicilia, un premio per la conclusione del suo semestre di studi in Italia. Dalla spensieratezza alla paura, il passo è stato purtroppo breve. Una ragazza dolcissima ed innamorata della Sicilia. Questo è il ricordo personale che ho di Marija, la ventitreenne studentessa tedesca che lotta, aggrappata alla vita, a causa di quel maledetto incontro con un branco di cani randagi. Un pensiero straziato dalla notizia di quell’assalto così assurdo e violento, subìto mentre si trovava sulla spiaggia di Sampieri. Davanti a me c’è tutta la delicatezza del suo sguardo ed il suo splendido sorriso. Eravamo insieme lunedì scorso, durante una delle sue tappe nell’Isola. Due giorni trascorsi a chiacchierare delle bellezze di Marsala e Palermo, dove era già stata, e Mazara, la mia città. Un desiderio di conoscere vissuto e coltivato tra Calw e Friburgo, grazie ai suoi studi universitari in storia e lingua italiana, al suo amore viscerale per i viaggi ed alla voglia di incontro con altre culture. È arrivata in Italia proprio grazie alla sua passione per il nostro Paese, nel-

l’ambito del progetto Erasmus. Aveva già in mano il biglietto per il treno che l’avrebbe riportata a Padova. Le valigie pronte la attendevano per tornare in Germania. L’aria meravigliosa, respirata al parco archeologico di Selinunte, l’aveva estasiata. Una splendida giornata di sole, di quelle che stanno a metà tra l’inverno ed una ancor timida primavera. Il suo sorriso felice, in preda alla meditazione tra i ruderi selinuntini, sono per me ricordi vivissimi.

L’Isola, di cui s’era tanto invaghita, le ha riservato assieme a momenti stupendi, purtroppo, una tremenda esperienza. Immagini e brevi flash emergono dai ricordi, ma tutto ora pare assurdo e stonato. Un pensiero pieno di speranza, intanto, va al letto d’ospedale in cui adesso si trova la mia amica Marija. Alessandro Accardo Palumbo www.suddest.it |

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Media

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Il mondo

Suddest.it aveva dedicato ieri un ampio spazio al risalto che la stampa on line all’estero aveva dato della notizia del bambino morto e della turista tedesca gravemente ferita al Pisciotto. “Cani assassini in Sicilia, a Ragusa, nel sud est dell’Europa” titolava il sito dell’inglese BBC.

I nomi di Modica e Scicli hanno fatto il giro del mondo e non ci abbiamo certo fatto una gran bella figura. Nessuno, all’estero, ha capito come in questa parte così conosciuta della Sicilia dei cani possano avere aggredito ferocemente per tre giorni consecutivi. Il litorale della provincia di Ragusa viene così associato alla Savana delle fameliche belve. Il danno all’immagine è incalcolabile e non possiamo farci niente.

“Il comune di Modica agirà contro quei giornali e quelle emittenti televisive nazionali che con scarso impegno professionale hanno determinato confusione geografica sui luoghi teatro delle tragedie determinando grave danno all’immagine della Città”, dichiara il sindaco, Antonello Buscema. “Oggi numerosi giornali tedeschi riportano la notizia della turista tedesca aggre-

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ci guarda

dita dal branco dei cani a Scicli. Oltre alla tragedia è davvero una bella cartolina che arriva dal Bel Paese”, stigmatizza Ermete Realacci, del Dipartimento ambiente del Partito democratico. “Il fenomeno del randagismo è stato risolto con successo nei principali paesi europei, mentre l’Italia manda un’immagine degna di un paese del terzo mondo”, aggiunge il parlamentare.

“Di episodi che hanno avuto un’eco devastante e un ritorno di immagine pessimo per il turismo di casa nostra” parla il presidente provinciale di Federalberghi-Confturismo, Rosario Dibennardo che chiede “uno sforzo supplementare per evitare che continui a passare il messaggio di un territorio preda del randagismo (circostanza che invece si registra in quasi tutte le zone d’Italia) oltre che di un’area in cui si verificano le peggiori nefandezze. I messaggi percepiti all’esterno sono stati tutti negativi oltre che fuorvianti. Come associazione di categoria auspichiamo che la vicenda, sulla cui gravità non abbiamo dubbi, possa essere riportata entro i binari di

una corretta evidenza mediatica che non tiri in ballo le suggestioni della costa di Montalbano o le peculiarità proprie di quel paesaggio che nulla hanno a che vedere con il caso in sè”.

Chissà se nei prossimi mesi ci saranno turisti stranieri che vorranno avere la perizia di prender l’aereo e venire fin qui. Altro che Bit e Borse internazionali del turismo in giro per il mondo per promuovere la provincia di Ragua. Adesso, prima di parlare di barocco e del nostro mare, della cucina di Ciccio Sultano e della nostra cultura, dovremo convincere gli stranieri del fatto che i cani assassini non ci sono più.

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MODICA

TROPPE MORTI PER LEUCEMIA PAGINA 4

CRIMINALITÀ

COSA NOSTRA SCOPRE I SEQUESTRI PAGINA 6

ACCUSO

GIOVANNI È IL PAPÀ DI GIUSEPPE BRAFA. LA VITA GLI È CAMBIATA IL 15 MARZO, DOPO CHE IL SUO BAMBINO È STATO UCCISO DA CANI KILLER AL PISCIOTTO

NUMERO 1 29 MARZO DUEMILANOVE


Il caso

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“ADESSO VOGLIO GIUSTIZIA PER IL MIO GIUSEPPE”

GIOVANNI BRAFA, AI RIFLETTORI DELLA CRONACA NON È ABITUATO. APPARE FRASTORNATO, LA TRAGEDIA DELLA PERDITA DEL FIGLIO L’HA SEGNATO, E LO SEGNERÀ PER TUTTA LA VITA

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a accanto uno dei legali del pool che la famiglia ha scelto per assisterla nella vicenda giudiziaria della quale avrebbero fatto a meno. E’ il modicano Salvo Maltese che si lascia scappare: “Una tragedia, Brafa non va a lavorare da quel maledetto giorno. Una vita che è diventata un inferno, per la famiglia c’è solo il cimitero...Un dramma”. Parla Giovanni Brafa, poche parole: “Siamo affranti. Cerco giustizia per mio figlio, perché quello che è successo a Giuseppe e alla turista tedesca non debba ripetersi. Non è possibile che succedano queste cose”. E poi il pensiero alla ragazza tedesca, un dramma nel dramma: “Dopo Giuseppe, perché anche lei? Perché un’altra famiglia deve subire tutto questo?”. “C’è stato un concerto di responsabilità spaventosa” dichiara Enzo Trantino. “Quello che è successo si poteva evitare”. | www.suddest.it

Per l’avvocato Enzo Trantino “La responsabilità di chi era tenuto alla custodia dei cani e di chi era tenuto a vigilare sulla custodia dei cani è gravissima. In queste espressioni, circolarmente, c’é la responsabilità dei soggetti diretti e dei tutori istituzionalmente preposti”. Trantino ha detto che la Procura della Repubblica di Modica ha disposto un’ispezione dei luoghi tra martedì e mercoledì prossimo e che sono in corso di emissione avvisi di garanzia. “Siamo alla quasi totalità - ha aggiunto - dell’individuazione delle responsabilità. Ho avuto assicurazione da parte del sostituto procuratore Mocciaro che entro aprile intende chiudere la parte calda delle indagini. Chiediamo il massimo della giustizia - ha concluso Trantino - e se c’é un limite, chiediamo che si vada oltre”. Intanto, appena uscita dal coma, la 24enne tedesca Marya è stata trasferita in un ospedale di Stoccarda. Le condizioni ge-

nerali della ragazza erano migliorate nei giorni scorsi e Marya, adesso cosciente, oltre a quelle mediche sarà sottoposta alle cure di un psicologo per farle superare il trauma subito. La ragazza, che era ricoverata nel reparto Rianimazione dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, è stata assistita dai genitori. E’ stato il governo tedesco a metterle a disposizione un volo speciale per Stoccarda. Nella tragedia e nella sofferenza i genitori hanno parole di ringraziamento per i medici: “Abbiamo ricevuto testimonianza e solidarietà da parte di molti. Tutta questa solidarietà ed affetto dimostrano come da una brutta tragedia possa scaturire tanto bene”.


Il caso

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MARIJA “

eriamo rinid s e d o it r a Io e mio m per il grande e r o u c o tt tu graziare di to i medici, u v e ic r o m ia b aiuto che ab , il chirurgo io r a it n a s le il persona direttore il d e a m o S Pier Franco Carmelo De e n io z a im n a della Ria il meglio dell to a d o n n a naro, che h mo riceia b b A ’. ta li a n loro professio za e solidarietà da ian vuto testimon sta solidae u q a tt u T i. parte di molt come da o n a tr s o im d tto e rietà ed affe ossa scaturir p ia d e g a tr una brutta tanto bene”. i Marija I genitori d

L’ALTRA VITTIMA TRASFERITA IN GERMANIA

È

uscita dal coma ed è stata trasferita nei giorni scorsi in un ospedale di Stoccarda Marya M., la turista tedesca di 24 anni originaria del land del Baden-Wurttemberg, che il 17 marzo scorso era stata assalita da un branco di cani randagi a Sampieri, nel Ragusano, dove due giorni prima era stato aggredito e ucciso a morsi Giuseppe Brafa, di 10 anni. La ragazza, che era ricoverata nel reparto Rianimazione dell’ Ospedale Cannizzaro di Catania, è stata assistita dal padre ed é stata trasportata nel suo Paese con un aereo messo a disposizione dal governo tedesco.

Sono le parole pronunciate prima di lasciare Catania dai genitori di Marija Miculcic, la giovane tedesca che il 17 marzo scorso è stata assalita da un branco di cani randagi a Sampieri, nel Ragusano. I genitori hanno anche voluto ringraziare il direttore generale Giuseppe Giunta “che ci ha dimostrato tanto affetto e ci ha messo a disposizione tutti i servizi dell’ospedale per rendere il nostro soggiorno quanto più comodo possibile”. “Le condizioni generali della ragazza - ha detto Denaro - sono migliorate, la ragazza è cosciente quindi è stato possibile il suo trasferimento in Germania, dove le verranno curate le ferite e soprattutto dove sarà sottoposta alle cure di un psicologo per farle superare il trauma subito”

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Modica

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di 19 anni, stremata da una lunga battaglia entro quelle case messe su con contro un linfoma mieloide. Come quello che colpì Roberto, morto nel i sacrifici di chi vuol vivere in mezzo allo spazio verde pur non allonta- 1986 a 4 anni e mezzo. Un vicino terminò nandosi dalla città, ora affiora il dubbio. i suoi giorni a 12 anni per un tumore alle Troppi, tra le stanze ben arredate, sono gli ossa. Oggi, le famiglie “La vicenda va avanti dagli anni Ottan- accettano di angoli con fiori freschi a ricordare chi non c’è più. Non soltanto anziani nonni e ta - dice Adriana (nome di fantasia) che nel parlare dopo genitori - com’è nel corso naturale accet- 1982, a sei anni, venne colpita da leucemia che un mese fa tato con cristiana o laica rassegnazione - ma linfatica. La mia famiglia si era trasferita è morta una anche bambini, adolescenti, giovani, per- qui tre anni prima”. Oggi Adriana è una ragazza di 19 anni, sone che avevano appena superato i qua- splendida donna e può raccontare la sua vi- stremata da rant’anni. Forse troppi. Uno, due, tre quat- cenda. Un altro ex bambino è guarito gra- una lunga battaglia tro... zie al trapianto di midollo. Altri non pos- contro un linfoma La causa dei decessi è l’altro comune de- sono. Attorno al tavolo, oltre alla mamma mieloide nominatore: leucemie e tumori. Malattie di Roberto, siedono i genitori di Francesca che hanno colpito nel raggio di circa 400 (altro nome di fantasia), morta nel 2002 a metri. Oggi, le famiglie accettano di parlare 2 anni e mezzo. La coppia ha un’altra dopo che un mese fa è morta una ragazza bimba. “Sono preoccupata - afferma la

LEUCEMIE RECORD IN 400

LA STRADA DEL DOLORE È A RIDOSSO DALLA ZONA COMMERCIALE DI MODICA, ALL’INIZIO DELLA VIA PER SCICLI. LE VILLETTE DEL PIRATO HANNO TUTTE BEI GIARDINI E MURI A SECCO, QUANDO IL CIELO È SERENO SEMBRA POTERE TOCCARE IL MARE CON UNA MANO

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Io accuso

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MORTI A PIRATO INTERVIENE L’AUSL

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mamma mostrando le foto del suo angelo - perché il mio pensiero va spesso a quanto è successo alla sorella”. In un’ammirevole compostezza, gli abitanti del Pirato cercano ora una comprensibile risposta a quanto è loro accaduto. Una coincidenza oppure cosa? Ti guardi attorno e scorgi case, campagne e tre tralicci di media tensione (150 Kilowatt) che attraversano la zona per trasportare energia elettrica da Ragusa fino alla zona Asi di Pozzallo. Impossibile, però, ipotizzare un qualche ruolo nell’insorgenza dell’alto numero di linfomi registrati in questa zona ben circoscritta. Nessuno, infatti, ha mai chiesto ed eseguito controlli. Né si capisce se esistano dispersioni o sversamenti nel sottosuolo. Se c’è una Istituzione che voglia capire, è il momento di agire. In questa striscia di terra sono ubicate una scuola materna e una elementare. Non è il caso di aspettare l’affissione di un altro manifesto funebre. I dubbi è meglio toglierli adesso.

L'APPELLO DELLE FAMIGLIE DI PIRATO ATTRAVERSO SUDDEST.IT È STATO SUBITO ACCOLTO. IL DIPARTIMENTO PREVENZIONE DELL'AUSL 7, IN COLLABORAZIONE CON LA DIREZIONE SANITARIA AZIENDALE E IL REGISTRO TUMORI DI RAGUSA, HA ASSICURATO IL MONITORAGGIO NELLA ZONA IN CUI NEL CORSO DEGLI ULTIMI ANNI SONO STATE REGISTRATE ALCUNE MORTI PER LEUCEMIE E TUMORI

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tilizzeremo innanzitutto metodi statistici - spiega il dottor Ferreri -. Dopo avere acquisito l'aerofotogrammetria della zona dal Comune (già richiesta al sindaco), una nostra task force eseguirà interviste porta a porta e dei sopralluoghi per cercare di appurare le eventuali cause, oppure ricondurre tutto nell'alveo della casualità".

A farsi portavoce del nutrito gruppo di residenti è l'ex consigliere comunale Giovanni Scucces: "Siamo preoccupati per quanto sta accadendo - dice - questa minaccia interessa una vasta zona: da Pirato alla limitrofa Cava Maria. Non riusciamo, però, a capire il perché. Sarebbe auspicabile un intervento per vedere se, effettivamente, ci sono delle emissioni pericolose che stanno determinando numerosi casi di leucemia e tumori. Noi non abbiamo soluzioni. Vorremmo essere rassicurati se in zona possa esserci la causa o meno dell'aumento esponenziale di queste patologie". Il sindaco, Antonello Buscema, ha fatto sapere che inviterà l'Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) ad eseguire dei rilevamenti e, se contrada Pirato dovesse risultare veramente "inquinata", prevedere gli eventuali correttivi o bonifiche.

Come abbiamo raccontato ieri, nella zona - dagli anni Ottanta ad oggi - ci sono stati diversi i decessi con un comune denominatore: leucemie (per lo più mieloidi) e tumori. Malattie che hanno colpito abitanti, molto spesso bambini e giovanissimi (l'ultima morte risale a un mese fa circa), residenti in un raggio di circa 400 metri.

Antonio Casa www.suddest.it |

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Criminalità

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UN EX BR E UNO STIDDARO

VOLEVANO RAPIRE

CARTIA L’OPERAZIONE CHE HA SVENTATO IL SEQUESTRO LAMPO DEL PRESIDENTE DELLA BANCA AGRICOLA DI RAGUSA HA FATTO EMERGERE IL SALTO DI QUALITÀ A CUI MIRA COSA NOSTRA: NEL MIRINO FACOLTOSI IMPRENDITORI, SANGUINOSE RAPINE A GIOIELLERIE E PORTA VALORI. E QUELLO IBLEO È TERRENO DA CONQUISTARE

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on solo droga e pizzo. La criminalità organizzata alza la posta e cerca nuove fonti di finanziamento. Quindi progetta rapine clamorose a gioiellerie e porta valori, e tenta di scoprire quello che nell’Isola potrebbe rappresentare un nuovo business: il sequestro di persona, magari lampo. Come quello progettato nei confronti di Giovanni Cartia, 81enne presidente della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che doveva essere portato a termine prima di Pasqua.

E’ quanto emerge dall’inchiesta “Caiman” coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltanisetta che ieri ha portato i carabinieri ad eseguire otto ordini di custodia cautelare in carcere, uno dei quali nei confronti di Calogero La Mantia, nisseno, che nel 1975 finì in carcere (condannato a 25 anni e 3 mesi) perché facente parte della colona milanese delle Brigate Rosse. Ottenuta la libertà anticipata La Mantia si è trasferito a Gela dove, secondo gli inquirenti, insieme a Vincenzo Pistritto, pregiudicato della Stidda, attorno al quale ruota l’indagine, avrebbe progettato il sequestro del banchiere che guida l’unica banca veramente siciliana rimasta, una delle prime venticinque in Italia per capitalizzazione. Durante la perquisizione effettuata nell’abitazione di La Mantia, i carabinieri hanno trovato documentazione che

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fa riferimento a Cartia, compreso sue fotografie e altro materiale che è stato scaricato da internet. Tutto ciò confermerebbe l’ipotesi avanzata dagli inquirenti, che nel febbraio scorso avevano avviato indagini su un traffico di droga. Dalle intercettazioni di Pistritto e La Mantia, che parlava a ruota libera anche del caso Battisti, è emerso invece il progetto di sequestro. La banda, dopo aver effettuato sopralluoghi e controllato le persone che abitavano con Cartia, avevano pensato di entrare in azione facendo irruzione di giorno nell’abitazione del banchiere. Un sequestro lampo, contando sul pagamento immediato del riscatto da parte dei familiari. L’uomo sarebbe stato poi rilasciato in una strada di campagna vicino Comiso. L’altro progetto di rapimento avrebbe riguardato l’imprenditore di Gela, Vincenzo Cavallaro. Il sequestro doveva servire a finanziare una nuova impresa edile costituita da gruppi mafiosi, che avrebbe dovuto eseguire lavori pubblici al Nord. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e associazione per delinquere finalizzata alla detenzione di armi ed esplosivi e sequestro di persona a scopo di estorsione, con l’aggravante per tutti di essere un’associazione armata. L’organizzazione oltre all’esplosivo al plastico era in possesso anche di mitra kalashnikov che avrebbero impiegato in rapine contro furgoni portavolori sicuramente sanguinose”, ha detto il procuratore Lari sottolineando l’importanza delle intercettazioni che hanno consentito di sventare il sequestro. “Siamo riusciti a bloccare in tempo un progetto - ha osservato il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe D’Agata - che era già pronto per essere portato a termine”. L’operazone fa tornare in mente le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia come La Barbera e Camarda i quali avevano rivelato che i corleonesi di Riina, dopo avere a lungo vietato in Sicilia i se-

questri di persona, volevano iniziare una nuova stagione criminale, con rapimenti di facoltosi imprenditori. I preparativi avevano subito ritardi per via del maltempo che si è abbattuto nei giorni scorsi nel ragusano. Il procuratore Sergio Lari, l’aggiunto Domenico Gozzo e il sostituto della Direzione distrettuale antimafia, Nicolò Marino, con i carabinieri della compagnia di Gela hanno così anticipato le mosse, chiedendo ed ottenendo dal gip l’arresto degli otto indagati. Uno di loro fino a ieri sera risultava ancora irreperibile.


Attilio Bolzoni

La domenica del SUDDEST

Un amico di Ragusa vince “È Giornalismo” Ha dedicato il premio ai molti cronisti “senza nome che, soprattutto al Sud, rischiano tanto”, quelli che non scrivono per i giornali nazionali, ma stanno nei paesini “e fanno una vita grama”. Anche ieri ha mantenuto intatto il proprio stile, Attilio Bolzoni, mentre gli consegnavano uno dei premi più ambiti e prestigiosi dell’editoria italiana. Perché “E’ Giornalismo” l’hanno inventato tre mostri sacri del mestiere: Enzo Biagi, Indro Montanelli e Giorgio Bocca. Oggi la giuria è formata da Gianni Riotta, Gian Antonio Stella (anche loro premiati in precedenza) e Giancarlo Aneri, l’imprenditore che rinnova ogni anno questo impegno.

Non tutti sanno che Bolzoni è legato alla terra iblea, alla quale ha dedicato alcuni articoli. Suddest.it, a fine articolo ve ne propone due.

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A Bolzoni il premio (oltre 15 mila euro) è andato perché “da trent’anni racconta la Sicilia e uno degli elementi più tristemente distintivi, la mafia”. Uno dei suoi ultimi scoop è l’intervista alla figlia di Totò Riina.

Proprio a Giorgio Bocca, seduto in sala, è andato in particolare il suo particolare ringraziamento. Mentre l’altro ieri sera Roberto Saviano nel suo intervento allo speciale “Che tempo che fa” ha detto di sperare che la lotta al crimine organizzato diventi “una moda”, che non cada l’attenzione. Bolzoni, che scrive su Repubblica e per sua definizione ha “lavorato molto sotto traccia” (lo vedete i tv? Mai!), però mette in guardia dalla moda dell’antimafia. “In Sicilia negli ultimi due o tre anni - ha spiegato - ci sono indagini che dicono che i mafiosi si volevano infiltrare nelle associazioni antiracket. L’antimafia é diventato un capitale”. E quindi far diventare la lotta al crimine organizzato trendy è un rischio. “Uno deve capire - ha aggiunto - e non parlare a sproposito di mafia”.

In tanti anni di lavoro Bolzoni – venne assunto giovanissimo da Eugenio Scalfari in persona .- si è sforzato di fare questo, non solo in Sicilia ma anche in Afghanistan, Iraq, Maghreb, Grecia e nelle cronache dal resto d’Italia. Forse per questo lavoro in Italia, ma anche all’estero, è stato scelto lui come premiato nel centenario dalla nascita di Indro Montanelli, che prima di diventare

direttore è stato un inviato di punta del Corriere della Sera dalla Finlandia all’Ungheria nel 1956.

Anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha inviato un messaggio per sottolineare l’importanza del lavoro del giornalista, determinante “per lo sviluppo della società civile”.

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La domenica del SUDDEST

VOLARE CANI KILLER

INCHIESTA

EVENTI

PAGINA 2

PAGINA 6

PAGINA 8

L'INCHIESTA E GLI “AVVISI” ANNUNCIATI

SIAMO TORNATI EMIGRANTI

LA BANDA DEI CARABINIERI A RAGUSA

OH OH SI AVVICINA LA FINE DEI LAVORI CHE RESTITUIRÀ IL “MAGLIOCCO” ALL’USO AEROPORTUALE CIVILE. TUTTO FATTO? MACCHÉ! ANCORA, PER ESEMPIO NON SI SA CHI PAGHERÀ I CONTROLLORI DI VOLO...

NUMERO 4 5 APRILE DUEMILANOVE


Fatti

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MORTI A PIRATO INTERVIENE L’ARPA

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a scorsa settimana Suddest.it vi ha raccontato come, nella zona del Pirato, a Modica, dagli anni Ottanta ad oggi, vi siano stati diversi i decessi con un comune denominatore: leucemie (per lo più mieloidi) e tumori. Malattie che hanno colpito abitanti, molto spesso bambini e giovanissimi (l’ultima morte risale a un mese fa circa), residenti in un raggio di circa 400 metri. Le autorità, intanto, hanno cominciato a muoversi. Incontrando i giornalisti, la dirigente dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente ) Maria Antoci ha comunicato “L’istituzione, da parte della Ausl di un tavolo tecnico per discutere della questione, anche insieme ad alcuni epidemiologi. Fino ad oggi non avevamo ricevuto segnalazioni di alcun tipo su quella zona. Adesso c’è una richiesta da parte del Comune e a breve faremo le rilevazioni necessarie. In contrada Pirato, dove tra l’altro c’è un traliccio che non risulta di proprietà dell’Enel, verranno eseguiti gli accertamenti per dare maggiore serenità alla cittadinanza.”

I dati in possesso dell’Arpa, nel loro complesso, assicurano una situazione di inquinamento elettromagnetico sotto controllo. Gli elettrodotti, in provincia, hanno una lunghezza di 220 chilometri. Le rilevazioni finora sono state effettuate a Chiaramonte e a Ragusa, nella zona del Cineplex, lungo la strada per Marina. “Non sono stati riscontrati - ha spiegato la dirigente dell’Arpa - superamenti delle soglie previste”. Anche l’Ausl 7 è pronta ad intervenire: “Utilizzeremo innanzitutto metodi statistici - spiega il dottor Ferreri -. Dopo avere acquisito l’aerofotogrammetria della zona dal Comune (già richiesta al sindaco), una nostra task force eseguirà interviste porta a porta e dei sopralluoghi per cercare di appurare le eventuali cause, oppure ricondurre tutto nell’alveo della casualità”.

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CANI K PRONTI ALT DI GAR

el sopralluogo in contrada Pisciotto si potranno ricordare solo le dichiarazioni che l’avvocato Enzo Trantino, a nome del pool di legali di parte civile, ha reso sul posto. Ci si è limitati, infatti, ad un controllo all’esterno del canile, visto che non è stato possibile accedere all’interno dello stesso per l’assenza del custode giudiziario, il comandante dei Vigili Urbani di Scicli. Trantino ha ricostruito l’agghiacciante sequela dell’aggressione del bambino poi ucciso ed ha fatto intendere che potrebbero esserci a breve altri avvisi di garanzia oltre quelli già notificati a Giglio e ai due veterinari dell’Ausl 7 di Ragusa, Roberto Turlà ed Antonino Avola. Il Pm titolare, Maria Mocciaro, potrebbe firmarli nelle prossime ore. Come nelle prossime ore è attesa una conferenza stampa di Francesco Riccotti, il legale di Virgilio Giglio. La ricostruzione della morte di Giuseppe Brafa, fatta dall’avvocato catanese, fa venire i brividi: i cani, dopo avere scavato un cunicolo si sarebbero portati fuori dal deposito, azzannato e trascinato il bambino in una radura dove l’avrebbero poi sbranato.

Altro fronte, quello della politica. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha incontrato nella sede del ministero l’assessore alla Sanità della Regione Siciliana Massimo Russo per fare il punto sul fenomeno del randagismo nell’Isola. In provincia di Ragusa il ministero della Salute e l’assessorato regionale alla Sanità daranno vita ad un progetto pilota da estendere successivamente a tutta la Sicilia, che si occuperà di randagismo. L’iniziativa sarà presentata il 24 aprile a Palermo ed è stata decisa al termine dell’incontro romano tra il sottosegretario

In provincia di Ragusa il ministero della Salute e l’assessorato regionale alla Sanità daranno vita ad un progetto pilota che si occuperà di randagismo


Fatti

La domenica del SUDDEST

KILLER LTRI AVVISI RANZIA

Martini e l’assessore Russo.

Intanto i parlamentari dell’Udc Giuseppe Drago e Anna Teresa Formisano hanno presentato alla Camera un disegno di legge che modifica la legge sulla prevenzione del randagismo. Tra le norme, quella che prevede la soppressione dei cani “vaganti ritrovati, catturati o comunque ricoverati presso strutture”, “nel caso in cui si verifichino situazioni caratterizzate da comprovata

GRIGIO IL MARE IBLEO

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rigio il mare ibleo. Una brutta storia, non c’è che dire. Dal primo maggio al trenta settembre, diversi sindaci dovranno apporre i cartelli metallici con la scritta “Divieto di balneazione” lungo un articolato tratto di costa che da Acate arriva fino al porto di Pozzallo.

pericolosità”. L’articolo 2, contiene, inoltre, “l’obbligo dell’istituzione di servizi di cattura di cani randagi, per i comuni che non ne sono ancora dotati e la facoltà per i comuni pari o inferiori ai 15 mila abitanti di costituire Consorzi per la realizzazione di canili, anche ricorrendo al project financing”.

A difendere onore e prestigio rimane la bandiera blu di Pozzallo, mal ridotta dalle intemperie di un inverno lungo e ingeneroso. Ma, a quanto pare, la provincia rischia di perdere anche questo riconoscimento. Il settennale attestato di mare azzurro e pulito, assegnato all’unico comune marinaro della provincia, potrebbe essere revocato. Il rischio, purtroppo, è concreto. Il divieto di balneazione per 400 metri, nella zona del porto, è cosa drammaticamente seria. L’Associazione che ogni anno assegna la Bandiera Blu ai comuni, la Fee, impone il rispetto di parametri rigorosi. A livello di prevenzione, è innegabile, qualcosa non ha funzionato. Ora ne sentiremo di tutti i colori. Nel calderone del dibattito finiranno i porti, la cementificazione delle coste, la inconsistenza dei depuratori, i pozzi neri, il mancato periodico controllo degli scarichi delle case a mare, i lidi balneari, i chioschi e le strutture realizzate su suolo demaniale. Mille scienziati e mille tuttologi diranno di tutto e di più, mentre la politica continuerà a recitare brillantemente il ruolo di Ponzio Pilato. Come se concessioni edilizie, monitoraggio del territorio, controlli, verifiche e azioni di tutela del paesaggio, non fossero di stretta competenza dei pubblici amministratori. La mente, a questo punto, non può che andare alla triste vicenda dei cani killer. Forse solo in pochi si sono resi conto che la tragedia, purtroppo, si è consumata qui da noi e non certo per caso. I cani randagi giravano in quella zona da mesi. Le risorse per intervenire così come per legge erano insufficienti? Chi si è lamentato dopo, avrebbe potuto farlo a tempo debito, in modo da evitare quello che poi è successo. Una volta tanto cerchiamo di essere seri. Michele Giardina www.suddest.it |

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REBUS AEROPORTO

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FRANCAMENTE NON CI STIAMO CAPENDO NULLA. L’IMPRESSIONE È CHE SI CERCA DI INTORBIDIRE LE ACQUE, IN MODO DA CREARE CONFUSIONE E SVIARE DALL’UNICA DOMANDA CHE TUTTI SI FANNO DA ANNI A QUESTA PARTE: QUANDO SARÀ OPERATIVO L’AEROPORTO DI COMISO?

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ultima data l’aveva abbozzata il sindaco: il 13 settembre in coincidenza con la presenza delle frecce tricolori in provincia. Adesso registriamo novità non certo confortanti. Ci limitiamo a riportare le posizioni ufficializzate in queste ore:Vito Riggio, Presidente dell’Enav: “Se ognuno non farà la propria parte fino in fondo, dall’aeroporto di Comiso non decollerà nessun aereo neanche entro l’anno prossimo”. Riggio, confermando che sono in corso le procedure di certificazione ha chiarito che c’è un altro ostacolo importantissimo da superare: chi deve farsi carico di pagare il servizio dei Vigili del Fuoco e dei controllori di volo, atteso che l’aeroporto è considerato come privato, essendo di proprietà del Comune di Comiso. In tutti gli altri aeroporti, infatti, questo servizio viene pagato dallo Stato. Il sindaco, Giuseppe Alfano: “L’aeroporto

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di Comiso, unico in Italia, è di proprietà del Comune e non dello Stato - dichiara il sindaco - e pertanto gli ingenti costi derivanti dai due servizi sarebbero a carico della società di gestione, con gravi conseguenze sul piano della concorrenzialità dell’aeroscalo, a meno che il Ministero delle Infrastrutture non emani un apposito decreto con il quale dichiara lo scalo di Comiso di interesse nazionale, accollandosi i conseguenti costi. Tutti questi problemi che costituiscono un ostacolo alla reale funzionalità e all’economicità gestionale del Magliocco si sarebbero potuti evitare se l’appalto delle opere fosse stato gestito dall’Enac. Come si vede - prosegue Alfano - gli errori commessi in passato vengono al pettine. Adesso per fare funzionare veramente l’aeroporto, ci troviamo adesso a dovere superare quest’altro ostacolo che se si fosse agito con minore superficialità ed egocentrismo non esisterebbe”. Chiamato direttamente in causa, l’ex sindaco ed attuale parlamentare regiona-

o s i c om e n r a f l a g a c a i d i g a t s p i g g i r a t s p i

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le del Pd, Pippo Digiacomo: “L’Aeroporto di Comiso non è un aeroporto privato, ma appartenente ad un Ente Pubblico Territoriale. L’aeroporto di Comiso rientra a pieno titolo nella equiparazione con gli aeroporti statali: tutti i servizi che lo Stato assicura ad un aeroporto Statale sono assicurati anche e alle stesse condizioni agli aeroporti appartenenti agli Enti Pubblici Territoriali, concetto questo accolto e fatto proprio dal Ministero dei Trasporti e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Inoltre, lo Stato deve assicurare non solo il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l’Ente Nazionale Assistenza al Volo, ma anche l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, il Corpo della Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Dogane, l’Ente Poste e la Sanità Aerea”. Dichiarazioni, tutte, in contrasto tra di loro e che confermano la premessa fatta. Noi ne avevamo sentore, e di sotto vi proponiamo un nostre servizio di qualche settimana fa.


m a g o l i omo c c o o i

Copertina

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IL MAGLIOCCO ANCORA NON C’È S’HA DA FARE L’ULTIMO SFORZO BUROCRATICO

hissà quante telefonate ha ricevuto, negli ultimi giorni, Vito Riggio. Il cellulare del presidente dell’Enac ha squillato più del solito dopo la presentazione del libro dell’on. Giuseppe Digiacomo e del collaboratore Giovanni Scapellato su “Come abbiamo fatto a fare l’aeroporto di Comiso”. Ricordate? Nel suo intervento, Riggio aveva detto che “se ognuno non farà la propria parte fino in fondo, dall’aeroporto di Comiso non decollerà nessun aereo neanche entro l’anno prossimo”. Il riferimento è a chi deve farsi carico di pagare il servizio dei Vigili del Fuoco e dei controllori di volo.

Ieri Riggio ha affidato all’ufficio stampa dell’Enac un comunicato in cui chiarisce la sua posizione. “Il fatto che l’Aeroporto di Comiso non sia un aeroporto statale, ma un’infrastruttura appartenente ad enti pubblici territoriali, non cambia nulla rispetto alla tipologia di servizio pubblico che eroga”, scrive. “Pertanto, anche se il de-

manio aeroportuale - aggiunge - fosse rimasto di responsabilità statale, non sarebbe stato garantito automaticamente il servizio di assistenza al volo da parte dell’Enav che assicura i servizi a titolo gratuito solo negli aeroporti inseriti nel contratto di servizio con i ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Economia, ciò a prescindere dalla natura del demanio. Per gli altri aeroporti il servizio è fornito in base a rapporti contrattuali”.

Il Magliocco non è, oggi, inserito nella lista degli aeroporti con il contratto di servizio. “Con una lettera dell’ottobre del 2007 - aggiunge Riggio - l’Enac aveva chiesto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di attivare le procedure necessarie - osserva - per l’inserimento dell’Aeroporto di Comiso tra le competenza dell’Enav per l’erogazione dell’assistenza al volo secondo il contratto di servizio. La richiesta dell’Enac non ha ancora avuto esito positivo”.

Parlamentari iblei, soprattutto del centrodestra, se ci siete battete un colpo. Magari, presso il ministero delle Infrastrutture diretto (politicamente) da Altero Matteoli. Perché, stando ai tecnicismi del presidente dell’Ente nazionale aviazione civile, senza l’inserimento di Comiso tra le competenze dell’Enav per l’erogazione dell’assistenza al volo, sarà difficile vedere nel breve periodo decolli e atterraggi lungo la pista di 3 chilometri sulla quale due anni fa atterrò l’aereo militare con a bordo l’allora ministro degli Esteri Massimo D’Ale-

ma. E per i vigili del fuoco? Riggio spiega che lì il problema riguarda il Corpo e la mancanza di personale in quantità sufficiente a garantire i servizi h24 nello scalo. Ma anche questo non appare certamente un ostacolo insormontabile.

L’attesa infrastruttura ragusana, tuttavia, ieri ha incassato un piccolo ma importante segnale. L’onnipresente Riggio, infatti, ha incontrato, nella sede della Direzione generale dell’Ente, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo in una riunione tecnica preliminare per la firma di un protocollo d’intesa tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Enac, la Regione e le società di gestione degli aeroporti siciliani finalizzato a realizzare opere di adeguamento e di potenziamento degli aeroporti di Palermo, Catania, Trapani e, appunto, Comiso. Presente all’incontro, tra gli altri, anche la Soaco, società di gestione dell’aeroporto di Comiso. Il protocollo per la realizzazione dei lavori verrà firmato mercoledì a Roma nella sede centrale dell’Enac, alle 16.00. Dopo la firma del protocollo, l’Enac e la Regione siciliana, ognuna per la propria competenza, dovranno sottoscrivere con le società di gestione le convenzioni di finanziamento necessarie per avviare, con la massima urgenza, la realizzazione delle opere finanziate.

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Inchiesta

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SIAMO SICURAMENTE LONTANI DALLE CIFRE DELLE ONDATE MIGRATORIE DEGLI ANNI ‘50 E ‘60, QUANDO DAL MEZZOGIORNO E DALLA SICILIA, COMPRESA LA PROVINCIA DI RAGUSA, DIVERSI LAVORATORI EMIGRAVANO AL NORD ITALIA O ALL’ESTERO (GERMANIA, BELGIO, FRANCIA) PER TROVARE LAVORO, MA NEGLI ULTIMI ANNI IL FENOMENO SEMBRA AVERE AVUTO IN TERRITORIO IBLEO UN INCREMENTO, SIA PURE ANCORA CONTENUTO, SOPRATTUTTO NEL 2004 E NEL 2008.

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o confermano i dati Istat sull’andamento demografico, che alle voci dei “cancellati per altri comuni” e dei “cancellati per l’estero” dagli appositi elenchi, segnalano una crescita del fenomeno. Se si escludono i movimenti migratori all’interno dello stesso Mezzogiorno e della stessa Sicilia, che incidono comunque con percentuali fisiologiche, l’andamento segnala sicuramente uno stato di sofferenza di una fetta della popolazione, che preferisce trasferirsi al nord per trovare un’occupazione o avviare un’attività. Una tendenza da studiare in tutte le sue sfaccettature, anche per capire se il fenomeno debba essere inquadrato in una ripresa “storica” delle migrazioni o sia invece da ascrivere alla contingenza economica e sociale. I dati relativi agli ultimi sette anni, dal gennaio 2002 fino al settembre 2008, presentano infatti delle oscillazioni interessanti, la cui portata deve ancora trovare una più attenta e compiuta lettura. Nel 2002 in provincia si sono cancellati dagli elenchi anagrafici dei comuni di re| www.suddest.it

RAGUSA

PROV

DI EMI

sidenza 3.634 cittadini, di cui 3.447 sono migrati in altre città e 167 all’estero. L’anno successivo, nel 2003, si è registrata invece una leggera flessione con 3.439 cancellati, dei quali 3.095 si sono iscritti negli elenchi di altri comuni e 344 si sono trasferiti all’estero.

La prima impennata si è avuta nel 2004 con ben 4.110 cancellati dai comuni di residenza. Di questi 3.729 si sono trasferiti in altre località del Paese e 381 hanno raggiunto città estere. Il fenomeno si è poi riassestato nel 2005 con 3.771 cancellati dagli elenchi anagrafici, di cui 3474 verso altri comuni italiani e 297 con destinazione l’estero. Più o meno analogo l’andamento nel 2006, con 3.974 trasferimenti in altri comuni, dei quali 3.620 all’interno del Paese e 354 all’estero; e nel 2007, con 3.739 migrazioni, di cui 3470 verso altre località italiane e 269 in cittadine straniere. Pure il 2008, alla stessa stregua del 2004, indica una più sensibile ripresa del fenomeno migratorio, anche se ancora


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DI NUOVO

VINCIA

IGRANTI

Inchiesta

non ci sono i dati relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre. Il dato provvisorio indica 3.140 cancellazioni, suscettibili di toccare quasi le 4.000 qualora la tendenza dovesse trovare conferma negli ultimi tre mesi dell’anno scorso. Anche se tra il 2004 e il 2008 non esistono parametri, almeno ad una prima osservazione, che possano trovare punti comuni in termini di situazione economica e sociale. Oltretutto i due incrementi più sensibili del 2004 e del 2008 trovano conferma anche nei flussi migratori dell’intera Sicilia, come confermano i dati elaborati dall’Istat, relativi sempre agli ultimi sette anni, dal gennaio 2002 ai primi nove mesi del 2008. Un segno evidente che l’aumento del numero delle persone che hanno lasciato i comuni di residenza è sicuramente governato da ben precisi fattori, ancora da individuare, in modo da leggere adeguatamente la reale portata del fenomeno migratorio. Se nel 2002 nell’isola si sono cancellate 100.182 persone, delle quali 93.088 si sono trasferite in altri comuni e 7.094 si sono stabilite all’estero e nel 2003 sono state 99.553, delle quali 91.422 verso altre località italiane e 8.131 hanno raggiunto cittadine straniere; nel 2004, come del resto in provincia di Ragusa, si è verificata un’impennata con ben 106.414 cancellazioni, di cui 97.216 trasferimenti in altri comuni italiani e 9.198 in località estere. Ma il fenomeno si è poi ridimensionato nel 2005, con 103.043 cancellati, dei quali 95.258 sono migrati in altre località italiane e 7.785 in cittadine estere ed è stato confermato anche nel 2006 con 104.696 cancellazioni, di cui 95.464 verso altre città del Paese e 9.232 con destinazione località straniere. Ma proprio quando il fenomeno stava per rientrare nei livelli del 2002 con i 101.495 cancellati del 2007, dei quali 95.403 si sono trasferiti in altri comuni italiani e 6.092 all’estero; il dato provvisorio del 2008, aggiornato a settembre, ha segnato nuovamente uno stato di sofferenza con 78.299 cancellazioni, che supereranno sicuramente di qualche migliaia di unità, all’atto del dato finale, il tetto dei 100.000, con una probabile media di circa 8.000 migrazioni al mese. Giuseppe Calabrese, Gazzetta del Sud www.suddest.it |

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Ragusani nel mondo

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La XV edizione del premio “Ragusani nel Mondo” ha già un vin citore. È la Banda Na zionale dell’Arma dei Carabinieri che per pri ma volta nella sua sto ria farà tappa a Ragusa proprio in occasione della manifestazione curata da Sebastiano D’Angelo che quest’an no si terrà in piazza Li bertà, venerdì 4 set tembre. Il giorno suc cessivo, sabato sera, la banda terrà un concer to di gala. i tratta di un impor tante riconoscimento alla pria terra d’origine”. - conclude D’Angelo - in valenza culturale e spettaDi origini antichissime, cui la Banda aderisce ad colare del premio “Ragu- che risalgono addirittura al una richiesta di privati or sani nel mondo”, manife- 1820, la Banda, composta ganizzatori, e di questo stazione ormai entrata nel da 102 orchestrali diplo- siamo grati all’Arma dei cuore di tutti, ammirata e mati nei migliori Conser- Carabinieri e al tenente co conosciuta anche fuori dei vatori Italiani, rappresenta lonnello Nicodemo Macrì. confini della provincia” di- il fiore all’occhiello delle L’avvenimento concretizza chiara Sebastiano D’An- Bande Militari Nazionali. un sogno destinato a la gelo, che aggiunge: “La Nota in tutto il mondo per sciare il segno nella storia presenza della Banda con- l’elevata professionalità dei ragusana. È auspicabile tribuirà ad elevare il tenore suoi Orchestrali e per il fa- che il segnale venga rac e il prestigio dell’evento, scino delle sue splendide colto dalle Pubbliche Isti che in tre lustri ha visto a uniformi, vanta un reper- tuzioni locali, con una pre Ragusa, in Piazza San Gio- torio vastissimo che spazia senza corale ed entusiasta, vanni, una passerella di dalle tradizionali marce nella comune convinzione iblei dal profilo di vita ricco militari ai brani classici ed che il Premio costituisca di significati umani, pro- operistici sino a compren- un riconosciuto ed impor fessionali ed artistici, ma dere composizioni mo- tante veicolo per promuo tutti vere il territorio nella sua accomunati dal derne e contemporanee. “È una delle poche volte interezza e globalità”. grande amore per la pro-

LA BANDA DEI CARABINIERI IN CITTÀ

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Provincia

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Il turismo le percentuali gli slogan di Torchi

“Il calo delle prenotazioni alberghiere in provincia di Ragusa è del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e non del 50%, come riportato da organi di informazione”. Lo dichiara Rosario Dibennardo, presidente di Confturismo Ragusa. “Ad una domanda che mi è stata posta in proposito, ho solo detto che avremmo verificato e che non potevamo né confermare né smentire non avendo ancora disposizione dati certi”, sostiene. Della serie: o lui non si è spiegato bene o il giornalista ha capito male. Capita.

Di questi tempi, però, i numeri sono più che mai importanti, perché si può fare della crisi una catastrofe. Infatti, il “-50%” ha scatenato in questi giorni una serie di prese di posizione, che hanno spinto Dibennardo a chiarire la realtà dei fatti.

“Dopo un attento esame - spiega - avendo portato avanti una sorta di mini sondaggio presso le strutture nostre associate, possiamo senz’altro affermare,

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senza timore di smentita, che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra un calo del 20 per cento. Ed è un calo che si registra non solo per la questione del randagismo, che certo avrà in parte influito, ma anche e soprattutto per gli effetti nefasti della crisi economica nazionale. Insomma, il calo preventivato è perfettamente in tendenza con le previsioni che, a livello nazionale, interessano la categoria”.

C’è però chi spara ad alzo zero. Sulla scorta di una ricerca Demopolis (contestata, ndr), che sostiene l’uscita di Modica dalla top ten delle preferenze degli italiani fra le città turistiche della Sicilia, l’ex sindaco Piero Torchi veste i panni di presidente del Distretto culturale del Sud-Est (che, detto per inciso, nessuno ha ancora capito a cosa serva) e in una dichiarazione pubblicata dal Quotidiano di Sicilia di venerdì 27 marzo, dice: “Il dato è imbarazzante se si pensa che solo tre anni fa Modica conquistò la seconda posizione di questa speciale classifica, confermando negli anni successivi, la presenza nelle classifiche di eccellenza. Da un po’ di tempo a questa parte la volontà di proiettare della città un’immagine negativa non corrispondente al vero, e la scelta amministrativa di sacrificare sull’altare della crisi importanti eventi promozionali, per poi investire su un carnevale sottotono, sta determinando effetti deleteri, rispetto ai quali bisogna intervenire e su-

bito. Né su questi dati può essere discriminante la crisi economica che, anzi, dovrebbe fungere da sprone per fare di più e meglio”. L’ex primo cittadino ha di sicuro avuto il merito di avere portato lustro alla città barocca e del cioccolato. Le condizioni economiche in cui Torchi ha lasciato il Comune, oggi in stato di pre dissesto e incapace, pertanto, di programmare qualsiasi iniziativa che comporti spese anche di poche migliaia di euro, sono sotto gli occhi di tutti. Da esperto mediatico qual è, ricorda i fasti e non la pesante eredità. Minimizza la crisi globale e il semplice assunto che quando i soldi mancano per tutti, è difficile pensare di andare in giro a fare i turisti. Eppure il conto è lì. Da massimo responsabile politico-amministrativo di Modica per sette anni dovrebbe saperlo leggere.

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La Pasqua del SUDDEST

CREDERCI LA CRISI ECONOMICA E QUELLA DEI VALORI. IL TERREMOTO IN ABRUZZO E IL DOLORE NEL VEDERE LA SOFFERENZA DI TANTI NOSTRI FRATELLI. QUEST'ANNO I RITI DELLA PASQUA NE FANNO RISCOPRIRE IL SENSO RELIGIOSO

NUMERO 5 12 APRILE DUEMILANOVE


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La pasqua del SUDDEST

) IL SENSO

DELLA VITA

I giorni che ricordano la Passione e Resurrezione di Cristo, 2009 anni fa a Gerusalemme, raccolgono quest'anno un'intimità che nel passato era stata smarrita. Il benessere diffuso fa i conti con la recessione economica. Siamo tutti più attenti a compiere spese, specie se superflue. Una certa semplicità si respira nel rapporto con gli altri, perchè non è più tempo di edonismo e superficialità. Il terremoto in Abruzzo, i morti, le case distrutte, ha amplificato nel cuore di tutti il vero senso della vita, fatta di sacrifici, di amore per il prossimo, a cominciare dai familiari. Suddest.it dedica questo numero speciale ai riti della Pasqua negli iblei. Con un pensiero a tutti coloro che, credenti o no, si ritrovano nei valori fondamentali dell'esistenza. Buona Pasqua e buona vita

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CAVARI E NUNZIATARI Le vere feste di Ispica si tengono a Pasqua, una il Giovedì, la festa dei Cavàri, e l’altra il Venerdì, la festa dei Nunziàtari, antagoniste e faziose un tempo per le solite motivazione di campanile, gelosie del clero, contrapposizioni di classi sociali. Le celebrazioni hanno inizio il Giovedì Santo, alle prime luci dell’alba, quando muove una «via crucis» notturna dalla Chiesa di S. Maria della Cava dove si sono riuniti i fedelissimi dei Cavàri, con torce accese. La processione preceduta da un grande Crocefisso - giunge alla Chiesa di S. Maria Maggiore ove altra folla attende; quindi la moltitudine entra in chiesa, occupando ogni spazio, per dare il via al rituale della scinnùta ro Patri a Culònna che caratterizza la festa; i Congregati dell’Arciconfraternita dei Cavari, in costume bianco e rosso, prelevano dalla sua nicchia il simulacro del Cristo, mentre i fedeli gridano insieme il fatidico Picciòtti, chi nun purtàmmu a nuddu, Culonna. Ha quindi luogo la processione esterna che dovrebbe concludersi a mezzanotte, ma che i Cavari ritardano sempre, ed anche

quando sono rientrati in Chiesa, fanno compiere al simulacro innumerevoli giri tra le navate, quasi a non volere staccarsi dal Patri a Culonna. Il Venerdì Santo è il turno dei Nunziàtari i quali in mattinata nella Chiesa dell’Annunziata, danno vita alla Scinnùta rò Signuri, prelevando stavolta dalla nicchia il simulacro del Cristo con la Croce, al grido, altrettanto vivo, di Picciòtti, chi nun purtàmu a nuddu, Cruci, Cruci. Seguirà la processione pomeridiana del simulacro, portata a spalle dai Congregati dell’Annunziata, che si distinguono per l’abito bianco ed azzurro. La processione fa sosta davanti alla Chiesa di S. Maria Maggiore, dove si ha l’«incontro» col simulacro dell’Addolorata. Anche stavolta, al rientro notturno in chiesa, si fanno compiere al Cristo diversi giri prima di riportarlo nella sua nicchia. «Giri» che vogliono ricordare l’ordinanza governativa del 1877 la quale vietava le due feste antagoniste per motivi di pubblica sicurezza: quell’anno non si fecero processioni, però i due simulacri furono fatti «girare» entro le rispettive chiese per tutto il giorno.

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IL DRAMMA

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Le manifestazioni del Venerdì Santo nella città di Vittoria, e in esse l'antica rappresentazione del "Dramma Sacro", ricreano ogni anno, per l'intero territorio ibleo, un evento religioso, culturale, turistico, con copiosissimo seguito di pubblico e fedeli. Le manifestazioni sono distribuite lungo l'arco di una intera giornata di "Passione", intessuta di fatti processionali, rituali, religiosi, su una cerimonialità che si sviluppa all'interno e all'esterno dei luoghi di culto, e che sintetizza motivi e valori devozionali, fideistici, etnologici. I luoghi deputati, sui quali la giornata del venerdì santo si articola, vanno dalla Basilica San Giovanni Battista fino a una zona urbana raffigurativa del "Golgota", quasi periferica, attorno a Piazza Sei Martiri, un tempo fuori cinta urbana; meglio nota, anche per la presenza di questa manifestazione, come Piazza Calvario o anche Piano della Croce. Il "Dramma Sacro" (che conclude la giornata devozionale) è azione scenica su luogo "fisso", con apparato scenografico costruito su una tridimensionalità dilatata e monumentale. Ha la durata di oltre un'ora e costituisce l'epilo-

go delle manifestazioni. Ha la sua radice rappresentativa in una situazione processionale che prende avvio la tarda mattina del Venerdì Santo dalla Basilica della città. Verso mezzogiorno il nucleo processionale giunge in piazza Calvario dove staziona nelle ore pomeridiane, per sciogliersi la sera dopo la rappresentazione del "Dramma..." e il ritorno alla Basilica. Elemento di centralità figurativa tanto della processione quanto della rappresentazione è un'antica e preziosa statua del Cristo morto che, all'interno di un'urna-cataletto, in corteo animato di simbologie rituali, viene condotta al "Calvario" e inchiodata alla croce presso un tempietto neoclassico, ivi esistente. In quella piazza la statua è lasciata alla visita devozionale dei fedeli e dei turisti; la sera, nel corso della rappresentazione scenica, è deposta dalla croce, ricollocata nell'urna e riportata al sito originario. Non c'è interruzione ma continuità fra il momento processionale mattutino di andata, il pellegrinaggio pomeridiano dei fedeli presso il Golgota, il significativo intercalare della rappresentazione serale in P.zza Calvario, e la processione conclusiva di ritorno.

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La Domenica di Pasqua si ha il clou delle festività pasquali con innumerevoli processioni, tra le quali quella splendida dell’Uomo Vivo. La prima processione è quella del «Venerabile», ossia del SS. Sacramento, che si origina nella Chiesa di S. Maria La Nova: sotto il baldacchino, e preceduto da un enorme stendardo di seta (stannàrdu), l’ostensorio attraversa alcune vie delle città per rientrare nella chiesa di origine. Il SS. Sacramento sarà poi riposto, mentre viene prelevato il simulacro di Gesù Risorto, l’Uomo Vivo, una bellissima statua lignea di Benedetto Civiletti. Ha così inizio una seconda processione con una immensa folla di fedeli: processione che quasi mai segue l’itinerario predisposto, per via delle sollecitazioni degli abitanti di questo o quell’altro quartiere che lo vogliono nella propria strada: benché il corteo si sia mosso dalla Chiesa di S. Maria

La Nova, il simulacro giungerà nella Chiesa del Carmine, appena un centinaio di metri dalla prima, dopo due, tre ore di processione. Al passaggio del simulacro si perpetua la tradizione del criscila, criscila, che consiste nell’afferrare i bambini sotto le ascelle e sollevarli in alto, quasi un’offerta dei genitori alla divinità perché li protegga nella crescita e nella vita. Il simulacro viene quindi fatto sostare per qualche ora, quando si formerà una nuova, terza, processione che porterà U gioia (altro nome affettuoso ed amoroso, col quale è appellato Gesù Risorto) in corteo per altre vie della città, per rientrare ancora nella stessa Chiesa del Carmine. Ma non è finita: si tratta di alcune ore di sosta per dare l’inizio ad un’ultima processione, la quarta, che si concluderà a tarda notte, col rientro definitivo del simulacro nella Chiesa di S. Maria La Nova.


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La Domenica di Pasqua si celebra la famosa festa della Madonna vasa-vasa: consiste in due processioni che entrambe partono dalla chiesa di S.Maria di Betlem, la prima che accompagna il simulacro di Cristo Redento, e l’altra la Madonna Addolorata. Le due processioni, a mezzogiorno, confluiscono in Piazza Municipio dove si ha «l’incontro» (u ’ncuòntru) tra la Madre ed il Figlio, e quindi la vasàta (da cui il vasa-vasa), ossia il bacio ed abbraccio simbolico tra i due simulacri, che avviene mediante marchingegni adeguatamente mossi: si vedono così muovere le braccia della Madonna tese verso Gesù, e quindi alzate in segno benedicente; ed ancora la caduta del manto nero della Madonna che scopre così il suo abito azzurro. Tutto questo mentre i portatori agevolano le operazioni dell’incontro con consumata teatralità. La stessa scena si ripeterà in Piazza S. Pietro, e quindi nel Largo S. Maria: ed ogni volta questa «vasata» si trasferisce al popolo esultante e giubilante, e chi può abbraccia e bacia il vicino che casualmente si trova al suo fianco.

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La Domenica di Pasqua a Comiso si celebra la cosiddetta Paci, ossia l’incontro tra la Madonna e Gesù Risorto. La festa consiste nel formarsi di una processione con il simulacro di «Cristo Risorto» e della «Madonna Annunziata» ai cui piedi vengono posti dei bambini vestiti da angioletti con il compito di intonare l’Alleluja ad ogni «paci». I due simulacri vengono fatti muovere dalla Basilica dell’Annunziata, davanti alla quale avviene il primo incontro, la prima «pace», che consiste nel fare avvicinare fino a toccarsi le due statue spinte velocemente l’una contro l’altra dai portatori; «pace» che si ripeterà davanti ad ogni chiesa incontrata nel percorso, e così fino a sera quando, nella piazza principale, si avrà quella conclusiva. Era questa la festa dei Nunziatàri (i fedeli della Chiesa dell’Annunziata) un tempo occasione di veri e propri scontri fisici coi Matrichiesàri (i fedeli della Chiesa Madre o dell’Immacolata) in piena competizione degli uni contro gli altri. Sicchè questo giorno fu per molto tempo inutilmente detto «della pace».

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SE LA TERRA

TREMASSE

IL TERREMOTO IN ABRUZZO CI HA RICORDATO CHE ABITIAMO IN UNA TERRA AD ALTO RISCHIO. MA ANCHE NELLA PREVENZIONE SIAMO INDIETRO, MOLTO INDIETRO. E CI CONVIENE SPERARE...

NUMERO 6 19 APRILE DUEMILANOVE


ANTISISMA

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FONDI STANZIATI

E INUTILIZZATI

NEL MAGGIO 2003 LA REGIONE, TRAMITE LA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE, AVEVA PUBBLICATO DEI BANDI, CHE CONSENTIVANO AGLI ENTI LOCALI INTERESSATI DI EFFETTUARE DEI "CAROTAGGI" (PRELIEVI DI CEMENTO CON DEI CILINDRI A FOMA DI CAROTA) AL FINE DI ACCERTARE LA STABILITÀ ANTISISMICA DI EDIFICI PUBBLICI «STRATEGICI». i progetti ed ottenuto i fi-

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bandi prevedevano un concorso finanziario della Regione fino al 70 per cento delle spese, mentre il resto era a carico degli enti pubblici. I finanziamenti furono disponibili dal 2005. Inizialmente il rapporto era del 60 per cento con il 40 per cento, ma nei fatti quasi nessuno aderì alla prima versione dei bandi. In provincia solo due enti pubblici hanno presentato

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nanziamenti: il Comune di Pozzallo, interessato ad accertare la stabilità di tre scuole, e l'Azienda ospedaliera, per verificare la solidità degli ospedali «Maria Paternò Arezzo» e «Civile» del capoluogo. Il Comune di Vittoria aderì ai bandi, ma non presentò successivamente i progetti. Questi i dati forniti, ieri sera, dalla responsabile della Protezione civile provinciale, ingegnere Chiarina Corallo. Anche la Provincia, pur

non avendo aderito a quei bandi, sta tuttavia effettuando dei "carotaggi" su alcuni immobili, scelti dopo una schedatura, accompagnati anche dall'analisi della tipologia della struttura e della consistenza dei materiali impiegati, come confermato dall'ingegnere Vincenzo Corallo. L'ente di viale del Fante deve ricevere dalla Regione il finanziamento. Mentre il Comune di Modica, come ricorda l'ingegnere Giuseppe Patti, ha effettuato interventi di prevenzione, chiudendo la materna di «Milano-Palermo» al quartiere Dente, insicura perchè costruita su una grotta. Patti ricorda anche i numerosi interventi di consolidamento con la legge n. 433/91. Intanto, martedì 21, alle 18,30, la Cgil provinciale riunirà il "Dipartimento sicurezza" presieduto dall'ingegnere Antonino Belluardo. Sarà avanzata la proposta di estendere le detrazioni fiscali del 55 per cento del "Piano casa" all'adeguamento antisismici delle abitazioni e di avviare, di concerto con Cisl e Uil, percorsi formativi delle maestranze. Giuseppe Calabrese Gazzetta del Sud


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Copertina

IL PIANO CASA DELLA REGIONE

Il governo regionale vara il suo piano casa, meno rigido di quello dell´esecutivo nazionale. Il governo aveva fissato al 20 per cento il limite massimo per ampliare ogni singola abitazione, il disegno di legge firmato dall´assessore ai Lavori pubblici, Luigi Gentile, lo sposta al 25 per cento. Il disegno di legge del governo prevede che vengano seguite, pena l´esclusione, tutte le norme vigenti in materia di rischio sismico. Insomma, non saranno consentite ristrutturazioni, né tanto meno ricostruzioni, che si basino su sistemi edilizi non aggiornati in tema di sicurezza antiterremoto. Chi ha intenzione di ristrutturare e ampliare casa, secondo il ddl del governo, potrà farlo indipendentemente dalla categoria della propria abitazione. È concesso aprire cantieri nelle villette, ma anche nei palazzi. Per ogni abitazione di dimensioni non superiori a 500 metri quadrati è consentito un ampliamento massimo del 25 per cento. Ciascun appartamento di superficie compresa tra i 500 e i mille metri quadrati potrà essere ampliato di un ulteriore 15 per cento rispetto al volume eccedente i 500 metri quadrati. E se per la ristrutturazione verranno utilizzate fonti energetiche rinnovabili l´ampliamento potrà essere esteso ancora del 5 per cento. Tirando le somme, il volume lordo massimo dell´ampliamento non dovrà essere, in ogni caso, superiore a 200 metri quadrati per

unità immobiliare destinata a uso abitativo. Discorso diverso per gli edifici che verranno demoliti per poi essere ricostruiti: in questo caso le dimensioni potranno aumentare fino al 35 per cento rispetto al fabbricato raso al suolo. Per gli edifici non destinati ad abitazione, l´ampliamento della superficie coperta non potrà essere superiore al 20 per cento. Per i nuclei familiari composti anche da coppie giovani è previsto un aiuto, appunto per la prima casa, tramite mutui agevolati che verranno concessi da istituti bancari convenzionati con la Regione, a un tasso di interesse pari alla metà di quello corrente per la costruzione o la ricostruzione degli immobili. Il testo del governo regionale, approvato dalla giunta venerdì scorso, è stato ufficializzato solo mercoledì, mentre la commissione Territorio e ambiente dell´Ars, stava discutendo un altro testo. Ne è nato un altro fronte polemico tutto interno al Pdl, partito sia dell´assessore ai Lavori pubblici, sia del presidente della commissione, Fabio Mancuso che ha fatto dire al presidente del gruppo, Innocenzo Leontini: "Il Piano Casa del governo, già altre volte annunciato e mai reso pubblico, non è di certo il più vicino alle indicazioni pervenute da Roma". Aggiunge Leontini: "Quello della Commissione, invece, è aderente nello stesso tempo alle esigenze dell'Isola e dei siciliani e a quanto indicato dal decreto romano. Inoltre, la nostra proposta rappresenta una risposta forte alla crisi economica e occupazionale in corso. Non per nulla, il progetto del Pdl è stato valutato positivamente, durante la due giorni di audizioni in Commissione da parte dei rappresentanti dell'Anci e di tutti gli ordini professionali interpellati".

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2017: questa la data minima, ma si spera anche ultima perché i ragusani possano percorrere la nuova statale per Catania. Otto anni minimo, quindi, per la realizzazione dell'importante arteria, che sarà a 4 corsie da 3,75 metri, con spartitraffico centrale di due metri e mezzo, che avrà un limite orario di 110 Km e che prevede un pedaggio di una ventina di euro tra andata e ritorno, ma senza caselli d'entrata e di uscita, vista la previsione di sistemi elettronici innovativi. Il progetto è stato presentato dal soggetto promotore ieri pomeriggio alla sala Avis su iniziativa del presidente della Provincia Franco Antoci. Per accelerare i tempi

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'è il sole, come quella maledetta domenica. C'è la maglietta del Milan, come quella domenica. C'è il sorriso di Giuseppe Brafa, come quella domenica, ma stavolta è nella foto che campeggia a fianco del palco trasformato in altare e nella gigantografia fatta installare nel campetto del retro dell'oratorio. E quel sorriso è anche negli occhi dei presenti, che però hanno in cuore dolore e rabbia. Sentimenti così forti che nemmeno il passare di 30 giorni esatti è riuscito ad attutire. I compagni d'oratorio, di scuola, di squadra da una parte; i genitori e la famiglia dall'altra. Tutti a voler ricordare, a voler ritrovare, a volersi stringere in un unico abbraccio. L'oratorio salesiano di Modica Alta ha vissuto, ieri pomeriggio, un'altra giornata di dolore, così come è stato in occasione dei funerali di Nino Baglieri e di Don Ninì Scucces.

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PRONTA NEL 2017: 4 CORSIE A PAGAMENTO “RAGUSANA”

apriranno contemporaneamente due cantieri: uno sul versante di Ragusa e l'altro su quello di Lentini. Ci saranno anche i doppi turni, e si punta a concludere i lavori entro cinque anni dall'avvio. Costi: meno del miliardo preventivato, compreso il collegamento con l'aeroporto di Comiso. 400 milioni sono di parte pubblica ,150 milioni sono già stanziati mentre gli altri 250 milioni devono essere finanziati dalla

Regione con fondi Fas. Il resto lo metterà la parte privata, rappresentata ieri da Massimo Chiabotto per l'A.T.I. Silec-Egis Projects-Maltauro Consorzio Stabile-Tecnis. Per il via libera ai lavori, però, occorreranno tre anni, di cui circa un terzo per l'approvazione definitiva del progetto da parte del Cipe, come detto ai margini dell'incontro dai tecnici presenti: l'iter che dovrà seguire l'opera, infatti, è ancora molto lun-

"VERITÀ SUI FATTI, VERITÀ REALE"

LA MORTE DI GIUSEPPE BRAFA

Sull'altare, oltre ai padri salesiani, al vicario foraneo Don Umberto Bonincontro ed al provicario della diocesi di Noto, Don Salvatore Cerruto, anche il vescovo della diocesi di Noto, Monsignor Antonio Staglianò. "La tragedia del piccolo Giuseppe farà per sempre parte del mio magistero - ha detto - perché mi scosse nell'antivigilia della mia ordinazione episcopale". Dal pastore della diocesi netina è giunto l'appello alla verità. "Verità sui fatti, verità reale, verità nei rapporti, per una morte che non sia vana - ha detto il Vescovo -. Nella verità si potrà trovare l'equilibrio tra l'essere umano e le tesi animaliste e "speciste". Al centro dell'universo vi è l'uomo, la persona umana, l'essere umano. Gli ani-

mali non hanno colpa né tantomeno si può dare a loro colpevolezza. E' l'uomo semmai che ha il dovere di evitare che tali fatti accadano. Dinanzi a tragedie come queste o come quelle del terremoto, la domanda da porsi non è "dov'è Dio?" o "perché Dio ha permesso ciò". La domanda da porsi è "dov'è l'uomo?" e "perché l'uomo ha permesso ciò". Giuseppe - ha proseguito ancora Monsignor Staglianò - è risorto in Dio. Ci guarda dall'alto, ci guida e in quest'oratorio che ricorderà il suo nome ed il suo sorriso, si formeranno nuovi giovani". Modica ieri è tornata a piangere. In un'altra giornata di sole. Come quella maledetta domenica. Giorgio Caruso

go. A luglio il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) dovrebbe approvare i pareri espressi dai ministeri delle Infrastrutture, Trasporti, Ambiente, Beni Culturali, Regione Sicilia ed Enti territoriali a cui sono stati inviati dall'Anas il 16 febbraio scorso. Ottenuto questo prima via libera occorrerà bandire la gara pubblica alla quale soggetto promotore, ovvero l'Ati, non potrà partecipare. Potranno quindi essere presentate proposte progettuali migliorative. A questo punto il raggruppamento Silec - Egis Project - Maltauro - Tecnis potrà decidere di accogliere questo progetto e diventare il concessionario, grazie al diritto di prelazione, oppure lasciare il campo all'altro gruppo. Al termine di questo percorso il concessionario potrà presentare il progetto esecutivo che dovrà ottenere tutti i pareri e l'approvazione definitiva del Cipe. Un percorso lungo, quindi, molto lungo, al termine del quale si comincerà a lavorare per almeno 5 anni. Ma forse a quel punto, l'anello autostradale sarà già arrivato a Scicli.


Ragusa

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PIÙ AGENZIE

DI VIAGGIO

CHE TURISTI

SONO 1276 LE AGENZIE DI VIAGGIO CHE OPERANO IN SICILIA DI CUI 203 COME TOUR OPERATOR. UN'AGENZIA OGNI 4.714 ABITANTI

L

a presenza di agenzie, rispetto al numero degli abitanti, risulta essere maggiore nella provincia di Ragusa dove c'è un'agenzia ogni 3.759 abitanti, e minore nella provincia di Caltanissetta, dove il rapporto sale a 5.440 abitanti Agenzia di Viaggio. Il dato emerge da un monitoraggio effettuato da sicilia.travelnostop.com in oc-

casione della pubblicazione dell'edizione 2009 di Siciliatravel, la directory del turismo siciliano che sarà edita in occasione di Travelexpo. Una realtà quella del sistema distributivo siciliano in continua evoluzione, particolarmente dal lontano 1996, anno in cui vengono liberalizzate le licenze, e che ha generato, da allora una ondata di nuove

aperture, la cui tendenza sembra essersi invertita in quest'ultimo periodo, (gennaio 2008 - marzo 2009) in cui si è registrata la chiusura di 43 agenzie di viaggio seppur a fronte di 126 nuovi esercizi. Gli stessi dati sin qui riportati consentono inoltre di pervenire ad alcune considerazioni. Emerge infatti che le agenzie presenti a Palermo e provincia (268) rappresentano il 25% sul totale siciliano, a Catania (245) il 23%, a Siracusa (91) è presente l'8,2% del sistema distributivo siciliano, a Messina (131) il 12,2%, a Trapani (88) l'8,2%, mentre Agrigento (83) raccoglie il 7,8%; Ragusa (79) il 7,4%, Caltanissetta (50) il 4,7% e infine Enna (38) fa registrare il 3,5%. Pertanto risulta evidente come solo le province di Palermo e Catania incidano in termini di strutture di circa il 50% sul territorio. Tuttavia è bene precisare che i suddetti dati vanno integrati con i numeri relativi ai tour operator presenti sul territorio siciliano e quantificabili, come precedentemente accennato, in 203. In Sicilia c'è un'agenzia ogni 4.714 abitanti. La presenza di agenzie, rispetto al numero degli abitanti, risulta essere maggiore, come detto, nella provincia di Ragusa dove c'è un'agenzia ogni 3.759 abitanti. www.suddest.it |

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Sport

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Il nuovo conte

di Modica

Seduto sul volo Belfast-Roma, gira e rigira tra le mani quella medaglia d'oro e, come in un flash back, Giorgio pensa e ripensa alle gioie ed ai sacrifici dei suoi quattordici anni trascorsi in pedana.

La prima volta in sala scherma, a sei anni. Il primo fioretto in plastica. I primi assalti con i compagni. Il Maestro Scarso ed i suoi rimbrotti. I primi successi. Le prime medaglie. Le prime sconfitte. I primi trofei. Le prime gare fuori Modica accompagnato da papà. Le prime fuori dalla Sicilia, solo, senza la famiglia. Le prime convocazioni azzurre e quella scritta "Avola-Ita" sulla divisa. I pomeriggi trascorsi tra pedana e libro. Le trasferte dure, in treno, in auto, in autobus, in aereo. Gli avversari in pedana ed amici fuori. Le lacrime alle sconfitte e la gioia alle vittorie. L'oro ai Giochi del Mediterraneo a Siracusa, i titoli nazionali ed i gran prix. La sala scherma, il signor Puglisi, i Maestri Giancarlo ed Eugenio. Accanto a lui, qualche sedile più in là, c'è proprio Eugenio Migliore, Maestro ed amico, compagno di viaggio e di avventure. Come quella volta con i bagagli spediti chissà dove, senza fioretto per gareggiare.

Eugenio Migliore era anche, fino a lunedì sera, l'unico schermidore modicano ad avere vinto un titolo mondiale. Adesso, con lui, sull'Olimpo, c'è anche Giorgio. Assieme anche lì. "E' stato davvero emozionante seguire a bordo pedana la prova di Giorgio di ieri sera (lunedì, ndr) - dice Migliore dall'aereo prima di spegnere il cellulare -. La prova individuale con lo stop agli ottavi contro Tommaso Lari ci aveva lasciato tanto amaro in bocca. Aveva gareggiato bene, meritava d'andare avanti. Ma la scherma è

la domenica del

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Giorgio Avola

questa. Sono davvero soddisfatto e contento per Giorgio". Giorgio invece sta lì, seduto, con la medaglia in mano e la tuta con la scritta "Italia" sul petto. Di poche parole, restìo alle luci della ribalta e propenso sempre a guardare avanti. Ma adesso quell'oro tra le mani luccica troppo per essere posto in valigia o, all'arrivo, nella parete attrezzata di casa assieme alle altre coppe e medaglie. "Nella gara a squadre ho davvero dato tutto - ammette il "golden boy" della Conad Scherma Modica -. Avevo tanta di quella rabbia in corpo per come era andata la prova individuale! Assieme agli altri ragazzi abbiamo sconfitto la Slovenia, la Polonia, poi la Corea del Sud ed infine gli Usa. Devo ringraziare i compagni di squadra: Alessandro Paroli, Alessio Foconi e Tommaso Lari".

Anche lui che ti ha sconfitto agli ottavi della prova individuale? "Ovviamente! Ieri eravamo compagni di squadra ed abbiamo tirato per un unico obiettivo". A chi dedichi questa medaglia d'oro? "E' il frutto di tanti sacrifici. La dedico a miei genitori, alla mia famiglia ed a quell'altra mia famiglia che è la Conad Scherma Modica. Ma la voglio dedicare anche a Modica, che ultimamente ha attraversato

un brutto momento". Adesso Giorgio è atteso dalle visite mediche per provare ad accedere in un gruppo sportivo di un corpo armato, poi, dal 20 al 25 aprile, l'ennesimo collegiale all'Acqua Acetosa a Roma con la Nazionale maggiore, in vista, si spera, dei Mondiali assoluti in programma in autunno. Giorgio è la speranza della scherma italiana? "I ragazzi protagonisti a Belfast sono la nostra speranza - risponde un diplomatico Giorgio Scarso nella veste di Presidente della FederScherma -. I risultati conseguiti, con quell'oro a squadre nel fioretto, sono frutto dell'abnegazione quotidiana delle società". Anche della Conad Scherma Modica, quindi? "Bè, certo. Il risultato di Giorgio lo premia per i tanti sacrifici, e lo proietta avanti. Ma è anche una ricompensa enorme per quanto la società ha fatto e continua a fare. Io sono orgoglioso! Ma non voglio assolutamente che ci si enfatizzi troppo questo risultato. Bisogna lavorare ancora e verso altri traguardi". Messaggio subliminale. Mittente: Giorgio Scarso da Frigintini. Destinatario: Giorgio Avola da Modica Alta, nuovo "conte" del fioretto modicano. Giorgio Caruso

il quotidiano online della provincia di Ragusa

Sede legale: via Lucca, 3 97014 - Ispica (RG)

Registrazione Tribunale di Modica Reg. Stampa n. 01/09 del 05-01-2009

Direttore responsabile: Gianni Licitra Progetto grafico: Luca Salici

supplemento settimanale a SUDDEST.it


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NUMERO 7 26 APRILE DUEMILANOVE

RAGUSANE D’ESPORTAZIONE LE NOSTRE DONNE SONO BELLE, L'HANNO SCRITTO NEL DNA. TANTO CHE IN PARAGUAY C'È UNA COMUNITÀ DI CONTERRANEE CHE FA LA FORTUNA DEI CONCORSI DI BELLEZZA. È SUCCESSO L'ANNO SCORSO CON FIORELLA MIGLIORE, MISS ITALIA NEL MONDO. E QUESTA È LA VOLTA DI RENATA RUOTI BALMELLI


Provincia

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TURISMO, QUALCUNO CI HA TAGLIATO LE ALI

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Incredibile, ma vero. In barba a tutti i proclami sul turismo e sulle sue potenzialità economiche in territorio ibleo e, soprattutto, al fatto che ci sono ben tre città riconosciute dall'Unesco «Beni dell'Umanità», Ragusa è l'unica provincia in Sicilia a non avere ancora beneficiato dell'istituzione dell'ufficio Servizi Turistici, che dovrebbe gestire le competenze che la Regione ha ereditato, in parte (le altre sono passate alle Province regionali) dalle soppresse Aapit (Aziende autonome per l'incremento turistico) ed Aast (Aziende autonome per il soggiorno e il turismo). Anche se il territorio ibleo non era dotato in precedenza di una struttura come l'Aast. | www.suddest.it

Eppure già da un paio d'anni, le altre province dell'isola hanno avuto istituiti i Servizi turistici, che in Sicilia dovevano essere nove, uno per ogni provincia. Anche se in alcune realtà provinciali, per effetto della contemporanea presenza di ex Aapit e Aast, i Servizi turistici sono diventati più di uno, per effetto di semplici atti amministrativi, fino a toccare in sede regionale il numero di una ventina. Al punto che si è reso necessario, qualche tempo fa, l'intervento dell'assessore regionale al Turismo Titti Bufardeci per richiamare, specie le province nelle quali c'era stata una proliferazione di Servizi turistici o di semplici sportelli, alla lettera ed allo spirito della normativa relativa alla soppressione di Aapit e Aast.

La soppressione dell'Aapit e la mancata istituzione dell'ufficio dei

Servizi turistici ha però privato il territorio ibleo non solo dell'assistenza necessaria ad uno dei settori principe della sua economia, ma anche di un organismo in grado di monitorare e censire i flussi turistici in modo da consentire e mettere a punto politiche mirate di sostegno e rilancio.

Gli ultimi dati certi disponibili sulle presenze risalgono al periodo gennaiodicembre 2007, che mette in evidenza un calo del 12 per cento rispetto al 2006. Due anni fa si sono registrate infatti 869.291 presenze, delle quali 588.385 di turisti italiani, scese rispetto al 2006 dell'8,15 per cento, e 280.906 di stranieri, con una flessione sempre rispetto al 2006, dell'1,55 per cento. Infatti, le presenze 2006 si erano attestate complessivamente su 925.932, delle quali ben 640.600 di italiani e 285.332 di turisti stranieri. Anche il 2008, stando a quelle che sono delle semplici proiezioni, visto che i dati


Provincia

IL "DISTRETTO SUD-EST" IN RETE PER IL RILANCIO DEL TURISMO

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Un sistema integrato on line di sviluppo territoriale, che permetterà al sud-est siciliano di spiccare il volo in ambito turistico ma anche nei rapporti tra i comuni aderenti al distretto culturale.

sono affluiti con il contagocce ed in maniera discontinua, avrebbe riservato un calo, sia pure più contenuto, nelle presenze turistiche, quantificato nella misura di un ulteriore 3,76 per cento. Resta forse l'ultimo dato disponibile di un settore economico di cui, in assenza di qualunque rivelazione, sia pure minima, dei flussi turistici nel territorio, ne sapremo sempre di meno. A meno che non ci dovremo "fidare" di coloro che spargono ottimismo sostenendo trionfalmente che tutto va bene, salvo poi a doversi ricredere sulla base dei fatti, con i quali in questa provincia fatichiamo spesso a fare i conti. E così lo sviluppo del territorio ibleo paga ancora pegno a causa di una classe dirigente impegnata solo a correre dietro le "emergenze del momento" o, peggio, distratta da questioni che ben poco hanno a che vedere con la crescita socioeconomica complessiva del territorio ibleo. Giuseppe Calabrese Gazzetta del Sud

Questo quanto presentato ieri pomeriggio nell'aula consiliare di palazzo San Domenico, alla presenza dei rappresentanti dei comuni aderenti al distretto culturale "Sud-Est". E' stato l'amministratore della società catanese CompIt, Claudio Biondi a presentare l'aggregatore di applicazioni finanziato dal Por in un progetto che vede il comune di Modica ente capofila. "Si tratta di un sistema - ha spiegato Biondi - che accoglie due piattaforme applicative. Da una parte la sezione dell'e-governement in cui i sedici comuni potranno interagire tra loro anche alla luce delle diverse misure del Por inserite. Potranno sostanzialmente comprendere "dove" reperire somme per finanziare progetti. La seconda sezione - ha ancora spiegato Biondi - è quella dell'eturismo, che metterà in collegamento gli operatori locali con quelli mondiali". Plauso all'iniziativa, che sarà varata entro l'estate, è giunto da più parti, a cominciare dal presidente pro-tempore del distretto culturale del sud-est, Corrado Valvo. "E' una straordinaria opportunità di rilancio del nostro territorio - ha detto il sindaco di Noto -. Raccoglie e valorizza quella che è la filosofia di fondo che sta alla base del nostro stare insieme: "fare sistema". Il sistema web ci permetterà di spiccare il volo e di sfruttare il trend positivo che questo lembo di Sicilia sta registrando in termini turisti-

ci. Il sud-est è infatti l'unico territorio che segna un segno "più" nei numeri delle presenze turistiche. Tra l'altro - ha ancora detto il presidente del Sud-Est - stiamo per "chiudere" le adesioni a quella che è un' associazione che attrae. Da qui a qualche settimana accoglieremo anche Agrigento, creando così un sistema territoriale che raccoglie il meglio del turismo siciliano. A quel punto chiuderemo le adesioni ed inizieremo la fase successiva, quella cioè del programmare insieme il nostro futuro e, quindi, il futuro di questo lembo di Sicilia". Emblematica poi l'immagine dei sindaci di Modica e di Noto accanto. Le due capitali barocche, motori propulsori del turismo culturale ed enogastronomico, insieme per trainare un territorio dalle mille risorse ma che, come un vecchio mobile impolverato, ha necessità di un semplice gesto per essere nuovamente valorizzato. Giorgio Caruso

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Ragusa

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IL NELLO

FURIOSO

E VINCENTE

LA VICENDA DELLA PROMESSA DI RIFINANZIAMENTO TOTALE DELLA LEGGE SU IBLA HA UN SOLO VINCITORE: IL SINDACO DI RAGUSA, NELLO DIPASQUALE.

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Saputo del dimezzamento del capitolo ( da 4 a 2 milioni ) ha mandato al diavolo il suo referente politico, Innocenzo Leontini, si è messo in macchina ed è partito per Palermo: "Se non ottengo quello

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che voglio, e che è giusto- ha dichiarato martedì- allora l'intera classe politica avrà fallito. Non è possibile pensare ad un mancato rifinanziamento o ad una riduzione delle risorse. Se ciò accadesse sarebbe una pura follia". Detto fatto: in 12 ore ha avuto la promessa che la legge sarebbe stata finanziata per intero. Gongola, Dipasquale e giustamente dà alle redazioni il comunicato trionfalista in cui dice di avere incontrato nell'ordine Lombardo, Incardona, Leontini e perfino il capo dell'opposizione Cracolici che lo hanno rassicurato sul risultato finale. La vicenda si presta ad alcune considerazioni. Dipasquale ha dimostrato che alzando la voce si ottengono le cose. In questo caso il sindaco ha difeso la sua città e i suoi diritti. Ma Dipasquale non si accontenta e minaccia:" Solo a risultato raggiunto attribuiremo a ciascuno il merito che per questo gli spetterà". Fin qui il Dipasquale sindaco. Che poi lascia il posto al Dipasquale leader: "Ho la sensazione che ci sia stata una

manovra per espropriare la Legge su Ibla destinando una cospicua somma per i comuni Patrimonio dell'Unesco; ognuno deve assumersi la propria responsabilità e ricordo a tutti che non è compito del Sindaco ricordare quali siano stati i patti sottoscritti con la città così come non è compito del Sindaco ricordare ai parlamentari l'importanza della Legge su Ibla i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti". Il Pdl ha creato il mostro: mentre Leontini, a Palermo, fa finta di guerreggiare con Lombardo e Minardo jr. a Roma, intruppato nelle file del Pdl vive della luce riflessa del leader, Dipasquale amplifica il consenso nella sua città,Ragusa e dimostra al resto della provincia, sindaci compresi, come si difendono gli interessi di una città. Dipasquale, insomma, si avvia a diventare il leader del Pdl in provincia di Ragusa. Ma di questo nessuno sembra volersene accorgere.


Provincia

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LE COMMISSIONI

E I CONTI CHE NON TORNANO

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Passa alla Provincia regionale di Ragusa la modifica allo statuto. Dopo tre sedute, le prime a vuoto per mancanza del numero legale, si e' consumato il passaggio politico atteso dal centrodestra. Nasce la

settima commissione consiliare che dovrà occuparsi di materie differenti, almeno sulla carta, da quelle di cui si occupano le altre sei già esistenti. Questa la forma della notizia che ci comunica la Provincia Regionale. Nella sostanza, un posto in più per una presidenza da spartire alla luce della crescita smisurata della maggioranza che ormai è quasi al collasso. L'atto e' passato a maggioranza, con 13 voti dei consiglieri del Centrodestra presenti e con qualche sì arrivato anche dai banchi dell'opposizione, quelli di Fabio Nicosia, Ignazio Abbate e Sandro Tumino. Altri esponenti della minoranza hanno abbandonato l'aula e non partecipato alla votazione.

Ma le polemiche non sono di certo mancate. Italia dei Valori e' già sul piede di guerra e sta valutando la possibilità di rivolgersi all'assessorato regionale competente. Iacono parla di consociativismo tra la maggioranza e alcuni elementi del Centrosinistra. L'indipendente Ignazio Nicosia, invece,

la butta sullo scherzo, ma punge, eccome: "Nella fretta di creare una settima Commissione Consiliare che permetta di gratificare qualche Consigliere con un altro incarico il Consiglio Provinciale ha approvato alcune modifiche che si scontrano irrimediabilmente con la logica dei numeri. Le Commissioni debbono essere formate da 7 Consiglieri (il Presidente del Consiglio non può essere membro di alcuna Commissione) e nessun Consigliere può essere in più di due Commissioni: abbiamo quindi 49 posti da occupare (7 Commissioni x 7 Consiglieri) contro 48 reali disponibilità (24 Consiglieri x max 2 Commissioni). Il problema, non solo matematico ma soprattutto amministrativo, rende impossibile l'insediamento della 7° Commissione". Chi dovrà rinunciare? Quando la matematica, a causa della politica, non è piu' una scienza esatta.

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Copertina

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LA PIÙ BELLA DEL MONDO PARLERÀ RAGUSANO? LA COMUNITÀ IBLEA DEL PARAGUAY NON SI DISTINGUE SOLO PER LA SUA NUMEROSA CONSISTENZA NUMERICA, MA ANCHE PERCHÉ CONTINUA A SEGNALARE DELLE BELLE RAGAZZE AL CONCORSO MISS ITALIA NEL MONDO. DOPO LA COMISANA FIORELLA MIGLIORE, CHE SI AGGIUDICÒ LA PALMA DELLA PIÙ BELLA ALLA FASE FINALE DEL CONCORSO AD IESOLO NEL GIUGNO DELLO SCORSO ANNO, UN'ALTRA RAGAZZA PARAGUAGIA D'ORIGINE IBLEA SI APPRESTA A CALCARE LE STESSE ORME

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Copertina

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Si chiama Renata Ruoti Balmelli, che lo scorso 4 aprile ha vinto la fase nazionale del concorso ad Asuncion. Splendida fanciulla dagli occhi azzurri e dal portamento slanciato, dallo sguardo di una magnetica e seducente bellezza, la nuova miss Italia in Paraguay ha sbaragliato il campo delle concorrenti, candidandosi ad ereditare lo scettro della connazionale Fiorella Migliore, ammirata anche nel corso dell'ultima edizione del Premio Ragusani nel Mondo 2008. Renata Ruoti e' ragusana per parte della nonna, Carmela Cappello Boscarino, nata in Paraguay da padre ragusano, che lascio

la città natia nel 1905. Renata, 19 anni, è una sportiva di razza, che pratica con successo diverse discipline sportive. Ha studiato lingue nelle scuole secondarie ed da poco si è iscritta alla facoltà Universitaria d'Amministrazione d'impresa all'Università Cattolica di Asuncion. Esperta di gastronomia, ha candidamente espresso alla delegazione siciliana in visita ad Asuncion pro-

prio nei giorni del suo trionfo il desiderio di poter ripercorrere le orme della ormai celebre Fiorella Migliore. E' auspicabile che il suo desiderio venga raccolto dalla platea televisiva iblea che avrà modo di seguire in tv la serata finale a Venezia, a fine giugno, tributandole con il voto telematico i consensi che merita.

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PARAGUAY L'ELDORADO

Emigrazione

I

l fenomeno dell'emigrazione iblea in Paraguay risale in buona parte alla fine dell'ottocento, e esattamente nel 1898, quando l'iniziativa truffaldina di un avvocato catanese, tale Paterno'-Distefano, sedicente imbonitore e truffaldino uomo d'affari , spinse centinaia di famiglie provenienti da diversi centri iblei a solcare i mari dell'Atlantico alla ricerca del mito del facile arricchimento.

Acquisito a monte un accordo con le Autorità Governative paraguage di quel tempo per la cessione gratuita di terreni agricoli, il faccendiere catanese convinse i primi pionieri ad abbandonare case e terreni , affrontare stati d'animo divisi fra speranze e timori, vendere ogni loro avere pur di pagarsi le spese di viaggio ed inseguire la chimera del sogno americano. Pochi di loro tornarorno indietro, la maggior parte rimase e recise ogni legame affettivo con il mondo natio; ma l'Eldorado promesso non venne mai raggiunto. Infatti,al posto delle terre promesse,i coloni vennero portati a Nord del Paraguay, in territori desertici da bonificare e trasformare in campi agricoli, distanti centinaia di clilometri dagli agglomerati urbani piu' importanti.

L'astuzia e l'inganno di quello che si potrebbe oggi definire un miserabile traghettatore di disperati africani verso le coste sicule portò questi nostri antichi conterranei a subire le conseguenze di un lungo isolamento dal resto del mondo civilizzato,confinati in una sorta di comunità chiusa ed impermeabile a contatti e inflenze esterne. Vissero in buona parte per lunghi decenni quasi esclusivamente dei prodotti della terra da loro coltivata, in un contesto sociale che privilegiava l'auto alimentazione, in condizioni disagiate , non certamente floride, esposti a malattie infettive che portavano sovente a precoci decessi.

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DEI NOSTRI MIGRANTI

La fertilizzazione di terre che comunque si prestavano ad una coltivazione varia e largamente produttiva consenti' loro di mettere radici stabili in quella lontana colonia, che dal nome dei siciliani insediati prese il nome di " Trinacria ", ma tagliò loro ogni contatto con il resto del Paraguay per lunghi decenni. In tal modo i destini dei loro figli e nipoti si incrociarono fra di loro, con matrimoni all'interno della comunità siciliana ed iblea, si' che si tramandarono e non si dispersero gli originari cognomi.

Lo stesso non avvenne per l'uso del dialetto e il mantenimento delle tradizioni e dei legami culturali con la terra natia iblea, che progressivamente si affievolirono fino a dissolversi del tutto. Ed infatti oggi i pronipoti di quegli antichi coloni parlano esclusivamente la lingua spagnola, e hanno una vaga rappresentazione della provincia da cui partirono i loro antenati, anche come semplice cognizione geografica. Ancor oggi comunque , ad oltre un secolo dalla partenza delle prime famiglie , vivono centinaia di famiglie con cognomi tipicamente ragusani..Le loro case basse sono sparse in larghe estensioni di terreno, dalla superficie rosso fuoco, che richiama il profumo di una natura incontaminata seppur florida.

La Delegazione, dopo un lungo ed estenuante viaggio in pulmann da Asuncion, durato ben sei ore lungo strade ora asfaltate ora sterrate, in qualche tratto sconnesse e pericolose, è stata ricevuta da una numerosa rappresentanza degli attuali occupanti la colonia, che hanno riservato una calorosa accoglienza, con una esibizione di bambini nel costume originario dei primi arrivati, con spettacoli di folklore locale e di abilità circense, balli, canti e animazioni varie. Un pranzo all'insegna dei prodotti tipici siciliani è stato offerto dalla delegazione isolana, sotto l'abile regia di Salvuccio Materia, grande esperto di cucina. Emozionati e struggenti le testimonianze raccolte sul posto, come quella di tale Lissandrello, ultraottantenne nato in Paraguay e ragusano di seconda generazione, che piange nel sentir parlare il dialetto dopo oltre sessantanni. L'ultima volta lo aveva ascoltato dai genitori, partiti nella prima ondata migratoria. Sensazioni e incerte parole, a stento estrapolate dal loro intimo, che si allacciano ad una terra lontana, sicuramente presente nel loro DNA, bella e suggestiva, incantevole e seducente, ma di cui conoscono a stento il nome..... un paese, una citta', una provincia, una regione,


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che e' appartenuta ai loro avi, e di cui rimangono solo labili e sfioriti ricordi tramandati nel tempo nei vari cambi generazionali ,segnati dall'incedere di oltre un secolo. Altri filoni dell' emigrazione iblea in Paraguay risalgono ai primi decenni del novecento, protratti fino alla seconda guerra mondiale, con interi nuclei familiari emigrati in una terra che offriva grandi opportunità, sovente a seguito del richiamo di parenti o amici che avevano intrapreso il medesimo viaggio della speranza o attratti dal miraggio del facile benessere.

Attualmente la presenza della comunità iblea in Paraguay, dislocata prevalentemente nella capitale Asuncion ma molto viva anche in altri centri, oltre che nelle lontane terre della colonia Trinacria, sfugge ad una precisa determina-

zione numerica, ma si ha fondato motivo di ritenere che essa ammonti a svariate migliaia, secondo quanto è stato possibile desumere dai primi dati raccolti presso la locale Ambasciata, dal totale dei soci iscritti all'Unione Siciliana di Asuncion, e dai contatti direttamenti intrapresi in loco dagli studiosi e ricercatori presenti nella delegazione siciliana. Il consistente numero la pone al vertice come agglomerato ibleo nel mondo intero, molto piu' delle realtà finora conosciute ed attenzionate. Le città iblee piu' rappresentate sono Ragusa e Comiso, ma molti sono originari dei centri montani e del versante modicano.

La Delegazione, dopo un lungo ed estenuante viaggio in pulmann da Asuncion, durato ben sei ore lungo strade ora asfaltate ora sterrate, in qualche tratto sconnesse e pericolose, è stata ricevuta da una numerosa rappresentanza degli attuali occupanti la colonia, che hanno riservato una calorosa accoglienza, con una esibizione di bambini nel costume originario dei primi arrivati, con spettacoli di folklore locale e di abilità circense, balli, canti e animazioni varie. Un pranzo all'insegna dei prodotti tipici siciliani è stato offerto dalla delegazione isolana, sotto l'abile regia di Salvuccio Materia, grande esperto di cucina.

Emigrazione

Emozionati e struggenti le testimonianze raccolte sul posto, come quella di tale Lissandrello, ultraottantenne nato in Paraguay e ragusano di seconda generazione, che piange nel sentir parlare il dialetto dopo oltre sessantanni. L'ultima volta lo aveva ascoltato dai genitori, partiti nella prima ondata migratoria. Sensazioni e incerte parole, a stento estrapolate dal loro intimo, che si allacciano ad una terra lontana, sicuramente presente nel loro DNA, bella e suggestiva, incantevole e seducente, ma di cui conoscono a stento il nome..... un paese, una citta', una provincia, una regione, che e' appartenuta ai loro avi, e di cui rimangono solo labili e sfioriti ricordi tramandati nel tempo nei vari cambi generazionali, segnati dall'incedere di oltre un secolo. Sebastiano D'Angelo www.suddest.it |

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Full contact

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VALERIA CALABRESE

ANCORA TRICOLORE

E sono 10. Tanti quanti i titoli italiani vinti in carriera da Valeria Calabrese. Domenica a Fiuggi sono arrivati gli ultimi due di una meravigliosa collezione che sembra non aver mai fine.

Il primo, senza colpo ferire, è arrivato nel Full Contact categoria 52 kg. Nel pugilato si direbbe per manifesta superiorità perché le avversarie della modicana si sono semplicemente ritirate non appena comparso il nome Calabrese nel ranking dei partecipanti. Lei che di solito combatte nella categoria 48 kg è

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stata costretta per varie circostanze a combattere nella 52. Una sorpresa che non è piaciuta alle altre contendenti che hanno così abbandonato preferendo dedicarsi agli altri combattimenti di giornata. Adesso sarà lei, con ogni probabilità, a rappresentare l'Italia ai prossimi giochi olimpici di arti marziali in programma a Pechino. Il secondo titolo del weekend è arrivato nell'altra specialità del contact, il light. Partita dagli ottavi, la Calabrese ha incontrato le maggiori difficoltà incrociando i guantoni con una

promettente sarda proveniente dal Taekwondo che nulla ha potuto però contro la maggiore esperienza e forza della portacolori della Contea.

I due allori italiani, oltre a consacrare ulteriormente Valeria Calabrese reginetta incontrastata del full e del light contact nazionale, le assegneranno anche una maglia per i mondiali delle due specialità. A ottobre con il "full" in Francia e a novembre con il "light" in Austria. Giuseppe Ragona

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QUELLA STRETTA DI MANO DI 108 ANNI FA A METÀ STRADA TRA COMISO E VITTORIA

NUMERO 8 1 MAGGIO DUEMILANOVE


Provincia

CASTIGLIONE PAESE CHE PUZZA PROCONSOL DI UNA NOTT DI FESTA

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Chi ha problemi di linea se ne stia alla larga dalla piccola provincia di Ragusa. Almeno da oggi a domenica. Perché dal primo al dolce, è tutta un’offerta mangereccia alla quale è difficile resistere. Poi una domanda: ma era necessario concentrare sei manifestazioni negli stessi giorni? Possibile che tutti abbiano avuto la stessa idea? E’ l’esagerazione che affoga nell’assurdo. Nel comprensorio di Modica, in particolare, si tengono cinque iniziative, due delle quali nelle borgate di Scicli. Alla faccia della tanto auspicata - e mai messa in pratica - cabina di regia provinciale. Venghino signori venghino. Complice il lungo ponte del Primo maggio, infatti, da oggi è Chocobarocco a Modica, la manifestazione che sostituisce di fatto l’Eurochocolate degli ultimi tre anni. Il cioccolato modicano viene proposto in tutte le forme e gli accostamenti possibili. In contemporanea scatta a Pozzallo “Notte blu”, serie di appuntamenti culturali legati al mare, con incontri, seminari e qualche immancabile degustazione. Sempre da oggi, qualche chilometro a nord in riva al mare, c’è la sagra del pomodoro di Sampieri, che sazierà gli amanti di pastasciutta e pizza. Da domani è la volta della Sagra della seppia di Donnalucata (fino a domenica); di CarotIspica (fino a lunedì). Sabato, infine, zuccheri e trigliceridi potranno aumentare a dismisura nella piccola ma buona Monterosso Almo con la Sagra dei cavatieddi. Da martedì si consigliano diete e una controllatina all’organismo tramite semplici e quanto mai preziosi esami del sangue. Messaggio agli organizzatori del pesante tour: il prossimo anno mettetevi d’accordo, altrimenti qualcuno si sentirà male, oppure non uscirà di casa per evitare tentazioni. E, per favore, dateci questa benedetta “cabina di regia”, perché così il turismo si auto cannibalizza.

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Lunedì sera: la componente Alfano-Schifani brinda alle “Due palme” di Palermo, visto che da Roma rimbalza la notizia che il triumvirato alla guida del Pdl avrebbe scelto come coordinatore regionale della Sicilia Giuseppe Castiglione, attuale presidente della Provincia regionale di Catania, avversario storico del Governatore Lombardo. Si fa in tempo ad informare i quotidiani prossimi alla chiusura.

Ieri mattina, infatti, i giornali dedicano uno spazio striminzito alla clamorosa notizia, venuta fuori a pagine quasi chiuse. Ed alle 9 di ieri le agenzie cominciano a battere le prime notizie: “Giuseppe Castiglione è il nuovo, primo, coordinatore regionale del Pdl in Sicilia. Lo ha deciso il comitato direttivo del partito riunito a Roma alla presenza di Sandro Bondi, Denis Verdini e Ignazio La Russa. Il vicecoordinatore sara’ Domenico Nania, ex An”. Anche Suddest.it riporta la notizia, perché la notizia è di quella clamorosa. Infatti Castiglione è avversario storico del Governatore Lombardo. Potrebbe essere un segnale del nuovo clima che il Pdl vuole creare

nel rapporto con l’Mpa in Sicilia. L’avere scelto un uomo della componente Alfano potrebbe essere anche un chiaro segnale nei confronti di Miccichè, la cui componente appoggia apertamente il presidente Lombardo.

E comincia il valzer delle dichiarazioni ufficiali, soprattutto in provincia di Ragusa. Nello Di Pasquale batte tutti in tempismo e saluta trionfalmente la nomine, anticipando perfino Innocenzo Leontini che nella tarda mattinata di ieri dirà: “È stata fatta la migliore delle scelte. Sono certo che il nuovo coordinatore saprà guidare brillantemente il partito, in questa sua prima fase politica, dopo la nascita ufficiale del Popolo delle Libertà”.

Ma la nomina coglie in contropiede anche Raffaele Lombardo che nel primo pomeriggio di ieri dichiara: “Mi congratulo con Castiglione e Nania, ma non entro nel merito delle scelte degli altri partiti”. E alla domanda se i rapporti tra il Pdl e l’Mpa potranno cambiare, risponde: “Saranno rapporti improntati alla collaborazione e alla lealtà”. Non lo sapevano, ma tutti stavano dicendo castronerie. Nel pomeriggio, infatti, cominciava a circola-


E E TE

Provincia

LA LEGGE SU IBLA RIFINANZIATA ALLA GRANDE

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re la prima voce, poi sempre più insistente della clamorosa retromarcia. Dicono che Miccichè abbia fatto l’inferno a Roma e Berlusconi, da buon padre di famiglia abbia detto “nessuno dei due!”, coordinatore regionale sarà un altro. E lo era diventato Domenico Nania.

La conferma, a Suddest.it la dà Giovanni Mauro: “Se ne riparlerà dopo le Europee. Occorre qualcuno che gestisca le elezioni, e nel dubbio meglio non scegliere. Il coordinatore è Nania, Castiglione, sarà suo vice: chi vince alle Europee fara la differenza”. Ma mica è finita qui: nella tarda serata contrordine compagni. A fare la voce grossa, stavolta, è Alfano. Così Castiglione ritorna in sella, anche se in coabitazione con Nania.

Così vanno le cose nel Pdl, partito unito ed unitario del centro destra. La guerra tra Miccichè ed Alfano ha prodotto questa prima, grande cattiva figura mediatica. Ma siamo solo all’inizio, perchè gli interessi in gioco sono tanti, passano tutti dalla presidenza della Regione, che va rafforzata o abbattutta a seconda della componente del Pdl che avrà il sopravvento.

Altro che tagli, la legge speciale si impingua. Con la soddisfazione di maggioranza ed opposizione. Ed è partita la corsa alla primogenitura di questo maxi finanziamento. 5 milioni per tre anni, uguale 15 milioni totali. Un successo insperato anche da Nello Dipasquale, sindaco di Ragusa, che quando si era paventato il taglio di due milioni di euro per la “sua Ibla” aveva minacciato ritorsioni contro tutti.

E così, con l’approvazione a scrutinio segreto, con 44 voti a favore su 70 presenti, Ragusa riottiene più di quanto sperava. Hanno vinto tutti, e via quindi alle dichiarazioni. Innocenzo Leontini: “Il finanziamento per Ragusa Ibla era assolutamente indispensabile per la sopravvivenza del nostro importante centro storico, riconosciuto dall’Unesco fra i siti patrimonio dell’Umanità. Grazie al nuovo stanziamento sarà disponibile per l’Amministrazione comunale una ingente somma per la valorizzazione del patrimonio storico-monumentale, urbanistico e paesaggistico. La cultura della nostra Città e della nostra Isola chiude Leontini - sono i primi beneficiari di questo provvedimento virtuoso fortemente voluto e personalmente difeso. È questa una risposta con-

creta che, auspico, metta la parola fine a fantasiosi commenti di prezzolati direttori e a coup de théâtre di dubbio gusto” ( ma con chi ce l’ha, il presidente del Gruppo del Pdl?..un po’ di coraggio nel fare i nomi, perché altrimenti tutti, e quindi nessuno, possono sentirsi destinatari della pesante accusa, n.d.r.).

Riccardo Minardo, stranamente sobrio: “Ho chiesto personalmente al presidente di mantenere questo impegno. Del resto il governo ha recepito la stesura del mio emendamento aggiungendo la copertura finanziaria al secondo comma”. Roberto Ammatuna: “L’emendamento è stato presentato dal governo regionale e la sua approvazione, per la quale i deputati regionali eletti in provincia di Ragusa hanno contribuito molto a sensibilizzare i rispettivi gruppi parlamentari, è venuta da una maggioranza trasversale. E’ questa la strada da seguire per ottenere risultati per il territorio, quella dell’unità di intenti di tutti i suoi rappresentanti istituzionali, senza fughe in avanti o rivendicazione di primogeniture che non portano risultati concreti. Si conclude così, in maniera positiva, una lunga serie di schermaglie che rischiavano di penalizzare Ibla ed il suo sviluppo turistico”.

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I MONIT

QUELLA STRETTA DI MANO DI 108 ANNI FA A META STRADA TRA COMISO E VITTORIA

Q Movimento di braccianti, Anni ‘20. Tratta dal libro “La Sicilia tra fascismo e democrazia” di Giuseppe Miccichè

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Quel primo maggio del 1901 richiama, sotto certi aspetti, il clima di diffidenza e spaccatura che ha caratterizzato di recente il movimento sindacale. La nascita dei primi movimenti socialisti organizzati in forma autonoma nel circondario di Modica dell’allora provincia di Siracusa, accompagnata dalle originarie espressioni del sindacalismo, preoccupava il


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MAGGIO 2009

TI DELLA STORIA blocco di potere che gestiva i municipi, che tentò in tutti i modi di dividere il movimento dei lavoratori. In alcuni casi, come a Comiso e Vittoria, questo tentativo fece breccia al punto che nacquero diffidenze ed ostilità tra gli stessi lavoratori. A buttare giù quel muro ci pensò Nannino Terranova, appena ventenne, che fu uno dei padri fondatori del movimento socialista a Vittoria. Fu proprio Terranova, che aveva avviato contatti con esponenti socialisti di Modica, come l’avvocato Pietro Garofalo, e l’avvocato Peppino Di Vita e il barbiere Filippo Gurrieri di Comiso, a proporre di festeggiare per la prima volta il 1. maggio e di organizzare a Modica una riunione dei vari gruppi socialisti.

La prima celebrazione della “Festa del lavoro” acquistò, più un secolo fa, un grande valore simbolico: offrì l’occasione per una “pacificazione” tra i lavoratori di Comiso e Vittoria, raccontata in un saggio del professore Giuseppe Micciché pubblicato nel numero 3-4 della rivista “Movimento operaio e socialista” del luglio-dicembre 1964.

“La celebrazione acquista - scrisse Micciché - un particolare significato per i lavoratori di Comiso e Vittoria, in precedenza tenuti artatamente ostili gli uni agli altri dai partiti borghesi. La mattina del 1. maggio due cortei partendo da Vittoria e da Comiso muovono l’uno verso l’altro e quando s’incontrano si fondono tra i canti e gli evviva dei lavoratori. Di Vita, Guerrieri e altri esprimono con parole semplici lo spirito nuovo che anima le masse comisane e vittoriesi, accomunate ora da una forte volontà di lotta e di riscossa”. Una forte manifestazione della ritrovata unità che culminò nella sera del primo maggio nell’incontro a Modica per concordare il programma delle iniziative socialiste in collaborazione con gli altri circoli della Sicilia sudorientale.

Sul terreno delle tutela della dignità del lavoro c’era ancora tanta strada da percorrere, visto che le condizioni di lavoro di operai e contadini erano, in buona sostanza, ancora ferme all’epoca dei Fasci siciliani. Alcuni zone acquitrinose come Biscari

(Acate), Scicli, Spaccaforno (Ispica), di quella che poi diventerà la provincia di Ragusa, erano ancora infestati dalla malaria, ma i proprietari terrieri si rifiutavano di fornire ai braccianti il chinino, causando costantemente vittime tra i lavoratori. La stessa parte del salario pagata sotto forma di generi alimentari era scadente: “Ricevevano - ricordava il professore Micciché - vino guasto e fave ammuffite. Eventuali lagnanze per tale inumano trattamento costavano l’immediata sottrazione degli arnesi di lavoro e il licenziamento”. Inoltre, ai Modica e Scicli, i proprietari terrieri negavano perifino alcune consuetudini da tempo alla base dei rapporti di lavoro: il diritto di spigolare, la minestra e la “pagliata” per l’asino.

Il movimento dei lavoratori metteva a punto intanto le prime rivendicazioni salariali, senza tuttavia riuscire ad incidere nei rapporti di forza con gli agrari, sia per la scarsa esperienza di “sindacalisti” alle prime armi sia per la debolezza nei rapporti unitari. Queste difficoltà non impedirono, però, di chiedere a Santa Croce Camerina un aumento di 50 centesimi su un salario di circa una lira; a Ragusa di una lira su una paga di 50-60 centesimi; a Vittoria di 50 cent su un compenso di 5075 centesimi; a Giarratana di 15 cent su un corrispettivo di 60, a volte, 80 centesimi. Il professore Micciché annotava anche come a Vittoria il salario delle donne fosse dimezzato e che a Ragusa la paga fosse stata ridotta a soli 50-60 centesimi a seguito dei tumulti scoppiati in città nel 1896. Giuseppe Calabrese Gazzetta del Sud

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Provincia

FONDI EX INSICEM, PRONTO IL BANDO DA 6 MILIONI DI EURO

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FINALMENTE. DOPO DIVERSI ANNI DALL’ACCREDITAMENTO ALLA PROVINCIA REGIONALE, SI METTONO IN MOTO I FINANZIAMENTI. MA NON MANCANO LE NOTE POLEMICHE SUI BENEFICIARI FINALI E’ stato presentato il bando, destinato alle imprese, per l’utilizzo dei fondi ex Insicem. Al varo dell’atto erano presenti i vertici dell’amministrazione provinciale e della camera di commercio. Vi possono accedere tutte le imprese con sede legale in provincia ed operanti nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, industria, commercio, turismo e servizi in genere. Le misure agevolate sono la capitalizzazione o ricapitalizzazione delle imprese e il ripianamento delle passività aziendali.

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“E’ un bando frutto di grande lavoro di sinergia e mediazione tra le varie istanze che le imprese legittimamente avanzavano - ha commentato il presidente della Provincia, Franco Antoci -. Abbiamo dovuto limare questi interessi ed abbiamo dato vita a questo bando che comunque consentirà, in tempi spero brevi, di erogare queste provvidenze attraverso i consorzi fidi”. Nella domanda di pre| www.suddest.it

sentazione le imprese dovranno indicare il consorzio fidi al quale affidare l’istruttoria e l’istituto di credito, dal quale in caso di esito positivo, si riceverà il finanziamento. “La prima misura - spiega il presidente della Camera di commercio di Ragusa, Pippo Tumino - prevede l’erogazione di un finanziamento fino ad un massimo di 300mila euro ad un tasso abbattuto e molto accessibile. La seconda misura - continua Tumino - riguarda il ripianamento dei debiti grazie ad un intervento per un massimo di 150 mila euro”.

Critiche sono giunte dall’opposizione, per bocca del consigliere provinciale di Sinistra Democratica, Ignazio Abbate. “Ad essere penalizzate, soprattutto per il ripianamento delle passività, sono le piccole imprese e le aziende agricole - ha detto Abbate -. Ancora una volta è dunque prevalso il potere dei forti rispetto a quelli che sono realmente i bisogni della nostra provincia, il cui tessuto economico, si sa, è sostenuto dalle micro im-

prese”.

Dopo diversi anni dall’accreditamento alla Provincia regionale, quindi, si stanno per mettere in moto circa sei milioni di euro. A marzo era stata firmata la convenzione tra i consorzi fidi e le tre banche interessate, la Popolare di Ragusa, la banca della Contea e la Intesa-San Paolo.


Modica

IL DESTINO DI GIORGIO, SANTO CHE DIVIDE La domenica del SUDDEST

EMOZIONE, FEDE E FOLKLORE NELLA FESTA DEL PATRONO DI MODICA. CHE NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE CONTINUA A DIVIDERE LA CITTÀ IN TUTTE LE SUE COMPONENTI, LAICHE E RELIGIOSE La Festa di San Giorgio a Modica si rinnova ogni anno e riesce ad emozionare allo stesso modo sia chi la vive da decenni, sia chi vi assiste per la prima volta. Ad alimentare il rito di devozione con cui la città di Modica celebra il suo Patrono, non è soltanto il culto dei fedeli né soltanto il fervore dei portatori, ma più di ogni altra cosa la volontà e la capacità di far sì che la Festa si adegui, di anno in anno, al sentimento popolare e alla cronaca spicciola.

Il primo ha dettato il dolore per due giovani vite troncate troppo presto, quella di Giuseppe Brafa e quella di Lorenzo Lecce: la città se li è ricordati entrambi ed il simulacro, con quelle due foto a campeggiare, se n’è fatto carico. La cronaca spicciola, invece, voleva cambiamenti, come quello che poteva venire dall’avvicendamento alla guida della chiesa di San Pietro, sempre restia con il copatrono: poteva

essere l’occasione buona per un ingresso, finalmente, dentro il Duomo. Ma il Cavaliere di Cappadocia ha trovato ancora le porte chiuse, per la costernazione dei suoi fedeli. Se ne riparlerà l’anno prossimo. Quella che non è scappata, invece, è la “visita” all’innamorata: dopo parecchi anni Giorgio è andato a trovare Margherita, la cui chiesa è stata rimessa a nuovo ed anche qui giù con le leggende.

hanno regalato l’emozione dei “gira”, quelle di Video Mediterraneo sono rimaste fuori dalla chiesa, come san Giorgio è rimasto fuori dal duomo di san Pietro. Ci piacerebbe sapere se per scelta autonoma della regia di Video Mediterraneo o perché qualcuno ha deciso così. San Giorgio continua a dividere la città, suo malgrado. Al prossimo anno.

E poteva essere l’occasione per mettere la parola fine a quello sperpero di denaro che sono i fuochi pubblici, al solito sproporzionati, ogni anno, rispetto all’anno precedente. Anche qui un’altra divisione, visto che il Vescovo aveva raccomandato sobrietà ed invece si è fatto in maniera diversa.

Ed a proposito di cronaca spicciola, a chi è rimasto a casa a seguire la festa attraverso la televisione, non è scappato il fatto che mentre le telecamere di Video Regione erano ben posizionate all’interno del duomo di San Giorgio e alla fine www.suddest.it |

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Buona l’ultima!

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I 90 anni di presenza

pozzallese

a New York

Festa grande ad ottobre per l’intitolazione della “Citizens of Pozzallo Way” in onore alla comunità. Un viaggio nel tempo, di Michele Giardina.

All’alba di una grigia giornata di novembre la voce “amica” di un venditore ambulante mi proietta in una realtà che credevo di essermi momentaneamente lasciata alle spalle, dopo otto ore di volo transcontinentale. Avevo trascorso la mia prima notte in America, a Brooklyn, in casa di mio padre, ritornato a fare l’emigrante per completare un paio di semestri lavorativi, utili a perfezionare la pensione. Era l’anno 1970. La prima volta in America. La voce, che credevo di avere sentita in sogno, era quella autentica di un venditore di banane, mele, patate e finocchi, che, su un camioncino furgonato, carico di prodotti ortofrutticoli, attraversava lentamente Sachett str., offrendo in vendita la sua merce in stretto dialetto siciliano. L’intera zona era popolata da emigranti siciliani. Numerosissimi i pozzallesi. Poco più avanti Henry str, la via ove ha sede la Società. Il primo punto di aggregazione, il dopolavoro, l’occasione per di-

la domenica del

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Foto ricordo dei rappresentanti della “Society of the Citizens of Pozzallo” con il sindaco Michael Bloomberg in occasione della cerimonia al palazzo municipale di New York di intitolazione della strada da “Henry Street” a “Citizens Of Pozzallo Way”.

scutere, stare assieme, scambiarsi favori e dritte per il lavoro del giorno dopo, per la casa da prendere in affitto, per i mobili da acquistare a buon prezzo dal negoziante amico, per la persona giusta da contattare per sbrigare le pratiche della carta verde e del Social Security. Ho rivisto parenti e compagni di infanzia che non vedevo da vent’anni, ho conosciuto ragazzi nati in America e interi nuovi nuclei familiari. Ho toccato con mano solidarietà antica, rispetto per le persone più anziane, amore per le tradizioni e nostalgia struggente per la Torre. Sono stato benissimo. Accoglienza e generosità commoventi. Ho trascorso trenta giorni belli, intensi, indimenticabili. La “Society of the Citizens of Pozzallo” è stata istituita a Brooklyn nel 1919. Nata come Società di mutuo soccorso, sul modello organizzativo dei sodalizi della natia città marinara, è riuscita a ritagliarsi spazi sociali, culturali e di rappresentanza istituzionale sempre più importanti e prestigiosi. Pur mantenendo sempre forte il legame con la città d’origine, la comunità dei pozzallesi si è posta all’attenzione delle autorità americane per la fedeltà ai valori della carta costituzionale americana e il rispetto delle leggi della patria adottiva.

La storia della Società è stata consacrata con la recente determinazione assunta da parte del sindaco Michael Bloomberg e del Consiglio comunale di New York, di intitolare la strada in cui ha sede il glorioso sodalizio, ai cittadini di Pozzallo. D’ora in avanti scende il sipario sulla vecchia Henry street che si chiamerà “Citizens of Pozzallo Way”. Un riconoscimento di prestigio internazionale. Prevista per ottobre, in occasione della ricorrenza del 90° anniversario della Fondazione della Società, la presenza del sindaco di Pozzallo Giuseppe Sulsenti, del presidente della Provincia Franco Antoci, accompagnati dalle rispettive delegazioni istituzionali, nonché di una numerosa rappresentanza di cittadini pozzallesi che spontaneamente si recheranno in America per festeggiare l’importante evento. Alla manifestazione sarà presente anche il vostro cronista che ha ricevuto l’invito ufficiale da parte dei dirigenti della Società, per la presentazione del racconto, di cui è autore, “La risacca”. Un vero onore. E’ intanto di oggi la notizia che Luigi Ammatuna, presidente della Società marinara di Pozzallo, è stato nominato “ambasciatore” della Società dei Pozzallesi d’America.

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LAVORI PUBBLICI

CHOCOBAROCCO

CULTURA

PAGINA 2

PAGINA 6

PAGINA 8

KRAMER CONTRO KRAMER

SI LAVORA GIÀ ALL’EDIZIONE DEL 2010

CONVERSAZIONE CON ANDREA TIDONA

LA BANDIERA BLU SVENTOLA DA RAGUSA A POZZALLO

NUMERO 9 10 MAGGIO DUEMILANOVE


LAVORI PUBBLICI

Interventi

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KRAMER CONTRO KRAMER

UN INTERVENTO PER L’ENEL, UN ALTRO PER LA TELECOM ED UNO ANCORA PER IL GAS METANO. STRADE PIÙ VOLTE BLOCCATE, VIOLENTATE, RIPARATE. PER CREARE SERVIZI E OPERE DI PUBBLICA UTILITÀ, NATURALMENTE! MA APPROSSIMATIVI E INEVITABILMENTE DISASTROSI I RISULTATI

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ella nostra provincia tutte compromesse le strade interessate, per la strana irriducibile consuetudine di scavare una, due, tre volte, la stessa strada. Un modo abnorme e irrazionale di eseguire pubblici lavori, nel pubblico interesse. Appalti e subappalti, progettati e definiti nell’interesse della collettività, realizzati al servizio della gente, si traducono quasi sempre in un danno nei confronti degli utenti. Un vero conflitto! E se è vero che lo Stato siamo noi, la mente corre veloce al film tratto da un romanzo | www.suddest.it

di Avery Corman, diretto da Robert Benton: Kramer contro Kramer.

Le responsabilità di tanto misfatto quasi sempre della ditta che ha eseguito i lavori in subappalto. O almeno così affermano gli Enti o le società che hanno autorizzato la ditta aggiudicataria dei lavori a servirsi della prestazione di terzi. Il solito scaricabarile. Siamo seri. La verità è che i lavori pubblici dalle nostre parti vengono programmati male ed eseguiti peggio. Almeno il più delle volte.

Ed i tecnici che danno l’o.k. a fine opera? Miopi, fortemente miopi! Siamo sicuri che tutte le certificazioni di agibilità rilasciate per edifici pubblici e privati, scuole, case di civile abitazione, condomini, ospedali, sale di ricevimento, posti di ag-

gregazione, palestre, magazzini deposito, siano attendibili? Dopo quello che è successo in Abruzzo, ove il terremoto ha distrutto alcuni palazzi di recente costruzione, nasce il dubbio che chi doveva controllare non l’ha fatto. Ma in questi casi chi controlla chi? Gli uomini di buona fede dicono che basterebbe operare con coscienza in tutti i settori della vita privata e professionale per avere un mondo migliore ed hanno perfettamente ragione. Ma in questo pianeta, purtroppo, risiedono anche persone senza scrupoli. Tante, troppe. Ed allora bisogna darci dentro di brutto con controlli incrociati. Non a cose fatte o male fatte, ma prima, durante e subito dopo l’esecuzione dei lavori. Progettisti, tecnici, ingegneri e collaudatori, intascano sommette non indifferenti


La domenica del SUDDEST

per le loro prestazioni professionali: è giusto, quindi, che questi signori siano direttamente e pesantemente chiamati in causa per una strada fatta male, per un palazzo inopinatamente crollato, per un ponte dichiarato inagibile. Diversamente non ne usciamo più.

Con chi immagina di poter chiudere un occhio o magari tutti e due a scapito della sicurezza, mettendo a rischio la vita degli altri, la parola d’ordine deve essere tolleranza zero. Chi sbaglia deve pagare, senza avere speranza alcuna che, per il reato commesso, possa beneficiare di sconti di pena o indulti vari.

Interventi

MODICA, CHI ROMPE PAGA Ieri Suddest.it aveva denunciato il disastro stradale di Modica. Adesso, anche se in modo provvisorio, l’amministrazione comunale predispone un cottimo di 50 mila euro al fine di intervenire prontamente sulla manutenzione viaria; e dà incarico al ragioniere generale Bondì per la rivisitazione dei residui dei mutui, già contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, che dovrebbero ammontare, secondo previsioni al momento attendibili, a centinaia di migliaia di euro da destinare esclusivamente alla manutenzione del manto stradale delle arterie urbane ed extraurbane. “E’ del tutto necessario ed urgente- commenta il sindaco Antonello Buscemafronteggiare quella che è ormai diventata un’emergenza che dobbiamo affrontare con risolutezza. Se i dati del bilancio di previsione e del consuntivo ci concederanno la possibili-

tà ci affideremo ad un mutuo per risolvere il problema”.

Bene, ne prendiamo atto. Aggiungiamo che si era anche perso tempo. Aggiunge Buscema: “Le imprese impegnate in lavori pubblici saranno obbligate a ripristinare lo stato dei luoghi a regola d’arte, ove sia interessato il manto stradale con scavi e altro”. Cose ovvie, no? Ma non per Modica che ha dovuto aspettare il sindaco Buscema per dire queste cose, e speriamo attuare queste direttive. La cosa buffa, in tutto questo, è che alla riunione era presente l’assessore storico ai Lavori Pubblici, Giorgio Cerruto. Che chiaramente ha annuito, invece di trarre le conclusioni da una dichiarazione che di fatto sconfessa l’operato delle amministrazioni precedenti, delle quali lui faceva parte, troppo tolleranti con chi ha fatto uso ed abuso delle cose pubbliche.

E se l’ingegnere, l’architetto o comunque il tecnico che ha dato lo sta bene per i lavori fatti male ha sbagliato per incompetenza? Peggio che andar di notte. Gli si ingiunga di cambiare mestiere. Michele Giardina www.suddest.it |

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SUL MAR BANDIER

DOPPIO COLPO PER IL MARE IBLEO. MENTRE POZZALLO SI FREGIA DELL’OTTAVA BANDIERA BLU, MARINA DI RAGUSA ENTRA TRA LE TOP: UN SUCCESSO CHE FA BEN SPERARE PER LA PROSSIMA STAGIONE ESTIVA

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E otto! Bandiera Blu anche per il 2009 alla città della Torre. L’ottava. Una conferma, un’altra tappa importante nel processo di crescita di una città che ha titoli e numeri per continuare a recitare un rilevante ruolo nel panorama turistico nazionale. Un successo che premia lo sforzo e l’impegno dell’Amministrazione comunale nel garantire mare balneabile, spiagge e coste

pulite, servizi adeguati, raccolta differenziata, piste ciclabili, verde pubblico ed un alto indice di vivibilità complessiva.

Dichiara il sindaco, Giuseppe Sulsenti “Non nascondo di essere soddisfatto ed orgoglioso del traguardo raggiunto che ci sprona a fare di più e meglio per questa splendida città, unico comune marinaro fra le dodici terre

iblee, sempre più conosciuta a livello europeo ed internazionale. Colgo l’occasione per rivolgere un caloroso appello ai cittadini perché contribuiscano a mantenere su livelli di prestigio l’immagine della città che è bene primario di tutti”.

La valutazione dei comuni e dei porti turistici si è basata non solo sulla validità delle acque di bal-


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La domenica del SUDDEST

RE SVENTOLA RA BLU

neazione ma anche sulle misure adottate a favore del turismo sostenibile e dell’educazione ambientale. Sono stati presi in considerazione numerosi indicatori, a partire dall’esistenza e dal grado di funzionalità degli impianti di depurazione allo smaltimento dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata.

In termini di presenze turistiche la Bandiera Blu anche per il 2009, assume una straordinaria importanza. Una certezza in più per affrontare la stagione estiva con le carte in regola per fare bene. In tutto 227 le spiagge che quest’anno hanno ricevuto

l’ambito riconoscimento. Dodici in più rispetto al 2008. Centotredici le località coinvolte, 9 in più rispetto allo scorso anno.

Il primato spetta ancora a Toscana e Marche, a pari merito con la Liguria, con 16 bandiere a testa. Quattro quelle assegnate alla Sicilia, di cui due in provincia di Ragusa: una a Pozzallo ed un’altra a Marina di Ragusa.

Ecco la grande e gradita novità. L’antica Mazzarelli si fregia quest’anno per la prima volta del prezioso attestato inter-

nazionale rilasciato dalla Fee. “Per l’Amministrazione Comunale - dichiara l’assessore all’Ambiente, Giancarlo Migliorisi - la conquista della Bandiera Blu è certamente motivo d’orgoglio. Ciò può essere considerato certamente il frutto del buon lavoro portato avanti in appena tre anni dall’Amministrazione Dipasquale che è riuscita a dare un forte impulso alla crescita e valorizzazione della nostra fascia costiera”. Michele Giardina Michele Barbagallo www.suddest.it |

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Chocobarocco

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orrisi e strette di mano, come al termine di una partita sentita e la cui posta in palio era assai alta. “Chocobarocco Modica, edizione zero, è andata al meglio, anche al di là delle più ottimistiche previsioni” annuncia il capo ufficio stampa Marco Sammito in apertura della conferenza stampa di consuntivo.

“Niente numeri però perchè - è stato detto - non è questo l’importante. Ciò che era importante era rivalutare il cioccolato modicano e rilanciare la città di Modica, solo attraverso le nostre forze. E la scommessa - ha detto il sindaco, Antonello Buscema - è stata vinta ed è l’ennesima testimonianza che Modica, con le sue forze, riesce anche in quelle imprese che a primo acchito si mostrano ardue. Modica ha mostrato se stessa con eleganza e sobrietà. Adesso dobbiamo avere il coraggio di trarre gli spunti necessari e di non attendere l’edizione del prossimo anno per tornare a vedere la città in festa come in questi giorni”.

Volti soddisfatti per gli organizzatori che, sin da subito, avvieranno il cantiere per l’edizione 2010. “Ci saremo - hanno detto in corso Camera di Commercio, Ascom e Cna -. I successi di quest’anno, tra cui la sfilata barocca, vanno continuati e migliorati ancor di più”. Una sfilata che è stata il “cuore” delle iniziative e che ha visto la scalinata barocca vivere di una luce particolare grazie alle creazioni di Tiziana Alemanni, Monique Moreno, Francesca Occhipinti, Valeria Occhipinti, Antonio Palermo e Ferdinando Patermo.

“Anche noi siamo pienamente soddisfatti - ha commentato Tonino Spinello, presidente del Consorzio di tutela del cioccolato modicano -. La gente ha comprato il cioccolato ed i nostri prodotti, noi abbiamo dato il massimo, la scultura è piaciuta e non abbiamo di che lamentarci. Anche per noi era una scommessa ed è stata vinta”.

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“La visione di Modica è già un evento vincente, abbinarla al cioccolato è una formula invincibile - ha detto il direttore di Fine Chocolate Organization, Filippo Pinelli -. Il lavoro è stato duro, perchè creare un format dal nulla non è facile. Adesso però non gongoliamo e prepariamoci al prossimo

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TUTTI AL L PER LA KE DEL

anno. Modica è eccellente anche nella voglia di lavorare e nel riuscire a fare gioco di squadra”. Di “vittoria” ha parlato anche l’assessore Antonio Calabrese: “Non era facile ma ci siamo riusciti. Abbiamo fatto quadrato, tutti insieme abbiamo fatto la nostra parte ed adesso siamo tutti sorridenti. Modica ha avuto il suo rilancio d’immagine, grazie anche a Video Mediterraneo. Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti, adesso non possiamo fare altro che migliorarci”. Giorgio Caruso

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LAVORO ERMESSE

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Chocobarocco I "CHOCOERRORI" DELL'EDIZIONE 2009, ISTRUZIONI PER LA PROSSIMA EDIZIONE

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uesta è stata l'edizione zero. C'è solo da crescere e costruire, partendo da quanto di buono fatto quest'anno". E' l'ammissione, sincera, di Franco Ruta, presidente della Fine Chocolate Organization.

In effetti c'è parecchio da migliorare per le prossime edizioni. Il giudizio positivo per l'edizione 2009 non deve far mollare la presa, ma anzi sugli errori commessi bisognerà lavorare in vista del 2010. Ad esempio non si potrà più rischiare di lasciare gli stand senza una adeguata vigilanza, consentendo che, come è accaduto, ignoti portino via uno schermo video "prestato" da uno dei partner al laboratorio live di piazza Matteotti, né tantomeno si potrà nuovamente rivedere un assessore che scelga di passare la notte tra gli stand per fungere da vigilantes. Né è giustificabile la presenza di cassonetti e cestini portarifiuti ricolmi. Bisognerà dare adeguata comunicazione a chi, provenendo da fuori Modica, non è stato ben informato circa l'allocazione dei parcheggi ed il sistema, oramai ben oleato, dei bus navetta. Bisognerà anche un monitoraggio costante del prezzo di vendita delle "barrette" e degli altri prodotti, evitando spiacevoli episodi. Per il prossimo anno servirà anche approntare un piano di comunicazione che coinvolga ancor di più i media nazionali, come avvenuto in passato. Errori, come quello ad esempio del relegare in secondo piano la riapertura del chiostro di Santa Maria del Gesù nella "lontana" Modica Alta, che non dovranno più essere commessi da una città che vuole presentarsi al Mondo con le vesti candide.

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Cultura

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CONVERSAZIONE CON

Andrea

TIDONA Abbiamo voluto incontrare l’attore Andrea Tidona con il quale abbiamo conversato sulla stagione di prosa, che sta per volgere al termine al Teatro Garibaldi di Modica. Poiché per l’incontro avevamo scelto la dimora di campagna, abbiamo potuto accogliere il suo sorriso tra il cielo e il vento, e fotografare l’immagine della sua persona fra amicizie, variopinti petali di viole, qua e là disordinatamente sparsi, e piccoli bottoni di rose gialle ricche di lunghi e profondi affetti.

In questo fine settimana Andrea Tidona e Carla Cassola interpreteranno l’ultimo appuntamento di cartellone “Love Letters” di A. R. Gurney. E’ la storia di un carteggio che dura quasi una vita. Di un incontro di anime, emozioni, pensieri, sentimenti di due persone, che corre sul filo delle parole scritte sulla carta: ed è la carta a farle viaggiare. La carta deputata a tramandare lo scambio di respiro degli autori, a trasportarne i misteri e custodirne i segreti dentro l’andirivieni delle lettere. E poi, passaggio dalla scrittura alla lettura per cogliere e testimoniare una visione della vita. Creare atmosfere, dare voce, cercare sguardi - forse mai veramente incontrati - fra due esistenze che si attraggono nel confine tra l’amicizia e l’amore: questo è quanto si preannuncia sulla scena del Garibaldi per l’ultima piéce di prosa del 2009. Il resto è attesa intrigante, e non possiamo che pregustarne il clima e l’emozione che già suscita nel nostro immaginario, oltreché rintracciarne l’innesto con il resto

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della programmazione teatrale di quest’anno.

Un itinerario pensato per proporsi sia come teatro tradizionale (attori, scena, canovaccio narrativo), sia come performance che esplorino le tematiche del vivere, della società, della politica, attraverso impianti scenici che rompano gli schemi conosciuti. Per cui l’attore unico, spesso parla al pubblico con raffinata gamma di codici del corpo e della voce, su uno spazio scenico sobrio e dentro un mondo sonoro che, spesso ne moltiplica ad arte le atmosfere e gli effetti suggestivi. Itinerario ipotizzato tentando l’equilibrio di rivolgersi a un pubblico colto e tendenzialmente tradizionale ed anche a un pubblico che potesse in qualche modo essere aperto alle novità. In tutti i casi si è voluto immaginare uno spettatore disposto a rinunciare, di sera, alla comoda dimensione casalinga per esercitare il gusto della ricerca, dell’esplorazione attenta a viaggiare fra l’interiorità di ciascuno e il mon

do circostante, con raffinata sensibilità intellettuale e umana.

Non si è voluto quindi mai scendere al di sotto di livelli tendenzialmente elevati anche se, il ben noto dissesto finanziario del Comune di Modica, - principale soggetto patrocinante dell’iniziativa - ha posto seri limiti di orientamento e di scelta. Va inoltre aggiunto che il cartellone 2009 si inserisce in un filone teatrale che tende ad essere povero, sia sul piano scenografico che su quello del numero di attori coinvolti nello spettacolo. Un teatro che inevitabilmente risente delle difficoltà, generalmente riscontrate, di reperire ed organizzare adeguate fonti di finanziamento. A questo si aggiunga che la generazione dei giovani attori, il più delle volte, eccellente sul piano dell’improvvisazione creativa, non dispone dei necessari codici interpretativi che gli consentano di garantire canoni recitativi altrettanto elevati se chiamati a spendersi nella scena - ad esempio - del vecchio e tradizionale teatro alla Goldoni. La chiacchierata si conclude con un affettuoso “in bocca al lupo” rivolto all’attore per il prossimo spettacolo, e un simpatico, “ecosistemico”, “che non crepi il lupo” da parte di Andrea. Lucia Muscetti

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